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LA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE MEDICHE EUROPEE IN GIAPPONE

Author(s): Giovanni Borriello


Source: Il Giappone, Vol. 42 (2002), pp. 49-64
Published by: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO)
Stable URL: https://www.jstor.org/stable/20753082
Accessed: 09-12-2018 18:56 UTC

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Giovanni Borriello

LA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE


MEDICHE EUROPEE IN GIAPPONE

II Giappone venne a contatto per la prima volta con la medicina


europea verso la met? del XVI secolo. Nel 1549 il missionario gesuita
Francesco Saverio ed i suoi seguaci, recatisi in Giappone per diffondere
il cristianesimo, usarono varie tecniche per la sua divulgazione, tra cui
quella di curare la popolazione con terapie mediche europee. Questa
loro attivit? fu tanto convincente che col tempo alia figura del gesuita fu
associata quella di medico e il successo di tali metodi fu una delle ragioni
del crescente interesse dei giapponesi per la medicina europea.
Oltre ai missionari, a dare il contributo alPinstaurazione della nan
ban igaku, owero ?la medicina dei barbari del sud?, nel Paese, ci furono
anche altri europei, tra cui Luis de Almeida (1525-1584). Questi, mer
cante di Lisbona con licenza di praticare la medicina, parti per caso per
il Giappone su una nave di missionari, e, durante il viaggio, fu converti
to, unendosi quindi alPopera missionaria. Come missionario si distinse
per la costruzione a sue spese di un brefotrofio a Bungo (attuale Oita).
Un gran numero di bambini abbandonati fu portato Ii e curato da balie
cristiane. Uanno seguente fu aperto, accanto al brefotrofio, anche un
ospedale, diretto dallo stesso Almeida con Taiuto di molti assistenti giap
ponesi, facendo anche, di tanto in tanto, piccole operazioni chirurgiche,
che riscossero grande successo, ed istruendo i suoi assistenti. Tuttavia,
una proibizione contro i praticanti di tale medicina fu inviata ai gesuiti e
di conseguenza PAlmeida fu costretto a lasciare Tospedale. Le pressioni
contro i missionari cristiani aumentarono gradualmente e la nanban

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igaku diminui sempre pi? di importanza ed influenza. Dopo che ai


gesuiti fu proibita la pratica della medicina, vennero in Giappone i fran
cescani che continuarono il lavoro di assistenza ai lebbrosi, iniziato dai
loro predecessori. E gli ospedali per i lebbrosi, che essi stabilirono in
Giappone, strettamente collegati ai loro conventi, giocarono un ruolo
importante nella perpetuazione della nanban igaku1.
Le violente persecuzioni cattoliche che si ebbero a partire dalTulti
ma parte del XVI secolo fino a ben oltre l'inizio del XVII secolo, porta
rono severe restrizioni negli interscambi tra il Giappone e TEuropa. Ai
Giapponesi fu proibito di recarsi alTestero mentre agli europei, eccetto
che agli Olandesi, fu negato Taccesso in Giappone. Di conseguenza la
nanban igaku cominci? gradualmente ad essere sostituita dalla k?m?
bunka, ?la cultura delle chiome rosse?, riferito soprattutto agli olandesi2,
e questa situazione si protrarr? sino alTepoca di Edo (1615-1867).
La netta distinzione che si e voluta spesso operare tra il nanbangaku
(studi dei barbari del sud) ed il rangaku (studi olandesi), ha posto in sot
tordine o addirittura sottaciuto la componente europea penetrata nel
paese fra i secoli XVII-XIX attraverso la mediazione cinese, mentre si e
trattato di un fenomeno storico di vasta portata, poiche non solo si e
innestato con continuit? nel nanbangaku, ma e stato anche una voce di
confronto e, cid che e pi? importante, di completamento e di integrazio
ne del rangaku3. Appena vennero meno le influenze mediche provenien
ti dalla penisola iberica, crebbero quelle olandesi, ed in questa fase di
passaggio molto importante risulta la figura del portoghese Cristov?o
Ferreira giunto in Giappone intorno al 1612.
Ferreira, conosciuto successivamente come Sawano Ch?an, recatosi
in Giappone come missionario gesuita, resistette alia persecuzione sino al
1633 quando sotto tortura abiur? la fede, morendo a Nagasaki nel 16504.
Sawano Ch?an, uomo di scienze, era interessato sia aU'astronomia
che alia medicina scrivendo molto in campo chirurgico, come il Nanban
geka hidensho (La tradizione segreta della chirurgia nanban), il Nanban
Ch?an geka hidensho (La tradizione segreta della chirurgia nanban di
Ch?an) ed il Nanban gekash? (Miscellanea sulla chirurgia nanban)5.

1 A. Tamburello, ?Ueredit? del 'Padroado Real' in Giappone. La continuit? della


componente cattolica della cultura europea nell'arcipelago fra la met? dei secoli XVII
XIX?, Studi in memoria di Erilde Melillo Reali, Napoli, IUO, 1989, pp. 239-252.
2 D. Keene, The Japanese Discovery of Europe, Londra 1952, pp. 21-23.
3 A. Tamburello, art.cit., p. 243.
4 M. Lucchesi, ?II primo incontro tra il Giappone e la scienza europea: il caso di
Christov?o Ferriera?, // Giappone, XXXV [1995], Roma 1998, pp. 37-48.
5 Ibidem, pp. 71-77.

