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Classificazioni di vulnerabilità dal calcolo limite per macroelementi:

applicazione ad aggregati edilizi in muratura in centri storici umbri

ANIDIS2009BOLOGNA
Marco Munari, Maria Rosa Valluzzi
Dipartimento di Architettura, Urbanistica e Rilevamento. Università degli Studi di Padova. Via Marzolo 9,
35131 Padova.
Claudio Modena
Dipartimento di Costruzioni e Trasporti. Università degli Studi di Padova. Via Marzolo 9, 35131 Padova.

Keywords: classi di vulnerabilità sismica, scala macrosismica EMS98, analisi limite per macroelementi, Vulnus,
aggregati edilizi

ABSTRACT
La scala macrosismica europea EMS98, separando le definizioni tipologiche degli edifici dalla rispettiva classe di
vulnerabilità e quindi dal comportamento atteso nel caso di sisma, fornisce un quadro comune per valutazioni di
vulnerabilità e di previsione del danno del costruito su larga scala.
Nel presente lavoro si utilizzano i risultati della procedura automatica Vulnus messa a punto presso l’Università
degli Studi di Padova e basata su modelli di calcolo allo stato limite delle accelerazioni in grado di attivare
meccanismi locali di collasso di macroelementi che possono svilupparsi in edifici storici in muratura. La
metodologia, basandosi sulla teoria degli insiemi sfuocati, fornisce valutazioni di vulnerabilità globale di singole
unità strutturali o di gruppi di edifici, oltre che i limiti delle curve di fragilità, rispetto allo stato limite di
superamento di danno grave; Vulnus consente inoltre di identificare per ogni unità la Classe di vulnerabilità così
come definita dalla scala EMS98, consentendo la comparazione dei risultati della procedura con i valori impliciti
nelle definizioni della scala macrosismica.
Vengono presentate applicazioni numeriche a campioni di edifici presenti in due centri storici umbri in area sismica
(Campi Alto e Castelluccio di Norcia) caratterizzati da diverse tipologie edilizie e diversi livelli di aggregazione
dell’edificato.

