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Az
Software per il calcolo geotecnico e strutturale dei pali di fondazione
(versione 1.0)
Manuale d’uso
Sommario
1 INTRODUZIONE................................................................................................................................ 4
3 INPUT............................................................................................................................................... 7
4 CALCOLO ........................................................................................................................................ 13
3) Palo incastrato in sommità soggetto a carico trasversale in terreno a grana fina ........................................... 22
N° 2 – Carico limite orizzontale in palo a rotazione in testa impedita, terreno coesivo ...................................................... 26
N° 3 – Carico limite orizzontale in palo libero di ruotare, terreno incoerente .................................................................... 27
N° 4 – Carico limite orizzontale in palo a rotazione in testa impedita, terreno incoerente ................................................. 28
Bigliografia .......................................................................................................................................................... 30
1 INTRODUZIONE
Il presente applicativo, sviluppato in ambiente Microsoft Excel®1, effettua il calcolo geotecnico e
strutturale dei pali di fondazione.
Il software consente di calcolare pali cilindrici a sezione circolare:
- trivellati
- battuti in opera
- ad elica continua
in conglomerato cementizio armato (armatura longitudinale a tondini e armatura a spirale per le azioni
taglianti) o in materiale generico.
È possibile effettuare il calcolo in condizioni drenate (terreni a grana grossa o a grana fina con verifica a
lungo termine o con applicazione molto lenta dei carichi) e in condizioni non drenate (terreni a grana
fina a breve e medio termine o con applicazione normale dei carichi). Qualora presente, può essere
portata in conto la falda (in quiete).
Il terreno si suppone omogeneo ed isotropo e con piano di campagna orizzontale. Il software consente
di gestire i dati geotecnici dei terreni di fondazione e di interfaccia palo-terreno per tutte le verticali di
indagine che il progettista decide di considerare (caratterizzazione geotecnica).
Le condizioni di vincolo che è possibile considerare sono:
- palo libero di ruotare in testa
- palo a rotazione in testa impedita (quando è presente ad es. la piastra di fondazione o una trave
rovescia).
Il carico (permanente) è applicato in testa al palo ed è rappresentato dalle componenti verticale (N),
orizzontale (T) e coppia flettente (M).
Il software, aggiornato alle nuove Norme Tecniche sulle Costruzioni di cui al D.M. 14/01/2008, (nel
seguito anche NTC), effettua il calcolo strutturale del palo sotto i carichi di esercizio con l’analisi del Palo
elastico su suolo elastico alla Winkler con soluzione per mezzo del Metodo agli Elementi Finiti (F.E.M.).
Vengono eseguite sia le verifiche agli stati limite ultimi di carattere geotecnico e strutturale (capacità
portante per carichi verticali di compressione e di trazione, capacità portante per carichi orizzontali,
verifiche strutturali del palo) che quelle agli stati limite di esercizio (cedimenti verticali e spostamenti
orizzontali).
Come per ogni software tecnico, l’utente di Pali.Az deve essere un tecnico dotato di buona padronanza
della materia (Geotecnica, Idraulica, Scienza e Tecnica delle Costruzioni) e deve conoscere i metodi e i
principi a base delle tecniche risolutive adottate dal software; è sempre necessario che l’utente verifichi
l’attendibilità dei risultati ottenuti.
L’applicativo, abbastanza semplice ed intuitivo, è molto indicato ai fini didattici oltre che per scopi
professionali.
1
Per l’utilizzo di Pali.Az è necessario che l’utente disponga del software Microsoft Excel® con regolare licenza d’uso.
Il software non attivato è comunque funzionante per un certo periodo di tempo e per un determinato
numero di volte ma non può essere utilizzato per scopi professionali (il tabulato di calcolo e ogni altro
riferimento al software non possono essere allegati a progetti sia pubblici che privati).
Avviato il software (anche se non attivato) appare la seguente schermata di presentazione in cui è
indicato, tra l’altro, il titolare della licenza d’uso.
