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Cerco i miei

fratelli!

Campi Scuola ACR | Estate 2019


N.B. - Suggerimenti per la lettura
Le attività sono la concretizzazione di una idea, il frutto di un obiettivo.. sono quindi
“intimamente collegate” alla parte tematica. È per questo che ci è parso importante avere un
collegamento immediato fra l’idea di fondo delle giornate e le varie attività!
Il campo tuttavia dovete farlo VOSTRO! Qui troverete un po’ di idee, ma starà a voi rendere le
giornate ancora più preziose! Metteteci testa, cuore e passione.. magari farete un po’ di fatica,
ma ricordate che il sacri-ficio rende sacro tutto quello che facciamo!
Sognate bene, sognate in grande, sognate guardando verso l’Alto!

Sussidio per Educatori - Campi Scuola Acr


Tempo Estate Eccezionale // Anno della NOVITÀ
Azione Cattolica Italiana – Diocesi di Firenze
Anno 2019

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Anno Novità - RAGAZZI Azione Cattolica - Firenze

Introduzione

INTRODUZIONE GENERALE AL CAMMINO SPIRITUALE


Il tempo estate eccezionale (quarta ed ultima tappa del cammino annuale Acr) quest’anno si
arricchisce con la conoscenza di una figura straordinaria, la cui storia è narrata nel libro della
Genesi. Il campo scuola infatti ci metterà in contatto con la vita travagliata e avventurosa del
figlio prediletto di Giacobbe: Giuseppe. È la storia di un viaggio intrapreso perché i fratelli
di Giuseppe, invidiosi della sua predilezione, lo vendono come schiavo per allontanarlo da
casa.
Giuseppe arriva quindi in Egitto e lì continuerà la sua storia che attraverserà momenti di
trionfo, ma anche di dure prove. In questa terra, grazie alla sua interpretazione dei sogni,
riuscirà a comprendere il volere di Dio e ad essere strumento nelle Sue mani per salvare non
solo il faraone e l’Egitto, ma tutto il suo popolo ed anche i suoi fratelli!
Questa storia offre ai ragazzi un’occasione straordinaria per imparare a leggere i propri sogni
e i progetti sul futuro, alla luce del sogno che Dio ha per ciascuno, e cogliere quella scintilla di
vocazione che già brilla dentro ognuno, così come nella vita del giovanissimo Giuseppe.

CERCO I MIEI FRATELLI: Questo è il titolo scelto per il campo scuola perché ci fornisce
una preziosa chiave di lettura della storia di Giuseppe. Tutta la vita di Giuseppe sarà infatti
un’appassionata ricerca dei fratelli che inizia con l’invito di suo padre Israele:
«Israele disse a Giuseppe: “Sai che i tuoi fratelli sono al pascolo a Sichem? Vieni ti voglio
mandare da loro”. Gli rispose: “Eccomi”» (Gen 37,13)
e durerà circa quindici anni. Durante questo tempo egli sarà sottoposto a molte peripezie, che
costituiscono il suo cammino, il suo pellegrinaggio. Se si vogliono cercare dei fratelli senza
subire prove - proprio come ha fatto Gesù che ci ha amati fino alla morte - forse sarà meglio
rinunciarvi perché, a questo prezzo, molto difficilmente si troveranno.
È il costo dell’Amore, quello con l’a maiuscola! Non esiste amore senza sacrificio, ma è
proprio in questo sacrificio che rendiamo tutto più vero: rendiamo più vero il nostro amore, la
nostra fede, la nostra speranza. Dimostriamo che il bene che desideriamo per il nostro
prossimo è talmente forte che combattere la battaglia per stargli vicino ne vale la pena.. o
meglio: la gioia!
C’è da dire però che la ricerca di questi fratelli non è solo una ricerca materiale, ma anche, e
soprattutto, spirituale. Giuseppe desidera ritrovare i suoi fratelli nel senso che desidera
aiutarli a ritrovare il bene che c’è in loro, convertendoli all’Amore e alla fraternità. Infatti,
quando anche i suoi fratelli arriveranno in Egitto, Giuseppe li sottoporrà alla prova, aiutato dal
fatto che non l’hanno riconosciuto. Giuseppe ha quindi svolto verso i fratelli un vero e proprio
ruolo di educatore. Lui che è stato messo alla prova da Dio e dalla situazione iniziale di

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Anno Novità - RAGAZZI Azione Cattolica - Firenze

Introduzione

fanciullo ingenuo, semplice e vanesio, attraverso la scuola dell’umiliazione, è stato reso


sapiente da Dio, cioè capace di leggere in termini positivi l’intervento di Dio nella sua vita.
Chi è veramente arrivato a questa sapienza ha il diritto e il dovere di rieducare i fratelli alla
fratellanza.

Atteggiamento: vivere la fraternità


A partire dal titolo del campo (Cerco i miei fratelli) ed in queste prime righe abbiamo visto
quanto la fraternità sia uno dei temi cardine di tutto il percorso.. e sarebbe bello invitare i
ragazzi a vivere il campo prestando attenzione a questo atteggiamento!
L'essere fratelli non dipende dalla scelta, ma da un'accoglienza. Come diceva san Francesco
d’Assisi “il Signore mi donò dei fratelli”.. i fratelli sono un dono del Signore attraverso i quali
Dio ha cura di noi.

Il SEGNO chiave di quest’anno che i ragazzi riceveranno sarà la veste, segno della
predilezione di Giacobbe per suo figlio e quindi di Dio per TUTTI i ragazzi del campo.
Richiama la veste bianca ricevuta nel giorno del battesimo, è dunque il segno dell’amore di
Dio per ognuno di noi e della missione a cui siamo chiamati.
I ragazzi il primo giorno (domenica) riceveranno, proprio come Giuseppe, una veste (t-shirt
bianca). Ogni giorno - magari il pomeriggio, prima della verifica - scriveranno sulla propria
veste un bel momento della giornata, in modo da impreziosire questo abito.
L’ultima sera (venerdì) i ragazzi porteranno la loro veste in camera e la utilizzeranno come
federa del proprio cuscino.. dormendoci sopra continueranno a progettare i loro grandi sogni
con Dio!

AMBIENTAZIONE
La storia di Giuseppe potrà essere raccontata ai ragazzi in svariate modi: sbizzarritevi, ve ne
suggeriamo solo alcuni: la visione del cartone animato; la drammatizzazione con scenette (più
indicato nei campi bambini che in quelli ragazzi).
Può essere utile realizzare una story board sulla storia di Giuseppe che ogni giorno verrà
presentata e rimarrà visibile per tutta la settimana.

Un'ultima attenzione da poter tenere in considerazione è abbinare ad ogni ambiente vissuto


dai ragazzi (come il refettorio, la stanza comune etc. ) un luogo visitato da Giuseppe nel suo
viaggio (Valle di Ebron, Sichem, Dotan..).

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Anno Novità - RAGAZZI Azione Cattolica - Firenze

Introduzione

Esempio di story board:

il figlio prediletto i sogni di Giuseppe in cerca dei fratelli

prigioniero del Faraone un dono per tutti fratelli ritrovati

È opportuno che si individui un luogo privilegiato in cui svolgere ogni giorno l’ambientazione,
dando spazio a quattro scenografie:
- Israele (tenda) --> porticato giardino
- Egitto (piramidi) --> salone
- Luogo dei Sogni --> stanza del cammino
- Prigione --> stanza accanto a quella del camino
In questi luoghi i ragazzi entreranno nel momento della verifica e in alcune attività segnalate
dal sussidio. Nello specifico il Luogo dei sogni è riservato alla visione del video che introduce
l’ambientazione del giorno e alla scrittura sulle magliette.

Per ogni giornata abbiamo inoltre indicato un SEGNO che la caratterizzi (veste, stelle e nuvole,
bastone..). Questi segni possono essere presentati ai ragazzi di giorno in giorno, magari nel
momento della verifica, ed essere lasciati in un luogo privilegiato del Cernitoio. Così facendo,
come per la story board, potranno servire per fare mente locale sul viaggio percorso.
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Anno Novità - RAGAZZI Azione Cattolica - Firenze

Introduzione

GRANDE GIOCO
Con il Grande Gioco i ragazzi si impegnano a portare a termine la missione di riunire la
famiglia di Giuseppe.
La squadra che vince le prove pensate per ogni giorno conquisterà la sagoma di un fratello (o
più di una a giorno, dal momento che i suoi fratelli sono undici) che verrà colorata con il
colore assegnato alla squadra. Come avviene il recupero della sagoma una volta decretata la
squadra vincente? Siccome siamo in cerca dei fratelli, perché non organizzare una breve
caccia al tesoro?! I vincitori possono ricevere un indizio sul luogo in cui è stata nascosta la
sagoma per poi andarla a recuperare sul momento.
Le sagome si potranno poi attaccare accanto a quella di Giuseppe, che sarà già presente sul
cartellone. Alla fine del campo, sarà possibile vedere la famiglia di Giuseppe riunita grazie
all’impegno di tutti, il colore predominante sarà quello della squadra vincente.
N.B. Per le elementari ogni giornata, i giochi possono essere presentati proprio dal fratello o
dai fratelli in questione: un educatore, opportunamente travestito.

LITURGIA
La struttura dei momenti di preghiera è abbastanza semplice, volutamente:
- Preghiera mattina
È uno spazio di lode e di ringraziamento per il dono della nuova giornata e del percorso
che i ragazzi si apprestano a vivere. È questo il primo momento in cui viene accennato ai
ragazzi il tema della giornata.
- Preghiera pomeriggio (Santa Messa)
Non è un momento da osservare, ma è un momento da VIVERE, i ragazzi vanno
coinvolti come parte attiva dei momenti liturgici e devono contribuire alla loro
preparazione! È fonte e culmine della vita cristiana, un bel modo per andare insieme
verso il Signore. All'interno del campo può avere una funzione educativa per abituare i
ragazzi a viverla e a conoscerla nelle varie parti.
Consigliamo caldamente ai vari staff di prevedere la celebrazione della Messa tutti i
giorni; se però le esigenze del campo non ne permettessero il giornaliero svolgimento, si
ricorda che in queste giornate la messa è parte integrante del cammino dei ragazzi:
- domenica, in presenza dei genitori
- martedì, il giorno della gita
- venerdì, è la messa conclusiva del campo
- Preghiera sera
La sera, prima di andare a letto, è prevista una preghiera di ringraziamento per la
giornata trascorsa insieme.