Soprattutto in Italia, sono state proposte


misure empiriche, chiamate “Indici di
1 INTRODUZIONE vulnerabilità” (in particolare per gli edifici in
L’osservazione empirica dei danni provocati muratura) basate su somme pesate di fattori di
alle costruzioni da terremoti di media o alta vulnerabilità legati sia ad aspetti di regolarità
intensità ha sempre evidenziato come edifici strutturale registrati nel rilievo rapido, sia ad
soggetti sostanzialmente alla stessa eccitazione effettivi calcoli della resistenza ad azioni
manifestano comportamenti radicalmente orizzontali delle pareti murarie (Benedetti e
differenti, in relazione alla loro tipologia, alle Petrini 1984). L’obiettivo era quello di comparare
regole costruttive, ai materiali impiegati e allo la vulnerabilità relativa di diversi edifici (e quindi
stato di manutenzione. di definire le priorità di operazioni di rinforzo), se
D’altra parte, lo studio dei centri storici non addirittura di prevedere, tramite il rilievo
comporta necessariamente l’analisi di edifici in sistematico o campionario del costruito, scenari
aggregato: questi, essendo il risultato di di danno per le diverse intensità dello
trasformazioni successive ed evoluzioni scuotimento atteso o prefissato.
temporali, necessitano di una modellazione L’apparire di metodologie di calcolo
strutturale specifica, per valutare opportunamente strutturale di edifici anche in muratura soggetti ad
le vulnerabilità dovute alla complessità che li azioni statiche e dinamiche, recepite in normative
contraddistingue (sequenza costruttiva articolata, che ne consentono l’applicazione sia per il
adeguamenti funzionali, danni ed interventi progetto di nuovi edifici, sia per l’adeguamento di
pregressi, ecc. - Valluzzi et al. 2005). quelli esistenti, e trasferite in codici di calcolo
automatico facilmente accessibili, permette di
ottenere vere e proprie curve di fragilità degli 2 ANALISI LIMITE DI MACROELEMENTI
edifici, ossia rappresentazioni dello stato di danno STRUTTURALI
o della probabilità del danno in funzione di
misure oggettive dello scuotimento sismico (ad Le analisi effettuate a seguito del sisma
esempio l’accelerazione di picco nel moto del Umbria-Marche del 1997 hanno consentito di
terreno, PGA - Bernardini et al. 2006). approfondire la conoscenza del comportamento
Nell’ambito di queste metodologie e con peculiare degli edifici esistenti in muratura e di
riferimento specifico agli edifici storici in elaborare valutazioni di vulnerabilità e previsione
muratura si distinguono alcune proposte che si del danno per i centri e l’edilizia “minori”
basano sull’individuazione dei valori di forze (Penazzi et al. 2000).
orizzontali statiche equivalenti (e quindi di valori Gli edifici ordinari presenti nei centri storici
di accelerazione delle masse), in grado di sono spesso realizzati seguendo le tradizionali
innescare specifici meccanismi locali di “regole dell’arte” e basandosi su tipologie
rottura/ribaltamento di macroelementi strutturali (murature contenenti diversi materiali costituenti,
(costituiti da singole pareti o da porzioni pareti multi-strato) e particolari costruttivi (in
strutturali più estese quali pareti interconnesse, particolare connessioni scadenti) che in alcuni
pareti e solai e/o coperture, ecc.) nel piano e casi possono evidenziare fondamentali carenze
soprattutto fuori del piano. In tali edifici, infatti, rispetto a condizioni di sicurezza verso le azioni
l’assenza di sistematici elementi di collegamento sismiche.
tra pareti e a livello degli orizzontamenti può In questi casi, la capacità ultima dell’edificio
causare cinematismi elementari legati alla perdita dipende dalla stabilità dei suoi macroelementi. I
di equilibrio di porzioni strutturali più che al macroelementi sono definiti da componenti
superamento del limite di resistenza dei materiali strutturali (pareti, solai e tetto) isolati o collegati
(Giuffré e Carocci 1999, Borri et al. 1999): si in relazione ai loro reciproci vincoli (potenziali
tratta di estendere procedure di calcolo limite che quadri di danno, fessure, discontinuità, ecc.) e
dipendono da pochi parametri geometrici e confinamenti (ad esempio la presenza di tiranti o
meccanici e che quindi non richiedono un rilievo di cordoli perimetrali), alle carenze costruttive e
estremamente accurato e pesanti oneri alle caratteristiche dei materiali costitutivi (Binda
computazionali. Tali modelli di calcolo et al. 2007). Essi si comportano
consentono inoltre una trattazione della indipendentemente, senza essere trattenuti da
inevitabile incertezza della previsione con altre porzioni di edificio, seguendo cinematismi,
tecniche adeguate alla mancanza di informazioni sia fuori piano che nel piano, rappresentando
sufficienti per tarare effettivi metodi quindi elementi in condizioni di incipiente
probabilistici (problema questo che rende spesso collasso (Giuffré 1993, Borri et al. 2002).
illusoria la precisione che complessi modelli I meccanismi fuori piano, detti anche collassi
lineari o non lineari del comportamento di “primo modo”, coinvolgono pareti sottoposte
pretenderebbero). ad azioni orizzontali ortogonali al loro piano. Il
Negli scorsi anni, l’Università di Padova ha ribaltamento di tali pareti è il principale effetto:
svolto ricerche e proposto metodologie per la questo è contrastato dalla possibile presenza di
definizione e calibrazione di metodi di elementi di collegamento (tiranti, cordoli
valutazione della vulnerabilità sismica degli perimetrali) o da meccanismi resistenti intrinseci
edifici basati sul calcolo limite. In particolare il (ad esempio l’effetto arco nello spessore del
presente articolo illustra i principali risultati muro). Il metodo di analisi si basa su equazioni di
dell’applicazione della metodologia proposta a equilibrio che possono prendere in considerazione
due centri storici ubicati in siti a elevata anche la resistenza dei materiali (schiacciamento
pericolosità sismica nella provincia di Perugia per compressione della muratura, tensione nel
(Campi Alto di Norcia e Castelluccio di Norcia): tirante, ecc. - Valluzzi et al. 2004).
tali centri sono caratterizzati da diverse tipologie I meccanismi nel piano riguardano pareti
edilizie (edifici a schiera a Campi e aggregati parallele all’azione sismica. Sono anche detti di
complessi a Castelluccio) e da diversi livelli di “secondo modo”, perché i relativi danni (fessure
danneggiamento (Binda et al. 2004a, Valluzzi et di taglio) generalmente non portano la struttura al
al. 2007). collasso, in confronto ai meccanismi fuori piano.
Le catene cinematiche descrivono rotazioni rigide
nel piano di porzioni strutturali resistenti
dell’edificio, definite dalle caratteristiche
geometriche (dimensioni dei setti, aperture) e
dalle condizioni di vincolo (collegamenti,
presenza di catene o cordoli), sottoposte ad azioni l’importanza dell’analisi limite di macroelementi
orizzontali nel piano (Giuffré 1991). strutturali per le valutazioni di sicurezza di
Una volta che la configurazione strutturale costruzioni esistenti in muratura.
critica è definita, il passo successivo è
l'identificazione del meccanismo o dei
meccanismi di collasso più probabili che 3 LA PROCEDURA VULNUS PER LA
caratterizzano ciascun macroelemento. Gli studi VALUTAZIONE DELLA
basati su osservazioni in sito a seguito di eventi VULNERABILITÀ
sismici hanno permesso di creare degli abachi dei
La procedura automatica di valutazione della
