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Parlare di tecniche di sintesi non è facile, anche perché nel tempo, grazie anche ai processi informatici, si sono
molto ampliate le possibilità di manipolazione del suono in tutte le sue caratteristiche. Ciò comporta ovviamente
da parte del sottoscritto un’attenzione particolare a questo settore ed a come si evolve attraverso i plug-in ed i
programmi sottesi a tale compito. Tuttavia, rincuorato da un nostro lettore, ho voluto dare spazio anche ad un
programma verso cui, in tutta sincerità, non ripongo molta simpatia. Si tratta di Csound, spesso indicato su queste
pagine come programma potentissimo nei risultati, ma molto ostico da gestire. Alessandro Petrolati, esperto dello
stesso, ci darà un piccolo aiuto a capirne il potenziale.
Piccola premessa serire all’interno di questa rubrica un a leggere e ne scoprirete delle belle.
suo applicativo che sta riscuotendo mol- Cedo, quindi, la parola … pardon, il te-
Dopo l’articolo sulla sintesi granulare, ti apprezzamenti in ambienti universi- sto ad Alessandro Petrolati.
Alessandro Petrolati, un nostro attento tari e di ricerca, anche internazionali.
lettore e capace programmatore in am- Ligio al voler dare spazio ai nostri let- Un po’ di storia: Csound e
biente Csound, ha richiesto di poter in- tori, mi è sembrata l’occasione giusta Density
per poter trattare, in
maniera trasversale, Csound è considerato tra i più potenti
questo tipo di lin- linguaggi per la “sintesi del suono”. Per
guaggio di program- usarlo bisogna scrivere un codice arti-
mazione musicale. colato su due files sorgenti orc/sco (Or-
Ciò che non sapevo, chestra e Score) e poi mandarli in ese-
riguardo a Csound, cuzione. L’approccio algoritmico lo ren-
era che questo pro- de versatile e potente (Fig.1), si pos-
gramma consente, sono realizzare illimitati DSP (Digital Si-
nelle versioni più re- gnal Processing) e la potenza di calco-
centi, anche la pro- lo dipende esclusivamente dalla velo-
grammazione di una cità del processore. L’approccio però “a
serie di comandi, programmazione” lo rende ostile per l’u-
con tanto di grafica, tenza media che preferisce applicazio-
richiamabili da una ni “accattivanti” che abbiano un’inter-
serie di finestre in sti- faccia grafica, come i plug-in.
le plug-in. Ciò che Le origini del linguaggio risalgono a Mu-
consente di fare sic1 (1957) di Max Mathews, dopo di
Density GSC, trat- che il programma siè sviluppato negli
tato in questo nu- anni con Music5 (1966), Music360
mero dallo stesso A. (1968) e Music11 (1973). Il “porting” del
Petrolati, è proprio codice dall’assembler del PDP-11 al C
questo: cioè appli- di Unix (da cui prende il nome) originò
care la modellazio- Csound (1986) grazie a Barry Vercoe
ne granulare ai file che lo sviluppò al MIT (Massachussets
audio o alla sintesi Institute of Technology).
sonora mediante Il “compilatore” Csound gira attualmen-
un’interfaccia grafi- te sulle principali piattaforme operative
ca, mentre il vero (Windows, Mac OsX, Linux) e nell’ulti-
elaborato sonoro ma decade, attorno allo stesso, si so-
viene svolto da no sviluppate moltissime distribuzioni
Fig.1 – Una classica schermata di Csound. Csound. Continuate “non ufficiali” cercando, in modi diversi-
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fiche (Grafic User In- sia per la gestione dei parametri di sin-
terface), che agisono tesi improntata sul meccanismo deter-
direttamente sugli ministico/aleatorio.
script di Csound (wid- Presente, al momento solo in versione
gets). Grazie a questo PC, in futuro DensityGSC girerà anche
tipo di programma- su altri sistemi operativi (Mac, Linux.
zione il FLTK sarà Solaris, etc…), appoggiandosi a
presente anche in Csound5.
