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25 NOVEMBRE 2011
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VITA
25 NOVEMBRE 2011
MONDO
L dove cera il treno ora c... un parco dedicato allarte non pro t
Unitaliana alla guida della High Line, esperienza nata grazie a unassociazione di quartiere
che diventa la passeggiata panoramica pi frequentata di tutta Manhattan. la High Line, il parco pubblico ricavato nel percorso, lungo quasi due chilometri, un tempo destinato alle rotaie e ai convogli della ferrovia West Side. Ex area fatiscente recuperata grazie alla volont degli inquilini del quartiere, uniti dal 2006 nellassociazione Friends of the High Line. Da qualche settimana la direzione artistica dellarea stata a data a unitaliana: Cecilia Alemani, curatrice esperta, laureata in Filoso a a Milano e attiva a New York gi da tempo. Lidea quella di trasformare la High Line in un museo a cielo aperto: un luogo paci co e gratuito dove ammirare opere darte contemporanea,
NA LINEA FERROVIARIA DISMESSA
dice a Vita Cecilia. Commissioner progetti artistici site speci c che saranno installati sia sulla passeggiata, sia sui tetti o sui palazzi accanto. Il programma artistico comprender anche performances, proiezioni di video e lm, e una serie di cartelloni pubblicitari che sono gi installati sulla Decima Avenue. Il tutto sopra la zona di Manhattan con la pi alta concentrazione di gallerie e centri darte, larea che va dal Meatpacking district a Chealsea. Di recente il sindaco Michael Bloomberg ha dichiarato che il recupero della High Line non solo ha rivitalizzato la zona, ma ha anche portato investimenti per 2 miliardi di dollari nellarea tuttattorno al parco. Tutto avvenuto grazie agli abitanti del quartiere: Fin dallinizio membri del quartiere si sono uniti per opporsi al piano di abbattimento della ferrovia, ricorda la Alemani, se ci fosse successo, dove oggi c il parco ci sarebbe stata una nuova serie di palazzi e grattacieli. Cecilia si gi fatta conoscere curando numerosi eventi e progetti a New York per X Initiative, uno spazio non pro t della metropoli, tra il 2009 e il 2010, oltre a mostre come Comfort of Strangers allestita al MoMa/PS1 nel 2010. Ovviamente il panorama artistico strati cato in diversi livelli, come i musei e le gallerie commerciali, continua la curatrice. Ma proprio grazie a iniziative come quella della High Line che larte pu essere fruita gratuitamente dai sei milioni di spettatori che in due anni hanno visitato il parco. Larte per sua essenza non pro t: gratuita e accessibile a tutti.
Info
informazioni ai clienti, chi riordina gli scaffali e chi sposta la merce e pulisce le verdure. A turno, tutti facciamo tutto, ci spiega Paul.
Eppure negli ultimi anni Park Slope Food Coop stato molto discusso. Lultima riunione dei soci stata animata dalla proposta di boicottare i prodotti provenienti da Israele. stato uno dei nostri General Meeting pi turbolenti, dice Thomas Matthews, socio e redattore della Linewaiters gazette, la newsletter quindicinale della cooperativa. Alla ne, abbiamo trovato un accordo: il boicottaggio
stato ritirato. Su circa 200 presenti ci sono stati solo quattro voti contrari. Qualche mese prima la polemica era partita da un blogger di Brooklyn: Le tate coprono i turni delle famiglie ricche, aveva denunciato. La comunit dei soci era stata scossa, alla ne i controlli sono aumentati. La severit delle regole di appartenenza era stata al centro di dibattiti anche nel 2009, quando la scrittrice Alana Joblin Ain aveva raccontato al New York Times le sue disavventure da socia della cooperativa. Meno di tre ore al mese. Sembra facile. Mi hanno sospeso pi volte. Il meccanismo sovietico, aveva scritto. I soci
per non danno molto peso alle critiche. Nella fase economica che stiamo vivendo, unistituzione come questa non mai stata cos necessaria. Andrebbe celebrata come unncora di salvezza per i newyorchesi che vogliono mangiare sano a prezzi decenti. Qui accettano i buoni alimentari, viene o erto il babysitting durante la spesa e i turni per le famiglie con gli piccoli, e per i membri con disabilit permanenti i turni non sono obbligatori, dice Michael Crewdson, socio dagli anni 90.
Fino a qualche anno fa le regole sui prodotti erano pi rigide; le cose cambiano
dai primi anni Duemila, quando il market incomincia a vendere anche carne rossa e birra. A molti non soci sembra una cosa solo per ricchi. Un lusso per chi ha soldi e tempo libero. Non cosi, i veri privilegiati cercano i loro prodotti organic nelle grandi catene, dice Michael, riferendosi alle rivendite delle zone pi trendy di Manhattan. Dove gli spinaci costano 8 dollari, anzich i 4 del Food Coop, e per una bottiglia di olio di oliva si spendono 15 dollari invece degli 8 del coop market. Anche fare un turno di lavoro non sembra una fatica cos insostenibile: Fare un turno di lavoro uno dei privilegi che questa coop mi d. Ho avuto la possibilit di conoscere gente di Brooklyn che non avrei mai incontrato altrove. Nei magazzini del Coop Food lavorano anco a anco persone di diverse et, professioni e provenienze. Si lavora duro e ci si diverte, scambiandosi notizie e ricette. Questo perch la cooperativa non solo un posto per fare la spesa, ma anche uno spazio per corsi e seminari. Dalla cucina alla danza, passando per cineforum e gruppi di lettura. E gli a ari vanno bene. Nellultima assemblea generale, il Board ha dichiarato che le finanze della coop sono solide, nellultimo anno sono stati incassati 2,34 milioni di dollari. In un periodo in cui molte delle istituzioni non profit dipendono dalle agenzie governative o da fondazioni filantropiche per la loro esistenza, continua Michael, il nostro food coop si regge solo sui suoi soci. Anche solo per questo andrebbe celebrato.