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Considerazioni iniziali
Non è sufficiente una visione puramente strumentale delle organizzazioni e
nemmeno un approccio puramente oggettivistico. Bisogna tener conto dei
sentimenti, delle convinzioni, dell’immaginario e anche delle differenti
capacità dei soggetti di modificare le organizzazioni con cui entrano in
rapporto. Non tutte le organizzazioni sono potenti e formalizzate e sono
organizzati anche i piccoli mondi della nostra vita quotidiana ed esistono
organizzazioni fatte di organizzazioni, strutture e processi organizzativi. Esse
vanno viste come l’aspetto statico e dinamico di una medesima realtà. Il
concetto di processo di strutturazione è un’acquisizione recente ma
fondamentale per la comprensione sociologica.
Il fine organizzativo
Un obiettivo organizzativo è uno stato desiderato che l’organizzazione cerca
di raggiungere. Un obiettivo rappresenta il risultato o il punto di arrivo verso
il quale sono diretti gli sforzi dell’organizzazione e la scelta di obiettivi e
strategie influisce sulla progettazione organizzativa.
Ogni organizzazione esiste perché ha uno scopo. Il Top Management definisce
la direzione strategica che l’organizzazione deve perseguire e la missione
specifica da realizzare.
Prima della definizione degli obiettivi dell’impresa, il top management
analizza l’ambiente esterno (opportunità, minacce, incertezza, disponibilità di
risorse) ed interno (punti di forza, debolezza, competenza distintiva rispetto
alle altre imprese, definizione dello stile di leadership ed imparare dalle
performance passate). Il passo successivo è quello di definire e articolare
l’intento strategico dell’organizzazione. Si parte dalla definizione della
missione e degli obiettivi ufficiali per poi passare ad obiettivi più specifici e
strategie competitive per soddisfare la mission generale. La progettazione
organizzativa rappresenta il modo in cui obiettivi e strategie vengono
implementati per far si che l’attenzione e le risorse dell’organizzazione siano
costantemente dedicate alla realizzazione di mission ed obiettivi. Per cui essa
consiste nell’amministrazione e nell’esecuzione del piano strategico. I
manager prendono decisioni in termini strutturali e di sistemi di informazione
e controllo, politiche per le risorse umane ed incentivi, cultura organizzativa,
collegamenti interorganizzativi, tecnologie produttive. I risultati in termini di
efficacia vengono misurati in base alle risorse, efficienza, raggiungimento
degli obiettivi, stakeholder e valori complessivi.
Ogni organizzazione esiste per un fine che può essere riferito ad un obiettivo o
ad una missione generale (il fine organizzativo).
Il progetto strategico implica che tutte le energie e le risorse
dell’organizzazione sono indirizzate verso un obiettivo generale ben definito,
unificante e convincente.
La MISSIONE (obiettivo ufficiale) è l’obiettivo generale dell’organizzazione e
consiste nella visione, valori condivisi e ragion d’essere dell’organizzazione
stessa. È un importante strumento di comunicazione. Si possono focalizzare
sui valori, sui mercati e sui clienti che distinguono l’organizzazione.
Il vantaggio competitivo è ciò che contraddistingue un’organizzazione dalle
altre e le offre la capacità di soddisfare i clienti nel mercato.
La competenza distintiva è qualcosa che l’organizzazione fa
particolarmente bene rispetto ai concorrenti.
La struttura organizzativa
Componenti chiave:
1. Indica i rapporti di dipendenza formale (numero dei livelli gerarchici e span
of control di manager e supervisori)
2. Indica il raggruppamento di individui in unità organizzative e le unità nella
totalità dell’organizzazione
3. Comprende la progettazione di sistemi di comunicazione, coordinamento
efficace e integrazione
Questi tre elementi strutturali si riferiscono ad aspetti verticali ed orizzontali
dell’attività di un’organizzazione.
