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FACOLTA’ DI INGEGNERIA
CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE
Docente:
Prof. Fabrizio Paolacci
Studente:
Emiliano Salce
Introduzione al PREMESSA
progetto Nelle pagine seguenti sono riportati tutti i calcoli e le verifiche inerenti la
progettazione di un telaio di un edificio in cemento armato situato a quota di metri
465 s.l.m. in zona I .
La progettazione è stata condotta seguendo i criteri per i dimensionamenti allo
stato limite ultimo, facendo riferimento alla normativa italiana in vigore D.M.
14.09.2005 (TESTO UNICO), servendosi dell’ausilio di software per le verifiche
quale EC2 e VCASLU e di un programma agli elementi finiti per l’analisi delle
sollecitazioni sul telaio tridimensionale quale SAP 2000.
L’edificio oggetto dell’analisi consiste in una struttura in c.a. di due piani di circa
240 mq con copertura a doppia falda destinato ad espletare la funzione di
biblioteca pubblica e quindi rientrante nella Categoria 9 così come definita al punto
6.1.4 Tabella 6.1.II del D.M. 14.09.2005.
La scelta e la disposizione degli ambienti interni è stata lasciata al progettista, il
quale ha stabilito di attrezzare il pianterreno e il primo piano ad uso biblioteca,
eliminando però il solaio sottotetto piuttosto che adibirlo ad ambiente accessibile
per la sola manutenzione.
Il solaio del piano primo presenta una soluzione particolare, infatti, in esso è stata
ricavata un’apertura di circa 50 mq che costituisce un elemento di collegamento tra
i volumi dei due livelli e crea uno spazio più accogliente per i futuri utenti della
biblioteca.
La presenza di un balcone accessibile al primo piano e l’eliminazione del sottotetto
contribuiscono ad alleviare il senso di oppressione tipico delle sale di lettura
ricavate in ambiente con un interpiano di 3m più consono per un’abitazione
piuttosto che per un luogo di pubblico.
Si accede al livello superiore tramite il vano scala, il quale è collegato con il resto
del primo piano da un ballatoio interno.
(es. inquadrati e appesi alle pareti) perché gli effetti della luce si sommano nel tempo. Tenere conto
che esigenze d'immagine possono essere risolte con l'esposizione di riproduzioni di alta qualità, che
sotto vetro sono indistinguibili dagli originali. Inoltre il pubblico è più sensibile alla periodica
riscoperta di un documento, mentre l'esposizione permanente genera spesso indifferenza.
7) Muri del magazzino e porte di comunicazione verso le altre parti dell'edificio: debbono avere
caratteristiche diverse a seconda del carico d'incendio del locale. Se il carico d'incendio supera
l'equivalente di 30 kg. di legno al m2 (legno e carta hanno carico simile), muri e porte devono avere
resistenza al fuoco REI 120. Ricordare che un muro tradizionale di mattoni pieni raggiunge
facilmente la resistenza richiesta, mentre un muro o un soffitto moderno di mattoni bucati può
richiedere di essere rinforzato da pannelli di cartongesso. Oltre i 50 kg./m2 di carico d'incendio,
occorre lo spegnimento automatico. Oltre i 500 kg./m2 occorre inoltre compartimentare il locale.
Attenersi comunque alle prescrizioni dei Vigili del Fuoco (possibilità di ottenere deroghe per gli
edifici di interesse storico).
E c = 11000(Rcm ) = Mpa
1/ 3
• (D.M. 14.09.2005 – punto 11.1.10.3)
Ec = 5700 Rck = 31220 Mpa (EC2– punto 4.2.1.3.2.)
• E s = 205000 Mpa
1. Tipologie Il solaio è una struttura orizzontale che ha il compito di sostenere il peso del
pavimento, delle pareti interne ed deii carichi di esercizio e propri. Essa deve
quindi essere in grado di resistere a quelle sollecitazioni che si possono venire a
creare quali flessione e taglio.
Oltre a ciò ai solai si richiede :
- una bassa trasmittanza termica
- un buon potere fonoisolante sia ai rumori aerei che a quelli di calpestio
- una buona resistenza al fuoco
Esistono numerose soluzioni per realizzare i solai. Si possono classificare secondo i
materiali costruttivi utilizzati.
A) Solai in legno
B) Solai di profilati in acciaio
C) Solai di calcestruzzo armato
D) Solai di lamiera grecata.
Inoltre possiamo far riferimento a quanto suggerito da D.M. del 14/2/92 che al
punto 7.1.4.2 – Spessore minimo del solaio afferma:
Lo spessore dei solai a portata unidirezionale che non siano semplice copertura non
deve essere minore di 1/25 della luce di calcolo ed in nessun caso minore di 12 cm
D.M. 14/09/2005
Soggetto h (cm)
Altezza Solaio
Altezza Soletta
Interasse Travetto
Larghezza Travetto
Dimensioni Pignatta
Specifichiamo che per carichi permanenti intendiamo il peso del solaio, dei
materiali dio finitura, dei tramezzi e di eventuali altri elementi gravanti su di esso
in maniera permanente.
travetto c.a. soletta c.a.
4
22
14 36
50
100
Parapetto Steel-Glass
Per quanto riguarda i sovraccariche variabili che possono agire su una struttura in
cemento armato devono essere definiti tenendo conto della destinazione d’uso della
struttura per poi conoscere i valori caratteristici.