Celebrazione di accoglienza: Si svolgerà la domenica pomeriggio. È la celebrazione in cui i


ragazzi riceveranno la veste bianca sulla quale ogni giorno della settimana andranno a
scrivere il segno che le varie giornate lasceranno in loro (vedi p.12).

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Anno Novità - RAGAZZI Azione Cattolica - Firenze

Introduzione

QUADRO SINTETICO DEL CAMPO


DOMENICA → il figlio prediletto

Obiettivo Brano riferimento Ambientazione Atteggiamento


come oggetto
Il ragazzo riconosce la STUPORE: è scoprire di
predilezione dell’Amore Gen 37,2-4 VESTE essere amati da Dio e
di Dio per la sua vita sentirsi accettati

LUNEDÌ → i sogni di Giuseppe

Obiettivo Brano riferimento Ambientazione Atteggiamento


come oggetto
Il ragazzo rilegge i suoi DISPONIBILITÀ: è cogliere
STELLE e
sogni alla luce del sogno Gen 37,5-11 nella Parola i segni del
NUVOLE
che Dio ha su di lui progetto di Dio

MARTEDÌ (giorno della gita) → in cerca dei fratelli: dalla cisterna all’Egitto

Obiettivo Brano riferimento Ambientazione Atteggiamento


come oggetto
Il ragazzo scopre
nell’invito del Padre la RESPONSABILITÀ: è farsi
necessità di andare carico dei fratelli che il
incontro ai fratelli. Signore ci ha affidato
Gen 37,12-17 BASTONE
I ragazzi imparano ad FIDUCIA: è non abbattersi
affrontare le difficoltà, e farsi guidare dall’amore
come occasione di del Padre
crescita

MERCOLEDÌ (celebrazione penitenziale) → prigioniero del Faraone

Obiettivo Brano riferimento Ambientazione Atteggiamento


come oggetto
I ragazzi riflettono sul
valore di fedeltà,
rispetto e pazienza. DISCERNIMENTO:
ALBERO DI
Sperimentano la loro Gen 39,7-20 è saper distinguere
FICO IN FIORE
capacità di agire come ci e scegliere il bene
chiede Gesù, nonostante
le difficoltà

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Anno Novità - RAGAZZI Azione Cattolica - Firenze

Introduzione

GIOVEDÌ → un dono per tutti

Obiettivo Brano riferimento Ambientazione Atteggiamento


come oggetto
Il ragazzo offre con
GRATUITÀ: è sapersi
generosità i doni che ha
Gen 41 GEMMA donare senza aspettare
ricevuto, mettendoli a
nulla in cambio
servizio degli altri

VENERDÌ → fratelli ritrovati

Obiettivo Brano riferimento Ambientazione Atteggiamento


come oggetto
Il ragazzo riconosce nei
FRATERNITÀ: è
fratelli la forza di
Gen 44, 18-34 ABBRACCIO riconoscersi Figli di uno
superare ogni ostacolo
stesso Padre
della vita

SABATO → il viaggio continua

Obiettivo Brano riferimento Ambientazione Atteggiamento


come oggetto
Il ragazzo si impegna, VESTE PERSEVERANZA: è
insieme ai fratelli, a Gen 46,2-7. 28-29. arricchita con rimanere nell’amore di
realizzare il sogno di Dio 50,18-24 le esperienze Dio attraverso l’amore per
nella quotidianità del campo i fratelli.

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Anno Novità - RAGAZZI Azione Cattolica - Firenze

Introduzione

SCHEMA ORARIO GIORNATA

DOMENICA Da LUNEDÌ A VENERDÌ

Arrivo alla casa e 08.00 Sveglia


10.00
accoglienza
08.30 Preghiera della mattina
11.00 S. Messa con i genitori
09.00 Colazione
12.15 Presentazione del campo
09.30 Pulizie
scuola ai ragazzi
10.15 Ambientazione e attività
12.30 Pranzo
12.15 Pranzo e tempo libero
14.30 Sistemazione camere
15.00 Attività pomeridiana
15.00 Attività pomeridiane
17.30 Merenda
16.45 Merenda
18.00 Doccia
17.15 Lancio dell’ambientazione,
Celebrazione di accoglienza 18.45 Verifica e condivisione
con consegna della veste 19.30 Cena
18:00 Doccia e tempo libero 21.00 Animazione
19.30 Cena 22.30 Preghiera finale e… a letto!
21.00 Animazione
22.30 Preghiera finale e… a letto!

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Anno Novità - RAGAZZI Azione Cattolica - Firenzee
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dom
Il figlio prediletto

1° giorno – Domenica
Il figlio prediletto
Obiettivo Brano riferimento Ambientazione Atteggiamento
come oggetto
Il ragazzo riconosce la STUPORE: è scoprire di
predilezione dell’amore Gen 37,2-4 VESTE essere amati da Dio e
di Dio per la sua vita sentirsi accettati

Obiettivo
Il ragazzo riconosce la predilezione dell'amore di Dio per la sua vita.

Contenuto
L'amore di Giacobbe è un dono che Giuseppe ha ricevuto gratuitamente, senza chiederlo né
pretenderlo. La veste, che simboleggia questo dono, diventa profezia perché preannuncia la
missione speciale a cui sarà chiamato Giuseppe.
Attraverso questa prima parte della storia, ogni ragazzo scopre la predilezione di Dio nei sui
confronti e il sogno che Lui ha seminato nella vita di ciascuno.

Atteggiamento
STUPORE: è scoprire di essere amati da Dio e sentirsi scelti.

Ambientazione
Nell’esperienza di Giuseppe
Giuseppe, il più piccolo dei figli di Giacobbe, vive il privilegio di sentirsi amato in modo speciale
dal padre; quest'ultimo ha già intuito infatti che il figlio avrà una grande missione da compiere.
Giacobbe ha quindi in serbo per lui un dono: una veste preziosa.
La storia della Bibbia ci ricorda che l'amore è sempre fatto così: di predilezione per i più piccoli, di
chiamate fatte ai candidati più insospettabili, come il popolo d'Israele o Maria. Questa
predilezione però non è mai a vantaggio di una persona sola, ma di tutti. Giuseppe infatti sarà
chiamato a salvare non solo i fratelli, ma l'Egitto e tutto il suo popolo. I fratelli leggono in maniera
distorta la realtà: riconoscono solo l'amore donato all'altro, se ne vogliono impossessare, non
riescono a sentire l'amore che il padre nutre per ciascuno di loro.
Nell'esperienza del ragazzo
Il ragazzo ricorda che essere rivestito della tunica significa essere avvolto dall'amore del Padre e
di quello delle tante persone che si prendono cura di lui. Si sente quindi prediletto e scelto per
compiere una missione: testimoniare l'amore ricevuto.

1^ giorno (Domenica) - 10
Anno Novità - RAGAZZI Azione Cattolica - Firenzee
1
dom
Il figlio prediletto

Anche essere al campo per i ragazzi è in qualche modo una predilezione: sono lì perché qualcuno
ha voluto bene a loro e si è interessato di loro.
Tutto l'amore ricevuto è una carica di energia da non tenere per sé, ma da spendere per fare
grandi cose insieme agli altri e per gli altri. La risposta all'amore si concretizza in un
comportamento di reciproca gratuità.
Riferimento Biblico (Gen 37,2-4)

Segno
VESTE: la veste di Giuseppe ricorda la veste battesimale; è il segno dell'amore e della
predilezione che Dio ha per ognuno di noi. Rappresenta la vita rinnovata del cristiano che,
rivestito di Cristo, è chiamato a manifestare la sua fede mediante le azioni.

Attività pomeriggio
Attività 1 - Forma gruppo del Grande Gioco
Se per le attività della mattina si sceglie di cambiare i gruppi di giorno in giorno, per il Grande
Gioco è opportuno mantenere sempre le solite squadre.
Per dividere i ragazzi in gruppi, e per iniziare ad accennare al tema dell'ambientazione, è
possibile scrivere su dei cartoncini alcuni luoghi visitati da Giuseppe (pari al numero delle
squadre, ad esempio la Valle di Ebron, Sichem, Dotan, Egitto). Sul retro del singolo cartoncino
verranno scritti i nomi dei componenti della squadra; questi ultimi verranno ritagliati e
distribuiti casualmente ai ragazzi. A questo punto il compito del ragazzo sarà quello di trovare il
pezzo di cartoncino che contiene il proprio nome e poi ricercare gli altri componenti del suo
gruppo ricomponendo il cartoncino su cui era stato scritto uno dei luoghi.

Attività 2 - Nominiamoci
In questo momento la squadra si riunisce per la prima volta, ed è bene iniziare a conoscersi,
magari presentandosi, raccontando qualcosa della propria vita. I ragazzi possono dire anche chi
devono ringraziare per essere al campo e cosa si aspettano di scoprire durante la settimana.
Sempre per accennare all’ambientazione, senza rivelarla, mentre i ragazzi si presentano
possono indossare un mantello che richiamerà alla veste che riceveranno a fine pomeriggio.
Dopo questo primo momento di fraternità è tempo di scegliere il nome con cui si
identificheranno i ragazzi (anche con uno slogan volendo)!! Per quanto riguarda il nome del
gruppo possiamo suggerire i ragazzi di inventarne uno nuovo a partire dal luogo visitato da
Giuseppe scritto nel cartoncino che ha permesso di dividere i ragazzi nella squadra.

Attività 3 - Presentiamoci!
Ogni squadra si presenta alle altre con il nome scelto per il gruppo e lo slogan, se è stato
realizzato!