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Scritti in cui il principale insegnamento e basato sulla patologia


umorale dei Greci, secondo cui tutte le malattie sono causate dai disor
dini dei quattro umori del corpo. Sawano elenca anche un gran numero
di vari generi di impiastri e propone anche delle proprie idee sulla cura
con incisioni e sulTuso di balsami ed olii. Tali libri risultano importanti
perche ci indicano cosa fosse realmente la medicina e la chirurgia nan
ban. Tra i suoi principali seguaci ci furono Honda Jun'an, Nishi Kichibei
e Sugimoto Ch?kei che trasmisero la propria conoscenza ai praticanti
della medicina olandese.
Le relazioni tra il Giappone e FOlanda in campo medico risalgono
ai primi anni del XVII secolo con FOlanda che stava rimpiazzando Spa
gna e Portogallo nelle acque orientali6. Nel 1602 fu fondata la Compa
gnia Olandese delle Indie Orientali, e praticamente dal 1600, anno di
arrivo dei primi Olandesi in Giappone, al 1854, anno della riapertura del
Giappone, FOlanda fu il solo paese europeo a mantenere relazioni con il
Paese del Sol Levante, e quindi quasi tutta la cultura appartenente
alTEuropa che arrivo in Giappone fu portata dagli agenti della Compa
gnia olandese.
L'agenzia olandese, stabilita prima ad Hirado poi spostata a Deshi
ma nella baia di Nagasaki, fu sede permanente di uno o due medici al
servizio del direttore e dei suoi dipendenti. Circa sessanta medici presta
rono servizio fino al 1850 quando Fagenzia fu chiusa. Tutti contribuiro
no in un modo o nelFaltro allo sviluppo della medicina giapponese, pre
stando il loro servizio anche a malati giapponesi nonostante fosse loro
severamente proibito di dare assistenza medica a chiunque non fosse
collegato con Fagenzia olandese.
II primo chirurgo olandese a Deshima, il cui nome ricorre in lettera
tura, e Caspar Schambergen, che presto servizio presso Fagenzia tra il
1649 ed il 1651. Egli fu molto attivo nella trasmissione delle conoscenze
mediche occidentali e, soprattutto, nelFinsegnamento delle tecniche chi
rurgiche. Diede lezioni ed introdusse un sistema, conosciuto ancora
come Kasuparury? geka, la ?scuola di chirurgia di Caspar?, prima scuola
di chirurgia ?olandese? in Giappone.
Caspar Schambergen fu uno dei primi medici delFagenzia a recarsi
in visita ad Edo, residenza dello sh?gun. Infatti, una volta alFanno, il
capo delFagenzia olandese aveva Fobbligo di recarsi in visita alia corte
shogunale e relazionare sulla situazione a Deshima. II viaggio annuale a
Edo durava alcuni mesi, e il capo delFagenzia con una delegazione, della

6 A. Querido, ?Dutch Transfer of Knowledge through Deshima?, Transactions of


the Asiatic Society of Japan, XVIII, Tokyo 1983, pp. 17-37.

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qu?le faceva parte sempre un medico, da Deshima attraversava tutto il


Paese. Nel 1649 Schambergen ebbe Toccasione di partecipare a questo
viaggio. La corte a Edo fu cosi impressionata dalla sua abilit? e dalle sue
conoscenze chirurgiche, che, quando la delegazione olandese parti per
Nagasaki, egli fu invitato a restare. Per sei mesi, fu ospite dello sh?gun,
tenendo anche lezioni e dando dimostrazioni di chirurgia olandese in
presenza dei medici di corte. Solitamente ci si riferisce a cid come K?m?
ry? geka7.
Testimonianza delle sue tecniche si ha in due libri, pubblicati da
alcuni interpreti al suo servizio, tra cui Inomata Denbei8, dal titolo Kasu
parury? isho (II libro medico della scuola di Kaspar) e Oranda gekasho
(II libro della chirurgia olandese). Le teorie e le pratiche mediche di
Kaspar non differivano molto da quelle dei praticanti della scuola nan
ban. Una differenza consisteva nel fatto che quest'ultimo gruppo usava
le medicine cinesi mentre i seguaci usavano medicinali preparati in
Europa. Poiche la scuola di Kaspar fu la prima ad attingere alia cono
scenza e alia pratica europea, assunse un'importanza storica.
Tra i medici olandesi che hanno prestato servizio in Giappone nel
XVII secolo merita di essere menzionato Daniel Busch, recatosi in Giap
pone per ben tre volte, nel 1622, nel 1664 e nel 1665. Ottenne il permes
so dalle autorit? giapponesi di curare anche molti Giapponesi, e addirit
tura fu il primo a rilasciare, nel 1645, un certificato di ?garanzia? ad Ara
shiyama Hoan, un medico dello ban di Hirado, che gli attestava di esser
si impadronito, dopo lunghi anni di studio, delle tecniche della chirurgia
olandese e di usarle correttamente. Da tale certificato si evince chiara
mente che i medici giapponesi furono personalmente istruiti da medici
olandesi, ma anche il modo in cui le conoscenze mediche europee furo
no trasmesse e lo stato dello sviluppo della medicina delTepoca.
Arashiyama mise insieme molto di quello che aveva appreso da
Busch in un libro dal titolo Bankoku chih? ruij?teki den (Spiegazione
delle pratiche mediche dei paesi stranieri). II libro contiene principal
mente norme sulTuso degli impiastri per il trattamento delle ferite puru
lente e dei tagli. Non vengono trattate operazioni chirurgiche, essendo

