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Frosini
Dati di targa
DIMENSIONAMENTO DEI
TRASFORMATORI
I principali dati di targa di un trasformatore trifase sono:
An potenza apparente
V1n, V2n tensioni primaria e secondaria nominali
Lucia FROSINI I1n, I2n correnti primaria e secondaria nominali
vcc% tensione di cortocircuito percentuale
Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell’Informazione f frequenza
Università di Pavia collegamento
E-mail: lucia@unipv.it
livelli di isolamento: ad impulso atmosferico (IA), a frequenza industriale (FI), ecc.
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An V1n I1n 2fN1BM S fe J Sc1 Indicando con Sa la sezione dell’avvolgimento primario o secondario:
N1S c1 N 2 S c 2
An 2f BM J S fe S a BM e J: indici di sfruttamento dei materiali
An V2n I 2n 2fN 2 BM S fe J S c 2
S a1 S a 2 Questa espressione può essere assunta come base per il dimensionamento del
trasformatore: fissati gli indici di sfruttamento dei materiali (BM e J), la potenza
Le sezioni nette degli avvolgimenti primari e secondari (Sa1 e Sa2) devono essere circa nominale An diventa una funzione delle principali dimensioni geometriche del
uguali. trasformatore (Sfe e Sa).
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n
Pfe kist f BM kcp f 2 BM
2
fe S fe h fe fe = peso specifico ferro [kg/m3]
kist f kcp f 2 BM
(andrebbe aggiunta la perdita nei
2 gioghi e nell’eventuale colonna
fe S fe h fe di richiusura)
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Pfe
kist f kcp f 2 BM2 fe S fe h fe kist f kcp f 2 BM fe h fe Un parametro che potremo decidere di variare è il numero di spire di ciascun
avvolgimento.
An 2f BM J S fe S a 2f J S a
Potenza nominale:
Solitamente, per ridurre le perdite nel ferro Pfe, si riduce la BM e corrispondentemente
si aumenta Sfe (di conseguenza aumenta Dm). La potenza nominale dipende dal prodotto di due aree (Sfe e Sa); tale prodotto varia
con la 4a potenza della dimensione lineare del trasformatore:
In questo modo aumentano però le perdite negli avvolgimenti PJoule.
Si osserva che, a parità di altre condizioni, le perdite sono proporzionali ai volumi dei A'n 4 An
materiali attivi.
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m M 1 l fe 1 l fe BM 1
I 0 BM S fe i '0 % i0 %
N N fe S fe N fe
dove lfe è la lunghezza della linea media percorsa dal flusso nel nucleo. Trasformatori di grossa potenza hanno una corrente magnetizzante
percentuale tendenzialmente più piccola rispetto ai trasformatori di piccola potenza
Quindi, la corrente magnetizzante aumenta in modo direttamente proporzionale alla
(questo accade anche perché l’influenza dei traferri nei piccoli trasformatori è
lunghezza del nucleo e inversamente al numero di spire:
percentualmente più elevata rispetto a quelli di grandi dimensioni).
I '0 I 0
N' N
La corrente magnetizzante cresce meno rapidamente della corrente nominale
dell’avvolgimento al crescere delle dimensioni del trasformatore.
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Poiché invece la potenza nominale del trasformatore varia con la 4a potenza della 2000
2500
1,250
1,250
1,057
1,057
1,182
1,182
5100
5900
1,133
1,157
5320
6029
3800
5000
1,226
1,316
0,2% 17000
0,2% 20000
1,214
1,176
0,9%
0,8%
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Perditetotali Per questo motivo, mentre piccoli trasformatori non hanno particolari dispositivi, se
non la convezione naturale dell’aria circostante, per provvedere al loro
K S St
dove: raffreddamento, i grandi trasformatori hanno sistemi sofisticati di raffreddamento
basati sia sull’aumento delle superfici di scambio (canali di ventilazione, superfici
∆θ è la sovratemperatura media tra il trasformatore e l’ambiente,
radianti alettate, etc.), sia sul miglioramento del coefficiente di scambio
KS è il coefficiente di scambio termico,
(raffreddamento in olio a circolazione naturale, a circolazione forzata, etc.).
