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Rassegna di
Biourbanistica
Rivista della Società Internazionale di Biourbanistica
“SKYSCRAPERS”
Scritti di: Nikos Salingaros | Pietro Pagliardini | Gabriele
Tagliaventi | Paolo Masciocchi | Fabio Cremascoli | Stefano
Serafini.
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INDICE
SEGNALAZIONI
Appuntamenti…………………………………………………………………………………………………..……... Pag. 14
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del Campidoglio. Nessuno, cioè, può tempo che i cittadini si riapproprino del
costruire più in altro della sede della loro fondamentale diritto di poter costruire
Democrazia. Il Parlamento. secondo regole condivise e comprensibili.
Un’immagine chiara, un profilo della città Tutti devono pagare le tasse. Tutti devono
chiaro, un sistema di regole chiare e rispettare gli stessi limiti di altezza.
comprensibili. E lo stesso succede nella
città capitale dello stato del Maryland,
Annapolis, lo stesso nella città capitale
dello Stato che ha visto, ieri notte, trionfare
i Green Bay Packers al 45° Superbowl,
Madison, Wisconsin. O tutti o nessuno.
La nuova città costruita secondo il nostro così prospettate sono dei non-luoghi
modello assomiglia più al tessuto urbano utopici, validi solo a suscitare le attenzioni
medioevale che a quello tipico della del marketing e un fracasso sensoriale.
pianificazione di stampo moderno. La Infatti, queste tipologie artificiali di abitato
natura è inclusa in modo intimo, su piccola non definiscono comunità di esseri umani a
scala, e strettamente collegata alle causa della loro geometria, che risulta
strutture artificiali, con la stessa logica dei ostativa per sua natura a tale sviluppo.
frattali. Se dunque la matrice centrale è
l’individuo, tutto ciò che straborda dalle Dunque, occorre capire cosa si nasconda
dimensioni umane è da eliminare alla dietro l’espressione “città-giardino”, perché
radice. il nome in sé esercita fascino su molti,
inducendo una visione semplice e
Lo studio della biofilia urbanistica ha immediata fatta di un sentimento di ritorno
dimostrato che l’uomo ha bisogno d’uno alla natura e di una reazione al caos e al
stretto contatto con la natura, cioè la città disordine della città contemporanea. Il
umana deve mescolarsi con piante e verde movimento d’opinione e l’eco mediatico
alla scala più intima dell’ambito cittadino, indirizzato a proporre nuovi orizzonti di
quella del diretto contatto. Tuttavia non urbanità ci spinge a consigliare ai politici di
basta unire edifici e verde senza criterio, non seguire modelli già risultati
specie se la natura diviene un elemento fallimentari. Tra gli slogan della sinistra
addolcente e giustificativo di orrori pseudo-ambientalista e la visione
architettonici. decisionista della destra, che nelle
amministrazioni locali fanno il gioco delle
Operare secondo il gusto compositivo archistar e degli immobiliaristi, occorre che
individuale dell’urbanista, può condurre si faccia largo un’opzione innovativa e
facilmente a far smarrire alla natura la sua culturalmente valida, da cui chi governa
stessa funzione integrante l’abitato, come è può attingere senza pregiudizi.
accaduto nelle città intrise del modernismo
di Le Corbusier, dei palazzi fluttuanti tra L’urbanistica è una scienza giovane, che
prati sterili e non vissuti. risulta essere ancora incompleta, perché
dominata da uno spirito fondato su dogmi
Gli esempi migliori di aggregazione di autoreferenziali. È tempo che la politica e i
edificato e natura sono da ricercare in ciò cittadini se ne accorgano, e contribuiscano
che rimane dei piccoli giardini della città a favorire una visione più corretta del
tradizionale ottocentesca, e ancora nei rapporto tra il costruire e il vivere bene.
centri storici delle città europee che sono
gli unici a favorire lo scambio sociale. È
invece fuori da ogni logica scientifica di
vivibilità il miscuglio delle tipologie urbane
verticaliste con il verde a corollario, anche
inserito a dosi massicce. Tutte le soluzioni
ridefinizione della forma e dell’“apparato In tutto questo gioco gli attori pubblici
sensoriale” delle aree interessate dalla istituzionali dovrebbero avere un ruolo
rigenerazione, per creare quartieri “a strategico di coordinamento generale e i
misura d’uomo, di donna e di bambino”, soggetti della società civile e gli operatori
secondo i principi della “biourbanistica” virtuosi quello di parti attive del processo.
