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3 7JtL e

DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI

SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADKI, AI SOMMI PONTEFICI, CAIIDINAH
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLE CITTA PATRIARCALI,
ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII
ALLE FESTE PIÙ SOLENNI
,

AI RITI, ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI, CARDINALIZIE E


PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.

COMPILAZIONE

DEL CAVALIERE GAETANO MOROrsI ROMANO


. PRIMO AIUTANTE DI CAMERA DI SUA SANTITÀ

GREGORIO XVI.

VOL. XXIX.

'

Iwiy&marvt, Pop*

IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCXLIV.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORlCO-ECCLESlASTlCA

G
GEN GEN
G.rENOVEFFA o GENEVEFFA della religione. Perduti i genitori,
Nacque da un Severo e da una
(s.). ritirossia Parigi presso una signo-
Geronzia, verso l'anno 4^2, nel vil- ra ch'era sua santola, seco recan-
laggio di Nanterre, due leghe da do lo spirito della più austera pe-
Parigi distante. Passando per colà s. nitenza. Ella non mangiava che la
Germano d'Auxerre e s. Lupo di domenica e il giovedì, e non ci-
Troyes, che andavano a combattere ba vasi che di un po' di pane e di
V eresia di Pelagio nella gran Bre- alcune fave, assolutamente vietato-
tagna, tra la folla divota che do- si r uso del vino. Seguitò questo
mandava la loro benedizione, s. tenore di vita fino ai cinquant' an-
Germano per superna ispirazione ni, in cui alcuni vescovi la costrin-
distinse Genoveffa, fanciulla di set- sero ad usare d'un po' di latte e di
t'anni. Fattasela appressare coi pesce. A tanta mortificazione accop-
suoi genitori, predisse loro la futu- piava perfetta purezza , profonda
ra grandezza della figliuola, ed aven- umiltà, viva fede, carità ardentis-
do inteso da lei medesima che ar- sima, quasi continua orazione: e
dentemente bramava di dedicarsi n'era ricompensata con quelle in-

al Signore perpetua virginità,


in terne sovrumane consolazioni che
la benedisse e la consagrò a Dio il mondo non può dare, né i mon-
da quell'istante. Allora Genoveffa dani comprendere. Nullameno era
riguardossi come affatto separata d' uopo che la sua virtù fosse pro-
dagli uomini, di nuli' altro occu- vata colla tribolazione. I suoi ne-

pandosi che degli esercizi della cri- mici, approfittando della sincerità
stiana pietà e della più fervida di- con cui ella parlava dei favori

vozione. Giunta all'età di quindici straordinari che lo Spirito Santo


anni, fu presentata al vescovo del comunicavale, la spacciarono per
paese per ricevere il sacro velo ipocrita e fantastica, caricandola di
6 GEN GEN
odiose e disonorevoli imputazioni. chiesa onore di s. Dionigi di
in
Ma s. Germano chepassò per Pa- Parigi, pel quale avea speciale de-
rigi, andando seconda volta nel-
la vozione. Contribuì colle sue orazio-
la gran Bretagna, conosciutane l'in- ni alla conversione del re Clodoveo.
nocenza, prese la difesa di lei, e e Io impegnò ad innalzare la basi-
fé' tacer la calunnia. Nel ^5o mi- lica de'ss. apostoli Pietro e Paolo,
nacciando Attila d' invadere la poi compita da s. Clotilde. Final-
Francia con formidabile esercito, mente morì di ottantanov'anni, ri-

sparse in Parigi la costernazione e piena di meriti, a' 3 gennaio del


lo spavento. Genoveffa, ripiena di 5 12, e fu sepolta nel l'ecinto del-
fiducia iu Dio, promise a' parigini la nuova chiesa degli apostoli non
che allontanerebbero tanta calami- ancor terminata, la quale in segui-
tà se ricorressero ai digiuni e alle to prese il nome di lei e lo porta
orazioni. Alcune femmine si chiu- tuttora. Dell'abbazia, canonichesse,
sero con lei nel battisterio pub- e canonici di s. Genoveffa, se ne
blico, e vi passarono parecchi gior- tratta nel seguente articolo . Il

ni in orazioni e penitenze. Altri suo culto è celebre a Parigi, che


trattando la santa da falsa profe- la onora del titolo di patrona,
tessa, spinsero il loro furore a se- e deve alla sua intercessione se-
gno che sarebbe corsa pericolo del- gnalati favori. Neil' anno 1129
la vita, se non giungeva l'arcidia- un morbo crudele detto l' ardente
cono d'Auxerre portandole delle faceva strage de' parigini; e dopo
eulogie in nome di s. Germano, una solenne processione in cui fu
che signiflcavale con ciò la sua portata alla cattedrale la magnifi-
stima. Questa circostanza ispirò ca cassa di s. Genoveffa, cessò sul
ne' persecutori di lei sentimenti piìi fatto quel tremendo flagello. Papa
umani e religiosi , che si cangia- Innocenzo II, recatosi in Francia
rono in venerazione allorché mu- l'anno seguente, verificato il mira-
tando gli unni direzione alla loro colo, ordinò che se ne celebrasse
marcia, si avverò la predizione del- ogni anno la memoria il dì 26
la ebbe inoltre il do-
santa. Ella settembre; la festività poi solenne
no dei miracoli, e ne operò di stre- di s. Genoveffa celebrasi a' 3 di
pitosi a Parigi, a JMeaux, a Laon, gennaio.
a Troyes, ad Orleans, a Tours, GENOVEFFA (s.). Abbazia, ca-
per cui dilatossi la fama di sua nonichesse e canonici regolari. P. il

santità. Nell'assedio di Parigi fatto voi. VII, pag. 235 e 271 del Di-
da Childerico, Genoveffa si pose al- zionario. La celebre abbazia di s.

la testa di coloro ch'erano spediti Genoveffa era situata a Parigi [Fe-


a cercar viveri, escoitatili fino ad di] in capo alla strada detta di
,

Arcis-sur-Aube ed a Troyes, li ri- s. Genoveffa, che non formava an-

condusse illesi passando fra l'oste cora parte delia città quando fu
nemica. Dopo la presa della città, fondato il monistero. In questo luo-
Childerico, benché gentile , rese o- go eravi un cimitero ove fu sepol-
maggio alla virtù di lei , ed a sua to Prudenzio vescovo di Parigi ; e
istanza usò molta clemenza, nel s. Geno'.'effa (Fedi), morta ne' pri-

che fu imitato da suo figlio Clo- mi del IV secolo, fu ivi pur tumu-
doveo. Genoveffa fece erigere una lata. Scrivono alcuni che sulla di
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lei tomba fu eretto un oratorio di monistero, vi destinò Eude priore
legno, che il re Clodoveo I ridus- di s. Vittore come capo della x'i-
se a forma di chiesa sotto l' invo- forma, con dodici suoi confratelli
cazione de' santi Pietro e Paolo, accordatigli Gilduino.
dall' abbate
per adempiere il voto che avea Nel 1177 eletto in abbate Stefano
fatto prima delia sua partenza da di Tournay intraprese la restaura

b Parigi perla guerra contro i goti:


la cosa però non andò in tal mo-
zione
chiesa di piombo,
del monistero,
come
e coprì
ristabilì in
la

do, giacché è noto che s. Genovef- vigore la disciplina, facendovi e-


fa mori nel 5i2, cinque settimane gualmente fiorire la pietà e l'amo-
dopo la morte del re, e fu sepol- re delle lettere , ma separando la
ta presso questo principe nel re- scuola de' religiosi da quella degli
cinto delia nuova chiesa da lui inco- scolari. Verso quest' epoca ebbe
minciata per luogo di sua sepoltura, principio la carica di cancelliere di
fuori della città, sopra una collina s. Genoveffail quale era un, uffl-
poco distante dal suo palazzo. Quin- ziale nominato dall'abbate, che ne
di Dio operò sì gran numero di facesse le veci con accordare la li-
prodigi per l'intercessione di s. Gè- cenza d'insegnare; prima il can-
noveffa a chi ricorreva alla sua celliere nominava dottori e pro- i i

tomba, che la chiesa prese il di lei fessori di tutte le facoltà, poi solo
nome. La pia regina Clotilde vedo- potè accordare il grarlo di maestro
va di Clodoveo I la terminò ed di belle lettere e filosofia. Nel 1227
abbellì di ricchi ornamenti, come circa il Papa Gregorio IX accordò
quella che avea indotto il re a all'abbate l'uso della mitra e del-
fabbricarla; indi la scelse per luo- l'anello, e Clemente IV la facoltà
go di sua sepoltura, come avea fat- di poter conferire la tonsura e i

to il marito nel mezzo del coro ,


quattro ordini minori a' suoi reli-
e la regina fu deposta presso i giosi ed alcuni diritti che poi ri-
,

gradini dell'altare maggiore, poscia nunzio nel 1669: conservò però la


trasportata dietro il coro, pel culto prerogativa di assistere alla proces-
che i francesi le tributarono. Ter- sione della cassa di s. Genoveffa
minato il tempio fu distrutto l'o- con mitra e pastorale, incedendo a
ratorio di legno eretto sul sepolcro destra dell'arcivescovo di Parigi, e di
di s. Genoveffa , ed il corpo della dare come benedizione nelle
lui la
santa fu trasferito dietro l'altare contrade. Siccome s. Genoveffa è ìa

maggiore, e collocato in preziosa protettrice di Parigi, così la cassa


cassa, sostenuta da quattro colon- contenente le sue reliquie, d'ar^en-
ne di bellissimo marmo. L'abbazia to dorato, e ricca di pietre prezio-
di s. Genoveffa sino all' 857 fu se donate dai re e dalle regine di
amministrata dai monaci, ma es- Francia, portavasi in processione
sendo stata bruciata dai norman- nelle grandi calamità pubbliche
ni, furonvi sostituiti de' canonici tutto il clero e tutte le corti su-
secolari, a' quali succedettero quei periori della città assistevano a que-
regolari dell' ordine di s. Agostino sta processione ; i religiosi della
nel I 148. Fu allora che il celebre santa procedevano a piedi nudi
abbate Suger, incaricato dal Pon- alla destra del capitolo della me-
tefice Eugenio III di rifoimaie il tropolitana.
8 GEN GEN
L'abbate e i canonici regolari tli rati conventuali, due prepositure e
s. Genoveda liiiunziarono a diversi tre ospedali : nei Paesi-Bassi tre ab-
diritli cbe avevano sulla pari'occhia bazie , tre priorati, oltre un gran-
di s. Stefano del Monte, e su diverse dissimo numero di parrocchie
allre chiese di Parigi sino dal 1202, Quanto al monistero di s. Geno-
dappoiché la chiesa di s. Stefano veffa, r interno era molto ben fab-
era contigua a quella antica di s. bricato, e da per tutto appariva la
Genoveffa, il cui abbate nominava maggior proprietà. L' abbazia pos-
a reggerla un suo religioso. Inol- sedè una biblioteca che passava
tre questo abbate era il conserva- per una delle migliori di Europa,
tore dei privilegi apostolici , e de- sia per 1' edilizio, che per la qua-
putato dalla santa Sede per cono- lità e quantità di libri, oltre un
scere e giudicare tutte le cause gabinetto d'antichità descritto dal
tra persone ecclesiastiche la sua : p. Molinet; poi si aggiunse la col-

camera apostolica aveva anticamen- lezione delle medaglie d'oro che


te molto credito ed un grandissi- nel gli lasciò il duca d'Or-
1752
mo potere; le appellazioni porta- leans,che ivi erasi ritiralo. Dopo
vansi immediatamente alla santa qualche anno si fabbricò una nuo-
Sede, ma gli abusi che ne deriva- va chiesa a s. GenovefEi maestosa,
rono ne fecero tempo limitarecol con disegno del celebre Sufflot,
la giurisdizione. Caduta l' abbazia ed il re Luigi XV vi collocò la
nel rilassamento, Luigi XIII dopo prima pietra nel settembre del i 764;
la morte dell' abbate Beniamino ma questo superbo monumento
Brichanteau eh' era pur vescovo
, soggiacque alle vicende della re-
di Laon, la diede con autorizzazio- pubblica francese , che lo destinò
ne di Gregorio al cardinal XV per Pantheon alla sepoltura degli
Francesco de la Rochefoucault il , uomini illustri della patria, sebbe-
quale l'accettò colla condizione di ne vi furono tumulati anche colo-
potervi ristabilire il buon ordine ro che si lordarono le mani del
e la primitiva regola. In fatti do- sangue de' propri concittadini, pro-
po aver stabiliti a s. Genoveffa do- fanatori della religione e della ca-
dici canonici regolari della nuova sa del Signore. In questa triste e
riforma di s. Vincenzo di Senlis fatale occasione si cambiarono mol-
a' 27 aprile 1624 scelse uno di ti bassi- rilievi, e si fecero diverse
essi per suo coadiutore nella per- mutazioni, secondo l'uso cui dovea
sona del p. Carlo Faure ; indi vi servire. Restituita la chiesa di s.

associò altre abbazie, in modo che Geno vetta nei primi anni del cor-
l'abbazia di s. Genoveffa divenne il rente secolo alla sua precedente
capo d' una congregazione del suo i83o per
destinazione religiosa, nel
nome, di cui volle che il superiore le note vicende nuova- politiche
generale ogni triennio fosse pure mente fu ridotta ad uso di Pan-
abbate di s. Genoveffa, con l'ap- theon. La congregazione di s. Ge-
provazione del Papa Urbano Vili, novelfa lu onorala da molti perso-
e del re Luigi XIU. naggi con la loro pietà e dottrina.
Nel regno di Francia la congrega- V. Gallici Clirist. noi'a tom. VII,
zione di s. Genoveffa giunse ad avere p. 700; Le Fevre, Calend. storico
sessautasette abbazie, treni' otto prio- di Parigi p. 5oo, e gennaio 3, no-
GEN GEN 9
vembre 26 ; Piganiol, Descrizione re il martirio a Toringia nel i34o.
di Parigi tom. V, p. loS; e Sainl- Le sue reliquie furono acquistate a
"Victor, Tableau historique et pitto- prezzo d' oro da un Nicola Quiri-
rescjuede Paris. In questa città e- ni nobile veneziano, e trasportate
ravi pure altra antica chiesa dedi- a Venezia, dove riposano in un'ur-
cata a s. Genoveffa, detta la Pic- na marmorea nella chiesa di san-
cola Genoveffa ; sorgeva presso
s. ta Maria Gloriosa, già de' frati mi-
la cattedrale ed alla casa ove la
, nori : sotto l'urna avvi dipinta l'im-
santa morì, e fu demolita nel 1747 magine di questo servo di Dio, di-
per fabbricarvi i' ospedale dei fan- nanzi alla quale arde una lampa-
ciulli esposti. da. Il di lui culto fu approvato da
GENTILE (b.). Sorti i natali Papa Pio VI, il quale permise all'or-
a Matelica, città della Marca di dine di s. Francesco ed al clero di
Ancona, dall'illustre famiglia Fi- Matelica di celebrarne la festa a' 5
naguerria, e giovane ancora entiò di settembre, giorno in cui il b.
nella l'eligione di s. Francesco. Con- Gentile ricevette la corona del mar-
sagrato sacerdote ritirossi sopra il tirio.

monte Al verno, luogo celebre pel GENTILE. Questa parola deri-


soggiorno del suo santo patriarca, va dall' ebraico Goiini o Gojini o
e si rese modello di perfezione cri- Gotim , dappoiché con tal vocabolo
stiana , e fervido contemplativo. I gli ebrei appellavano le nazioni e
religiosi del convento, ammiratori tutti popoli della terra, ed ognu-
i

delle sue virtù e de' suoi meriti, no che non era israelita. In origi-
lo scelsero due volte per loro su- ne questo vocabolo non significava
periore. Predicatore zelante ed elo- nulla di spregevole , ma in pro-
quente, ricondusse sul sentiero del- gresso i medesimi ebrei vi uniro-
la virtù uomini traviati. Passò a no un' idea svantaggiosa a motivo
predicare la fede nel Levante, scor- dell' idolatria e dei vizi, da cui e-
se le frontiere delT Egitto, s'inol- rano infette tutte le nazioni. Quan-
trò nella Persia. 11 Signore avva- do gli ebrei furono convertiti alla
lorò la sua dottrina col dono dei fede dell' evangelo, continuarono a
miracoli, e colla scienza dell'avve- chiamare gentili, gentes, le nazioni
nire; e i persiani stupefatti a que- ed i popoli che non erano né ebrei,
sti prodigi, ricevettero il battesimo né cristiani. San Paolo è denomi-
in numero di diecimila. 11 nuovo nato V apostolo delle genti, ['apo-
apostolo non tralasciò d'adoperarsi stolo dei gentili o delle nazioni ,

con tutto il fervore per rassodare perchè principalmente si occupò al-


la fede de' novelli cristiani. Si uni la conversione ed alla istruzione
al veneto ambasciatore Marco Cor- dei gentili , che dislingue talvolta
nare, poi doge di Venezia, ch'era- anche col vocabolo di greci, come
si recato in Persia, per visitare seco- abbiamo neW epist. ad Rovi. I, i^,
tomba
lui la di santa Caterina sul I6 ; neir epist. ad Corinth. 1 22 , ,

monte Sina nell' Arabia. Continuò 24; e neW epistola ad Galat. 3,


poscia in quel paese le sue fati- 28. Anche s. Luca negli atti degli
che ; ma i saraceni adirati pei apostoli 6, I , fa uso del vocabolo
trionfi eh' egli riportava sulla set- graecus , nel medesimo significato.
ta di Maometto, gli fecero sofìii- Molti ebrei superbi dei privilegi
IO GEN GEN
della loro nazione, e delle promes- za l'osservanza delle cerimonie le
se che Dio avea loro fatto, e del- gali.

la leggeche avea loro data, si sde- ]l Rinaldi negli Annali ecclesia-


gnarono al vedere che gentili era- i stici tratta molti punti risguardan-
no ammessi alla fede, senza essere ti i gentili, dicendo che nei primi
assoggettati alle cerimonie del giu- tempi i discepoli degli apostoli di-
daismo. Fu necessario un decreto spersi, non predicarono ai gentili,
degli da s. Pietro
apostoli riuniti ma ai soli ebrei ; che s. Pietro a-
in concilio a Gerusalemme, per de- prì ai gentili la via per venire al-
cidere che bastava credere in Ge- la Chiesa, per cui fu ripreso dal-
sù Cristo per essere salvi, e che l'eretico Cerinto , il quale voleva
non si dovessero inquietare i gen- obbligare i gentili di recente con-
tili convertiti alla fede, ma si scri- vertiti, alla circoncisione ed alle al-
vesse ad che solo si astenes-
essi , tre mosaiche osservanze, cui ave-

sero dalle caini immolate agl'idoli, vano dispensato di seguire gli apo-
dalla fornicazione, e dal mangiare stoli nel terzo concilio di Gerusa-

animali soffocati, né il sangue, co- lemme; dice quando i discepoli


me si ha dagli Alli apost. e. i5, incominciarono a predicare ai gen-
V. 5 e seg. Malgrado però di que- tili , e dei costumi fieri di questi
sta decisione molti ebrei perseve- avanti la predicazione salutifera del
rarono nel loro erroneo sentimen- vangelo, ed altri punti relativi alle
to, e furono chiamati giudei ebio- loro usanze, ch'ebbero in co- riti

niti, dall'eretico Ebione [T-^edì) lo- mune con gli ebrei,


coi cristiani e
ro capo. Contro gli ebioniti s. Pao- delle loro superstizioni, e degl' im-
lo scrisse principalmente la sua let- peratori che permisero o vietarono
tera ai galati. I profeti che avevano loro il sacrificare , come di quelli
annunziato la conversione e la fu- che li protessero o repressero col-
tura salute de' gentili , in nessun r inabilitarli alla milizia ed alle
modo aveano sisrnificalo che sareb- magistrature onde distruggere le,

bero sottomessi al giudaismo anzi : reliquie dell'idolatria ;


quindi della
avevano predetto che alla venuta conversione dei loro templi in chie-
del Messia vi sarebbe una nuova se; che i cristiani chiamarono pa-
alleanza, come si espres'je Geremia gani gì' idolatri , ed romani ap-
i

e. 3i; una nuova fede al dire d'I- pellarono i barbari col nome o co-
saia e. 42, V. 4 nuovo sacer-
; *iQ me sinonimo di gentili, alleati o
dozio 5 e nuovi sacrifizi come di- no dell'impero, nonché con quello
chiarò Malachia e. &5, v. 21, e. i, di stranieri, in opposizione ai pro-
V. io; e che assolutamente cesse- vinciali, cioè gli abitanti delle pro-
rebbero quei del tempio di Geru- vincie dell'impero, secondo che
salemme, lo si legge in Daniele s' insegna nel diritto romano e nel
cap. 9, V. 27. Dunque per par- rescritto degl' imperatori , tit. de
te de' giudei, osserva il Bergier, nupt. Geni., e. Theod.
era un'ostinazione assai mal fon- IlMamachi nei Costumi de primiti-
data pietendere che la legge di
il vi cristiani principalmente discorre
Mosè fosse stata data per tutti i come gentili conobbero l' innocenza
i

popoli e per sempre; che non vi de'cristiani, e che mossi da questa e

potesse essere salute pei gentili sen- dalla divina grazia abbracciarono la
GEN II

loro religione; de' nomi obbrobrio- dassero schernendo i cristiani; e


si co' quali gentili chiamavano
i i delle industrie usate già dai genti-
Cristiani (P^edi), come a quell'artico- li per sopprimere nella Giudea le
lo notammo ; delle calunnie dei gen- inemorie e la venerazione de' luo-
tili inventate dall' odio che porta- ghi santi. Il Buonarroti nelle O^-
vano al nome cristiano ; che ne ap- servazioni sui medaglioni e vetri
provavano la loro conversazione antichi, nel parlare degli avanzi del-
ma siccome superstiziosa ne ripro- la gentilità e memorie della sua
vavano la religione; che punivano superstizione, dice ch'esse dimostra-
i cristiani per il solo nome, sebbe- no la potenza della nostra religio-
ne alcuni di loro persuasi dell' in- ne, e sono suoi trofei ; ed in mol-
nocenza de' cristiani abbracciarono ti luoghi spiega come gli scultori,
la religione de' medesimi ; dice del- i mosaicisti ed altri artisti signifi-
le testimonianze degli stessi gentili, carono nelle loro opere i gentili
colle quali provasi la verità della con simboli e figure. Finalmente
religione cristiana; del loro errore Giovanni Marangoni , Delle cose
della pluralità degli Dei, e per qual gentilesche e profane trasportate
motivo loro dispiacesse che i cri- ad uso ed ornamento delle chiese,
stiani non si accostassero ai templi copiosamente discute 1' argomento ,

degli Dei; narra le persecuzioni di dichiarando che i gentili tolsero


essi contro i cristiani, e viceversa dai sacri libri molte storie, riti e
r amore che questi avevano pei gen- dottrine, indi deformate con favole,
tili, e con quanta diligenza ne pro- e che dai medesimi ricercarono le
curarono le Rui-
conversione. Il p. somiglianze delle figure de' loro si-
nart negli ydui sinceri dei primi mulacri; che bramarono che i loro
martiri della Chiesa cattolica, par- templi fossero convertiti in altri usi,
la come i gentili deridevano ca- i piuttosto che vederli
e diroccati ,

duti, delle sevizie brutali che face- che senza saperlo prepararono i ma^
vano contro i cadaveri dei martiri, leriali più sontuosi, per la magni-
e che dopo la morte di Giuliano ficenza delle nostre chiese.
r Apostata in più luoghi si leva- GENTILE Partilo da Monte-
rono a rumore, ed uccisero molti fiore, Cardinale. Gentile Partino
cristiani in odio della fede. Pom- nacque in Montefiore nella Marca,
peo Sarnelli nelle Lettere ecclesia- diocesi di Fermo, in età giovanile
stiche, rileva vari usi dei gentili, e in detta sua patria professò nell'or-
delle non poche costumanze puri- dine de' minori, fu mandato a stu-
ficate e santificate nel cristianesimo. diare nelle celebri scuole della cit-
Il p. Stefano Menochio nelle Stila- tà di Parigi, e divenne uomo gra-
re o trattenimenti eruditi, tratta
mol- vissimo, come lo chiama il Buon-
ti argomenti analoghi a' gentili, fra' fìnio , siccome dotato di straordi-
quali ne accenneremo tre: che nei naria virtù, scienza e saviezza. Es-
primi tempi del cristianesimo i gen- sendo dottore in teologia, perciò
tili non distinguevano i cristiani dai detto dottore parigino, e lettore
il

giudei; delle diligenze e sforzi che fe- del sagro palazzo apostolico , dopo
ce Giuliano l'Apostata per rimettere aver egli nelle scuole di esso dato
e riformare il gentilesimo, e come saggio di sua dottrina, il Pontefi-
contro le invenzioni di lui si an- ce Bonifacio Vili ne premiò il me-
12 GEN GEN
rito a' 4 (iicembie 1^98, creando- sedizioni, Carlo I cominciò a pien-
lo cardinale dell' ordine de' preti ,
dere le redini del governo. Ad on-
conferendogli per titolo la chiesa ta di tanta solennità con la quale
di s. Martino ai Monti. Inoltre Bo- erasi coronato il principe, avendo
nifacio Vili lo inviò legato in Si- due palatini del legno reclamato ,

cilia, lo incaricò di aiutare i cava- e pretesod'intimare una nuova


lieri gerosolimitani per la ricupera dieta, dalla quale esigevano fosse
di gì' impose di com-
Palestina, e escluso il cardinal legato, questi
primere gli eretici fraticelli. Dopo fidminò l'anatema contro tulli quel-
la morte di (|uel Pontefice inter- li che avessero ricusato di prestar
venne ai conclavi in cui furono elet- omaggio al re Carlo I e special- ,

ti Benedetto XI, e Clemente V il ,


mente contro Matteo Palatino capo
quale nel i3o5 gli aflidò la cura de' ribelli, e reo di gravi ed enor-
e l'amministrazione della chiesa di mi delitti. In questa legazione il

s. Prassede, e dichiarandolo legato cardinale confermò, come nana il

apostolico con ampie facoltà lo spe- Panvinio, l'ordine de' monaci di


dì in Ungheria, munito di un pon- s. Paolo primo eremita, che mili-
breve diretto ai popoli di
tificio tavano sotto la regola di s. Agosti-
quel regno non che a quelli di
,
stino. Nella cronaca del Wadingo,
Polonia, Dalmazia e Croazia, nel attribuita al b. Odorico da Forlì ,

quale venivano esortati a prestar- e riportata dal Baluzio nelle ag-


gli ubìjidienza. Il cardinale condus- giunte al tom. I delle Vile de Pa-
se in Buda Carlo Bimberto o Ro- pi d'Avignone 'p. ì^i/ì, viene de-
berto ossia Carlo Martello figlio scritta la legazione del cardinale,
di Carlo II re di Sicilia, ricono- con tutte le più minute circostan-
sciuto e confermato dalla santa Se- ze avvenute ne' ti-e anni che durò,
de qual re d' Ungheria, e siccome e delle costituzioni da lui date al
gli ungheresi avevano ricusato di regno ungarico, col titolo: Ada
prestargli ubbidienza, erano stati ful- conventiis Possoniensis . Portatosi
minali colla sentenza dell'interdetto. il cardinale in Avignone, ove Cle-
In Pesto o Pestino il cardinale con- mente V avea stabilito la residen-
vocò una generale assemblea degli za pontificia poscia intervenne al
,

stali , ed in essa coronò solenne- concilio generale di Vienna, in cui


mente Carlo in re d' Ungheria, col con invincibili argomenti teologici,
nome di Carlo I Roberto. Nella e di diritto canonico, difese valo-
medesima assemblea il cardinale sta- rosamente dalle calunnie il cattoli-
bilì, che se Stanislao o Ladislao vai- cismo, la legiltimità, l'innocenra e
voda non avesse restituito la corona la memoria di Bonifacio Vili, che
delta santa dagli ungheresi, manda- il re di Francia Filippo IV di lui
ta già dal Papa Silvestro II al re fiero nemico, pretendeva che fosse
s.Stefano I , nella quale essi pre- esecrata come un eretico, mentre il re
tendevano essere fondato il diritto stesso trova vasi presente all'eloquente
reale, si tenesse in avvenire in con- e zelante difesa. Mossi dal suo esem-
to di profana, ed un'altra bene- Vili anche i
pio, difesero Bonifacio
delta se ne dovesse mandare dal celebri Giovanni Minio
cardinali
Pontefice pel nuovo re; in tal mo- da Morrovalle, Guglielmo Longhi e
do dopo dieci anni di discordie e Riccardo Pelroni. Inoltre il cardi-
GEN GEN i3

Mal Gentile per mezro di sue let- Colberlina, nel codice 829, dimo-
tere fece noto al mondo, aver ter- strano il contrario, e questa fu la
minato Bonifacio YIII con gran cagione per cui il tesoro rimase in
pietà i suoi giorni. Invialo dal Pa- Lucca. II medesimo Baluzio rac-
pa in Italia, ebbe ordine di tras- conta che Odoardo I re d'Inghil-
portare in Avignone il denaro esat- terra assegnò al cardinale l'annua
to dalla città di Roma, e dalle pro- pensione di cinquecento lire sterli-

vincia di Campagna e del Patri- ne. Novaes Storia de' Pontefici


Il

monio di s. Pietro, nel timore che tom. IV, p. 4I5 dice che il tesoro
se ne impadronisse Enrico VII che poi lo ritirò da Lucca Raimondo
dovea portarsi in Roma a prendere marchese d'Ancona nipote del Pa-
la corona imperiale. Partito il car- pa, il quale venendo sorpreso dai
dinale d'Avignone per per 1' Italia modenesi, fu da questi ucciso ru-
prendere detto denaro, che valuta- bandogli il tesoro, per cui Clemen-
Tasi un milione di fiorini d' oro te V li scomunicò. 11 Cardella nel-
indi non credendo egli sicuro que- le Memorie storiche de' cardinali
sto trasporto a motivo delle fazio- tom. II, p. 58 , narra che Gentile
ni de' guelfi e ghibellini , e delle morì dopo quattordici anni di car-
guerre tra' genovesi e pisani, che dinalato , e che trasferito il cada-
allora desolavano l' Italia ,
per cui vere in Asisi fu sepolto nella ba-
tutte le strade erano infestate di silica di s. Fi'ancesco, nella cappel-
assassini ed armati, lo lasciò come la de' Lodovico e Martino da
ss.

in sicuro deposito nella sagrestia di lui fondata, di cui tratta il p. Bru-


s.Frediano in Lucca, dove si dice schelli a p. i o5 d'issisi città se-
che in breve fosse rapito e involato rafica. Giuseppe Cohicci nel tom.
da Castruccio signore di quella cit- XXV delle Antid.ità picene , ri-

tà, ovvero da Uguccione signore di portando la visita triennale del Ci-


Pisa, quantunque altri opinano di- valli, e parlando a pag. 28 di IVIon-

versamente. Dopo avere come le- tefìore dice che quel


, convento
gato apostolico condannata l'empia de' francescani eretto nel 1246, fu
setta dei fraticelli, vide il fine dei illustrato da religioso dal Gentile,
suoi giorni nel i3i2 in Avignone, il quale nella bella contigua chie-
secondo il Giacconi o, Vitae Pont, sa di s. Francesco e nella cappella
et Card., ed il p. Giovanni da Sa- di pietra a manca dell'altare mag-
lamanca, nella Biblioteca france- giore, ove sono sepolti di i lui ge-

scana tom. II, p. 14. 11 citalo Ba- nilori, a questi con amor figlia-
luzio a p. 582 scrive che il càrdi- le eresse un monunienlo, consi-
naie non potè proseguire il suo stente in due statue di pietra gia-
viaggio per esseie stato sorpreso con questa memoiia Anno
centi, :

in Lucca da grave malattia , che Domini i3 io. Dominus Gentilis de


gli tolse la vita in quella città Monte Floriun Cardinalis ord.
come rilevasi dalle lettere di Gio- min. tempore Bonifacii Pili ti- ,

vanni XXII , immediato successore tuli Martini in Montibus.


.V.

di Clemente V ; e però soggiunge, GENTILI o GENTILE Y, Genti-


sona in errore coloro che pensano liaciim. Luogo di Francia, dipar-
essere morto in Avignone, mentre timento di Senna, lungi una lega
le memorale lettere ch'erano nella da Parigi, sulla riviera di Bievre,
i4 GÈ IV GEN
Si chiama qualche volta grande GENTILI RIDOLFUCCt Luca,
Gentilly per distinguerlo dal pic- Cardinale. Luca Gentili Kidolfuc-
colo , situato pure sulla Bievie. ci di Camerino, da arcidiacono e
Questo villaggio fu la residenza dei priore di quella cattedrale, Urbano
re di Francia della prima e secon- V nel 1869 lo promosse al vesco-
da stirpe. Pipino vi fece costruire vato di Nocera, quindi da Grego-
un palazzo di cui piìi non riman- rio XI fu fatto vicario di Roma,
gono che le vestigia nel quale si , ed ilPapa Urbano VI a' 18 set-
tenne una corte plenaria nei 762. tembre 1378 lo creò cardinale
Dipoi nell'anno 767, o secondo al- prete, assegnandogli per titolo la
tri nell'anno 796, nel giorno di chiesa di s. Sisto. Lo dichiarò le-
ÌNatale, vi fu radunato un concilio gato dell' Umbria, dove riconciliò
nazionale sul mistero della ss. Tri- tra loro i cittadini di Todi, fra i

nità, la particola Filioque del sim- quali vertevano gravi e funeste di-
bolo, ed il culto delle sacre imma- scordie. Mori in Perugia nel 1889,
gini. V intervenne il re Pipino e trasferito il cadavere nella cat-
accompagnato dai grandi del regno tedrale di Camerino, ivi fu sepol-
e dalla maggior parte dei vescovi to con breve elogio in versi, po-
delle Gallie e delia Germania; due stovi da Venanzio Ridolfucci nel
legali della santa Sede inviati dal 1619. Su questo cardinale va let-
Pontefice Paolo I sei patrizi am- , ta l'erudita nota posta nel tom.
basciatori dell' imperatoreCostan- II, p. 643 del Guarna^^cci, alla vita
tino Copronimo con molti vesco- , del cardinal Antonio Saverio Gen-
vi di Grecia. Questi ultimi agita- tili. 11 Novaes celebra il cardinal
rono coi legati la questione sulla Luca, illustre per dottrina e san-
processione dello Spinto Santo, se tità di vita.
proceda dal Figliuolo come dal Pa- GENTILI AxTo>Mo Saverio^ Car-
dre; e rimproverarono ai Ialini di dinale Antonio Saverio Gentili
.

aver aggiunto al simbolo di Co- nacque in Roma a'9 febbraio 1681,


stantinopoli la parola Filioque. Am- da illustri e nobili genitori di Ca-
mettendosi la presenza nel conci- merino. Si dedicò con tal fervore
lio del re Pipino e dei legati di allo studio della giurisprudenza,
Paolo I, conviene dire
che fu ce- che neir aprile del 1699 meritò
lebrato nell'anno 767. Regia tom. nell'archiginnasio romano le inse-
XVU Labbé tom. VI; Arduino
; gne di dottore. Per divenire piìi
toni. HI, Diz. de concila ; Lenglet, profondo in questa scienza istituì ,

Tavolette cronolog.j e Manzi, Sup- in propria casa alcune conferenze


pleni. de'concilii t. J, col. 6^3 e 624 di dotti giovani, nelle quali si di-
GENTILI Paolo, Cardinale. sputava intorno alle facoltà legali,
Paolo Gentili da Lucca fu da Ur- e sopra i riti ecclesiastici. Il Can-
bano IT del 1088 creato cardinale cellieri a pag. 107 del suo Mer-
dell'ordine de' preti, conferendogli cato, con l'autorità del Valesio, di-

per titolo la chiesa di s. Sisto. ce che a' 1 3 gennaio 1 703 entrò


Sottoscrisse al concilio di Guastal- in prelatura monsignor Gentili, il
la convocato da Pasquale II, e ven- di cui padre fu cameriere del car-
ne incaricato di diverse legazioni in dinal Maidalchini (nipote di d. O-
Oriente. limpia cognata di Innocenzo X),
GEN j5
rlie iltoinarKio alla sua patria lammo al volume XVI,
i3o e p.
Camerino, per buona sorte entrò 1 3 1 del Dizionario ) insieme con
al servizio del vescovo di quella tre altari, come rilevasi da una
città tQonsignor Altieri^ il quale lapide ivi collocata. Nel maggio
essendo fatto cardinale e poi Ponte- 1731 Clemente Xll lo fece data-
fice col nonoe di Clemente X l'ar- rio, indi a' 24 settembre lo creò
ricchì, avendogli anche conceduto cardinale prete, col titolo di s. Ste-
il sito, dov'era una piazza, incon- fano al monte Celio, ove ebbe la
tro a s. Nicola in Arcione, dove consolazione religiosa di trovare i

fabbricò un bel palazzo. Su questo corpi de' ss. martiri Primo e Feli-
ho letto altrove che per gratitudi- ciano, i quali con solenne proces-
ne pose Tarme di Clemente X. Ma- sione e r intervento del sacro col-
rio Guarnacci nelle Vilae Pont, et legio, e della prelatura romana ri-
Cardinnlium t. II, p. 64 1, dice che pose sotto un magnifico altare da
Antonio nacque da Teresa Durso, lui eretto e consacrato. Clemente
e da Nicola Gentili qui fuit secre- Xll inoltre lo confermò nella da-
(US cubicularius e numero parte- taria col titolo di prodatario, e nel
ciyantiuni Clenientis X, parole che 1738 lo dichiarò prefetto della
possono benissimo convenire agli mentovata congregazione del con-
aiutanti di camera del Pontefice, cilio. Intervenne all'elezione di Be-
anzi monsignor Cecconi vescovo di nedetto XIV che nel 1741 Io de-
Montai lo nella sua Storia di Pa- putò visitatore apostolico dell'arci-
lestina, a p. 184 riporta un'anti- spedale di s. Spirito, di cui come
ca lapide di Saturninus cubicula- dell'amministrazione fu benemeren-
rius, ed a p. 4' 3 soggiunge, cu- tissimo, oltre l'edificazione che die-
biculario è lo stesso che aiutante de nelle frequenti visite diurne e
di camera. In quanto agl'individui notturne che faceva agi' infermi,
che si comprendono nella catego- ministrando loro con indefesso zelo
ria de' cubiculari pontificii , è a i ss. Sagramenti ne'nove anni che

vedersi l'articolo Cubicuxaeio. Do- restò visitatore. Dimesso il titolo


po aver passato lodevolmente alcun passò al vescovato suburbicaiio di
tempo nelle minori cariche della Palestrina nel 174?? "^ visitò la
curia, fu eletto nel 1 7 1 3 da Cle- diocesi,ed esercitò molti atti di be-
mente XI luogotenente dell'uditore neficenza coi poveri, e con la cat-
della camera , nella quale carica tedrale. Appartenne alle congrega-
acquistatasi grande riputazione, fu zioni del s. offizio, di propaganda
da Benedetto XI li nel 1727 consa- fide, dell'immunità, dei riti e della
grato arcivescovo di Petra in par- consulta; e fu protettore de'monaci
tìbus, e nell'anno seguente dal me- Olivetani, de'religiosi trinitari, e di
desimo promosso a segretario del- qvielli di Betlemme nell' Indie oc-
la congregazione del concilio, indi, cidentali. Mecenate de'letlerali, la
passati cinque mesi, a segretaiio di sua casa fu sempre pei- loro aper-
quella de'vescovi e regolari, con la ta; dotto e profondamente erudi-
provista d'un canonicato nella ba- to, chiaro divenne nella repubblica
silica liberiana. Nel medesimo an- letteraria. Il Cancellieri nella loda-
no 1728 consagrò la chiesa di s. ta sua opera, a pag. 228 e seg.,
Nicola in Arcione (della quale par- nel riportare erudite notizie delia
iG GEN GEN
celebre accademia degli Infecondi, romana milizia, perchè, die' egli, i

che fu la ujadie dell'illusile e co- principali benefizi, e le migliori


spicua Arcadia, dice che il ctir- j)Oizioni de' terreni che si davano
dinale n' era il protettole, il qua- per ricompensa ai veterani o ad
le essendo solito sino dai giovanili altri soldati, distribuiti erano sin-
suoi anni, in tutti i giorni delle so- golarmente ai gentili ed agli scu-
lennità della Beata Vergine dare dieri, come ai più valorosi dell'eser-
nella propria abitazione un di voto cito, del che sarebbe assai dilhcile il
ed erudito trattenimento in di lei trovare le prove ne'migliori scrittori
onore, descrive le decorose e fre- latini. Dice lo stesso Pasquier che i

quenti accademie da lui date nel galliavendo veduto, durante l'impe"


proprio palazzo, con numeroso con- ro romano, i gentili e gli scudieri
corso di cardinali prelati, nobili, ottenere tra gli altri soldati le più
,

letterati, e personaggi distinti. Fi- belle porzioni di terreno sulle lo-


nalmente un colpo apopletico tron- ro frontiere, cominciarono a chia-
cò la vita di questo esimio cardi- mare col nome di gentiluomini e
nale a' i3 marzo 1753, in età di di scudieri coloro che dai primi
scltanladue anni , e fu sepolto in le franchi videro provveduti di si-
Roma nella chiesa di s. Venanzio mili benefizi. Può osservarsi che
de'camerinesi, di cui tenni propo- assai antico era in Italia l'addiet-
sito all' Camerino {Fedi).
articolo tivo di gentile, e che significava di
Ivi la sua nipote marchesa Costan- buona gente, come epitelo convenien-
za Glori Sparapani gli eresse una te a chi eia di buona gente, e di
marmorea iscrizione, con distinto nobile schiatta. Gentili, secondo il
elogio. Boccaccio, nominavansi coloro che
GENTILUOMO. Uomo nobile, la virtù seguitavano, e coloro che
!'?/ nobilis,palricius. Dicesi ancora pel contrario seguivano i loro vizi,
gentiluomo a qualunque nobile o erano non gentili riputati. Quindi
di civile condizione addetto ad of- antichissimi furono in Italia i vo-
ficio particolare presso la persona caboli di getitiluomOj e di gentil-
di un principe, di un cardinale, di donna, e forse dall'Italia passarono
un ambasciatore, d' un vescovo, di quei nomi nella lingua francese.
un prelato, d'un signore ec. Tra All'articolo Famiglie de' cardinali
le opinioni sulla derivazione del e de" prelati si tratta dei loro gen-
vocabolo gentiluomo, havvi quella tiluomini. Dei gentiluomini de'prin-
forse la meglio fondata, e prove- cipi, ambasciatori, ed altri signori,
niente dal latino gentis honiines, che se ne discorre agli articoli relativi
si pretende avere significato un agli uffici che disimpegnano.
tempo le persone dedicate al ser- GENUFLESSIONE, Genujlexio,
vigio dello com'erano una
stato, geniinrn submissio. La genuflessione
volta tutti i donde venne
franchi, o inginocchiazione è l' atto di pie-
almeno in Francia la prima nobil- gare le ginocchia ; è questa una
tà di estrazione o sia di origine. maniera di umiliarsi riverente, o
Il Pasquier crede, che i nomi di di abbassarsi in presenza di alcuno
gentili,e di scudieri passati nella per onorarlo. In ogni tempo que-
lingua francese, sieno a quella na- sto segno di vuniltà fu in uso,
zione rimasti come eredità della massime durante la preghiera o
GEN GEN 17
orazione, dnppoichè il Gavanto dice Questo era un manifesto inganno,
che doppio è il fine della genufles- essendo anzi provato il contrario
sione, cioè di adorare e di prega- dalla sacra Scrittura, come dagli
re. Nella consacrazione e dedica- addotti esempi e da altri.

zione del tempio di Gerusalemme, Soggiunge il Bergier, che la ge-


il re Salomone fece la sua preghie- nuflessionenon è essenziale alla pre-
ra inginocchio, e con le mani al- ghiera, ma non si deve né bia-
zale al cielo : in una cerimonia simarla, ne porsi in ima positura
eguale il re Ezechia ed i leviti si differente per contraddire l'usanza
misero in ginocchio per lodare ed della Chiesa; che in generale i se-
adorare Iddio. Un ufficiale di Acab- gni esterni sono indifferenti in sé
bo s' inginocchiò avanti il profeta stessi, essendo l'opinione comune e
Elia. Gesìi Cristo fece la sua pre- r uso quelli che ne determinano il

ghiera in ginocchio sul monte degli significato. E siccome noi talvolta


Ulivi. S. Paolo nell'epistola agli e- facciamo uso per onoraregli uomi-

fesini disse loro ch'egli piegava le ni, medesimi segni di cui ci


dei
ginocchia dinanzi al Padre del JVo- serviamo per onorare Dio, non ne
slro Signore Gesù Cristo. Il Ma- consegue da ciò che noi tributia-
cri nella Nolizia de vocaboli eccle- mo loro il medesimo culto che of-
siastici, verbo Genujlexio, dichiara friamo a Dio, essendo assai diver-
che la genuflessione fu introdotta so l'atto che intendiamo di fare.
nella Chiesa per istituto apostolico^ In fatti il meniorato ofhziale di
che s. Stefano protomartire orò ge- Acabbo che si mise in ginocchio
nuflesso pe'suoi persecutori, e che davanti il profeta Elia, non aveva
questo atto significa adorazione, pe- certamente intenzione di tributar-
nitenza, ed umiltà, perchè colla ge- gli un culto divino. Noi pieghiamo
nuflessione Vuoisi denotare la cadu- le ginocchia davanti le immagini
ta del nostro padre Adamo. Laon- de'santi; le pieghiamo pure innan-
de non deve recar meraviglia, che zi al sommo Pontefice, ai cardina-
questa maniera di pregare sia sta- li ed ai vescovi talvolta, e pur an-
ta in uso fino dai primi tempi co in qualche circostanza ai princi-
della Chiesa cristiana. Dunque, co- pi, e con chiunque per supplicare
me osserva il Bergier, fuor di pro- o implorare perdono. Un religioso o
posito gli etiopi od abissini si guar- altro individuo riceve in ginocchio le
dano di starsene ginocchioni in tem- ammonizioni e le correzioni del suo
po della liturgia, e pretendono di superiore; generalmente figli do- i

conservare in esso l'uso antico. I mandano in ginocchio la benedizione


russi considerano come un'indecen- dei loro genitori, per cui è eviden-
za pregare Dio in ginocchio; e gli teche questi segni di rispetto cam-
ebrei fanno tutte le loro preghiere biano di molto il significato, secon-
in piedi. Sul cominciare dell'otta- do le circostanze e le persone. Non
TO secolo fuvvi una setta di ereti- bisogna imitare, dice il Bergier,
ci detti Agonicliti, i quali sostene- l'ostinazione de'quaqueri, i quali
vano essere mia superstizione quel- si farebbero uno scrupolo di levare
la di piegare le ginocchia pregan- il loro cappello dal capo* per salu-
do, nel qual tempo invoce danza- tare anche il più distinto personag-
vano, ma ebbero pochi proseliti. gio: però volendo entrare nelle
VOL. XXIX.
i8 GEN GEN
chiese de' cattolici, e visitare qual- li in tutta la notte fecero trenta
che principe, anche ecclesiastico, si volte orazione, ed altrettante s'in-
tanno da altri levare il cappello. ginocchiarono, oltre ai cori ed al-

Quindi osserva che i protestanti le che portatisi in altra


lezioni, e

non sono naeno ridicoli quando ci chiesa tre volte orarono, ed altret-
accusano d' idolatria, perchè ci po- tante si posero genuflessi. 11 p.
niamo in ginocchio avanti ad una Mamachi, De' costumi de primiti%'i
imraagine.Sopra la genuflessione può cristiani tom. T, p. 3!^8, coli' auto-
vedersi Agostino Natlian Hubnero, rità di Tertulliano, Della corona
In cxercilntìoìic historico-ecclesia- del soldato, attesta (he gli antichi
slica de genii/Iexione, Halae 17 1 1. cristiani il giorno di domenica, e
Filippo Buonarroti nelle sue Osser- dal di solenne della Pasqua sino
vazioni ìstorichc sopra alcuni me- alla Pentecoste, non s'inginocchia-
daglioni antichi, parla dei ginocchi vano mai in chiesa, ma ritti e mo-
toccali dai supplichevoli, e da quel- destiporgevano le loro preghiere
li che adoravano gli dei, dicendo a Dio, pel seguente motivo tolto
a p. 262 che gli antichi solevano dalle questioni agli ortodossi attri-

toccare le ginocchia quando essen- buite a s. Giustino. » Dobbiamo


do stati vinti chiedevano mercè ai sempre ricordarci e delle nostre
loro vincitori, come si cava da O- cadute ne'peccati, e della misericor-
mero e da Plinio, quantunque l'ab- dia del Signore, per cui abbiamo
bracciaie i piedi fosse parimenti un avuto la grazia di risorgere da'me-
gesto de'suppIichevoli,e di onore de- desimi. Per la quale cosa flettiamo
gli inferiori verso i loro maggiori, nei sei giorni della settimana le

siccome l'uno e l'altro erano segni ginocchia, dando così segno di


di adoiazione come osserva Arno- essere noi miseramente caduti; e
bio, onde di Paride disse Ovidio: la domenica, e tutto il tempo pa-
Nunc mihi nil superest , nisi le squale non le pieghiamo, per de-
formosa precari, Ampleclique tuos notare il nostro risorgimento. On-
pattare pedes. E di Creusa disse de dai tempi apostolici ha avuto
Virgilio : Ecce auteni complcxa principio questa consuetudine, co-
pedes in limine conjux haerebat. me dice s. Ireneo martire, e ve-
Properzio scrisse, Cuni vix tangen- scovo di Lione nel suo libro cir-
dos praebuil illa pedes, cerimonia ca la Pasqua, in cui fa menzione
conservatasi pure ni tempo di Dan- della Pentecoste, nella qual solen-
te, onde parlando dello spirito di nità non s'inginocchiamo ". Pre-
Stazio, che voleva onorar Virgilio, tesero alcuni scrittori che il pre-
disse Già si chinava ad abbracciar
: gare in piedi in tal tempo per me-
lipiedi, il quale atto di umiliazione moria della risurrezione di Gesù
conviene grandemente ad un vinto. Cristo, fosse stato comandato dal
Parlando il Rinaldi delle genufles- concilio Niceno: ma nel resto del-
sioni solite a farsi nelle pubbliche l'anno è certo che il popolo ed
preghiere, racconta all'anno SgS, il clero si mettevano ginocchioni
num. 100, che s. Porfirio vescovo in tempo di una parte del divino
di Gaza ,
per la siccità comandò oftizio. Stando fedeli così in piedi
i

che tutti i fedeli si radunassero in o tenevano giunte le mani, o sten-


chiesa a celebrarvi le vigilie, i qua- devano le braccia, de'cpiali usi fa
GEN GEN 19
menzione il medesimo Tertulliano Le genuflessioni che il sacerdo-
nel suo Apologetico dicendo: » Co- te fa nella messa privata, oltre le
lassi! reggendo cristiani, mentre
i ordinarie, sono: i." quando legge
stanno con le mani distese, perchè l'evangelio di s. Giovanni, alle pa-
innocenti, e col capo scoperto, role : Ft Verbitm caro, ec. -a."

perchè non si vergognano, prega- Nell'evangelio dell'Epifania, di-


no il loro Creatore ". Ma più cendo; et procide n te X adoraverunt
ampiamente parla egli di que- eiim. 3.° In quello della feria IV
sto argomento nel suo celebre li- dopo la quarta domenica di qua-
bro intitolato dell' Or/7Z7one. » Noi resima, alle parole et : procidem;
non eleviamo solamente le ma- adoravii euni. 4-" Nella domenica
ni, ma le stendiamo ancora , e delle Palme, e nelle messe de Crii-
orando confessiamo Ci'isto ". Non ce, nell'epistola alle parole: In
approva però Tertulliano, che al- nomine Jesii omne genti flectaturj e
cuni fedeli, incominciata eh' è l'o- nella Passione alle parole: Expira-
razione, si mettessero a sedere ;
vìt, o eniisit spiritum. 5.° Quando
poiché stimava un'irriverenza al Si- dirà Flectamus genita, del quale
gnore, se uno non istava inginocchio- parlammo nei volumi VIII,p. 3o6,
ni, o ritto in chiesa, e con modestia, e XIV, p. 243 del Dizionario : solo
e colle mani moderatamente elevate, qui noteremo che nella messa del
e col capo non troppo alzato. Ag- sabbato santo (come notammo al
giunge, che con voce soave, e non voi. IX, p. 5), e delle quattro tem-
troppo forte cantavano. Somiglian- pora non si dice Flectamus genita
ti cose scrivono s. Cipriano, nel dopo l'ultima orazione in cui si

suo libro òeW Orazione ^ p. i5r, parla de' ti'e fanciulli, per denota-
e Minucio Felice nel suo celebre re la forte costanza di essi nel ri-
dialogo intitolato Ottavio a p. 288. fiutare r adorazione della statua
Il Baronio osserva, che santi i di Nabuccodonosorre; e lo stesso
avevano portato tanto innanzi l'uso si fa nel venerdì santo, quando si

della genuflessione, che taluni a- prega prò perfidi.'! judaeis, che in


vevano logorato il pavimento nel quel giorno beffeggiando Gesù si
luogo in cui dimoravano. S. Giro- inginocchiavano dinanzi ad esso.
lamo ed Eusebio narrano di s. Anticamente non rispondeva il
Giacomo il Minore, vescovo di suddiacono Levate, ma lo faceva il
Gerusalemme, che di lui ginoc- i diacono stesso dopo qualche spa-
chi eransi induriti come quelli di zio di tempo impiegato nella ge-
un cammello, altrettanto avvenne nuflessione, ed in un'orazione se-
ad altri santi e servi di Dio. Si leg- greta, laonde il diacono pronun-
ge nelle Decretali lib. 11, tit.
q, ciava l'una, e l'altra parola, co-
cap. 1 De feriis^che il Papa Ales- me distesamente riporta il citato
sandro III rinnovò l'antico rito Macri. 6." Genuflette il sacerdo-
della Chiesa di orare in piedi nei* te quando nella quaresima dice
le domeniche, e nel tempo pa- nel tratto il versetto Adjuva nos
squale; ma oggidì però i fedeli Deus, e in tutte le messe del-^
avrebbero quasi a scandalo, se in lo Spirito Santo, dicendo il ver-
pubblico anche nelle accennate fe- setto: Feni Sancte Spiritus. 7.°
stività non si genuflettesse. Quando è esposto il santissimo
20 GEN GEN
Sagramento, in cui il sacerdo- Domini (perchè al dire d' Innocen-
te genuflette tutte le volte che zo 111, lib. 6, cap. 4> i' bacio di
passa dinanzi al mezzo dell'altare. pace essendo simbolo della risurre-
8." Genuflette inoltre il sacerdote zione deve riceversi in piedi), e alle
ogni volta che ciò viene prescritto orazioni dopo la comunione, e sopra
dai riti. I circostanti poi genuflet- il popolo, eccettuate le vigilie di Pa-

tono sempre nelle messe private, squa, della Pentecoste, del ss. Na-
eziandio nel tempo pasquale, tranne tale, e le tempora della Pentecoste.
quando si legge l'evangelio: nel E similmente si genuflette da tut-
voi. XXII, p. 227 del Dizionario ti quando si alza il ss. Sagra-
citammo un'opera che tratta sul- mento. Il Gavanto risponde quando
l' alzarsi in piedi alla lettura del- nei detti casi si debba genuflelte-
l' iTt'^ ngelio ( P^edì) re con un solo ginocchio, e quando
Kella messa solenne il celebran- con due. Sulle genuflessioni nella
te genuflette in tutte le dette reposizione del Sagramento, se
ss.

circostanze della messa privata si debbano fare con uno o con due

fuorché al Flectainus genua, per- ginocchia, vedi il dotto Dizionario


chè rappresenta la persona di Cri- sacro liturgico del eh. Diclich, e
sto; al versetto Acìjiiva nos Deus, sembra che il solo celebrante, e i

ed a quello, Veni Sancte Spiritus. sacri ministri sulla predella possa-


Nel giorno della festa della ss. An- no farle con un solo ginocchio,
nunziata, e nelle tre messe del anziché con due ut faci li us et coni-
ss. Natale, quando nel Credo si modìus surgat ; gli altri in pia-
canta dal coro: Et incarnaliis estj na terra le debbono fare con due.
negli altri giorni se siede, china il Altre erudizioni sulle genuflessio-
capo scoperto, e genuflette se si ni le noteremo coli' autorità del
trova in piedi. I ministri sacri sem- Macri. Nelle ore canoniche si fan-
pre genuflettono col celebrante , no le genuflessioni con ambedue
meno il suddiacono che tiene il li- le ginocchia, pronunciandosi le pa-
bro del vangelo, e gli accoliti soste- role: Adoranius^etprocidanius etc.
nitori de'candellieri: quando il dia- Te ergo quaesunius, famulis tuis
cono cauta le parole cui si deve ge- subveid etc, A^'e niaris stella etc,
nuflettere, il celebrante lo fa verso Veni Creator Spiritus etc, O crux
il libro, gli altri verso l' altare. In ave spes unica etc. Tantum ergo
coro si genuflette da quelli che Sacramentuni eie essendo però ,

non sono prelati (come gli abbati, esposto il ss. Sacramento. Nel ce-
i protonotari, e quelli che possono rimoninle de' frati minori si pre-
usare il rocchetto, ed i canonici scrive la genuflessione nell'inno del
quando sono apparati) alla Confes- ss. Natale alle parole: Nos quoque
sione,ed al salmo ludica me Deus. qui sanc.lo tuo sanguine
redempli
Nelle messe poi delle ferie dell'av- sunius. Inoltre deve genuflettere
si

vento, della quaresima, delle quat- nella vigilia dello stesso ss. Natale
tro tempora, delle vigilie in cui pronunciandosi le parole del mar-
si digiuna, e nelle messe de' de- In Béthlehem Judae etc.
tirologio:
funti tutti genuflettono anche alle Dice pure il JMacri che greci non i

orayioni, e paiimenti detto dal ce- usano genuflessioni in chiesa ma ,

lebrante il Sanctus, lino al Pax profondi inchini, tranne il giorno


GEN GEN 21
della Pentecoste che genuflettono Il Sarnelli stesso nel tom. VII,
nell'officio mentre si recita il van- lelt. LXII : Se nella venerazione
gelo ; e che i certosini rare volte dovuta a santi sia lecita la genu-
fanno genuflessioni, anche dinanzi flessione j dopo aver distinto il cul-
al 6S. Sagramento, ma profondi in- to di latria che si deve a Dio so-
chini, tanto nella celebrazione del- lo, quello di dulia che si tributa
la messa, quanto nelle altre fun- ai santi, e quello d' iperdulia con

zioni. Pompeo Sarnelli nelle Let- che si onora Vergine e la Beata ,

tere ecclesiastiche lom. IV, lett. XIII, dichiarato ed il


il culto esterno,
num. 4^5, dice che all'antifona culto interno, de' quali argomenti
Adgramus te Christc etc. non si parlammo agli articoli Adorazione
genuflette, come non lo si fa al ca- e Culto, conchiude che se l'alto
pitolo In nomine Jcsii onine genn- della genuflessione s' intende per
ed al versetto del respou-
'fleciatur, protestate l' influita eminenza di

sorio, Verhuni caro factum est: la Dio sopra tutte le creature, e la

ragione è pel tenore del decreto totale nostra dipendenza da quel-


della congregazione de' riti, de' 23 lo, sarà atto di latriaj ma se con
marzo 1602. Cani praeintonantur la genuflessione intendiamo rende-
anliphonae, oinnes ab utroque cho- re il culto religioso a qualche san-
ri latere surgere dehent, non ob- to, per le di lui virtù o gloria,

stanle contraria consuetudine. Ag- sarà atto di dulia. Così le litanie

giunge, che l'altra ragione per cui che chiamiamo de' santi, si dicono
alla parola Adoranius non si ge- in ginocchio, ed invocandosi essi e
nuflette, ma sibbene a quella di gli angeli il culto è di dulia; in-

Procidanins^j è perchè nell' inno vocandosi la ss. Trinità , il culto


angelico alle parole Adoramus te è di latriaj ed invocandosi Maria
si ta la semplice inchinazioiie del Vergine, il culto è d' iperdulia. A-
capo, e così nel simbolo alle pa- dunque riflette, che il venerare i

role, cjui cum Palre, et Filio si- santi con la genuflessione, le loro
mul adoratur ; ma dicendosi nel immagini e reliquie, non solo è
vangelo '
dell'Epifania procidenles lecito, ma tah'olta è comandalo,
adoraverunt euni, allora come no- giacché
o il culto che si fa ai santi
tammo si genuflette. E nell'evan- è principalmente rivolto a Dio
gelio del cieco nato illuminalo da celebrandosi con tale atto la divi-
Cristo, dicendosi procidens adora- na bontà e potenza, che fece lo-

ci euvi, si genuflette, così alle pa- ro riportare vittoria del mondo: in

role del salmo, et procidamus an- fatti al voi. Vllf, pag. 1 58 del
te Deuni, come espressamente no- Dizionario riportammo la decisione
ta il Bauldry par. 2, cap. 3, num. del punto controverso colla quale si
2, duni dicuntur haec verba, et prescrisse che tulli, compreso il Pa-
procidamus ante Deuni, per deno- pa, passando dinanzi all'altare mag-
tare che queste parole richieggono giore delle basdiche laterauense, va-
la genuflessione, non la parola A- ticana ed ostiense, debbano gena-
doremus, dappoiché essendo quelle fleltere, venerandosi nel prinio i

parole, Venite adoremus invitatorio, capi de' ss. Pietro e Paolo, nei se-
chi invita deve stare in piedi, ne se- condi i loro corpi divisi. E perchè
gnes videamur duni alios invitanius. Maria Madre di Dio ha maggior
22 GEN GEN
culto de' santi, dicendosi ^ve ma- dice di aver veduto fare I" istessa
ris stella, deve geiiulletteie, ed
si cerimonia ai cardinali, mentre sie-
altrettanto si deve fare in tutte le dono i.ul trono delle loro chiese
antifone della Beata Vergine che , titolari, in tempo di alcune solen-
si dicono in fine del divino offizio, nità che ivi celebrano, ed assisto-
tranne nelle domeniche dai piimi no; ed eguale genuflessione dice
vesperi del sabbato, perchè si fa aver veduto fare ai cardinali riu-
commemorazione della Risurrezione, niti, in sede vacante. Delle genu-
e perciò anche in lutto il tempo flessioni che in tale tempo si fanno
pasquale. Nel voi. XVIII, p. 238, atre ed a quattro cardinali riuniti,
289 e 240 del Dizionario, nel par- ne parlai ai volumi XV, p. 3i 1,
lare del culto al ss. legno della e XVI, pag. 290 del Dizionario.
Croce, massime di quello che gli Delle genuflessioni poi che nelle
si rende con trina adorazione d'am- congregazioni della sede vacante si

bo le ginocchia nel venerdì sauto, fanno al sagro collegio da quelli ,

trattai di alcune erudizieni sulle che ivi si ammettono ad udienza


diverse genuflessioni che ad esso si compresi gli ambasciatori, e i pii-
debbono fare; e siccome il regnan- mari ministri della santa Sede, e
te Pontefice Gi-egorio XVI ha ri- delle relative spiegazioni, ne parlai
stabilito nello stesso gioino l'uso al detto volume XVI,
298, pag.
antico dell'esposizione della vera ed in piìi Cow-
luoghi all'articolo
Croce, ciò che si fa nella cappella clave. Nel volume V, pag. 61 del
pontificia Sistina nel momento iucui Dizionario si discorre come il po-
il Papa con la processione di tutti polo deve genuflettere incontrando
quelli che hanno luogo in cappel- il vescovo per riceverne la bene-
la ( quali prima di partire da
i dizione, spiegando a pag. 68 sul
questa fauno alla ci'oce, che si è suono delle campane nel passaggio
adorata e collocata suH' altare, la de' vescovi per le città e campa-
genuflessione con un solo ginocchio, gne. Delle genuflessioni che si fan-
senza farla al Papa in passare in- no al sommo Pontefice in cappel-
nanzi di lui ), sono a levare il se- la pontificia, all'udienza, iiel rice-
polcro in quella chiamata Paolina, vere l'apostolica benedizione, e nel
laonde ritornando nell'altra non baciargli i piedi, vanno letti gii
fanno veruna genuflessione alla ve- articoli Cappelle Pontificie, Udien-
ra Croce che trovano esposta sul- za de' Papi, Benedizione del Som-
lallare, rimossa quella adorata, mo Pontefice, e Bacio de' piedi.
perchè verso il termine della px'o- Si possono anche consultare, Poli-
cessione si porta ilss. Sacramento doro Virgilio, De rerum invenlori-
del sepolcro dal Papa, o in sua bus lib. IV, e. XV; M. Ant. Maz-
vece dal cardinale celebrante. zaroni, De tribus coronis Pont. Ront.
Dal Caerein. episcop. lib. I, cap. necnon de osculo ss. e/us pedani,
li, si ha, che il vescovo nella sua Romae 1609, et 1788; Michele
diocesi, mentre siede nel trono, gli Angelo Carmeli, Sopra l'uso di
si fa la genuflessione con un gi- baciare i piedi al Papa, nelle sue
nocchio da tutto il clero, passan- Dissert. filologiche, Roma 1768;
dogli davanti, ma ne sono esenti i Martino Kempio De osculis pe-
,

cauònici della cattedrale. Il Macn dani Roin. Pont., e Matteo Zimer-


GEN GEN 23
jiiaiino, in Montibus pitlalis pag. scala regia da dove discende la

373. processione, e defila innanzi a del-


Quando ii Papa benedice in cap- ti personaggi, al modo che dicem-
pella pontificia, lutti debbono ge- mo al volume IX, pag. 53 del Di-
imllettere, menu i cardinali, però zionario, altrettanto si deve prati-
se i vescovi ed abbati sono vestiti care con monsignor vice -gerente

co' sagi'i paramenti, allora restano che attende il passaggio del clero
in piedi: nella medesima cappella fuori del colonnato a destra, come
i vescovi che sono avanti al Papa dissi a pag. 56 del citato luogo.
devono stare col capo scoperto Dappoiché è noto che coloro che
così i cardinali primo prete, e i fanno parte d'una processione ove
due primi diaconi quando sono al si porti la ss. Eucaristia, se pas-
trono. 11 patriarca, arcivescovo, o sano avanti ad un altare ove la

vescovo assistente al soglio nel sor- medesima sia chiusa nel ciborio
reggere al Pontefice il libro , sta o innanzi ad un altare ove si ce-
genuflesso o in piedi, secondo il lebra la messa e sieno state già
maggior comodo che fa al Papa consagrate le specie sagramentali
nei leggere. Perchè il cardinale ed anche nel punto della eleva-
primo prete incensa genuflesso il zione d'ambedue, non si deve ge-
Papa sedente in trono, lo si dice nuflettere. Delle genuflessioni nel-
al volume Vili, pag. 24^ ^ ^49- le sagre funzioni che celebra , od
Quando sull'altare è esposto il ss. assiste il Papa, se ne tratta ai

Sacramento, o vi è senz'essere es- rispettivi articoli, così di ogni al-


posto, non si genuflette al Ponte- tro genere di genuflessioni , come
fice, anche se si passa dinanzi a nei somministrare l'acqua alle ma-
lui. Non essendovi le sagre specie ni, e porgere il pannolino per a-
sagramentali, entrando od uscendo sciugarle. P'. Lavanda delle ma-
dalla cappella o chiesa ov' è il ni. Messa, e per le altre genufles-
Pontefice, con un ginocchio si ge- sioni quegli articoli appartenenti al-
nuflette alla croce dell'altare, e con le rubriche generali.
una girata si fa altrettanto col Pa- GEN UFLESSORIO o INGINOC-
pa. Nelle cappelle pontificie clie CHIATORO, Sgabellum ad genua
hanno luogo fuori del palazzo a- subniittenda formatum , sgabellum
poì.tolico, se il trono papale è di- genuale, sgabellum flectendis, vel
rimpetto all'altare, nell'accesso o re- ponendis genibus nalum, come lo
cesso non si fa genuflessione gira- dichiara V Onomasticum romanum
ta, ma prima si fa all'altare, e di Felice Felici gesuita, dicendolo
poi distinta al Pontefice. Nella pro- sgabello per uso d'inginocchiarsi.
cessione del Corpus Domini quelli L'inginocchia toro o inginocchiatoio,
che v'intervengono per rispetto al nel Dizionario della lingua italia-

ss. Sagramento che precedono ed na si definisce, arnese di legno per


accompagnano non debbono in- , uso d'inginocchiarvisi. L'inginoc-
chinare il cardinale primo diacono, chiatoro ordinariamente è di legno
ed prelati governatore, e mag-
i di noce, naturale, o dipinto, ov-
gioidomo che sono presso la porta vero coperto di drappo , con due
di bronzo all' ingresso della galle- cuscini,uno posto ove si piegano
ria che dal colonnato conduce alla le ginocchia, l'allro ove si riposano
24 GEN GEN
i gomiti. Pei cardinali, prelati, ed eia. Avanti all' inginocchiatoro si

altri personaggi si pone l' inginoc- colloca un basso e piccolo sgabel-


chiatoro sopra un tappeto, o altro lo foderato di seta, con cuscino so-
drappo; ma alla presenza dei Pa- pra, sul quale il Papa
sta genu-
pa non è loro permesso, e soltan- flesso. Tanto il cuscino grande quan-
to cardinali nel venerare col Pon-
i to il piccolo sono foderali di da-
tefice le reliquie maggiori nella ba- masco o ganzo d'argento e d'oro
silica vaticana, le sagre teste nella con fondo bianco, rosso, o paonaz-
basilica lateranense , e nell' inter- zo secondo tempi, e sono decorati
i

vento in alcune chiese per tridui di trine e fiocchi d'oro, o di fioc-


novene , benedizioni , e nella cap- chi di seta ed oro il cuscino gran- :

pella Paolina quando si ripone o de però è ordinariamente ricamato


rimove il sepolcro, o nell'esposizio- in oro. Nel mattutino del giovedì
ne delle quarant'ore, siccome luo- santo, e per tutto il giorno del
ghi ove non sono gli stalli cardina- venerdì santo i cuscini sono fode-
lizi,ricevono nei banchi coperti rati di semplice seta paonazza. Do-
con panni loro assegnati dai pro- vendo il Papa nella mattina di det-
pri decani il cuscino per slare ge- to giorno recarsi a piedi nudi a
nuflessi: questo cuscino è di pan- fare le triplici genuflessioni per l'a-

no rosso o paonazzo secondo i tem- dorazione della croce senza cuscino,


pi, guarnito di trina di seta dello Pio Vili, essendo a ciò impotente,
stesso colore, della quale sono pure usò il detto piccolo sgabello col
i quattro fiocchi degli angoli. Nei cuscino paonazzo. Quando e dove
mentovati luoghi i soli prelati mag- si usa dal Papa tale inginocchia-
giordomo e maestro di camera
, toro, lo si dice all' articolo Cap-
hanno l'uso d'un piccolo e nudo pelle Pontificie. Lo collocano al
sgabello per cadauno, hi cappella sito cioè innanzi 1' altare, ove il

pontificia, e nelle basiliche o chie- Papa vi si pone genuflesso, due


se, ove il Pontefice si reca a ce- chierici della cappella pontificia,
lebrare od assistere alle sagre fun- a' quali spetta pure rimoverlo, e
zioni, per inginocchiatoro adopera portarlo presso la credenza posta
un ainese in forma di Faldistorio a cornu epistolae. Stando il Pon-
(Vecll)^ per cui viene comunemen- tefice genuflesso sull' inginocchiato-
te, sebbene impropriamente, chia- ro, stanno accanto a lui inginoc-
mato faldistorio. Questo inginoc- chioni il prefetto delle cerimonie
chiatoro o genufiessorio è di le- pontificie a sinistra, ed il secondo
gno tornilo ed intagliato, con orna- cerimoniere a destra : spetta al pri-
ti eleganti, ed il tutto dorato: ha mo ivi levare e riporre al Pa-
quattro piedi ed altrettanti corri- pa il berrettino, e somministrar-
spondenti assi incrociati, formato a gli alle occorrenze il fazzoletto.
forbice, onde potersi ripiegare per Nel voi. IX, 47 e 48 del Di-
p.
il suo trasporto, terminati gli assi zionario, parlammo di que' Ponte-
con teste di angeli, o con palle. fici che nella solenne processione
Nella parte supcriore evvi fissato del Corpus Domini, portarono il

un solido strato di velluto rosso con ss. Sagraraento genuflessi sull'ingi-


trinette d'oro, sul quale si pone un nocchiatoio, stabilito sulla macchi-
gran cuscino pel riposo delle brac- na chiamata talamo. Nel prendere
GEN GEN 25
il Pontefice possesso della basilica nel cijjorio , con grande lap[)eto
lateranense, giunto nel portico si di velluto in seta cremisi, ornato
pone in ginocchio sopra cuscino di di frangia e trina d'oro, con due
velluto rosso, guarnito d'oro, so- cuscini foderati di egual drappo,
vrapposto a ricco e nobile strato ed anch' essi ornali di trine e fioc-
O tappeto, ambedue ivi preparati chi d'oro, facendo il simile cogli
dalla floreria del sagro palazzo. Al- altri genullessorii degli altari che
lora il Papa essendosi levato il deve o vuole visitare il Pontefice.
cappello, si scuopre pure del ber- Quando questi passa semplicemen-
prima usando piii
rettino bianco, te innanzi all'altare ove è riposta
comunemente il camauro rosso, e la ss. Eucaristia , od avanti alle
bacia divotamente la croce d'ar- confessioni degli altari papali delle
gento che gli presenta il cardinale basiliche laleranense, vaticana, ed
arciprete della basilica, mentre i ostiense, il cuscino su di cui genu-
cantori di essa cantano il mottet- flette glielo presenta il foriere mag-
to : Ecce sacerdos magnus. Nella giore, al quale lo somministra un
relazione del possesso preso da In- ministro di detta floreria : in man-
nocenzo X nel 1644 si legge; " et canza del furiere, supplisce il flo-
ingressus porticum Papa), amo- (il ride. Nel volume ^ 111, pag. 273
to pileo , et bireto genuflexus ,
e 3 16, si dice come il Papa oran-
super pulvino, desuper tapele ac- do avanti le reliquie maggiori deU
comoda a floreriis , crucem sibi la basilica vaticana, e per la loro
oblatam a card. Columna praedi- ostensione, stando sul genuflessorio
ctae bas. archipresbytero ,
quam gli viene somministiato dal vicario
accepit a quadam pelvi argentea della basilica la tabella delle ora-
ei praesentalam a suo vicario, re- zioni, sostenendo un canonico la
verenter osculatus est. Assurgens bugia con candela accesa. I genu^
cardinalis IMedices biretum (ante flessori poi che si pongono pei
i

crucis osculum una cum pileo a- vesptri pontificali, e per le messe


motum a capite Sanctitalis Suae a pontificali avanti l' altare del ss.

cardinalis Ant. Barberino) capiti Sacramento solennemente esposto,


suo restituit, et Sanctitatis, suble- allorquando il Papa ii celebra o
vantibus firabrias faidae anteriores vi assiste si ricoprono con tappe-
camerariis assistentibus, posteriores to bianco o rosso cremisi, secondo
vero caudatario, suis pedibus ac- i tempi, essendo del medesimo co-
cessit ad thronum prò Sanclitatis lore i due cuscini. Del prezioso
Suae praeparatum sub eadem por- genuflessorio fatto a forma di fal-
licu ". I due cardinali assistenti distorio, e donato a Pio VII, ne
ei-ano i primi diaconi del genu- : facemmo memoria al voi. XXIII,
flessorio Se ne paria pure all' arti- pag. 16 del Dizionario. La pia e
colo Falda (Fedi). Allorché il regnante regina di Francia Maria
Papa si reca nelle basiliche o chie- Amalia, in seguo di particolare ve-
se di Roma a visitarle, la Flore- nerazione verso il Papa che regna,
ria apostolica (Fedi), pei suoi mi- gli donò un genuflessorio nobilissi-
nistri, ricuopre il genuflessorio di mo, di prezioso legno lavorato con
legno degli altari ove si venera il bellissimi ornati di disegno gotico,
ss. Sacramento esposto o chiuso reso più gaio con decurazioui di
a6 GEN GEN
metallo dorato, e ciò eh e più ri- la pai'te che chiamasi Gemano
levante con ricchi drappi ricamati nuovo, a differenza dell'altra che
dalle sue regie mani con isquisito dicesi Genzano vecchio, che ad uso
gusto, e collocati ove si piegano degli antichi castelli è mal fabbri-
le ginocchia, ed ove si riposano le cato con strade tortuose ed angu-
braccia, nel luogo cioè ove si pon- ste. La prima di dette quattro
gono i cuscini di cui ne fanno le strade, incominciando a contare da
veci. V. Genuflessione. sinistra a destra, guida al convento
GENZANO o GENZIANO, Gen- de'cappuccini, ed è perciò chiama-
tianutn. Città della diocesi subur- ta via de' Cappuccini, restandone
bicaria di Albano , sede di go- terminata la visuale colla facciata
verno del distretto e Comarca di di loro chiesa; la seconda viene
Roma, abitata da circa cinquemila detta via Sforza ; la terza viene
individui Luogo ameno e deli-
. denominata via Livia , che guida
zioso con puro clima, posto in pia- al COSI detto duomo vecchio , la
no sopra elevato colle, fornito di cui facciata chiude all'occhio la via;
decenti fabbricati non ha mura : V ultima è la via delta Corriera
caitellane, uè porte, ed un borgo perchè porta a Napoli. La posta
costituisce il suo ingresso. Però in addietro passava per Marino, e
Gemano vecchio ebbe mura ca- la ma nel 1780 essendo
Paiola,
stellane, e torri di opera saracine- fatta lanuova magnifica strada di
sca da quelle parti da cui poteva Albano e di Genzano, fu a questi
essere attaccata, cioè da aquilone, due luoghi trasferita. Da ultimo
ponente, e mezzodì mentre dalla ; per ordine del regnante Pontefice
parte orientale era invincibilmente Gregorio XVI, con provvidenza uti-
difesa dall'altissima rupe a picco del lissima ai viandanti non irieno che
cratere del lago JVemorese. Molti agli abitanti di Genzano e dintor-
avanzi di tali mura, ed alcune tor- ni, è stata costruita una nuova e
ri sono tuttora in piedi. La porta bella strada che dal piazzale di
principale di Geuzano, prima che Galloro conduce al piano dell'ol-
si edificasse il palazzo baronale, a mata di Genzano, mediante gran-
capo agli stradoni era nel luogo dioso ponte sostenuto da sei solidi
del portone del palazzo Cesarini, archi : ne fu direttore dell'esecu-
come addimostra il p. Eschi-
lo zione il cav. Cartolini ingegnere
nardi nella sua Carla topografica in capo, cui si deve pur lode per
del territorio di Frascati e sue vi- averla ideata.
cinanze, data alla luce nell'an- La città di Genzano è altresì
no i685, da ciò ebbe origine il uno de'piìi comodi e piacevoli luo-
diritto antichissimo di passare per ghi vicini a Roma per villeggiare,
l'odierno portone, per gli abi- a cagione delle sue comode e deli-
tanti di Gemano vecchio. Innol- ziose passeggiate massime di quel-
;

trandosi fino alla pubblica piazza le delle tre lunghe vie laterali,
si presentano quattro strade lar- decorate con due lunghe fila di
ghe e diritte, senza quella che uno grandiosi e sempre verdeggianti
ha percorso per giungervi e che alberi disposti simmetricamente, e
sta alle spalle. Queste sono le prin- tagliati con uniformità, ed uniti in
cipah delia città, almeno di quel- modo, the recano sorpresa in guar-
GEN GE^ ij
darli per la i^tupeudu prospettiva, le e Culto duca d. Lorenzo Sforza-!-

onde SODO rinomati cotanto. Gli stra- Cesarinijsiccome amante del soggior-
doni olmati partono da un punto no di Genzano, in considerazione
centrico, e divergendo, quello a do della degna duchessa sua sposa d.
slra è la strada corriera che gui- Carolina Shirley, della cui nobiltà
da alla città, quello di mezzo il parlammo all'articolo Conli (Fe-
più lungo e piano conduce al pa- ad uno dei lodati viali di olmi,
di),
lazzo Cesarinì, e l'altro a manca che principia avanti il di lui pa-
porta convento de'cappuccini l'al-
al ; lazzo,ha dato il nome di Carolina,
tro stradone che dalla città porta ciò che fu sanzionato dal pubbli-
pure ai cappuccini inters-jcando lo co consiglio della città , per dar
stradone mezzo, è quello di cui
di prova allencomiato duca di partico-
abbiamo parlato di sopra. Questi lare affezione. Inoltre questo duca ha
magnifici stradoni, divisi iu quatf mobiliato il palazzo con decoro e gu-
tro viali, che formano la delizia e sto, e lo ha abbellito con un contiguo
meraviglia de'forestieri, Furono in- giardino piantato alla foggia inglese
cominciati dal duca Giuliano del- sulla vicina pendenza del lago di
la nobilissima famiglia Cesarini si- Nemi, per essere inglese la duches-
gnora di Genzano,circa l'anno sa il giardino
: lo ha piantato so-

1643, alla quale epoca ebbe prin- pra alcuni terreni da lui acquistali
cipio la quadruplice piantagione de- appositamente a lato dello stra-
gliolmi da cui sono formati: il done di mezzo , e sulle coste del
più lungo di questi stradoni non lago. Altro pregio di Genzano è
oltrepassa tre quarti di miglio, e la gran quantità di acque sorgenti
la famiglia Sforza Cesarini ne cu- di cui abbonda, di eccellente quali-
ra a sue spese la manutenzione, for- tà. Le antiche voglionsi derivate da
mando essi uno de'più belli orna- Nemi, ma divenute scarse in pro-
menti di Genzano. A capo degli cesso di tempo, il duca Giuliano Cesa-

stradoni eravi allora la porta del rini giuniore, ottenne dai Savelli una
castello sumorientovata: e l'antico pa- porzione dell'acqua che scaturisce nel
lazzo baronale, secondo la tradizio- teriitorio della Riccia al sito detto
ne de' vecchi del luogo, è il palaz- Quarto dì Galloro nel i65o. Di
zo detto di Moda, fabbricato sulle poi i cappuccini ottennero dai Co-
mura castellane, confinante con la lonna il ritorno dell'acqua che sor-
chiesa di s. Maria Cima, e
della ge nella Faiola nel 1721, conce-
con un antico torrione guardante dendo duca Gaetano Sfoi/a le
il

a mezzodì la marina. Non corri- vecchie forme per imboccarla que- :

spondendo poi il vecchio palazzo ba- sta è l'acqua stessa che gitlava dal-
ronale alla magnificenza degli stra- l' antica fontana in strada Livia
doni, il duca Giuliano ne fabbri- poi trasportata nella vicina piazza
cò uno nuovo con maestosa e su- delle carceri. 1 medesimi cappuc-
perba facciata ricca di marmi, on- cini colla protezione di Alessandro
de formasse un vago ed imponen- VII rivendicarono dai Frangq)ane
te prospetto al viale di mezzo: ad signori di Nemi, l' acqua che per
esso pure si deve l' intiera fabbri- gli antichi ac(|uedotti da quel feu-
ca della villa baronale. do veniva a Genzano. Si eressero
Non ha guari l'odierno rispetlabi- quindi due fonti di marmo iu stra-
28 GEN GEN
da Livia, ed un'ullia pi li glande to Giulio Camporesi; è della for-
vicino alla chiesa di s. Selmstiaao ma di quella di s. Andrea della
.di prospetto a detta via , ed in Valle di Roma, se si eccettui la cu-
quest'ullima fu posta 1' arme della pola alla quale altra se n'è sosti-

comunità, e quelle de' Papi sotto tuita in forma di catino. La fac-


tle' quali si fece la coiulultiira. Le ciala esterna è ornata di due ordi-
altredue hanno corrispondenti iscri- ni di colonne ai lati dell' ingres-

zioni e stemmi. In quanto alle so^ quattro grandi che servono di


chiese e conventi, il duca Filippo, basamento, e sopra più
quattro
idlimo dei Cesarinij nel 1677 edi- piccole che sostengono la cimasa.
licò la vaga e comoda chiesuola Sopra la porta vi è lo stemma del-
di s. Sebastiano, unita al conser- la comune, rappresentato da una
vatorio delle maestre pie, le quali colonna con una mezza luna sopra;
curano l'educazione delle fanciulle. vuoisi che la colonna derivi dagli
Le maestre pie in principio non antichi Colonnesi signori dj Gen-
ebbeio sede (issa, ma nel 784 il i zano, e la mezza luna dalla falsa
cardinal vescovo Carafìa le stabilì tradizione, che ivi fosse venerata
ove sono. L'antica chiesa parroc- Diana chiamata anche Cinzia don-
chiale, o duomo vecchio, dedicata de il castello fu detto Cynthia-
alla Beata Vergine sotto il titolo iiuni; qui inoltre noteremo, che il
di s. /Ilaria delta Cima, forse per- medesimo stemma che adorna la
chè prima l'immagine sidla cima mentovata fonte, ha nella colonna
d'un albero in quel sito si veneras- scolpite all' intorno varie viti cari-

se , ovvero per essere questo la ci- che di grappoli d' uva, per indica-
ma del monte Genzano, fu rifab- re il principale prodotto di Genza-
bricata dopo il i636, ed abbellita no. L'interno della chiesa ha tre
dal duca Giuliano, avente per qua- navi, essendo la maggiore quella di
dro l'altare maggiore la Beata Ver- mezzo per vastità oltre la nave
,

gine col Bambino, sopia un grup- traversa che dà a questo interno


po di nubi e di angioletti, con ai la forma di croce. Sono rimarche-
piedi il principe degli apostoli in voli le cappelle della Beata Vergi-
atto di contemplarne la gloria, pit- ne, e del ss. Crocefisso; abbiamo le

tura del cav. Cozza. La pia e be- Conslituliones capilulares eccltsiae


nefica duchessa Livia vi collocò Cynthiane, llomae i833. Da que-
nel i6f)6 i corpi delle sante mar- sto tempio nelle ore pomeridiane
tiri \ inceuza e Tigri, rinvenuti nel del giorno dell' ottava della festa
i68() nel cimiterio di s. Elena del Corpus Domini parte la solen-
inter duos lauros, che i genzanesi ne processione che il concorso ri-

elessero a loro protettrici, oltre l'a- chiama di tutti i paesi convicini


vere per patrono s. Tommaso di e di molli romani e forestieri, per
Villanova sino dal i658 circa. la singolarità della tanto nota in-
La vasta e principale chiesa de- forata, celebrata da diversi poeti.
dicata alla ss. Trinità, decorata del Questa infiorata consiste nel cuo-
titolo di collegiata, con capitolo di prire le vie per ove passa la pro-
canonici e dignità d'arciprete, fu cessione, ed in breve tempo, di
edificata nei primi anni del corren- verzure e di ogni specie di vaghis-
te secolo, eoa diseguo dell'archilel- simi fiori, con graziosi e variati
GEN GEN 29
disegni , che producono un clTelto vento sino dal iGSy per benefi-
meraviglioso. La sua origine si de- cenza del comune ; ma essendo es-
ve alla famiglia Lcofreddi genza- so in sito svantaggioso, il duca Giu-
nese, la quale nei primi anni del liano Cesarini, edificò a proprie
pontificato di Pio VI cominciò or- spese la chiesa e convento ove tut-
nare la strada con piccoli strati tora sono, ed a' 1 7 maggio 1 643
di fiori simmetricamente disposti il cardinal Alessandro Cesarini con-
avanti l'abitazione dei fratelli d. sacrò la chiesa in onore di s. Fran-
Arcangelo e Nicola Leofreddi po- cesco di Assisi.
sta alla metà della \ia Sforza ,
I miglioiaraenti e l' ingrandi-
addosso alla quale avevano e- essi mento di Genzano si deve ai du-
retto anche un altare decentemen- chi Cesarini e Sforza. Le lunghe
te ornato, ove si fermava la pro- e sanguinose guerre intestine tra

cessione del ss. Sagramento. Suc- i baroni romani, e i principi d'I-

cessivamente questo ornamento di taliaimpedirono che quei signori


fiori nelle strade lungo il passag- ch'ebbero il dominio di Genzano
gio della divota pompa, crebbe potessero applicarsi a migliorare
gradatamente per l'emulazione re- questo loro feudo, pregevole an-
ligiosa delle altre fimiglie genza- cora pel suo fertile territorio, pel
nesi proprietarie delle case avanti suo clima salubre, e per la van-
le quali percorre la processione, taggiosa esposizione. Altro ostacolo
ed a tal segno che ormai è di- , all'ingrandimento di Genzano nei
venuta per così dire una festa eu- suoi primi secoli fu il quasi conti-
ropea stante la sua celebrità, che nuo cambiar padrone, essendoché
attrae numerosi ammiratori del interrottamente dominato dai mo-
gusto ed industria dei genzanesi naci, dagli Orsini, dai Savelli, dal-
neir adornare i piani delle strade la camera apostolica , dai Colon-
con lavori di fiori d'ogni colore, nesi, dai Borgia, dagli Esloutevil-
vagamente disposti a disegno, tut- le e dai Massimi, laonde alla sola
ti variati con figure, rabeschi ed industria degli abitanti sotto tali

ornati j e ciò che riesce pi sor- ili signori,Genzano ripete l'accresci-


prendente, ciò fanno con somma mento. Venuto appena nel i564
celerità e facilità , ricoprendo la in potere di Giuliano Cesarini si-

via con questi naturali tappeti ed gnore romano fornito di rarissimi


arazzi estemporanei. Gli agostinia- talenti, e di una magnificenza più
ni della congregazione di Genova che ordinaria, il castello respirò
ebbero dal comune in dono l'an- dalle passate turbolenze, e potè ri-
tico ospedale dell'Annunziata, nel sarcirsi dai danni sofferti per le

cui sito i religiosi eressero il pro- nemiche incursioni de' vicini, e dei
prio convento nel 1612, assumen- vantaggi perduti per l' indolenza
do l'obbligo delle pubbliche scuo- di quelli che lo avevano domina-
le: la contigna chiesa, che ha sem- to. Fu primo pensiero di Giuliano
pre ritenuta la stessa invocazione di riformare, e ridurre in miglio-
della ss. Annunziata, fu di nuovo re e più regolato sistema il pub-
edificata l'anno 1786. I cappucci- blico statuto , che fece pubblicare
ni che prima stanziavano in Nemi, nell'agosto i565. Gio. Giorgio suo
ebbero in Genzano il primo con- figlio che lo succedette , fece vari
3o GEX GEN
ncqnisti in terreni con idea d'i ri- formossi la nobile contrada detta
durli a delizia; ed il duca Giulia- della Po.sta.

no figlio di questi ingrand'» il pa- Delle testimonianze poi di alcu-


lazzo baronale. II duca Gio. Gior- ni più celebri autori sopra Genza-
gio H si distinse piìi de' suoi ante- no , e de' quali poi parleremo, il

nati in migliorare ed abbellire il Batti ne tratta al cap. XI della


fendo coi niemoiati stradoni, con sua Storia di Genzano, mentre nel
riedificare il palazzo , b chiesa e cap. X discorre de' genzanesi illu-

convento de' cappuccini, ed ornare .stri, e principalmente di Venanzio


la chiesa parrocchiale. Il di lui Sirny generale de' vallombrosani
fratello Filippo eresse la chiesina vescovo di Salamina in partihus;
di s. Sebastiano : sotto questi ulti- di Tommaso Scipioni dotto avvo-
mi due duchi cominciò Genzano a cato ed autore di una Prassi cri-
notabilmente estendersi fuori del minale che il Bassani con com-
,

suo antico murato, ed ebbe prin- menti pubblicò nel 177^; e di


cipio quello, ch'ora dicesi Genzano Gio. Battista Jacobini fatto vescovo
ììHOi'o. Il merito di ridurre questo di Veioli da Clemente XIII. A' no-
a quella simmetria e bellezza in cui stri giorni Pio VII fece vescovo di
oggi si vede, tanto per la ben in- Bagnorea monsignor Gio. Battista
tesa costruzione delle fabbriche, che Jacobini. Il medesimo Ratti disse
per l'ampiezza delle sue strade, si che la famiglia Jacobini è origina-
deve alla duchessa d. Livia Cesa- ria di Parma, che si
della diocesi
rini erede di tutta la nobilissima stabifi Genzano verso il i632,e
a
famiglia, ed al duca Federico Sfor- che si diiamò in otto e piìi fami-
za di lei marito. Sul declinare del glie; a pag. 4^ poi palla delle
secolo XVII e nel 1674 la duches- principali famiglie di Genzano, al-
sa ordinò l'apertura di nuova ma- cune delle quali ora estinte. Dei
gnifica strada, che dalia chiesa par- principali prodotti diGenzano, egli
rocchiale direttamente conducesse ne parla al cap. IX, massime del
all'altra di s. Sebastiano, conceden- vino che forma per la sua eccel-
do siti lungo la medesima a chiun-
i lenza la maggiore ricchezza del pae-
que bramava erigervi nuove abi- se, per cui dà un breve saggio del

tazioni. Questa contrada che prese metodo col quale i genzanesi col-
e ritiene il nome di Livia, si ornò tivano le viti, e del modo che ten-
di fabbriche regolari , e talmente gono nella lavorazione del vino.
divenne pnpolos;i che verso il ,
Siccome Genzano è capoluogo di
1707 d'uopo aprire la contigua
fu governo co.sì oltre l' appodiato di
,

strada Sforza dal cognome del du- Ardea, comprende nella sua giu-
ca Francesco. grandiose Le due risdizione le comuni di Nenii e di
strade furono con disegno aperte Civita-Lavinia, luoghi celebri nella
di Giovanni Jacobini in allora po- storia degliantichi romani, il per-
destà di Genzano e geometra, figlio chè premetteremo un cenno alle
di Cristoforo cavalleggero pontifi- compendiate notizie che poi ripor-
cio, autore della famiglia Jacobini teremo di Genzano.
in Genzano. Sotto i duchi susse- Ardea o Ardia, Ardua, nella
guenti Genzano si andò sempre diocesi di Albano. Oltre quanto
più dilatando ver.so il piano, onde dici-inmo sui pregi civili ed eccle-
GEN GEN 3i
siaslici Ardea al suo articolo,
di dea, sebbene centro di civiltà, nel-
<|ual marchesato della famiglia Sfor- le discordie intestine , che il con-
7a , aggiugneremo queste nozioni. soleGeganio sopì nell'anno 3 3 di i