Terminate le attività è tempo di lanciare l’ambientazione presentando il tema del campo e


guardando il primo video sulla storia di Giuseppe (se si sceglie di introdurre l’ambientazione con i
filmati).

1^ giorno (Domenica) - 11
Anno Novità - RAGAZZI Azione Cattolica - Firenzee
1
dom
Il figlio prediletto

Indicazioni per la liturgia


Dopo le attività del pomeriggio e dopo aver introdotto l’ambientazione verrà svolta la
celebrazione di accoglienza: in questo momento ogni ragazzo riceverà la veste bianca (vedi p.4).
Si suggerisce di svolgere il momento in cappellina.

L’AMORE DI DIO CI RIVESTE


Introduzione
Iniziamo questa grande avventura insieme a Giuseppe. Ripercorriamo la sua vita straordinaria,
per imparare a sognare in grande come lui e chiedere a Dio di mostrarci ogni giorno il sogno che
ha su ciascuno di noi. Siamo figli amati e benedetti dal Padre, che ci riempie di ogni dono e ci
conosce oltre ogni aspettativa. Egli, che è amore infinito, ci invita a stare con Lui e a costruire
l’avventura della nostra vita sulle fondamenta del Suo grande amore per noi. Ci impegniamo a
vivere questo cammino insieme a Giuseppe e ai fratelli che il Signore ha posto sul nostro
cammino.

Consegna della veste bianca


Carissimi ragazzi, come Giuseppe, anche noi nel giorno del Battesimo abbiamo ricevuto una
veste nuova, un abito bello e splendente, che dobbiamo imparare a indossare nella vita di tutti i
giorni, facendo scelte di vita concrete. La veste è il simbolo di questo desiderio di scrivere con
Dio la nostra storia!
Sacerdote: Qual è il tuo nome?
Ragazzo/a: N.
Sacerdote: N. Ricevi questa veste bianca segno del tuo Battesimo, portala senza macchia per
la vita eterna
Ragazzo: Amen
Ora, ragazzi, siete rivestiti con l’abito nuovo dei discepoli di Gesù, una tela immacolata sulla
quale riporteremo tutte le nostre esperienze, i sogni e le speranze che il Signore ci farà
conoscere nei prossimi giorni. Egli, che ci conosce nel profondo, ha cucito con amore un
“abito”, cioè una vita su misura per noi, che accompagnerà i nostri passi.
(quando tutti hanno ricevuto la maglia il sacerdote può invitare i ragazzi a scrivere il proprio nome sulla veste
bianca che è stata donata loro)

→ Volendo possiamo rinnovare anche le promesse battesimali e vivere il rito dell’aspersione.


Padre Nostro
Orazione
Dio Padre di amore, che ci hai pensati, scelti e creati come unici ed irripetibili, ci hai riempito
dei tuoi doni e ci guidi con la Tua mano, aiutaci a vivere quest’avventura insieme ai nostri
fratelli, a guardarli con i Tuoi occhi ed a scoprire in loro quei doni grandi che sono espressione
del Tuo amore infinito verso di noi. Ti affidiamo questi giorni e tutti i nostri impegni di bene,
infondi in noi il Tuo Santo Spirito perché possiamo conoscere, sempre più in profondità, Te ed i
nostri fratelli. Te lo chiediamo per Cristo, nostro Signore. Amen.

Benedizione finale e canto

1^ giorno (Domenica) - 12
Anno Novità - RAGAZZI Azione Cattolica - Firenzee
2
lun
I sogni di Giuseppe

2° giorno – Lunedì
I sogni di Giuseppe
Obiettivo Brano riferimento Ambientazione Atteggiamento
come oggetto
Il ragazzo rilegge i suoi DISPONIBILITA’: è cogliere
STELLE e
sogni alla luce del sogno Gen 37,5-11 nella Parola i segni del
NUVOLE
che Dio ha su di lui progetto di Dio

Obiettivo
Il ragazzo rilegge i sui sogni alla luce del sogno che Dio ha su di lui.

Contenuto
Giuseppe inizia a sognare cose di cui non comprende pienamente il significato, ma che accrescono
l'invidia dei fratelli che, invece, riconoscono nel racconto i segni della sua futura grandezza. Dio ha
un progetto su Giuseppe, come su ogni ragazzo. Ciascuno comprende che ogni sogno può
diventare grande se progettato insieme a Dio e si rende disponibile a seguire la strada migliore,
non la più semplice, per essere felice.

Atteggiamento
DISPONIBILITÀ: è cogliere nella Parola i segni del progetto di Dio.

Ambientazione
Nell’esperienza di Giuseppe
Nella Bibbia i sogni hanno lo scopo di rassicurare la missione e garantire la protezione divina.
<<Dio non può farcela da solo: per realizzare il suo sogno deve entrare nei sogni dell'uomo e
l'uomo deve poter sognare i sogni di Dio>> (A.J.Heschel). Sarà proprio il tema del sogno ad
accompagnare tutta la vita di Giuseppe: Giuseppe è il ragazzo che impara a fare suoi i sogni di Dio,
osa sognare e cerca di farlo con Dio.
Nell'esperienza del ragazzo
Il ragazzo è incoraggiato a interpretare i suoi sogni sul futuro, a raccontarli (anche se non del tutto
compresi) e anche a comprendere quali passi compiere per dare una direzione alla sua vita.
Riferimento Biblico (Gen 37,5-11)

Segno
STELLE E NUVOLE: richiamano i sogni, attraverso questi Giuseppe riesce a comprendere il volere di
Dio diventando così strumento nelle sue mani.

2^ giorno (Lunedì) - 13
Anno Novità - RAGAZZI Azione Cattolica - Firenzee
2
lun
I sogni di Giuseppe

Attività mattina
Attività 1 - COSA SI SOGNA?
Obiettivo: Come per Giuseppe i sogni sono stati lo strumento attraverso il quale si è resa visibile
la sua strada, i ragazzi scoprono che il Signore parla a ciascuno attraverso dei segni, nei quali è
possibile intravedere il proprio futuro.
Svolgimento: I ragazzi costruiscono un acchiappasogni (vedi
foto). Sul questo rappresentano i sogni che portano nel cuore e
scrivono se ci sono delle persone o dei segni che contribuiscono a
fomentarli.
Segue un confronto su ciò che hanno costruito, sui loro sogni e su
chi li sprona per realizzarli.

Attività 2 - I SOGNI VERI


Obiettivo: Far capire ai ragazzi che i sogni rispecchianti il volere di Dio sono quelli fatti di giorno,
quelli fatti concretamente nella vita reale.
Svolgimento: Ogni ragazzo, munito di un foglio e di una penna, viene bendato ed invitato a
disegnare con più particolari possibili uno dei sogni individuati con l'acchiappasogni. Una volta
terminata questa prima parte proponiamo loro di riprodurre nuovamente il sogno, questa volta
però con gli occhi aperti.
A questo punto si riflette insieme sulle rappresentazioni: ovviamente il sogno disegnato con gli
occhi chiusi sarà meno bello, concreto e completo rispetto a quello realizzato con gli occhi aperti.
Ciò deve ricordarci che è inutile rifugiarsi nei sogni ad occhi chiusi o nelle realtà virtuali
smettendo di vivere: i sogni si realizzano solo nella vita reale.

Attività 3 - SOGNARE CON DIO


Obiettivo: Ciascuno comprende che ogni sogno può diventare grande se progettato insieme a
Dio. Lui è sempre al nostro fianco, pronto ad aiutarci nelle sfide quotidiane.
Svolgimento: Leggiamo con i ragazzi il Messaggio di tenerezza, segue una discussione nella quale
chiediamo ai ragazzi qual è, secondo loro, il ruolo di Dio nei nostri sogni indirizzandoli a
comprendere che Dio è sempre presente nella nostra vita, cammina al nostro fianco e ci sostiene
nella realizzazione dei nostri sogni.
"La vita è il dono che Dio vi ha fatto. Il modo in cui la vivete è il dono che voi fate a Dio."
L.Buscaglia

Attività pomeriggio: il Grande Gioco


CERCO I MIEI FRATELLI
Nel pomeriggio mentre due squadre si sfidano nel Gioco 1 le altre due saranno impegnate nel
Gioco 2; una volta terminati i giochi si invertiranno.

2^ giorno (Lunedì) - 14
Anno Novità - RAGAZZI Azione Cattolica - Firenzee
2
lun
I sogni di Giuseppe

Gioco 1 - RACCOGLI IL SOGNO


Il campo da calcio viene cosparso di fogli su quali vengono raffigurate delle nuvole (i sogni).
Una squadra si allinea sul lato corto del campo e, al via dell'educatore, dovrà correre fino al lato
opposto cercando di recuperare il maggior numero di sogni. Nel frattempo la squadra rivale si
dispone sui lati lunghi del campo e con una palla dovrà cercare di colpire gli avversari, intenti a
correre, per poterli eliminare dal gioco.
Il gioco finisce quando la squadra termina di raccogliere le nuvole oppure quando tutti i suoi
componenti vengono eliminati dalla squadra rivale. Terminato il round i ruoli delle squadre
vengono invertiti.
Vince la squadra che recupera il maggior numero di sogni.

Gioco 2 - AVVERA IL SOGNO


Ogni ragazzo ha tre sogni e corrispondono a tre mollette per i panni che andranno ad attaccare
alla propria maglietta.
I ragazzi si spargono nel giardino del Cernitoio ed iniziano a correre; lo scopo del gioco è quello di
realizzare i propri sogni, come? I ragazzi dovranno attaccare le mollette-sogno alla maglietta
degli avversari. Vince la squadra i cui componenti, allo scadere del tempo, hanno il minor
numero di mollette attaccate alla maglia.

