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Tutti i governi, con una sfacciataggine sorprendente, hanno sempre affermato e affermano che i preparativi militari e le guerre stesse

sono necessarie per mantenere la pace. L. Tostoj

a cura di Iniziativa Libertaria n 0 - anno I - settembre 2009 www.coraggiodelpettirosso.org - pettirosso@gmail.com - fip Via Pirandello, 22 PN no(c)opyright

periodico pordenonese dinformazione e dibattito libertario

MANIFESTO ANTIRAZZISTA PORDENONESE


Noi abitanti della citt e della provincia di Pordenone, lavoratori, precari e disoccupati, genitori e figli che vivono questi territori friulani e che hanno veduto migliaia e migliaia di uomini, donne e famiglie intere emigrare in ogni parte del mondo; immigrati molti e molti ancora migranti quasi tutta la vita, alla ricerca di una casa, un lavoro, una comunit dove vivere felici o pi realisticamente dare questa possibilit a figli e nipoti; sappiamo riconoscere nellaltro che oggi, anche a costo della propria vita e dei propri cari, approda in questo stesso friuli, in questa stessa provincia pordenonese, lidentica voglia e speranza di pace, lavoro e felicit per se, per i propri figli e nipoti. Sappiamo guardare oltre il colore della pelle, la lingua nativa, le culture di origine riconoscendogli tutti i diritti che un essere umano deve poter godere ovunque: - il diritto a fuggire dalla miseria, dalla fame e dalle guerre e trovare accoglienza e solidariet - il diritto a poter lavorare senza ricatti, in sicurezza e senza il terrore di dover essere espulso se perde il lavoro - il diritto a non essere discriminato perch sospetto di poter delinquere in base al colore della pelle - il diritto a poter essere curato, ad istruire i propri figli e a frequentare i luoghi della socialit collettiva come e al pari di tutti
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UN FAZZOLETTO GIALLO CONTRO LE RONDE MILITARI A PORDENONE La campagna un fazzoletto giallo contro le ronde militari a Pordenone nasce proprio come risposta allinvio, dietro richiesta del presidente della Provincia A. Ciriani (Alleanza Nazionale), di 40 militari da impiegare in citt in nome di un presunto bisogno di sicurezza da parte dei cittadini. In realt limpiego dei militari nelle citt risponde a due motivi, uno generale e laltro specifico: - in prima istanza c un disegno nazionale (che coinvolge lEuropa) nel tentativo di prevenire i possibili conflitti sociali generati dalla crisi mondiale, tuttaltro che momentanea, di modo da abituare la gente
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antimilitarismo: -Un fazzoletto giallo contro le ronde militari antirazzismo: -Manifesto antirazzista pordenonese scuola: -Fuori i partiti dalla scuola -A proposito di laicit della scuola storia & idee: -Anarchia ordine -La libert illusoria dibattito: -Tricolore? no grazie -voci di migranti -Spegni la TV, accendi la testa! -Il cameo dellozio ...e altro ancora

in questo numero

FUORI I PARTITI DALLA SCUOLA


Nelle scuole pordenonesi (sia in citt che in provincia) la situazione di attivismo studentesco piuttosto penosa da qualche anno. Se per diverso tempo infatti Azione Giovani (i giovani di Alleanza Nazionale) ha saputo monopolizzare parte delle scuole con un suo cartello di militanti/studenti (azione studentesca) occupando parte della consulta e lavorando da bravi pompieri di modo che non ci fossero momenti di contestazioni al proprio governo in carica, oggi la situazione appare mutata. A met dello scorso hanno infatti uscito pubblicamente in piazza, mostrando opinioni politiche opposte a quella dei noti militanti di destra, il collettivo AUT; una boccata di ossigeno subito stata la reazione di chi pensa che i luoghi della cultura, dello stimolo intellettuale, delle esperienze di studio e relazioni fra ragazzi non possa essere gestito da chi fa dellottusit, delle discriminzaioni e dellelogio della gerarchia e del potere il proprio manifesto di valori e azioni ma soprattutto perch finalmento dei giovani studenti si autorganizzano. Se in parte questa buona notizia ha visto alcuni interventi e iniziative confermare un approccio diverso per valori e intenti, purtroppo oggi si ha la conferma che si tratterebbe di unoccasione perduta.
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Allora cera questo pettirosso, piccolo che lo tenevi nel pugno di una mano, ma con le sue idee che nessuno riusciva a togliergliele dal capo. Voleva volare in qua e in l a vedere il mondo, becchettare dove cera da sfamarsi, e non gli piaceva per nulla che gli avessero assegnato il suo posticino e morta l. Cos che un giorno prese il coraggio a quattro mani e si present dal signor falchetto, il re degli uccelli del bosco. Vorrei il permesso, signoria, di andare un po dove mi pare, tanto non darei fastidio a nessuno, piccolino come sono. Cos gli disse, e intanto gli tremavano le penne. Il falchetto sadombr immediatamente e fece la voce grossa: Questa una faccenda che non mi piace per nulla. Tu devi mettere la testa a posto e non star a disturbare con le tue pretese. Fila via o chiamo le garze. E nel dirgli questo, senza neppure farci caso, gli diede una zampata che gli artigli a sangue unala. Laveva pagata cara quelluccelletto la sua smania di libert. Ma testardo comera, in due o tre giorni era di nuovo in aria a volare. Certo, alla belle meglio, che arrancava dietro alla sua aluccia offesa tutto di sghimbescio. Sembrava diventato un pagliaccio tanto era buffo come si era ingegnato a volare con unala sola. E tutti gli uccelli gi a ridere. E ridevano a crepapelle anche il signor falchetto e le sue gazze. Cos che dal gran ridere nessuno si accorgeva che a ogni giorno che passava il pettirosso volava sempre un po pi in alto del posto che gli avevano assegnato. E il giorno che il falchetto se n accorto il pettirosso oramai volava cos in su che dallalto prese a bombardare sul capo il re degli uccelli a colpi di cacatine. da Il coraggio del pettirosso di Maurizio Maggiani

FUORI I PARTITI DALLA SCUOLA

scuola

controinformazione
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Infatti lo stesso AUT parrebbe essere, al pari di azione studentesca per il PDL, la cinghia di trasmissione di un partito nelle scuole, quello di Rifondazione Comunista o meglio ancora dei Giovani Comunisti. Lo apprendiamo dallo stesso collettivo che ha aderito in massa ai Giovani Comunisti, lo si pu leggere qui http://esserecomunisti.it/index. aspx?m=77&f=2&IDArticolo=29441 sul sito di essere comunisti (corrente interna a rifondazione che fa capo a Claudio Grassi). Chiariamoci, che un collettivo possa successivamente ad un proprio percorso decidere una svolta tale, per quanto per me sbagliata, chiaramente legittima. Deprimente che si applichi il principio di appartenenza retroattiva (sic!) dove tutte le iniziative svolte da un collettivo studentesco vengono annoverate e accreditate dai giovani comunisti di Pordenone come le manifestazioni propopalestina, quella sui rincari ATAP e infine il Social Lab, confondendo tra laltro studenti (tutti?) e partitoinsomma tutto preordinato? si assommano un po di studenti, gli si avvia allattivit politica nelle scuole e poi spunta la tessera come compenso per essere arrivati alla fine della tappa. A pena si aggiungerebbe pena e c ne dispiace. Premettiamo che come anarchici e libertari, lavoratori e studenti, precari e disoccupati, riteniamo e consideriamo i rispettivi partiti ben diversi per storia e valori e sicuramente lidea che giovani e studenti decidano di schierarsi contro pratiche e idelogie razziste e discriminanti siano certamente possibili compagni/e di strada ma questo non pu nascondere differenze e soprattutto netta contrariet a certe prassi autoritarie, gerarchiche, politiche e ideologiche che i partiti, compresi quelli comunisti, hanno rappresentato e rappresentano tuttora. Per questi motivi riteniamo negativo che nelle scuole gli interessi dei partiti facciano breccia nei giovani; noi auspichiamo che fra gli stessi possano nascere momenti di confronto e critica vera e radicale di quelli che sono i modelli non solo consumistici e individualisti che rappresentano lattuale concezione capitalista del mondo ma che da questo confronto e soprattutto da questi percorsi sappiano emergere critiche profonde a coloro che in in questi secoli hanno contribuito a creare una societ basata sul profitto, lesclusione, la diffidenza, la paura, la precariet, il mito del potere e della sua sfacciata rivendicazione, cos come i miti degli eserciti, della patria e cio tutti quei disvalori che fanno si che la societ stessa sia soggiogata dallo stato, ovvero una casta di burocrati con

fini personalistici e lucrosi che vive sulle spalle di chi tutti i giorni si sbatte per creare ricchezza. Questi attori che per tutto il 900 e ancor oggi hanno contribuito a questo modo di fare politica sono i partiti politici, nessuno escluso. E anche se ognuno, giustamente, va poi criticato per ci che ha effettivamente fatto, tutti hanno comunque contribuito a sostente un sistema che non pu essere riformato e che funge come presidio per gli interessi del capitale nazionale e transanzionale. Non serve, al contrario di quanti amino indottrinare, una conoscenza approfondita o una visione precostituita per percorrere una storia di confronto e azione nelle scuole. E lesperienza stessa, frutto di unapertura verso i contenuti e i fatti delle citt o paesi in cui viviamo a svelarci infinite possibilit di critica e azione e per fare questo necessario mantenere una totale autonomia dai partiti, sapendo riconoscere di volta in volta i

possibili compagni di strada nella costruzione di un sapere, di un lavorare e infine d i un vivere libero ed egualitario. An Arres

