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Dott.

Marco Fringuellino -

Acustica 2 - Lezione seconda

Diffusione
Ri b
Riverberazione
i
Fonoassorbimento
Dott. Marco Fringuellino -

Criteri per il controllo delle risonanze modali

• Si è visto come il comportamento modale domini le “small rooms”, più precisamente


qualunque ambiente al di sotto della Frequenza di Schroeder.

• Le risonanze modali creano forte disomogeneità spaziale e temporale del campo sonoro;
inoltre particolari distribuzioni modali possono essere fortemente anisotrope.

• Alcuni criteri per il controllo delle risonanze modali possono essere:

1
1. Rendere l’ambiente
l ambiente irregolare (pareti non parallele) per evitare sovrapposizioni modali
troppo marcate o fenomeni di eco (“flutter echo”), oppure ricorrere a bonifiche delle pareti
parallele;

2. Rendere l’ambiente non sproporzionato (no “corridoi”, bassi soffitti, ecc.)

3. Inserire oggetti diffondenti

4. Parzializzare le superfici e trattarle in modo opportuno


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Interazione del suono con le superfici

• Il controllo del suono in una sala può essere effettuato sfruttando l’interazione fra il
campo sonoro e le superfici presenti nella sala (pareti o diffusori aggiunti);

• L’uso ai fini acustici di una superficie (o la sua eventuale bonifica acustica) può essere
effettuato
ff privilegiando,
i il i d per ciascuna
i superficie,
fi i una o più
iù modalità
d li à di iinterazione:
i

1 l’assorbimento risulta utile quando è necessario estrarre energia sonora in eccesso dal
campo all
all’interno
interno della sala (ad es
es. per ottenere caratteristiche di riverberazione
desiderate);

2 la riflessione speculare è preferibile per indirizzare energia sonora secondo una direzione
particolare (ad es. rinforzare la percezione del suono diretto in una determinata zona con
suono riflesso che giunge all’osservatore con un piccolo ritardo rispetto al suono diretto);

3 la riflessione diffusa è utile quando è necessario limitare il carattere speculare


dell’energia riflessa, ad esempio, per attenuare una riflessione speculare senza ricorrere
p
al fonoassorbimento che impoverirebbe il campo
p sonoro di energia g desiderata.
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I t
Interazione
i del
d l suono con lle superfici
fi i

Esempio di pannelli sull’orchestra per rinforzare la percezione del suono diretto con suono riflesso che giunge
agli esecutori con un piccolo ritardo rispetto al suono diretto (migliorando la immediatezza d’attacco).
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Diffusori
Diff i acustici
ti i
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Diff
Diffusori
i acustici
ti i
-1
⎡⎛ 1 1 ⎞ 2 ⎤
f1 = c⎢⎜ + ⎟ + B cos ϑ ⎥
2
⎣⎝ s r ⎠ ⎦
-1
⎡⎛ 1 1 ⎞ ⎤
f 2 = c⎢⎜ + A2 ⎥
⎣⎝ s r ⎠ ⎦
S Diffusore rettangolare
• Riduzione del livello di pressione sonora ∆L causata dalla diffrazione (differenza tra il
livello ricevuto effettivamente ed il livello che si riceverebbe se il pannello fosse di
estensione infinita).
infinita) La coppia di lati paralleli di lunghezza A definisce un pannello di
larghezza B e di lunghezza infinita (linee tratteggiate in Fig). Per questa striscia la
riduzione di livello dipende dalla lunghezza d’onda del suono incidente: di fatto
diminuisce in media di ~ 3 dB al raddoppiare della frequenza, annullandosi alla
frequenza limite f1.
• Alle frequenze maggiori di f1 la striscia si comporta come un pannello di estensione
infinita nelle due
d e direzioni.
dire ioni
• La considerazione della dimensione A finita comporta l’esistenza di una seconda
frequenza limite f2.
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Diff
Diffusori
i acustici
ti i

S Diffusore rettangolare

• Per le frequenze
q più alte della
p
maggiore tra le due frequenze
limite, il pannello si comporta
come se fosse di estensione
infinita.

• Nell’intervallo compreso tra le


due frequenze limite, la
riduzione è di 3 dB/ottava.