Per quanto ci riguarda visto e considerato che la nostra struttura è una biblioteca
e che questo tipo di edificio quindi ricade nella categoria 9 della tabella presente
all’interno del D.M. del 14/09/2005 al punto 6.1.4. Tuttavia è logico non attendersi
che tutto lo stabile sia dimensionato con quanto prescritto dagli obblighi delle
biblioteche ma che nei bagni, nel ballatoio interno e nel balcone sia fatto
riferimento a diverse classi.
Citiamo testualmente:
“I sovraccarichi variabili comprendono la classe dei carichi legati alla dest8nazione
d’uso dell’opera; i modelli di tali azioni possono essere costituiti da:
− Carichi uniformemente distribuiti (qk) [kN/mq]
− Carichi lineari (Hk) [kN/m]
− Carichi concentrati (Qk) [kN]
I valori nominali e/o caratteristici delle intensità da assumere per i sovraccarichi
variabili verticali ed orizzontali ripartiti e per le corrispondenti azioni locali
concentrate – tutte comprensive degli effetti dinamici ordinari – sono riportati in
tabella 6.1.II.
I sovraccarichi verticali concentrati Qk formano oggetto di verifiche locali distinte e
non vanno sovrapposti ai corrispondenti
ripartiti; essi vano applicati su impronte di carico appropriate all’utilizzo ed alla
forma dell’orizzontamento; in assenza di precise indicazioni può essere considerata
una forma dell’impronta di carico quadrata pari a 50x50 mm…
I sovraccarichi lineari Hk devono essere applicati a pareti – alla quota di 1.20 metri
dal rispettivo piano di calpestio – ed a paarapetti e mancorrenti – alla quota del
bordo superiore. Essi vanno considerati sui singoli elementi ma non sull’edificio nel
suo insieme.”
qk Qk Hk
Cat. Ambienti [kN/mq] [kN] [kN/m]
3 Ambienti suscettibili di grande affollamento 4,00 4,00 2,00
(sale convegni, cinema, teatri, chiese, negozi,
tribune con posti fissi) e relativi terrazzi e
coperture a livello praticabili.
5 Balconi, ballatoi e scale comuni (è necessario 4,00 3,00 2,00
valutare situazioni specifiche).
7 Coperture non accessibili 1,00 2,00 1,00
Archivi, biblioteche, magazzini, depositi,
laboratori, officine e simili: da valutarsi caso
9 per caso ma comunque: > 6.00 6.00 1.00
Per considerare, valutare e studiare l’azione del carico della neve sulla struttura, ed
in particolare, sulla copertura e sui balconi, bisogna far riferimento al paragrafo 3.5
del D.M. 14/09/2005.
“La neve può depositarsi su una copertura in più modi tra loro differenti in
funzione della forma della stessa, delle sue proprietà termiche, della rugosità
della sua superficie, della quantità di calore generata sotto la copertura, della
prossimità degli edifici limitrofi, del terreno circostante e del clima meteorologico
locale (in particolare della sua ventosità delle variazioni di temperatura e
probabilità di precipitazione di pioggia o di neve) e regionale”
qs = ui ⋅ qsk ⋅ C E ⋅ Ct
qs =
Carico neve sulla copertura
ui = Coefficiente di forma della copertura
qsk = Valore caratteristico di riferimento
del carico neve al suolo in [kN/mq]
CE = Coefficiente di esposizione
Ct = Coefficiente Termico
Azioni naturali
sulla copertura as 465,00
qsk 1,84
Tr 1000,00
αrn (Tr) 1,22
qref 2,24
Classe struttura 2
CE 1,00
Ct 1,00
α°faldasx 13,09
α°faldadx 24,33
µ1sx 0,80
µ1dx 0,80
µ2dx 1,45
µ2sx 1,15
qs CASO I sx 1,4712
massetto
pavimentoextrema
travetto c.a. soletta c.a.
2
4 4
22
1,5
14 36
50
100
2
1
4
4
18
1,5
14 36
50
100
25
1,04
1
4
4
16
12 38
1,5
50
100
Solaio Copertura
3) Modellazione
del solaio Il comportamento del solaio è approssimato a quello di una trave continua su
appoggi fissi, i quali sono costituiti dalle travi ed eventuali pareti. Questa ipotesi è
accettabile in quanto il solaio è una piastra ortotropa, visto che si comporta
diversamente lungo le due direzioni principali x e y.
Infatti la rigidezza della struttura lungo la direzione x della tessitura dei travetti è
superiore a quella lungo la direzione ortogonale y. Questa schematizzazione è di
sufficiente approssimazione della realtà.
PL2
M =
24 dove P=carico in campata sul travetto, L=luce
se il carico P varia la sua posizione, varia il valore della sollecitazione nella sezione
A.
Viene definita Linea d’Influenza della sollecitazione in S un diagramma tale che il
valore dell’ordinata sotto le diverse posizioni del carico è la sollecitazione nella
sezione A provocata dal carico unitario mobile P.