LA

GELMINI

IN

SINTESI

IL PIANO GELMINI, CHE NON E UNA RIFORMA, IMPONE IL TAGLIO IN UN TRIENNIO DI 132.000 POSTI NELLA SCUOLA. Il piano programmatico dei tagli previsto dalla Legge 133\2008. E stato approvato infatti il Decreto legge n. 137 sul quale stata posta la fiducia per motivi tecnici. Caler una mannaia per consentire un risparmio di 8 miliardi di euro che produrr un sistema scolastico (se ancora sar possibile chiamarlo tale) devastato dai tagli: - aumento delle pluriclassi (specie nei piccoli comuni, per mantenere il servizio sar obbligatorio prevedere classi di scuola primaria miste generalmente con bambini di I, II e III insieme, con bambini di IV e di V anchessi insieme e il mitico maestro unico); - aumento del numero di alunni per ogni classe; - riduzione degli organici per listruzione degli alunni (con le ovvie ripercussioni sui migranti) - sistemi di istruzione a distanza spacciati per modernariato; - riduzione oraria del funzionamento di molte scuole, in molti casi solo al mattino (a completamento dellattacco al funzionamento delle scuole a tempo pieno); - eliminazione di molte figure professionali fra il personale non docente. Tutto ci quale logico complemento al grembiulino (dei tempi in cui si marciava al passo delloca), al maestro unico (e allunico pensiero) e al ritorno al voto in decimi (non sfugga il collegamento con il ripristino del voto di condotta. Una qualsivoglia cazzata o ritorsione politica che comporti un 4 in pagella non la si rimedia neanche con i 10). 2

MANIFESTO ANTIRAZZISTA PORDENONESE

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antirazzismo a mass media

senza continuamente essere sottoposto a controlli mirati, subendo retate organizzate e intimidazioni A noi non interessa se il razzismo manifesto o subdolo sia espressione di una cultura xenofoba diffusa o peggio della legalit dello stato come diversi governi, di colore diversi, hanno pi volte attuato, mettendo nelle mani di questure, tribunali e carceri migliaie di vite di migranti regolari e irregolari; noi rifiutiamo anche solo lidea che un essere umano possa essere giudicato colpevole e criminale solo perch non in possesso di un permesso di soggiorno, noi rifiutiamo lidea, il concetto e la normativa che oggi istituisce la clandestinit, perch essa altro non che una moderna forma di razzismo che attribuisce inferiorit giuridica sulla base di unappartenza nazionale e veicola il concetto che coloro i quali non nascono in questo suolo o appartengano per sangue a questi luoghi sono razze illegali e quindi clandestine! NON ESISTONO LE RAZZE ESISTONO SOLO I RAZZISTI Non vogliamo essere complici di queste leggi e di questa cultura e lo vogliamo manifestare pubblicamente e metteremo in campo ogni azione culturale e di disobbedienza che possa ostacolare le discriminazioni nei confronti dellaltro, solidarizzando e costrunedo una citt aperta, libera ed egualitaria.
Il manifesto sopra stato portato alle redazioni locali di Messaggero e Gazzettino durante la Critical Mass contro il razzismo svoltasi il 16 luglio 2009 a Pordenone, organizzata da Iniziativa LIbertaria e Ciclisti Antironde che ha veduto una 60 di cittadini blindare il ring della citt fermando il traffico e comunicando con diverse pause/comizi i motivi di dissenso contro il pacchetto sicuerzza e le ronde padane. Ad ogni sosta stato lasciato in strada una sagama rappresentante un politico o un responsabile di questa campagna dodio contro i migranti con la sua faccia e la scitta: RAZZISTA! Permesso di soggiorno...NEGATO.

SPEGNI LA TV, ACCENDI IL CERVELLO!


Quello che ci troviamo di fronte ogni giorno, tramite giornali, tv, radio ed altro ancora, un vero e proprio bombardamento mediatico che via, via si fa sempre pi fitto e sembra non voler risparmiare nessuno. Celando quotidianamente le notizie scomode i mass-media canalizzano la nostra attenzione, o meglio cos sperano , verso cumuli di informazioni che non sono altro che bombe che puntano bersagli ben disposti allinterno di un sistema atto a manipolare le menti di chi ne fa parte. Le notizie, infatti, rafforzando lutilit delle leggi emanate, pur trovandosi di fronte a situazioni pi catastrofiche di quando queste venissero ancora approvate (vedi recente pacchetto sicurezza), o valorizzando continuamente i loschi trafficanti che a turno ci governano, sono sempre in prima linea a spegnere quei focolai di rivolta che chi non accetta questo sistema continua, e continuer sempre ad appiccare. Ma perch i mass-media allora oscurano la realt, quando dovrebbero essere i primi a fornire 3 informazioni obiettive e imparziali? Semplice, perch sono grosse aziende nelle mani di grosse persone che in questa societ detengono il potere decisionale e devono vendere un prodotto ad un mercato molto vasto: il mercato della pubblicit. Un giornale mediamente ricava dagli sponsor il 75% del fatturato totale, quindi il ritratto del mondo che creato rispecchia gli interessi ed

i valori dei venditori, degli acquirenti e del prodotto stesso del loro lavoro, ossia laudience. Possiamo affermare che gi in partenza

le informazioni sono alterate poich sono scelte solo quelle due o tre agenzie pi note che lavorano ovviamente sulla scia delle direttive imposte dai leader delle grosse e famosissime aziende. Gli obiettivi posti per la missione di manipolazione celebrale sono due: il primo riguarda la classe politica (20%) che svolge ruoli decisionali e che quindi ritoccher il sistema a sua immagine e somiglianza, il secondo obiettivo sono i semplici spettatori (80%) che devono venire isolati tra loro per non dare troppo fastidio a chi gli sta al di sopra. Sempre meno persone leggono i giornali perci linformazione alla TV diventa lunica fonte da cui attingere notizie, che ovviamente non rispecchiano la verit, ma anzi la realt oscurata il pi possibile per fare in modo che se a qualcuno venga voglia di cambiarla gli si appanni il pi possibile la vista perdendone la visuale. I mezzi di comunicazione mirano a rafforzare nel pubblico la passivit, la sottomissione allautorit, lavidit, lindifferenza e a distrarlo da situazioni delicate; ma per fortuna ci sono molte persone che credono ad un sistema pi giusto, ad un sistema in cui ognuno abbia il diritto di dire la sua e di vivere la propria vita unitariamente ad altre persone, ad un sistema in cui lautorit non esista e in cui il popolo sia in grado di auto-gestirsi in tutti i campi senza dover ricevere ordini dallalto. Concludendo diremo dunque che il metodo dinformazione adottato dai mass-media va sicuramente a braccetto con lintero apparato socio-economico impostato unicamente sullo sfruttamento di molti a favore di pochi, per questo non possiamo di certo aspettarci grandi cambiamenti se alla base di tutto non poniamo una rivoluzione sociale che porti ad un mondo in cui la verit sia alla luce del sole riscaldata da valori di solidariet tra tutti i popoli e che spinga questi a ribellarsi alla gran macchina sfruttatrice che li governa! Mikail