• Alle
All f
frequenze b
basse l
la
diffrazione è causa di
un’attenuazione che aumenta di
6 dB/ottava al diminuire della Riduzione del livello causata dalla
frequenza. diffrazione per un pannello di dimensioni
finite (Barron, 1993)
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S Diff
Diffusore curvo Diff
Diffusori
i acustici
ti i
• I riflettori piani hanno comportato
problemi di localizzazione della
sorgente e di “colorazione” del
suono.
• Necessario ridurre il livello della
riflessione speculare:
– movimentando la superficie
riflettente;
– conferendo al pannello un profilo
convesso dal
d l lato
l t della
d ll riflessione;
ifl i
• Modello Rindell (1985):
d/
– pannello curvo ≡ tratto di
superficie cilindrica di raggio R;
Riduzione del livello causata dalla curvatura di
– sorgente, ricevitore e punto di
un pannello di dimensioni finite (Barron,
incidenza contenuti in un piano
1993) d
ortogonale all’asse del cilindro;
∆lcurv = -10log1 +
– d = 2 s r/(s
r/(s+r).
r). R cosϑ
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Imagina Studio - Torino


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Diff
Diffusori
i acustici
ti i
S Diffusori di Schroeder

• superfici solide sagomate a greca,


con profondità massima
proporzionale alla lunghezza d’onda
tt λd,
di progetto
• con scanalature adiacenti, di
larghezza
g uguale
g ma con pprofondità
diverse, separate da setti sottili le cui
estremità esterne definiscono un
piano di riferimento.
p
• Le fessure hanno, una larghezza w
minore della metà della minima
lunghezza d
d’onda
onda di interesse.
interesse
• Scegliendo una idonea sequenza per
la profondità delle fessure è possibile Sezione di una superficie diffondente di
controllare la diffusione della
superficie fessurata.
Schroeder a residui quadratici con N = 17
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Diffusori di Schroeder rendering


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Diffusori
Diff i acustici
ti i
S Diffusori di Schroeder a residui quadratici
• Una sequenza di residui quadratici si ottiene scegliendo un numero primo N, elevando al
quadrato i numeri interi tra 0 (0 compreso) e N − 1 e, infine, dividendo ciascun elemento della
sequenza dei quadrati per il numero primo N scelto. Il resto di ciascuna divisione rappresenta
l sequenza dei
la d i residui
id i quadratici.
d ti i
• Come esempio si consideri il numero primo N = 11:
Sequenza dei numeri interi n 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Sequenza dei quadrati n2 0 1 4 9 16 25 36 49 64 81 100
Sequenza dei residui sn 0 1 4 9 5 3 3 5 9 4 1
• Proseguendo con le operazioni con interi maggiori di N (N compreso), la sequenza si ripete
ciclicamente.

• Presentano pproprietà
p di assorbimento a larga
g banda: sono adatti p
per g
gli studi ma non p
per le
grandi sale perché assorbono troppa energia
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Diffusori acustici

S Diffusori
Diff i di Schroeder
S h d a residui
id i quadratici
d ti i

• Per il progetto di massima:


• si scelga il campo di frequenza in cui si desidera ottenere la diffusione uniforme
definendo una frequenza limite inferiore dell’intervallo fi ed una frequenza limite superiore
fs;
• si calcoli il periodo da assegnare alla sequenza di fessure come il numero primo N più
vicino a fs/fi;
• sii scelga
l una larghezza
l h d ll fessure
delle f con il vincolo
i l w < c/(2f
/(2fs);
)
• definita la lunghezza d’onda di progetto come λd = c/fi , le profondità dn delle N fessure
sono calcolate con la relazione dn = λd sn /(2
( N);
); sn è il valore n-mo della sequenza
q dei
residui quadratici.
Come esempio, se si sceglie il campo di frequenza da fi = 200 Hz a fs = 2200 Hz, risulta N
= 11,
11 per cui va bene la sequenza dell
dell’esempio
esempio precedente.
precedente La larghezza massima delle
fessure è w = 7,7 cm. La lunghezza d’onda di progetto è λd = 170 cm. Pertanto, le fessure
avranno la sequenza di profondità dn in cm: 0,0; 7,7; 30,9; 69,5; 38,6; 23,2; 23,2; 38,6;
69 5; 30,9;
69,5; 30 9; 7,7.
7 7 Un periodo avrà,
avrà quindi,
quindi un
un’estensione
estensione N w = 85 cm.
cm
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Diffusori acustici