Di questa metropoli dei rufnli Roma, indi vi ih esiliato il prode


si fa risalire l'origine i4oo anni M. Furio Camillo, che liberò non
avanti la nostra era, da una colonia solo gli ardeati dai galli, ma que-
argiva , mentre la sua etimologia sti distrusse liberando Roma dal
secondo le diverse opinioni , in un loro giogo. Ardea fu una delle co-
ai suoi fasti si legge nel tom. I ,
lonie, che nella seconda guerra pu-
p. 2i5 e seg. deW'yinalisi de' din- nica si dichiarò impotente di dare
torni di Roma del Nibby. La fer- que' soccorsi eh' esigevano i roma-
tilità del territorio e la situazione ni i quali più tardi l'esigettero.
,

marittima ne fecero un popolo in- Siccome piazza forte vi mandaro-


dustrioso, ricco e potente a segno no Minio Cerrinio Campano in
di spedir colonie perfino nella Spa- luogo di carcere ; ma seguendo il
gna, dove è fama che uniti ai za- partito di Siila contro Mario sog-
cinti fondarono la famosa Sagun- giacque a fiere depredazioni e de-
to, oggi Murviedro, espugnata da vastazioni che cagionarono poi l'in-
Annibale cartaginese, e pretesto piut- salubrità del clima, ed influirono
tosto della seconda guerra punica. alla sua decadenza;
onde Adriano
Alla venula nel Lazio del troiano rinforzò questa colonia, e venne ad
Enea, questi coi latini sostenne ac- un nuovo cangiamento, finché nel
canita guerra contro Turno re dei secondo secolo dell'era volsrare di-
rutuli che vi peri ucciso da Enea. venne deserta. L'abbandono del vi-
I primi re di Pioma non dierono cino Lavinio ora Palrica, potè do-
inquietezze agli ardeati, ma l'ulti- po il secolo V della medesima era
mo Superbo alla
di essiTarqiiinio il ricondurre una qualche popolazio-
città pose r assedio mentre questo ; ne in Ardea.
facevasi dai romani ebbe luoijo il Sul declinare del secolo XI era
nefando delitto di Sesto figlio del Ardea un castello con rocca e tor-
re, che abusando della onestà di re appartenendo la metà al mo-
,

Lucrezia, produsse la di lei memo- nistero di san Paolo, quindi nel


rabile morte, e la rivoluzione che I i3o era passata in sua intera pro-
cangiò di tirannico in repubblicano prietà con nome di città. Nella me-
il governo di Roma, che per sem- tà del secolo XIII Ardea fu occu-
pre discacciò dal suo territorio Tar- pata da Nicolò monaco di s. Pao-
quinio e tutta la sua famiglia : lo, ma Clemente IV la ricuperò
così fu tolto r assedio di Ardea al monistero. Dipoi l'antipapa Cle-
e segnato un trattato di tregua mente VII la donò a Giordano Or-
vantaggioso a Roma. E sebbene sini, mentre il Pontefice Urbano VI

presero parte nella guerra latina contemporaneamente la vendeva


in favore dei Tarquini ,
gli ar- per tredicimila fiorini d'oro a Ja-
deati dopo queir epoca non appa- covello Orsini , dal figlio del qua-
riscono in guerra coi romani, anzi le col rimborso di diecimila fioii-
in tale amicizia vennero con essi, ni d'oro fu restituita Ardea al mo-
sino a chiamarli arbitri ne' contra- nistero di s. Paolo. Nel i4o5 In-
sti con gli aricini. Cadde poi Ar- nocenzo VII la riunì alla camera
32 GEN GEN
apostolico, quindi venne in potere (Iella medesima, fra' quali oltre il
tli RainioiKlo Orsini, a cui la tolse Papa Leone V da noi detto al-
,

Martino V che la die al suo pa- l' articolo Ardea, dice probabilmen-

rente Giovanni Andrea Colonna, te comprendersi anche Marco Fu-

per cui divenne feudo de' Colon- rio Camillo.


nesi però temporaneamente con-
,
Nenii, Nemiu, comune della dio-
fiscato da Alessandro Yl in favore cesi di suo nome deri-
Albano. Il

di Roderico Borgia d'Aragona du- va dal famoso Nenins o bosco sa-


ca di Bisello. Nella guerra contro cro di Diana, foltissimo, in mezzo
Paolo IV del duca d' Alba fu oc- al quale era il suo tempio nel
cupata dalle sue genti, e nel i564 cratere del lago, coronato da uu
passò in proprietà dei Cesariui. ciglio continuato de' monti. Dalla
Nel secolo XllI vi fu eretta la chie- Tauride vuoisi derivasse il culto
sa dedicata a s. Pietro, nel decli- di Diana Nemorense, ed il simu-
nare del precedente fu fabbricata lacro finsero i poeti essere quello
quella di santa Marina vergine, la stesso custodito già da Ifigenia so-
cui porta è un monumento inte- rella di Oreste, ed avanti al qua-
ressante per la stoiia dell'arte : di le questi uccise Toante re della
queste chiese il Piazza nella sua Tauride. Sacerdote di questo tem-
Gerarchia cardinalizia, come del- pio, in vigore d' un costume bar-
lenotizie diArdea, ne tratta a p. barico scitico , era quello che di
3 19 e seg., parlando della diocesi propria mano aveva ucciso il pre-
d'Albano, così discorre delle chie- decessore, cioè vm fuggiasco eh' e-
se di s. Maria detta di Pescarella sponeva la propria vita per dive-
patronato della famiglia Massimi nirlo, e che sempre trepidava che
di quella di s. Lorenzo e di quel- gli fosse resa la pariglia, per cui
la di s. Antonio abbate fabbricata procedeva sempre armato di spa-
da Giuseppe Buccimazza negli ul- da sguainata, dovendo vigilare al-
timi anni del secolo XVII. L'at- le insidie che gli si tendevano. So-
tuale terra di Ardea occupa sol- leva essere anche uno schiavo il

tanto il sito della cittadella antica; ministro di questa dea, e l'elezio-


la porta per la quale si entra è ne facevasi mediante un singolare
opera de' Colonnesi del declinare combattimento di due schiavi, ve-
del secolo XV, come pure il con- nendo dichiarato sacerdote quello
tiguo palazzo baronale. Il lodato che uccideva il competitore. 11
Ratti parla d'Ardea alle p. 473 4^ bosco ebbe pure il nome di Ege-
e 106; il Theuli a p. 46 del suo ria come la fonte, da una ninfa
Teatro islorico; il Ricchi a p. 2 34, locale (Ovidio cantò la favolosa
lib. I, cap. XLVI, Ardea o Ardia ,
tradizione che la ninfa Egeria fu
clnamata ancor Troia colonia la- sposata da Numa, e dopo la mor-
lina XF I, ove dice pure delle sue te di quel re ritiratasi inconsolabi-
notizie ecclesiastiche. Lo stesso Ric- le nel bosco aricino da Diana fu
chi nel Teatro nomini illu-
degli cangiata in unafonte che fonte),
stri de' volsci chiama Ardea fon- si vede ancora abbondante, peren-
datrice della reggia dell' istesso no- ne e limpida sgorgare sotto il vil-

me ed a p. So, oltre i pregi di


, laggio odierno, il quale anuicchia-
Ardea, discorre de' soggetti illustri lo sopra il ripiano d'una rupe al-
GEN GEN 33
lissima tagliala a picco, è suoce- Nemi fu invaso Tebaldo de- da
dillo al tempio, il c(iiale ebbe denni- gli Annibaldi signore della Moia-

livo-lermine nel 3qr, allorqiiiiiido ra, ma poscia il suo figlio Giovan-

furono pi'oibili i rili de'pagaiii. Ces- ni lo resti tu\ all'abbate di s. Ana-


sato il cullo di Diana, il bosco sacro stasio nel 141^3 onde l'abbate lo
cosliliù la massa Ncnius, la quale die in affitto a Giordano Colonna
nel secolo IX apparteneva alla ba- per cincjuanta o settanta fiorini
silica di s. Gio. Battista di Alba- d'oro, alla qual famiglia i monaci
no, e per tradizione dicesi asse- con beneplacito apostolico lo ven-
gnata sino da Costantino ,
quan- derono nel 14^8 con Genzano, e
do ancora esisteva il culto della col casale di Montagnano per (|uin-
dea. Questa terra rimase massa diciraila fiorini del valore di ba-
cioè una proprietà costituita di iocchi47 l'uno. Nel i479 ^emi
molti fondi uniti, fino al secolo IX, e con Genzano furono acquistati pei-
per la sua posizione fortissima e se- dodicimila ducati dal cardinale di
gregata, nel seguente fu occupata Estouteville, che nel 1480 donò
dai conti Tusculani, di cui parlam- ambedue i luoghi ad Agostino e
mo air articolo Frascati [redi), i Girolamo figli di Girolaina Tosti;
quali vi formarono un Casirum n e dopo tornarono ai Colonnesi.
terra fortificata, che nel 1090 il Però nel 14B2 Nemi, Ardea, ed
conte Agapito assegnò in dote al- altri luoghi furono confiscati da
la figlia matrimonio ad
data in Sisto IV, e donali ai velletrani,
Oddone Frangipane, e così Fran- i come si legge nel Borgia, Storia,
gipani divennero signori di Nemi. di Velletri p. 38o: questi inoltre
Circa il II 53 il Papa Anastasio parla de' suoi confini con Velletri
IV concesse Nemi ai monaci ci- regolati dal cardinal di Roano,
stcrciensi di s. Anastasio ad aquas delle posteriori dilFerenze sui me-
Sah'ias, ciò che confermò nel i i83 desimi sedate nel i5o5, enei i546
Lucio III. Il Cecconi nella Storia dal governatore di Mariltnna e
di Palestrina a p. 272, dice che Campagna. Nella famosa divisioiìe
Bonifacio Vili fece assediare il ca- de' feudi fatta d' Alessandro VI nel
stello di Kemi difeso da Stefano i5oi tra i figli di Lucrezia Bor-
Colonna veime preso per fame,
; gia, ed inserita dal Ratti a pag.
e fu concesso ad Orso Orsini. Più i55 della Storia diGenzano, con
tardi nel iSyS l'antipapa Clemen- altri documenti riguardanti Nemi,
te VII in premio de' servigi rice- fu assegnalo dal Papa a Roderico.
vuti da Giordano Orsini signore Dopo la morie di Alessandro VI
di Marino, gli concedette questo il castello tornò ai Colonna, ma
castello insieme con altri, forman- Ascanio nel i55o Io vendè a Giu-
do un'enfiteusi fino a terza gene- liano Cesarini. Il quale nel i55g
razione. Da un istromento del i38g lo rivendette ai Colonnesi, che nel
riportato dall' Armanni nel Raccon- i56o io venderono a Silverio de
to della famìglia Capizucchi, si Silveriis Piccolomini ; quindi nel
rileva che ad essa i terrazzani di 1 566 venne in potere di France-
Nemi portarono fedeltà e vassal- sco Cenci, che ne! 1572 lo vendè
laggio. a Muzio Frangipani, il cui figlio
La fortezza ed il castello di Mario morendo in R.oma l' aono
VCL, XXIX. 3
34 GEN GEN
1654, cliiamò alla successione i un sito comodo
dai fondamenti in
Frangipani di Cioazia, e poi quel- un nuovo convento pei frali mi-
li del Friuli. Dal marcliese Anti- nori osservanti con chiesa annessa
gono Fiangipaui fu alienato Nomi dedicata a Dio in onore della
nel 1781, pel prezzo di scudi no- Beata Vergine Maria detta di Ver-
vantaquattromila settecento dodici, sacarro G nel 164^ vi furono in-
,

in favore di d. Luigi Braschi di trodotti i minori osservanti. L'im-


Cesena, il cui zioPio VI nel 1786 magine della Madonna che ivi si
eresse il feudo in ducato pel ni- venera sedente col divin Figlio, ed
pote d. Luigi, il quale restaurò il ai lati i ss. Pietro e Paolo, il po-
palazzo baronale, e lo abbellì con polo di Nemi l'avea collocala nel-
eccellenti pitture rappresentanti la la chiesa de' cappuccini, i quali a-
antica storia del bosco Aricino; e vendola portata in Genzano al-
molte selve inutili, fece
togliendo lorché partirono, ad istanza del
piantare molte migliaia di piante comune di Nemi, Urbano Vili
d'olivo. Il di lui figlio duca d. processionalmente la fece restitui-
Pio nel i835' vendette Nemi, con re, e riposta nella chiesa parroc-
patto redimendi, al principe Giulio chiale, fu poi tiasferita in quella
Cesare Piospigliosi, e poscia in fat- degli osservanti. Dopo alcuni an-
ti Io riacquistò, onde attualmente ni essendo slata riposta nell'altare
n'è tornato al duca d. Pio Bi'a- maggiore una divolissima imma-
schi il possesso. gine di legno del ss. Crocefisso,
La situazione di questa ter- lavorata da fr. Vincenzo da Bas-
ra è pittoresca, come magnifica siano nei soli giorni di venerdì,
n è la veduta che ivi si gode ne' quali macerando il proprio cor-
del cratere e del lago sottoposto, po con pane ed acqua, e con aspre
che somiglia ad uno specchio va- discipline , fervorosamente prega-
stissimo. 11 palazzo baronale accre- va Gesù Cristo che il suo lavo-
sciuto da Mario Frangipane ultimo ro riuscisse a benefizio de' fedeli,
del ramo di Roma, ha l'aspetto laonde è costante tradizione che
di un antico castello feudale, ed trovasse il volto perfettamente com-
in un alla torre rotonda è opera pilo da mano invisibile. F'u espo-
dei Colonna. Nel tempo che A- sto alla pubblica venerazione nel
£canio Colonna era signore di Ne- 1669, e subito per le grazie ricevu-
mi, accolse in questo territorio i te da chi ne implorò il patrocinio,
cappuccini, i quali furono destinati divenne in gran divozione. 1 late-
ad abitare un sito svantaggioso rali a fresco sono di fr. Felice da
poco distante dalla casa dei pe- N&poli che li dipinse nel 1675; nel
scatori, a lato della strada che da primo espresse Gesù avanti Caifas»
Nemi passa a Genzano, laonde nel quando porta la croce.
so, nell'altro

1687 passarono in Genzano al mo- Sulla volta colori la ss. Trinità, con
do che dicemmo di sopia. Allora la \'eigine coronata dal Figliuolo
il nominato duca IMario Frangipa- con vaga corona di fiori. Due altri
ni, a cui Nemi deve lutto quello suoi dipinti sono in questa chiesa
che ha di moderno degno di con- ai due altari de' ss. Francesco,
.siderazione, per consolare i suoi Pasquale e Chiara, e di s. Anto-
vassalli di tale perdita, fabbricò nio di Padova. Lo stesso duca
GEN GEN 35
ISIario rifabbricò la chiesa parroc- Castel Gandolfo [Vedi], sebbene
chiale di s. Maria de pitCeo, dedi- nella siccità del i683 il lago di Ne-
candola a Dio in onore della Con- mi si abbassò notabilmente meno
cezione della ss. Vergine, la di cui di quello di Albano. Al lago vi si

immagine fece porre nell'altare può discendere per varie strade,


maggiore, lavorato a marmi anti- e fu anche chiamalo Specchio di
chi con due vaghe colonne. Si Diana, perchè il tempio come l'o-
crede che la denominazione de pu- dierno paese si specchiava nel lago.
tto sia derivata da una apparizio- Secondo le osservazioni di Schou,
ne che fece la Madre di Dio ad nella sua lettera al Brocchi inse-
alcune donzelle, eh' eransi portate rita nel quaderno di giugno 1818
ad attingere l'acqua ad un pozzo della Biblioteca italiana, il lago di
situato dentro della chiesa vecchia. Nemi è sopra il livello del mare
Il p. Casimiro da Roma, nelle mille e trentasei piedi parigini;
Memorie istoriche delle chiese e la profondità del lago alcuni la fan-
de' cotwenti de' frati minori della no ascendere a circa settecento cin-
provincia romana, non solo al cap, quanta palmi. Avvi un emissario
XV tratta della chiesa e conven- che sbocca nella valle dell' Ariccia
to di s. Maria diVersacarro e con copioso volume d'acqua, che
delle sue reliquie, ma ancora e eoa fa agire un molino da grano. Al-
la nota erudizione delle notizie di cuni dicono che le acque del lago
Nemi, delle antichità ivi trovate, Albano col giro di quattro miglia
e del suo lago, non che della no- si uniscono al lago di Nemi, altri

bilissima famiglia Frangipane. Im- che le acque di questo invece si


portanti notizie di dà e- JVemi ci immettono nel lago Albano. Cele-
gualmente il Piazza nella Gerar- bre è la pretesa nave, come la
chia cardinalizia da lui pubblica- chiama il Nibby, da altri detta di
ta nel lyoS, SI profane che sacre, Tiberio, da altri di Traiano, esi-
e del suo lago ed amenità del luo- stente sotto acqua, della quale par-
go, coriie ancora delle chiese di s. lano il Biondo nella Roma risi. p.
Maria del Pozzo, di s. Maria del iio; Leon Battista Alberti nel
P\.appello fondata dalla famiglia Tratt. dell' archit. 1. V, e. 12; e più
Gismondi, di s. Nicolò sulle spon- particolarmente Francesco Marchi
de del lago, e dell'oratorio o ro- bolognese, celebre architetto ed in-
mitorio di s. Michele. Inoltre in gegnere militare del secolo XVI,
Nemi vi è un ospedale per gì' in- ilquale vi calò nel i535, e ne fa
fermi e pellegrini ben dotato, ed un'esatta descrizione nel lib. II, cap.
amministrato dal sodalizio del ss. 82 della sua opera intorno l'archi-
Sagramento. tettura militare illusti'ata dal mar-
Il lago di Nemi ,
piìi comune- chese Lui£ri IMariiii. Gio. Girolamo
inente detto daglj antichi Nenio- nella Lezione accademica ec. intor-
rense, ècome quello di Albano il no l'origine de' due laghi Albano
prodotto di un vulcano estinto, di e Nemorense, nel Giornale de'lel-
che fan prova le materie che lo terati, riporta la descrizione della
circondano il perimetro è di circa
: barca antica che trovasi affondata
cinque miglia; ed il livello è supe- nel lago di Nemi, tratta dall'ope-
riore a quello di Albano ossia ra di IMarchi. 11 Marchi si servi
36 GEN GEN
neir impresa di Guglielmo di Lo- » ei responderat, totam diruisse
rena valente meccanico, che inven- " quamquam leuuem adhuc, et
tò un istromento per andar sotto » obaeratum ".
Cominciò pertan-
acqua. Prima 1' avea tentata di- to Giulio Cesare una villa magni-
verse volte il cardinal Prospero fica Nemorense , e
e sontuosa nel
Colonna a mezzo dei nominato la dopo averla quasi fini-
distrusse
Alberti, come racconta il Ratti a ta, perchè non corrispondeva intie-

pag. 79 e seg. Narra il JVibby, ramente alle sue idee, e questa


neìì'/lnatisi da' dintorni di Roma, villa era stata fatta con grande spe-
tom. II, p. 396, che nuove ricer- sa, magnoque siiniptii. Riflette dun-
che su tal proposito si fecero ai que il JNibby che il marchio Cai-
giorni nostri ( da Annesio Fusconi sar è appunto quello di Cesare,
nel 1827 con una macchina fatta perchè è solo, isolato, non accom-
da lui costruire, ossia campana di pagnato dal prenome Ti. cioè Ti-
immersione, e col permesso del si- berius, o dal cognome Trajanus;
gnore del lago, allora il duca d. e peiciò crede che la pretesa bar-
Pio Braschi, ripetendo l'esperienze ca altro non sia che il fondamen-

del Marchi), alle quali essendo sta- to di questa villa medesima fatto
avendo attenta-
to egli presente ed dentro il lago, onde dar luogo al
mente esaminato quanto venne e- fabbricato superiore, e questo es-
stratto, ed udito da coloro che vi sendo stato distrutto da Cesare
erano calati ciò che aveano vedu- stesso, il fondamento sott'acqua ri-
to^ gli sembrò potersi opinare, che mase, come pure sott'acqua si tro-
la pretesa nave altro non sia che vano avanzi sconvolti della fabbri-
la inteìaraturade'fondamenti di un ca demolita, 11 punto scelto per
fabbricato; che i travi di questa questa villa era opportuno, essendo
inteìaratura sono di larice e di a- collocata dirimpetto al tempio del-
bete che i chiodi che li univano
; la dea in riva al lago.
insieme sono di metallo, e di va- canonico
Il Emanuele Lucidi
rie dimensioni; che il pavimento, nelle Dlcmorie istoriche dell' anli-
o almeno lo strato inferiore di es- chissinio municipio dell' Ariccia, e
so era formato di grandissimi te- delle sue colonie Geiiznno e IVemi,
goloni posti sopra una specie di Roma 1796 per i Lazzarini, a p.
graticole di ferro sopra le quali 74 e seg. parla del lago Aricino,
avvi il marchio Caisar in lettere ora di Nemi, dedicato a Diana; del
di forma assai antica; e queste gra- suo circondario, e differenza di li-
ticole, come pure tegoloni, alcu- i vello da quello di Castel Gandolfb;
ni travi , ed i chiodi possono ve- del suo emissario: delle due gran-
dersi nella biblioteca vaticana. Quin- di navi pensili fatte gettare nel
di soggiunge, che il marchio Caisar mezzo del lago dall'imperatore Ti-
sembra spiegar l'uso di questa fab- berio, sulle quali per delizia e con
brica, imperciocché racconta Sve- spese immense edificò un palazzo
tonio nella vita di Cesare e. XLVIj con giardino pensile, forse per go-
che quel dittatore » Villam in dervi con maggior diletto la nau-
» Nemorensi a fundamentis inchoa- machia o combattimenti navali ;
» tam, magnoque sumptu absolu- delle sue produzioni vulcaniche, pro-
" tam, quia non tota ad animum ducendo anguille, tinche, bajbi , e
GEN GEN 37
sopraltulto lattarini di delicato sa- tichìssima e nobilissima famiglia
pore, ed il Ratti aggiunge roviglio- Anicia de' Leoni, Venezia 1622
ni, scardafe^ anticoli ed altri; dice pel Barezzi. Il Nerini, De tempio
inoltre che questo lago era d'ogni et coenobio ss. Bonifacii et Alexii
intorno anticamente coperto di fab- ec. molte notizie riporta de'Fran-
bricati, specialmente verso il mez- gipani. Francesco Zazzera scrisse
zogiorno, e che wt Commentari di delle Famiglie ec. e Frangipani nel
Pio II ci vengono descritte le de- suo trattato della Nobiltà d'Italia.
lizie di questo luogo. Quindi a p. Oltre Pio II INemi fu onorato
3i2 e seg. il Lucidi ci dà la sto- dalla presenza di diversi Pontefici.
ria dell' origine di Nemi, e dei di- Alessandro VII vi si recò nel mese
versi dicendo che fu
suoi signori , di maggio i656, e fu ricevuto dal
chiamato Nemorc, Neme, Nevio e cardinalAntonio Barberini, che il
JVcmus Arìcìnuin, Il Fea nell'opu- duca Mario Frangipane avea isti-
scolo intitolato Varietà di notizie tuito erede confidenziale: visitò la
economico -fisiche antiquarie sopra chiesa parrocchiale, e fu trattato a
Castel Gandolfo, Albano, Ariccia, lauto pranzo nel palazzo baronale,
Nemi, loro laghi ed emissari, Ro- con altri cardinali e principi che
ma 1820 pel Bourliè, a pag. 5 e lo seguivano. Clemente XI vi si

seg. parla di Nemi e suo Iago, ed portò tre volte, cioè a' 26 giugno
a pag. 26 e seg. ci dà la relazio- I 7 I I , a' 2 I giugno I 7 I 2 , e ai
ne architettonica dell'emissario del iH ottobre 17 15: prima volta
la

lago di Nemi. Delle antichità rin- visitò la chiesa parrocchiale, ed in


venute in Nemi, e delle sue noti- tutte e Ile quella del ss. Crocefis-
zie ne trattano pure il p. Kircher so de' minori osservanti. Dalla vil-
nel suo Latium ; il Volpi nel Ve- leggiatura di Castel Gandolfo, co-
tiis Latium tom. VII; il R^icchi me aveano fatto i precedenti. Be-
nella Reggia de' volsci lib. I^ cap. nedetto XIV recossi a Nemi a' 20
XXXIII, Nemi; e Pio II, che vi si ottobre 1741 coll'accompagnamea-
portò a visitarlo, ne'suoi Commen- to di pili di cento persone, e vi
tari lib. II, p. 565, ed altri scritto- giunse ad ore ventidue. Visitò la
ri. Nel 1742 Ristampata in Vel- chiesa del ss. Crocefisso, e nel con-
letri la Descrizione del boschetto vento fu servito di sontuoso rinfre-
del marchese Frangipane nel suo sco dal marchese Pompeo Frangi-
feudo di Nemi di Gio. Battista , pani, modo che il di lui fra-
nel
Parisotti. Nel lySy furono rinve- tello Mario senatore di Roma, avea

nute delle antichità anche nella , praticato verso Clemente XI ; indi


valle detta Noceto, ove esisteva il Papa si portò a piedi alla chie-
una chiesuola sacra a s. Andrea a- sa parrocchiale, e poscia fece ritor-
postolo. 11 Cancellieri nella sua Let- no a Castel Gandolfo, ove giunse
tera al dottor Korejf, parla eru- a mezz'ora di notte, servito dalle
ditamente di Nemi come della no- torcie per la strada , nella quale
bile famiglia Frangipani, della qua- trovò squadronati i soldati corsi,
le riporta molte notizie in diverse passando per la macchia della Pa-
sue opere. Su di essa può vedersi iola. Nel 1763 Clemente XIII, gio-

Benedetto Pucci, Genealogia dei vedì 6 ottobre , dopo avere udito


Frangipani romani, discesa dall' an- la messa in Castel Gandolfo , coi
38 GEN GEN
cardinali Cavalchini , e Piezzonico e recandosi ad osservare il delizioso
suo nipote, e cogli altri nipoti e lago, partì da Nemi.
corteggio si portò in Nemi. JNelia Civita-LaK'iiiia, Laninnum, comu-
chiesa de' francescani adorò il ss. ne della diocesi di Albano. Questa
Sagramenlo poi venerò l' imma-
,
terra corona l'ultimo scaglione, o
gine del ss. Crocefisso, quindi pas- controfForte della lacina sud-est che
sò nel convento, ammise al bacio discende dal ciglio, o cratere del
del piede tutti i religiosi , a' quali lago JNemorense , ed occupa una
fece distribuire abbondante limosi- parte dell'antica città latina di La-
na, in un all'arciprete ed altre per- nuviura 5 la quale per analogia si

sone. Finalmente si condusse ad pronunzia in varie lapidi antiche


osservare il palazzo ed il boschet- de' tempi imperiali, perchè così in-
to Frangipane. Pio VI dopo che il dicata, col nome di Laiiivium, co-
nipote d. Luigi acquistò il fèudo, in me ne' fasti tiionfali capitolini si
occasione che si portava nellaprile legge Lm'ineis in luogo di Lamivi-
e maggio a Terracina pel prosciu- neis allanno ^\5 ^'i Pioma. Quindi
gamento delle Paludi Pontine, più ne' tempi della decadenza fu detta
Tolte nel ritornare a Pvoma onorò Civitas Lanivina, e nel medio evo
di sua presenza Nemi; e leggo nei Cii'itasLavina, Civitas Lahinia, e
Diari di Roma, che Pio Vi vi fu per corruzione Civita Nevina Ci- ,

giovedì 8 giugno del 1788, in cui vita Innlvina, come ne' tempi mo-
il duca Braschi imbandì alla corte derni Civita Laviiria, nome col qua-
una nobile refezione; e che vi ri- le oggi si conosce , e cagione del-
tornò lunedi i4 maggio 1787, ri- l'equivoco preso da molti , ed an-
cevuto dai nipoti cardinali Romual- che contemporanei scrittori, che
do, e duca d. Luigi, che imban- la confusero colla città di Lavinia
dirono alla famiglia pontificia allra fondala da Enea in un luogo ben
refezione. Anche il successore Pio diverso da questa, situato verso il

VII onorò ìVemi di sua presenza, mare, corrispondente con la moder-


e visitò la chiesa de' minori osser- na borgata di Pratica. Ne prova la
vanti, portandovisi dalla villeggia- posizione di Lanuvio ove è al pre-
tura di Castel Da que-
Gandolfo. sente Civita Lavinia, il Ndjby nel
sta il regnante Pontefice Gregorio tom. II, pag. i68 e seg. Analisi
XVI si recò a Nerai agli 1 1 otto- de dintorni di Roma; e le rovine
bre i832, ricevuto tra lo sparo dei de' molteplici avanzi di antichità,
mortari, il suono delle campane e ed i monumenti esistenti non la-
il gaudio degli abitanti. Visitò k sciano luogo ad alcun dubbio. La-
chiesa principale, ove ricevè la be- nuvium fu fondata da Diomede
nedizione del ss. Sagramento, ed in trasportato su questi lidi dai flutti,

sagrestia ammise al bacio del pie- dopo la distruzione di Troia; ed il

de l'arciprete, la municipalità ed culto di Giunone Sospita o Salva-


altre persone. Passò poi alla chie- trice,che ivi osservavasi, ed il cui
sa de' francescani à
venerare quel tempio era nell'acropoli lanuvina,
ss. Crocefisso miracoloso; quindi e vari usi furono pei romani una
sotto il trono ammise al bacio del dimostrazione positiva di questo fat-
piede la religiosa comunità, nel re- to narrato da Appiano e da altri,
fettorio prese una piccola refezione, mentre è noto che tutta l'autichir
GEN GEN 39
tà riconobbe aver Diomede gira- potenza romana andava estenden-
to attorno alla penisola italica. do le sue conquiste. E come fede-
La deitèi di Giunone nel
tempio rati latini presero le armi per ri-
rappresentavasi ricoperta il capo e mettere Tarquini sul trono, ed
i

le spalle d'una pelle caprina, con insieme cogli altri furono rotti nel-
lo scudo nella sinislra, la lancia con la battaglia al lago Piegillo. Con-
asta nella destra , i calzari con i chiusa dopo queir avvenimento la
calcei a doppia sola aperta. A pie- pace coi romani mantennero la ,

di avea un serpe, immagine di quel- loro indipendenza conservando a ,

lo che riputavasi essere nascosto quelli la convenuta concordia. Però


nella caverna situata a canto del alle insinuazioni dei volsci nemici
tempioj ed al quale con strano ri- permanenti di Roma , i lanuvini
to alcune donzelle vergini doveva- presero con essi le armi contro i
tio recare ogni in cibo una
anno romani l'anno 3'j5. L'esito fu pei
focaccia. Questo tempio fu pur det- volsci infelice, e probabilmente in-
to di Giunone Argolide presso il ,
dusse i lanuvini ad un accomoda-
quale eravi un folto bosco sacro, mento, finché nel 4 '7, come parte
con grande caverna, tana del dra- della lega Ialina imironsi ai confe-
gone che di buon grado riceveva
, derati, per scuotere la supremazia
le focaccie se le donzelle erano ver- de' romani , e furono
ultimi a gli

gini. Questa fu una delle tante dia- deporre armi per la rotta sof-
le ,

boliche imposture de' pagani. Am- ferta sul fiume Astura.


messo che Lanuvio sia fondato da Nella pace i romani trattarono
Diomede, secondo le tavole di Petit con riguardi lanuvini, gli accor-
i

Radei questo fatto può stabilirsi darono la cittadinanza romana, re-


circa l'anno i23o avanti l'era vol- sero nazionali le loro feste ed i ri-
gare, o secondo le comuni
tavole ti sacri, a condizione che il tem-
circa l'anno 1282. Per la prima pio ed il luco di Giunone Sospita
volta dopo la fondazione della ter- o Lanuvina fosse comune ai due
ra i lanuvini compariscono nella popoli. Cosi Lanuvio colle proprie
storia circa 700 anni dopo. In que- leggi municipali pacificamente si

sto lungo intervallo osserva il Nib- resse, e solo dipendente fu da Ro-


by che forse per la posizione sua ma nel partecipare ai pesi pubbli-
nell'ultimo limite del territorio la- ci, come partecipe era degli onori
tino e volsco, Lanuvio restasse in- della metropoli. L'anno 543 nella
dipendente, e come Ardea fosse un mossa di Annibale contro Roma fu
distretto particolare, il quale seppe invitata a preparare vettovaglie,
ed
conservare la sua importanza col a presidiare Mario
la città. Dipoi
mantenere da questa parte la bi- sapendo che Lanuvio era uno dei
lancia fra' due popoli limitrofi. I luoghi che servivano di granaio a
latini specialmente , considerando Roma, se ne impadronì per sor-
che poteva servire loro di punta presa, quindi soggiacque a gravi
entro l'agro volsco, da paralizzare disastri, e caduta in debolezza gran-
r importanza di Corioli e di Veli- de fu da Cesare colonizzala, es-
tra, accarezzarono talmente i la- sendo allora cinta di mura. Poco
nuvini , che questi finalmente en- prima Cicerone l'avca qualificata,
trarono nella lega loro, allorché la nel fine dell'orazione a favore di
4o GEN GEN
Murena lanuvino, come municipio tempio di Giunone, ch'era uno
onestissimo, e come municipio si de' santuari principali del Lazio,
rei^geva prima della colonizzazione dispeisi i sacerdoti, cessale le feste,
colle pi-oprie sue leggi, e creava il terminò ancora il concorso, e per
suo magistrato supremo annuale conseguenza la sorgente principale
col nome di dittatore, olHcio di delle sue ricchezze. Quindi fu suc-
che era rivestito Milone, altro la- cessivamente rovinata dalle scorrerie
nuvino difeso pur da Cicerone. Nel de' barbari, da quelle de' greci e
tempio lanuvino si conservavano de' goti nel VI secolo, da quelle
tesori, ma furono tolti da Otta- de' saraceni ne' secoli IX e X, e
viano, nella guerra contro Mar- da quelle de' tiranni che sorsero
cantonio; quindi nella divisione da tutte le parti ne' secoli seguen-
che Ottaviano fece delle terre, as- ti, che facendosi vicendevolmente
segnò una parte dell'agro lanuvino la guerra, devastavano le possessio-
ai veterani, ed un'altra alle vergi- ni Lanuvio sembra es-
usurpate.
ni vestali ; divisione che fu poscia sere stata abbandonata nel V se-
abrogata da Adriano, il quale re- colo, e restò deserta sino al XIII,
stituì ai coloni le terj-e : Svetonio non esistendo monumenti in con-
dice che Augusto frequentava per trario.
suo diporto Lanuvio. Ad onta del- Dalle antiche fabbriche superstiti
la vicende la città per la sua ele- di opera saracinesca, si deduce che
vata situazione, e pel tempio di questa terra tornasse a risorgere
Giunone sempre si sostenne; creb- nel secolo XIII, e che gli abitanti
be però in isplendore dopo che An- si annidassero sugli avanzi delle
tonino Pio vi avea avuto i natali antiche fabbriche, che coronavano
l'anno 86 dell'era volgare, e po- il colle meridionale della città an-
scia pervenne all' imperio per l'a- tica. Il Piatti nella Storia di Geii-
dozione di Adriano. Quell' otlimo zaiio, pag. 4? G 4*^5 narra che que-
augusto, il suo figlio adottivo Mar- sta terra nel secolo XIII era del
co Aurelio, e l'indegno successore monistero e monaci dell'abbazia di
CommodOj nato anch'egli presso que- 8. Lorenzo fuori delle mura di Ro-
sta città, ne amarono particolar- ma, e siccome Onorio 111 Savelli
mente il soggiorno, e vi ebbero del 12 i6 molto fece per quel mo-
una magnifica villa, la quale nel nistero, restaurò ed abbellì la con-
secolo passato die alla luce vari tigua patriarcale basilica ,
quindi
monumenti insigni, come il busto crede il Nibby che a lui si debba
di Elio Cesare ,
quello di Ennio ilripopolamento di Lanuvio, come
Vero, quello di Commodo giova- pure il nome attuale, opinione che
netto, la statua conosciuta sotto il egli avvalora pel riflesso delle pre-
nome di Zenone , il gruppo di tensioni eh' ebbero su questa ter-

A more e Psiche , ce. che si am- ra i Savelli nel secolo XIV, i qua-
mirano nel museo Capitolino. Coni- li sotto la condotta di Cristoforo
modo vi ebbe il nome di Ercole la occuparono nel iSyS, come si

Piomano, e forse vi costrusse l'an- legge nelle Uleniorie storiche suc-


fiteatro ed il teatro. La caduta citate del p. Casimiro a p. igS.
del paganesimo portò un colpo Prima di questo tempo e da un
licro a Lanuvio, poiché chiuso il atto riportato dui JN'crini, De lem-
GEN GEN 41
pio et coenohio pag. 5^6, dell'anno le vicende di Civita Lavinia , a
i358, si trova la terra chiamata quelle di Genzano ed Ardea. Ri-
col nome odierno , ricordandosi masta la terra ai Colonna, fu <jue-
Cencio Palgiciae de civitatc La- sta venduta da Marc' Antonio a
biniaej e nel i 36o in un altro do- Giuliano Cesarini nel i564, quali i

cumento riferito pure dal Nerini ancora la ritengono, e vi hanno il


si l'icorda il lenimentuni cmtatis palazzo baronale. Il Ratti, Della
Lahiniae. Nel declinare di questo famiglia Sforma pnite II, pag. 262
secolo , Eonifacio IX conservando e 263, nel riportare questo acqui-
sempre il diritto del monistero di sto, dice che Gio. Giorgio figlio di
s. Lorenzo fuori delle mura, lo Giuliano istituì pel primo una per-
concesse a Cecco Durabile del rio- petua primogenitura nella famiglia,
ne di Trastevere in vicariato ad a favore dell'unico suo figlio Giu-
beneplaciluni. Giovanni XXII con [ liano II, avuto da d. Cleria Faj--
bolla del if\io a favore di Gio- nese dama commendabilissima di
vanni e Nicolò Colonna, l' investi quell'età; quindi raccomandò il fi-

del Castrum civitalis Laviniae , glio a Sisto V, e questi quasi pre-


ricordando sempre il dominio di- sago che i Cesarini sarebbero stati
retto del monistero, come si legge un giorno gli eredi della casa sua
nella bolla riportata dal Piatti a Peretti, prese special cura di Giu-
pag. 124, dalla quale pur si ap- liano, eresse in ducato il suo feu-
prende che il dominio della terra do di Civita Nova, ed in marche-
apparteneva in commenda ai car- sato Civita Lavinia nel i586, ti-

dinali Giordano Orsini, e Oddone toli e signorie che tuttora


gode la
Colonna che fu poi Martino V. I famiglia Sforza. Si deve però no-
Colonna la ritennero tranquilla- tare che il Cancellieri a pag. 166
mente sino al 1436, quando fu delle sue Campane riporta l' indi-
presa per Eugenio IV dal patriar- cazione di alcuni stromenti notari-
ca Vitelleschi generale di s. Chie- li, dai quali si rileva che nel 1 480
sa. Nella guerra sotto il pontificato Oddo Colonna vendè Civita Lavi-
di Sisto IV, Civita Laviuia fu as- nia a Gabriello Cesarini ; che nel
sediata nel 1482, e presa da Al- 1481 Oddo nel prendere denaro
fonso duca di Calabria il primo ad impreslito dal cardinal d'Estou-
di agosto, che tre giorni dopo pre- teville detto di Roano , nell' istru-
se anche la rocca; ma dopo la mento viene nominata Civita La-
partenza del duca fu occupata dalle vinia, onde sembra che il Cesari-
genti del Papa, quindi nel i485 ni l'avesse ceduta; che nel i483
da Innocenzo Vili data agli Or- il cardinale donò a Giiolamo ed
sini. I Colonnesi si piesentarono Agostino fratelli, avuti con altri da
poco dopo sotto la terra la pre- , Girolama Tosti, castelli di Fra-i

sero con grave strage de' loro av- scati Civita Lavinia, Genzano e
,

versari, e ritennero sino a' 19 feb- Nemi, costituendo per tutori car- i

braio i486, allorché con altra fie- dinali di Porto e di Novara con
ra strage, dopo molta fatica, venne l'incarico di prenderne possesso.
espugnata dalle milizie pontificie, La terra attuale è cinta di mu-
alle quali si rese a discrezione. Da ra rifatte dai Colonnesi nel secolo
quell'epoca in poi comuni furono XV, ed in piìi luoghi si mostra
42 GEN GEN
ancora il loro stemma : due sono Beata Vergine , e s. Giovanni e-
le porte che indicano i luoghi cui vangelista a pie della croce. La
conducono, cioè una si chiama Pio- torre delle campane fu eretta con
mana, l'altra Nettuno. La sua pian- disegno del Borromini. Vi è un
ta è quasi un quadrato difeso ne- ospedale per gì' infermi ed un ,

gli angoli da quattro torri circo- monte frumentario che vuoisi isti-
lari, delle quali quella che difende tuito prima del i4oo; vi sono an-
l'angolo orientale è più grande ed cora le maestre pie ad istruzione
ha una torricella sovrapposta, che delle donzelle, e le scuole pei gio-
fu la rocca occupala dal duca di vanetti. Uscendo dalla porta occi-
Calabria. Dopo il casino Dionigi, dentale si ravvisa a sinistra un
e la casa con portichetto di tempi piccolo tratto delle mura antiche
bassi, discendendo prima di entra- costrutte di massi parallelepipedi
re nella terra, e di fronte alla sua di pietra vulcanica, come quelle
porta , evvi a destra un lungo e diArdea, e costeggiando per poco le
bizzarro fontanile, lodata opera del mura si giunge alla torre angola-
cav. Bernini ; il fontanile è fatto a re di costruzione del secolo XV ,

guisa di rustica grotta con grossi alla quale è attaccato un anello


travertini, e vaga tazza semicirco- moderno di ferro, che dai terraz-
lare. La costruzione di questo fon- zani si come
mostra ai creduli
tanile servì al celebre Bernini per quello Enea sbarcando
al quale
jstudio, e per addestrarsi all'artifi- attaccò la nave, come se Lanuvio
zio del taglio della composizione e e Lavinio fossero una stessa cosa ,
dell'effetto delle scogliere ch'egli il mare giungesse a quell'epoca su

doveva eseguire in Pioma, come questa altura, e l'anello si potesse


tnagislraimente eseguì nella gran- essere conservato sino a noi, sup-
diosa fontana della piazza Agonale ponendo antichi esso e la torre,
o Navona. che d'altronde sono moderni. Fer-
La chiesa principale è collegia- tile è il territorio di Civita Lavi-
ta con arciprete e sei canonici ,
nia, e squisito n'è que- il vino. Da
sotto il titolo di s. Maria Maggio- sto luogo si godono belli e deli-
re, con sette altari , il primo dei ziosi punti di vista, che offre la
quali è dedicato all' Assunzione di ridente situazione, onde si scuo-
IMaria Vergine, titolare della chie- prono non solamente le vigne ed
sa patrona della terra ,
e con oliveti del suo territorio, e di quel-
parrocchia ivi fiirono canonica-
; li di Genzano, Velletri, Cori, Nor-
piente erette le confraternite del ma , Ninfa , Sermoneta , e Ci-
ss. Sagramento, del Rosario, e del sterna, ma la prospettiva dei mon-
Crocefisso. Nel 1675 la chiesa fu ti Albano, Artemisio e Corano,
rinnovata dai fondamenti da Fi- ai quali in maggior lontanan-
lippo Cesarini, ultimo stipite di za con piacevole variazione succe-
questa illustre casa , la quale si dono gli altri delle provincia di
continuò in Livia maritatasi a Fe- Marittima e Campagna; come le
derico Sforza : nella cappella del vastissime pianure dell'agro Pon-
Crocefisso si conserva un dipinto tino, e le immense foreste e cam-
molto pregevole, attribuito a Giu- pagne di Anxuic, Monte Circello,
lio Romano, e rappresentante la Ailura, Anzio, Laurento, Ardea,
GEN GEN 43
Oslia Tiberina, con tutto il tratto lustrazione che ne aveva fatta Nic-
al eli là dell' ira bocca tura
del Te- cola Ratti, pubblicata in Roma nel
vere sino monti della Tolfa. Si
ai 1825 dal de Romanis, dicendoci
scorgono pure a colpo d'occhio il che in modo più ragionato la ri-
Lazio non solanierìte, e i lidi La- produsse il eh. Clemente Cardinali,
vini, coU'anlica sede di Turno re nei Diplomi imperiali de' privilegi
de'rufuli, ma massima parte del
la accordati a^ militari, Velletri i836.
littorale pontificio sul mare Tirre- Inoltre avverte che anche il eh. ab.
no o Mediterraneo, e le isole del Girolamo Amati nel Giornale Ar-
regno delle due Sicilie, il che for- cadico f 89, p. 224> 1 ha in parte

ma all'occhio dello spettatore il illustrata.Questo monumento con-


più gradevole e sorprendente spet- siste inuna interessante latina iscri-
tacolo. Degli oggetti rinvenuti nei zione, divisa in due colonne di ses-
suoi scavi , massime in quelli dei santa e più linee scolpite in mar-
nostri tempi , delle sue iscrizioni mo con bei caratteri romani, dis-
degli avanzi antichi della magnifi- sotterrata in fondo di proprietà
cenza e grandezza di Lanuvio, co- della famiglia Frezza di Civita La-
me del tempio e culto di Giuno- vinia. Il contenuto tratta dell'isti-
ne, ne tratta il Nibby citato. Eru- tuzione di un collegio chiamato
dite notizie antiche ed ecclesiasti- Culloruni Dianae et Jntìnoi^ e-
che si leggono pure nel Piazza retto nel tempio dedicato a questo
Gerarchia cardinalizia, p. 809 e favorito divinizzato, sotto il conso-
seg. 11 Ricchi nella Reggia dc\>olsci lato di Mummio Sisenna, corrispon-
parla di Lanuvio colonia LXXXIII dente ail'anno XXVII dell'impero
a pag. 176 e seg., de' suoi fosti, e d'Adriano, e i33 dell'era cristia-
iscrizioni che riporta, uomini illu- na. Tal prezioso monumento con-
stri ec, e dice che fu la prima tiene inoltre molte cose non meno
città romana falibricata nel La- curiose che utili ad illustrare la
zio, secondo M. Varrone il me- ; storia dell'antico Lanuvio,
ed an-
desimo Ricchi nel suo Teatro de- che di Roma, ed a somministrare
fili uomini illustri pag. 1^5, parla l'idea piìi precisa sull'indole e sullo
di quelli di Lanuvio o Civita La- spirito di tali stabilimenti ed isti-

vinia, e riporta altre interessanti tuzioni presso la gentilità. Vi si

nozioni. Il Theuii nel Teatro isto- leggono difatti gli statuti del pre-
rico, a pag. 87, dice che Lanuvio detto collegio , specialmente per
fu annoverato tra le città volsche, la parte relativa all' ordine delle
e che fu patria degli imperatori cene e dei funerali ; donde scor-
Antonino Pio, e Commodo. Da ul- gesi con quanto interesse si occu-
timo il dottissimo can. Giannanto- passero di'l funere e della tumu-
nio Meschini, ci diede l'erudito o- lazione de' consoci estinti, quniorq
puscolo intitolato : 3Ionurnento an- non si fossero procurata volonta-
tico collegiale scoperto a Civita riamente la morte ; giacché in que-
Lavinia U anno 1816 illustrato sto caso si prescrive, che ejus ra-
Venezia coi tipi di Giuseppe An- tiofuneris non habebitur, tanto era
tonelli premiato con medaglia d'o- in orrore agli stessi gentili il sui-
ro, 1839. Con quest'opuscolo il cidio: come pure si proibisce se-
chiaro autore volle supplire all'il- veramente il menomo atto di se-
44 &EN GEN
dizione, e la menoma mancanza di quali erano stati i-iuniti i molti
rispetto in riguardo a colui che pezzi rotti, ed i nipoti del lodato
l'oilicio sosteneva di quinquennale, prelato gli offrirono un esemplare

che forse era prima carica o di-


la in istampa della medesima. Aggiun-
gnità, almeno dopo quella del dit- se poi il Papa la degnazione di
tatore municipale, o del patrono gradire un lauto trattamento, dis-
del collegio medesimo. posto a cura dello stesso prelato,
Tre volte il regnante Pontefice di che ne fu partecipe il corteggio
Gregorio XVI onorò Civita Lavi- pontificio. La seconda volta in cui
nia, mentre stava alla pontificia onorò di persona Civita Lavinia fu
villeggiatura di Castel GandoH'o. a' 20 ottobre i834- Dopo di ave-
La prima fu a' 17 ottobre 1^33 re orato alquanto nella chiesa prin-
che vi giunse inaspettato; pure la cipale, osservò le amene e delizio-
popolazione lo ricevette con ogni se vedute che in questa altura si

dimostrazione di festa. Smontò al- presentano, e per meglio goderle


la chiesa di santa Maria Maggio- ascese una loggia sopra il casamen-

re ricevuto dal capitolo, ed ivi ri- to di Giovanni Cassio romano, che


cevè la benedizione col ss. Sagra- coi più umili sensi ringraziò l'au-
menlo, da monsignor Soglia arci- gusto sovrano del compartitogli
vescovo di Efeso ed elemosiniere. onore ( di questo ha fatto ricono-
Uscito di chiesa il Papa osservò scente e distinta menzione il di
gli avanzi delie mura in pietre lui figlio Latino, nella dedicatoria
quadrate, un residuo di maestosa al medesimo Papa dell' Oralio de
fabbrica antica di recente disco- ChrisU Domino resurgcnlis glorìa,
perta, che sembra avere servito pubblicata colle stampe , e da lui
ad uso di teatro, e i nobili sarco- pronunziata nella cappella Sistina
fagi destinati ora ad accoglieie le nella terza festa di Pasqua dei
acque nelle pub!)liche fontane, ed i844> come nobile convittore del
altri avanzi dell' illustre municipio. collegio Nazareno, dicendo, che
Quindi avendo contemplate le a- tanto beneficio, et marmare inscid-
roene e magiche prospettive che pliun immorlalitati mandare ). In-
ivi si godono, supplicato da mon- di si trasferì col cardinal Odescal-
signor Luigi Frezza arcivescovo di chi, che l'avea seguito da Castel
Calcedonia nativo del luogo ( V. Gandolfo, e con monsignor Frezza
Frezza Luigi, Cardinal), il Papa alla casa di questi, il quale fece
si degnò ascendere il casino di sua osservare al primo branco di scale
famiglia, ove ammise benignamente al Pontefice, una marmorea me-
al bacio del piede il clero, i prin- moria eretta per eternare la de-
cipali cittadini, e gl'individui del- gnazione con cui nel decorso anno
la famiglia Fiezza ; e dalla loggia avea onorato di sua venerata pre-
deli" appartamento superiore com- senza quel luogo. Quivi il Papa
parti la benedizione all' affollato ammise al bacio del piede la ma-
pnpulu, che proruppe acclama- in dre ed i parenti del prelato, che
zioni di di vota esultanza. Quivi il fece servire di rinfresco la nobile
Pontefice gustò di leggere me- la corte, e tutto il resto della fami-
morata iscrizione rinvenuta in un glia pontificia. Finalmcjite la terza
fondo dei l'rezza , a diligenza dei volta che Gregorio XVI recossi a
GEN GEN 45
Civita Lavinia fu a' 19 ottobre nanzi la fondazione di Genza-
i836, col maggior tripudio degli no, conchiude che il fondo di Gen-

abitanti per la esaltazione al car- zano, prima che ne fossero investi-


dinalato del concittadino monsi- ti i monaci di s. Anastasio, avesse

gnor Frezza, che ricevette il Papa: appartenuto alla famiglia de' Gan-
questo dopo aver visitato la chiesa doifi ; che questa nelle civili di-
collegiata, sali nell'abitazione del scordie tra i Papi e i romani sot-
cardinale, ove ammise al bacio del to gli antecedenti pontificali ne
piede la sua famiglia, ed altre di- fosse privata dai Papi stessi per a-
stinte persone, benedl il popolo dal desione al partito ad essi loro con-
balcone, e si compiacque gradire trario; e finalmente tli'essendcsene
la refezione preparata dal medesi- rimessi in possesso al tempo di
mo porporato. Alessandro III immediato prede-
Genzano ripete la certa sua ori- cessore di Lucio HI, avessero allora
gine nel secolo XIII, e già esiste- preteso di rivendicare i loro antichi
va nel 1255, come rilevasi da due diritti. Passando il Ratti nel cap.
bolle di Alessandro IV , la prima Ili a parlare dell'etimologia di
pubblicata dall' Ughelli, Italia sa- Genzano, riporta tutte le denomi-
cra toni. I, p. 53 e seg. Congrua nazioni con le quali fu chiamato
nos, 1 idus januarii, la seconda ri- ed esclude il vocabolo Cynthianum
portata dal Piatti, Storia di Gen- non derivando da Diana o Cinzia
zano con note e documenti, Roma che avea famoso tempio e bosco
1797 pel Saloraoni, p, 102 e seg. sul lago del vicino Nemi ; n)a ri-

Regiilareni vit ani, XII kal. marlii. flettendo che in tempo della re-
In tali bolle Genzano è notato tra pubblica romana i fondi ebbeio la
le possidenze de' monaci di s. Ana- loro origine, e presero il nome dai
stasio alle acque Salvie, ossia alle loro padroni o famiglie, ed avendo
tre fontane, dei quali parlammo al fiorito in Roma sotto gl'imperato-
\ol. XIII, pag. 59 e seg. del Di- ri vari soggetti di cogncwise Gen-
zionario, i diritti de' quali su di zianì, lutti distinti e consolari, dei
e.sse di nuovo si confermano.
ivi quali sino al terzo secolo ci riman-
Kclla prima è chiamato funduni gono molte memorie, gli sembra
Genzani, nella seconda col nome probabile che il territorio genzanese
di Castello; però in una anterio- fosse un fondo di qualcuno degli in-
re bolla di Lucio III, Congrua nos dicati personaggi, e che dai mede-
oportel de' 2 aprile 11 83, si parla simi assumesse il nome di Genzano,
di Monte Genzano e sua torre, dai dai quali forse passò ai Gandolfi, che
Gandolfì eretta sulla cima dello lo ritennero sino dopo la metà del
stessomonte. Cosine montis, qui dici- secolo XII : porta quindi opinione
tur Genzano, ridotto a coltura per che la vera appellazione del luogo
r introduzione dei lavori di cana- è Genzano o Genziano, in latino
pe, e scavi di pietre, coriispoudeo- Genlianum. Dai monaci dunque di
te alla costa settentrionale de'mon- s. Anastasio possessori di altri fon-

ti che circondano il lago di Nemi. di convicini , la terra di Genzano


Nel discutere il Ratti nel capitolo ebbe il suo principio , e siccome
II le notizie del territorio di Gen- essiaveano fatto diroccare la tor-
zano, e dei di lui possessori iu^ re de' Gandolfi per cancellare la
46 GEN GEN
memoria del loro dominio, in se- x. Jnastasìi extra niuros urhis per-
guilo si T'idero obbligati erigere tineiitia. Giordano con la forza se
un castello sul monte Genzano per ne mise in possesso, che per altro
difendere le loro terre nel lato set- fu di assai corta durata, forse ter-
tentrionale dalle ostili incursioni, minò Dappoiché, ritirato-
nel 1379.
tanto più che la parte meridiona- si l'antipapa in Avignone, e rico-
le delle loro vaste possessioni era nosciuto Urbano VI per vero Pa-
sunìcienlemente guardata dal ca- pa dall' Italia, tranne Giovanna I re-
stello e rocca Nemi. Laonde
di gina di Napoli, le altrui giurisdizio-

Genzano in principio non fu che ni invase dai seguaci del falso Pon-
un castello, o piccola fortezza, per tefice , si ripristinarono nei loro
cui venne chiamato Castrimi. Del- primitivi e reali padroni. Tutta-
la famiglia Gandolfì ne dammo un volta verso il i3g3 Nicola Colon-
cenno all' articolo Castel Gandolfo. na de' signori di Palestrina ,
pio-
Per lo spazio di più d' un seco- littando del lagrimevole scisma ,

lo pare che Genzano non cambias- colla prepotenza delle armi invase
se padrone, mantenendosi tranquil- Genzano. Però nel i3c)9 avendo
lamente sotto il vassailaeisfio feu- discoperto Bonifacio IX la congiu-
dale de* suoi stessi fondatori , be- ra da lui tramata, egli per sottrarsi
nemeriti delle lettere, della civiliz- al castigo fuggì,lasciando Genzano a
zazione e della coltura delle terre. Buccio Savelli suo compagno nel-
Dopo aver dimorato sette Ponte- r usurpazione. Ambidue governa-
fici in Francia ed in Avignone dal rono tirannicamente Genzano, ed
i3o5 al iSjG, l'ultimo di essi il secondo allorché restò solo por-
Gregorio XI restituì a Roma nel tò all'eccesso le sue avauie ed op-
I 377 la mo-
residenza pontificia, indi pressioni. Stanchi genzanesi di i

rì neir anno seguente. Sebbene fu soUrire siffatta dominazione, spedi-


canonicamente eletto Urbano VI in rono un' ambasceria a Pietro Pas-
successore, molti cardinali nel me- sarello nobile napolitano, capitano
desimo anno si ribellarono, e sotto di Marino per la Chiesa romana ,
la protezione di Onorato Caetani ed al Papa molto accetto, chieden-
conte di Fondi in questa città si ,
dogli la sua mediazione con Boni-

imirono in conclave, e nel palazzo facio IX, per essere ricevuti sotto
del conte, detto perciò palazzo pa- r immediata dipendenza e prote-
pale ,
procedettero all' illegittima zione della Sede apostolica, con ri-
elezione di Clemente VII antipapa. conoscere a un tempo stesso l'uti-
Trovandosi tra baroni romani suoi i le dominio dei loro antichi padro-

fautori principalmente Giordano Or- ni i monaci di s. Anastasio , per


sini, lanlipapa per rimunerarlo, con cui la spedizione fu fatta di pieno
pseudo-bolla data in Fondi a* 1 concerto con 1' abbate.
dicembre 1378, Exitnie dtvotionis Convenendo il Pontefice dopo
sinceri las, gli concesse a terza ge- maliifo esame alle istanze de' gen-
iierazione con illegittima investitura zanesi , si convennero gli articoli
molli castelli tra quali fastra Ne-
, i della nuova capitolazione, confer-
mi , et Genciani Àlbanen dioecesis mati e pubblicati dai Massari di
curii casali, (jnod Monlangiaiio vai- Genzano nella chiesa parrocchiale
^ariler nunciipalui\ ad moiiasteriuni alla presenza di lutto il popolo.
GEN GEN 47
del castellano Marino Passareljo come si legge nel Compendio del-
fratello di Pietro e procuratore ia storia veliterna del sacerdote
della santa Sede, dell'abbate delle Banco, Roma 1841 , fece demolire
tre fontane e di altri testimoni. la fortezza che avea fatto riedifi-
Tutti questi atti e concessioni Bo- care il cardinal Colonna, ed a quei
nifacio IX solennemente approvò tempi inespugnabile. Qui noteremo
a' i5 novembre 1899, col breve che il mentovato can. Emanuele Lu-
Iliimilibus et liontslis sui'pUcuni cidi nelle Memorie storiche dell'an-
votis, nel quale lelteralmeiite si ri- tichissimo municipio dcll'Ariccia, e
portano gli articoli convenuti. Cosi delle sue colonie Genzano e ISend,
Ganzano venne restituito all'utile nel capo XXXI li della parte pri-
dominio de' cisterciensi o piutto- , ma liatta di Genzano , il quale
sto leso per la piiiaa volta imme- vuole originato dal suolo e dal mu-
diatamente soggetto alla Sede apo- nicipio Aricino, e pel concorso dei
stolica che vi deputò suoi gover-
, popoli al tempio di Diana Aricina,
natori i due
nominali Passarelli la quale fu chiamata anche Luna,
forse parenti del Papa^ staccando giustificando così la denominazio-
la terra di Genzaiio dalla castelia- ne di Cynthiae Fammi e Cjnlhia-
iiia di Lariano, dalla quale avea num , e lo slemma del coni ime.
dipenduto sino allora, ed unendola Queste opinioni, e la brevità delle
a quella di Marino, col breve J^t- notizie indussero il Ratti a scrive'-
si ad wiwersa terra, emanato nel re la storia di Genzano dedicando-
medesimo giorno dell'altro, e di- la a d. Domenico Jacobini ed a ,

retto ai due Passarelli. In quanto Tommaso Truzzi, la cui famiglia


al castello di Lariano, esso sorge- provenne da Bergamo nel 1705,
va nelle vicinanze di Vellelri , e come appartenenti alle primarie
formava casteilania dalla quale e- famiglie genzanesi, dicendo il dotto
rano dipendenti vari circonvicini Gaetano Marini , uno de' revisori
paesi, e tra questi Genzano e la deputati a tale istoria , che l'illu-
Riccia. Era feudo dei potenti Sa- stre terra di Genzano era rimasta
\elli, e questo appunto dovette es- sino allora senza una particolare
sere il motivo, per cui i gcnzane- istoria per cui ,
lo stesso Lucidi
si nel sottrarsi dal dominio di Euc- avea sperato che il Ratti l' avesse
cio domandarono ancora di essere eseguita. Il medesimo Ratti , nei
slaccali dalla giurisdizione di La- già citato cap. XI riporta le prin-
riano. Questo castello essendosi di cipali testimonianze di alcuni piìi

poi ribellato al Papa Alessandro celebri autori sopra Genzano , i

VI, fu per di lui ordine distrutto quali però caddero in gravi equi-
dai velleirani. Varie di lui notizie voci rapporto alla storia munici-
si leggono nelle citate Memorie i- pale, come Biondo da Forlì o sia
storiche del p. Casimiro a p. 198; Biondo Flavio, nella Roma ristali-

nel p. Esci] inardi. Descrizione di rata et Italia illustrata , tradotta


Roma p. 2 83; e nel Borgia, Storia da Lucio Fauno; Pio li nel lib. Il
di Velletrì p. 355. Lariano terra de'Commentari; Raffaele Volaler-
de' Coloiniesi era stata già presa rano, in Commentariorum Urba-
e distrutta dai velleirani nel pon- ncr. lib. VI; Atanasio Kircher, La-
tificato di Eugenio IV; e Pio II, tiuin j in cui fa menzione di un
48 GEN GEN
albero portentoso per sua mole, la in grado di difendere Genzano dal-
il quale Jsussisterebbe ancora se le le invasioni doi potenti e prepoten-
donne gen/anesi non avessero nel- ti [baroni de limitrofi luoghi, aven-
la concavità dell'albero, che loro do anteriormente edificato a tale
serviva di comoda stanza, fatto oggetto sul monte Genzano una
bollire a fuoco vivissimo la caldaia gran torre a guisa di fortezza, di
del bucato, per cui si diseccarono cui parlammo di sopra, 1 avrebbe-
a poco a poco le radici e l' albe- ro resa a forma di cittadella se non
ro stesso che bisognò tagliarlo
,
gli fosse mancalo il danaro. Nel
a' tempi del Ratti il quale adér- , i4o2 accadde in questa terra un
ma non essere esagerazione dan- orribile incendio , che la inceneri
dogli molti secoli di vita ; e Giu- nella massima parte; onde i mo-
seppe Rocco Volpi, Fetiis Lalium, naci per salvare il restante, essen-
Ioni. \IL Di Genzano ne avea e- do impotenti alle indispensabili e
ziandio parlato con erudizione An- costose riparazioni, con beneplacito
tonio Ricchi nel lib. I, cap. XXXX, apostolico di Boiiifacio IX, secondo
della Reggia, de' volsci, chiaman- il suo breve Jiistis ci honestis siip-

dolo Geiisano o Cinliano, e ripor- plicuni dato a' 28 gennaio


votis ,

tando le congetture di alcuni che 1404, divisarono di vendere il ca-


ivi giacesse l'antica città di Bovil- stello di Statua di loro proprietà

fa, e che Ce-


vi fosse una villa di egualmente rovinato, detto l'antico
sare Augusto, sotto il quale fu Jlsium o Tarres, presso Palo nel-
piantato l'enorme memorato albe- la diocesi di Porto. Ma il Papa
ro nel di cui vacuo potevasi rifu- volendo beneficare con nuovi favo-
giare venticinque uomini. E per ri i monaci , ordinò alla camera
non dire di altri , il Piazza nella apostolica che acquistasse la pro-
Gerarchia cardinalizia p. 3 1
7 e prietà del castello di Statua o Sta-
seg. interessanti notizie avea scrit- tue, ed in vece s' incaricasse della
te su Nemi e Genzano o Cencia- spesa in compire la fabbrica della
no, e de' loro pregi; nel secondo torre di Genzano, per la quale Bo-
parlando delle chiese Maria
di s. nifacio IX assegnò seicento fiorini
di Cima e della compagnia del d'oro ; per il di più furono cedute
ss. Sagramento, aggregata all'arci- ai monaci le rendite delle due col-
confiaternita di s. Lorenzo in Da- legiate di s. Maria e di s. Pietro
maso di Roma ; dell' oratorio del- de Arilia, e dell'altra di s. Maria di
la Concezione, e della chiesa dei Petrola, che perciò rimasero sop-
ss. Sebastiano e Filippo Neri, prov- presse, ed i proventi della guardia-
vista splendidamente dal duca Fi- nia di Lariano, come si legge nel
lippo Cesarini. II Cancellieri parla breve , Etsi ema- diffìcnltatibus ,

di Genzano nella sua Lettera al nato da Bonifacio primo feb- IX il

dottor Korejy sopra V aria di Ro- braio i4o4- Da quel tempo Gen-
ma ec. , ed a pag. 222 tratta di zano fu ridotto a perfetta forma
alcuni scrittori su Genzano. di castello, preso nel suo proprio
I cistcrciensi delle tre fontane significato di fortezza : la fertilità
furono ben contenti della disposi- del suo territorio ,
quello altresì
zione di Bonifacio IX, e dell' ope- de' paesi adiacenti allettò alla di
rato dai genzanesi, non essendo essi lui coltivazione molti abitanti del*
GEN GEN 49
le vicine ed anche lontane contra- no i monaci a Martino V di vendere
de, a stabilirvi le loro famiglie, at- i castelli di Genzano e Nemi, col ca-
tratte anche dall'amenità del soggior- sale annesso di Montagnano, ai Co-
no. Ne! i4to Giovanni XXllI ricon- lonnesi Antonio, Prospero e Odoar-
ciliò con la Chiesa i ribelli Giovan- do figli di Giordano, ciò che dopo
ni e Nicola Colonna soprannomi- maturo esame il Papa accordò il
nato , benché questi lo era anche primo novembre col breve Ex in-
stato nel i4oi da Bonifacio IX, e junclo nohis , riportato con tutti
con altri feudi l' investi pure del- gli altri documenti dal diligente e

la terra Genzano a triennio


di dotto Ratti. 11 prezzo fu di quin-
col tenue un sol fiorino
censo di dicimila fiorini da bai.4? l'uno,
d' oro da pagarsi al detto moni- coU'obbligo monaci del rinvesti-
ai

stero di s. Anastasio il giorno di mento. Un mezzo secolo e più ri-


Natale, o nella di lui ottava, me- mase Genzano sotto il dominio dei
diante breve Pia Maler Ecclesìa,
il Colonna, e Martino V lo arriccia
de' i8 luglio, con la clausola che di privilegi , come dell' esenzione
spirato il triennio avrebbe dovuto dalle gabelle del sale e del focati-
ritornare Genzano ai monaci. Ma co, come avea
fatto con altri feu-
Antonello Savello, profittando dello Narra il Lucidi
di di sua casa. a p.
scisma tuttora vigente, 1' occupò e 3 II, che mentre Genzano era do-
ritenne sino al i^ij, epoca in cui minato dai Colonnesi, ebbe la sor-
terminato lo scisma con l'elezione di te di vedere presso le sue porte il

Martino V Colonna, questi ad istanza Pontefice Pio li elevato alla catte-


dell'abbate delle tre fontane fecegli dra apostolica nel i458, come si ha

restituire Genzano e Nemi ancora dal lib. II de' suoi Commentari.


da Giovanni Annibali che 1' occu- Aggiunge, che salendo il Papa dal
pava. Temendo però monaci per i lago di Nemi incontrò la molti-
le potenti fazioni , e gran pote- tudine del popolo, e molti vecchi
re de' baroni romani, di perdere i che per 1' allegrezza si abbracciava-
feudi di Genzano e di Nemi, nel no con gli occhi pieni di lagrime,
1423 li dierono in alFitto per un dicendosi scambievolmente: chi mai
triennio a Giordano Colonna fra- creduto avrebbe di vedere prima
tello del Papa, con dichiararlo in- della nostra morte il Pontefice Ro-
sieme governatore di ambedue, con mano ha fatto questa
? Iddio ci
documento che si legge nel Ratti grazia. Osserva poi che non entrò
a p. 127. L'obbligo assunto dal il Papa nel castello di Genzano
Colonna fu di garantire e difen- ma passò vicino alle porte di quel-
dere castelli, e di corrispondere
i lo ,
pei'chè oltre la strettezza del
all'abbazia « totum vinuin, e to- suo circondario , erano le strade
>} tum granum exigenda ,
perci- molto incomode e scoscese , come
« pienda, habenda ex dicto Ca-
et si vede anche a' dì nostri in quel
» stro Jensani, tenumeuto et vi- luogo che chiamasi Genzano vec-
« neis ejusdem ad curiam dicti Ca- chio. Il passaggio e trattenimento,
« stri pertincntia, et florenos quin- come chiama il Ratti, del Pon-
lo
« quaginta in alia nianu ex fru- tefice Pio II in Genzano, fu un av-
» elibus dicti Castri Nemi ". venimento memorabile per questa
Terminato il triennio domandaro- terra , ed a tal effetto riporta il
YOL. XXIX. 4
5o GEiN GEN
brano Commentari
de' , in cui lo In tale anno adunque inalberò
stesso Papa ne fa la descrizione. Genzano di bel nuovo lo stendardo
Il protonotario Giovanni Colonna della Chiesa, e per la seconda volta
figlio del suddetto Antonio, nel respirò, benché per poco tempo, sot-
i479 ^^^^^^ Genzano al cardinal to il placido di lei dominio. Qui
Guglielmo d' E^touteville per du- poi noteremo che se si dovesse sta-
cati tredicimila e trecento da bai. re all' autorità del Beughemio, Iii'

77 l'uno, con patto di retrovendi- cwiab. typogr. p. 1 4 ; del De la


ta ;
quindi il cardinale a' io ago- Caille, Hisloire de l'impriin. p. 5o,
sto i4Si> come di sopia abbiamo e deirOilandi, Orìgini p. 192, bi-
accennato, donò i due castelli di sognerebbe accordare a Genzano
Genzano e Nemi aGii-olamo e Ago- anche il pregio di avere avuta una
stino Tottavilla suoi figli naturali, tipografìa nel secolo XV , che fu
e nel i483 costituì il cardinal Bor- quello della nascita di quest' arte
gia vescovo di Porto poi Alessan- utilissima , scrivendosi dai medesi-
dro Yl, ed il cardinal A rei m boi di mi che fu stampato il seguen-
ivi

vescovo di JXovara, in suoi procu- te libroJoannìs Annii ord. Praed.


:

ratori aprendere possesso di Gen- De futuri s christianorum triuni-


zano e Nemi, come pure di Civi- phis in thut;cos j et saracenos ad
ta-Lavinia e Frascati donati simil- Sixtum Papa IV, et reges , pria-
mente ai detti figli, che aveva fat- cipes, ac senatus christìanos. Ge-
ti adottare da Pioberlo suo fratello. nuae tjpis Baptislae Cavali ordi-
Ma essendo morto nel i483 stesso nìs Carmeli S. T. M. in domo s,
o nel i485 il cardinale d'Estoute- M. cruciferorwn 1480 in 4- ^'-
ville, i Colonnesi colla forza e con ì^nat. foli, duorum ab A. ad F.
le armi si rimisero in possesso di characl. golii. Il primo de' citati
Genzano e degli allii castelli dei scrittori in luogo diGennae legge
Tuttavilla, o per il patto di retro- Cenliae, il secondo per fare a suo
vendita, o per le inimicizie insor- modo la cosa piìi chiara, Genzano,
te tra le due famiglie , essendo i ed il terzo riportando ambedue le

Tuttavilla amici degli Orsini fieri lezioni del Beughemio e del De la


emuli dei Colonnesi, avendo Giro- Caille così soggiunge: " Quando
lamo sposato Ippolita Orsini : on- Gentiae sia Gensano , egli è una
de ebbero luogo guerre accanite terra sullo stato di Roma , dalla
sostenute d'ambo le parli con l'a- quale traile altre cose si cava un
iuto de' propri amici. A terminar vino del quale in Roma se ne fa
tali fazioni, e i danni gravi che ne molta slima". Il Ratti dice che
derivavano ai sudditi pontificii, mas- chi opinò in favore di Genzano
.sime de' luoghi conUvistati , s' in- cadde in manifesto errore. Intanto
terpose Innocenzo Vili , il quale la pace tra la fazione Colonnese e
nel concistoro de'i4 luglio i485 r Orsina ebbe pieno effello nel i486
(giacché egli fu eletto a' 26 agosto in settembre o poco dopo ; però
14B4), stabilì che i castelli e luo- Genzano rimase sotto l'immediato
ghi in questione fossero depositati dominio della Chiesa circa un an-
in sue inani, e tra questi le sole no, dopo il quale sembra non es-
terre dei Tuttavilla furono indivi- sere ritornalo ai Tuttavilla , ma
duate, e singolarmente Genzano. beuM ai Colonna, ciò che sembra
GEN GEiN ji
confermarsi dalla bolla tli Alessan- aveva dovuto contrarre a causa del-
dro VI, con cui approvando la do- le doti alle proprie sorelle. Aggiun-

nazione di Lucrezia IJorgia ai due ge il Lucidi che vi fu prestato il con-


.suoi figli Roderico e Giovanni di senso da Filippo II re di Spagna, per
tutte le terre a lei investite dal sictn-ezza dell' obbligo di evizione
Pontefice padre, e prima tolte ai sepia i beni di Marc'Antonio, esi-
principali baroni romani , il solo stenti nel regno di Napoli, il quale
Frascati vi si nomina come feudo specialmente obbligò castelli di i

non Genzano, pa-


dei Tuttavilla, e Marino , Nettuno, Civita Lavinia e
rimente compreso in quella dona- Ceccano.
zione, forse accaduta nel 1498, an- Effimero fu il dominio del Mas-
no in cui Lucrezia sposò in secon- simi sopra Genzano, mentre nell'an-
de nozze Alfonso d'Aragona duca no seguente a' 2 ottobre lo riven-
di l'iselli da cui ebbe delti figli.
i dette per lo stesso prezzo di scu-
Morto Alfonso nel i5oo, Lucrezia di duecento a Giu-
quindicimila
avanti di maritarsi col duca di Fer- liano Cesarini marchese di Civita-
rara fece ad essi la riferita dona- nova nella provincia di Macerala
zione, confermata e consolidata da [Vedi), al quale articolo ne parle-
Alessandro VI con la bolla Code- remo, essendo tuttora dei duchi
slis altitudinis poteiiliac, del primo Sforza Cesarini con titolo di du-
ottobre i5oi. Nella divisione Gen- cato. L'atto di vendita il Ratti Io
zano toccò a Roderico, che succes- riporta a p. 162, in cui si legge
se alla madre dominio
nel di lui compresa nell' acquisto di Giuliano
e baronaggio; ma morto il Papa la tenuta delle due Torri a po-
nell'agosto i5o3, venendo i Bor- nente e in poca distanza da Gen-
gia spogliati dei domini! da lui zano, e prendeva tal nome da due
dati, ed avendo i baroni romani torri vecchie eh' erano sopra il

ripreso ognuno il suo, i Colonnesi colle compreso nella medesima:


naturalmente rientrarono in pos- oggi solo una ne resta in piedi, e
sesso di Genzano, che pacificamen- tutta la possessione appartiene ai

te conservarono sino al 563. In 1 carmelitani. Eziandio nella vendita


cpiest'anno a' 26 settembre Marco sicompresero alcune case comprate
Antonio Colonna di poi trionfato- dal Massimi, non che quei migliora-
le de' turchi a Lepanto vendette , menti da lui fatti nel feudo. Da quel
Genzano a Fabrizio de' INIassimi tempo Genzano restò nel dominio
per il prezzo di scudi quindicimila Cesarini, e quindi lo è ancora negli
duecento, con atto che il Ratti ri- Sforza loro eredi e successori, che
porta a p. 107, dicendo il Lucidi, in piìi incontri fecero sperimenta-
eccettuata la tenuta di Montagna- re ai genzanesi le loro beneficenze,
no con le sue mole. A fine di to- molte delle sopra regi-
quali di
gliere ogni eccezione sulla validità strammo. L' altro duca Giuliano
di una tal vendila. Pio IV con suo Cesarini facendo lunga e frequen-
moto-proprio derogò a tutti i fi- te dimora in Genzano, ivi la sua
decommissi della famiglia Colonna, consorte d. Margherita Savelli par-
specificando che Marc'Antonio era tori Alessandro, Maria Felice, An-
slato necessitato a vendere il suo na Maria, la celebre Cleria, e
icudo di Genzano per i debiti che Giulia, non restringendosi la slan-
52 GEN GEN
zione dei nobili coniugi in Gcnza- ciolo nel suo casino, il quale ap-
no al solo (cnipo di villeggiatura. prestò un magnifico Nel
rinfresco.
Sotto questo duca Giuliano il feu- Diario di Roma del 1773, nume-
do fu onorato d'una graziosa vi- ro 8344 si legge, che avendo Cle-
sita del Pontefice Alessandro VII, di mente XIV permesso al duca Gae-
che fece egli menzione nel volume tano giuniore Sforza Cesarini di
dedicato a quel Papa di poesie la- poter fare eseguire nel suo feudo
tine ed italiane dello zio dottissi- di Genzano la sentenza di morte
mo d. Virginio, pubblicato nel di un reo colpevole di piìi delit-
i658 con tipografico lusso, con in- ti capitali, duca fece trattare
il

cisione stampata in rame che ri- convenientemente i confrali del-


corda la visita di Alessandro VII l' arciconfralernita di s. Giovanni
in Genzano. D. Livia figlia di Decollato, che da Roma si porta-
Giuliano e Margherita, ed il ge- rono ad assistere il reo che fu im-
nero d. Federico amarono pure la piccato. Il Pontefice Pio VI (]ììI

dimora di Genzano, ed ivi ebbe 1780 recandosi ogni anno sino al


i natali il primogenito duca Gae- 1796 inclusive, tranne gli anni
tano seniore. 1782 e 1793, a Terracina nell'a-
AfTezionatissimi i duchi Cesari- prile e nel maggio per il prosciu-
ni e Sforza al loro Genzano, vol- gamento delle paludi Pontine, o-
lero segnarne fasti anche coi i norò nel passaggio di sua presen-
matrimoni dei propri figli il du- za Genzano. Pio VII a' 18 otto-
ca Gaetano mentovato, e d. O- bre 8 4 si portò a Genzano, e
1 1

lirapia. Questa nella parrocchiale dalla loggia del palazzo del duca
di Genzano il primo luglio del d. Francesco Sforza Cesarini, com-

1699 sposò d. Scipione principe partì al popolo l'apostolica bene-


di Venafro, il fratello a' i.\ giugno dizione; vi ritornò a' 2 i ottobre
lyoS si matrimonio a d.
unì in i8i5_, e nella chiesa del duomo
Vittoria Conti. Inoltre Genzano più nuovo ricevette la benedizione col
volte fu onorato dalla presenza ss.Sagramento. Il successore Leo-
de' sommi Pontefici che vi si por- ne XII, ineiitamente a'^S settem-
tarono da Castel Gandolfo, e da al- bre 1828 dichiarò Genzano città,
tri nell'andata e ritorno da alcun e gli concesse le relative prero-
luogo, come fece Benedetto XI li, gative.
quando negli anni 1727 e 1729 Il Papa che più di ogni altro
si portò alla sua antica chiesa ar- ha in parlicolar modo onorato
civescovile di Benevento; così di Genzano con le frequenti sue visi-
altri Papi che recaronsi a Nemi. te, e soggiorno di parecchie ore,
Clemente XIII agli 1 i ottobre è il regnante Gregorio XVI, ol-

1764 si portò a Genzano, avendo tre di aver dato alla città a mu-
seco in carrozza il cardinal Caval- nifico protettore il cardinal Anto-
chini, e il cardinal Rezzonico suo nio Tosti romano, che segnalò il

nipote. Il Papa visitò la chiesa possesso solenne che decorosamen-


principale ov' era esposta una sta- te vi prese in persona, con divei'-
tua della Beata Vergine del Ro- se beneficenze tutte proprie del
sario i
poscia andò a visitare il suo animo generoso. Nel numero
cardinal Giovanni Costanzo Carac- 82 del Diario di Roma del i83i
GEN GEN 53
si legge che a' i o ottobre recando- ciò dei piede il capitolo, le ma-
si dalla villeggiatura di Castel Gan- gistrature, i filarmonici ed altri,
dolfo il Papa Gregorio XVI a e fatto un tratto di strada verso
Velletri, fu acclamato dai genzane- Nenii, a quel castello si condusse :

sicon ogni venerazione, cui face- ripassando poi per Genzano per
va eco la banda dei filarmoni- a Castel Gandolfo, gli
restituirsi
ci della medesima città. Discese abitanti rinnovarono i loro lieti
alla chiesa collegiata in mezzo al- auguri ed omaggi. Nel supplimen-
la guardia civica, essendo ricevuto lo numero del Diario
poi di detto
dal clero e magistratura governa- di Roma, sì legge che ai i5 otto-
tiva e comunale, vestiti delle loro bre il Papa col solito accompa-
insegne. Ivi ricevette la benedi//io- gnamento si è recato a Genzano,
ne col Sagramento decorosa-
ss. e smontando alla chiesa dei cap-
mente esposto, da monsignor So- puccini, trovò la truppa ivi schie-
glia arcivescovo d'Efeso ed elemo- rata colla banda musicale di Vel-
siniere; dopo che proseguì il
di letri: in chiesa ricevette la benedi-
suo viaggio benedicendo paterna- zione col ss. Sagramento da mon-
mente i giubilanti cittadini. Nella signor Soglia, e passando nel con-
seguente mattina reduce il Papa da tiguo convento visitò la libreria,
Velletri,ad istanza de'genzanesi di- passeggiò nel vasto donde
orto,
scese alla detta chiesa , ove dal osservò il bel lago di Nemi; quin-
nominato prelato fu compartila la di con singolare clemenza non so-
benedizione colla ss. Eucaristia pre- lo volle il Pontefice pranzare nel
cedentemente esposta; quindi in refettorio, ma ammise alla sua ta-
sagrestia il Pontefice ammise al vola oltre il cardinal Mattei, mon-
bacio del piede i canonici, il go- signor Bontadosi suo viditore pos-
vernatorCj il gonfaloniere con la sidente di Genzano, l'arciprete del-
civica magistratura, i maestri pub- la collegiata, e la nobile sua cor-
blici, gli individui della banda fi- te, anche la religiosa famiglia. Nel-
larmonica, e molti delle principa- l'ore pomeridiane Gregorio XVI
li famiglie. Indi tra l'esultanza re- si degnò portarsi a piedi a visita-

ligiosa degli abitanti, Gregorio re le maestre pie, le ammise be-


XVI si condusse a piedi al con- nignamente al bacio del piede, e
vento de' religiosi cappuccini, do- poscia tra i sinceri evviva de' ri-

ve asceso nuovamente in carrozza conoscenti genzanesi, nuovamente


fece ritorno a Castel Gandolfo. benedetti da lui, fece ritorno a
Nel numero 83 del Diario di Ro- Castel Gandolfo.
ma del i832, si narra che agli Nel supplìinento del numero 84
1 1 oltobie il Papa Gregorio XVI del Diario di Roma de'1 9 ottobre

visitò la chiesa principale di Genza- i833, è riportato, come Gregorio


no, ricevuto colle consuete onorifi- XVI da Castel Gandolfo a' 1 7 di
che dimostrazioni, suono delle cam- detto mese si recò a Genzano, in-
pane e della banda, sparo de'mor- contrato dalla divota popolazione
tari, e vive acclamazioni. Dopo di con ogni maniera ossequiosa. Nel-
aver dato monsignor Soglia la be- la chiesa collegiata ricevette da
nedizione col ss. Sagramento, il monsignor Soglia la consueta be-
Papa ammise in sagrestia al ba- nedizione eoa l'augustissimo Sagra-
54 GEN GEN
juento, e nel solito Irono dell'an- parli per Castel Gandolfo. Nel nu-
nessa sagrestia permise che gli ba- mero 86 del Diario di Roma del
ciassero il piede il capitolo, i ma- i836, si racconta che Gregorio
gistrali, e i distinti cittadini. ludi XVI a' 9 ottobre andò a Genza-
1

il andò a Civita Lavinia, e


Papa no dove nella chiesa collegiata
,

ritornando a Ganzano, passò nella ricevè da monsignor Soglia patriar-


chiesa de' cappuccini, ove roonsi- ca di Costantinopoli la benedizio-
giior Soglia tornò a dare la bene- ne col ss. Sagramento, ed in sa-
dizione, e nella libreria ammise al grestia gli baciarono il piede il ca-
bacio del piede il p. guardiano e pitolo, i magistrati, i filarmonici,
la comunità religiosa. Avendo fat- ed altre persone. Si portò poscia
to preparare la sua mensa nel re- a Civita Lavinia, e nel ritorno do-
fettorio, vi desinò col nobile se- po avere ricevuta la benedizione
guito, coi sacerdoti cappuccini, coi col Santissimo nella chiesa de'cap-
prelati Bontadosi, e Frezza di Ci- puccini, nel refettorio del conven-
vita Lavinia, e con l'arciprete di to, colla consueta benignità, il Pa-
Genzano. Dopo pranzo Gx'egorio
il pa invitò alla propria mensa i

XVI passeggiò neir orto, ove fa religiosi, i cardinali Falzacappa e


bella veduta il sottoposto lago, e Odescalchi, monsignor Frezza e la
le adiacenti campagne e colline, nobile corte ;
poscia nelle ore po-
quindi benedicendo i genzanesi, e meridiane fece ritorno a Castel
tra i loro plausi ritornò a Castel Gandolfo tra gli iterati felici voli
Gandolfo. Nel numero 4^ delle dei cittadini.
]S'olizie del giorno del i834 è ri- Finalmente nel numero 19 del-
portato, che ai 20 ottobre il Pa- le Notizie del giorno del 843, si 1

pa Gregorio XVI recossi a Gen- legge che ritornando Gregorio XVI


zano, nella cui collegiata monsignor a Roma, dal viaggio fatto nelle Pro-
Tevoli arcivescovo di Atene ed e- vincie di Marittima e Campagna,
lemosiniere compartì l'eucaristica proveniente da Velletri giunse ai
benedizione: in sagrestia ammise al 9 maggio in Genzano. Fu ricevu-
bacio del piede il capitolo, le magi- to dal cardinal Pietro Ostini ve-
strature ed altri, indi si portò a Ci- scovo di Albano alia testa del suo
vita Lavinia, Restituitosi il Papa clero, da d. Lorenzo Sforza Cesa-
a Genzano, nella clùesa de' cappuc- rini duca di Genzano, e da monsi-
cini ricevè la benedizione col ss. gnor Lucciardi ,
presidente della
Sagramento, da monsignor Soglia Comarca , oltre il governatore, e
segretario della congregazione dei la civica magistratura in abito. Nel-
vescovi e regolari, e nel convento la collegiata il Papa ricevè la be-
la famiglia religiosa gli baciò il nedizione col Venerabile , e nella
piede, e poi venne da lui ammes- sagrestia ammise al bacio del pie-
sa alla pontificia mensa, coi
sua de i nominati personaggi ed altri,
cardinali Falzacappa vescovo di con r assistenza del cardinale, li
Albano, ed O descalchi, ed i pre- Papa dirigendosi poi a piedi verso
lati Frezza e Bontadosi, il conte il convento de'cappuccini, gli riuscì
Scbrcgondi e l'arciprete di Gen- di gradevole sorpresa il ritrovare
zano. Nelle ore pomeridiane il Pon- una delle lunghe strade che divi-
lelice festeggialo dai genzanesi ri- dono la città moderna di Genzano,
GEN GEN 55
cioè la via Sforza, costiuita iu de- bile effetto che produceva l'immen"
clivio tutta ricoperta nel mez- sa copia de' ben disposti fiori, in-
zo di un vaghissimo tappeto di dugiava a passarvi, temendo che
fiori freschi di dilfeietili specie, si stupendo lavoro di tante per-
colori ed odori. Con questo spet- sone, non venisse in un momento
tacolo il popolo geiizanese voile guastato dal transito del suo se-
dare suo amato padre e sovra-
al guito e dal popolo accorso anche
no un saggio dell' infiorala che o- dai convicini paesi e da Roma.
gni anno eseguisce per solenniz- Invitato il Pontefice a passarvi so-
zare la processione dell'ottava del pra, poiché solo in suo onore e-
Corpus Domini. Questi fiori di- rasi la strada in tal modo abbel-
sposti con disegno e simmetria in lita, vi ascese e la percorse tutta
vari compartimenti, formavano bel- sino alla cima, seguito dal corteg-
lissimi ornati tramezzati da diver- gio, fra le acclamazioni de'genzane-
si stemmi gentilizi e da dieci i- , si e della moltitudine, che l'ap-
scrizioni celebranti le virtù del plaudiva anche dalle finestre delle
Papa, che compartiva a
l'onore case laterali parate a festa con
Genzano in giorno , ed altro
tal drappi di variati colori. Giunto
relativo: tanto gli stemmi, come Gregorio XYI alla cima della stra-
le iscrizioni erano formate di fiori da proseguì a camminare per la
naturali. In capo poi della strada via Carolina, e giunto sulla gran-
Sforza , leggevasi in un cartello de piazza circolare ove s'incrocia-
una iscrizione in cui si esaltava il no quattro superbi viali della
i

sommo ed utile benefizio della rinomata olmata, ne amraiiò l'im-


nuova portentosa strada dal Papa ponente prospettiva, che vi si pre-
ordinata nel clivio di Gallerò, che senta da ogni lato , fermandosi a
conduce a Genzano, con immenso complimentare la duchessa di Gen-
vantaggio pubblico : autore di tut- zano, d. Carolina Sfi^jrza Shirlej,
te le con aurea
iscrizioni, scritte che ivi trovandosi col suo figliuo-
Gaetano LotFreddi sa-
latinità fu d. lo d. Francesco duca di Segni, si
cerdote genzanese. Gli stemmi gen- prostrò a baciargli i piedi. Arri-
tilizi erano, quello del Pontefice, cui vato finalmente il Pontefice alla
succedevano cjuelli del cardinal O- chiesa de' cappuccini per ricevervi
stini vescovo diocesano, del cardi- la benedizicuie col Santissimo, ed
nal Tosti protettore Genzano, di entrato nel contiguo convento am-
del cardinal Lambruschini segre- mise al bacio del piede la religio-
tario di stato, del cardinal Mattei sa famiglia, che volle fosse parte-
segretario per gli affari di stato cipe nel refettorio di sua mensa.
interni, di d. Lorenzo Sforza Ce- A questa si compiacque ammetter-
sarini duca di Genzano e gonfa- vi anche il duca d. Lorenzo Sfor-
loniere perpetuo del popolo ro- za, il p. Luigi da Bagnala predi-
mano, e degli stemmi di vari altri ca4ore apostolico , e procuratore
personaggi che sono a capo delle generale de' cappuccini , l'arciprete
diverse pubbliche amministrazioni, della collegiata, il governatore ed
con le quali ha relazione la città il gonfaloniere di Genzano. Men-
di Genzano. 11 Papa ammirando tre seguiva il pranzo uno scelto con-
il sorprendente lavoro e il niira- certo di trombe della valentissima
56 GEN GEN
banda romana dei dragoni ponli- vertino. Giunto in città fu ricevu-
flcii, in una stanza contigua esegui to nella chiesa collegiata dal car-
con lietamusica di cori alcune dinal Ostini vescovo, dal capitolo,
strofTette in onore del supremo Ge- da monsignor Lucciardi presidente
rarca. Dopo il pranzo il Pontefice della Comarca, dal governatore, e
nel coro de* cappuccini nuovamen- dal gonfaloniere ed anziani, lutti
te ammise al bacio del piede il in abito, tra il suono delle cam-
duca, e la duchessa di Genzano, pane, gli evviva della popolazione,
le maestre pie della città ed altre lo sparo de' mortari, ed il suono
persone, indi ascese in carrozza, e della banda de' cacciatori. 11 Papa
giunto al piazzale di Galloro ne ricevè da monsignor Castellani sa-
discese per osservare la nuova strada grista la benedizione col ss. Sagra-
che per sua munificenza andavasi mento precedentemente esposto ,

ultimando da quel punto sino al- quindi volle onorare di sua pre-
l'olmata di Genzano; e lodandone senza il nuovo palazzo comunale
il cav. Giuseppe Bartolini autore in via Livia. È pertanto a sapersi
e direttore della medesima, questi ch'era proprietario di un ben va-
ebbe l'onore di farne rimarcare i sto febbricato inGenzano Giovan-
vantaggi, le superate difficoltà, e ni Amerani, ed avendo la comune
rispose a tutte le interrogazioni che bisogno d'un locale in cui potesse
si piacque fargli il venerato princi- riunire tutti gli uffici pubblici, nel
pe. Dopo averne egli percorso un terminare del 1 843 acquistò a ta-
tratto a piedi, retrocedette per mon- le effetto il fabbricato. Quindi la
tare in carrozza, la quale fu la pri- comune con l'opera e direzione
ma a passare per la nuova strada, dell'egregio architetto romano Lui-
seguitando il viaggio per Pioma. gi Agostini lo restaurò, l'ampliò e
Ai 5 ottobre del medesimo anno lo ridusse agli usi pei quali avea
1843 Gregorio XVI da Castel proceduto alTacquisto, laonde sic-
Gandolfo ritornò in Genzano, vi- come perfettamente compito, il
sitò la collegiata, e la chiesa dei Pontefice onorò di ascendere al
cappuccini , nel cui refettorio am- piano superiore, compartire dall'or-
mise benignamente alla sua tavola nata loggia l'apostolica benedizione
i religiosi, il cardinal Pacca deca- a tutti gli abitanti, e nella gran
no del sacro collegio, il cardinal sala in decoroso trono di ammet-
Ostini vescovo, ed oltre la sua no- tere al bacio del piede il clero, il

bile corte, il p. abbate Zuppani, il governatore, la magistratura civi-

governatore, il gonfaloniere e l'ar- ca, ed i più distinti cittadini, tut-


ciprete di Genzano. ti lieti divedere distinto il muni-
Da ultimo a' 2 ottobre i844 il cipale edifizio dalla presenza di
prefato Pontefice da Castel Gan- Gregorio XVI. Passò poscia il Pa-
dolfo si condusse a Genzano per pa nella chiesa de' cappuccini, e
la suddetta strada, che in un al dopo avervi orato si recò nel con-
ponte trovò perfettamente compi- tiguo convento ove in refettorio
,

ta, ed a memoria del benefizio è ammise sua mensa i cardinali


alla
ponte stesso a-
stata collocata sul Ostini e IMattei, ed oltre la pro-
naloga marmorea iscrizione, sovra- pria famiglia nobile e quella reli-

stata dal pontificio stemma di tra- giosa coi pp. Luigi da Baguaiq gè-
GEN GEN 57
ncrale, ed Andrea d' Arezzo pro- vori e beneficenze. Gabriele nel
curatore generale, anche il prc- i499 col consenso di detto Papa
lulo Lucciardi, il governatore Ni- rassegnò il gonlalonierato al suo
cola Mariani, il gonfaloniere Paolo figlio Gio. Giorgio, e questi fece
Marini, l'arciprele d. Filippo de poi altrettanto per autorità di Giu-
Dominicis, e J' altro distinto gen- lio lì col proprio figliuolo Giulia-
zanese Gaetano Jacopini. La men- no. Clemente VII col moto-pro-
sa fu rallegrata dalla sullodata prio de' 23 marzo i53o perpetuò
Landa musicale, dopo la quale il nella famiglia Cesarini , e rese in
Pontefice ammise nel coro al ba- essa ereditaria la medesima carica
cio del piede le maestre pie, ed al- di gonfaloniere del popolo roma-
tre persone, e col suo seguito par- no ; anzi è da notarsi che il du-
tì tra il plauso de' genzanesi per ca Filippo, dopo la morte di Giu-
Galloro e per Castel Gandolfo. liano suo fratello, succedendo ai di-
Oltre quanto si è detto supe- ritti di primogenitura, chiese di es-
riormente dell'antichissima e no- sere messo iu possesso anche della
bilissima famiglia romana Cesarini, carica di gonfaloniere del popolo
qui accenneremo alcuna delle tan- romano, e degli emolumenti an-
te cose che la riguardano. Essa ha nessi alla medesima: incontrò qual-
dato al sacro collegio quattro car- che ostacolo sotto Alessandro VII
dinali, cioè Giuliano del 1426 giu- attesa la sua passata qualità di
«iore ; Giuliano del 149^ senio- chierico, ma pienamente favorevole
re; Alessandro del iSi'j giuniore; trovòil di lui successore Clemen-
Alessandro del 1627 seniore: le te IX, che perciò a' 23 maggio
notizie biografiche de' quali sono 1668 emanò relativo moto-proprio.
riportale ai loro articoli e luoghi Dopo la sua morte nel i685 ÌA
relativi.Il cardinal Giuliano se- sua carica fu conferita ad altri, ma
niore terminò il palazzo Cesarini nei primi del secolo seguente ven-
incominciato da monsignor Giorgio, ne reintegrata la famiglia Sforza
ed ampliò le abitazioni di sua fa- Cesarini, che tuttora ne porta il

miglia, facendo acquisto di un al- titolo e le insegne nella propria


tro palazzo dirimpetto al primo, arma gentilizia. /^. Gonfalonie-
nel quale era inclusa la. torre Ar- re DEL SENATO E POPOLO ROMANO.
gentina, ove edificò vaghi e sontuo- All'articolo Carnevale (Fedi), ab-
si portici: presso al detto palazzo biamo detto delle splendide feste

è la chiesa di s. Nicola alle Cal- date in Roma nel i5/^5 da Giu-


care, detta de' Cesarini per esserne liano, co' famosi giuochi di Agone
stati questi ed ora ap-
i patroni, e di Testacico da Giulio HI ; egli

partiene ai somaschi. Gabriele Ce- fu investito di Civita Nova, e di


sarini pel primo ottenne la cospi- Monte Cosaro con titolo di mar-
cua carica di gonfaloniere del po- chese. Sisto V oltre altre singolari
polo romano, probabilmente da concessioni a questa famiglia , isti-

Sisto IV, o almeno da Innocenzo tuì in favore del duca Giuliano il

Vili, sebbene dicono averla con-


altri monte Cesarino vacabile. In d. Li-

seguita da Alessandro VI parente di via Cesarini si riunì l'eredità di


questa famiglia, per la quale mostrò cpicsta famiglia , insieme a <juel-

speciale propensione, e ricolmò di fa- Ic dei Savclli, Perelti , Cabrerà, e


58 GEN GEN
Bovaclilla; (jiiesla duchessa marita- con questi cognomi e titoli: Savel-
tasi col tinca d. Federico Sforza, li, Peretti, Montalto, Cabrerà, Bo-

in questa nohilissiaia famiglia pas- vadilla , Conti, principe del sacro


sarono le ricchezze e le prerof^ati- romano impero, grande Spagna di
de'Cesarini. Dei cardinali Sforza se di prima classe, conte di Santa
ne parla alle loro biografie : della Fiora XVIII, del senato e popolo
famiglia Sforza all'articolo Milano romano perpetuo gonfaloniere ec.
di cui fu sovrana. Dei singolari ec. duca Francesco morì di an-
Il

privilegi concessi da Paolo IH alla ni 44 ^' ^ febbraio 18 16; gli fu-


'

famiglia Sforza ne facemmo cenno rono fatte l'esequie nella patriarca-


al voi. XI, p. 12 del Dizionario. le basilica di s. Maria Maggiore
Come poi si riunirono nella fami- nella cappella Sistina sua gentilizia,
glia Sforza -Cesari ni le eredità, ra- ed ivi tumulato: della detta cap-
gioni e privilegi delle cospicue, an- pella ne parlammo all'articolo Chie-
tiche e potenti famiglie Conti, Sa- sa DI s. Maria Maggiore. Gli furo-
velli, e Perelli, lo diciamo a quegli no celebrati altri funerali anche
artìcoli.Del palazzo Sforza-Cesari- nella chiesa di s. Maria in Valli-
ni; attualmente abitato in Roma cella, qual benefattore di essa, co-
dai signori di questa famiglia, ne me gli altri di sua famiglia, loc-
parlammo al voi. VII^ p. 191 e chè si può leggere all'articolo Fi-
192 del Dizionario. In quanto al lippini, in cui si descrive la chie-
teatro di Torre Argentina, che sa pur chiamata Nuova.
prende tal nome da una vicina Dello stemma Cesarini, e delle sue
torretta di proprietà di questa fa- parti, come della colonna per memo-
miglia, è a vedersi l'articolo Tea- ria di Martino V benefittore di essi;

tri DI Roma. Il dotto Nicola Ratti dell'orso un tempo sostituito dal


nella sua opera intitolata Della fa- montone, per la vittoria riportata
ìuiglia Sforza, con autentici docu- sugli Orsini non ben provata, sopra
menti ci ha dato le notizie delle un monte verde in campo giallo
famiglie Sforza , Conti, Cesarini, forse com' erede dell'antica e no-
Savelli, Peretti o Monlalto, Cabre- bilissima famiglia Montanara da cui
la, eBovadilla; della loro oi-igine, vuoisi derivata; e dell'aquila im-
antichità, lustro, pregi; dei conside- periale concessa insieme ad altri
rabili acquisti da esse fatti, feudi e privilegi dall'imperatore Carlo V,
signorie; dei privilegi ed insigni pre- il medesimo Ratti ne tratta al tom.
rogative; e degli uomini e donne II, p. 264 e seg. e 295. Al pre-
illustri che fiorirono in esse, e tra sente lo stemma gentilizio del du-
gli uomini quelli che in gran nu- ca Sforza consiste nel notissimo
mero si distinsero in armi, in scien- scudo originario Sforza, ove in cam-
ze ed in dignità ecclesiastiche. II po azzurro si vede il leone d'oro
Ratti pubblicò nel 794, in Ro- 1 rampante colla destra branca in
,

ma coi tipi del Salomoni, la sua atto di minacciare, colla sinistra so-
storia, cioè il primo volume, men- stenente un ramo di cotogno coi
tre il secondo lo pubblicò nel •79'>, suoi frutti (sull'origine e particola-
ed ambedue in foglio grande. La lità di (juest'arma si può vedere
dedicò al duca Francesco Sforza il eh. conte Litta nell' applaudita
Cesarini, padre dell'odierno duca, opera sulle Faniig^lic illustri Italia'
GEN GEO 59
ne, sul principio di essa). A sinistra Chi volesse rimontare più allo tro-
(li qiicsla insegna entro il mede- verebbe che Voluce in quel ser-
simo scudo è la già descritta ar- pente, da cui esce il fanciullo ignu-
ma dc'Cesarini, e d'intorno vi so- do (e serva di disinganno a chi
no inquartati in bella mostra bla- cred-e che il serpente ingoi il bam-
sonica gli stellimi Savelli, l'aquila bino ) disegnava sé discendenle dal
scaccata Conti, l'ainie Peietti-Mon- sangue di Alessandro il Grande,
lalto, e quella Cabrerà - Eovadilln. che crcdevasi uscito da Giove ve-
Tutto lo scudo è sormontato dal- duto da sua madre Olinq/ia in
l'aquila bicipite, segno di princi- forma di serpente ec. questo è il :

pe del sacro romano impero. Sa- primitivo significato di sì nobilissi-


rebbe poi troppo lungo il dare ra- mo stemma che ora trovasi in-
,

gione d'ogni endilema di ciascu- quartalo nell'arme dell' in qierato-


n'arme; dirò solo dei due serpenti re d'Austria, come re di Lombar-
o biscioni che come sujiporti stan- dia, perchè Milano e il suo stato
no ad ambo i lati dello scudo. dominato dai Visconti non avea
Questi viscontei colubii sono inse- altra arme che quella de' suoi si-
gna nobilissima quant'altra mai di gnori, onde Dante ebbe a chia-
Italia, perchè acquistata da perso- marla » la vipera eh' e' Milanesi
nale valore eccitato da sentimento accampa". Tornando all'arma Sfor-
religiosonella prima crociala. Ne za, termineremo col dire, che so-
fa menzione Torquato Tasso nel pra il fondo del manto ducale cam-
piimo canto, stanza 55 della sua , peggiano le bandiere col S. P. Q. R.
Gcriisalcininc y nel passare a rasse- in segno del gonfalonierato perpe-
gna i più valenti fia le nobili schic- tuo, e due chiavi pendenti, siccome
re degli avventurieri. parte dello stemma de' Savelli già
custodi e marescialli del conclave.
" O '/ forte OUon che conquisto GElNZlANO (s.), martire. F. Fu-
scudo
lo SCIANO (s.).