Nel caso in esame utilizziamo le seguenti combinazioni di carico che determinano
le condizioni più sfavorevoli in campata ed in appoggio nei travetti
Al fine di una migliore comprensione di quali sezioni significative dei solai sono
state calcolate e verificate, si riportano nelle pagine seguenti le planimetrie del
piano terra e del piano primo.
Per il piano terra sono state considerate le due sezioni in rosso. Le linee in
tratteggio blue indicano gli appoggi dei travetti che sono sempre travi portanti
40x60.
Per il piano terra sono stati quindi presi in esame il caso a due campate e quello a
tre.
4) Analisi delle Per l’analisi delle sollecitazioni si è utilizzato il software SAP2000 Nonlinear, un
sollecitazioni programma agli elementi finiti con il quale si è schematizzato il travetto del solaio
come una trave continua. Per la progettazione delle armature longitudinali e delle
fasce piene dei solai in esame, si sono poi considerati i diagrammi di inviluppo di
momento e taglio dovuti alle varie combinazioni di carico.
Sollecitazioni In base a quanto detto nelle pagine precedenti sono stati analizzati i seguenti
dei travetti travetti:
9 Travetto S 1-5
Travetto balcone
esterno
5) Progetto a Il progetto delle armature longitudinali dei travetti può essere riassunto dalla
flessione seguente tabella:
sezione Gd Qd L Md (Gd +Qd) L2 /16 Vd M/(0.9 d fyd) Vd/fyd 0.07 H/2 Af,min Ф Af,eff Mr(Φ)
campata
appoggio
2
• (Gd + Qd ) L dove L=lunghezza della campata della trave, è il valore di
16
momento minimo con cui progettare le armature longitudinali inferiori in
campata. Questo valore si considera in quanto non c’è coincidenza tra la
schematizzazione del solaio come trave continua, infatti le travi su cui
poggia il solaio sono appoggi elastici e non fissi. Quindi si possono generare
dei cedimenti differenziali che alterano il diagramma dei momenti rispetto
quelli dati in output dal SAP2000
• Sugli appoggi dei solai si deve predisporre un’armatura inferiore (ancorata) che
sia in grado di assorbire, allo stato limite ultimo, uno sforzo di trazione pari al
Vd
taglio di calcolo. Questo valore è dato da A f , min = (D.M. 16 gennaio 1996)
f yd
• L’armatura inferiore deve rispettare anche A f , min = 0.07 H dove H=altezza
del solaio, questa prescrizione obbliga almeno ad un ferro corrente inferiore
disposto lungo tutto il travetto (D.M. 16 gennaio 1996)
Altre prescrizioni indicano che il numero dei ferri inferiori possono essere al
massimo due; inoltre in corrispondenza degli appoggi i ferri superiori vengono
disposti solo dove servono.
Determinata l’area di ferro minima A f , min si procede alla scelta dei tondini e al
calcolo dell’area di ferro effettiva A f , eff . Si procede con il calcolo del momento
resistente M r (φ ) relativo ad una sezione armata con una certa area di ferro
effettiva dato dalla relazione
M r (φ ) = Af , eff 0,9 d f yd
Calcolati i momenti resistenti per ogni quantitativo di ferro scelto nelle sezioni di
campata ed appoggio del travetto, si costruisce il relativo diagramma di momento
resistente per stabilire la disposizione dei ferri lungo il travetto, dove devono essere
interrotti od aggiunti.
Per determinare le lunghezze, destra e sinistra, dall’asse della trave si può far
riferimento alla seguente tabella:
appoggio
• Vd = taglio di calcolo
• fctd = resistenza di calcolo a trazione del calcestruzzo
• b0 = anima del travetto
• d = altezza utile del travetto con d ≤ 0,6
• Asl = area dei ferri tesi nell’appoggio considerato
Asl
• ρl = con ρ l <0,02
d b0
• δ =1 in assenza di sforzo normale
Vr = 0.25 ⋅ f ctd ⋅ b0 ⋅ d ⋅ r ⋅ (1 + 50 ⋅ ρ l ) ⋅ δ
Gli elaborati di progetto delle armature longitudinali dei travetti dei diversi solai
sopra descritti, vengono inseriti in allegato e comprendono:
9)
Predimensiona SOLAI A [mq] Gk qk Fd
mento Solai S 0-1 23,43 4,44 6 15,22
S 0-2 16,87 4,44 6 15,22
S 0-3 12 5,4 4 13,56
S 0-4 30 4,44 6 15,22
S 0-5 21,6 4,44 6 15,22
S 0-6 15,12 4,44 4 12,22
S 0-7 37,81 4,44 6 15,22
S 0-8 27,22 4,44 6 15,22
S 0-9 28,12 4,44 6 15,22
S 0-10 20,25 4,44 6 15,22
A/cos( α)
SOLAI A [mq] [mq] Gk qk q neve I q neve II q neve III q neve IV q neve V Fd
S C-1 23,43 24,04 3,68 1 1,47 1,47 0,73 1,47 0 7,97
S C-2 16,87 18,04 3,68 1 1,47 0,73 1,47 0 1,47 7,97
S C-3 12 12,31 3,68 1 1,47 1,47 0,73 1,47 0 7,97
S C-4 30 30,78 3,68 1 1,47 1,47 0,73 1,47 0 7,97
S C-5 21,6 23,60 3,68 1 1,47 0,73 1,47 0 1,47 7,97
S C-6 15,12 15,51 3,68 1 1,47 1,47 0,73 1,47 0 7,97
S C-7 37,81 38,79 3,68 1 1,47 1,47 0,73 1,47 0 7,97
S C-8 27,22 29,79 3,68 1 1,47 0,73 1,47 0 1,47 7,97
S C-9 28,12 28,85 3,68 1 1,47 1,47 0,73 1,47 1,47 7,97
S C-10 20,25 22,16 3,68 1 1,47 0,73 1,47 0 1,47 7,97
P = Trave portante
p = Trave perimetrale
C = Trave di collegamento
e = emergente H* = H/10
s = spessore H* = solaio
11) Valutazione Le tamponature sono le pareti perimetrali di un fabbricato costruito con una
del peso proprio struttura intelaiata, nella quale la funzione portante e quella di separazione tra
delle spazio interno e spazio esterno. La prima è affidata al telaio strutturale (in cemento
tamponature armato) e la seconda alle tamponature. Le tamponature possono essere classificate
esterne a in vari modi secondo il rapporto con la struttura oppure secondo la loro
doppio strato composizione (materiali, strati, ecc.).
