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Sommario

Generalit sui fluidi


Pressione
Equilibrio statico di un fluido
Equilibrio in presenza di forza peso:
Legge di Stevino e legge di Pascal
Vasi comunicanti
Paradosso idrostatico
Manometro a U
Pressione atmosferica e sue variazioni
Principio di Archimede
Galleggiamento e Stabilit
2
Generalit sui fluidi:definizione
Una delle caratteristiche di un corpo solido di avere
forma propria, mentre una sostanza liquida o gassosa
assume la forma del recipiente che la contiene
A una tale sostanza ci si riferisce con il nome di FLUIDO
I liquidi sono limitati da una superficie definita, che
racchiude un volume definito, sia essa la superficie di
contatto con il recipiente o sia una superficie libera che
separi il liquido in questione da un gas o un altro liquido.
I gas tendono ad occupare tutto lo spazio consentito dal
recipiente, adottando come superficie limite quella del
recipiente stesso.
3
Generalit sui fluidi: Densit
Una prima propriet importante di una sostanza la sua
densit, definita come il rapporto tra la sua massa e il
suo volume:
per i liquidi la densit varia molto poco al variare di
temperatura e pressione, quindi anche per ampie
variazioni di queste ultime possiamo considerarla
costante;
per i gas la densit dipende da pressione e temperatura,
ed quindi necessario precisare questi parametri quando
si considera la densit di un gas.
4
(

=
3
m
kg
V
m

Generalit sui fluidi:peso specifico


Nel campo gravitazionale terrestre, possiamo
considerare il peso specifico che direttamente
dipendente dalla densit , definito come il rapporto tra il
peso di un corpo ed il suo volume. Esso :
5
(