2^ giorno (Lunedì) - 15
Anno Novità - RAGAZZI Azione Cattolica - Firenzee
3
mar
Gita – In cerca dei fratelli: dalla cisterna all’Egitto

3° giorno – Martedì (gita)


In cerca dei fratelli: dalla cisterna all’Egitto
Obiettivo Brano riferimento Ambientazione Atteggiamento
come oggetto
Il ragazzo scopre
nell’invito del Padre la RESPONSABILITÀ: è farsi carico
necessità di andare dei fratelli che il Signore ci ha
incontro ai fratelli. affidato
Gen 37,12-17 BASTONE
I ragazzi imparano ad FIDUCIA: è non abbattersi e
affrontare le difficoltà, farsi guidare dall’amore del
come occasione di Padre
crescita

Obiettivo
I ragazzi scoprono nell’invito del Padre la necessità di andare in contro ai fratelli.

Contenuto
Il padre manda Giuseppe a cercare i fratelli, i quali si erano allontanati per molti chilometri per
pascolare le greggi; cammina nella valle di Ebron, a Sichem, fino a Dotan per mantenere la parola
data. I fratelli, per invidia, vendono Giuseppe come schiavo: lo vogliono spogliare non solo delle
sue vesti ma anche dei suoi sogni, vogliono demolirlo per farlo diventare come loro. La missione di
Giuseppe comincia ma non finisce prima di anni. Sull’esempio di Giuseppe, ogni ragazzo scopre
che non può realizzare il proprio sogno da solo, ma andando in cerca dei fratelli.

Atteggiamento
RESPONSABILITÀ: è farsi carico dei fratelli che il Signore ci ha affidato.
FIDUCIA: è non abbattersi e farsi guidare dall’amore del Padre.

Ambientazione
Nell’esperienza di Giuseppe
Giuseppe viene mandato da suo padre alla ricerca dei suoi fratelli, che erano andati a Sichem a
pascolare il gregge. Giacobbe chiede a suo figlio prediletto di compiere un viaggio impegnativo,
facendogli percorrere circa 80 km. È un lungo cammino, ma è anche un viaggio simbolico, che
durerà per tutta la vita. È il viaggio della sua vocazione e missione: Giuseppe riceve da Dio il
compito di andare oggi e sempre in cerca dei fratelli.

3^ giorno (Martedì) - 16
Anno Novità - RAGAZZI Azione Cattolica - Firenzee
3
mar
Gita – In cerca dei fratelli: dalla cisterna all’Egitto

Nell’esperienza del ragazzo


Il ragazzo si accorge che ogni persona è invitata dal Padre a uscire da sé per andare incontro ai
fratelli. Appena si nasce, troviamo accanto a noi fratelli, parenti e amici, persone che non
scegliamo ma che Dio ci ha messo accanto. Ci vogliono tempo, passione e volontà perché ci si
possa riconoscere e chiamare veramente fratelli!
I ragazzi sono invitati, come Giuseppe, a mettersi in viaggio; un cammino di crescita, in uscita da sé
verso il prossimo, avendo l’obiettivo di diventare sempre più figli di Dio e fratelli degli uomini,
ascoltando e lasciandosi provocare dalle domande che i vari “passanti” possono porgere loro.
Andare alla ricerca dei fratelli significa anche crescere nella responsabilità, imparare pian piano
non solo a ricevere cure ma a prendersi cura degli altri.

Riferimento biblico (Gen 37, 12-17)

Segno
BASTONE: rappresenta ciò che sostiene il ragazzo durante il cammino.
Durante la gita ogni ragazzo raccoglierà il proprio bastone (legnetto) che si porterà dietro per tutta
la durata del cammino. Tornati al Cernitoio, ogni ragazzo riflette su cosa lo ha sostenuto durante il
cammino, cosa lo ha aiutato nei momenti di fatica e lo scrive su un cartellino che attaccherà con
un filo al suo bastone.

Attività mattina

Oltre i miei confini


In questa fase della crescita i ragazzi hanno un’attenzione amplificata rispetto alla sfera emotiva,
in particolare nella cerchia degli amici; con fatica si interessano di come stanno le persone che li
circondano o si appassionano alla vita degli altri, eccetto che per le amicizie più strette. Di contro,
vivono l’essere cercati da un altro come somma fonte di felicità. Si propone, quindi, di riflettere
sulla distanza che devono colmare per mettersi realmente in cammino verso fratelli.

1° Tappa – Cernitoio
Ogni ragazzo riceve una mappa a cerchi concentrici (8 cerchi per i ragazzi, 4 cerchi per i bambini).
Ognuno dovrà scrivere sulla mappa i nomi di tutti i partecipanti al campo (solo dei ragazzi, non
dello staff) inserendo ogni nome nello spazio adatto, ordinandoli da quelli più vicini a loro fino a
quelli più lontani. Conclusa l’attività sarà chiesto loro di approfittare della gita per avvicinarsi alle
persone che hanno messo nei cerchi più lontani. È IMPORTANTE che l’attività venga svolta nel
totale ANONIMATO: i ragazzi non dovranno scrivere il nome sulle mappe né leggere agli altri cosa
hanno scritto, ognuno compila la sua mappa in privato e la tiene per sé, senza che gli educatori la
ritirino o chiedano di spiegare agli altri quanto scritto.

2° Tappa – In itinere
Divisi in gruppi i ragazzi scrivono su un foglietto una cosa di sé che nessuno (dei partecipanti del
gruppo) sa ed i foglietti vengono raccolti; a turno ogni ragazzo pesca un foglietto, legge cosa c’ è
scritto e prova a capire quale dei partecipanti al gruppo l’ha scritto e perché.

3^ giorno (Martedì) - 17
Anno Novità - RAGAZZI Azione Cattolica - Firenzee
3
mar
Gita – In cerca dei fratelli: dalla cisterna all’Egitto

3° Tappa – In itinere
I ragazzi vengono messi a coppie: le coppie devono essere scelte prima dagli educatori in modo
da mettere insieme ragazzi distanti tra loro (che si sono parlati poco). Ad ogni coppia sarà chiesto
di trovare qualcosa che hanno in comune.

Attività pomeriggio: il Grande Gioco

CERCO I MIEI FRATELLI: Caccia al tesoro a punti gioco

Si allestiscono almeno 4 punti gioco (a seconda del numero di educatori e della disponibilità di
tempo se ne possono aggiungere altri, considerando chiaramente che più sono i punti gioco, più
tempo dura il gioco). Al termine di tutte le tappe ogni educatore del punto gioco darà al gruppo
che ha davanti un forziere. Il forziere contiene però 4 pezzi di indizio uguali: le squadre dovranno
quindi scambiarsi i pezzi tra loro per avere l’indizio completo. Al termine degli scambi ogni gruppo
avrà lo stesso indizio, che porterà al luogo del Cernitoio dove il “fratello del giorno” è nascosto
(tornati a casa andranno a cercarlo, vince il grande gioco il gruppo che per primo trova il fratello).
Non c’è un tempo prestabilito, ma ogni gruppo dovrà completare tutti i punti gioco per ottenere il
forziere. Esempi di punti gioco:
1) Quanto misura? Dare alcuni oggetti ai ragazzi e chiedere secondo loro quanto pesano o
quanto misurano (es. quanto pesa questo libro? quanto è lungo questo legno?). Si considera
completato il punto gioco se i ragazzi danno almeno 3 risposte corrette.
2) Tabù: Ogni squadra dovrà indovinare almeno 5 parole; i ragazzi si alternano nel ruolo di chi fa
indovinare la parola al resto della squadra.
3) Pictionary: Ogni squadra dovrà indovinare almeno 4 parole provando a disegnarle; i ragazzi si
alternano nel ruolo di chi disegna.
4) Piramide umana: I ragazzi dovranno costruire una piramide umana salendo gli uni sopra gli
altri.
5) Animali divertenti (solo per i bambini): Ai bambini verranno mostrate alcune foto di animali
divertenti e sarà chiesto loro di imitarli.

Terminato il Grande Gioco il pomeriggio prosegue con la celebrazione della Santa Messa.

Tornati al Cernitoio i ragazzi cercano e trovano il fratello; si prosegue poi con la visione del filmato
in cui Giuseppe finisce nella cisterna ed è venduto dai fratelli.
A questo punto spetta all’assistente il compito di tirare le fila della giornata e magari spendere due
parole sul tema della cisterna (che darà il là alla giornata successiva in cui si svolgerà la liturgia
penitenziale).
L’episodio della cisterna è uno dei momenti più difficili della vita di Giuseppe. È come se i fratelli
avessero avuto paura che mancasse l’amore per loro se Giuseppe fosse rimasto in vita. Questa
tremenda paura porta all’invidia, al rancore e anche a progetti di morte.
Questa “discesa” verso il basso, però, non è a senso unico: da lì Giuseppe risalirà ed inizierà quel
cammino (fatto comunque di alti e bassi) che lo condurrà fino a diventare viceré di tutto l’Egitto,
con incarichi di responsabilità e onori.
È la dinamica pasquale della morte-risurrezione, del buio e della luce, della discesa e risalita, della
crisi attraversata e superata. La cisterna è come il vento di Giona, e come il sepolcro. Giuseppe

3^ giorno (Martedì) - 18
Anno Novità - RAGAZZI Azione Cattolica - Firenzee
3
mar
Gita – In cerca dei fratelli: dalla cisterna all’Egitto

finisce lì non per sua scelta: accetta, assume questo momento di crisi e attende che si apra una
strada nuova!

3^ giorno (Martedì) - 19
Anno Novità - RAGAZZI Azione Cattolica - Firenze
4
mer
Prigioniero del faraone – lit. penitenziale

4° giorno – Mercoledì
Prigioniero del faraone
Obiettivo Brano riferimento Ambientazione Atteggiamento
come oggetto
I ragazzi riflettono sul
valore di fedeltà,
rispetto e pazienza. ALBERO di DISCERNIMENTO:
Gen 39,7-20 FICO in FIORE è saper distinguere
Sperimentando la loro
capacità di agire come ci e scegliere il bene
chiede Gesù, nonostante
le difficoltà

Obiettivo
I ragazzi riflettono sul valore di fedeltà, rispetto e pazienza. Sperimentando la loro capacità di
agire come ci chiede Gesù, nonostante le difficoltà.