Csound5, assicuran-
done la compatibilità Come Installare il programma
con il codice Csoun-
dAV. Il programma gira sotto Windows, 95/98
Se da un lato Csound e 2000/XP. L’installazione è guidata da
è sinonimo di “codi- un Wizard che provvede alla creazione
ce”, i widgets ora of- della cartella con i vari collegamenti
frono la possibilità di (Program, Desktop and Quick launch
sviluppare applica- icon). Alla fine del processo parte l’in-
Fig.2 – Alcune videate presenti in CsoundAV.
zioni user-friendly staller del Driver LoopBe1, necessario
ficati, di rispondere all’esigenza del mo- con interfaccia grafi- per simulare una serie di porte virtuali
derno paradigma dell’audio. La versio- ca, questo è un argomento nuovo in via sui computers non dotati della porta MI-
ne italiana di Gabriel Maldonado (Fig.2 di sviluppo che presenta il vantaggio di DI fisica. Questo permette a DensityG-
e 3) è stata la prima a sperimentare la allargare l’utenza anche ai non esper- SC di agganciarsi ad uno degli ingres-
potenza di Csound in tempo reale, ini- ti,lasciando però il codice “aperto”. si virtuali, in assenza di quello fisico.
ziata nel ’98 con RTsound e poi prose- La prima versione di Density è stata
Nota:
guita e migliorata fino all’attuale Csoun- pubblicata nel 2000: si basava su un
dAV (2002), confluita di recente nella programma di controllo scritto in Visual Nel caso si voglia disabilitare l’input MI-
versione ufficiale di Csound5 (ancora in Basic da Flavio Tordini e tre file di co- DI, si dovrà rimuovere la flag -+K dalle
versione beta). difica Csound. I due software (GUI e
Csound ) comunicavano tramite proto- <CsOptions> nei files sorgenti (con
Il progetto Csound5 propone una ver- estensione .csd), presenti dentro la car-
sione unica del programma integrando collo MIDI, appoggiandosi sul loop Mi-
di virtuale . L’introduzione dei Widgets tella d’installazione e anche sul file “Set-
gli sviluppi più importanti delle distribu- tings Flags”, raggiungibile dalla shell.
zioni “non ufficiali”. La stesura univoca ( FLTK) nel 2001 ha permesso l’imple-
delle API (Application Programming In- mentazione dell’interfaccia direttamen-
terface), ossia dei codici operativi del te. Dalla versione DensityWidgets del Cos’è DensityGSC
linguaggio (opcodes), consolida ulte- 2001, il programma ha progredito in-
sieme a CsoundAV. L’attuale GSC (Gra- Si tratta di un software adatto per la “Sin-
riormente la “portabilità” del codice. La
tesi Granulare Asincrona” (Fig.4). Un
versione di Maldonado ha, inoltre, in- nular Synthesis for Csound) termina un
ambiente grafico, disposto su tre livelli
trodotto il FLTK (Fast Light Toolkit), che ciclo di sviluppo pluriennale. Prenden-
di programmazione, ne controlla tutte
consente lo sviluppo di interfacce gra- do spunto da GSC4 che, conosciuto sin
dal 1988, è in asso- le funzioni: la “Re-Sintesi” di materiali
luto il primo script pre-esistenti (1), l’interazione live da una
Csound che imple- sorgente microfonica (2) e la genera-
menta la Sintesi Gra- zione diretta di forme d’onda “prototi-
nulare. L’autore del pali” (3).
programma, Eugenio Tre file con estensione csd (file unifica-
Giordani, è attual- to orc/sco), contengono, in forma te-
mente responsabile stuale, l’implementazione nel linguag-
del Laboratorio Elet- gio CsoundAV:
tronico per la Musica
Sperimentale 1. SoundFiles
(L.E.M.S.) del Con- 2. Prototypes and Synth
servatorio G.Rossini 3. Live
di Pesaro. Il progetto
Density è nato al La ”Density Shell” permette di “istan-
L.E.M.S. sia per lo ziare” gli algoritmi di sintesi e di confi-
Fig.3 – CsoundAv consente anche la manipolazione di effetti grafici. scheduling dei grani, gurare il file “settings flags”: frequenza
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