« In cui dall'angue esce il fan- GEOFFROY Giovanni, Cardi-


ciullo ignudo. naie. V. Goffredi Giovanni, Car-
diti ale.
La storia è che Ottone Visconti GEOGRAFIA. Descrizione di tut-
a singoiar tenzone uccidesse un te le parti della terra, geographia,
lìerissimo gigantesco saraceno chia- terraruni descriptio. La geografia è
mato Voluce, che per distintivo di una parola formata da due voca-
superbia aveva questo biscione per boli che significano terra, e descri-
cimiero, e sullo scudo. Ottone tolse zione. La geografia è la precisa
a sua iiupresa la riportata spoglia scienza della posizione de' paesi :

del vinto nemico, e la famiglia essa insegna il luogo di tutte le


Viscontea si gloriò di adottarla per regioni terrestri, le une rispetto al-
sua arma , e da -essa 1' ereditò la le altre, e riguardo al cielo, con
Sforzesca, la ([uale come sola ere- la descrizione di ciò che contengo-
de del ramo dominante dei Viscon- no di rimarchevole. La geografia
ti, ha sola il diritto, o lo ha mag- antica è la descrizione della terra
giore d'ogn' altro di fregiarne la secondo le cognizioni degli antichi,
sua gente, e ritenerla per propria. Iq opere de' quali ci furono tra-
6o GEO GEO
manclale, ma con molli errori ed dalla decadenza del romano impe-
onimissioni. La geografia astrono- lo sino al risorgimento delle let-

mica è la descrizione della terra tere Geografia moderna chiamasi


considerata relativamente al cielo. una più esatta descrizione della
La geografia commerciale ha per terra, dalla rinnovazione delle let-
oggetto di far conoscere le arti ,
tere sino al presente, perciò la più
le l'abbrithe, e le naturali produ- varia, la piti interessante, la più
zioni di ciascun paese, sidl' impor- istruttiva, e la più ricca d'ogni al-

tazione ed esportazione delle quali tra geografia. Geografia politica è


i popoli, le nazioni, e i commer- la descrizione della terra conside-
cianti fondar possono le loro spe- rala in confronto ai vari stati nei
culazioni : mostra anche i mari, i quali è divisa, e alla loro forma
fiumi, i canali, e le strade piìi si- di governo. Geografia statistica è
cure , comode ed economiche , i la parte della geografia, che trat-
luoghi di conserva e deposizione, ta dell'estensione dei paesi, della
i porli migliori, ec. ec. La geogra- loro popolazione, prodotti naturali,
fìa ecclesiastica antica e moderna, rendite, ec. ec. Lo Spanhemio aiu-
ha per base la ecclesiastica gerar- tò la geografia colla numismatica,
chia : le opere e le carte geogra- e per mezzo delle monete chiari
lìche danno le denominazioni, di- molli passi osciu'i ed incerti pres-
\isioni e suddivisioni, secondo che so gli scrittori.
j paesi sono distribuiti, anticamen- La carta geografica poi è una
te in diocesi , esarcati , vicariati figura piana che rappresenta la
Provincie ec. , al presente in pa- superficie della terra , o di una
triarcati , arcivescovati , vescovati , sua parie, che mostra la configu-
abbazie nitllius diocccsis, ed anche razione dei paesi, dei mari, del-
in patriarcati, arcivescovati, e ve- le montagne ; la situazione del-
scovati titolari in partihus infidc- le città , dei fiumi, delle strade,
liwn, ec. ec. La geografia fisica ù ec. ; i limiti e le divisioni de-
la descrizione della terra quanto gli stati, e le denominazioni gene-
alla natura, alla sua esteriore ed rali e particolari di ciascuno di es-
interiore struttura, ed alle sue na- si. È incerto il primo inventore
turali divisioni. La geografia isto- delle carte geografiche : Eustazio
rica comprende i limiti dei di- però riferisce, che Sesostri re d'E-
versi stati, le variazioni che pro- gilto, facesse disegnare in una car-
varono, le loro perdite, i loro in- ta i paesi da lui trascorsi : questa
grandimenti, e gl'isterici progressi, sarebbe la carta più antica che si

che risguaidaiio l'emigrazioni dei conoscesse. La carta generale rap-


popoli, la formazione e caduta de- piesenta o il globo terracqueo, o
gl'imperi, regni, repubbliche, i can- una delle sue parti principali; la
giamenti di dinastie, ec. ec. La geo- carta idrografica rappresenta le va-
grafia matematica^ parte della geo- rie forme del mare, le coste, e i

grafia, ha per oggetto i calcoli co- bassi fondi, ed altri oggetti impor-
me le latitudini e le longitudini, tanti pei navigatori, marcandovisi
l'elevazione dei luoghi, e il calcolo pure la profondità e le correnti,
delie maree, ec. ec. La geografia e sotto un tal riguardo è interes-
media abbraccia l' intervallo scorso santissima per la fisica geografia;
GEO GEO Gì
la carta itineraria segna le sfrade eli con la loro navigazione, le spe-
e i principali luoghi per uso dei dizioni marittime di Salomone, e
viaggiatori ; la carta muta oflie il di Necao re dell'Egitto intorno l'A-
piano inciso senza lettere, e serve frica, i greci asiatici massime per
con vantaggio per gli studiosi che le osservazioni astronomiche d' A-
acquistarono le prime nozioni geo- ristotile che fissò la figura sferica
grafiche ; carta piatta è quella ove della terra, e misurando la circon-
r effetto della prospettiva o roton- ferenza del globo, ne determinò la
dità della terra è nullo, i meri- grandezza: anche il sublime Ome-
diani ed isono rappre-
paralleli vi ro viene riguardato benemerito del-
sentati con linee dirette e paralle- la geografia per le molte città, pei
le; finalmente la carta topografi- diversi mari, e per le svariate re-
ca offre la figura di un luogo par- gioni da lui nominate ne' suoi di-
ticolare, e serve in ispecial modo vinipoemi. Con Alessandro il Gran-
ai militari onde dirigere le loro de viaggiavano sempre ingegneri,
operazioni , e perciò comprende che formavano la carta de' paesi
tutti i fiumi, le strade, ec, rico- ch'egli attraversava o soggiogava.
,

noscendosi facilmente altresì gli og- Eratostene si meritò in questa uti-


getti appartenenti alla trigonome- lissima scienza il glorioso nome di
tria, ch'è la nota arte di misurare cosmografo, e di misuratore dell'u-
i triangoli rispetto a' loro angoli e niverso, che corretta la carta geo-
lati. grafica d'Anassimandro ne diede
Sebbene fino da' tempi antichis- altra alla luce piìi esatta; le suc-
simi s'incominciasse ad avere una cessive dispute sulle opere di tali
qualche idea di geografia , man- geografi, contribuirono a perfezio-
cando gli antichi dei mezzi neces- nare i principii della scienza , che
sari per formarsi un'esatta idea con fervore e cura studiavasi nella
del globo da noi abitato, non po- Grecia. L'amore di essa passò an-
terono essi poi tar questa scienza a che presso i romani, come passa-
quel grado di perfezione a cui giun- rono le altre scienze e le arti al-
se per lo studio de' geografi mo- lorché cominciarono le loro estese
derni. Tuttavia le opere degli an- conquiste fuori del f Italia, e soprat-
tichi aprirono la via a coltivare gli tutto nell'Africa. Polibio fu spedi-
sludi geografici, e lasciarono noti- to da Scipione Emiliano a ricono-
zie sull'origine e progressi della scere le coste di varie regioni, e i

geografia, essendo i più antichi, Se- luoghi per ove era passato Anni-
sostri che espose alla vista del po- bale.Varrone, De. re rustica, fa
polo delineate in carte le sue con- menzione della carta geografica che
quiste, e Mosè nella divisione delle rappresentava l'Italia, e di quella
dodici tribìi d' Israello eseguita da che portavasi dai romani ne'trion-
Giosuè, su di che va letto quanto fi de' vinti paesi. L'eccellente astro-
ne dice il Bergier, nel Dizionario nomo Possidonio amico di Pom-
enciclopedico, all'articolo Geografia peo, misurò la circonferenza della
sacra, ed il Robert, Geografia sa- terra; e sotto il consolato di Giu-
cra e storica, stampata in Parigi lio Cesare, che ne' suoi Comniea-
nel '747- Cooperarono ai progres- tari ci die la descrizione delle Gal-
si della geografia eziandio i feni- lie, e delle isole Britanniche, si die-
62 GEO GEO
de mnno nlla grand'opeva della de- trattato di Co«nio cgi-
geografia ;

scrizioiie |)iìi esatta dell' imperio ro- ziaiio )36 compose la cosnio-
nel
mano: Zeiiodossio descrisse l'oricn- gra'ia cristiana; ed Erode pubhli-
te, Teodoro il settentrione, e Po- d> la Notizia fieli' impero di Co-
liclelo il mezzogiorno. Sotto Augii- slnnlino ^ e nel IX secolo o piìi
sto, e per la sua protezione alle tardi venne scritta l'opera dell'ano-
scieiize, si vide condotta a compi- nimo geografo ravennate. Passale
mento la descrizione generale del le scienze dall'Europa nell'Asia,
mondo, esposta nel mezzo di Pio- gli araldi le accolsero e coltivaro-
ma sotto un gran portico a tale no in un alla geografìa, nella quale
oggetto costrutto: lavoro in cui i ci diedero diverse opere: la Persia
romani affaticàronsi quasi per due ebbe pure i suoi geografi. Nel se-
secoli interi; indi Dionisio Periege- colo XIII, mediante i vinggi di ter-
te descrisse la terra giusta i prin- ra e di mare, il gusto della geo-
cipii d'Eratostene, e dell'immortale grafia si risvegliò in Europa , me-
Slrabone. Fiorirono successi vamen- ritando menzione il veneto Marco
te tra i romani geografi Isidoro di Polo, clie reduce da' suoi viaggi
Carace autore delia Slazione dei nell'Asia ci porse la cognizione geo-
Parlij Pomponio IMela die pub- grafica della Tartaria, della Cbina
blicò il compendio di geografia in- e la vera figura dell' Afi-ica per
titolato De sita orbisj Plinio il vec- mezzo d' un planisferio che recò
chio che impiegò quattro libri del- dalla Cina. Da questo planisferio
la sua opera delie cose naturali si prese l' idea di quello che fece
intorno alla geografia; Martino di nel i4^7 pei' Alfonso IV redi Por-
Tiro uno de' restauratori dell' an- togallo fr. Mauro converso camal-
tica geografia; Ariano di Nicome- dolese, che meritò per questo di
dia, che lasciò due peripli sul Pon- essere annoverato fra i geografi di
te Eussino, e sul mar Rosso Dio- ; quel secolo: l'utilità recata alla
rigi di Bisanzio descrittore del Bos- geografia da Marco Polo da fr. e

foro Tracio; e Pausania che in Mauro, venne dottamente dimo-


dieci libri descrisse la Gi-ecia. slrala dal p. d. Placido Zuria ca-
Mentre la geografia acquistava maldolese poi cardinale. Nel decli-
cultori sotto l'impero di Adriano nare del secolo XV
la geografia fu

e di Marco Aurelio, comparve To- ampliala dalla scoperta del nuovo


lomeo ristauratore e padre della mondo fatta dall' immortale Cristo-
geografia. Dopo questo celebre ma- foro Colombo, scoperta che fu se-
tematico Alipio d'Antiochia descris- guita da tante altre con immensi
se l'antico mondo; ed il cosmogra- vantaggi della scienza geografica. Il
fo Elico fece l' itinerario d'Antoni- eh. Andres, Origine d'ogni lederà-
no o Notizia impero indidell' ; tura,t. Ili, par. II, p. 190, osserva
neir impero Teodosio si formò
di che da tale scoperta tutte le scien-
la carta itineraria chiamata Peutin- ze grandemente ne profittarono,
geriana, così detta dal suo posses- ma sopra tutte e singolai-mente la
sore Corrado Pcutinger la quale , geografìa, ed ecco come si esprime:
ti'ovasi al presente nella biblioteca •» Più mari e piìi terre si assog-
imperiale di Vienna. Ne' secoli bar- getti) in pochi anni al suo do-
barici Mosè Circnense scrisse un minio, che non aveva potuto con-
GEO GEO 63
quistare in tanti secoli. Ogni anno te d'Europa, avendo l'ac-
le parti

venne poscia segnato con nuove cacleniia delle scienze, mercè il la-
scoperte. Ogni giorno si acquista- voro de' molti suoi membri, influi-
rono nuove notizie delle slesse ter- to considerabilmente ai rapidissimi
re, prima scopette. Il globo ter- progressi di essa, alla «piale, il ri-

racqueo videsi accresciuto con l'A- peleremo, concorsero lunghi viag- i

merica da un nuovo emisfero: e gì fatti da tanti oltramontani, e


le ampie provincie fin allora vuo- principalmente da Cook che, per
te e deserte nelle mappe geografi- modo di dire, si fece padrone di
che, cominciarono nel seguente se- «Ine emisferi, e che alcuni chiama-
colo a comparire piene e popolate, rono il Colombo dell' Oceanica,
ed a conoscersi la vera forma e L'utilità e necessità della scienza
reale esistenza ". All'incremento geografica ben dimostrano i molti-
delia geografia contribuì eziandio plici Dizionari che si andarono di
dopo tante scoperte, una vasta se- tempo in tempo pubblicando, ed
rie d'illustri viaggiatori. Nel seco- il cui novero si legge nel bello
lo XVI cominciò a prendere mag- e dotto discorso preliminare dell'e-
gior vigore la geografia, sì per le rudito ed applauditissimo Nuovo
accennate scoperte, sì per le cogni- Dizionario geografico universale ,
zioni de' dotti uomini che le colti- opeia originale italiana di mia so-
varono , come ancora per l'arte cietà di scienziati, coi celebri tipi

d' incidere , onde col moltiplicarsi del benemerito ed illustre tipogra-


ie carte andavansi esse perfezio-
,
fo Giuseppe Antonelli editore, pub-
nando l'Alemagna , l'Inghilterra,
; blicato in Venezia nell'anno 1826.
l'Italia, la Spagna, la Svezia, la In quanto alla geografia sacra
Piussia, e sopra ogni altra nazione ed agli possono con-
autori che si

ia Francia, progressivamente coni- sultaie, riporteremo ciò che il ce-


parir videro grandi e stimate ope- lebre Francesco Antonio Zaccaria
re di geografia. L' Olanda e la scrisse nel tom. I, p. 9 delle Dis-
Fiandra acquistarono pur anco del- seriazioni varie italiane a storia
la rinomanza pei letterari travagli ecclesiastica appartenenti , Roma
de' loro geografi. Nell'Italia fio- 1780. Eusebio ci lasciò in greco
rirono Gio. Antonio Magini di Pa- un libro de' nomi de' luoghi e del-
dova per la geografia antica e mo- le città mentovati nella sacra Scrit-
derna; il p. P».iccioli gesuita ferra- tura, traslato in latino da s. Giro-
rese, non che gli altri gesuiti pp. lamo, e poi emendato, riordinato
Le-Maire e Boschovich, oltre Do- ed illustrato con annotazioni dal p.
menico Cassini, ed il p. Coronelli Iacopo Confrerio l'anno i65q nel
cosmografo della repubblica di Ve- suo Onomastico/i nrbium, et loco-
nezia. Nei primi del secolo decor- rum sacrae Scripturae, che fu ri-
so in Russia s'incominciò a colti- prodotto in Amsterdam nel 1707
vare la geografia con qualche sue- da Giovanni Clerc. A questo si ag-
cesso. 11 cominciamento del passa- giimgano l'insigne opeia della Geo-
io secolo dev'essere riguardato sic- grafia sacra di Samuele Ijocliart,
come l'epoca precisa di una gene- la Geografìa sacra di Nicola San-
rale rinnovazione della geografia son in alcune cose corretta da
di Francia, e per così dire in tut- Agostino Lubino nelle sue tavole
G4 GER GER
Sacrac grographine, e la Palcslìna tiaruni Ilaliae hrevis notitia qua-
di Adriaiio Rclaiulo; non che i rum excisaruni quani extantium,
,

primi quattro libri delle Anlicliìtà tilulus , ordo dioecesis fundalio ,


,

giudaiche di Benedetto Arias Mon- mutaliones, situs, etc. exactius ex-


tano, i commenti di Poste), di An- primuntur, Romae 1693 typis Ro-
dricomico, di Yallalpando ec. Per marck. Antonio Felice Mattei mi-
conto poi della geografia ecclesia- nore conventuale, Sardinia sacra
stica di tutte le diocesi dell' uni- seu de episcopis sardis hisloria, Ro-
verso, antica e moderna, si posso- mae 1758 ex typografia Zempel.
no consultare seguenti. Michele
i P>.occo Pirri abbate, Siciliae sacrae
le Quien religioso domenicano, O- disquisitionibus et notitiis illustra'
riens christianus in quatuor patriar- ta, eie, hiì^dun'ì Batavorum i63o.
chatus digestii^, quo exhihenlur ec- Francesco Paolo Sperandio arcipre-
clesiae patriarchne, cacterisque prae- te, Sabina sacra e profana, anti-

Parisiis ex ty-
sulci totius orientis, ca e moderna, Roma 1790 nella
pographia regia 1740. Biagio Ter- stamperia Zempel. Sammartani
zi di Lauria, Siria sacra, descrizio- Gallia Christiana qua series o-
ne storico-geografica-cronologìca-lo- viniuni archiepiscopo rum , episco-
pograjica delle due chiese patriar- porum et abbatuni Franciae, vici-
cali Antiochia e Gerusalemme, pri- narumquc dilionum, ah origine ec-
mazie, metropoli e suffraganee , col- clesiarum, ad nostra tempora, Lu-
legi, abbazie e monisteri. JS'otizia tetiae Parisiorum i656 apud du
de' concili, ordini equestri, e di tut- Mesnil. Abb. de Conimanville, Hi-
te le nazioni cristiane orientali ,
stoire de toiis les archéveschez et
con due trattati delle patriarcali évescliezde V univers, Paris 1700
di Alessandria e Costantinopoli , chez Delaulne. Auberto Mirco ca-
de' primati di Cartagine e d' Etio- nonico, Notitia episcopatuum orbis
pia ec, Roma iGc)5 nella stampe- chrisliani, in qua christianae reli-

ria del Bernabò. Stefano Antonio gionis ampliludo elucet, Autuerpiae


Morcelli gesuita bresciano, Africa 161 3 ex officina Plantiniana. Il

Christiana in tres partes tributa, cardinal Garampi, come dicemmo


Brixiae ex oilìcina Bettoniana i8i6. al suo articolo, aveva preparato i

Ferdinando Ughelli fiorentino ab- materiali per un'opera che intito-


bate cistcrciense, Italia sacra sive lava Orbis christianus.
de epìscopis Ilaliae, et insularuui GER.ACE (Hieracen). Città con
adjacenlìuni, rebusque ab iis prae- residenza vescovile della Calabria
clare gestis, deducta serie ad no- ulteriore prima nel regno delle due
stram usque aetalem. Opus singu- Sicilie, capoluogo di distretto e
lare proi'inciis XX distiuctum in di cantone , posta su d' una emi-
quo ecclesiarum origines , urbium nenza tra due fiumi Novito e Me-
i

condiliones , principuni donaliones ,


rico presso il mar Ionio, all' orien-
recondita monumenta pro- in luceni te del capo Sparlivento. Dopo il
feruntur. Editio secunda, aucta et terremoto del 1783, che in gran
emendata cura et studio Nicolai parte distrusse la città, non vi so-

Coltli, Vcnetiis 1717 apud Seba- no edifizi degni di speciale men-


slianum Coleli Agostino Lubin
. zione, tranne la cattedrale, alcune
degli eremiti di s. Agostino, Abha- chiese , il senanario ,
1' ospedale e
GER GER 6j
tliversi conventi. Ha vicino delle rada. Vi si celebrava anticamente
acque minerali che sono in pregio, r udizio divino secondo il rito gre-
e vi si fa un commercio di buon co laonde prima di parlare dei
,

vino detto greco. I locresi opunzi successori di Leonzio a questa se-


fuggiti di Grecia fondarono coli'as- de vescovile, di ciò faremo cenno,
sistenza dei siracusani la colonia di con l'autorità di Pietro Pompdio
Locri presso al promontorio Zefl- E.odotà, Dell' origine e progresso
rio, Zcphyriian, oggi capo di Stilo. del rito greco in Italia, tom. I, p.
Divenne una delle fiorenti repub- 4i6 e seg. I vescovi della città di
bliche italiane, la quale per la sua Gerace contimiarono dopo il seco-
potenza si acquistò somma gloria. lo XI a fare la divina oblazione
Divenula la città di Locri {Fedi), nel rito greco. Inutile fu l'opera
municipio romano, gli abitanti si de'normanni, e indarno si adope-
trasferirono sulle falde del monte rarono i romani Pontefici per vin-
Esope, ed ivi costruirono la nuova cere la loro ostinazione, e per ren-
Locii che divenne anche sede ve- derli docili al rito della Chiesa ro-
scovile, dalle rovine della quale nel mana. Fra i greci prelati, i quali
principio IX sorse Ge-
del secolo fecero luminosa comparsa, merita
race; e si vedono ancora nei din- di essere annoverato Barlaamo mo-
torni le rovine di un acquedotto, naco basiliano nato in Seminara,
e di qualche altro antico monu- e abbate del monistero di s. Sal-
mento. Neil' anno 986 Gerace fu vatore di Costantinopoli, assai dot-
saccheggiata dai saraceni , ed in to, il quale n'ebbe ilgoverno nel
processo di tempo soggiacque a di- i34?. : l'imperatore Andronico lo
versi infortunii. Il distretto di Ge- spedì suo legato al Papa Benedet-
race è diviso negli otto cantoni di to XII, innanzi al quale recitò al-
Ardore, Bianco- Vecchio, Castel- Ve- cune orazioni, sopra l' unione del-
tere, Gerace, Gioiosa, Grotteria, le chiese greca e Ialina ; ma poscia
Staiti e Stilo. mosso da ambizione per acquistar
Il primo vescovo conosciuto di credito presso gli scismatici,, abiurò
Gerace è Basilio, fiorito verso l'an- la cattolica religione, e fece aperta
no 33o al dire dell' Ughelli, Italia professione della scismatica, scriven-
sacra tom. IX, p. 894; ma non do contro i dogmi della latina.
sembra conciliabile tale epoca con Tuttavolta ravvedutosi dell'errore
la sua intervenzione al concilio di fu riconciliato con la santa Sei\c,
Calcedonia nel pontificato di
s. Leo- e pel zelo ardente che prese in di-
ne I. Dopo di Basilio avvi una la- fenderla , si meritò l'affezione di
cuna fino a Leonzio, eletto e con- Clemente VI, il quale dimentican-
fermato dal Papa Innocenzo II nel do il passato lo fece vescovo di
I 1 38. Commanville dice che nel Gerace; quindi Basilio istituì mol-
VI secolo si trasferì la sede vesco- li letterati nelle greche discipline ^
vile di Locri in Gerace, che chia- e fu maestro del Boccaccio, del Pe-
ma santa Ciriaca : sembra dunque trarca e di altri personag-
illustri
che l'origine di Gerace non debba gi di quel secolo. Dice ancoia il
attribuirsi al IX secolo , ma assai Rodotà , che un gran numero di
prima. Fu
chiamato ancora Gem- vescovi della chiesa greca di Ge-
ei, Gieracì, Locres e Sancta Hie- race furono eletti dall'ordine ba-
VCL. XXIX. K
G6 GER GER
siliano: r uUimo greco, il quale la non approvando l'elezione del ca-
governò, fu Atanasio Calceofilo di pitolo , Gerace Nicola
trasferì a
Coslanlinopoli, ornato di tulle quel- vescovo di Dova ; fr. Simeone di
le prerogative che si possono de- Costantinopoli fatto vescovo da
siderare in un moderatore della Clemente VI nel 1 348, celebrò il
disciplina regolare: presiedette nel- sinodo; Nicola Mele di Gerace, te-
la dignità di abbate al monislero soriere della cattedrale, nel i366
basiliano di s. Maria del Patire; fu vescovo, ma seguì le parti del-
nel concilio di Firenze declamò con- l' antipapa Clemente VII; Angelo
tro le follie e scismatiche frodi dei de Tufo del i4oo, fu uno degli
esem-
greci, e risplendette per chiari ottimi vescovi, ed ebbe a successo-
pi di molte egregie virtìi, onde la re Paolo che nel 14^9 divenne
Chiesa romana lo innalzò alla di- arcivescovo di Reggio; Gregorio
gnità di vescovo di Gerace. Temen- primicierio della cattedrale nel i444
do forse per una vana e leggieris- fu elevalo alla dignità vescovile;
sima apprensione, che il rito greco, Troilo Carafa nel i497 fu fallo ve-
che ivi era in onore, ridondasse a scovo di Gerace, e governò sette an-
danno della cattolica religione, o per ni. Dopo di lui nel i5o5 Giulio II
altri motivi, rivolse tutte le cure diede in commenda questa chiesa al
per ristabilirvi il latino. Egli dun- cardinal Oliviero Caraffa, che però
que tra i vescovi di Gerace fu il la rimmziò nel medesimo anno

primo a cambiarlo nel 1467, ed i ed il Papa lo fece succedere dallo


suoi successori per una serie mai spagnuolo Jacopo Conchille, al qua-
interrotta 1' hanno costantemente
, le nominò successore nel i Sog il

ritenuto. Dice in ultimo il Rodotà, cardinal Bandiuello Sauli, che sot-


che la chiesa sotto il titolo di s. to Leone X si dimise nel i5i7.
Maria de Latinis di Gerace , cre- Quel Papa allora aHidò la chiesa
de essere stata la comune madre in commenda al cardinal France-
de' pochi latini che vi facevano il sco Armellini perugino, e per sua
loro soggiorno, nel tempo in cui morie fece commendatore della me-
la maggior parte della città era desima nel 5 19 il cardinal Ales-
1

composta di greci. sandro Cesarini, che la rassegnò


Il successore di Leonzio vesco- nell'istesso anno. Ma siccome Gi-
vo di Gerace, fu Euslasio tesorie- rolamo Planca nobile romano da-
re della cattedrale, eletto dai ca- togli a successore, morì nel i '^34,
nonici e confermato nel 11 78 da così Clemenle VII commendò la
Alessandro III. Nel i 194 divenne chiesa di nuovo al cardinal Cesa-
Tescovo il greco Nicola ; Bartonul- rini, clic la lasciò nel i536, onde fu
fo greco monaco basiliano, fu in- fatto vescovo Tiberio Muli nobile
truso dai greci verso il i25o; a romano. Egregio vescovo fu Otta-
sua vece Innocenzo IV nel i2?3 viano PaS(|ua nominato da Grego-
vi prepose M. Leone; Alessandro rio XIII nel \^~^\, che ebbe a suc-
IV nel 1 260 fece vescovo Paolo cessore nel 1^91 fr. Vincenzo Bo-
Leone; Giovanni eletto dal clero, nanli rouiano, maestro del sagro
fu confermato nel i3io da Cle- palazzo apostolico, ed autore d' un
mente V, ed ottenne dal re Ro- fiallalo della viitù degli Jgims
berto vari privilegi; Clemente VI Da bcncdcUi Dopo la sua morte,
GER GER ^7
Clomcnle Vili nel 1601 dipliiarò logo; inoltre fanno parte del ca-
vescovo Orazio Malici nol>ile ro- pitolo i mansionari, ed altri preti
mano, cui per volere di Gregorio e chierici addetti al servigio ec-
XV successe nel 1622 Alessandro clesiastico. Nella cattedrale la cura
Boschi bolognese, che Urbano Vili delle anime è affidata all'arcipre-
lece vicegerente di Roma, e vica- te, quarta dignità; ivi è il fonte
rio apostolico di Parma. Gio. Ma- battesimale , e molte sacre reliquie.
ria Belletti di Vercelli fu colloca- Contiguo alla cattedrale è l'episco-
to in questa sede nel 1625 da pio, nella maggior parte rifabbri-
Urbano Vili , e scrisse un uti- cato. Oltre la cattedrale in città
le libro intitolato: Disquisìliones si enumerano dodici chiese par-
clericoles. L'Ughelli termina la se- rocchiali tutte munite del balti-
rie de' vescovi di Gerace con Lo- slerio. Vi sono pure due conven-
renzo Tramnilo, ed il Coleti con ti di religiosi, ed un monistero
Domeniro Diez nobile di Aversa, di moìiache, non che diverse con-
fatto XL vescovo nel 1689. I di fraternite, e seminario cogli alun-
lui successori si leggono nella col- ni . Ad ogni nuovo vescovo la
lezione annuali Notizie di
delle mensa è tassata ne' libri della ca-
Roma; ed al presente è vescovo mera apostolica in fiorini sessanta-
di Gerace monsignor Luigi Perro- due, verus aulem illonun valor est
ne di Cosenza, già canonico peni- 3ooo circiter dacalorutn aeris nen-
tenziere della cattedrale di sua pa- polilanis piihlicis non dcductis one-
tria , preconizzato dal regnante ribiis, siccome si legge nella propo-
Gregorio XVI nel consigtoro de' 19 sitio concistoriale.
dicembre i834. GERALDO (s), conte di Au-
La cattedrale di Gerace è de- rillac in Alvergna, nato l'anno
dicata a Dio, in onore dell'Assun- 855, ereditò da' suoi genitori vivi
zione in cielo della Beata Vergi- sentimenti di virtìi e di pietà. A-

ne Maria, essendo la diocesi sulTra- vendolo la sua mal ferma salute


ganea dell'arcivescovo di Reggio obbligato di abbandonare i guer-
nel medesimo regno delle due Si- reschi esercizi, ai quali la nobile
cilie. Avendo ii memorato terre- gioventù usava allora dedicarsi »

moto rovinato la cattedrale assai prese piacere per lo studio, per l'o-

bella e di gotica architettura, venne razione, e per la meditazione del-


decorosamente riedificata dall'ulti- la legge divina, e gli si insinuò
mo vescovo defunto, monsignor Giu- nel cuore il desiderio di rinunzia-
seppe Maria Pellicano di Gioiosa, re al mondo per sempre. Morti i
diocesi di Gerace, che Pio VII suoi genitori dispensòa' poveri la

avea fatto vescovo nel 18 18. Il maggior parte delle sue ricchezze,
capitolo si compone di otto digni- non riserbandosi che quanto gli
tà, essendo la prima quella del era necessario per vivere. Condus-
decano, e le altre sono l'arcidia- se vma vita esemplare fra le pra-
cono, il primicerio, l'arciprete, il tiche di divozione e la penitenza,
protonota lio, il tesoriere, il canto- esortando i suoi vassalli alla virtù,
re ed il maestro di cerimonie. I ed agevolando loro i mezzi di di-
canonici sono sedici, comprese le venire buoni cristiani. Per ispirilo
prebende di penitenziere e di teo- di penitenza fece un pcllegrinag-
68 GER GER
gio a Roma. Ritornato ad Auril- nome, è ono-
e la sua memoria
lac fondò una gran chiesa in ono- rata marzo.
a' 1 3 di
re di s. PietiOj nel luogo di quel- GERA-PETKA, o HIERA-PE-
la di s. Clemente fatta edificare TRA, o HIEROPYDNA. Sede ve-
da suo padre con un monastero scovile nella costa meridionale del-
dell'ordine di s. Benedetto. Ar- l' isola di Creta, presso il monte
ricchì considerabilmente questo mo- Ida, chiamata pure Castello di Ce-
iiisterOj e si prese cura che vi fos- ra - Petra essendo frequentato il
,

se osservata la piìi esalta discipli- luogo a motivo del suo comodo


na, per cui divenne florido e repu- porto. Questo vescovato fu eretto
tato. Egli si sarebbe ritirato in nel quinto secolo, sotto la metro-
questo monistero, ma suo con* il poli di Candia, nella diocesi del-
fessore lo consigliò di continuare a l' Illiria orientale. Eufronio suo ve-
viver nel mondo per spargervi i scovo sottoscrisse la lettera della
suoi benefizi. Egli perseverò adun- sua provincia all' imperatore Leo-
que nel suo fervore avanzandosi ne, e al dire di Commanville, nel
ogni dì più nella perfezione. Sette secolo XII fu unita la sede a quel-
anni prima della sua morte perdette la di Sittia. Dopo che i latini oc-
la vista, e morì a Cezeinac nel Quer- cuparono l'isola, fu sede de' vesco-
ci a'i3 di ottobre del 909. Fu vi di tal rito, e Tommaso ne fu
seppellito nel monistero di Auril- fatto vescovo dal Pontefice Giovan-
lac, e diversi miracoli attestarono ni XXII, dandogli poi a successo-
la sua santità. Quell'abbazia fu se- re Gerardo dell'ordine de' minori.
colarizzata, e cangiata in un capi- Urbano V nominò vescovo dome-
tolo di canonici da Pio IV nel i562. nico; e Giuliano forse domenicano
Dipoi vi fu noralDato un abbate governò pure questa chiesa. Altro
commendatario con molti privilegi. vescovo fu Francesco, che lo diven-
S. Geraldo è patrono dell'alta Al- ne nel 1 390 circa. Lo furono an-
vergna, ed è onorato a' i 3 d'ottobre, che Giovanni Quirini di Venezia,
giorno della sua morte. Nella chiesa de' frati minori; ed Ippolito Arri-
collegiata di Aurillac conservansi vabene di Mantova per volere di
alcune sue reliquie sottratte al fu- Paolo III, che lo dichiarò nel i534
rore degli ugonotti. in novembre: questi intervenne al
GERALDO (s.). Inglese di na- concilio di Trento e ne sottoscris-
scita, passò in Irlanda, e vi prese se gli atti nel 563. Oriens christ.1

abito religioso nel monistero di tom. II, p. 266.


Megeo o Mayo, fondato da Coiman GERAPOLI, GIERAPOLI,Zr/e.
di Lindisfarne,i n favore di quelli rapolis. Città vescovile della Fri-
d Inghilterra Divenne successiva-
. gia Salutare prima, dell' esarcato
mente abbate e vescovo. Fondò d'Asia, sotto la metropoli di Sin-
egh due monisteri, uno di uomi- nada, la cui erezione risale al IX
ni e l'altro di femmine, del qua- secolo, secondo Commanville. Nel
le diede il governo a sua sorella, primo tomo dell' Oritns christ.,
per nome Segrezia. Questo santo sotto il titolo di Gerapoli della
vescovo cessò di vivere nel 782, e Frigia Salutare, si trovano nota-
fu sepolto a Mayo, ove ancora si ti diversi vescovi, alcuni de' quali
vede una chiesa che porta il suo sono attribuiti anche a Gerapoli
GER GER 69
della Frigia Paoaziana. 11 primo na,Dionisiopoli, Anastasiopoli, Gha-
di essi è il greco Heros, il r[uale na, Feba e Zana. Dei suoi vesco-
da gentile ch'era, si mostrò alFezio- vi è a vedersi quanto dicemmo al-
nato air apostolo s. Filippo che lo l' articolo precedente, e l' Orienf!
salvò dal furore del popolo quan- clirist. anche
tom. I, in ind. nel
do voleva lapidarlo, nascondendo- p. 1 3. Gerapoli ebbe pure alcuni
lo nella propria casa ;
quindi fu vescovi latini, e tali furono Anto-
dal santo convertito alla fede, e nio di Alessandria de' frali minori,
Dio per le sue preghiere risuscitò nominato da Clemente VI nel i346,
un certo Alessandro: allora s. Fi- indi trasferito a Durazzo nel i348;
lippo l'ordinò vescovo di Gera po- e Stefano di Larolo del medesi-
li. Ne fu pur vescovo Papia con- mo ordine, che gli successe come
temporaneo di s, Policarpo e di- si legge nel detto tomo a p. 978.
scepolo di s. Giovanni sacerdote, In questa città fu tenuto un con-
il quale era stato discepolo di Ge- cilio, coìiciliuni HìerapoliLanuni, ver-

sù Cristo: non avendo ben com- so 1' anno 160, o 170, o 178; da
preso i discorsi degli uomini apo- sani' Apollinare vescovo del luogo
stolici, insegnò 1' errore da cui eb- con venlisei altri prelati, contro
bero origine millenari. Dei suoi
i Montano, i montanisti, e Teodoro
successori ne tratta il p. Le Quien il Conciatore. Montano fu reciso
nel citato Ori'ens chriit. tomo I, dalla comunione della Chiesa, per-
p. 832; mentre nel tom. Ili, p. chè contraffaceva il profeta, e di-
II23 sono notati otto vescovi la- ceva di essere lo Spirito Santo, in
tini che occuparono la sede di Ge- certi eccessi di furore, che gli to-
rapoli della Frigia Salutare, il pri- glievano il libero uso della ragio-
mo de'quali fu Giovanni, dopo la ne : costui con due donne. Prisca
cui morte vacò la sede sino al i
449> e Massimilla, formarono la setta dei
in cui il Papa Nicolò V nominò catafrigi. Diz. de concilii, e Balu-
vescovo Gerlac Gildhevisen dome- zio, ex Euseh. Fahricius.
nicano, il quale nel i4'>o consa- GERAPOLI. Sede arcivescovile
crò la chiesa delle monache di della provincia Eufralena nella Si-
Leida. ria, nel patriarcato d'Antiochia,
GER.APOLI. Sede arcivescovile che nel IV secolo fu eretta in ve-
della seconda Pacaziana
Frigia ,
scovato, e nel V in metropoli. In
nell'esarcato IMeandio
d'Asia, sul lingua siriaca Mabog, si chiamò
nella Natòlia, detta anche /Iphiont Maboug, Membisc, ed anche Mem-
Carasar. Da principio non fu che bigz, che i greci alterarono col no-
un semplice vescovato suffraganeo me Bambyce, o Bombice. Dipoi
di
di Laodicea; ma in seguito Gera- venne chiamala Gerapoli cioè ,

poli diventò metropoli della secon- città sacra, dal re Seleuco, perchè
da Frigia Pacaziana, cioè nel quin- la fabbricò a motivo della gran
to secolo, secondo Commanville, do- dea di o di Atergatis, che
Siria,
po la divisione della Frigia Paca- ivi si venerava sotto le forme di

ziana io due Provincie, prima e colomba o di una donna, ciò che


seconda. Otto furono i vescovati le dava la preminenza su tulle le

sottoposti a questa metropoli. Me- altre di questa parte della Si-


tellopoli, Autuda o Alludi, Mosy- ria chiamata Eufratense. Ammiano
70 GER GER
Mai'ccUiiio crede sia siala anche la provincia d'isauria, nel patriar-
appellata IVìhus. Qiiesla cillà fu ca- cato Antiocheno, sotto la metro-
pitale della Comagcne sotto i ro- poli di Seleucia, eretta nel quinto
mani, e siccome la Comagcne è secolo. Paolo n' era vescovo quan-
terminata dall'Eufrate, così questa do sottoscrisse la lettera della sua
provincia si disse Eiifratena. Gli provincia all'imperatore Leone, ri-

erano snffraganei sedici vescovati, guardante la morte di Protero, ed


Ciro, Germanicia, e Samosafa che il concilio di Calcedonia. Oriens
nel XII secolo divennero aicive- christ. lom. II, p. 1026.
Zeugma, Euro-
scovati, e Doliclie, GERAPOLI. Sede vescovile del-
po o Tamsaco, Ncocesarea, Ori- la seconda Arabia, nel p;itria reato
ma, Sura, Perle, IMarianopoli, Sce- di Gerusalemme, sotto la metro-
narchia, Santon, Nicopoli, Barha- poli di Bostra,
lis, e Sergiopoli che nel VI secolo GER ARA o GF.RAR . Sede
divenne arcivescovato. Si conosco- vescovile della Palestina prima ,

no dieci vescovi greci di questa diocesi di Gerusahmme, sotto la

città, di cui il primo fu Filolimo, metropoli di Cesarea , che Com-


che trovossi al concilio di Nicea ;
nianville chiama Salton Geraiticus,
Teodolo suo successore, venne or- e la dice eretta nel V secolo: Mar-
dinato sotto l'imperatore Valente, ciano vescovo di Gerara fu al con-
da Eusebio di Samosata, e nel cilio di Calcedonia. Gerara al tem-

38 1 intervenne al concilio genera- po di Abramo e d'Isacco avev;i il


le di Costantinopoli. Indi fu ve- suo re particolare chiamato Abime-
scovo Alessandro, zelante difenso- lecco, cui dissero per salvar la vita
re dell'eresiarca Nestorio, per cui allorché vi soggiornavano, che le lo-

fu dall'imperatore cacciato dalla ro mogli erano sorelle. Appartene-


sua sede, sostituendogli Panolvio. va ai filistei, e toccò alla tribù di
L' idlimo de' vescovi greci fu Ste- Simeone. Cadde Gerara in pote-
fano II, autore degli alti del mar- re del re di Etiopia, di cui A za
tirio di san Galanduch persiano ,
re di Giuda avendo scondito
, la
regnando Cosroe I. Gerapoli fu grande armata devastò tutto
, il

presa dai latini nel declinar del suo territorio.


secolo XI o ne' primi del seguen- GER.AE.CA, Hìcrarchn , Jnti-
te, e vi elessero a vescovo del lo- stcs. Nome di dignità: capo, supe-
ro rito Francesco nel ii36. Gio- riore nella Gerarchia (Pedi); dice-
vanni vescovo armeno si mandò vasi quindi gerarca, il gran gerarca,
al Papa Gregorio XIII dal catto- il sommo gerarca , il beatissimo
lico Azaria. Narra il Baluzio che gerarca, supremo gerarca, il som-
il

nell'anno 44^ f" 'n questa città mo Pontefice romano. Questi fu


tenuto un concilio, risguardante il chiamato dai santi padri e dai
vescovo di Pcrre o Perri, nella coneilii, cogli epiteli i più sublimi:
slessa Siria. Oriens christ. toni. s. Agostino nel setm. de ver. DO'
T, p. 1433, lom. II, p. 926, e tinnì r3, cp. 161, lo chiamò, il p.
lom. Ili, p. iic)4. 11 Terzi nella e principe della pace; s. Ambrogio,
Siria sacra a p. io3 crede che Coni, in ep. ad Tliitnot. , cap. 3,
Gerapoli d'Antiochia sia Aleppo. e^iiidicc celeste del foro terreno; s.
GERAPOLI. Sede vescovile dcl- Cirilloj Schism. don-, rifugio uni-
GER GER
71
versale de fedeli, e dìainank: della sacre , hanno una giusta
le quali
fede; s, Bernardo neWepist. iSj, superiorità sui loro subordinati, o
patriarca ecumenico; il sesto sino- soggetti. E un potere, perchè non
do, primate della Chiesa; il sinodo vi è principato senza potere e sen-
di Efoso, presidente, occhio, base, za autorità sopra un uomo o so-
e colonna della cattolica religione; p»a una cosa. La gerarchia eccle-
e s. Gio. Grisostoino, neWiiomil. siastica dunque consiste propria-
58 in Matth., supremo gerarca dei mente e principalmente nell'ordine
gerarchi. Dei gloriosi titoli coi qua- delle persone, le quali consacrate
li è chiamato il Papa, se ne par- al ministero ecclesiastico, ne adem-
la ai rispettivi articoli. piono le funzioni, ciascuno al po-
GERARCHIA ECCLESIASTI- sto che l'è confidato, e secondo il
CA. Nome che si dà alTordine, ed grado che gli venne conferito. An-
ai diversi gradi dello stato eccle- che nella società civile e nelle cor'
siastico: havvi la gerarchia ne' Co- ti vi sono dilferenli ordini di cit-
ri de^li angeli [Vedi), come hav- tadini che s' innalzano gli uni so-
vi la gerarchia militare, cioè l'or- pra gli altri, per prerogative, inse-
dine delle dignità, e gradi di un gne, distinzioni, titoli, ec. , propor-
esercito : la gerarchia militare è zionatamente ; e l'amministrazione
eguale pressoché in tulli gli eser- particolare e generale delle cose è
citi deije nazioni civili, variano per distribuita a diverse persone o clas-
altro i nomi dei gradi e delle di- si, incominciando dal sovrano che
gnità secondo i luoghi. Il vocabo- comanda, fino al più infimo sud-
lo Gerarchia deriva dal greco, dito che obbedisce. Nella società
liieros, cioè sacro, e da arche, prin- ecclesiastica l'amministrazione delle
cipato, significando comando di co- cose relative allo stato medesimo
se sacre o sacro principato: fu que- è divisa in egital modo, quelli che
sto vocabolo applicato alla Chiesa comandano cioè, ed insegnano so-
cristiana, ma in differenti maniere, no nella gerarchia, e quelli che
che spiegano i trattatisti di tale obbediscono sono sotto la gerarchia,
argomento, alcuni de' quali citere- qualunque sia la dignità che occu-
mo. 11 nome di gerarchia è anti- pano nella società civile, tutti essendo
chissiinoj dappoiché trovasi nelle o- semplici fedeli. Quelli poi che so-
pere attribuite a s. Dionigi l'Areo- no nella gerarchia, e che la com-
pagita chequinto secolo,
fiori nel pongono, sono al contrario tutti
ma che sono di un autore del quin- ineguali, secondo l'anzianità, l'isti-

to secolo, il quale compose il ce- tuzione, l'importanza, ed il potere


lebre libro della Gerarchia cele- attaccali al grado che occupano.
ste ed ecclesiastica, perchè come Così i sommi Pontefici, i cardina-
dice il Macri nella Notizia de\o- li, i patriarchi, i primati ,
gli ar-
caboli ecclesiastici, in esso si trat- civescovi , i vescovi, gli abbati mi-
ta del sacro principato degli an- trati, i sacerdoti, i diaconi, suddia-
geli, e della Chiesa; laonde per la coni ec, sembrano formare quella
medesima l'agione chiama il ve- scala graduatoria da cui risulta ,

scovo Gerarca [Vedi), cioè princi- propriamente la gerarchia eccle-


pe sacro. La gerarchia è un potere siastica. E di fede che la gerarchia
ben ordinato per gradi di persone è composta dei vcscovi_, dei sacer»
7i GER GER
tioti, e dei ministri, essendone su- sa del re della gloria, disse nel sal-
piemo Gerarca il Papa, secondo mo 48. » Astitit regina a dextris
la definizione del concilio di Tren- » tui in vestitu deauralo circiimda-
to: venne lasciato indeciso se pei » la varietale "; nel qual detto
ministri debbansi intendere i chic- slimò il dottissimo Cajetano con
rici inferiori , e molti teologi so- molli sacri interpreti doversi in-
slengono che i suddiaconi ed i tendere la Chiesa militante in ter-
chierici inferiori non possono ap- ra, mentre a tale significazione fa-
partenere alla gerarchia , non es- vorisce il testo letterale della pa-
sendo essi d'istituzione divina. Al- rola astitit, quasi in atto di com-
l'articolo Cappelle ponlificie (Fedi) battere, dove che alla Chiesa trion-
si e trattato delle graduazioni del- fante in cielo conviene piti la pa-
la gerarchia ecclesiastica innanzi al rola qualunque si
assidere. Ma di
sommo Gerarca il romano Ponte- voglia intendere, convengono ambe-
fice, e della preminenza, abiti ed due nella maestà e splendore dei-
insegne di tutti quelli che Iaconi- le parli che le compongono; e se
pongono. Ai relativi articoli si può la gerarchia celeste è vaga in splcii-
leggere quanto si appartiene indi- doribus sanctorwn, cioè degli an-
vidualmente ai personaggi forman- geli , aposteli ,
profeti , e martiri,
ti la gerarchia ecclesiastica, ed in tutte stelle luminose, benché una
altri complesso della medesima,
al differisca dall'altra come quelle del
che lungo sarebbe il citaili. Si di- cielo a noi visibile, cosi la gerar-
ce poi gerarchico, tuttociò che ap- chia della Chiesa militante, benché
parliene, ed è attenente alla gè- una per l'unità della fede, è di-
rarchia. stinta nella varietà dei e gradi
Due sono le gerarchie delle crea- ministri, nella varietà de'sacramen-
ture ragionevoli fondale dal Re- ti, e delle vesti a ciascun grado
dentore del mondo, una visibile deputate, e come membri bei-
tutti

in terra, l'altra invisibile in cielo, lissimi compongono un corpo, il di


e di ambedue egli n' è il capo, fa- cui capo è Cristo, onde consideran-
cendo che in terra eserciti le sue dosi tale unità da s. Bernardo, nel
veci qual suo vicario il supremo lib. 3 De consideratìoiie, cap. 4>
Gerarca. Differisce una dall' altra, scrisse. Atque corpus (juod tibi
"
come notò s. Agostino, tract. 1 24 « ipse Paulus suo vero apostolico
in Joan. poiché » una est in la- » figurans eloquio , et capiti con-
" bore, altera in requie, una in -•' venienlissime aptans, totum ex
•» via, altera in patria, una in 0- » eo compaclum perhibet, et con-
" pere actionis, altera in mercede » nexum per omnem juncturam
" contcmplationis, una flagellatur « subministrationis secundum o-
" malis, ne exlcUatur in bonis, « perationem in mensiuam unius
" altera tanta plenitudine gratiae » cujusque membri argumentuni
" caret omni malo, ut sine ulla » corporis faciens in aedilìcationem
" tentatione superbiae adhaereat » sui in charitate " ; e poi soggiun-
" suramo bono ". Non perciò per- se nel medesimo libro: » INec vi-

de la sua bellezza la gerarchia a » lem reputes formam hanc quia


noi visibile, poiché avendola il san- « in terra est" perchè »» esemplar
te re Daviddc preveduta come spo- « habct de coelo ; ncque euiiii
GER GEPt 73
» fllius facere poterai quicquani sua opera scritta sopra la dignità
« iiisi quae viderit Patrem facieii- e grandezza della romana Chiesa,
« tein ,
praesertim cum ei sub dicendo. » Et haec quidcm vere
« Moysi nomine dictum sit, vide, » adniiranda de Pvomanae Eccle-
» omnia facies secundum exem- » siae principatu compendio dixe-
" piar, quod libi in monte mon- » rimus, quale quantumque illius
" stratum est. Viderat haec qui » regnum si prae reliquis mundi
" dicebat. Vidi civitatem saiictam " regiiis, et imperiis sufficienter,
» Hyerusalem descendentem de coe- » cuique ob obulos posuerim, au-
" lo a Deo paratam. Ego enim » rea illa sint, argentea aenea fer-
" proptersimilitudinem dictum reor » rea, terrena tamen sunt, et ca-
>' quod sicut illic seraphin, et che- » duca omnia, ideoque suae po-
»» rubili, et caeteri quique usque ad » tentiae inoduni habentia , suis
» angelos, et archangelos ordinan- » conclusa limitibus suis tempo-
»» tur ab uno capite Deo, ita hic » ribus definita; haec vero nostru
M quoque sub uno summo Ponti- » ortus sui principium in Deum
>»fìce primates, vel patriarcbae, ar- » ipsum auctorem refert, ab eo
» chiepiscopi, episcopi, presbyteri, » suscitatum super petram aedifi-
» vel abbates, et reliqui in hunc » catum, potestas divina, coelestis
>» modum non est paiui penden- » claves regnum coelorum sorti-

» dum, quod et Deum babet au- » ta, potestas aeterna ,


quae non
» ctorem, et de coelo ducit ori- « auferetur, et cnjus regnum non
» ginem ". » corrumpetur , ventorum turbi-
La gerarchia ecclesiastica in ter- » nesac tempestatum omnium pro-
ra rimirata solamente nella sua e- 55 cellas immota exceptans. Laii-
sterna apparenza è oggetto sì su- M guescunt itaque alia illa omnia,
blime, che con grande studio ap- » sensimque deficiunt, regnum ve-
pena si potrebbe spiegarne la sem- » ro hoc regnum omnium saecu-
plice descrizione di essa in molte » lorum est, et dominatus ejiis in
membra soggette ad un capo, a » omni generatione et generatio-
cui ninno può paragonarsi e sì ; >5 nem. Nec mirum cura haec po-
pieno di misteri, che consideran- » testas ab ipso Chrìsto, qui ascen-
dosi a parte qualunque cosa che » dens in coelum aperte profite-
la costituisce, conviene che si con- » tur; sibi datam a Patre omuem
cluda essere tutta opera dell' arte- » in coelo, et in terra ".

fice supremo, alla quale lo splen- Clemente discepolo del princi-


S.
dore e maestà di tutte le monar- pe degli apostoli, e contemporaneo di
chie hanno ceduto il luogo, e se s. Ignazio, nella sua prima lettera ai

per qualche tempo risplendettero, corintiani, parla sovente de' preti,


presto svanirono, dove che la ge- ma prepone loro quelli che gover-
rarchia ecclesiastica è un edifìzio navano la Chiesa; quindi nel prin-
fondato supra petrani, come disse cipio di detta epistola, che alcune
Gesù Cristo a! principe degli apo- chiese annoverarono tra i libri ca-
stoli primo Pontefice s. Pietro,
e nonici avanti il concilio di Tren-
e pietra stabile. Tutto saggiamen- to, insegna che i cristiani debbono
te spiegò il dotto Tommaso Sla- vivere soggetti a'ioro superiori, e
plctonio , nella conclusione della onorare i sacerdoti, come si convie-
74 GER GER
ne, ove si vede la differenza che del tempio : si chiamavano Nati-
egli fa tra i sacerdoti ed i vesco- nei, e corrispondono quasi ai nostri
vi. Altrove il medesimo fa espres- oblati o donati. Si numeravano
sa menzione di tre ordini della anche altre persone applicate al
gerarchia ecclesiastica, dicendo. »» 11 servizio divino, cioè i nazareni; ed
supremo sacerdote (Tertulliano chia- i scribi e farisei, quali non cia- i

ma il vescovo sommo sacerdote) no ministri del tempio, ma spie-


ha le proprie incumbenze, i sacer- gavano la sacra Scrittura, ed inter-
doti hanno il posto loro assegna- pretavano la legge data da Dio a
to, e i leviti (in molti concilii cosi Mosè. Pel solo sommo sacerdote, e
chiamansi i diaconi) ancora hanno per gli altri sacerdoti inferiori Dio
il loro ministero; i laici devono prescrisse le vesti sacre; i leviti l'eb-
adempiere Ciascuno
ai loro doveri. bero più tardi da Salomone.
di voi, fratelli, ringrazi Dio dello Fino dai primi secoli della Chie-
slato in cui fu posto, procurando sa si trovano gli ecclesiastici ma-
di conservare la propria coscienza gistrati distribuiti per le provincie,
senza rimorso, e non si scosti dal- ad imitazione e somiglianza di quel-
la regola che seguir deve ". Non li che pei romani vi esercitavano
poteva questo santo piìi chiaramen- la temporale giurisdizione. Impe-
te distinguere i tre ranghi dell'ec- rocché, siccome risiedeva in Roma
clesiastica gerarchia fra di loro, e il capo dell'impero, cioè l'impera-

dal comune de' fedeli. Che se egli tore, COSI Dio volle che vi fondas-
si serve di espressioni usate dai se la sua sede il capo della Chie-
giudei perchè la Chie-
ellenisti, lo fa sa, il sommo Pontefice e perchè ;

sa cristiana imitò in tal punto la dopo Roma ninna città era stima-
sinagoga , nella quale Dio aveva ta nel mondo quanto Alessandria
stabilito tre gradi di gerarchia fra in Egitto, e dopo questa, Antio-
loro subordinati f sotto de'quali e- chia nella Soria, il vescovo alessan-
lano i laici , cioè il comune degli drino ed il vescovo antiocheno fu-
ebrei, che non avea parte nel mi- rono detti patriarchi, perchè esige-
nistero. Nella gerarchia degli ebrei vano primi onori dopo il vesco-
i

teneva il primo luogo il sommo sa- vo di Roma, vescovo della Chiesa


cerdote della famiglia di Aron della universale, ed avevano autorità
tribù di Levi; nel secondo si nume- grandissima sopra gli altri vescovi
ravano i sacerdoti inferiori della delle citta di quelle provincie ; co-
medesima famiglia cui apparteneva- me appunto r avevano sui prefetti
no cinque funzioni; nel terzo erano delle medesime ipioconsoli di quel-
quei ministri del tabernacolo chia- le due metropoli. Tale istituzione
mati leviti, custodi de' vasi sacri e si attribuisce dal Papa s. Anacleto
suppellettili pel divin culto , in- agli apostoli , come si può vedere
caiicati pure di portare il taber- al cap. Proi'iiicia.1 óìsùn. gg. Così,
nacolo, non che di cantare le di- giusta la divisione del romano im-
vine lodi. Oltre 1'
ordine de' le- pero fatta da Elio Adriano e da
viti, vi era una classe di mini- Flavio Costantino imperatori , e
stri del genere de'gabaonili , l' of- come Cesare faceva i prefetti del
fìzio de' quali era il somministra- pretorio, a cui soggiacevano i vi-
re le legna e l'acqua per uso cari, ed ai vicari subordiuavansi i
GER GER 75
proconsoli , i presidi , i correllorl ed litano. L'influenza del patriarca e
i prefelti, che a minori città coman- del metropolitano non diventò im-
davano; così nella stessa guisa il ro- portante, o per meglio dire non si
mano Pontefice ed i patriarchi crea- estese ed ingrandì l' esercizio della
vano i primati a'qiiali per ordine giurisdizione e potere, se non quan-
di geiarchia subordinavansi i metro- do cessò il frequente uso de' conci-
politani, essendo tale in quei tem- lii provinciali o nazionali.
pi il titolo che davasi a que' pre- Ma ì romani Pontefici sino dal-
lati,che ora diconsi arcivescovi. Vi la divina istituzione furono
loro
furono pure gli esarchi che presie- sempre, e sono tuttora gli augusti
devano a molte proviucie, i quali e venerandi capi della gerarchia
erano superiori ai metropolitani o ecclesiastica , sia d' ordine che di
arcivescovi^ inferiori ai patriarchi ,
giurisdizione. Nello stato attuale
essendo corrispondente la loro di- della gerarchia di giurisdizione , i

gnità a quella dei primati. A schia- suoi gradi sono dal vescovo al me-
rimento di questo articolo, sono a tropolitano, dal metropolitano al
vedersi tutti quelli dei nominati ed primate, quando il metropolitano
altri gradi gerarchici. 11 patriarca di ne riconosce vmo , e dal primate
Costantinopoli ebbe origine più tar- al Papa, dappoiché gli antichi pa-
di , sebbene a cagione della città triarchi di giurisdizione, cioè di Co-
imperiale volle prendere la prima- stantinopoli, di Alessandria, di An-
zia ai patriarchi alessandrino ed tiochia e di Gerusalemme che ave-
antiocheno, ciò che per più se- vano il patriarchio in Roma pres-
coli gli contrastarono i Papi ; il so le patriarcali basiliche di sau
patriarcato di Gerusalemme tu i- Pietro , Paolo , di s. Maria
di s.

stituito nel quinto secolo, e ne' se- Maggiore e s, Lorenzo di


fuori le
coli posteriori gli altri patriarchi mura di Roma, da molti secoli più
orientali, ed i latini di Venezia, del- non esistono. Vi sono tali patriar-
le Indie occidentali e di Lisbona. chi soltanto titolari e di onore, in
In conclusione, quando la religio- partihus , questi ed i sunnominati
ne cristiana fu ricevuta nell'impe- patriarchi orientali e latini sono
ro , e eh' ebbe la libertà del suo nominati dal sommo Pontefice, che
culto, spiegò una gerarchia di giu- gerarca dei gerarchi crea tutti i

risdizione simile a quella del go- vescovi del mondo cattolico. Nella
verno civile. I governatori delle cappella pontificia i patriarchi di
città erano subordinati a quelli del- giurisdizione e di onore prendono
le Provincie ; questi ultimi dipen- luogo a capo degli stalli degli arci-
devano da altri officiali superiori vescovi e vescovi assistenti al soglio
che comandavano a molte provin- pontificio, e sostengono al Papa il

cie. Tutta simile di questa gerar- libi'o e la candela col capo sco'
chia civile, i vescovi delle capitali perto: lo tiene coperto il solo pa»
delle Provincie diventarono metro- triarca orientale di Antiochia dei
politani ,
quelli delle prime città siri, perchè secondo il suo rito, è
diventarono patriarchi , al modo anzi segno di rispetto , come lo è
detto, e così stabilissi l'ordine di tra altri orientali. Va notato che
superiorità dal metropolitano al ve- i patriarchi di giurisdizione prece-
scovo, e dal patriarca al mctropo- dono naturalmente quelli di titolo.
76 GEPt GER
li magnifico spettacolo della gerar- ed ornamenti delle dignità eccle-
chia ecclesiastica riunita, col supre- siastiche, si possono leggere. Digni-
mo suo gerarca, il sommo Ponte- tà', Colori ecclesiastici, Gemma,
fice, può vedere che ncl-
non si e Vesti svcre.
r.draa Roma, cenilo della mede- Stimo a proposito riportare qui
sima gerarchia e del cristianesimo, un brano del mio proemio, che posi
e ben lo espresse il dotto Papa in fronte all'edizione a parte, che
Pio II, con quelle gravi paiole che feci delle mie Cappelle pontifìcie,
riportammo nel volume Vili, p. cardinalizie e prelatizie, tratte da-
125 del Dizionario. Ivi nelle saijie gli articoli di questo mio Diziona-
funzioni si ammira in tutta la magni- rio: edizione che dedicai al cardi-
ficenza la gerarchia , con pompa nal Bartolomeo Pacca, decano ed
splendida, decorosa ed ecclesiastica, ornamento del sacro collegio: « Era
per maggior esaltazione della glo- ben giusto che le sacre funzioni
ria di Gesù Cristo e della sua Chie- celebrate dal supremo Gerarca, dai
sa. Il p. Filippo Bonanni gesuita cardinali della santa Romana Chie-
nel 1720 pubblicò in Roma la dot- sa, e dalla prelatura della Sede a-
ta opera intitolata: La gerarchia postolica fossero accompagnate da
ecclcsiasrica considerala nelle vesti ecclesiastica gravità, magnificenza e
sacre e civili^ usate da quelli i qua- corrispondenti cerimonie; acciocché
li compongono, apresse, e spie-
la ove ha sede il venerabile capo del-
gate con le immagini di ciascun la Chiesa risplendesse vieppiù l'e-
grado della medesima Parlando . sterna espressione del culto religio-
nel proemio della geraichia eccle- so che si deve alla Divinità, e ve-
siastica, conchiude così." Siccome la nisse meglio ravvivala la fede ne-
maestà e la bellezza della gerar- gli assistenti. Il complesso adunque
chia celeste a noi si addita nella de' riti e delle cerimonie piene dei
preziosità delle gemme, nei colo- piti belli e misteriosi significali ,

ri delle pietre, nella preziosità del- rende in certo modo visibile la san-
le vesti varie, nell'oro e nell'ar- ta religione di Cristo , riempie
gento , come dottamente significò l'animo di pietà e religiosa com-
s. Dionigi I' Areopagita nel libro mozione, e lo eleva soavemente al
della celeste gerarchia, così dispose cielo: mentre il corteggio imponen-
Iddio, che la gerarchia militante te del sovrano Pontefice, si fa di-
apparisse ornata con veste di vari stinguere per un misto di sacerdo-
colori, e in tessute con oro, arricchite tale, di regio, di principesco e di
di getnme, con le quali assistessero sacro, che ispira maestà e insieme
alle sacre funzioni i ministri degli veneraziorre ; tutto essendo augusto
altari del cristianesimo, acciocché e grande per l'intervento del sacro
da tali pompose ed esterne appa- collegio, della prelatura e della cu-
renze si arguisse dall'umano inten- ria romana , corte e flimiglia pon-
dimento la sublime dignità di cia- tifìcia, ricoperti delle insegne della
scuno , e si deducessero li diversi loro dignità e grado; e però in ri-

piofoiìdi misteri nascosti nella di guardo alla meravigliosa graduazio-


lui infinita sapienza nell'uso delle ne ed ordine, sembra una vera
medesime". Oltre quanto si dice ai immagine della celeste Gerarchia".
loro articoli su tutti gì' indumenti Una parte dell'opera con figure
GER GER 77
del Iodato p. Bonanni , con varie 1 690. Luigi Cellot , De Hierar-
notizie tratte dal cav. Lunadoro chia et hierarchìs Rouen 174* , >

uella Relazione della corte di Ro- opera che i suoi biografi dicono
ma, fu pubblicata nel 1828 in Ma- contenere proposizioni non gitiste.
cerata dall'abbate Vittore Falaschi, 11 Lunadorodell'edizione del 1646,
senza critica e con questo titolo: nel suo libro della Relazione del-
La gerarchia ecclesiastica, e la la corte di Roma, a pag. 241 e seg.
famiglia pontificia. Nei primi del tratta dell' ordine delle precedenze
secolo decorso e nell'anno 1708 degli ecclesiastici, in questo modo.
Carlo Bartolomeo Piazza pubblicò Monsignor governatore di R.oma,
in Roma la dotta opera intitolata: njonsignor uditore della camera
La gerarchia cardinalizia, in cui monsignor tesoriere generale, mon-
dichiarando l'antica dignità , disci- signor maggiordomo, poi i mon-
plina e maestà della Chiesa roma- signori patriarchi, cioè prima quel-
na e militante, trattò della mistica lo di Costantinopoli, poi quello di
gerarchia, dell'eccellenza e sublimi- Alessandria, indi quello d'Antio-
tà del cardinalato, ne' tie gradi dei chia, quindi quello di Gerusalem-
cardinali vescovi suburbicari ch'egli me. Dopo di questi antichi registra
paragona all'ordine de' serafini ; dei i patriarchi meno antichi , come
cardinali preti rappresentanti l'or- d' Aquileia, Venezia, e delle Indie;
dine de' cherubini; e del terzo gra- oppresso gli arcivescovi e i vescovi
do de' cardinali diaconi , che nel che tra loro precedono per anzia-
loro ministero assomiglia ai troni nità di promozione, ciò che non
spiriti angelici, de' quali lutti è ca- si pratica coi quattro antichi pa-
po, sommo sacerdote e supremo ge- triarchi, dovendosi rispettare 1' or-
rarca il romano Pontefice; conchiu- dine gerarchico cui furono scritti.

dendo, che dalla celeste e trion- Dopo vengono i protonotari par-


fante gerarchia ha preso modello
il tecipanti, gli uditori di rota, i chie-
la Chiesa militante. Divide egli i rici di camera, i leferenciari, i pro-
nove gradi della gerarchia celeste tonotari, i quali, se fatti dal Papa,
negli angeli , arcangeli, virtù, tro- precedono quelli fatti dai cardi-
ni, principati, podestà, dominazioni, nali legati : questi protonotari fuo-
cherubini e serafini ; quelli della ri di Roma allora incedevano in
gerarchia ecclesiastica, nei cardina- abito paonazzo col rocchetto, ma
li, patriarchi, metropolitani o arci- in Roma con abito nero e senza
vescovi, abbati mitrati, arcipreti, rocchetto. Tutti i prelati che por-
arcidiaconi, archimandriti, preposti, tano rocchetto, soggiunge il mede-
priori, vicari , ed altre subordinate simo Lunadoro (giacché prima non
dignità. era così comune quale al presente
Sulla gerarchia ecclesiastica tra l'uso del rocchetto), precedono gli
gli altri Francesco Hal-
scrissero: ambasciatori di Malta, di Bologna
lier. DeHierarchia ecclesiastica, e di Ferrara ; come anche prece-
Lutetiae Parisiorum i656. Gatto- dono detti ambasciatori gli udito-
lae, De ecclesiasticae Hierarchiae ri di rota, i chierici di camera :

originìbus dissertatio, Mutinae 708. 1 il maestro di camera del Papa


Nicolao, Quaestio TF, De Hierar- precede a tutti i prelati, che non
chia Ecclesiae miliianlis, Weapoli portano rocchetto; i generali degli
78 GER GER
ordini religiosi jMeccdono i refe- iiivocandi sanctos^ an sit, et quale;
rendari ; l'ambasciatore dell'impe- 8. de rcfjuisitis , ci non requisitis
ratore precede il senatore di Ro- ad lucrandas indulgentias j 9. ap-
mn; il senatore precede a tutti gli pendix apologetica nd praecedens
altri ambasciatori, cioè di Spagna, opusculum; io. de unione bencfi-
Francia, e gli altri. Ordine della ciorum. Il celebre cardinal Gerdil
precedenza dei re cavato dal ceri- ci diede: Opuscida ad Hierarchiam
nioniale di Papa Giulio li fatto ecclesiae constUutioneni speclantia.
l'anno i5o4. L'imperatore, il re Parmae 1789.
de' romani, il re di Francia, il re GER. A RD o 1 GER AUDI Pietro,
di Spagna, il re d'Aragona, il re Cardinale. Pietro Gcrardi o Ge-
di Portogallo, il re d' Inghilterra, raudi o Girard nacque nel caslel-
il re di Sicilia, il re d'Ungheria, lo di s. Sinforiano nella diocesi di
il re di Cipro, il re di Boemia, Lione, licenziato in jus canonico,
il re di Polonia, il re di Dacia. arcidiacono di Bourges canonico ,

Tra i migliori trattatisti di questo di Autun e pieposlo di Marsiglia,


grave argomento, vi è il gesuita nel 1877 Gregorio XI lo fece cliie-
Andrea Girolamo Andreucci, Hie- rico di camera, indi lo spedi nelle
rarchia ecclesiastica in varias suas Fiandre a Guglielmo visconte di
parles distributa et canonico-theo- Turrena, e poi lo promosse a ve-
logice exposiia, Romae 1766, typis scovo di Lodeve, ciò che altri pro-
ci sumptibus Generosi Salomoni traggono dopo il i382 per opera
in due tomi. Nel primo tratta, dell'antipapa Clemente VII. Que-
I. de episcopo titidari; 2. de prò- sii inoltre lo nominò vescovo di
tonotariis partecipanlibus ; 3. de Puy nel 1884, e poi lo trasferì
cpiscopis cardinalibus suburbicariis; alla mitra d'Avignone nel i3o6, e
4. de cardinali regulari professo nel iSgo lo creò cardinale, colti-
ex ordine militari s. Joannis Jero' tolo di s. Pietro in Vincoli ovvero
solymitani ; 5. de vicario apostoli- di Clemente, e penitenziere mag-
s.

ro; 6. de vicariis basilicarum ur- giore.L'altro antipapa Benedetto


bis; 7. de triplici vicario, genera* XIII lo dichiarò vescovo tusculano,
li, capitulari , et foraneo; 8. de divenendo nel i4o3 arcidiacono di
episcopi officio, et potestatc: 9. de Rouen. Abbandonato quel falso
observandis ab episcopo in aulhen- Pontefice, nel 14^9 si recò al con-
ticandis reliquiis ; io. de tuenda cilio di Pisa, ove per la pace dei-
pace, et concordia inter episcopum la Chiesa fu ammesso tra i cardi-
ci capilulum. Nel tomo secondo nali, e concorse all'elezione di A-
tratla de patriarchis in gene-
: 1. lessandro V , il quale lo riconobbe
re, et in specie de patriarchalu per vero cardinale e per peniten-
anliocheno ; 2. de cardinalibus in zieremaggiore, carica che esercitò
genere; 3, de rito ambrosiano; pure sotto Giovanni XXIII, dopo
4. de patrimonio ad sacros ordi- essere intervenuto ai di lui comizi,
nes hypolhecae generalis subjecto ; Piovveduto di trentadue priorati
5. de matrimonio conscicntiae ; 6. per sostenere con decoro la sua di-
de privilegio aliquorum canonico- gnità, morì Avignone dopo il
in
rum, quo possunt abesse a choro, ì^i'J, ed ebbe tempoianea sepol-
et lucrari liuclus.; 7. de praccepto tura nella cattedrale, o nella chie-
GER GER 79
sa fli s. Maria de' Doni, don de fu zie di Fiandra, e vi rimise la di-
trasferito nella chiesa di s. Sinfo- sciplina. Altri monistcri di Loren.i,
riano a tenore di sua disposizione, di Sciampagna e di Picardia ab-
nel sepolcro che vivendo crasi co- bracciarono la sua riforma, dima-
struito. niera che egli è onoiato come il
GERARDO abbate di Bro- (s.), ristauiatore dell'ordine di s. Bene-
gne. Nacque nella contea di Na- detto. Mori a Brogne a' 3 d'otto-
mur, ed era prossimo parente di bre del 9^9, al qual giorno è no-
Agauone duca della bassa Austra- minato nel martirologio romano e
sia, il quale gli diede un onorevole in parecchi altri. Conservasi anco-
grado nelle truppe di Berengario ra suo corpo nella chiesa di Bro-
il

conte di Namur. Si dimostrò sem- gne che porta il suo nome.


pre affabile, cortese, generoso coi GERARDO (s.), vescovo di Toul.
poveri, amante dell'orazione. Fece Nato a Colonia da nobili genitori
edificare una chiesa a Brogne nel che l'educarono nella virtù, entrò
918, e vi mise de' canonici per uf- fra' chierici che nffjziavano quella
fiziarla. Il conte di Nainur avendo cattedrale, e che seguivano la re-
esperimentata la sua capacità in gola dei canonici regolari. Ebbe ivi

vari impieghi , Io mandò alla cor- l'impiego di celleraio, che disim-


te di Francia per trattarvi un af- pegnò con molta saggezza; e fu as-
fare importante. A Parigi visitan- sai stimato alla corte dell' impe-
do l'abbazia di s. Dionigi, restò ratore. Nel 963 venne eletto ve-
tanto edificato del fervore di quei scovo di Toul, dignità che accettò
monaci, che ottenutane licenza dal per obbedire a' suoi superiori, e
suo sovrano, e regolati propri af- i che esercitò santamente. Fece rie-
fari, pregò d'esservi ammesso. IN'cI dificare la cattedrale di Toul, e la
suo noviziato praticò la mortifica- arricchì magnificamente; il moni-
zione per morire interamente a sé stero di s. Apro, quello fondato
stesso, e dopo la professione perfe- da s. Gauslino suo predecessore, e
zionò ognor piìx le sue virtù. Con quello di s. Martino fabbricato so-
pazienza ed assiduità ricominciò gli pia la Mosa, piovarono gli effetti
sludi, e cinqu'anni appresso fu con- della sua liberalità. Fondò in Toul
sagrato prete ; ma dovelfero i suoi uno spedale e la chiesa di s. Gan-
superiori far uso della loro auto- gulfo ; trasse nella sua diocesi dei
rità per persuadervelo, stimandose- monaci greci e scozzesi di molto
ne indegno. Nel 93 1, dieci anni sapere e virtù , i quali aprirono
dopo il suo ritiro, fu mandato dal delle scuole che produssero degli
suo abbate a fondare un' abbazia uomini grandi ; prolesse gli sludi,
nella di Ini terra di Brogne. Com- e fece fiorire la religione e la pie-
piuta questa fabbrica si rinchiuse tà. Nel 98 f andò a R.oma in pel-

in una piccola cella, edificata pres- legrinaggio, e al suo ritorno trovò


so la chiesa ,
per vivervi ritirato la sua diocesi travagliata dalla fa-
nella preghiera. Venne tratto pò me e dalla peste. Egli consumò i

di colà per mettere la riforma nel propri fondi per soccorrere gl'in-
la casa dei canonici regolari di s felici, e provvide paternamente ai
Gisleno. Quindi gli fu data l' ispe bisogni sì spirituali che corporali
zione generale sopra tutte le abba del suo gregge. Io mezzo a tante
8o GER GER
occupazioni non trascurò gli eser- zione, in opere penose e dimesse,
cizi della vita contemplativa, e ma- o nel servire i poveri, curando
cerò il suo corpo con segrete au- perfino i leprosi nella propria ca-
sterità. Mori a' 23 aprile del 994j mera; mentre rigido cou sé stesso
e s. Leone IX lo canonizzò in un portava indosso un duro cilicio, cui
concilio tenuto a E.oma nel io5o. soprappoueva un ruvido vestito.
Questo santo Pontefice, ch'era sta- Dopo la morte del re s. Stefano
to vescovo di Toul, essendosi ivi soggiacque Gerardo a dure perse-
recato nello stesso anno, fece dis- cuzioni, nelle vicende che agitaro-
sotterrare il corpo di s. Gerardo, no quel regno. Finalmente avendo
e deporlo in un'urna il d'i 3o saputo che Andrea figlio di Ladi-
d'ottobre. La sua festività è fissa- slao e germano cugino di s. Stefa-
ta a' 28 d' aprile, no, aveva accettata la corona a
GERARDO Sagredo (s.). Usci- condizione che listabilirebbe l'ido-
to dalla nobile famiglia venezia- latria, si diresse con altri tre ve-
na di questo nome , circa il prin- scovi ad Alba Pieale per indur-
cipio dell'undecimo secolo, abbrac- re il nuovo re a rinunziare alla
ciò lo stato monastico. Parti col- sagrilega promessa; mentre sta- ma
la licenza de' suoi superiori per vano per passare il Danubio tra
andare in Gerusalemme a visita- Buda e Colocza una masnada di
re il santo sepolcro ; ma passan- sicari diretta dal duca Vata, fiero

do per l'Ungheria, il re santo Ste- partigiano dell'idolatria, li assalì a


fano , conosciutane la santità , lo colpi di pietre. Gerardo fu tratto dal
trattenne acciò secolui si adope- suo carro, trascinato per terra, lapi-
rasse a spegnere l'idolatria fra gli dato ed ucciso da un colpo di lan-
ungheresi. Gerardo non volendo cia che gli trapassò il corpo; al-
abitare in corte , si fabbricò un tri due vescovi, Bezterdo e Fuldo,
piccolo romitaggio a Beel, ove pas- furono compagni del suo martirio;
sò sett'anni nel digiuno e nell'o- il quarto, ch'era il vescovo di Be-
razione, con un compagno noma- neta, fu liberato dal nuovo re che
to iNIauro; quindi contro sua vo- sopraggiunse, il quale poi si di-
glia fu eletto vescovo di Clionad. chiarò contro il paganesimo e re-
Gran parte de' suoi diocesani gia- gnò con molta gloria. Il corpo di
cevano nelle tenebre della supersti- s. Gerardo fu sepolto in una chie-
zione, e quelli che pure aveano il sa ivi appresso, e poscia traspor-
nome di cristiani erano rozzi e fero- tato a Chonad. In seguito essen-
ci. Col suo instancabile zelo, colla do stato dichiarato martire dal
pazienza e dolcezza trasse gli uni Papa, le sue reliquie furono rin-
dall'errore, indirizzò gli altri alla chiuse in un'urna, sotto il regno
perfezione. Scorse la sua diocesi di Ladislao; indi i veneziani le ot-

predicando la divina parola, met- tennero dal re Ungheria dopo


d'
tendo ovunque in vigore la più molte istanze, e solennemente tras-
stretta disciplina, fabbricando chie- portatele nella loro città, le depo-
se, facendo saggi regolamenti. Do- sero nella chiesa di s. Maria As-
po aver passato il giorno nelle fa- sunta e s. Donato nell' isola di
tiche dell' apostolato , spendea la M Ulano. Nella chiesa di s. Fran-
maggior parte della notte in ora- cesco alla Vigna evvi una cappel-
GER GER 81
la dedicala a san Gerardo Sa- GERARDO, Cardinale. Gerar-
gredo , ove si venera la reli- do fu creato prete cardinale del
quia del di lui femore in que-
: titolo Pudenziana nel marzo
di s.

ta chiesa la nobile famiglia Sa- I i54 da Adriano IV, il quale poi


gredo concorre ogni anno a ce- nel 1 155 lo mandò legato col car-
lebrare la festa del suo santo dinal Jacopo de' ss. Gio, e Paolo,
congiunto, eh' è assegnata a' 24 all' imperatore Federico I.