= =
3
m
N
V
mg
g
Generalit sui fluidi: Comprimibilit
La comprimibilit esprime quanto varia percentualmente
il volume di un fluido a causa di una variazioni di pressione
Se V il volume del liquido in corrispondenza della
pressione esterna p, ad una variazione di pressione dp
corrisponde una variazione di volume dV da cui si pu
definire il modulo di comprimibilit isoterma come
il segno negativo tiene in conto il fatto che per variazioni di
pressione positive si hanno diminuzioni di volume, ossia
dV negativi.
6
[ ] Pa
V
dV
dp
E dp
E
1
V
dV
= =
Generalit sui fluidi: Comprimibilit
In alcuni casi viene usato linverso di E che chiamato
coefficiente di comprimibilit
Nel caso dei liquidi E assume dei valori estremamente elevati,
(E = 2.15 10
9
Pa per lacqua) indicando che per variazioni di
pressione limitate si hanno variazioni di volume praticamente
trascurabili, da cui la considerazione dei liquidi come
incomprimibili.
7
E
1
=
Generalit sui fluidi: Comprimibilit
Per quanto riguarda i gas, evidentemente il valore di E
rimane indeterminato fino a quando non si specifica la
natura della trasformazione che lega p a (o a V)
Vogliamo solo ricordare che in condizioni isoterme un gas
segue con buona approssimazione la legge di Boyle,
pV=costante. Differenziando si ottiene pdV+Vdp=0 ovvero
Il modulo di comprimibilit isoterma per un gas pari alla
pressione stessa. I gas risultano comprimibili facilmente.
8
p E
p
dp
V
dV
= =
Generalit sui fluidi
Sino ad ora abbiamo passato in rassegna alcune
propriet evidenziando le diversit tra liquidi e gas.
Tali differenze sono dovute alla diversa forza dei legami
tra atomi e molecole nella fase liquida e quella gassosa.
Tuttavia possibile trattare in modo unificato le propriet
meccaniche di liquidi e gas
9
Generalit sui fluidi
Caratteristica principale la possibilit di scorrimento di
una qualsiasi parte di fluido rispetto ad unaltra
adiacente.
Allo scorrimento si oppone una forza di attrito interno.
Tuttavia il fluido NON pu RESISTERE allo
SCORRIMENTO, cio non esiste una forza di attrito
statico che determini una situazione di equilibrio
Quindi se un fluido in quiete le forze tra gli elementi di
fluido devono essere NORMALI alla superficie di
separazione, altrimenti i vari elementi inizierebbero a
scorrere luno rispetto allaltro, abbandonando lo stato di
quiete.
10
Generalit sui fluidi
Non si pu parlare di forza applicata in un punto: per
ciascun elemento di massa dm si considerano le forze di
volume e forze di superficie
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Pressione
La pressione in un fluido
non ha caratteristiche direzionali, cio non dipende
dallorientazione della superficie su cui misurata
una funzione scalare del punto
Possiamo definire la pressione in un punto del fluido come
il rapporto tra la forza agente su una superficie infinitesima
che circonda il punto e larea della superficie stessa
La seconda espressione vale per una superficie finita se nei
punti di questa la pressione costante
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dA
dF
p =
A
F
p =
Pressione (unit di misura)
Lunit di misura della pressione il pascal (Pa), pari a
1N/m
2
.
Un multiplo importante il bar, il cui valore molto vicino
a quello della pressione atmosferica.
13
2
m
N
1 1Pa =
bar 1.01325 Pa 10 1.01325 p
Pa 10 1bar
5
atm
5
= =
=
Pressione
Per dimostrare la non direzionalit della pressione si immagini di
prendere un elemento di fluido separato dal resto del fluido da
una superficie indeformabile e se ne analizzi lo stato meccanico.
Lelemento un prisma a sezione triangolare che in quiete
sotto lazione delle forze di pressione indicate ciascuna
ortogonale alla superficie su cui agisce e costante su di essa.
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Pressione
Lequilibrio lungo gli assi orizzontale e verticale richiede
Essendo c = a cos e b = a sen, si vede che
indipendentemente dal valore delle aree e dellangolo.
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c b a
p p p = =
ahsen p sen F bh p F
ahcos p cos F ch p F
a a b b
a a c c
= = =
= = =
Pressione
Il ragionamento pu essere ripetuto per qualsiasi orientazione
del prisma e si conclude, passando al limite e riducendo il
prisma ad un punto, che la pressione in un punto di un fluido
una quantit scalare: il suo valore pu dipendere dalla
posizione del punto, ma non dipende dalla direzione.
NB: nelle equazioni dellequilibrio non si tenuto conto di
eventuali forze di volume agenti sul prisma in quanto al
passaggio al limite esse scompaiono (dV un infinitesimo di
ordine superiore a dS)
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Equilibrio statico di un fluido
Domanda: come varia la pressione allinterno di un fluido
in quiete in funzione della posizione?
DEFINIZIONE DI EQUILIBRIO STATICO: in un fluido in
quiete tutti gli elementi hanno accelerazione e velocit
nulla, in un sistema di riferimento inerziale le forze
agenti devono avere risultante uguale a zero
Sullelemento dm di fluido agiscono forze di pressione F
p
e forze di volume F
v
per cui deve essere
e ovviamente nulla la somma delle componenti lungo
qualsiasi asse.
17
0 = +
v p
F F
Equilibrio statico di un fluido
Si consideri un elemento di fluido di forma cubica.
Le componenti delle forze di pressione lungo lasse z, in
generale variabili con la posizione, sono:
dz, dS, dV sono rispettivamente altezza, area di una faccia
e volume del cubetto.
La componente della forza di volume data da
con fz componente lungo lasse z della forza per unit di massa
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dV
z
p
dzdS
z
p
dz
z
p
p(z) p(z) dS dz)dS p(z p(z)dS

=
)
`

+ = +
dV f dm f
z z
=
Equilibrio statico di un fluido
La condizione di equilibrio si scrive
Relazioni analoghe si ottengono lungo gli assi x e y
per cui la condizione di equilibrio statico di un
elemento di fluido dato da
19
f
z
p
0 dV f dV
z
p
z z
=

= +

f
z
p
f
y
p
f
x
p
z y x
=

Equilibrio statico di un fluido


I risultati ottenuti si riassumono nellunica equazione
vettoriale
Che cosa significa?
Se in un fluido in quiete agisce una forza di volume la pressione
nel fluido non pu essere costante, questa varia in accordo con
lequazione sopra riportata. La forza di volume tende a spostare
lelemento di fluido determinando una reazione del fluido che si
manifesta con una variazione di pressione:questa aumenta
lungo il verso positivo della direzione della forza cos che la
risultante delle forze di pressione opposta alla forza di volume
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f grad p p = =
Equilibrio statico di un fluido
Se la forza di volume agente sul fluido conservativa,
possiamo scrivere dividendo per la massa
dove E
p,m
rappresenta lenergia potenziale per unit di
massa. In condizioni di equilibrio statico vale
Il gradiente di pressione ha la stessa direzione e verso opposto
del gradiente dellenergia potenziale. Le superficie equipotenziali
coincidono con le superficie isobariche
21
m p,
E = f
m p,
E p = = f
Equilibrio in presenza di forza peso
Applichiamo i risultati generali al caso della forza peso:
come asse verticale prendiamo lasse z, orientato verso
lalto; la forza peso parallela e discorde a questo asse e
abbiamo f
x
= f
y
=0, f
z
=-g.
Cosi si ottiene
se la densit costante
22

