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Sistemi sensoriali

Trasformano energia fisica in informazione nervosa



!

Sistemi motori
Trasformano informazione nervosa in energia fisica

Funzione dei sistemi motori



Controllo del movimento e della postura
A tal fine essi devono:

• essere intimamente correlati con l’informazione sensoriale: essi sono
funzionalmente dipendenti da essa

• essere organizzati gerarchicamente
Classificazione dei movimenti

Movimento riflesso

I riflessi posturali ci aiutano a mantenere la posizione corporea mentre siamo in piedi o
camminiamo – sono integrati dal tronco encefalico – richiedono continue informazioni sensoriali
da: sistema visivo, vestibolare e muscoli stessi

Movimento volontario

Corrisponde al tipo più complesso di movimento – richiede integrazione corticale – può essere
iniziato anche in assenza di stimoli esterni – può anche diventare involontario come i riflessi (ad es.
andare in bicicletta)

Movimento ritmico

È una combinazione di movimenti riflessi e volontari (ad es. camminare, correre) – deve essere
innescato da comandi corticali ma, una volta iniziato può continuare senza ulteriori influssi
cerebrali
Organizzazione gerarchica dei sistemi motori
• 1° livello: midollo spinale

Responsabile dei comportamenti automatici e stereotipati: riflessi spinali.

• 2° livello: tronco dell’encefalo, formazione reticolare e
cervelletto

Responsabile:

• dell’integrazione dei comandi motori discendenti dai livelli superiori

• dell’elaborazione dell’informazione proveniente dagli organi di senso e
midollo spinale: elaborazione dei segnali per stabilizzare la postura
Organizzazione gerarchica dei sistemi motori
• 3° livello: corteccia motoria

Responsabile del movimento volontario e del controllo dei centri motori del
tronco e del midollo spinale

• 4° livello: aree corticali pre-motorie

Responsabili di:

• Identificazione dei bersagli nello spazio

• Scelta del decorso temporale dell’azione motoria

• Programmazione del movimento
I diversi livelli di controllo motorio hanno un’organizzazione in parallelo

Regioni corticali
premotorie e
motoria suppl.
Caratteristiche comuni dei vari livelli di controllo:

Corteccia motoria • Presentano mappe somatotopiche

• Ricevono informazioni dalla periferia (afferenze
sensoriali)

Tronco dell’encefalo
• Controllano le informazioni ricevute permettendo o
sopprimendo la ritrasmissione dei segnali.

Midollo spinale

Le quattro componenti gerarchiche sono a loro volta controllate da:


Segnali di uscita ai
Cervelletto: opera un aggiornamento del controllo del movimento
muscoli mediante confronto dei segnali discendenti responsabili della risposta
motoria con i segnali sensitivi dovuti alle conseguenze dell’azione
motoria

Nuclei della base: ricevono afferenze da tutte le aree corticali e
agiscono sulle aree premotorie della corteccia cerebrale
Movimenti volontari

Richiedono una coordinazione tra corteccia cerebrale, cervelletto e gangli della base

Si distinguono tre tappe:



Decidere e progettare il tipo di movimento

Iniziare il movimento (corteccia cerebrale)

Eseguire il movimento
Informazioni necessarie all’esecuzione del movimento

- Conoscenza della posizione del corpo nello spazio (dove mi trovo?)

- Decisione su quale movimento eseguire (cosa voglio fare?)

- Progetto su come eseguire il movimento (come voglio farlo?)

- Capacità di poter mantenere in memoria il progetto per il tempo di attuazione

- È richiesto un feedback sensoriale continuo
La giunzione neuromuscolare

La prima sinapsi ad essere studiata nel dettaglio è stata la giunzione


neuro-muscolare, sia perché si trova nel SNP ed è quindi facilmente
raggiungibile sia per altre sua caratteristiche come la dimensione.