settembre, giorno in cui utU'anno GERARDO, Cardinale. Gerar-


1046 o 1048 avvenne la gloriosa do diacono cardinale di s. Lucia
sua morte. Egli è onoralo nel mar- in Septisolio, creato da Calisto II
tirologio romano del titolo di a- nel 1 19Ì sottoscrisse con altri ven-
postolo dell' Ungheria, e fu il pri- tisette cardinali una bolla di detto
mo che illustrò col martirio Ve- Papa, diretta al vescovo di Geno-
nezia sua patria. va , il qual Pontefice lo trasferì
GERARDO (s.), primo abbate neir ordine de' cardinali preti col
di Selvamaggiore. Nato a Gorbia titolo delle ss. Aquila e Prisca; in-
in Picardia nell' undecimo secolo, di intervenne all'elezione di Ono-
ed educato in quel monistero dai rio II nel I 124.
religiosi di s. Benedetto , n' ebbe , GERARDO, Cardinale. Gerar-
giovane ancora, la carica di procu- do nel concilio di Pisa fu da In-
latore. Guanto da una lunga malat- nocenzo II nel II 34 creato car-
tia, circa il 1060 fece il pellegrinag- dinale diacono, con la diaconia di
gio di Terra Santa, e fu nominato s. Maria in Domnica. Sottoscrisse
abbate del monistero di s. Vincenzo varie bolle d' Innocenzo II, di Ce-
di Laon, da dove ritirossi in quello lestino II, e di Lucio II; dopo es-
di IMedardo di Soissons, sotto la
s. sere intervenuto ai comizi dei due
disciplina dell'abbate s. Arnoldo. morì nel i i^5.
ultimi,
Avendo questo santo rinunziato la GER.ARDO
Maffeo, Cardinale.
carica, gli successe Gerardo che , MaSco Gerardo nacque in Vene-
però fu presto scacciato dalla vio- zia, ove professò la regola mona-
lenza di un falso monaco chiama- stica de' camaldolesi, nel moniste-
to Ponzio. Egli allora andò a sta- ro di s. Michele di Murano , nel
bilirsi a sei leghe circa da Bor- quale divenne dotto, pio, e mo-
deaux in j un luogo detto Selva- dello perfetto di tutte le virtù. E-

maggiore; ivi ricevette diversi di- letto prima abbate del monistero,
scepoli sotto la regola di s. Bene- e poi generale della sua congrega-
detto, e visse santamente negli e- zione, venne nel 1^66 dal veneto
sercizi di carità e di penitenza. Paolo II promosso alla dignità di
Morì a' 5 d' aprile i ogS, e fu ca- patriarca di Venezia. Innocenzo Vili
nonizzato da Papa Celestino 111 nel a' 9 marzo 1489 in Roma, ben-
1 197. La sua festa è assegnata il ché JNIafFeo assente, lo creò segre-
giorno 5 d'aprile. tamente cardinale prete, col titolo
GER. ARDO, Cardinale. Gerardo de' santi iSereo ed Achilleo, senza
fu creato cardinale prete del titolo pubblicarlo. Morto a' 26 luglio
di s. Prisca da Pasquale Udel 1099; 1492 il Papa, in virtù d'una di
il Ciacconio lo pose fra gli elet- lui bolla letta e notificata a tutti
tori del successore Gelasio II. dal sacro collegio, fu riconosciuto
VOL. XXIX. 6
82 GER GER
per cardinale; ed invitato al con- Goffredo passò in Palestina, Bolde-
clave in cui rimase^ eletto Alessan- quin re di Damasco ridusse la
dro VI, vi fu ricevuto coi soliti ono- parte superiore della città a mu-
ri. Dopo il conclave, mentre il car- nitissima rocca, con doppio ordine
dinale ritornava iu Venezia mori , di mura, ma il valore di Baldovi-
piamente in Terni nello stesso an- no la spianò dai fondamenti. Fu
no i49^j nell'età di otlantadue patria di Aristone celebre oratore,
anni, sebbene il Muratori nell' e- di Gerico sofista, di Nicomaco mu-
lenco de' patriarchi di Venezia lo sico, e di Simone famoso capo dei
dice morto in Foligno; e traspor- ladroni, condotto da Tito in Roma
tato a Venezia il suo cadavere eb- nel suo trionfo. In quanto ai ve-
be sepoltura nella chiesa patriar- scovi Gerasen^ è un ti-
di Cerasa,
cale di s. Pietro con breve iscri- tolo vescovile in parlibiis che con-
zione. Diversi gravi scrittori smen- ferisce la santa Sede, dipendente

tirono quanto contro di lui disse dall'arcivescovato pure in partihus


il mordace Garimberti nelle File di Bostra. Lo fu monsignor Giu-
de' Papi e cardinali. seppe Antonio Lodzinski, cui Leo-
GERASA. Sede vescovile nella ne XII nel concistoro de' i5 di-
seconda provincia di Arabia, nel cembre 1828 die in successore il
patriarcato di Gerusalemme, sotto vivente monsignor Lorenzo Gut-
la metropoli di Bostra, fu eretta koAvski della diocesi di Plosko, at-
nel quinto secolo. Questa città del- tuai sLifFraganeo di quel vescovo.
la Celisiria fu una delle quattor- GERASIMO (s.). Ablnacciò lo
dici principali di quella regione stato monastico nella Licia, di cui
ed era il confine del paese de' ca- era oriundo, poi ritirossi in Pale-
nanei, essendo posta su di un colle stina verso la metà del quinto se-
alle sponde orientali del mare di colo, allorché vi si cominciavano a
Galilea. Secondo il Terzi , Siria spargere gli errori di Eutiche , e
sacra p. 107, fu edificata da Ger- sventuratamente vi cadde anch' e-
geseo quintogenito di Canaan, laon- gli ; ma si rimise in seguito sulla
de gli abitanti furono detti gerge- retta via pei consigli di s. Euti-
sei, eh' espulsi da Giosuè fu data mio, ed espiò il suo errore colla
alla tribù di Manasse , e crebbe più rigorosa penitenza. Fece fab-
tanto, che Teodoro tiranno della bricare adun quarto di lega dal
provincia vi ripose i suoi tesori Giordano un vasto eremo con set-
come a luogo sicuro. Ma superata tanta celle per altrettanti solitari

da Alessandro re di Giuda, fu ag- e nel mezzo dell'eremo un moni-


giunta al suo regno. Gesù Cristo stero per i cenobili. I solitari era-
la santificò di sua presenza, e vi no obbligati al più rigoroso silen-
liberò due ossessi. Avanti l'estremo zio, non mangiavano che pane e
eccidio di Gerusalemme, gli ebrei datteri, né bevevano che acqua
rovinarono Gcrasa perchè non ser- eccettuati il sabato e la domenica,
visse di ritirata ai romani e re- ; in cui recavansi alla chiesa per
staurata dai geraseni, questi genero- partecipare a' divini n)isteri, e po-
samente ricettarono gli ebrei scam- tevano mangiare in comune qual-
pali da Gerusalemme, quindi fu che cibo cotto, e bere un po' di
devastata da L. Annio. Quando vino, Tutta la loro suppellettile
GER GER 83
consisteva in una brocca d' acqua, gli meritarono i suffragi del pub-
una stuoia per coricarsi, e una me- blico, r approvazione de' dotti, ed
schina coperta. Gerasimo spingeva un nome immortale. Quantunque
anche piti oltre la sua astinenza, per amore alla solitudine ed allo
e s. Eutimie avea tanta venerazio- studio vivesse ritirato, nondimeno
ne per lui, che gli dirigeva quelli fu conosciuto e stimalo dai più
tra i suoi discepoli che volea met- valenti scienziati dell'istituto di Bo-
tere in una eccellente scuola di logna, ed i suoi talenti furono co-
virtù. Morì a' 5 di marzo del 47^j là grandemente apprezzati dal car-
ed è menzionato in questo giorno dinal Lambertini arcivescovo, poi
nel martirologio romano. Benedetto XIV. Questi l' incoraggi
GERDIL Giacinto Sigismondo, nella letteraria spinosa carriera,
Cardinale Giacinto Sigismondo
. e si valse di sua penna per tra-
Gerdil nacque in Sarauen diocesi durre dal francese in latino alcu-
di Ginevra nella, Savoia, a' 23 ni scritti sopra i miracoli, i quali
giugno 1718. La sua famiglia com- dovevano far parte della sua bel-
mendabile per onestà, virtìi mo- la opera, Della bealìficazione e ca-
rali e religiose, era di mediocre nonizzazione dt santi. Nel lySy i
condizione, essendo il di lui padre superiori della congregazione onde
notaio. La sua educazione fu ac- produrlo, avendo egli allora diecinove
curataj e fece i primi suoi studi anni, lo mandarono a Macerata per
a Conneville, indi li compi ne'col- insegnare la filosofìa, non nella uni-
legi de' barnabiti di Thonon e di versità come alcuno scrisse, perchè
Annecy. La sua molta applicazio- i barnabiti solo nel 1801 incomin-
ne, la grande perspicacia la sua , ciarono a farne parte, ma bensì
felice memoria, e principalmente ai giovani allievi della medesima
r eminente sua pietà e purità di congregazione nel collegio di san
costumi, determinarono ben volen- Paolo. Dopo di ciò fu destinato
tieri i barnabiti ad accettarlo nel- subito dopo a Casale, dove unì al-

la loro congregazione. Dopo le pro- l' uffizio di professore, quello di


ve del noviziato andò a studiate prefetto del collegio, impieghi che
in Bologna la teologia, e le lin- disimpegnò come avrebbe fatto un
gue antiche e moderne, laonde si uomo di consumala sperienza. In
perfezionò nella greca, nella latina, quel soggiorno alcune lesi che de-
nella francese, e nell'italiana per dicò al duca di Savoia, e due o-
la quale gli die lezione il celebre pere di metafisica che pubblicò
p. Corlicelli membro dell' accade- contro Locke, attirata avendo su
mia della Crusca; riuscì quindi a di lui l'attenzione della real cor-
parlare e a scrivere in tali lingue te di Torino, gli frullarono nel
con purezza, ed eleganza.
facilità 1749 la cattedra di filosofia nel
Indefesso nel lavoro, con una suf- r università della città, e cinque
ficiente salute, ed animato dal più anni dopo quella della teologia
vivo ardore di sapere, divenne pro- morale. Intanto la sua reputazio-
fondo nelle discipline filosofiche, ne saggia, e gli scritti solidi falli in
matematiche, fìsiche, teologiche, e favore della religione gli procac-
stoiiche; e sopra materie così dif- ciarono gli encomi di Benedetto
ferenti scrisse diverse opere, che XIY, e lo fecero chiamare dall' ar-
84 GER GER
civescovo di Torino a far parte naie dell'ordine de' preti , e nel

del consiglio di coscienza, mentre concistoro de' i5 dicembre lo pub-


la sua congregazione lo elesse pro- blicò, conferendogli poi per titolo
vinciale de' collegi di Savoia e del la chiesa di s. Cecilia. Inoltre suc-
Piemonte, incarico che disimpegnò cessivamente lo annoverò alle con-
con tanta prudenza e moderazio- gregazioni cardinalizie del s. offi-

ne, che si pensò dai suoi confra- cio, del concilio, dell'esame de' ve-

telli di eleggerlo generale. Men- scovi, della disciplina regolare, del-


tre egli rifiutava tal dignità, il re la correzione de' libri della chiesa

di SardegnaCarlo Emanuele III, orientale, e di propaganda fide,


ad insinuazione di Benedetto XIV, della quale lo fece prefetto gene-
lo scelse ad istruire il suo nipote rale nel 1795. Gli concesse anche
principe del Piemonte e poi piissi- le protettone del collegio ecclesia-
mo re col nome di Carlo Ema- stico a Ponte Sisto, della chiesa
nuele IV. Gerdil andò alla cor- del ss. Sudario de' savoiardi, del
te, ed ivi visse come prima ritirato monistero di s. Cecilia, dell'acca-

e modesto, e tutto dato alle cure demia teologica, del collegio dei
del suo augusto e degno discepolo, maroniti, dell'università de' librari

impiegando il resto del tempo nel- in s. Barbara, e di s. Omobono


la composizione di opere utili alla de' sartori. Visse ritirato nella ca-
religione o ai progressi delle scien- sa de' suoi barnabiti presso s. Car-
ze. La Torino compensò
corte di lo a' Catiuari, impiegato negli af-
le attenzioni del p. Gerdil con fari ardui della santa Sede,
più
i-icca abbazia; ma egli usò delle di cuine divenne l'oracolo in lem-
rendite di tal benefizio titolare, pi tanto procellosi. Conservò nello
come quello che ben conosceva la splendore della dignità la povertà
destinazione de' beni ecclesiastici, religiosa, in un modo edificante ,

profittando dello stretto necessario, e trovossi negli ultimi di sua vita

e impiegando il resto in opere in qualche bisogno ; anzi quando


buone, e in sollievo de' parenti, pei nel 1798 dopo l'invasione fatta

quali non sollecitò né impieghi, né di Roma da' repubblicani francesi,


pensioni. Clemente XIV ammira- fu obbligato partirne, si trovò co-
tore degli alti suoi meriti, nel con- stretto vendere i libri per vivere.
cistoro de' 26 aprile 1773 lo creò Rispettato dalle potenze gueneggian-
cardinale riserbandolo in petto, solo ti, ed arrivato a Siena presso lo
indicandolo nell'allocuzione al sacro sventurato Pio VI, non avrebbe
collegio, con le parole notus orbi, : il cardinale potuto recarsi in Pie-

vix nolus urbi. La morte del Papa monte, in cui si proponeva cerca-
ne impedì la pubblicazione, insie- re un asilo, se non fosse accorsa
me a nove altiù riserbati in pe- la generosità del cardinal Loren-
ctore. Il successore Pio \I tratto zana, e di monsignor Dcspuig poi
dalla fama del p. ad in-
Gerdil, cardinale. Rifiratosi nel seminario
sinuazione del cardinal delle Lan- della sua abbazia di la Clusa, più
ze lo chiamò in Iioma, lo fece volte fu in procinto di essere pri-
consultore del s. oflizio , e ve- vo di tutto : tale penosa situazione
scovo di Dibona in partibiis ; mài non alterò mai la sua rassegnazio-
a' 23 giugno 1777 lo creò cardi ne, né scosse il suo coraggio, ri-
GER GER 85
mettendosi alla provvidenza, che cardinali, e dei letterati. Secondo
sovente il soccorse con mezzi ina- la sua testamentaria disposizione
spettati. Talvolta si trovò in gra- fu esposto e sepolto nella detta
do di sollevare compagni del suo
i chiesa di s. Carlo di sua congre-
esilio, e quantunque vivesse di gazione Pio VII intervenne nelle
:

soccorsi, faceva distribuire regolar- solenni esequie


con venticinque
mente pane e denaro a' poveri del- cardinali, celebrando la messa il
la sua abbazia : vide in tal guisa cardinal Firrao. Dotto di primo
scorrere il tempo della persecuzio- ordine e quasi in tutti i generi ,

ne, diviso tra Io studio e le preci. in cui siasi esercitato 1' ingegno
Dopo la morte di Pio VI si recò umano ,
prelato degno de' primi
a Venezia pel conclave che ivi era secoli della Chiesa , negli ulti-
stato convocato. Fino dai primi mi tempi fu uno di quelli che fe-
scrutini i cardinali gli fecero omag- cero più onore alla religione e ,

gio de' loro voti pel pontificato. le furono più utili. La maggior
Nella Storia di Pio VII, che fu parte delle opere a difesa della re-
eletto, del dotto cav. Artaud, si ligione in genere, e della rivelazio-
legge che due volte si portarono ne in ispecie, sono state da esso
dal sacro collegio gli sguardi sul composte in idioma francese, più
cardinal Gerdil; che il suo grande acconcio allora a rispondere ai li-
ingegno, la sua età provetta, le bri dei moderni increduli, e a com-
molle sue produzioni facevano cre- battere i loro paradossi, e distrug-
dere che si riuscirebbe ad innal- gere gli empi sofismi. E sopra le
zarlo al trono; e che alcuni car- altre famosa quella con cui dimo-
dinali, avversi alla Francia, fecero strò l'immaterialità dell'anima con-
osservare ch'egli come savoiardo tro le sottili asserzioni del notissi-
poteva considerarsi francese, quin- mo filosofo Giovanni Locke.
inglese
di il cardinal Hertzan che nell'in- Nelle opere di questo acutissimo
terno del conclave rappresentava e profondo ingegno rifulge parti-
l'imperatore di Germania, dichia- colarmente la forza del razioci-
rò l'esclusione formale pel cardi- nio unita alla saviezza ed alla
nal Gerdil, significando al sacro moderazione l' egregio autore in-
:

collegio, che il suo sovrano non calza vivamente gli avversari suoi;
avrebbe potuto grad-re quell'ele- ma niuna cosa offensiva gli sfug-
zione. L'eminente dottrina del car- ge contro di essi. Cerca egli la
dinale lo fecero aggregare alle so- verità, di cui si costituisce di-
cietà accademiche piti dotte e più fensore; l'errore solo perseguita, e
celebri di Europa. Piitornato in non l'uomo. Ordinariamente dagli
Roma il cardinale nel 1800, la scritti degli avversariprendeva le
sua salute si sosteneva non ostan- armi, onde combatterli. Il cardi-
te la sua età avanzata e le sue nal Gerdil possedeva altresì in un
faticose occupazioni, non essendosi grado raro la calligrafia, vantag-
mai servito di occhiali; finché cad- gio poco comune alla maggior
de infermo, e dopo breve malattia parte degli autori. Una medaglia
mori a' agosto 1802, in età
I •?, coniata venne in suo onore. Ab-
d'anni 84 passati, con dispiacere biamo un beli' elogio letterario
universale, massime del Papa, dei del cardinal Gerdil, scritto dal
86 GER GER
suo amico e degno confialello il ce. 3. Sposizionc dei caratteri del-
p. Fontana Francesco Luigi [Fedi] la vera religione, ec. 4- Progetto
poi cardinale, e recitato nell'adunan- per la formazione di un semina-
za generale degli arcadi di Ronaa, rio, ec. 5. L' immaterialità del-

cui apparteneva il defunto, che si l'anima dimostrata contro Locke,


legge nelle di Ini opere il mede- : ec. 6. Saggio d'una dimostrazione

'Mino Fontana, altro sublime


p. matematica contro la esistenza eter-
personaggio della congregazione dei na della materia e del molo, ec.

barnabiti, fu l'autore dell'epitaf- 7. Saggio sopra i caratteri distin-

fio sepolcrale, che può essere cita- tivi dell'uomo, e degli animali
to come modello in tale genere ; bruti, ec. 8. Memorie sopra l'in-

esso è riportato déii biografi del finito assoluto, considerato nella


cardinal GerdiI, e dal eh. Renaz- grandezza e sopra l'ordine in ge-
2Ì nella Storia dell' università ro- nere del vero e del bello. 9. In-
mana, che II, p. SiS ne
nel tom. compatibilità de'principii di Carte-
fa i'elogio;,ed a p. 4^9 ci dà sio e di Spinoza, io. Schiarimen-
l'epitaffio. L'Orazione funebre com- ti sopra la nozione e la divisibili-
posta dal p. Fontana, tradotta dal- tà dell' estensione geometrica in ,

l' italiano in francese, ed arricchita risposta della lettera di Dupuis. 1 1.

di note tanto preziose quanto estese, Riflessioni intorno ad una memo-


la pubblicò in Roma nel 1802 l'ab- ria di Beguelin, concernente il prin-
bate d'Hesmivy di Auribeau. In cipio della ragione sufficiente e la

un Elogio letterario poi il p. Fon- possibilità o il sistema del caso.


tana vi passò a rassegna le ope- 12. Dissertazione sopra l'incompa-
re principali del cardinal GerdiI, tibilità dell'attrazione, ec. i3. Os-
ed il p. Grandi, altro di lui chia- servazioni sopra le epoche della
ro confratello ci diede un' Orazio- natura per servire di continuazio-
ne funebre in italiano. Le opere ne all'esame dei sistemi sull'anti-
del cardinal GerdiI sono numero- chità del mondo, inserito nel sag-
sissime, e pai'ecchie furono stam- gio teologico. i4- Trattato sui
pate a misura che venivano com- duelli. i5. Discorsi filosofici intor-
poste: in seguito furono raccolte no all'uomo, ec. 16. Della natura
a Bologna in sei volumi, e pubbli- e degli effetti del lusso, ec. 17.
cate per cura del p. Toselli dal Discorso sopra la divinità della
1784 al 1791. Il p. Fontana coa- religione cristiana. 18. Riflessioni
diuvato dal p. Scati ne intraprese intorno alla teoria ed alla prati-
.una nuova edizione divisa in venti ca delia educazione, contro i prin-
volumi, di cui i primi sei volumi ven- cipii G. G. Rousseau. 19. Con-
di
nero in luce in Roma coi tipi del siderazioni sopra l'imperatore Giu-
Poggioli nel 1 806. Ecco il catalogo liano. 20. Osservazioni sopra il VI
delle opere di questo gi-an cardi- libro della storia filosofica e politi-
nale. I. Introduzione allo studio ca del commercio delle due Indie,
della religione, con la confutazio- dell'abbate R.aynal. 21. Orazione
ne de' filosofi antichi e moderni sulla necessità della viriti politica
circa l'Ente supiemo, ec, 2. Dis- nel governo di uno stalo qualun-
sertazione sopra l'origine del sen- que. 22. Orazione sulle cause del-
so morale, sopra resistenza di Dio, le dispute accademiche di teologia,
GER GER 87
in cui è combattuto lo spìrito del- siderazioni sopra i lavori accade-
le leggi. 23. Dissertazione sull' u- mici. Italiano. Regole e statuti
nione della l'eligione e della virtù proposti per lo stabilimento di una
politica. 24. Saggio di elementi accademia di scienze. Francese .

di morale prudenza 25, Vari . Nel voi. IV. Difesa del sentimento
opuscoli spettanti la costituzione del p. Malebranche sulla natura
gerarchica della Chiesa. 26. Con- ed origine delle idee contro l'esa-
futazione di due libelli di Eybel me di Locke. Francese. Nel voi.
contro il breve di Pio VI, Super V. Esame e confutazione dei princi-
soliditale. 27. Osservazioni sopra pii della filosofìa Wolfiana sopra
ilcommentario di Febronio, relati- la nozione dell' esteso e della for-
vamente alla sua ritrattazione. 28. za. Italiano. Della nozione geome-
Osservazioni sul sinodo di Pistoia. trica, ec. Italiano. Schiarimento
20. Esame dei motivi dell'oppo- sopra di ciò che la teoria degl'in-
sizione del vescovo di Noli alla commensurabili sembra offrire di più
pubblicazione della bolla che con- misterioso . Francese. Dissertazio-
danna alcune proposizioni del si- ne sopra i tubi capillari. France-
nodo di Pistoia. 3o. Molte lettere se. Memoria sulla causa fisica

pastorali. 3i. Compendio di un della coesione degli emisferi di


corso d'istruzione intorno all'ori- Magdebonrg. Francese. Nel voi.
gine, ai doveri ed all' esercizio del VI. Philosophìcae instUul{ones,qui-
potere sovrano. 32. Note sopra il bus etilica seu philosophia prn-
poema della religione, del caidi- clica continclur. Nel voi. VII. Com-
nal de Bernis. pendio delle istituzioni civili, in
Altre opere riportate ne' diversi latino. Nel voi. Vili. Tavola istori-
volumi dell'edizione romana sono ca dell'impero romano da Cesai e
le seguenti. Nel volume I. Esame fino alla presa di Costantinopoli
d'un articolo del giornale enciclo- fatta per Maometto II. Francese.
pedico, concernente le riflessioni Istoria del tempo di Luigi XV
sopra la teoria e la pratica dell'e- re di Fjancia fino alla pace di
ducazione contro i principi! di G, Parigi e di flubersbourg. Fran-
G. Rousseau. Francese. Considera- cese. Regole di condotta per una
zioni sopra gli studi della gioven- sposa principessa. Francese. Nel
tù. Discorso accademico. Italiano. voi. XI. Dissertazioni tre dell'auto-
Piano degli studi e conto renduto re aggiunte al saggio d'istruzione
degli studi di S. A. R. il princi- teologica, cioè, i sui modo ec.
pe Piemonte, con un'addizione
di Italiano. Animad versioni sul pia-
ec. L'addizione contiene questi o- no proposto da alcuni dottori Sor-
puscoli: Logicae institiUionesj Isto- bonicl per la riunione alla Chie-
ria delle sette de' filosofi ; Pensieri sa latina de' greci disuniti. Italiano.
de' doveri sui differenti stali della De sacri reglminis, oc praeserliin
vita. Nel voi. H. Principii metafi- Ponlìjìcii primaUis juie proprio ,

sici della murale cristiana. Francese. ac singulaiì in onini ecctesiasti-


Nel voi. Ili. Osservazioni sul modo cac potestà tis communicandae vallo-
di spiegare gli atti intellettuali ne, adversus Slevoglium. In Georgii
della mente umana per mezzo del- Sigiiniundi Lahics praelvctiones ca-
la sensibilità fisica. Italiano. Con- nonica s el ìcgilirna, eie. aniniad\'vr-
88 GER GER
tiones. Nel voi. XIII. Analisi che del monistcro Floraciense, e poi ab-
fa l'autore delle Riflessioni do- bate di Bobio, arcivescovo di Rcims
po Launojo tra li padri che alla e cardinale, divenne Papa col nome
persona di s. Pietro applicarono di Sih'eslro li [Fedi).
le parole dettegli da Cristo: et GEREMARO (s. ). Nacque ad
aupcr liane petram, e quelli che Angoulcme sotto il dominio de' vi-
le hanno applicate alla fede, o sigoti ; fece i suoi studi a Tolosa,
confessione di s. Pietro. Italiano. e le sue virtù e la sua dottrina lo
Nota bene, l' anzidetta opera po- portarono sulla sedia vescovile di
trebbe forse essere compresa sotto quella città verso l'anno 5ii. II
il titolo : Confutazione di due li- re Clodoveo gli diede molte pruo-
belli, ec. espresso nel catalogo. ve della sua stima e venerazione,
Apologia compendiaria del breve e fece considerabili regali alla sua
Saper solidilate. Nel voi. XIV. A- chiesa. Geremaro occupossi con in-
nimadversiones in uotas, quas CI. faticabile zelo a sradicare i vizi,

Feller, etc. Nel voi. XV. De Ponli- r idolatria e l' eresia ariana dalla
tificii primatus aucioritate in Pelri sua diocesi, aggiungendo la peniten-
Caih. etc. Trattato del matrimo- za alle fatiche pastorali, e mori nel
nio. Italiano. Calholici dogmatis 56o, forse il d'i i6 maggio, in cui
de immuni eccl. auctorilate in san- è nominato nei martirologi.
documen'
ciendis disciplinae legib. GEREMEI o HIERAMEA Ugo,
ta e Aecum. syn. petita. Ri-
Trid. Cardinale. Ugo Hieramea o Gere-
sposta ad un quesito intorno ad mei nacque in Bologna da nobile
una proposizione controversa del famiglia; dal suo concittadino O-
p. Gullifet inserita nell'opera in- norio II , nelle tempora del di-
titolata ; La via della santità mo- cembre II9.5, fu creato cardina-
strata da Gesìi. Italiano. Osserva- le diacono, assegnandogli per diaco-
zioni e note suU' opera suddetta. nia la chiesa di s. Teodoro; indi
Appendice all'esame de' motivi ec. sottoscrisse a'a i luglio 126 a fa-
i

Italiano. Responsio ad episc. Ebrc- vore di R.ogerio arcivescovo di Pi-


dunenseni in qua errores aliquot sa. L'Alidosi dice che passò all'or-
in Iderarcliiani , et jurisdictionem dine de' preti, col titolo di s. Lo-
ecclesiasticani refutantur. Nei voi. renzo in Lucina. INIorì il cardina-
XVI, XVII, XVI li. Theologiae mo- le nel pontificato dello stesso Ono-
ralis , libri tres. Nel voi. XIX. Ap- rio II, ch'ebbe termine a' i4 f<^h-

pendiccs ad tractatus moralis chri- braio i i3o.


stianae. Nel voi. XX. Che la Chiesa GEREMIA (s.) , uno di quelli
la quale forma de'santi, è la sola Chie- che sofTei-sero il martirio con s.

sa di G. C, discorso. Francese. Vita Elia (redi).


del b. Alessandro Sauli barnabita. GEPiIONE (s.) Ordine equestre.
Francese. Sull'usura, dissertazione Fu fondato nella Palestina dall'im-
contro PuiFendorf Francese. Altre peratore Federico I verso il i 190,

opere rimasero mss. dopo la sua altri l'attribuiscono all' imperatore


morte, ed altre andarono perdute Federico II, ed all'anno 1229.
negli ultimi tempi di sua vita. Neil' ordine militare de' cavalieri
GEREBERTO, Cardinale. Gere- di san Gerione , i soli gentiluo-
berto denominato Musico, monaco mini alemanni vi erano ammessi,
GER GER 89
e vuoisi che fosse sotto la regola volte fece passare l'arca del Signo-
di s. Agostino, o di s. Basilio. re intorno alle solide mura di Ge-
Portavano una croce piana e ne- rico, precedala dai sacerdoti che
ra sopra un abito bianco; ma in- suonavano le trombe, e le mura crol-
torno a ciò non sono concordi gli larono prodigiosamente dai fonda-
autori. Alcuni danno a questi ca- menti. Allora penetrati nella città,
valieri per insegna della dignità gì' israeliti fecero strage degli abi-
del loro ordine una croce patriar- tanti , e rovinarono ogni edifizio
cale d'argento, posta sopra tre mon- tranne la casa di Rahab in pre-
tagne in campo vermiglio. Altri mio dell' ospitalità data agli esplo-
pretendono che questi cavalieri por- ratori ivi mandati da Mosè; indi
tassero sopraun abito bianco rica- Giosuè minacciò dell' ira divina
mata una croce nera sopra tre mon- chiunque ardisse l'ifabbricare Geri-
tagne di Sinopia, ed altri gli as- co. Fu data alla tribù di Beniami-
segnano una croce di forma diversa. no, venne costituita città sacerdo-
Il Bonanni ci dà la figura del ca- tale ed asilo degl' israelili, e diven-
valiere di s. Gerione, e parla del- ne poi toparchia. Dopo diversi se-
l'ordine , a pag. XXXXVII del coli nel regno di Achab , avendo
,

Catalogo degli ordini equestri e r idolatra Hiele beltelite della tribù


militari. Il p. Heliot dice che pro- d' Efraim ivi piantato fondamenti i

babilmente i cavalieri di s. Gerio- per una nuova città, Dio lo punì


ne sieno slati i porta croce istitui- colla morte del primogenito ; ma
tida s. Stefano I re di Ungheria, volendo proseguir la fabbrica sino
per portare innanzi quella croce a piantarvi le porte, vide morire
che gli avea mandato in dono il r ultimo de' suoi figli. In seguito
Pontefice Silvestro II, con facoltà giunse a tanto splendore, che il re
di farsi da essa precedere; i quali di Babilonia vi edificò un palazzo
porta croce in processo di tempo superbissimo ove cuslodivasi la ,

si formarono in ordine militare clamide, della Stola babilonica, e


che più non sussiste, se pure ha Palliuni SinJiar. Decaduta dalla sua
esistito, dappoiché la croce fu man- grandezza, si riebbe nel legno di
data a s. Stefano I verso 1' anno Giuda Maccabeo, ed Erode vi e-
looo, e gli ordini equestri non resse terme e teatri. Rovinala da
hanno cominciato che col secolo Tito, venne ristorata da Adriano,
XII. che per renderla più ragguardevo-
GERICO o JERICO. Sede vesco- le vi costituì un magistrato , che
vile della prima Palestina, nel pa- ministrava la giustizia a tutta la
triarcato di Gerusalemme, solto la provincia ; ma distrutta nel XII se-
metropoli di Cesarea, eretta nel se- colo dai saraceni, mai più risor-
sto secolo. Fu questa la prima cit- se, essendo ora un villaggio della
tà che attaccarono gì' israeliti quan- Turchia asiatica in Siria, chiamato
do ebbero passato il Giordano, da Rah , Raha Ridia. Quivi fu il
cui era distante circa olto miglia ,
fonte che Eliseo rendette dolce ;

fondata in campo vasto e coronala quivi Gesù Cristo restituì la vista


di colli ; ma GiosefFo la colloca al a due ciechi, e quivi Zaccheo per
piede d' un monte. Giosuè capitano meglio vederlo ascese sull'albero
e duce dell'esercito israelitico, selle del sicomoro, e poscia fu onorato
90 GER GER
dalla divina presenza in sua casa, ventura Arias della diocesi di Me-
che s. Elena convelli in chiesa. rida, della quale lo fece sufFraga-

Nella latina dominazione vi fio- neo. Dipoi lo stesso prelato dal re-
rirono tre monisteri di religiosi, gnante Pontefice Gregorio XVI,
ed il tempio della calledrale era fu nominato vicario apostolico del
dedicato a s. Gio. Battista. Tra i medesiuìo vescovato.
suoi vescovi si conoscono Gennaro GERMA o TERMA. Sede ve-
che intervenne al concilio di Nicea, scovile dell'Ellesponto, nell'esarcato

Macro che fu secondo concilio


al d'Asia, sotto la metropoli di Cizi-
generale di Costantinopoli del 38 i, co, la cui erezione risale al quin-

Eleuterio che si portò al concilio to secolo, secondo Coramanville, di-

di Diospoli nel 41^5 Giovanni che venendo nel nono arcivescovato o-


sottoscrisse la lettera sinodale a norario. Germa fu interamente ro-
Giovanni di Costantinopoli contro vinata dal terremoto sotto l'impe-
r eretico Severo usurpatore nel ro di Valente. Furono suoi vesco-

5i8 della sede d'Antiochia, Grego- vi, Antonio ucciso dagli eretici nel
rio cheapprovò nel 538 la con- 4^9, Timoteo che lo successe fu
danna di Antimo, e Basilio tra- al concilio di Efeso, Epitinchiano
sferito alla chiesa di Tiberiade al nel 536 fu al concilio di Costanti-
fine dell'ottavo secolo. Quivi tro- nopoli, Teodoro intervenne al set-

vossi al tempo dell'imperatore Ca- timo concilio generale, e Stefano


racalla, nel 217, in una botte, il assistette al concilio in cui fu ri-
quinto esemplare greco del vecchio stabilito Fozio.
lestamenlo che Origene inserì nei GERMANIA, ALEMAGNA o
suoi Essapli. La pianura di Geri- ALLEM AGNA, Deulschland. Gran-
co è fertile in cedri, ed in balsa- de e popolosa regione dell'Europa
mi preziosi ; abbonda di rose che centrale, che occupa una superficie
chiamansi di Gerico, e prima an- di 11,755, 5f6 miglia quadrate
che palme, per cui fu detta Ci-
di d'Alemagna, cioè circa trentadue-
vitas palniarum. Terzi, Siria sa- mila seicento cinquanlatre leghe
cra pag. 262 e seg., ed Oriens quadrate di Francia , fra i gradi
christ. tom. in, p. 654. Gerico, 2 3, 87 longitudine est, e fra 4^
Je ricca , al presente è un titolo e 5^ di latitudine nord. I suoi
vescovile in partibus che si confe- presenti confini sono : al nord il

risce dal sommo Pontefice, sotto il mare del Nord, la Danimarca , ed


patriarcato pure in -partibus di Ge- il Baltico ; all'est la parte occiden-
rusalemme. Pio VI nel concistoro tale della Prussia, il territorio di
del primo giugno 179? fece ve- Cracovia, la Galiizia , l'Ungheria e
scovo di Gerico e suftraganeo di la Croazia militare; al sud l'Italia,

Munster monsignor Gaspare Rlas- il mare Adriatico e la Svizzera;


similiano de' baroni de Droste Vi- all' ovest la Francia ed i Paesi
schering, il quale venendo fatto Bassi. La sua lunghezza è di due-
vescovo di JMunster nel concistoro centoquaranta leghe, e la sua lar-

de' 19 dicembre iSaS da Leone ghezza di duecentoventicinque. Di-


Xll, questi nel concistoro de'3 lu- videsi in molti stati sovrani e in-
glio 1826 dichiarò vescovo di Ge- dipendenti, ma confiederali insieme,
rico in partibus monsignor Bnna- avendo avuto per lo passalo il ti-
GER GEH 91
lolo (l'impero. L'aspetto della Ger- i Carpazi, e all'ovest con le Sude-
mania è sovente variato per la tiche.Queste che separano la Sle-
couiplicazione delle sue montuose Boemia prendono al nord
sia dalla

catene. È montuosa al sud quanto il nome di n)onlagne de'Giganti, e


al nord, offrendo la sua superficie unitamente a quelle della Lusazia,
vaste pianure, macchie e lande, e e rErzgebirge,cougiungono ilBoeh-
nel suo centro fertili valloni ed mischwald che è la prolungazio-
immense foreste. La catena delle ne settentrionale delle montagne
Siidetiche , con le sue diverse ra- della Moravia. Quelle partono dal

mificazioni , divide questo vasto punto in cui le Sudetiche toccano


paese in due parti, l' una setten- la parte orientale della Boemia, di
trionale o inferiore al nord, l' al- maniera che questo paese è per
tra meridionale o superiore. Le intiero accerchialo da sommità che
montagne del mezzo dell'Alemagna si succedono 1' una all' altra senza
fanno paite della catena delle Al- interruzione.
pi, partendo dall'estremità orienta- AH ovest della Boemia comincia il

le del paese dei giigioni, ove ter- Fichtelgebirge, che estendesi al nord
minano le Alpi Pietiche. Quel gran- sino a Thuringerwald, catena vicina
de ciglione clie divide il Tirolo in all' 1 arlz che si abbassa al nord
due prende il nome di Alpi
parti, sino al livello delle pianine, dira-
Tirolesi, diramandosi in due tral- mando
al nord est il Wesergebir-

ci: il più meridionale di essi for- ge Deulschburgerwald. L'Harlz


e il

ma la catena delle Alpi Noriche, comincia al sud con il Wester-


Gamiche e Giulie, le quali dila- wald, che copre l'Assia e Nassau, si-
tate poi all'est ed al sud est si no alla dritta riva del E.eno. Dal-
uniscono alle montagne della Croa- l'altra parte di questo fiume s'in-
zia e Dalmazia. I loro rami co- nalza r Hundsruck che al sud si

prono la Carniola , 1' Istria e la riattacca ai vosgi, montagne della


Carintia andando a congiungersi Francia, ed al nord va a confon-
con le montagne dell'Ungheria. La dersi con le Ardenne. Le ramifica-
seconda ramificazione delle Alpi zioni selleiitrionali del Westerwald
forma al nord il ramo delle Alpi e dell'Hnndsruck racchiudono degli
di Salisburgo, che si prolunga in estinti vulcani trovandosene pur
,

Baviera, ove quasi scomparendo si anco nel Fichtelgebirge. Nel punto


abbassa; al nord-est il ramo delle in cui le Alpi entrano nel Tirolo,
Alpi della Stiria , che estenden- il ramo ch'è all'ovest dell'Inn occu-

dosi in tutta l'Austria , interseca pa sotto il nome di Arlberg tutto


in molti luoghi il corso del Da- il paese sino al lago di Costanza,
nubio, specialmente rotto il no- e coir x\lgan le sue ramificazioni
me di Wienerwald eh' è una por- si prolungano al nord della Bavie-
zione del Rahlembecf. Al nord del ra, terminando in rialti che ri- ,

Danubio la ramificazione la più scontransi presso il Danubio con


orientale, cioè la Jworina che pren- quelli di Rauh-Alp, prolungazione
de in seguito il nome di Kreutz- orientale dello SchA\a^^/^\ nld o
gebirge, giunge al Kloknts; questa Foiesta Neia. Questa catena si e-
catena (he scoi re paiallclaiiìenlc stende al sud siiirt alle sponde del
all'equatore , conuuiica all' est con Beno, prcndiMido allora la fcrma
02 GER GER
di un gomito. Lo SchTrartzwalcl ra Donavescliingen , iti-
vicino a
si prolunga al nord sino allo Spes- comincia ad essere navigabile pres-
sart ai nord- est pel ramo di Vo- so Ulma, passa per Donavert, iVeu-
gels-Gcbirge, con il Wester^ivald. burg, Ingolstadt, E^atisbona, Passa-
Le pili alte cime della Germania via, Lintz, ed a Vienna, e \i rice-
stanno nel ciglione delle Alpi del ve i fiumi Imi
Iller, Lech, Isar,
Tirolo, di Salisburgo e di Stiria, colla Saltza, ed altri; Traun, Ems
molte innalzandosi al di là di mille indi passa per l'Ungheria, dove si
tese al disopra del livello del ma- unisce con gli altri fiumi naviga-
re. Pselle altre catene le piìi alle bili, e di là nella Turchia in
sommità non giungono a più di Bessarabia, dove si divide in vari
seicento cincpianta tese, e per con- rami, e si scarica con varie bocche
seguenza non trovansi vere ghiac- nel mar JXero. 2.° 11 R.eno che
ciaie se non nelle montagne del nasce nella Svizzera, entra nel la-
Tirolo , e del Salisburghese. La go di Costanza, e di là sortendo
maggior parte delle montagne di forma prima i confini fra la Ger-
questa regione è coperta di bo- mania e la Francia, e scorre po-
schi, abbondando di quercie quelle scia soltanto in Geimania, riceven-
del nord, e di piìi quelle del sud. do le acque dei fiumi Meno, Rin-
In molte di esse , e specialmente zig, JVecker, Tauber, Saale, Mosella,

nella Carniola, si trovano parecchie Mosa, ec. Si divide sotto Kleve in


caverne e grotte formate dalla na- due rami, dei quali quello a sini-
tura. Nel regno di WiLitemberg stra prende il nome di Waal, e si
vedesi la caverna detta Nebelloch getta nella Mosa, l'altro si divide
ed Erdloch, e in poca distanza da di bel nuovo in vari rami, che
Blankenburg vi è quella famosa ca- prendono differenti nomi e si get-
verna di Daimiann ove si osservano tano in altre acque. Il ramo che
molte figure rare e belle di sta- ritiene il nome di Reno, si perde
lattiti. Entrammo in qualche det- sotto Leyden, presso Cattwyk nel-
taglio sulle catene dellemontagne la sabbia. 3." Il Weser che si
di Germania, pel riflesso che non forma presso di Minden dalla cou-
essendovi regione in Europa che sia giunzione del fiume Wera e Ful-
composta di tanti e differenti sta- da, passa a Meiningen ed a Bre-
Ij indipendenti,quanto quella di ma, e mette foce nel mare del
Germania , opportuno
ci send)rò nord, i^." L'Elba che scaturisce nel
pei relativi articoli, onde meglio Reisengebirge in Boemia, e lo tra-
conosceriie confini; ed è perciò
i versa dall'est al nordovest, pas-
che altrettanto faremo coi fiumi, sa a Dresda, a Wittemberg, Mag-
altri naturali confini. deburgo ed Amburgo, e riceve nel
Pochi paesi hanno un sì gran suo corso i fiumi I Elster, la l\Iul-

numero di fiumi quanto la Ger- da, la Saala, con venti altri fiumi,
mania, contandosene cinquecento, e non lunge da Amburgo mette fo-
e tra questi sessanta che sono na- ce nel mare del nord. 5. L'Oder
vigabili. I principali e navigabili che nasce nella Moravia settentrio-
del tutto sono: i.° Danubio al-
Il naie, ed è navigabile presso Rati-
tre volle detto Danubius o Ister, bor pei piccoli legni, e presso
litro, che scaturisce nella selva Ne- Breslavia pei grandi ; dopo di a-
GER GER 93
ver passato per Francfort, e tra- PlaAve e Schwerin nel gron du-
versata la Pomerania, si scarica nel cato di INIecklenburg, di Trauu e
mar Baltico per molte bocche. di Ilalstad in Austria; quelli del
Gli altri principali fiumi dopo di nord di Muritz, e R.atze-
Stettiii,

questij sono il Meno che vicino a biug; di Diepholz nell'Annover; di


Magonza si scarica nel Reno; la Cirnitz nella Carniola; quello dol-
Trave che si' getta nel Baltico; ce e salso di Seeburg ; il grande
1' Eyder
e l'Ems che pure si sca- e piccolo di Pomeriana, detti Fri-
ricano nello stesso mare; la \isto- sche-Haf, ed altri ancora. Le sor-
]a che ha la sua origine nella Sle- genti di acque termali e minerali
sia austriaca , traversa la Polonia sono nella Germania numerosissi-
e la Prussia, e sbocca nel mar me, trovandosene in quasi tutti gli
Baltico ; r Adige finalmente che stati ; come pure numerosi li ba-

passa pel Tirolo , e scorre in Ita- gni ed assai rinomati. Più cogniti
lia.11 numero de' canali in Ger- sono tra gli altri in Boemia ba- i

mania non è proporzionato all'e- gni di Carlsbadj Toeplitz, ed Egra


stensione del suolo , o ai bisogni con acque acidule ; nell'alta Austria
del suo commercio. 11 canale il quei d' Ischi, presentemente molto
più antico è quello dei tempi di accreditati ed assai frequentati; nella
Carlo Magno, ma non è ancor fi- Slesia i bagni caldi di Warnibrunn,
nito. Per lo passato la navigazione dettianche di Hirshberg; nel Wùr-
dei gian fiumi eia molto incep- temberg quelli diWildbad; rinoma-
pata a cagione delle tasse eh' esi- ti essendo parimenti quelli di Ems,
gevano i diversi principi dei terri- Bade, Salterà^ di Aquisgrana, e le

torii sui quali scorievano. Ma ai acque acidule di Pyrmont, altre a


nostri giorni il congresso di Vien- tante altre. Il clima nella Germa-
na tolse in gran parte siila tti o- nia è assai vario : nel sud le mon-
stacoli , e stabili che nel caso in tagne e le ghiacciaie rendono l'a-
cui dei fiumi navigabili attraver- ria fredda, ma nelle valli e pianu-
sassero gli stati dei principi diver- re sigode una dolcissima tempe-
si, nominate sarebbeio delle spe- ratura. Nel nord al contrario l'a-
cialicommissioni, onde regolare de- ria è fredda assai, traime i luoghi
finitivamente tuttociò che avesse paludosi che si avvicinano al mare
rapporto alla navigazione o al com- del nord. I terremoti si fanno sen-
mercio. tire di rado, non essendo mai sta-
Molti sono i laghi della Ger- ti dannosi. La Germania è uno
mania, il maggiore de'quali è quel- de' paesi di Europa forse il piìi

lo di Costanza dotto anche Bo- ricco di minerali: vi sono moltis-


densee , che da una parte tocca sime qualità di marmi e di pietre
i confini del gran ducato di Ba- preziose; e l'oro oltre in alcune
den, del WCirtemberg, della Ba- miniere, trovasi nel E.eno, nell'Ey-
viera, e del Vorarlberg, e dall'al- der, ed in qualche altro fiume. Si
tra quello della Svizzera a cui ap- trovano altresì perle di color di
partiene una gran parte. Degni argento e di latte, terre da por-
sono di essere nominati i laghi di cellane, ec.
Cheim, Wurm, Amer Fcder nel , Dalla sola industria commercia-
regno di Baviera; quelli di AVaren, le si può giudicare della potea-
94 CER GER
za (Iella Germania ,
in cui col lozione come confederazione ger-
mezzo tli -ricca nobiltà si dilJ<JiKU; manica, neir /llinannch de Gotha
raI)bon<kinza. Le gueire che la de- patir Uanncc i844> si legge ascen-
soliuonoj tolsero molli coltivatori dere a trenlanove milioni cinque-
alla terra, come il genio degli a- cento ottantamila abitanti. Antica-
bitaiili per le arti meccaniche li mente non si trovavano in questa
alloiìlanò dai travagli campestri; regione né città, né fortezze: erano
tutta volta la coltivazione è florida, soliti gli abitanti fabbricarvi abi-
produce vini eccellenti , le caccie tazioni isolate in luoghi comodi,
sono ricche ed
di selvaggi ti me . che per lo piìi erano capanne co-
avvi tultociò che occorre ai como- perte di paglia, e intonacate di
di della vita. I mari che bagnano loto; le loro piazze trincerate sono
la Germania, i suoi fiumi e laghi più antiche delle città. I romani
somministrano ogni sorla di pesce. furono i piimi ad innalzarvi castel-
I tedeschi debbono al paziente lo- li ;
parte dei germani ne imitò l'e-

ro ingegno, ed al carattere laborio- sempio, e parte difesero le piazze


so i luminosi progressi fatti nelle loro per mezzo di fiumi fosse e ,

arti industriali, di cui molte ebbe- siepi. Siccome contorni del Pteno
i

ro in questo suolo l'origine e l'in- furono per alcuni secoli il campo


cremento hanno essi il vantaggio
: dei conflitti romani, e gli a-
fra i

di godere della mano d' opera a bitanti della Germania, ne segui


modico prezzo; laonde numerose che quivi furono fondate le loro
sono le fìilibiiche di stolFe, porcel- prime città di difesa, come quelle
lane, maioliche, cristalli , specchi, di Magonza, di Treveri Colonia ,

chincaglierie, utensili d'ogni specie, o Bonna. Tra le più antiche piaz-


e persino de' fanciulleschi trastulli. ze fortificate contar si devono E-
Fornisce eziandio la Germania stru- resburg e Sigeburg due fortezze ,

menti di matematica , di fisica, e dei sassoni. In tempi degl'impera-


specialmente di musica. Anche il tori franchi l'abbricaronsi alla ma-
commercio de'iibri è animatissimo, niera gotica monasteri, chiese, ed
e la fiera di Lipsia forse si può altri edifizi, e le montagne e col-
dire la più famosa e ricca in tal line si munirono di castelli. Le
genere. Le città pii^i commercianti guerre cogli unni diedero occasio-
sono Vienna, Amburgo, Lubecca, ne al re Enrico I di piantarvi
Crema, Francfort sul Meno, Cre- città e fortezze, e da quel tempo
slavia, Lipsia, Augusta, Norimber- l'architettura civile e militare si è
ga, Slralsunda, Stettino, ec. perfezionata nella Germania , ove
Sebbene Germania sia stata
la contansi molte città belle, grandi,
pressoché in ogni tempo il teatro ragguardevoli, e ben Se- fortificate.

di guerre, pine fu sempre nume- condo gli romani, i germa-


storici
rosissima d'abitanti. E questo un ni erano grandi, ben formati e ro-
privilegio del quale è debitrice al- busti. Gli occhi azzurri, e le bion-
la salubrità del suo clima, che vi de capigliature li distinguevano da
mantiene il vigore del corpo, ed tutti i popoli meridionali : una
al suo fertile territorio che sommi- porzione di questi originali carat-
stra sussistenze facili a procacciarsi. teristiche ancora esiste. L'ingenui-
In quanto alla presente sua popo- tà ed il coraggio tuttora in essi
GER GER 95
conservansi ; in generale il tedesco sulle sponde del mare del noid, nel-
è grave, riflessivo, laborioso, perse- la Frisia, nella W eslfalia, alta Sas-
verante e franco. Generalmente il sonia, Mecklenburghese, Bian-
nel
linguaggio della poesia, e l'amore deburghese, e nella Pomeriana. La
per le arti belle è coltivato. Sem- lingua slava conta tra suoi nu- i

brando il tedesco nato per la guer- merosi dialetti il polacco, il vende,


ra, i suoi esercizi, i giuochi, e per- il croato, il servi ano, ed altri mol-
fino la musica indicano le sue in- ti. L'italiano si parla sulle frontie-
clinazioni guerriere. La nobiltà ger- re dell' Italia. 11 friuicfse adottato
manica è gelosa delle sue prero- come lingua diplomatica, è altresì
gative, senza essere orgogliosa. Al quella delle corti, e degli alti cir-

presente tutti i cittadini sono li- coli: vuoisi introdotta in Germania


beri, al paro dei contadini, eccet- dopo che le colonie francesi vi e-
tuatone però il Mecklenburghese, e migrarono per le intestine e re-
il paese dell' Holstein. La servitù ligiose discordie della patria loro
vera ancora esiste nella Lusazia. nelle pretese riforme. 11 latino è
Due razze principali esistono in in onore specialmente mila corte
Germania, i germani e gli slavi : imperiale, e nelle classi agiate; si

i primi abitano tutta la parte me- impiega pure in qualche opera di


ridionale ed occidentale, gli slavi erudizione o di scienza. I tedeschi
abitano la estremità orientale del- in generale hanno gran propensio-
la Germania sino all'Elba. Eglino ne e talento per imparare le lin-
si dividono in molli rami, dei qua- gue tanto vive che morte. La let-
li ciascuno parla un particolare dia- teratura germanica formossi quasi
letto. La lingua alemanna è una da se stessa, perchè non trovò na-
delle lingue madri , essendo sue scendo grande appoggio in |3arec-
principali proprietà l' abbondanza chi governi di questo paese, gli
di vocaboli, l'energia e l'espressio- autori celebri del quale tutto de-
ne: grammatica pubblicata da
la vono a loro medesimi, avendo con
Gottsched ne ha ripurgali gli ele- zelo,"pazienza e genio tutto pre-
menti. Dicesi che la lingua tede- paralo da loro e disposto; e quin-
sca derivi dall'antico dialetto teu- di appianando ogni ostacolo, giun-
tonico, che succedette al celtico, sero al maggior perfezionamento.
suddiviso poi in altri dialetti. Le Sprovveduti ne' passali secoli di
due principali lingue però che ora quelle società letterarie, alle quali
pailansi in Germania sono la te- si spetta di porre limite all'entu-
desca e la slava schiavona. La pri- siasmo, trascorsero senza guida né
ma si divide anch'essa in altri due legole, e quindi lunghi e penosi
dialetti, cioè la bassa e l'alta ale- furono i loro travagli, non cono-
manna : questa è la lingua della scendo per leggi, che gli slanci del-
Chiesa, delle scienze, dei tribunali, la loro immaginazione.
e delle più elevate classi della so- Anche la lingua non fu dappri-
cietà, parlandosi nella bassa Sasso- ma coltivata che dai monaci, indi
nia, Turingia, Assia, nelle provin- dai cavalieri, ed in sem-
fine dai

ci e del Reno, in Isvevia, Tirolo, plici cittadini. La pretesa riforma


Baviera, Austria, Boemia, e Slesia. religiosa per le grandi ricerche che
La bassa alemanna si usa iu vece fece onde sostenere e difendere i
96 GÈ K GER
suoi errori, e calunuiare l'illibato mann, Brandis, Zich ; nella biblio-
splendore della Chiesa romana, eb- grafia, Fabrizio, Murr, Harles, Pan-
be per conseguenza qualche pro- zer; nella geografia, Cluverio, Gat-
gresso nelle cognizioni, alterato dal- terer, Busching , Gaspari; nella fi-
le successive micidiali guerre poli- lologia, Ernesti , Schellhorn, Ade-
tiche e religiose ,
per cui 1' epoca lung, Heyne, Herrmann, Schneider,
vera dell' incremento della lettera- Beck; nella storia naturale, Alessan-
tura germanica \iene assegnata
, dro Humboldt insi£rne in osrni scien-
dagli storici alla metà del secolo za, Fischer, Blumembach, Buch ,
decorso. Allora fu la lingua depu- Pallas; nella letteratura, Humboldt
rata, e le arti e le scienze colti- il fratello, Meiners, Schlegel, Collin,
vate con vero successo, e fu so- Winkelmann^ Klop-
E.ode, Nicolai,
prattutto nella metafisica ove si di- stock, Bechmann, Burger, Voos,
stinse lo spirito speculativo dei te- "NVieland Herder, Goethe Zim- , ,

deschi. Coltivarono egualmente con mermann,Gellert, Hagerdorn, Rleist,


molto successo la medicina, l'astro- Meusel, Hormajer , Sultzer, Ger-
nomia, le matematiche, e in gene- stenberg, Meisner , ed altri tanti,
rale le scienze tutte nelle quali dovendosi ricordare pur anco fra
diede la Germania queirimmenso gli uomini famosi di Germania,
numero di uomini celebri, clie lun- Martino Lutero, Melantone, Federi-
go assai sarebbe qui riportare. So- co li il Grande, filosofo e guerriero.
lo nomineremo almeno i principa- Ma disgraziatamente a molti di detti
li. Fiorirono nella giurisprudenza, grandi uomini ad onta della loro
Piilter,Funk, Otto, Leysero, Gund- scienza profonda, gli mancò quel-
ling, Wisenbach Conring, Lau- , la di conoscere l'errore in cui e-
terbac, Struvio, IMlttei'meier, Boeh- rano in punto religioso , e- le ve-
mer, Heineccio, Pulfendorf, llau- lità cattoliche ; o conosciute, per
boldt, Biner, e Savigny; nella me- rispetti umani sacrificarono ad es-
dicina, chirurgia, chimica ed anato- si la propria eterna salute, per cui
mia, Sthal , Hoifmann, Fianck, riempirono le loro opere dei lo-
Ileistero , Rlargraf, Wan-Svieten, ro erronei pensamenti sulla prete-
Sprengel, IVleckel , Soemering, So- sa riforma e non parlarono con
,

dar, Plenck, Otto, llichter, Stork, quella imparzialità, per cui tanto
Stoll, Hu(èland; nella botanica, Pii- applauso oggidì ebbero Giovanni
vino, Wildenoi
Dillenio, Wahl, , Yoigt nella Storia di Papa Gre-
Rohmer Vittmann Ti'evirano
, , ,
gorio VII, e de' suoi contemporanei;
Schwarz, Jaquin ; nella materoali- e Federico Hurter nella Storia
ca e metafisica, Vie- Leibnizio , di Papa Innocenzo III, e de'suoi
])ekind, Walf, Spurzheim, Euleio, contemporanei; non che nell'opera
Mendelson, Kant, Fichte ^ Schoel- intorno alle istituzioni e ai costu-
ling, e Hegel; nella fisica, Baugar- mi della Chiesa nel medio evo, e
ten, Mejer; nella storia, MuUer, particolarmente nel secolo XllI del
liitter,Schmidt, Heeren, Herder, medesimo Hurter.
\oigt, Luden, ec. ; nell' antiquaria, JVclla musica ci die la Germa-
Scopfiin, Rcjero, Riedesel, Eckel, nia, Telemann, Haeudel , Graun,
KolI ; neir astronomia, Copernico ,
Bai;h, Hasse, Gluck, Haydn, Mo-
Iveplero,01bcrs, Herschel,Bode, Holt- zart, Beethoven ; nella pittura e
GER GER 97
disegno , Alberto Durcr , Calker, nasi, i musei, le pubbliche biblio-
Craiiach, Ilolbein, Sandrait, Mcngs, teche, e tutti quegli altri scientifi-
e la Rauffmann ; nella poesia, Zac- ci e letterari istituti di cui essa
caria Hagerdorn, Ramler, Kleist,
, abbonda. Le principali sue univer-
Brentano, Pyrker; nel teatro, Schil- sità ch'erano in numero di tren-

ler, Lessing , Kotzebue , Iffland, tasette, ridotte sono al presente a


Werner; fra gì' intagliatori, Be- venti, e fra queste dodici sono pro-
haim; fra gli incisori in pietre, Pi- testanti, cinque cattoliche, e tre
chler; fra gli scultori, Daenecker ; miste, Le prime stabilite sono a
fra i fabbricatori d' istrumeiiti mu- Eidelberga di Baden, Lipsia di Sas-
sicali 5 Schanz e Biodmann ; fra sonia, Rostock di Mecklemburgo,
i fabbricatori di quelli di fisica Greifswalde di Prussia , Marburg
Reicliembacb; senza tacere fra i d' Assia, Jena di Sassonia, Giesen
benefattori dell'umanità, oltre a di Assia, Kiel di Danimarca, Halle
tanti nomi celebri di Son-
altri, i di Prussia, Gottinga d'Anno ver,
nenfels e di Rumford; rinomati so- Erlangen di Baviera, e Berlino di
no pure Archenwald e Gatterer, i Prussia. Le università cattoliche
creatori della statistica, nella qua- sono a Praga nella Boemiaj Vien-
le scienza i tedeschi si sono di- na in Austria, Wurtzburgo o Er-
stinti per la somma loro esattezza. bipoli di Baviera , Landshut di
Fra le tante invenzioni di cui sia- Baviera, e Fi'isburgo di Baden. Le
mo debitori a questa illustre re- miste stanno Tubinga di Wiir-
a
gione, annoverar devesi quella di temberg , Breslavia e Bonna del-
Gio. Guttemberg oriundo di Ma- la Prussia. Altra celebre università
gonza, che impresse in tavolette di fu da ultimo istituita in Monaco
legno caratteri invece di figure, capitale della Baviera, ed è catto-
sullo studio delle quali Panfilo Ca- lica.

staldi italiano di Feltre, giurecon- Nella Germania in troppo nu-


sulto e poeta, sostituì i caratteri mero furon ben anche celebri nel-
mobili stampa agl'immobili
della l'arte militare, e gloriosi sono i no-
calcografici Guttemberg, inven- di mi di tanti illustri capitani e guer-
zione portata a Magonza da Fau- rieri.Innumerabili poi sono nella
sto Comesburgo, che in quella cit- Chiesa cattolica germanica i santi,
tà col Guttemberg diede alla luce beati, e martiri d'ambo i sessi;
il Salterio, primo libro stampato gli arcivescovi, vescovi, ed abbati
con caratteri mobili in legno nel illustri, molti de' quali esercitarono
14517. Altre principali invenzioni eziandio il sovrano potere, oltre i

germaniche sono, quella degli oro- tre elettori ecclesiastici di Magon-


logi, e nel secolo XIII l'applica- za, Treveri, e Colonia; così innu-
zione della polvere da cannone ad merabili sono i monaci, canoni-
uso della guerra. Alla propagazio- ci regolari, religiosi, sacerdoti, teo-
ne de' lumi, ed all'incremento del- logi, canonisti, moralisti che ono-
le scienze ed arti contribuirono rarono grandemente questa rispet-
non poco in Germania, oltre alle tabile nazione, ove pur fiorirono
celebri sue università, le moltipli- numerosi monisteri di monache e
ci scuole, le nobili accademie, le di cauonichesse, come potrà veder-
letterarie società, i collegi, i gia- si tutto ai rispettivi articoli. Cri-
VOL. XXIX.
7
98 GER GER
stiano Brower ci diede: Sulera il- Dapsburgo vescovo di Toul, che
luslriuin et sancloruvi vivorum qui si chiamò Leone IX, venerandolo
Germaniam geslis rebusornantur, la Chiesa per santo. Dopo una lun-

Moguntiae 1616. Alcuni scriltori, ga sede vacante gli successe nel


come il eh. Costantino Hocfler, io55 Gebeardo d' Inspruck vesco-
nell'opera intitolata I Papi tede- vo d'Eichstett, col nome di Vit-
schi, istoria della loro vita ec., in- tore 11. Alla di lui morte nel io57
cominciata a pubblicare in Ratis- fu elevato al pontificato Giuniano
bona nel iSSg, considerando la Federico di Lorena, fatto già car-
Germania secondo l'antica divisio- dinale da s. Leone IX, cui fu im-
ne geografica, dicono che otto so- posto il nome di Stefano, e perciò
no i sommi Pontefici tedeschi, cioè viene appellato Stefano IX detto
Gregorio V, Clemente II, Damaso X. Nel io58 fu eletto Papa Ge-
II, s. Leone IX, Vittore II, Ste- rardo di Borgogna vescovo di Fi-
fano IX, Nicolò II, ed Adriano renze, che chiamossi Nicolò II. Fi-
VI. Il Novaes nella Storia dei nalmente Adriano Fiorenzo di U-
sommi Pontefici da s. Pietro fino trecht in Olanda, fatto cardinale
a Pio VII, ecco quanto scrive su nel i5i7 da Leone X, alla mor-
tali otto Papi. Primieramente in te di questi nel i5ii fu eletto Pa-

Stefano Vili detto IX, eletto l' an- pa, e non volendosi cambiare il
no 939, lo chiama romano, citan- nome si chiamò Adriano VI. Fin
do Pandolfo da Pisa presso il Mu- qui il Novaes, nella vita dei sud-
ratori, Script, rer. Italie, tom. Ili, detti otto Papi. Il Sandini, Vitae
p. 327, ma
educato nella Germa- Ponlificuni Romanorum, nel tom.
nia, citando il Ciacconio, in Fila II, 776, Pontifìcum natio, pone
p,

ec.; e che Martino Polono lo dice tra i Leone IX, Stefano IX,
galli

di nazione tedesco in Chron. p. e Nicolò li, e tra i germani Gre-

337, e così comunemente i critici gorio V, Clemente II sassone, Da-


moderni. Quindi dice che nel 996 maso II, Vittore li, e Adriano
fu creato Papa il cardinal Brunone VI baiavo. Dalle testimonianze
sassone, elevato a tal dignità dal- dei dotti Novaes e Sandini, non
immediato predecessore Giovanni solo si può rilevare quanti furono

XV detto XVI del 985, che pre- i Pontefici di nazione germanica,


se il nome di Gregorio V. Dipoi ma il come gli scrittori li dichiara-
nel 1046 fu fatto Rug-
Pontefice rono per tali a seconda dell'antica di-
gero o Svedero di Mayendorf sas- visione geografica della Germania,
sone, che da cinquant'anni era che poi descriveremo. In quanto
cardinale (dignità che altri nega- poi ai cardinali tedeschi, secondo
no), siccome creato da Gregorio V, i computi del Cardella, Memorie
con assumere il nome di Clemen- storiche de' cardinali, e le ricerche

te II, da altri chiamato il b. Rudi- da me fatte su qualcuno non da


ger di Bamberga di cui era vescovo. lui computato, oltre i sunnomina-
In sua morte gli successe nel 1048 ti sono i seguenti. Arrivando il
Poppo o Poppone bavaro, vescovo Cardella nella storia de' cardinali

di Bressanone, che prese il nome a tutto il pontificato di Benedetto


di Damaso II. A questi fu dato XIV, i posteriori furono egualmcu-
nel 1049 a successore Brunone di te da me aggiunti, e seguendo il
GER GER 99
sistema del Cardella non vi ho
compreso i sei cardinali bavaresi, gli Secolo XIV.
aiUeltanli liamminglii, oltre il vi-
vente Engelberto Sterckx creato i35o. Matteo Corozman o Contz-
cardinale nel i838; così neppure man.
vi sono compresi i quattro cardi- iSyi. Roberto de' conti di (Gine-
nali sassoni, parlandosi di tutti a- vra, antipapa Clemente VII.
gli articoli Baviera, Fiandra, e l38r. Adolfo Nassau.
Sassonia, Quanto ai cardinali di i38i. Arnaldo Ilorne.
altre parti anticamente comprese i38i. Federico Saverdun.
nella regione germanica, se n* par- i38i. Venceslao Segna o Lignitz.
la ai rispettivi articoli, come Boe- i38i. Conone o Simone di Fal-
mia , ed una parte della Sviz- kensteia.
zera che anticamente appartene-
vano alla Germania , oltre altri Secolo XV.
luoghi. Ai seguenti cardinali tede-
schi divisi per secoli, pongo cro- i4o4- Govanni Egidi.
nologicamente l'anno di loro crea- i4ii- Giorgio Roseo.
zione innanzi al nome di ognuno, i43g. Pietro Schomberg oSchowm-
e tutti hanno la loro biografìa in bergh.
questo Dizionario. i44'^- Nicolò di Cusa.
i46o. Weistriach Borcardo o Bro-
Secolo IX. cardc.
1462. Giovanni Aych.
844- Fortunato Amalario. 1477. Giorgio Kesler.
100 GER GER
1
671 Bernardino Gustavo
. Adolfo Le antiche nazioni tedesche che
di Baden. professavano il gentilesimo, aveva-
1686. Sigismondo Kollonitz. no però dei principii di religione
1686. Massimiliano GandolfoKeim- molto più consentanei alla ragione
burg. che i greci ed i romani. Qualche lu-
1686. Guglielmo Furslemberg. me del cristianesimo fu poitato verso
1 700. Gianfìlippo Lambergh. la fine VII da Chiliano
del secolo
vescovo irlandese, da Suidberto ed
Secoxo XVII I. Evvaldo inglesi, e da Roberto di
Wormazia, che fissò la sua sede
1706. Cristiano Augusto de' du- a Salisburgo. La predicazione del
chi di Sassonia-Zeilz. vangelo in Germania continuossi
17 12. Volfango Annibale Schrat- nel secolo Corbiano di
Vili da
tenbach. Chartres, e con successo maggiore
1713. Damiano Ugo de Schonbron da Vinfredo inglese^ ordinato in
Buchain. Roma, come meglio diremo, ve-
1727. Filippo Giuseppe Lodovico scovo de' tedeschi di là del R.eno
Sinzendorf. verso l'anno 723, a cui fu dato
1727. Leopoldo Kollonitz. il nome di Bonifacio. Egli si af-

1737. Giuseppe Domenico Lam- faticò moltissimo per promovere


bergh. insieme con la cristiana religione,
1747. Armando Trojer. anche l'ubbidienza alla Chiesa ro-
1756. Giuseppe Trautsohn. mana, ed alla sua liturgia. Carlo
1756. Francesco Con'ado Casimi- Magno verso l' anno 800, dopo
ro de Rodi. aver fatto la guerra ai sassoni pel
1761. Francesco Cristoforo de corso di trentanni, e averli sog-
Huten. giogati, ebbe la consolazione di ve-
1761. Cristoforo ]Migazzi, derli abbracciare il cristianesimo,
1772. Leopoldo Ernesto Firmiau. massime quando il re loro Wit-
1778. Gio. Enrico Franckenberg. tekindo si fece battezzare. Car-
1778. Giuseppe de Bathyan. lo Magno fondò molti vescovati

1779. Francesco Herzan de Har- e monisteri, generosamente li


e
ras. dotò. Anche Lodovico I il Pio,
1789. Giuseppe Fi'ancesco di Pao- figlio di Carlo Magno, arricchì le

la Aversperg. chiese cattedrali ed i monisteri


con splendide donazioni d' interi
Secolo XIX. paesi, in che fu imitato da altri
principi. La rilassatezza della di-
i8o3. Antonio Teodoro CoUoredo. sciplina ecclesiastica che nei tempi
i8i6. Maria Taddeo Trautmans- di mezzo si era introdotta anche
dorf. in Germania^ precedette al princi-
1816. Francesco Saverio Salm. pio del secolo XVIfamosa pre-
la

1819. Ridolfo Giuseppe Ranieri tesa riforma dell'ambizioso Martino


d' Austria. Lutero, che disgraziatamente fu
1824. Carlo Gaetano Gaysruck. adottata da una parte della nazio-
1841- Federico Giuseppe Schwar- ne, mentre un'altra seguì quella
zeiibcrg. egualmente erronea di Calvino, e
GER GER ioi
ben presto la Germania fu divisa nisti due milioni; gli ussiti, her-
in Ire culti, cioè nella religione nuti ec. venticinquemila; i greci
cattolica, nell'evangelica luterana, quattordicimila; i mennoniti due-
e nell'evangelica riformata o cal- mila cinquecento; gli ebrei cinque-
vinista, divisione introdotta prima centomila, sommando il totale di
dal preliminare trattato di Passa- tale statistica a trenta milioni, no-
via, poi dalla pace t'ormale di re- vecento quarantunmila e cinque-
ligione fatta solennemente in Au- cento abitanti, piìi o meno secon-
gusta, e quindi sancita con alcune do i diversi calcoli.
modificazioni nella pace di West- Il novero degli arcivescovati e
falia l'anno 164B. In processo di vescovati di Germania è riportato
tempo molte sette s' introdusse- all'articolo Diocesi. I principali sta-
ro, e fra queste diverse che non ti, le città arcivescovili e vescovili
aderivano a veruna delle tre no- antiche ed odierne, e tutti i luo-
minate religioni, ma alle quali, ghi in cui fu tenuto anche un so-
ciò non ostante, accordavansi in lo concilio , di questa regione di
alcuni luoghi il libero esercizio del Germania, hanno articoli nel Di-
culto loro. Diconsi le prime quel- zionario, ed in essi naturalmente
le degli hernuti, dei gutelieni, e molto si parla delle cose e della
dei mennoniti: al presente però storia germanica, civile e religiosa,
le sette sono pochissime. Una in- e di tuttociò che vi ha relazione, il
tiera libertà di coscienza, o a me- che forma eziandio argomento di
glio esprimersi, la politica tolleran- altri articoli; laonde in questo accen-
za di religione, nel i8i5 pubbli- neremo compendiosamente i prin-
cossi nel congresso di Vienna, co- cipali tratti della storia germanica.
me una delle prime leggi fonda- In quanto alle missioni cattoliche
mentali della presente confedera- negli stati della confederazione ger-
zione germanica. I cattolici sono manica, primieramente diremo che
pili numerosi negli stati austriaci, Ferdinando Furstemberg vescovo
in Baviera, nei ducati di liaden e di Paderbona e di Munster , che
<liLuxeniburgo, nelle provincie del fioriva nel 1682^ volle che per-
Reno, nel Wiirtemberg, nelle due corressero ogni parte della sua va-
Assie, e nell'Annover. Negli al- sta diocesi due padri della compa-
tri stati i luterani e i calvinisti gnia di Gesìi. Ritraendo da ciò
hanno una assoluta maggioranza. grandi vantaggi spirituali, legò la
All'articolo Europa {^P'edi), notam- rispettabile somma di cinquecento
mo le forme dei diversi governi di mila imperiali pel mantenimento
Germania, e i culti che in ogni di trentasei religiosi della stessa
stato si professano, e quello E- compagnia per la propagazione del-
vangelico lo indicammo pure a la fede nelle parti settentrionali di
quell'articolo. Dividendo quindi Europa, e nelle parti orientali del-
gli abitanti della Germania secon- l'Asia. Questa è l'origine della fon-
do i loro culti e professioni reli- dazione Ferdinandea, da cui alme-
giose, giusta i più recenti calcoli, no in parte trovano da inantenersi
sono i cattolici quindici milioni i missionari del settentrione della
aovecenlomila; i luterani dodici Germania; nel 1802 fu risoluto
milioni cinquecenlomila; i calvi- che tutti i fruiti di quel cospicuo
102 GER GER
capitale fossero impiegali unica- dove avvengono frequenti conver-
mente per le missioni settentriona- sioni. Nel distretto di Lubecca ev-

li. Esiste in Roma il celebre Col- vi una cappella con più di due-
legio Germanico [Vedi), istituito cento cinquanta comunicanti, ed al-
in da s. Ignazio e da
principio tri in più
luoghi del granducato
Giulio 111 , confermato ed arric- di Mecklemburgo-Strelitz , e nei
chito da Gregorio XII 1, a vantag- ducati di Holstein e Lauenburgo.
gio dei paesi settentrionali germa- I missionari del distretto visitano
nici, al quale collegio poco dopo i cattolici di Lutin, città del gran-
unì r Ungarico dal medesimo Pa- ducato di Oldemburgo, ove esiste
pa fondato. Si trovano in Germa- un oratorio. In Brema vi è una
nia tre vicariati apostolici, dipen- chiesa ed una scuola cattolica. A.
denti come le missioni dalla car- questa missione sono annessi vari
dinalizia congregazione di propa- paesi del vicino regno d' Annover,
ganda fide, nel di cui Collegio Ur- <h1 inoltre Hamstede , Vegesack
bano (Fedi), talvolta viene am- Bremerhafen, Brinkum, Lillenlhal,
messo per alunno qualche tedesco. Bremerike, e Rlosterleven: il nu-
i vicariati sono in Osnabiuck, in mero di comunicanti supera i due-
Dresda, e nei ducati Anhaltini. mila. In Schwerin capitale del gran
Il Osna-
vicariato apostolico di ducato di Mecklemburgo - Schwe-
Lruck che prima Pa- esisteva in rin, vi è una chiesa , una scuola
derbona, è ora stabilito in Osna- cattolica e duecento cinquanta co-
bruck. Al presente monsignor Car- municanti ; i missionari visitano i

lo Antonio Lupke, fatto dal re- cattolici alla distanza di molte mi-
gnante Gregorio XVI vescovo di glia dalla città,come anche la cit-
Antedona in parlibus, a' 26 feb- tà di Butzow che ha venti comu-
braio 1841, è amministratore apo- nicanti, e Rostoch che ne ha qua-
diocesi di Osnabruck,
stolico della ranta. In Ludwigslust vi è una
non che prò- vicario apostolico del missione che si estende alla città
vicariato apostolico delle missioni di Grabow, Newstadt, Parchim,
settentrionali. La popolazione cat- Domitz, ec. : vi è una bella chiesa
tolica delregno di Anno ver di cir- fondata a spese del fu granduca
ca duecento diecisette mila, nella Federico Francesco, e vi sono set-
maggior parte ritrovasi nella pro- tantacinque comunicanti. Antica-
vincia d' Osnabruck. Le missioni mente dipendevano dal vicario a-
appartenenti di presente al vica- postolico delle missioni del nord
riato sono Amburgo, Altona, Gluk- della Germania le missioni ancora
stadt, Lubecca, Bjema, SchAverin, situate nel regno di Prussia ; ma
Ludwigslust, e le altie della Da- nel 821, per una convenzione tra
1

nimarca. Nel distretto della citlìi la santa Sede ed il re di Prussia,


di Amburgo la popolazione catto- esse furono unite alla diocesi di
lica è di tremila individui ; vi è Breslavia, per cui ne faremo breve
una chiesa ed una scuola cattoli- menzione. I luoghi delle missioni
ca. Sonovi de* cattolici ne' sobbor- di Biandeburgo erano Berlino ,
ghi di s. Paolo e di s. Giorgio, Postdam, Spandau, Francfort sul-
nelle città di Dergedorf e Yienan- r Oder, Magdeburgo ed Halla, eoa
den^ e nel baliaggio di Ritzebutel, sci chiese, con ventiquattro mila
GER GER io3
settecento cattolici. I luoghi del- avanti l'arcivescovo di Parigi; al
le missioni della Pomeriaua, sono quale duca morto senza successore
Stransulda, Starrgarda,Stetlino, Cos- nel i83o, subentrò il fratello pro-
lin ; vi sono cinque chiese o cap- testante, che si mostra favorevole
pelle, un ospedale, con due mila ai cattolici. Leone XII al duca Fe-
trecento sessanta cattolici. derico inviò l'ordine di Cristo eoa
Il vicariato apostolico di Dresda croce gioiellala; ed il regnante Gre-
nella Sassonia, comprende tutto il gorio XVI nel soggiorno che ha
regno di Sassonia, meno l'alta Lu- fatto in Roma la serenissima e piis-
sazia eh' è soggetta al decano di sima duchessa gli ha dato contras-
Budissina. Si estende anche al gran- segni del suo paterno affetto e sti-
ducato Saxen- Weimar, e ad Al-
di ma ; e mentre la duchessa era a
temburgo con trentamila cento
, villeggiare in Frascati nella villa
quattro cattolici. In Dresda i catto- Montalto, ora del collegio Urbano,
lici sono cinquemila, e vi hanno l'onorò il Papa di visita in recarsi
due chiese, in Lipsia vi sono sei- a' i4 ot-
all'eremo de' camaldolesi,
cento cattolici, in Hubertsburg tren- tobre i83i. La Lusazia inferiore,
ta, in Annaburg cento, alcuni in ed una gran parte della superiore
Freyberg, e nel ducato di Altem- appartiene alla Prussia la Lusa- :

burg. Ultimamente ne fu eletto zia fece parte del vescovato di


vicario apostolico monsignor Fran- Misnia, ma questo essendo dive-
cesco Lorenzo Mauvermann, cano- nuto luterano, la chiesa di Budis-
nico di Budissina che risiede in sina capitale della Lusazia, ove fi-

Dresda. La famiglia reale di Sas- no dal 121 3 era stata eretta una
sonia professa la religione cattoli- collegiata di dieci canonici il de- ,

ca, a cui ritoinò


1697. fino dal cano de' quali era superiore eccle-
11 vicariato apostolico di Anhalt, siaslico di tutta la Lusazia, restò
comprende i ducati di Anhalt-Coe- sempre attaccata alla religione cat-
then, Anhalt-Dessau, e di Anhalt- tolica. La santa Sede gli conferì
Bernburg. Monsignor nunzio apo- l'autorità e giurisdizione spirituale,
stolico di Baviera è incaricato del- la quale ancora conserva , ed il

la amministrazione spirituale del decano eletto dal capitolo, è per


vicariato. I luoghi della missione lo più insignito del carattere ve-
sono, Coethen ove è una parroc- scovile. Risiede conin Budissina
chia eretta da Leone XI f, ed as- tre canonici, gli altri servono le
sistita da' gesuiti, due chiese, una parrocchie in Neocelia vi sono
:

scuola, ed un ospedale servito dai due chiese e duemila cattolici.


,

religiosi di s. Giovanni di Dio; Nel granducato di Baden i catto-


Dessau che ha venticinque cattoli- lici ascendono ad ottocentocinquan-

ci e Zerbst e Bernburg che ne


; taduemila ottocento ventiquattro.
hanno cinquanta. 11 duca Federico Vi è l'arcivescovato di Friburgo
Ferdinando di Anhalt- Coethen, col- che ha tre chiese cattoliche, tre
la sua consorte Giulia contessa di conventi, due ospedali, un ospizio
Braudeburgo sorella del re di Prus- per gli esposti ed un monte di
,

sia, nel 1825 abbracciarono la re- pietà. Warmbac è residenza di un


ligione cattolica dopo aver a' 24 parroco. Nel regno di Wiirtemberg
ottobre abiurato il protestantismo i cattolici ascendono a cinquecento
io4 GER GER
dodicimila trecento trentatre. In console generale residente,la Sas-
Stuttgard una chiesa cattoli-
vi è sonia un agente regio residente, e
ca j come anche in Rottemburgo ,
il re di Wiirtemberg un console
Gravenek, e Lomberg in R^ottem- : per tutto lo stato pontificio resi-
burgo risiede vm vescovo titolare, dente.La santa Sede poi tiene in
dappoiché anche il reame di Wilr- Germania due prelati nunzi apo-
temberg ha il suo vescovato nel- stolici con carattei'e arcivescovile
la città di Rottemburgo, eretto da cioè in "Vienna ed in IMonaco; di
Pio VII colla bolla Provida so- che si parla ai loro articoli, men-
lersque de' i6 agosto 1821, e da tre a quello di Colonia si è detto
Leone XII colla bolla Ad Domi- dell'antica nunziatura di Colonia.
nici gregis degli 11 aprile 1827, E noto che i nunzi apostolici han-
mediante le quali vennero in pari no la coudizione e il carattere di
tempo circoscritte ed erette le cin- ambasciatore, e godono la prece-
que sedi vescovili, che formano la denza sugli altri ambasciatori, sen-
così detta provincia ecclesiastica i^^'- za eccezione alcuna. Nel concresso di
perioris Rheni: queste sedie sono Vienna fu confermata la precedenza
quelle di Rottemburgo nel detto de' nunzi, e fu stabilito che nei luo-
regno di Wiirtemberg, di Magon- ghi ove interviene il corpo diplo^
za nel gi-anducato di Assia-Darm- matico, inclusivamente alle funzio-
stadt, di Limburgo nel ducato di ni che celebra od assiste il Papa,
Nassau, di Fulda nell'Assia eletto- ciascun membro del medesimo pren-
rale, e l'arcivescovato di Friburgo da il posto a seconda della data
nel granducato di Baden. Le det- della presentazione delle sue cre-
stampate da C.
te bolle ti'ovansi denziali, senza distinzione alcuna
E. Weiss, nel Corpus j'iiris eccle- tra ministri cattolici, e ministri pro-
siastici cntliolicorum hodierni quod testanti. Di quanto riguarda gli am-
per Germaniam ohtinet , Gissae basciatori imperiali antichi, e l'am-
i833, pag. 186 e 21 5. Queste basciatore d' Austria presso la san-
sono le più recenti notizie sulle ta Sede, se ne tratta ai rispettivi
missioni cattoliche negli stati della articoli o luoghi del Dizionario,
confederazione germanica. Ambasciatori, Ingressi in Roma,
In Roma diversi principi sovra- Udienza, Conclave, ec. ec , ed a
ni di detta confederazione, per gli quest'ultimo articolo è riportata la
affari ecclesiastici , tengono presso descrizione del cerimoniale e pom-
il sommo Pontefice i loro rappre- pa, con cui si portò al conclave
sentanti, cioè r imperatore d' Au- per morie di Leone XII l'odierno
stria vi tiene un ambasciatore il , ambasciatore dell'impero d'Austria,
re di Baviera un inviato straordi- il saggio e religioso conte Rodolfo
nario e ministro plenipotenziario ; di Lutzow, che lo è puie del gran-
il Annover un ministro resi-
re d' duca di Toscana, e della duchessa
dente il re di Prussia un mini-
; di Parma. Inoltre in Roma avvi
stro residente; ed il re di Wiir- il prelato uditore di iota per l'im-
temberg un incaricato d'affari. Al pero austriaco. L'uditorato di rota
presente vaca l'incaricato d'affari tedesco è antichissimo, come si di-
del granduca di Baden. Oltre a rà al relativo articolo, trattandone
xiò in Roma la Prussia ha un il Bernini a pag. 5o, // tribunale
GER GER io5
della s. rota romana, ove pur di- gè e a torme grandissime, e che
ce dell'uditore di rota milanese, per mancanza di alloggi stavano la
al presente non più esistente. La notte a campo aperto stretti in-
Germania ha inoltre in Roma il sieme per il l'reddo, aiutandosi con
Chierico nazionale del sacro col- grandi fuochi.
legio { Vedi). Carlo Bartolomeo Piazza nel-
La nazione germanica ed au- V Eusevologìo romano tratt. II, cap.
striaca ha in Roma 1' imperiale XI, Dello spedale dei teutonici al-
e regia chiesa di s. Maria del- l' Anima, dice che per teutonici
l'Anima, con contiguo ospizio. Teo- s' intendono tutti i popoli soggetti
doro Amydeno, De pietate roma- al sacro romano impero, i quali
na, a pag. IO, ecco come descrive riconoscendo la dignità ed onore
l'origine della chiesa e dello spe- del medesimo impero trasferito dal-
dale. » Hinc omnium nationum l' Germania dalla
oriente nella san-
ad eam concursus, quae propferea ta Sede apostolica, a questa fu-
hospitia iutroduxere nationalia, quo- rono sempre devotissimi, dacché
rum primum honoris caussa sii ricevettero il lume delia fede, e
teulonicorum sive teutonum, Vir- perciò molti abitanti di quelle pro-
ginum sub titulo de Anima dica- vincie costumarono di poitarsi in
tum. Originem habuisse ferunt an- Roma alla visita de' luoghi santi
tiquam satis de anno videlicet 1 35o, con gran fervore e divozione. Ag-
sedente Clemente VI et imperante giunge che sino dal i^oo per be-
Caiolo IV ex caussa jubilaei, a nefìcio de' medesimi popoli germa-
quibusdam hujus nationis homini- ni o teutonici, nello stesso tempo
bus ;
qui cum prole carerent pro- che fu eretto il nobile tempio det-
prias aedes hospitalitati peregrino- to dell' nel rione di Pon-
Anima,
rum qui e provinciis imperio sub- te, un ospedale da Gio-
fu aperto
jectis Romam venirent destina- vanni di Pietro fiammingo, e da
l'unt, templumque licet, non valde Caterina sua moglie per le due
amplum Virgini statuerunt; con- razioni fiamminga e tedesca, do-
ditione apposita, ut iiiibi prò sa- nando a tale eifetto tre loro case,
lute animarum suarum apiid Deum e molto denaro. Crescendo poi la
elTunderenlur, a suscipiendis hospi- divozione di tali popoli pel pio
tibus praeces; et inde Beatae Ma- luogo, nell'ampliazione della chie-
riae de Anima invenit nomen. Le- sa fu anche l'ospedale od ospizio
guntur in codice nationali in eo- accresciuto di fabbrica e di ren-
dem ospitio asservato. Collata plu- dite,massime per la generosità di
rium teutonum quorum no- stipe, Teodoro Hiem paderbonese, cano-
nnina Henricus Marwede de anno nico della cattedrale di Maestricht,
i463 in pracfatum codicem retu- il quale però volle che lo spedale
lit , sensim hospitium escrevit ". servisse ancora pei popoli della
In fatti negli autori che scrissero bassa Germania, cioè del Braban-
la storia degli anni santi, si legge te, dell'Olanda, della Zelanda, e
che in quello fatto celebrare da della Gueldria ; pia disposizione
Clemente VI, i tedeschi e gli un- che si dice fatta verso l'anno i5oo.
gheri si portarono a Roma per Il medesimo Piazza nel tratt. Vili,
r indulgenza del giubileo in greg- cap, V delia Confraternita nazio-
io6 GER GER
vale (liiV Anima de teutonici, dice anime forma simbolica di fan-
in
che nell'anno santo del giubileo ciullelti nudi al disotto, ed oranti.

i5go, celebi'ato con fervore da A- Ridolfìno Venuti nella sua Roma


lessandro VI, risvegliossi nella na- moder.ia a pag. 4^0 descrivendo
zione germanica o teutonica il re- la chiesa di s. Mariadell' Anima
ligioso desiderio di erigere nella e l'ospedale de' teutonici, narra che
chiesa di s. Maria dell' Anima , e fu edificata dal suddetto Giovanni,
sotto questa invocazione, ma senza ed ampliata da altri nazionali con
sacchi,una confraternita, la quale pie liinosine, e dedicata alla Beata
nel i5i4 provvide la chiesa di sa- Vergine sotto il titolo dell'Anima,
gre suppellettili, ed altro pel di- per essersi trovato in questo sito
vin culto. Stabilì dodici cappellani un' antica immagine della ss. Ver-
nazionali, il maestro di cappella, gine sedente tra due figure genu-
1' organista , il sagrestano ed un , flesse, rappresentanti con la loro
sufficiente numero di chierici, as- maniera e positura due anime dei
sumendo il governo del contiguo fedeli ; il perchè ne fu scolpita co-
ospedale, in cui si ricevevano na- i pia in marmo, e posta sopra la
zionali bisognosi, che per divozione porta della chiesa, ed altra in pit-
recavansi alla capitale del cristia- tura collocata per quadro nell'al-
nesimo. A questi il dava
sodalizio tare maggiore.
ivi l'alloggio ed il mantenimento E.accoiita ancora il Piazza che
per otto o dieci giorni , e più se- anticamente nella medesima chiesa
condo le circostanze e talvolta a ; furono erette due confraternite sot-
quelli ch'erano bramosi di stabilirsi to il titolo di s. Anna e di s.

in Roma procurava impieghi a


,
Giacomo apostolo, nelle cappelle di
tenore della loro abilità e condi- s. Caterina vergine e martire, e
zione. Se poi erano infermi si oc- di s. Barbara. Dice pure che la
cupava la confraternita della loro principale festa del sodalizio è quel-
guarigione , con esemplare carità la della Natività di Maria che ce-
cristiana. La confraternita assunse lebra solennemente, e che nella do-
per insegna l'aquila imperiale con menica in fra l'ottava del Corpus
due teste, avente in petto l'effigie Domini, con altrettanta pompa ec-
di IMaria Vergine col divin Fi- clesiastica fa la processione col ss.
glio in braccio, e due figure nude Sagramento. Di questa processione
genuflesse lateralmente, con le ma- se ne riportano le particolarità nei
pi giunte e gli occhi rivolti alla Diari di Roma del secolo passato,
Madre di Dio, come rappresentanti ove si legge che il luogo per ove
le anime de' fedeli rivolte a sup- passava era coperto di tende, con
plicarla, acciò le difenda, protegga intervento di cardinali in cappa
ed aiuti nel punto di morte. E qui invitati dall' ambasciatore dell' im-
noteremo che il Panciroli ne' Te- peratore, il quale con toi'cia pre-
sori nascosti di Roma, parlando a cedeva il ss. Sagramento, ch'era
pag. 463 della chiesa ed ospizio di seguito dai cardinali pure con tor-
s. M;uia dell'Anima della nazione cie. 11 Piazza nell'edizione del 1679
tedesca, dice così chiamarsi per una delle Opere pie di Roma, che am-
immagine di marmo della jNIadon- pliate nel 1698 pubblicò col titolo
na che ivi si venerava, con alcune di Eusevologio, a pag. 1 20 pai la
GER GER 107
dello Spedale de' teutonici all' À- tre l'aver fiuto costruire un no-
nima, ed a pag. 574 della Con- bile e splendido mausoleo nella
fraternita dell' Anitna de' teutonici. chiesa di s. Maria dell'Anima di
Il citato Amydenio aggiunge che Roma , ricco di superbe scoltu-
il cardinal Willelmo o Guglielmo re ed opere di rilievo, gettata a
Enchenvoer d'Utrecht " priori tem- terra l'antica chiesa, ne fabbricò
pio solo acquato, alterius capacio- una nuova assai magnifica come

ris, et angustioris formae, ut nnnc si vede di presente, ed a cui dont»


videmus, construendi auctor t'uit la casa nella quale egli medesimo
cui inscriptio : abitava, con alcune altre convicine.
Nella Descrizione del viaggio di A-
TEMPLUM BEATAE MARIAE DE ANIMA driano VI dalla Spagna fino a
HOSPITAUS TEUTONICORUM. MDXIIII. Roma, di Biagio Ortiz suo fami-
gliare , si descrivono le gesta di
Domum deinde quam habitahat, questo cardinale chiamato anche
nec non alias adjacentes e qnibus Incfort , ed Enckenvoirtio come
quotannis non spernendus redit
,
dicemmo alla sua biografia, già
census ; hospitio et ecclesiae testa- agente in Roma del cardinal A-
mento addixit; ac in ea ut ex se- driano prima che divenisse Papa,
pulchri inscriptione humari voluit", ed al quale portò da parte di Leo-
che riporta a pag. 2 1 , leggendosi ne X
il cappello carduializio nella

nella seguente quella che pose ad Spagna. Fu pure procuratore in


Adriano VI nella delta chiesa al Roma dell' imperatore Carlo V ,

monumento marmoreo da lui e- concorrendo questi colle di lui i-

rettogli per gratitudine. Quindi mezzo del conte di


stanze, fatte a
continua l' Amydenio a dire, quan- Cabra oratore cesareo ad Adriano
to il cardinale fu magnifico con VI, a crearlo cardinale tre giorni
la chiesa ed ospizio a vantaggio prima di morire. L'annotatore del-
degli abitanti della Germania infe- rOrtiz riporta 1' iscrizione posta ai
riore e superiore, e del luogo e sepolcri Adriano VI, e del car-
di
casa separata ove si alloggiavano dinale nella chiesa dell' Anima, in
ed alimentavano le donne di tal cui dopo alcun tempo fu traspor-
nazione, figlie o mogli de'tedeschi tato dalla basilica vaticana il pon-
ivi ricettati ; che molti imitarono il tificio cadavere nel i53o. Diversi
cardinale nell'accrescere le rendite scrittori notarono avere Adriano
della chiesa e dell'ospedale, al go- VI riedificato ed abbellito la chie-
verno di cui fu posta una compa- sa dell'Anima , fra' quali Fioravan-
gnia di dodici o quattordici nazio- te Martinello, nella sua Roma ex
nali, per regolarne l'amministrazio- elhnica sacra, pubblicata nel i653,
ne, e l'esercizio dell' ospitalità pei nel c[ual tempo 1' ospedale era al
poveri tedeschi; e che gl'inservien- dir suo in notandolo
decadenza ,

ti al divin culto stabi lironsi ad nu- a p. 337, nella categoria De teni-


tum congregationis , onde potersi plis sanctorum ohsok-iisj a p. 182
ri movere per qualche ragionevo- riporta un epitaffio eretto nella
le causa. chiesa a Clemente II natione ger-
Il Cardella nella biografìa del mano de gente saxonum, da Gio,
cardinale Enchenvoer, dice che ol- Godefredo vescovo di Bambciga,
I o8 G E Pi GER
e legato dell'imperatore Mattia al clie non furono eseguite quando
Pontefice Paolo V, portante l'epo- la bambina ebbe l' acqua partico-
ca del i6i3. Ivi pur si leggono larmente, fece la funzione secondo

due altri epitaffi in versi, collocati ilcostume de'graudi. L'imperatrice


nella medesima chiesa, uno di Gio. venne rappresentata dalla duches-
JJiirckardus d' Argentina maestro sa di Bracciano che vi si recò eoa
delle cerimonie pontificie, morto cinque carrozze, la prima coi ca-
nel 1 5o5, eretto nel iSry; l'al- valli guarniti di fiocchi d'oro, quel-
tro di Michele IMnler d'Offemburg, li delle due seconde con fiocchi
dotto canonico di Bressanone, morto neri. Il cardinale pose al collo del-
nel i479> ^7 novembre. Nelle No- la bambina una ricca croce con la
tizie istoriche dell' oratorio della ss. reliquia del vivifico legno; ed il

Comunione, del p. IMemmi gesuita, cerimoniere diede in nome Pa- del


a p. 2 1 e seg. si legge della mis- pa due medaglie d'oro ed una di
sione fatta nel i6i3 nella chiesa argento alla levatrice ed alla ba-
dell'Anima dai gesuiti, essendo su- lia, le quali ebbero ciascuna una
periore della chiesa nazionale mon- borsa di monete dalla duchessa.
signor Manderò , e della solenne L'ambasciatore fece dispensare ai
comunione generale fatta con mol- poveri trecento scudi. Nel numero
ta edificazione dal nominato mon- iy8 del citato Diario avvi la de-
signor di Baniborga, ambasciatore scrizione della conclusione dedica-
straordinario per rendere ubbidien- ta al medesimo ambasciatore Ce-
za al Pontefice in nome dell'im- sareo in questa chiesa; e della mes-
peratore Mattia poc' anzi assunto sa solenne ivi cantata da un arci-
al trono. Nei Diari di Roma so- vescovo {>er la Natività della Bea-
no riportate le funzioni fatte in ta Vergine, assistendovi l'amba-
questa chiesa con pompa straordi- sciatore nel presbiterio contornato
naria, e quando fu visitata dai Pon- da quaranta prelati ; altrettanti
tefici, ed il modo come si celebra pielati fecero il simile nel giorno
la onomastica degl'imperato-
festa onomastico dell'imperatore, quan-
ri regnanti.Dai medesimi Diari do r ambasciatore assistè nel pre-
del 17 18, abbiamo analogamente sbiterio alla messa j come leggesi
diverse notizie. Nel numero 52 e nel numero ig.
nell'aggiunta riportasi la relazione numero 18 del Diario di
Nel
del battesimo della figlia del conte Roma dell'anno i832 si raccon-
di Gallas ambasciatore in Roma ta come nella mattina del primo
dell'imperatore Carlo VI, tenuta marzo, nell'imperiale e regia chie-
al sagro fonte dal Papa Clemente sa nazionale austriaca di s. INIaria

XI, e dall'imperatrice. Il cardinal dell' Anima, si celebrò con gran


Albani nipote del Pontefice rappre- pompa di apparato mi solenne
sentò lo zio recandosi alla chiesa rendimento di grazie all'Altissimo,
di s. Maria dell'Anima col corteg- in commemorazione del quarante-
gio di ottantotto prelati. La leva- simo anniversario del glorioso re-
trice colia neonata furono portate gno di Sua Maestà l' imperatore
in nobile sedia. Monsignor Stampa e re apostolico Francesco I; che
nunzio di Firenze, supplendo alle il conte Rodolfo di Lutzow amba-
cerimonie prescritte dalla Chiesa sciatore straordinario della Maestà
GÈ II GER 109
Sua presso la santa Sede, recossi a marmorea iscrizione collocata sul-
tale effetto accompagnato da tutta le pareti dell' ingresso maggiore
la legazione austriaca alla prefata della chiesa, riportata in detto
chiesa, dove pure intervennero di- supplimento, ove sono notati ol-
versi cardinali e prelati non che , tre nomi augusti del Pontefice
i

tutta la romana nobiltà, che per Gregorio XVI, ed imperatore Fer-


titoli e per decorazioni è addetta dinando I regnanti, quello dell'amba-
alla corte Monsignor
d' Austria. sciatore, e dei deputati della congre-
Matte! patriarca d'Antiochia pon- gazione presieduta da monsig. Pie-
tificò r incruento sagrifizio, termi- tro de' Silvestri uditore di rota na-
nato il quale il regnante Pontefi- zionale e reggente della chiesa; e sic-

ce Gregorio XVI giunse in chiesa come tutti i l'istauried abbellimenti


ricevuto dall'ambasciatore, e da furono diretti dal cav. Giuseppe Fa-
monsignor Ruspoli uditore di ro- bris deputato provvisore e fabbricie-
ta. Il Papa pieno di paterno affet- re, venne poscia nominato dal lo-

to verso un si benemerito e pio dato icnperatore cavaliere dell'or-


monarca, assistette al solenne Te dine della corona di ferro. Final-
Deiun che indi fu cantato. Nel mente la chiesa fu riaperta agli
supplimento poi del numero 32 I I aprile col triduo che doveva
del Diario di Roma del i844 si celebraisi per la festa della ss.

narra come avendo questa chiesa Annunziata, e nel terzo giorno fu


per le passate vicende diminuita onorata dal sommo Pontefice, che
la splendidezza de' suoi ornati, Fat- volle assistere al triduo, dopo il

tuale ambasciatore d'Austria conte quale die la benedizione col ss.