S Diffusori di Schroeder a
residui quadratici

• paragone tra il diagramma


polare dell’ampiezza della
pressione in dB misurato ed i
valori calcolati per un diffusore
in scala ridotta progettato con
N = 17

Diagramma polare dell'ampiezza della pressione sonora in dB, misurato


a incidenza normale ((linee continue)) e calcolato ((cerchi)) p
per un diffusore
a residuo quadratico in scala ridotta (N = 17, λd = 3 cm). (a) λd / λ = 1,0;
(b) λd / λ = 2,0; (c) λd / λ = 3,0 (UTET “Manuale di acustica applicata”)
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Diffusore di Schroeder
Imagina Studio - Torino
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Diffusori
Diff i acustici
ti i

RPG OMNIFFUSOR® RPG SKYLINE®


Dott. Marco Fringuellino -
Diffusori acustici

RPG FLUTTER FREE® RPG DIFFRACTAL®


Dott. Marco Fringuellino -
Diffusori acustici

JOCAVI CORAL REEF® JOCAVI CERAFLECTOR®


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Decadimento dei modi


S Decadimento del singolo modo:
• La pressione sonora in regime stazionario è costituita da una somma
modi alla frequenza ω della sorgente,
di modi, sorgente ciascuno con una propria
fase e con un’ampiezza tanto più grande quanto più vicina è la
q
frequenza naturale del modo a q quella della sorgente
g forzante.
• Se il funzionamento della sorgente viene interrotto all’istante t = 0,
ciascun modo che contribuisce alla pressione sonora in un punto
dell’ambiente decade indipendentemente dagli altri.
• Il decadimento libero di ciascun modo inizia, per continuità, dal valore
di ampiezza pn(t=0), che il contributo modale aveva nell’istante
immediatamente prima della disattivazione e prosegue verso
estinzione, con oscillazioni alla frequenza naturale ωn smorzate con
ll’estinzione
una legge esponenziale la cui costante di tempo è 1/kn .
• La frequenza delldell’oscillazione salta dal valore ω al valore ωn.
oscillazione “salta”
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Decadimento dei modi

• Decadimento libero di ciascun modo, in ipotesi di bassa dissipazione:

pn (t ) = pn (t = 0)e-kknt cos(ωn t )
• Valore medio quadratico a breve termine:
−2knt
e
2
pn (t ) ≈ 2
pn (t = 0)
2
• Il livello della pressione sonora del modo isolato decresce
linearmente nel tempo,
tempo con una pendenza c2 proporzionale alla
costante di smorzamento del modo:

Lpn(t) = c1-c2t
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Decadimento dei modi


• I diversi contributi modali hanno frequenze naturali
diverse Questo fatto comporta la presenza di
diverse.
modulazioni, in particolare di ampiezza.
• La situazione è analoga al caso semplice del
f
fenomeno d i battimenti
dei b tti ti che
h sii verificano
ifi quando
d sii
sovrappongono due segnali sinusoidali con
q
frequenze poco diverse.
p
• la figura presenta i decadimenti della pressione
sonora e dei livelli corrispondenti di modi che
hanno la stessa costante di smorzamento.
smorzamento :
a - un solo modo;
b - due modi con frequenze poco diverse; Beranek (1971)
c - più modi;
• Questo fatto comporta che i decadimenti del livello
si ppresentano come una retta con p pendenza
negativa, uguale per i tre casi, sulla quale sono
sovrapposte fluttuazioni del livello quando
decadono più modi insieme.
insieme
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Decadimento dei modi

Beranek (1971)