I primi due costituiscono il framework strutturale (gerarchia verticale). Il
terzo riguarda gli schemi di interazioni tra i dipendenti dell’organizzazione.
La struttura organizzativa è rappresentata nell’organigramma. Esso è la
rappresentazione visiva di un intero sistema di attività e processi fondamentali
di un’organizzazione. La struttura interna di un’organizzazione può essere
vista grazie all’organigramma. E’ utile per capire come ogni unità si colloca
nell’insieme evidenziando le gerarchie.
Es. organigramma:
Riporto gerarchico
Se emerge un problema che i dipendenti non sanno risolvere esso può essere
riportato verso l’alto al successivo livello gerarchico (linee verticale
dell’organigramma). Se il problema viene risolto la risposta viene portata ai
livelli inferiori.
Regole e piani
Le regole e le procedure forniscono una fonte informativa omogenea che
permette ai dipendenti di essere coordinati senza bisogno necessariamente di
comunicare ogni volta il lavoro da svolgere. Manager di Pepsy &Co.
comunicano ai dipendenti precisamente le procedure mettendoli nelle
condizioni di poter svolgere l’attività. Con i piani di budget i dipendenti
possono essere lasciati svolgere le proprie attività nel limite stabiliti.
Sistemi informativi verticali (altra strategia per incrementare
ampiezza del flusso delle informazioni verticali)
Comprendono i report periodici, le informazioni scritte e le comunicazioni
interne che vengono diffusi tra i manager. Fanno procedere le informazioni
verso l’alto o il basso della gerarchia in maniera più efficiente.
c. condivisione orizzontale delle informazioni (tra soggetti che si trovano allo
stesso livello gerarchico per superare le barriere tra unità organizzative)
Si riferiscono all’ammontare di comunicazione e coordinamento esistenti
orizzontalmente tra le unità organizzative. Es. Krysler negli anni 80 c’erano 35
vicepresidenti che lavoravano in maniera autonoma. L’amministratore
delegato ha portato il coordinamento orizzontale ad alti livelli.
I meccanismi per la condivisione orizzontale delle informazioni sono:
1. SISTEMI INFORMATIVI (sistemi informativi interfunzionali)
2. CONTATTO DIRETTO (ruolo di collegamento)
3. TASK FORCE (comitato temporaneo composto da membri di varie unità)
4. INTEGRATORE FULL TIME (posizione/unità di coordinamento)
5. TEAM (task force permanenti)
Sistemi informativi interfunzionali
Permettono ai dirigenti o ai lavoratori di scambiarsi costantemente
informazioni su problemi, opportunità, attività o decisioni. Es. database del
personale con inserimento delle caratteristiche e gli interessi dei dipendenti
per costruire collegamenti orizzontali durevoli.
Ruoli di collegamento
È un modo per promuovere il contatto diretto: una persona viene collocata in
un’unità organizzativa ma ha la responsabilità di comunicare con un’altra
unità. Spesso si trovano tra le funzioni di progettazione e quelli di produzione.
Task force
È un comitato temporaneo composto da rappresentanti di ogni unità
interessata da un problema. Ogni membro rappresenta l’interesse della
propria unità per aspetti temporanei riducendo il carico informativo nella
gerarchia verticale.
Integratore full-time
Meccanismo di collegamento orizzontale più potente adibito al coordinamento.
Spesso è il product manager o project manager che si colloca al di fuori delle
unità solo per coordinarle
Team di progetto
Sono task force permanenti e sono utilizzati congiuntamente ad un integratore
full time. Team interfunzionale utilizzato per progetti su larga scala (es.
presentazione di una nuova linea di prodotto)
Team virtuale
Team composto da membri che sono dispersi geograficamente e connessi
tramite tecnologie digitali. Es. Nokia ha creato posti dove potersi connettere
con il team virtuale.
Coordinamento orizzontale
Comunicazione frequente e tempestiva orientata al problem solving ottenute
mediante rapporti umani basati su obiettivi e conoscenze condivise e rispetto
reciproco