antirazzismo

VOCI MIGRANTI
Introduzione
Questo lo spazio in cui i nostri compagni migranti possono raccontare le proprie esperienze di vita vissute allinterno del paese italiano. Persone che fuggono dal proprio paese per cercare di avere una vita migliore per loro, per i propri figli e per la loro famiglia; la stessa gente che scappa dal proprio paese per la povert, la fame o le guerre create dai potenti che di certo non provano tutto ci sulla loro pelle. Persone che sperano di trovare un lavoro, di poter far frequentare una scuola ai propri figli e di vivere normalmente e tranquillamente. Un desiderio che viene infranto da un paese ignorante, bigotto e razzista. Vogliamo pensare a uomini e donne che arrivano in Italia, dopo aver speso i guadagni di una vita, in un gommone, senza la certezza n di arrivare vivi, n di riuscire a raggiungere ci che si erano prefissati, con il rischio, per di pi, di essere inseriti nei centri di identificazione ed espulsione. Se n parlato anche di recente di immigrati irregolari che, se stanno male non andranno in ospedale per paura di essere denunciati; oppure datori di lavoro che non vogliono assumere immigrati solo per il semplice fatto che non sono italiani; o che li assumono in nero, sfruttati, senza certezza di una quotidianit lavorativa e privati della legge 626/94 che tratta della sicurezza sul posto di lavoro. Per non parlare della gente che crede alle fandonie dei mass-media, e che giudicano gli immigrati solo in base a ci che dicono in modo generale di ciascuna cittadinanza, senza conoscere realmente la singola persona. Questo il paese tanto libero e civile nella quale molta gente orgogliosa di vivere!!! Intervista ad un immigrato di 38 anni senegalese. Da quanti anni vivi in Italia e che lavori hai svolto? Vivo in Italia dal 2001, e ho svolto pa-

recchi lavori ma mai un contratto a tempo indeterminato, sempre un paio di mesi e lunghi tempi per trovare un altro lavoro. Ora sto cercando lavoro ma non c. Ho fatto operaio in mobilificio per 7 mesi, camionista per 4 mesi, aiuto cuoco per i 3 mesi estivi, e ora vado a vendere per le case di giorno e la sera vendo i fiori nei bar. Che titolo di studio hai? Sono laureato in ingegneria in Senegal e parlo il francese, linglese e litaliano. Hai mai avuto limpressione di essere vittima del razzismo? Una volta ho trovato lannuncio nel giornale e sono andato a fare il colloquio in una fabbrica come operaio a Spresiano. Allinterno erano tutti italiani, nessuno dellest o africano. E infatti non mi hanno chiesto n le referenze, n mi hanno concesso un periodo di prova. Mi hanno detto che avevano trovato gi la persona. Ma lannuncio continuava ad rimanere nel giornale per altre 6 settimane! Intervista a una ragazza nigeriana di 25 anni. Da quanti anni vivi in Italia e che lavoro svolgi? Vivo in Italia da 7 anni, e lavoro allElectrolux da ormai 4 anni non mi hanno mai fatto un contratto a tempo indeterminato ma sempre di 2 mesi, 6 mesi.. il mio contratto ora scade a dicembre. Che titolo di stu-

Da quanto tempo sei in Italia e che lavoro fai? Sono in Italia da 13 anni e ha fatto la badante per 2 anni a Gorizia, 4 anni a Trieste e ora a Sacile da 5 anni. Ti hanno mai proposto lavori in nero? Si, allinizio lavoravo in nero perch se non hai soldi qualsiasi cosa va bene. Poi ho conosciuto mio marito, che italiano e lui mi ha aiutata a chiedere un contratto e una paga decente. Hai mai subito problemi razziali? Solo una volta al supermercato. Era il primo anno che stavo in Italia, vivevo a Gorizia. Arrivo alla cassa e la cassiera pensava che io avessi rubato qualcosa ma non era cos. Ha chiamato il titolare che mi ha accompagnata in un ufficio e mi ha detto di restituire ci che avevo preso e non avrebbe chiamato i carabinieri. Arrivati i carabinieri, mi guardarono in borsa e nelle tasche del giubbotto, e non trovarono niente. A quel punto mi lasciarono andare. Il titolare mi disse solo che era stato un incomprensione ma non mi ha chiesto scusa! Intervista a un ragazzo di 16 anni rumeno. Da quanto sei in Italia e sei uno studente? Io sono nato in Italia e vado in terza superiore tra un po. Quanti siete in famiglia? Io mia sorella e i miei genitori. Che lavoro fanno i tuoi genitori? Mio pap fa loperaio e mia mamma fa pulizie con lagenzia. Ti hanno mai preso in giro o trattato male i tuoi compagni di classe nellarco di tutti gli anni scolastici? No, preso in giro no, ma ricordo del primo anno delle medie, il giorno del mio compleanno, invitai la mia nuova classe a casa mia ma vennero solo in 5 persone su 21 compagni di classe. Li io rimasi malissimo e sta di fatto che non ho pi fatto una festa di compleanno. Forse i loro genitori non volevano. Ora come ti trovi? Ora benissimo ho tanti amici. Con questo concludo dicendo che non la cittadinanza che crea il delinquente e il pregiudizio manifesta lignoranza di molti. Lili

dio hai? Diplomata in scienze politiche non riconosciuto in Italia. Hai mai avuto problemi a fondo razzista? Si e proprio a lavoro. Il mio datore da il permesso solo agli italiani di fare straordinari durante la pausa mentre agli stranieri non possibile. Sarebbe gradito a tutti fare mezzoretta di straordinario per guadagnare un po in pi. Intervista a una signora albanese di 45 anni.

scuola

antimilitarismo

A PROPOSITO DI LAICITA DELLA SCUOLA


Con Sentenza n. 7076 del 17 luglio 2009 il Tar del Lazio ha accolto due ricorsi presentati da alcuni studenti e studentesse assieme a numerose associazioni laiche e confessioni religiose non cattoliche per lannullamento delle ordinanze ministeriali emanate dallallora ministro della pubblica istruzione Fioroni per gli esami di stato del 2007 e 2008 che prevedevano la valutazione della frequenza dellinsegnamento della religione cattolica ai fini della determinazione del credito scolastico, e la partecipazione a pieno titolo agli scrutini da parte degli insegnanti di religione cattolica. Le reazioni del ministro Gelmini alla sentenza del Tar non si sono fatte attendere: dopo le minacce di appellarsi al Consiglio di Stato, ha fatto seguire una direttiva ministeriale in cui consiglia di non applicare quanto deciso dal Tar, e poi sferra il colpo finale con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Regolamento per la valutazione degli alunni che equipara i professori di religione cattolica a tutti gli altri insegnanti in sede di scrutinio finale per lattribuzione del punteggio per il credito scolastico. Che il ministro della pubblica istruzione non rispetti le sentenze del Tar non una novit. Gi in altre occasioni la Gelmini ha fatto orecchie da mercante ignorando

tra il governo Berlusconi e il Vaticano si sono acutizzate in seguito alle nuove leggi razziste approvate dalla maggioranza parlamentare in materia di immigrazione. Ci preoccupa il destino della scuola pubblica che gi oggi, oltre ad essere sempre meno pubblica, ha perso la propria funzione di formare individui liberi ed autonomi con una propria capacit critica, dove lo studente si trova nella condizione di sorvegliato speciale sotto lo stretto comando dello stato, delle imprese e della chiesa. Non sufficiente la sentenza di un tribunale amministrativo per determinare la laicit della scuola. Essa non pu che affermarsi attraverso le lotte di autodeterminazione di tutti i soggetti che la costituiscono e la conquista di spazi di libert ed autonomia dove sviluppare percorsi e pratiche di autogestione e autorganizzazione, liberi dal controllo di chi ci vuole docili e subordinati allautorit dello stato e al dogmatismo religioso. Linus
Se vuoi partecipare anche tu alla campagna un fazzoletto giallo contro le ronde militari a Pordenone puoi scrivere a: antironde@gmail.com La campagna prevede info-point in giro per la citt con banchetti informativi e interventi al microfono dove si distribuiranno i fazzoletti; dopo P.zza Risorgimento e P.zza XX Settembre comunicheremo le prossime tappe. Esiste anche un gruppo su facebook dove iscriversi e rimanere aggiornati: http://www.facebook.com/event. php?eid=116556387899&index=1

le ordinanze sospensive del tribunale amministrativo. Come quella datata 5 giugno 2009, per cui il Tar del Lazio aveva accolto i ricorsi dei precari contro il decreto con il quale si era stabilito che per lassegnazione dei posti in cattedra chi avesse fatto domanda in altre province oltre alla sua avrebbe dovuto mettersi in fondo alla lista azzerando il punteggio, consentendo cos a tutti quei precari che volessero cambiare provincia linserimento a pettine (mantenendo cio lo stesso punteggio in diverse sedi) e non pi in coda. Non ci stupisce la subalternit dellattuale governo di destra alle volont della chiesa cattolica (non lo era forse anche il precedente governo di centro-sinistra?), soprattutto nel momento attuale in cui le tensioni

