Вы находитесь на странице: 1из 11
Della generazione e della corruzione, Dell’anima, Piccoli trattati di storia naturale Nei « Filosofi antichi © medievali » prima edizione 1973 Nella « Universale Laterza > prima edizione 1973 : Nella « Biblioteca Universale Laterza » prima edizione 1983 seconda edizione 1987 ProprietS letteraria riservata Gius. Laterza & Fighi Spa, Rome Bari Aristotele OPERE volume quarto Della generazione e della corruzione, Dell’anima, Piccoli trattati di storia naturale Editori Laterza 1987 PICCOLI TRATTATI DI STORIA NATURALE Traduzione di Renato Laurenti 45 20 25 30 499 236 Del senso e dei sensidil, 7, 449 ab mediante un organo differente. Forse in quanto & indiviso in atto, quel che pereepisce il dolce e il bianco ™ & qualeosa di uno, quando poi diventa diviso in atto, @ altro? Ovvero quel che capita nelle cose succede anche riguardo all'anima: in realta la stessa cosa, una di numero, @ bianca e dolce e molte altre cose, se le GualitA non sono separate le une dalle altre ma hanno ognuna un’essenza diversa, Lo stesso si deve ammettere a proposito dell'anima: cid che percepisce tutti i sensibili & lo stesso e uno di numero, ma per essenza & altro e altro in rapporto a cose dif. ferenti per genere © per specie. Di conseguenza l'anima pud ercepire simultaneamente le cose mediante la stessa © unica facolta, che perd non @ la stessa nelPessenza. chiero che ogni sensibile & una grandezza ¢ che non si pud percepire Vindivisibile "1. In effetti fa distanza da cui un oggetto on pud essere veduto & indeterminata, quella da cui @ veduto & determinata. Lo stesso vale per Voggetto dell’odorato, dell'udito © Per tutti gli altri sensibili che non si percepiscono mediante il contatto, C’e quindi un punto ultimo nella distanza da cui non si vede © un primo da cui si vede. E necessario che sia indivisibile tale punto, al di la del quale non si pud avvertire Pesistenza della cosa, al di qua del quale si deve necessariamente avvertirla. Ora, se qualcosa indivisibile fosse percepibile, qualora la si ponesse su quel limite estremo in cui termina impercepibilita © comin- cia la percepibilita, le capitera di essere insieme visibile ¢ invisi- bile. Il che & impossibile Si & trattato dei sensori ¢ dei sensibili, ia in genceale sia ri- guardo a ciascun organo. Per il resto si deve prendere in esame dapprima la memoria e il ricordare. ed. cit, p. 234) nota che generalmente la formula xabicres elon cos np ssp0v non rimanda ad opere diverse da quella in eui dl simande conn pare: se si ammette cid, bisognera forse pensare a 4486 17 agg, 1 Il senso comune & ampiamente trattato in De anim. I'426 b 12 see. 1 Cid significa in altce parole che si pud percepire solo il quanto (cfr. 445 b 9-10), Sulla dimostrazione e sul suo valore cfr. S. THoM, 294-96, rr | DELLA MEMORIA E DELLA REMINISCENZA 1. Riguardo alla memoria e al ricordare ™* bisogna dire che cos'é, per quale motivo si produce quale parte dell'anima interessa tale affezione ¢ il rammemorare: in effetti non sono gli stessi che hanno memoria € reminiscenza, ma in genere hanno pid memoria quelli che sono lenti, pitt reminiscenza quelli che sono svegli e intelligenti. Percid bisogna in primo luogo vedere quali sono gli oggetti di cui si ha memoria perché in proposito spesso ci si inganna. Non si pud avere memoria del futuro, che & piut- tosto oggetto di opinione ¢ di aspettazione (e ci sarebbe allora anche una scienza dell’aspettazione come, a detta di taluni, @ la mantica), né del presente si ha memoria, bensi sensazione: infatti con questa non conosciamo né il futuro né il passato ma il presente soltanto. La memoria & di quanto & avvenuto: del presente, quando & presente, ad es. quando uno vede che questo @ bianca, nessuno direbbe che si ricorda e neppure di un oggetto che contempla con Jo spirito, mentre Jo contempla e ci pensa intorno: dice solo che il primo lo percepisce con la sensazione, ™ Conviene fissare fin da principio la traduzione esatta dei termini greci. Mvfuan 2 « memoria 6; uvapoveiewv & + ricordare¢, + avere memoria driunars © dvauuuvioxeaDa: ho reso con ¢ reminiscenza », «avere temic niscenza + 0 ¢rammemorare «. La differenza tra memoria ¢ reminiscenza balza chiaramente dal seguito del libro (eft. pure note 185) ed 2 fissata da 5. Twoo. 301; ememorari nihil aliud est quam bene conservare semel accepta... reminisei est quaedam reinventio prius acceptorum non conservatorum *. La reminiscenza cuppone quindi una interruzione di coscienza, una lacuna che si deve riempire ~ e si vedri come. Percid sso implica uno sforzo, una ricerca per riportare alla consapevolezea del soggetto que fatto 0 quellesperienza che si era dileguata. 10 is

Вам также может понравиться