peso peso
Tramezzo s [m] [KN/mc] [KN/m2]
muratura in mattoni forati interna 0,2 11 2,2
muratura in mattoni forati esterna 0,1 11 1,1
intonaco interno gesso 0,015 12 0,18
rinzaffo lisciato 0,01 19 0,19
collante per rivestimento 0,004 0,005
rivestimento esterno klinker 0,015 17 0,255
isolante 0,05 0,3
arrotondamento 0,006 0,02
TOTALE 0,4 4,25
Tamponature
Piano 0-1 peso
Trave L L* H* s [KN/m2] ψ peso [KN/m]
T 0-1 6,25 6,05 2,5 0,4 4,25 0,8 8,5
T 0-2 4,5 4,3 2,5 0,4 4,25 0,8 8,5
T 0-16 3,75 3,55 2,5 0,4 4,25 0,8 8,5
T 0-20 4,8 4,6 2,5 0,4 4,25 0,8 8,5
T 0-24 6,05 5,85 2,5 0,4 4,25 0,7 7,4375
T 0-27 4,5 4,3 2,5 0,4 4,25 0,8 8,5
T 0-13 4,5 4,3 2,5 0,4 4,25 0,8 8,5
T 0-12 6,25 6,05 2,5 0,4 4,25 0,8 8,5
T 0-25 4,5 4,3 2,5 0,4 4,25 0,8 8,5
T 0-9 2,5 2,3 2,5 0,4 4,25 0,8 8,5
T 0-21 6,05 5,85 2,5 0,4 4,25 0,8 8,5
T 0-17 4,8 4,6 2,5 0,4 4,25 0,8 8,5
T 0-3 2,5 2,3 2,5 0,4 4,25 0,8 8,5
T 0-14 3,75 3,55 2,5 0,4 4,25 0,8 8,5
H* = 3m-0,6m +0,1m che tiene conto del rivestimento in corrispondenza delle travi
12. SCALE
12.1 Valutazione
dei carichi sulla
scala
SCALA - DIMENSIONI
interpiano 300 cm
alzata 16,6 cm
pedata 30 cm
n° scalini 9
n° rampe 2
α 29,0
profondità gradino 100,0 cm
Peso F d [KN]
Totale 40,21
Peso F d [KN]
Totale 37,22
12.2
Predimensiona Trave Tipo Luce [m] Forma H* [m] H L Sez Lunghezza trave
mento delle TR - 21 (esterna) r 6,43 e 0,643 0,6 0,4 0,24 1,37+3+1,48=5,85
travi a TR - 22 (interna) r 6,43 e 0,643 0,6 0,4 0,24 1,37+3+1,48=5,85
ginocchio
Peso Peso aggiuinto Peso Gravante suli
Peso trave aggiuinto Pianerottolo + pilastri della trave
Trave [KN] rampa Variabile a ginocchio
TR - 21 (esterna) 35,1 45,9 38,72 119,72
TR - 22 (interna) 35,1 45,9 20,11 101,11
pianerottolo
⎛L b⎞
m td = pL ⋅ ⎜ + ⎟ 11,2365 KNm/m
⎝ 2 2⎠
L = 1,1 m
b = 0,4 m
p = 7,62 + 6 = 13,62 KN/m
F = 1,68 KN
scala
L=1m
b = 0,4 m
p = 10,84 + 6 = 16,84 KN/m
F = 1,68 KN
α = 29,05°
in orizzontale
⎛ L b⎞ ⎛b ⎞
mtd = pL ⋅ ⎜ + ⎟ + F ⎜ + L ⎟ 13,80 KNm/m
⎝ 2 2⎠ ⎝2 ⎠
⎡ ⎛L b⎞ ⎛b ⎞⎤
mtd = ⎢ pL ⋅ ⎜ + ⎟ + F ⎜ + L ⎟⎥ ⋅ cos2 (α ) 10,55 KNm/m
⎣ ⎝ 2 2⎠ ⎝2 ⎠⎦
valori di calcolo
PERMANENTE / m 6,71 KN/m
PARAPETTO 1,68 KN
VARIABILE 7,32 KN/m
L = 1,15 m
b = 0,3 m
p = 6,71+7,32 = 14,03 KN/m
F = 1,68 KN
⎛ L b⎞ ⎛b ⎞
mtd = pL⋅ ⎜ + ⎟ + F ⎜ + L ⎟ = 13,88 KNm/m
⎝ 2 2⎠ ⎝2 ⎠
15. Analisi dei Il carico che grava su ciascuna trave è stato ricavato tramite il metodo delle zone di
carichi sulle influenza. Per le travi non portanti è stato considerata una fascia di influenza pari a
travi 0,5 metri per ciascun lato della trave.
dove i indica il singolo pilastro, j il singolo piano, Aij l’area d’influenza del singolo
pilastro, Wij i pesi relati all’area d’influenza e Ppij peso pilastro.