continua da pag. 1 UN FAZZOLETTO GIALLO CONTRO LE RONDE A PN

a questa presenza militare per poi passare alle vie di fatto contro disoccupati e licenziati in rivolta (si veda la recente lotta degli operai dellINSSE in Lombardia gestita fino alla fine da decine di poliziotti, carabinieri e militari armati) sempre maggiori oltre alle possibili proteste antimmigrati, frutto di societ multietniche, con rigurgiti xenofobi e razzisti (assalti a campi ROM, atti incendiari contro stabili dimmigrati ecc.) causate dalle politiche dodio e divisione a danno della povera gente secondo la sempreverde strategia della guerra fra poveri; - nello specifico invece la mossa di tipo propagandistica (cavalcando le paure della gente) e di guerra interna tra il PDL e la Lega Nord che finora lha fatta da padrona su questo terreno ottenendo decreti uno dopo laltro tra cui il pacchetto sicurezza dove sistituzionalizzano le ronde padane. Insomma militari contro ronde, questo la mossa di bilanciatura politica sulle spalle di tutti, dei nostri reali bisogni e coi nostri soldi. Noi riteniamo che queste politiche, e le azioni governative e amministrative che ne derivano, sono solo fumo negli occhi per distogliere la gente dallottenere quella sicurezza reale a cui ognuno di noi ambisce: - asili, scuole e universit decenti per tutti, con maggiori investimenti nella ricerca - cure e prevenzioni accessibili a tutti dove lattenzione sulle persone prevalga su quella del business - un reddito sicuro e non precario, una pensione dignitosa e una vera sicurezza nei posti di lavoro dove ogni anno un bollettino di guerra Sono proprio queste necessit primarie negate a tanti e sempre pi a rischio per molti ad alimentare insicurezza e sono invece televisioni e giornali dei privilegiati con una disinformazione martellante a canalizzare il malcontento e la rabbia verso i pi deboli di modo che i loro provilegi e le loro propriet siano al sicuro: a loro che servono sempre pi polizia, carabinieri ed esercito non a noi! Pordenone al terzo posto tra le citt pi sicure dItalia e all87 con il minor numero di reati, questa la realt ed per questo che ci rifiutiamo di vedere militarizzate le nostre strade, se si vuole cercare truffatori e delinquenti consigliamo una veloce verifica presso il parlamento italiano dove troveranno indagati, inquisiti e condannati in via definitiva per i pi disparati reati, quelli di chi avendo poco o tanto potere lucra e ruba dal portafogli della gente che fatica ad arrivare alla fine del mese. 5

antimilitarismo a lavoro non lavoro

PICCOLO

MANUALE

DI

AUTODIFESA

LEGALE

LA NORMA CHE REGOLA LE RONDE MILITARI La disposizione normativa che regola la presenza dellesercito per le strade quella che abilita i militari come P.S. (Pubblica Sicurezza), questo consentirebbe loro effetivamente di CHIEDERE I DOCUMENTI per i controlli ordinari MA linghippo legislativo si trova nella NON ABILITAZIONE a P.G. (Polizia Giudiziaria) per cui laddove uno si rifiutasse di fornirglieli non potrebbero intervenire in nessun modo. Per rimediare a questa contraddizione normativa stato disposto che ogni ronda di militari sia accompagnata da un poliziotto o carabinere che invece ha lagibilit sia di P.S. sia di P.G. COME COMPORTARCI? La campagna del fazzoletto giallo sinserisce a pieno titolo in quella pratica diffusa conosciuta come disobbedienza civile: a tutti gli effetti un atto pubblico di protesta a connotazione politica con lintento di delegittimare la presenza dei soldati. Per tanto se sono i militari a chiederti idocumenti NON mostrarglieli e procedi in 2 modi: - ti rifiuti di mostrare i documenti e attendi (senza allontanarti) che sia il poliziotto o il carabiniere a chiederteli; - ti rifiuto di mostrare i documenti e ti rivolgi direttamente al poliziotto o carabinere mostrandoglieli senza attendere che te li chieda; Entranbe le possibilit sono possibili tutto dipende da quale ritiene pi adatta alla tua sensibilit. COMPORTAMENTO DA TENERE - evita di avere toni aggressivi e di viverla in modo teso o ansioso, stai praticando una scelta di libera espressione del dissenso con lintento di COMUNICARE le tue idee e il tuo sentire. Non arrabbiarti, al contrario resta sereno ma risoluto nel considerare solo lagente come referente e non i militari. IN CASO DI CONTENZIOSI O ABUSI DA APRTE DEI MILITARI O DEGLI AGENTI? Resta sempre tranquillo, non lasciarti andare in improperi o alzare i toni della discussione, fai in modo che durante il contraddittorio con la ronda ci sia sempre qualche testimone od osservatore nei pressi di modo da poter dimostrare successivamente la tua condotta ed eventualmente i loro eccessi o abusi; se la cosa degenerasse e volessero portarti in questura chiedi di poter chiamare lavvocato di fiducia (348.6759714), non possono negartelo in nessun modo; avvisa subito altri compagni/e di modo che parta il TAM TAM (passaparola) e nel pi breve tempo possibile un gruppo di persone faranno pressione in questura e prefettura affinch tu venga rilasciato immediatamente denunciando a giornali e tv quanto successo.

IL CAMEO DELLOZIO
Come in un film lozio entra di scena nella nostra vita solo come una partecipazione straordinaria. Nessuno, n a scuola n in famiglia, ti invita a prendere il tempo necessario per capire te stesso, per sviluppare le tue attitudini, per il divertimento fine a se stesso bens in ogni luogo vieni preso per mano ed avviato verso un possibile lavoro futuro, magari che ti soddisfi e, se proprio hai culo, in cui ti diverta; ma questi sono dettagli ininfluenti, limportante che sia fonte di guadagno. Anche chi ha una passione e vuole vivere consacrandosi ad essa deve trovare il modo di mercificare questo suo amore. Chi non lavora non fa allamore, si cantava, oggi chi non lavora non solo non fa, ma soprattutto non ; non un cittadino prima di tutto, ovvero parte della societ; anzi, il non lavorare, o il lavorare lo stretto necessario per vivere, vengono visti come fattori antisociali. Del resto, mi si pu opporre, per vivere bisogna lavorare , sempre stato cos e sempre sar. Bene come entre a questa serie di articoli sul mio argomento preferito, lozio appunto, vorrei confutare questa frase allapparenza semplice diretta e naturalmente ovvia. Prima di tutto dobbiamo intenderci su cosa significa vivere, e questo implica necessariamente domandarci quali sono le nostre reali esigenze. Oggi il panorama delle necessit praticamente infinito:

lultimo ritrovato della microelettronica, la macchina superveloce-sicura-ecologica-cerchiinlega-sediliergonomici-percittcampagnaemare-piccola media ma soprattutto grande, elettrodomestici di ogni genere e forma, giochi per grandi e piccoli, mobili, tutto reperibile in un caleidoscopio di forme e colori, in una parola ci di cui proprio non possiamo fare a meno sono cose. Abbiamo ridotto il nostro universo ad un mondo di cose in cui chi possiede di pi ha anche pi potere. Siamo cos presi da questa frenesia che abbiamo cosificato anche i rapporti attraverso i servizi alla persona. Hai un bambino? Ecco che c lautoma in pelle umana che lo fa divertire, mangiare, imparare, piangere e dormire al posto tuo. Hai un anziano? Abbiamo lultimo ritrovato di badante a cui lavere una laurea e il sapere almeno tre lingue servito ad accudire correttamente il tuo pupolotto attempato. Il tuo tempo libero, poi, viene agevolato da plotoni di donne, pi, e uomini, meno, che svuotano la tua vita domestica di ogni significato. Ora che hai tutto questo cumulo di tempo cosa vuoi fare se non divertirti?