St è la superficie attraverso cui viene trasmesso il calore.
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Variazione dei parametri del circuito equivalente Variazione dei parametri del circuito equivalente
Vediamo come si modificano i parametri del circuito equivalente con la dimensione
La resistenza degli avvolgimenti:
lineare del trasformatore.
lspira lspira lspira 2
Ra N N N2 N' R
La resistenza che rappresenta le perdite nel ferro: R 'a a
Sc Sa N Sa N
Vn2 2 4
N' N'
2
R fe R ' fe R fe R fe
Pfe N 3 N La reattanza di dispersione:
N'
(le perdite di potenza sono proporzionali al volume) V 'n 2 Vn N2 S N'
2
N Xd N 2 X 'd X d
d l N
La reattanza di magnetizzazione:
N2 fe S fe 2
N' Nella formula della reattanza di dispersione non sono state indicizzate la permeabilità,
X m Lm N 2 X 'm X m
m l fe N la lunghezza e la sezione, perché relative al percorso del flusso disperso, che risulta di
difficile determinazione (anche se si svolge prevalentemente in aria).
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Variazione dei parametri del circuito equivalente Variazione dei parametri del circuito equivalente
Sulla base di queste relazioni: V
Il valore percentuale della tensione di corto circuito risulta: vcc % 100 cc
2 2 Vn
N' R N'
R 'a a X 'd X d
N N N' 3 N'
Quindi, sulla base delle due relazioni: V 'cc Vcc V 'n 2 Vn
N N
Si può osservare che, al crescere delle dimensioni del trasformatore, la resistenza di
cortocircuito diminuisce mentre la reattanza di corto circuito aumenta. Si ottiene: v'cc % vcc %
Pertanto l’impedenza di cortocircuito di un grande trasformatore assume un carattere
prevalentemente reattivo e la tensione di corto circuito risulta: Al crescere delle dimensioni e della potenza del trasformatore il valore della tensione
percentuale di corto circuito, sia pure lentamente, aumenta.
Vcc X cc I n
Nei trasformatori di grossa taglia esso può risultare eccessivo: occorre in questo caso
Quindi, per un grande trasformatore con impedenza di cortocircuito prevalentemente ricorrere ad artifici costruttivi che consentano di ridurre le reattanze di dispersione,
reattiva, considerate le relazioni ottenute per X’d e I’n, si ottiene per V’cc: come ad es. l’avvolgimento doppio concentrico.
2 N' 3 Ordine di grandezza per la vcc% di trasformatori di potenza da pochi MVA a centinaia
I 'n In V 'cc Vcc
N' N N di MVA: dal 56% al 1014%.
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Variazione dei parametri del circuito equivalente Variazione dei parametri del circuito equivalente
Si osserva che la vcc% fornisce un’indicazione della caduta di tensione del Se si mantiene un avvolgimento di tipo concentrico,
BT AT
trasformatore a carico (perché V’’cc = Z’’cc I2n). ricordando l’espressione della sua reattanza di dispersione:
Questa caduta è data dalla differenza algebrica tra il modulo della tensione ai morsetti 2Rb a a2
X d 0 N 2 b 1
secondari a vuoto V20 e il modulo della tensione ai morsetti secondari quando il h 3
trasformatore eroga una corrente di carico V2:
si osserva che essa è proporzionale al rapporto tra h
V V20 V2
perimetro medio (2Rb) e altezza (h) dell’avvolgimento: a2 b a1
Questa variazione di tensione ai morsetti secondari del quindi Xd (e di conseguenza Vcc) è relativamente bassa o
trasformatore dipende da: alta a seconda che il nucleo sia, rispettivamente, “snello” Rb
vcc% o “tozzo”.
corrente di carico I2 Nota: una maggiore reattanza di dispersione significa maggiore flusso disperso e
fattore di potenza del carico cos2 quindi, in generale (se non si prendono opportuni provvedimenti costruttivi), maggiori
È quindi desiderabile, nella maggior parte dei casi, che la perdite addizionali dovute ai flussi magnetici che si concatenano con le diverse parti
vcc% sia sufficientemente bassa. metalliche del trasformatore.