Chiusa la schermata di presentazione, l’area di lavoro di Pali.Az si presenta come segue (notare la barra
menù personalizzata, che in Excel 2007/2010/2013 è sotto il menù Componenti aggiuntivi):
3 INPUT
Per i dati di input rappresentati da numeri decimali occorre usare il carattere punto “.” e non la virgola
“,”.
Durante la fase di inserimento dei dati di input è opportuno effettuare ogni tanto il “salvataggio” degli
Ai soli fini del calcolo strutturale viene considerato un nuovo sistema di riferimento strutturale xyz che
ha l’asse x verticale verso il basso, coincidente con l’asse del palo,
l’asse z orizzontale verso sinistra, l’asse y ortogonale al piano del
disegno ed uscente, origine nel baricentro della sezione
sommitale del palo.
unità di lunghezza in kN/m, le tensioni indotte, le resistenze, i moduli elastici e le tensioni ammissibili
nei materiali in N/mmq.
Attenzione: quando si varia il sistema di riferimento (ad esempio da S.T. a S.I.) con i dati di input già
inseriti, ricordarsi di cambiare i valori dei vari parametri di input per adeguarli alle nuove unità di misura;
ad esempio il valore di Rck del calcestruzzo di 250 kg/cmq nel S.T. passa a 25 N/mmq nel S.I.
3.2.2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO
La normativa di riferimento ha riflessi essenzialmente su:
- coefficienti di amplificazione delle azioni (A), coefficienti di riduzione delle resistenze dei materiali
(M) e coefficienti di sicurezza dei sistemi geotecnici (R);
- metodo per le verifiche di sicurezza strutturali (Stati Limite Ultimi o Tensioni Ammissibili).
Con le NTC di cui al D.M. 14/01/2008 si adotta, per le verifiche di sicurezza, il metodo agli Stati Limite
Ultimi (SLU). Vengono introdotti i cosiddetti coefficienti parziali da applicare alle azioni (A), ai parametri
di resistenza dei terreni (M) e alle resistenze globali (R). La scelta appropriata di tali coefficienti parziali, i
cui valori sono fissati dalla norma, individua i cosiddetti Approccio 1 e Approccio 2. L’approccio
progettuale 1 comprende due combinazioni di coefficienti (combinazione 1: A1+M1+R1; combinazione
2: A2+M1+R2). L’approccio 2 invece è costituito dall’unica combinazione A1+M1+R3. Si rinvia alla
Relazione di calcolo che correda il software per gli approfondimenti in merito.
Con la normativa di cui ai DD.MM. 11/03/1988 e 16/01/1996 si adotta per le verifiche di sicurezza,
invece, il metodo alle Tensioni Ammissibili. Le azioni non vengono amplificate, i parametri di resistenza
dei terreni e dei materiali in genere non vengono ridotti (si utilizzano i valori caratteristici) e si assumono
come coefficienti di sicurezza nei riguardi delle verifiche geotecniche i seguenti valori:
- verifica al carico limite del complesso fondazione – terreno: 2,5
3.3 GEOMETRIA
In questo pannello si inseriscono i
dati geometrici del problema.
La figura rende chiaro a cosa si
riferiscono i parametri richiesti.
Per ogni verticale di indagine prevista in progetto occorre inserire i dati del terreno di fondazione e le
proprietà al contatto palo-terreno premendo sul bottone Carica>>.
Il bottone valori consigliati permette di visualizzare un pannello in cui sono riportati, in funzione del tipo
di palo e dello stato di addensamento del terreno, i valori consigliati in letteratura per il coefficiente m
di attrito fra palo e terreno e per il coefficiente empirico k necessari per il calcolo della resistenza allo
scorrimento all’interfaccia laterale palo-terreno con il criterio di Coulomb:
s a h
dove “a” è un termine di tipo coesivo (adesione). In condizioni drenate h 'h k 'vz dove ’vz è la
tensione effettiva litostatica verticale alla profondità z e k è il coefficiente empirico di cui sopra che tiene
conto del fatto che la tensione verticale effettivamente agente nell’intorno del palo non è una tensione
principale e differisce da quella litostatica.