(11). In questo senso anche il tema della In particolare si dovrebbero valorizzare le
demolizione e ricostruzione di case o comunità locali, anche con l’utilizzo di
luoghi degradati secondo i nuovi criteri, strumenti di attivazione sociale
potrebbe essere ripreso e approfondito nel (empowerment di comunità) e di
dibattito pubblico. animazione territoriale (14).
Allo stesso tempo sarà però necessario L’approccio metodologico potrebbe essere
attuare anche una riqualificazione delle basato sulla definizione condivisa di uno
zone rurali per fare in modo che eventuali scenario strategico desiderabile per la città,
flussi migratori campagna-città e città- che può essere realizzato attraverso azioni
campagna, possano stabilizzarsi, evitando localizzate nei quartieri, ma tra loro
in tal modo sia che nelle zone rurali si interrelate, per avere una visione olistica
possa verificare “l’effetto città”dato dalla del cambiamento urbano.
presenza di diseconomie urbane in assenza
di alcune condizioni favorevoli che possono Per governare la complessità del territorio
essere date dalla “scala o dimensione potrebbe essere utile istituire in ogni
urbana” e che, all’opposto si verifichi un municipio o consiglio di
nuovo inurbamento con le conseguenze zona/circoscrizione della città delle
che conosciamo. “agenzie di quartiere” (o urban centre di
quartiere), con un ruolo di regia locale (15)
Governare la transizione dal basso e di raccordo con il livello di
verso l’alto, dal micro al macro. coordinamento e pianificazione comunale.
Per ottenere tale misura non si può usare il luogo paradossalmente presso un edificio
dogma di scuola, l’ideologizzazione che è la contraddizione costruita
estetica, interna a una visione dell'approccio necessario a sanare il
antropologica seicentesca ormai dramma sociale ed ecologico delle
vistosamente fallita. Occorre un nuovo periferie, cioè la milionaria Teca dell'Ara
metodo scientifico, cioè aperto e Pacis di Meier, da noi più volte contestata,
verificabile, che ad es. preveda la eretta sull’ormai perduto Porto di Ripetta.
partecipazione degli abitanti alla
progettazione (P2P Urbanism), con
particolare riferimento alle reazioni dei
sistemi neurofisiologici (Biofilia). Ci
riferiamo a nuovi paradigmi epistemologici
che superano il concetto ingenuo di
oggettività lineare, dal quale deriva una
progettazione disastrosa per la vita, con
una logica “ad albero” dall’alto verso il
basso. E ci riferiamo alla straordinaria
complessità urbana che può essere
validamente affrontata imparando dal
ritorno delle leggi della forma in Fisica,
Chimica, Biologia, Informatica, ecc., facendo
collaborare gli architetti e gli urbanisti con
specialisti di frontiera di altre discipline,
come già avviene nella Biourbanistica.
APPUNTAMENTI
Convegno: Biourbanistica e Politica. La dimensione sociopolitica
dello spazio urbano nell’epoca della transizione
Sabato 5 Marzo 2011, ore 10.00. Aula magna della Facoltà di Ingegneria, Sapienza Università
di Roma, Via Eudossiana, 18.
Tavola rotonda con: Teodoro Buontempo (Assessore Regione Lazio), Antonio Caperna
(Presidente Soc. Int. Biourbanistica), Giulietto Chiesa (presidente Alternativa), Carlo Ripa di
Meana (presidente Italia Nostra, Roma), Enzo Scandurra (Università “La Sapienza”)
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