7 T.M. van Gulik, ?Dutch Surgery in Japan?, Red-Hair Medicine Dutch-Japanese


Medical Relations, H. Beukers, A.M. Luyendijk-Elshout, M.E. van Opstall and F. Vos
(edited by), Amsterdam - Atlanta, Rodopi, 1991, p. 39.
8 Si ricorda l'importanza del ruolo degli interpreti come assoluti intermediari tra
gli olandesi e i giapponesi, ed e altresi interessante notare come i primi medici giappo
nesi esperti di medicina occidentale emergeranno proprio tra gli interpreti e non tra i
medici residenti in Giappone. T.M. van Gulik, art.cit., p. 42.

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menzionate come appartenenti ai ?segreti? della professione.


Altro medico olandese a Deshima fu Willem Hoffmann, in Giappo
ne dal 1671 al 1675. Tra i suoi principali allievi figura Narabayashi Chin
zan, un interprete che fu frequentemente in contatto con i medici olan
desi verso la cui professione ebbe una forte inclinazione. Pubblic? molti
degli insegnamenti di Hoffmann in un'opera dal titolo K?i geka s?den
(Spiegazioni della chirurgia olandese), divisa in sei parti, che risulta esse
re una delle pi? rare, nella medicina europea, pubblicate durante l'epoca
di Edo.
Altri interpreti seguirono l'esempio di Narabayashi e studiarono
medicina olandese e non pochi la praticarono. Diverse scuole, come ad
esempio la Nishiry? e la Yoshiory?, furono accomunate e chiamate scuo
le di medicina degli interpreti per indicare le loro origini.
Le relazioni tra le pratiche mediche olandesi e giapponesi divennero
sempre pi? strette ed un numero in aumento di medici olandesi dette il
proprio contributo. In aggiunta a quelli gi? citati, meritano di essere
ricordati Willem ten Rhijne ed Engelbert Kaempfer.
Rhijne, nato in Olanda nel 1647, nel 1668 entr? alTUniversit? di
Leida, e dopo soli cinque anni di studio, fu scelto per essere inviato pres
so Fagenzia olandese. Giunse in Giappone nel luglio del 1674 e vi risie
dette fino alTautunno del 1676; era molto abile nel trattare i pazienti
giapponesi e nel discutere questioni di natura medica con i suoi allievi9.
In Giappone Rhijne studio l'agopuntura e la moxibustione, le tecniche
curative pi? in uso nel Paese, pubblicandone una relazione per i lettori
europei, in cui, ad esempio, spiegava come la gotta potesse essere tratta
ta con la moxa e aggiungendo tavole indicanti su quale parte del corpo
Pagopuntura si sarebbe dovuta applicare. Nel 1687 pubblic? anche una
relazione sulla lebbra in Asia, riferendo che in Giappone la moxibustio
ne fosse usata sia come misura preventiva contro la lebbra sia come
mezzo di trattamento di essa. Fu attraverso queste relazioni di Rhijne
che gli studiosi europei vennero a conoscenza delTagopuntura e della
moxibustione e queste relazioni stimoleranno non poco interesse per
queste pratiche10.
Engelbert Kaempfer nacque nel 1651 in Germania e studio scienze

9 Otori Ranzabur?, ?The Acceptance of Western Medicine in Japan?, Monumenta


Nipponica, XIX, n. 3-4, Tokyo 1964, p. 28.
10 G.T Haneveld, ?The Introduction of Acupuncture into Western Medicine: The
Influence of Japanese and Dutch Physicians?, Red-Hair Medicine Dutch-Japanese Medi
cal Relations, H. Beukers, A.M. Luyendijk-Elshout, M.E. van Opstall and F. Vos (edi
ted by), Amsterdam - Atlanta, Rodopi, 1991, pp. 53-54.

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naturali e mediche alTUniversit? di K?nigsberg. Dopo aver viaggiato per


molti paesi, si uni alia Compagnia Olandese delle Indie Orientali nel
1688. Nel settembre del 1690 arriv? a Deshima e rimase in Giappone
fino all'ottobre del 169211.
Durante questi due anni di permanenza in Giappone, Kaempfer ed i
medici olandesi furono molto occupati con i pazienti giapponesi, come
pure nelle loro discussioni con i medici giapponesi. Inoltre, Kaempfer
fece vaste ricerche su vari aspetti della cultura giapponese, storia, politi
ca, religione, usi e costumi, prodotti e commercio, flora e fauna; i risulta
ti di questi studi furono pubblicati postumi nel 1727 in un'opera dal
titolo The History of Japan che resta una delle fonti pi? consultate sul
Giappone per la prima epoca Tokugawa12. Ricevette la collaborazione di
molti assistenti giapponesi nella preparazione di quest'opera, da cui gh
Europei appresero per la prima volta la conoscenza sistematica di vari
aspetti della cultura giapponese.
Comunque sia Rhijne che Kaempfer giocarono un ruolo molto
importante nella diffusione in Giappone della medicina europea, ma
furono non meno attivi nelTintrodurre le conoscenze giapponesi in
Europa.
All'inizio del XVIII secolo l'interscambio olandese-giapponese fu
proseguito largamente da famiglie appartenenti a differenti scuole di
praticanti medici, soprattutto da quella degli interpreti diventati medici
che furono i principali seguaci del metodo Arashiyama. Le famiglie
Nishi, Kurisaki e Narabayashi, ciascuna delle quali dette il proprio nome
ad una scuola di medicina, furono famose per il loro lavoro ed ognuna di
esse trasmise oralmente le sue conoscenze.
II principale ostacolo a questa cultura pi? sistematizzata fu la man
canza da parte dei Giapponesi di un'adeguata comprensione dell'olan
dese. Finche non ebbero la padronanza del linguaggio, i Giapponesi
furono incapaci di raggiungere un livello veramente scientifico in medi
cina.
DalTinizio dei contatti, la maggior parte degli interpreti di Nagasaki
prosegui le transazioni commerciali con POlanda, ma la loro compren
sione della lingua olandese lasci? molto a desiderare. II passare del
tempo e Tespansione delle relazioni portarono ad una pi? intensa pratica