Contenuto
Nel video dell’ambientazione si vede Giuseppe che fa una scelta, una scelta giusta e in regola
con il suo carattere sincero, onesto e fedele. Per questa scelta viene messo in prigione e
lasciato lì per anni. In prigione Giuseppe si arrabbia con Dio, non perché è in prigione, ma
perché si sente abbandonato, dalle guardie, dai compagni e anche da Dio. Arriva ad odiare il
dono che Dio gli ha dato in quanto non gli ha portato che guai e invidia. Si sfoga così contro il
Signore. Nel farlo però spezza un albero che cresce all’interno della prigione. Non si accorge
del danno se non la mattina dopo. Allora lo cura e lo riporta alla vita.
L’albero è simbolo di vita, rinascita, perseveranza, è il collegamento continuo e a doppio
senso tra la terra e il cielo. E quest’albero in particolare, un fico, è simbolo di abbondanza e
rinascita se vivo e simbolo del male se secco.
Giuseppe deve quindi uscire dal male (il considerarsi abbandonati da Dio è uno dei più grandi
peccati) e “rinascere” più vicino a Lui, proprio come l’albero. Nel mentre che lo cura infatti,
Giuseppe ripensa a tutto quello che gli è capitato e si riconcilia con Dio.

Atteggiamento
DISCERNIMENTO è saper distinguere e scegliere il bene.

4^ giorno (Mercoledì) - 20
Anno Novità - RAGAZZI Azione Cattolica - Firenze
4
mer
Prigioniero del faraone – lit. penitenziale

Ambientazione

Nell’esperienza di vita di Giuseppe


Giuseppe viene veduto come schiavo dai fratelli. Si scontra così con la loro voglia di spogliarlo
di tutto ciò che lo rende diverso da loro. Nonostante tutto rimane fedele a se stesso e in
questo modo guadagna la fiducia del padrone che lo ha comprato. La moglie di quest’ultimo
però lo desidera e cerca di sedurlo. Giuseppe non cede e viene fatto mettere in prigione
ingiustamente. Lì interpreta due sogni ma viene comunque abbandonato là. Si arrabbia allora
con il Signore: “Signore perché mi fai questo?”. Nella sua rabbia rompe un albero di fico
morente. La mattina dopo se ne accorge e, prendendosene cura, ripensa a tutto quello che di
brutto è successo e fa (si potrebbe dire) una penitenziale, si riconcilia con il Signore.

Nell’esperienza di vita dei ragazzi


Anche i ragazzi sono chiamati a rimanere fedeli al Signore, anche se è più dura che voltargli le
spalle. Seguire la missione che il Signore ci dà è impegnativo e ci si può sentire anche soli e
abbandonati. Ci si potrebbe chiedere: “Dov’è Dio in tutto questo? Perché fa accadere certe
cose?”. Qui risiede spesso il nostro peccato, nel pensare che Dio ci abbandoni, che ci lasci da
soli, nel non avere fiducia in Lui. Così come Giuseppe che dubita, anche noi dubitiamo. E così
come Giuseppe si converte, così noi dobbiamo convertirci.

Come creare l’ambientazione


Per la giornata della penitenziale, l’ambientazione è in una stanza (è suggerita la stanza
adiacente a quella del camino) che dovrà essere la prigione (sbarre a finestre e porte). Al
centro della stanza, altrimenti spoglia, ci sarà un vaso con un albero secco. In una delle attività
della penitenziale i ragazzi se ne prenderanno cura e lo renderanno rigoglioso. A penitenziale
conclusa, una volta che tutti si saranno riconciliati con il Signore, la porta della prigione dovrà
essere lasciata aperta, così da rendere visibile la libertà ottenuta.

Riferimento Biblico (Gen 37,18-36; 39,1-6)

Segno
ALBERO DI FICO IN FIORE: l’albero di fico ha un doppio significato per i cristiani. Se è in fiore è
simbolo di rinascita e abbondanza. Se è secco è simbolo del male. Sta a noi far fiorire il nostro
“fico”.

Attività mattina

LITURGIA PENITENZIALE
Avviene a rotazione con 3 gruppi che, a turno, fanno tutte le tappe previste (4).
La prima tappa, il deserto, la faranno tutti contemporaneamente. Le restanti tre le faranno a
rotazione.
N.B. Come tempistiche sono consigliati 30’ per il deserto/dovere di sedersi e poi 30’ a tappa
per la rotazione.

4^ giorno (Mercoledì) - 21
Anno Novità - RAGAZZI Azione Cattolica - Firenze
4
mer
Prigioniero del faraone – lit. penitenziale

TAPPA 1 – Deserto (esame di coscienza)


Per i bambini c’è un’attività che li aiuta a rilassarsi e concentrarsi (Il dovere di sedersi). Poi,
aiutandosi con la lettera di Giuseppe (vedi p.24) e alcune domande, faranno l’esame di
coscienza.
Per i ragazzi è pensato un momento di deserto vero e proprio seguendo sempre la lettera di
Giuseppe e delle domande mirate.

IL DOVERE DI SEDERSI (bambini)


L’educatore deve leggere lentamente, lasciando ai bambini il tempo di rilassarsi e percepire le varie
cose con calma. Il tempo non manca. Ad ogni ragazzo va consegnata la lettera scritta da Giuseppe che
li aiuterà nell’esame di coscienza.

Sdraiati e chiudi gli occhi. Posa le mani sulla pancia e inspira lentamente. Senti la pancia
alzarsi lentamente. Quando è piena, sgonfiala lentamente, facendo uscire l’aria dal naso poco
per volta. Lentamente, continua a respirare. Non avere fretta. Ancora una, due, tre, quattro
volte.

(attimi di musica)

(Immagina di essere sdraiato su di un prato) Sei sdraiato sul prato. Fai attenzione al vento che
ti accarezza
i piedi, le gambe, le mani, le braccia, la schiena.
Ti solletica il collo e la testa.

Immagina di svegliarti in mezzo al prato. Ci sono tanti fiori colorati. Su di un fiore accanto a te
si posa una bellissima farfalla.

(attimi di musica)

Fate attenzione ai rumori intorno a voi, al silenzio, ai respiri…

(attimi di musica)

Inspirate a fondo gli odori attorno a voi. Percepiteli.

(musica di sottofondo)

Adesso aprite gli occhi e leggete il foglio che vi abbiamo dato prima.

4^ giorno (Mercoledì) - 22
Anno Novità - RAGAZZI Azione Cattolica - Firenze
4
mer
Prigioniero del faraone – lit. penitenziale

DESERTO: LETTERA DI GIUSEPPE (bambini e ragazzi)

Caro amico,
spero di essere riuscito a farti immaginare il mio viaggio e le vicende della mia vita che in
questi giorni ti sono state mostrate. Si tratta di un viaggio faticoso e meraviglioso che mi ha
portato da una terra ad un’altra, da una condizione ad un’altra, da una vita ad un’altra! Ciò
che invece è rimasto sempre fisso e stabile è stata la presenza del Signore in ogni attimo,
anche quando tutto sembrava perso nel buio della cisterna. Non per questo avrei mai potuto
immaginare, nella mia nuova condizione di schiavo, di incontrare Potifàr, un uomo buono che
ha riconosciuto in me la presenza del Signore e per questo mi ha nominato maggiordomo e mi
ha affidato l’amministrazione di tutti i suoi averi, con cieca fiducia. Avevo una nuova vita, ero
benvoluto, mi davo da fare compiendo bene il mio lavoro. La sofferenza per come ero stato
trattato dai miei fratelli sembrava diminuire, rendevo grazie a Dio continuamente. Mi ero
dovuto abituare alle difficoltà, ma mai avrei immaginato che ce ne sarebbero state altre.
Quando la moglie del mio padrone mi propose di avvicinarmi a lei, tradendo così la fiducia che
Potifàr aveva riposto in me, scappai. Lei mi trattenne la veste e la usò come prova per dire che
io avevo cercato di coricarmi con lei. Fui molto addolorato per la delusione che Potifàr provò
verso di me, credendomi colpevole. Venni messo nella prigione del re. In quel luogo sono
stato lasciato per anni e, anche se non mi sono pentito della mia scelta, ho dubitato della
vicinanza del Signore. E quello è stato il mio più grande peccato. Ho cominciato ad odiare il
dono che Dio mi aveva fatto, dai miei sogni erano usciti solo invidia e sofferenza. Ma proprio
la mia condizione solitaria mi ha permesso di ripensare alla mia vita e capire il mio sbaglio.
Essere di fronte ad una scelta comporta sempre delle conseguenze e, in base a come e a cosa
scegliamo, possiamo sentirci prigionieri o liberi, indipendentemente dalle difficoltà a cui
andremo incontro. Ti propongo così di dedicare questo tempo prezioso a riflettere sul modo
in cui compi le tue scelte e il modo che fa di un uomo una persona libera.

Domande per la riflessione - BAMBINI


Giuseppe deve fare una scelta difficile. Gli viene chiesto di fare qualcosa che non
dovrebbe fare.
- Quali sono gli sbagli che faccio più spesso?
- Come mi sento quando sbaglio? E quando scelgo il bene?
- Quali sono le conseguenze delle due scelte?
Giuseppe spiega che la sua scelta era influenzata anche dal bene di Potifàr. Tradire la
sua fiducia è come tradire la fiducia di Dio.
- Impiego il tempo libero per gli altri?
- Come tratti gli altri?
- Incolpo gli altri del male che mi capita di fare?
Ci sono volte in cui scegliere il bene porta a conseguenze spiacevoli. Giuseppe
preferisce comunque sentirsi libero dentro che evitare una pena ingiusta.
- Mi vergogno di Dio davanti ai compagni di scuola o degli amici?
- Ho mai fatto quello che mi veniva detto anche se non era giusto?
- La fede in Dio mi aiuta ad essere felice?
Giuseppe sente di essere stato abbandonato da Dio e comincia ad odiare la sua
capacità di interpretare i sogni. Quando si rende conto di aver sbagliato si converte.
4^ giorno (Mercoledì) - 23
Anno Novità - RAGAZZI Azione Cattolica - Firenze
4
mer
Prigioniero del faraone – lit. penitenziale

- Mi sono mai sentito abbandonato dal Signore?


