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Tecnologie

FOCUS HITECH

LA GROSSA
BALLA DEL
DIGITALE
TERRESTRE
La televisione è uno strumento di grande potere, può raggiungere la
massa che recepisce passivamente quanto viene proposto, valutandolo
spesso come veritiero, e non interagendo attivamente con essa, se
non in minima parte. Questa particolarità sembrava superata, nelle
fantomatiche promesse del Digitale Terrestre (DDT).

La Tv Digitale Terrestre (DDT) è arrivata sulla terra. Questo è quanto


recitava uno dei primi spot dedicati alla nuova piattaforma. Fin dal
lontano 2004, periodo in cui venne annunciato anche che “Il DTT è
una scelta imposta dal progresso, che contribuirà ad allargare l’offerta
di reti televisive gratuite e quindi fruibili dai ceti meno abbienti”,
si pensava che questa presunta (o obbligo di legge, senza diritto
di replica, e a favore di Qualcuno) innovazione avrebbe creato solo
problemi, essendo di fatto una tecnologia obsoleta, e i meno abbienti
avrebbero comunque dovuto sborsare dei soldi. Questa è un’altra
probabile dimostrazione di scelta sbagliata, da parte dello Stato,
in fatto di tecnologia: anziché puntare sullo sviluppo della banda
larga, abbiamo a che fare con una piattaforma televisiva presentata
inizialmente come potente base per l’espansione di servizi multimediali
e interattivi, integrazione di internet, accesso a servizi della Pubblica
Amministrazione, e se avete una balla più interessante o credibile,
aggiungetela dopo i tre puntini... Tutte ipotesi praticabili, ma in
realtà la piattaforma odierna è costituita da qualche canale libero,
generalmente quelli che già erano in chiaro sull’analogico più pochi
altri, e tutto il resto, che si limita comunque ai servizi televisivi, è o
sarà a pagamento, aggiungendosi così all’offerta delle pay-tv. Laddove
altri Paesi investono in altre tecnologie, su internet e Wi-fi,
agevolando bene o male anche un accesso attivo all’informazione,
l’Italia si affossa in una trappola, le cui uscite sembrerebbero diverse,
ma la decisione, non sempre facile, resta sempre all’utente finale. In
buona sostanza, se volete smettere di essere presi in giro, e riempiti di
“balle”, sarebbe il caso di cambiare le proprie fonti di informazione,
scegliendo ad esempio internet, utilizzando quello che abbiamo.

Sul Web, il DDT non viene trattato come una “balla”: la definiscono
una vera e propria TRUFFA. Una truffa perché come già accennato vi
è un obbligo di legge (senza apparenti e fondati motivi) al passaggio
a questa nuova tecnologia; in secondo luogo il costo per incentivare
l’acquisto dei famigerati Decoder è stato sostenuto con i soldi delle
nostre tasse, e la gestione di questo “pasticcio all’Italiana” è stata a
dir poco ridicola: durante i periodi degli incentivi un decoder costava
dai 300€ iniziali fino ai 120€ dell’ultima fase. Oggi hanno un costo di
30€; si potrebbe anche pensare che ormai essendo apparecchi diffusi il
prezzo sia sceso anche per quello, ma qua stiamo parlando di “balle”,
quindi possiamo ipotizzare che già questo basti per definire il tutto
come una truffa ai danni di tutta la popolazione.
Senza fare i classici “due conti” avete in mente quante cose si
sarebbero potute fare con quei soldi, invece di spenderli
per la tv che andava bene anche così com’era? Per non parlare delle
“balle” che qualche commerciante senza scrupolo, specialmente
in tempi di crisi, potrebbe rifilare a qualche ignaro e/o sprovveduto
cliente (soprattutto anziani), che è convinto di dover cambiare
televisore, un apparecchio nuovo quando basterebbe il già citato
decoder da 30€, oppure cercare di liberarsi delle vecchie tv senza