11 J.Z. Bowers, ?Engelbert Kaempfer: Physician, Explorer, Scholar and Author?,


Journal of the History of Medicine and Allied Sciences, XXI, New Haven 1966.
12 D. Massarella, ?The History of The History?, The Furthest Goal: Engelbert
Kaempfe/s Encounter with Tokugawa Japan, B.M. Bodart - Bailey and Derek Massarel
la (edited by), Folkstone 1995.

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della lingua olandese. II vivo interesse di Arai Hakuseki (1657-1725),


che occup? un ruolo di rilievo nello shogunato, fu stimolato dal deside
rio di migliorare Finsegnamento e Fapprendimento delFolandese. La po
litica dello sh?gun Yoshimune (1716-1745) di incrementare la produzio
ne nazionale, incoraggi? le scienze pratiche e contribui, anche allo svi
luppo degli studi sulle conoscenze europee. Nel 1740 Aoki Kon'y?, che
si occupava della biblioteca dello shogunato, e Noro Genj?, medico
dello shogunato, furono invitati ad occuparsi dello studio scientifico del
Folandese13. Noro si interess? anche di botanica europea dal 1741 al
1750, lavor? con interpreti e fu aiutato principalmente da due medici:
Musculus ed Everts. Aoki us? invece i suoi annuali incontri con il grup
po olandese di Nagasaki per lo studio della lingua sul cui soggetto pub
blic? pi? di dieci volumi.
In questo modo lo studio ufficiale delTolandese inizi? in maniera
sistematica.
Un'opera pionieristica circa la medicina occidentale fu YOranda
geka shinan (Sommario di chirurgia olandese) del 1772, attribuita a
Motoki Ry?ei14. Gi? allievo di Willem ten Rhijne, sotto la cui guida sem
bra intraprendesse la traduzione di un trattato di anatomia il Pinax
microcosmographicus del tedesco J. Remmelin, attraverso Fedizione olan
dese delFopera del 1667. Risultato del lavoro fu una prima ?Carta anato
mica? del corpo umano che circol? largamente in manoscritto prima di
essere edita a stampa da Suzuki Soden nel 1772, precedendo di due anni
il famoso Kaitai shinsho (Nuovo trattato di anatomia)15, la cui pubblica
zione venne definita come rangaku s?shi (inizio degli studi olandesi)
usurpando il titolo di ?primo studio giapponese di anatomia?16.
Addirittura gi? nel 1757 Yamawaki TSy? fu testimone della dissezio
ne di un criminale giustiziato a Kyoto, ed in un suo memoriale sulFeven
to, Z?shi (Sui visceri), sollev? obiezioni sulla concezione delFanatomia
umana basata sul cosiddetto gozo roppu (cinese wu-yun, liu-ch'i). Se
guendo Fesempio di Yamawaki, altri iniziarono studi sugli organi interni
e non pochi sforzi furono fatti per correggere gli errori della teoria cine
se. Sebbene usassero a questo scopo libri olandesi sulFanatomia che nel

13 A. Tamburello, ?La cultura occidentale nel Giappone Tokugawa - Parte II: la


mediazione olandese e russa fra Seicento e Settecento?, II Giappone, XX, Roma 1980,
pp. 19-50.
14 G.K. Goodman, The Dutch Impact on Japan (1640-1833), Leiden, Brill, 1967, p.
67.
15 A. Tamburello, art.cit., pp. 31-32.
16 Takeshita T, ?La yogaku (Rangaku) e la prima introduzione della scienza occi
dentale in Giappone?, II Giappone, XIII, 1973, pp. 17-19.