!
Di conseguenza il meccanismo d’azione dell’Acetilcolina (Ach), il NT
della giunzione neuro-muscolare, è stato il primo ad essere compreso

La Giunzione neuro-muscolare è la sinapsi tra i motoneuroni


e le fibre dei muscoli scheletrici

Si tratta di un tipo di sinapsi molto particolare. L’assone dei


motoneuroni si ramifica dando luogo origine ad una serie di
bottoni pre-sinaptici ravvicinati in una struttura chiamata
placca
L’ Ach viene liberata dalla cellula pre-sinaptica in prossimità delle zone attive
in corrispondenza delle quali si trovano nella cellula post-sinaptica delle
pieghe giunzionali tapezzate dai recettori per l’acetilcolina
La quantità di
acetilcolina liberata è
molto maggiore che nelle
altre sinapsi e infatti ad
ogni PdA del
motoneurone segue un
PdA nella fibra con
conseguente contrazione
Un muscolo è un organo effettore che, se opportunamente
stimolato da una terminazione nervosa è in grado di contrarsi e
quindi di compiere un lavoro
Un muscolo scheletrico e’ costituito da tante

fibre muscolari disposte in parallelo.
Fibre

muscolari

Ciascuna fibra muscolare costituisce


una unità cellulare
Un muscolo scheletrico e’ costituito da tante

fibre muscolari disposte in parallelo.
Fibre

muscolari

assone placca

motrice

Ciascuna fibra muscolare e’ innervata


da un motoneurone (placca
neuromuscolare)
motoneuroni alfa e gamma

i motoneuroni alfa generano la


forza con la quale il muscolo si
contrae.

!
sono i neuroni impiegati nella
giunzione neuromuscolare e sono
responsabile dell’eccitazione del
muscolo

!
ricevono tre afferenze
motoneuroni alfa e gamma

lunghezza del
interneuroni
muscolo contratto
spinali
(dai fusi muscolari)

corteccia
motoria (avvio
del movimento)
Una fibra muscolare e’ a sua volta costituita da tante
miofibrille disposte in parallelo
A loro volta le miofibrille sono organizzate in maniera modulare:

i sarcomeri, costituiti da miofilamenti di actina e miosina

linea Z

actina

miosina

linea Z
Struttura dei miofilamenti
Filamenti sottili (actina)

Tropomiosina Complesso della


Troponina

§ 2 filamenti ad elica costituiti da unita’ globulari in serie



§ 2 filamenti di tropomiosina
§ complessi globulari di troponina
Struttura dei miofilamenti
Filamenti spessi (miosina)
Molecola di miosina testa

coda

Filamento di miosina Teste della miosina

Ciascun filamento e’ costituito da 2 catene polipeptidiche ad α-elica



Ciascuna catena comprende:

§ una coda

§ una testa

Piu’ filamenti di miosina si aggregano a formare un fascio bipolare in cui le
teste sono sfasate tra di loro
Durante la contrazione muscolare la
miosina si lega all’actina reversibilmente
sarcomero
miosina actina

linea Z linea Z
RILASSAMENTO CONTRAZIONE

Un’estremita’ dei filamenti di actina e’ ancorata alla linea Z. Durante la


contrazione i filamenti di actina e miosina scorrono gli uni sugli altri
senza accorciarsi.
Durante la contrazione muscolare la
miosina si lega all’actina reversibilmente

Il movimento di scorrimento e’ guidato dalle teste di miosina che si muovono


verso l’estremita’ ancorata alla linea Z del filamento di actina adiacente.
Ruolo del Ca2+ nella contrazione

miosina
testa
tropomiosina troponina

sito di
legame

actina

In assenza di Ca2+ la tropomiosina blocca i siti attivi sull’actina



Quando il Ca2+ si lega alla troponina:
•Il complesso della troponina cambia configurazione

•La troponina sposta la tropomiosina, esponendo i siti dell’actina
per la miosina

•L’actina e la miosina possono interagire
Ruolo del Ca2+ nella contrazione
Ciclo della contrazione

1) Fibra a riposo: la testa della miosina


non è attaccata all’actina

5) La testa della miosina ritorna al


suo orientamento originale
Ca2+
2) Legame della testa della
miosina all’actina

ATP

4) Rilascio della testa


della miosina
dall’actina

3) Scorrimento dei
filamenti di miosina e
actina
Da dove arriva il Ca2+?