danni caratteristici che si verificano nelle varie
vulnerabilità sismica Vulnus (Bernardini et al.
tipologie costruttive (edifici, chiese), che hanno
1989), messa a punto presso l’Università degli
portato ad una conseguente sistematizzazione dei
Studi di Padova, è stata recentemente
meccanismi di in grado di descrivere il
implementata in ambiente Visual Basic e
comportamento attraverso modelli cinematici
aggiornata in conformità alle richieste della
(Doglioni et al. 1994).
normativa italiana in materia sismica. Vulnus è
I modelli cinematici forniscono un coefficiente
una metodologia di valutazione della
α = a / g (dove a è l'accelerazione del suolo e g
vulnerabilità globale di edifici in muratura
l'accelerazione di gravità), che rappresenta il
sufficientemente regolari (in pianta e in
moltiplicatore delle masse sismiche che
elevazione) e di limitata altezza, sia isolati sia
caratterizza le condizioni di equilibrio limite per
raggruppati in nuclei complessi di unità che
l'elemento considerato. Nelle procedure
interagiscono tra loro.
semplificate di valutazione, il meccanismo
Elaborando i dati ottenuti dal rilievo di un
collegato al più basso valore di α è il più fragile
campione di edifici, Vulnus valuta il livello
e, di conseguenza, è più probabile che si verifichi:
critico di accelerazione orizzontale media
i meccanismi nel piano sono caratterizzati da
corrispondente alla resistenza nel piano di due
coefficienti α superiori rispetto a quelli al di fuori
sistemi di pareti parallele o quasi parallele (indice
del piano.
I1) e all’attivazione di meccanismi di collasso
Questo approccio di analisi limite applicata a
fuori del piano delle singole pareti vincolate dalle
edifici esistenti in muratura in zona sismica è ora
pareti ortogonali, dai solai e da eventuali catene o
riconosciuto dalla normativa italiana aggiornata,
cordoli (indice I2). L’accelerazione locale a
che tiene conto della elevata vulnerabilità di
livello dei vari piani è stimata ipotizzando una
edifici esistenti in muratura i quali non
distribuzione proporzionale all'altezza. Il
soddisfano le ipotesi comunemente più adatte per
programma, nota la pericolosità sismica del sito,
le nuove strutture resistenti al sisma. Il D.M.
restituisce i valori dei due indici che consentono
14/1/2008 “Norme Tecniche per le Costruzioni”
un’analisi preliminare di vulnerabilità sismica.
(NTC 2008) e le relative “Istruzioni per
L’applicazione della versione più recente della
l'applicazione” (Circ. 617 2009) hanno recepito e
procedura Vulnus consente poi di approfondire
integrato, in particolare per quel che riguarda le
tale analisi, ottenendo un giudizio globale sulla
Costruzioni Esistenti, le indicazioni
vulnerabilità degli edifici allo studio e
dell’O.P.C.M. n. 3274 del 20/3/2003 (OPCM
dell’insieme delle unità che li compongono: ai
3274 2003) e delle sue successive modificazioni e
due indici I1 e I2 è affiancato un terzo indice di
integrazioni, in particolare l’O.P.C.M. n. 3431 del
vulnerabilità (I3) che fornisce ulteriori
3/5/2005 (OPCM 3431 2005): tali documenti, per
informazioni qualitative sugli edifici e sulle
effetto del D.L. 207 del 30/12/2008, resteranno
caratteristiche del suolo. Tale indice è ottenuto a
comunque in vigore fino al 30/06/2010. Proprio
partire dai fattori ricavabili dalla scheda G.N.D.T.
l’O.P.C.M. 3431, nell’Allegato 11.C, ha
di 2° livello per la valutazione della vulnerabilità
introdotto una serie di istruzioni cui è opportuno
di edifici in muratura ordinaria. Utilizzando i
attenersi nello studio dei meccanismi locali di
giudizi sulla qualità delle informazioni in base
collasso in edifici esistenti in muratura: tali
alle quali si attribuiscono i punteggi sui singoli
indicazioni sono state riprese nel § C8A.4 delle
fattori di vulnerabilità secondo la procedura
Istruzioni per l'applicazione delle NTC 2008. Le
adottata per la compilazione della scheda GNDT
Norme Tecniche per le Costruzioni, inoltre,
di secondo livello, viene stimata l’attendibilità
rimandano, tra i Riferimenti Tecnici, alle Linee
delle informazioni utilizzate e, sulla base della
Guida per la valutazione e riduzione del rischio
teoria degli insiemi sfuocati, vengono di
sismico del patrimonio culturale (LGBC 2007),
conseguenza convertiti in variabili fuzzy i valori
elaborate in applicazione delle Ordinanze 3274 e
3431. Tali Linee Guida ribadiscono in più punti
numerici dei parametri I1, I2 e I3 (Bernardini centrale particolarmente frequente. In realtà,
1999). l’appartenenza di un edificio o di un gruppo di
Vulnus consente di ottenere una misura della edifici ad una classe di vulnerabilità ha a che fare
probabilità di raggiungere e/o superare un certo con la frequenza relativa con cui si manifestano
livello di danneggiamento: tale danno è da livelli di danno fisico apparente, definiti dalla
intendersi associato all’innesco di meccanismi di scala su sei livelli, dal danno leggero (1 -
rottura o collasso locale, e, pertanto, è possibile “negligible”) al collasso totale (5 - “destruction”),
considerare come grado di danno quello >D2, con al variare dei gradi dell’intensità macrosismica
riferimento alla classificazione del danno (da V, in cui cominciano a manifestarsi danni agli
apparente fornita dalla scala macrosismica edifici più vulnerabili, al grado massimo XII).
EMS98 (Grunthal 1988 - Figura 1). Impostata
l’accelerazione dovuta al sisma, per ogni edificio
e per ogni gruppo di edifici (campione di una
popolazione considerata omogenea dal punto di
vista tipologico e/o territoriale) il modello
fornisce quindi una misura della probabilità di
superare tale livello di danno; in tal senso
vengono forniti dei giudizi linguistici di
vulnerabilità (sono considerati 5 livelli:
probabilità “molto piccola”, “piccola”, “media”,
“grande” o “molto grande”).
L’interpretazione probabilistica del risultato
può essere ottenuta ricavando le distribuzioni
cumulate inferiori e superiori ed una distribuzione
cosiddetta “white” che rappresenta un valore
a) b)
centrale particolarmente significativo e il valore
Figura 1. a) Distribuzione delle tipologie costruttive nelle
di aspettazione ad esse associati: la vulnerabilità classi di vulnerabilità più attendibili, probabili ed
di ogni edificio o di un gruppo di edifici è eccezionali, secondo la scala macrosismica EMS98; b)
pertanto espressa dai limiti inferiori e superiori e Classificazione del danno secondo la scala EMS98: sono
dal valore centrale della “fragilità” attesa, previsti 5 livelli di danno (D1 “Trascurabile”; D2
intendendo per fragilità la probabilità di superare “Moderato”; D3 “Grave”; D4 “Molto Grave”; D5
il livello di danno grave (D2), rappresentati nelle “Crollo”).
cosiddette curve di fragilità (Bernardini 2000).
Nel caso sia disponibile una correlazione fra
accelerazione al suolo ed intensità macrosismica, 4 I CENTRI STORICI DI CAMPI ALTO DI
è possibile incrociare i risultati dell’analisi NORCIA E CASTELLUCCIO DI NORCIA
meccanica eseguita con la procedura Vulnus con
le previsioni che le matrici implicite della scala In tutto il territorio nursino la più frequente
macrosismica EMS98 consentono (Bernardini et tipologia abitativa riscontrata è la casa
al. 2007), in modo analogo, di eseguire per le unifamiliare a due o più piani, costruita secondo
diverse classi di vulnerabilità. È quindi possibile una tecnica costruttiva semplice con muri in
operare, tramite una procedura di pattern pietra e solai e coperture in legno. I diversi modi
