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Non so pregare.

Guida pratica per un giovane impegnato (e non solo…)

Non so pregare, non ho tempo per pregare, non ne


ho gran voglia e forse non so nemmeno a che mi serve…
Ottimo punto di partenza vero? Eppure… che direbbe
don Bosco? E poi… addirittura un ragazzino l’altro giorno
me lo ha chiesto durante l’incontro… “Tu preghi??” ..sono
diventato mezzo rosso e mezzo verde e ho abbozzato un
“sì” tiratissimo…
Come devo fare? 3 Ave Maria e un Padre Nostro???

È una preghiera valida per chi ha 13 anni e chi ne ha 90 … La chiamo, di


solito,

LA PREGHIERA DEL PIGIAMA


Cercare e trovare Dio in tutte le cose

Non ti faccio grandi sermoni sulla preghiera, andrò subito al concreto.


Però devi assicurarmi che farai cinque rivoluzioni nel tuo comune modo di
pensare:

Prima rivoluzione: nella preghiera il protagonista è Dio,


quello che deve parlare è Lui, non tu! Tu devi ascoltare (e ma come? Dio
parla? A me? Concretamente??)

Seconda rivoluzione: durante la giornata Dio semina


continuamente degli appelli, delle chiamate nella tua giornata… alcune le
cogli, altre no… ma quotidianamente Dio continuamente ti lancia segnali
di fumo…il fatto è che Lui è un tipo discreto: la preghiera della sera è lo
scanner di queste chiamate (ma perché non parla più chiaramente? Come
faccio a capire se una cosa viene da Dio o no??)
Terza rivoluzione: Dio parla in Te, se fai silenzio e spazio. Dio,
nella tua coscienza, farà emergere ciò che è necessario tu senta e sappia,
lo “sentirai” !

Quarta rivoluzione: per assicurarti che hai davvero pregato-


dialogato con Dio hai una verifica infallibile: alla fine della preghiera ti
senti portato ad amare di più.. Se sì, hai pregato, se no hai sfarfallato per i
fatti tuoi (ma non bastava dire tre Ave Maria e un Padre Nostro?).

Quinta rivoluzione: La preghiera ha bisogno di esercizio


quotidiano, sii ferreo e regolare in questo e vedrai che miracoli farai… (tipo
trasformare un 3 e mezzo in matematica in un 7 più!?)

Capito ste cinque cosette? Don Bosco le aveva assai chiare (di lui
Michele Rua diceva: “camminava come se vedesse l’invisibile” e un altro
diceva “Don Bosco parla con Dio anche mentre scende le scale! )…don
Bosco era un “contempl-attivo!”

Concretamente… veniamo a noi… giornata finita, cellulare spento


(mi raccomando!), sei in camera tua, in silenzio, luce spenta, pigiama di
pile messo, tre paia di calzettoni, …

Mettiti comodo… seduto, inginocchiato, steso… purchè tu sia a tuo agio,


anche il corpo prega!

Entra nella preghiera in un modo che a te piace: leggi il Vangelo del giorno
dopo (ci sono delle App apposite anche OFFLINE), ascolta una canzone che
ti dia pace, accendi una candela, …

Invoca lo Spirito: è Lui la star della serata! anche una preghiera


elementare: Spirito di Dio aiutami, parlami, vieni in me… quello viene
davvero… o meglio si rende presente… Lui abita sempre in noi!

FAI SILENZIO, non pensare! Eeeeeeeh nna parola… Invece no! È molto
facile… Parti dal sentirti amato da Dio… come? Lasciati abbracciare! Hai
presente quando abbracci una persona a cui vuoi un sacco di bene, o
quando vieni improvvisamente abbracciato? Di solito la gioia e la
consolazione sono così forti che non ti viene da pensare a nulla, solo ti
godi l’abbraccio.. per un minuto buono goditi solo quell’abbraccio… sentiti
abbracciato, non pensare ad altro, fai vuoto, fai silenzio, chiudi gli occhi,
entra in te stesso in punta di piedi. Ssssshhhhhhhh Dio vuole solo
stritolarti… se hai avuto una brutta giornata è l’abbraccio di un Padre che ti
consola, se hai avuto una bella giornata è l’abbraccio di un Padre che
gioisce con te, se hai avuto una giornata anonima è l’abbraccio di un Padre
che ti vuole vivo! Che spettacolo…