- Riconosco i doni che Dio mi fa?
- Li uso bene o li spreco?
- Chiedo scusa, al Signore e agli altri, quando sbaglio?

Domande per la riflessione - RAGAZZI


Giuseppe deve fare una scelta difficile. Gli viene chiesto di fare qualcosa che non
dovrebbe fare.
- Quali sono le tentazioni che ho?
- Quali sono le scelte che sento importanti nel mio cammino di vita?
- Cosa mi spinge a cedere? Cosa a resistere?
- Come mi sento quando sbaglio? E quando scelgo il bene?
- Quali sono le conseguenze delle due scelte?
Giuseppe spiega che la sua scelta era influenzata anche dal bene di Potifàr. Tradire la
sua fiducia è come tradire la fiducia di Dio.
- Quali sono i criteri e i valori che guidano le mie scelte?
- Che importanza ha il bene degli altri nelle mie scelte?
- Quante volte uso scuse per giustificare azioni non dettate dall’Amore?
Ci sono volte in cui scegliere il bene porta a conseguenze spiacevoli. Giuseppe
preferisce comunque sentirsi libero dentro che evitare una pena ingiusta.
- Mi capita di temere il giudizio degli altri quando faccio una scelta d’Amore?
- Nello scegliere mi faccio condizionare da quello che vogliono gli altri anche se non
sono nel giusto?
- Sono una persona libera? La fede in Dio mi aiuta in questo?
Giuseppe sente di essere stato abbandonato da Dio e comincia ad odiare la sua
capacità di interpretare i sogni. Quando si rende conto di aver sbagliato si converte.
- Mi sono mai sentito abbandonato dal Signore?
- Quando invece ne ho sentito la presenza?
- Ho mai odiato una mia particolarità per il fatto di averla?
Mi riconcilio col Signore?

ATTIVITÀ A ROTAZIONE
TAPPA 2 – Visione del video di Giuseppe che si converte nella prigione (vedi: contenuto). Dopo
il video si fa riflettere i ragazzi sul peccato di Giuseppe e sul suo percorso di conversione,
aiutandosi anche con l’analisi del testo della canzone del video (Tu vedi più lontano di me).

4^ giorno (Mercoledì) - 24
Anno Novità - RAGAZZI Azione Cattolica - Firenze
4
mer
Prigioniero del faraone – lit. penitenziale

TU VEDI PIÙ LONTANO DI ME

Avevo agito bene, avevo le risposte,


la strada era quella giusta,
ma mi ha portato qua. Ma Tu vedi più lontano di me!
Conosci le mie pene, per questo chiedo aiuto, Tu sai la via
adesso che ho rinunciato, io so la verità: Non voglio sapere i perché
Tu vedi più lontano di me! Tu vedi più lontano di me.
Tu sai la via Credevo che una nuvola fosse cielo,
Non voglio sapere i perché ho visto un uccello volare e l’ho seguito
Tu vedi più lontano di me. Credevo di poter spiccare il volo
Se questo è un saggio ma Tu puoi plasmarmi, ed insegnarmi...
ne vedo la ragione Tu vedi più lontano di me...
c' ho messo tutta l'intenzione Tu sai la via
ma forse no, non basta Non voglio sapere i perché
non voglio fare peggio Ti ascolterò
la fede sai, mi aiuta Io credo in Te...
ripongo in Te la mia fiducia Tu vedi più lontano di me...
è tutto ciò che resta...

TAPPA 3 - Prendersi cura

Obiettivo: All’interno dell’ambientazione sarà messo un albero secco in un vaso. I ragazzi,


gruppo per gruppo, avranno lo scopo di far rifiorire l’albero applicandoci delle foglie, dei fiori
o dei frutti. L’albero, in questo modo, assume il significato di conversione.
Svolgimento: Ogni ragazzo dovrà rispondere a delle domande che li faranno riflettere sui i
valori di fedeltà, rispetto, pazienza e sincerità. A seconda di quanto la risposta sia sincera,
vera e profonda, riceveranno una molletta con una foglia, un frutto o un fiore da attaccare al
ramo secco. Alla fine della penitenziale, quando tutti e tre i gruppi avranno svolto l’attività, il
ramo non sarà più secco ma rigoglioso.
Esempi di domande:
 Quali tipi di bugie ti fanno più male?
 Se ti chiedono di mantenere un segreto, che fai?
 Come ti comporti se scoprono una tua bugia?
 Sincerità sinonimo di…?
 Ti metti mai le dita nel naso?
 Un fatto imbarazzante che ti è capitato.
 Quali tra le cose che hai fatto ti rende particolarmente orgoglioso/a?
 Una cosa (o persona) su cui hai cambiato totalmente opinione.
 Cosa non vorresti MAI dimenticare?
 Come sarebbe il tuo giorno perfetto?
 Qual è il tuo ricordo più brutto?
 Qual è il tuo ricordo più importante?
 Cosa ti piace della persona alla tua destra?
 Su cosa non si può scherzare?
4^ giorno (Mercoledì) - 25
Anno Novità - RAGAZZI Azione Cattolica - Firenze
4
mer
Prigioniero del faraone – lit. penitenziale

TAPPA 4 – Adorazione + Confessione


A cura dei sacerdoti

Attività pomeriggio: il Grande Gioco

CERCO I MIEI FRATELLI

A scelta:
• Guardie e ladri
• Palla prigioniere con Re ed Alfiere (l’alfiere è immortale, ma il Re se viene colpito fa
perdere la propria squadra automaticamente)

Prigionieri può essere fatto per tenere impegnata la 4° squadra che non gioca ad Accerchiati.
• Prigionieri (la squadra viene legata in un grande abbraccio e così legati dovranno fare
un percorso ad ostacoli).
• Accerchiati (giocano tre squadre. Due di lato e una nel centro. Quelle di lato devono
entrambe eliminare i giocatori della squadra centrale. Vince che tra le due di lato
elimina più giocatori centrali).

4^ giorno (Mercoledì) - 26
Anno Novità - RAGAZZI Azione Cattolica - Firenze
5
gio
Un dono per tutti

5° giorno – Giovedì
Un dono per tutti
Obiettivo Brano riferimento Ambientazione Atteggiamento
come oggetto
Il ragazzo offre con
GRATUITÀ: è sapersi
generosità i doni che ha
Gen 41 GEMMA donare senza aspettare
ricevuto, mettendoli a
nulla in cambio
servizio degli altri

Obiettivo
Il ragazzo offre con generosità i doni che ha ricevuto, mettendoli a servizio degli altri.

Contenuto
Giuseppe interpreta i sogni del faraone e intuisce che a sette anni di abbondanza seguiranno
sette anni di carestia. Il suo dono diventa profezia e salvezza per tutto il popolo. Il sogno di
Dio per Giuseppe si sta realizzando, attraverso le sue cadute e le sue conquiste. I ragazzi
comprendono che il dono gratuito di sé e dei propri talenti, in maniera incondizionata e
senza aspettarsi nulla in cambio, è la strada che porta a un cammino di vera conversione e
salvezza.

Atteggiamento
GRATUITÀ: è sapersi donare senza aspettare nulla in cambio

Ambientazione
Nell’esperienza di Giuseppe: Nel massimo del vigore, delle forze e nel sevizio delle sue
qualità, Giuseppe è messo alla prova. La moglie di Potifàr cerca di sedurlo e il giovane sceglie
di non cedere, ma verrà poi punito dalla donna, ferita nell’orgoglio. La scelta di Giuseppe lo
porterà a trascorrere in carcere un lungo periodo.
Si trova davanti ad una scelta molto difficile: rinunciare ai privilegi che con fatica è riuscito a
conquistare nella sua condizione di schiavo o essere fedele a dei valori, una morale che è
dentro di sé? Deve scegliere davvero che tipo di persona vuole essere: rimanere fedele alle
sue conquiste o ai suoi valori; essere una persona libera di amministrare dei beni o libera nel
profondo del cuore. Sceglierà le catene, ma per il suo animo questa prigionia è più lieve
delle catene a cui si sarebbe condannato.

Nell’esperienza del ragazzo: Anche i ragazzi sono chiamati a far delle scelte controcorrente.
Possono trovarsi quotidianamente di fronte alle tentazioni, più o meno evidente, di vivere
una vita “comoda”, che pensa solo a ste stessa e alle piccole cose. L’apertura verso la
propria missione, verso il fare della propria vita un sono, è una scelta non scontata né facile:
i ragazzi devono sentirsi molto amati, accompagnati a fare discernimento e incoraggiati,

5^ giorno (Giovedì) - 27
Anno Novità - RAGAZZI Azione Cattolica - Firenze
5
gio
Un dono per tutti
anche quando la vita presenta soluzioni comode e in un primo momento appaganti. Il vero
viaggio del discepolo però, che segue Gesù non solo per le strade di Galilea, ma anche sulla
via della croce, è come quello del seme che morendo dà la vita, e così la guadagna arricchita,
fortificata, ampliata.
Ma tutte le scelte hanno il loro prezzo e a volte ci si sente imprigionati: se si dice “no” a certi
inciti, a un certo stile di divertimento, se si difende chi è più debole, a volte ci si può sentire
additati ed esclusi. Eppure, anche da piccoli, la condizione della vera libertà (delle “catene-
aperte”) è persistere nell’amore e nel viaggio verso il bene, certi che il Signore è con noi!
“Voi, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa libertà non divenga però un pretesto
per la carne; mediante l’amore siate invece a servizio gli uni degli altri” (Gal 5,13)

Riferimento biblico: (Gen 39,7-20)

Segno
GEMMA: ogni gemma ha un suo valore; incastonata con altre può assumere un valore ancor
più grande. Anche noi, come gemme preziose, acquistiamo un valore inestimabile agli occhi
di Dio, quando incastonati fra di noi, realizziamo il suo più bel mosaico.
La gemma inoltre ha un duplice significato, può richiamare anche al bocciolo del fiore..
riferendosi “all’albero di fico” del giorno prima!