... Qui si apre il libro degli effetti speciali per convincerti che solo un prodotto ben confenzionato per te da professionisti pu permetterti di usufruire al meglio del tuo tempo cos ben liberato. Cinema, teatri, stadi, navi, centri commerciali, luoghi sparsi per il mondo sono le nuove cattedrali della tua vita passiva. Del resto se tutte lenergie si esauriscono nel lavoro non ti rimane nulla da dare, sei troppo stanco per condividere un breve scambio di opinioni con una cassiera, un passante, la persona seduta proprio davanti a te in treno, figuriamoci se riesci a coinvolgerti in estenuanti discussioni con gli amici. Preso dalla frenesia non hai le forze per concentrarti sulle tue mani e pensare a cosa puoi creare con esse per te e per gli altri o solo perch ti va. Allo stato attuale ci che ti rende felicemente triste produrre e scambiare denaro; sei ridotto alla tua sola funzione riproduttiva riconosciuta per un mondo che non altro se non realt fabbricata. Il lavoro utile a produrre questa societ ha creato un universo totalmente paralizzato nel suo profilo di societ del lavoro totale, in cui il lavoro crea produce e distrugge altro lavoro. Un mondo in cui lozioso che non crea e non produce nulla di mercificabile in modo tangibile da tutti additato come il nemico: colui che contro 6

il lavoro. Colui che, in realt, vuole affrancarsi da questa schiavit moderna che il rapporto salariale per fare altro. Hai mai provato a pensare a come siamo arrivati a tutto questo? Perch anche in questa storia, la nostra, esiste un prima e questo prima non era cos. Un tempo in cui i vari mestieri venivano definiti sordidae artes, dove il cittadino era colui che fuggiva il lavoro salariato come la peste perch il tempo per vivere doveva essere dedicato agli amici e alla res publica. Una volta questo era reso possibile dagli schiavi, vero, ma le nostre macchine non sono certo servite per liberarci e offrire a tutti lo svago e la libert. Se non si cambiano alcuni fattori il risultato non cambia la maggior parte delle societ occidentali sono state e sono fondate su una qualche forma di servit. Ma non esiste ancora un sar. Del resto un utopia cos se non unintegrazione ideale di una situazione politica o sociale esistente, che pu risolversi in una specie di evasione dalla realt vissuta, ma pu anche accadere che lutopia diventi una forza di trasformazione della realt in atto e assuma abbastanza corpo e consistenza per trasformarsi in autentica volont innovatrice. Del resto la Storia stessa ci mostra quante civilt che si consideravano e si volevano eterne sono oggi estinte. Ma questa unaltra storia... Tikkasun

scuola

dibattito

TRICOL O R E ? NO GR A Z I E .
Rosso il sangue dei caduti per la patria, verde il colore dei nostri campi e bianco il simbolo che essa pura. In pratica questo il significato di quei tre colori che sventolano sulla bandiera italiana. Il tricolore il simbolo della nazione. Esso il simbolo che ci unisce. E il simbolo della nostra adorata madre patria. Questo quello che pensa il popolo di quel tessuto ornato di tre colori. Ma siamo assolutamente sicuri che il tricolore, come ogni altra bandiera, sia un simbolo di nazione e di purezza? Sin dai tempi antichi la maggior parte delle guerre si sono svolte a scopo territoriale, ovvero uno spargimento di sangue solo per ampliare i confini del proprio Paese (o impero nei secoli passati). Inoltre non mi pare che il tricolore rappresenti il popolo, ma bens il governo. La bandiera compare nella sede parlamenta7

re, fuori dalle questure, nelle ambasciate, nelle varie sedi del G8 Dunque come pu essere il nostro simbolo se viene adoperato solo dai nostri padroni? Ogni bandiera rappresenta un confine, per cui la diversit fra gli uomini. Ma chi che ha deciso questa diversit? Ironia della sorte sempre i vari governi. Rimaniamo ora sempre sul nostro Paese. LItalia uno stato composto da 21 regioni ufficiali dopo la Seconda Guerra Mondiale. Ma non forse strano che ogni regione ha una sua lingua, una sua tradizione e per giunta una sua bandiera? E non per giunta strano che ci sono cos tante discriminazioni tra nord e sud? Come pu un Paese definirsi una nazione se al suo interno ci sono cos tante diversit? Pensiamo, inoltre, allamerica. Come sono nate quelle bandiere e quei confini? Gli europei sterminarono gli abitanti originari di quel continente per colonizzarla a loro piacimento. E oggi la societ neanche considera il massacro del popolo nativo americano. I pochi superstiti sono tenuti come bestie mentre gli stranieri dominano il loro Paese nativo. Stessa cosa in Italia. Come si unific il nostro Paese? Garibaldi non fu un eroe, ma un conquistatore. Fece scorrere sangue a palate per ottenere ununificazione forzata. Si, possiamo pure dirlo, lItalia fu unificata per bisogno non perch cera un motivo preciso; pensiamoci, non eravamo forse noi divisi in piccoli staterelli mentre il resto delleuropa era rappresentata da stati con confini molto estesi? Probabilmente la nascita dello stato italiano avvenne anche per un fatto militare. Se gli altri Paesi avessero scatenato una guerra contro di noi, per come eravamo messi non avevamo modo per difenderci. Inoltre pensiamo al Friuli, non eravamo noi sotto gli austriaci per uninfinit di tempo? E poi siamo passati allo statuto italiano. Forse dovremmo essere i primi a non parlare di nazione.

Il nocciolo di tutto ci che le bandiere e i confini sono stati fatti dalluomo, non che esista un confine naturale. Le isole potrebbero essere un confine naturale, ma anche esse sotto una bandiera. La bandiera solo uno straccio messo li a sventolare per ricordare alle persone che c chi pi debole e chi pi forte e che non esiste uguaglianza fra noi esseri umani. Solo lignoranza delle persone porta a credere che sia un simbolo che ci rappresenta, un simbolo che riassuma la nostra storia e non un simbolo che discrimini i popoli. Ma dove sta scritto che dovremmo riconoscere lautorit di una bandiera? Quando luomo nato non cerano n Italia, n Stati Uniti, n Germania, ecc Cera solo il MONDO. Non penso che millenni or sono ci fosse una dogana con dei poliziotti a cui dovevi mostrare il passaporto per poter andare in un posto. Il pianeta Terra di ogni singolo individuo e non sar un pezzo di stoffa che dovr impedirci di muoverci a nostro piacimento; non sar un pezzo di stoffa a darci unetichetta che non ci appartiene (italiano, americano, tedesco) e di certo non sar un pezzo di stoffa che rappresenter la storia dellumanit. Siamo nati internazionalisti e non cittadini di un confine. Siamo nati con lopportunit di essere uguali lun laltro e non differenti. E siamo nati con una testa che funziona e di certo i potenti non ci potranno manipolare. Io non accetto il tricolore o qualsiasi altra bandiera mi venga sbattuta in faccia. E voi che farete, continuerete ad accettare le diversit fra i popoli e di considerare sacro e intoccabile uno stemma che ha sparso solo sangue? Tutti noi non siamo figli di una nazione, noi tutti siamo FIGLI DEL MONDO. DarioPunk

storia & idee

L A L I B E R TA I L L U S O R I A
Esiste unopinione molto diffusa secondo cui il mercato e la produzione costituirebbero delle marionette guidate dai bisogni che si esprimono allinterno del corpo sociale. Approfondendo tale intuizione si trovata, guarda caso, una delle tante giustificazioni della nascita del sistema economico capitalistico moderno: esso sarebbe scaturito provvidenzialmente allorquando la domanda di beni del mercato avrebbe surclassato lesigua offerta rappresentata dai prodotti dellartigianato e dellagricoltura antiquata. La base delleconomia capitalistica, infatti, costituita, oltre che dal monopolio oligarchico dei principali mezzi di produzione, anche dalla presenza di un mercato esteso ed estendibile potenzialmente allinfinito. Questo secondo fattore ha determinato, in particolare, la genesi della moderna forma di sistema capitalistico. Lespansione del mercato su scala planetaria (la cosiddetta globalizzazione) ha rappresentato fin dagli Ottanta non tanto un punto di forza o una libera scelta frutto di ponderate decisioni dellentourage economico occidentale, quanto una necessit intrinseca al suo stesso sviluppo. Ai prodromi dellera del capitalismo si manifesta, difatti, lesigenza di porre le fondamenta, scientificamente provate, che avrebbero reso necessario linstaurarsi del nuovo regime economico. Thomas R. Malthus, con la sua celebre, quanto banale e fortemente criticata, distinzione tra progressione geometrica e progressione aritmetica che avrebbe interessato rispettivamente la crescita della popolazione e quella delle risorse, non ha fatto altro che fornire, contro i suoi cinici propositi, unargomentazione a favore della produzione massificata dei beni di consumo. Accanto alla spinta propulsiva della produzione lo sviluppo storico del capitalismo ha visto affiancarsi, parallelamente, la costituzione di un mercato sempre pi ampio e diversificato. Ora, ci sembra di scorgere che le possibili interpretazioni di questo fenomeno possono essere ridotte a due principali alternative. La prima , per cos dire, la versione ufficiale, secondo cui (come sopra) il sistema economico tuttora vigente ha rappresentato nel corso della storia delluomo una sorta di manna celeste, calata sulla terra per porre fine alla millenaria carenza di risorse e beni necessari alla sopravvivenza. Lulteriore interpretazione, sempre possibile e, secondo il nostro punto di vista, pi giustificabile della prima, si rivolge alla capacit tipica di qualsiasi istituzione (compresa, dunque, quella economica) di costituire e tenere attive le condizioni che la rendono possibile. In questo senso si