Rodolfo di Lutzow, e la congrega- Sagramento il cardinal Patrizi vi-

zione degli imperiali e reali sta- cario di R,oma. Il Papa fu ringrazia-


bilimenti nazionali austriaci in Ro- to dall' ambasciatore e congrega-
ma deliberarono ripararvi. Miglio- zione, esternando la sua piena sod-
rate le cose dell' ospizio, e restau- disfazione per tutto l'operato col
rate le case, vennero ripuliti gli sacro edifizio a maggior decoro
ornati, i marmi, e le colonne del- del divin culto. In quanto al con-
l'esterno ed interno del tempio, cui tiguo ospizio o spedale, in esso tut-
furono aggiunte nuove dipinture. tora si ricevono i pellegrini tede-
Furono altresì coloriti a guisa di schi, i quali se a caso cadono
alabastro i pilastri della nave mag- infermi vengono curati in apposi-
giore, e quelli delle due minori, te stanze, che se fossero cronici
coir adornare le volte di colore si manderebbero negli ospedali
azzurro cosparso di stelle, come si pubblici. Passiamo ora a descrive-
vede usato in varie chiese edifica- re brevemente l'edifizio della chiesa,
te ne' buoni tempi dell'arte. Anche e le sue cose principali.
gli avelli e le tombe ebbero re- La facciata esterna si vuole e-
stauri. Fu inoltre costruita una retta coi disegni di Giuliano da
cantoria nuova, sulla porta prin- Sangallo nel pontificato di Adria-
cipale d'ingresso, con superbo or- no VI, o meglio in quello di Cle-
gano appositamente fabbricato dai mente VII essa : è assai semplice,
celebri fratelli Serassi di Bergamo, con tre porte ornate di pregevo-
e di tutto se ne fa memoria nella li marmi, e colonne di pietre mi-
irò GER GER
hdiie; la sua forma quadra ha tre la sacra Famiglia, di Giulio Roma-
ordini, tutti e tre corinti, e tut- no, che avendo sofferto per le ia-
ti e tre di pilastri. L'architettura uoudazioni del Tevere, fu ritocca-
interna da taluni si crede inco- to dal Saraceni, e poi con mag-
luiuciata dal Bramante, e prose- gior diligenza ristorato. Ai lati di
guita da un tedesco, di cui
poi questo cappellone sono due depo-
s'ignora il nome. Ella ha tre na- siti nobilissimi. Il primo è del Pa-
vi egualmente alte, ripartite da pi- pa Adriano VI d' Utrecht, edifica-
loncini che tirano su fino alla vol- to con disegno di Baldassare Pe-
ta : questisono ornati di
pilouciiii ruzzi; è tutto di marmo, e fu
mezze colonne ben alte, con qual- scolpito dal sanese Michelangelo,
che abbozzo di capitelli le cap- ; e dal fiorentino Nicolò Tribolo.
pelle sono in curvo, di
laterali Consiste in quattro colonnette co-
poco sfondo, ed alte al pari dei rintie; neir intercolunnio maggiore,
piloncini. Questa specie di archi- eh' è nel mezzo, evvi un arco sot-
tettura non gotica, ha unità e to cui giace la statua del Ponte-
grandiosità, ma il santuario è di fice, disteso sopra un' urna fra va-
stile moderno. La prima cappel- ri ornamenti di scultura, ed un
la a destra di chi entra è sa- bassorilievo rappresentante il di
cra a s. Bennone vescovo, bel di- lui solenne ingresso in Roma con
pinto del veneto Carlo Saraceni, formale cavalcata. Negli interco-
il quale vi espresse miracolo del
il lunni minori sono nicchiette pro-
pesce. Nella seconda cappella il fonde, con statuette avanti allu-
quadro dell' altare rappresenta la denti alle virtù che distinsero quel
sacra Famiglia con Anna, ope-
s. Papa: il monumento finisce pira-
ra di Giacinto Gimignani: qui midalmente con statuetta sulla ci-
giace sepoltoil cardinal Gio. Gual- ma. L'altro deposito rirapetto è
tiero Slusio fiammingo, con busto quello innalzato a Carlo Federico
scolpito da Ercole Ferrara; le pit- duca di Julich, Cleves e Bergh,
ture nel di sopra sono alFresclu che morì inR.oma nel iSyS, ove
del bolognese Francesco Grimaldi. erasi portato per l' acquisto delle
La terza cappella del ss. Crocefis- indulgenze dell'anno santo: in esso
so ha delle pitture a fresco con si vedono molte sculture del fiam-

istorie della Beata Veisiine del mingo Egidio da Riviera, e di


Sermoneta. Nella quarta cappella Nicolò d'Arras; il bassorilievo che
vi è la Pietà in marmo bene scol- rimaneva di sopra rappresentante
pita dal fiorentino Nanni di Bac- Gregorio XIII che dà al duca lo
cio Bigio, il quale
avea divisato stocco e il berrettone benedetti,
d' imitar Michelangelo,
quella di fu trasferito nell'andito che mette
Il cappellone dell'altare maggiore alla sagrestia. Vicino alla porta di
fu rinnovato coi disegni di l'aolo questa è il monumento sepolcrale
Posi: la volta è tutta ornata di di Luca Olstenio , celebre lettera-
stucchi messi a oro, con due pit- to olandese, erettogli dal cardinal
ture a fresco di Lodovico Stern, Barberini. Dall' opposto lato, ove al
eseguite ai lati delle finestre so- presente è una memoria sepolcrale,
pra l'altare. Il quadro di esso, a- Gian-Francesco Penni detto il Fatto-
durno di marmi fìni^ ranprescula re vi avea egregiamente dipinto a
GER GER III
fVesco un s. Cristoforo, ed un ro- stri e frontespizio, ed analoga in-
mito entro una grotta con lanter- scrizione con lo stemma gentilizio
na. Indi la prima cappella ha per della famiglia. Nella sagrestia ar-
quadro un Cristo morto colle tre chitettata daPaolo Marucelli vi so-
Marie, con altre pitture e stima- no due quadri con le storie di Maria
bili ornati, il tutto eseguito da a sinistra dell'altare, dipinte dal
Francesco Salviati. Nella seconda Morandi;gli altri due incontro, uno
cappella le storie di s. Barbara, è di Giovanni Bonatti, l'altro è
ed il ritratto del cardinal Enchen- di Egidio Alet di Liegi; l'Assunta
voer sono lavori del fiammingo nella volta fu dipinta a fresco dal
Michele Cockier, il quale con af- Romanelli. Sopra la porta di det-
freschi adornò la seguente cappel- ta sagiestia si legge un'iscrizione
la sacra alla Beata Vergine la : ove si dice che onorarono di loro
Annunziata però fu dipinta da Gi- presenza questa chiesa l' imperatore

rolamo Nanni la Natività e la,


Giuseppe 11, ed il suo fratello Leo-
Circoncisione dal veronese Marco poldo granduca di Toscana poi im-
Antonio Bassetti. Nella quarta ed peratore Leopoldo II. Dalla parte
ultima cappella, il martirio di s. opposta poi havvi un'altra iscri-
Lamberto vescovo di Maestricht è zione che celebra la visita fatta a
opera del Saraceni encomialo; gli questa chiesa dall'imperatore Fran-
affreschi nella volta sono di Gio- cesco I edall'imperati'ice Carolina di
vanni Miei di Anversa; i due piccoli Baviera nel 1^19. Il campanile di

depositi che veggonsi ne' pilastri, il questa chiesa è in forma piramidale,


primo è di Vander d'Anversa, il se- coperto di mattoni diversamente co-
condodi Adriano Uryburch di Aleko- loriti, e collocati a guisa di squam-

nar, belle sculture di Francesco Du- ma di pesce. La chiesa è tuttora


quesnoy detto il Fiammingo. 11 mo- uffiziata da un collegio di cap-
numento innalzato al cardinal An- pellani , ed in alcuni tempi del-
drea d'Austria, posto a lato della l'anno vi si predica in lingua te-
porta maggiore, è opera di Egidio desca.
tla Riviera; all'opposto lato vi è I fiamminghi ebbero già in R.O-
quello del cardinale Enchenvoer, ma chiesa, ospizio ed ospedale, co-
descritto alla sua biografia, bene- me abbiamo detto al voi. XXIV,
merito riedificatore della chiesa, p. 2 38 del Dizionario. Al presen-
leggendosi nell' iscrizione sepolcra- te vi è rimasta la chiesa, possedu-
le, ili Ime aede cujus construea- ta dai belgi, dedicata a s. Giuliano,
dam et ornand. adjutor fuit, etc. mantenendo il luogo pio due letti
Ultimamente dalla pietà filiale del all'ospedale de'benefratelli na- pei
consigliere commendatore Ferdi- zionali infermi, ed inoltre soccor-
nando d'Ohms, è stata posta in re con limosine i pellegrini nazio-
questa chiesa una memoria sepol- nali.

crale al di lui genitore defun- Altro pio stabilimento germani-


to Antonio d'Ohms cavaliere del co in R^oma è quello dell'arcicon-
cesareo ordine Leopoldo, ec,
di fraternita di s. Maria della pietà
consistente in busto di marmo , in Campo santo , esistente presso
ritratto del medesimo, collocato la basilica vaticana, ove era anche
entro un'edicola, ornata di pila- un ospizio per le donne teutoniche
112 GER GER
pellegrine ed inferme. Oltre quan- che la sua compagnia veste di sac-
to dicemmo di questo sodalizio e co nero, usando per insegna l'im-
suc anticlie memorie e cimiterio magine della ìMadouna col figlio
annesso, all' articolo Elemosiniere, morto in braccio. Parla dello ze-
niassime al volume XXI, p. i63 lo con cui ivi si eseguiva il diviu
e seg. del Dizionario, qui aggiun- culto, della solenne processione del

geremo: che la sua chiesa ha bel- Corpus Domini, che faceva dopo
le pitture, dappoiché nell' altare quella del Papa, del seppellire col
maggiore la deposizione della ero- debito funerale gran parte de'po-
ce è di Polidoro da Caravaggio, se veri della regione di Jjorgo o Cil-
pure none opera più antica. Dai la- tà Leonina, ove la chiesa trovasi,
ti quadri grandi con l'istorie della
i
di altre opere di carità esercitate

B. Vergine furono dipinti da Già- dai confrati alemanni, fiamminghi,


corno dflase d'Anversa, il sepolcro e svizzeri della pontificia guardia
del quale con un bellissimo putti- principalmente ; ed anch' egli fa

nodi marmo fu scolpilo dal sud- memoria dell'elemosina del pane


detto Duquesnoy, assai valente in che in quattro mesi dell'anno di-
iscolpire i fanciulli, e si vede dal- stribuivasi alla terza parte de' po-

la parte sinistra. Nella cappella a veri di R.oma, e del pranzo che


manca dell'altare è un quadro del parimenti in questo luogo i Pon-
pistùiese Giacinto Gemignani, che tefici facevano dare ogni giorno a

vi effigiòil martirio di s. Erasmo tredici pellegrini, ed ogni venerdì


vescovo e martire, il di cui piede pane e vino a qualunque povero,
si venera in questa chiesa; in quel- Ma quello eh' è più importante,
la incontro vedesi 1' Epifania, ope- l'Alveri riporta tutte le iscrizioni an-
ra del ferrarese Scarsellino. Il s. che di pii legati esistenti nella chie-

Carlo Borromeo, e la fuga in E- sa e nel cimitero, non che le se-

gitto neir altro altare , sono del polcrali, fra le quali ve ne sono
fiammingo Enrico, ed il s. Giovan- anche in versi, e fa parola del-
iii Kepomuceno sul suo altare è le loro arme; molte di queste i-

pittura di Ignazio Stern. La Con- scrizioni appartengono ad individui


cezione dell'oratorio annesso al militi, uffiziali e capitani della guar-
cimiterio venne colorita da Luigi dia svizzera pontificia, a molti fa-
Garzi. Entro il medesimo cimite- migliari de' Pontefici , agli svizzeri,

rio si vedono in giro le cappelli- belgi, germani, teuto-


fiamminghi,
ne in cui sono dipinte le storie nici, e di qualche altra nazione,
della passione di Gesù Cristo, e come polacchi, spagnuoli, italiani
servono per la divozione della /-Va ec, prelati, ecclesiastici, secolari di

Crucis ( Vedi). Gasparo Alveri, ambo i sessi, e personaggi quali-


Roma in ogni sialo, part. 2, p. ficati, essendovi i precordi del car-
223 e seg., eruditamente tratta del- dinal Andrea d'Austria. Inoltre lo

le antichità della chiesa di s. Ma- Alveri descrive le pitture della

ria della Concezione e della Pie- chiesa, e confuta Camillo Fanucci


tà in Campo santo, già scuola o che scrisse avere la regina di Cipro
collegio de'longobardi , detta anche Carlotta istituita la limosina di
di s. Giustino, finché nel i46o pre- Campo santo, mentre essa solo de-

se il nome che porta ancora. Dice rivo dalla costante e pia liberalità
GER GER ii3
dei Papi verso i poveri, come an- vano i fornari tedeschi a s. An-
cor noi avvertimmo al luogo citato, drea della Valle, e dell'unita con-
INella stessa Ciuà Leonina {Fedi), fraternita di s. Elisabetta : dell' o-
ti furono diverse scuole o ospizi spedale ne tratta nell' Eusevologio
con chiese, come de' franchi, dei a pag. 117 del tratt. II; del so-
sassoni, de' frisoni , de' longobardi dalizio a pag, 44 <^6l tratt. IX; e
ec. , i quali abitavano la contrada di ambedue a pag. i4i e 616
e vi avevano eiette cliiese nazio- delle Opere pie. Egli dunque rac-
nali, che dicemmo parlando
ciò conta, che r università de' fornari
della Chiesa di s. Pietro in Fati- tedeschi fino dal 1487 sotto In-
cano, ed altróve, li Pontefice S. nocenzo VIII fabbricò nel rione di
Leone III, ad istanza di Carlo Ma- s. Eustachio una chiesa dedicata a

gno, in detta regione fabbricò una Dio in onore di s. Elisabetta, vi-


chiesa, nel sito ove alcuni soldati cino a quella di s. Andrea della
avendo combattuto contro i sara- Valle, nella piazza detta di Siena
ceni valorosamente in difesa di dall'antico palazzo de' Piccolomini;
delta basilica, e restando uccisi e quivi eressero uno spedale per
furono sepolti nelle grotte dell'an- benefizio degl' infermi fornari di
tico palazzo di Nerone, onde suf- loro nazione , con dodici letti , e
fragarne le loro anime, e la dedi- celebrando ai 1 luglio solennemen-
cò a Dio in onore di s. Michele te la festa della santa. Lo stesso
arcangelo difensore della Chiesa u- Innocenzo Vili approvò con indul-
nivcrsale. Contiguo olla chiesa i genze e privilegi la confraternita
soldati frisoni vi edificarono un o- che i fornari istituirono senza sac-
spizio, scuola o collegio, dotandolo chi nella per meglio uffi-
chiesa
di molte annue marche di argento ziarla però il sodalizio
: in seguito
perchè si pregasse pei soldati nel- assunse sacco bianco senza raozzet-
la chiesa sepolti , e perchè vi si ta, con lo stemma di s. Elisabet-
alloggiassero i pellegrini , che dal- ta. Il Bernardini che nel 17^4
la Frisia per divoziorie porta vansi pubblicò la Descrizione del nuoi^o
in Pi.oma, per cui la chiesa fu det- ripartimento de' rioni di Roma j
ta ancheMichele arcangelo dei
s. pone la chiesa in quello di Parlo
frisoni, cui poi fu aggiunto il no- ne; ed il Venuti, Roma moderna,
me di s. Magno per le sue reliquie dell'edizione del 1767, in questo
ivi collocate , e portate in Roma modo la descrive. Ov'era prima
dai Carlo Magno. Su
soldati di vm monistero di monachi i forna-
queste reliquie va consultalo il li- ri tedeschi ftdjbricarono la chiesa,
bro intitolato Ada passionis, atquc mentre già in quella di s. Agosti-
translationis 31agni epiacnpi Tia-s. no in un altare dedicato a questo
ìiensi, et marlyris. Della Chiesa dei santo, nella cappella ad essi asse-
ss. Michela e piagno [Vedi], dem- gnata mantenevano un cappellano,
mo un cenno a quell'articolo; così che a tempo del Piazza continua-
al volume II, p. 3o5 del Diziona- vano a tenervi. La chiesa di s. E-
rio parlammo dell'arciconfralernita lisabetta minacciando rovina, in un
elei ss. Sagramento ivi eretta. alla facciata fu rinnovata ed ab-
Il Piazza ci dà le notizie del- licllita dalla medesima università
l' antico ospedale che iu Roma ave- uel iG4^j con vago disegno di Gi-
YOL. XXIX.
ii4 GER GER
roUitno Rainaldi, e cou lie altari. i santi luoghi, e quivi fece edifica-

Nell'altare ^laggiore eiavi per qua- re nel rione Ponte un ospedale di-
dro la Visitazione che fece Maria rimpetto alla chiesa di s. Lucia
Vergine a s. Elisabetta diligente ,
della chiavica, per quei poveri che
dipinto di Cric. Enrico Schenfeld dal suo regno venissero in Roma,
tedesco ; le pitture a fresco nei la- indi lo dotò ed arricchì di molte

ti, e per di fuori l'eseguì France- entrate, dedicandolo a Dio in ono-

sco Cozza. 1 cpiadri de' due altari re di s. Metodio. Fu poi il medesi-


laterali li dipinse Ignazio Stern; mo spedale restaurato da Carlo IV
Alessandro Saluzzi colorì le cose imperatore e re Boemia, il qua-
di

che si vedevano dal cornicione in le nel pontificato di Innocenzo VI

su; Giuseppe Passeri gli evangeli- si portò in Roma nel i355, come
sti negli angoli, e le istorielle di dicemmo all'articolo Boemia, par-
sotto, come ancora quattro santi lando di questo spedale brevemen-
greci; e Stefano Polidori fu il pit- te. In processo di tempo, 1' ospe-
tore del Padre Eterno, e delle al- dale venendo abbandonato, e per-
tre pitture verso la porta. Ma i ciò non essendo più in uso pei
belliquadri della chiesa, e l'ospe- boemi, a cagione delle politiche e
dale perirono nelle vicende repuh- religiose vicende, servì pei poveri
Llicane del fine del passato secolo, pellegrini polacchi, finché fu edifi-

abitando nel contiguo ospizio il cato il loro spedale nazionale, ed


rettore della chiesa, che ne ha cura allora Innocenzo X l'unì allo spe-

per la confraternita. dale de'pellegrini, con la condizio-


Anche i boemi ebbero in Roma ne che le rendite si dovessero re-
un pio stabilimento e ospedale, in- stituire ai boemi, quando avessero
contro s. Lucia della chiavica , sta- voluto ripristinare l' ospedale. Nei

bilito fino dal secolo X, come nar- primi anni del secolo XI, s. Ste-

rano il Fanucci a p. 82 nel suo fano re d'Ungheria venuto a Ro-


Trattalo di tulle le opere pie del- ma a visitare i santi luoghi, eresse

l'alma città di Roma; e l'Amyde- l'ospedale pei suoi sudditi, ora non
nio, De pietate romana p. 34 e più esistente, di cui daremo un cen-
seg. Ecco il Piazza quanto ne scris- no, oltre quanto si disse al voi.

se nell' Eusevologio a p. 83. Nel- XIV, p. 161, all'articolo Ungheria


l'anno 93 1 5 nel pontificato di Ste- {Fedi).
fano VÌI detto Vili, Rorsivoglio Questi sono gli stabilimenti ger-

X duca di Boemia, chiamato pure manici in Roma che esistevano,

Spironco (altri lo chiamano Corsi- od esistono tuttora; degli altii sta-

vorgio, o Borsivoy I ) con la mo- bilimenti di nazioni, che sono com-


glie Lumilla, donna santissima e prese neir odierna o nell' antica

prudentissima, per le persuasioni divisione della Germania se ne


di s. Enrico I imperatore di Ger- tratta ai rispettivi articoli. Inol-

mania si convertì alla religione cat- tre in Roma vi sono i provvigio-


tolica con tutti i suoi sudditi, e fu nati dell'imperiale corte d'Austiia,
battezzalo da Metodio arcivesco-
s. la quale intenta a senqire più
vo di Moravia. Quindi essendo sta- promuovere nei propri sudditi lo

to creato re, portossi in Roma con bludio delle arti belle, tiene in

molli de'suoi vassalli pei' visilaruc detta capitale molti giovani ailisti
GÈ 11 GER ii5
approvvigionali, acciocché attendono dopo aver conquistato la Grecia e
tanto alla pittura, quanto alla scol- l'Italia, paesi doviziosi , non pen-
tura , che all'architettura. Eglino sarono al certo d' impadronirsi di
vengono sceUi negli stati ereditari quelli dei germani, ove l'avidità
austriaci , e nel regno lombardo- loro non trovava in confronto di
veneto , e sono governali da un che soddisfarsi, e quindi non ten-
soprainlendcnte ; i loro studi tro- tarono di avanzarsi in una contra-
vatisi nel Palazzo di Venezia {Ve- da allora generalmente miserabile,
di)^ residenza dell' ambasciata au- di un accesso difficilissimo, irrigata
striaca, ove per lo più espongono da fiumi e riviere, e tutta coper-
le loro opere, acciocché il pubbhco ta di boschi e paludi. Essi non
le vegga. penetrarono dunque nel suo inter-
A maggior intelligenza però dei no, come fatto avevano nell'Asia
cenni storici che riporteremo sul- e temendo suoi popoli i formida-
la Germania premetteremo prima
,
bili, si contentarono d'impadronir-
le notizie suU' antica sua divisio- si di un'estremità della Germania,
ne geografica, e poscia diremo del in qualche rapporto con la Gallia.

suo governamento politico ed ec- Una o due vittorie sui confini del
clesiastico sino all' epoca della ri- paese procurarono il nome di Ger-
voluzione francese. I posteriori av- manico al generale che le avea ri-
venimenti di suddivisioni geogra- portate. Conosciutasi quindi dai ro-
fiche e politiche, e l'istituzione del- mani più tardi della Gallia, e non
la confederazione germanica, come molto perfettaraente ancora, ne de-
da quali stati si compone, lo trat- rivò che loro primi autori par-
i

teremo in fine di quest'articolo. larono della Germania in maniera


Germania è nome comune alla molto inesatta. Si deve a Cesare
Germania propriamente detta, e ad la prima descrizione di essa par- ,

una porzione della Germania bel- lando molto de' suoi abitanti nei
gica. La prima fu anche chiamata di lui commentari. Quantunque
Grande Germania e Germania non nomini in realtà che gli sve-
transrenana, e la seconda Germa- vi, più bellicosi e pos-
ch'erano
i

nia cisrenana. Della Germania pri- senti, convien credere che la de-
ma o superiore poi, e della Germa- scrizione dei loro costumi conve-
nia seconda o inferiore, due pro- nisse a tutti i germani, non che ai
vincie delle Gallie, se ne trattò al- celti, ed ai più antichi abitanti del-
l' articolo Galua. La Germania l'Europa ; mentre i costumi sem-
propriamente detta, o gran Germa- plici, guerrieri e feroci ch'egli di-
nia, era un vasto paese dell'Euro- pinge, furono generali, con la dif-
pa, e posto nel centro , che però ferenza chei germani li conserva-
non ebbe sempre gli stessi limiti, rono più a lungo che i gaulesi e
avendogli gli antichi geografi dato gì' italiani. Lo stesso autore osser-
successivamente più o meno di va che gli svevi amavano di esse-

estensione.Formava la Germania re circondati da vaste solitudini


la maggior parte dell'antica Cel- cosa che si osservò pur anoo pres-
tica, ed aveva almeno due volte so i polacchi ed i russi, i cui pae-
più di estensione che 1' Alemagna, si sono limitati da regioni incolte
o Germania moderna. 1 romani dal lato della Tartaria, Dopo la
iiG GER GER
descrizione , di .Gasare abbiamo fia essi ed i romani. Plinio divise
quella di Stiabone, che visse sotto gli abitanti di Germania in cinque
Augusto e Tiberio, i quali unita- grandi nazioni, cioè i vindeli,glÌQ-
mente a Druso e Germanico ave- gcvoni, gl'istevoni, gli ermioni me-
\ano portato le armi loro verso la diterranei, ed i peucini; ma non
Germania, non combattendo però specifica in quale parte della Germa-
che i soli popoli i quali trovavan- nia abitasse ciascuno de'popoli che
si lungo il Reno, dalla sua imboc- assegna alle divisioni predette. Taci-
catura sino alla sorgente , e non to contemporaneo di Plinio, ma più
oltrepassando la parte occidentale giovane, fu impiegato nella Belgica
dell'Europa sino all' Elba, che ta- sotto Vespasiano. Profittò del van-
gliava la Germania per mezzo. I- taggio del suo posto per procurarsi
gnorandosi perciò al di là di que- delle nozioni suU' interno della Ger-
sto limite la estensione ed i con- mania, e sui costumi dei germani.
fini di questa vasta contrada, non Siccome non si conoscevano anco-
parla che confusamente delle na- ra in quel paese le divisioni poli-
zioni che l'abitavano. Il
diverse tiche, l'autore segna piuttosto quel-
quadro tracciato da Pomponio Me- le della natura o geografiche, come
la ci prova che non se ne aveva- le montagne edi fiumi; quanto a!
no maggiori nozioni né sotto Clau- fisico ne forma un quadro svan-
dio, né sotto Nerone. Egli estende taggioso. Tolomeo fiorito dappoi
all'est la Germania sino alla Sar- scrisse della Germania minutamen-
mazia, e al nord sino all'Oceano; te, con dettagliate divisioni e sud-
dipinge i suoi abitanti come selvag- divisioni parlando del paese in
:

gi e feroci, poco parlando delle lo- generale, dice che i germani non
ro abitazioni. Ciò però non deve possedevano alcuna città, non con-
sorprendere, trattandosi allora di servavano alcun' arte di comodo,
un paese appena conquistato , e non solTiivano che le loro abitazioni
Gonvenendo quindi attenersi ai rac- fossero vicine le une alle altre; che
conti degli abitanti stessi. nell' inverno vivevano sotto terra ,

Plinio posteriormente scrisse le scavandosi delle caverne. Secondo


guerre dei romani in Germania la più facile e più ricevuta opinio-
ma siccome gli era più facile co- ne, la Germania era anticamente
noscere gli avvenimenti accaduti limitata al levante dalla Vistola,
sotto i suoi occhi che, la giusta che la separava dalla Sarmazia
estensione di tutto il paese, e le europea : al sud dal Danubio, che
sue interne divisioni, così quantun- la divideva dalla Vindelicia e dal
que tratti la geografìa della Ger- Norico ; bagnava a po-
il Reno la

mania con maggior metodo ed in- nente, e la distingueva dalla Gal-


telligenza, fece meglio conoscere i lia; il mare detto di Germania, col

popoli che i paesi. Forse gli stessi Baltico , verso il nord.


la limitava
germani non avevano cognizioni Oltre igran fiumi che le ser-
tre
locali che di quelle porzioni di vivano di confini vi si conta an- ,

paese che abitavano. La loro fe- cora il Viadro o Oder, e l' Albis o
rocia, e la barbarie delle loro lin- Elba. Questo paese era abitato da
gue erano di un grande ostacolo un gi-an numero di popoli, tutti
ad ogni specie di comunicazione compresi iu qutsli tre nomi ; iste-
GER GER 117
volli,ermioni e vindeli. Gl'istevoni gran Germania erano la Elvezia,
stavano al mezzodì occidentale, si la Rezia, la Vindelicia, ed il No-
estendevano fra il Reno e l' Elba rico. Dal fin qui detto conviea
dal mare di Germania sino alle conchiudere, che alcun geografo noa
sorgenti del Danubio, e si divide- ci diede una descrizione esatta del-
\ano in altri dodici piccoli popoli, la Germania, per la ragione che i
fra i quali si distinguevano i frisi romani non penetrarono mai nel
o frisoni, i marsi, i sicambri. Gli suo interno. Non riuscendo loro
ermioni erano al mezzodì orientale però di soggiogarla, presero il par-
del Danubio, sino ai vindeli, quali i tito diformarsi una nuova Gei--
occupavano tutta la costa del ma- mania al di qua del Reno, a spe-
re Baltico, e la Chersoneso Cim- se della Belgica. Svetonio nella vi-
brica : anche gli ermioni compren- ta di Tiberio osserva
che questo
devano sotto di essi dodici piccoli principe durante la guerra contro
popoli, i più conosciuti de' quali i germani, ne condusse nella Gal-
erano i cherusci , i catti ,
gli ale- lia da circa quarantamila di quelli
manni od alamani, i marcomanni, che gli si arresero, assegnando la
i quadi. I vindeli contenevano ven- dimora loi'o lungo il Reno. L' au-
tuna popolazioni, delle quali le piìi tore stesso asserisce che Augusto
distinte erano quelle degli angli facesse questa operazione, collocan-
od angili, eruli o lemoni, goti o do svevi e sicambri nelle terre vi-
gothì, longobardi, burgundioni o cine al Reno. Perciò i romani die-
burgundi, senoni, sassoni, cimbri e dero il nome di Germania ad un
teutoni. cantone della Gallia, vicino alla
Non deve finalmente ommettersi gran Germania, il solo veramente
anche un' altra divisione generale da essi conquistato; mentre Varo
della Germania, i.' Germania fra avanzatosi un po' troppo nel paese,
il Reno e l'Elba, inter Renum et oggi chiamato Westfalia, vi perì
Albini; 2.' Germania fra l'Elba e con la sua armata. Gli ubii al di
la Vistola, inter Albini et Vista- là del Reno vennero così in odio
lamj 3." Germania australe fra il agli altri popoli della Germania
Reno e il Danubio, Germania Au- per essersi dati ai romanij che do-
stralisj Germania al di là del-
4-* vettero trasmigrare al di qua del
la Vistola, Germania Transvistu- fiume. Ciò non ostante non può
lana; 5.'' Germania al di là del dirsi che le armate romane non
mare e delle isole Germania , soggiogassero anche qualche popolo
Transniarina et Insulae. La divi- il cui paese era in parte al di là
sione antecedente sembra più usi- del Reno, come
nemeti che sta- i

tata presso gli antichi. La Germa- vano nei dintorni di Spira, i van-
nia aveva delle dipendenze verso gioni in vicinanza di Worms , ed
il nord e verso il sud. Gli anti- i tribocci nei contorni di Magon-
chi posero verso il nord gì' inge- za.Siccome però questi popoli era-
\oni, divisi in tre parti principali, no al ponente del Reno, e quindi
come dipendenze della Germania, relativamente alla capitale de' ro-
cioè la Scaudia , la Feniusia, e le mani nella Gallia, così furono posti
isole del Seuo-Godauo. Le Provin- sotto quel governo, congiungeudo-
cie verso il sud dipcudcnli dalla li alla Belgica, dal che uè derivò
ii8 GER GER
che una parie della Belgica unita presi sotto il nome di Germania.
ad una estremità della gran Ger- Tale fu lo stato politico sino al
mania, assunse pui' essa il nome secolo corrente , e deve avvertirsi
di Germania^ e fu divisa in Ger- che erano diverse limitazioni
vi

mania superiore ed inferiore; lo di paesi, o posti in un circolo, e


che rende viej)più dimostrato che da altro dipendenti, o aventi se-
la Germania non ebbe sempre gli parata amministrazione o godenti ,

stessi confini, né comprese nel suo di speciali privilegi. Dopo che la


seno gli stessi popoli. I romani dignità imperiale si stabilì nell'au-
pertanto nella loro Germania non gusta casa d'Austria, la storia ale-
vi compresero la parte al sud del manna o germanica si confuse con
Danubio, che corrisponde all'antica l'austriaca, laonde il più conside-
f^indelicia, Noricum, Pannonìa e rabile fra i principi componenti i
Baetia : essi la divisero in tre par- nove circoli era l' imperatore di
ti, cioè quella fra il Reno ed il tal famiglia. Finché non veniva
Weser, abitata dai frisoni, cauchi, coronato dal Pontefice chiamavasi
sicambri , franchi, ed alemanni; re de' romani, ma in seguito sen-
quella fra il Weser e l'Elba, abi- za tale solennità portarono il no-
tata dai catti, semnoni, ermunde- me d' imperatori gli eletti a tal
ri, boiani, quadi e marcomanni e ; sublime grado. La residenza ordi-
quella fra l'Elba e la Vistola, abi- naria dell' imperatore fu ognora in
tata dai teutoni, angli, sassoni, Vienna, capitale del circolo d'Au-
borgognoni e longobardi. Da tut- stria.I vescovi che non erano prin-

tociò si conosce chiaramente, che cipi dell' impero venivano quasi


la moderna Alemagna o Germania tutti nominati dall'imperatore. Pos-
è più ristretta dell'antica. sedeva egli altresì la Boemia e
In quanto al governa mento po- l'Ungheria, ed oltre l'autorità par-
litico ed ecclesiastico della Germa- ticolare sugli stati a lui apparte-
nia, e per rendere l'amministrazio- nenti, ne aveva una generale sui
ne più facile in tutto l'impeio, nove circoli ; per mezzo quindi del-
la Germania "venne composta di le diete , eh' egli presiedeva e di
due sorte di stati, gli uni che di- cui aveva il diritto di fare osser-
pendevano dall'impero, gli altri che vare le risoluzioni giusta le costi-
n'erano indipendenti. Quelli che di- tuzioni dell' impero, eiane egli il
pendevano furono compresi in no- capo tanto in guerra che in pace.
\e comunità o provincie, cui fu Dopo l'imperatore venivano prin- i

dato il nome di circoli, cioè l'Au- : cipi Elettori del sacro romano im-
stria, la Baviera, e la Svevia a pero {^Vedi), tre de' quali erano ec-
mezzodì; la Franconia, l'Alto Re- clesiastici. A questi aggiungansi
no, ed il Basso Reno nel mezzo; molti arcivescovi, vescovi, abbati,
la Westfalia, l'Alta Sassonia, e la abbadesse, principi, duchi, langra-
Bassa Sassonia a settentrione. Gli vi, conti, marchesi ed
ch'e- altri,
statiche non dipendevano dall'im- rano sovrani in casa loro e che ,

pero, e non appartenenti quindi ad ciascuno di essi aveva diritto di


alcun ciicolo, erano la Boemia, la mandar deputali alle diete. Oltre
Svizzera, ed i Paesi Bassi, prote- i suddetti stati secolari ed eccle-
stanti e cattolici, benché tutti com- biaslici compresi nei nove circoli,
GER GER 119
cianvi aiiclie sessantatre città im- li per adempire le funzioni epi-
periali che fijimavano altrettan- scopali , ne riunirono il dominio
te repubbliche, ohre quelle città e le rendite ai propri stati ; ciò
che in vari tempi si sottiassero che fu sancito nella pace di Alun-
dall' impero, ed erano in numero ster o Osnabruck nel 164H, ad on-
di ottantasettc: esse formarono in- ta dell'alta disapprovazione e ripro-

di propri territorii indipendenti ,


vazione d' Innocenzo X. Così non
o passarono sotto il dominio di vi furono più prelati nelle provin-

altri principi. V. PIi. Kinpschild, cie di Brema e di RIagdeburgo;


Traclalus polìtico - liistorico-juridi- Colonia e IMagonza non conserva-
ciis de cìvitaluni iniperìaliiun jiirì- rono che una parte dei loro suP-
bus et privilegiisj Argentoiati 1740. fi aganei ; Salisburgo e Treveri ten-
Godevano queste di tutte le loro nero lutti i loro. Le prelature che
imoiunità e dei loro privilegi, e restarono in Germania, e ch'erano
non dipendevano per nulla dai principali dell' impero, furono elet-
principi nel territorio de' quali e- tive per capitoli, e quando na-
i

rano esse situale. Tutti questi di- scevano dei dispareri, la nomina
versi stati, il cui numeio ammon- era devoluta al Papa. Vi s\ nomi-
tava a trecento circa, erano riu- navano spesse volte de' principi, i

niti per gl'interessi generali sotto quali non cercavano di averne che
un capo elettivo, che portava il gli onori e le rendite, senza mai
titolo d' imperatore di Germania essere investiti del carattere epi-

come si è detto. scopale, almeno per l'ordinario ; e


I nove circoli furono divisi Cmo sul fine del passato secolo, e sul
al secolo XVI ,
per lo spirituale, principio del presente ve ne furo-
in Provincie ecclesiastiche, sotto le no alcuni che n'ebbero fino a sei,

metropoli di Magonza Treveri, , sì arcivescovati che vescovati ; al-


Colonia, Salisburgo, Drema e Mag- tri li possederono lungo tempo,
deburgo, le quali avevano sotto di senza neppure essere sacerdoti. Dis-
esse circa trenta vescovati suffra- impegnavano le loro funzioni epi-
ganei. Questi prelati oltre l' auto- scopali per mezzo de' vescovi in

rità spirituale su tutti i principali partibus, che essi dichiaravano suf-


delle loro diocesi, avevano altresì fraganei con beneplacito pontificio,
un'autorità temporale sopra un ovvero per mezzo di vicari gene-
determinato dominio di cui ei'ano lali. Quanto agli stati che non ap-
principi, ed aliuni di questi do- partenevano all'impero, vi fu par-
minii furono della estensione di ticolarmente la Boemia, la quale
quelli di qualunque altro principe ebbe i suoi duchi , poscia i suoi
secolare. Ma i principi eretici non re fino all' imperatore Ferdinando
si contentarono di emanciparsi per I, il quale ne sposò l'erede nel
lo spirituale, tanto dai loro pre- iSiG, e ne trasmise così il domi-
lati che dal sommo Pontefice; essi nio agli imperatori di casa d" Au-

trovarono ancora il mezzo d'impa- stria suoi successori. Già abbiamo


dronirsi deltemporale delle diocesi detto al suo articolo che fu Ja

che loro erano le più vicine ne : Boemia convellila alla vera fede
soppressero il titolo ecclesiastico nel secolo X. Gli ussiti ne perver-
ed avendo mandato de' sorveclian- tirono una parte coi loro errori
120 GER GER
in seguito i luterani vi proclama- dominio del re di Spagna : quan-
rono gli erronei principii religiosi to alla religione furono essi divi-
della loro" setta, come anche gli si in protestanti ed in cattolici. I
anabattisti sua capitale e me-
: la Paes- Bassi protestanti furono quel-
tropoli Praga
molto ne dovette li che si chiamarono comunemen-

sofl'rire, unitamente ai suoi vescovi, te Olanda o Provincie-Unite, cli£


in conseguenza delle dissensioni e fu già potente repubblica. Ribel-
delle guerre di religione la no- : lossi r Olanda verso la metà del
mina delle sue prelature restò al- secolo XVI contro il re di Spa-
l' imperatore. gna, abbracciò la pretesa riforma
Anche la Svizzera fu già per la di Calvino, e soppresse la metropo-
maggior parte sotto il dominio del- li di Utrecht ed i vescovati eret-
la casa d' Austria ; ma nei pri- ti dalla santa Sede, massime da
mi anni del secolo XIV , e verso Paolo IV, avendo quindi origine
il 1 3o8 incominciò essa a gover- lo scisma della chiesa di Utrecht
narsi colle proprie leggi ; formò che tuttora Nondimeno
esiste. vi
una repubblica federativa compo- restarono non pochi cattolici, cui
sta di tredici cantoni , senza con- venne accordato il permesso di
tare gli alleati, e molti di essi so- esercitare la loro religione in pri-
no eccellenti cattolici. Gli altri ab- vato, ed i quali talvolta ebbero
bracciarono la sedicente riforma di anche un vescovo titolare col gra-
Zuingho e di Calvino : i vescovi do di vicario apostolico, e di su-
conservarono il loro dominio tem- periore delle missioni di Olanda,
porale, malgrado la diversità di per ordinare i loro sacerdoti e per
religione, e vi erano elettivi. Sul gli affari ecclesiastici. I Paesi Bassi
declinar del secolo XVI li le guer- cattolici restarono alla Spagna do-
re desolarono la Svizzera, finché po la rivoluzione dell'Olanda, e
nel i8o3 essendosi terminate le vi erano molti vescovi sotto la
dispute tra la Francia e l'Austria, metropoli di Malines di nomina
la Svizzera si organizzò in im nuo- regia. In seguito vi fu un gover-
vo governo confederato, composto natore a nome dell' imperatore
di diecinove cantoni, col nome di dopo che ne divenne il sovrano,
repubblica o confederazione elve- il clero fu quasi sempre dotto, il

tica. Kel i8i5 unissi in una no- popolo divoto ed attaccatissimo al-
vella confederazione composta di la religione. Dipoi i Paesi Bassi
ventidue cantoni, il di cui alto austriaci si ribellarono all'impera-
federale fu sanzionato a' 7 agosto, tore Giuseppe II, favoriti dall' O-
indi approvato dal congresso di laiida, indi furono conquistati dal-
Vienna. La santa Sede tiene nella la Francia, e nel i8i4 la contra-
Svizzera uri nunzio apostolico re- da dei Paesi Bassi e del Belgio
sidente a Lucerna, e la confedera- con l'Olanda costituirono un re-
zione elvetica un console generale gno col nome di Paesi Bassi, fin-
in Pioma. ché per la rivoluzione del i83o
I Paesi Bassi, chiamati anche il Belgio si separò dall' Olanda e
Bassa Germania , ebbero i loro costituissi in regno, nella cui capitale
principi fino al principio del XVI Brusselles, come anticamente la san-
secolo; fjuindi passarono sotto il ta Sede, tiene uu nunzio apostoli-
GER GER lai
co, ed il re del Belgio un inviato alemanni furono pur chiamati al-
straordinario e ministro plenipo- Icniani, alaniani, alanibani, ed a-
tenziario in Roma. Il re di Olan- lahani, cenni e calli. Il loro go-

da ritenne il titolo di re de' Pae- verno era monarchico, ebbero mol-


si Rassi, tiene in Roma un invia- ti re, e professarono la stessa re-
to sti'aordinario e ministro pleni- ligione che i germani. I franchi,
potenziario, mentre il Pontefice altro popolo stabilito lungo il Re-
tiene all' Aja capitale del regno no ed all'est di questo fiume,
un incaricato d'affari. essendosi impadroniti nel secolo
quanto ai nomi di Germa-
In quinto de' Paesi Bassi e delle Gal-
nia ed Alemagna, germani ed a- lie , si resero altresì signori nei
lemanni, oltre quanto si è detto ag- due seguenti una
secoli di gran
giungeremo, che Germania nell'an- porzione dell' Alemagna. Fra le na-
tica lingua germana o tedesca, ger- zioni diverse che nei l'emoti tem-
iiian, significa uomo di guerra o pi ad abitar vennero questo pae-
guerriero, e da questo i latini for- se, contansi gli slavi o vandali in

marono i loro vocaboli di genna- principalità, che nel detto secolo


nia, gerniannsj e germani, che egualmente si stabilirono nella par-
passarono poi nelle altre lingue te settentrionale ed orientale del-
derivate dalia latina. Vuoisi anco- l' Alemagna, de'quali ne fanno te-

ra che i germani da loro stessi si stimonianza le località che termi-


sieno cos\ chiamati, e che gar o nano in ilz, wilzen, Ithen o /e-
ger significhi robusto, e man uomo. wtn. 11 nome di tedeschi deriva
Il nome di Alemagna dato in ap- da deutsche o leiilsche, clie significa
presso alla Germania, deriva da thculoni o tentoni, popoli abitatori
un popolo particolare, del quale delle isole nel vicinato de' cimbri,
la pi'ima menzione che si legge e che famoso rendettero il nome
negli antichi storici, non risale se loro avanti l'era cristiana, essendo il

non che al principio del terzo seco- nume Armati sempre


loro Teulono.
lo, cioè al regno di Caracalla; lo e pronti a combattere ognora, ed a
si attribuì primitivamente ad una morire per la conservazione della
riunione di uomini svevi e di al- indipendenza e dei possessi loro,
tre tribù, attirati sulle sponde del essi furono sovente attaccati, qual-

Meno per l' avidità del bottino ; che volta vinti, ma giammai sog-
altri dicono originali alemanni gli gettati del tutto, potendosi vanta-
dai gallesi, che protetti dalle guar- re d'essere stato il solo popolo
nigioni romane andarono ad accan- che non abbia obbedito a sovrani
tonarsi sulle terre che separavano stranieri. I romani non li conob-
l'impero dalla Germania. Si chia- bero, se non quando Giulio Cesa-
marono gli alemanni dcutschf, e il re passò il Reno. Essi fecero sui
loro paese Deuts cidauci, in signifi- germani qualche conquista, ma il
cato di tulli uomini, che indica in loro dominio fu vacillante sempre,
pari tempo e la varia loro origi- né mai annoverar poterono 1' A-
ne e il maschio valore; da
loro lemagna nel numero delle tolte
principio non erano che un grosso loro Provincie.
corpo di armati, e presto diventa- A voler accennare le cose più
rono uo popolo iijniiidubilc j gli auliche lisguardanli le guaie, il
j 17, G ER GER
culto, il governo, e 1 costumi del velile dalla generalità della nazio'
germani, nome generico degli abi- ne, ve n'erano altre venerate nelle
tanli della Germania, essi furono diverse parti del vasto paese. L' i-

sconfitti in due memorabili e san- gnoranza e lo spirito superstizioso


guinose battaglie da Mario ; e paS' era mantenuto in Germania da
sati poscia nella Gallia, Cesare li alcune donne che pretendevano an-
trovò sulla sinistra del Reno, usan- nunziar l'avvenire: si citano tra
do i germani collegarsi insieme le altre Velleda che servi di or-
nelle loro spedizioni, per cui dai namento al trionfo di Vespasiano,
romani furono chiamati fralelli, Grana che vivea sotto Diocleziano,
Jmtres galloruin, coi quali frater- e lethra che fu deificata dai boia-
nizzarono. La prima lega cono- ni, che lei vivente gli eressero un
sciuta dai romani fu quella dei tempio sulle rive del Necker, e le
cimbri e dei teutoni, distrutta da consacrarono le montagne d' Hei-
Mario, e la seconda volta da Ce- delberg. Il sacerdozio era diviso
sare. Ariovisto avea riunito i ger- in grande e piccolo ; e vuoisi che
mani nelle due rive del Pieno. In quando druidi furono cacciati dal-
i

fine la terza da Ie"a fu disfatta le Gallie da Cesare, si ritirassero


o
Druso. I primi germani ebbero in Germania, ove furono divisi in
una religione, un culto, e dei dog- druidi e bardi. Per consultare il

mi, con idee vaghe ed indetermi- destino impiegavano diversi mezzi


nate nei tempi piìi antichi ; dap- superstiziosi e ciarlatanerie.
poi ebbero un determinato culto germani formavano sino d'al-
I

e delle immagini. Intere foreste, lora un corpo composto di diver-


imponenti per la loro oscurità, era- se parti, ma il totale non era re-
no consecrate all'Essere supremo; golare. Il paese dividevasi in città^
il luogo più folto n' era il san- specie di piccoli stati, ciascuno dei
tuario, e serviva di riunione ge- quali comprendeva molti villaggi,
nerale per la nazione, ed inviola- ed aveva un capoluogo. Di que-
bile asilo pel delinquente che vi ste città, le une eleggevano un ca-

si rifuggiva. Allorché in progresso po, le altre erano governate dal-


i germani incominciarono a fab- la nobiltà, altre in fine dalla ge-
bricare in onore dei loro dei, non nerale assemblea della nazione. E-
innalzarono da principio che ca- rano più o meno considerabili, se-
panne, ed loro idoli erano pie-
i condo il numero de' villaggi che
tre o alberi informi. Dis^raziata- le componevano, non avendo cia-

niente i loro sacerdoti, che prese- scun villaggio meno di cento fa-

io sopra di essi un grande ascen- miglie , ognuna delle quali era


dente, e le cui peisone erano in- soggetta al più seniore o vecchio.
\iolabili, non avevano ispirato lo- I vecchi riunendosi formavano una
ro l'orrore pegli umani sagrifizi, piccola assemblea, presieduta dal
V seguendo un costume si
(juindi più avanzato in età, che si chia-
barbaro, ordinariamente sacrifica- mava centenario; questa unione
vano anche prigionieri di guer-
i de' centenari formava l'assemblea
ra.Ciascun giorno della settimana generale, e costituiva principal-
aveva il suo Dio, di cui portava mente la città, di cui le famiglie
il nome. Oltre queste divinità ri- tutte erano in tal modo governa-
GER GER 123
le colle ed usan-
medesime leggi nella città. Quantoche agli schiavi,

ze. Tutte queste città erano sog- si chiamavano lazzi o lazzes, e-


gette ad un governo: presso mar- i rano di due sorte: gli uni aveva-
comanni ed i quadi eravi un no venduta volontariamente la lo-
re; presso gli usipeti, i teuctiri ro libertà, gli altri erano stali

ed i frisoni eravi un consiglio ,


presi per fare la guerra ; ma sic-
composto della nobiltà , e presso come i germani non avevano bi-
gli ubii il popolo era ammesso nel sogno di servi, perchè gli uomini
senato . Questa suprema autorità avevano cura delle armi, e le don-
però, e soprattutto quella dei re, ne dell'interno della casa, così gli
era bilanciata dal potere genera- schiavi erano dispersi sulle terre,
le della nazione. Nelle piccole as- le coltivavano , ne raccoglievano
semblee fi giudicavano gli affari dei ilprodotto, e non lo potevano ab-
particolari, ed i principi avevano bandonare senza la permissione dei
il diritto di presiederle. Nelle as- loro padroni. Tale fu il principio
semblee generali si pronunciava del governo feudale.
sui delitti, e sopra quanto interes- Riguardo alle leggi era probabi-
sava lo stalo. I o duci co-
capi ]e,che in mezzo ad un popolo che
mandavano durante la guerra: il non sapeva scrivere, essere doves-
generale eletto nell'assemblea del- sero molto semplici costumi, e i

la nazione era posto sopra uno le abitudini ne tenevano il luogo.


scudo, e portato all' intorno on- Spesso la loro ferocia si permette-
de farlo riconoscere anche dal- va delle particolari vendette, e i

le città collegate. Siccome il va- delitti che interessavano la nazione


lore sopra tutto decideva di ta- o lefamiglie erano giudicati nel-
le scelta , si disse che fra lo- le pubbliche assemblee. In genera-
ro la nascila faceva i re, e la vir- le s'impiccavano i traditori, e si

tù i capitani; questi ultimi, despo- annegavano i vili; gii altri delitti


ti durante la guerra, fatta la pa- si sconiavano con multe pagabili
ce rientravano nella classe dei in cavalli, bovi, ec, ed il prodotto
semplici cittadini. Questi cittadini o era diviso tra il seniore e la fa-
piuttosto la massa totale della nazio- miglia dell'offeso. La prima virtù,
ne, si divideva in nobili, liberi, li- era tra i germani il coraggio, ma
berti e schiavi. La classe prima, non essendo esso regolato che da
ciicoscritfa nelle famiglie dei capi, false nozioni di giustizia, risguar-
era assai rispettata. I liberi, i qua- davano bene acquistato tuttociò che
li non formavano che una classe potevano procurarsi con la violen-
unitamente ai liberti, componevano za o la forza. E noto che avevano
la milizia, poiché ogni cittadino per armi la lancia, la spada, il ci-
era guerriero. Allorché un giovane miero e la corazza, e lanciavano
aveva il diritto di portare le armi, frecce e giavellotti ; le loro truppe
i suoi parenti lo presentavano al- si dividevano in fanleiia e cavalle-

l'assemblea ed il duce
generale^ ria. Dietro l'esercito stavano sopra

gli dava una ed uno scu-


lancia carri le donne ed fanciulli, che i

do. Da tal momento il suo voto non cessavano di eccitare al com-


era attivo nell'assemblea, ed era l)altimentO con grida reiterate, e
contato come un capo di famiglia le donne curavano le fiorite con
!24 GER GER
parlicolar premura. Dal romani ap- ro creduto avvilirsi mostrando al-
presero i germani a combattere or- cun segno di dolore. S'invitava la
dinatamente , ed a seguire una gioventù ad imitare le virtìi guer-
militare disciplina. I germani per riere dell'estinto, si abbruciavano
lungo tempo non conobbero la pro- con esso il suo cavallo e le sue
prietà delle terre; ogni anno il armi, e s'innalzava al di sopra del
principe loro distribuiva quelle che luogo in cui riposavano le sue ce-
servir dovevano alla sussistenza neri un monticello di terra che si
di ciascuna famiglia. I loro ave- copriva di zolle erbose. Queste a-
ri consistevano
principalmente iu bitudiui e costumi si conservarono
cavalli e bestiame, come bovi, vac- per lungo tempo nell'interno del
che, porci, pecore, capre, galline, paese; ma gli della Ger-
abitanti
oche, anitre, ec. come ai presen- mania inferiore al di qua del Re-
te. 11 cavallo era soprattutto vene- no furono i primi ad abbandonar-
ralo dai ti^deschi come una bestia li, condotti forse a tal cangiamento
sacra, per l'amore che portavano dalla imitazione e dal bisogno.
alla guerra ed alla caccia. IN'iua
paese abbonda tanto di selvaggiu- Cenni storici civili ed ecclesiastici
iiii e d' ogni genere come la Ger- sul regno ed impero di Germa-
mania, per le sue grandi selve e nia^ e delle relazioni d' ambe-
montagne. Gli antichi tedeschi pe- due con la santa Sede.
rò non avendo moneta^ facevano
il commercio col cambio. Lo spo- prime epoche della storia
Sulle
so dava per dote alla moglie un di Germania solo si sa, che nei
paio di bovi, un cavallo bardato, remoti secoli , dopo la nascita
e delle armi; se la moglie era in- di Gesù Cristo, tro varasi la regio-
fedele, il gastigo lo decretava il ma- ne divisa in molti piccoli stali,
rito; per lo piìi i germani non spo- sotto il governo di un capo o prin-
savano vedove; i loro fanciulli an- cipe, il cui potere era assai limi-
davano nudi sino a dodici anni, tato, non avendo un capo comu-
gli altri nelle loro abitazioni stava- ne. Essendosi troppo moltiplicati
no quasi nudi. La loro vita priva- per poter vivere in una terra che
ta era attivissima anche in tempo non coltivavano, molte orde di es-
di pace; semplici negli alimenti, si si sparsero sul territorio romano,
quelli dell'interno del paese non ma ivi poscia furono disfatte. Gli
conoscevano il vino, che molto ne sforzi di Augusto furono vani per
bevevano gli abitanti delle rive del conservarsi la conquista, ed ebbe a
Pieno. Sebbene gelosi della propria piangere le sbaragliate legioni di
libertà, per la passione del giuoco Varo. Le incursioni seguirono fin-
talvolta la perdevano. In genera- ché s' impossessarono della metà
le i germani furono lodati per o- dell'impero . iS'ell' anno 2 34 S''
fepitalita; e le cerimonie funebri alemanni si resero padroni dei
presentavano lo spettacolo singola- forti sulle sponde del Reno, e com-
re delle lagrime tributate dalle misero o"ni sorta di eccessi nel-
donne alla perdita del
morto, e dei le Gallie. Severo marciava con-
cauti di vittoria coi quali lo ono- tro di essi quando fu assassinato
ravano gli uoiniui; perche avrebbe- dai proj)ri soldati. Wassimino, suo
GER GER 1^5
successore, entrò in Germanio, po- seguirono talmente, che giunsero
nendo lutto a ferro e fuoco. Il ad impo''Sessarsi di ciica una metà
progresso della storia dei germani di tale impero.
nei primi secoli del cristianesimo Dopo la rovina dell'impero occi-
non offre che una serie qunsi con- dentale la Germania fu divisa in
tinua di vittorie e di sconfitte, di sei principali nazioni, cioè svcvi o
incursioni fatte da essi sulle terre alemanni , franchi , frisi , sassoni,
dell' impei'o, e di attacchi sofferti turingi e bavari. Intanto i franchi
dai romani. Ciò che sorprender ed borgognoni passando nelle Gal-
i

deve sopra tutto si è la loro estre- lio v' innalzarono il trono dei Me-

ma popolazione, malgrado le soste- rovingi nel ^5i; e gli slavi ed


nute moltissime e sanguinose l)at- i vandali più boreali presero stan-
taglie. non al tempo in
INoa tu se za nel lato orientale dell'Alemagna.
cui Giuliano comandava nelle Gal- Quindi i franchi sotto la condotta
lie, alemanni furono total-
che gli di Clodoveo I re di Francia, sog-
mente però dopo la sua
scacciati ;
giogarono la Gallia, e di\ennero
morte essi fecero qualche altra in- successivamente padroni di altre
cursione nella Gallia e nella Re- nazioni tedesche. Dappoiché Clo-
zia , finché nel 388 si sottomisero doveo I dimorante nella Gallia, e
a Massenzio. Lungo il Danubio ed Sigeberto I re di Austrasia, riu-
il Renoi nelle due Rezie e nella nite avendo le loro truppe, scon-
Norica nel terzo o quarto secolo fissero gli alemanni a Tolbiac col-

incominciossi a spargere la fede la famosa battaglia, in tal mo-


di Gesù Cristo, colla salutifera pre- do solo impedì che gli alemanni-
dicazione del vangelo onde furo- , svevi invadessero ulteriormente la
no stabilite metropoli ecclesiastiche; Gallia ; ma i germani di Alsazia
ma le devastazioni di Attila e di e della Svizzera riconobbero Clo-
altri barbari quasi tutto vi distrus- doveo I per loro sovrano. Altri si

sero nei successivi secoli quinto e rifugiarono nella Piezia e nel No-
sesto. Nell'anno 4^9 con Ermanri- rico , ove Teodorico re d'Italia

co ebbe principio il regno degli sve- permise loro di stabilirsi. Da quel


vi, il quale ebbe undici successori tempo germani non ebbero più
i

sino al 55S. Sotto l'impero di O- re di loro nazione, ed il loro no-


noi io , una colonia di alemanni me estendendosi nella Gerniania
ebbe la permissione di stabilirsi in divenne pei franchi un nome ge-
una parte della Svizzera: in pro- nerico dato a tutti gli abitanti della
gresso altri fra loro si resero pa- Germania, che chiamavano Inaiseli'
droni del paese oggi chiamato Al- land. Fu questo il principio del-
sazia ; questida quelli
secondati l'ingrandimento de'franchi, che di-
stabiliti nell'Elvezia, e da molti venuto sempre maggiore preparò
abitanti della Germania, si spar- la via al novello imperio d' occi-

sero in seguito nella Germania se- dente da un alemanno fondato,


conda, portandovi stragi e morte. che sul franco soglio si assise. Egli
Avendo nel 4?^ Odoacre re degli è il figliuolo di Pipino, il glorioso
eruli fatto terminale in Momillo Carlo Magno , che colle vittorie

Romolo Augustolo l'impero d'occi- riportate sopra i sassoni , teraiinò


dente, le incursioni degeriuani pro- il conquisto delia Germania dive-
126 GER GER
nuta provincia del franco imperio, li della fede, Onde li costrinse a vi-
Prima di venire all'istituzione di vere confuruie alle massime dei
questo,rammenteremo di aver det- viingclo. Alfaticò col sauto vesco-
to, come verso la fine del secolo vo Willibrordo per lo spazio di
VII qualche lume del crisliancsi- tre anni, eguadagnò un gran nu-
mo fu portato in diveise parli del- mero d'anime a Gesù Cristo. Nel-
la Germania dal vescovo irlandese l'uscire dalla Frisia percorse l'As-
Chiliano, da Suidbeito ed Oìvaldo sia, ed una parte della Sassonia,
inglesi, e da s. Roberto vescovo per tutto battezzando i pagani, ed
di Worms o di Wormazia , che alzando chiese cristiane sulle rovine
stabilì la sua sede in Salisburgo; dei templi degl'idoli. Intanto s.
che la predicazione del vangelo Bonifacio informò il Papa dell'esi-
con maggior successo continuossi to di sua missione con una lette-
in Germania nel secolo Vili da ra, e lo consultò sopra parecchie
Corbiano di Chartres, e principal- difficoltàche trovava nell'esercizio
mente da s. Bonifacio poi arcive- del suo San Gregorio
ministero.
scovo di Magonza, chiamato Vapo- II rispose a tutto, si congratulò
stolo della Germania. Il santo ar- vivamente pei felici successi, e lo
dendo di zelo per la gloria di chiamò in Roma. Il servo di Dio
Dio, e per la salute delie anime prontamente ubbidì, couducendovi-
di fare il missionario, onde toglie- si nel 728: allora il Pontefice lo
re dalle tenebre dell'idolatria tan- consacrò vescovo, e gli cand^iò Tan-
ti popoli, ottenne dal suo abbate tico nome di Wmfrido in quello
nel 716 il permesso di promul- di Bonifacio, se pure ciò non aves-
gare il vangelo agi' infedeli della se già fatto. 11 santo fece giuramen-
Frisia, e poscia portatosi in Roma to di mantenere la purità della fe-
dal Papa s. Gregorio II per do- de e l'unità delia Chiesa, e ne lasciò
mandargli l'apostolica benedizione, una copia sulla tomba di s. Pietro
e corrispondenti flicoltà, fu accolto scritta di sua mano. Il Papa gli
paternamente. Il Papa pieno di diede una raccolta di canoni scelti,

stima per lui gli fece grandissimo i quali gli servissero di regola ;

onore, gli accordò ampio potere quindi egli ritornò in Germania


di predicar l'evangelo a tutti pò- i ove fece tutto quello che narrammo
poli idolatri di Alemagna, do-
gli alla sua biografia. Solo qui dire-
nò molte reliquie, e gli consegnò mo ch'essendo salito sulla cattedra
diverse commendatizie pei principi apostolica nel 78 1 s. Gregorio
cristiani a cui s'incontrerebbe lun- III, Bonifacio lo consultò sopra al-

go il viaggio. tri dubbi, ed il Papa consegnò


San Bonifacio partito per la ai suoi deputati un pallio da usar-
Germania, nella Baviera e nella si nella celebrazione dei divini mi-
Turingia esercitò primieramente il steri, e nella consacrazione de'vesco-
suo zelo e le sue apostoliche fati- vi, giacché lo dichiarò arcivescovo
che, battezzandovi gran numero di e primate di tutta I' Alemagna,
persone: e in quei pochi cristiani con ampio potere di fondar ve-
che vi trovò, a cagione del lo- scovati in qualunque luogo gli
ro commercio cogl' idolatri, erano paresse necessario. Nel 788 s. Bo-
spenli pressoché tutti i sentimcn- nificio per la terza volta si recò
GER GER. I2iy

in Roma per venerare le tombe nel 407 dalle scorrerie de' vandali,
de'ss. Apostoli, e per conferire col i vescovati che n'erano dipendenti
Papa intoi'no alle chiese che avea furono tolti a questa metropoli ,

erette. S. Gregorio III gli die con- per essere sottomessi a quella di
trassegni di particolar estimazione, Tre veri. Nel 7^1 la metropoli di
e lo nominò legato della saula Se- INIagonza fu ristabilita, e s. Zac-
de in Germania ove rilornato , caria gli sottomise le sedi vescovi-
Bonifacio fondò i vescovati di Fri- lidi Colonia , Tongres Utrecht, ,

singa e Ratisbona, confermati dal Augusta, Coirà e Costanza, cioè


,

Pontefice nel 789 ,


perchè in Ba- quelle che con autorità apostolica
viera non era vi che il solo ve- erano state erette da s. Bonifacio,
scovato di Passavia. Indi otabiii tre e quelle che innanzi erano già suf-
novelli vescovati, l'uno ad Erfort fraganee alla metropoli di Treveri,
per la Turingia, l'altro a Wurtz- come Strasburgo, Spira, e Vorms;
Jjurgo per la Franconia, il terzo poco appresso Colonia fu elevata
a Baraburgo Pa-
trasferito poi a al grado arcivescovile. Quindi s.
derbona per l' Assia; ne aggiunse un Bonifacio per istillare nel cuore
quarto ad Eichstett pel palatinato dei germani quello dol- spirito di
di Baviera, consacrando Giovanni cezza e di pietà prescritto dal van-
in vescovo di Salisburgo, sede già gelo, chiamò dall'Inghilterra sua
eretta da s. Roberto di Worms. patria, uomini e donne ragguar-
Divenuto nel 741 Pontefice s. devoli perle loro virtù. JXel nu-

Zaccaria, facendo gran conto di s. mero uomini furono


degli santi i

Bonifacio , approvò quanto aveva Wigberto, Burcardo di Wurtzbur-


fatto nella chiesa di Germania, il go, Lullo, e Willibaldo d'Eichstett.
quale ivi celebrò due concili, e Si annoverano fra le donne le san-
presiedette a quello di Soissons, o- te Leobgila, Tecla, Valburga, Ber-
ve coronò il re Pipino il Bi'eve : tigita, e Contiuda, alle quali il san-
questo re nominò s. Bonifacio alla to affidò il governo dei monisleri
sede di IMagonza , ed il Papa nel eh' egli avea fatto edificare nella
75 1 eresse tal chiesa nuovamente Turingia, nella Baviera, e in altri
in metropoli. Stabilitasi nelle Gal- luoghi. Fra le celebri abbazie fon-
lie la religione ciistiana, il gover- date in Germania da s. Bonifacio
no ecclesiastico formossi in genera- nomineremo a cagione d' onore
le sopra il governo civile : il ve- quella di Fulda inoltre egli este-
:

scovo della metropoli civile diven- se l'attivosuo zelo a molte lonta-


ne metropolitano della provincia ne contrade fuori dell' Alemagna,
ecclesiastica, e aveva per suffraga- e dall' Inghilterra fece venire di-
iiei i vescovi delle città che com- versi utili libri. Usò della permis-
ponevano la provincia nell'ordine sione datagli da s. Zaccaria di e-
politico. Così le chiese della pri- leggersi un successore, consagrando
mitiva Germania furono sino dai perciò ai'civescovo di IMagonza s.

primi secoli soggette alla metropoli Lullo, che il Papa Stefano II det-
di Magonza , come si legge nel to III confermò; il quale doveva
Giandidier, Islor. della chiesa di andare a predicare il vangelo a
Strasburgo tom. I, p. 170 e seg. quei popoli d' Alemagna che non
Essendo stata distrutta JMagonza avcano ancora abbracciato la fede.
128 GER GER
Filialmente essendo ncccso del desi- franchi, come porzione óella me-
derio di versare sangue per la fede ,
il desima, ed è perciò cli^ le notizie
portandosi a predicar il vangelo ai di Carlo Magno e de* successori
popoli barbari che abitavano le suoi sono riportate all'articolo Fran-
piìi rimote coste della Frisia, dopo cia, in un a quanto riguarda le
averne convertito un gran nume- cose principali sulla dominazione
ro fu dagli idolatri tagliato a pez- da loro esercitata nella Germania.
2Ì a'5 giugno 755. Le notizie sul- Frattanto il Pontefice s. Leone III
la erezione delle altre chiese ger- nel giorno di Natale dell'anno 800,
maniche, sono riportate ai rispetti- in R.oma nella basilica di s. Pie-
vi articoli, insieme alla propaga- tro solennemente unse e coronò
zione del cristianesimo. imperatore de' romani Carlo Ma-
I successori di Clodoveo I re dei gno, ripristinando così con autori-
franchi, avendo successivamente sog- tà pontificia il sacro romano im-
giogato tutta la Gallia, fecero a pero d'occidente. Fedi Impero, ed
poco a poco altrettanto con le na- iMrERATORE. A maggiore intelligen-
zioni tedesche, di modo che al za qui riporteremo la serie degli
tempo di Carlo Magno, che diven- imperatori e re di Germania sino
ne re l'anno 768, tutta la Germa- ad Ottone l ; e la successiva in
nia era unita sotto un solo scettro progresso della narrazione degli av-
dipendente dalla monarchia dei venimenti.

Carlo Magno imperatore . 800 . . 8i4


Lodovico I il Pio imperatore 8i4 • • 840
Lotario I imperatore < 817 . . 855
Lodovico li imperatore 855 . . 875
Carlo I il Calvo imperatore . , » 875 . .
877
Lodovico \[ Tedesco primo re di Germania. 817 . . 876
Lodovico III il Sassone 876 . . 882
Carlomanno re di Baviera 876 . . 880
Carlo III il Grosso re di Svevia dall' 876,
di tutta la Germania 882 dep. 887 ra. 888
Arnolfo ........,; 887 . .
899
Zventiboldo re di Lorena 895 . . 900
Luigi IV il Fanciullo 899 .911 .

Corrado I .4».» 912- .918


Enrico I V Uccellatore 919 • • 9^6
Ottone I ; . . . 936
re d' Italia 961
imperatore il 2 febbraio ....... 962 . .
975

Le nazioni tedesche ebbero dap- Diete (Fedi), usate dai germani


prima i loro duchi ereditari, e le sino dai tempi remoti. Durante il

loro proprie leggi, ma Carlo Magno suo regno comprendevansi sotto il


gli abolì poscia, governando le prò- nome di Aleraagna tutti i paesi
vincie per mezzo di conti e coni- situati fra il Meno, il Reno, il

uiissari, rimanendo iu vigore le Kticker, ed il Danubio. Dopo trea-


GER GER 129
taire anni di guerre, nell'Soo acqui- dovico re de' franchi orientali, e
stò la memorata e rinnovata di- Carlo 111 il Grosso re di S ve via,
gnilìi d'imperatore romano per sé ed essendo sopravvissuto ai suoi
e per la sua prole, ma non accor- fratelli, lo divenne di tutta la Ger-

dò il carattere reale al suo figlio mania. Luigi li morì in Francfort


Lodbvico I, senza il consenso di a'20 gennaio dell' 882, nel tempo
tutti gli Questo suo succes-
stati. che stava formando truppe per far
sore divise r impero tra suoi i fronte ai normanni. Carlo 111 so-
figli divisione che cagionò molti
, pravvisse ai suoi fratelli, e non so-
disordini, i quali non si tolsero che lo s'impadronì dei regni loro, ma
neir843 col mezzo di un accordo riunì sotto il suo dominio l'impe-
slabililo a Verdun, in conseguenza ro, con l'Italia e la Francia, ed in
della battaglia perduta nell'anno tal modo fu padrone di tutta la
precedente da Lotario I a Fontenay, monarchia primiera de' franchi ;

che stabilì destini della Germania.


i ma a cagione della sua debolezza
Il di lui fratello Lodovico I il Te- di corpo e di spirito, non essen-
desco o il Germanico, terzogenito do a dovere amministrato il go-
di Lodovico I il Pio, che sino dal- verno, gli stati tedeschi alla die-
l'Siy era redi Baviera, e che col ta di Tribur lo deposero neir887,
fratello Carlo il Calvo avea vinta ed elessero Arnolfo, figlio natura-
tal battaglia, ottenne la Germania le di Carlomanno re di Baviera,
lino al Reno, comprese le città di e nipote in conseguenza di Lodo-
Spira, Worms e Magonza , e co- vico I il Germanico. Arnolfo do-
sì videsi essa eretta in regno di- vette sostenere molte guerre, e ri-
stinto ed indipendente, divenendo mase quasi sempre vincitore: disfe-
il principe formidabile ai suoi vi- ce normanni nell' 892, indi nel
i

cini. È questa l'epoca in cui i fran- seguente anno passò in Italia, vin-
chi e gli alemanni si riguardano se il re Guido che Stefano VI a-
come distinte nazioni, ed ebbe ori- vea coronato imperatore, che gli

gine il loro pubblico diritto. Inol- disputava la sovranità del paese ,

tre Lodovico I il Tedesco nell' 870 s' impadronì di diverse città, e si

unì a questo reame la metà del fece coronare re d' Italia a Pavia.
regno lotaringico, fu uno de'prin- Poco tempo dopo assistito dagli
cipi pii-i grandi della famiglia di ungheri attaccò Zwentiboldo re di
Carlo IMagno , e morì a Franc- Moravia, al quale egli avea con-
fort a' 28 agosto dell'anno 876. ferito il ducato di Boemia, e che
Gli successe il figlio Lodovico II abusava di favore per tentare
tal

detto il in, e venne attaccato dal- di farsi indipendente, Arnolfo sfor-


lo zio Carlo il Calvo, ch'egli vinse zò Zwentiboldo a sottomettersi ed
vicinoad Andernach gli 8 ottobre a dichiararsi suo tributario.
876: questo Lodovico II unì alla Nell'893 Ildegarda cugina d'Ar-
Germania nell' 879 l'altra porzio- nolfo cui avea aiutato a salire sul
ne della Lotaringia. Lodovico II contrastato trono, tentò di rovesciar-
co'suoi due fratelli fece una nuo- nelo: tale cospirazione fu scoperta,
va divisione del regno di Germa- ed Ildegarda venne esiliata. Arnolfo
nia, talmente che Carlo o Carlo- ritornò in Italia, penetrò fino a Ro-
manno diventò re di Baviera, Lo- ma iieir 89 5, siccome chiamatovi dal
voi. XXIX, 9
i3o GER GER
Pontefice Formoso, per reprimere mento in cui trova vasi allora l'im-

la fazione che gli era contraiia di pero, molti signori divenuti possenti
Lamberto figlio del suddetto Guido: finirono di rendersi indipendenti e
Arnolfo coi consenso del Papa prese sovrani, tale essendo in realtà 1 o-
la città che soldati saccheggiarono,
i rigine primiliva della maggior par-
indi Formoso lo coronò ed unse im- te dei principi che regnano al pre-

peratore; ma la sua elezione all'im- sente in Alemagna. Essa compren-


pero e consacrazione furono annul- deva allora piti di trecento stati,
late nel concilio di Pioma dell' 898 fra regni, principati, arcivescovati,
da Giovanni IX, che invece riconob- vescovati, abbazie, signorie, e città
be Lamberto. Indi Arnolfo passò ad libere : verso questo tempo nacque-
assediare la rocca di Ferino ( Fedi), ro i ducati di Svevia, di Franco-
ove si era chiusa Ageltrude moglie nia, e di Baviera. Dopo la morte
di Guido, e vuoisi che gli propinasse di Luigi IV gli stati tedeschi vole-
una sonnifera bevanda, che gli pro- vano eleggere re di Germania Ot-
dusse secondo alcuni la morte in Ra- tone duca di Sassonia, ma ricusan-
tisbona 29 novembre 899. Arnol-
a' do questi una tal dignità, la confe-
fo ebbe due legittimi figli, Gismuta rirono invece nel 911 0912 eoa
o Gismonda che fu madre di Cor- unanime consenso a Corrado nipo-
rado I, e Lodovico IV il quale suc- te di Ainoifo come figlio di Gis-
cesse a suo padre. Ebbe altre- monda, tranne che si die-
i lorenesi,

sì Ire figli naturali, di cui il mag- rono a Carlo III il Semplice re di

giore, nominato Zwentiboldo, fu re Francia, al quale per ragione ere-


di Lorena. Luigi o Lodovico IV il ditaria si doveva lo scettro germa-
Fanciullo, nato ueir893, successe al nico. Per che can-
tale rivoluzione,

genitore, ed essendo perito in una giò la corona ebbero


in elettiva,

sollevazione , il fratello naturale origine le perturbazioni che desola-


Zwentiboldo riunì la Lorena ai suoi rono il regno. Obliando Corrado I
stati. Nel 908 assunse il titolo di la riconoscenza che doveva ad Ot-

imperatore, ma è incerto se avesse tone, volle indebolire la potenza di


la consacrazioQe ecclesiastica, ceri- Enrico suo figlio, conosciuto più
monia in quei tempi giudicata in- tardi come capo dell'impero, sotto
dispensabile. La Germania fu de- il nome di Enrico I X Uccellatore,
vastata dagli unni, e Luigi IV trop- perchè fu trovalo alla caccia quan-
po debole per impedir le loro inva- do gli fu recata la corona: questo
sioni, pagò perchè retrocedessero.
li principe era nato da Luitgarda fi-
Poco dopo Ottone duca di Sassonia glia dell'imperatore Arnolfo, e per-
e di Turingia, e Corrado duca di ciò nipote dello stesso Corrado I,

Franconia cioè del paese chiamato il quale non volle accordargli l' in-
Francia R.enana, discendenti per li- vestitura del ducato di Sassonia, e
nea femminile da Carlo Magno, si gli negò quella del ducato di Tu-
contesero il trono germanico. Luigi ringia, cui doveva similmente ere-
IV sbigottito fuggì a Ratisbona, ove ditare da Ottone suo padre. Eiiiico
morì a' 2 i gennaio 9 1 2, e fu l'ulti- si vendicò di Coriado 1, lo combat-

mo principe della stirpe di Carlo tè, e si alleò col re di Francia


Magno in Germania. A quest'epo- Carlo 111, il quale però perde l' Al-
ca approfit-tando dello sconvolgi- sazia che occupò Corrado I. Intau-
GER GER i3i
to gli ungheri penetrarono fino al amico di Papa Stefano IX edu-
Reno, bruciarono Basilea, e feriro- cato in Germania mentre l' al-
,

no mortalmente Corrado I, che ve- tro Pontefice Agapito lì a lui ri-


dendo avvicinarsi il suo fine, si rim- corse contro Berengario, perchè
proverò le sue ingiustizie verso En- maltrattava gli ecclesiastici, e loro
rico, Io designò per successore, rac- toglieva per forza il denaro. Nel
comandandolo agli stati, commise a ritorno in Germania Ottone I vin-
suo fratello Eberardo di portargli se r armata del suo primogenito
le reali insegne, e mori senza figli Ludolfo, che con molti principi
a' 23 dicembre del 918. Il regno avea cospirato contro di lui, e ripor-
di Enrico I contribuì a riunire gli tò una segnalata vittoria sugli un-
animi, ed a sostenere la gloria na- gheri nel 955, restando ucciso il

zionale; ricusò agli ungheri ed un- duca di Worras con due principi
ni depredatori il tributo, e sosten- tartari.Indi fece coronare nel 961
ne colle armi vittoriose i propri in Aquisgrana Ottone II suo fi-
diritti ; per lui la maggior parte glio, chiamato il Sanguinario, e la

delle città vennero cinte di mura Pallida morte de" saraceni, nato da
e fortificate ; egli istituì pel primo Adelaide.
le regolari milizie, ed a lui si at- Il Pontefice Giovanni XII trava-
tribuisce r invenzione dei tornei. gliato da Berengario, e dal figlio

Fece inoltre delle leggi savissime, di lui Adalberto, chiamò in Roma


ridusse a dovere Arnolfo il Cattivo Ottone I, acciocché con un esercito
duca di Baviera, vinse i boemi, gli lo liberasse, obbligandosi prima
schiavoni ed i danesi, non si ar- con giuramento di fare restituire
rogò mai il titolo d' imperatore, alla Chiesa romana i beni che gli

benché ne avesse la piena autori- erano stati tolti dai tiranni. Quin-
tà. Morì a' 2 luglio del gSG, e la- di Ottone I cacciò dall'Italia due i

sciò tre figli: Ottone I che gli suc- principij e restituì alla santa Sede
cesse, Enrico duca di Baviera, e ciò che gli aveano donato Pipino
Brunone arcivescovo di Colonia, e Carlo Magno, laonde il Papa per
Ottone J, che si meritò il sopran- riconoscenza lo coronò imperatore
nome di Grande, fece rivivere lo in s. Pietro a' 1 3 febbraio del
splendore e la potenza del trono, 962, essendo primo tedesco
egli il

aumentando le saggie leggi pro- che fu ornato della corona impe-


mulgate dal padre, venendo anche riale dal Papa, e Giovanni XII il

sotto di lui edificate e fortificate primo tra i romani Pontefici che


molte città. Vinse gli ungheri, i passò l'imperio ai tedeschi. Mal-
boemi, e quei ribelli che avevano grado questa concessione il Papa
congiurato contro di lui; si portò tornò a riconoscere Adalberto, ri-
in Italia e sconfisse il re Beren- cevendolo in R^oma; onde adira-
gario che teneva Adelaide vedova tosi l'imperatore Ottone I nel g63

di Lotario re d'Italia e figlia di si recò di nuovo in Roma con e-

B-odolfo II re di Borgogna asse- sercito, ed obbligò i romani a giu-


diata nella fortezza di Canosa. Ot- rargli di non eleggere piìi Ponte-
tone I prese Pavia, liberò la vir- fice alcuno, senza l'approvazione
tuosa ed avvenente Adelaide, e la dell' imperatore, il quale, essendo
sposò nel 95 1 : questo principe era fuggito Giovanni XII, fece aduna-
i32 GER GER
re un conciliabolo, ed iniqunmenfe nvea sconfitto i greci ed i sarace-
degradato il Pontefice, l'imperatore ni, e fece sfare a dovere Enrico
Leone Vili;
fece eleggere in antipapa di Baviera suo cugino, che si era
ma cacciato questi dai romani ri- fatto proclamare imperatore Ra-
in
pristinarono (riovanni XII che nel tisbona.Qualche tempo dopo a-
concilio del r)f>4 condannò l'augu- vendo data la bassa Loi ena a Car-
sto, ed il falso pontefice. Giovan- lo fratello unico di Lotario, con
ni XII morì nel maggio di detto patto che gliene facesse omaggio,
anno, e senza il consenso imperia- Lotario di ciò sdegnato gli dichia-
le fu eletto Benedetto V. Adirato rò guerra, e solo pacilicossi nel
Ottone I contro i romani pel vio- 980. Indi Ottone II mai'ciò in I-
lato giuramento, ritornò in Roma, talia contro de' greci, i quali essen-
e vintala con la fame, portò seco do soccorsi dai saraceni, lo scon-
in Germania Benedetto V che ri- fìssero interamente nel 982. Egli
legò in Amburgo. Dopo la morte prese di poi Benevento, e lo pose
di Leone VIII nel 965 fu creato a ferro e a fuoco, e morì in Ro-
canonicamente Giovanni XIII, e ma di cordoglio, o da un colpo di
dell' intrusione degli imperatori di freccia avvelenata, a' 7 dicembre del
Germania nell' Elezione de/ Ponte- 983, in concetto di principe cru-
fici [Fedi), sene parla a quell'av- dele. Fu sepolto nell'atrio della
ticolo. A di un tumulto
cagione vecchia basilica vaticana, e quan-
il nuovo Papa si ritirò a Capua, do fu trasportato nelle sagre grot-
per cui Ottone I parti per Roma te,la grand'urna di porfido che
onde restituirlo alla sua sede; i ne racchiudeva le ceneri, fu desti-
romani impauriti lo richiamarono, nata per fonte battesimale della
ma dodici non poterono evitare la stessa basilica. Ottone III detto il

morte per ordine dell'imperatore. Rosso, od il miracolo del mondo


Questi dopo aver vinto Adalberto, successe a suo padre Ottone II, di
restituì a Giovanni XIII le terre circa anni dodici: la sua minorità
della Chiesa nsui-pate dai Beren- cagionò delle turbolenze nell' im-
gari, e per gratitudine il Papa gli perio, ma felicemente si sedarono,
coronò imperatoi'e il di lui figlio e pervenuto all'età atta a gover-
Ottone li, nel giorno del santo Na- nare fece vedere eh' era degnissimo
tal del 9G7. Ottone I riunì alla del comando. Il Papa Giovanni
Germania la Lorena, e il regno XV, già arcicancelliere del di lui
d'Italia che n'era stato separato padre, travagliato da Crescenzio
dopo la morte di Carlo Magno Numentano che signoreggiava Ro-
rendendosi anche padrone di tut- ma, partì per la Toscana, e ricor-
ta la Boemia; moiù in Magdebur- se all'imperatore; ma i romani
go a' 7 maggio del 973, encomia- che ne temevano la potenza subito
to siccome uno de' piìi grandi im- lo richiamarono. Nel 996 gli suc-
peratori che abbia avuto la Ger- cesse nel pontificato V, Gregorio
mania, amante della giustizia, cle- il primo tedesco che sab sulla ve-
mente e magnanimo, qualità che neranda cattedra di s. Pietro, pa-
dimenlid) nella condotta tenuta col rente di Ottone III, che nell'ulti-
Pontefice. Gli successe Ottone II, mo di maggio coronò imperatore
che prima della morte del padre con la sua moglie Maria, e dichia-
GER GER i33
rò protettore della Chiosa : i criti- Santo. Era della casa di Sassonia,
ci iiogano die l'imperatore abbia duca di Baviera, e nipote di Enri-
preso moglie. Si vuole da alcuni, che co fratello di Ottone I. Fondò il

il Papa iu un concilio che celebrò vescovato di Bamberga, quietò i

in presenza dell' augusto, abbia i- tumulti di Germania, scacciò i

sLituito il collegio degli Elellori del greci e i saraceni dalla Calabria,


sacro romano imperio, di che se e restituì in Roma il Pontefice
ne tratta a quell' articolo. Tornato Benedetto Vili, che portandosi in
Ottone IH in Gernjaiiia, Crescen- Germania ne avea implorato l'aiu-
zio si arrogò in Roma la sovrana to contro l'antipapa Gregorio. Be-
autorità, cacciò nel 997 Gregorio nedetto Vili ricevè in Roma con
V, e gli surrogò l'antipapa Gio- grande onorificenza Enrico II col-
vanni XVII. L'usurpatore si pre- la sua sposa s. Cunegonda, e li co»
parava in Castel ». Angelo ad una ronò ambedue in s. Pietro con la
vigorosa difesa, quando intese che corona imperiale ai i4 febbraio
l'imperatore marciava verso Roma, ioi4- I» questa funzione il Papa
per cui fu costretto ad arrendersi donò all'imperatore lo scettro, e il

con l'antipapa: questi fu dalla ple- globo imperiale con una croce dal-
be frustato, mutilato ed acceccato^ la parte superiore, ricco di gioie,
onde mori, e Crescenzio fu decapi- Enrico li confermò alla Chiesa ro-
tato. Poco dopo il suo ristabilimen- mana i suoi dominii e diritti, rese
to Gregorio V terminò di vivere, e libera l'elezione de' Papi, purché a
con r influenza di Ottone III fu e- seconda dei decreti di Eugenio H
lelto il suo aulico precettore Sil- e Leone IV la consacrazione pro-
vestro II. Essendo ritornato l' im- cedesse alla presenza degli amba-
peratore iu Germania, i romani sciatori imperiali, per evitare i tu-
nel looi si sollevarono non vo- multi ; indi persuase Benedetto VHl
lendo dipendere dai tedeschi. Fu che iu Roma si cantasse il simbo-
lusingalo Ottone HI che la sola lo Costautiuopolilauo, il quale solo
sua presenza avrebbe imposto; ma si x'ecitava. Nel io 19 il Papa tor-
giunto in Roma fu assediato nel nò in Gei-mania, per domandare
palazzo, e corse grave pericolo, dal soccorso all' imperatore contro gre- i

quale lo liberarono Ugo marchese ci che occupavano i dominii ec-


di Toscana, ed Enrico duca di clesiastici: fu ricevuto da Enrico
Raviera, che tenendo a bada il po- II in Bamberga, che fece tributa-
polo con trattative agevolarono la ria alla santa Sede, e partito per
di lui fuga e quella del Papa. Vi l'Italia col Pontefice, dopo aver
ritornò con l'esercito, punì i ri- vinto i greci, ambedue si ritrova-
belli, e morì a Paterno a' 1 7 gen- rono nel inonistero di Monte Cas-
naio 1002 di veleno datogli dalla sino dall' imperatore
, beneficato
vedova di Crescenzio, in vendetta splendidamente. Enrico II morì
di aver abusato di lei con promes- santamente a' 1 5 luglio del 1024,
sa di sposarla. senza lasciar prole, essendo vissuto
Enrico H divenne re di Ger- celibe con s. Cunegonda, veneran-
mania, da altri detto I come im- doli ambedue la Chiesa per .santi.

peratore: fu chiamato lo Zoppo, In lui si estiuse la stirpe mascoli-


1' JposColo ddl' Ungheria ed il na de'primi re ed imperatori di
i34 GER GER
Sassonia. medesimo anno fu
ìVel gì'imperatori sposso dipoi abusaro-
eletto in aperta campagna sul Re- no. Le leggi e le ordinanze che
no, Corrad» II detto il Salico, a Corrado li fece nell'impero, mas-
motivo della sua alta nascita, co- sime nella dieta di Roncaglia, l'han-
me figlio di Ermanno duca di no fatto considerare da alcuni scrit-
Wornis e di P'ranconia, il quale tori come autore del diritto feu-
riconosciuto anche dagli stati ita- dale scritto. Dolce, afiabile, il suo
liani, ottenne V imperiai dignità, regno fu benefico e felice, tranne
dopo aver sostenuto una lunga alcune guerre, in que' sciagurati
guerra contro i principi della casa tempi inevitabili. INIorì in Utrecht
di Sassonia, e dopo aver pacifica- a' 4 giugno io3g, e fu sepolto a
to r Ungheria e la Polonia. Cor- Spira.
rado II portandosi in Italia nel Coi'rado II col figlio, altri di-
1026, il Papa Giovanni XX l'in- cono fratello, Enrico HI, rium al-
contrò a fllilano od a Como, ove l'impero il regno di Polonia, e
Io coronò re di Germania o d'Ita- stabilì di nuovo confini dell' im-
i

lia; e passali in 1027, Roma nel pero tedesco sul fiume Eidera, do-
a' 26 marzo, giorno di Pasqua, lo po un accordo fatto colla Danimar-
coronò imperatore d'occidente, in ca. Enrico III duca di Franconia,
presenza di Canuto re d' Inghilter- detto il Nero, in età di dodici an-
ra, e di Rodolfo o Raoul re di ni successe al padre o fratello, ed
Borgogna. Questo Raoul re della i boemi credendo profittare di sua
Borgogna Transjurana lo istituì gioventìi, negarono pagargli il soli-
suo erede, come marito di Gisela to tributo, ma egli li sottomise.
sua sorella secondogenita Eude : Anche l'Ungheria divenne tributa-
conte di Sciampagna, e figlio di ria all'impero sotto Enrico III,
Berta sorella primogenita, gli mos- dal quale distaccossi nelle turbo-
se guerra, e vi restò ucciso. Cor- lenze successive, dappoiché l'impe-
rado II fu coronato re di Boreo- ratore nel 1043 avea riposto il re
o
gna, e raccolse pure la successione Pietro sul trono. Nelle tristi vi-
di suo cugino Corrado, duca della cende di Benedetto IX, nel io44
Francia Renana. Le perturbazioni simoniacamente s'intrusero nel pon-
d' Italia obbligarono l'imperatore tificato Silvestro III , e Gregorio
a passarvi nel loSy: a Verona VI. A
riparare lo scisma nel 1046
venne incontrato dal Pontefice Be- fu tenuto in Sutri un concilio al-
nedetto IX, il quale fu trattato la presenza di Emico III, ed ivi
con ogni onorificenza. Deposto poi Gregorio VI rinunziò la dignità,
il Papa dai romani per la sua con- che poi l'imperatore ad evitar tur-
dotta, Corrado II si recò in Roma bolenze condusse in Germania. Quin-
nel io38, e lo restituì alla sua se- di in Roma si procedette a per-
de. Corrado II fece mettere al suasione di Enrico III, con unani-
bando dell'impero Ernesto II du- me consenso, all' elezione di Clemen-
ca di Svevia suo genero, il quale te sassone suo cancelliere, già
li
si era posto alla direzione della canonico di Halberstadt, e vescovo
lega teutonica formata contro di di Bamberga : fu coronato a' i5
lui questo fu il primo esempio di dicembre, nel qual giorno
; di Na-
tal genere di proscrizione, talo il Papa coronò in s.
di cui Pietro
GER GER ì35
Enrico UT colla stm mog-Iie Agne- zl,oneche gì' imperatori esercitava-
se d' Aquitania. IntU Cleiiiciite II no in Benevento, ed in vece Leo-
e 1' imperatore partirono per la ne IX liberò la città di Bamber-
Puglia, ove l'imperatore die alcu- ga dall' esser feudataria della Sede
ne investiture ai principi norman- apostolica. IMorì il Papa nel io54,
ni, e per non essere stato ricevuto e r imperatore designò a succes-
dai beneventani, domandò che fos- sore Gebeardo d'Inspruck vescovo
sero scomunicati. Continuando il di Eichstett, suo parente, ed inti-
Pontefice il viaggio per la Germa- mo consigliere; portatosi in Roma
nia,vi canonizzò s. Viborada e , Gebeardo fu eletto dai romani ai
morì dopo nove mesi e sette gior- quali spettava, e prese il nome di
ni di pontificato. Il clero e popo- Vittore lì. Questi passò in Firen-
lo romano spedì legati in Sassonia ze, ove Enrico III, alla
portatosi
ad Enrico 111 pel successore, e que- sua presenza celebrò un concilio.
sti gli raccomandò il bavaro Pop- Ritornato in Roma il Pontefice
pone vescovo di Bressanone, che vietò a Ferdinando II re di Leo-
il clero e popolo elessero col no- ne e di Castiglia di usare il titolo
me di Daaiaso II, ma non gover- d' imperatore.
nò che ventitré giorni. Allora l'im- Enrico III dopo aver messo a
peratore destinò a succedeilo il dovere alcuni piccoli principi d'I-
proprio parente Brunone di Lore- talia, cacciò i conti di Olanda e
na vescovo che di mala
di Toul , di Frisia, e morì a Boenfeld nella
voglia acconsentì col patto che ne Sassonia a' 5 ottobre io56, succe-
venisse dal clero e popolo roma- dendogli in età di cinque anni il
no confermato, né l' elezione del- figlio Enrico IV detto il f^ecchio ed
l'imperatore fosse stimata più che u- il Grande, per risoluzione della dieta,
na semplice raccomandazione. Giun- sotto la tutela della madre Agnese,
to Brunone in Roma nel 1049 ^^ la quale governò sino al »o63.
eletto con generale consenso , e Vittore H essendosi portato in Ger-
prese il nome di Leone IX, vene- mania si trovò presente alla mor-
randolo laChiesa per santo. Poco te diEnrico III, e potè pacificare
dopo il Papa si portò in Germa- il figlio con alcuni signori contro
nia, ed in IMagonza celebrò un di lui insorti celebrò in Rati sbo-
:

concilio alla presenza di Cesare, ed na con Enrico IV il santo Natale,


ivi dichiarò l' arcivescovo di ]Ma- e nel 1007 si restituì in Roma, ove
gonza legato della romana Chiesa morì a' 28 luglio. Con unanime
nelle parti di Germania; indi col- consenso fu creato Papa col nome
r imperatore si trasferì a Colonia. di Stefano IX detto X, Giuniano
Leone IX tornò in Germania nel di Lorena; questi inviò all'impera-
io5i, abboccandosi in Augusta con trice Agnese suo legato il cardinal
Enrico III; per la terza volta vi Ildebrando poi Gregorio VII , ed
ritornò nel loSa per pacificar quel ottenne prima dai vescovi, clero,
principe col re d'Ungheria Andrea e popolo romano la promessa di
I, che scomunicò per rifiutare l'au- non procedere dopo la sua morte
torità apostolica; poscia in Wor- all'elezione del successore, prima
mazia rivide Enrico III , il quale del di lui ritorno. IMorì circa dopo
cedette al Pontefice quella giurisdi- otto mesi Stefano X , ed il suo
i36 GER GER
nome in molli martirologi gode il sua elezione, non per aspettarne la
titolo di santo. Per la potenza di conferma, ma perchè gli procurata-
alcune fazioni s' intruse l'antipapa se rinunziare la dignità: in vece
13 jnedelto X, ma
romani avendo i l'augusto inviò a lui Gregorio ve-
chiesto ad Enrico IV, Gerardo di scovo di Vercelli cancelliere d'Ita-
Borgogna vescovo di Firenze per lia, perchè assistesse alla di lui con-

Pontefice, l'augusto di buon grado sacrazione. Questi fu l'ultimo Pa-


vi convenne. Tornato in Italia Il- pa che significò all'imperatore l'as-
debrando concorse all' elezione di sunzione al pontificato prima della
Gerardo, che nel gennaio to58 fu consacrazione o benedizione, e l'ul-

intronizzato col nome di Nicolò li. timo ch'ebbe assistenti in tali fun-
Morì a' 22 luglio 1061 ; ed il pri- zioni i legati di Cesare.
mo ottobre con unanime concor- Intanto Enrico IV sottomise la
dia i sacri elettori sollevarono al Sassonia, e si rese terribile a tutta
pontificato Alessandro li : in que- l'Europa, quindi tra lui e il zelante
sto Papa terminò l'abuso di aspet- Pontefice principiò la famosa con-
tare l'approvazione degl'imperato- troversia, che tenne diviso il sacer-
ri tedeschi nell' elezione de' Ponte- dozio dall'imperio lungamente, a ca-
fici, e restò la santa Sede in as- gione delle Jnvestilure ecclesiasti-

soluta indipendenza. Giunta la no- che [f^cdi). Ne derivarono funesti


tizia dell'esaltazione di Alessandro avvenimenti, e la primaria origine
li ad Enrico IV e ad Agnese, a- delle tremende fazioni de' Guelfi
cremente si adirarono perchè ese- [Vedi), e de' Ghibellini [Vedi) che
guita senza la loro intervenzione desolaiono per diversi secoli l'Ita-
e come fatta in loro disprezzo, nel liae la Germania da[)poicliè pri- ; i

qual sentimento li confermarono mi seguirono le parti de' Pontefici,


i ministri adulatori di loro corte, i secóndi quelle degl' imperatori.
laonde in opposizione fecero eleg- Portate le cose agli estremi da am-
gere in antipapa Cadolao Pallavi- bedue le parti, uè cessando Enri-
cini col nome di Onorio II, con co IV dalla pretensione d'investire
tripudio di tutti i simoniaci e con- de' benefizi ecclesiastici i vescovi
cubinari di Lombardia. Quindi l'an- e gli abbati, col bacolo e con l'a-
tipapa nell'anno seguente colle trup- nello, non risparmiò il buon Pon-
pe che gli dierono Enrico IV ed tefice ammonizioni eminacce, e
Agnese , si portò in Roma per dichiarò incorsi nella scomunica
mettersi in posses'so della pretesa quelli che conferivano tali investi-
sua dignitèi, ma
venne costretto a ture, e (jiielli che le ricevevano. I

fuggire si ritirò nel suo vescova-


: laufori dell'imperatore audacemen-
to di Parma e venne deposto e
, te attentarono alla vita di s. Gre-
degradato nel 1067 da Alessandro gorio VII, mentre celebrava in s.

