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MONDO

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25 NOVEMBRE 2011

VITA

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New York Coop Food


Il mercato cooperativo di Brooklyn la risposta bio alla follia di Wall Street
Ha 40 anni, e fattura 42 milioni di dollari il mercato alimentare cooperativo pi grande del Nord America. Prodotti bio e certi cati, aperto 365 giorni allanno, prezzi bassissimi riservati ai soci. Che sono 16mila e che, per poter comprare qui, devono prestarsi per un turno di lavoro di 2 ore e 45 minuti al mese. Una risposta alliper capitalismo lanciata negli anni 70 da un gruppo di hippy
di Antonio Sgobba Il cartello allingresso chiaro: We welcome all visitors. Only members may shop. Membership is open to all. Tutti i visitatori sono i benvenuti. Leggiamo solo la prima parte del cartello, varchiamo la soglia del Park Slope Coop Food ed entriamo nel mercato alimentare cooperativo pi grande del Nord America. Siamo nel cuore di Brooklyn, al 782 di Union Street. Fuori solo una piccola insegna, allinterno sembra un supermercato qualunque. Siete soci?, chiede subito una cassiera. Solo i soci possono fare acquisti, spiega. Lavvertenza dobbligo, ma questo fornitissimo alimentari non un club esclusivo. Potete entrare a fare un giro, vi guider uno del nostro sta . Paul, socio da tre anni, ci spiega come funziona: Per essere soci non basta fare una tessera, bisogna lavorare qui. Tutti quelli che lavorano nel Food Coop sono soci. Ciascuno di noi deve fare un turno mensile di due ore e 45 minuti. Ma perch lavorare per fare la spesa? Tutti i prodotti sono organic, biologici, e per i prezzi sono i pi bassi di New York, risponde Paul. Per Vediamo una rinnovata ducia esempio, un chilo di parminellimportanza della comunit, giano qui costa 11 dollari. In nei mondi virtuali e in quelli sicin un qualsiasi negozio di alimentari ne spenderemmo in media 45. gi, o la Bushwick Food Cooperative, in E tutto ci che vendiamo fresco e ha un altro quartiere di Brooklyn. unorigine certi cata, quando possibile La tendenza stata consacrata anche i prodotti vengono da produttori e agri- da studi di economisti come Noreena coltori locali, aggiunge Paul. Cos i clienti Hertz, lautrice di Coop-capitalism, o Rasono anche i proprietari del loro super- chel Botsman e Roo Rogers, autori del mercato di ducia. Aperto cento ore alla saggio Whats mine is yours. La tecnolosettimana, 365 giorni su 365. E per essere gia ha creato opportunit senza precesempre aggiornati i soci possono leggere denti per condividere e collaborare. I il blog della coop, che ogni mercati cooperativi e Facesettimana informa sui probook hanno molte cose in cosocial dotti appena arrivati, e semune. Tutto intorno a noi vebusiness guire @foodcoop su twitter. diamo una rinnovata ducia nellimportanza della comunit, sia nei mondi virtuali che come su Facebook Si spiega anche cos il successo di quella in quelli sici, ha detto Rachel Botsman. Qui a Park Slope hanno il primato e ci che ormai unistituzione a New York. Oltre 16mila soci e quasi quarantanni di tengono a ricordarlo: Allinizio, molti di vita. Noi non abbiamo sentito gli e etti noi erano anche attivisti paci sti. In quel della recessione. Anzi, abbiamo registrato periodo erano nate centinaia di esperienun aumento nel numero dei soci e nel fat- ze come la nostra, solo poche sono soturato, passato da 41 a 42 milioni di dol- pravvissute, racconta Joe Holtz, oggi lari lanno. Per questo i nostri prezzi non direttore generale del mercato, nel 1973 sono saliti, spiega Ann Herpes, coordi- tra i dieci hippies che diedero il via alnatore generale del market. E se oggi sono limpresa. E forse non un caso che ormai di tendenza, con il cibo biologico e unattivit nata in epoca di contestazioni la condivisione diventati di moda, non torni a riscuotere successo nei giorni di era cos nel 1973, quando il Park Slope Occupy Wall Street. Facendo un giro tra le corsie si trovaFood Coop nato. Oggi un modello, copiatissimo: basta fare pochi passi per tro- no soci di tutte le provenienze ed et: i varne altri, come lUnion Market o lAs- piu giovani hanno sui 20 anni, il pi ansociated Market, qualche traversa pi in ziano 78. C chi sta alle casse, chi d

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L dove cera il treno ora c... un parco dedicato allarte non pro t
Unitaliana alla guida della High Line, esperienza nata grazie a unassociazione di quartiere
che diventa la passeggiata panoramica pi frequentata di tutta Manhattan. la High Line, il parco pubblico ricavato nel percorso, lungo quasi due chilometri, un tempo destinato alle rotaie e ai convogli della ferrovia West Side. Ex area fatiscente recuperata grazie alla volont degli inquilini del quartiere, uniti dal 2006 nellassociazione Friends of the High Line. Da qualche settimana la direzione artistica dellarea stata a data a unitaliana: Cecilia Alemani, curatrice esperta, laureata in Filoso a a Milano e attiva a New York gi da tempo. Lidea quella di trasformare la High Line in un museo a cielo aperto: un luogo paci co e gratuito dove ammirare opere darte contemporanea,
NA LINEA FERROVIARIA DISMESSA

