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ITIS “G.

MARCONI” – BARI
CORSO SERALE PROGETTO SIRIO

DISPENSA DI MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE


N° 5

ESERCIZIO SUL MOTORE ENDOTERMICO AD


ACCENSIONE COMANDATA A 4 TEMPI E 4 CILINDRI

Dispensa a cura del Prof. D. Piperis - ITIS “G. Marconi” - Bari - Corso Serale Progetto “Sirio”
PROBLEMA
Sia dato un motore ad accensione comandata a quattro tempi e a quattro cilindri che sviluppa la
potenza effettiva di 25,75 kW al regime di 4800 giri/min. In figura è riportato il diagramma del
ciclo indicato e inoltre si conoscono:
 rapporto corsa/alesaggio C/D = 0,95
 lunghezza della biella L = 110 mm
 peso degli organi che realizzano il moto alterno: Ga = 4 N

Calcolare le principali dimensioni del motore (corsa dei pistoni, diametro dei cilindri, raggio di
manovella, rapporto caratteristico µ). Dimensionare la biella la cui sezione deve avere la forma a
doppia T. La biella è realizzata in acciaio al Ni-Cr avente  r = 800 N/mm 2

p (MPa)

4
pmax = 3,9 MPa

1 kgf/cm 2  0,1 MPa


2

1
0,75
V ·10-6 (m 3 )
0

30 90 150 210 270


50

Per prima cosa bisogna determinare la corsa dei pistoni e il diametro del cilindro che dipendono
dalla p mi del motore. Infatti, la p mi è uguale, per definizione, al rapporto tra il lavoro indicato
(uguale all’area netta del ciclo indicato) e la cilindrata:
p

Lin

pmi

V
Vc

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Inoltre, detta Vt la cilindrata complessiva, il lavoro effettivo Leff si calcola con la formula
seguente:

Leff = Vt ∙ pmi ∙ m in cui m è il rendimento meccanico.

Ma il lavoro effettivo è anche dato dalla seguente relazione:


Leff = Neff ∙ t in cui Neff è la potenza effettiva e t è il tempo impiegato dal cilindro per
compiere tutto il ciclo che per un motore a 4 tempi (τ) si svolge in 2 giri di
 c
manovella ( t  ).
v media
4C
Detta “C” la corsa si ha: t= dove vm è la velocità media dello stantuffo uguale a 2∙c∙n per cui:
vm

4  N eff 4  N eff
Leff = Vt ∙ pmi ∙ m = Neff ∙ t = Neff ∙ 4  C = da cui: V = .
2C n 2n 2  p mi  n  m

La pmi si ricava graficamente nel modo seguente: si determina prima l’area (in mm2) del ciclo

indicato sovrapponendogli della carta millimetrata trasparente e poi si divide quest’area per la base
(in mm) del diagramma; si ottiene così una lunghezza che letta sulla scala della pressione dà la
misura della pmi ). Supponiamo pertanto che la pmi = 0,8 MPa, di conseguenza si ha:

4  25750
Vt =  0,000958 m 3 = 0,958 dm 3
4800
2  800000   0,84
60
Il motore è a 4 cilindri e la cilindrata per ciascun cilindro Vc vale:
Vt 0,958
Vc= =  0,24dm 3 =240 cm 3
4 4
Infine, essendo noto il rapporto corsa/alesaggio del cilindro, si ha:
C
= 0,95 (allungamento)
D
  D2  C  6,51cm  65mm
Vc = C  = 240 cm3  
4 D  6,85cm  69mm
Conseguentemente:
C
r= = 32,5 mm (raggio di manovella)
2
l 110
μ= = =3,385 (lunghezza di biella/raggio di manovella)
r 32,5
Dimensioniamo la biella a compressione (trascurando le forze alternate d’inerzia):

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  D2 0,0685 2
Fmax= pmax∙ = 3900000∙3,14 ∙  14365 N
4 4
Assumendo per motori veloci un grado di sicurezza dinamico n = 10 si ha:

σam=  r 
800
 80 N/mm 2
n 10
l’area della sezione retta della biella necessaria per resistere al carico di compressione
(compressione semplice) è:
Fmax 14365
A= =  179,56  180mm 2
 max 80
Per determinare la geometria della sezione riferiamoci allo schema seguente:
A= BH-2bh
A= (2b+s)(h+2s)-bh=2bh+4bs+sh+2s 2 -2bh=4bs+sh+2s 2 s

s
Si assume che h=2s e b= pertanto si ha: H
2 h
A 180
2s 2  2s 2  2s 2  A  s    6mm
6 6 Y
s
H  24mm; h  12mm
per cui: 
 B  12mm; b  3mm b s b
Ricalcoliamo l’area effettiva della sezione di biella: B

Aeff = 216 mm 2 > A

Y
Calcoliamo i momenti d’inerzia:

1 1 h s 
2

Jx= sh 2 Bs  Bs       10  s 4  12960mm 4


3 3

12 12  2 2   X X
1 1  3
Jy=  h  s 3  2  s  B 3    s 4  1944mm 4
12  12  2
Il raggio d’inerzia vale:
J min 1944 Y
ρmin=  3
A 216

l0 110
λ=   36,7
 min 3

Verifichiamo pertanto la biella a carico di punta con la formula di Rankine:


 A 800  216
FR= r
  152289 N
1   2
1  0,0001  36,7 2

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Calcoliamo il grado di sicurezza:
Fr 152289
  10,68
F max 14258
Accettabile perché compreso tra 8  15 per motori veloci.
Dopo aver verificato la biella a carico di punta, verfichiamola a presso-flessione in posizione di
quadratura.

l r
90
 α
PMS PMI
x
C x

Calcoliamo la forza che agisce sulla biella tenendo conto della la forza d’inerzia. Per prima cosa
determiniamo l’angolo di manovella  .
sen
Sappiamo che  
sen

ma   90    sen  sen(90   )  cos 


sen
per cui    tg  tg  3,359    73,42°
cos 
e β = 90°-73,42º = 16,58°
Dal ciclo indicato si ricava che, in posizione di quadratura, la pressione del fluido motore nella
fase di espansione è di 0,75 MPa (questo dato si ricava dal diagramma del ciclo indicato in
  D2
relazione al volume di espansione Vx = x in quadratura, proporzionale allo spazio percorso
4
dal pistone x=r(1-sen; Vx si può calcolare anche con una semplice proporzione:
x  Vc r (1  sen )Vc (0,0325  0,0325  0,9584)0,00024
Vx =    0,000005m 3 )
C C 0,065
La forza dovuta al fluido motore è pari a:
0,069 2
F    = 750000 ∙ 3,14 ∙  2803N
2 4
la forza di inerzia è uguale alla massa degli organi alterni più 2/3 della massa della biella il tutto
moltiplicato per l’accelerazione del piede di biella (in quadratura):

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   
Fi    = -m·ac = - 0,4  1,1  0,0216  7,8 2 r  cos   cos 2  =
2 1
2  3    
2
 4800   1 
= - 0,524∙  2      0,0325 cos 73,42  3,359  cos(2  73,42)  296 N
 60   
La forza risultante è:
F= F    - Fi    =2803- 296= 2507N
2 2

Pertanto la forza che sollecita la biella vale:


F 2507
F'    2616 N
cos  cos 16,58
Il momento flettente che sollecita la biella vale:
2
 4800 
    r  l   1,1  0,0216  7,8   2   
1 Q 2 1
Mfmax=   0,0325  0,11  11Nm
15 g 15  60 

F ' M f max 2616 11000


T =     12,1  10,2  22,3 N
A W fx 216 12960 mm 2
24
2

che è inferiore alla σam= 80 N .


mm 2

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