11, nel concilio tenuto in Manto- Maria Maggiore; ma questi dopo


va, ove intervenne Annone arcive- avere esaurito le parti di padre ,
scovo di Colonia, principale ammi- in un concilio del 107(3 scomuni-
uislralore dell' imperatore nelle co- cò Enrico IV; e siccome gli elet-
se di Germania. INel loyS diven- tori dell'impero a'i3 marzo 1077
ne Pontefice s. Gregorio VII, che elessero in re di Germania Rodol-
subito die avviso ad Eurico IV di fo tinca di Svcvia , Gregorio VII
GEN GEN iSy
approvò tale atto, e gl'invio una miei nemici fossero così magnifica-
corona reale, coli' epigrafe petra : mente sepolti.
DEDIT PETRO, PETRUS DIADEMA RO- Elmano o Ermanno di Luxem-
DULPHO. La Contessa Matilde [Ve- burgo conte di Salmes fu eletto
di) prese le difese della Chiesa col- imperatore dai nemici di Enrico
le armi, ed insieme ai gran signo- IV, e dai sassoni dopo aver que- :

ri di Germania persuase Enrico sti riportato molti vantaggi, il con-

IV a farsi assolvere al modo che te mori ignorato nelle sue terre.


dicemmo nel citato articolo vesti- : Il Papa temendo le insidie di En-
to di sacco con finti atti di peni- rico IV si ritirò a Salerno nel
tenza, nel castello di Canossa pro- 1081, mentre 1' imperatore si por-
strato a' piedi del Pontefice venne tò ad assediare Pioma , e vi ritor-
sciolto dalle censure e benedetto, nò nel 1082 inutilmente, finche
dopo aver promesso quanto gli era assediatala per la terza volta quan-
stato richiesto. Passati quindici gior- do il Pontefice eravi ritornato, ai
ni, Eni ico IV tornò alle sue ini- 22 marzo 1084 fece intronizzare
quità, violò le promesse, e si pre- il pseudo Clemente III. In questo
parò alla vendetta, ed all'abuso di tempo in aiuto di Gregorio VII
suo forze. 11 Papa tornò a scomu- giunse in Roma Roberto Guiscar-
nicarlo, ed allora Enrico IV adu- do co' suoi normanni, pose in fu-
nato un conciliabolo in Bressano- ga Enrico IV, saccheggiò ed in-
ne nel 1080, vi fece eleggere l'an- cendiò parte della città onde me-
tipapa Clemente III il quale fu , glio liberare il Pontefice, che fatto
pure fulminalo di scomunica da ritorno a vi morì a' 23
Salerno
Gregorio VII da questo scisma
: maggio io85. Gli successe Vittore
ebbe origine l'eresia degli enrichia- IH che subito scomunicò l'antipa-
iii, condannati nel concilio Quin- pa e condannò le investiture ec-
ti li nebiu'gense, i quali alfermavano clesiastiche date illegittiuiamcnte da-
che l' imperatore avea sonima au- gl'imperatori, e teruìinò di vivere
torità sopra l'elezione de' vescovi nel 1087, forse dal veleno propi-
e de^ Papi , e perciò non doveva natogli da Enrico IV. Allora fu
riconoscersi per legittimo, se non innalzato al pontificato Urbano II,

r eletto dall' imperatore , o dal re già legato di s. Gregorio VII in


della Germania, e che niiin conto Germania ed in Lombardia all'im-
si dovea fare della scomunica del peratore, che gli avea fatto atroci
Pontefice contro i re. Dalle tur- insulti. Intanto Enrico IV fu tra-
bolenze nate in tempo degli Enri- vagliato dal figlio Corrado, ch'egli
chi IV e V derivò il costume nei avea lasciato in Italia per far guer-
principi di mandarsi a Roma gli ra alla contessa Matilde difenditri-
ambasciatori di ubbidienza. Dopo ce della santa .Sede, quando si fe-

vari militari successi , R.odoIfo di ce consecrare re d'Italia, guada-


Svevia perde la vita in una san- gnandosi l'assistenza di Urbano II.
guinosa battaglia a Wolksheim pres- L'imperatore avea imprigionato la
so Gera, li i5 ottobre 1080, e moglie Anna di Russia, e fece di
quando fu detto all' imperatore che tutto perchè Corrado , e diversi
gli si preparava un sepolcro ma- stranieri la violassero, al che es-
gnifico, rispose: Vorrei che tutti i sendosi ricusata, il marito la di-
i38 GER GER
cliiarb adultera: Adelaide fuggì se- riall, si rivesl"i Enrico
delle quali
gretamente, e chiese giustizia con- V solennemente in Rlagonza, pro-
tro di lui nel concilio di Piacen- testando colla più fina ipocrisia,

za tenuto nel logS dal Papa, il che avrebbe restituito l'impero al


quale in diversi concilii fulminò genitore se fosse ritornato all'ub-
delle censure Enrico IV, l'anti- bidienza del Papa, riconciliandosi
papa, le investiture, e gli eretici con la Chiesa romana. Riuscì ad
seguaci di Cesare. Questi nel 1097 Enrico IV fuggire a Liegi, donde
adunò la dieta d'Aquisgrana, ed ac- supplicò il figlio a lasciarlo ivi mo-
cusando il tradimento di Corrado, rire in pace; Enrico V fu in-
ma
domandò che l'altro figlio Enrico sensibile, e mentre insidiava il pa-
V detto il Giovane fosse eletto re dre, questi oppresso dagli alTanni
de' romani. A quest' epoca le cose mori in Liegi a' 7 agosto i 106,
ecclesiastiche di Germania erano provocando la vendetta del cielo
in istato deplorabile, e solo i quat- sul capo del figlio che gli succes-
tro vescovi di \YLÌrtzburgo, di Pas- se. Il suo cadavere per ordine di
savia, di ^\^orms e di Costanza , Enrico V fu dissepollo, e portato a
conservavano la cattolica comunio- Spira, giacque due anni in
dove
ne. Per opporre all'ostinazione del- una cantina come scomunicato. Co-
l'imperatore e dell'antipapa una si fini Enrico IV, principe valoroso,
forza che li potesse contenere, Ur- eh' erasi trovato vittorioso a ses-

bano II esortò la contessa Matil- santasei combattimenti, e che abban-


de a sposarsi con Voi fon e V du- donato ai piaceri accordò ti'oppa
ca di Baviera , ciò eh' ella eseguì confidenza ad indegni ministri che
nel io8g. Enrico IV sembrò dis- abusarono di loro autorità. Secon-
posto a riconciliarsi col Papa e , dando Pasquale II le preghiere dei
partile per la crociata , ma pro- vescovi di Germania adunati nel
crastinando senza nulla effettuare, sinodo di Magonza, si parti dalla
ì legati procurarono gua-
pontificii Francia, ed a' -22 ottobre 1106
dagnare il figlio Enrico V che as- nel concilio di Guastalla pubblicò
solsero dalla scomunica. Nel 1099 decreti contro le investiture e la
divenne Pontefice Pasquale li, e simonia, che adontando i tedeschi
nel iioi mori Corrado; nell'anno meditarono vendicarsene. Venuto
seguente Pasquale li condannò l'im- il Papa in cognizione di ciò , in

peratore in un concilio, e si ritirò vece di proseguire il viaggio di


in Francia. Germania, fece ritorno in Fran-
Enrico V unitosi col marchese cia.Nel 1108 si portò a Benevento
d'Austria, e col duca di Boemia si e vi condannò le investiture, indi
ribellò al padre: questi tentò le vie passò in Roma, Intanto Enrico V
della dolcezza, e convocò la dieta in un sinodo composto de' suoi par-
di Magonza. Suo figlio vi si portò tigiani annullò le decisioni dei con-
a chiedergli perdono, e trattolo con cilii di Chalons
Guastalla e di

inganno fuoii della città, lo fece contro le investiture, e continuò a


arrestare, e chiudere nel castello di conterire i benefizi ecclesiastici. Fe-
Bingeuheim. La dieta si dichiarò ce inutile guerra agli ungheresi
in favore pel perfido figlio, si strap- ed ai polacchi, nel i i 1 i sposò Ma-
parono al padre le insegne impe- tilde d'Inghilterra, e ad esempio
GER GER iSg
de' suoi predecessori passò in Ita- Pasquale II pentito della violenta
lia per essere coronato dalle mani concessione, pei reclami e proteste
del Papa, facendosi precedere da de' vescovi, solennemente condannò
ambasciatori sostenuti da un eser- il privilegio dato all'imperatore, e
cito. Pasquale II si ricusò di co- tutta la Germania si sollevò a dì
ronarlo se prima non desisteva dal lui danno, massime vescovo di
il

pretendere il conferimento del pos- Wiirtzburgo, e l'arcivescovo di


sesso de'dominii e benefizi ecclesia- Magonza: in Gerusalemme fu ce-
stici per investitura, e non avesse lebiato un concilio, ove Enrico V
effettuato la promessa conferma ai venne scomunicato, e dichiarata
diritti della romana Chiesa. Adira- nulla l'estorta concessione delle in-
tosi l'imperatore mentre era stato vestiture. Dopo avere Enrico V im-
onorevolmente accolto da Pasquale piegato due anni a pacificare i

II, con riprovevole prepotenza fece suoi stati, rivalicò le Alpi nel i i i6
nella basilica di s. Pietro con do- per mettersi in possesso delle ter-
lo arrestare il Papa, con molti car- re, che la contessa Matilde sua pa-
dinali, vescovi e signori, e li con- rente aveva formalmente donato
dusse tutti prigioni nella Sabina alla santa Sede. Entrò in R.oma da
sul monte Soratte, nel castello di vincitore, costrinse a fuggire nella
Tribico, senza che verun vescovo Puglia il Papa, ma questi vi ri-
tedesco disapprovasse scorrendo fat- tornò dopo la partenza dell'impe-
to, fuorché Corrado arcivescovo di ratore, che dopo Clemente III gli
Salisburgo. I romani si sollevaro- avea suscitati contro tre altri anti-
no , uccisero molti tedeschi , ma papi. Morì Pasquale II nel i i 8, 1

questi superiori in forze regolari e gli successe Gelasio II che subi-


facilmente superarono gì' insorti. Do- to fu oltraggiato dai fautori impe-
po cinquantacinque giorni di mi- riali,laonde per salvarsi anche da
sera schiavitìi,mosso Pasquale II Cesare ritornato in Roma parti per
a compassione de' patimenti altrui, la Francia. Enrico V fece antipa-
fu costretto concedere ad Enrico pa Gregorio Vili, ed entrambi
V, che senza obbligare ad alcun vennero scomunicati da Gelasio li,
atto di simonia , potesse dare ai che mori in Cluny a' 29 gennaio
vescovi ed abbali del suo regno la II 19. Calisto li suo successore su-
investitura; indi l'imperatore con- bito nel concilio di Reims colpi di
dusse dopo il 9 aprile il Papa in scomunica l'imperatore, e il falso
Roma, e da lui fu coronato in s. Papa, indi entrò iu Roma ai 3
Pietro a'i3 di detto mese. Dopo giugno 1120, e fece imprigionare
tal cerimonia Enrico V si gettò ai l'antipapa. Mentre tutto sembrava
piedi di Pasquale II, e gli chiese progredire ad una generale pertur-
il permesso di dare sepoltura al bazione, Dio toccò il cuore alle par-
genitore, facendo ritorno in Ale- ti contendenti, l'imperatore temet-
magna. te di morire miseramente come
duca di Sassonia ricu-
Lotario suo padre, rinunziò alle investitu-
sando pagare il tributo al fìsco im- re, e la controversia fu aggiustata
periale, prese le armi, e mentre da Calisto II con Enrico V, al mo-
l'imperatore aiutato dal duca di do che dicemmo al voi. XVI, p. •

Svevia si moveva contro di lui, 36 del Dizionario; indi ratificala


i4o GER GER
nel concilio generale Lateranense I, legato in Germania, quando insor-
ove il Pontelice canonizzò s. Cor- se il potente antipapa Anacleto li,

ratio vescovo ili Costanza. Nuove che il costrinse a recarsi in Fian-


turbolenze accadtlcro in Germania, cia. Nel
ii3i Innocenzo li si por-
ma Enrico V
per tenere occupati tò Germania, coronò in Liegi
in

i vassalli fuori di essa, ruppe guer- Lotario 11, scomunicando i suoi


ra con la Francia, col pretesto di competitori e l'antipapa: il Pon-
aver accordato asilo ai Papi du- tefice negò con fermezza all'impe-

rante le sue vertenze con essi; por- ratore il ristabilimento delle investi-
tatosi ad Utrecht morì a' 2 2 mag- ture, e glipromise coronarlo anche
gio 125, restando con lui estinta
I in Roma, giurava difendere la
se

la stirpe femminina de' franchi im- Chiesa. Dipoi Innocenzo 11 nel 1 1 82


peratori, e la casa di Franconia, vicino a Piacenza s'incontrò con Lo-
perchè senza figliuoli. Dal regno che portavasi a Roma per la
tario II,

di questo principe incominciò a coronazione alla lesta d'un esercito,


consolidarsi ne' signori de' grandi ed in compagnia di s. Norberto. A
feudi il diritto di sovranità: figlio Viterbo si rividero, e giunti ambe-
snaturato, principe ipocrita, inquie- due in Roma, essendo la basilica

to vicino, cattivo padrone, tale fu vaticana occupata dall'antipapa, in


Enrico V. A' 2f) agosto nella dieta quella lateranense, ed a' 4 g'LJgno
di IMagonza fu eletto imperatore 1 33 Innocenzo II solennemente
Lotario II duca di Sassonia, figlio coronò Lotario li, e sua moglie
di Gebardo conte d'Arnsberg, ove Richeze o Richenza, che figlia ed
r abbate Suggero vi fece esclu- erede di Enrico il Grosso aveva
dere Federico duca di Svevia, figlio portato in dote la Sassonia. Il Pa-
di Agnese sorella di Enrico V, che pa concesse all'imperatore l' usu-
insieme a Corrado duca di Franco- frullo del patrimonio della contes-
nia della casa di lluhenstausen, e sa Matilde, compresa la Garfagna-
nipote di Enrico IV, furono com- na [fateli) con annuo censo per
petitori di Lotario li, che fu de- feudo. Lotario II grato per tante
bitore del suo innalzamento alla dimostrazioni di bontà, giurò difen-
sua divozione verso la santa Sede. dere la romana Chiesa e i suoi
Ambedue gli emoli protestarono dominii, e ad esenipio di altri im-
contro questa elezione, e Corrado peratori si prostrò al Papa, gli ba-
111 si fece acclamare imperatore a ciò i condusse secondo il ce-
piedi, e

Spira, ed incoronare a IMllano dal- rimoniale per la briglia la sua mu-


l' arcivescovo Anselmo. 11 Papa O- la per lo spazio di alcuni passi, la

norio II, già legato in Germania, segno di venerazione al supremo


confermò l'elezione di Lotario II, gerarca della Chiesa universale .

e scomunicò Federico e Corrado Frattanto i livali di Lotario lì,


III, che colle armi gli disputavano abbandonati dai loro alleali, chie-
l'impero, insieme all' arcivescovo sero ed ottennero la pace a buone
Anselmo, per aver osato coronare coudizioni; allora l'imperatore con-
il secondo: la guerra durò dieci vocò in Magdeburgo una dieta, che
anni. vi fu celebrata nel 11 35 con gran
Nel 1 3o fu sublimalo al ponti-
1 numero di ambasciatori che vi spe-
ficato lunuceuio II, slato auch'egli dirono 1 principi slruuicii, e che
GER OEll i4r
divenne HnomRta pei decreti fatti nemerito della Chiesa, e ne morì
pel buon regolamento del governo di cordoglio. Dalla livalità e se-

interno della Germania, sino a «jiiel- greta gelosia che da lungo tempo
l'epoca in preda alla piìi grande esisteva tra le loto famiglie di Ilo-
confusione. Nel 1187 Lotario II si lienstausen e di Baviera, alcuni sto-
condusse in Italia con l'esercito per lici pretesero avere avuto origine
difendere Innocenzo li contro Rug- le fazioni de'gliibellini e de' guelfi,
gero re di Sicilia, fautore dell' an- Alle persuasioni di s. . Bernardo
tipapa Anacleto II, che mediante la Corrado III partì per la crociata,
(lotta de' pisani costrinse ritornare ma contrariato dai gelosi greci, Io
in Puglia, e gli tolse varie città, esercito oppresso dalle fitiche fu
Celebrò col Papa la festa della taglialo a pezzi dai turchi, ed egli

Pentecoste in Benevento; ma in re^tò ferito da due frecce; tutta-


Avellino ambedue contrastarono per volta proseguì cammino per
il la

trenta giorni sul diritto di creare Siria, ed all'assedio di Damasco i'e-

il duca di Puglia, che finalmente ce prodigi di valore. Tornato in

fu aggiudicato ad Innocenzo II. Ri- Europa morì dappoi a' r5 febbra-


tornando l'imperatore in Germania io 11 52 in Bamberga, e fu sepol-
morì a Bretten presso a Trento, ai to nella cattedrale. Corrado III
4 dicembre 1 137, senza prole. Gli non avendo ricevuto la consacra-
stali adunati in Ratisbona imposto rione imperiale, si faceva scrupolo
aveano a Lotaiio II varie obbliga- di assumere ne' suoi diplomi il ti-
zioni dapprima avevano deciso che
: tolo d'imperatore, nominandosi sem-
i beni de proscritti apparterrebbero plicemente re da' rninanì, solo nel-
agli stati, e non all'imperatore; a le lettere agli imperatori di Co-
questi avevano prescritto continui slantinopoli si chiamava imperato-
viaggi nelle varie provincie, interdetto re, per trattare in parità con essi;
la facoltà di fabbricar nuove for- ma del doversi chiamare re riero-
tezze, e finalmente eransi riserbati mani l'imperatore sino alla sua co-
li diritto di fissare le imposizioni, ronazione, lo si dice all'articolo

non che quello di deliberare sulla Imperatore. Essendo morto Emico


pace e sulla guerra: tali furono le suo figlio, gli successe Federico I
prime costituzioni dell'impero ger- suo nipote, soprannominato Barba-
manico. rossa a cagione de' suoi belli ca-
Nella dieta di Coblentz nell'anno pelli color d'oro, figlio di Federi-
I 38 fu eletto imperatore Coirà-
I co duca di Svevia^ che le sue gran-
de III, già competitore del defunto, di qualità l'avevano reso chiaro.
in presenza e per l'influenza di Fu eletto diciassette giorni dopo
Teodomiro legato della Sede apo- la morte del predecessore, e coro-
stolica, che lo coronò in Aquisgrana. ronato in Acpiisgrana a'(j marzo
Invano cercò opporvisi ed essere e- ìì5i: sedò le turbolenze d' Ale-
letto Enrico il Superbo duca di magna, accordò al duca di Sasso-
Baviera, siccome genero di Lotario nia l'investitura della Baviera, ob-
li; fu condannato al bando del- bligò Canuto a cedere al suo riva-
r impero da Corrado III, e spoglia- le Svenone la Danimarca, il quale
to de' propri stati senza che Inno- per riconoscenza si dichiarò vas-^al-

cenzo li vi si opponesse, come bc- lo dell'impelo. Passalo in Italia


i4a GER GER
con l'esercito, soltomise le città che lunga dissensione tra i Papi e l'im-
eiansi rese indipendenti, e si fece pero. Altro motivo di disgusto per
coronare re di Lombardia. Deputò Federico I, si fu avere il Pontefi-
in seguito ambasciatori ad Adria- ce chi.jmato in una lettera l'impe-
no IVj per pregarlo che l'incoro- jo hentjlcinni , in significato come
nasse imperatore in Papa Roma. Il di feudo dipendente dalla Sede a-
sentendo che veniva con numeroso postolica ; e si narra pure che il
esercito, si chiuse nella fortezza di Ci- legato invitato a dare spiegazioni,
vita Castellana, gli mandò incontio dicesse dover riconoscere l' impero
tre cardinali, coi capitoli che dovea dal Papa, il quale approvava l'e-
approvare: essi trovarono Federico lezione degl' imperatori, li consa-
1 a s. Quirico, e quivi giurò di- crava e decorava della corona ed
fendere e conservare i diritti dei insegne reali ,
per cui solo dopo
romani Pontefici, e della santa Se- tal funzione essi prendevano il ti-

de, dovendosi uniformare al ceri- tolo d' imperatori, essendo prima


moniale sugli atti di ossequio suc- soltanto re de' romani, per avere
cennati, soliti prestarsi ai Papi. A la santa Sede ripristinato l'impero
Sutri r incontrò Adriano IV, ed d'occidente, e dato poscia ai re di
ivi ebbe luogo il bacio del piede Germania. Nel ii 58 Federico I
e r ufficio di staffiere, e siccome fece ritorno in Italia, per esigere
fallò nel sostenere la staffa, si nar- il giuramento di fedeltà dalle dif-

ra ch'egli dicesse non aver mai ferenti città, le quali obbligate a


imparato il mestiere di palafreniere. ciò dalla forza delle circostanze,
Sebbene il Pontefice avesse fat- poscia si ribellavano. Mentre asse-
to occupare dalle truppe cesaree i diava JMilano, con rapidi trionfi pa-
dintorni della basilica vaticana e cificò la Boemia, e fece tributaria
la Città Leonina, a cagione delle la Polonia; indi dichiarò i beni dei
fazioni che in Roma pretendevano milanesi confiscati , e le loro per-
sostenere l'autorità dell'antico se- sone schiave, punendo col saccheg-
nato romano, allorché seguì in s. gio Crema alleata di Milano. Al-
Pietro la coronazione a'i8 giugno cuni adulatori teologi e giurecon-
li 55, il popolo commise eccessi sulti, dichiararono a lui apparte-
che i tedeschi repressero colle armi. nersi l'impero del mondo. Mentre
Tornato in Alemagna Federico I l'imperatore maturava il progetto
distrusse i castelli di molti signo- di ridurre l'Italia sotto 1' assoluta
ri, citò in una dieta il conte pa- sua dipendenza, mori Adriano IV
latino, e ripudiò Adelaide di Woh- nel 11^9, e fu eletto Alessandro
bourg sotto pretesto di parentela, III, ch'essendo stato il legato del
sposando poi Beatrice figlia unica predecessore a Federico I
,
questi
di Rinaldo III conte di Borgogna, lo avea a nemico. Ne' comizi in-
con che acquistò i diritti sull'anti- sorse l'antipapa Vittore IV, già le-
co regno d'Arles, nella qual città gato a Corrado III e a Federico
si fece poi coronare. Nel medesi- I, che siccome suo partigiano sos-

mo anno ii 55 Adriano IV ornò tenne con le armi e riconobbe.


Guglielmo col titolo di re delle Alessandro III costretto a ritirarsi
due Sicilie, ciocché iriilò l'impe- da Roma in Anagni, scomunicò
ratore, donde ebbe principio la l'iuiperatore, e sciolse i di lui sud-
GER GER 143
cìi.ti dal giuramento di fedelth. AU a stento ripassò le Alpi depaupe-
loit» i milanesi profittando dell'oc- rato dalle lunghe guerre, ed abbat-
casione, assalito l'esercito imperiale tuto da tante disgrazie. Allora a-
a Lodi, riportarono luminosa vit- vanzò pacifiche proposizioni al Pon-
toria ; ma Federico I assediando tefice , che le rigettò per la loro
Milano la prese per fame, ne ra- natura; indi nel i 172 congregò
se le mura e gli edifìzi, tranne le una dieta a Worms per chiedere
chiese, e seminò il sale sulle sue soccorsi, quindi spedi in Italia col-
rovine. Genova spaventata inviò l'esercito Cristiano arcivescovo di
deputati a fare la sommissione, Bo- Magonza, che danneggiò molti luo-
logna per avere resistito venne ghi della santa Sede ; mentre egU
smantellata, laonde tutta l'Italia a medesimo pertossi ad assediar Ales-
lui si sottomise, ed Alessandro III sandria che le città collegate aveva-
prese asilo in Francia. no eretta in onore del Papa, e che
Nuove turbolenze seguirono in per derisione i seguaci dell'impera-
Italia: Roma, Venezia, ed altre città tore chiamarono della Paglia, e
allearonsi contro l'imperatore, che Federico ne fu respinto con per-
I

per morte dell'antipapa fece eleg- dita : i sassoni lo abbandonarono,


gere a successore Pasquale III ; e i milanesi gli distrussero la ca-
nella dieta di Wiirtzburgo, prepo- valleria a' 29 maggio 1176, e il

tentemente chiese ai principi e ve- doge di Venezia Ziani disfece ia


scovi di giurare, non riconoscere mare i suoi vascelli, e fece prigio-
mai Alessandro III, ciò che aumentò ne il di lui figlio Ottone, termi-
il numero de'suoi nemici, ed alla nando in tal modo l'imperiai po-
lega delle città italiane altre se ne tenza in Italia. L'imperatore si ri-
aggiunsero. Intanto Alessandro III fugiò in Pavia, e si vide costretto
per le suppliche de'romani fece ri- a spedire ambasciatori ad Alessan-
torno in Roma , ove subito nel dro HI in Anagni, per supplicarlo
1166 si portò ad assediarlo l'im- della pace, fissandone il Papa stesso
peratore , ed il costrinse a partir- le condizioni. Sebbene il Pontefice
ne neir anno seguente per Bene- poco potesse fidarsi delle sue in-
vento, nella qual città ricevette gli tenzioni, per averlo egli sempre per-
ambasciatori di Emanuele Comne- seguitato , sostenendo tre antipapi,
no imperatore di Coslantinopoli ,
giacché a Pasquale III eia succes-
che si oflriva riunir l,^ Chiesa gre- so Calisto III ungaro, luttavolta
ca alla latina, e di liberarlo dalle come padre comune, per conchiu-
molestie di Federico I, se gli con- dere la concordia si trasferì a Ve-
cedeva r imperio d' occidente. Il nezia nel II 77. Quivi finalmente
Papa mostrò grato alla premu-
si portatosi pure Federico I, venne
ra che
E(nanuele dimostravagli, stabilita la sospirata pace tra il

ma in quanto a dargli l' imperio sacerdozio e l' impero, colla me-


occidentale, gli rispose che Dio a- diazione de' veneziani perciò ricol-
vealo posto nella cattedra aposto- mali di privilegi dal Pontefice, che
lica per procurar la pace, non per a' 24 luglio avanti le porte della
fomentar la discordia. La peste de- basilica di s. Marco ricevette pian-
cimò in Roma l'esercito di Fede- gente al bacio del piede l'impera-
rico I, che ritirandosi in Germania, tore. Alessandro III intenerito lo
i44 GER GER
alzò, baciò e bencdl, e nel dì se- vi dcfimti, ed usurpavasi le rendi-
guente lo comunicò solennemente, le di alcuni tnonisteri, scacciando-
e gli usò diverse distinzioni in se- ne le monache col pretesto di ri-
gno di sincera pacificazione; altret- formarle. Se ne moderò l'augusto
tanto essendo quella di Federico colla speranza che Urbano 111 gli
1, il quale dal canto suo fece al coronasse imperatore il figlio En-
Pontefice i consueti ossequi di te- rico VI il StK'evo, che sino dal i 169
nergli la staffa nel salire a cavallo, in età di qnattr'anni era stato elet-
addestrar questo per alcuni passi, to re de'roniani; ma il Papa ricu-
con altri segni di venerazione, laon- sò di ad esempio di Alessan-
iàrlo
de è favola quanto diversaaieute dro III, se egli non rinunziava pri-
si è a proposito narrato. ma la corona al figlio, non essen-
Il di Sassonia Enrico
duca il do più tempo di vedere due im-
Lione prese le armi e per due , peratori sul soglio. Nel 1189 Fe-
anni tenne agitata l'Alemagna; derico I partì con suo figlio Fede-
fu messo al bando dell'impero, co- rico duca di Svevia per la crocia-
me perturbatore della pace pubblica, ta, alla testa di centomila combat-

ed i suoi stati fin-ono divisi tra il tenti, e ripoitati alcuni vantaggi,


marcbese di Biandeburgo, ed Ot- dopo aver valicato il monte Tau-
tone di Wittelbac. Intanto Fede- 10 morì a' 10 giugno i 90, per 1

rico I abolì alcune barbare con- essersi imprudentemente bagnato


suetudinij incoraggi il commercio, nel Cidno, altri dicono annegato
con l'affrancamento delle città mer- ,nella riviera di Salef Suo figlio

cantili, e cercò di far fiorire le Federico fece trasportare le sue


scienze e le lettere, mediante i ossa a Tiro, ove Guido re di Ge-
privilegi che accordò a quelli clie rusalemme le fece deporre nella cat-
ne frequentavano le scuole. Nel tedrale inun sepolcro di marmo,
II 83 si adunò in Costanza un sebbene dovevasi tumulare in Ge-
congresso a'25 giugno, dove inter- rusalemme. Federico I fu uno dei
venne l'imperatore , e i commissa- piìi grandi principi che sederono
ri deputati delle città lombarde, sul trono germanico , il cui impe-
per sottoscrivere un trattato che 10 voleva ritornare allantico splen-
gTitaliani considerarono poi come il dore; ambizioso^ prode, fermo nelle
fondamento del loro diritto pubbli- avversità, rese ereditarie le grandi
co. Nel I 184 in Verona abboccò si cariche della corona, che i prede-
con l'imperatore il Pontefice Lucio cessori conferivano a loro benepla-
IH, che da cardinale era stalo a cito. Dal suo matrimonio con Bea-
lui inviato per legato dal prede- trice ebbe Enrico VI che gli suc-
cessore Alessandro III, per l'estir- cesse, Federico duca di Svevia che
pazione delle eresie che laceravano morì all'assedio di Tolemaide, Cor-
la Chiesa. Nell'anno seguente ed e- rado duca di Svevia, Filippo du-
ziandio Verona, 1' altro Papa
in ca di Toscana poi imperatore e ,

Urbano si lamentò con


III Fede- due figlie.

rico I perchè riteneva il patrimo- Enrico VI nel 1191 si recò in


nio della contessa Matilde, di ra- R.oma, ove il Papa Celestino III a' 5 i

gione della Chiesa romana, appli- aprile lo coronò insieme all'impe-


cava al pubblico i beni dc'vesco- ratrice CostuDza. Nei medesimo an-
GER GER 145
no imperatore confermò l'ordino
l' ereditaria, di regnare suU'Italiaj è
equestre Teutonico (Piceli), istitui- come dicono alcuni d'indebolire la
to dalla nazione alemanna che a- autorità dei Papi. Come fu morto,
Tca servito nelle guerre di Terra TAlemagna fu in preda a turbo-
Santa, ed il Papa l'approvò con lenze, e gli successe il figlioFede-
sua bolla. Cedette Enrico VI alla rico II, nato a Jesi nel ii94j che
santa Sede le sue ragioni su Fra- il padre avea fatto dichiarare re
scati (Pedi) ; ed essendo morto de'romani, ed associalo all'impero,
il nipote di Costanza Guglielmo li imponendogli nel testamento che
re di Sicilia, in questo regno con- restituisse la somma del riscatto al
dusse il suo esercito per far va- re d' Inghilterra, che reintegrasse
lere i suoi diritti, essendosene im- la santa Sede de'suoi diritti, e che
padronito Tancredi figlio naturale se morisse senza successione, ad es-
del defunto. Occupò molte piazze, sa ritornasse il regno di Sicilia,
ma gli fallì l' impresa e tornò in siccome suprema signora di esso :

Germania, ove tenne prigione Ric- il Pontefice non acconsentì che fos-
cardo re d'Inghilterra reduce dal- se sepolto il cadavere d'Enrico VI

la crociata, togliendolo da quella senza permesso del re d'Inghil-


il

di Leopoldo VI duca d' Austria. terra. Una parte degli elettori pro-
Invano s'interposero per la libera- clamò imperatore Federico II iù.
zione vari principi, onde il Papa Arnheim ; altra, ad istanza di Ce-
Celestino III nel iigS gli lanciò lestino IH, in Colonia elesse il du-
la scomunica ; solo lasciò Riccardo ca di Zeringhen Bertoldo, e per
mediante un considerabile riscatto, sua rinunzia. Ottone di Brunswick
con la qual somma fece altra spe- figlio di Enrico di Baviera det-
dizione nel regno di Napoli e di to il Lione. Filippo duca di Svevia
Sicilia, venendo coronato in Paler- e di Toscana si fece dichiarare tu-
mo a' i5 ottobre ii94} o\e gli tore del fanciullo nipote Federica
ambasciatori d' Isacco li Angelo^ II, e col pagamento di undici
temendo che gli alemanni, per a- mila marche d' argento, da alcuni
ver negato il passaggio a Federi- elettori si fece dichiarare impera-
co I, invadessero Costantinopoli, si tore in Erfurt, e coronare in Ma-
assoggettarono a pagargli tributi. gonza nel 98, prendendo il no-
1

Nella dieta di Worms Enrico VI me di Filippo II, perchè riguar-


prese la croce, predicò la sacra dandosi successore degl' imperatori
guerra, e partì con quarantamila romani, contava per primo Filip-
uomini, co' quali fermossi in Sici- po l'assassino di Gordiano il gio-
lia compierne il conquisto, e
per vane.
sparse da per tutto il terrore colle Alcuni signori tedeschi malcon-
sue crudeltà, e con supplizi da lui tenti di veder il trono divenire e-
stesso inventati. I siciliani si ribel- reditario nella casa di Svevia, se-
larono. Costanza fu accusata di a- guirono le parti di Ottone IV,
ver avvelenato V imperatore, che onde r Italia e la Germania si

morì in Messina a* 28 settembre divisero tra due competitori, o-


i

1197. Fu d'indole grave, sol pia- bliando il fanciullo Federico IL


cendogli la caccia; volgeva in men- Intanto il nuovo Pontefice Inno-
te di rendere la corona imperiale cenzo III ricuperò al dominio del-
voi. XXIX. io
i46 GER GER
la Chiesa molte città che avea oc- sessioni. In onta a tale atto Otto-
cupato Enrico VI, e costriuse i ne IV s'impadronì di Viterbo, di
senatori ed il prefetto di Roma Orvieto, e di Perugia, volendo fa-
a prestargli il giuramento di ub- re altrettanto della Puglia, unico
bidienza e fedeltà, giacché dopo il retaggio di Federico li. Sì perfido
ripristinamento dell'antico senato il ed ingrato procedere fu punito dal
prefetto prometteva fedeltà all'im- Papa con la scomunica, e collo scio-
peraloi'e,da cui riceveva il manto gliere dal giuramento d'ubbidienza

di sua dignità; e nel 1201 confer- i di lui vassalli e sudditi; il perchè

mò l'elezione di Ottone IV. Indi i principi dell'impero, ed i signo-


Innocenzo III spedi per legato in ri ancor divoti alla casa di Svevia
Sicilia il cardinal Conti ad inve- si ribellarono, e nel 1 2 1 2 procla-
stir quel reame
di V imperatrice marono imperatore Federico II.

Costanza, e il suo figlio Federico Questi passò in Roma ricevutovi


II, con annuo censo, e personale dal Papa onorevolmente, confermane
giuramento di omaggio ligio. Fi- do alla Chiesa romana le contee

lippo II, sostenuto dalla Francia^ di Fondi, ed altre baronie che gli
riportò alcuni vantaggi sul suo avea lasciate B.iccardo dell'Aquila:
rivale, e l'obbligò ad allontanarsi, con truppe che gli avea som-
le

venendo assolto dai legati pontifì- ministrato Innocenzo III inse- ,

cii dalla scomunica fulminatagli guì r avversario che avea ripas-


da Celestino III. Venne riconosciu- sato le Alpi , s' impadronì del-
to dal duca di Brabante, e nel l'Alsazia, e si fece coronare in A-

i2o5 si fece coronar di nuovo in quisgrana. Ma Ottone IV soste-


Aquisgrana. Intanto Ottone IV si nuto dalllnghilterra, convocò una
guadagnò l'aiuto d'Innocenzo 111, e dieta a Norimberga, trasse nel suo
del re d' Inghilterra suo parente, partito il duca di Lorena, sposò
ma perde nel 1206 una battaglia, Maria figlia del duca di Brabante,

per cui il Papa inclinava allearsi aiutalo dal quale resistè a tutta
con Filippo li, quando questi fu r Alemagna che parteggiava per
assassinato in Bamberga a' 2 3 giu- l' avversario. Dipoi Ottone IV si
gno 208, da Ottone di Wittelsbach
1 unì a Giovanni Senza-lerra per
palatino di Baviera, che avea ri- fare la guerra alla Francia; ma il

fiutato per genero. Ottone fu con- suo re Filippo Augusto riportò a


dannato al bando dell'impero, ed Bouvines nel 12 r3 memorabile
alla pena di morte. Il defunto a- vittoria sui centoventimila combat-
\eva quattro figlie, una delle quali tenti impellali, che perderono tut-
Beatrice sposò Ottone IV, che in ti i tesori e il carro imperiale,
tal modo riuscì unire i parliti che che il re mandò a Federico II.
laceravano 1' Alemagna. Confermò Ottone IV corse due volte perico-
subito alle città italiane i diritti lo di vita, per vergogna si ritirò

che godevano, si portò in Roma nel ducato di Brunswick e morì ,

ove Innocenzo IH nella basilica dopo quattro anni obliato nel ca-
vaticana a' 27 settembre , o a' 4 stello di Hartzburgo, a' i 5 maggio
ottobre 1 209 lo coronò, dopo aver 12 18, dopo essersi fatto assolvere
solennemente giurato di conservare dalla scomunica; non lasciò figli
la santa Sede in tutte le sue pos- dai due suoi matrimoni, e Fé-
GER GER 147
clerico II gli successe senza osta- Papa in Anagni, a Verona, a Fe-
colo. rentino , e per mezzo di nunzi
Sino dalla battaglia di Bouvi- provocò l'imperatore ad effettuare
nes Federico II avea consolidato la sacra guerra , il quale invece
il suo potere, era stato riconosciu- impiegava le forze radunale per
to dalla Germania, si era alleato quella impresa, contro le città d'I-
coi danesi, e fatto nuovamente co- talia che non
erano del suo par-
ronare nel 12 15 in Aquisgrana. tito, alla scomunica
senza badare
Indi dopo la morte di Ottone IV, che incorreva per l'inadempimento
Federico II convocò una dieta a de' giuramenti. Convocò Federi-
Francfort, in cui fece eleggere re co II una dieta inCremona, ma
de'romani Enrico suo f:glio, com- le principali città d' Italia distolte
partendo delle concessioni ai ve- dal Papa ricusarono mandarvi i
scovi che facevano dilìkoltà; ed in- deputati, e furono poste al bando
vitato dalPapa alia crociata, si dell'impero; quindi per l'interven-
contentò mandarvi delle truppe. zione del Pontefice l' imperatore
Nel I220 si portò Federico II in dimenticò il suo risentimento. Di-
Roma da Onorio III, il quale per venuto Papa nel 1227 Gregorio
quattro anni era stato suo aio, ed IX, volendo sbarazzar l'Italia d'un
a' 22 novembre 1' unse e coronò ospite sì pericoloso, intimò a Fe-
imperatore, avendo fatto i consue- derico II di adempiere la promes-
ti giuramenti di mantenere i di- per la crociata, ciò
sa, e partire
ritti della Sede apostolica , di par- che non eseguendo, in Anagni e ia
tire per Terra Santa, e di restituire Roma formalmente lo scomunicò :

il patrimonio della contessa Ma- l'imperatore ribellò alcuni romani


tilde, che elfettuò nel i22t, in ma- ed i Frangipani contro Gregorio
no del nunzio apostolico, insieme IX, che fu costretto ritirarsi in
ad altre terre di ragione della Perugia. Finalmente Federico II

Chiesa. Partito per Napoli, ivi sta- partì da Brindisi per la crociata,
bilì la capitale del suo regno, ab- si coronò da sé in Gerusalemme,
bellì la con edifizi, vi fondò
città e tradì gli affari de' cattolici al
l'università, dappoiché sembra che modo narrato nel voi. XVIII, p.
avesse disegno di trasportar la sede 294 e 295 del Dizionario. Intan-
dell' impero in Italia, dopo averla to Gregorio IX si collegò coi mi-
sottomessa, e perciò divisava abbas- lanesi per torgli il regno di Na-
sare la potenza del Papa, e quella poli,ed affidò un esercito al suo-
delle città italiane gelose di loro cero il re Giovanni, che l' impe-
Idjertà, ma non vi riuscì. Onorio ratore ritornato in Italia disfece a
III mal occhio soggiornare
vide di Capua, e poscia nel i23o si pa-
l'imperatore in Napoli, e non man- cificò col Pontefice, secondo le con-
tenere le promesse di portarsi alla dizioni di questi, che lo assolvette
crociata: per indurvelo lo fece spo- dalla scomunica ; in tal modo le

sare a Jolante figlia di Giovanni fazioni de* guelfi e ghibellini che si

di Brienne re di Gerusalemme erano riprodotte con furore, per


erede di questo regno, acciò se ne cui alcuni le fecero originate sotto
mettesse in possesso, e nel 1226 la Federicoll, restarono in inazione, seb-
coronò con le insegne imperiali. Il bene sempre pi'onte a combattere.
i48 GER GER
L'Alemagna essendosi sollevala circa diecinove mesi di sede vacan-
conli'o l' imperatore ,
il suo figlio te, per gl'impedimcnli frapposti da
comandava i ribelli, quando Fede- Federico lì, venne eletto Innocen-
rico IIdopo l'assenza di quindici zo IV Fiesco di Genova, già stret-
anni vi fece ritorno. Vinse gì' in- to amico dell' imperatore. Questi
sorti, e nella dieta di Magonza fe- però udendone l' elezione , disse :

ce condannare Enrico a perpetua Fiesco era mio amico, ina il Papa


prigione. Commise ad alcuni de'suoi sarà mio nemico. Così fu, perchè

grandi vassalli di far la guerra ai Innocenzo IV dovette badare iigli


duca d' Austria che persisteva nel- interessi di s. Chiesa, dall' impera-
la ribellione, e dopo essersi porta- tore ognor più insultata. Innocenzo
to a Vienna , e di averla dichia- IV incominciò dall'ammonirlo, per
rata città libera, ripassò in Italia cui Federico li spedì a Roma una
nel 1237 a combattere i guelfi, ambasceria per la pace, che fu giu-
avendo prima fatto riconoscere Cor- rata a'3i marzo i244> con pro-
rado IV suo figlio in l'e de' roma- messa di reintegrare la santa Sede
ni. Prese Mantova, disfece guelfi, i pei danni fatti, di riparare le of-
e dichiarò Enzio suo figlio natu- fese esercitale su tanti ecclesiastici,
role re di Sardegna; e per ie ra- di restituire le città dello slato ec-
gioni che queir isola avea la
su clesiastico, di fare l'omaggio pei
santa Sede, Gregorio IX scomuni- regni di Napoli e di Sicilia, e di
cò nel 1238 nella domenica delle ricevere quella correzione che dal
Palme, e nel giovedì santo l'impe- Papa venisse imposta. Non andò
ratore, il quale fece dal senatore guari che la gioia d'Innocenzo IV
Cenci ordirgli contro una congiura, si dileguò, dacché Federico II ri-

cacciò i monaci dalla Sicilia , e cusò di elfettuare il giuralo come


proibì la comunicazione col Papa. a lui pregiudizievole; tentò il Papa
Questi inviò ai principi d' Europa abboccarsi con lui essendo ne' din-
lettere in cui descrisse tutte 1' em- torni di Roma dopo essere stato
pietà di Federico II , e fece pro- battuto dai milanesi; ma scuopren-
mulgar contro di lui la crociala do gì' inganni ed insidie che gli

oflrendo il trono d' Alemagna a tendeva, passò in Francia per porsi


Hoberto d'Artois fratello di s. Lui- in sicuro. Ivi convocò il concilio
gi IX re di Francia che ricusò
, generale di Lione I, che celebrò
accettarlo. Allora il Pontefice per nel 1245, alla presenza di vari so-
farlo deporre, intimò nel 1240 un vrani.
concilio generale in Roma onde , Il vescovo di Carinola accusò
Federico II, Enzio suo figlio, ed r imperatore d'ateismo, d'essere in
ì pisani imprigionarono molti car- lega coi saraceni, e di credere che
dinali, vescovi ed ecclesiastici, che Gesù Cristo e Maometto fossero siali
su galere genovesi si portavano al due impostori, laonde convinto di
concilio, e parte ne affogarono in sacrilegio e d'eresia, non riuscendo
mare. Afflitto Gregorio IX per tan- agli ambasciatori jnngaie dall'impu-
ta crudeltà, morì di pena a' 2 i ago- tazioniFederico il, nel concilio In-
sto 1241, e gli successe Celestino nocenzo IV dichiaiollo scomunica-
IV già legato all' imperatore , che to e decaduto dall' impero, mentre
TÌsse soli diecisclfe giorni : dopo l' imperatore essendo allora a To-
GER GER 149
lino, esclamò nel porsi la Corona tesse le scienze e le arti, fece un
in capo, che per torgliela si spar- nuovo ordine di legislazione per
gerebbe mollo sangue. QuinJi il r impero, scrisse un trattato sulla
Papa scrisse agli elettori di eleg- caccia, ec. colla sua morte cessò
;

gere in successore Enrico detto tutta l'autorità dogi' imperatori te-


Kaspone langravio di Turingia , deschi in Italia. 11 Papa e Gugliel-
nipote di Ottone di AVittelsbach ,
mo nella dieta di Francfort fece-
signore d'Assia e del palalinato del ro dichiarare Corrado IV decadu-
lleiio, valoroso ed ambizioso. In to dai suoi diritti ; egli si portò in
Hocheim presso Wiirtzburg alcuni Napoli con sospetto di avere
av-
elettori ed i vescovi lo dichiararo- velenato il fratello, mostrandosi ap-
no re de' romani a' 17 maggio parentemente soddisfatto di Manfre-
1246; ma siccome la maggior par- di.Intanto Innocenzo IV parfi dal-
te de' principi ricusò intervenirvi la Francia per restituirsi in Roma,
fu chiamato il re de' preti. Enri- venendo incontrato per viaggio dal-
co marciò contro Corrado IV fi- l'imperatore Guglielmo. Invano Cor-
glio di Federico II, lo battè pres- rado IV spedì ambasciatori al Pon-
so Francfort, l'inseguì in Isvevia, tefice, che in vece lo citò a com-

ma all'assedio d'Ulma ferito da una parire in Roma per essersi impos-


fieccia, di essa e dalle fatiche soste- sessato della Puglia e della Sicilia
nute mori nei primi del l'^^j- 11 feudi della Chiesaj poscia lo sco-

Papa a* 29 settembre fece eleggere municò due volte; e morì a* 27


iu successore Guglielmo conte d'O- maggio 1254 presso Lavello nella
landa, che presa Aquisgrana si fece Basilicata, e secondo alcuni di ve-
coronare in Colonia dall'arcivesco- leno propinatogli da Manfredi. Da
vo, mentre l'Alemagna si divise Elisabetta di Baviera ebbe Corra-
ha i due contendenti; indi battè dino che lasciò d' anni tre , e che
Corrado IV ad Oppenheim. L'Ita- lo successe nei feudi tedeschi del-
lia soggiacque ai furori delle fa- l' illustre casa di Hoheristaullen, di
zioni, che Federico II procurava cui era l'ultimo rampollo.
con rovesci e triste vittorie supe- Innocenzo IV si portò con un
rare. Per sospetto di veleno fece esercito alla ricupera del regno di
inorile Pier delle Vigne suo can- Napoli, ivi morì, ed ivi fu eletto
celliere ed amico, e licenziati i suoi Alessandro IV a successore. Gu-
antichi uffiziali e guardie, si cir- glielmo quantunque dotato di ta-

condò maomettani, finché mori


di lenti dovè tornai-e in Olanda, e la

a Firenzuola o Fiorentino a' 4 di- guerra coi frisoni gli fu funesta:


cembre i25o; venendo assolto dal- essendosi cacciato il suo cavallo in
l'arcivescovo di Palermo, fu poi se- una palude, alcuni contadini ascosi

polto in Monreale. Gli successe suo tra le canne l'uccisero nel i256,
figlio Corrado IV, cui ordinò re- e fu poi sepolto in Middelburgo.
stituir alla Chiesa il tolto; e nel Allora Alessandro IV ai 28 luglio

regno di Napoli IManfredi uno dei intimò agli elettori dell'impero, sot-

suoi figli naturali. Federico II fu to pena di scomunica, di non eleg-


principe di gran mente coraggio- , gere Corradino l'ultimo degli svevi;
so prudente fiero e generoso
, ;
laonde gli elettori si divisero tra
,

coltivò con successo la poesia, pro- Riccardo conte di Cornovaglia e


i5o GEK GEK
di Poitou, secondogenito di Gio- le loro pretensioni. Intanto Coria-
vanni Senza-terra, e fratello d'En- dino era slato posto dal tuture
rico III re d'Inghilterra, ch'eresi margravio d'IIochberg sotto la pro-
distinto nelle crociate e mostratosi tezione della santa Sede, mentre
divoto alla santa Sede; ed Alfonso veniva allevato in Baviera, gover-
X il Savio e V Astronomo re di nandosi in suo nome il regno di
Leone e di Casliglia, il quale non Napoli, mentre di fatto n'era re
profittò dell'elezione in imperatore, Manfredi, che si fece coronare alla
né mai si portò in Germania. R.ic- voce di sua morte. Ma il Papa
cardo vi si recò, e con Sanzia di Clemente IV avendo investito del
Provenza sua moglie, si fece coro- regno delle due Sicilie Carlo I
nare in Aquisgrana a' 17 maggio d'Àngiò, nella pianura di Grandel-
1207: ricompensò splendidamente la nel 1266 Manfredi vi perde la

gli elettori, che gli aveano dato il vita , con la peggio de' ghibellini.
voto, onde con altre liberalità ac- Questi allora malcontenti degli an-
crebbe il numero de' suoi parti- gioini, rivolsero gli sguardi a Corra-
giani. Nel 1260 tornò in Germa- dino, che alla testa di poderoso eser-
nia con nuovi convocò una tesori, cito portossi in Italia, e fu disfat-
dieta in cui fece saggi regolamen- to da Carlo I vicino al lago di
ti, combinò le vertenze tra i prin- Celano a' 28 agosto 1268, e fatto
cipi e le città, compensando con prigione venne decapitato pubbli-
denaro le parti lese dalle sue de- camente in Napoli a' 26 ottobre
cisioni ; vi ritornò nel 1262 per 1269, nell'età d'anni dieciotto. Cle-
dare l'investitura dell'Austria e mente IV aveagli lasciato il titolo
della Stiria ad Ottocaro, confermò di re di Gerusalemme, e vietato
i privilegi di parecchie cittàj e do- prender quello di Sicilia per cui ,

nò al tesoro d'Aquisgrana coro- pubblicò contraria sentenza. Cos'i


na, scettro globo -d'oro, e due
e terminò il nobilissimo lignaggio de-
abiti imperiali. Nel 1268 ritornò gli svevi, e con lui migliaia d' il-

in Germania, soppresse i pedaggi lustri vittime sagrificate in seguito


onerosi che inceppavano la navi- da Carlo I, temendo della scossa
gazione del E.eno , e tenne in sua monarchia, e della sua stessa
\\ orms la dieta cogli elettori di esistenza.
Magonza e Treveri, parecchi altri E.odoHo I conte di Habsburg,
principi e vescovi dell'impero, e castello posto tra Basilea e Zuri-
morì a' 2 aprile 1272, lasciando go, chiamato il Clemente, fu eletto
memoria di saggio, valoroso, pru- imperatore nell'ottobre 1278, il

dente e liberale. La Germania sot- primo della gloriosa casa d'Austria,


to Riccardo ed Alfonso sog- X ed è pei ciò che d' ora innanzi per
giacque ad anarchia equivalente ad quanto riguarda agl'imperatori di
un interregno, siccome lo conside- tale stirpe daremo soltanto qual-
rano gli storici, e perciò quasi pri- che cenno, già avendone d'ognuno
va d' imperatore. In questa epoca compendiosamente trattato alT ar-
la costituzione d'Aleraagna cangiò ticolo Austria, ed agli altri relati-
interamente di aspetto, ed i prin- vi. Il Papa Gregorio X non solo
cipi, la gran nobiltà, 1' alto clero, ne approvò l'elezione, ma indusse
e le città libere, i-esero piìi solide AKbnso X re di Leone e di Ca-
GER GER IDI
stiglia a rinunziare il nome e l'in- zio a giustificarsi della morte di
segne d'imperatore. A'i8 ottobre Adolfo ; dipoi pacificatosi con lui,

J275 in Losanna si abboccarono lo confermò nella dignità, e nel


il Papa e Rodolfo I, il quale giu- i3o2 gli regno di Fran-
diede il

rò difendere l'esarcato di Ravenna, cia per l'interdetto fulminato al re


e le altre terre della Chiesa. Men- ed al reame, ma egli si ricusò di
tre il re dei romani, cosi chiaman- accettare. Sotto di lui nel 1807
dosi l'imperatore prima di essere gli svizzeri si resero liberi, ed egli
coronato dal Pontefice, nel 1276 morì a'fo maggio iSoS, ucciso dai
recavasi in Italia, Innocenzo V glie- propri nipoti. Dopo un interregno di
lo vietò, senza essersi prima paci- sette mesi fu eletto imperatore En-
ficato con Carlo J re di Sicilia, ac- rico VII figlio maggiore del duca
ciocché i guelfi e i ghibellini non di Luxemburgo, a' 29 novembre
riaccendessero le guerre civili: egual i3o8, ad onta che vi aspirava
sollecitudine ebbero Adriano V, e Carlo di Valois. Punì gli uccisori
Giovanni XXI. 11 successore del del predecessore, fece eleggere re
secondo, Nicolò III, nel 1278 rice- di Boemia Giovanni suo primoge-
vette da Rodolfo I amplissimo di- nito, che dichiarò pure vicario di
ploma d'approvazione de' possedi- Alemagna, ed alla testa d' un eser-
menti della Chiesa, confermatone in cito nel i3ii passò in Italia, e si
pari tempo il tenore dal collegio fece coronare in Milano re di Lom-
degli elettoli. Anche Onorio IV e bardia, quindi occupò varie città,
JNicolò IV si adoprarono per com- favorito dai ghibellini, e contraria-
j)orie le dilFerenze tra Rodolfo I, e to da Roberto re di Napoli. Sino
Carlo I e Carlo 11 re di Sicilia e dal i3o5 il Papa Clemente V
di IN'apoli. Dopo la morte di Ro- avea stabilito la residenza pontifi-
dolfo I, in concorrenza del suo fi- cia in Francia, indi fissandola in
glio Alberto 1, fu eletto nel 1291 Avignone, ove dimorarono sei suc-
ÌMi|)eratore Adolfo di Nassau, il cessori. Volendo Enrico VII pren-
quale avendo domandato a Filip- dere in Roma
la corona imperiale,

po IV il Dillo re di Francia la Clemente V


deputò i cardinali le-
restituzione del regno d'Arles, ne gati a farne le sue veci , e per
ebbe in risposta in un foglio bian- gl'impedimenti frapposti dal re di
co, queste due parole: troppo te- Napoli, la coronazione ebbe luogo
desco, che denotavano il dis[)regio nella basilica lateranense. Qui no-
che faceva di sua persona e richie- teremo che agli articoli Coronazio-
sta ; e volendo Adolfo far guerra ne DEGl' IVIPERATORI, e CORONAZIONE
alla Francia, il Papa Ronifacio DEt RE si dice delle coronazioni de-
VIII lo dissuase. In seguito i prin- gl' imperatori in che modo segui-
cipi della Germania si ribellarono rono, cosi quelle della corona di
ad Adolfo, lo deposero nel 1297, ferro.
ed elessero in vece re de' romani Enrico VII pose al bando del-
Alberto I d'Austria, che diede bat- l'impero il dopo
re Roberto, e
taglia al competitore, e l'uccise a'2 aver tentato prendere Firenze, con
luglio 1298. Bonifacio Vili perciò le galere de' genovesi e de' pisani
non volle approvarne l'elezione, si accingeva alla conquista del re-
anzi lo citò a comparire in giudi- gno di Napoli, quando la morte
i52 GER GER
lo sorprese a Bonconvento presso indurre Lodovico V all'ubliidienza,
Siena a' 2 5 agosto i3i3, non sen- cloche non riuscendo, confermo le
za sospetto di veleno. Dopo un in- censure come usurpatore dell' iiii-
terregno di quattordici mesi, la pero; avendo poi timore che nel-
maggiorità degli elettori innalzavo- la vacanza dell'impero, la cui am-
no all'impero Lodovico V il Ba- ministrazione per questa causa gli
varo, figlio di Matilde figliuola apparteneva, fosse assalita l'Italia da
di Rodolfo I, capo del ramo di qualche nemico, nel iSSg costituì
Baviera, e parte Federico III il alcuni vicari feudatari della Chiesa.
Bello duca d'Austria, figlio di Al- Indi Clemente VI nel giovedì san-
berto I, sostenendo ognuno colle to i346 confermò in Avignone la
armi le loro pretensioni. Vedendo sentenza di scomunica data da'suoi
il Papa Giovanni XXII che Lodo- predecessori al Bavaro, lo dichiarò
vico Y si trattava come imperato- in concistoro contumace alle intima-
re, senza aspettare la consueta con- zioni fattegli, e comandò agli elet-
ferma pontificia, lo pregò a per- tori dell'impero che in vece eleg-
mettere che la causa di sua eie- gesserò imperatore Carlo IV mar-
zione fosse trattata dalla santa Se- chese di IMoravia figlio di Giovan-
de, citando i due pretendenti a ni re di Boemia. Cinque elettori
produrre le loro ragioni. Lungi Lo- agli 1 1 luglio procederono alla sua
dovico V dal volersi soggettare al elezione, che Cletnente VI con-
giudizio del Pontefice, e prenden- fermò, morendo Lodovico V agli
do anzi la difesa degli eretici, fu 11 ottobre del i347 per una ca-
scomunicato, ond'ebbero luogo quel- duta da cavallo, mentre inseguiva
le gravi vertenze tra ambedue, che un orso alla caccia, e con lui ces-
notammo all'articolo Baviera, ed sarono finalmente le angustie che
ai diversi relativi articoli. Portato- avea cagionate alla Chiesa, alla
si Lodovico V
nel i328 in R.oma, Germania, ed all'Italia. Allora
elesse antipapa Nicolò V, e si
in Carlo IV fu riconosciuto da tutti
kce da esso coronare in s. Pietro, per unanime consenso, e per la di-
11 Papa ad esempio di Clemente vozione che ebbe alla santa Sede
V, che nella vacanza dell'impero fu detto V imperatore de' preti.
avea nominato vicario d'Italia il Nel i355 Clemente VI dal car-
ré Roberto, dichiarò vari signori dinal legato fece coronare in Ro-
vicari imperiali in diversi luoghi ma Carlo IV, e la sua moglie Aii-
della medesima regione. Lodovico na; indi l'imperatore si portò in
V disfece Federico d' Austria, e lo Arles a prender la corona del re-
ritenne prigione sino al i325, in gno Arelatense di ragione dell'im-
eni lo fece rinunziare all'impero, pero, e fu l'ultimo a fare questa
ed aumentò le sue iniquità contro solennità. Sino a Carlo IV gì' im-
il Pontefice, che dall' altro canto peratori erano eletti dai tre ordi-
raddoppiò i fulmini della Chiesa : ni riuniti, e talvolta dalle assem-
di poi Lodovico V fece un decre- blee di tutti i principi dell'impe-
to, che all'elezione dell'imperatore ro. I primi grandi ulliziali e digni-
non eravi bisogno l'approvazione tari della corona essendo pervenuti
del Papa. Il nuovo Pontefice Be- a rendere le loro cariche ereditn-
nedelto XII nel ij34 procurò di rie, a poco a poco si ulliraroup il
GER GER i53
diiilto dell'elezione. Carlo IV piib- consiglio aulico che radunavasi ove
IjIìcò nel 1 356 la Bolla iV oro r imperatore risiedeva. La città
{^Vccli), con la quale sugli antichi di Franctbrt sul jMeno , era il

Elettori {^Fedi), si stabilirono for- luogo dell'elezione degli impera-


malmente i loro diritti, e si regolò tori, e nell'altra di Ratisbona si
del pari il cerimoniale dell'imperiai congregavano le In tale si-
diete.
corte. Questa celebre legge fondamen- stema, variato alquanto come di-
tale sull'elezione degli imperatori fu remo da Massimiliano I proce- ,

fatta Norimberga: allora il cor-


in dette r impero
germanico sino al
po politico germanico consisteva in secolo presente. Nel iSSp essendo
una grande confederazione, compo- stato l'imperatore Carlo IV indot-
sta di tutti gli stati sovrani sì ec- to da malevoli consiglieri ad oc-
clesiastici, che secolari d' Alemagna, cupar le rendite di alcuni benefizi,
della quale l' imperatore era capo. e violare la libertà ecclesiastica,
Questo monarca elettivo però non per le rimostranze di Papa Inno-
possedeva che i propri slati ereditari, cenzo VI ne corresse l'errore, ed
ne alcuna rendita era annessa alla emanò una costituzione in difesa
sua dignità, uè alcuna città per tal dei diritti ed immunità ecclesiasti-
titolo gli apparteneva. Godeva però che, la quale fu poi confermata
di somme prerogative, convocava dai Pontefici Bonifacio IX e Mar-
da se solo le assemblee generali, ne tino V. Insorta grave discordia tra
sanzionava le decisioni, disponeva l'arcivescovo di Salisburgo, e Ro-
de' fondi devoluti all'impero, e da- dolfo duca di Baviera, nella quale
va degli altri l'investitura, conce- stavano per prendere parte tutti i

dendo privilegi , titoli , e gradi principi di Germania, lo zelo di


onorifici. Al successore designato Papa Urbano V la sopì. Questi
all'impero davasi il titolo di re dei nel i365 fu visitato in Avignone
romani ; il diritto poi di eleggere da Carlo IV, che vestito delle in-
1 imperatore venne riservato ai so- segne imperiali assistè al pontifica-
li elettori. L'assemblea generale o le celebrato dal Papa.
dieta, ministra del potere legislati- Crescendo la tracotanza di Ber-
vo, era composta dei tre collegi, nabò vedendo Urbano
Visconti, e
quello cioè degli elettori del sacro V che a frenarlo non erano state
romano impero, quello de' principi sufficienti le ammonizioni e le pe-
di cui formava parte l'altro dei ne ecclesiastiche, nel i368 ricorse
conti, e quello delle città libere o all'imperatore come difensore del-
imperiali che ascendevano a ses- la Chiesa, invitandolo a recarsi in
santatre, oltre quelle che in vari Italia, ed esortando i fedeli con
tempi si sottrassero dall'impero, premio d'indulgenze a seguirne gli
come dicemmo in principio del- stendardi. Indi l' imperatore con
l'articolo. Tutti i principi sovra- diploma solennemente confermò il
ni avevano un' autorità assoluta dominio temporale della Chiesa
nei loro dominii, ma in taluni romana; e siccome Urbano V era-
casi potevasi dai loro giudizi ap- si portato in Roma nell'intendi-
pellare alla camera imperiale di mento di ristabilirvi la pontificia
Spira, che risiedeva in Vetzlur, residenza, l'imperatore vi si recò a
nel circolo dell'alto Reno, ed al visilaiio, nel dì d'Ognissanti d
i54 GER GER
Papa coronò l'altia di lui mo- figlio Wenceslao, e ne riportò an-
glie Elisabetta, nella quale funzione cora la pontifìcia approvazione. Di
l'imperatore secondo il cerimoniale Carlo IV si disse, che rovinò la
fece alcune funzioni da Diacono sua casa per acquistare T impero,
(^Fedi). In altri incontri l'impera- e che poi rovinò l'impero per rista-
tore tenne al Papa la staffa nel bilire la sua casa; morì a'29 novem-
montare a cavallo, che gli addestrò bre 1378 in Praga, capitale della
insieme ad Amadeo VI conte di Boemia, e gli successe Wenceslao, di
Savoia. Tornato Urbano V in A- cui parlammo all'articolo Boemia,
vignone fece pubblicare la crociata ove dicemmo pure dell'imperatore
in Germania contro i nemici del Sigismondo di cui andiamo a par-
nome cristiano, e morendo nel lare, e di quanto fece per l'estin-
iSyo gli successe Gregorio XI, il zione del grande scisma avignonese.
quale nel 1877 gloriosamente re- Nel i3c)0 Bonifacio IX celebrò
stituì a Roma la residenza ponti- r universale giubileo e concesse ,

dandone partecipazione all'im-


ficia, ad alcune città di Germania di
peratore e ad altri sovrani. Nel se- poterlo acquistare, con la visita di
guente anno venne canonicamente alcune chiese, e con somministra-
eletto Urbano VI, il quale volendo re il denaro che gliabitanti avreb-
correggere i difetti de' cardinali ,
bero speso nel viaggio, per la re-
la maggior parte scismaticamente staurazione delle chiese di R.onia,
lo deposero, eleggendo l'antipapa rovinate nella lunga assenza de' Pa-
Roberto Ginevra che assunse il
di pi. Le cattive qualità di Wence-
nome di Clemente VII. Questi per slao re provocarono la
de'romani
compiacere i cardinali francesi ri- di lui deposizione, che il collegio
belli,che amavano le delizie di degli elettori decretò nel 4oo, 1

Provenza, passò in Avignone e vi ed invece elessero per successore


stabilì una cattedra di pestilenza Roberto il Piccolo, duca di Bavie-
in cui fu erroneamente riconosciu- ra, del quale trattammo a quell'ar-
to da varie nazioni, restando nel- ticolo; e Bonifacio IX nel i4o3
l'ubbidienza di Urbano VI e succes- ne approvò l'elezione: era Rober-
sori maggior parte di esse, com-
la to anco principe palatino, e fu
j)resa Germania, la Boemia, la
la detto ancora il Corto ed il Alife.
Ungheria, la Prussia, la Frisia, ec. Mentre in Roma regnava Grego-
Siccome pretesto dello scisma fu rio XII, ed in Francia e Spagna
ne' cardinali insorti la non legitti- sosteneva lo scisma l'antipapa Be-
ma elezione di Urbano VI, fra le nedetto XIII, i cardinali d'entram-
tante testimonianze contrarie, evvi bi volendogli dar termine si riuni-
una lettera del sacro collegio all'im- rono in concilio a Pisa nel i4"9
pera ture Carlo IV, munita col sigillo con gli ambasciatori de' principi.
imperiale, e con quelli di quindi- Inutilmente Gregorio XII spedì a
ci baroni dell' impero, poscia pub- Roberto re de'romani il caidinal
blicata da Rniglon, in cui si dà Antonio vescovo di Porto suo ni-
a lui parte della seguita canonica pote, quale legato apostolico, per
elezione. Carlo IV essendo vivente, impegnarlo ad impedir la celebra-
dagli elettoli dell'impero fece eleg- zione di quel concilio, dappoiché
gere pei- suo successore il pioprio nello slesso tempo il concilio inviò
GER GER i55
in Germania il cardinal Landolfo brava incvitajjile la guerra civile
dì S.Nicola in Carcere, per incita- in Gernìania, quando Josse fu col
re i popoli a ritirarsi da Gregorio pito dalla morte agli 8 gennaio
XII. Mentre questi si recò a C/Vi- 1 4 ' i j t''^ mesi dopo la sua elezio-
clale (^Vecli) a celebrare un conci- ne, restando senza competitoii alla
lio, in Pisa fu deposto insieme al- testa dell'impero Sigismondo. ()ue'
l'antipapa, e venne eletto invece Ales- sto principe bramoso della pace
Sandro V. Allora Gregorio Xll per della Chiesa, e di porre un terini-
terminare lo scisma che si vedeva ne alle eresie e guerre degli ussi-
alimentato ad un tempo da tre ti, indusse Giovaimi XXIII a cou-
Papi, deputò il re Roberto, Sigis- vocare nel i4i4 '' celebre conci-
mondo re d' Ungheria, e Ladislao lio di Costanza [Fedi), ove inter-

re di Napoli, perchè coi principi \enne insieme agli ambasciatori dei


della parte contiaria stabilissero il principi, al conte di Cilley padre
luogo per celebrare un concilio gè- della sua sposa Barbara, a Rodol-
neraie ; ma gli unghen, i boemi, fo elettore di Sassonia, a Federico

i connazionali veneti, e persino il langravio di Norindjerga poi elet-

langravio Ermanno sino allora a tore di Brandeburgo a Lodovico ,

lui attaccatissimo, lo abbandonaro- conte palatino del Reno e duca di


no. Morto
Alessandro V, gli sue- Baviera, a Fedeiico IV duca d'Au-
cesseGiovanni XXllI, il quale sen- stria, ed Magonza.
all'elettore di
tendo che il re Roberto era morto in Nel XII rinun-
concilio Gregorio
Oppenheim a'i8 maggio i4 io, spedì zio, Giovanni XXllI venne deposto

subito nunzi agli elettori dell' im- ed imprigionato, e Benedetto XIII


pero acciò gli sostituissero Sigis- antipapa scomunicato. I cardinali
mondo di Luxemburgo re d'Un- delle tre ubbidienze, con tienta pre-
gheria, figlio di Carlo IV, fratello lati delle sei nazioni accorse al con-
dì Wenceslao Boemia, e già re di cilio,compresa la tedesca, canoni-
imperatore, siccome benemerito per camente elessero supremo Gerarca
avere pacificato l'Ungheria: fu di Martino V agli ii novembre 4' 7> 1

fatti eletto, e riuscì uno de'mag- al quale l'imperatore Sigismondo


giori princìpi che occupassero il nella cavalcata che fece per Co-
trono imperiale, liberale, generoso, stanza gli prestò i consueti ossequi,
amico de' letterati, e di bella per- che poi lipetè in Mantova,
sona. Josse marchese di Moravia Dopo la morte di Wenceslao,
comprò da Wenceslao il ducato di accaduta nel i4'8j •' fratello Si-
Luxemburgo, indi lo vendè al duca gisaiondo a cagione delle guerre
d'Orleans fratello di Carlo VI re di non potè succederlo in quel trono
Francia. Dopo la morte del re Ro- che nel i436. Sino dal i^3i era
berto, Josse volle disputare il trono successo a Martino V il Papa
imperiale a Wenceslao eh' era rile- Eugenio IV, il quale secondo il
Praga, ed al suo fratello
gato a concertato nel concilio di Costanza
Sigismondo, onde la Germania eb- convocò altro concilio in Basilea
he allora tre imperatori, come la (Fedi), che fatalmente divenne con-
cristianità tre Papi: una parte de- ciliabolo; nel i433 coronò in Ro-
gli elettori elesse Josse all'impero, ma imperatore Sigismondo col so-
e l'altra vi elevò Sigismondo. Sem- lito cerimoniale, avendo questi sul
i56 GER GER
ponto s. Angolo creato diversi Cct- riunironsi nel iSiò in Ferdinando
validi (rrtli). Dopo aver Sigismoa- I, emeglio nel i6i5 sotto T im-
do sosteiuilo parecchie guerre co- peratore Ferdinando II. Alberto II
gli ussiti mori agli 8 dicembre i438, per le sue belle doti fu compianto,
e gli successe nei regni di Boemia tuttavolta viene tacciato di estre-

ed Ungheria Alberto duca di V mo rigore, e di tollerantismo in


Austria, che sino dal 14^1 ne a- materie religiose, non perdonando-
vea sposato la figlia Elisajjctta ,
la però agli eretici : amò tenera-
dopo aver lottato con la suocera mente la sua sposa. L'impero di-
Barbara di Cilley; indi gli elettori venne da quest' epoca ereditario,
dell'impero lo esaltarono a questo, senza cessar per altro di essere e-
prendendo il nome di Alberto li, lettivo, essendosi abolito il segre-
ed in tal modo la corona impe- to giudizio, stabilito da Carlo Ma-
riale restò nella sua casa d'Austria, gno, ma
non fu poi interamente
laonde ancor qui avvertiamo che distrutto se non dopo sessanta an-
a quell'articolo si parla de' succes- ni. Federico HI detto il Pacifico, fi-

sori, e qui riporteremo pochi cenni. glio di Ernesto duca d'Austria, fu

il suo avvenimento all'impero, per eletto imperatore, dopo la morie


la saggezza e fermezza che lo di- del suo cugino germano Alber-
stinguevano, riempì di giubilo e di to II.

speranze la Germania tutta, e le Nuove turbolenze furono mosse


prime misure ch'egli prese corri- nel i44*^ contro Eugenio IV nel-
sposero alla generale espettazione la Germania per la deposizione
,

nelle diete di Noiimberga e di ch'egli avea fatto degli arcivescovi


JMagonzn, pcgli utili provvedimenti di Colonia e di Treveri partigiani
da lui promossi. La condotta ch'e- del concilio di Basilea , e perciò
gli tenne nelle vertenze insorte suoi nemici; ma portatosi in Roma
tra Eugenio IV, e i padri del con- quale ambasciatore di Federico HI
cilio di Basilea fu moderata e pru- Enea Pon-
Silvio Piccolomini, poi
dente, però fece adottare dalla die- tefice Pio II, indusse Eugenio IV
ta di Magonza le risoluzioni dei a restituire nel grado i due arci-
basilceii circa l'abolizione delle an- vescovi elettori, mentre due le- i

nate, delle riserve, e delle aspetta- gali Carvajal , e Parentucelli il

tive, e 1' universale ristabilimento quale fu poi Psicolò V, pacifica-


delle canoniche elezioni. Finalmen- rono la Germania, estinsero lo sci-
te gucria che sosteneva in
nella sma, e ridussero tedeschi all'anti- i

Ungheria contro Amurat II, mori ca ubbidienza della santa Sede


in un villaggio a'27 ottobre 1429; non avendo però mai riconosciuto
e dopo cinque mesi nacque dalla l'antipapa Felice V, eletto sino dal
consorte l'Elisabetta Ladislao detto 1439 clal conciliabolo bas)le.ese. In
perciò il PosUiiito, nel quale termi- fatti quando nel i447 s^^' sulla,
nò poi la linea austriaca Alber- cattedra di s. Pietro Nicolò V, a-
tina, passandone i diritti nella li- vendo Federico III con tutti i

nea stiriana di Federico HI. Alla principi Germania rinunziato ad


di
morte di Ladislao 1' Ungheria e ogni comunicazione esortativa con
la Boemia già unite all'Austria ne r antipapa, l' imperatore ai i ago-
vcuucio discioltc e buio ad essa , sto tou editto couiuudò a tulli i
GER GER 157
sudditi dell'impero di riconoscere per Ungheria e di Boemia suo nipote,
solo e vero legittimo Papa Nico- da Alberto d'Austria suo fratello,
lò V successore di Eugenio IV. dal duca di Slesia, e da nobile
Questa determinazione abbattè i comitiva sino al numero di seimi-
fautori di Felice V, il quale aman- la persone, avendo prima fatto in
do l'unità cattolica non pensò che Siena il giuiamenlo di fedeltà al
ad una sincera rinunzia, effettuata Pontefice, e di conferma a tutti i
dopo il congresso di Lione, ove in- diritti della romana Chiesa. Nico-
tervennero gli ambasciatori de'prin- lò V a' 1 6 marzo coronò Fedei-ico
cipi, e quelli degli elettori di Ger- III qual re di Lombardia, benedi
mania, avendo luogo la formale il suo sposalizio con Eleonora di
rinunzia di Felice V a' 9 aprile Portogallo, e ai I 8 dello stesso me-
i449' Aveva inoltre Nicolò V, ap- se lo coronò insieme con la spo-
pena eletto, invialo in Germania sa colle insegne imperiali, donan-
alle città ed a' principi tedeschi dogli la Rosa d'oro benedetla {Ve-
il legato cardinal Giovanni Carva- di) , indi il Papa concesse all'im-
jal, perchè si ritirassero dal par- peratore le Preci primarie [Fedi),
teggiare pei padri basileesi,
su di ossia r indulto di conferire le di-
che essendone impegnatissimo Fe- gnità ecclesiastiche, vacanti la pri-
derico III, costrinse questi la città ma volta dopo l'elezione degl'im-
di Basilea a cacciar gli scismatici peratori. Federico HI rese al Pon-
onde estinguere ogni reliquia di tefice tutti i consueti segni di ve-
scisma. Il medesimo cardinal Car- nerazione prescritti dal cerimoniale.
vajal III da Nicolò V destinalo a Tornato Federico III in Ger-
comporre le vertenze tra gli un- mania trovò che molti l'odiavano
gheresi e l'imperatore, ed a siste- perchè ancora teneva presso di se
mare gli affari ecclesiastici di Boe- Ladislao, e però gli mossero guer-
mia, quindi conchiuse e sottoscris- ra parte degli austriaci, i boemi e
se il celebre Coiicordaio gernia- gli ungheri. Nicolò V a sopire
nico (f^edi), riguardante i l.>enefì- queste dissensioni, deputò il cardi-
zi ecclesiasticiGermania, chein nal di Cusa Ger-
allora legato in
Nicolò V solennemente conlèrmò mania , ed nunzio
iu qualità di
con bolla de' 19 marzo i44*^- leg- Enea Silvio Piccolomini con pode-
gasi Guerra, Epit. Const. Roin.
il stà di legato a lalere, onde venne
Poiìtif.toni, II, p. 81 ; Branden, conchiusa la pace. In segtiito l'im-
ColU'ctanea super Concordatis In- peratore fece pubblicare il codice
ter sanctam Sedcni apostolicanif et de'feudi; nulla ommise per dissipa-
incUtaiii nalionem Germanicnm, Co- re le fazioni ne'suoi stati, ma non
loniac 17 16; e Nicolarts, Com- potè riuscirvi. Nel 1453 ebbe ter-
pendiosa praxis henejiciaria ex mine l'impero di Oriente fondato
Coneordalis inclytae nadonis Ger- nel 33o, cioè i I23 anni prima, per
manirae, regnoruin Polonìue et , aver Maometto II imperatore de'tiu--

Galliae , ciiiìi s. Sede apostolica, chi presa Coslantinopoli (P edi) ai


Romae lySr. Nel 14^2 Nicolò 29 maggio; due grandi im-
così dei
V ricevè con sommo onore in Ro- peri restò solo l'occidentale germa-
ma Federico HI, ch'era accompa- nico, chiamato sacro romano impe-
gnalo dal suddetto Ladislao re di ro. Nel r458 fu esaltalo al triregno
i58 GER GER
Pio IT già consigliere, segretario 7 settembre ^^cfò, e gli successe
ed amljasciatore di Federico IH, il figlio: con questi Alessandro VI

che aveagli ^predetto il pontillcato, si collegò contro Carlo Vili re di

quando essendo con lui sul monte Francia, in un ad altri sovrani, e


Cimino, e guardando il Lazio gli spedì il Bernardino Car-
cardinal
disse: '» su questi luoghi regnerai vajal a coronarlo con la corona di
Enea, e noi che ora vi comandia- ferro. Per frenare l'ingrandimento
mo, un tempo saremo da voi co- della potenza ottomana Alessan- ,

mandati". Nel pontificato di Paolo dro VI nel i5oi armò un esercito,


II l'imperatore per adempimento di ma non gli riuscì indurvi Massi-
un pio voto ritornò in Roma, e miliano I a prenderne parte, onde
fece approvare dal Papa l'ordine il Pontefice rivolse le sue cure a
equestre di s. Giorgio da lui isti- sopprimere la magia che in Ger-
Per fare la
tuito contro gl'infedeli. mania ed in Boemia faceva pro-
guerra a questi Sisto IV spedì in gressi.

Germania ed Ungheria il cardinal Ad Alessandro VI nell'anno i5o3


Bardo legato; indi Innocenzo Vili successe Pio HI nipote di Pio II,
nel i48'i canonizzò solennemente già legato di Paolo II alla die-
s. Leopoldo IV detto il Pio, mar- ta di Ratisbona, ove in favore del-
chese d'Austria, ad istanza dell'im- la religione avea perorato alla pre-
peratore ede'principi tedeschi, men- senza di Federico III, e de'princi-
tre la Germania era lacerata dal- pi dell'impero. Dopo ventisei gior-
le guerre, onde Mattia re di Un- ni di pontificato, fu creato Giulio
gheria prese Vienna, senza che II, che adoperò ogni premura per
Federico III punto se ne alteras- pacificare Massimiliano I con Lo-
se. Nel i486 a'i5 febbraio Mas- dovico XII re di Francia, invian-
similiano I figlio dell' imperatore do al primo per legato il nomi-
fu eletto re de' romani, e pel suo nato cardinale Carvajal ciò che ,

sposalizio con ed e-IMaria figlia ottenne nell'anno i5o8, non com-


rede di il Temerario
Carlo ultimo prendendosi nel trattato veneti i

duca di Borgogna divenne signo- , ch'eransi impadroniti di Trieste e


re di tal ducato, della Franca Con- della contea di Gorizia. Anzi non
tea e del Belgio, per cui nel 1488 avendo Giulio II potuto ottenere
il di lui padre passò nelle Fian- dalla repubblica di Venezia la re-
dre in aiuto guerre che soste-
alle stituzione delle terre spettanti alla
neva. Dilatandosi le conquiste de- Chiesa, si alleò con Massimiliano
gli ottomani nella Germania e I nella lega di Cambray. Dall'a-
tiell Italia, Innocenzo VIII promul- venimento all'impero di Rodolfo I
gò la sacra guerra, ne fece capo di Habsburg, sino al regno di Mas-
r imperatore, e per mezzo del ve- similiano I, l'Alemagna provò pa-
scovo d' Orle suo legato in Ger- recchie calamità, onde questo prin-
mania, fece caldamente raccoman- cipe impiegò diversi mezzi per por-
dare la spedizione ai principi te- vi rimedio, ed il consiglio aulico, e
deschi; ma essi attenti alle private la nuova dieta da esso fondati, cui
guerre non favorirono l'impresa, e qualche scrittore fa risalire a da-
Massimiliano I la sosteneva col re ta più antica, a ridonar pervenne-
di Francia. Federico III mori ai ro al suo regno qualche vigore.
GER GER 1^9
Onde rendere più facile l'ammini- Francesco I re di Francia si riti-

slrazione, divise nel i5i2 l'impero rò dall' alleanza che avea con lui
in nove grandi circoli, di cui già conchiusa: questo imperatore morì
facemmo parola ; cioè dell' alla e a Lens a'i'j gennaio t5i9, ama-
bassa Sassonia, di Weslfalia, Sve- tore delle scienze on- e dei dotti,
via, Baviera , ed Austria , allo e de compose qualche cosa in poe-
Basso Reno, e Franconia. Per que- sia e la sua vita. Da Maria di
,

sta istituzione i principi ,


preiati Borgogna ebbe Filippo che sposò
e deputali, riuniti ad epoche de- Giovanna erede delia monarchia
terminate, formarono un'assemblea di Spagna, dai quali nacquero Car-
generale o dieta. Oltre ai nomina- lo V imperatore, e Feidinando I:
ti circoli, altri paesi ancora for- i quali matrimoni formarono la
mavano parte dell'impero germa- grandezza e potenza della casa di
nico, senza essere in veruno di es- Austria, le cui due linee principa-
sicompreso, e tali erano il re- li allora furono la Carolina o spa-
gno di Baviera, i margraviati di gnuola, che terminò nel re Carlo
Moravia, dell'alta e bassa Lusazia, li, e la Ferdinandina o tedesca
la parte austriaca delia Slesia, al- austriaca che gloriosamente regna,
cune contee e signorie immedia- trasfusain quella di Lorena.
te poste nei nove circoli, e ciò non Carlo V succede agli stati di
pertanto separate da essi sotto l'a- Borgogna, ed alla corona di Spa-
spetto politico, come le signorie di gna nel i5i6, fu eletto a'28 giu-
Jever , Kniphausen , Rlieda, Hom- gno imperatore dopo morte del- la

berg, ec. ;Friedberg


i luoghi di l'avo ÌMassimiliano divenne uno I,

nella Wetteravia, Burg, Gelnshau- de' più grandi principi, ed ebbe a


sen ec. ; piìi i tre territori! dei ca- competitore Francesco I redii^/v7/z-
valieri immediati della Svevia ,
cia (^Fedi), al quale articolo ripor-
della Fiancoiiia, e del Reno. Ag- tammo i reciproci avvenimenti. Nel
gi ungansi finalmentea questi i termine del regno di Mnssimiliano I,

così detti enclm'es o paesi annessi, e nel piincipio di quello del nipote
che posti erano in un circolo di- ebbe origine la fimesta eresia di
verso da quello cui politicamente Martino Lutero, per cui Leone X
appartenevano , come 1' Erfbrd e ne condannò subito i perniciosissi-
l'Eichfeld, quali paesi, benché si-
i mi errori; quindi nel Sa il Pa- 1 t

tuati nel circolo dell'alta Sassonia, pa permise a Carlo V di poter


pure dipendevano da quello del ritenere in unione all' impero il
basso Reno. Giulio II nel i5i3 reame di Napoli, con accrescimen-
si collegò con Massimiliano I con- to di censo alla santa Sede. Dipoi
tro la Francia, e poco dopo mo- Leone X si collegò col medesimo
ri dopo avere riempito l' Europa imperatore contro Francesco I, on-
del possente suo nome; gli succes- de colle loro trujtpe il Papa ricu-
se Leone X, nella quale elezione però alla Chiesa Parma e Piacen-
aspirò al pciitifìcato Massimiliano za, e Carlo V il Milanese che si
I allora vedovo come si è detto
, diede a Francesco Sforza: inoltre
al voi, XV, p. 285 del Dizionario. l'imperatore prese Arles, Tournay,
Leone X si mostrò propenso per e distaccò dal suo emulo il mal-
Massimiliano I ; ma per unirsi a contento Carlo contestabile di Bour-
i6o GER GER
l)on clic fere generalissimo de'suoi uomini, quasi tutti fanatici lutera-
eserciti. Per morte di Leone X ai ni, che a' G maggio presero l' in-
f) gennaio ìS'ì'ì. fu eletto Adriano difesa capitale del cristianesimo. Vi
VI Fiorenzi d'Utrecht, assente dal perì i' contestabile, onde subentrò
conclave per essere in Vittoria qual al comando di quelle feroci turbe
governatore della Spagna di Carlo Filiberto principe d'Oranges lute-
V già suo discepolo ; i sacri elet- rano per due mesi seguì il piti
:

tori senza conoscerlo lo esaltarono, orrendo saccheggio, nulla fu rispar-


rome quello che potente nella cor- miato, né chiese, né monisteri di
te cesarea, più di ogni altro poteva monache, mentre Clemente VII coi
ahbaltcre la pretesa riforma reli- cardinali fu assediato in Castel s.

giosa di Lutero. Nel i5i3 Adria- Angelo, ove restò tra le privazioni
no VI separò dalla lega coi fran- sino al dicembre ed al suo riscat-
cesi la repubblica di Venezia, che to. Quando l'imperatore seppe le
in vece collegò contro di essi con inaudite calamità di Roma [P'cdi),
Carlo V, col suo fratello Ferdi- colla solita sua ipocrisia sospese
nando arciduca d' Austria , e col le dimostrazioni di gioia preparate
duca di Milano; lega che il Papa per la nascita del suo unico figlio
pubblicamente notificò in s. Maria Filippo II ; fece vestire la corte a
IMaggiore a' 5 agosto, in difesa del- lutto, ed ordinò preghiere e pro-
l'Italia e dello stato ecclesiastico; cessioni per la liberazione del Pa-
in ahre cose, come diremo all'ar- pa ch'egli teneva prigione. Intanto
ticolo Spagna
(^Vecli), Adriano VI per arrestare i progressi dell'eresia
favorì Carlo V, e mori nel i5i'ò. celebrossi in Spii-a una
nel iSag
11 successore Clemente VII spedì dieta, alla Papa spedì il
quale il

legato in Germania il cardinal Cam- suo nunzio, ed ove Ferdinando I


peggi, quale nella dieta di Pia-
il colla maggior parte de' principi e
tisbona, alla presenza di vari prin- delle città imperiali, stabib nella
cipi dell' impero, promulgò una ri- dieta che si osservasse il decreto
forma del clero compresa in tren- di Carlo V pubblicato a Worms,
tacinque capi, su di che vanno let- che obbligava a conformarsi alla
ti il Bzovio ad an. i5i^, ed il religione della Chiesa romana; ma
Pallavicini, Storia del concilio eli diversi principi infetti degli errori
Trento, par. I, lib. Il, cap. II. Ve- di Lutero,
con quattordici città
dendo Clemente VII divenire piìi protestarono contro il decreto della
formidabile la possanza di Carlo dieta appellandosi all' imperatore
,

V, nel iSnG fece una lega coi re ed al futuro concilio, per la quale
di Francia e d'Inghilterra, coi ve- protesta acquistarono i luterani il

neziani, fiorentini e svizzeri, non nome di Protestanti (Vedi).