recognition, una classificazione ottimale in cui tali edifici possono aggregarsi sono i soli
dell’edificio o del gruppo di edifici nella classe fattori che determinano le diverse tipologie
che meglio descrive la fragilità descritta da edilizie: casa isolata, casa a schiera semplice o
Vulnus. doppia, casa a blocco.
La Figura 1 chiarisce il concetto di classe di Campi Alto di Norcia è un centro medievale
vulnerabilità, secondo la scala EMS98: sono (risalente al 1288) in pendio, ad un’altitudine di
definite 6 classi (A, B, C, D, E, F) potenzialmente circa 900 m, con case disposte su una serie di
in grado di identificare sia gli edifici esistenti non terrazzamenti concentrici delimitati da vie
progettati per il sisma, sia quelli esistenti o di raccordate da brevi rampe radiali (Figura 2a).
nuova costruzione con diversi livelli di protezione Campi si trova e conserva ancora l’aspetto del
anti-sismica. Esse non consistono in tipologie o in castello. Le mura castellane sono crollate, ma si
gruppi di tipologie: si nota, infatti, che edifici conserva ancora l’arco d’ingresso e una torre. Le
della stessa tipologia, ad esempio gli edifici in caratteristiche edilizie dell’abitato indicano
muratura, possono appartenere a diverse classi di ancora, nonostante i danni provocati dal tempo e
vulnerabilità, anche se è identificata una classe dai terremoti, l’importanza del centro.
In conseguenza del forte dislivello del terreno esistono case singole, tranne due edifici di recente
in cui è ubicato Campi Alto (oltre 100 metri dalla edificazione. Il paese è tutto raccolto in una
base al culmine dell’aggregato) gli edifici configurazione edilizia molto compatta. Lo
seguono il naturale andamento delle curve di sviluppo urbanistico del paese si manifesta in due
livello del terreno e si sviluppano secondo una fasi: la prima accentrata attorno al Cassero, la
tipologia a schiera, genericamente su tre livelli: parte più in sommità di cui si conserva l'impianto
uno con accesso dalla strada a valle (per stalle, planimetrico ed il reticolo viario, e la seconda
depositi o cantine), uno intermedio ed uno con verso i piedi della collina, dove si sono
accesso dalla strada a monte (per l’abitazione). Il conservate le costruzioni adibite a stalle. È
piano inferiore in molti casi non presenta importante ricordare che negli aggregati edilizi di
muratura di fondo, ma risulta scavato nella roccia forma composita, lo studio del comportamento
e si estende sotto la strada a monte con profondità sismico risulta in genere molto più complesso
variabili. Tali locali presentano per lo più volte a rispetto a quelli di forma più regolare (Valluzzi et
botte in pietra, arretrate rispetto alle facciate, che, al. 2007).
nonostante i numerosi eventi sismici, restano Numerosi e rilevanti sono gli eventi sismici
ancora ben conservate, anche negli edifici verificatisi nella fascia appenninica umbro-
parzialmente crollati (Binda et al. 2004a). marchigiana: tra i terremoti del passato i più
importanti sono quelli del 1703, 1730, 1859 e
1979. A Campi Alto, la massima intensità
macrosismica storicamente rilevata è stata pari a
IX (terremoto del 1730); a Castelluccio, invece, la
massima intensità è stata pari a VII, in
corrispondenza al sisma del 1979 (Stucchi et al.
2007). Utilizzando la relazione proposta in
(Guagenti e Petrini 1989) è possibile ricavare i
valori di a/g al sito corrispondenti a tali valori di
intensità: per Campi è a/g = 0.19, per
Castelluccio a/g = 0.06.
a) L’Istituto Nazionale di Geofisica e
Vulcanologia (Progetto S1 INGV-DPC 2004-
2006) ha calcolato i valori di pericolosità sismica
su una griglia di punti che copre, con passo 0.02
gradi, l’intero territorio nazionale, indicando per
ogni punto i valori standard di accelerazione
orizzontale massima su suolo rigido ag: in base
alla vigente normativa fissata la probabilità di
superamento (10% in 50 anni - stato limite di
salvaguardia della vita), il tempo di ritorno (475
anni), la categoria del suolo di fondazione (A –
suoli omogenei molto rigidi), il coefficiente
b) topografico (ST = 1,2) e scelto il valore per il
Figura 2. Vista dei centri storici di Campi Alto (a) e di fattore di struttura (q = 2.25), si ottiene per gli
Castelluccio di Norcia (b). edifici considerati a/g = 0.32.
Castelluccio di Norcia sorge sulla sommità di
una collina a 1453 m s.l.m. e risale al 1276. La 4.1 Descrizione degli aggregati analizzati
struttura topografica del paese è condizionata Sono stati considerati 12 edifici in linea del
dall'orografia del terreno. La viabilità interna centro storico di Campi (identificati come Schiera
principale si sviluppa concentricamente rispetto 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 ,9, 10, 11 e 12) e 10 aggregati
al colle e divide l'abitato in quattro gironi del centro storico di Castelluccio (identificati
digradanti. Le strade principali, che nella parte come ISO 1, 5, 10, 11, 13, 17, 19, 20, 21 e 39 -
alta del paese si dispongono quasi in piano, si Figura 3): ognuno di essi è ritenuto
raccordano fra di loro mediante brevi e strette rappresentativo di tali tipologie dal punto di vista
rampe radiali a forte pendenza. Le case sono delle strutture, delle tecniche costruttive e delle
concentrate sul pendio esposto a sud, restando caratteristiche dei materiali.
deserto il versante nord per le avverse condizioni Operazione fondamentale ai fini dell’analisi di
climatiche e orografiche (Figura 2b). Non un edificio, è la sua conoscenza preliminare, che
sarà più o meno completa e approfondita a tipologie edilizie e murarie, che risultano ora di
seconda della precisione delle operazioni di difficile lettura. Il più delle volte essi sono stati
rilievo, delle ricerche storiche e delle indagini determinanti nella salvaguardia dei centri storici
sperimentali (Binda 2004). Su tali aggregati è in occasione del sisma del 1997, anche se la
stata eseguita, in collaborazione tra il Politecnico scossa sismica in questi territori è stata meno
di Milano e l’Università degli Studi di Padova sentita (Binda et al. 2004b).
(Binda et al. 2004b, Cardani et al. 2007), una Come sottolineato dalla normativa, per
metodologia di indagine basata su un rilievo in
l’analisi di edifici in aggregato è fondamentale
sito di un campione significativo di edifici
determinare preliminarmente le unità strutturali
mediante schede (“Scheda per il rilievo tipologico
e dei danni sismici agli edifici”) che (U.S.), individuando le connessioni spaziali, le
sistematizzano i dati raccolti relativi a giustapposizioni e le sovrapposizioni, e tenendo
caratteristiche geometriche e strutturali, stato di conto che tali porzioni di aggregato devono
conservazione, livello di danno, interventi presentare un comportamento strutturale unitario
pregressi, ecc. e su un numero minimo di prove di nei confronti dei carichi statici e dinamici. Anche
laboratorio ed in situ non distruttive e debolmente ai fini dell’applicazione della metodologia
distruttive, eseguite al fine di caratterizzare la Vulnus è necessario suddividere gli aggregati
tessitura muraria, le caratteristiche delle strutture strutturali, costituiti da più unità abitative
e dei materiali della muratura oggetto di studio. accorpate, in corpi omogenei in altezza e
volumetria. Si sono pertanto individuate 50 unità
da sottoporre ad analisi per Campi e 66 per
Castelluccio.
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VULNERABILITÀ MEDIANTE VULNUS


