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Dal 6 all’8 giugno a Urbino e Gradara si viaggia nel tempo


Autore: Redazione - 4 Giugno 2019

Città ideali, invisibili, immaginate per la VI edizione di “Medioevo fra noi”

I sogni di città più o meno possibili si intrecciano al tempo e rivivono in due luoghi simbolici che ne rappresentano lo scorrere e il divenire, tra
realtà, leggende, personaggi dalle biografie incerte ma uniti dalla storia e dalla letteratura: il Palazzo Ducale di Urbino e la Rocca Demaniale di
Gradara, nei quali dal 6 all’8 giugno si terrà la VI edizione di “Il Medioevo fra Noi”, l’unico appuntamento italiano dedicato allo studio del
medievalismo quale rappresentazione moderna dell’Età di Mezzo. Il tema di quest’anno sarà “Città ideali, invisibili, immaginate” dunque un
invito che dai torrioni di Urbino ci si affacci sulle città sognate da Calvino fino a scorgere i bastioni di Gradara e rilanciare poi lo sguardo verso est.
Ognuno con i suoi rimandi nuovi e antichi nella mente, nelle proprie biblioteche ideali fino al vissuto dei tramonti su Bisanzio, a sua volta Porta d’Oriente. Un legame tra città reale e
immaginaria che consenta di recuperare un vivere civile che faccia tesoro della memoria: le città non sono soltanto quelle che viviamo ogni giorno ma anche quelle che vivono nei
sogni e nei ricordi, dando così valore alla progettazione del loro futuro.

Suggestioni sulle quali si confronteranno studiosi celebrati come Guido Zucconi e Massimo Vallerani, solo per citare un paio di relatori della giornata inaugurale che si aprirà alle 15,30
nel Palazzo Ducale di Urbino, accanto a ricercatori di atenei italiani ed europei, come Edimburgo e Grenoble.  La città medievale sarà analizzata nelle sue manifestazioni post-
medievali, in particolar modo dal punto di vista della storia, della storia dell’arte, dell’architettura, dell’archeologia, della letteratura e dei media, tenendo così fede all’ottica multi- e
trans-disciplinare che è caratteristica dello studio del medievalismo e che ha contraddistinto l’evento fin dalla sua prima edizione.  Numerosi enti scientifici hanno offerto la propria
supervisione: tra questi spiccano i dipartimenti di studi umanistici delle Università di Urbino, Bologna e Roma-Sapienza e l’Istituto Storico Italiano per il Medio Evo. La comunicazione
sui social sarà garantita dai ragazzi del “Master in Digital Heritage” dell’Università di Roma-Sapienza. Il programma completo del convegno è consultabile sul sito dell’Università di
Urbino: https://www.uniurb.it/novita-ed-eventi/4576. Per ulteriori informazioni rivolgersi a Naomi Castellani: n.castellani@campus.uniurb.it.

Uniurb

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