= =
2
1
2
1
gdz dp g
dz
dp
) z g(z p p
1 2 1 2
=
Legge di Stevino
Consideriamo in particolare un liquido in un contenitore e
sia p
0
la pressione sulla superficie limite del liquido, dove
z
2
=0 e p
2
=p
0
.
Alla profondit z
1
=-h (h>0) in base alla legge di
variazione della pressione
Questa relazione si chiama legge di Stevino e mostra
che in un liquido con densit costante la pressione
cresce linearmente con la profondit
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Vasi comunicanti
Conseguenza della legge di Stevino che in un sistema
di vasi comunicanti il fluido contenuto raggiunge la stessa
quota indipendentemente dalla forma dei recipienti,
ovvero le superfici libere appartengono tutte allo stesso
piano equipotenziale.
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Paradosso idrostatico
Una conseguenza della legge di Stevino che la
pressione dipende solo dalla profondit alla quale essa
viene misurata e non dalla forma del recipiente che
contiene il fluido. In tubi stretti ma sufficientemente alti
possibile produrre pressioni notevoli anche con una piccola
quantit di liquido se l'altezza della colonna liquida molto
elevata.
25
Paradosso idrostatico
Consideriamo i tre recipienti aventi ugual base e riempiti con
uno stesso liquido fino ad una altezza h. La pressione sul fondo
di ogni recipiente dovuta al peso del liquido, secondo la legge di
Stevino, assume lo stesso valore nei tre vasi. La forza F che
agisce sul fondo :
ovvero la forza uguale al peso del liquido di volume V = Ah,
cio il peso del liquido contenuto nel vaso (1).
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mg ghA pA F = = =
Paradosso idrostatico
Il paradosso idrostatico consiste proprio in questo:
pur essendo il peso del liquido contenuto nei vari recipienti
diverso a seconda dei casi, la forza esercitata sul fondo
(nelle condizioni sopra indicate) uguale per tutti e tre i
casi e pari al peso del liquido contenuto nel recipiente (1).
27
Paradosso idrostatico
Per il recipiente (2) il peso del liquido contenuto maggiore
del peso del liquido in (1). Il paradosso in questo caso
si spiega con il fatto che parte del peso del liquido contenuto
sostenuto dalla forza normale R, avente componente P' verso
l'alto, esercitata dalle pareti del recipiente stesso. In effetti la
porzione di liquido ombreggiata sostenuta dai lati del
recipiente.
28
Paradosso idrostatico
29
Per lo stesso principio nel caso del recipiente (3) la forza di reazione
delle pareti del recipiente avr una componente P' verso il basso che
andr a sommarsi al peso del liquido a quella quota e dar comunque
come risultato una forza F di intensit equivalente al peso del liquido
contenuto in (1) ( in questo caso il peso del liquido contenuto in (3)
minore di quello contenuto in (1)).
Principio di Pascal
La struttura della legge di variazione della pressione nel
fluido p=p
0
+ p con p
0
pressione esterna. Come
conseguenza si ha che ogni cambiamento della
pressione esterna porta a unuguale variazione di p
Questa propriet nota come legge di Pascal
In un piccolo volume di gas, p molto minore di p
0
, la
pressione nel gas ovunque costante e pari al valore
della pressione esterna di cui segue le eventuali
variazioni
Esempi: elevatore idraulico
30
Manometro a U
Abbiamo un tubo a forma di U, riempito con un
liquido. Se le pressioni agenti sulle superficie
libere sono le stesse, le superficie in base al
principio dei vasi comunicanti si trovano allo
stesso livello. Se per i due rami comunicano
con ambienti a diverse pressioni, con p
1
>p
2
, si
produce un dislivello tra le due superficie libere
dato da in accordo con la legge di Stevino.
Dalla misura di h=y
2
-y
1
si ottiene il valore della
pressione in un ambiente rispetto, per esempio,
a quella atmosferica.
31
Manometro a U
Se il tubo ad U contiene 2 liquidi diversi non miscibili di
densit
1
(rosa) <
2
(azzurro) e le superficie libere sono a
contatto con lo stesso ambiente alla pressione p
0
, esse
presentano un dislivello. Indicando con p la pressione sulla
superficie di separazione dei due liquidi, si ha
32
2 2 1 1 2 2 0 1 1 0
gh gh gh p gh p p = + = + =
1
2 1
h
h
2

