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Articolo sull’urbanistica partecipata http://marco.passigato.free.fr/citpo/urbpar2.

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Urbanistica Partecipata
il convegno INU-WWF di Bologna, le prime esperienze a Verona
ed una proposta di ricerca per Borgo Roma

Ing. Marco Passigato - ingegnere in Verona

Tra la documentazione distribuita ai Comuni successivamente all'entrata in vigore della legge


Urbanistica per la diffusione di una cultura urbanistica tra gli amministratori, ho trovato un
piccolo opuscolo divulgativo edito dalla Fondazione Aldo Della Rocca di Roma nella quale tra le
altre cose si trovano le seguenti indicazioni:
- "... l'Urbanistica vuole contribuire al miglioramento delle condizioni di vita degli uomini affinché
ognuno goda maggiormente della propria breve vita."
- "A tutti gli abitanti dovrà essere garantita una esistenza ricca delle proprie gioie primordiali tra le
quali il continuo contatto con la natura........"
- "..... l'individuo durante la sua vita svolge quattro azioni fondamentali: abitare, muoversi,
lavorare e ricrearsi." E qui io aggiungerei un'altra funzione importantissima: crescere. I bambini
crescono e diventano grandi e gli adulti accrescono la loro coscienza di vivere in una società.

Questi concetti semplici, basilari ed intramontabili mi hanno immediatamente convinto che per
un progettista ed un pianificatore non è possibile intervenire su un luogo senza in qualche modo
farsi dire dalla gente del posto quali sono le loro esigenze; è necessario che la gente venga
sentita, ascoltata ed aiutata a capire ed esprimere di che cosa effettivamente ha bisogno.

Nell'articolo che segue faccio riferimento al Convegno di urbanistica e progettazione


partecipata e comunicativa INU-WWF tenutosi a Bologna in occasione di Europolis il 25 febbraio
1996; a margine del convegno sono state presentate una selezione di esperienze di urbanistica
partecipata nella quale è stato dato ampio spazio alle esigenze dei bambini secondo il principio
che la presenza di bambini per le strade è un indicatore di qualità urbana. Sono riportati inoltre
un inquadramento dell'argomento, cenni su alcuni interventi esposti, nonché una proposta per
un'esperienza di applicazione di progettazione partecipata e comunicativa per l'utilizzo dell'area
della Provincia prospiciente su via San Giacomo a Verona - Borgo Roma.

Inquadramento dell'argomento
I principi dell'Urbanistica partecipata -comunicativa permettono di raggiungere importanti
obiettivi in termini di qualità efficacia e rappresentatività del Piano, soprattutto consentono che il
piano sia sentito dalla comunità perché contiene le immagini che la comunità locale assegna ai
luoghi di vita e di relazione.
La partecipazione viene utilizzata per favorire il coinvolgimento di un maggior numero di soggetti
rispetto al piano tradizionale nei processi a monte da cui poi scaturiscono le decisioni, e la
comunicazione deve essere utilizzata per trasmettere, illustrare e discutere con nuovi linguaggi i
contenuti del Piano.
Dai lavori di gruppo nascono spesso dal basso contenuti progettuali interessanti che scaturiscono
dalla memoria e dall'esperienza degli abitanti e così pure possono essere compresi e risolti
conflittualità latenti o dichiarate tipici di ogni processo di trasformazione.
In particolare un piano locale di piccola area non può fare a meno di un processo partecipativo
che soprattutto in un rapporto di tipo conflittuale porta i cittadini ad una maggiore coscienza
degli interessi in gioco e ad un miglioramento del risultato.
In generale si può affermare che l'adozione dei metodi di partecipazione tende a ricostruire un
equilibrio tra attori forti (portatori di interessi economici e lobbies) e attori deboli (portatori di
interessi generali e diffusi) o, come spesso si afferma, a garantire la presenza del terzo attore
(gli abitanti) tra istituzioni e mercato (1).

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Articolo sull’urbanistica partecipata http://marco.passigato.free.fr/citpo/urbpar2.htm

Il tempo necessario, che con questi processi di lavoro risulta essere maggiore di quelli della
pianificazione ordinaria, soprattutto nelle fasi iniziali mentre invece si può recuperare sulle fasi
finali quando i gruppi sono più affiatati ed organizzati.
Si è sperimentato che è molto più facile lavorare su ambiti piuttosto circoscritti quali
riqualificazione di quartieri periferici ed aree verdi piuttosto che su un progetto di piano vasto di
una media città; le sperimentazioni raccolte fanno spesso riferimento al tema ambientale, che,
attraverso un'ampia consultazione sulle aspettative dei cittadini, ed in particolare dei bambini,
può ottenere contributi importanti per la definizione delle regole di trasformazione, soprattutto
per ambiti da salvaguardare e da utilizzare per il tempo libero, il gioco e lo sport (parchi urbani e
territoriali, aree protette, sistema del verde, rete dei centri storici minori, piste ciclabili ed
itinerari da percorrere con mezzi alternativi)(3).