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I risultati ottenuti con Vulnus relativamente ai


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de
fuori piano piuttosto che nel piano (Binda et al.
83
2006). Inoltre, i valori maggiori degli indici si
a) hanno per unità situate all’interno degli isolati,
ossia non in posizione d’estremità rispetto agli
aggregati, o comunque per edifici soggetti ad
interventi di consolidamento.
Si è riportata in Figura 4 una rappresentazione
grafica costruita a partire dai giudizi linguistici di
vulnerabilità restituiti dal programma per i singoli
corpi in cui sono stati suddivisi gli aggregati,
relativamente al valore di riferimento di a/g =
0.32: per Campi la vulnerabilità dei manufatti
risulta, nella maggior parte dei casi Media; per
Castelluccio, invece, la vulnerabilità risulta per
b) quindici unità Molto Grande, mentre per quasi
Figura 3. a) vista planimetrica del centro storico di Campi tutti gli altri edifici si ha vulnerabilità Media.
Alto di Norcia con evidenziate le schiere oggetto di analisi; Oltre alla valutazione della vulnerabilità per i
b) identificazione degli isolati analizzati nel centro storico singoli corpi in cui sono stati suddivisi gli
di Castelluccio di Norcia. aggregati (Vu), la procedura è in grado di
A seguito del sisma del 1979 i centri storici in svolgere l’analisi riferita al gruppo di edifici
(Vg). Secondo il giudizio linguistico di Vulnus, il
esame hanno subito una serie di interventi di
grado di vulnerabilità dell’intero gruppo di edifici
adeguamento sismico che hanno compromesso le
è risultato Medio per entrambi i centri storici
considerando a/g = 0.32; per i rispettivi valori di storici si ha per Campi (PGA/g = 0.19)
sismicità storica (0.19 per Campi e 0.06 per E[Vg]=0.15 circa e per Castelluccio (PGA/g =
Castelluccio) il giudizio passa invece a Molto 0.06) E[Vg]<0.1, anche se l’attendibilità del
Piccolo. valore storico è scarsa.
Campi Alto di Norcia
1

0,9

Valori attesi di danno grave E[Vg]


208
0,8
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v
via Ro
lla 0,9
de

Valori attesi di danno grave E[Vg]


103
via pa
0,8
Ri 155 0,7
ella
d
96
via 0,6
95 rso 145
'O 147
152
d ell 144 0,5
151
rio
vi a ap 143 0,4
E[Vg]_Low
e lC E[Vg]_White
d
via e
0,3
up E[Vg]_Upp
aR 0,2
ell
139
a/g=0,060
d
85
via 0,1
a/g=0,320
83 0
0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1
a) PGA/g

Figura 5. Curve di fragilità per i due centri storici in esame.


ISO 13
132 1
133 134 1
135 1 135 2

135 3 137
Si è infine proceduto alla suddivisione in classi
macrosismiche delle varie unità in base al
104 1 138 1 139
409
104 2 136 1
ISO 11 ISO 19
140 2 132 2
134 2

giudizio di vulnerabilità ottenuto da Vulnus. La


105 136 2 138 2
141 143 144
120 91 1 91 2 140 1

classificazione di ogni edificio si basa su una


106 4
145 138 3
122 106 3
106 2
123 124 106 1 407
149 2
125 108
116
406 147 2
149 1
ISO 17 procedura di pattern recognition tra la curva di
ISO 1 126 127 ISO 20 147 1
128/129 107 143

142
118
119
fragilità ricavata da Vulnus e quelle
implicitamente definita dalla EMS 98 per le classi
130

131 ISO 21
macrosismiche A, B e C e per matrici di
160 161
157 158 159
199A
202C1

N ISO 10 197F 201G


probabilità di danno >D2. In base a tale criterio,
risulta che per Campi la quasi totalità delle unità
202C 203B
200E

ISO 5
200D
(49 su 50) si trova in classe di vulnerabilità C
MOLTO PICCOLA
ISO 39 mentre 1 solo edificio appartiene alla B; per
PICCOLA
MEDIA
68
222 224 Castelluccio nessun edificio si trova in classe di
vulnerabilità A, 18 edifici ricadono in classe B,
223