nemente compiuta allinterno di questi grandi templi dellera contemporanea, i centri commerciali, in cui ogni desiderio del consumatore, lindividuo-tipo, pu trovare la propria realizzazione. Tutto ci va letto sotto una prospettiva diversa da quella usuale: dobbiamo chiederci, che cosa sta a fondamento dei desideri e dei bisogni del consumatore? Se la logica capitalistica stata capace di pianificare razionalmente secondo le proprie esigenze un lato del sistema economico, ovvero la produzione; da pi di un secolo essa gestisce e controlla anche il versante dei bisogni e dei desideri degli individui: non esiste alcuna dialettica, perci, di domanda-offerta. Non affatto un caso che luomo comune trovi allinterno di un centro commerciale tutto ci di cui sente libera-mente il bisogno. Non si tratta nemmeno del risultato atteso di un campagna informativa tesa a svelare gusti e idiosincrasie della gente. Ancor prima di varcare le soglie del tempio, bisogna innanzitutto abbracciare una certa religione, in questo caso quella del produci-consuma e sarai felice; in secondo luogo necessario possedere gi idealmente le alternative verso cui indirizzare la propria libera scelta. In questo modo il concetto di libert subisce una limitazione esiziale, dal momento che viene identificata con la semplice libert del fare, ovvero di realizzare i propri desideri, volont e progetti. Tale concetto di libert alla base del pensiero liberista (e neoliberista) moderno e ha finito per condizionare le incomprensioni e i pregiudizi rivolti al pensiero anarchico, che ha finito per essere identificato con il caos, lassenza di ordine e rispetto reciproco tra individui selvaggiamente protesi al soddisfacimento di bisogni egoisticobiologici, risultato di una esagerazione (per citare un noto filosofo vicino agli ambienti neoliberisti) della libert del fare. Ma in questo modo si tradisce lessenza dellanarchismo e dello stesso movimento anarchico. Il pensiero fondamentale della prospettiva libertaria (e non liberista) , infatti, quello relativo alla libert del volere, che sta a fondamento di qualsiasi altra libert potenziale. Lunico imperativo su cui si radica una possibile morale anarchica (in senso lato) quello che dice allindividuo: diventa te stesso. A partire da tale idea regolativa pu svilupparsi una societ non oppressiva, una comunit di uomini uniti dallamore per la libert, nellunico vero senso del termine. Marco

tratta di invertire il rapporto tradizionale tra i due principi fondamentali della domanda e dellofferta e, allo stesso tempo, quello tra i bisogni della societ e la produzione capitalistica. Questo ci permetter di avere una visione pi ampia non solo della questione storica circa la genesi del sistema basato sul capitale, ma anche di cogliere sotto un profilo critico lattuale conformazione economico-societaria che esso venuto ad assumere. Solo cos sar possibile sottrarre alleconomia attuale quel carattere di ineluttabilit che le viene continuamente assegnato, non solo da gente comune ma anche da eminenti scienziati ed economisti. Rivelare, invece, il principio coercitivo che parte integrante della cosiddetta societ dei consumi, contribuir a sfatare il mito liberista secondo cui leconomico lunico luogo in cui sia legittimata la libert dellindividuo, altrimenti repressa allinterno della sfera politica. Tale magra libert si riduce, infatti, alla scelta del prodotto di consumo, che viene solen-

Il termine anarchia ,purtroppo, ancora oggi avvolto nella confusione nellimmaginario della maggioranza degli individui. Esso infatti viene solitamente associato al caos, al disordine, alla violenza,o,peggio ancora, pur riconoscendolo come dottrina socio-politica,viene accostato in modo superficiale al nichilismo o al terrorismo. Tutto questo avviene perch tanto la storia del pensiero anarchico quanto quella del suo movimento sono ben poco conosciute e volutamente tenute in ombra. Il pensiero anarchico un pensiero complesso, talvolta contraddittorio che ha una sua storia peculiare e un proprio originale nucleo teorico-concettuale, che lo distingue da altre dottrine politiche, come il socialismo o il liberalismo, e che lo rende in un certo senso pi ampio di queste, in quanto tende ad occuparsi dellintera vita umana e non soltanto della gestione politica o di quella economica. Ma ci che soprattutto lo distingue dalle altre dottrine politiche, che per lanarchismo non esiste una umanit astratta (di cui invece trattano tanto il liberalismo quanto il socialismo di stato e il comunismo autoritario), ma singoli uomini concreti. E quindi di fondamentale importanza lautodeterminazione di ogni singolo individuo, che unico e diverso da tutti gli altri, e il suo totale e pieno diritto di scelta, di consenso o di rifiuto. Lanarchismo non deriva da riflessioni astratte di qualche intellettuale o filosofo, ma dalla lotta diretta dei lavoratori contro il capitalismo, dalla ribellione degli oppressi contro i loro oppressori, dai bisogni e dalle necessit di questi uomini e dalle loro aspirazioni di libert ed eguaglianza. I pensatori anarchici, quindi, come ad esempio Bakunin o Kropotkin, non inventarono lidea dellanarchismo, semplicemente la scoprirono nelle masse oppresse e sfruttate e la rafforzarono, la chiarirono e la divulgarono. Lanarchia un pensiero concreto e radicato nel mondo che lo circonda, aperto a tutti quanti gli uomini, essa non sogna mondi ultraterreni, ma si occupa di questo dove vi9

ANARCHIA E ORDINE *
viamo. Lanarchia in senso astratto non ha senso per gli anarchici, le idee da sole non significano nulla, ma vanno messe in pratica nella vita di tutti i giorni, in quella pubblica come in quella privata, tentando di realizzare in ogni gesto, singolarmente e in comunione con gli altri, quel mondo pi umano, pi libero, pi giusto, che al centro dellideale anarchico. Ma quali sono i caratteri fondamentali del pensiero anarchico? Quali i suoi valori di riferimento? Intanto bisogna riuscire a capire che anarchia non

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smo fecero propri questi valori, ma linterpretazione anarchica profondamente diversa: se per il socialismo il valore principale di riferimento luguaglianza e per il liberalismo la libert, per lanarchismo tali valori sono del tutto inscindibili e non possono che darsi contemporaneamente. Ci che importante rilevare che laffermazione anarchica della libert, individuale e sociale, radicale e completa, e si unisce allaltrettanto radicale critica nei confronti del principio di autorit, nei confronti del potere e del dominio in quanto tale. Lanarchismo ne ha combattuto perci ogni manifestazione storica, in particolare la forma politica assunta dal dominio nella societ moderna: lo stato. La critica anarchica colpisce quindi lautoritarismo in ogni sua forma, le gerarchie, le istituzioni oppressive nemiche dellautodeterminazione e della libert, le disuguaglianze e le ingiustizie sociali, quindi la propriet privata, lappropriazione della ricchezza, lo sfruttamento del lavoro altrui, e in tempi pi recenti lo sfruttamento delle risorse naturali e ambientali, lo sfruttamento animale, linquinamento e lo spreco.Lanarchismo critica inoltre le barriere nazionali e le disuguaglianze tra i popoli, e il concetto di patria, in nome della quale troppi uomini hanno perduto inutilmente la vita. Non le guerre tra i popoli, tra gli oppressi, quindi, ma ununica guerra agli oppressori, ai potenti, che per i loro interessi hanno sempre sacrificato la vita dei giovani, dei lavoratori, dei proletari. Inoltre lanarchia non una forma estrema di democrazia: se nella democrazia sovrano (teoricamente) il popolo, per gli anarchici sovrano deve essere lindividuo, che non ha alcun bisogno di delegare ad altri la gestione dei suoi interessi n di essere rappresentato, e che ha pieno diritto di scelta. Inoltre, il pensiero anarchico nega il diritto di qualsiasi maggioranza di imporre la sua volont a una minoranza. Nega quindi valore in s alle leggi degli uomini. Qualsiasi legge deve comparire prima di tutto davanti al tribunale della nostra coscienza. disse Elise Reclus, geografo anarchico francese protagonista della Comune di Parigi. N pu lanarchismo essere qualificato come ideologia, perch sempre aperto, mai dogmatico, contrario da sempre a
* Pierre-Joseph Proudhon

