LUNEDÌ 17 GIUGNO 2019 FANO E URBINO 7 ••

Lutto per la morte di Franco

il cuoco “romano d’Urbino”
Aveva 75 anni. Carlo Bo si affidava sempre a lui
– URBINO –
FRANCO, CUOCO romano
d’Urbino, il ristoratore che ha cu-
cinato per il Rettore Bo, per la
Montalcini, per tutti i personaggi
più importanti passati all’Univer-
sità e per tutti i dipendenti, non
c’è più: a 75 anni, Franco Frater-
nale, titolare del ristorante “Da
Franco”, in cima a via Saffi, è
scomparso lasciando un carico di
ricordi straordinario. I suoi geni-
lo Bo voleva sempre un tavolo pre-
notato per lui, anche se non veni-
va doveva restare libero – ci aveva
detto –. Era di gusti normali, mi
diceva “cosa devo mangiare?”, un
po’ come fanno tutti, si fidava di
me. Il giorno che ha lasciato il ret-
torato e se n’è andato da Urbino
ha mangiato qui e mi ha saldato il
conto. Una volta voleva un’intera
sala tutta per lui e i suoi ospiti: io
gli ho detto “Lei faccia il rettore
de là, che io lo faccio de qua”».
parenti: tutte le persone che lo
hanno conosciuto lo porteranno
nel cuore perché una persona
schietta, gentile e generosa come
lui difficilmente si può dimentica-
re. I funerali si terranno oggi alle
15 con partenza dall’Ospedale di
Urbino per la chiesa Pieve San
Cassiano di Cavallino; seguirà la
tumulazione al locale cimitero.
Lara Ottaviani
© RIPRODUZIONE RISERVATA ANIMO GENEROSO Franco Fraternale aveva 75 anni

DA ECO A SCALFARO, da Spa-

TAVOLO PER IL MAGNIFICO
Carlo Bo aveva un tavolo fisso
sempre prenotato. Anche se
non andava, rimaneva vuoto
tori erano di Urbino, ma Franco
era nato nel 1943 a Roma: fin da
giovanissimo, aveva lavorato nel-
la ristorazione, al Caffè dell’Epoca
a piazza Porta Pia; a Roma aveva
assaporato il gusto della Dolce Vi-
ta e da lui passavano i personaggi
del cinema più amati, da Fellini a
Proietti; nel 1966 aveva avviato la
sua attività a Torvaianica, nel ‘72
un’altra trattoria.
NEL 1983 era venuto a Urbino,
aveva spostato un’urbinate e il 5
marzo 1984 aveva preso il via il
suo ristorante in via del Poggio,
proprio vicino al Rettorato di via
Saffi. Il 19 maggio 2016, Franco
aveva chiuso la sua attività, la-
sciandola ad altra gestione: per
l’ultimo giorno di lavoro, i dipen-
denti dell’Università, i docenti,
tutti erano andati a salutarlo, do-
nandogli una giornata di profon-
da commozione. In quell’occasio-
ne ci aveva raccontato tanti aned-
doti della sua vita a Urbino: «Car-
dolini a Saragat, da Forlani a Rita Negli Showroom Ciicai troverai il meglio delle più
Levi Montalcini ed altri premi importanti marche per arredo bagno, arredo casa,
Nobel, tutti avevano apprezzato i pavimenti e rivestimenti.
piatti della cucina romana che Potrai vivere l’esperienza di una progettazione
Franco aveva trapiantato con sag-
gezza a Urbino. personalizzata insieme ai consulenti qualificati che,
grazie alla realtà virtuale, ti mostreranno la casa dei
DOPO AVER lasciato l’attività, tuoi sogni.
LOCALI STORICI
Dopo Roma dove visse
il periodo della Dolce Vita,
tornò nella città d’origine
Franco ha continuato a cucinare
per gli amici che adoravano la sua
cucina ed era molto orgoglioso
della sua Amatriciana, della Gri-
cia, della coda alla vaccinara, cora-
della e del coniglio in porchetta,
«come lo faccio io, a Urbino non
lo fa nessuno», diceva.
NEGLI ULTIMI anni la malat-
tia lo aveva indebolito molto, ma
il mattino spesso si vedeva al bar
Vecchio Mulino dove passava per
un saluto, dolce e cortese come
sempre, due chiacchiere e qual-
che ricordo. Franco Fraternale la-
scia la moglie, i fratelli Renato e
Remo, le cognate, i nipoti, tanti

IL RICORDO L’EX RETTORE DELL’ATENEO DI URBINO

«La sua era una cucina tradizionale
ma non per vezzo nostalgico»
di STEFANO
PIVATO *
A PARTIRE dagli anni Ottanta la
gastronomia (italiana e non) è stata at-
traversata dalle mode più eccentriche.
Volendo parafrasare uno slogan che
ha fatto tempo fa epoca e tendenza si
potrebbe dire che in quegli anni la cuci-
na era “da bere”. Nouvelle cuisine, cu-
cina fusion, cucina molecolare (e chi
più ne ha più ne metta) hanno modifi-
cato profondamente in quest’ultimo
trentennio il panorama gastronomico.
Anche quello urbinate. Di fronte a que-
sto furoreggiare culinario mi sono sem-
pre attenuto a uno slogan che mi sono
ripetuto come un mantra ogni volta
che mi sedevo a tavola: «la cucina ha
un grande futuro: il suo passato». Ec-
co questo era Franco: l’ambasciatore
di una cucina che era tradizionale non
per vezzo nostalgico, ma per una con-
vinta autenticità che molto somigliava
al suo dialetto infarcito di romanesco.
Eppure quel dialetto e quella cucina a
Urbino, solitamente diffidente nei con-
fronti dei “forestieri” ci stavano benissi-
mo. Da qualche anno è entrata nel pa-
norama culturale immateriale
dell’umanità patrocinato dall’Unesco
anche la cucina. Almeno idealmente SHOWROOM: SEDE e SHOWROOM:
Urbino, città Unesco, potrebbe colloca- BAZZANO (BO) CENTO (FE) MONGHIDORO (BO) FAENZA CALDERARA DI RENO (BO)
re un personaggio come Franco nel Via Muzza, 6/8 Via Bologna, 8 Via Rimembranze, 52 Via Emilia Ponente, 9 Via Gazzani, 13 - tel. 051.6464711
suo patrimonio immateriale. BOLOGNA - Idrokal IMOLA (BO) SAN PIETRO IN CASALE (BO) FERRARA
* storico, già rettore Via P. Gamberini, 3 Via del Serraglio, 13/A Via Ferrara, 31 Via Virginia Woolf, 1 www.ciicai.com
dell’Ateneo di Urbino
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