che col duca di Milano, lo che of- Pacificatosi Clemente VII con
fese grandemente l'imperatore che Carlo V, si convenne di abboccarsi
tosto pubblicò la guerra al Pon- nel i529 in Bologna, ove nell'an-
tefice, che fu costretto per salvar no seguente il Papa solennemente,
la vita rifugiarsi in Castel s. An- e con quella pompa descritta al-
gelo [Pedi): indi nel iSi'j si por- l'articolo Coronazione degli Impep-a-
tò all'assedio di Roma il contesta- Tor.i, dopo averlo coronato con la
bile di lìouibou con quarantamila corona di ferro, a 2\ febbraio lo
GER GER i6t
coronò con le insegne im[>eiinli, e ciò nel ì5^9. in Trento ( Fedi).
fu l'ultimo Papa che clic (jueste Nel i536 Carlo V si portò a tro-
ad un imperatore germanico. Car- vare Paolo Pioma, ove fece
III in
lo V tenne la staffa al Pontefice, solenne ingresso, di che tratteremo
e gli addestrò il cavallo ; e Cle- all'articolo Ingressi in RoMA;avendo
mente VII gli concesse la riten- detto al voi. XII, p. 1 37 del Dizio-
zione del regno di JNapoli, il quale nario il pericolo di vita che cor-
per tutto il tempo di sua vita do- se in visitare la cupola del Pan-
vesse restare unito all'impero. La theon. Considerando Paolo III quan-
repubblica di Firenze ebbe fine, e to pregiudizievoli riuscissero alla
fu costituita in ducato, in favore religione cattolica le guerre che si

di Alessandro de' Medici nipote del facevano Carlo V e Francesco I,

Papa. Carlo V a' 3 ottobre 53 i i 1 nel i538 si portò a Nizza ad un


confermò Alessandro nella dignità, congresso con ambedue , ma non
e gli die in isposa la propria fi- potè ottenere che la tregua di
glia naturale INIaria. In detto anno dieci anni. Tornato il Papa in
Ferdinando I re d' Ungheria, fra- Roma apprese da Ferdinando I,

tello dell' imperatore, a richiesta di che a procurare la concordia tra i

questi fu elettoromani e re de' , cattolici e i protestanti faceva d'uo-


Clemente \ II a cui piacque molto po spedire in Germania un per-
questa scelta, la confeiinò, com'e- sonaggio d'un merito distinto ; Pao-
gli dice nella sua bolla, per la sa- lo HI scelse il cardinal Aleandri,
lute della repubblica cristiana, poi- ma senza successo, perchè deluso
ché avendo gli eretici scompigliato dai raggiri degli eretici. Intanto
ia Germania nel tempo che Carlo Carlo V dopo aver tenuto prigio-
V pei suoi viaggi e guerre n' era ne in Ispagna Francesco I, e da-
assente, era d'uopo che la presen- togli in moglie la sorella, si portò
za d' un re potente ponesse freno a Parigi ricevuto con la piìi son-
alla loro audacia. L'imperatore fe- tuosa magnificenza ; tuttavolta nuo-
ce levare a Solimano II l'assedio di ve guerre tra i due emuli ebbero
Vienna , e ristabilì Mulci Hassan luogo dappoi. Nel i54i Carlo V
sul trono di Tunisi. JNel i533 si prima di partire coli' esercito per
trovò nuovamente in Bologna con Algeri, pregò Paolo III portarsi a
Clemente Ali, quando dalla Ger- Lucca , e nei sei congressi ch'ebbe
mania tornava nella Spagna e nel ; con lui altro non potè il Papa otte-
seguente anno morì il Papa af- nere, che si correggessero quelle co-
flitto per l'ingrandimento dell' ere- se decretate nella dieta di Ratisbo-
sia luterana, e per l'orrendo scisma na, non con.formi agli antichi ca-
fatto da Enrico Vili in Inghilter- noni de' santi padri. Nel i5^3 Pao-
ra. Divenuto Pontefice Paolo III, lo III ad onta dell'età si recò a
per distruggere il numero stermi- Brusseto onde rimuovere l' impe-
nato di eretici e di errori , nel ratore dalla guerra, ma inutilmen-
i535 inviò ai principi cristiani i te. I protestanti adottarono la Cofi-
suoi nunzi, per avvisarli di aver fessione Augustana [Fedi), e fe-
risoluto celebrare un concilio ge- cero una lega offensiva e difen-
nerale, ed acconsentendovi poscia siva in Smalkalde, con cui costrin-
i principi di Germania s' incomin- sero poi Carlo V ad accordar loro
VOL, XXIX. 1
i62 GER GER
Questo piin-
la libertà di coscienza. ritto pubblico dell' impero. Indi
c:ipe vinse contro di essi nel i547 Carlo V con poderosa armala si
la battaglia di Mulberg, ove furo- portò ad assediar Metz , ma fu
no falli prigionieri Giovanni Fe- costi'elio a ritirarsi ; nell' anno se-
derico elettore di Sassonia, ed il guente prese e distrusse Terrova-
langravio d'Assia. Le sette degli ne, né altro piìi fece degno di ri-
anabattisti e dei calvinisti eljbero marco. Indi in Brusselles dimise
come altri eretici origine nel le- la corona di Spagna in favore di
gno Carlo V, e tutte insangui-
di Filippo II suo figlio, nel i555, al
iiaiono con ostinate guerre 1' Ale- qtiale avendogli già ceduto il re-
magna. Ucciso nel iS^y Pier Lui- gno di Napoli, di questo n'ebbe l'in-
gi Francesco duca di Parma e Pia- vestitura da Giulio III, che piìi volte
cenza feudi della Chiesa , nacque
, erasi fitto mediatore tra l'imperato-
disgusto tra il Papa e l'imperato- re ed Enrico II. Annoiato Carlo V
re che pretendeva le dette città dell'esercizio di sua gran potenza,
essere di giurisdizione del Milane- dopo aver riportato quaranta vitto-
se, e perciò al suo dominio rica- rie ,fatto eroiche imprese, intra-
dute : ne fu conseguenza la sospen- preso cinquanta lunghi viaggi, cioè
sione del concilio, ed animò Carlo nove in Germania, sei nella Spa-
V a pubblicare nel i548 una pro- gna sette in
, Italia, dieci nelle
fessione di fede in augusta (Fedì), Fiandre, quattro in Francia, due
con la quale credendo pacificar le in Inghilterra, due nell' Africa, ot-
turbolenze religiose in Germania to nel Mediterraneo, e due nell'O-
fece peggio: questa formola nociva ceano, rinunziò l'amministrazione
alle cattuliche discipline , fu chia- dell'impero a Ferdinando I suo
mata Interim, perchè doveva os- fratello, Ritirossi nel convento di
servarsi nella Germania finché il , S. Giusto nella provincia di Estre-
concilio avesse regolato e deciso le madura àe Girolaniini di Spagna^
(juestioni insorte sulla fede. esercitandosi operein quelle ivi
Nel pontificato di Giulio III i indicate, ove disteso sulla bara si

principi luterani con INIaurizio e- fece celebrare solenni ed


esequie ,

leltore di Sassonia , e Gioachino ivi mori a' 2 1 settembre i558. Di


elettore di Brandeburgo , avendo tali esequie, e dei magnifici fune-
fatto lega con
Enrico II re di rali fattigli celebrare da Filippo
Francia contro Carlo V nel i55i, II, se ne tratta all' articolo Fune'
questi fu in pericolo d'essere sorpre- rali [Vedi). Carlo V era spiritoso,
so ad Inspruck, onde calò precipi- intraprendente e gran politico: avea
tosamente in Carintia. Quindi nel del coraggio , ed un' estrema avi-
i552 medesimi principi obbliga-
i dità di gloria; forse avrebbesi sot-
rono r imperatore nella dieta di tomessa tutta l'Europa, se noa
Passavia, ad acconsentire alla pace avesse avuto per ostacolo un Fran-
per mezzo d'un solenne trattato, cesco I. E da notarsi, che il Pon-
col quale convenne al rilascio dei tefice Paolo IV ricusò di appro-
prigionieri, ed alla libertà di co- vare l'elezione di Ferdinando I,
scienza od evangelica ai luterani come offensiva dell'autorità apo-
trattato che viene chiamato la pa- stolica , dacché né la rinunzia di
ce religiosa, e formò parte del di- Carlo V, né l'elezione di Feidi-
GER GER r63
n.-indo potevano ultimare sen-
I si marca e di Svezia, e morì a Vien-
za il consenso del sommo Ponte- na li i5 luglio i564. Fu principe
fice; né si dovea considerare va- dolce, affabile, amf\nte delle scien-
cante l'imperio, se non che per la ze, e protettore de' letterali. Gli
morte di Cesare. Però il successo- successe il primogenito Massimilia-
re Pio IV, appena eletto nel i55c), no II, che avea fatto eleggere re dei
confermò nella dignità imperiale romani a^ 3o novembre i562, e
Ferdinnndo I e ricevette i suoi , sposo di Maria d'Austria figlia di
ambasciatori perchè essendo mor-,
Carlo V. Ad onta delle proteste
to il fratello era cessato l'impedi- di Massimiliano li, il Papa s. Pio
mento. Ferdinando I erasi sposato V dichiarò granduca e solenne- ,

alla Ladislao VI re d'Un-


figlia di mente coronò Cosimo I duca di
gheria e di Boemia, sorella di Lui- Toscana; e siccome l'imperatore
gi li ì\ Giovane, ucciso nel iS^G, inclinava a permettere la confes-
per cui credendosi aver diritto alla sione augustana neh' Austria ,
per
successione si fece coronare re di mezzo del cardinal legato Commen-
Ungheria e di Boemia, ed in tal done il Pontefice lo minacciò de-
modo l'està rono i due regni nella porlo imperio se ciò avesse
dall'

casa d'Austria. fatto, onde Massimiliano II negli sta-


Mentre si celebravano le sessio- ti ereditari permise l'esercizio della

ni del concilio di Trento, la Fran- sola religione romana, ed il car-


cia gravò perchè Pio IV in una
si dinale si limitò a riformare il cle-

bolla non avea nominato il re quale ro Germania. Gregorio XIII per


di
primogenito della Chiesa, titolo che la dilatazione e mantenimento del-

alcuni dicono avere per il primo la fede diversi collegi fondò in Ger-

ricevuto Costantino il Grande e mania, cioè in Vienna, in Gratz,


trasmesso a' successori. Certo è che a Praga, in Olmiitz, a Brunslier-
nel cerimoniale usato dai Pontefici ga, a Dilinga nella Svevia, a Pont-
nel rito di coronare gl'imperatori, a-Musson nella Lorena, ed in Mi-
evvi quello di adottare il Papa so- lano per la nazione elvetica. Kel
lennemente per Figlinolo ( J^^cdi ) 1-575 Gregorio XIII si applicò ad
l'imperatore. Terminato finalmente impedire il libero esercizio della
il concilio di Trento, i tedeschi in- confessione auguslana Boemia, in

sisterono di potersi comunicare sot- ed a persuadere Massimiliano II a


to ambedue che conle specie, ciò coronarsi in Roma, dappoiché quan-
alcune condizioni concesse Pio IV do Paolo IV fece le narrate pro-
ad istanza dell'imperatore, di Alber- teste contro l'elezione di Ferdinan-
to di Baviera, e di Carlo arciduca do I e rinunzia del fratello, i prin-

d'Austria ; ma ciò rivocarono per cipi tedeschi in aveano una dieta


giuste ragioni s. Pio V, e Gregorio dichiarato non necessaria la pon-
Xlll. P^. CoMVSWSE. Ferdinando I tificia coronazione del nuovo im-
confermò anch'egli con giuramen- peratore. Massimiliano linei 1573
to la capitolazione ed eresse il , fece coronare re d'Ungheria il pri-
consiglio imperiale aulico fece una ; moaenito Rodolfo II, non che prò-
tregua di oU'anni coi turchi , ri- clamarlo re di Boemia, ed a 27 ot-
conciliò molti principi , diede fi- tobre 1575 lo fece eleggere in re dei
ne alle contese fra i re di Dani- romani ; si fece prendere Zighet dai
iG4 GER GER
turchi, pel eirore non fu
quale ro luogo varie trattative col nun-

eletlo re di Polonia non ostante l'im- zio Vienna, e quindi l' impera-
di

pegno (li Gregorio XHI, e mori tore si contentò di essere piibbli-

in Uatisbona a' 12 ottobre ì'ì'j6. camenle chiamato nell'orazione ob-


Gli successe Rodolfo li senza do- hedientissimo figliuolo di Sua San-
mandare la consueta conferma al tità, ed insieme rimettere ni Papa
Papa, per cui Gregorio XIII gli il decreto di sua eie/ione, egual-
rammentò l'obbligo che di ciò gli mente richiesto da Gregorio XllI,

correva , di spedire in Roma un il quale dopo aver confermata la


ambasciatore per ottenere la con- di lui assunzione all' impero in

ferma della conseguita imperiale pubblico concistoro, gli mandò la

dignità. bolla di conferma sottoscritta dai


Fra le scritture dell'archivio del- cardinali. Soffrendo grandi danni
la santa Sede, ve n' era una au- la religione cattolica dai protestanti

tenticata dal collegio degli elettori nelle provincie di Sliria e di Ca-


dell' impero , nella quale ricono- rintia, a cagione dell'eccessiva in-

scendo essi l'autorità di eleggere dulgenza dell'arciduca Carlo, d'al-


r miperatoie dalla Sede apostolica, tronde pio e devoto della santa
dichiaravano essere debito loro, e Sede, questo principe esortato a
dell'eletto imperatore di riconosce- porre un riparo a sì gravi cose
re la stessa Sede apostolica, prestar- dall'arciduca Ferdinando, e dal suo-
gli la debita ubbidienza, soggezio- cero Alberto duca di Baviera , si

ne ed onorificenza. Tanto aveano rivolse nel i58o a Gregorio XIII,


jn-aticato Ottone IV con Innocen- implorando perdono alle sue pre-
zo III, Federico II con Onorio III, giudizievoli condiscendenze, e supplì-*

Rodolfo I con Gregorio X, e per candolo inviargli un nunzio di re-

non dire di altri Federico HI nel sidenza, col mezzo del quale po-
cui nome Enea Silvio Piccolomini tesse avere consigli necessari ( in
i

fece l'orazione obbedienziale a Ca- Vienna, dopo il concilio di Tren-


listo III, Carlo V a Clemente VII. to, per accomodare ogni controver-

Rodolfo II pertanto a persuasione sia era già stala istituita la nun-


di alcuni seguendo orme le del ge- ziatura apostolica). Ed è perciò
nitore, non avendo mandato in Ro- che Gregorio XIII gii mandò per
ma r ambasciatore compiere per nunzio Germanico Malaspina con
l'atto, alle rimostranze di Grego- opportune istruzioni, che nella die-
rio XIII spedì Giovanni Zenner, il ta di Gralz fecero prevalere la buo-

quale nell'orazione, che in conci- na causa del caltolicismo, e l'arci-


storo pubblico doveva pronunciare, duca pubblicò analoghi decreti
avea cambiato la parola obbedien- onde si meritò le lodi e gli aiuti
za in ossequio. Venuto ciò in co- del Pontefice contro i sudditi con-

gnizione Gregorio XIII, dopo


a tumaci , pure avea sommini-
che
avere ricevuto l' ambasciatore in strato per alfari religiosi centomila

privata udienza, spedì un corriere scudi a Massimiliano II altrettanti ,

con lettera di proprio pugno a Ro- all'arciduca Carlo, cinquantamila a


dolfo II, nella quale si lagnò di d. Giovanni d'Austria figlio naturale
allontanarsi dal praticato dai suoi di Carlo V, per la spedizione delle
maggiori. Per questa lettera ebbe- Fiandre, e duecentomila ad Erne-
GEP. GER i65
sto di Baviera per l' impresa del- imperatore, 24 colle solite
ed a*

i'elettorato di Colonia (f^edi), con- formalità coronato. Da Praga ove


tro r apostata elettore Gcbardo Rodolfo II aveva fissata la sede
Truchses. imperiale, Mattia la trasferì a Vien-
Sisto V nel 1 586 invitò l'arci- na , alla cui capitolazione fu da
duca Carlo ed altri principi cat- lui aggiunto per la prima volta
tolici a bandire gli eretici da' loro che per l'avvenire gli elettori del-
stati, ed a non permettervi eserci- l'impero avessero il diritto di sce-
zio d'altra religione fuori della cat- gliere un re de' romani anche ,

tolica, e fu contentato. S'interpose malgrado la ripugnanza dell'impe-


Sisto V re di Polonia Sigis-
col ratore. Kel 16 18 Paolo pacifi- V
mondo che da un anno tene-
III, cò la repubblica di Venezia in
va prigione in Lublino 1' arciduca guerra con Ferdinando arciduca
d'Austria Massitniliano per le ra- d' Austria a cagione delle inso-
,

gioni che avea al Irono polacco lenze che gli ussocchi facevano ai
onde s'intitolava re: nel i588 sudditi veneti di Segna. Mattia
spedì per legato Aldo- il cardinal sostenne la guerra co' turchi , si

brandini poi Clemente Vili, il qua- pacificò conmediante una tre-


essi

le ottenne la libertà dell'arciduca, gua di veni' anni, e morì a Vien-


la rinunzia alle sue pretensioni, e na li IO marzo 16 19. Gli succes-
compose le turbolenze de' polacchi se il cugino germano Ferdinando
e degli austriaci. Dedito Rodolfo li, figlio di Carlo arciduca di Gratz,
li alle scienze astronomiche, d'in- re di Boemia nel 1617, e d'Un-
dole dolce, trascurò gli affari, come gheria nel 1618, il quale forzò i
si disse al citato articolo Austria, protestanti a restituire tutti i beni
ove sono le notizie degli imperatori ecclesiastici, aveano ac-
ch'eglino
di questa casa : fece la guerra ai quistato all' ombra del famoso trat-
turchi in Ungheria con diverso tato di Passavia. Ferdinando II
successo, e fu costretto cedere la mandò il conte di Puquoi contro
Boemia a Mattia suo fratello re Federico V
conte palatino ed eletto-
d'Ungheria, e nelle diltèrenze fra i re, che dai ribelli era stato procla-
due fratelli , Paolo V esercitò la mato re de' boemi, il quale dopo a-
sua paterna mediazione per mezzo Ter minacciato Vienna e la fami-
del legato cardinal Millini, che as- glia imperiale, fu vinto nella bat-
sistè alla coronazione di Mattia in taglia di Praga li 8 novembre
Praga. Rodolfo li mori a' 20 gen- 1620, ed il suo elettorato venne
naio 16 12, e non essendo riuscito dato a Massimiliano duca di Ba-
a far eleggere il proprio figlio in viera. I Pontefici Paolo V, e Gre-
re de' romani, lo divenne Mattia. gorio XV somministrarono all'im-
Paolo V oltre ai poderosi soccorsi peratore copiosi soccorsi, con mili-
somministiati al defunto per soste- zie e somme di denaro. Ferdinan-
nerlo contro gli otlouìani ,
gli ce- do li pure nel iGiS Cri-
disfece
lebròi funerali nel Vaticano e , stiano IV re di Danimarca, ma i
deputò il nunzio alla dieta
tosto protestanti si unirono contro di
che dovea tenersi in Francfort con lui, e furono soccorsi da Luigi
istruzione di favorire il re Mattia, XIII re di Francia, e da Gustavo
che a' 18 giuguo fu proclamato Adolfo re di Svezia, in un all'è-
iC6 GER GEB.
lettore di Sassonia, con immenso di Norllinga nella Svevia, che nel
danno della religione caltolica e , iG34 riportò il re d'Ungheria Fer-
col depredamento de'sagii templi e dlnaudo III figlio dell'imperatore,
luonisteri. Urbano VUI assegnò cinquanta
Ferdinando TI inviò ad Urbano mila scudi a di lui rantaggio, e
Vili il cardinal Patzman, che nar- mezzo milione di scudi sui beni
lò pateticamente la catastrofe cui ecclesiastici al re di Spagna, allea-
soggiaceva la Germania il Papa : to di Ferdinando II; spedì legato
sebbene malcontento dell'imperato- il cardinal Ginnetti per la pace, ma
i-e per la guerra di Mantova, nel non vi riuscì: tuttavoita essa ebbe
i63i con la bolla Suprema gli eiretto nel i635 in Praga, e nel
accordò per soccorso sei decime seguente anno l'imperatore fece di-
sopra i beni ecclesiastici d'Italia, chiarare re de' romani Ferdinando
Già nel 1628 avea concesso all'im- HI suo figlio; morendo dopo ave-
peralore per diecianni frutti dei i re assicurato l' ingraiidimeiito di
benefizi del palatinato, ripresi dal- sua casa, li 8 febbraio iGSy ia
le mani degli eretici, e due terze \ienna. Urbano Vili con magni-
parti dei fruiti stessi per altri due fico elogio ne die l' annunzio in
anni. Indi con la bolla /4lias del concistoro, ed ordinò consueti fu- i

primo marzo i63i accordò lame- cerali. 11 nuovo imperatore ripor-


ta dei frutti medesimi, per soste- tò alcuni vantaggi sugli svedesi col
nere la lega caltolica contro gli mezzo di Galasso suo generale; ma
cretini, e colla successiva DliUtati- la sua armata fu da poi disfatta
iis gli applicò la metà de' frutti Bernardo di Sassonia duca di Wei-
tle' beni ecclesiastici tolti agli ereli- mar, sostenuto dai francesi nel
ci iu tutta la Germania. Pel feli- 1 638, e da Giovanni Bannier ge-
ce successo delle armi cattoliche nerale degli svedesi nel 1639, an-
Urbano Vili pubblicò un giubileo zi questo ultimo ebbe coraggio di
di tre mesi, prorogato ad altri tre assediare E.atisbona, ove Fti'dinan-
raesi, indi dichiarato universale, do III teneva la dieta. Riportaro-
prescrivendo in Roma tre solenni no i francesi diversi vantaggi sot-
processioni , alla chiesa nazionale to la condotta del maresciallo di
tedesca di s. Maria dell'Anima, ed Guebriant , del duca d'Enghieu,
alle basiliche lateranense, valica- del principe di Condè, e del viscon-
na, e Gustavo riportò
liberiana. le di Turrena : l'imperatore fu
una celebre vittoria a Lipsia con- tuttavoita vincitore nella battaglia
tro Tilli generalissimo dell'impera- di Norllinga, e in quella di Marieu-
tore, sottomise due terzi dell'Ale- dal nella Franconia.
magna, e dopo esserne divenuto Si fece la pace a Munster ai
il terrore perde la vita, benché 24 ottobre 1648, delta pure di
vincitore, alla battaglia di Lutzen Osnabruct e di Weslfalia, che In-
a' IO novembre i632. Però i suoi nocenzo X trovandola ingiuriosa
generaU aiutati dalla Francia che allo stesso impero, cui dava nuo-
voleva deprimere ed abbassare la va forma, e perniciosa alla re-
potenza di casa d' Austria, prose- [lubblica con una bolla
cristiana,
guirono le conquiste, il corso del- la riprovò e condannò per questa :

le quali fu interrotto dalla vittoria pace che dava line alla guerra di
GER GER 167
trenta anni, e ridonava all'Kuro- zenbnrgense ; ai duchi di Brun-
pa la calma, Urbano Vili vi avca swich e Luneburgo, l'alternativa al
spedito per nunzio il prelato Chi- vescovato Osnabrugense; alla casa
gi, poi Alessandro VII, il quale di Assia-Cassel l'abbazia Hirsch-
fu benemerito per la concordia di feldense. Apparalus o-
f^. Bines,
molte dilFerenze che non danneg- mni^enae eruclitionis de pace fi est-
giavano la religione, e per la so- phaliae par. 8, pag. Sqì e seg.
lenne protesta che interpose con- Ferdinando III fece eleggere re dei
tro danni e
i pregiudizi arrecali i romani suo figlio Ferdinando IV,
tanto alle ragioni temporali della che mori nel i654; non pensò di
Chiesa, che ai suoi spirituali dirit- far passare la corona imperiale nel
ti. Mediante tale trattato, la liber- suo secondogenito Leopoldo I, e
tà di coscienza fu stabilita in tut- terminò di vivere in Vienna nel
ta l'Aleinagna, ed i beni ecclesia- 1607 a' 2 aprile, compianto più
stici, situati nei suoi stali, conces- del di lui genitore. Dopo un in-
si furono ai principi protestanti terregno di alcuni mesi, a' 18 lu-
ereditari, per risarcirli delle spese glio i658 fu eletto Leopoldo I,
della guerra, soffrendone anco gli figlio di Maria Anna d'Austria,
ordini teutonico e gerosolimitano. sorella di Filippo IV re di Spagna,
Vennero assicurati agli elettori, ai e perciò cugino di Carlo li ultimo
principi, ed agli stati dell'impero re di questa dinastia, già red'Ua-
i loro diritti territoriali, e la loro gheria e di ebbe aBoemia, ed
libertà, a cui erano stali dati gra- sostenere delle guerre contro Lui-
vi colpi. La Svezia acquistò la Po- gi XIV, e contro la Porta ottoma-
meriana, e la Francia il possesso na, Leopoldo I non volle mai ar-
dell'Alsazia e di tre vescovati ; fu- rischiarsi fra le armi, né mai si
rono abolite le due metropoli di ritrovò a verun assedio, né ad al-
Magdeburgo e di Brema , oltre cuna battaglia, né mai comparve
ad altri vescovati ed abbazie se- alla testa di alcune truppe. Non-
colarizzate: sedici fuiono i princi- dimeno sostenne la guerra pei*
pati, cioè i detti due arcivescovati mezzo di generali in tutto il tem-
e quattordici vescovati, che si alie- po del suo lungo regno, ed ebbe
narono a favore e per indennizzo la sorte di vedei-e una gran parte

de' principi ereditari; finalmente dell'Europa unita per sostenerlo


il governo interiore dell' Alemagna sul trono, ed acquistargli delle pro-
fu stabilito su basi più solide.Ju vincie. Alessandro VII, che per di-
sostanza nella pace di Westfalia mostrare il suo atfetto rerso la na-
furono ceduti alla Svezia l' arcive- zione germanica, avea annoverato
scovato di Brema ed il vesco- tra i suoi quattro camerieri segre-
vato Verdense; all'elettore di Bran- ti Ferdinando di Fustenberg, mol-
deburgo i vescovati Halbersta- lo si adoperò per mezzo di mon-
diense, Mindano, e Camiense, e signor Sanfelice arcivescovo di Co-
l'arcivescovato Magdeburgense da senza e nunzio al E.eno, affinchè
conseguirsi però dopo la morte del fosse esaltato all'impero, ed in fat-

duca di Sassonia a cui in allora ti Leopoldo I subito scrisse al Pa-


apparteneva; al duca di Mecklen- pa con gratitudine per la valida
burgo i vescovati Sveiiuense e Pv.a« di lui cooperazione ;
quindi il Pa-
i68 GER GER
pa lo soccorse dall'impeto de' tur- nali contribuì trentamila scudi, e
chi, che l'attaccavano nella Transil- d. Livio Odescalclii iii[)ole del Pon-
vania e nell' Ungheria. IMontccuc- tefice ne somministrò diecimila. L'e-
coli , uno de' suoi genei-ali ,
gua- sercito cattolico composto di ottau-
dagnò col soccorso de' francesi la ta(ji!attromila uomini, sotto il co-
famosa battagliaGottardo di s. mando Giovanni IH, e di Car-
di
contro i turchi, li 26 luglio i664- lo duca di Lorena, di Ernesto con-
Nell'anno precedente incominciò te di Stahremberg, governatore di
la dieta ad aprirsi a Ralishona, Vienna, di Giovanni 111 elettore di
ed il giudizio camerale nel 1689 Sassonia, di INIassimiliano Emanue-
da Spira trasferissi, a Wetzlar. le duca di Baviera, e di altri va-
Tre anni dopo l'imperatore fece ta- lorosi, a' 12 settembre attaccò i tur-
ghare la testa a quattro signori chi che sino dai i4 luglio assediava-
ungheresi a lui ribelli . Clemente no strettamente Vienna, e ne fece
IX nel 1668 approvò l'ordine del- macello. Grato il Papa alla prote-
le dame della Ciociera, istituito zione implorata di Maria istituì la
dall' imperatrice Eleonora, vedova festa del suo santissimo nome, e ri-
di Ferdinando III. cevette alcune
insegne ottomane.
Nel 167 1 Leopoldo I domandò Oltre a Innocenzo XI rimise
ciò
soccorso aglistati generali contro la altri centomila scudi all' imperato-
Francia, che produsse un'ostmata
il re, ed egual somma al re di Po-
guerra sul Reno, nella quale le trup- lonia, esortandoli a proseguire sì

pe imperiali furono quasi sempre gloriosa guerra al nome cristiano;


battute sino al tempo della morte fece entrare nella lega la repubbli-
del gran Turrena nel iGjS. Dopo ca di Venezia, e nel i685 sommi-
essere stata conchiusa nel 1679 la nistrò altro danaro. Alla liberazione
pace fra la Spagna, la Francia, e di Vienna seguirono altre vittorie,
l'impero, gli uugheri avendo chia- e gl'imperiali ripigliarono tutte le

mato tmchi nel i683,


in loro aiuto i città deile quali eransi impadroniti
il gran visir entrò in Ungheria alla i turchi. Nel 1684 Leopoldo I ce-
testa di duecentoquarantamila uomi- dette alla Francia Argentina, il forte
ni per risarcirsi delle passate sconfìt- di Kell, e varie altre piazze; indi
te. Innocenzo XI a'3i marzo si col- nel 1686 fece un trattato co' prin-
legò con Leopoldo I e con Giovanni cipi, e cogli slati di Transilvania,
III Sobiesli re di Polonia per oppor- che gli servi di mezzo per impa-
si ai formidabili turchi : (juiudi or- dronirsi di quel paese. Conchiuse
dinò pubbliche preci in Roma per li 9 luglio dell'anno medesimo la
implorare il divino aiuto, e pubbli- famosa lega di Augusta, il vero
cò un giubileo per tutta la Chiesa. oggetto della quale era di opprime-
Innocenzo XI impose nella Germa- re la Francia e dislaccare da essa
nia ed in Polonia tasse sulla deci- r Inghilterra, la quale sino allora
ina parte de' beni ecclesiastici, e tre pareva troppo congiunta con la me-
decime sul clero d'Italia ed isole desima, e di far entrate Giacomo
adiacenti, il tutto per aiuto del- II in questa lega, onde riuscire me-
1 imperatore. A questi mandò cen- glio neir umiliare la gran potenza
tomila scudi, ed altrettanti al re di francese; la quale lega senza dub-
Polonia; il sagro collegio de'cardi- bio l'avrebbe molto pivi prima uic«
GER GER 169
nata a Giuseppe I figlio
rovina. feld. Innocenzo XII somministrò
dell' imperatore, nato da Maddale- copiosi sussidii all' imperatore che
na Teresa principessa palatina sua guerreggiava coi turchi, su de' qua-
terza moglie, fu tatto coronare dai li il principe Eugenio di Savoia del-
padre re d' Ungheria a' 9 dicembre la casa di Soissons, supremo coman-
1687, ed eleggere re de' romani ai dante imperiale, agli i i settembre
24 gennaio 1690. 1697 riportò una strepitosa \itloria
Innocenzo XII fu nel 1691 as- sulle rive del fiume Tibisco pi'esso
sunto al pontificato, già nunzio di Zenta. Erasi acceso di bel nuovo il

Clemente IX in Vienna, ove fece ar- fuoco Europa, e


della guerra in
restare l'eresiarca Corri che in Ger- dopo vari avvenimenti, e molto san-
mania recava gravi danni all' unità gue sparso da una parte e dall' al-
della fede. Nella funzione del pos- tra, si stabili la pace a Pviswick li

sesso il conte di Martinitz amba- 3o ottobre 1697 Leopoldo I, tra


sciatore imperiale, pretese di non ed i re di- Francia e di Spagna, ed
andare col contestabile Colonna, co- altre potenze, per la quale premu-
me dicemmo all'articolo Ambascia- rosamente erasi adoperato Innocen-
tori; ed al voi. II, p. 3o2 del Dizio' zo XII. In vigore di questo trattato
Ilario riportammo le altre preten- Argentina rimase a Luigi XIV, ed il

sioni di queir altiero ambasciatore Reno servi di confine tra la Ger-


nella processione del Corpus Domini, mania e la Francia. A'26 gennaio
e del tumulto di cui fu cagione, on- 1699 poi segui la pace di Carlo-
de Innocenzo XII vi piese severa wilz nell'Ungheria tra l'imperato-
provvidenza. Per vendicarsene 1' am- ri, laPorta ottomana, ed altri prin-
basciatore attaccò un editto al suo cipi, quale Innocenzo XII
per la
palazzo, con il quale supponendo rese solenni grazie a Dio, e per tre
r imperatore possedere in Italia mol- sere per tutto lo stalo fece fare di-
li liiutli usurpali da altri, invitava i mostrazioni di gioia. Ma siccome
possessori a giustificarne il dominio l'imperatore avea dichiarato per
e prenderne linfeudazione. 11 Papa nono elettore Ernesto duca Biun-
di

fece dichiarare dal cardinal camer- sìvick ed Aniiover, il Papa con apo-
lengo con altro editto essere di stolica libertà riprovò tale elezione
niun valore l'imperiale, e lesivo dei perchè il principe era acattolico. Il
bùvrani diritti della santa Sede, primo novembre 1700 morì Carlo
minacciando gravi pene a chi l'ubbi- II re di Spagna e delle due Sici-
disse. Indi con lettera, e per il nun- lie senza prole, e con lui ebbe fi-

zio si querelò con Leopoldo I del ne la linea austriaca di Carlo V o


turbolento procedere dell' ambascia- Carolina. Con testamento chiamò a
tore, onde l'imperatore fece scrive- succederlo il duca d'Angiò figlio del
re lettere di scusa. Dipoi per al- delfino di Francia, e nipote di Luigi
tre violenze usate in lionia dall'am- XIV, onde fu acclamato re di Spa-
basciatore, convinto Leopoldo I dal- gna col nome di Filippo V in Ma-
le rimostranze del Papa, richiamò drid ed a Versailles. Questi subilo
l'ambasciatore, che dovette paitire si rivolse al nuovo Pontefice Cle-
da Pioma senza aver potuto conse- mente XI perchè gli dassc rinve-
guire la udienza dal Pontefice, e stitura delle due Sicilie, mentre fe-
fu rimpiazzato dal conte di Mans- ce egual domanda l'iinperatore per le
I "jo G ER GER
pretensioni die avea alla successio- fu ispiralo zelo per la religion*
ne di Carlo H, a cagione di più cattolica, e stima particolare per
stretta parentela. Clemente XI co- gli ecclesiastici^ non che apprese
me padre comune la ricusò ad aoj- una sufllciente cognizione delle lin-
bedue, né volle prendere parte al- gue, delle scienze, e degli esercizi
le loro ragioni: ciò non impedì che militari.
nella guerra della successione di Pel sistema di neutralità, Cle-
Spagna , ancor egli ne risentisse mente XI ricusò di dare il titolo
le funeste conseguenze. di re, e gli onori inerenti all'ar-
Avendo l'imperatore 1701 ri- nel ciduca Carlo, anzi nell'anno 1 7o3
conosciuto per re di Prussia Federico proibì che il suo ritratto fosse e-
J, elettore di Brandeburgo, e contè- sposto rivestito colle insegne reali,
litegli le insegne reali senza il con- nella chiesa nazionale di s. Maria
senso della dappoiché
santa Sede, dell'Anima in R.oma, e siccome avea
la Prussia apparteneva anticamente oidinato a monsignor Davia nun-
all' ordine teutonico, Clemente XI 7Ìo ordinario alla corte di Vienna
disapprovò con brevi apostolici la (li non intervenire alla solennità di
concessione , anche per essere il sua proclamazione in re di Spa-
principe acattolico , e dall' arcive- gna, l'imperatore credendo che il

scovo elettore di Magonza fece re- Papa con tali prudenziali atti si

gistrare nella cancelleria imperiale mostrasse favorevole a Filippo


la sua protesta. Nel 1702 recando- V, licenziò da Vienna il nunzio,
si Filippo V a Napoli inviò ad os- ed ordinò alle sue truppe di en-
sequiare Clemente XI il marchese trare nella provincia di Ferrara
di Louville, e per reciprocanza il [Predi'). E qui va avvertito, che
Papa mandò al re il cardinal Bar- costante Clemente XI all' adottata
berini legato a lacere. Ciò dis- neutralità, quando
consueta nella
piacque air ambasciatore imperiale cappella per la festa
cardinalizia
Lamberg, che subito parli da B^o- di s. Carlo Borromeo, che si cele-
ma, e se ne olfese pure Leopol- bra in Roma nella sua chiesa del-
do I, il quale non volle ricevere la nazione milanese, si volevano
monsignor Spada nunzio straor- esporre i ritratti dell'arciduca Car-
dinario, che Clemente XI avea de- lo, e di Filippo V, perchè il du-
stinato per esortarlo alla pace, co- cato di Milano conquistato dai te-
me avea fatto coi re di Fiancia deschi faceva parte della monar-
G di Spagna a mezzo di altri nunzi. chia spagnuola, prese il ripiego di
Leopoldo 1 sostenne le sue ra- tenervi egli stesso cappella papale,
gioni sulla monarchia spagnuola, dacché allora non si espongono i

collegandosi con l'Inghilterra, con ritraiti de' principi, quindi l'estò

l'Olandaj e con la Savoia; indi in- tale onore alla chiesa, come me-
sieme al figlio Giuseppe I, a' 12 glio dicemmo al voi. IX, p. 92
settembre 1702, le cedette al suo del Dizionario, senza che il Pon-
quintogenito Carlo arciduca d'Au- tefice in quella emergenza si com-
stria, e perciò lo fece proclamare nel promettesse con veruna delle par-
1703 a Vienna qual re di Spagna ti Leopoldo I mori
contendenti.
col nome di Carlo III. A questo in Vienna a' 5 maggio 1705, con
principe sino dulia fanciullezza gli fama di principe retto, di savio
GER GEP». 171
discernimento, e di un caralfeie se Filippo V. Continuando i dis-

sempre eguale: sotto di lui la bat- sapori tra la corte cesarea, e la

taglia di Luzara fu vinta dai fran- santa Sede, nel 1706 tornarono i

cesi , cosi quelle di Fiidlinga e tedeschi ad assalire le provincie di

di Spira; ma nella battaglia di Bologna e di Ferrara, e solo nel-

Hochstet non solo gl'imperiali ri- l'anno seguente ne ottenne il Pa-


portarono vittoria, ma ricuperaro- pa il ri tiramento a mezzo del prin-
no tutta la Baviera. Giuseppe I cipe Eugenio. Passarono le truppe
suo figlio gli succes>;e, adottando i alla conquista del regno di Napo-
principii e le massime del genito- li, e poscia ritornando nei domi-
re, impegnando il duca di Savoia, nii ecclesiastici sorpresero, e s'im-
gli olandesi e gì' inglesi f\ continua- possessarono di Coniacchio (^f-^edi).

re ne'suoi interessi contro la Fran- Pfcl anno lyofi l'imperatore


detto
cia sostenitrice di Filippo V, e intimò agli elettori di Colonia e
volle fare riconoscere il suo fratel- di Ba riera il bando imperiale, e

lo Carlo per re di Spagna. dipoi sottomise ribelli d' Unghe- i

Clemente XI si condolse col ria. Tra diversi successi della


i

nuovo imperatore per la morte guerra noteremo che nel 707 1

del padre, mentre Giuseppe I av- alla battaglia d' Almanza, l'eserci-

visò coloro che in Germania avea- to di Filippo V riportò vittoria

no che
diritto di conferire benefizi, sopra quello Carlo dell' <.uci duca

non dassero i vacanti se non a che avea preso Lerida. Quasi tut-
chi egli avesse raccomandato, senza ti i soviani cattolici di Europa
avere domandato le preci primarie furono compresi d'indignazione per
al Papa, che gliene conferiva lo l'oppressione dell'innocente Ponte-
indulto. Ed è perciò che Clemen- fice, e Luigi XIV gli spedì il ma-
te XI si trovò in necessità di ri- resciallo di Tessi per invitarlo a
provare la disposizione imperiale, collegarsi coi principi italiani ; que-
come contraria al concordato ger- sto progetto mosse l'imperatore al-
manico: veramente l'imperatore la pace, sebbene il Papa avea ri-
avea avanzato la supplica delle sposto, che siccome padre comune
preci primarie, ma per negligenza de' fedeli, non
conveniva fai* gli

dell'ambasciatore marchese di Prie guerra offensiva contro un impera-


non era mai stata presentata. Nel- tore cattolico, solo doveva difen-
l'agosto l'imperatore licenziò il dere i propri stati. Il granduca di
nunzio apostolico da Vienna, onde Toscana, ed il conte palatino si

Clemente XI si diresse con un intromisero per la pace, per la


breve al re di Polonia Stanislao, quale Clemente XI ricorse all' a-
allora mediatore tra il sacerdozio iuto divino, con solenni proces-
e l'impero, lagnandosi dell'ingiu- sioni, in cui si portò alla basi-
ria, e dello scandalo che faceva lica vaticana la prodigiosa imma-
tripudiare gli eretici; altrettanto gine del ss. Salvatore dal Latera-
direttamente fece con l'imperatore no; quindi marchese di Prie sot-
il

medesimo, con l'iaiperatrice, e eoa E.oma la concordia ai


toscrisse in
diversi principi di Germania ,
i5 gennaio 1709, convenendo Cle-
ma senza frutto perchè Giuseppe mente XI di riconoscere Carlo 111
I riteneva che il Pontefice llivoris- quale re titolare di Spagna, con la
iy2 GER GER
prote&ta di non intendere pregiu- Gioseffii, Maria Amalia, avute
e
dicare chi avesse ragioni al trono da Guglielmina Amalia di Brun-
di Spagna, e con altre prudenti con- swick, figlia del duca d'Annover.
dizioni. Ad onta di queste Filippo (jli successe il fratello Carlo VI,
Y si dichiarò olìeso dal procedere perciò obbligato lasciare la Spagna,
di Clemente XI, il quale con ragio- nominandovi reggente la consorte
nevoli argomenti, con analoghi esem- Elisabetta Cristina di Brunswick-
pi, e coir attuale della Francia che ad NYoKenbuttel, ed il comando del-
un tempo riconosceva per re di l'armata al nominato Stahremberg.
Inghilterra Guglielmo III acatto- Arrivò alla dieta quando per le
lico che vi regnava, e Giacomo cure del principe Eugenio era star
III cattolico ramingo, dimostrò la to eletto imperatore, e fu corona-
leale sua condotta. to a Francfort a' 22 dicembre, e
JVel medesimo anno 1709 i fran- l'anno Presburgo re
successivo a
cesi riportarono alcuni vantaggi d' Ungheria^ conservando sempre il
sui tedeschi nell'Alta Alsazia ; il vano titolo di re di Spagna. Cle-
principe Eugenio con lord IMarl- mente XI dopo aver deplorato in
boroug presero Tournay, e dopo la concistoro la perdita di Giuseppe
battaglia vinta a caro prezzo dai I, gli celebrò i funerali, cui pre-
tedeschi a Malplaquet, s'impadro- stò assistenza, indi si adoperò per-
nirono di Mons. Sebbene Filippo V chè fosse eletto il fratello, nella
avesse fatto in Madrid riconoscere speranza che desistendo dalle pre-
dagli stati generali il principe d'A- tensioni sulla Spagna si ripristinas-
sturias suo figlio per erede presunti- se la pace d'Europa. A tale effet-
vo della corona, ed Alicante unico ri- to uflìziò gli elettori, e die relative
fugio di Carlo III fosse stata presa istruzioni a monsignor Annibale Al-
dalle sue truppe, nel 1710 l'eser- bani suo nipote, che inviò
nunzio
cito spagnuolo venne disfatto presso straordinario alla dieta di Franc-
Almenat, ed anche presso Sara- furt. Dopo l'elezione, Clemente XI

gozza, Filippo V fu costretto ab- mandò a Carlo VI per legato a


bandonare laMadrid, ed
capitale lalcìv il cardinal Imperiali; e nel
in questa entrò malgrado la ripu- dicembre dichiarò con la costitu-
gnanza degli abitanti Carlo III di zione Reccplis, che per tutti gli

Austria. Però verso il fine di det- atti d'ossequio, e per le funzioni so-
to anno Filippo V disfece le trup- lile praticarsi dalla Sede apostoli-
pe degli alleati presso Villaviciosa, ca dopo l'elezione del re de' roma-
essendo il loro esercito comandato ni, essa non si approva dal Papa
dal prode principe di Stahremberg, se l'eletto non ottiene la conferma
e con questo avvenimento si con- con bulla concistoriale. Allora Car-
solidò nel trono di Spagna, anche lo VI fece supplicare Clemente
pe' seguenti vantaggi riportati dalle XI dall'ambasciatore di Prie di
sue milizie. Carlo III abbandonò sua approvazione, e l'ebbe con la
Madrid, si ritirò in Catalogna ove bolla Romani Ponli/icis sottoscritta
ben presto tutto perde, tranne Bar- da ventitre cardinali a'^G febbra-
cellona e Tarragona. Intanto Giu- io 17145 ''"J' "^^ istanza dello
seppe I morì a' 1
7 aprile 17 11 non slesso imperatore a' 10 marzo Cle-
lasciando che due principesse, Maria mente XI gli accordò le preci pri-
GER GER 173
marie, con quelle condizioni con- mani. Sicuro di tale prolesta Cle-
tenute nella bolla Cam post fa- mente XI ne spedì all'imperatore
ctam. 1.1 notizia, il quale unito ai veneti '

Malgrado i preliminari frnffati dichiarò guerra ai turchi a' 5 giu-


di pace d' Utrecht, di Radslnd, e gno i7iG;ed il Pontefice per aiu-
diBaden, la guerra continuò nella tarlo gli concesse le decime eccle-
Spagna. Nel 17 12 Clemente XI siastiche per tre anni negli stati au-
riprovò e dichiarò nulli i capitoli striaci, nel ducato di Milano, e nel
della pace conchiusa nel 1707 da regno di Napoli. Mentre in Ro-
Giuseppe 1 coi plenipotenziari di ma Clemente XI innalzava preghie-
Carlo XII re di Svezia in AUran- re a Dio e faceva processioni di-
stad, pei gravi danni che riceveva vote per la prosperità delle armi
l'ecclesiastica giurisdizione, ed esor- imperiali, queste sotto il comando
tò Carlo VI a procurarne l'ina- del celebre e valoroso principe Eu-
dempimento. Con apostolica fran- genio, riportarono a' 5 agosto pres-
chezza il Papa invitò l' imperatore so Petcrvaradino segnalata vittoria;
a resistere ai tentativi dei calvini- e tale fu il terrore de' turchi, che
sti, i quali nella dieta di Ratisbo- precipitosamente levarono l'assedio
na, e nei trattati della pace d'U- da Corfìi; indi Clemente XI inviò
trecht procuravano che nella Sle- ad Eugenio, come principe beneme-
sia fosse loro concesso, quanto nel- rito della religione cattolica, lo
la detta pace d' Altranstad era sta- Stocco e berrelloiie benedetti ( Ve-
lo accordato ai luterani. Nel 1714 di). Questo capitano prese poscia
Clemente XI raccomandò calda- Temiswar, Belgrado, ed altre piaz-
mente all'imperatore ed al re di se, per cui i turchi si videro co-
Francia nella pacificazione della stretti domandare la pace. Frattan-
Spagna che si trattava a Baden, to Filippo V mancando alle pro-
fosse cautelata la religione cattoli- messe, e facendo uso del soccorso,
ca nella Svizzera, la difesa de' suoi che dal Pontefice eragli stato dato
diritti, e la restituzione de' beni tol- contro il turco, ad istigazione del
ti mouistero di
al s. Gallo. Ren- primo ministro cardinal Alberoni,
dendosi insolenti i turchi per le s'impadronì dell'isola di Sardegna
ultime vittorie riportate, ed aven- parte della monarchia spagnuola, già
do preso di mira gli stali austriaci, conquistata dagl'imperiali. A tale
e la repubblica di Venezia, Cle- notizia Clemente XI ne restò af-
mente XI implorato il divino pa- flittissimo perchè vede vasi esposto
trocinio si rivolse a tutti i prin- coir imperatore, che aveva assicu-
cipi cristiani per formare una po- rato dell' inazione di Filippo V,
derosa lega, ed a tal fine mandò ed a questi per la mancala parola
legato a Vienna il cardi-
Intere a scrisse con grave risentimento. Dal-
nale Orsini. Cario VI reslava titu- l'altro canto Carlo VI dubitando
bante, per timore che il re Filip- della sincera condolta del Papa, a
po V ne protltasse a di lui danno, sujjeestione
DO de' suoi ministri che lo
onde il Papa ottenne da questo rappresentarono qual traditore, si
principe solenne promessa che non mostrò sdegnato, proibì al nunzio
avrebbe molestato dominii impe- i di Vienna di accostarsi a corte,
riali durante la guerra cogli ollo- e di trattare atfari co' suoi mini-
174 <^ER GER
stri ; fece licenziar da Napoli il gli sarebbero succedute in tutta
nunzio Vicentini, e sequestrò le l'eredità, in preferenza di quelle
rendite de'benelìzi che i cardinali dell' impor;ilore Giuseppe I suo
e i prelati possedevano ih quel fratello. Dopo di averla fatta accet-
regno, il perchè giuste querimonie farc nella maggior parte degli stati
gli scrisse 1' innocente e bersaglia- dell' Aleriiagna, ed approvare dagli
to Clemente XI. Finalmente l'im- elettori di Sassonia e di Baviera
peratore, e Filippo V, persuasi del- mariti delle figlie di Giuseppe I,
la probità del Papa, restituirono conchiuse un trattato a Vienna li

ai nunzi la loro slima e fiducia, 3o aprile 1725 colla Spagna, ia


e ritornarono ad un contegno pa- cui andjedue le parti rinunziarono
cifico. a tutti i regni e paesi eh' elleno
In Passarowitz 17 18 ebbe nel possedevano allora, e fu guarentita
luogo la pace co' turchi, conservan- la successione ereditaria di d. Car-
do l'imperatore tutte le sue con- lo Borbone agli statidi Toscana
quiste. In quanto all' Italia, per la e di Parma, e la prammatica san-
invasione memorata della Sarde- zione d'Austria: questa allenza fu
gna, venne in Londra a' 2 agosto chiamata l'alleanza di Vienna. Be-
17 18 conchiusa la quadruplice al- nedetto XIII die fine alla famosa
leanza tra l'Inghilterra, la Fran- controversia, se alla camera apo-
cia, l'imperatore, e gli stati gene- stolica, ovvero al duca di Modena
rali. Carlo VI si obbligò ricono- appartenesse il dominio della cit-
scere Filippo V in re di Spagna, tà e contea di Comacchio nel du-
rinunziando per sempre a detto cato di Ferrara, occupata dall'im-
regno; e gli alleati si obbligarono peratore che proteggeva gli Esten-
mantenere l'imperatore in qualità si, enei 172? ne seguì la restitu-
d arciduca d'Austria in possesso zione alla santa Sede, vera ed an-
de' suoi stati, ed a fargli concede- tica sua signora; quindi il Papa
le la Sicilia in luogo della Sarde- accordò a Carlo VI le decime ec-
gna. Non avendo voluto la corte clesiastiche in tutti i dominii au-
di Spagna aderire a questo tratta- condonandogli tutte le ren-
striaci,
to, la guerra continuò; gli spagnuo- dile maturate; e siccome Sinzen-»
li ebbero vari colpi sinistri, e la dorf primo ministro avea coopera-
Spagna entrò nella quadruplice al- to a questo accomodamento, creò
leanza nel terminò la
1720, e così cardinale Filippo di lui Es- figlio.

guerra. E.iconosciuto il regno di sendo morto nel 1782 Augusto II


Sicilia possesso di Carlo VI, a' elettore di Sassonia re di Polonia,
g
giugno 1722 Innocenzo XIII glie r imperatore si vide ingolfato in
ne diede la solenne investitura nuova guerra. La Francia voleva
L' imperatore s'impiegò dipoi a ristabilire sul trono polacco Stani-
tutto suo potere per introdurre, e slao, e Carlo VI per lo contrario
per rendere stabile da per tutto fece eleggete il figlio del defunto,
la prammatica sanzione rispetto che prese il nome Augusto III.
di
alla successione ne' suoi stati, eredi- I fiancesi presero RehI, Treverij
tari, che volle restassero sempre in- Tarbach, Filisburgo, e guadagna-
divisi, cioè che in mancanza di ma- rono in Italia la battaglia di Par-
schi della sua linea, le sue figlie ma e di Guastalla. D. Carlo Bor-
GER GER 175
bone soccorso dalle armate spa- mente ribellato, ppiciò scomunicato
gnuole, comandate dal duca di da Clemente XII, come incorso
Montemar, attaccò il regno di Na- nelle censure della bolla in Coena
poli, e se ne fece dichiarare re in Domini, per aver preso le armi
Palermo dopo la battaglia di Bi- contro l'imperatore in soccorso dei
tonto, e s'impadronì pure della Si- turchi con obbrobriosa alleanza,
cilia. Clemente XII si trovò nella Inoltre Clemente XII in diversi
penosa alternativa, che il le Cailo modi cercò giovare Carlo VI. Pub-
e l'imperatore gliene domandaro- blicò un giubileo per tutta l'Italia
no l'investitura, che credè conce- per implorare il divino patrocinio,
dere al secondo. e concesse all'imperatore centoven-
Altro non rimaneva nel lyS? timila fiorini di beni ecclesiastici
in Italia agl'imperiali che Manto- dei suoi centomila scudi del
sfati,

Ta; ma essendosi portati i russi tesoro pontifìcio, dodicimila scudi del


ed i sassoni a rinforzare Tarmata suo privato peculio, e tientamila scu-
jmperiale sul Reno, cessarono le di oblazione de' cardinali e jìrelati di
ostilità, e fu fatta la pace. Augu- E.oma. La guerra fu infelice allim-
sto III rimase re di Polonia, il re pero, per cui Carlo VI nel lySq
Stanislao ebbe i ducati di Lorena nel trattato di pace rilasciò ai tur-
e di Bar, con patto che dopo la chi Belgrado, Zabach, la Servia, e
sua morte ritornerebbero alla Fran- quanto la casa d'Austria possede-
cia; fujono restituite all'imperato- Ta nella Vallachia. A' 20
ottobre
re Parma e Piacenza, ed il duca- i'J^o Carlo VI morì Vienna,
a
to di Milano; la Fiancia garantì dopo aver dato al duca Francesco
la prammatica sanzione; il duca Stefano in isposa la sua figlia Ma-
di Lorena Francesco Stefano de- ria Teresa, avendolo fatto elegge-
stinato a sposare Maria Teresa fi- re re de' romani, laonde questo
glia primogenita ed erede di Car- principe divenne lo stipite della
lo VI, in compenso della cessione nuova casa d'Austria, chiamata
a Stanislao due ducali, ebbe
dei Austria-Lorena, gloriosamente re-
in cambio granducato di Tosca-
il gnante. Benedetto XIV die parte
na all'estinzione del granduca Gio. al sacro collegio in concistoro dei-
Gastone, e dalla Francia cinque mi- la morte di Carlo VI, e poscia
lioni e mezzo di lire all'anno, finché gli celebrò i funerali. Negli stati e-
ne fosse entrato in possesso; final- reditari essendo premorto al padre
mente d. Carlo di Borbone tenne il l'arciduca Leopoldo, successe Ma-
regno di Napoli e la Sicilia, rice- ria Teresa, che si trovò esposta
Tendone l'investitura da Clemente a molte guerre e pretensioni al-
XII. Nel 1787 Carlo VI si trovò la vasta eredità; e la prammatica
costretto guerreggiare coi turchi, sanzione riconosciuta per ventisette
onde si rivolse alla benignità del anni, ad im tratto fu considerata
Papa come mediatore della sacra come non fatta; ma Maria Teresa
alleanza formata da Innocenzo XI, subito si mise in possesso dell'Au-
col re di Polonia ed i veneziani stria, dell'Ungheria e della Boemia,
contro la sublime Porta, che in- I pretendenti che sorsero a di-
\adeva l'Ungheria, ove il principe sputale a Maria Teresa il retag-
trausilvauo Ragotski erasi nuova- gio de' suoi avi, furono l'elettore
J76 GER GER
di Baviera, quello di Sassonia, Fi- desca come pretendeva il nuovo
lippo V, il re di Sardegna, e Fe- imperatore. quanto al nunzio,
In
derico IF rb di Prussia; Luigi XV trovandosi ancoi'a a Vienna mon-
re di Francia non si valse de'suoi signor Doria nunzio straordinario,
titoli, ma volendo abbassare la ca- Benedetto XIV volle che vi fòsse
sa d'Austria sua antica rivale coa- conservato; ed in quanto alle pre-
diuvò all'esaltazione del principe ci primarie, siccome queste non si

Ila varo. L'eleltoi'e di Baviera Car- accordavano no-


dai Pontefici ai

lo Alberto figlio di Massimiliano, e velli imperatoli, se non dopo aver


sposo Maria Amalia figlia di
di essi per mezzo d'un ambasciato-
Giuseppe I, avendo ricevuto trup- re reso obbedienza alla santa Se-
pe dalla Francia s' impadronì di de, cosi appena il cardinal Borghe-
Passavia, prese il titolo d' arcidu- se ricevette le credenziali di amba-
ca d'Austria, andò al possesso di sciatore straordinario, e rese solen-
Lintz, s'impadrotù ancora della ne obbedienza a nome di Carlo
Boemia, e se ne fece proclamare re, VII, fece la supplica per le preci
dappoiché crasi protestato contro la primarie, e Benedetto XIV benigna-
convenuta prammatica sanzione, e mente con bolla le accordò. La re-
fatto perciò alleanza col cognato e- gina Maria Teresa protestò contro
letlore di Sassonia. Indi a' i4 gen- l'elezione di Carlo VII, aiutata prin-
raio 174"?' fii unanimemente eletto cipalmente dagli ungheresi, riprese
re de' romani, suo solen-
e fece il Passavia, Lintz, l'alta Austria: le

re ingresso in Francfort, dove l'e- di lei truppe comandate dal con-


lettore di Colonia suo fratello lo te diKevenhuller entrarono poscia
incoronò imperatore, prendendo il s'impadronirono di Brau-
in Baviera,
nome di Carlo VII! Benedetto XIV nau, di Landshut, di Monaco e ,

ne approvò l'elezione, ed egli no- posero quasi tutto l'elettorato in


minò protettore dell'impero presso contribuzione. Carlo VII costretto
la santa Sede
il cardinale Borghe- ad evacuare la Boemia, e spoglia-

se, mentre a di lui mezzo, e per to de'suoi stati ereditari^ fu ridot-


quello del barone Scarlatti suo mi- to ad errare per la Germania ; ri-

nistro in Pioma domandò le preci parò alla fine in Francfort ove con-
primarie, la spedizione d'un niuì- vocò una dieta per rimediare i
zio apostolico, e la giurisdizione suoi affari, e tentò pacificarsi con
della chiesa nazionale di s. JMaria l'Austria. Una diversione effettuata
dell'Anima. Appena Benedetto XiV in Boemia dal re di Prussia, gli

intese tutte queste istanze, convocò porse r occasione di ricuperare la

una congregazione de' cardinali, nel- lìaviera, onde Carlo VII rientrò in
la quale fu risoluto di digerire il INIonaco nel novembre 17445 "la
risultato alle due prime domande, rifinito dai dispiaceri e dalle infer-
e di non far novità alla terza, per- mità, mori ai 20 gennaio ^7^^,
chè i deputati di detta chiesa vi mentre gli austriaci rientravano in
aveano innalzato l'arme della re- Baviera, nel cui elettorato gli suc-
gina Maria Teresa, credendo chea cesse il figlio Massimiliano.
questa dovesse appartenere com' e- Benedetto XIV venendo in co-
rcde uuiveisale della casa d'Au- gnizione che ne' trattati per la pa-
stria, e non mai alla nazione te- ce si volevano secolarizzare alcuni
GER GER 177
vescovati tli Germania, ò dai più Glatz; una porzione Milanese del
ricchi si dovessero diminuirne le fu ceduta al duca di Savoia dive-
rendite; per impedire tali nocevo- nuto re di Sardegna nella guerra
ìi innovazioni scrisse ai principi di alla monarchia di
successione
tedeschi perchè non lo permettes- Spagna; ed i ducati di Parma e
sero, ed esortò i vescovi , median- Piacenza furono ceduti ad un in-
te la costituzione Ui priinuni, ad fante di Spagna. Nel lySS insor-
opporsi virilmente a sì pregiudizie- se ima differenza tra l'impero, e
voli secolarizzazioni. Rilletteva il Benedetto XIV, il quale volendo
Pontefice, che se alcuni principi te- elevare al cardinalato monsignor
deschi anche cattolici spacciavano Stoppani già nunzio di Vienna ed
che i vescovi non dovevano essere alla dieta di Francfort, ed allora
nello stesso tempo principi sovra- presidente di Urbino, il cardinal
ni,dovevano sapere che nella Ger- Millini ministro in Roma dell'im-
mania conveniva grandemente che peratrice Maria Teresa, in nome di
i vescovi fossero ricchi e potenti questa lo voleva escluso dal sacro
per resistere agli eretici, e mante- collegio ,
perchè nella detta dieta
nere quelli che dall'eresia si con- per l'elezione dell'imperatore avea
vertivanoi e perciò il Papa invitò promosse le parti della casa di
i vescovi a chiudere la bocca a Baviera, e perciò non favori quel-
coloro che in tal modo parlavano, le di Francesco I e dell'Austria.
facendo buon uso delle rendite con Considerando Benedetto XLV che
generose limosine. Ai 1 3 settem- non conveniva dare ascollo a tali
bre 1 745 Francesco I marito del- istanze, per non dare esempi ad al-
la regina Maria Teresa avendo sta- tre corti di pretensione onde esclu-
bilito suo quartiere generale ad
il dere qualche individuo dal colle-
JEidelberga fu acclamato imperato- gio cardinalizio, come l'impero, la
re, fece il suo ingresso in Frane- Francia e la Spagna pretendevano
fort, dove venne coronato a' 4 ot- darla al pontificato nel conclave;
tobre. Intanto la guerra continuò, e considerando pure che monsignor
e soltanto nel 1 74^5 la pace d' A- Stoppani avea servito la santa Se-
quisgrana assicurò a Maria Teresa de con riputazione ed aveva a- ,

la possessione della maggior parte gito secondo le istruzioni della me-


de' suoi stati ereditari. I talenti di desima, lo creò cardinale.
questa pi-incipessa la mettevano in Maria Teresa si occupò di can-
istato di governare da sé stessa ; cellare le tracce della guerra, con
associò nondimeno il suo sposo al- animare l'agricoltura, far fiorire il
le cure dell'amministrazione, e re- commercio, le arti, le scienze, mas-
gnò sempre tra loro il piìi gran- sime la militare, mediante accade-
de accordo per far fiorire la mo- mie e collegi da lei istituiti. Mi-
narchia austriaca, e per mantene- nacciata di poi da Federico II re
re la influenza della loro casa nel- di Prussia, Maria Teresa si procu-
l'impero germanico. I risultamen- rò r appoggio della Francia a mez-
ti della gran che disputò i
lotta zo del principe di Raunitz che go-
diritti a Maria Teresa si furono: deva la sua intima confidenza, e fe-
che la Prussia conquistò una gran ce entrare ne' suoi progetti le cor-
parte della Slesia, e la contea di ti di Russia, di Svezia e di Sas-
VOL. XXIX,
lyS GER GER
Sonia. Alcuni prosperi successi ono- a lei si rivolse per salvare la mi-
rarono le armi imperiali , come la nacciata benemerita compagnia di
vittoria di Rollin riportata dal ge- Gesù. Celebrandosi il Conclave (^f'^^-
neral Daun, e la pace di Huberst- fli) per di lui morte, Giuseppe li
burg de' i6 febbraio 17G3 termi- e il fratello Pietro Leopoldo l'ono-
nò la guerra dei sette anni. Poco rarono di loro presenza: per questo
dopo Giuseppe II figlio primogenito conclave ebbero luogo due amba-
degli imperiali coniugi, nel 1764 sciatori straordinari, uno di Giusep-
fu acclamato re de' romani ; men- pe II, l'altro diMaria Teresa, di-
tre nel precedente anno Francesco stinti con doni dall' eletto Clemen-
I avea assicurato il gran ducato di te XIV. Quando stava per iscop-
Toscana al secondo figlio Pietro piare guerra tra questa principes-
la

Leopoldo. Nel 1765 Francesco I sa, e Caterina li imperatrice di Rus-

morì ad Inspruck con riputazione sia che brillava su quel trono, se-
di principe saggio, illuminato e be- guì nel 1772 il primo partaggio
da Maria
nefico. Altri suoi figli nati della Polonia tra quella potenza,
Teresa furono Ferdinando chiama- la Prussia, e Maria Teresa cui toc-
to dal suo matrimonio con Maria cò la Galizia, la Lodomiria, la cit-
Beatrice d'Este alla successione del tà di Zyps^ e poscia la Bukowina,
ducato di Modena; Massimiliano ed il quartiere dell' Inn. La succes-
gran maestro dell' ordine teutonico, sione di Baviera vacata per mor-
arcivescovo di Colonia e vescovo te di Massimiliano, ultimo elettore
di Munster; Maria Cristina marita- del ramo cadetto di Wittelsbach, fu
ta al principe Alberto di Sassonia, causa nuova guerra.
di

governatrice de' Paesi Bassi, e prov- Toccava la successione di diritto


visla co'suoi discendenti dell'appan- all' elettore palatino, come capo del
naggio del principato di Teschen; Ma- ramo primogenito, ma Giuseppe II

ria Amalia maritata al duca di Par- persuase la madre ad invadere la

ma; Maria Carolina maritata al re Baviera mentre per rappresaglia


,

di Napoli; Maria Antonietta maritata la Prussia occupò la Boemia: ben

a Luigi XVI re di Francia, e che fu presto terminò la guerra nel 1779


partecipe delle sciagure del consor- colla pace di Teschen, in cui l'Au-
te, come narrammo a quell' artico- stria rinunziò alle sue pretensioni.
lo. Maria Teresa pianse teneramen- Maria Teresa moiì a' 29 novembre
te Francesco I, prese lutto auste- 1780, col titolo glorioso di madre
ro che più non depose, fondando un della patria. Gli successe Giusep-
capitolo di canonichesse ad In- pe II, il quale subito occupossi di
spruck, delle quali si parlò al voi. consolidare il possesso de'suoi im-
VII^p. 23 I del Dizionario, con l'ob- mensi dominii, stabilendovi un si-
bligo di pregare per l'anima del stema di amministrazione regolare
consorte. A' 18 agosto 1765 Giusep- ed uniforme. Continuò a vivere
pe li divenne imperatore, continuan- fiugalmente, e senza fasto sovrano,
do ad essere imperatrice regina col quale privato sistema avea fat-

Maria Teresa sino alla morte. A to diversi lunghi viaggi, per acqui-
questa Clemente XIII, come regina stare cognizioni, sino nelle più ri-
d' Ungheria, confermò il titolo di mote regioni , nell'intendimento di
maestà apostolica, e con poco frutto farne uso in vantaggio de'popoli
GER GER 179
affidati a lui dalla provvidenza. l'imperatore quanto i suoi decreti
Protesse le arti, le scienze, il com- eccedessero il potere dell'autorità
mercio, ed amò le milizie con le civile, massime quello de' 4 mag-
quali visse domesticamente, ed eb- gio 1781, in cui a favore dei gian-
be per loro la più tenera solle- senisti s' ordinava un assoluto si-

citudine. Troppo però fu traspor- lenzio sulla bolla Vnigenitus di


tato nello spirito di riforma, e dis- Clemente XI, contro la quale pe-
graziatamente volle semplicizzare rò seguitavano a scrivere i teologi
ne' suoi stati la cattolica religione, della corte, ed in favore dell' ap-
ed organizzare il sistema del cle- pello.Quell'intrepido cardinale fe-
ro e dei claustrali con pregiudi- ce osservare che la bolla di Cle-
zievoli novità. Vietò primamente mente XI era un giudizio della
ai religiosi di ubbidire ai loro sii- Chiesa universale, com'erasi dimo-
peiiori , soppresse molti conven- strato dal concilio romano nel
ti e monisteri, proibì ad altri ri- 1725 ; dall'enciclica di Benedetto
cevere novizi, s'impa- e di altri XIV nel 1756, e dagli atti del
dronì delle rendite. Ordinò al cle- clero di Francia nel 1765. Nulla
ro di dargli un catasto de'suoi be- potè fermare il corso delle inno-
ni; e non permise più cbe si ri- vazioni religiose di Giuseppe II,
corresse al Papa per le dispense tanto opposte all' antica disciplina
matrimoniali. Prescrisse ì\ placet ecclesiastica , né le diverse lettere
imperiale per tutte le bolle, brevi amorevoli del Pontefice Pio VI,
e rescritti provenienti da Roma, poterono persuadere V imperatore
e dalla santa Sede. Vietò ai ve- a cangiare consiglio, ed ascoltar
scovi di conferire gli ordini, e con quello del padre comune de' fe-
un seguito perenne di regolamenti deli.

che cambiavano tutti gli antichi Per dovere del suo apostolico
usi praticati dalla Chiesa, e rove- ministero, stimò Pio VI che la sua
sciavano la sua disciplina, si fece presenza e le sue parole potessero
riformatore eziandio de' più piccoli avere maggior efficacia presso l'au-
oggetti. Soppresse le confraternite gusto, onde portarsi a
risolvette di
e pie congregazioni , abolì le di- Vienna. suo divisa-
Partecipò il

vote processioni di religione, pre- mento ai cardinali Albani e Ger-


scrisse l'ordine dei divini uffizi, dil, e siccome uno di essi gli ri-

regolò cerimonie
le il nu-
sacre , spose che avrebbe dovuto molto
mero delle messe, la maniera del- combattere, soggiunse il zelante Pa-
le benedizioni e fino la quantità
, pa, combatteremo, ma colle armi
di cerei , che dovevano ardere nei della dolcezza e della cristiana ca-
medesimi uffizi divini, per le qua- rità.Quindi Pio VI avvisò l'im-
li minuzie il filosofo Federico II peratore con lettera de' 9 febbraio
re di Prussia j lo chiamava mio i78'2 della prossima partenza per
fratello il sagrestano. Questi e la di lui capitale, senza indicargli
molti altri decreti eccitarono lo i molivi del viaggio. Li previde
zelo di parecchi vescovi , ma le Giuseppe II dicendogli nella rispo-
loro rimostranze non furono attese. sta che il partito da lui preso nel-
Fra gli altri il cardinal Bathyan le riforme religiose era irrevocabi-
primate d' Ungheria, dimostrò al- le, né mai avrebbe ceduto. A' 37
i8o GER GER
febbraio Pio VI partì alla volta di si videro erranti cercando ricove-
Vienna {J^cd'), o giunto a Ferra- ro, e perchè assolvette i religiosi

ra ricevette dall'imperatore 1' av- massime i certosini dall'osservanza


viso che l'avrebbe alloggiato nel di loro regola. Del risultato sull'o-
palazzo imperiale, mentre il Papa perato di Pio VI a Vienna, poco
divisava abitare in quello della nun- se ne seppe: certo è che il giura-
A' i4 marzo Pio VI arri-
ziatura. mento prescritto ai vescovi fu sop-
vò a Gorizia dove il conte di Co- presso; permise ancora l'imperato-
bentzel vicecancelliere di corte lo re, che si potesse ricorrere alla
complimentò in nome dell' impera- santa Sede nelle dispense matrimo-
tore. A Lubiana ebbe gli omaggi niali in primo e secondo grado; il

dell'arciduchessa Marianna d' Au- Papa accordò ai vescovi la facoltà


stria, proveniente colle sue dame per le dispense matrimoniali iu
da Clangenfurt. A' 2 2 marzo due terzo e quarto grado, ed ancora
leghe da Neustadt Giuseppe II col in parentela più prossima, previo
fratello INIassimiliano si presentaro- l'assenso pontificio; alcune modifi-
no alla carrozza di Pio VI, che fu cazioni riguardo ai monasteri di
dall' imperatore aiutato a discen- ambo i sessi, e sulla tolleranza del-
derne dopo aperto da lui lo spor- le diverse religioni ; soppressi al-
tello. Dopo gli scambievoli atti di cuni monasteri e conventi religiosi,
cordialità,Pio VI ascese nella car- furono l'ispettati però i loro ordi-
rozza di Giuseppe II, ed insieme ni e congregazioni ;
1' imperatore
entrarono in Vienna , ove venne spiegando il suo decreto sulla bol-
trattalo splendidamente in tutto il la Unigeìiì'tus vietò disputarne pub-
tempo che vi restò, essendo allora blicamente, e permise ai professori

nunzio apostolico il celebre mon- darne nelle scuole una conoscenza


signor Garampi. Quindi ebbero istorica; il medesimo dichiarò che
luogo tra il Papa e l'imperatore il placet imperiale non si estende-
soltanto lunghi e continui congres- rebbe sulle bolle in materia dom-
si, mentre tutta l'Europa teneva matica; protestò che il piano adot-
verso di loro rivolta la sua atten- tato per la censura de' libri, non
7Ìone, Intanto le riforme ecclesia- impediva ai vescovi di fare le loro
stiche non vennero né sospese né rappresentanze sopra quelli che
modificate, anzi mi-
l'imperatore avessero riputati nocivi. Questi fu-
nacciò quelli che non aveano pub- rono i principali punti ove Giu-
blicato i suoi ordini sulla tolle- seppe II rallentò la sua rigidezza,
ranza dei diversi culti religiosi ,
tenendolo saldo il principe Kaunitz
tra' quali il vescovo di Gorizia, il gran cancelliere, contro le zelanti
conte d'Elding, e l'intendente del- sollecitudini del capo della Chiesa :

la provincia di Carniola. Dall'altro Pio VI in una parola si chiamò


canto Pio VI, sempre costante nel- contento del suo viaggio. Prima
la difesa dei diritti della santa Se- di partire da Vienna ricevette dal-
de, in Vienna stessa scrisse un bre- l' imperatore una superba carrozza
ve con cui pieno di apostolica fer- da viaggio, ima ricca croce di bril-
mezza ripi'ese un vescovo di Mo- lanti, ed un pastorale con molte
ravia perchè avea lasciato uscire gioie di finissimo lavoro , i quali
da due monasteri le monache, che doni furono sliraati trecento ciu-
GER GER i8i
quantamila fiorini. Inoltre l'impe- condannò il libro, come conteoen-
ratore fece nobili doni ai famiglia- te proposizioni ingiuriose, false, te-
ri del Pontefice, il quale fece al- merarie, scismatiche, erronee ed e-
trettanto con la corte imperiale. retiche, già condannate dalla Chie-
A' 23 aprile Pio VI partì da Vien- sa. L'imperatore persuaso che il
na, seguito da monsignor Garam- pontificio decreto comparirebbe nei
pi, ed in carrozza coli' imperatore, suoi dominii de' Paesi Bassi, ne or-
lasciandosi entrambi con recipro- dinò la soppressione; e perchè il
che dimostrazioni di rispetto ed nunzio di Brusselles monsignor Zon-
affetto nella strada di Baviera al dadari, e l'arcivescovo di Malines
santuario di s. Maria Brunn. Indi cardinale Franckenberg erano ac-
Pio VI passò a pernottare nell'ab- cusati di aver contribuito a farlo
bazia de' benedettini di Melck po- conoscere nelle Fiandre, ordinò al
co dopo soppressa, e per Lintz, primo di partir subito da' suoi sta-
Hag, Monaco, Augusta, Inspruck e ti, ed al secondo di portarsi a
Bressanone usci dai dominii au- Vienna per render conto di sua
striaci. condotta. Mentre Pio VI nel 1783
Tornato Pio VI in Roma l'im- attendeva in R.oma Gustavo III re
peratore die luogo Q nuovi prov- di Svezia, giunse all' improvviso
vedimenti; egli con un editto si l'imperatore Giuseppe II, che viag-
arrogò la nomina dei vescovi di giava al solito incognito, il quale
Lombardia che spettava al Papa dopo aver preso breve riposo dal
da tempo immemorabile; e Pio suo ministro cardinal Herzan si ,

VI fu condiscendente in cederla. presentò con grata sorpresa al Pon-


Di propria autorità Giuseppe II tefice; e poscia col re di Svezia si

formò un regolamento sui vesco- trovò presente alle funzioni del


vati, aboh seminari diocesani so-
i santo Natale. Dopo il trattenimen-
stituendovi dei generali in cinque to in Roma di sette giorni, l'im-
o sei solamente; pubblicò un
città peratore si recò a Napoli, e ritor-
decreto per togliere alla Chiesa le nato che fu in R.oraa, a' i4 feb-
sagre immagini soppresse gì' im-
; braio 1784 sottoscrisse il concor-
pedimenti derimenti de' matrimoni, dato col quale il Papa cedette iu
ne formò in vece de'nuovi, e per- perpetuo all' imperatore e succes-
mise il divorzio in molti casi. In- sori il diritto alle nomine dei ve-
tanto Eybel, uno de' più ardenti scovati ed altri benefizi ecclesiasti-
fautori delle riforme imperiali, nel ci in Lombardia, come duca di Mi-
1782 pubblicò in Vienna un li- lano e di Mantova.
bro intitolato: Quid est Papa? Nel 1785 Pio VI cedendo alle
il quale munito del sigillo impe- istanze del duca Teodoro palatino
riale si sparse con profusione tra- elettore di Baviera, stabilì nella
dotto in piìi lingue. Per lo spirito capitale Monaco la nunziatura apo-
velenoso che conteneva, si pretende- stolica, la quale fu subito contesta-
va che il Papa non avesse altro ta dagli elettori di Magonza e di
diritto che di avvertire ed esor- Colonia, e da altri prelati protetti
tare, così i vescovi che faceva e- dall' imperatore, il quale dimostran-
guali nell'autorità. Dipoi Pio VI dosi disgustato, fece sapere al nun-
con decreto de' 28 novembre 1786 zio di Vienna monsignor Caprara,
i8a GER GER
che risparmiasse la consueta spesa blìca rinomata biblio-
vendita la
pel formale suo ingresso, come per teca di suo impor-
Brusselles. col
l'avvenire veaiva dispensato assiste- tante museo. L' imperatore venne
re alle funzioni sacre della corte, dichiarato dai brabanzoni decaduto
per le quali era stato destinato dai suoi sovrani diritti, e privato
farne le veci il parroco dell'aulica degli stali delle Fiandre per la sol-
chiesa degli agostiniani scalzi. Nel- levazione di quelle provincie. Al-
lo stesso tempo si accrebbe il ma- lora Giuseppe li si rivolse ad im-
le umore negli elettori ecclesiastici plorare la mediazione di Pio VI,
per la circolare del nunzio di Co- mentre sino allora era rimasto
lonia sugi' indulti quinquennali, di sordo ai replicati suoi paterni in-
che parlammo, come della contra- viti di desistere dalle riforme re-
stata nunziatura^ ai relativi artico- ligiose. L' interposizione del Papa
li, e venne celebrato il congresso e le promesse dell'imperatore nou
o conciliabolo à'Etns [Fedi), pae- produssero ne' fiamminghi il de-
se non della casa d'Altemps, come siderato fine, poiché essi già ave-
scrivemmo sull'autorità altrui, dap- vano gustato il frutto della liber-
poiché gli Altemps furono signori tà, che tanto allora ad esempio
dell'altro Ems nel Vorarlberg, pres- della Francia fatalmente si dira-
so il lago di Costanza. P^edi l'opu- mava in molte nazioni. Intanto
scolo intitolato: VérUahle état dii Giuseppe II per una tosse mal cu-
dijférent éicve entre le nonce apo- rata, e pegli strapazzi e disagi sof-
sbolique, eL les trois électeurs ecclé- ferti al campo di Bonnato, mori di
siasliques, DusseldorfF 1787. consunzione di viscere a' 20 feb-
Questa riprovevole adunanza braio 1790. Pio VI gli celebrò le
fu riguardata da' buoni vescovi e solite esequie nella cappella pon-
clero di Germania, opposta a tut- tificia, nelle quali monsignor An-
te le leggi canoniche. Pel nuo- nibale della Genga, poi Leone XII,
vo sistema poi di ecclesiastica di- pronunziò una dotta orazione che
sciplina, introdotto anche nel Bel- fu pubblicata colle stampe in R.o-
gio da Giuseppe II, nacquero del- ma, In funere Josephi II, ec. l'il- :

le insurrezioni per cui l' impera- lusti'e e sagace prelato, animato


,

tore s'irritò col nunzio di Brussel- da queir amore costante della ve-
les, e coi vescovi. Tali turbolenze rità, che dev' essere 1' unico scopo

si aumentarono nel 1789, veden- d'uno storico, nulla detraendo alle


dosi i popoli de' Paesi Bassi au- lodi dovute al suo eroe, non ne
striaci privati delle loro antiche dissimulò i difetti, aggiungendo con
prerogative, spogliate e soppresse le ciò maggior fede ai meritati elogi
più illustri e ricche comunità clau- che gli comparti.
strali ed abbazie, annichilita la be- Leopoldo II Pietro
Gli successe
nemerita società degli scrittori bol- Giuseppe suo fratello, e fu deno-
landisti d' Anversa, donde si erano minato il Pacifico. Nel 1765 eia
fatti trasportare a Vienna tutti i divenuto granduca di Toscana, spo-
vasti e preziosi materiali, che ser- sò Maria Luisa di Borbone in-
vivano alla continuazione della lo- fante di Spagna , ed a' g ottobre
ro immortale opera delle vite dei 1790 ottenne la corona imperiale.
santi, ed inoltre esposta alla pub- Tosto che fu arrivato nella sua
GER GER i83
capitale con mo-
Vienna, listabiri ecclesiastiche. Monsignor Caprara
dificazioni la forma di governo che che in qualità di nunzio straordi-
sussisteva al tempo di Maria Te- nario si trovava in Francfort pre-

resa ; gli ostacoli che vigevano sul sente al dello giuramento, fece u-
commercio furono levati, ma l' e- na formale protesta, non solo per
ditto di tolleranza fu conservato ciò che si era aggiunto in riguar-
ed anche esteso, ed i regolamenti do ai diritti della Sede apostolica
ch'erano slati fatti in favore degli in generale, ma ancora in ispecia-
ebrei furono perfezionati. Colla mor- lità contro tuttoap- quello che
te di Giuseppe li niuna lusinga parteneva materie benefiziarle,
alle
concepì Pio VI di veder cambiate e le appellazioni nelle cause eccle-
nella Germania le cagioni che tan- siastiche. Ma né la protesta del
te amarezze avevano prodotte nel nunzio, né le doglianze di Pio VI
suo animo, fino a spingerlo ad in- avanzate con una lettera di pro-
traprendere un viaggio disastroso prio pugno all'imperatore, produs-
alla corte di Vienna ,
per mettere sero verun cambiamento sulle cose
riparo alle riforme che quell'im- predette, né moderata fu mai in al-
peratore andava operando di pro- cuna parte la costituzione dell'im-
pria autorità nelle materie eccle- peratore nella forma da lui giurata.

siastiche. Leopoldo II troppo avea Leopoldo II a mezzo del prin-


manifestato nel tempo del suo go- cipe Coburgo l'iporlò alcuni van-
verno della Toscana di essere u- , taggi sui turchi, acconsenti di re-
niforme ai sentimenti dell'augusto stituire ai Paesi Bassi l'antica loro
suo fratello, col quale si univa in- costituzione , sotto la guarentigia
teramente nelle vertenze col Pon- clelle potenze alleate ;
poscia sot-
tefice. Ma troppo più lo manifestò toscrisse il trattato di Sistove a' 4
quando per la sua assunzione al agosto 1791, e a' 3 novembre ven-
trono imperiale, benché avesse sa- ne coronalo in Presburgo re d'Un-
puto il pentimento di suo fratello gheria, cerimonia .che pei succes-
avanti la famiglia imperiale pale- sori prescrisse con legge doversi ef-
salo nel punto di sua morte, egli fettuare sei mesi dopo la loro as-
tuttavia nel giurare in Francfort sunzione al trono. Indi dovette oc-
la costituzione che dal collegio de- cuparsi della terribile rivoluzione
gli elettori gli fu presentala pri- di Francia, ove lasua sorella Ma-
ma di sua coronazione, non volle ria Antonietta moglie di Luigi
unilormarsi al concordato germa- XVI, era esposta ad ogni sorte di
nico di Nicolò V e Federico 111, oltraggi. La sua qualità d'impera-
che anzi deliberò sul punto delle tore gì' imponeva l' obbligo di so-
nunziature si dovesse osservare il stenere i diritti di que'principi del-
decreto di Giuseppe II de' 4 ago- l' impero, eh' erano lesi dai de-
sto I 788; e dichiarò che per l'av- creti assemblea nazionale di
dell'
venire il diritto di conferire i be- Francia, alla quale già avea falle
nefizi ecclesiastici nella Gerjnania, le sue rimostranze Giuseppe II. Il

spettar dovesse ai soli arcivescovi, collegio elettorale pregò allora Giu-


vescovi, capitoli, ec. esclusa la san- seppe II di fare nuovi passi, onde
ta Sede, alla quale vietò ogni ri- r assemblea invitò Luigi XVI a
corso ed appellazione nelle cause negoziare coi principi proprieta)ii
i84 GER GER
una rinunzia ai loro diritti me- lo, Luigi, e Rodolfo cardinale. Gli
diante un compenso; ma essi di- successe Francesco II, educato sot-
chiararono che uou accetterebbero
^ to lo zio Giuseppe II, ed i regni
in risarcimento che beni territoriah. di questi e del genitore fertili di
Non combinandosi le cose, i prin- avvenimenti gli servirono di am-
cipi dell'impero invitarono l'impe- maestramento, onde poscia saggia-
ratore a provvedervi, e reclamaro- mente se ne giovò. Inclinato alla
no l'intervento delle potenze mal- pace ed alle antiche istituzioni del-
levadrici del trattato di Westfalia; la monarchia, dovette regnare in
ebbero luogo diversi trattati sul- guerra per molti anni ed attor- ,

l'Alsazia, che pei successivi avve- niato da innovazioni, da torbidi,


nimenti non ebbero esecuzione. Leo- e da rivoluzioni. Pianse teneramen-
poldo II si abboccò in Mantova te la morte di Giuseppe II che

col conte di Artois fratello di Lui- amava, quantunque approvar non


gi XVI per la delibeiazioue di potesse il suo sistema di governo,
questo, per il che si fecero vari e dopo quella del padre dichiarò
progetti. Lo stato deplorabile in che ne avrebbe seguita la politica;
cui la famiglia reale di Francia fu coronato re d'Ungheria il 6 giu-
si vide ridotta dopo il malaugu- gno, e re di Boemia il 5 agosto,
rato viaggio di Varennes, indusse essendo stato eletto re de' romani
l'imperatore a pubblicare una di- il 7 del precedente luglio, ed ai
chiarazione, con la quale invitò le i4 coronato.
altre potenze a protestare che si Incominciata la guerra colla
sarebbero unite per vendicare qua- Francia, lutto il peso de'suoi eser-
lunque ingiuria le potesse venir citi piombò sull'Austria, allora Fran-
fatta, eper punire una ribellione cesco II ciò consigli del vecchio
di cui r esempio metteva in com- principe di Kaunitz, l'oracolo del
promesso la sicurezza di tutti i go- gabinetto di Vienna, si determinò
verni; e poscia sottoscrisse una va- di fare i maggiori sforzi per so-
ga dichiarazione per la restaura- stenere la terribile e lunga lotta,
zione dell'autorità del re in Fran- nominando generalissimo il princi-
cia, che servì di pretesto alle invet- pe di Sassonia- Coburgo. Si fecero
tive de' nemici di Luigi XVI. In- alcune conquiste, quando decapita-
tanto benché l'imperatore pel pri- to l'infelice Luigi XVI , la regina
mo avesse accolto ne'suoi porti la IMaria Antonietta, e madama Elisa-
bandiera tricolore, 1' assemblea le- betta sorella di detto re, tutta la
gislativa tonava minacce contro Francia spinta dalla disperazione
l'impero, che finì con intimargli era divenuta invincibile , mentre
la guerra. Indi Leopoldo II si col- Thugut successe a Kaunitz nel con-
legò con la Prussia, e moiì a' 2 siglio dell'imperatore. In compagnia
marzo 1792, lasciando quattordici di Francesco li si portò nei
esso
figli, quattro femmine, e dieci ma- Paesi Bassi, e fu coronato in Brus-
schi, i Francesco il,
quali sono selles duca del Brabante; ma ben
Ferdinando granduca di To-
III presto dovè abbandonarli. Nel i 795
scana, Leopoldo, Giuseppe palatino, la Prussia si ritirò dall' alleanza,
Carlo, Giovanni, Antonio, Pianieri e concluse a Basilea la pace con
viceré del regno lombardo • veue- la repubblica francese: la Spagua,
GER GER i85
alcuni siali d'Italia e d'Aleraagna gio, nel monislero de' cassi nesi di
ne seguirono l'esempio, onde l'Au- s. Giorgio Maggiore a' i4 marzo
stria si trovò sola sul campo di 1800 esaltò al pontificato l'immor-
battaglia ; tuttavia i suoi eserciti talePio VII. La vittoria di Ma-
sotto gli ordini di Clerfayl e del- rengo riportata da Bonaparte su
l'arciduca Callo, conseguirono rag- IMelas , costrinse gli austriaci ad
guardevoli vantaggi, ed il secondo abbandonar l'Italia; e la marcia di
fu proclamato il salvatore della Moreau sopra Vienna produsse ai
Gerniania, In detto anno 1795 3 febbraio 1801 il trattato di Lu-
fu aggiunta alla monarchia au- neville, che garanti un qualche an-
striaca la Galizia occidentale, in no di riposo al pacifico Francesco
forza della seconda divisione della lì, tranne la terza guerra che du-
Polonia. Nel 1796 comparve il rò tre mesi, fattada Napoleone,
generale Bonaparte che pose in insieme con Alessandro I impera-
fuga l'esercito austriaco, lo separò tore di Russia contro l'Austria, in
dagli alleati piemontesi^ e lo scac- cui fu presa Vienna a'i5 novem-
ciò dalla Lombardia; prese la for- bre, ed ebbe fine con la pace di
tezza di Mantova, e s'innoltrò sot- Presburgo. Per questo trattato di
to le mura di Vienna. Per il trat- Luneville l'Austria abbandonò pa-
talo di Campo Formio de' 17 ot- recchie contrade della sinistra riva
tobre 1797, l'Austria rilasciò il del Reno; le frontiere della nuo-
Belgio, e la Lombardia, cioè tutti va repubblica Cisalpina furono am-
i suoi antichi possessi dell' Italia, pliale ; l' antica costituzione del-
ricevendone in compenso l'Istria, l'impero germanico rovesciata, ed
la Dalmazia, le Bocche di Cattaro, i duchi di Modena e di Toscana,
le isole veneziane , e Venezia con arciduchi d' Austria, costretti a ri-
quasi tutto lo stato veneto; cede nunziare ai loro stati. Quasi tutti

ancora Francia la fortezza di


alla gli stati ecclesiastici alla destra
Magonza, baluardo della Germania. del Reno vennero secolarizzati, e
Coi sussidii dell'Inghilterra , e gio- furono soppresse tutte le città im-
vandosi de'movi menti della Piussia, periali ad eccezione di sei, cioè
l'Austria ricuperò tutti i suoi sta- Amburgo, Lubecca, Brema, Franc-
ti d'Italia; ma la Russia accorgen- fort sulMeno, Augusta, e Norim-
dosi che il ristabilimento della mo- berga. Quei paesi accordaronsi co-
narchia francese non era lo scopo me indennizzazione ai principi se-
della corte di Vienna, si ritirò dal- colari che avevano perduto delle
l'alleanza, e di nuovo l'Austria Provincie alla sinistra riva del P».e«

Irovossi sola contro la possanza re- no. Gli elettori di Treveri e Co-
pubblicana. I repubblicani france- lonia vennero pure soppressi, e ne
si avendo occupato tutto lo stato furono creati quattro nuovi, quel-
pontificio, detronizzarono nel 1798 li cioè di Salisburgo, VViirtemberg,
Pio VI, che mori loro prigioniero Baden , e Assia- Cassel. Ma dello
in Valenza nell'agosto del seguen- slato infelice della chiesa di Ger-
te anno. L'imperatore oHn ai car- mania per tali indeiinizzazioni, ed
dinali la città di Venezia per Te- altro che riguarda la pace di Lu-
lezione del successore, onde riuni- neville e gli aflàri ecclesiastici, lo
tosi ivi in conclave il sacro coUe- a udiamo a narrare.
i86 GER GER
L' iiiliero ediflzio della Chiesa beni della Chiesa, e che perciò non
germanica, ed il clero già s\ pos- potrebbero giammai acconsentire
sente e ricca spogliato de'suoi pos- che questi beni passassero in altre
sedimenti e dell'autorità sovrana, mani. Concordava negli stessi sen-
cangiò alfalto di condizione, con timenti il vescovo di Liegi, il qua-
grave detrimento della cristiana re- le trovavasi nella più angustiosa
ligione. L'articolo VII del suddet- situazione perchè ,
tutto avendo
to trattato avendo stabilito che i perduto sulla riva sinistra del Re-
principi ereditari, i quali o in tut- no, e nulla possedendo sulla dirit-
to o in parte avessero perduto i ta, non poteva neppure provvede-
loro stati per la cessione fatta alla re alla sussistenza propria, ed a quel-
repubblica francese de' paesi posti la de' suoi consiglieri , ministri e
sullasponda sinistra del Reno, sa- domestici ; rifiutava perciò di ac-
rebbero indennizzati con altri ter- consentire alla cessione fatta alla
ritorii presi nel seno dell'impero, Francia, non volendo di propria
per cui tale indennizzazione in con- bocca pronunziare la sentenza che
formità delle decisioni del pre- distruggere doveva un vescovato
cedente congresso di R.astadt, non che da mille e cento anni sussi-
in altro modo potè effettuarsi steva per la gloria di Dio, della
che colle memorate secolarizzazio- Chiesa, e della religione cattolica.
ni.L'esecuzione di questo articolo Dalla parte poi de'principi eredi-
avea fatto nascere le più forti ri- tari le opposizioni d'interessi, e le
mostranze dal canto dei principi gelosie delle reciproche pretensio-
ecclesiastici, a spese de' quali i prin- ni impedivano che mai si venisse
cipi ereditari si dovevano compen- all'alto di flu'e una equa partizio-
sare delle perdite sofferte. Già era- ne de'territorii, rimanendo così tut-
si udito il voto di Spira nella die- to alla lunga sospeso, e sempre
ta di Francfort, che fondava per più avviluppato tra mille contrarie
principio essere i diritti de' princi- negoziazioni.
pi ecclesiastici tanto sacri quanto lo Per la morte dell'arciduca Mas-
sono quelli de' principi secolari, e similiano d'Austria elettore ed ar-
che perciò i sagrifizi per indenniz- civescovo di Colonia , vescovo di
zarli dovevano cadere indistinta- Munster e gran maestro dell'ordi-
mente su tulli gli stati dell'impe- ne teutonico, il capitolo di Colo-
ro ; che la distinzione che far si nia passò all' elezione d' un nuo-
vorrebbe a pregiudizio de' principi vo arcivescovo nella persona del-
e degli slati ecclesiastici, interessa- l'aiciduca Antonio d'Austria. Que-
va essenzialmente la cattolica re- sto esempio l' imitò il capitolo di
ligione, senza cuile comunità cri- Munster, che scelse il medesimo
stianenon potrebbero lungamente personaggio per suo principe e ve-
godere d' un tranquillo riposo. 11 scovo, venendo destinato al ma-
voto del vescovo eli Costanza ap- gistero dell' ordine teutonico l'ar-
poggia vasi agli slessi priiicipii, ed ag- ciduca Carlo. L'operato de'due ca-
giungeva essere i principi ecclesia- pitoli fu approvato con rescritto
stici meri usufruttuari, che hanno imperiale de' i4 ottobre 1801 da
contratta l'obbligazione inviolabile Francesco II, dichiarando egli che
di trasmettere ai loro successori i per atlaccameuto alla costituzione
GER GER 187-
germanica, e per sua propria persua- polosa imparzialità, colla duplice
sione insisteie dovea perchè con- mira non solo di conìpensarc le

servali venissero i tre elettorati ec- perdite, ma di conservare eziandio


clesiastici, senza che per questo l'e- tra le primarie case diGermania
lezioue dell' arciduca influisse pun- r equilibrio che prima
sussisteva
to sulla condotta dell' imperatore, della guerra. Pertanto la prima
il quale non avea dato il suo con- seduta della deputazione straordi-
senso alle istanze del capitolo di naria dell'impero, incaricata di pro-
Munster, che 1' arciduca si portasse nunziare giudizio suH'ailare dell'in-
al suo vescovato per prenderne il dennità, si fece ai 23 agosto 1802.
possesso. Ma diversamente la Prussia Il piano proposto dalle due po-
con grande asprezza avea reclama- tenze niediatiici vi ricevette modi-
to dinanzi alla dieta contro la de- ficazioni diverse dietro un' infinità
liberazione presa dal capitolo di di osservazioni, domande e richia-
Munster, perchè aspirando al pos- mi; ma finalmente fu mandata ad
sesso di quel principato, porzione effetto dietro il Conclusurn preso
ricca de'compensi promessi, trovara dalla deputazione dell'impero nella
illegale l'elezione; quando veramente seduta de'2 i ottobre.
uè il uè quello
trattato di Rastadt, Nell'impero germanico contavan-
di Luneville sospendevano ue'capi- si quattro arcivescovi principi, cioè
toli questo diritto. Altra sorte di i tre elettori di Magonza, di Tre-
contrasto nacque poi tra la corte veri, e di Colonia, e l'arcivescovo
d'Austria, e l'elettore bavaro-pala- di Salisburgo ; ventidue erano i ve-
tino, il quale mostravasi impazien- scovi principi, dieci le prepositure,
te d' impadronirsi di Passavia, al- od abbazie principesche, ed inoltre
lorché alle istanze di quel princi- eranvi anche sei abbadesse princi-
pe vescovo venne quella città oc- pesse. Già il primo esempio di se-
cupata dalle truppe imperiali au- colarizzazione erasi veduto in forza
striache furono questi gli ultimi
: del summeutovato trattalo di West-
aneliti d'una sovranità della qua- , falia nel 1648. Allora sedici prin-
le era già decretata definitivamen- cipati ecclesiastici, cioè due arci-
te l'abolizione. Le gare insorte tra vescovati e quattordici vescovati
i principi ereditari dell'impero ger- erano stati alienali per indenniz-
manico per dividersi le spoglie dei zare i principi ereditari. Col me-
principi ecclesiastici, senza giunge morabile Conclusuni de'2 ottobre i

le mai a verun accordo fra loro, 1802 scomparvero tutti gli altri,
parca che a lungo andare compro- ad eccezione d'uno solo novi j'urts,
mettere potessero la pace d' Euro- come lo chiamavano che ancor ,

pa, e diedero perciò motivo alla di- sortì momentanea l'esistenza, e fu-
chiarazione di Napoleone primo rono alienate tutte le prepositure
console della repubblica francese, fat- ed abbazie: i territorii andarono
ta in comune colf imperatore del- ripartiti tra dieciotto case princi-
le Piussie, siccome poteuze entram- pesche, che aveano diritto ad in-
be disinteressate, colla quale offe- dennizzazione. Tra queste
che ([uella

ri vasi alla dieta imperiale un pia- venne piti largamente compensa-


no generale d'indeniiizzazioni, compi- la fu la casa di Brandeburgo ;
lato dietro i calcoli della piìi scru- il meno di tutte fu l'Austria, dap-
i88 GER GER
poiché pei- rOrtenau e la Brisgo- clcsiaslìche diMagonza, Colonia, e
\'ìa ceduta al tinca di Modena, Treveri quanto si trovavano
, in

ebbe vescovati di Bressanone e


i
sulla riva diritta del Reno, ec.

di Trento. Jl granduca di Tosca- eccettuando gli stati del re di Prus-


na ottenne l' arcivescovato di Sa- sia, e la parte del Salisburghese
lisburgo, parte del vescovato di unito alla Baviera. Quanto al tem-
Passavia, e quello d'Eichstett. La porale si assegnò per dotazione il
casa di Baviera ricevette i vesco- principato di Aschaffenbui-go, quel-
vati di Wiirlzburgo, di Banober- lo di Ratisbona, la contea di Wetz-
ga, di Frisiuga, parte di quello di lar , oltre vari capitoli, abbazie,
Passavia , e d' Eiclistett, oltre la e monasteri. L'elettore cancelliere
prepositura di Rempten, e dodici doveva continuare ad essere eletto
abbazie. La casa di Brandeburgo ,
conformemente agli statuti delia sua
i vescovati d'Ilildesheim, di Pader- antica metropoli. Le città di Ra-
bona, di JMunster oltre varie ab- tisbona e di Wetzlar dovevano go-
bazie. Il re d' Inghilterra elettore dere d' una neutralità assoluta in
d'Annover, il vescovato d'Osnabruk. caso di guerra anche dell' impero,
Al duca di WiUteniberg toccò la attesoché l'una continuava ad esse-
prepositura d'Ehvangeu e sette ab- re la residenza della dieta generale,
bazie. Al margravio di Baden il r altra la residenza della camera
vescovato di Costanza olire qual- imperiale. L'antico elettore di Ma-
che prevostura ed abbazia ; altre gonza Carlo Giuseppe d' Erthal
abbazie, brani di vescovati, moni- mori nel medesimo anno iSo'z ai
steri , ec. si diedero al langravio i5 luglio, e gli successe il suo coa-
d' Assia - Cassel, i quali tre ultimi diutore Carlo Federico barone di
acquistaiono inoltre, come dicem- Dalberg, quello cioè che nel 1797
mo, la dignità di elettori. Dopo avea chiamato alle armi le popo-
i nominati, in proporzione a tutti lazioni della Germania meridiona-
gli altri principi minori dell' im- le per opporsi all'invasione de'fran-
pero furono dati gli altri avan- cesi.Ciò nondimeno Napoleone ne
zi de' beni ecclesiastici, ed alla re- appoggiò la promozione, giudican-
pubblica svizzera il vescovato di dolo personaggio d'un carattere a
Coirà. In mezzo a queste ecclesia- lui favorevole, né s' ingannò nelle

stiche rovine un solo principe ve- sue speranze.