• Quando i modi in una certa banda di frequenze hanno costanti di


smorzamento molto diverse,diverse non è possibile riconoscere nel
decadimento del livello della pressione sonora una sola pendenza
media.
• La figura mostra il caso di due decadimenti del livello della pressione
sonora in cui sono individuate due pendenze medie associabili a due
gruppi di modi caratterizzati da costanti di smorzamento molto diverse.
• Ad esempio un controsoffitto molto assorbente determina modi assiali
verticali più smorzati rispetto alle altre due famiglie di modi assiali.
assiali
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Riverberazione
S Tempo di riverberazione T60 (s) (Norma ISO 3382):
• Nell’acustica tecnica è di primario interesse una misura della rapidità con cui,
disattivata la sorgente, il suono si estingue nell’ambiente. Questa informazione è
associata al tempo di riverberazione T in s.s
• Esso è definito come il tempo necessario affinché il livello della pressione
sonora nel p punto di osservazione decada di 60 dB, a p partire dall’istante in cui è
disattivata la sorgente.
• Si calcola con il metodo della retta di regressione lineare dei minimi quadrati
della parte di curva di decadimento compresa tra −5 5 e −3535 dB a partire dal
valore massimo posto a 0 dB.
• È importante escludere i primi 5 dB di decadimento dalla misura del tempo di
riverberazione per evitare l'influenza di prime riflessioni particolarmente forti.
• Il tempo di riverberazione viene misurato, sollecitando l’ambiente con un
rumore casuale a banda larga affinché la maggioranza dei modi risulti eccitata in
risonanza, filtrando il segnale di pressione sonora in bande di frequenza a terzi
di ottava.
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Riverberazione
S Equazione di Sabine (1927): per ambienti molto riverberanti
• Fondata sull’ipotesi di campo perfettamente diffuso anche
durante il transitorio, con energia scambiata con continuità
• Equazione di Sabine:
4 6 V V
T = ln10 ⋅ = 0,161
c A A
• V = volume dell’ambiente (m3); Si = superfici presenti; αi= coeff. di
assorb. della superficie Si; αm = Σαi Si /S = coeff. di assorb. medio;
A = Σαi Si = αm S = Area equivalente di assorbimento (m2)
S Equazione
E i di N
Norris-
i Eyring
E i (1932)
(1932): per ambienti
bi ti semianecoici
i i i
• L’idea di Norris ed Eyring è che il suono non viene assorbito con
continuità nel tempo (teoria classica),
classica) ma in modo discontinuo.
discontinuo
V
T = −0,161
S ln(1 − αm )
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Riverberazione

S Effetti dell’assorbimento dell’aria:


•L
L’aria
aria sede di un campo sonoro è considerata un mezzo privo di
perdite dissipative (equazione delle onde linearizzata)
• Nella
N ll realtà,
ltà pur in
i assenza di divergenza
di geometrica,
ti questot tipo
ti
di onda si attenua. La causa è individuata nella diffusività termica,
negli effetti della viscosità e nel fenomeno di rilassamento
molecolare caratteristico dei gas poliatomici
• Per ll’aria
aria umida ambientale gli effetti di dissipazione dell
dell’energia
energia
meccanica del campo sonoro diventano importanti in ambienti
chiusi relativamente grandi,
chiusi, grandi oltre la frequenza di 1kHz.
1kHz
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Ri b
Riverberazione
i
S Effetti dell’assorbimento dell’aria:
•EE’ possibile tenere conto di questo assorbimento aggiuntivo con
una costante di attenuazione dell’aria m (m-1), funzione della
temperatura, dell
dell’umidità
umidità relativa e della frequenza.
• Nelle formule del tempo di riverberazione è sufficiente sommare
al denominatore il termine 4mV (m2):
V
T = 0,161
∑αSab,
Sab i Si + 4mV
• Per quanto attiene alla relazione di Hopkins e Striker, nella
costante dell ambiente nella forma R = Sαm/(1
dell’ambiente /(1− αm),
) αm è sostituito
da:
αm + 4mV/S,

• oppure R = ΣαSab,i Si + 4mV


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Materiali fonoassorbenti

• I materiali e gli elementi assorbenti sono largamente utilizzati nel


trattamento acustico degli ambienti, soprattutto del soffitto, quando si
desidera ridurre l’energia
l energia sonora riverberata.
riverberata
• Il loro uso consente il controllo del tempo di riverberazione
• A distanze opportune dalla sorgente sonora loro uso consente il
controllo del livello di pressione sonora totale presente nell’ambiente.
•LL’assorbimento
assorbimento dell’energia
dell energia sonora emessa è uno dei metodi di
riduzione del rumore più efficaci quando la propagazione del suono
avviene all’interno di spazi chiusi (ad es.condotti)
• Sono utilizzati quando si intende isolare una sorgente rispetto
all’ambiente circostante con una cabina insonorizzata.
• I materiali assorbenti sono inoltre applicati sulle barriere acustiche
per diminuire la riflessione del suono
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Coefficiente di assorbimento α
• è il rapporto tra l’energia assorbita Ia e quella incidente sulla superficie II:

α = Ia/II
I
• può teoricamente variare tra 0 e 1:
II a
α = 0 ⇒ tutta
t tt l’energia
l’ i incidente
i id t è riflessa
ifl

α = 1⇒ tutta l’energia incidente è assorbita

• dipende dalla frequenza e dall’angolo di incidenza

• α0 = misurato per incidenza normale (metodo delle onde stazionarie in


tubo)

• αSab= misurato per incidenza diffusa (in camera riverberante)

• da esso si possono ricavare il fattore di riflessione e l’impedenza acustica


del materiale.
materiale
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Determinazione
D t i i d
dell coeff.
ff di assorbimento
bi t ((norma ISO354)
• Si effettua la misura del tempo di riverberazione in una camera
riverberante con e senza il campione in esame
• la norma prescrive che il campione abbia area non inferiore a 10 m2.
• la
l norma prescrive i le
l modalità
d lità di montaggio
t i in
i laboratorio
l b t i dei d i diversi
di i
tipi di struttura in prova.
• Camera Riverberante:
– volume (V > 150 m3),
– proporzioni g geometriche ((il massimo diametro interno lmax deve
rispettare la condizione lmax< 1,9 V1/3),
– valori minimi di area equivalente di assorb. delle superfici
i t
interne,
– condizioni di diffusività del campo sonoro (eventuale inserimento
di appositi elementi diffondenti).
diffondenti)
– isolamento dell’interno della camera da rumori e vibrazioni
provenienti dall’esterno.
p
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Determinazione del coeff
coeff. di assorbimento (norma ISO354)
• La misura dei tempi di riverberazione viene eseguita per bande di 1/3
d’ottava
d ottava tra 100 Hz e 5 kHz,
kHz inviando in camera un rumore bianco
casuale
• Il segnale
g sonoro viene rilevato in almeno tre ppostazioni microfoniche
fisse (distanti tra loro di ameno λ/2, e almeno 1 m dal campione e
dalle superfici della camera e ad almeno 2 m dalle sorgenti) ed
i i t ad
inviato d un analizzatore.
li t
• L’area equivalente di assorbimento del materiale in prova viene
calcolato con la relazione: •T
T = tempo
t di riverberazione
i b i con camera
1
V⎛ 1 1⎞ vuota,
A = 55,3 ⎜⎜ − ⎟ •T2 = tempo
p di riverberazione con camera
c ⎝ T2 T1 ⎠ contenente il campione in prova.
• nel caso di strutture fonoassorbenti piane si può dedurre il
coefficiente d’assorbimento acustico direttamente dalla relazione (S =
area campione): A
α=
S
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Tipologie di materiali assorbenti


1) Fonoassorbenti porosi

2) Pannelli vibranti

(ad assorbimento per


risonanza di membrana))

3) Pannelli forati-assorbenti
forati assorbenti

(ad assorbimento per


risonanza di cavità)

4) Bass Traps

Croome (1977)
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F
Fonoassorbenti
b ti porosii

• I materiali porosi acusticamente assorbenti sono di vario tipo, lane


di vetro e di roccia, schiume di poliuretano espanso a celle aperte,
fib di legno,
fibre l f lt i
feltri.
• Essi sono caratterizzati da una struttura a celle aperte,
aperte anche
sulla superficie esterna,
esterna e comunicanti tra loro, loro con dimensioni
tipiche dei pori inferiori a 1 mm (<< delle lunghezze d’onda
acustiche di interesse). )
• Considerando le dimensioni fisiche dei pori, il materiale si
comporta rispetto alla propagazione del suono come un mezzo
omogeneo in i cuii sii verifichino
ifi hi perdite
dit viscose.
i
• La maggior parte delle lane di vetro o minerali è costituita da fibre
il cui diametro segue una distribuzione statistica con valore medio
intorno a 2-5 µm ed è compresa nell’intervallo tra 1 e 10 µm.
• La densità è indicativamente compresap g 3.
tra 30 e 100 kg/m
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F
Fonoassorbenti
b ti porosi:
porosii: principali
i i li parametri
ti