Una volta ottenuto il valore dello sforzo assiale di calcolo del singolo pilastro Nd, si
calcola l’area strettamente necessaria della sezione del pilastro valutata tramite la
seguente espressione :
R CK 30,0 Mpa
g m,c 1,9
coeff. di sicurezza 0,6
2
Mpa KN/cm
f cd 15,789 1,579 DM 2005
13,228 1,323 DM 1996
15,625 1,563 EC2
Sezione
PILASTRO CARICO A* progetto A Peso proprio pilastro KN
1 522,7 557,5 40x30 1200 30x30 40x40 30x40
2 759,4 810,1 40x30 1200 900 1600 1200
3 406,4 433,5 40x30 1200
4 281,5 300,3 40x30 1200
5 875,3 933,7 40x30 1200
6 1027,0 1095,4 40x40 1600
7 686,8 732,6 30x30 900
8 476,5 508,2 40x30 1200
9 1178,2 1256,7 40x40 1600
10 1196,7 1276,5 40x40 1600
11 734,5 783,5 30x30 900
12 800,0 853,3 40x30 1200
13 872,9 931,0 40x30 1200
14 1218,9 1300,2 40x40 1600
15 834,4 890,0 30x30 900
16 653,7 697,3 40x30 1200
17 901,5 961,6 40x30 1200
18 507,9 541,8 40x30 1200
17. Per ottenere le sollecitazioni più gravose sulla struttura si prenderanno in esame i
Combinazioni di seguenti aspetti:
carico - Il massimo momento positivo in campata per le varie travi si ottiene
caricando le travi in maniera alternata
- Il massimo momento ai pilastri si ottiene sempre caricando le travi in
maniera alternata
- Il massimo momento negativo in appoggio si ottiene caricando le due
campate adiacenti al nodo
In relazione a queste considerazioni si possono individuare tra combinazioni di
carico ( due con carico alternato ed una con carico assegnato a tutta la struttura ).
18. Progetto a L’armatura longitudinale minima per una generica sezione inflessa si calcola
flessione secondo la formula semplificata
Md
A f , min = con
0,9 ⋅ d ⋅ f yd
M d = momento di calcolo per la sezione considerata
d = altezza utile della sezione
f yd = resistenza di calcolo del calcestruzzo
A f , min = area minima di ferro
Per la scelta dei ferri e la loro disposizione sono state considerate le seguenti
prescrizione e regole pratiche
- La distanza tra due tondini non deve essere inferiore al diametro del
tondino stesso o a 2 cm
- Nell’ipotesi di ripartizione uniforme delle tesioni tangenziali di aderenza in
zone dove il calcestruzzo è compatto, la tensione tangenziale ultima di
aderenza sarà:
f ctk
f bd = 2,25 ( per barre ad aderenza migliorata ) con
γc
f ctk = resistenza caratteristica a trazione
19. Progetto a Per assorbire gli sforzi di taglio si utilizzeranno delle staffe e non dei ferri piegati.
taglio Tale progettazione seguirà i seguenti passi
20. Progetto a La fase di progettazione si sviluppa la valutazione delle armature longitudinali per
presso-flessione ogni pilastro e per ogni piano considerando le coppie M-N alla base ed all’estremità
dell’elemento.
i/s
Along { i/s i/s i/s i/s i/s
}
, min = max Along , min ( M max − N max ); Along , min ( M max − N min )
i/s
21. Progetto a Nel caso studio il progetto delle travi in presenza di flessione, taglio e torsione
torsione (trave ginocchio e trave portante balcone) si è seguita la procedura del DM
19.7.1996.
h'
spessore h' =
(b − 2d ')
6
( )(
area Ω = b − 2d ' ⋅ h − 2d ' )
Ω
h-2d'
[( ) (
perimetro p = 2 ⋅ b − 2d ' + h − 2d ' )]
b-2d'
Una volta determinati i due contributi, si può considerare come area totale
delle staffe
As A A
= s + 2⋅ s
s TOT s V s T
Nella formula si è tenuto conto che le staffe al taglio lavorano a due bracci,
mentre quelle a torsione con un solo braccio.