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Variazione dei parametri del circuito equivalente Variazione dei parametri del circuito equivalente
Queste valutazioni di scala forniscono informazioni sullo sviluppo naturale della I seguenti diagrammi illustrano gli andamenti delle perdite nel ferro, delle perdite
crescita di dimensioni del trasformatore, qualora venissero mantenuti inalterati gli negli avvolgimenti e del rendimento in funzione della potenza nominale del
sfruttamenti dei materiali e le proporzioni geometriche della macchina. trasformatore, a parziale conferma delle deduzioni precedenti.
Naturalmente non tutte queste variazioni di scala possono essere accettate in fase di Pfe, PJ
progetto, pertanto potranno rendersi necessari provvedimenti per riportare lo sviluppo
del dimensionamento alle particolari esigenze di impiego.
In generale:
A'n 4 An Pfe K fe An0.75
P ' fe 3 Pfe
3 PJ K J An0.75
P ' J PJ
1
i '0 % i0 % i0 % K 0 An0.25
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A livello costruttivo, la connessione a stella è preferibile rispetto alla connessione a La connessione a stella è necessaria quando il circuito collegato a quell’avvolgimento
triangolo negli avvolgimenti in alta tensione. è a 4 fili (3 fasi + neutro): in questo caso, il collegamento deve essere a stella con
neutro accessibile (yn o Yn).
Infatti, nel collegamento a stella, a parità di tensione concatenata, la tensione sulla
bobina è 3 volte inferiore rispetto a quella su una bobina a triangolo. Per comprendere l’utilità della connessione a triangolo, occorre fare una
considerazione riguardo le armoniche che possono essere presenti nelle correnti
Questo consente di ridurre l’isolamento e di sfruttare meglio lo spazio a disposizione
magnetizzanti.
per l’avvolgimento.
Poiché la relazione tra flusso e corrente magnetizzante non è lineare, ma soggetta a
Per quanto concerne, invece, il peso di materiale conduttore impiegato, non ci sono
saturazione, nella pratica si possono avere le seguenti due situazioni:
differenze tra i due tipi di connessione. Infatti, a parità di tensione concatenata:
1. Tensioni alternate sinusoidali, con conseguenti f.e.m. sinusoidali e flusso
nella connessione a stella si ha un avvolgimento che necessita di meno spire (in
sinusoidale, ma correnti magnetizzanti contenenti la terza armonica;
ragione di √3) rispetto al triangolo,
2. Correnti magnetizzanti sinusoidali, ma flusso contenente la terza armonica, f.e.m
nel triangolo la sezione del conduttore è inferiore (sempre nella stessa ragione di
contenenti la terza armonica e tensioni concatenate che dipendono dal
√3) per il fatto che la corrente di fase nel triangolo è inferiore alla corrente di linea.
collegamento.
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Collegamenti del trasformatore trifase Primario a stella con neutro, secondario a stella Yny
In generale, se il trasformatore è alimentato a tensione sinusoidale, a causa della non Invece, le componenti armoniche di terzo ordine a
linearità del nucleo ferromagnetico, affinché possa essere sinusoidale la f.e.m. indotta, 150 Hz delle correnti magnetizzanti, essendo tra
la corrente magnetizzante assorbita da ogni fase deve essere non sinusoidale e quindi di loro in fase, danno una risultante pari a 3i3(t).
deformata, cioè composta da una fondamentale e da una armonica del terzo ordine Questa corrente a 150 Hz si chiuderà attraverso il
(sono presenti anche armoniche di ordine superiore, ma essendo la loro intensità molto neutro.
piccola si possono trascurare).