Filamento
Sarcolemma sottile
Tubulo a T Filamento
spesso

Reticolo sarcoplasmatico
Cisterna
Triade terminale
Rete di cisterne intracellulari che
immagazzinano e rilasciano Ca2+
Da dove arriva il Ca2+?

il PdA modifica la conformazione della proteina di


membrana e il calcio viene liberato dai tubuli T
riassumendo:

stato del muscolo:


eccitazione - contrazione - rilasciamento

eccitazione contrazione rilasciamento

•PdA in motoneuroni alfa


•Ca si lega a troponina
•sarcolemma e tubuli T a
•liberazione ACh
•legame miosina-actina
riposo

•sarcolemma •scorrimento
•Ca riassorbito

depolarizzato
•actina e miosina si •troponina blocca i siti
•apertura canali VD per separano
per il legame actina-
Na su tubuli T
•filamenti pronti per altra miosina
•rilascio di Ca contrazione

I circuiti che presiedono ai riflessi
I neuroni di norma fanno parte di circuiti più o meno complessi che
elaborano l’informazione e svolgono funzioni specifiche.

!
I circuiti motori più semplici sono quelli relativi ai riflessi spinali i quali
sono costituiti da un un neurone sensoriale connesso con un
motoneurone

!
La funzione dei riflessi spinali è quella di permettere una reazione
comportamentale quanto più rapida possibile in seguito a stimoli che
segnalano situazioni potenzialmente pericolose per l’organismo
Riflesso di ritrazione

!
Se ad esempio i recettori per la temperatura segnalano che un nostro dito è in
contatto con una superficie ad alta temperatura, è importante che i muscoli del
braccio si contraggano quanto più rapidamente possibile per sottrarre i tessuti al
danno.

Se l’informazione fosse inviata all’encefalo per l’elaborazione e la decisione, si
perderebbero parecchi millisecondi importanti.

!
Il circuito del riflesso permette una ritrazione automatica estremamente rapida
dell’arto dalla fonte dello stimolo nocivo

32
In alcuni casi tuttavia è utile che il riflesso venga inibito a livello centrale. I circuiti
che presiedono ai riflessi ricevono sempre afferenze dal SNC. Queste afferenze
possono modulare e anche inibire del tutto la risposta riflessa
Il circuito del riflesso patellare

!
Tra gli stimoli che segnalano situazioni potenzialmente pericolose c’è lo stiramento
passivo di un muscolo a causa di un agente esterno. Il sistema muscolare è
costruito in modo da opporsi con una contrazione ad ogni forza esercitata sul
muscolo non proveniente dall’organismo stesso.

!
Questa caratteristica è resa possibile dall’esistenza di circuiti spinali simili a quelli
descritti sopra.
Il circuito del riflesso patellare

Il circuito è costituito da un recettore di stiramento (fuso neuromuscolare)
connesso con un motoneurone che fa contrarre la fibra

Quando il medico batte col martelletto sul ginocchio, il muscolo riceve uno stiramento che
causa per riflesso la contrazione del muscolo stesso

!
Un’altra caratteristica del sistema motorio è che i muscoli antagonisti si inibiscono
a vicenda (quando si contrae il quadricipite, il bicipite deve essere rilassato)

!
Un’altra parte del circuito presiede a questa funzione. Un collaterale dell’assone
della fibra sensoriale fa sinapsi su un interneurone inibitorio il quale a sua
volta fa sinapsi sui motoneuroni che comandano il muscolo antagonista, inibendolo
Giunzione
Sinapsi diretta

neuro-muscolare eccitatoria del SNC

Recettore (fuso
neuromuscolare)

Motoneurone

Interneurone
inibitorio

Il circuito del riflesso patellare Sinapsi diretta



(riflesso spinale ) inibitoria del
36
SNC
nei muscoli scheletrici si trovano i
fusi muscolari detti anche
recettori di stiramento.

questi fusi sono specializzati nel
rilevare variazioni di lunghezza e
funzionano come propriocettori