Td = torsione di calcolo
dove
Vu = 0,3 ⋅ b ⋅ d ⋅ f cd
1
Tu =
⋅ Ω ⋅ f cd ⋅ h'
2
L’ultima verifica da effettuare in presenza di torsione data da normativa
As
≥ 0,15 ⋅ b
s TOT 100
⎛ p⎞
dove s ≤ min⎜ 20 cm;0,8d ; ⎟
⎝ 8⎠
22. VERIFICHE
65
d ' = 3cm
As
d = 57cm
26
d'
δ= = 0,05263
Yc = 6,6 cm
d
60
34
3φ16 As = 6,03cm 2
As'
40 25
2φ16 As ' = 4,02cm 2
Ipotizziamo che l’asse neutro passi al di sotto della soletta e prcediamo con la
verifica della sezione come se fosse rettangolare 40x60, dato che il cls teso sopra
dell’asse neutro si considera non reagente allo SLU.
A ⋅f AS' ⋅ f yd
μ s = s yd ; μ ='
b ⋅ d ⋅ f cd b ⋅ d ⋅ f cd
s
0,81 ⋅ ε cu σ s (ε s ' )
μs (1) = + μs '⋅
⎛f ⎞ f yd
ε cu + ⎜⎜ yd ⎟⎟
⎝ Es ⎠
σ s (ε s ' )
μs ( 2 ) = 0,21 + μs '⋅
f yd
μs < μs ( 2)
REGIONE 3
APPOGGIO G
H 0,6 m
s 0,26 m
bs 0,65 m
b 0,4 m
d 0,57 m
d' 0,03 m
δ 0,0526
As 0,000603 mq tesa
As' 0,000402 mq compressa
Ast 0,001005 mq
n 15
Yc1 0,3688 m
Yc2 0,1478 m
ε 's1 0,0032
ε 's2 0,0028
μ s1 0,6108
μ s2 0,2852
μs < μ s2
αl 5,2389
K 0,0534
y 0,0304 m passante per l'armatura "compressa"
Mu 127,4151 KNm considerando trascurabile il contributo dell'armatura compressa
65
d ' = 3cm
As'
d = 57cm
26
d'
δ= = 0,05263
Yc = 6,6 cm
60 d
34
2φ16 As = 4,02cm 2
As
2φ16 As ' = 4,02cm 2
40 25
Ipotizziamo che l’asse neutro passi nella soletta e procediamo con la verifica della
sezione come se fosse rettangolare 65x60, dato che il cls teso al di sotto dell’asse
neutro si considera non reagente allo SLU.
As ⋅ f yd AS' ⋅ f yd
μs = ; μ s' =
b ⋅ d ⋅ f cd b ⋅ d ⋅ f cd
0,81 ⋅ ε cu σ s (ε s ' )
μs (1) = + μs '⋅
⎛f ⎞ f yd
ε cu + ⎜⎜ yd ⎟⎟
⎝ Es ⎠
σ s (ε s ' )
μs ( 2 ) = 0,21 + μs '⋅
f yd
μs < μs ( 2)
REGIONE 3
CAMPATA FG
H 0,6 m
s 0,26 m
bs 0,65 m
b 0,4 m
d 0,57 m
d' 0,03 m
δ 0,0526
As 0,000402 mq tesa
As' 0,000402 mq compressa
Ast 0,000804 mq
n 15
Yc1 0,3688 m
Yc2 0,1478 m
ε 's1 0,0032
ε 's2 0,0028
μ s1 0,5775
μ s2 0,2563
μs < μ s2
αl 5,2389
K 0,0557
y 0,0317 m passante per l'armatura "compressa"
Mu 84,9434 KNm considerando trascurabile il contributo dell'armatura compressa
22.2 Verifica a La verifica a torsione è effettuata nella sezione BC (mezzeria) della trave del
torsione trave balcone, i dati inerenti alla geometria e all’armatura sono riportati sotto in figura
balcone T 1-12
d ' = 3cm
d v ' = 3 cm
Al = 2φ12 + 4φ18 + 1φ16 = 14,45 cm 2
Ast cm 2
φ 8 / 10 = 10,10
s m
spessore hs =
(b − 2d ') = 4,8 cm
5
[ ]
perimetro p = 2 ⋅ (b − 2d ' ) + (h − 2d ' ) = 166 cm
f cd = 13,413Mpa
35
f yd = 391,3Mpa
Verifica a La verifica a presso-flessione è effettuata nella sezione AB del pilastro P14-2 situato
presso-flessione al secondo piano, i dati inerenti alla geometria e all’armatura sono riportati sotto in
pilastro P14-2 figura
2φ12 As = 2,26 cm 2
40
40 Ø12
Le verifiche vengono eseguite per due coppie di valori di momento e sforzo normale
− REGIONE 0-1
n0' = 0,8 + μ s' = 0,8545
− REGIONE 1-2
controllo il valore della deformazione dell’acciaio compresso
K−δ d'
ε' s = ε cu ⋅ con δ =
K d
YC1 0,2394 m
ε s'1 0,0031 snervato
K1 0,6471
n 1-2 0,5177
− REGIONE 2-3
controllo il valore della deformazione dell’acciaio compresso
K−δ 0.259 − 0.0811
ε's = ε cu ⋅ = 3.5 ⋅ 10 −3 ⋅ = 2.4 0 00 > 1.9 0 00
K 0.259
l’acciaio è snervato quindi σ’s = fyd:
σ (ε ) 3.5 0 00
n 2 −3 = 0.81K + μ' s ⋅ s − μs con K= = 0.259
f yd 3.5 0 00 + 10 0 00
n2-3 = 0.81⋅0.259 + 0.045 – 0.045 = 0.207
YC2 0,0959 m
ε s'2 0,0024 snervato