=
Le altezze h
1
e h
2
delle colonne liquide sopra
la superficie di separazione sono inversamente
proporzionali alle densit
Pressione atmosferica e sue
variazioni
La pressione atmosferica originata dallattrazione
gravitazionale da parte della terra sulla massa di gas che la
circonda. Si raggiunge un equilibrio statico che determina
una compressione contro la superficie della terra. La
pressione atmosferica diminuisce con laltezza: basta
pensare che minore il peso della colonna daria
sovrastante. La decrescita non lineare con laltezza
poich la densit dellaria non costante.
33
Pressione atmosferica e sue
variazioni
Assumendo latmosfera isoterma, vale la legge di Boyle secondo
cui pV = costante ovvero p/=costante: in queste condizioni la
densit proporzionale alla pressione. Consideriamo un asse z
verticale orientato verso lalto e con origine al livello del mare,
dove densit e pressione valgono
0
e p
0
. Alla quota z, dove la
pressione vale p, poniamo =
0
p/ p
0
in accordo con lipotesi
fatta e applichiamo la legge di Stevino a una variazione di quota
dz:
34
a
dz
dz
p
g
p
dp
p
p
g
g
dz
dp
0
0
0
0
= = = =
Pressione atmosferica e sue
variazioni
con a uguale a
Integrando
Nellatmosfera isoterma la pressione decresce esponenzialmente
con laltezza.
35
0
0
g
p
a =
a z
0
z
0
0
p
p
e p p
a
z
p
p
ln dz
a
1
p
dp
0

= =

Principio di Archimede
In un fluido in equilibrio sotto lazione della gravit isoliamo
idealmente un volume finito di fluido V
0
, di forma qualsiasi. La
risultante delle forze di pressione, esercitate dal resto del
fluido sulla parte isolata, uguale ed opposta alla forza peso
della stessa. Infatti per condizione di equilibrio del volume V
0
di fluido si ha la formula sotto essendo m la massa del fluido
contenuta nel volume V
0
, m=V
0
36
g F g F F F
p p v p
-m 0 m = = + = +
Principio di Archimede
Se ora sostituiamo al volume V
0
di un fluido un identico
volume di qualsiasi altra sostanza, con massa m=V
0
, la
risultante F
p
delle forze di pressione esercitate dal fluido sulla
superficie rimane la stessa, mentre varia la forza peso del
volume preso in considerazione. Pertanto non sussiste pi
una condizione di equilibrio e la forza risultante agente su V
0
vale F
V
+F
p
, cio
Se > la forza risultante ha la stessa direzione e verso di g
e quindi il corpo introdotto al posto del volume V
0
di fluido
scende nel fluido; se invece < il corpo sale.
In ambedue i casi il corpo riceve una spinta verso lalto,
F
A
= -V
0
g, pari al peso del volume di fluido spostato.
37
g g
0
' '
)V - ( m) (m =
Principio di Archimede
La spinta di Archimede F
A
, in quanto risultante delle forze
esterne di pressione applicate a V
0
dal fluido circostante, si
deve ritenere applicate nel centro di massa del fluido spostato.
il corpo che occupa il volume V
0
ha in generale il centro di
massa in una posizione diversa: si pu presentare pertanto,
oltre alla spinta, anche un momento risultante.
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Galleggiamento e stabilit
Nella sezione precedente abbiamo visto come calcolare la risultante
delle pressioni esercitate da un fluido in cui immerso un corpo.
Tale risultante prende il nome di spinta di Archimede e si calcola in
modo identico anche nel caso in cui il corpo sia solo parzialmente
immerso nel fluido.
In questultimo caso, nascono questioni di stabilit visto che il peso del
corpo applicato nel suo baricentro (ed quindi indipendente
dallimmersione del corpo) mentre la spinta di galleggiamento
applicata nel baricentro della regione di fluido spostata (detto centro di
spinta) ed quindi funzione della posizione del corpo rispetto alla
superficie libera del fluido.
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Galleggiamento e stabilit
Nel caso di corpi simmetrici, il punto di intersezione tra la retta
contenente la spinta e lasse di simmetria del corpo detto metacentro
e si pu immaginare che il corpo oscilli intorno ad un asse ortogonale al
piano del foglio e passante per il metacentro ; si pu vedere che la
configurazione sar stabile fino a quando il baricentro si trova al di
sotto del metacentro mentre nel caso opposto si ha una configurazione
instabile.
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Galleggiamento e stabilit
E utile osservare che mentre la spinta ed il suo punto di applicazione
dipendono unicamente dallimmersione del corpo, la posizione del
baricentro dipende dalla dislocazione delle masse con la conseguenza
che la stabilit pu essere aumentata o diminuita spostando dei pesi
allinterno del corpo.
.
41

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