• Densità totale del materiale poroso ρ ; densità del fluido interno al


materiale poroso ρflu ; densità delle fibre del materiale poroso ρs
• Diametro delle fibre d ; raggio dei pori a
• Porosità h: rapporto tra volume del fluido nei pori e volume totale
dello strato poroso: h = Volfluido/Voltot = (ρs-ρ)/(ρs- ρflu)
In generale l’assorbimento cresce con la porosità ( h ~ 90 ÷ 95 %)

• Resistenza al flusso R:
R = ∆p/ v (Pa s/m3)
dove ∆p è la differenza di pressione (Pa), che deve essere applicata alle due
estremità di un materiale per forzare attraverso il materiale stesso un flusso
d’aria con velocità v ((m3 s-1)).
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Esempi di
materiali
fonoassorbenti:
Lana di
roccia
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Esempi di
materiali
fonoassorbenti:

P li
Poliuretano
t
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Esempi di
materiali
fonoassorbenti:
Polipropilene
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Esempi di
materiali
fonoassorbenti:
Pietra di
LanaTerni
di roccia
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Azione
dello spessore
e della densità
del materiale poroso
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Ri
Risonatore
t di Helmoltz
H l lt : assorbimento
Helmoltz: bi t a risonanza
i di cavità
ità
Diametro Massa M
M
d area (aria del collo)
L S

senza

volume V Molla k
(aria) con

• elevata efficacia alle frequenze


q
medie e mediobasse
• senza materiale poroso grande
attenuazione su banda stretta
• con materiale poroso bassa UTET: “Manuale di acustica applicata
attenuazione su banda larga
• se il condotto sia un cilindro di c0 S
diametro d la frequenza di f r= 2π VL(1+0.8d)
risonanza del sistema è data da:
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P
Pannelli
lli fforati-
forati
ti-assorbenti
assorbenti:
b ti: assorbimento
bi t a risonanza
i di cavità
ità
• applicazione del principio del risonatore di Helmholtz
• pannelli acustici forati costituiti da una struttura con fori o fessure,
montata ad una certa distanza dalla parete
• generalmente è inserito nell’intercapedine uno strato di materiale poroso
• la frequenza di risonanza aumenta all’aumentare della percentuale di
foratura e diminuisce all
all’aumentare
aumentare dello spessore del pannello e alla
distanza dalla parete.
• In pratica il massimo spessore dell’intercapedine è di 30cm, le
percentuali di foratura variano da 10 a 50%, e lo spessore del pannello è
solitamente compreso tra 3 mm e 3 cm ⇒ 200Hz < fr < 5kHz
• P = percentuale di foratura del pannello: P = 100 n Sforo
f /Spannello
ll ,
• n = numero fori
• h = distanza del pannello dalla parete
• d = diametro
di t della
d ll bbocca ddell fforo c0 P
• L = spessore pannello f r = 20π hL(1+0.8d)
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P
Pannelli
lli fforati-
forati
ti-assorbenti
assorbenti:
b ti: assorbimento
bi t a risonanza
i di cavità
ità

L t di
Lastre
cartongesso
fessurato
o forato
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P
Pannelli
lli fforati-
forati
ti-assorbenti:
b ti assorbimento
bi t a risonanza
i di cavità
ità

Pannelli di
llegno
egno
fessurato
o forato
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P
Pannelli
lli fforati-
forati
ti-assorbenti:
b ti assorbimento
bi t a risonanza
i di cavità
ità

Assorbimento
senza
materiale
fonoassorbente
posteriore

Percentuale di
perforazione
6%
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Pannelli forati
forati--assorbenti: assorbimento a risonanza di cavità
Assorbimento con materiale fonoassorbente posteriore
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Pannelli vibranti: assorbimento per risonanza di membrana


superficie
rigida

massa molla
(pannello) (aria)
M
Onda riflessa
cavità

Onda incidente Crocker ((1975))


• grande efficacia alle basse frequenze
• la frequenza di risonanza è data da:
S
Pannello f r = 60
(impermeabile) d Md
di superficie S • non serve riempire
p la cavità p
più del 60 %
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Esempi di
materiali
t i li
fonoassorbenti:
Compensato
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Pannelli ibridi:
ibridi: assorbimento per risonanza di membrana e cavità
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BASS TRAPS: bass traps


funzionale

bass traps a trappola di fase


Alcuni modelli di elementi assorbenti per le basse
f
frequenze (bass
(b traps o tube
b traps)) (Everest,
(E 1996)
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BASS TRAPS ANGOLARE: BASS CORNER

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