dice a Vita Cecilia. Commissioner progetti artistici site speci c che saranno installati sia sulla passeggiata, sia sui tetti o sui palazzi accanto. Il programma artistico comprender anche performances, proiezioni di video e lm, e una serie di cartelloni pubblicitari che sono gi installati sulla Decima Avenue. Il tutto sopra la zona di Manhattan con la pi alta concentrazione di gallerie e centri darte, larea che va dal Meatpacking district a Chealsea. Di recente il sindaco Michael Bloomberg ha dichiarato che il recupero della High Line non solo ha rivitalizzato la zona, ma ha anche portato investimenti per 2 miliardi di dollari nellarea tuttattorno al parco. Tutto avvenuto grazie agli abitanti del quartiere: Fin dallinizio membri del quartiere si sono uniti per opporsi al piano di abbattimento della ferrovia, ricorda la Alemani, se ci fosse successo, dove oggi c il parco ci sarebbe stata una nuova serie di palazzi e grattacieli. Cecilia si gi fatta conoscere curando numerosi eventi e progetti a New York per X Initiative, uno spazio non pro t della metropoli, tra il 2009 e il 2010, oltre a mostre come Comfort of Strangers allestita al MoMa/PS1 nel 2010. Ovviamente il panorama artistico strati cato in diversi livelli, come i musei e le gallerie commerciali, continua la curatrice. Ma proprio grazie a iniziative come quella della High Line che larte pu essere fruita gratuitamente dai sei milioni di spettatori che in due anni hanno visitato il parco. Larte per sua essenza non pro t: gratuita e accessibile a tutti.

Iniziative ed eventi che si svolgono sulla High Line al sito www.thehighline.org

Info

informazioni ai clienti, chi riordina gli scaffali e chi sposta la merce e pulisce le verdure. A turno, tutti facciamo tutto, ci spiega Paul.

Baby sitter compresa

Eppure negli ultimi anni Park Slope Food Coop stato molto discusso. Lultima riunione dei soci stata animata dalla proposta di boicottare i prodotti provenienti da Israele. stato uno dei nostri General Meeting pi turbolenti, dice Thomas Matthews, socio e redattore della Linewaiters gazette, la newsletter quindicinale della cooperativa. Alla ne, abbiamo trovato un accordo: il boicottaggio

stato ritirato. Su circa 200 presenti ci sono stati solo quattro voti contrari. Qualche mese prima la polemica era partita da un blogger di Brooklyn: Le tate coprono i turni delle famiglie ricche, aveva denunciato. La comunit dei soci era stata scossa, alla ne i controlli sono aumentati. La severit delle regole di appartenenza era stata al centro di dibattiti anche nel 2009, quando la scrittrice Alana Joblin Ain aveva raccontato al New York Times le sue disavventure da socia della cooperativa. Meno di tre ore al mese. Sembra facile. Mi hanno sospeso pi volte. Il meccanismo sovietico, aveva scritto. I soci

per non danno molto peso alle critiche. Nella fase economica che stiamo vivendo, unistituzione come questa non mai stata cos necessaria. Andrebbe celebrata come unncora di salvezza per i newyorchesi che vogliono mangiare sano a prezzi decenti. Qui accettano i buoni alimentari, viene o erto il babysitting durante la spesa e i turni per le famiglie con gli piccoli, e per i membri con disabilit permanenti i turni non sono obbligatori, dice Michael Crewdson, socio dagli anni 90.

Gli amici di turno

Fino a qualche anno fa le regole sui prodotti erano pi rigide; le cose cambiano

Banche & coop Occupy Wall Street sceglie il credito cooperativo


Alla Bethpage Federal Credit di Long Island sono arrivati 1.471 nuovi correntisti in una settimana. Un bel salto, se si pensa che un anno prima, nella stessa settimana, erano stati 383. Per questa piccola banca stato un record, registrato in occasione del Bank Transfer Day, la mobilitazione lanciata lo scorso 5 novembre dal movimento degli indignati di Occupy Wall Street per colpire i grandi gruppi bancari. Lobiettivo: spostare quanti pi conti correnti possibili dai big della finanza ai piccoli istituti locali di credito cooperativo. Il risultato? Pi di 40mila nuovi conti in una settimana, per un totale di 80 milioni di dollari, secondo la Credit Union National Association.

dai primi anni Duemila, quando il market incomincia a vendere anche carne rossa e birra. A molti non soci sembra una cosa solo per ricchi. Un lusso per chi ha soldi e tempo libero. Non cosi, i veri privilegiati cercano i loro prodotti organic nelle grandi catene, dice Michael, riferendosi alle rivendite delle zone pi trendy di Manhattan. Dove gli spinaci costano 8 dollari, anzich i 4 del Food Coop, e per una bottiglia di olio di oliva si spendono 15 dollari invece degli 8 del coop market. Anche fare un turno di lavoro non sembra una fatica cos insostenibile: Fare un turno di lavoro uno dei privilegi che questa coop mi d. Ho avuto la possibilit di conoscere gente di Brooklyn che non avrei mai incontrato altrove. Nei magazzini del Coop Food lavorano anco a anco persone di diverse et, professioni e provenienze. Si lavora duro e ci si diverte, scambiandosi notizie e ricette. Questo perch la cooperativa non solo un posto per fare la spesa, ma anche uno spazio per corsi e seminari. Dalla cucina alla danza, passando per cineforum e gruppi di lettura. E gli a ari vanno bene. Nellultima assemblea generale, il Board ha dichiarato che le finanze della coop sono solide, nellultimo anno sono stati incassati 2,34 milioni di dollari. In un periodo in cui molte delle istituzioni non profit dipendono dalle agenzie governative o da fondazioni filantropiche per la loro esistenza, continua Michael, il nostro food coop si regge solo sui suoi soci. Anche solo per questo andrebbe celebrato.

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