significa affatto disordine, ma casomai il suo contrario, infatti essa tenta di ritrovare, di ricostruire quello che lordine naturale delle cose e della vita, deformato e stravolto nel tempo dalle varie forme di sopraffazione, di dominio, di sfruttamento e di potere. (Il governo sulluomo da parte delluomo la schiavit diceva Pierre-Joseph Proudhon) Possiamo citare come valori di riferimento quelli emersi dalla Rivoluzione francese: libert, eguaglianza, solidariet. (Valori che non hanno poi trovato, a seguito di quella lunga e sanguinosa vicenda, la loro vera e piena applicazione e realizzazione). Anche il liberalismo e il sociali-

qualsiasi astratta norma morale e a qualsiasi servit del pensiero. Questo sogno e questo progetto sono stati descritti e rincorsi in modi diversi, visto che lanarchismo non possiede una sola anima, ed al suo interno hanno sempre convissuto approcci differenti, tra cui quello rivoluzionario tout court, che considera legittimo il ricorso alla violenza per distruggere gli istituti del dominio, quello gradualista, basato principalmente sulla costruzione graduale e pacifica, quello educazionista o pedagogico, che mette al primo posto leducazione del popolo, la diffusione di una cultura libertaria e il risveglio delle coscienze, anche se queste distinzioni sono in qualche modo arbitrarie e discutibili, un po perch i confini non sono cos netti e poi perch lanima pi profonda in realt una sola, ed lamore per la libert nella sua espressione pi alta. Solo una autentica libert in questa vita e in questo mondo pu rendere felici gli uomini e in grado di sviluppare al meglio le loro qualit di esseri umani. A questo ideale di libert (tuttaltro che egoistico) molti anarchici hanno dedicato o sacrificato la propria vita e continuano tuttoggi! Giulia
Per avere unidea di approfondimento sulla storia dellanarchismo, lidea e lattualit anarchica consigliamo i seguenti spunti in internet: - http://ita.anarchopedia.org - http://www.socialismolibertario.it/profililib.htm (monografie anarchic@) - http://www.collegamentiwobbly.it/ old_site/enckell2.htm (piccola storia dellanarchismo) - http://www.zapatapn.org/index. php?option=com_docman&task=doc_ download&gid=4&&Itemid=26 (Bolscevismo ed Anarchismo) - http://www.socialismolibertario.it/pedagogia.htm (pedagogia libertaria) - http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/345/89.htm (attualit dellanarchismo)

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antirazzismo

L A M B U L AT O R I O P E R C A L N D E S T I N I A P N
Quello che sta avvenendo nella nostra provincia grave e non che lennesimo attacco verso gli immigrati, lanello debole della cittadinanza, perch attaccare gli immigrati senza permesso di soggiorno oggi significa prepararsi ad attaccare quelli regolari dopo e cos via aggredendo poi i lavoratori licenziati, ricattabili, i disoccupati ed ancora i precari. Perch il vero razzismo si attua partendo dalle fasce pi deboli, canalizzando verso di loro le frustrazioni e la rabbia della gente che gode di maggiori diritti oggi e li vede erodere sempre pi. Quando la crisi avr inferto il colpo su questi ultimi toccher a quelli appena pi sopra nella gerarchia sociale dello sfruttamento e della subalternit. Restare indifferenti a fronte di unaggressione al diritto di essere curati, ai diritti primari e fondamentali che ogni essere umano dovrebbe godere non solo razzista ma fascista nel senso pi profondo che la storia abbia mai insegnato; quando si promulgavano le leggi razziali, si limitavavo le libert di genti diverse fino alla loro effettiva segregazione. Lidea che una democrazia sia immune da queste derive un mito pericoloso perch tragedie come quelle accadute in Europa sono nate proprio nelle culle liberali cos come le guerre mondiali sono scoppiate proprio nelloccidente considerato civit superiore. Questo atto violento, perch dietro ad una legge si cela lo stato che ha il monopolio assoluto della violenza, fa parte di una strategia politica di lunga data di un partito come la Lega Nord che in un clima montante di paure e insicurezze rivendica la propria vocazione antimmigrato e se sono passati 8 anni da quando Bossi proponeva di affondare le carrette dei clandestine con I cannoni della Marina il passo verso I respingimenti disumani stato breve, mentre il Pacchetto Sicurezza praticamente legge dello stato! A Pordenone la Lega, assieme a tutto il centrodestra e ad alcuni centrosinistri superpartes manifestava il proprio appoggio allapatheid israeliano pochi mesi fa al grido di Pordenone cristiana, mai mussulmana ed ora evidente, per chi vuole davvero aprire gli occhi, di quali valori cristiani portatrice: discriminazione, odio, prepotenza e persecuzione. Noi crediamo che il diritto alla felicit appartenga a tutti ma soprattutto pensiamo che il diritto ad essere curati, accuditi, aiutati a sfuggire guerre, carestie, torture, povert e persecuzioni sia fondamentale per sentirci a posto con la nostra umanit. Negare una visita ad un uomo, donna o bimbo clandestino ripugnante, chiudere lambulatorio a Pordenone significa condannare alla sofferenza se non peggio migliaia di persone in tutto il Friuli. Cosa racconterai ai tuoi figli? Cosa risponderai ai tuoi nipoti quando fra molti anni anni leggendo cosa succedeva anche a Pordenone ti chiederanno: e tu cosa hai fatto per opporti? Iniziativa Libertaria 10

recensioni
AFGHANISTAN SENZA PACE
Marco Rossi AFGHANISTAN SENZA PACE Cronache di guerra 2001-2006 150 pp. 8,00 ed. Zero in Condotta

femminicidio

Per cercare di capire la guerra in Afghanistan necessario intraprendere un lungo e scomodo viaggio attraverso secoli, montagne, frontiere e campi di papaveri. Solitamente, tutto viene fatto risalire all11 settembre 2001, data feticcio per linizio di quella guerra al terrorismo, contro la cui logica milioni di persone si erano mobilitate senza se e senza ma. Ma accettare tale punto di partenza significa gi aver scelto una ricostruzione senza memoria. Daltra parte, nessun governo vuole ammettere che, dopo cinque anni dallinizio della missione Enduring Freedom, questa terra non ha ancora conosciuto pace e chi aveva cinicamente puntato sulla roulette della guerra per poter realizzare i propri affari ha visto naufragare i suoi calcoli. Lambiguit democratica si rivela persino nel linguaggio: nessuno si riferisce alla guerriglia o alle rivolte popolari in quanto tali, preferendo usare espressioni quali terroristi e criminali, identiche a quelle usate dalla propaganda sovietica durante loccupazione dellAfghanistan degli anni Ottanta. Da qui la necessit di opporsi alla disinformazione, quale primo passo per opporsi a questa guerra in cui lItalia resta coinvolta e arruolata.