Attività mattina

Attività 1 – “COSA VEDI IN ME?” (per ragazzi)


Obiettivo: aiutare i ragazzi a capire che il prossimo è una persona da cui possiamo cogliere
ricchezze. I fratelli che Dio ci dona ci aiutano a comprendere la bellezza che siamo.
Svolgimento: Siamo a giovedì e i ragazzi dovrebbero aver fatto abbastanza conoscenza tra
loro per poter affrontare questa attività. Ad ogni ragazzo verrà dato un biglietto sopra il
quale ci sarà scritto il nome di un altro partecipante del campo. Entro un certo tempo
stabilito dallo staff, ogni ragazzo/a dovrà trovare pregi, caratteristiche, curiosità ed
informazioni riguardanti l'altro compagno/a a lui assegnato, trascrivendo il tutto su di un
foglio. Allo scadere del tempo ci saranno due momenti di faccia a faccia: uno nel quale i
ragazzi racconteranno al proprio corrispondente ciò che hanno scritto su di lui, nel secondo
ascolteranno altrettanto…. ritrovandosi con il proprio “osservatore”.
Attività 2 – “DI-SEGNO” (per bambini)
Svolgimento: Ad ogni gruppo verrà consegnato un disegno (abbastanza complesso) da
copiare, da realizzare su un altro foglio grande, disegnando a turno (si può fare a staffetta,
oppure a tempo). Ogni singolo componente del gruppo, potrà disegnare solamente
utilizzando la forma (“segno”) che gli è stata precedentemente assegnata dall’educatore
prima di iniziare. Se per esempio gli è stata data la forma del “cerchio”, potrà intervenire sul
disegno solo nel caso ci fosse bisogno di un “tondo”…..

I segni ammessi potrebbero essere:


-linea retta
-cerchio
5^ giorno (Giovedì) - 28
Anno Novità - RAGAZZI Azione Cattolica - Firenze
5
gio
Un dono per tutti
-curva
-triangolo
- quadrato/rettangolo

Attività pomerggio: il grande gioco


CERCO I MIEI FRATELLI

Obiettivo: I ragazzi si mettono in gioco per donare a tutti i propri talenti.

Gioco 1 – INDOVINELLONE (ragazzi)


Aiuta Giuseppe nell’interpretazione dei sogni, risolvendo alcuni indovinelli…..
Svolgimento: Ad ogni gruppo verrà consegnata una serie di indovinelli da risolvere in un
tempo stabilito, al termine del quale, in base a quanti indovinelli risolti, verrà consegnato
l’indizio parziale o totale (a seconda del risultato ottenuto), per il ritrovamento di una
gemma nascosta. Il gruppo che riesce a trovare per primo la gemma vince, ed avrà diritto a
“cercare” la sagoma del fratello di Giuseppe. Come? All’interno della gemma, realizzata in
cartoncino dalla forma di un diamante in 3d, ci sarà scritto dove cercare!

Gioco 2 – “TALENT SCOUT” (bambini)

Svolgimento: Le squadre si sfidano per conquistare la stima del faraone a colpi di


performance teatrali.
A ciascuna squadra viene assegnata una serie di coppie formate da un talento e il suo
opposto. Ogni coppia deve essere interpretata da persone diverse, che devono inscenare un
dialogo fra i diversi talenti. La scena può essere resa più divertente da un travestimento, una
parodia o dall’imitazione di un personaggio che incarna la qualità o il suo opposto (alcuni
esempi di coppie: il generoso e il taccagno, il gentile e lo scontroso, l’onesto e il furbo, il
giusto e il bullo).
Al termine delle esibizioni, il faraone, supportato dalla giuria di qualità composta dai fratelli
di Giuseppe, sentenzia la squadra che ha meglio condiviso i propri talenti.

5^ giorno (Giovedì) - 29
Anno Novità - RAGAZZI Azione Cattolica - Firenze
6
ven
Fratelli ritrovati

6° giorno – Venerdì
Fratelli ritrovati
Obiettivo Brano riferimento Ambientazione Atteggiamento
come oggetto
Il ragazzo riconosce nei
FRATERNITÀ: è
fratelli la forza di
Gen 44, 18-34 ABBRACCIO riconoscersi Figli di uno
superare ogni ostacolo
stesso Padre
della vita

Obiettivo
Il ragazzo riconosce nei fratelli la forza di superare ogni ostacolo della vita.

Contenuto
Giuseppe è ora in Egitto dove tutti hanno riconosciuto il suo dono, lui si è fatto conoscere e ha
sfruttato al massimo le sue qualità. Anche se sembra al culmine del suo percorso Giuseppe è
però incompleto, sente la mancanza di un rapporto fondamentale, quello con i fratelli che non
è riuscito ancora a raggiungere. Lui infatti è andato alla loro ricerca, ma essi non lo hanno
ancora compreso, non c'è stato da parte loro il desiderio di riconoscere in lui un aiuto e non
solo un rivale per l'amore paterno. Spinti dalla carestia, nel momento di maggior bisogno eccoli
pronti ad affrontare un lungo viaggio per arrivare finalmente alla verità: solo con l'aiuto di
Giuseppe, solo appoggiandosi al loro fratello perduto riusciranno a trovare la vera salvezza.

Atteggiamento
FRATERNITÀ: è riconoscersi figli di uno stesso Padre, lasciare dietro l'orgoglio e andare incontro
agli altri.

Ambientazione
Nell’esperienza di Giuseppe: Giuseppe aveva acquistato grande autorità su tutta la terra
d’Egitto, gestendo già da due anni la carestia che aveva predetto. La gente arrivava anche dai
paesi vicini per cercare da mangiare, e così anche i suoi fratelli. Giuseppe ricerca in loro il
desiderio di essere aperti, di non porre loro al primo posto ma gli altri. Il culmine si ha quando i
fratelli sacrificherebbe loro stessi e la propria vita per difendere il fratello più piccolo
(Begnamino). "Non possiamo far soffrire nostro Padre di nuovo" dice il più grande dei fratelli,
pentito ormai insieme agli altri delle sue azioni passate contro Giuseppe. Il pentimento
riaccende in Giuseppe la speranza di riallacciare un rapporto che credeva ormai perduto, quello
che mancava a lui per essere felice, per vivere a pieno la sua vita, per arrivare finalmente alla
meta del suo percorso lungo e travagliato. Egli infatti ha finalmente cercato e soprattutto
ritrovato i suoi fratelli. E' in questo momento che Giuseppe svela la sua identità, perché solo

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con loro può finalmente tornare ad essere se stesso. A culmine di tutto ciò ecco che abbraccia i
fratelli, è proprio questo gesto fisico di congiunzione che i fratelli si portano a casa. Quello che
in realtà cercavano alla fine non era il cibo, ma qualcosa di più: ritrovare l'amore fraterno.

Nell’esperienza di vita del ragazzo: Come Giuseppe anche i ragazzi spesso capitano in momenti
di discordia con fratelli, genitori, familiari, amici. La rottura anche solo momentanea di questi
rapporti, ci impedisce di vivere la nostra vita pienamente con gioia. Perché questo rapporto sia
ricostituito occorre che da entrambe le parti ci sia il desiderio di venirsi incontro, lasciare
l'orgoglio e la ferma posizione delle nostre ragioni per ascoltare l'altro e capire i nostri errori.
Dopo questo entrambi veniamo ad un compromesso e cambiamo in meglio noi stessi per
camminare insieme agli altri e sentirli nostri fratelli. Spesso il momento in cui ci riavviciniamo
agli altri è proprio quello di difficoltà, perché mai come nel momento del bisogno si è più
vulnerabili e si capisce che i rapporti importanti sono quelli che ci aiutano a fronteggiare
proprio questa difficoltà. Così molte volte accade anche nella fede, si prega di più nei momenti
difficili rispetto a quelli belli. Se riusciamo a creare un rapporto forte con Dio e si è disposti a
cambiare avremo la forza interiore che ci permetterà di superare qualsiasi ostacolo perchè
capiremo che lui è sempre accanto a noi nonostante i nostri errori e sapremo così pregarlo e
ringraziarlo anche nei momenti più belli della nostra vita.

Riferimento biblico: (Gen 42-45)


Questo è il momento del brano biblico in cui si vede il cambiamento dei fratelli nei confronti di
Giuseppe e della loro fede. Giuda si sacrificherebbe come schiavo al posto del fratello più
piccolo (Begnamino) perché non vuole che suo padre soffra di nuovo la perdita di uno dei suoi
figli, soprattutto se è l'unico rimasto dalla moglie Rachele: la donna che ha amato di più. Si
rende quindi conto di aver sbagliato ed è pronto a rimediare ai propri sbagli. Questo è
l'atteggiamento con il quale i ragazzi devono affrontare la giornata. Non viene volutamente
letta la parte precedente per non dare una lettura, che ad occhi inesperti potrebbe sembrare
quasi vendicativa di Giuseppe nei confronti dei fratelli. D'altronde non viene letta neanche la
parte dopo, quella in cui Giuseppe perdona i fratelli e svela la sua identità, perché nel corso
della giornata i ragazzi, attraverso le attività, devono comprendere a che punto è la loro ricerca
dei fratelli.

N.B. Sulla base dei concetti prima riferiti il video viene visto dopo le attività della mattina per
permettere ai ragazzi di comprendere al meglio gli obiettivi della giornata.