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frattempo iniziarono a circolare, non ne poterono tratte molti profitti a


causa della loro incapacit? interpretativa17.
Resta comunque il fatto che il Kaitai shinsho era il prodotto dell'am
biente intellettuale di Edo, e cid mostra un preciso orientamento da
parte del bakufu ad accettare ufficialmente le nuove scienze europee e a
favorirne la diffusione, trapiantandone gli studi nella stessa capitale sho
gunale18.
La stesura del Kaitai shinsho dovuta a Maeno Ry?taku (1723-1803),
Sugita Genpaku (1733-1817) ed altri, e strettamente legata ad un evento
al quale furono testimoni nel marzo 1771. Infatti essi furono testimoni
della dissezione del corpo di una criminale giustiziata a Kotsugahara e,
colpiti dalla straordinaria somiglianza tra al relazione degh organi nel
corpo dissezionato e cid che appariva nelle tavole di un libro olandese
sulTanatomia, si impegnarono a portare a compimento la traduzione del
principale testo in loro possesso su cui stavano lavorando e cioe la tradu
zione olandese del trattato tedesco Anatomische Tabellen di J. A. Kulmus
(1689-1745) pubblicato nel 1722 e conosciuto come Tafel Anatomia (o
Taheru Anatomia)19.
Uopera di Kulmus, in realt?, non era niente di eccezionale, ma
includeva semplici spiegazioni circa tutte le fasi anatomiche insieme ad
una abbondanza di tavole ed illustrazioni. II suo libro fu accolto con tale
favore che il numero delle edizioni fu molto alto. Ci vollero quasi quat
tro anni per completare la traduzione dalTolandese resa ancora pi? diffi
cile dal fatto che il solo Maeno aveva qualche vaga conoscenza di tale lin
gua. II Kaitai shinsho Consta di cinque libri, quattro dei quali fungono da
vero e proprio testo mentre il quinto contiene sia il prologo che le illu
strazioni. Prima vera traduzione di un libro medico europeo, frutto della
cooperazione di medici e che fece accrescere l'interesse di numerosi altri
medici per la medicina europea. Va riconosciuto che Finfluenza di que
st'opera sullo sviluppo delle moderne pratiche mediche in Giappone fu
grandissima20.
Dopo la pubblicazione del Kaitai shinsho molte furono le traduzioni

17 OtoriR.,art.cit.,p. 30.
18 M.T. Orsi, ?H Rangaku kotohajime di Kikuchi Kan?, II Giappone, XIV, 1974, p. 77.
19 Sugita Genpaku, ?Rangaku kotohajime (il principio degli studi olandesi)?,
Monumenta Nipponica, V, 1942, pp. 144-166 e pp. 215-236. Cfr. anche D. Keene, The
Japanese Discovery of Europe, London 1952, pp. 28-31.
20 A.M. Luyendijk-Elshout, ?Ontleedinge (Anatomy) as Underlying Principle of
Western Medicine in Japan?, Red-Hair Medicine Dutch-Japanese Medical Relations, H.
Beukers, A.M. Luyendijk-Elshout, M.E. van Opstall and F. Vos (edited by), Amsterdam
-Atlanta, Rodopi, 1991, pp. 27-34.

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di libri europei su vari aspetti della medicina; in aggiunta a queste tradu


zioni, tuttavia, vi furono anche diversi lavori originali non noti, cosi che
il numero dei libri medici, per oltre un secolo, sali a dismisura.
Parallelamente aU'introduzione di teorie mediche europee attraver
so traduzioni, ci fu anche una crescente attenzione dei medici giappone
si verso lavori sperimentali in medicina che possono essere ritenuti la
base della medicina moderna. II pioniere in questo campo fu, il citato
Yamawaki Toy?, con il suo testo sulTanatomia umana dal titolo Z?shi.
L'attivit? nella ricerca sperimentale da lui iniziata fu raccolta e conti
nuata da Kagawa Gen'etsu in ostetricia, Hanaoka Seish? in chirurgia,
Fuseya Soteki in fisiologia ed altri che proseguirono lo studio delle disse
zioni. Nel 1773 Kagawa pubblic? uno studio in due libri intitolato San
ron (SulPostetricia) in cui chiari le sue convinzioni, basate sulTesperienza
di molti anni, sulle normali ed anormali posizioni fetali e sui modi per
rettificarle. L'opinione sulla posizione fetale normale che fino a quel
tempo veniva tramandata, era che il feto Stesse eretto fino aU'ultimo
mese per poi rivoltarsi; di contro a questa opinione il Sanron spiegava
che normalmente, dopo il quinto mese di gravidanza il feto fosse della
forma e dimensione di un cocomero con la testa sempre sospesa alTingi?
e la fronte situata vicino alia parte superiore del bacino della madre.
Kagawa, inoltre, comment? ironicamente le idee dominanti ed infine
escogit? tecniche per assistere le partorienti nel caso di nascite abnormi,
predisponendo strumenti di nuovo uso21.
La ricerca fisiologica di Fuseya Soteki, specialmente per quanto
concerne la produzione dellurina, fu estremamente originale e fu pre
sentata nella sesta sezione del suo libro del 1802, Oranda itoa (Discorsi
sulla medicina olandese), un lavoro che fu scritto sotto forma di doman
de e risposte su ventotto argomenti. Fuseya aveva elaborato, dopo inie
zione su un cadavere, una terapia sulla secrezione renale; effettu? esperi
menti di nefrectomia su gatti, topi e cadaveri di criminali ed iniett?
inchiostro nelle arterie di un rene per studiarne la funzione, che era
ancora misteriosa. Fuseya pote affermare la teoria che ?Purina e prodot
ta dai reni? circa quaranta anni prima di William Bowman, celebre ana
tomista inglese, dimostrando chiaramente la falsit? della spiegazione
della medicina cinese per cui Forgano giocava un ruolo centrale nei Pro
cessi riproduttivi e che 1'urina veniva prodotta neU'intestino.