K2 0,2593
n 2-3 0,2070
− REGIONE 3-4
σ(εs )
n 3−4 = − μ' s ⋅ − μs
f yd
in questo caso anche A’s è teso: controllo il valore della sua
deformazione
d'
ε' s = ε sl ⋅ = 10 ⋅ 10 −3 ⋅ 0.0811 = 0.8 0 00 < 1.9 0 00
d
l’area di acciaio A’s non è snervata quindi
σ’s = Es ⋅ ε’s = 205000 ⋅ 0.8 ⋅ 10-3 = 164 Mpa
n3-4 = - 0.045 ⋅ 164/391.3 - 0.045 = - 0.635
nd + μs − μs '
K= = 0.249 → y c = Kd = 0.249 × 37 = 9, 22 cm
0.81
Verifico che l’acciaio compresso sia effettivamente snervato attraverso la
proporzione:
ε s : (yc - d' ) = ε sl : (d - y c )
(yc - d' ) × εsl (K − δ ) 0.249 − 0.0811
ε' s = = ε sl = 10 = 2.2° /oo > εyd = 1.9° /oo
d - yc 1- K 1 − 0.249
⇒ Ipotesi iniziale verificat a
⎛ h⎞ ⎛h ⎞ ⎛h ⎞
Mu = As × ⎜ d - ⎟ × fyd + 0.8yc × b × fcd × ⎜ − 0.4yc ⎟ + A' s × ⎜ − d' ⎟ × fyd = 64,79 kNm
⎝ 2⎠ ⎝2 ⎠ ⎝2 ⎠
nd + μs − μs '
K= = 0.2134 → y c = Kd = 0.2134 × 37 = 7, 9 cm
0.81
Verifico che l’acciaio compresso sia effettivamente snervato attraverso la
proporzione:
ε s : (yc - d' ) = ε sl : (d - y c )
(yc - d' ) × εsl (K − δ ) 0.213 − 0.0811
ε' s = = ε sl = 10 = 1,7°/oo < εyd = 1.9 °/oo
d - yc 1- K 1 − 0.213
⇒ Ipotesi iniziale non verifi cata
⎧0.22
K =⎨ → la soluzione ammissibile è ovviamente una soltanto ed in
⎩1.35
particolare la prima in quanto positiva e < 1. La posizione dell’asse neutro
risulta quindi yc=0.22=8,14 cm
La deformazione dell' acciaio compresso è dunque pari a :
(yc - d' ) × εsl K − δ
ε 's = = ε sl = 1.8 0 00 < ε yd
(d - yc) 1− K
.3) Determinazione Momento Ultimo
Il momento ultimo si ottiene dall’equilibrio alla rotazione intorno al centro della
sezione:
⎛h ⎞ ⎛h ⎞ ⎛ h⎞
Mu = A' s × ⎜ − d' ⎟ × Es × ε ' s + 0.8yc × b × fcd × ⎜ − 0.4yc ⎟ + As × ⎜ d - ⎟ × fyd =
⎝2 ⎠ ⎝2 ⎠ ⎝ 2⎠
= 87,52 kNm
23. Progetto del I gradini della scala hanno una vera e propria funzione strutturale portando i
gradino carichi permanenti e variabili. Nel caso in esame i gradini sono modellati come una
portante serie di mensole indipendenti l’una dall’altra soggette ad un momento flettente
negativo. Data l’armatura longitudinale all’interno del gradino le fibre inferiori
sono compresse e ricadono, generalmente, internamente alla soletta. Ogni mensola
(gradino portante) è soggetta ad un carico uniformemente distribuito (permanenti
e variabili) e ad un carico puntiforme (parapetto) applicato all’estremità libera.
l2
M max = (Gd + Qd ) ⋅ + Fd ⋅ l
2
M d = M max ⋅ cos ϕ
Md
Along ,1 =
0,9 ⋅ f yd ⋅ h → Along = max( Along ,1 ; Along , 2 )
Along , 2 = 0,15% ⋅ Acls
Il progetto della scala con gradini portanti viene eseguito nello stesso modo di una
soletta in cemento armato per quanto detto sopra. Quindi considerando quanto
previsto da Normativa (solai e solette piene), la scala con gradini portanti può non
essere armata a taglio. Come armatura costruttiva e di ripartizione si sono scelte
staffe φ 8 / 20 .
Le tabelle riportate di seguito riassumono il progetto
Vd = Vmax ⋅ cos ϕ
Mentre il momento ultimo della sezione del gradino compresa la soletta, è stato
determinato tramite il software EC2
RELAZIONE GENERALE
Le elaborazioni sono eseguite basandosi sull'Eurocodice 2, secondo il D.M. 9/1/96 parte I, Cap. III
Diagramma di calcolo sforzi-deformazioni ottenuto con:
calcestruzzo: diagramma parabola-rettangolo alfa = 0,85
gammaC = 1,60 epsilon limite ec1 = 2,0 %. ecu = 3,5 %.
acciaio: diagramma elastico-perfettamente plastico
gammaS = 1,15 epsilon limite esu =10,0 %.