Primario a stella con neutro, secondario a stella Yny
La possibilità di circolazione per la componente
Ciascuna delle tre correnti magnetizzanti assorbite nelle tre fasi si compone di una di terza armonica della corrente magnetizzante
fondamentale a 50 Hz e un’armonica di terzo ordine a 150 Hz. permette alla corrente magnetizzante stessa di
Applicando il primo principio di Kirchhoff al centro stella O, si ottiene che le tre deformarsi: in questo modo il flusso, e quindi la
componenti fondamentali a 50 Hz, essendo sfasate di 120° tra di loro, danno come f.e.m. indotta, possono essere sinusoidali (ed è
risultante zero. Di conseguenza, attraverso il neutro non circolerà alcuna componente questa la condizione ricercata).
fondamentale di corrente magnetizzante.
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Primario a stella Y: effetto sui flussi Primario a stella Y: effetto sui flussi
In generale, per i collegamenti con primario a stella senza neutro, il flusso risulta Per ridurre queste perdite addizionali, nelle macchine di grossa taglia si inseriscono
deformato, ossia costituito da una componente fondamentale e da una componente di dei lamierini al silicio attaccati all’interno del cassone, i quali fanno da schermo,
terza armonica: se il nucleo del trasformatore è a 3 colonne, applicando il primo costringendo il flusso a richiudersi attraverso di essi. In questo modo, la riluttanza
principio di Kirchhoff ai flussi in uno dei nodi del circuito magnetico, deve risultare incontrata dal flusso è inferiore e quindi sono minori anche le perdite addizionali.
nulla la sommatoria dei flussi. Nei trasformatori a 5 colonne, i flussi di terza armonica si richiudono nelle colonne
Solamente le componenti fondamentali dei flussi (sfasate di 120° tra di loro) laterali (per questo sono detti a flusso “libero”, contrariamente a quelli a 3 colonne
soddisfano tale relazione, mentre le componenti di terza armonica (tra di loro in fase) detti a flusso “forzato”).
non possono dare risultante nulla. Per evitare il fenomeno del flusso distorto nel caso di primario a stella, nei
Questo fatto impone ai flussi di terza armonica di chiudersi (nel caso a 3 colonne): trasformatori di grandi dimensioni ed elevata potenza, talvolta si inserisce un piccolo
per i trasformatori a secco, attraverso l’aria; circuito “terziario” collegato a triangolo.
L. Frosini L. Frosini
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Le diverse possibilità di connessione degli avvolgimenti di un trasformatore trifase In altre parole, con collegamento Dy, la terna di • Bassa Tensione: a b c
possono dare origine ad uno sfasamento tra la terna delle tensioni concatenate primarie tensioni concatenate secondarie ritarda di 330°
e la terna delle corrispondenti tensioni concatenate secondarie. elettrici rispetto alla corrispondente terna
Consideriamo un trasformatore con collegamento Dy: mentre le terne delle tensioni di primaria.
fase primarie E’ e secondarie E” sono, per costruzione, in fase tra loro (perché ogni A B C
a b c
fase è avvolta sulla stessa colonna), la terna delle tensioni concatenate secondarie, a
causa delle diverse connessioni, è ruotata di un angolo pari a 330° in verso orario
A B C
rispetto alla terna primaria.
a b c
R S T ET C B A
D
c ba
D A B C
a b c R S T
r s t
y Er r s t
55 56
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Collegamento Collegamento b I gruppi omonimi danno origine esclusivamente a indici pari, mentre i gruppi
φ / 30°
fasi AT fasi BT eteronimi danno origine esclusivamente ad indici dispari.
= 330°
C B
c
57 58
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Esempi di gruppi angolari
Gruppo angolare
Dy11 Yd11 Yd5
Dal punto di vista delle applicazioni, i gruppi più rilevanti sono rappresentati dai
gruppi 0 ed 11. Le norme CEI considerano gruppi normali i seguenti:
A B C A B C A B C
a b c a b c a b c
Gli altri gruppi possono essere ricondotti ai gruppi normali effettuando una
A
A A permutazione ciclica dei nomi dei morsetti.
a
a c Questa operazione non richiede nessuna modifica dei collegamenti interni del
150°
trasformatore.
b b b
330°
La modifica del gruppo normale di un trasformatore richiede invece il “cambio fisico”
330°
C B c B C a B
C
delle sue connessioni interne.
c
59 60