Nelle pratiche applicazioni si fa riferimento, per terreni uniformi, ai seguenti due casi:
1)kh costante con la profondità (terreni argillosi sovra-consolidati)
2)kh linearmente crescente con la profondità (terreni incoerenti e terreni argillosi normalmente
x L1
consolidati): kh nh (modello di Matlock e Reese, 1956) L1 ≤ x ≤ L+L1
D
Utili indicazioni nella scelta dei parametri kh e nh sono contenuti in letteratura. Il coefficiente kh si può
determinare con la seguente espressione:
b
kh k1
1,5 D
dove k1 è dato dalla seguente tabella e b=30 cm è il diametro della piastra standard con la quale si
effettuano le prove di carico che danno luogo ai valori di k1 indicati in tabella:
Valori tipici di k1 (kN/cm3) per terreni coesivi
Consistenza compatta Consistenza molto compatta Consistenza dura
(cu=50÷ 100 kPa) (cu=100÷ 200 kPa) (cu>200 kPa)
18÷35 35÷70 >70
15 50 100
Broms (1964) ha suggerito di correlare il valore di kh alla coesione non drenata secondo l’espressione
c c
kh (170 800) u . Davisson (1970), più cautelativamente, ha suggerito kh 67 u
D D
Per quanto riguarda il coefficiente nh, per terreni incoerenti e terreni coesivi possono adottarsi i
seguenti valori orientativi:
Valori orientativi di nh (kN/cm3) per terreni incoerenti
Addensamento Addensamento Addensamento
sciolto medio denso
Sabbie non 2,5 7,5 20
immerse in falde
Sabbie immerse 1,5 5 12
in falde
3.4.3 PALO
Per il calcolo strutturale dei pali di fondazione in cemento armato è necessario specificare la resistenza
caratteristica del calcestruzzo Rck e il tipo di acciaio2, nonché, se si procede agli SLU, i coefficienti parziali
di sicurezza del calcestruzzo e dell’acciaio.
2
Tipi di acciaio previsti per il calcolo in base al DM1988+DM1996: Fe B 22 k, Fe B 32 k, Fe B 38 k, Fe B 44 k. Tipo di acciaio
previsto per il calcolo in base al DM 2008 (NTC): B450C.
3.6 ARMATURE
Per i pali in C.A. occorre fissare:
- il diametro dei tondini3 (armatura
longitudinale a presso-flessione);
- il copriferro;
- l’interferro (distanza minima tra le superfici
esterne dei tondini). Le barre di armatura
saranno disposte in modo che la distanza tra
loro non scenda mai al di sotto del valore
dell’interferro;
- l’interasse massimo tra gli assi delle barre di
armatura longitudinale;
- i minimi di armatura da adottare (se quelli in
zona non sismica o quelli in zona sismica).
Inoltre, per l’armatura perimetrale di confinamento o trasversale a taglio occorre precisare il diametro
della spirale.
4 CALCOLO
Finita la fase di input è possibile avviare il calcolo premendo il relativo pulsante. Il calcolo si può ripetere
tutte le volte che si vuole, ad es. variando singoli parametri di input.
3
Le NTC (paragr. 7.4.6.2.1) impongono che in zona sismica si adotti un diametro non inferiore a 14 mm.
Durante la fase di calcolo il programma controlla la compatibilità geometrica dei dati introdotti
segnalando eventuali errori che comportano l’interruzione del calcolo. Si precisa comunque che il
programma si limita a verificare le incongruenze geometriche che non permettano l’elaborazione; non
segnala eventuali errori del progettista sulle caratteristiche fisico-meccaniche dei materiali, né altri tipi
di errori.