Elementi importanti del processo di partecipazione sono:


- un atteggiamento costruttivo volto ad ottenere risultati concreti e visibili soprattutto se svolto
in piccoli gruppi;
- una particolare attenzione verso i bambini ed i ragazzi, dei quali vengono colti in particolar
modo le esigenze e le capacità di osservazione e di immaginazione stimolate attraverso il
gioco(2);
- il coinvolgimento di un'ampia gamma di soggetti: istituzioni, associazioni, comitati, figure
tecniche e professionali che si alternano a condurre e a coordinare le varie fasi dei lavori.

La campagna INU-WWF
Alla base della Campagna Nazionale del WWF "La Riconquista della Città" e della convenzione
di collaborazione con l'Istituto Nazionale di Urbanistica, c'è la convinzione che la riqualificazione
delle aree urbane sia una questione troppo importante per lasciarla ai soli esperti. La campagna
propone un'apertura di una stagione di urbanistica e progettazione urbana partecipata che possa
sperimentare nuove forme di collaborazione tra amministrazioni pubbliche, tecnici, operatori
pubblici e privati e cittadini. E' una scommessa strategica che si basa sullo sviluppo di numerosi
progetti di educazione permanente e che partono da un sempre maggiore controllo dei cittadini
tutti, e quindi anche dei bambini, sul loro ambiente di vita(4).
Il metodo degli interventi, spesso finalizzato al recupero di aree verdi abbandonate,
riqualificazioni di squallidi cortili scolastici, cortili condominiali e parchi gioco, ricalca in parte
l'esperienza delle "Comunity open space" nelle città statunitensi che ha contribuito alla
riqualificazione e gestione di migliaia di ettari di aree abbandonate e lotti vuoti, spesso pubblici,
all'interno delle città.

Le "Comunity open space" statunitensi


Le "Comunity open space" sono circa 600 a New York e gestiscono circa 300 ettari di "comunity
gardens", a Filadelfia sono più di 1000 ed a San Fracisco sono circa 100. Esse gestiscono spazi
destinati a verde "attivo", come giardini od orti, luoghi per incontri comunitari di natura artistica
o culturale, spettacoli, mostre, spazi per il gioco, per l'educazione ambientale, parchi avventura e
laboratori artistici artigianali.
Il coinvolgimento e partecipazione della comunità locale genera un orgoglio locale con una netta
riduzione della criminalità e del vandalismo, matura un senso di appartenenza al luogo, e si
verifica una maggiore fruizione e soddisfazione nell'uso di aree progettate, attrezzate e gestite
dalla stessa gente.
Un residente riporta la seguente esperienza: " ..la cosa più importante è che ora ci conosciamo
tutti..... tutti sorridono e sono interessati al futuro del quartiere. Siamo contenti soprattutto che i
giovani curino lo spazio e non lo distruggano, il giardino è il centro del quartiere... e noi tutti siamo
più amici."

L'Istituto nazionale di Urbanistica assiema al WWF hanno lanciato due iniziative a


livello nazionale:
- Selezione di esperienze già realizzate sull'urbanistica e la progettazione partecipata,
iniziativa alla quale era dedicato il Convegno di Bologna e della quale di seguito si riferisce;
- Concorso nazionale di progettazione partecipata che è rivolto alle Amministarzioni
comunali e che si stà muovendo in varie città.

La selezione di esperienze già realizzate si è articolata in 3 sezioni:


A) Esperienze di riqualificazione e riuso di spazi per l'infanzia; 13 esperienze riguardanti
cortili condominiali, cortili scolastici, aree verdi comunali, spazi per famiglie, strade residenziali
parchi gioco, attività presentate da Comuni, scuole, Associazioni.

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B) Idee in libertà per la riqualificazione dello spazio urbano; 17 esperienze riguardanti


varianti urbanistiche, progettazione collettiva di un quartiere, preparazione di un bando di
concorso per la progettazione di una grande area inedificata, riqualificazione di un fosso e sue
aree attigue, progetto di una piazza, percorsi sucuri per l'accesso alla scuola, percorsi ciclabili,
recupero e fruizione di cinte murarie, programmi di ecologia urbana, case autocostruibili, attività
presentate da Comuni, Docenti universitari, Ulss, Cooperative, Associazioni, Studi professionali,
Scuole.
C) Iniziative di Amministrazioni pubbliche per favorire la trasparenza e la
partecipazione; 4 esperienze riguardanti un laboratorio permanente di ecologia urbana, il
consiglio dei bambini,"la casa dei sogni" ed il recupero di un'edificio, attività presentate da
Comuni, Ulss, Coperative ed Associazioni.