NE OBBEDIRE, NE COMANDARE
Francesco Codello NE OBBEDIRE NE COMANDARE lessico libertario 2009 160 pp. 13,00 ed. Eleuthera Questo libro si avvicina allidea anarchica a partire da una prospettiva inconsueta e originale, cio attraverso parole chiave che spesso non hanno apparentemente nulla a che vedere con unideologia politica. Quella che viene esposta infatti una visione dellanarchismo come particolare scelta di vita, declinata attraverso lemmi che rimandano a una prospettiva esistenziale piuttosto che a una opzione politica. Il che risponde a due scelte ben precise: una riguarda lautore, che cos vive il suo anarchismo, laltra assolve allobiettivo di rivolgersi a un lettore giovane, a digiuno e magari anche refrattario alle stanche e obsolete discussioni politiche e ideologiche. Un anarchismo quindi da spendere nella propria vita quotidiana, qualche cosa di significativo e di utile per chiunque desideri cambiare se stesso mentre contribuisce a cambiare il suo ambiente.
Siamo tutte Sanaa perch tutte potremmo essere vittime di qualche uomo che ci ritiene di sua propriet; che per questo ci uccide, per questo ci violenta, per questo ci insulta, per questo usa la nostra immagine e ci tratta come oggetti, per questo ci offende. Nei soli mesi di luglio e agosto, dalla cronaca di questo paese abbiamo contato 30 femminicidi (1); una donna uccisa ogni due giorni. Generalmente donne uccise per mano dei rispettivi mariti, semplicemente perch come lo sciagurato padre di Sanaa non volevano che la loro donna trasgredisse la loro volont, o, ancora pi sciagurati, decisi al suicidio non hanno saputo morire senza trascinarsi dietro anche il resto della famiglia; che la loro donna non gli sopravvivesse; che quellestremo atto fosse il certificato unico di propriet esclusiva, inconfutabile, eterna. Succede spesso; successo da poco anche in Friuli (2). Nessuno si scomposto. Oggi, dopo lefferato assassinio di Sanaa per mano del padre, apprendiamo che tutte le gerarchie del potere: Governo, Regione e Provincia si costituiranno parte civile. Dal locale Messaggero Veneto rimbombano i proclami morali di Ferdinando Camon (3) e scintillano le spade di fuoco degli arcangeli della Santa Padania. Tutte le anime belle che non abbiamo mai sentito prodursi nemmeno in flebili guaiti per le tante donne uccise dai coltelli, mazze e martelli nel caldo cuore della famiglia cristiana dove ogni buon credente pu praticare una shaara tutta sua. Non un fiato per le donne di altra nazionalit uccise da uomini di pura razza italiana. Silenzio di tomba. Diteci: perch? Perch lassassino un marocchino. Punto. Morale ad personam. Dimmi chi sei e ti dir come ti giudico. I conti tornano. Tornano i conti con il G8 contro la violenza sulle donne che si da poco concluso a Roma in coda e a margine di quello pi famoso nonch inutile de lAquila. La ministra di un governo che si sta distinguendo -grazie alle battute idiote del suo premier- per il massimo disprezzo nei confronti delle donne, si fatta il restyling attraverso questa iniziativa voluta dal dicastero che potremmo chiamare delle Papi Opportunit. Barbara Spinelli (4) ne fa una lucida cronaca intitolata appunto: Carfagna contro patriarcato degli altri. Quello delle mutilazioni genitali femminili, quello che copre le donne col burqa, quello che ha armato la mano del padre di Sanaa ma soprattutto quello che permette di nascondere e ignorare il patriarcato di casa nostra. Chiamiamo patriarcato il silenzio intorno ai femminicidi di cui abbiamo detto, gli stupri, le violenze, le molestie e le ancor pi odiose insinuazioni sulla moralit delle donne quando ne sono vittime; chiamiamo patriarcato tutta la subcultura di oggettificazione della donna che per prime le televisioni del premier elargiscono a reti unificate; tutta la pubblicit sessista che pervade le nostre vite a goduria della volgarit maschile senza che alcun moralista alla Camon si inalberi e chiamiamo miserabile patriarcato lennesima operazione che vedr la libert di scelta delle donne usata come moneta di scambio nella ricucitura dello strappo tra la santa madre chiesa e il governo dei papiminkia. Il silenzio del vaticano sulle fornicazioni in cambio di appoggi allobiezione di coscienza su pillola del giorno dopo, blocco della RU486, di pi restrizioni possibili allaborto, poi ci sar il testamento biologico e cos via. Intanto, mente aspettiamo di vedere lapplicazione della legge sullo stalking ci godiamo sentenze (5) come quella che stabilisce che alla donna cui unoperazione chirurgica sbagliata imped di poter avere rapporti sessuali, stato riconosciuto un risarcimento da assegnare al

SIAMO TUTTE SANAA


marito. Cio: il danno lo ha subito lei, ma ad essere risarcito lui! Che ne dite? Oggi, nel roboare di una classe politica la cui sottointesa espressione razzista ammorba ogni giudizio sulla tragedia di Montereale Valcellina; aspettando le prossime costituzioni di parte civile per le prossime donne di qualsiasi nazionalit uccise per mano di uomini di qualsiasi nazionalit, anche italiani, il nostro pensiero e il nostro cuore vanno a Sanaa, una di noi, vittima di un uomo che non la voleva lasciare libera, come Adriana (6), come A.D.M. (7) (nemmeno il nome ci hanno messo), come Tatiana (8), come Hemine (9), come Mariagrazia (10), come . DUMBLES
(1) http://burqa.wordpress.com/category/femminicidio/ (2) http://www.ecologiasociale.org/pg/dum_violsess_abisso.html (3) http://ricerca.gelocal.it/messaggeroveneto/archivio/messaggeroveneto/2009/09/17/NZ_05_SED44. html (4) http://www.zeroviolenzadonne.it/rassegna/pdfs/9 6706cee8a12339fd28ac511cfac2bf4.pdf 5)http://femminismo-a-sud.noblogs.org/ post/2009/09/04/del-diritto-di-coito-e-altre-storie (6) http://burqa.wordpress.com/2009/09/14/gliassassini-di-donne-non-vanno-mai-in-pensione/ (7) http://burqa.wordpress.com/2009/09/08/gelosiacome-alibi-di-un-altro-femminicidio/ (8) http://burqa.wordpress.com/2009/09/06/la-accoltella-e-le-da-fuoco/ (9) http://burqa.wordpress.com/2009/09/05/ancoraun-italiano-che-uccide-una-straniera/ (10) http://burqa.wordpress.com/2009/07/28/donnauccisa-da-un-uomo-solita-scusa-della-depressione/

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Hanno scritto in questo numero:

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An Arres, Dario Punk, Dumbles, Giulia, Lili, Linus, Marco, Mikail, Tikkasun.

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CHI SIAMO E COSA FACCIAMO


Iniziativa Libertaria attiva a Pordenone da 5 anni, un collettivo politico di lavoratori e studenti, precari e discoccupati uniti da affinit antiautoritarie nella costruzione di un mondo nuovo attraverso un modo nuovo di organizzarsi, utilizzando un metodo orizzontale ed autogestionario nelle decisioni. Siamo anarchici e libertari che si ritrovano presso i locali del Circolo Liberatrio E. Zapata unassociazione che attua frequenti momenti di approfondimaneto culturale (dibattiti, conferenze, convegni ecc.) delle tematiche libertarie oltre a gestire una biblioteca di quartiere, in Via Pirandello, 22 a Villanova di Pordenone presso il Prefabbrikato uno spazio sociale, plurale e autogestito che ospita anche lArcigay&lesbica di Pordenone, lAss.ne Dai un Calcio al Razzismo e due associazioni di migranti. Iniziativa Libertaria impegnata su pi fronti dallantirazzismo e in solidariet ai migranti (vedi Critical Mass contro pacchetto sicurezza e contro la chiusura dellambulatorio per clandestini) allantimilitarismo per la conversione dal militare a civile della Base USAF di Aviano, portando avanti la campagna un fazzoletto giallo contro le ronde militari in citt ed ancora sul fronte antifascista organizzando, laddove possibile in modo unitario, il 25 aprile come momento di riappropriazione della resistenza per quello che stato significa tuttora nonostante i continui revisionimi della destra e a sostegno a tutte le vittime del neonazifascismo, attualizandone i contenuti. Come collettivo solidarizziamo e favoriamo lautorganizzazione in ogni ambito, da quello sindacale a quello sugli spazi sociali, diversi di noi hanno partecipato negli anni 90 e 2000, prima con il Collettivo Arkano e poi con il collettivo Gatanegra, alle uniche esperienze di occupazioni di spazi sociali autogestiti a Pordenone. Non siamo solo apartitici, siamo coscientemente contro i partiti come strumento di burocrazia e delega che tolgono il potere decisionale dalle mani degli sfruttati innescando dinamiche di passivit, assistenzialismo e subordinazione. Siamo per la costruzione di momenti di lotta ma amche di progettualit costruendo dal basso e in modo federalista lorganizzazione di cui la societ necessita per vivere in pace e in modo solidale. Siamo anarchici, comunisti, federalisti ed ecologisti sociali.

Iniziativa Libertaria
per un mondo di libere ed uguali pordenone

per conttatre IL scrivi a: info@zapatapn.org per restare aggiornato: http://zapatapn.wordpress.org


(sul blog del circolo Zapata trovi sia lattivit politica di IL sia quella culturale del circolo)

Se vuoi organizzarti in modo autogestionario sul posto di lavoro contatta lUnione Sindacale Italia USI/AIT: info@usi-ait.org Se vuoi autorganizzarti nella scuola ed hai bisogno di sostegno contattaci: info@zapatapn.org Se vuoi attivarti contro la Base USAF di Aviano contatta il Comitato Unitario Contro Aviano 2000: cuca2000@inventati.org Se vuoi informarti e partecipare allorganizzazione della 5 edizione del Torneo Antirazzista di calcio a 5 di Pordenone contatta lAss.ne Dai Un Calcio al Razzismo: info@daiuncalcioalrazzismo.org Ci ritroviamo tutti i gioved dopo le 21,00 presso il Prefabbrikato in Via Pirandello, 22 a Villanova di Pordenone oppure tutti i sabati presso la Biblioteca Mauro Cancian dopo le 18.00.

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