L’esito negativo delle verifiche di stabilità e/o strutturali viene messo in risalto con carattere grassetto
e colore rosso. Pertanto se nel tabulato di calcolo non risultano scritte di colore rosso significa che tutte
le verifiche sono soddisfatte.
Dal menù VISUALIZZA possono essere visualizzati:
1. il tabulato di calcolo;
2. il disegno palo-terreno di fondazione;
3. la deformata del palo sotto i carichi di esercizio (ovviamente la deformata è amplificata);
4. il diagramma del taglio lungo il palo di fondazione sotto i carichi di esercizio (modello alla
Winkler);
5. il diagramma del momento flettente lungo il palo di fondazione sotto i carichi di esercizio
(modello alla Winkler);
6. il diagramma del taglio lungo il palo di fondazione in condizione di carico limite alle azioni
orizzontali (teoria di Broms);
7. il diagramma del momento flettente lungo il palo di fondazione in condizione di carico limite
alle azioni orizzontali (teoria di Broms);
8. la Relazione di calcolo, in formato .doc modificabile, contenente anche le teorie ed i metodi
implementati in Pali.Az, a cui allegare il Tabulato di calcolo;
9. il presente Manuale d’uso.
Office o sul menù File (in alto a sinistra), quindi su Opzioni di Excel. In
Opzioni di modifica nella categoria Impostazioni avanzate selezionare la
casella di controllo Utilizza separatori di sistema.
H1=8 m
H2=12 m
Le caratteristiche del terreno (omogeneo) di fondazione sono (una sola verticale di indagine):
peso dell’unità di volume = 1.800 kg/mc
peso saturo dell’unità di volume = 2.000 kg/mc
angolo di resistenza al taglio = 30°
coesione drenata = 0 kg/mq
adesione = 0 kg/mq
coefficiente di attrito fra palo e terreno = 0,58
coefficiente empirico k = 1
costante di Winkler (costante con la profondità) kh = 10 kg/cm3.
Fatte le scelte di progetto è possibile eseguire il calcolo del palo per mezzo di Pali.Az.
I principali risultati forniti dal software sono i seguenti.
DATI PALO
perimetro sezione = 251,33 cm
area sezione = 5026,55 cmq
volume palo = 10,05 mc
peso del palo Wp = 25.132,74 kg
rapporto L/D = 25
Nell’esempio visto, nel caso in cui il terreno è completamente saturo (falda al livello di campagna) il
carico limite assiale si riduce da 698 a 486 tonn. Se invece la falda è assente il carico limite assiale
aumenta fino a 876 tonn.
L=20 m
Le caratteristiche del terreno (omogeneo) di fondazione sono (una sola verticale di indagine):
peso saturo dell’unità di volume = 2.000 kg/mc
angolo di resistenza al taglio drenato = 25°
coesione non drenata = 10.000 kg/mq
adesione = 5.000 kg/mq
costante di Winkler (costante con la profondità) kh = 10 kg/cm3.