MOLTO GRANDE
b)
Figura 4. Giudizi di vulnerabilità forniti da Vulnus sulle
mentre 48 risiedono in classe C.
singole unità oggetto di analisi per il valore di sismicità di In Figura 6 e in Figura 7 sono riportati,
riferimento fornito dalla normativa: a) Campi Alto, b) separatamente per i gruppi omogenei secondo la
Castelluccio di Norcia. EMS98 in cui il campione può essere suddiviso, i
confronti fra le curve di fragilità relative al danno
Tramite Vulnus è inoltre possibile valutare la ≥D3 calcolati da Vulnus con gli analoghi valori
vulnerabilità dei gruppi di edifici mediante le impliciti nelle definizioni della scala EMS98,
curve di fragilità, confrontando tre curve, al fine sostanzialmente basati su informazioni statistiche
di stimare il valore atteso di frequenza di danno di danni osservati in terremoti che hanno colpito
grave E[Vg] in funzione dei valori di PGA/g aree molto diverse, avendo scelto come legame
(valori centrali) e l’incertezza relativa a tale PGA/g-Intensità macrosismica quello secondo
valore (limiti inferiore e superiore). In riferimento Guagenti e Petrini.
a PGA/g = 0.32, si ottiene per Campi un valore di
E[Vg] pari a circa 0.4 e una elevata incertezza su
tali valori, mentre per Castelluccio si ha E[Vg]
compreso tra 0.6 e 0.7. Considerando i sismi
Campi: Danno > D2 - classe di vulnerabilità B (1 unità) Norcia (PG), con gli analoghi valori impliciti nelle
1,0
0,9
definizioni della scala EMS98.
0,8
Si nota che Vulnus opera una prevalente
0,7
0,6
sottovalutazione del danno rispetto alle previsioni
della scala macrosismica. Si osserva, inoltre, che
E[Vg]

0,5
0,4 Upper Bound
Vulnus
le curve di fragilità di Vulnus indicano in genere
0,3 Lower Bound una transizione più rapida, al crescere
0,2 MEAN UP
EMS98 dell’intensità, dal danno nullo al danno totale:
0,1
0,0
MEAN LOW
effetto prevedibile tenendo conto che il modello
5 6 7 8 9 10 11 di calcolo semplificato trascura alcune delle
Intensità macrosismica
capacità di resistenza proprie di un sistema
Campi: Danno > D2 - classe di vulnerabilità C (49 unità) strutturale complesso e fortemente iperstatico.
1,0
0,9
Upper Bound Infine, il confronto dei limiti superiori ed inferiori
0,8
Vulnus
Lower Bound
dei due gruppi di curve di fragilità evidenzia una
0,7 MEAN UP prevedibile riduzione dell’incertezza quando si
EMS98
0,6 MEAN LOW considerano campioni abbastanza omogenei per
E[Vg]

0,5
tipologia, materiali impiegati e periodo di
0,4
0,3
costruzione.
0,2
0,1
0,0 6 CONCLUSIONI
5 6 7 8 9 10 11
Intensità macrosismica Nel formulare giudizi relativi alla vulnerabilità
Figura 6. Confronto fra le curve di fragilità relative al sismica degli aggregati storici, è necessaria una
danno >D2 per i gruppi omogenei di edifici rientranti nelle lettura attenta dei risultati ottenuti con procedure
classi di vulnerabilità B e C del campione di 50 unità in automatiche, cercando un costante riscontro nelle
muratura rilevate nel centro storico di Campi Alto di Norcia caratteristiche e nello stato effettivo di ogni
(PG), con gli analoghi valori impliciti nelle definizioni della
specifico manufatto.
scala EMS98.
Nonostante le approssimazioni operate dal
Castelluccio: Danno > D2 - classe di vulnerabilità B (18 unità) metodo di calcolo adottato, si può affermare che i
1,0
risultati ottenuti sono attendibili: soprattutto per
0,9
0,8
le tipologie più complesse, la possibilità di analisi
0,7
basate sull’applicazione di meccanismi
0,6 elementari a macroelementi strutturali,
E[Vg]

0,5
Upper Bound
rappresenta un supporto indispensabile. La
0,4
Vulnus metodologia Vulnus si basa però su un modello di
0,3
0,2
Lower Bound
MEAN UP vulnerabilità di tipo ibrido: i risultati del calcolo
0,1
EMS98
MEAN LOW
strutturale sono considerati come indicatori della
0,0 vulnerabilità, da combinare con altre
5 6 7 8
Intensità macrosismica
9 10 11
informazioni sintomatiche altrettanto importanti
tramite tecniche di “ragionamento approssimato”.
1,0
Castelluccio: Danno > D2 - classe di vulnerabilità C (48 unità)
Vulnus non si basa cioè solo su meccanismi di
0,9
Upper Bound
Vulnus
collasso e calcoli statici, ma anche su giudizi
0,8 Lower Bound qualitativi e calcoli statistici. Tuttavia, il limite
0,7 MEAN UP
EMS98 principale di questa procedura è la trattazione
0,6 MEAN LOW
statica della sollecitazione dinamica del sisma: in
E[Vg]