Gli assoni che troviamo a livello del
fuso sono i più grossi assoni
mielinizzati di tutto il nostro
organismo
il riflesso patellare è un
riflesso miotatico (muscolo
+stiramento)
quando il muscolo è stirato i
fusi si allungano e questo
porta a depolarizzazione dei
terminali assonici con la
conseguente apertura di
specifici canali
meccanosensibili

il risultato è che il
motoneurone si depolarizza a
sua volta e provoca la
contrazione del muscolo
La localizzazione dei fusi muscolari

Fibre intrafusali

Fibre extrafusali

I fusi muscolari sono localizzati in parallelo con le normali fibre muscolari. vanno
incontro alle stesse variazioni di lunghezza del resto del muscolo.
I fusi muscolari contengono:

Fibre muscolari intrafusali in parallelo con fibre extrafusali

Dalle fibre intrafusali dipartono fibre nervose afferenti sensibili alla velocità di
stiramento (fibre Ia) del muscolo e al grado di allungamento del muscolo

!
le fibre intrafusali sono innervate dai motoneuroni gamma
motoneurone Fibre muscolari motoneuroni
alfa extrafusali gamma

Fibre muscolari Spazio Fibre Ia Capsula del fuso


intrafusali subcapsulare
Il sistema nervoso centrale controlla direttamente la sensibilità
dei fusi neuromuscolari tramite il ciclo gamma

Quando c’è una contrazione


attiva causata dai motoneuroni
alfa, ma non dai gamma, le fibre
extrafusali si accorciano, quelle
intrafusali no, e il fuso è ko
Il sistema nervoso centrale controlla direttamente la sensibilità
dei fusi neuromuscolari tramite il ciclo gamma

Quando c’è una contrazione


attiva causata da motoneuroni
alfa e gamma, sia le fibre
extrafusali che quelle intrafusali
si accorciano e la sensibilità del
fuso viene mantenuta
La localizzazione degli organi tendinei del Golgi

fibra Ib
muscolo tendine

Gli organi tendinei del Golgi sono localizzati a livello dei tendini dei muscoli,
in serie con le fibre muscolari. Qui essi vengono stirati quando il muscolo si
contrae. Pertanto essi risentono della forza con cui il muscolo si contrae.

organo organo
tendineo tendineo
del Golgi del Golgi
Riflesso miotatico

neurone
sensoriale
midollo
spinale
fuso

motoneurone
muscolo

Il muscolo e il fuso si La contrazione riflessa


Aggiunta di un carico al muscolo allungano quando il innescata dal fuso ripristina la
braccio si abbassa posizione iniziale dell’arto
Il riflesso da stiramento monosinaptico (riflesso miotatico) è
generato da fibre nervose afferenti di tipo Ia
Esso è scatenato da uno stiramento del muscolo, quando ad es.
esso è sottoposto a un carico.

Questo riflesso regola la


lunghezza cioè, cerca di
mantenere la lunghezza
del muscolo costante.

!
Questo riflesso è
monosinaptico e utilizza
grosse fibre (Ia)
Il riflesso da stiramento monosinaptico (riflesso miotatico)
provoca la contrazione del muscolo agonista

Quando il muscolo si
allunga, sia le fibre extra che
intrafusali vengono stirate.

Fibra Ia Ciò aumenta l’attività delle
fibre nervose afferenti,

E a sua volta aumenta
l’attività dei motoneuroni
alfa.

Muscolo Il muscolo si contrae e la
agonista
Motoneurone α sua lunghezza diminuisce
Il riflesso da stiramento monosinaptico (riflesso miotatico)
provoca la contrazione del muscolo agonista

La contrazione del
muscolo causata dal
riflesso fa accorciare le
fibre extrafusali.

grazie al sistema gamma-
efferente, anche le fibre
intrafusali si accorciano.
Il riflesso da stiramento monosinaptico (riflesso miotatico)
provoca il rilassamento del muscolo antagonista

Il riflesso al muscolo antagonista è


reciproco.

!
Interneurone inibitorio

il muscolo antagonista si rilassa.