Fatte le scelte di progetto è possibile eseguire il calcolo del palo per mezzo di Pali.Az. I risultati forniti dal
software sul carico limite assiale sono i seguenti:
CARICO LIMITE PER CARICHI ASSIALI
Azione di progetto
Ed = Nz0+Wp = 25.132,74 kg
Resistenza di progetto
Verticale di indagine n° 1 ()
Parametri geotecnici di progetto
coesione di calcolo = 10000 kg/mq
angolo di resistenza al taglio di calcolo = 0°
Resistenza alla punta
fattore Nq = 1
fattore Nc = 9
tensione litostatica verticale alla profondità L sVL = 4,00 kg/cmq
Resistenza unitaria alla punta p = 13,00 kg/cmq
Resistenza alla punta Pmax = 65.345,13 kg
Resistenza laterale
Resistenza laterale Smax = 251.327,41 kg
Resistenza alla punta e laterale
Resistenza alla punta Pmax = 65.345,13 kg
Resistenza laterale Smax = 251.327,41 kg
Carico limite per carichi assiali di compressione
Qlim = Pmax + Smax = 316.672,54 kg
Carico limite di sfilamento per carichi assiali di trazione
Qlimt = Smax = 251.327,41 kg
Verifica al carico limite per carichi assiali di compressione
coeff. di sicurezza (non minore di 2,5) = 12,6
L=30 m
APPROCCIO 1 - Combinazione 2
(A2+M1+R2)
Azione di progetto
Ed = gGs*Ty0 = 600,00 kN
Resistenza di progetto
Verticale di indagine n° 1 (verticale n. 1)
coesione non drenata di calcolo = 100 kN/mq
reazione del sottosuolo p = 900,00 kN/m
Meccanismo di rottura di "palo lungo"
lunghezza f = 124,47 cm
Carico limite trasversale Tlim = 1.120,19 kN
Il carico limite trasversale è pari a 1.120 kN. La rottura a carico limite orizzontale avviene dunque con il
meccanismo di “palo lungo” con formazione di due cerniere plastiche, alla sezione di incastro ed alla
sezione a profondità zc = f + 1,5 D = 311 cm. La verifica a carico limite non risulta soddisfatta in presenza
dei fattori di correlazione xsi (tengono conto della numerosità delle verticali di indagini): ove questi
fattori non venissero considerati (valori pari all’unità) la verifica risulterebbe soddisfatta.
Lo spostamento massimo orizzontale del palo è pari a 3,25 cm, superiore al valore ammissibile, per cui la
verifica a SLE (Stato Limite di Esercizio) non risulta soddisfatta.
H
L1=0,8
m
cu=5.000 kg/m2
L=8 m
MxR=167.200 kg m (momento di
plasticizzazione o resistente del palo)
Applichiamo le formule e gli abachi riportati nel libro [1] Viggiani Carlo – Fondazioni.
Nel caso di “palo corto” il carico limite è dato dalla formula 13.24, pagina 353, del libro:
2 2
H L L L L L L L
2
9 (1,5 2 1 ) 9 2 4 1 4 1 6 1 4,5
cu D D D D D D D D
Sostituendo i valori si ottiene il carico limite H = 70.648 kg.
Nel caso di “palo lungo” il carico limite è dato dalla formula 13.27, pagina 356, del libro:
2
H L L L 2 M xR
2
9 (1,5 1 ) 9 1 3 1 2,25
cu D D D D 9 cu D 3
Il valore del carico limite è il minore dei due e quindi H = 59.234 kg (si verifica la condizione di rottura di
“palo lungo”).
Risultati ottenuti con Pali.Az 1.0
Per effettuare il calcolo occorre inserire i superiori dati di input e indicare, in Dati Generali, che il palo è
costituito da materiale generico; scegliere come normativa di riferimento il DM 11/03/1988. Si ottiene il
seguente valore di carico limite
Meccanismo di rottura di "palo lungo"
lunghezza f = 164,39 cm
Carico limite trasversale Tlim = 59.179,27 kg
Come si può vedere, i risultati ottenuti con il software sono coincidenti con quelli ottenuti con le
formule riportate nel testo citato.
cu=6.000 kg/m2
L=15 m
MxR=200.000 kg m (momento di
plasticizzazione o resistente del palo)
Nel caso di “palo corto” il carico limite è dato dalla formula 13.29, pagina 357, del libro [1]:
H L
2
9 (1,5 )
cu D D
Sostituendo i valori si ottiene il carico limite H = 729.000 kg.
Nel caso di “palo intermedio” il carico limite è dato dalla formula 13.33, pagina 358, del libro:
2
H L L 4 M xR
2
9 (1,5 ) 9 2 3
4,5
cu D D D 9 cu D
Sostituendo i valori si ottiene il carico limite H = 278.838,45 kg.