0,5
0,4
particolare nel calcolo statico non si tiene conto
0,3 della durata nel tempo della sollecitazione che
0,2 innesca i meccanismi di danno e questa viene
0,1
considerata solo in modo approssimato nel
0,0
5 6 7 8 9 10 11 modello di vulnerabilità.
Intensità macrosismica L’analisi svolta da Vulnus sui due centri
Figura 7. Confronto fra le curve di fragilità relative al storici esaminati ha confermato la maggiore
danno >D2 per i gruppi omogenei di edifici rientranti nelle resistenza degli edifici rispetto ai meccanismi di
classi di vulnerabilità B e C del campione di 66 unità in rottura a taglio nel piano piuttosto che a quelli
muratura rilevate nel centro storico di Castelluccio di fuori piano. Per il valore di a/g previsto dalla
normativa, il programma ha fornito un giudizio di
vulnerabilità complessiva Medio sia per la Dipartimento di Protezione Civile nell'ambito del
maggior parte delle unità strutturali considerate Progetto ReLUIS 2005-2008, Linee di Ricerca 1
singolarmente sia per gli interi gruppi di edifici (Valutazione e riduzione della vulnerabilità di
dei due centri. Dall’elaborazione delle curve di edifici in muratura - Coordinatori proff. S.
fragilità si ottiene che, in corrispondenza al sisma Lagomarsino e G. Magenes) e 10 (Definizione e
di riferimento, circa il 40% dei manufatti sviluppo di archivi di dati per la valutazione del
considerati a Campi Alto e il 65% delle unità rischio, la pianificazione e la gestione
analizzate a Castelluccio possono presentare dell’emergenza - Coordinatore prof. D.
danni gravi: l’incertezza su tali valore risulta però Liberatore).
elevata.
Rispetto a futuri eventi sismici è quindi
possibile effettuare importanti valutazioni BIBLIOGRAFIA
predittive del comportamento sia dei singoli Benedetti, D. e Petrini, V., 1984. Sulla vulnerabilità sismica
edifici, con l’individuazione delle unità degli edifici in muratura: un metodo di valutazione.
particolarmente vulnerabili e di quelle più sicure, L'Industria delle Costruzioni, 18, 66-78.
sia dell’intero centro urbano, in funzione della Bernardini, A., Gori, R., Modena, C., 1989. An application
vulnerabilità globale e delle probabilità di danno of coupled analytical models and experiential
knowledge for seismic vulnerability analyses of
attese, e suggerire interventi migliorativi che, su masonry buildings. In A. Kortize (ed.), Engineering
ampia scala, ne riducano effettivamente la aspects of earthquake phenomena, Omega Scientific,
vulnerabilità (Binda et al. 2004c). Oxon.
A Castelluccio il numero di unità classificate Bernardini, A., 1999. Random and fuzzy sets in the
con Vulnus nella classe di vulnerabilità A EMS98 modeling of uncertain engineering Systems. In I.
Elishakoff (ed.), Whys and Hows of uncertainty
è molto alto (oltre il 70%): questi risultati modeling: Probability, Fuzziness and Anti-
confermano un comportamento sismico fragile Optimization, Springer, Wien, New York.
degli aggregati complessi, soprattutto se Bernardini, A. (A cura di), 2000. La vulnerabilità degli
confrontato con quanto ottenuto per le tipologie edifici: Valutazione a scala nazionale della vulnerabilità
meno complesse, come gli edifici a schiera di degli edifici ordinari. C.N.R. – G.N.D.T., Roma.
Campi. Il confronto tra i risultati di Vulnus e le Bernardini, A., Valluzzi, M.R., Modena, C., 2006.
Classificazioni di vulnerabilità sismica di edifici in
matrici di probabilità di danno implicite nella muratura dal calcolo limite per macroelementi. In L.
scala macrosismica EMS 98 indica come Vulnus Binda, Sicurezza e conservazione degli edifici storici in
tenda generalmente a sottostimare il danno funzione delle tipologie edilizie, della concezione
statisticamente prevedibile. costruttiva e dei materiali (Workshop MURST 2004-
Procedure analoghe di riconoscimento della 2006), 18-19 Dicembre 2006, Milano, pp. 209-223.
Bernardini, A., Giovinazzi, S., Lagomarsino, S., Parodi, S. ,
classe di vulnerabilità EMS98 di edifici o di 2007. Matrici di probabilità di danno implicite nella
tipologie di edifici sono state sviluppate negli scala EMS-98, 12° Congresso Nazionale ANIDIS
ultimi anni anche a partire da dati piuttosto ‘L’Ingegneria Sismica in Italia’, 10-14 Giugno 2007,
semplici: ad esempio, le informazioni dedotte da Pisa.
una scheda di rilievo (scheda G.N.D.T. di 2° Binda, L., 2004. The importance of the investigation for the
livello) o dalla scheda per la valutazione di diagnosis of historic building: application at different
scale (centres and single buildings). 4th International
agibilità e danno nell’emergenza post sismica Seminar on Structural Analysis of Historical
(scheda AeDES), ma anche le ancor meno Constructions, 10-13 Novembre 2004, Padova, I, 29-42.
dettagliate informazioni deducibili dai dati del Binda, L., Saisi, A., Modena, C., Valluzzi, M.R., Marchetti,
censimento decennale dell’ISTAT. È possibile, L., 2004a. Analisi della vulnerabilità sismica di un
pertanto, tramite la misura di vulnerabilità centro storico umbro e valutazioni sui possibili
interventi. 11° Congresso Nazionale ANIDIS
espressa dalle classi EMS98, un proficuo ‘L’Ingegneria Sismica in Italia’, 25-29 Gennaio 2004,
confronto (e relativa calibrazione delle Genova.
metodologie) di risultati ottenuti da informazioni Binda, L., Cardani, G., Modena, C., Valluzzi, M.R.,
molto diverse. Marchetti, L., 2004b. Indagine sulla consistenza
dell’edilizia storica, sul danno pregresso e sull’efficacia
degli interventi svolta su quattro centri campione in