!
Il riflesso è mediato da fibre afferenti
di tipo II, che sono più piccole e
X quindi anche un po’ più lente.
Motoneurone α

Muscolo
antagonista
azione riflessa mediata dall’organo tendineo del Golgi (riflesso
miotatico inverso o tendineo)

Questo riflesso regola la


tensione, ovvero mantiene una Fibra Ib
tensione costante a livello delle
strutture tendinee.

Quando la tensione generata Muscolo


dal muscolo in contrazione è agonista
Motoneurone alfa
moderata, le fibre nervose
afferenti Ib NON vengono
attivate e il riflesso miotatico
inverso NON parte.
azione riflessa mediata dall’organo tendineo del Golgi (riflesso
miotatico inverso o tendineo)
Quando la tensione generata
dal muscolo in contrazione
aumenta, le fibre nervose
afferenti Ib vengono attivate.

Esse, attraverso un
interneurone inibitorio
inibiscono i motoneuroni alfa.

Ciò riduce la contrazione e
quindi la tensione del
muscolo.

Significato funzionale: tenuto conto che la soglia di tale riflesso è elevata, esso
diventa dominante sul riflesso miotatico solo quando la tensione meccanica sui
tendini diventa elevata.
neurone Riflesso miotatico
sensoriale
midollo
spinale
fuso

motoneurone
muscolo aggiunta del
carico

Aggiunta di un carico al muscolo Il muscolo e il fuso si La contrazione riflessa


allungano quando il innescata dal fuso ripristina la
braccio si abbassa posizione iniziale dell’arto

Riflesso tendineo del Golgi


interneurone inibit.
il muscolo
si contrae

motoneurone 1 Il neurone sensoriale dall’organo


org. tend. del tendineo del Golgi scarica

Golgi 2 Il motoneurone è inibito

3 Il muscolo si rilassa

4 Il carico è lasciato cadere
La contrazione del
muscolo allunga l’organo
tendineo del Golgi Se il carico è eccessivo viene attivato
il riflesso miotatico inverso che causa
rilassamento esercitando un’azione
protettiva sul muscolo
via
laterale
movimento
volontario

(controllo dalla
corteccia)

via
ventromediale
controllo postura
(controllo dal tronco)
Le vie motorie discendenti

!
–Vie motorie dorsolaterali: decorrono lungo
la porzione dorsolaterale del midollo spinale

!
!
– Vie motorie ventromediali: discendono lungo
la regione ventro-mediale del midollo spinale

dorsolaterali
vie dorsolaterali

Inserire 7.9
vie dorsolaterali
Cortico-spinale dorsolaterale (crociato)
Possiede il 70-90% delle fibre,
che originano:

1/3 dalla corteccia premotoria

1/3 dalla corteccia motoria
primaria

1/3 dalla corteccia
somatosensoriale.

!
Si incrocia alla decussazione
delle piramidi (bulbo).

!
Proietta al corno ventro laterale
e si connette ai motoneuroni
dei muscoli distali.

!
Decuss. Permette ad es. i movimenti
delle
piramidi indipendenti e fini delle dita.

Non è completamente
sviluppato alla nascita.

È massimamente sviluppato nei
primati.
Lawrence e Kuypers

Resezione del tratto corticospinale dorsolaterale
!
Capacità mantenute

stare in piedi, camminare, arrampicarsi

!
Capacità perdute 

difficoltà nel raggiungimento di oggetti, incapacità di muovere le
dita in modo indipendente e di aprire le dita per lasciar cadere un
oggetto

!
Resezione anche del tratto corticorubrospinale dorsolaterale
!
Capacità mantenute

stare in piedi, camminare, arrampicarsi



Capacità perdute 

in posizione seduta: braccia flosce, durante i movimenti di
raggiungimento le dita sono usate a rastrello
vie ventromediali
(A) COLLICULOSPINAL TRACT (B) RUBROSPINAL TRACT

Superior colliculus orientamento Red nucleus

spaziale.
orientamento
foveale

Cervical
spinal cord

(C) RETICULOSPINAL TRACT (D) VESTIBULOSPINAL TRACTS


Cervical
spinal cord
vie ventromediali
(C) RETICULOSPINAL TRACT (D) VESTIBULOSPINAL TRACTS

riflessi
posizione del
antigravitari/
capo rispetto
liberazione
alle spalle.
muscoli
equilibrio
antigravitari

Pontine and medullary Lateral and


reticular formation medial
vestibular
nuclei

Cervical
spinal cord
vie ventromediali
Cortico-spinale ventromediale
(diretto)

Non incrocia fino al


midollo spinale.