21J. Mac Lean, ?The Introduction of Books and Scientific Instalments into Japan,
1712-1854?, Japanese Studies in the History of Science, 13,1974, pp. 9-68. Tra le princi
pali attrezzature introdotte in Giappone si ricorda il microscopio nel 1787, il primo ter
mometro clinico intorno al 1826 e il primo stetoscopio nel 1848.

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Si ricorda altresi che nel 1805 Hanaoka Seish? mise a punto un


sistema di anestesia generale basato su una mescolanza di estratti di
stramonio ed altre cinque piante da cui ottenne un decotto che sommi
nistr? ad una paziente affetta da un tumore al seno. L'impiego di questo
anestetico generale anticip? di quaranta anni quello del protossido di
azoto che il chirurgo americano William Thomas Green Morton speri
ment? per la prima volta nel 1844. II merito di aver eseguito, per primo,
una mastectomia per cancro sotto analgesia va, dunque, ad un giappo
nese.
La pubblicazione nel 1774 del Kaitai shinsho ebbe effetti di cosi
grande portata nel paese che vi fu un crescente numero di autopsie ed
un sempre maggiore interesse per il rangaku22.
La medicina e le teorie mediche europee, introdotte attraverso tra
duzioni, trovarono una crescente approvazione in Giappone, tanto che
furono gradualmente associate ai bisogni del paese. Tuttavia le sole tra
duzioni non erano sufficienti a dare ai Giapponesi una reale compren
sione.
II Giappone mancava ancora di educazione in quelle discipline che
formavano le basi della medicina moderna, e furono necessari sforzi
ulteriori a quelli determinati dalla traduzione dei libri. I medici olande
si, alTinizio, passavano solo frammentariamente ai giapponesi le loro
conoscenze mediche.
La seconda decade del XIX secolo e segnata da cambiamenti
importanti, soprattutto per quanto riguarda un sempre pi? regolare
insegnamento delle scienze mediche e naturali. Philipp Franz von Sie
bold (1796-1866), scienziato, botanico e medico tedesco al servizio del
governo olandese, fu inviato a Deshima come medico presso Pagenzia
olandese, ma con l'incarico speciale di portare avanti ricerca nelTambi
to della storia naturale. UOpperhoofd delTagenzia, che alTepoca era il
De Sturler, scrisse al Governatore di Nagasaki che Siebold era ?un
medico famoso in Olanda, abile in chirurgia, oftalmologia, ostetricia,
storia naturale e geografia?, sebbene avesse compiuto solo due anni di
esperienza di pratica medica dopo la laurea23. Con lui l'istruzione medi
ca propriamente detta, anche se lentamente, iniziava a diffondersi. L'in

22 Ogata T. (edited by), ?Rangaku to Nihon Bunka? (Rangaku and Japanese Cultu
re), Report of Symposium on the Historical Relations between the Netherlands and Japan,
7-13 September 1969Tokyo, Tokyo Daigaku Shuppan-kai, 1971.
23 Yoshida T, ?Von Siebold as a Station Doctor?, Philipp Franz von Siebold. A
Contribution to the Study of the historical Relations between Japan and the Netherlands,
Leiden 1978, pp. 29-39.

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La diffusione delle conoscenze mediche europee in Giappone 59

vio di Siebold da parte delle autorit? olandesi fu di grande apporto per


il Giappone, specialmente nel promuovere lo sviluppo delle scienze
naturali che era allora in Giappone ai suoi stadi iniziali. I Giapponesi, a
loro volta, mostrarono un certo interesse per il lavoro di Siebold, sieche
la combinazione di ci? con gli sforzi propri di Siebold fecero si che la
sua missione avesse pieno successo.
Siebold aveva studiato medicina alTUniversit? di W?rzburg e note
vole era il suo interesse per i vari campi della scienza. Quando giunse in
Giappone come medico ufficiale delTagenzia aveva ventisette anni. L'e
videnza dello spirito di indagine di Siebold la si pu? trovare in una
breve relazione sullo stato delle scienze naturali in Giappone che scrisse
nel 1824 con Fassistenza di alcuni giapponesi che subito contatt? e a cui
mostr? gli ultimi metodi di ricerca scientifica in uso in Europa. Cur? i
malati giapponesi a Nagasaki permettendo ai medici giapponesi di assi
stere al suo lavoro. Fu sicuramente il primo ad introdurre la medicina
clinica in Giappone.
II numero di coloro che studiarono sotto Siebold fu cosi alto che
gradualmente anche i funzionari dello shogunato cominciarono a pre
stare attenzione a questo nuovo movimento nel campo della medicina.
Nel 1824 venne introdotta la vaccinazione antivaiolosa da Naka
gawa Goroji che lotto contro il vaiolo che faceva stragi nelTEzo (odierno
Hokkaid?). I primi tentativi di introdurre la vaccinazione jenneriana nel
1823 da parte di Siebold furono incerti a causa della non buona qualit?
del Hquido di vaccinazione24. In realt? la vaccinazione jenneriana si svi
lupper? in Giappone soltanto con Otto Mohnike a partire dal 184825.
Con Ogata K?an (1810-1863), fondatore della scuola olandese di
Osaka nel 1838, i Giapponesi vennero a conoscenza attraverso opere
occidentali, dello studio delle alterazioni intervenute nei tessuti di vari
organi: i cambiamenti da essi subiti nei loro rapporti, la forma, il volume
e la struttura.
Intanto i medici che erano formati nella medicina cinese (Kanp?
igaku) ricorsero, invano, a tutta una serie di stratagemmi per sopprimere
il nuovo movimento. Ma quando lo shogunato pose fine nel 1854 alia
politica di isolamento nazionale, anche la sua attitudine verso la medici