Caratteristiche dei materiali:
Classe di resistenza del calcestruzzo: C25/30
Resistenza cilindrica di calcolo fcd = 15,56 MPa
Resistenza media a trazione fctm = 2,61 MPa
Resistenza caratteristica a trazione (frattile 5%) fctk = 1,82 MPa
Tipo di acciaio: B 450 C
Tensione di snervamento di calcolo fyd = 391,3 MPa
Verifica a Flessione
Sezione Generica altezza h = 16 cm
Momento di calcolo:
Msd= 3,1 KNm
Momento limite:
MRd = 3,9 KNm
M/MRd = 0,8024
Deformazioni:
eps c sup = 0,0012
eps s inf = -0,0100
asse neutro x =1,4 cm Sezione verificata
24. Progetto del Per il pianerottoli possono essere adottati modelli differenti in funzione dei vincoli
pianerottolo individuati al contorno. Il modello che maggiormente si avvicina al comportamento
reale è tipicamente il modello a piastra, tuttavia esaminate le situazioni di vincolo e
modellazione degli altri elementi strutturali del telaio, si po’ semplificare il
problema con schemi più facilmente risolvibili e immediati.
In questo caso, per come sono state dimensionate a torsione le travi a ginocchio che
reggono anche i pianerottoli, possiamo considerare la seguente configurazione:
− La trave a ginocchio costituisce un unico elemento strutturale, sia per il
tratto in cui sostiene le rampe, sia il quello in cui sostiene i pianerottoli.
− Due incastri alle estremità, le quali sono fortemente rigide a causa del
dimensionamento a torsione
− Un carico uniformemente distribuito p somma di permanenti + accidentali
Modello di calcolo
p
Al-ef [cm2]
p [KN/m] al
Pianerottol
Md* [KNm]
L netta [cm]
Al [cm ] al
al metro
al metro
d [cm]
L modello
H [cm]
metro
metro
[cm]
φ
o
1 (1,5 m) 14,06 11,06 210 2,5 12,14 -6,32 -1,62 1φ12+1φ10sup 1,92
4,74 1,22 1φ12+1φ10 inf 1,92
2 ( 3,0 m) 15 12 210 2,5 12,7 -6,61 -1,57 1φ12+1φ10sup 1,92
4,74 1,12 1φ12+1φ10 inf 1,92
Entrambi i pianerottoli dovranno essere armati a flessione con ferri 1φ12 + 1φ10
sia superiormente che inferiormente per una fascia di un metro, il che equivale a
dire che ciascun pianerottolo avrà 2φ12 e 2φ10 .
Per il progetto a taglio del pianerottolo si prevedono staffe φ10 / 20 fuori calcolo.
25. FONDAZIONI
25.1 Tipologia Le fondazioni sono l’elemento strutturale di contatto con il terreno la loro
progettazione è per tal motivo legata alle caratteristiche di resistenza del terreno su
cui poggiano.
Ve ne sono varie tipologie:
- Plinti ( alti o bassi )
- Travi rovesce
- Platee
γ
0,5
1,5
γ'
Formula trinomia
B
q lim = N q ⋅ γ ⋅ D ⋅ I q + N c ⋅ c ⋅ I c + N γ ⋅ γ ⋅ ⋅ Iγ
2
f Nq Nc Ng
30 18 30 22
31 21 33 26
32 23 35 30
33 26 39 35
34 29 42 41
35 33 46 48
B
Iq = 1+ tgϕ = 1,637
L
Coefficienti di forma per B Nq
fondazione quadrata (B=L) Ic = 1+ = 1,662
L Nc
B
I γ = 1 − 0,4 = 0,6
L
in caso di eccentricità e=M/N che la fondazione corrispondente al pilastro 12 vale :
e = M / N = 12 / 314 = 0,0382
La quale è assolutamente trascurabile, questo ci permette di evitare le formule:
B ' = B − 2e B
L' = L − 2e L
25.3 Valutata la tensione di reazione del terreno si passerà alla determinazione delle
Determinazione sollecitazioni e delle armature.
delle Nel caso in esame trattandosi di plinto alto (dato che a ≤ H )
sollecitazioni e
delle armature 0,5
0,45
N/4
0,3
0,5
C
0,2
Ty
B/3
0,2
0,13
b
B
b/3
a
0,15
0,35
a/3
0,1
C
0,45
0,5
Tx
0,23
N/4
0,5
A
A/3
Aax = Tx / f yd = 1,04 cm 2
Aay = Ty / f yd = 0,89cm 2
Entrambi sono minori di 1 Ф12 pari a 1,13 cm2, diametro minimo per limitare le
azioni di corrosione delle armature in condizioni ambientali tipicamente più
aggressive rispetto ai ferri della struttura in elevazione. Tuttavia, per motivi
costruttivi e per evitare fenomeni di fessurazione dovuti al ritiro si prescrive una
maglia di ferri Ф12 con passo 30 cm sia sopra che sotto in maniera di fornire anche
l’aggancio per i ferri di attesa.
Poiché si è in presenza di plinti alti non è necessario un infittimento in
corrispondenza del pilastro come avviene per i plinti bassi.
E’ necessario tuttavia inserire ferri intermedi Ф10 di parete costruttivi per
completare e irrigidire il gabbione di armatura.
RIFERIMENTI NORMATIVI
SOFTWARE UTILIZZATI