Le esperienze di Verona

La città di Verona è stata rappresentata da 4 esperienze:


- Scuola media Fava di Porta San Pancrazio - fruizione della riva dell'Adige - con la finalità di
favorire la riappropriazione dei ragazzi ad un'area vicina alla loro esperienza - coinvolti 231
abitanti del quartiere.
- Legambiente Verona - proposta per il recupero e fruizione delle mura magistrali della città -
coinvolti oltre 200 cittadini di S. Bernardino.
- Centro di incontro della 6°Circoscrizione di Borgo Venezia - elezione del Consiglio dei ragazzi,
con finalità di accrescere la conoscenza della partecipazione civica e trasformare il ragazzo in
attivo progettista del proprio futuro - coinvolte 600 persone tra studenti, genitori, professori, ecc.
- Amici della Bicicletta - Ricerca per una rete di percorsi ciclabili nella 2° Circoscrizione, ricerca
coordinata dallo scrivente ing. Marco Passigato, con finalità di individuare una rete di percorsi
che consentano una maggiore autonomia di ciclisti e ragazzi favorendo l'uso della bicicletta in
sicurezza e promuovendo una riqualificazione urbana del territorio; creare un percorso sicuro
ciclabile e pedonale in via Locchi che conduca i ragazzi al polo sportivo e scolastico di via Santini
- cittadini coinvolti numerosi coordinati e rappresentati da una commissione specifica formata da
7 membri provenienti dalle commissioni circoscrizionali.

I metodi e le professionalità
I metodi di lavoro per realizzare la partecipazione e una comunicazione efficace sono molti,
dipendono dal territorio in esame, dalle finalità, dall'età dei cittadini coinvolti; e così pure le
figure professionali chiamate a gestire queste iniziative sono molteplici, si va dal progettista vero
e proprio, allo psicologo, al sociologo, al conduttore di gruppi, all'insegnante, al pedagogista ecc.,
generalmente coordinati in un lavoro di equipe.
Di solito la prima fase di un'intervento è la presa di contatto con il luogo, con la sua storia anche
sociale, poi si sviluppano le indagini sul fabbisogno, attraverso assemblee, mostre, incontri
festosi, questionari, interviste, gruppi di lavoro, poi attraverso i laboratori si ipotizzano soluzioni,
si valutano alternative, si fanno plastici e programmi, si analizzano i diversi interessi tra i vari
attori della società civile, si individuano i conflitti, si coinvolgono le istituzioni, ... , si valutano le
risorse economiche, fino ad arrivare all'idea finale.

In questi giorni stà partendo la seconda fase della campagna, quella denominata Concorso
nazionale di progettazione partecipata che è rivolto alle Amministarzioni comunali. A Verona
è in corso di stesura la variante generale al Piano Regolatore, ci sono parecchie aree che saranno
soggette a future trasformazioni radicali, sarebbe interessante attivare alcuni interventi di
urbanistica partecipata comunicativa al fine di dialogare e decidere con la gente il destino del loro
territorio.

La proposta per l'area della Provincia


Un'area che si si presterebbe e che ha una grande necessità di essere migliorata è Borgo Roma
con al centro la grande area che per ora è ancora della Provincia ma si sta lavorando in modo che
in un futuro prossimo possa diventere una grande area verde baricentrica a tutto Borgo Roma.
Sul luogo è già attivo un gruppo di persone che si sta ponendo il problema della trasformazione
dell'area e del suo intorno; le persone coinvolte sono qualche centinaio, sono stati realizzati
parecchi incontri, feste, mostre, raccolte di idee, elencazioni di bisogni, contatti con le istituzioni,
si potrebbe creare un laboratorio stabile di ricerca e formulazione di proposte per far emergere i
reali bisogni del quartiere e stilare insieme con l'Amministarzione comunale le priorità da
realizzare nel prossimo futuro.

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(1) (2) (3) Donatella Venti, introduzione al volume di selezione di esperienze di urbanistica e
progettazione partecipata e comunicativa, Europolis, Convegno INU-WWF Bologna 25 febbraio
1996
(4) Raymond Lorenzo, introduzione al volume di selezione di esperienze di urbanistica e
progettazione partecipata e comunicativa, Europolis, Convegno INU-WWF Bologna 25 febbraio
1996

I bambini progettano la città

La discussione dei progetti

La città possibile

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