Segno
ABBRACCIO: Quando si lascia l'orgoglio e si mettono gli altri al primo posto, le distanze si
assottigliano e si arriva al contatto fisico. È questo il momento in cui i ragazzi capiscono di aver
ritrovato la pace in se stessi e con gli altri. Ci mettiamo tutti in fila e ci scambiamo gli uni con gli
altri un abbraccio.. tutti devono abbracciare tutti. Questo è il segno di pace e condivisione che
mette fine alle discordie e dà il via ad un nuovo percorso insieme come figli dello stesso Padre.

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Attività mattina
Attività 1 - IL VASO
Obiettivo: Far capire che il rapporto più bello tra due persone si ha se entrambe sono disposte ad
andare l'una verso l'altra
Svolgimento: L'educatore, senza far sapere ai ragazzi qual è l'oggetto, presenta dei pezzi di un
vaso di terracotta che deve essere ricomposto dal gruppo. Solo l'educatore possiede la colla e
non deve svelare che i pezzi vanno rincollati tra di loro.
I ragazzi a turno devono pensare ad una situazione successa durante il campo o nella loro vita
quotidiana quando hanno litigato con qualcuno. A turno ognuno deve esprimere il proprio punto
di vista su questo litigio e dire se sono intenzionati o meno a fare pace con questa persona. Se
sono disposti a fare pace devono scrivere sul pezzo del vaso un'azione o una frase che sono
disposti a fare/dire per far pace con l'altro. Se qualcuno del gruppo non è disposto a fare pace il
pezzo non verrà scritto e quindi sarà messo da parte.
A questo punto l'educatore con una scusa si arrabbia con il gruppo e svela che lui solo ha la colla
per attaccare i pezzi e riformare il vaso che servirà per l'attività del grande gioco. L’educatore
quindi scappa via con la colla e i ragazzi devono convincerlo, scusandosi, a continuare l'attività. I
pezzi che sono scritti verranno attaccati, quelli non scritti no. Il vaso presenterà un buco dove
manca il pezzo non scritto, questo simboleggia la mancanza nell'insieme del gruppo di quella
persona che non è riuscita a mettere da parte il suo orgoglio per andare incontro agli altri.

Attività 2 - LA LINGUA UNIVERSALE


Obiettivo: Uno dei rapporti più belli è quello con Dio, la sua bellezza si scopre soprattutto quando
grazie alla fede si riesce ad avere la forza di superare qualunque ostacolo.
Svolgimento: I ragazzi devono comunicare agli altri senza parlare e senza scrivere dei propri
pensieri a turno.
Se si utilizza la lingua universale, quella di Dio che è quella dell'amore non c'è bisogno di parole o
di frasi scritte, basta un gesto a capirsi, se il rapporto con l'altro è forte.

Attività pomeriggio: il Grande Gioco


CERCO I MIEI FRATELLI

I due grandi giochi proposti riprendono gli obiettivi della attività della mattina.

Gioco 1 - CHICCO DI GRANO


Utilizzando il vaso ricostruito con l'attività della mattina devono trasportare più grano
possibile attraverso un percorso ad ostacoli per sfamare il popolo di Caanan.
Ogni giocatore dovrà svolgere il percorso, le squadre partono tutte insieme e viene preso il
tempo della prova, vengono poi fatte sfidare a turno tutte le squadre l'una contro l'altra a

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seconda del tempo impiegato: la 1^ contro la 2^ e la 3^ con la 4^... ecc. Tutte le squadre si
devono sfidare tra di loro, chi vince più sfide si aggiudica la vittoria.

Gioco 2 - SALTO IN LUNGO COL SEGGIOLIN DEL PAPA


Viene organizzata una gara di salto in lungo fra tutte le squadre, solo che il salto verrà fatto
con la spinta di altri due componenti della squadra che lo sostengono e gli danno la spinta per
andare più lontano.

Attività della sera


Visto che questa è l’ultima sera, già dal pomeriggio possiamo invitare i ragazzi a preparare
delle scenette che riassumano il campo scuola, o alcuni suoi momenti divertenti. Verranno poi
presentate ai compagni nel dopo cena.

Arrivata l’ultima notte, s’invitano i ragazzi ad usare la loro veste come federa del proprio
cuscino in modo che aiuti i ragazzi a ricordare di continuare a sognare i sogni di Dio per
ciascuno di loro!

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sab
Il viaggio continua

7° giorno – Sabato
Il viaggio continua
Obiettivo Brano riferimento Ambientazione Atteggiamento
come oggetto
Il ragazzo si impegna VESTE PERSEVERANZA: è
insieme ai fratelli a Gen 46,2-7. 28-29. arricchita con rimanere nell’amore di
realizzare il sogno di Dio 50,18-24 le esperienze Dio attraverso l’amore per
nella quotidianità del campo i fratelli.

Obiettivo
Il ragazzo si impegna, insieme ai fratelli, a realizzare il sogno di Dio.

Contenuto
Giacobbe si ricongiunge con il figlio prediletto e in terra d’Egitto la sua discendenza si
ricompone. Il sogno di Dio su Giuseppe si è finalmente realizzato: la predilezione su di lui
garantisce la sopravvivenza del popolo ebraico. Rimanendo fedeli al progetto di Dio ci si apre
a nuove e più profonde libertà: da fratelli anagrafici, inizia una nuova fraternità, fondata sulla
perseveranza dell’amore di Dio. Il viaggio di Giuseppe è stato unico, come unica è la storia di
ogni persona su cui Dio pone il suo sguardo. Ogni ragazzo si sente immerso in questa storia
d’amore e si impegna a realizzare ogni giorno il progetto che Dio ha seminato nella sua storia
per portare a casa i frutti di quella fratellanza sperimentata durante il campo scuola.

Atteggiamento
PERSEVERANZA: è rimanere nell’amore di Dio attraverso l’amore per i fratelli.

Ambientazione
Nell’esperienza di Giuseppe: La ricerca di vita, di cibo e di fratellanza mette in moto tutti:
durante il cammino Dio guida, parla, rassicura, indirizza. Ora non solo i fratelli, ma tutta la
grande famiglia e discendenza di Giacobbe si trasferisce in Egitto, unendo il proprio destino a
quello di Giuseppe, in terra straniera.
La voce di Dio è qui finalmente limpida: «Io sono Dio, Il Dio di tuo padre. Non temere di
scendere in Egitto, perché laggiù io farò di te una grande nazione. Io scenderò con in te in
Egitto o io certi ti farò tornare» (Gen 46,3-4). Durante tutta questa storia, raramente
assistiamo all’intervenire diretto di Dio; la sua volontà emerge dalle scelte che i personaggi
fanno per amore. Ora Dio propone esplicitamente una nuova missione all’anziano Giacobbe.

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sab
Il viaggio continua

Successivamente, la numerosa discendenza di Giuseppe, nata in Egitto, dovrà fare ritorno alla
terra promessa, alla terra dei Padri. Insomma, la vita è sempre un viaggio e la terra promessa
è quella che solo Dio può indicare!
La terra è una splendida immagine, un’immagine della felicità che si realizza nel
ricongiungimento tra i genitori e i figli, che si impegnano a camminare insieme verso un
futuro di libertà e di pace, dopo un lungo tempo di privazioni e di separazione. La nuova terra
è dunque il simbolo della speranza e dell’impegno verso l’armonia fra le generazioni.

Nell’esperienza del ragazzo: Il viaggio continua: il perdono è stato una “ricarica” di amore,
ora siamo pronti a camminare, tutti insieme, verso la terra e i luoghi di felicità che Dio man
mano indica. Ogni ragazzo può riconoscere di star compiendo un viaggio meraviglioso, ovvero
di star costruendo anche lui, insieme agli altri, un pezzo di storia di salvezza. Perseverare
nell’amore verso Dio significa dunque perseverare nell’amore verso i fratelli. Ogni ragazzo si
scopre nato per amare o, meglio, nato per imparare ad amare: questo è il grande sogno di Dio
per l’umanità!
Che cosa immaginano i ragazzi per il futuro, quello proprio e quello della propria famiglia,
comunità cristiana, città, nazione? Se si scava a fondo nei desideri del cuore, i ragazzi possono
scoprire come “la terra promessa” si possa già costruire qui e ora, vivendo una vita intensa
spesa con e per gli altri, costruendo già ora un mondo carico di giustizia, speranza, fiducia,
provando ad essere evidenziatori del bene.
Come per Giuseppe gli ostacoli, i fallimenti, le paure e le delusioni non possono arrestare
questo viaggio verso la terra promessa e il futuro, ma lo rendono sempre più forte e
consapevole. Insieme a tutta la Chiesa, insieme a relazioni di vera fratellanza, il viaggio verso
Gesù e verso l’orizzonte della vita piena ed eterna si prospetta davvero intrigante.

Attività mattina

Il campo è quasi concluso.. ci resta questa mattinata per far capire ai ragazzi che il viaggio non
finisce qui, ma continua nella loro quotidianità, dovranno portare la loro esperienza a casa
con loro e, grazie anche alla veste/cuscino, tener fede a quegl’impegni che si sono presi
durante il campo.

Ciascuno è invitato a condividere quali sono state le giornate e gli argomenti durante la
settimana in cui si è soffermato maggiormente perché erano i più belli e meritavano di essere
visitati per bene, quelli da cui è scappato perché non gli piacevano, quelli in cui tornerebbe
volentieri perché meritano una visita più approfondita.
Sono poi invitati a indicare la loro prossima destinazione, la terra promessa verso cui
intendono andare nel viaggio della vita che stanno compiendo, il sogno che vogliono
realizzare nella vita “ordinaria” a cui si accingono a tornare dopo il campo scuola.
Il sogno di ogni ragazzo sarà poi attaccato su un cartoncino che porteranno a casa.. senza
sogni anche Giuseppe non avrebbe mi fatto tutto quello che ha fatto!!

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Il viaggio continua

Come ultimo momento prima dell’incontro con i genitori, i ragazzi sono invitati in cappellina e
in questo luogo sono chiamati ad indossare nuovamente la propria veste arricchita dalla
settimana.
Ricevono poi dal sacerdote il mandato per tornare a casa come discepoli, missionari e
sognatori!

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