GUARDA LA TUA GIORNATA, parti dal mattino, scorri le varie cose che hai
fatto… Fai attenzione alle immagini, sensazioni, situazioni che emergono …
se hai fatto bene l’invocazione allo Spirito e hai fatto davvero silenzio
dentro di te… si evidenzieranno immagini, persone, episodi non
casualmente. NON PENSARE SIANO DISTRAZIONI… DIO PARLA COSì!!! Sarà
un valzer fra il cuore e la testa… Non cedere a spiritualismi strani o a
calcoli troppo razionali… equilibrio!

Esempio: sto pregando, dopo un paio di minuti di


silenzio sereno decido di rivedere la mia giornata
passata con Dio, parto dal mattino: mi viene in
mente la colazione che ho fatto, una frase che mi ha
detto mia madre, la sensazione di amarezza che ho
provato. Ecco una prima sottolineatura di Dio!
Perché proprio quell’episodio?

– Cosa vuoi dirmi Signore? Perché è emersa


l’immagine di mia mamma? Signore, ma tu mia
mamma come la vedi? In questo periodo è triste? E
io cosa posso fare? Cosa faresti tu, Gesù?

Ascolto in profondità e con onestà… analizzo i


“movimenti interni”, gli scossoni che nella preghiera
sento, rimango su una riflessione, la lascio
sciogliere, sento fino in fondo tutto quello che
emerge…è essenziale essere autentici e coraggiosi
qui, cogliere ogni minima intuizione, sentimento,
parola che nasce improvvisamente nel pregare.

Poi vado avanti, mi viene in mente il percorso da


casa a scuola… quel ragazzo che ho visto da solo
vicino alla fermata, sul momento non ci avevo fatto
tanto caso, perché ora ritorna? (Stesso dialogo,
ascolto, analisi, …)

Continuo… rivivo quella chiacchierata con la mia


animatrice… quale frase mi è rimasta più impressa?
Perché mi torna in testa quella frase? Forse ha
toccato un nervo scoperto? Signore cosa vuoi dirmi?
DIO PARLA COSì.. che ti aspettavi le apparizioni di
Lourdes? Il nostro è un Dio delle piccole cose..che
inabita le nostre giornate…

Una volta che ti sembra di aver percorso le cose più importanti in cui il
Signore ti ha voluto parlare durante la giornata, insieme con Lui fai questi
tre movimenti del cuore:
Loda e ringrazia: Signore grazie perché qui, qui e qui sono stato in gamba,
sono cresciuto, ho provato questa gioia… tu mi hai parlato e mi hai fatto
capire questo. Ringrazia e gioisci.
Riconosci il peccato: Signore, qui e qui avevo intuito che tu mi chiamavi ad
amare di più, a mettermi in gioco, a testimoniare qualcosa di più…ma non
l’ho fatto…chiedi perdono.
Progetto domani: Domani che mi tocca? AAAAh devo vedermi con quella
persona… Signore, cosa mi dici? Dove mi aspetti? Come posso
prepararmi? Vivi con speranza.

Esci dalla preghiera con una preghiera che senti tua: Padre Nostro, Ave
Maria, Gloria al Padre, Angelo di Dio… vedi un po’.

Scrivo sul mio quaderno (se ce l’hai, sennò anche una nota sul cellulare
OFFLINEEE!) velocemente 4-5 righe con le cose più importanti emerse
dalla preghiera (“Dio mi ha parlato e mi ha detto….”). Mensilmente o ogni
due settimane le condivido con la mia guida spirituale, un salesiano di
fiducia, una Figlia di Maria Ausiliatrice, un animatore particolarmente in
gamba… sottolineando gli appelli ad “amare di più” (se non hai una guida
spirituale… guardati intorno!). La preghiera vera parte dall’Amore di Dio
per me e finisce con l’Amore per i fratelli… sennò sono chiacchiere!

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