!
Qui si formano
connessioni bilaterali e
con motoneuroni dei
muscoli assiali/prossimali,
usati principalmente per
la postura.
Le vie dorsolaterali e ventromediali a confronto
!
Somiglianze morfologiche

Entrambe composte da due tratti principali:

!
In un fascio gli assoni provenienti dalla corteccia terminano nel
midollo spinale

!
In un fascio gli assoni provenienti dalla corteccia fanno sinapsi nel
tronco encefalico, da cui proiettano nel midollo spinale
Le vie dorsolaterali e ventromediali a confronto
!
Differenze morfologiche

I due tratti dorsolaterali sono più diffusi

!
I tratti ventromediali proiettano su motoneuroni che innervano
muscoli prossimali del tronco e degli arti (es. spalle), i tratti
dorsolaterali proiettano su motoneuroni che innervano muscoli
distali (es. dita)

Le vie dorsolaterali e ventromediali a confronto
!
Somiglianze funzionali

I tratti motori originano dalla corteccia motoria ed innervano
motoneuroni

!
La loro funzione presunta è quella di controllo del movimento
volontario

!
Le vie dorsolaterali e ventromediali a confronto
!
Differenze funzionali

I tratti ventromediali 

hanno la funzione di controllare la postura e dei movimenti del
corpo intero

!
I tratti dorsolaterali 

(cortico-spinale e cortico-rubro-spinale) controllano i movimenti di
raggiungimento degli arti

!
!
Lawrence e Kuypers

Resezione dei tratti ventromediali
!
Capacità perdute

gravi anomalie posturali: incapacità di camminare e rimanere seduti

!
Perdita del controllo delle spalle: alimentazione con movimenti del
gomito e a mano intera

Organizzazione della corteccia cerebrale
La corteccia cerebrale è costituita da sei strati.

Le afferenze talamiche arrivano al IV strato.

Le fibre efferenti (motrici) partono dal V e VI strato
Tutti i movimenti volontari del corpo sono controllati dal

cervello.

Una delle aree più coinvolte nel controllo

è la corteccia motoria.

!
Per realizzare i movimenti diretti verso una meta,

la corteccia motoria deve prima ricevere diversi tipi di

informazione dai vari lobi del cervello:

- l’informazione circa la posizione del corpo nello spazio, dal
lobo parietale;

- circa la meta da raggiungere e una appropriata strategia per
realizzarla, dalla porzione anteriore del lobo frontale;

- circa la memorizzazione delle strategie passate, dal lobo
temporale.
Anatomia e gerarchia delle aree sensoriali e motorie corticali

motoria
primaria
Gerarchia

sensoriale
Gerarchia
motoria

somatosens. primaria
premotoria
somatosens. di
ord. sup.

associative
parietali
associative
prefrontali
cort.
solco parietale
centrale posteriore

cort.
prefrontale

M1 = cort. motrice primaria



SMA = area motoria supplementare

PMA = area premotoria
Un esempio di circuiti corticali che contribuiscono ad
afferrare una tazza

cort.
solco parietale
centrale posteriore

cort.
prefrontale

• la cort. parietale (area 5)


integra il tatto e la visione e
focalizza l’attenzione sulla
tazza

• la memorizzazione di dove
si trovano gli oggetti, nella
cort. prefrontale, aiuta a
pianificare l’atto di afferrare
la tazza
Un esempio di circuiti corticali che contribuiscono ad
afferrare una tazza

cort.
solco parietale
centrale posteriore

cort.
prefrontale

• le aree
somatosensoriali
contribuiscono ad
una ricognizione
della forma e della
struttura dell’oggetto
toccando la tazza
Un esempio di circuiti corticali che contribuiscono ad
afferrare una tazza

cort.
solco parietale
centrale posteriore

cort.
prefrontale

§ l’area
somatosensoriale
segnala la posizione
delle dita dalle
afferenze muscolari e
segnala la pressione
delle dita sulla tazza