24 J.Z. Bowers, ?The Odyssey of Smallpox Vaccination?, Bulletin of the History of


Medicine, Baltimore, American Association for the History of Medicine, 55, 1981, pp.
17-33.
25 Tadashi Inoue, ?Introduction and Generalization of Jennerian Vaccination in
Japan?, Rangaku to Nihon Bunka, Ogata T. (a cura di), Tokyo, Tokyo Daigaku Shup
pan-kai, 1970.

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60 Giovanni Borriello

na europea mut? passando da uno stato di quasi indifferenza ad uno di


positiva cooperazione.
Lo shogunato mostrd apertamente la sua fiducia nella superiorit?
della medicina europea quando nel 1857 invi? un medico olandese come
istruttore al secondo Centro di Addestramento Navale a Nagasaki, l'uo
mo scelto era il medico di bordo Pompe van Meerdervoort (1829
1908)26. Giunto in Giappone nell'agosto del 1857 inizi? nel novembre
dello stesso anno i corsi di medicina presso l'ufficio governativo di
Nagasaki, che furono seguiti da studenti scelti meticolosamente da tutti
gli han. Spieg?, con l'aiuto di un interprete, Tanatomia, la fisiologia, la
farmacia, il bendaggio, la patologia, la medicina interna e la chirurgia
che erano particolarmente avanzate nelTEuropa del XIX secolo. Come
aiuto aggiuntivo per i suoi studenti Pompe fece immensi sforzi per per
mettere loro di eseguire esperimenti e per apprendere dalle autopsie ed
insistette sulla necessit? di conferenze cliniche e sulla fondazione di
ospedali come iniziative di primaria importanza. I suoi sforzi comunque
ebbero successo. Si tennero esperimenti e furono fatte dissezioni ed il 21
settembre 1861 fu aperto il primo ospedale di stile europeo, chiamato
Nagasaki Y?j?sho (Clinica di Nagasaki).
L'apertura delTospedale modified non poco la vita di Pompe: visite
ai malati, trattamenti per i pazienti esterni, letture di medicina clinica e
di altri argomenti, erano diventati prassi quotidiana. Gli studenti lo
seguivano nel suo lavoro, visitando i pazienti, cambiandone i bendaggi,
scrivendo prescrizioni, preparando medicinali e cibo, aiutando coloro
che avevano bisogno di assistenza per lavarsi.
Intanto gi? nel 1858, per iniziativa di It? Genboku, e con l'appoggio
di un gran numero di medici, furono raccolti i fondi per costituire un
apposito centro di vaccinazione, lo Shut?sho, l'istituto che si doveva tra
sformare nel 1860 in una scuola di medicina occidentale patrocinata
dallo shogunato, primo nucleo di quella che sarebbe stata la Facolt? di
Medicina delTUniversit? Imperiale di Tokyo.
Nel marzo 1870 il governo giapponese adotta ufficialmente la medi
cina tedesca. I primi professori tedeschi arrivano a Tokyo nel settembre
del 1871 formando il nucleo fondante della scuola che poi costituir? la
Facolt? di Medicina delTUniversit? Imperiale di Tokyo. Tutte le facolt?
mediche giapponesi adottarono la filosofia e le pratiche delle scuole

26 H.E. Henkes, ?The Influence of the Dutch on Japanese Ophthalmology in the


19th Century?, Red-Hair Medicine Dutch-Japanese Medical Relations, H. Beukers, A.M.
Luyendijk-Elshout, M.E. van Opstall and F. Vos (edited by), Amsterdam - Atlanta,
Rodopi, 1991, p. 83.

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La diffusione delle conoscenze mediche europee in Giappone 61

mediche tedesche, e continuarono a farlo sino alia met? del XX secolo;