Nel caso di “palo lungo” il carico limite è dato dalla formula 13.34, pagina 361, del libro:
H M xR
2
13,5 182, 25 36
cu D cu D 3
L=15 m
=1.800 kg/m3
’=30°
MxR=74.856 kg m (momento di
plasticizzazione o resistente del palo)
3
H D L
3
kp D 2 ( L1 L) D
'
dove k p tan 2 3,00
4 2
Sostituendo i valori si ottiene il carico limite H = 206.897 kg.
Nel caso di “palo lungo” il carico limite è dato dalla formula 13.41 e dall’abaco di figura 13.28, pagine
364 e 365, del libro. Essendo, con i dati del problema:
M xR
100 e L1/D=4
k p D4
H
entrando nell’abaco citato si ottiene 17,5 (rilevazione grafica, soggetta al correlato errore di
k p D3
lettura). Dal valore rilevato si ricava il valore del carico limite H = 18.714 kg.
Il valore del carico limite è il minore dei due e quindi H = 18.714 kg (si verifica la condizione di rottura di
“palo lungo”).
Risultati ottenuti con Pali.Az 1.0
Si ottiene il seguente valore di carico limite
Meccanismo di rottura di "palo lungo"
profondità f in cui si forma la cerniera plastica = 181,45 cm
Carico limite trasversale Tlim = 18.668,71 kg
Come si può vedere, i risultati ottenuti con il software sono coincidenti con quelli ottenuti con le
formule e gli abachi riportati nel testo citato.
L=6 m
=1.800 kg/m3
’=30°
MxR=200.000 kg m (momento di
plasticizzazione o resistente del palo)
Nel caso di “palo corto” il carico limite è dato dalla formula 13.42, pagina 367, del libro:
2
H L
3
1,5
kp D D
'
dove k p tan 2 3,00
4 2
Sostituendo i valori si ottiene il carico limite H = 291.600 kg.
Nel caso di “palo intermedio” il carico limite è dato dalla formula 13.44, pagina 367, del libro.
2
H L M xR D
3
0,5 4
kp D D kp D L
Sostituendo i valori si ottiene il carico limite H = 130.533 kg.
Nel caso di “palo lungo” il carico limite è dato dalla formula 13.45, pagina 368, del libro.
2
H M xR
3 3,676
kp D 3 k p D 4
Sostituendo i valori si ottiene il carico limite H = 142.865 kg.
Il valore del carico limite è il minore dei tre e quindi H = 130.533 kg (si verifica la condizione di rottura di
“palo intermedio”).
Risultati ottenuti con Pali.Az 1.0
Si ottiene il seguente valore di carico limite
Meccanismo di rottura di "palo intermedio"
profondità f in cui si forma la cerniera plastica = 401,44 cm
Carico limite trasversale Tlim = 130.533,33 kg
Come si può vedere, i risultati ottenuti con il software sono coincidenti con quelli ottenuti con le
formule riportate nel testo citato.
Bigliografia
[1] Viggiani Carlo – Fondazioni – CUEN, 1993
[2] Cestelli Guidi C. (1975) – Geotecnica e Tecnica delle Fondazioni – Hoepli, Milano
[3] Croce A. (1980) – Appunti di Geotecnica – L’Ateneo, Napoli
[4] D.M. 11/02/1992 – Norme tecniche per l’esecuzione delle opere in cemento armato normale e
precompresso e per le strutture metalliche
[5] D.M. 09/01/1996 – Norme tecniche per il calcolo, l’esecuzione ed il collaudo delle strutture in
cemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche
[6] Circ. 15/10/1996, n. 252 – Istruzioni per l’applicazione delle “Norme tecniche per il calcolo,
l’esecuzione ed il collaudo delle strutture in cemento armato, normale e precompresso e per le
strutture metalliche” di cui al D.M. 9 gennaio 1996
[7] D.M. 14/01/2008 – Norme tecniche per le costruzioni (NTC)
[8] Circolare 02/02/2009, n. 617 – Istruzioni per l’applicazione delle “Nuove norme tecniche per le
costruzioni” di cui al D.M. 14 gennaio 2008