§ l’area motoria
primaria 4: fa
contrarre i singoli
muscoli
L’omunculo della corteccia motoria primaria è una mappa dei
movimenti del corpo

Caratteristiche:

-Speculare alla mappa somatosensoriale;

-La rappresentazione è distorta come nella
mappa somatosensoriale

!
La grande rappresentazione della mano
permette un fine controllo dei singoli
muscoli
Organizzazione colonnare della neocorteccia

Funzionalmente, la neocorteccia è organizzata in


varie aree all’interno delle quali si riconoscono
moduli funzionali, le colonne.

!
Ogni colonna rappresenta un’unità funzionale.
Organizzazione colonnare della neocorteccia
!
A. neurone piramidale

B. cellula eccitatoria

C. cellula inibitoria

1. fibra afferente

(+)
2. fibra efferente

3. fibra corticotalamica

(-)

All’interno di una colonna i neuroni


piramidali si eccitano reciprocamente
determinando un’attivazione globale
della colonna stessa.

Ogni colonna eccita debolmente le
colonne limitrofe e inibisce quelle più
distanti tramite interneuroni inibitori.
La corteccia motoria primaria è una mappa dei movimenti del
corpo ed è organizzata in colonne

Cellule nella stessa colonna


colonna
influenzano muscoli comuni sinergici.

I muscoli sinergici sono quelli che
agiscono assieme, cooperando al
movimento.

Un esempio di muscoli sinergici
sono quelli che contraggono i
muscoli delle dita richiesti per
trattenere una bottiglia.

motoneuroni dei muscoli


La corteccia motoria primaria è una mappa dei movimenti del
corpo ed è organizzata in colonne

Un singolo muscolo può essere


attivato dalla stessa colonna.

Ciò perché un singolo muscolo
può essere sinergico in una
varietà di movimenti diversi.

Ad es., per afferrare una
bottiglia il pollice può essere
usato assieme al dito 1 oppure
assieme alle dita 1 e 2.
La corteccia motoria primaria è una mappa dei movimenti del
corpo ed è organizzata in colonne

Un singolo muscolo può essere


attivato da colonne diverse.

Ciò perché un singolo muscolo
può essere sinergico in una
varietà di movimenti diversi.

Ad es., per afferrare una
bottiglia il pollice può essere
usato assieme al dito 1 oppure
assieme alle dita 1 e 2.
gangli della base

nucleo caudato - putamen - globo pallido - nucleo subtalamico - substantia nigra
i gangli della base costituiscono un
circuito motorio

• Input da corteccia

• Output a corteccia frontale via
talamo

• Funzione: stimolare l’inizio ed il
mantenimento di movimenti
finalizzati; inibire quelli indesiderati
mes Parkinson (1755-1828)

Morbo di Parkinson

• Malattia degenerativa a causa ignota

• Degenerazione delle cellule
dopaminergiche della sostanza nera
compatta
anatomia del sistema nervoso centrale SNC

Il cervelletto è connesso al ponte


mediante fasci di fibre detti
peduncoli

!
•riceve informazioni dal midollo
spinale e dalla corteccia e
ritrasmette alla corteccia motoria

!
•modula la forza, l’ampiezza e la
precisione dei movimenti ed è
implicato nell’apprendimento di
programmi di abilità motoria.
– Raffinamento e coordinazione dei movimenti

– Regolazione del tono muscolare e mantenimento
dell’equilibrio

– Apprendimento dei movimenti
Anatomia del cervelletto

È diviso orizzontalmente in tre lobi.



1. Lobo anteriore.

2. Lobo posteriore.

3. Lobo nodulare.
Anatomia del cervelletto

È diviso verticalmente in tre regioni.



1.Verme.

2. C. intermedio.

3. C. laterale.

La superficie del verme e dei lobi è percorsa da solchi trasversali concentrici che
delimitano la massa cerebellare in lamelle. Le lamelle del cervelletto sono disposte
orizzontalmente e sono più piccole di quelle della corteccia cerebrale.

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