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delle frequenze che nonostante diverse sentenze a favore, non sono
mai state assegnate a Europa 7, di proprietà di Francesco Di
Stefano, che da circa dieci anni dovrebbe legittimamente trasmettere
sulla frequenza del “buon” Emilio Fede e di Rete4, e che comunque
ha diritto a ben tre canali. Da questo episodio, che ha visto la vittoria
del bando di concorso a favore di Europa 7, diversi sono stati i colpi
del Governo, per prolungare con una legge qui ed un decreto là, la
permanenza di Rete4, in barba anche ad una sentenza della Corte di
Giustizia Europea che condanna l’Italia a pagare (naturalmente con i
nostri soldi) qualcosa come 350.000 euro al giorno, dal primo gennaio
2006, con effetto retroattivo. Spunta allora un escamotage che invece
di portare i colpevoli a pagare, e soprattutto il vincitore del bando ad
iniziare a lavorare, riesce addirittura a far entrare soldi nelle casse di
alcune aziende private, legate ad alcuni politici che ben conosciamo. Si
decide di passare al DDT, che di per sé non è una tecnologia sbagliata,
se applicata a dovere. In sostanza l’offerta di canali e spazi aumenta,
facendo potenzialmente spazio anche a Europa 7, che invece di partire
il 1° luglio di quest’anno, ha deciso di rinviare perché inspiegabilmente
decoder in magazzino, che per legge non si potrebbero più vendere. sono state fornite frequenze insufficienti per i tre canali cui avrebbero
Altro aspetto importante è che è necessario un decoder per diritto, per trasmettere sul territorio nazionale. Un’altra situazione
apparecchio tv, per poter vedere due programmi differenti su due tv, discutibile di cui non molte altre tv parlano, e in certi casi il non
e la videoregistrazione casalinga, comunque ancora diffusa, non sarà raccontare equivale a mentire, soprattutto quando si nega il diritto
più praticabile come la si conosce oggi. all’informazione e in particolare per Europa 7, il diritto di lavorare.
Cose che nessuno dice, o davvero pochi fanno, ma non direttamente
in tv. Così come nessuno racconta che le Regioni che sono Sono stati promessi come accennato, diversi servizi integrati e
passate interamente al DDT, e dove il segnale analogico è stato interattivi, ma nulla di tutto questo è successo. Ci hanno imposto
inesorabilmente spento (senza pensare ad un ipotetico “roll-back”, un un passaggio da una tv in chiaro pessima, discutibilissima a livello di
ritorno alla situazione precedente in caso di non o malfunzionamenti) contenuti, ad una uguale, ma non completamente funzionante. E
in realtà hanno avuto un sacco di problemi, con utenti soprattutto spegnendo completamente il vecchio segnale analogico
furiosi ed esasperati, soprattutto perché il sistema di prima funzionava - forse per chiudere definitivamente la vecchia questione frequenze -
bene e, anche se a livello di contenuti qualitativamente discutibile, senza agire come in altri Paesi, quali l’Inghilterra, dove le tecnologie
era stabile e gli utenti finali erano abituati ad un’impostazione e ad convivono parallelamente e si ha la libertà di scegliere quale segnale
un utilizzo semplice e gestibile. Si verificano casi di segnale assente, ricevere.
assente solo sui canali “in chiaro” mentre quelli a pagamento Peccato poi che la maggior parte dei canali in più promessi,
vanno sempre bene, di segnale disturbato e distorto, immagini siano a pagamento, e maggiormente abbiano come tema
che assomigliano ad un cumulo di pixel (puntini), e soprattutto il calcio, che in Italia è un’arma di distrazione di massa, tanto da
zone laterali e periferiche delle Regioni, ancora non raggiunte dal permettere a chi compra e vende i diritti televisivi di fare davvero
segnale, e ancora nessuno dei servizi “non televisivi” promessi è un sacco di soldi con questi abbonamenti e tessere prepagate, e
stato implementato. Non si riesce a capire se siano stati impreparati di distrarre abbondantemente da argomenti più importanti che
nonostante il tempo, se la qualità dell’infrastruttura sia pessima, o passano in secondo piano. In generale, c’è un utilizzo negativo di
se vogliono oscurarci(anche se l’intento dovrebbe essere il contrario, uno strumento prezioso come la tv, che per alcune generazioni,
l’esserci per imporsi), o ancora se hanno fatto male i calcoli e l’impresa specialmente per i più anziani, rappresenta a volte l’universo personale
è fallita, o chissà. Sta di fatto che il DDT sembra fare acqua da tutte di informazione, compagnia, svago. Molte di queste persone
le parti, ma nel silenzio nazionale, almeno su questo fronte: infatti prendono ancora per vero e insindacabile quanto viene trasmesso,
qualcuno continua a parlare, ma di svolta epocale o di successo “perché lo hanno detto in televisione!”, quindi ipoteticamente
planetario, e si esalta davanti alla trasformazione della Sardegna nella influenzabili con “balle” costruite ad arte. Parlando poi del passaggio
“più grande regione digitalizzata d’Europa” e spacciando per una tecnologico cui sono obbligati ma non avvezzi: per alcune persone
libera e consapevole scelta da applaudire, una discutibile imposizione cambiare l’apparecchio televisivo potrebbe essere un problema, perché
che con il tempo rivelerà la sua natura. il vecchio funziona e non capiscono perché devono sostituirlo...
mentalità di altri tempi, ma che vista con l’occhio ambientalista di oggi
Attualmente uno degli spot recita “E’ vero che posso guardare merita sempre rispetto.
più canali con il DDT?” e la risposta, ovviamente è “SI”. E questa
è un’altra delle “balle”, ma la domanda dello spot è formulata ad In questo articolo abbiamo analizzato solo alcuni aspetti della
arte: si, è vero che si possono guardare più canali, perché di fatto la questione, senza entrare nei minimi dettagli. Invito gli interessati
tecnologia rende possibile un’offerta che comprende (e soprattutto ad effettuare più ricerche possibili sotto la voce “Digitale Terrestre”
permette grazie ad una serie di leggi) più canali, e quindi è maggiore aggiungendo “truffa” o “bugie”, augurandovi buon divertimento.
rispetto all’analogico... ma per gli utenti del sistema tradizionale,
guardare più canali significa(va) anche poter registrare un canale, La scelta resta comunque a voi. Personalmente non sarei propenso a
guardandone un altro, cosa che oggi non è più possibile, e data passare da questa televisione, che è quello che è, ad una “truffa” o
la natura digitale del segnale e del funzionamento analogico del “balla” sia per struttura che per contenuti... perché non crederete che
videoregistratore, anche registrare normalmente diventa difficile. più i canali aumentano e meno balle vi raccontano, vero? La tv negli
ultimi anni si può guardare anche su internet... a voi la scelta.
Ma facciamo un passo indietro. Tutto nasce dall’annosa questione
delle licenze di possesso di emittenti televisive, e dell’assegnazione MAURIZIO BIROCCHI

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