Umbria. 11° Congresso Nazionale ANIDIS
RINGRAZIAMENTI ‘L’Ingegneria Sismica in Italia’, 25-29 Gennaio 2004,
Gli autori ringraziano il prof. A. Bernardini Genova.
per i suggerimenti per l’aggiornamento della Binda, L., Cardani, G., Saisi, A., Modena, C., Valluzzi,
M.R., Marchetti, L., 2004c. Guidelines for restoration
procedura Vulnus e gli ingg. S. Rampazzo e G. and improvement of historical centres in seismic
Busolo per l’aiuto fornito nello sviluppo delle regions: the Umbria experience. 4th International
analisi. La ricerca è stata finanziata dal Seminar on Structural Analysis of Historical
Constructions. 10-13 Novembre 2004, Padova, II, nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in
1061-1068. zona sismica.
Binda, L., Cardani, G., Saisi, A., Valluzzi, M.R., 2006. Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3431
Vulnerability analysis of the historical buildings in del 3/5/2005. Ulteriori modifiche ed integrazioni
seismic area by a multilevel approach. Asian journal of all'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri
civil engineering (building and housing), 7(4), 343-357. n. 3274.
Binda, L., Cardani, G., Saisi, A., Valluzzi, M.R., Munari, Penazzi, D., Valluzzi, M.R., Cardani, G., Binda, L.,
M., Modena, C., 2007. Multilevel Approach to the Baronio, G., Modena, C., 2000. Behaviour of historic
Vulnerability Analysis of Historic Buildings in Seismic masonry buildings in seismic areas: lessons learned
Areas Part 1: Detection of Parameters for Vulnerability from the Umbria-Marche earthquake. 12th IB2MaC. 25-
Analysis through on Site and laboratory Investigations e 28 Giugno 2000, Madrid, Spagna, I, 217-235.
Part 2: Analytical Interpretation of Mechanisms for Stucchi et al., 2007. DBMI04, il database delle osservazioni
Vulnerability Analysis and Structural Improvement. macrosismiche dei terremoti italiani utilizzate per la
Restoration of Buildings and Monuments. 13(6). compilazione del catalogo parametrico CPTI04
Borri, A., Avorio, A., Cangi, G., 1999. Riparazione e (http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/). Quaderni di
consolidamento degli edifici in muratura. In Regione Geofisica, 49, p. 38.
dell’Umbria - Guerrieri, F. (a cura di), Manuale per la Valluzzi, M.R., Cardani, G., Binda, L., Modena, C., 2004.
riabilitazione e la ricostruzione post-sismica degli Seismic vulnerability methods for masonry buildings in
edifici. DEI Tipografia del Genio Civile, Roma. historical centres: validation and application for
Borri, A., Avorio, A., Corradi, M. (a cura di), 2002. prediction analyses and intervention proposals. 13th
Ricerche per la ricostruzione – Iniziative di carattere World Conference on Earthquake Engineering, 1-6
tecnico e scientifico a supporto della ricostruzione. DEI Agosto 2004, Vancouver, B.C., Canada.
Tipografia del Genio Civile, Roma. Valluzzi, M.R., Cardani, G., Saisi, A., Binda, L., Modena
Cardani, G., Binda, L. Valluzzi, M.R., Modena, C., 2007. C., 2005. Study of the seismic vulnerability of complex
“Indagini conoscitive per lo studio degli aggregati masonry buildings. 9th International Conference on
storici: il caso di Castelluccio di Norcia (PG)”, 12° Structural Studies, Repairs and Maintenance of
Congresso Nazionale ANIDIS ‘L’Ingegneria Sismica in Heritage Architecture, 22-24 Giugno 2005, Malta, pp.
Italia’, 10-14 Giugno 2007, Pisa. 301-310.
Circolare Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti n. Valluzzi, M.R., Munari, M., Modena, C., Cardani, G.,
617 del 2/2/2009. Istruzioni per l'applicazione delle Binda, L., 2007. Analisi di vulnerabilità sismica degli
“Norme Tecniche per le Costruzioni” di cui al D.M. aggregati storici: il caso di Castelluccio di Norcia, 12°
14/01/2008. G.U. n. 47 del 26/2/09 suppl. ord. n. 27. Congresso Nazionale ANIDIS ‘L’Ingegneria Sismica in
Convenzione INGV-DPC Progetto S1, 2004-2006. Italia’, 10-14 Giugno 2007, Pisa.
Proseguimento della assistenza al DPC per il
completamento e la gestione della mappa di pericolosità
sismica prevista dall'Ordinanza PCM 3274 e
progettazione di ulteriori sviluppi
(http://esse1.mi.ingv.it/). Coordinatore: Carlo Meletti
(INGV).
Decreto Ministeriale del 14/01/08. Norme Tecniche per le
Costruzioni (G.U. n. 29 del 4/2/08 suppl. ord. n.30).
Direttiva P.C.M. Patrimonio Culturale, 12/10/2007. Linee
guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico
del patrimonio culturale con riferimento alle Norme
Tecniche e all’applicazione dell’O.P.C.M. n. 3274 del
2003 e successive modifiche e integrazioni. G.U. n. 24
del 29/1/08 suppl. ord. n. 25.
Doglioni, F., Moretti, A., Petrini, V., 1994. Le chiese e il
terremoto. LINT, Trieste.
Giuffré, A., 1991. Letture sulla meccanica delle murature
storiche. Edizioni Kappa, Roma.
Giuffré, A., 1993. Sicurezza e conservazione dei centri
storici: il caso Ortigia. Laterza, Bari.
Giuffré, A., Carocci, C., 1999. Codice di pratica per la
sicurezza e la conservazione del centro storico di
Palermo. Laterza, Bari.
Grunthal, G., 1988. European Macroseismic Scale 1998.
Cahiers du Centre Européen de Géodynamique et de
Séismologie, 15, 1-97.
Guagenti, E. e Petrini, V., 1989. Il caso delle vecchie
costruzioni: verso una nuova legge danni-intensità. 4°
Congresso Nazionale ANIDIS ‘L’Ingegneria Sismica in
Italia’, Milano, vol. I, pp. 145-153.
Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274
del 20/3/2003. Primi elementi in materia di criteri
generali per la classificazione sismica del territorio

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