l'influenza tedesca e abbastanza evidente anche oggi27.
Si potrebbe credere che questo nuovo tipo di organizzazione medi
ca fosse completamente differente dal genere di medicina europea che
aveva preceduto, ma in realt? aveva molti punti in comune. Ci? pu?
essere facilmente intuito dal fatto che molti libri medici tradotti in giap
ponese dalTolandese erano essi stessi tradotti dagli originali testi in lin
gua tedesca. Inoltre, elementi indispensabili di medicina moderna come
gli esperimenti e le diagnosi pratiche erano gi? state introdotte dagli
Olandesi alia fine dell'epoca Edo ed erano stati incorporati nelTeduca
zione medica. Lo sviluppo ebbe certamente relazioni nella moderna edu
cazione medica della prima parte delTera Meiji ed il fatto che molti
Giapponesi preminenti nel campo della medicina alia fine dell'epoca
Edo avessero ruoli di prestigio nella professione sotto il nuovo governo
Meiji, sostiene chiaramente questa tesi.
Quando nel marzo 1870 l'ambasciatore prussiano in Giappone,
Maximillian von Brandt (1835-1920), ricevette la richiesta di due inse
gnanti di medicina, egli raccomand? a Berlino che essi fossero scelti tra i
medici delTesercito28.
Alla guida della missione ?medica? tedesca in Giappone fu posto
Leopold M?ller (1824-93), che aveva condotto gi? una missione simile
ad Haiti. Nato nel luglio 1824 a Mainz, M?ller studio medicina a Bonn
negli anni 1842-1844 e poi a Berlino, dove si laure? nel febbraio del
1847. Come suo collaboratore M?ller scelse Theodor Hoffmann, che
aveva studiato medicina a Bleslau e poi, come M?ller, si era laureato Ber
lino. La loro missione, seguita strettamente dal Monbush?, prevedeva
prima di tutto una conferenza a Tokyo alla presenza di von Brandt, Sawa
Moriyoshi, Ministro degli Affari Esteri, Matsudaira Yoshinaga, direttore
giapponese della preesistente scuola di medicina. Essi ebbero completa
autonomia sia nella selezione degli studenti che dei programmi di inse
gnamento, ed inoltre erano diretti superiori di tutti i dipendenti giappo
nesi e stranieri dalla scuola. Questa indipendenza fu il successo della
missione di M?ller29.

27 J.Z. Bowers, ?The Adoption of German Medicine in Japan: The Decision and
the Beginning?, Bulletin of the History of Medicine, Baltimore, American Association
for the History of Medicine, 53,1979, pp. 57-58.
28 M.S. von Brandt, Dreiunddreissig Jahre in Ostasiens. Erinnerungen eines deut
schen Diplomats, vol. 1, Leipzig, Georg Wigand, 1906, p. 8.
29 K. Meissner, Deutsche in Japan, 1639-1939, Stuttgart, Berlin, Deutsche Verlags
Anstalt, 1940.

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62 Giovanni Borriello

La scuola che M?ller e Hoffmann riorganizzarono era sorta a Tokyo


come Shut?jo (Istituto per vaccinazioni) grazie a cinque medici che ave
vano studiato medicina occidentale. Nel 1860, la Shut?jo diventa Seiy?
Igakujo (Istituto per l'educazione medica occidentale) e riceveva suppor
to finanziario dal governo militare. Nel 1868 il governo Meiji ne prese
possesso e ne cambid nuovamente il nome in Igakujo (Istituto di Medici
na)30.
Queste in breve le tappe che hanno portato alia nascita della medici
na giapponese moderna. Benche il Giappone si integrasse al mondo
medico moderno molto tardi, in meno di mezzo secolo apport? un con
tributo notevole allo sviluppo della medicina. Gli exploit realizzati dai
medici giapponesi nel campo della medicina moderna31, comunque, non
avrebbero potuto essere raggiunti senza le cognizioni di base della medi
cina delTepoca Tokugawa.

30 J.Z. Bowers, ?The Adoption of German Medicine in Japan: The Decision and
the Beginning?, art.at., pp. 61-70.
31 Nel 1875 Ishizaka scopre la forma adulta della Fasciola hepatica. II modo di tra
smissione all'uomo sar? puntualizzato da Tobayashi Tokijir? nel 1912 ed il ciclo evolu
tivo del parassita sar? definite da Mut? Masamoto nel 1920. Nel 1885 Nagai Nagayoshi
estrae Palcaloide della Ephedra sinica, nota come pianta medicinale cinese, e lo chiama
efedrina. Nel 1890 Kitazato Shibasabur? riusci a mettere a punto una sieroterapia del
tetano. Fu riconosciuto quale pioniere della sieroterapia all'Universit? di Berlino dove
ricevette il titolo di professore onorario. Nel 1897 Shiga Kiyoshi scopri il bacillo della
dissenteria da allora chiamata ?Shigella?. Nel 1900 Takamine J?kichi riusci ad estrarre
un ormone midollare surrenale che chiam? adrenalina. Nel 1910 Hata Sahachir?, in
collaborazione con il ricercatore tedesco Paul Ehrlich scopri il salvarsan, lo specifico
della sifilide. Nel 1910 Suzuki Umetar? per la prima volta al mondo estrasse vitamine
dalla pula del riso e apri la via alle ricerche sulle vitamine. La vitamina Bl fu isolata da
Suzuki Umetar? (1874-1943). Nel 1914 Yamagiwa Katsusabur? delTUniversit? di
Tokyo ed il suo allievo Ichikawa Koichi riuscirono per la prima volta a sviluppare artifi
cialmente il cancro, gettando cosi le basi per una ricerca mondiale. Nel 1917 Ishihara
Shinobu invent? la tavola cromatica del daltonismo. Nel 1924 Hirai Somaro dimostr? il
reale carattere della meningite che colpisce i lattanti che vengono attaccati al seno di
donne che portano indumenti contenenti piombo. Nel 1932 Ogino Ky?saka rese pub
blico il suo calendario di previsione dei periodi fertili della donna e il suo principio fu
ripreso da Knaus. Nel 1933 Mitamura Atsushir? e Yamada Shinichir? dimostrarono
che l'encefalite giapponese era trasmessa da moscerini (Culex tritaeniorhinens). Tale
scoperta venne confermata per via sperimentale nel 1940. Nel 1950 Uji Tatsur? invent?
il gastroscopio.

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La diffusione delle conoscenze mediche europee in Giappone 63

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