scovo fu conservato, perciò per l'ar- Essendo conforme ai doveri di

ticolo 25 del piano proposto dalle giustizia e di umanità il pensare


potenze mediatrici., la sede arci- alla sussistenza di tanti principi
vescovile di Magonza si trasportò e corporazioni ecclesiastiche che in
alla chiesa Ratisbona; la digni-
di tutto o in parte spogliati rimane-
tà di principe elettore ed arcican- vano de' loro beni; questo appun-
celliere dell'impero, non che quella to fu l'oggetto del Conclusnm pre-
di arcivescovo metropolitano e pri- so dalla deputazione dell'impero
mate di tutta la Germania dovea- nella seduta de' 26 ottobre, conside-
no restare unite in perpetuo. Sta- rato dagli statistici siccome un ca-
bilito venne che la sua giurisdi- po-lavoro pe' modi d'equità coi
zione metropolitana, si dovesse e- (juali cercò di appagare le parti
slcudcre sulle antiche provincie ec- danneggiate j e di «pieslo il merito
GER GER 189
fu attribuito barone d'Albini,
al nimo del Pontefice Pio VII, qua-
il

ministro dell'elettore di Magonza. 1q per ovviare a mali maggiori


Inoltre a tenore di quel Conclusimi scrisse all'elettore principe arcican-
le diocesi arcivescovili e vescovili celliere una fervorosa lettera, in cui
restare dovevano nello stato attua- gli dichiarò l'indescrivibile sua af-
le, sino a che venisse fatta una flizione per quanto era stato fatto a
nuova distribuzione di sedi vescovi- favore de' principi secolari, a danno
li, da cui dipenderebbe pure lo de' diritti de' principi e
ecclesiastici
stabilimento de'nuovi capitoli delle de' vescovi. Espose il timore grave
cattedrali. L'esercizio della religio- per le conseguenze che derivereb-
ne in ciascun paese dovea essere bero pregiudizievoli nel temporale
garantito da ogni soppressione, e alla Chiesa, come nello spirituale
da qualunque siasi impedimento; pel cangiamento quindi di cose;
ciascuna religione dovea soprattutto invocò la sua autorevole influenza
essere lasciata libera, in conformi- a favore dell'angustiata chiesa a-
la al trattato di Westfalia, nel pa- Icmanna, e provvedere agli inte-
cifico possesso delle sue proprietà ressi della chiesa medesima, ed al-
ecclesiastiche, e de' fondi applicati la conservazione di sua libertà,
al mantenimento delle scuole; la- protestando di non potere appro-
sciavasi per altro in libertà il nuo- vare quanto si farebbe contro di
vo sovrano di tollerare altri culti, essa. Intanto sinché si potessero
e loro accordare il pieno godimen- riordinare le diocesi di Germania,
to de' diritti civili. La premura poi l'elettore già arcivescovo di Ma-
con la quale le due potenze me- gonza, la cui sede doveasi trasferi-
diatrici, cioè la Francia col mezzo re a Ratisbona, venne dal Papa
del suo ministro alla dieta di R.a- incaricato dell'amministrazione spi-
lisbona il cittadino Laforet, la Russia rituale del vescovato di R.atisbona,
col mezzo del barone di Butler, incal- il quale estendeva la sua giurisdi-
zarono l'affare delle indennizzazioni, zione anche sopra una parte degli
fece sì che non si temporeggiò que- stati che componevano l'elettorato
sta volta a porre in esecuzione il di Baviera, ciò che 1' aicivescovo
piano stabilito; ed appunto nella notificò a' 17 ottobre i8o3. Né so-
seduta della dieta, che segui il lamente la diocesi di Ratisbona
giorno IO dicembre dell'anno stes- prese egli a governare, ma sicco-
so 1802, non più vi comparve al- me era il solo arcivescovo ricono-
cun ministro degli stati ecclesiasti- sciuto, così esercitò la sua giurisdi-
ci.Rimase in tal modo distrutta zione su tutta l'Alemagna cattolica,
per sempre l'opera di Ottone I il ed olire a ciò disimpegnò le veci
Grande, e cessò quel potere sovra- dei vescovi di Costanza, di Worms,
no negli ecclesiastici, ch'egli aveva di Spira, di Strasburgo, di Ba-
stabilito, riputandolo non che alla silea, e di altre porzioni di dioce-
religione, utile ai popoli della Ger- si riva dritta del Re-
esistenti sulla
mania. no, Quantocangiamenti politici
i

L'irreparabile sventura che col- avvenuti nell'impero germanico per


pì la chiesa germanica, porzione cagione delle indennizzazioni, e de-
cotanto vasta ed illustre del greg- gli altri regolamenti successivi de-

ge caltolico, afflisse vivamente l'a- cretali dalla deputazione dell' im-


KJO GER GER
pero slesso, rendevano necessario .scita de' principi ecclesiastici, secon»
che l'cdifi/io della (Uiiesa cattolica do la lista presentata alla dieta,
in quelle contrade vi fosse riordina- si contavano persino ottantasette
to e di nuovo costrutto; altrettan- voti nel collegio de' principi pro-
to le innovazioni che si andavano testanti, quando in quello de' cat-
vociferando, tenevano agitato l'a- tolici non se ne annoreravano che

nimo di Pio VII, temendo che ne soli ventiquattro. Volendo Pio VII.

ricevesse qualche profonda ferita cercare al di fuori chi tutelar po-


la detrimento l'autori-
religione, e tesse gl'interessi de' cattolici tede-
tà della santa Sede. Andavasi di- schi, ed il bene della chiesa ger-
vulgando che i vescovi ormai non manica, si rivolse a Napoleone pri-
più colleghi ed eguali de' principi mo console della Francia, uno dei
laici, ma divenuti essendo loro pen- due mediatori nell' affare dell' in-
sionar!, dovevano anche cessare da dennizzazione, e ne richiese il pa-
quella indipendenza di cui fino al- trocinio con sua Questa in
lettera.
lora aveano goduto, e che perciò copia fu dal primo console a' 3o
la nomina di essi appartenere do- gennaio i8o4, col mezzo del citta-
Tea in seguito ai principi, nei cui dino Bacher incaricato d'affari, co-
territori! i vescovati rimanevano municata alla dieta dell'impero,
compresi; che la conferma sarebbe colla dichiarazione ch'egli non avea
domandata al Pontefice, ma esen- potuto esimersi dal soddisfare ai

te da qualunque tassa di cancelle- voti del Papa, quanto ad assume-


ria apostolica; che ninna bolla o re tale mediazione, eh' esauriva pre-
rescritto del Papa in appresso avreb- murosamente, ma restò inefìicace,
be potuto essere pubblicato ed e- e si compirono le soppressioni sta-

seguito, senza il preventivo consen- bilite; ed il re di Prussia, come


so de' principi. elettore di Brandeburgo fece con ,

Volevasi altresì una nuova cir- tanto accorgimento sopprimere e


coscrizione di diocesi, con stabilire confiscare a benefìzio dell' erario i

a ciascuno de' grandi stati un ve- conventi ricchissimi della città di


scovo, alla cui giurisdizione sa- Westfalia, del ducato di Cleves, e
rebbero soggetti anche i cattolici del vescovato di Munster, che non
de' piccoli slati confinanti. Si que- si seppe l'ordine mandato dalla
stionava ancora sulla futura elezio- corte, se non all'istante medesi-
ne del principe cancelliere dell'im- mo nel quale si eseguì. Conservò
pero; negavano che questa pote- solamente una precaria esistenza
stà si dovesse accordare al capito- r ordine teutonico, la cui sede era
lo de' canonici, come per lo innan- a Merghenteim, e del quale era
zi, ed in vece esigevano che ap- stato creato gran maestro l'arci-
partenesse alla dieta della quale duca Antonio nel giorno 3o giu-
l' arcivescovo era arcicancelliere . gno i8o4, a cui suo fratello l'ar-
Nuovi contrasti nacquero per l'e- ciduca Carlo avea rinunziato la

sistenza dell'ordine equestre che dignità. Parimenti sussisteva vacil-


non voleva perdere la sua sovra- lante il gran priorato dell'ordine
nità stata riconosciuta dai principi gerosolimitano, la cui residenza
vescovi, e per ragione de' così det- continuava ad essere Heitersheim
ti voti virili, dappoiché dopo l'u- in Brisgovia. 11 primo ordine avea
GER GER igr
ricevuto per iodennizzazione capi- falla ;
3," il collegio delle città ini-

toli, abbazie e monisteri del Vo- perialij che in numero di sei, ognu-
rarlberg e della Svevia austriaca; na aveva un solo voto. Intanto
il secondo ricevette la contea di gravissimi danni continuava a sof-
Bondorf, e generalmente tutti i frire la religione cattolica ne' diver-
capitoli, abbazie e monisteri della si componenti il corpo del va-
slati

Brisgovia. L'articolo 26 del piano cillante impero germanico. I memo-


generale d'indennizzazione diceva, rati cambiamenti di teiritorii e di

che questi ordini sottratti venivano costituzione ordinati nel recesso


dalla secolarizzazione in considera- della dieta di Ratisbona n' erano
zione de' servigi militari de' loro la vera causa. Le collisioni poi
benemeriti membri. delle diverse autorità, e de' poteri
L'atto dell' indennizzazione, chia- de' nuovi pi incipi non potevano se
mato reces<!0 della deputazione im- non che ritardare la conclusione
periale, ebbe effetto nel 1 8o5 : pa- di un nuovo concordato; ed il
recchi stati da immediati ossia so- principe arcivescovo di Ratisbona
vrani, divennero mediali o media- lagnavasi, che malgrado tutte le
tizzati, ossia dipendenti ; si stabili- sue premure per rioidinare la chie-
rono dieci elettorati, soppressi co- sa di Germania, non eragli nep-
me si disse i tre ecclesiastici, cin- pure riuscito di dare un regola-
que de' quali cattolici, e cinque pro- mento al proprio suo capitolo me-
testanti; i cattolici furono, l'arci- tropolitano , e di questo disordine
vescovo di Ratisbona elettore ed s'incolpava ancora la santa Sede,
arcicancelliere dell'impero, il duca siccome troppo tenace nel voler
di Sassonia, il re di Boemia, il re conservare gli antichi privilegi. Que-
di Baviera, il principe di Salisburgo sta già ve accusa avea pur dato a
oSalzburgo; protestanti furono il
i Pio VII con lettera Napoleone, il
marchese di Brandeburgo, il duca quale dopo avere eretto la Francia
di Brunswick-Luneburgo, il re di in impero, divenuto imperatore,
Wùrtemberg, il margravio di Ba- erasi folto coronare in Parigi dal
den, ed il langravio d'Assia-Cassel. Pontefice.
Per tali modificazioni la dieta im- Vigili erano le cure di Pio
periale si trovò a quel tempo ridot- VII per la chiesa di Germa-
ta a soli centoquarantasette voti, nia, ed a tale effetto nel i8o5 in-

ripartiti ne' tre seguenti collegi : viò in nunzio straordinario alla


i.° il collegio elettorale, com- dieta di Ratisbona monsignor An-
posto di dieci elettori, ognuno dei nibale della Genga arcivescovo di
quali aveva un voto; 2.° il col- Tiro, poi Leone XII, con breve apo-
legio de' prìncipi, avente centoven- stolico diretto all'arcicancelliere arci-
tisette voti, inegualmente divisi fra vescovo di Ratisbona, ed agli altri
la Prussia, la Baviera, l'Austria, e le principi dell'impero coi piìi magni-
case di Brunswick, di Sassonia, di fici ed alti elogi del suo rappresen-
Assia, di Nassau, di Mecklenburgo, tante: dappoiché fu incaricato il nun-
di Wùrtemberg, ed altri minori ; zio di percorrere la Germania ov'era
ed il collegio de' conti con quat- conosciuto per le nunziature di
tro voti, dei conti di Weteravia, Colonia e di Baviera da lui eserci-
di Svevia, di Franconia, e di West- tate con prudenza e zelo, onde rac-
192 GER GER
cogliere le querele di quelle chiese, le di Ulina e di Austeilitz, Fran-
cui alcuni principi protestanti mo- cesco II separatosi dalla Russia sot-
lestavano incessantemente con sem- toscrisse il trattato di Presburgo ai
pre nuove pretensioni a danno del- 22 dicembre i8o5, pel quale per-
le loro prerogative. Appena monsi- dette Venezia, il Tirolo, Trento,
gnor della Genga giunse in Ger- Bressanone, la Burgovia, l' Orte-
mania, con sorpresa universale si nau, i possessi austriaci nella Sve-
seppe che l'arcicancelliere dell'im- via, acquistando invece Salisburgo

pero primate della Germania a- e Berchtoldzgaden; e ad esempio


\ea nominato per suo coadiutore di Wurtemberg e della Sassonia,
il cardinale Giuseppe Fesch, zio la Baviera fu eretta in regno. Ri-
dell'imperatore de' francesi ed arci- dotta l'Austria senza forza e sen-
\escovo di Lione, i cui antenati sviz- za alleati, videsi costretta a deplo-
zeri di Basilea, dicevasi nella nota rare in silenzio le proprie disgra-
presentata alla dieta, ne' secoli XV zie. Vedere quelle della Prussia, e
e XYI eransi segnalati con servi- 1* ingrandimento formidabile degli
gi pubblici per l'impero germani- imperi francese e russo. Altra con-
co. Ma in Germania questa nomi- seguenza di questi avvenimenti fu
na, secondo le mire opposte delle il discioglimento dell'impero ger-
diverse corti , fece nascere mille manicOj l'annientamento della sua
opposti giudizi. Ciò non ostante antica costituzione, e l'istituzione
monsignor della Genga comunicò della confederazione del Reno sot-
in Piatisbona all'arcivescovo arci- to il protettorato del re de' france-
cancelliere il breve pontificio, affine si, formata dagli stati dell'ovest e
di cominciare prontamente l'opera del sud-ovestAlemagna, che dell'

di ricostruire l' edilizio della chiesa si collegarono insieme. Già sino dai

germanica; ma le zelanti di lui 12 luglio i8o6 i re di Baviera e


premure urtarono in una prima diffi- di Wurtemberg, l'arcicancelliere /

coltà, perchè il contenuto del bre- primate, duca di Baden ed fdtri


il

ve dispiacque ai deputati de' prin- principi minori eransi separati dal


cipi protestanti alla dieta, per quel- corpo dell'impero germanico, assu-
lo che essi chiamavano stile della mendo il titolo di Stali confederali
cancelleria romana. In quanto alla del Reno, e stipulando con Napoleo-
lunga dimora fatta da monsignor ne un trattato in cui esso venne
della Genga in Germania, e degli proclamato Protettore della confe-
affari ecclesiastici che vi trattò, è derazione del Reno; in tal qualità
a vedersi l'articolo Genoa Famiglia. alla morte del principe piimate e
Dopo il trattato di Luneville, del suo coadiutore, acquistava il

Francesco II avea gustato un po- diritto di nominare il successore.


co di pace, quando essendosi di Coir articolo IV si che l'e-
stabilì,

nuovo alleato con la Prussia e con lettore arcicancelliere, avrebbe prc


l'Inghilterra, fece eseguire sotto gli so i titoli di priticipe primate della
ordini del general Mack un'irruzio- Germania, e di altezza eminentis-
ne nella Baviera , e provocò così simaj e per l'articolo IX la dieta
il risentimento dell'imperatore Na- degli stati confederati si dovea te-
poleone, i cui elTelti furono non meno nere in Francfort, ed avere per
pronti che funesti. Dopo le disfai- suo prcsideule il principe primate
GER GER 193
stesso;ed allorquando uno de'col- chi affari. L' imperatore Francesco
legi solamente dovea deliberare so- II, rinunciando a tale corona gli
pra qualche oggetto, il principe pri- restò quella d'imperatore d'Austria,
mate avx'ebbe presieduto al collegio per avere unito in un sol corpo
dei re, e il duca di Nassau al colle- politico tutti gli stati austriaci te-
gio de' principi. Quando giunse al- deschi con titolo d'impero, che
la corte di Vienna la notizia del avea con patente già
eretto pub-
trattato concluso, incontanente l'im- blicata Vienna sino dai 7 di-
in
peratore Francesco 11^ con una cembre i8o4, in mezzo all'esulta-
circolare segnata li 6 agosto 1806 zione generale de' sudditi, e con
diede la sua abdicazione alla coro- una delle più magnifiche feste in
na germanica, dichiarando estinto rendimento di grazie a Dio nella
r uffizio e la dignità d'imperatore chiesa metropolitana di s. Stefano.
del sacro romano impero, e di Questo gran monarca che merita
capo supremo medesimo; scio-
del di segnare un' epoca nella storia
gliendo sé stesso da ogni vincolo, del mondo, cominciò gloriosamen-
che lo teneva legato all' impero te sotto il nome di Francesco I
di Germania, siccome disciolse con- una nuova serie d' imperatori. Ri-
temporaneamente con proclama lut- marcano gli storici, che questo prin-
ti i principi e stati da' loro dove- cipe, per una specie di presenti-
ri, pure gli alemanni da
e sciolse mento dell' avvenii'e e dopo che ,

ogni giuramento su tale proposito la Francia converti


in impero,
si

verso di lui, legittimo e supremo assunse il d'imperatore ere-


titolo
loro capo. ditario d'Austria, ed assicurò con
Cessò per siffatto modo e rinun- sì fatta precauzione una tal digni-

zia, dopo 1006 anni, quell'impero tà ed un tal titolo alla sua per-
che per autorità apostolica del Pon- sona ed alla sua casa, quando in
tefice s. Leone III, nell' 800 con virtù degli avvenimenti gli fu di
Carlo Magno avea cominciato, de- mestieri rinunciare alla corona
nominandosi anche impero d'occi- d'imperatore d'Alemagna e di re
dente, ed impero de' romani. Ne- de' romani.
gli ultimi tempi il titolo d'impe- E perciò che riguarda alla Con-
ratore de' romani erasi ridotto pres- federazione del Reno , a mag-
soché ad un puro titolo di digni- gior quanto do-
intelligenza di
tà e di onore; l'imperatore era ben- vremo accennare avvenimen- sugli
sì avvocato della Chiesa romana ti riguardanti la Germania, e la
in senso di esserne protettore e Di- nuova attuale Confederazione Ger-
fensore i^Vedi), senza che ciò dimi- manica , diremo che in forza di
nuisse minimamente l'assoluta indi- un tal cambiamento molti principi
pendenza reale ed apparente della indipendenti divennero sudditi dei
santa Sede apostolica. Disparve per confederati loro limiti-ofi. Questo
la ragione slessa la dieta di Ratis- corpo politico si accrebbe in segui-
bona, la quale erasi in quella cit- to per l'infelice esito della guerra
tà cominciata a tenere stabilmente di Prussia , dopo la quale tutta
dall'anno 1666 in poi, e che ne- la Germania, ad eccezione degli
gli ultimi anni era tacciata dai po- slati prussiani ed austriaci , fe-

litici di non occuparsi che di po- ce parte della confederazione Re-


VOL. XXIX. i3
'94 GER GER
nana , a cui si aggiunse la por- L'accrescimento della Russia e
zione (li Polonia ceduta dalla Prus- qirello della Francia, spaventando
sia col trattato di Tilsit nell'anno l'Austria, vedendo Francesco I nel
1807, che pose termine quarta
alla princinio del 1809 JQipegnato Na-
alleanza contro la Francia, e quindi poleone nella sua guerra di Spa-
quella ceduta dall'Austria col trat- gna, pensò essere opportuno il mo-
tato di Vienna nel 1809. Nel 18 io mento di scuotere armi il
colle
però cominciò la confederazione giogo, con incominciare dal pub-
ad smembrata da Napoleo-
essere blicar l'apologia della propria con-
ne, dappoiché principati di Salm-
i dotta, i torti ricevuti da Napoleo-
Salm, di Salm-Ryrburg, il duca- ne, col quadro esatto della politi-
lo d'Aremberg, le città anseatiche ca europea di quell'epoca; della
di Amburgo, Brema e Lu becca forzata sebbene preveduta rinun-
insieme alla parte settentrionale zia alla corona imperiale d' Ale-
dell'elettorato d'Annover, furono magna ; del riconoscimento im-
da lui all'impero francese,
riuniti perioso dei re stabiliti col trattato
cui fu pure incorporato nel 181 i di Tilsit, cioè d' Olanda, di Spa-
anche il ducato d' Oldemburgo, gna, di Westfalia e di Napoli, con-
sebbene entrasse pur esso nella con- feriti tutti alla famiglia Bonaparle;
federazione. I trentaquattro stati delle gravi ferite fatte al commer-
componenti la confederazione del cio, ec. ec. Ma Napoleone respinse
Reno, quando la medesima nel l'esercito austriaco a R^atisbona e
1 1 3 si sciolse e lasciò di esiste- sul Danubio, per la seconda volta
re, dividevausi in due collegi. Il col- prese Vienna a'i3 maggio, e vin-
legio detto dei re formavasi dal se la celebre battaglia di Wagrata
principe primate divenuto grandu- a'6 luglio, che portò alla pace dei
ca di Francfort presidente , dai re 14 ottobre 1809 di Schoenbrunu
di Baviera, di Sassonia granduca presso Vienna, in forza della qua-
di Varsavia, di Wiirtemberg, di le l'Austria cedette al re di Bavie-
Westfalia, e dai granduchi di Ba- ra il paese di Salisburgo, e parte
den, Berg e Cleves, di Assia-
di dell'alta Austria; alla Francia la
Darmstadt, e di W^iirtzburgo. Il contea di Gorizia, Monfalcone coi
collegio de principi componevasi Friuli austriaco, la Carniola, Trie-
dal duca di Nassau -Usingen pre- ste, il circolo di Villacco in Carin-
sidente, e dai principi di Nassau- tia, porzione d(;lla Croazia, Fiume
Weilburg, di Hohenzollern-IIeohin- ed il littorale, l'Istria austriaca con
gen e Sigmaringen, di Leyen, d' I- le isole che ne dipendono, la Dal-

semburg-Birstein, di Lichtenstein, di mazia con Catturo, e qualche di-


Lippe-Detmold e Schauenburg, di stretto dipendente dalla Boemia ;
Reuss-Ebersdorf, Greitz, Lobenstein al re di Sassonia tutta la Galizia
e Schleitz, di Schwarzburg-R.udo!- occidentale ed il circolo di Zamo-
stadt e Sondershausen, dai duchi di re; ed in fine alla Russia l'Au-
Sassonia -Weimar, Gotha, Meiniu- stria cedette un territorio di quat-
gen Hildburghausen e Coburgo-
,
trocento mila abitanti nella Gali-
Saalfeld, di Mecklenburg-Schwerin zia orientale. Oltre a ciò l'Austria
e Strelitz, di Anhalt-Bcrnburg, Des- dovette acconsentire ad una contri-
sau e Coelhen. buzione di ottanta milioni, confer-
GER GER 19?
mare 1' aljbandono di Venezia e ciascuno sino all'età di vent'anni
del Tirolo, e pel detto trattato di determinarsi a quella religione che
Vienna Francesco I fece il più do- più gli piacesse. Pei matrimoni di
loroso de' sagri fici, come padre e sposi appartenenti a comunioni di-
come sovrano, rilasciando l'arcidu- verse, si decretava doversi stare ai
chessa Maria Luigia primogenita, patti dei capitoli matrimoniali ; i

per l'interesse il più sacro dell' u- maschi dovevano educare nella


si

manità, in matrimonio all'impera- religione del padre, le femmine in


tore de' francesi e re d'Italia Na- quella della madre, e gli esposti
poleone, per allontanare mali in- nella religione di quelli che assu-
calcolabili a cagione delle critiche mevansi la cura della loro educa-
congiunture d'allora, come pegno zione. In alcune provincie della
d'un miglior ordine di cose. Indi Germania non mancò il fatale fo-
Francesco I si alleò al suo genero colare delle società segrete, essen-
Kapoleone, e vi restò unito sino dovisi insinuato l' illuminismo di
dopo la memoranda campagna di Weishaupt : predominando alcune
Russia nel 1812. Tali convenzioni di esse nelle università, fomentaro-
e rassegnazione del monarca au- no nei petti giovanili un ardente
striaco non rimasero senza frutto, fanatismo, com'era quello della co-
dappoiché gli stati che gli rimasero sì detta Tugendhund, ossia federa-
godettero un po' di riposo, tranne zione della i'irth. Tali società era-
le contribuzioni di guerra, e la di- no pressoché tutte egualmente tan-
mora truppe francesi in Germa-
di to più nemiche della religione cat-
nia, non restando al fortunato con- tolica, in quanto che impugnavano
quistatore che soggiogare l'impero l'esistenza d' ogni rivelazione. Ben-
russo, mentre che persino lo stato sì a que' tempi lo scopo palese,
della Chiesa era stato interamente verso cui infiammavansi le fantasie
da lui occupato, coli' imprigiona- de'giovani, specialmente negli stati
mento dell'inerme Pontefice Pio germanici della Prussia, era quel-
VII, divenuto spettacolo al mondo lo di liberare la patria dal giogo
di sacerdotale eroismo. de'francesi ; e quindi il loro odio
Intanto diversi paesi della con- dirigevano persona di
contro la
finante Germania trovaronsi espo- Napoleone. Ognuno può bene im-
sti a maggiori pericoli, dappoiché maginarsi quanto egli dal suo can-
sparsi per una sì ampia regione to abborrisse tal sorte di dottrina
ormai contavansi otto vescovi sola- eh' «gli denominava Ideologia e ,

mente né r arcivescovo primate


, tanto più perché nel 1809 il gio-
fra tanti militari sconvolgimenti e- vane Federico Staps figlio di un
ra riuscito di condurre i principi ministro luterano nel mentre egli ,

della confederazione del Pieno ad attendeva a passare in rassegna le

un concordato, eh' essere potesse truppe a Schoenbrunn , erasi av-


approvato dalla santa Sede. Quin- ventato contro di lui con un pu-
di dove ancora sussistevano sop- , gnale, che sapeva bea d'altro che
primevansi monisteri e conventi , d'ideologia.
come si fece in Baviera nel 1809, Mentre nell'anno 18 12 Pio VII
aggiungendovi di più una lata li- era rilegato a Savona, Napoleo-
bertà di coscienza, perchè poteva uc pose ad cffello l'idea d' invade-
196 GER GER
re la Russia , ed immergersi con pò austriaco si tenne sulla riserva
tutti i suoi eserciti nei deserti del- e rientrò ne' suoi stati nel 181 3,
la medesima. Partì da Parigi a'g dopo, la disastrosa disfatta e ri-

marzo, fissò alcuni giorni la sua tirata de'fiancesi dalla Russia, men-
corte a Dresda, dove l' imperatore tre la Confederazione Renana si
d'Austria, il re di Prussia, e tut- disciolse. Allora l'imperatore Fran-
ti i sovrani d' Alemagna vennero cesco I si trovò nella più felice po-
ad inchinarsi avanti la sua poten- sizione, perchè avendo preso una
za e fortuna. Ivi Francesco I gli attitudine di neutralità armata, poi
fece le più vive istanze a favore mediatrice, e bramando le poten-
del supi'emo capo della Chiesa, ze ave<lo nella loro alleanza, stet-
per cui Napoleone simulò scakra- te per divenire 1' arbitro dell' Eii-
niente di aderirvi. Per eseguir ciò, ropa, e tenere nelle sue mani la
e come contemplazione dell'au-
a sorte delle nazioni. Finalmente l'Au-
gusto intercessore, diede avviso di stria si alleò con la Russia, la Prus-
migliorare la sorte del venerabile sia, ec. contro Napoleone, col qua-
prigionierOj e fecelo trasferire da le ricominciarono le ostilità, ed eb-
iSavona a Fontainebleau. Ciò gene- bero luogo le battaglie di Dresda
ralmente apparve di buon augurio e di Lipsia, quindi gli alleati dopo
per la Chiesa, e segnatamente a aver fatto a Napoleone inutilmen-
coloro che ignoravano la vera ca- te proposizioni di pace, pubblica-
gione di questa improvvisa trasla- rono una specie di manifesto, det-
zione. Opinossi da molti temer to dichiarazione, diretto principal-
Napoleone, che im qualche sbarco mente contro la persona di Napo-
od un colpo di mano involato gli leone Bonaparte, dimostrante ch'e-
avessero Pio VII ; altri finalmente glino già non intendevano di far
credè che stando dappresso ai mi- la guerra alla Francia, ma ad un
nistri, agenti, ed a Napoleone stes- potente, che per la sventura del-
so, ceduto avrebbe alle istanze da l'Europa e della stessa Francia a-
cui era reiteratamente sollecitato, vea troppo diuturnamente domina-
Per verità il Papa titubante, lon- to. L' invasione della Francia ten-
tano, isolato, dato avrebbe qualche ne dietro alla dichiarazione , e le
timore, qualora non si avesse pò- truppe austriache, formanti la si-

tuto per certa scienza sapere, che nistra degli occuparono la


alleati,

i tempi incominciavano a stringe- Franca Contea e la Borgogna, se-


re, e la fortuna ad abbandonare guendone i movimenti Francesco
Napoleone. I accompagnato dal più abile dei
Francesco I chiamato a Dresda al- suoi ministri il conte ora principe
la mentovata assemblea di re, fu di Metternich , uno degli oracoli
necessitato aderire al trattato di al- della diplomazia europea, e prese
leanza che l'obbligò di aggiungere parte alle trattative degli altri so-
trentamila uomini al grande e- vrani alleati. che le
Nell'ingresso
sercito di Napoleone, sotto il co- loro armi vittoriose fecero in Pà-
mando del principe di Schwarzea- rigia'3i marzo deli8i4j France-
berg, e probabilmente con la se- sco I restò a Dijon, forse per non
gi-eta istruzione di non compromet- essere testimonio di avvenimenti, i
tersi minimamente. In fatti il cor- quali stavano per abbattere il tre-
GER GER 197
no di sua figlia; però quando fu la della Polonia che la Russia vo-
ogni cosa consumata, entrò in Pa- leva interamente per sé, e quella del-
rigi a' 1 5 aprile, e vi si diportò da la Sassonia pretesa egualmente dalla
saggio principe. Si trasferì parec- Prussia. Per avverare sì fatti due
chie volte a Ranibouillet per ve- progetti, Talleyrand tentò di com-
dervi la figlia Ilaria Luigia, e sep- binare segretamente un'alleanza tra
pe farle accetttue con rassegnazione l'Austria, la Plancia, e l'Inghilter-
il suo nuovo destino. Con la pace ra. Tante pretensioni , tanti inte-
di Parigi fu all'arciduchessa Maria ressi affatto opposti rendevano viep-
Luigia ed al Ogiio suo Francesco- piìi malagevole l'andamento degli
Giuseppe- Carlo-Napoleone poi du- affari,e non erano giunti alla più
ca di lleichstadt, dato il ducato di infima soluzione, allorché Napoleo-
Parma e Piacenza in sovranità e- ne fuggito dall'isola dell'Elba, ven-
rtditaria: ma qui noteremo che il ne di bel nuovo a cangiar l'aspet-
congresso di Vienna confermò si- to del mondo. Allora il congresso
mili accomodamenti, però togliendo con una dichiarazione protestò, che
all'aiciduchessa ed al figlio la pro- Napoleone erasi da sé stesso esclu-
prietà del ducato, e lasciando l'ar- so da ogni relazione civile e so-
ciduchessa sola usufruttuaria con ciale, e quale perturbatore della
libera e piena sovranità ; e nel pubblica tranquillità era esposto al-
1817 una nuova convenzione ne la pubblica vendetta. Tutti gli e-
stabili la reversabilità in favore scrciti stavano ancora in armi, ed
dell'Austria e della Sardegna, pe- i sovrani erano uniti dalle stesse
rò dopo la estinzione della linea alleanze, medesimi trattati,
e dai
Borbonica di Lodovico I ora so- che non mancarono eseguire. Inva-
vrano di Lucca, al quale dopo l'ar- no Napoleone fece parecchi tenta-
ciduchessa deve ricadere il ducato. tiviper separare il suocero dalla
Intanto Pio VII a' 24 maggio grande alleanza, o perchè almeno
rientrò trionfalmente in Roma sua Maria Luigia , ed il figlio gli fos-
sede con universale tripudio e ;
sero restituiti.
Napoleone dopo essere stato depo- L' Austria ancora pose in campa-
sto a'2 aprile, abdicò, e fu man- gna le sue truppe, e Gioachino Mu-
dato all'isola dell'Elba che gli fu rat re di Napoli, e cognato di Napo-
concessa in sovranità. Non essen- leone, sospettando sinistramente dei
dosi potuto combinare in Parigi congresso di Vienna, e d'accordo col
gl'interessi di tante potenze, si sta- cognato tenta d'impadronirsi degli
bilì che ogni cosa verrebbe deci- stati che in Italia avea l'Austria,
sa con un congresso, il quale si domandando a Pio VII il passag-
aprì a Vienna il i5 novembre. gio delle sue truppe nello stato
Tutte le potenze europee o v'in- ecclesiastico; onde il Papa pruden-
tervennero in persona, per cui for- temente si ritirò a Genova, men-
marono un senato di re, o v'in- tre celebre cardinale Ercole Con-
il

viaiono i loro rappresentanti per salvi , era per suo ordine al con-
decidere de'politici destini, non che gresso di Vienna, ove trattavasi la
dell'Europa, del mondo intiero, e sistemazione delle cose d' Europa,
particolarmente vi si disputarono colla qualifica di legato apostolico.
le piìi gravi questioni, come quel- Le spade austriache in breve tem-
igS GER GER
pò posero fine alla baldanza ed al quell'epoca, e di alcuni principi
regno di Murai, incalzato da Oc- minori. Rimase decisamente aboli-
chiobello sino a Tolentino, ed ivi ta ogni sovranità del principe pri-
sconfitto in una disperata battaglia mate, il quale ricevette in iscam-
a'2 e 3 maggio i8i5. La caduta di bio una rendita vitalizia di cento-
Napoleone ebbe luogo a Vaterloo mila fiorini, e la città stessa di
ai i8 giugno, e gli alleati il dì 7 Francfort sul Meno fu dichiarata
luglio occuparono di nuovo Pari- libera, in cui risiedere dovea la
gi, ove fece ritorno Francesco I; dieta della nuova Confederazione
e Napoleone fu rilegato all'isola di Germanica, e tutti gli ambasciato-

s. Elena sulle coste dell' Africa. ri delle potenze estere presso il

Tanto per le risoluzioni del con- corpo che rappresenta la stessa


gresso di Vienna, che pel prece- confederazione. Lo scopo della nuo-
dente trattato concluso a Parigi va Germanica fu
Confederazione
il 23novembre i8i4 l'Austria , ed è mantenimento della sicu-
il

conseguì delle immense contribu- rezza interna ed esterna della


zioni, fu rimessa nel possesso del- Germania della indipendenza ed.
,

la maggior parte degli stati ceduti inviolabilità degli stati confederati.


coi trattati del i8o5 e del 1809; In forza dell'atto federale tutti i

di più gli venne aggiunta tutta membri sono eguali in diritto; tut-
la Lombardia, la Valtellina, Ra- ti si obbligano egualmente a man-
gusi, ed il territorio alla sinistra tenere nella sua integrità l'atto che
del Po presso la sua imboccatura, costituisce la loro unione, quantun-
eh' è quanto dire, divenne signora que i trentotto stati di cui si com-
di circa tre quarti d' Italia, com- pone siano fra loro differentissi-
presa la Toscana restituita a Fer- mi per forza , titolo, e religione.
dinando III, e Parma con Piacen- Gli affari della confederazione ven-
za attribuita all'arciduchessa Maria gono confidati ad un'assemblea
Luigia. Ottenne ancora l'Austria permanente, chiamata dieta federa-
un qualche ingrandimento in Ger- tiva ordinaria, nella quale tutti i
mania ed in Polonia, e portò la trentotto membri votano per mez-
sua popolazione ed il suo terri-to- zo dei loro plenipotenziari, sia in-
rio al di là di quanto possedeva dividualmente, sia collettivamente
sotto Carlo V; tale si è la gigan- senza pregiudizio del loro rango.
tesca grandezza in cui trovasi tut- Allorché si delibera sopra una leg-
tora il impero austriaco.
florido ge fondamentale dell'alleanza, e so-
Inoltre nel congresso di Vienna pra materie di generale interesse,
venne definitivamente decisa la sor- la dieta in tal caso si costituisce in
te di tutti i che compone-
paesi assemblea generale, ed allora i suoi
Tano il dominio temporale dei tre membri hanno piti o meno voti,
elettori ecclesiastici, di tanti ve- secondo la maggiore o minore e-
scovati ed abbazie, restando sparti- stensione de' loro stati. Quattro es-
ti secondo un disegno già prima sendo le categorie degli stati , i

abbozzato di politico equilibrio, primi godono di quattro voti, i

tia gli stati dei re di Prussia, di secondi di tre, i terzi di due, ed


Baviera, di Wiirtemberg, del nuo- i quarti d'uno. Quando al contra-
vo regno d'Annover istituito in rio devesi discutere sopra aftàri or-
G ER GER »99
dinari, la dieta 6i coslitui'ìce in as- leggi particolari, ma però aver
tutti

semblea particolare non avendo al- devono delle assemblee rappresen-


lora,non eccettuali neppure i gran- tative. Quelli la di cui popolazio-
di stati,che una sol voce, e que- ne è al trecentomila
di sotto di
sta, riguardo ad alcuni piccoli sta- abitanti, uniscono ad altri pei*
si

ti, quando sieno riuniti tra di essi. la formazione di un tribunale di


L'Austria secondo il convenuto appello, cosi Anhalt e Schwarzburg
nel giugno i8i5 nel congresso di dipendono dal tribinialedi appello di
Vienna, presiede per mezzo d' un Zerbst; i principi di Waldeck, Lip-
rappresentante la dieta federativa : pe, e Brunswick dipendono da quel-
assistendo esso ai dibattimenti, sta- lo di Wolfenbuttel ; i due Me-
bilisce anche le sessioni, e stende cklenburgdal tribunale diGustrow^;,
le risoluzioni; allorché vi sia e- i quattro ducati di Sassonia, e di
guaglianza di voci in una delibera- Heuss da quello di Jena; i due
zione, quella del presidente decide Hohenzollern da quello di Nassau;
della maggioranza. Ciascuno stato Lichtenstein dal tribunale austria-
della confederazione ha il dirit- co d'Inspruck, ele quattro città li-

to di fare delie proposizioni, e co- bere da quello di Lubecca. I mem-


lui il quale presiede è in dovere bri dell' antica nobiltà immediata
di metterle in deliberazione entro conservarono tulli i loro diritti.
uno spazio di tempo determinato. Eglino si stabiliscono ove voglio-
Gli stati confederazione si
della no, dispongono dei loro beni li-
obbligano di difendere contro qua- beramente, ed hanno l'esercizio
lunque attacco, sia tutta la Germa- della giustizia civile e criminale, la
nia, che ciascuno stato particolare polizia nei luoghi dei loro possessi,
dell'unione, e si guarentiscono vi- e la sopraintendenza del clero e
cendevolmente tutti i possedimenti dell' istruzione; ciò non pertanto
compiesi nell'unione medesima, dap- essi si sottomettono alle leggi de-
poiché ritiene la confederazione per gli stati nei quali risiedono. I tre-

suo oggetto principale manteni- il centotremila quattrocento novanta-


mento della pace interna ed e- tre uomini componenti l'armata
sterna dell' Alemagna. Quantunque della confederazione sono sommini-
permanente, può essa aggiornarsi, strati da ciascuno stato in ragione
ma non per più di quattro mesi. di un uomo per ogni cento. Que-
Se la confederazione dichiara la st'armata è divisa in dieci corpi,
guerra, verun membro non può di modo che le principali potenze
avere relazione alcuna con l'inimi- formano delle divisioni particola-
co, non può restare neutro, ne ri , e le potenze inferiori in abi-
concludere separata pace, cume del tanti si uniscono onde formare dei
pari non può contrarre un'alleanza separati contingenti . Il generale
pregiudizievole ad un altro, né far- in capo dell'armata deve esse-
gli separatamente la guerra. Le re eletto dalla confederazione, cia-
differenze insorte sono regolale nel- scuna volta che la riunione del-
la dieta da un comitato di mem- l'armata é dalla dieta stabilita. E-
bri scelti dalle parti contendenti, le gli presta ad essa giuramento, ed
cui decisioni sono inappellabili. Cia- è esclusivamente soggetto alla sua
scuno sialo si governa con le sue autorità. La confederazione ha sei
200 GER GER
fortezze che si chiamano federali, stati componenti la confederazione
perchè il presidio loro essere deve germanica, notando in pari tempo
formato in ^parte dalle truppe del il loro rispettivo rango, la divisio-

sovrano cui appartiene la fortezza, ne cui appartengono, ed il nume-


ed in parte da quelle confederate. ro de' voti di ciascuno stato, allora
Queste fortezze sono Lus.emburgo, quando la dieta si forma in assem-
appartenente al re dei Paesi Bassi blea generale per trattare delle leg-
come granduca di Luxeniburgo; gi fondamentali da approvarsi, ov-
Magonza dipendente dal granduca vero dei cambiamenti da farsi nelle
d'Assia; Landau, Germeisheim e , leggi medesime, o per discutere di
Homburg che spettano al re di Ba- un comune, o per pren-
interesse
viera ed Ulma che appartiene al
; dere delle misure per rapporto al-
re di Wilrtembeig. Qui appresso l'atto federale medesimo, ec. come
riporteremo la nota dei trentotto abbiamo detto di sopra.
DIVISIONE NUIW.
STATI CUI DEI
APPARTENGONO VOTI

Austria per l'arciducato d'Austria, il


ducato di Salisburgo, la contea del
Tirolo, le signorie del Vorarlberg, il
ducato di Stiria, il ducato di Garin
tia e di Carniola , la Boemia, i

margraviato di Moravia, e la Slesia i-m


Prussia per le provincia di Slesia, Bran
deburgo, Pomerania, Sassonia, West
falia, Cleves-Berg e del Basso Reno IV-VI li
3. Baviera, regno VII III

4- Sassonia, regno IX IV
5. Annover, regno X V
6. Wiutemberg, regno .... vili VI
7- Baden, granducato .... vili VII
8. Assia-Cassel, elettorato . IX vili
9- Assia-Darmstadt, granducato vili IX
IO. Holstein e Lauenburg, ducati . X X
1 1. Luxeraburgo, granducato IX XI
12. Brunswick, ducato .... X xm
i3. Mecklenburg-Schwerin, granducato X XIV
i4. Nassau, ducato IX XIII
i5. Sassonia-Weimar, granducato .

Divisioni
i6. Sassouia-Coburg- Gotha, ducato
di XII
17- Sassonia-Meiningen, ducato
riserva
i8. Sassonia-AIteuburg, ducato
'9- Mecklemburg-Strelitz, granducato X XIV
20. Oldeuburg e Kniph, granducato X
21. Anhalt-Dessau, ducato .

22. Anhalt-Bernburg, ducato


23. Anhalt-Coethen, ducato .

24. Schwarzburg-Sondershausen princif


XV
,

25. Schwarzburg-Rudolstadt, principato


26. Hohenzollern-Hechiugen, principato
27. Lichtenstein, principato .... Divisioni
di
28. Hohenzollern-Sigmaringen principato
29. Waldech,
principato .... riserva

3o. Reuss (ramo primogenito) principato


3i. Reuss (ramo cadetto) principato
XVI
32. Lippe-Schauenburg, principato
33. Lippe-Detmold, principato .

34. Assia-Homburg, langraviato


35. Lubecca ^ • • X (IX)
36. Francfort sul Meno .
{ Città Divis. di ris
37. Brema . libere X XVII
38, Amburgo X
202 GER GER
Gli stati lutti poi che compon- senza il bramato efTetto, in nome
gono in oggi l'impero austriaco, già del commendatore fr. Andrea-y-
appartenenti^ all'impero germanico, Centelles, luogotenente del magi-
sono : tutto il circolo d'Austria colie stero dell'ordine gerosolimitano in
sue dipendenze nell' Istria e nel- Catania, a fine di ottenere qual-
r Italia; parte del circolo di Ba- che isola nel mare Jonio in com-
viera, cioè quasi tutto l'arcivesco- penso di quella di Malta, metten-
vato di Salisburgo, e tutta la par- do innanzi la considerazione di set-
ie della Baviera situata alla destra tecento anni di servigi resi da quel-
deU'Inn, dopo il suo confluente col- l'ordine a tutta la cristianità, e di
la Saltza ; la Boemia, la ìMoravia, lina gloria sangue
suggellata col
parte dell'alta Slesia ed il ducato delle piìi Europa.
nobili famiglie d

di Auschwitz, il quale benché for- Il cardinal Consalvi presentò anche

mante parte della Galizia viene egli al congresso, con zelo ed energia

considerato come compreso nell'an- le ragioni della santa Sede sopra le

tico impero germanico. In Italia antiche sue provincie italiane e di


l'impero d'Austi-ia possiede il ter- Provenza; e vide in quanto alle
ritorio dell' antica repubblica di prime coronata la sua avveduta
Venezia, quello dell' antica Lom- negoziazione , e quell'alta e ben
bardia austriaca, col ducato di Man- giusta riputazione in cui era pres-
tova; la Valtellina, i passi di Bor- so tutte le potenze, con l'articolo
mio e Chiavenna , altre volte sog- io3, col quale furono restituite al-

getti cantone svizzero dei gri-


al la santa Sede le marche con Came-
gioni ec. ec. Aggiungansi a questi rino e sue dipendenze, il ducato di
stati il regno d' Ungheria con gli Benevento, il principato diPontecor-
annessi regni di Schiavonia e di vo, e le legazioni di Ravenna, Bo-
Croazia, il gran principato di Tran- logna e Ferrara, ad eccezione del-
silvania, ed i confini militari, i pae- la parte del Ferrarese situata sulla
si veneti della Dalmazia e dell'Al- riva sinistra del Po. AH' impera-
bania, e l'ex-repubblica di Ragusi. tore d'Austria ed ai suoi succes-
Quindi in Polonia il regno di Ga- sori il congresso concesse il diritto

lizia,ed una piccola parte di quel- di tenere guarnigione nelle fortez-


lo della Lodomiria; e nella Tur- ze di Ferrara e di Comacchio. In-
chia europea la parte nord - o- oltre il congresso statuì, che tut-
vest della IMoldavia , detta Bu- ti gli acquisti fatti da persone pri-
kowina e riunita alla Galizia. Co- vate in virtìi di un titolo rico-
sì colla distruzione della politica nosciuto legittimo dalle leggi pre-
associazione della confederazione sentemente vigenti, saranno man-
renana, avendo l'Alemagna riac- tenuti; e le disposizioni per la ga-
quistate le Provincie della sinistra ranzia del debito dello stato, e del-
riva del Reno, un'altra tosto ne la paga delle pensioni, saranno sta-
nacque sotto il titolo di confede- bilite da una commissione specia-
razione germanica , della quale le fra le corti di Roma e di Vien-
appunto il celebre congresso di na, laonde poscia ebbe luogo quel-
Vienna determinò definitivamente la convenzione , che diede origine
le basi. Erasi inoltre presentata al console generale pontificio pel
al congresso un' istanza , benché regno lombardo veneto , con tu-
GER GER 20^
ratiere dì rappresentante diplonna- lontà dei principi delia confedera-
tico, di che si discorre al voi. XV If, zione, non si vede con qual fon-

p. 43' e seg. del Dizionario. Ma dametito Heeren, Manuel hixtor.

doppio era lo scopo al quale si do- da syst. polii, des élats d'Europe,
•vea occupare il cardinal Consalvi osi incolpare Pio VII di avere
nel congresso di Vienna, la ricu- al congresso di Vienna posposti gli

perazione cioè dello stato tempo- affari della religione, e trascurato


rale della santa Seòe, e la restau- il ristabilimento della chiesa «jer-

razione della chiesa germanica. Il manica. I concordati conclusi da


principe primate, arcivescovo di Pio VII con la Baviera, con l'An-
Ratisbona non erasi veramente re- nover, ec; le bolle Dei ac Domi-
cato in persona a Vienna per trat- ni nostri Jesu Chris ti; De salute a-
tare di un affare di tanto rilievo; niniarum; Provida solersque Ro-
vi erano andati bens\ l' abbate di manorum Pontijicuni ; Ecclesias
Wolsbood decano dei capitoli di quae anliqnitates ; ed altre con le

W-^orms e di Spira, e monsignor quali Pio VII fece diverse circo-


d'Hellerich canonico della cattedra- scrizioni di diocesi, alcune soppres-
le di Spira , insieme con altri ec- se, altre eresse, unendovi nelle dio-
clesiastici di altri capitoli, presen- cesi le antiche chiese di abbazie e
tando uno scritto, che dimostrava monisteri , sono la più valida ri-

la trista situazione della chiesa a- sposta a smentire una calunnia


lemanna privata de'suoi beni e dei nata dagli antichi pregiudizi dei
suoi pastori. quali sono imbevuti gli acattolici
I principali capi a cui si ridu- contro la santa Sede. Inoltre a
cevano le loro domande, erano confutare tali assertive va ricor-
questi: i.° il ristabilimento delle dato che il cardinal legalo Consal-
sedi episcopali, e il diritto deli' e- vi riguardo alle cose ecclesiastiche
lezione conservato ne' capitoli. 2." della Germania, ad esse si rivolse
La restituzione de'beni ecclesiastici sino dal principio del congresso
per tutto dove tale restituzione far con tuttoil suo impegno e pre-
sipoteva senza inconvenienti, od una mura; e tostochè venne stabilita
indennizzazione proporzionata per una commissione incaricata di oc-
tutto ciò non poteva re-
eh' esser cuparsi particolarmente degli afla-
stituito. Sembra che in sulle prime ri della Germania, composta dei
la commissione, che nel congresso ministri dei principi di quella na-
separatamente tenea l'incarico de- zione , indirizzò alla medesima u-
della Germania, inclinas-
gli affari na nota^ nella quale racchiuse tut-
se ad un concordato generale : ti i reclami, enumerò particolar-
quando venne deciso li 2 genna- mente i danni arrecati tanto ai di-
io 18 15 che solamente le basi ritti spirituali della Chiesa, quanto
generali per la riordinazione del- ai suoi temporali interessi , ed i-
la chiesa germanica si porrebbero stantissimaraente domandò, che dal-
nel congresso, e che i diversi prin- la saviezza de' principi venisse po-
cipi poi in particolare conclude- sto un opportuno rimedio a tali
rebbero col sommo Pontefice i con- danni, dimodoché a seconda dei
cordati. Posta la quale risoluzione voti formati da tanto tempo da
che in lutto dipendeva dalla vo- tutti i buoni, e delle paterne cu-
ao4 GER GER
re del Potilefice, potesse tl'accoido salvezza delle anime, come anche
coi principi medesimi provvedere ai diritti della santa lìede aposlo-
a tanta netessilìi delle chiese. A- hca, rispettali per il corso di tan-
vendo però veduto il cardinale, clie ti secoli dagl' im|)uratori, e dagli
il congresso di Vienna si andava altri principi dell'impero. Durante
a disciogliere j senza che si fosse il lungo corso delle sue calamità,
stabilita alcuna cosa relativamente il santo Padre prosteso innanzi a
agli affari spettanti alla Chiesa Dio, ed implorando
con ferventi
cattolica, in quello stesso giorno preghiere lo spirito della pace e del-
nel quale diede corso alla prote- la concordia per tutti monarchi i

sta sugli altari temporali della san- e popoli cristiani, ha tatto sempre
ta Sede, che poi riporteremo, al- i voti piìi ardenti, afUnchè il suo
tra ne trasmise in una sua nota pontitìcato che dai primi moraea-
ai ministii dei principi, riguardan- ti è stato per la sua persona una
le i diritti tanto spirituali quanto feconda sorgente delle pili amare
temporali delle chiese di Germa- vicende, fosse al ritorno dell'ordi-
nia, del seguente tenore. ne, e all'occasione della pace ge-
J3 11 cardinal sottoscritto segre- nerale la fortunata epoca del Irioa-
tario di stato di Sua Santità Papa fo della religione, e della reinte-
Pio VII, e suo plenipotenziario al grazioue della Chiesa in tuttociò
congresso di Vienna, confurmemen- di cui era stata spogliala. A. tal

te agli ordini ricevuti da Sua San- fine il sottoscritto in esecuzione de-


lità non ha mancato nella nota in gli ordini del santo Padre non la-

data dei 17 novembre 181 4 hi- sciò di unire ai suoi reclami le

dirizzata a S. A. il principe di più vive preghiere per ottenere un


Melternich presidente della cora- conveniente riparo a' mali che con
missione destinata per gli aliali la nota qui sopra enunciata erano
dellaGermania, di esporre i recla- stati posti sotto gli occhi della
mi del santo Padre intorno alle commissione germanica, a cui do-
perdite e danni sofferti dalle chic- veva essere comunicata ".
se germaniche, sia nei loro diritti » Per ciò che riguarda i di-
e prerogative, sia nei loro possedi- ritti e le prerogative delle chiese
menti. Sua Santità avea fatto co- della Germania, diritti e preroga-
noscere per mezzo di atti pub- live una parte delle quali intrin-
blici il vivo dolore che provò al- secamente appartiene alla costitu-
lorchè vide sanzionare da vari trat- zione generale della Chiesa, e l'ai-

tati, segnatamente da quello di


e tra è fondata sopra il legittimo
Ratisbona dell'anno i8o3, ed e- e canonico possesso delle chiese ger-
seguire tanti e sì gravi cangiamen- maniche, Sua Santità in seguito dei
ti a danno delle chiese, dei ve- piincipi che governano la Germa-
scovati, dei capitoli, de' monisteri nia ha motivo di sperare che questi
e di altre istituzioni ecclesiastiche stessi principi magnanimi vorrau-

della Germania, e a danno anche no apprestare lutto il loro concor-


dello stesso romano impero; cangia- so ed appoggio ad una sistema-
mento da cui sono risultati gli ef- zione degli affari ecclesiastici di
fetti più funesti agi' interesbi spiri- quella illustre nazione conforme al-
tuali e temporali della Chiesa, alla le leggi della Chiesa. Ma perciò
GER GER 2o5
che rignnrda i possedimenti delle provvedere ai diritti della religio-
chiese diGermania, diverse dispo- ne e della .santa Sede. Così per
sizioni, il congresso di Vienna
che non citare una più serie di fatti

ha creduto dover lasciare sussiste- antichi,Innocenzo X dopo il con-


re o stabilire, non possono essere gresso e la pace di Westfalia nel
che un oggetto di dolore pel san- 1649, Clemente XI dopo il trat-
to Padre. 1 principi ecclesiastici, che tato di Rastadt nel 1707, e di
sono stati distrutti dalla violenza Baden nel 1714,6 Benedetto XIV
rivoluzionaria, in favore dei quali nel 1 744; come anche i loro rap-
parlavano (almeno egualmente) i presentanti nei congressi suddetti,
principii ei diritti medesimi ammes- protestaronsi contro tutte le inno-
si in favore di tanti principi secolari vazioni pregiudizievoli alla Chiesa
ristabiliti nei loro dominii, non sono ed ai diritti della santa Sede, con-
stali reintegrali, e sono stati asse- tenute in quei trattati. Il santo
gnati a vari principi cattolici e Padre responsabile a Dio, alla Chie-
non cattolici. I beni ecclesiastici, sa, ed ai fedeli, non potrebbe sen-

patrimonio sacro di tante chiese sì za mancare ai suoi doveri essen-


antiche e sì illustri, beni necessa- ziali, osservare il silenzio intorno
ri al culto divino, e al sostenta- a risoluzioni di questa sorta. In
mento del sacerdozio, che formano conseguenza il cardinale sottoscrit-
anche la dote di stabilimenti in- to conformemente agli ordini di
dispensabili , o infinitamente utili Sua Santità, e ad esempio dei legati
al clero secolare e regolare del- della santa Sede inviati a diversi
l'uno e dell'altro sesso, sono stali congressi, e segnatamente del vesco-
in parte nuovi posses-
lasciali ai vo di Nardo Fabio Chigi al congres-
sori senza alcun concorso della le- so di Westfalia, ha l'onore di rimet-
gittima autorità, o restano distrat- tere a Sua Eccellenza il signor. . . .

ti dalle loro rispettive destinazioni. la protesta qui unita contro la ri-

Il sacro impero romano centro del- soluzione, ed ogni altro atto pre-
l'unità politica, veneranda
opera giudizievole agli interessi della re-
dell'antichità, consagrata dall' au- ligione cattolica, e contrario ai di-
gusto carattere della religione, la ritti della santa Chiesa e della san-
cui distruzione è stato uno dei ta Sede, che sono stati o mante-
rovesciamenti più funesti della ri- nuti in vigore, o emanati dal con-
voluzione, non è ancora risorto gresso di Vienna " .

dalle sue rovine. I doveri inerenti » Il sottoscritto prega , che la

alla qualità di capo visibile della sua protesta sia inserita nel pro-
Chiesa, ed i solenni giuramenti pro- tocollo del congresso".
nunziati dal santo Padre all' epoca » Egli ha l'onore di rinnovare
del suo innalzamento al supremo a Sua Eccellenza, 1' assicurazione
".
apostolato, gli tracciano la condot- della sua alta considerazione
ta che deve tenere in questa dif-
« Vienna li i4 g'Li§no 181 5.
ficile circostanza. Egli ha altresì
innanzi agli occhi l'esempio di tan- »3 Ercole cardinal Consalvi.
ti illustri suoi predecessori, che an-
che in casi di minore importanza Protesta fatta a nome di Sua
ebbero la più gran premura di Santità Papa Pio VII, e della san-
2o6 GER GER
la Sede apostolica contro tutte le disapprovazione di nostro Signore
disposizioni che furono stabilite e (come attestano docu-i pubblici
mantenute; nel congresso di Vien- menti) furono fatte in Germania
na in pregiudizio dei diritti e de- negli anni scorsi, e molte delle
gli interessi delle chiese gerniani- quali furono anche sanzionate con
che, ed anche della santa Sede. vari trattati, e principalmente con
« Io Ercole della santa romana quello di Ratisbona dell'anno i8o3,
Chiesa cardinal Consalvidiacono in pregiudizio delle chiese e dei
di s. Agata alla Suburra, segreta- vescovati, dei capitoli, dei moni-
rio di stato di Sua Santità Papa steri, e di altri luoghi ed istituzio-
Pio VII, e suo ministro plenipo- ni pie, e finanche dello stesso ro-
teriziario al congresso di Vienna mano impero, donde risultarono
per la ricupera dei dominii della danni tanto funesti agli interessi
santa Sede apostolica, che mi ha spirituali della Chiesa, e alla sal-
ancora ordinato di attendere e d'in- vezza delle anime, e donde deri-
vigilare con ogni diligenza, affin- vò alcun grave pregiudizio ai di-
chè all'occasione del ristabilimento ritti della Sede apostolica, diritti
della pace generale , e della siste- che pel lasso di tanti secoli erano
mazione degli affari dell'Europa, le stati riconosciuti dagl' imperatori
chiese germaniche, e la Sede apo- stessi, e dagli altri principi dell'im-
stolica non ricevessero alcun danno pero. Dopo avere esposto tali co-
nei loro diritti, immunità, privilegi, se io pregai a nome di Sua San-
beni, e principalmente in ciò che ap- tità i gloriosi principi, affinchè eoa
partiene al culto divino, ed alla sal- la loro giustizia e saviezza pones-
vezza delle anime; anzi di porre sero rimedio a tanti disastri. Fi-
ogni premura, acciocché venissero nalmente non mancai di pregare
riparati quei danni, che tanto nel- i ministri dei principi medesimi, af-
le cose spirituali quanto nelle tem- finchè nella ripristinazione delle co-
porali avca nella Germania soffer- se di Germania, alla quale erano
to la Chiesa nelle vicende de' pas- per applicarsi, volessero avere spe-
sati tempi. Per soddisfare ad un ciale riguardo alla religione catto-
tale incarico , tosto che venne a lica, alla salvezza delle anime, ai
mia notizia, che
per autorità dei diritti delle chiese germaniche, e
supremi principi dimoranti in que- ".
della Sede apostolica
sta imperiale e reale città, erasi « In quanto poi a ciò che ri-

stabilita una particolare commissio- guarda gli affari ecclesiastici, la fa-


ne incaricata di prender cognizio- vorevole disposizione de' principi
ne, stabilire, e deliberare sugli af- che governano Germania spesso
la
fari della Germania, posi sotto gli manifestata, mi dà luogo a spera-
occhi di Sua Altezza il principe di re che quanto prima potranno es-
Metternich presidente di questa com- sere sistemati a norma delle leggi
missione i reclami di Sua Santità, della Chiesa. In quanto però a ciò
in una nota da presentarsi alla che appartiene ai beni temporali
commissione suddetta, datata il gior- delle chiese della Germania, molte
no 17 novembre dell'anno scorso cose sono state o stabilite nel con-
iSi4. In questa io mi duolsi di gresso, o mantenute in vigore, che
tutte quelle innovazioni, che con arrecano gian dolore all' animo di
GER GER 207
Sua Santità. I principati tempo- so, appoggiato agli esempi di altri

rali de' quali era stata spogliata legati della santa Sede e special- ,

la Chiesa nella Germania, non si mente di Fabio Chigi vescovo di


sono ad essa per anco restituiti ;
Nardo, nunzio apostolico presso dei
anzi sono stati concessi a principi celeberrimo congresso tenuto in
secolari cattolici e non cattolici : Westfalia, a nome della santa Se-
parte dei beni e delle rendite del de apostolica, e del santissimo Pa-
clero tanto secolare, che regolare dre nostro Signore Pio VII per
dell'uno e dell'altro sesso, quali divina provvidenza Papa, per mezzo
sono patrimonio della Chiesa , è di queste lettere apertamente, ed in
stata rilasciata ai loro nuovi pos- ogni miglior modo, via , causa e
sessori, senza che venisse ciò san- forma a cui per mio officio sono
zionato da alcuna autorità legitti- tenuto, protesto, mi oppongo, e
ma ; parte si fa rimanere distratta contraddico a tutte quelle disposi-
e deviata da quegli usi pei quali zioni, le quali sono state stabilite
erano stati stabiliti. In ultimo luo- o mantenute in vigore in questo
go, lo romano impe.o, con
stesso congresso di Vienna , e che arre-
ragione riguardalo come centro del- cano pregiudizio ai diritti ed in-
l' unità politica, e consacrato dalla teressi della chiesa di Germania
santità della religione, non è anco- e della santa Sede, ed a tutti quei
ra ristabilito ". danni che da tali de-
disposizioni
« Poiché adunque la Santità di rivano al culto divino, e alla sal-
Nostro Signore animata dalla sol- vezza delle anime, danni, quali io
lecitudinCj che deve avere del greg- per quanto a me si appartiene ho
ge del Signore e di tutte le chie- fatto ogni sforzo per impedire; e
se, e legato dai giuramenti prestati per assicurare anche presso gli as-
air occasione del suo innalzamento senti ed i posteri più estesa la

alsupremo pontificato , non solo notizia di tali atti, ho sottoscritto


non può passare sotto silenzio tali di mia mano questa protesta, l'ho
pregiudizi recati agi' interessi tem- firmata col mio sigillo, e dimando
porali delle chiese germaniche, o che venga formalmente inserita nel
lasciati sussistere, dai quali inoltre protocollo degli atti di questo con-
più gravi danni risultano alla re- gresso. Dato a Vienna dal palazzo
ligione cattolica, e molti e grandi della nunziatura apostolica il gior-
aiuti ad essa vengono tolti, non no i4 giugno dell'anno 181 5".
solo, dico, non li può passare sotto
silenzio, affinchè non sembri col » Ercole cardinal Consalvi.
tollerarli, ch'egli li approvi; ma
sull'esempio anche de' suoi prede- Quindi il Pontefice Pio VII adu-
cessori che contro pregiudizi di
, nò a' 4 settembre 18 15 il sacro
minore importanza fatti alla Chie- collegio de' cardinali in concistoro,
sa non om misero di far sentire la e con analoga allocuzione pubbli-
loro apostolica voce, è costretto a cò la restituzione fatta alla santa
difendere ed a conservare intatti Sede delle summeutovate provin-
per quanto esso può, i diritti e le cie, con sensi di riconoscenza verso

ragioni della Chiesa. Io che adem- quei sovrani che vi avevano coo-
pio le sue parti in questo congres- perato, indi passò a descrivere tutti
2o8 GER GER
gli atti perciò fatti nel congresso ma di neutralità, potendo espoila a
di Vienna ckl cardinal Consalvi delle ostilità, portando pregiudizio
legato, e primieramente quello in ai suoi diritti , ed intralciandone
cui si provvide al decoro della l' esercizio , il cardinale eziandio
santa Sede, nel confermarsi le pre- protestò formalmente anche su que-
rogative de' suoi rappresentanti. Im- portando l'atto la data
st'articolo,
perocché essendosi incominciato a de' i4 giugno i8i5. Continuando
trattare di rimovere per sempre le Pio VII la sua allocuzione, gran-
questioni bene spesso insorte sulla demente lodò l'impegno mostrato
precedenza dei ministri delle di- nel congresso dall'imperatore Fran-
verse corti, il cardinale prese par- cesco I , dai re di Francia e di
ticolar cura, acciò anche in tal Spagna , dal principe del Brasile
congiuntura rimanesse salva la di- reggente di Portogallo, ed anche da
gnità della Sede apostolica, alla qua- altri principi che non appartengo-
le si era avuto il più gran riguar- no alla Chiesa l'omana, ed a fa-
do; laonde! principi, compresi quelli vore della santa Sede, massime
che non sono uniti in comunione dell' imperatore di Russia Alessan-
con la cattedra di s. Pietro, de- dro I, che con autorità e potere
cretarono, che ninna innovazione sostenne gì' interessi della medesi-
si facesse intorno ai legati ed ai ma. Lodò ancora i re di Prussia
nunzi apostolici, che fino allora e di Svezia che pure concorsero
avevano occupato il primo posto nelle cose spettanti alla romana
fra tutti i rappresentanti degli al- Chiesa, in unione al principe reg-
tri sovrani, ludi il Papa lesse la gente d' Inghilterra, altro sostegno
protesta fatta dal cardinal Consal- del cardinal legato nel congresso di
vi, agli otto principali ministri del- Vienna ; e si dimostrò grato ai
le alte potenze che sottoscrissero primari ministri ch'ebbero parte
iltrattato di Parigi de' 3o maggio nell'esito felice degli affari. Confer-
i8i4, compito con quello di Vien- mò Pio VII le proteste suU' Avi-
na de' 9 giugno i8i5. In questa gnonese e Venaissino, come sulla
protesta dichiaratasi dal cardinale parte della provincia ferrarese po-
la gratitudine del Papa per la sta sulla riva sinistra del Po, ac-
reintegrazione de'suoi dominii tem- ciò si restituiscano alla santa Sede,
porali,non avendo esso avuto il o ad essa diasi equivalente com-
ripromesso compenso per le pro- penso, siccome terre appartenenti a
Tincle à' Avignone e Venaissìno s. Pietro ; ne mancò protestare
[f^edi) in Provenza, protestò sui contro le guarnigioni di Comacchio
relativi diritti, come protestò sulla e Ferrara. In seguito parlò delle
porzione della legazione ferrarese cose ecclesiastiche della Germania,
situata sulla riva sinistra del Po, e lesse le due analoghe proteste
per gli opportuni indennizzi. In che riportammo di sopra. Ne ap-
quanto alle guarnigioni austriache provò il Papa tutto il contenuto ,

stabilite nelle piazze di Ferrara e sperando nell' impegno de' principi


di Comacchio, questa misura es- di essere posto in grado di siste-

sendo totalmente contraria alla li- mare al più presto le cose eccle-
bertà , ed indipendente sovranità Germania. Per ul-
siastiche della
della santa Sede, ed al suo siste- timo Pio VII rese luminosi e giù-
GER GER. 209
stì elogi alla legazione del cardinal l'epoca. Francesco non si recò ai
I

Consalvi, dichiarandolo grandemen- congressi di Troppau, di Verona, e


te benemerito della Sede aposto- di Lubiana, adunati per reprimere
lica. dei torbidi e delle ribellioni, e per
A' 26 settembre i8i5 ebbe luo- ristabilire nella Spagna, a Napoli e
go la santa alleanza pel manteni- nel Piemonte l'autorità reale; ma
mento della pace d'Europa, tra interessato più di qualunque altro
r Austria, la Russia, e la Prussia. al mantenimento dell'ordine nella
Avendo l'imperatore Francesco I penisola, pigliò l'incarico di far
con le Provincie conquistate in Ita- marciare delle truppe contro gl'in-
lia costituito il regno lombardo-ve- sorgenti di Napoli e del Piemonte,
neto, ed regno illirico, nel 1816
il sotto il comando de' prodi genera-
domandò a Pio VII il privilegio di li Frimont e Bubna, e fu l'ultima
nomina per tutte le chiese degli guerra ch'egli sostenne. Si consacro
stati già posseduti dalle repubbli- poscia interamente alla felicità dei
che di Venezia e di R.agusi, e che suoi sudditi, ed alle sue inclinazioni
facevano parte de' suoi dominii ; pacifiche; e con la sua bontà, bene-
laonde concesse il Papa con bolla ficenza, fermezza di carattere, ret-
quanto erasi domandato dall'impe- titudine di criterio, riscosse l' uni-
ratore, non che ai di lui successo- Tersale venerazione. Nato in Italia
ri cattolici, il privilegio cioè di no- ne conservò gradevole reminiscen-
minare a tutte le suddette chiese; za. Conservò sempre divozione ver-
mentre sulla circoscrizione delle dio- so la cattedra di s. Pietro, ed a
cesi di alcuna, può leggersi la bol- quelli che in essa sedettero, come
la : De Dominici gregis cu-
salute Pio VII, Leone XII, Pio Vili, e
rae nostrae del 1818. Indi si ten- Gregorio XVI regnante, nei pri-

ne il congresso d' Aquisgrana per mordi del cui pontificato coi suoi
il quale si ritirò dalla Francia la eserciti represse l'insurrezione av-
armata d'occupazione inglese-prus- venuta in sede vacante in alcune
siana -austro- tedesca; in questo con- Provincie pontificie, come dicemmo
gresso si ebbe un po' per un ver- al voi. XXIV, p. 169 e seg.; ed
so, un po' per l'altro diffidenza con- al voi. XXV, p. 290 e seg. del
tro le università, e contro lo spi- Dizionario.
rito del popolo tedesco. Tale dif- L'imperatore Francesco I, com-
fidenza derivò da particolari abusi pianto da tutti, morì a Vienna
della libertà della stampa, e dalla li 2 marzo dell'anno i835, e gli
immaginazione esaltata della gio- successe il primogenito regnante
Tentìx fanatica di volersi ingerire imperatore Ferdinando I. Il Pon-
di politica in modo tale che in- tefice che regna, dopo aver an-
dusse poi i governi a prender re- nunziato al sacro collegio nel con-
lative misure. Dopo il congresso cistoro dei 6 aprile sì grave perdi-

d' Aquisgrana l'imperatore France- ta, stabilì la mattina degli 1 1 del-


sco I coir augusta sua consorte nel lo stesso mese il funerale nella cap-
1819 si recarono in Roma splen- pella Sistina, onde suffragarne l'a-
didamente accolti, trattati e festeg- nima; vi pontificò il cardinal Ode-
giali da Pio VII, i cui particolari si scalchi, e monsignor Alessandro
leggono nei Diari di Roma di quel- principe Ruspoli, uditore generale
VOL. XXIX. i4
2 IO GER GER
della camera apostolica, encomiò ora coadiuvato dall'arcivescovo di
l'augusto defunto eoa eloquente Iconio in partihiis monsignor Gio-
orazione, terminata la quale il vanni Geissel, tra la santa Sede e
Pontefice dal trono compiè il sacro la Prussia, quindi accomodate, so-
rito dell'assoluzione. Del ristabili- no a vedersi gli articoli Colonia e
mento de' gesuiti nell'impero au- Prussia. Sebbene poi tuttora si

striaco operato da Francesco I, di debba deplorare la perdita dei


altre sue gesta, delle mogli ch'eb- principati, delle abbazie, raonisteri,
be, degli ordini cavallereschi dell'im- ec, e delle cospicue rendite, fatta
pero austriaco, dell'imperatrice ve- dal clero nei memorati avvenimen-
dova, dell'imperatore ed imperatri- ti, abbiamo però un motivo di
ce regnanti, se ne parla al voi. Ili, consolazione religiosa, nel rilevare
p. 142 e seg. del Dizionario. In dal confronto degli anteriori tem-
questo si tratta eziandio dei regnan- pi coi nostri il risvegliamento del-
ti imperiali coniugi, cioè nel voi. lo spirito ecclesiastico, ed il riac-
XXI li, p. i3o, delle fascie benedet- ceso zelo nel clero germanico, e
te mandate all' imperatore da Pio ne' suoi illustri pastori. Può dun-
VI essendo bambino; nel voi. IV, que sperarsi in un miglior avviinire
p. 2 1 3 della nascita seguita in Pio- un clero meno dovizioso, ma piìi
raa dell'imperatrice Maria Anna, e istruito e piìi edificante nella con-
del battesimo che ricevette da Pio dotta, essendo noto come prima si
VII; e qui noteremo, come altro- procedeva nella nomina de' canoni-
ve, che appena eletto Papa Gre- ci e delle dignità de' capitoli delle
gorio XVI , il primo atto di sua cattedrali^ menti'e ora e poscia si

pontificia autorità si fu la dispen- potrà aver piìi considerazione al


sa matrimoniale concessa pegli im- merito, che a qualunque altro ri-

periali coniugi, donando poscia al- guardo. Laonde minore ostacolo


l'imperatrice nel i832 la Rosa d'o- ancora si troverà al ritorno del cat-
ro benedttta. Della descrizione poi tolicismo di alcuni membri delle va-
della coronazione di Ferdinando I rie sette che esistonoGermania, e in

colla corona di ferro, e del succes- pili facilmente molti potranno ritor-
sivo solenne convito, ne parlammo nare al seno della Chiesa cattolica.
al voi, XVII, p. 99 e seg, e 280 L'autore della vita d'Innocenzo
e seg. III, dell'opera sulla storia del me-
medesimo regnante Pontefice
11 dio evo, e di quella ultimamente
Gregorio XVI nel i835, come di- pubblicata sulle recenti questioni
cemmo Ermesiani (Ve-
all' articolo religiose nella Svizzera, sciitta in
di), condannò e riprovò con de- un senso veramente cattolico, cioè
creto le opere di Giorgio Ermes, il dottor Federico cav. Hurler di
nato nel principato di Munster, dap- Sciadusa, è divenuto pubblicamente
poiché la sua dottrina agitava e cattolico, per l'abiura che a' 16
teneva in dissensione diverse pro- giugno 1844 emise in Roma nel-
vincie della Prussia, e specialmen- le mani del cardinal Pietro Osti-
te la VVestfalia. In quanto agli af- ni, già nunzio apostolico di Vien-
fari e vertenze sull'arcivescovo di na. Tale celebre scrittore era già
Colonia Clemente Augusto libero cattolico per intima convinzione,
barone di Droste e Vischering dappoiché la divina grazia da gran
GER GER 2M
Jcrapo operò nel suo onore per tiplici idiomi parlati da tanti dif-
r invocato patrocinio di Maria ferenti popoli riuniti sotto l'auto-
Vergine, per cui si addusse a Ro- rità un solo sovrano, si può
di
ma centro del cattolicismo, nell'in- nullameno formar di essi tre gran
tendimento di farne nelle prescrit- divisioni: i." la gotica antica ger-
teforme solenne professione. Quin- manica, lingua dei primi abitanti
di nel giorno sacro a s. Luigi del paese; 2.° la schiavona parla-
Gonzaga ricevette il sacramento ta principalmente dai galiziani, da
della confermazione nella stessa una gran parte dell'Ungheria, e
cappella del collegio romano, ove dai popoli dell' Illiria e della Dal-
molti anni innanzi lo stesso car- mazia, aggiungendovi anche l'an-
dinale aveva ricevuto l' abiura del tico linguaggio usi tato nella Boe-
rinomato e distinto pittore Over- mia e Moravia; 3.° in fine la un-
bcck; poscia fu ammesso alla men- gherese propria, che devesi riguar-
sa eucaristica nella chiesa di s. I- dare come un ramo della filande-
gnazio. La conversione di Hurter se. L' italiano è il linguaggio do-
debbe riputarsi una delle più lu- minante negli stati d'Italia sotto-
minose della Germania, e porsi messi all' Austria, ed il tirolese è
nel rango di quelle già avvenute un mescuglio d'italiano e di te-
nelle famigerate persone di Stoll- desco.
berg, di Haller, di Werner, di
Schlosser, di Overbeck, di Tarke, Concila di Germania o Alemagna.
e di Philipps. E per ripetere le

gravi parole d'un moderno ed il- Il primo fu riunito nell'anno


luminato scrittore, diremo che 742, ignorandosene il preciso luo-
nella Germania vi sono ora vari go, da Carlomanno duca de' fran-
principati e governi che si deno- cesi a' 1 aprile. Questo principe,
minano ancora protestanti ; ma in nell'atto della convocazione, disse:
certo modo e rigorosamente par- che per consiglio de' servi di Dio,
lando l'antico protestantismo più e de' signori della sua corte, avea
non esiste; e ciò che previdero rannate i vescovi del suo regno
gli apologisti della religione catto- coi loro preti, per imparare da
lica nel secolo XVI, si è ormai essi come si potesse ottenere di
pienamente verificato. Ogni pro- far osservare la legge di Dio, e
testante si è fatto interprete delle ristabilire la disciplina ecclesiasti-
divine scritture, a poco a poco so- ca ch'era molto decaduta. Que-
no spariti tutti que'dommi cattolici sto concilio si compose di sei ve-
ch'erano ancora rimasti alla pre- scovi, cioè di Colonia, Amburgo,
tesa riforma, e si cadde in mi pu- Wùrtzburgo, Utrecht, Strasburgo,
ro deismo. Le società scerete poi, ed Eichstett. Vi si fecero sei ca-
e le rivoluzioni politiche diedero noni risguardanti 1' ordinazione dei
l'ultimo crollo alle idee religiose, vescovi, la condotta dei sacerdoti,
onde rimane il solo nome di pro- dei diaconi, dei chierici, ec. S. Bo-
testanti, anche per le variazioni nifacio, r apostolo delia Germania,
infinite delle loro sette e credenze. vi presiedette in nome del sommo
Quantunque esista nella Germa- Pontefice s. Zaccaria, e scrisse a
nia una ffi'an diversità fra mol- i Curberlo arcivescovo di Cautor-
212 GER GER
bery, ciò clie nel concilio si fece ; e in esso Otmaro abbate di s. Gallo
querelandosi degli ostacoli che in- venne calunniosamente accusato di
contravano i buoni pastori, si e- impudicizia, ed in conseguenza del-
spresse nelle seguenti rimarchevoli la fal?a accusa fu condannato in

parole. » Combattiamo per il Si- prigione, dove morì di fame; tut-


» gnore, imperciocché siamo noi tociò a motivo del suo zelo con-
» in tempi difficili e assai raole- tro Varino e Ruitaido, usurpato-
f> sti si muoia, se fa d'uopo, per
: ri dei beni della Chiesa. Labbé
M le sante leggi de' nostri padri, tom. VI; Regia tom. XVII; Ardui-
w affine di possedere con essi la no tom. III.
M eredità della eterna vita. Non Il quinto fu tenuto nell'anno
M siamo cani muti, sentinelle ad- 1225 ai 9 dicembre dal cardinal
M dormentate, ovvero mercenari Corrado vescovo di Porto, legato
« che fuggono in vista del lu- della Sede apostolica in questo :

» pò siamo pastori zelanti e vi-


;
concilio si trattò particolarmente
V gilanti, e predichiamo la verità della continenza degli ecclesiastici,
M ai grandi e ai piccoli ". 11 san- e contro la simonia. Labbé tom.
to vescovo aveva per mira in que- XI; Arduino tom. VII.
sto concilio, di creare i mezzi di GERM.\N1A. Sede vescovile di
rimettere in osservanza la legge Numidia nell' Africa occidentale
di Dio e la disciplina ecclesiastica, che trovasi rammentata nella No-
decadute sotto i principi preceden- tizia al N. 97. N'è pure fatta men-
ti, e impedire che il popolo fedele zione nella conferenza di Cartagi-
non fosse ingannato dai falsi pre- ne, alla quale assistette Innocenzo,
ti, come per il passato. Dizionario uno de' suoi vescovi, i quali erano
de'conciliij e Lengiet, Tavolette sutFraganei della metropoli di Cir-
cronolog., il quale crede che il con- ta Giulia. Nella provincia Bizace-
cilio si celebrasse in Colonia. na, egualmente neir Africa, e sotto
Il secondo concilio fu tenuto la metropoli di Adramito, vi fu
nel 744 o 74^9 egualmente sotto una sede episcopale dello stesso no-
Carlomanno; vi presiedette il san- me di Germania.
to vescovo Bonifacio quale legato GERMANICIA. Città vescovile
della santa Sede, e fu nominato della provincia Eufratena nella dio-
arcivescovo di Magonza invece di cesi e patriarcato d' Antiochia, sot-
GewilianOj deposto come omicida. to la metropoli di Gerapoli Mem-
Aldeberto e ambedue
Clemente, bisc, eretta nel quarto secolo, e
eretici, vi furono condannati, come dichiarata arcivescovato nel duode-
ancora furono esaminati i chierici cimo, onde al dire del Terzi, Sì-
da loro sedotti. Diz. de' conci Hij ria sacra p. 142, divenne metro-
Regia tom. X\ li; Labbé tom. Vlj poli di Comagena. Tolomeo la po-
Arduino tom. HI. ne vicino al monte Aman sui con-

Il terzo venne convocato l'anno fini della Siria e delia Cappado-


747 per ordine di Carlomanno, ed cia. Seldeno la chiamò Cesarea
avanti il suo ritiro. Presieduto da Germanicia, nome dedotto già da
s. Bonifacio, in esso furono ricevu- Vespasiano, che vi piantò una co-
ti i quattro concilii generali. lonia. Essa fu patria di Eudosio
Il quarto fu adunato nel 739: ariano, patriarca prima d'Aulio-
GER GER 2i3
chia e poi di Costantinopoli, e di santa Sede, ed il regnante Grego-
Nestorio empio eresiarca, il quale rio XVI, a'i3 febbraio 1887, di-
diede motivo ai molti vescovi pro- chiarò vescovo di Germanicia, e
vinciali di radunarvi quindi un si- vicario apostolico del distretto set-
nodo ,
per impugnare e condan- tentrionale di Scozia monsignor
narvi i suoi errori. Gerraanicia eb- Giacomo Francesco Kyle.
be i seguenti vescovi. Salomone GERMANICIANA . Patrimonio
che intervenne ai concilii di iXicea, della santa Sede, uno dei ventitre
Andra, Eudossio di
e Neocesarea; che possedeva a tempo di s, Gre-
Arabissa discepolo del martire Lu- gorio Magno, creato nel 5go: in
I

ciano, fatto vescovo dagli aiiani ; ordine era il XXII, ed avea distin-
Stefano che unitosi a Giovanni di to amministratore o rettore, chia-
Apamea per difendere la fede, eb- mato eziandio difensore, che sole-
be la ventura di purgare la dio- va essere uno de' primari chierici
cesi dall'eresia ariana; Giovanni della Chiesa romana, f-'edi Patri-
che si astenne di portarsi al con- moni DELLA SANTA Sede. Io Afri-
cilio d'Efeso per riguardo dell'e- ca vi fu una città col nome di
resiarca Nestorio, fu però a quello Germaniciana, posta sulla strada
di Calcedonia, sottoscrisse i suoi da Theveste a Tusdrura, fra Aquae
decreti, pronunziò l'anatema
e Rfgiae ed Elices.
contro Nestorio; firmò pure il de- GERMANICOPOLI. Città ve-
creto sinodale di Gennadio di Co- scovile dell' Isauria, nella diocesi e
stantinopoli risguardaiite i simonia- patriarcato d'Antiochia, sotto la
ci del 4^9- Altro vescovo di Ger- metropoli di Seleucia, la cui ere-
raanicia fu Tommaso, cacciato dal- zione risale al IV Di que-
secolo.
la sua sede dall' imperatore Giu- sta Sede ne trova menzione in
se
stino I, per essere attaccato all'e- tutte le notizie, e la fa pure Co-
resia di Severo. Germanicia fu pu- stantino Porfirogenito. De' suoi ve-
re la sede di un vescovo giacobi- scovi si conoscono i seguenti Ti- :

ta, che aveva cura anco della ranno che fu al concilio di Calce-
chiesa di Mabuga: tra i vescovi donia; Teodoco che intervenne al
giacobiti noteremo Tommaso d'E- settimo generale; e Basilio che si
raclea, che fiori nel 6 6, e sedeva 1 trovò presente al concilio di Fozio
tanto in Germanicia, che a Mabu- sotto il Papa Giovanni VIII. Ger-
ga; Giovanni che assistette all'e-
I manicopoli, Gennanìcopolitan, città
lezione di Dionigi nell'8i8; Gio- della Cilicia nell'Asia minore, al
vanni II nel 910 ordinò il patriar- presente è un titolo vescovile in
ca Giovanni IV; Dionigi nominato parlibus, che conferiscono i roma-
dal patriarca Atanasio Vili, chia- ni Pontefici, ed è pure sotto l'ar-
mato prima Giosuè Barchettre, di- civescovato in parlibus di Seleucia.
venne vescovo nel ii3g, e poscia Gli ultimi vescovi titolari sono
fu trasferito ad Amida ove morì monsignor Gio. Michele Sailer, e
nel 1171. Nelle notizie de' latini, monsignor Emmanuele Giuseppe
si legge che Germanicia fu loro Pardio della diocesi di Jucatau
arcivescovato onorario. Al presen- neir America settentrionale, fatto
te Germanicia è un titolo vescovi- dal regnante Gregorio XVI nel
le in parùbus, che conferisce la concistoro de' 27 aprile 1840, con
2f4 OER GER
facoltà (li esercitare i pontificali in martiri che avevano sofferto con
detta diocesi. s. Prisco, e fabbricò in loro onore
GERMANO vescovo d'Au- (s.), una chiesa ed un monistero. Fe-
xerre. NacqueAuxerre da no- in ce due viaggi in bighilterra per
bilissimi genitori che lo fecero e- combattere i pelagiani: il primo
ducare con molta cura nelle scien- con s. Lupo vescovo di Troyes,
ze umane. Andò a Roma a per- nel 4^9» ed il secondo nel 44^
fezionarsi nello studio della giuris- con Severo arcivescovo di Treveri.
prudenza, e passò per uno de'pri- L' anno seguente andò a trovare
mi oratori del suo tempo. Impal- l'imperatore Valenliniano 111, che
mò una illustre gentildonna di no- era a Ravenna, per pacificarlo coi
me Eustachia, e l'imperatore Ono- popoli dell'Aimorica, i quali essen-
rio innalzollo a dignità onorevolis- doglisi ribellati, stavano per soflri-
sime; avuta in fine quella di du- re la pena che aveano meritata.
ca o generale delle truppe della Fu grande allegrezza
accolto con
sua provincia, fece ritorno ad Au- dal popolo e da s. Pier Grisologo,
xerre. Germano amava perduta- come anche dall'imperatore e da
mente la caccia, e quando gli ve- sua moglie Placidia, ed ottenne
niva fatto di uccidere qualche fie- la grazia. Mentre soggiornò a Ra-
l'a, ne facea appendere la testa ad venna fu sempre accompagnato da
un albero eh' era in mezzo della sei vescovi , che lo videro operare
città. Il santo vescovo Amatore a- diversi miracoli, fra cui il risor-
vendolo piìj volte ammonito inu- gimento di un morto. Molti altri
tilmente per questa azione che sem- miracoli egli aveva altrove opera-
brava richiamare gli antichi usi to.Ammalatosi in quella città, ivi

dell'idolatria, fece tagliare l'albero, morì ai 3i di 44^> ^ luglio del


mentre duca era assente, ciò che
il tutti gli ne rimasero com-
abitanti
lo fece molto adirare. Calmossi pe- mossi. Il prefetto della camera del-
rò in seguito, e ricevette gli ordi- l'imperatore che andavagli debito-
ni sacri dallemani del santo ve- re della guarigione di un suo fa-
scovo, che dopo poco tempo mo- migliare, fece imbalsamare il suo
rì. I voti del clero e del popolo corpo; l'imperatrice lo fé' rivestire
si riunirono tutti in favore di Ger- di abiti preziosi, e rinchiudere in

mano, e a'y di luglio del 4i8 e- un'arca di legno di cipresso; l'im-


gli fu consacrato vescovo di Au- peratore poi ordinò che a sue spe-
xerre. Volte allora le spalle a tut- se, e con magnifica pompa fosse

te le vanità del mondo, non con- accompagnato sino al passo delle Al-

siderò più sua moglie che come pi, ove clero di Auxerre era ve-
il

una sorella, dispensò tutti i suoi nuto a prendere la spoglia mor-


averi a'poveri ed alle chiese, ab- tale del suo pastore. Quivi fu per
bracciò la più rigida penitenza ,
sei giorni esposto alla pubblica ve-
e s'infiammò di santo zelo pel cul- nerazione, e poi fu sepolto al pri-
to del Signore e per la felicità mo d' ottobre neh' oratorio di s.

del suo popolo. Fondò un moni- Maurizio ch'egli aveva fondato, e


stero sotto l'invocazione de'ss. Co- che divenne in seguilo una celebre
sma e Damiano, dirimpetto ad Au- badia di benedettini col nome di
xcrre; scoprì la tomba di diversi s. Germano. Il suo corpo fu ab-
GER GER 2i5
bruciato dìigli ugonotti nel secolo lettore di molte parrocchie in Pi-
XVI, ma però salvate
ne fu tono cardia e in Normandia, e la sua
alcune reliquie. La sua festa prin- festa si celebra a'2 di maggio, gior-
cipale si celebra a'3i di luglio. no in cui riportò la palma del
GERMANO (s.), martire. Figlio martirio.
di un signore scozzese per nome GERMANO (s.), vescovo di Pa^
Audino, il quale fu convertito con rigi. Nacque nel territorio d'Autun
sua moglie da s. Germano d' Au- verso il 49^3 appartenne al clero
xerre eh' erasi recato nella gran di quella città, fu abbate del mo-
Bretagna per combattervi Teresia nFstero di s. Sinforiano, che go-
dei pclagiani. 11 santo vescovo in- vernò cojj regolarità e saviezza, e
vaghito della dolce fisonomia di verso il 555 fu innalzato alla sede
questo fanciullo volle essergli pa- vescovile di Parigi.Questa nuova
drino, e gì' impose il suo nome. dignità non porlo alcun cambia-
Cresciuto nelle cristiane virtù, si mento nella sua maniera di vive-
consacrò all'apostolico ministero, e re fu sempre semplice, frugale,
:

abbandonata la patria andò a pre- modesto, penitente. Verso le no-


dicare nelle Gallie. Le sponde del- ve ore della sera recavasi in chie-
la Mosella furono il primo teatro sa,e vi rimaneva in orazione fin
del suo zelo, ove la sua predica- dopo mattutino. Una folla d'infe-
zione, avvalorata dai miracoli, o- lici cui tenea luogo di padre at-
però gran numero di conversioni. torniava la di lui casa, e sempre
Consagrato vescovo regionario fece avea molti poveri alla sua mensa.
un viaggio a Roma per visitarvi Fu pei suoi discorsi che il re Chil-
le tombe degli apostoli, ed otte- deberto riformò la propria vita,
nere colla loro intercessione la gra- sbandi tutti disordini dalla sua
i

zia di poter imitare il loro zelo. corte, e impiegò considerevoli som-


Di là passò nella Spagna, indi nel- me in pie fondazioni e in sollievo
la sua patria , facendo ovunque de'miseri, facendolo dispensatore e-
nuove conquiste al vangelo. Tor- gli stesso delle sue largizioni. Mor-
nato nelle Gallie, recossi in Nor- to questo re a' 2 3 dicembre del
mandia, e dopo avervi aimunzia- 558, il santo vescovo consacrò nel
to Gesù Cristo nel territorio di medesimo giorno la magnifica chie-
Coutaiices e di Bayeux, entrò nel- sa che quegli avea fatto fabbrica-
la Picardia, dove sulle sponde del- re ed avea adottata per luogo
la Brele, fra Aumale e Senarpont, di sua sepoltura; poi riempi l'an-
sofferse il martirio, verso il finire nesso nuovo monistero di religiosi,
del quinto secolo. Sopra il luogo a'quali diede per primo abbate s.
della sua sepoltura fu eretta una Drottoveo o Drotteo suo discepolo.
chiesa, ove si conservarono le sue Nel 556 scomunicò il re Cariber-
reliquie sino al nono secolo, in cui to per motivo d'incesto; ed avendo
per timoi'e dei barbari furono tra- questi lasciato, morendo, i suoi
sportate aRibcmont, nella diocesi stati da dividersi fra i suoi tre fra-
di Laon. Yerso la metà del seco- telli, fu motivo di ostilità e di-
lo XVII, la chiesa parrocchiale di scordie, per cui s. Germano ebbe
Amiens a lui dedicata n'ebbe una d' uopo d' impiegare tutta la sua
considerabile porzione. Egli è pro- prudenza e il suo zelo per procu-
2i6 GER GER
rare la pace e ben il governare merlano ad abbracciare la stessa

suo gregge in mezzo a s\ differen- vita, e passò con lui nel novello
ti interessi, Egli fece di sé lumi-
^ monistero di s. Romarico, poscia
nosa mostra nel concilio tenuto a in quello di Lusseuil, allora go-
Parigi nel 55'j, e fu il principale vernato da s. Walberto, il quale
autore dei canoni che vi furono conosciutone il merito, lo fece ca-
formati. Compose un'eccellente o- po de'religiosi che mandò nel
pera intitolata Spies;azione della monistero di Granfel fondato dal
liturgia. Pieno di meriti e di gloria duca Gondon. Germano governò
morì ottuagenario a' 28 di mag- quel monistero con tanta saggezza
gio dell' anno 576. Le sue reli- e pietà, che venne incaricato anche
quie riposano in un' arca prezio- della direzione di due, cioè
altri

sa nella chiesa di san Vincenzo di s. Uisits e di Paolo Zuvert


s.

detta presentemente s. Germano ovvero dell'Isola. Mosso da caritate-


dei Prati , meno un braccio che vole zelo ebbe il coraggio di fare
veneravasi nella chiesa di s. Ger- delle rimostranze al duca Rouifa-
mano Vecchio; e molti miracoli
il cio, successo a Gondon, per le ves-

dimostrarono l' efficacia della sua sazioni che faceva solhire a'mona-
intercessione. Il giorno 28 maggio ci ed ai poveri di que'luoghi. Que-
è sacro alla sua ricordanza. sta libertà costogli la vita, poiché
GERMANO (s.), vescovo di Ca- mentre ritornava al suo convento
puaj mandato dal Papa s. Ormisda fu ucciso a colpi di lancia da'sol-
in uffizio di legato all' imperatore dati del duca, in un col beato
Giustino l'anno 5 19, collo sco-
I, Randoalbo suo compagno. Ciò av-
po di por fine allo scisma che du- venne verso l'anno 666, a' 2 1 di
rava in oriente da quarant' anni. febbraio, e in questo giorno sono
La condotta del santo vescovo fu ambedue ricordati come martiri.
coronata del più felice successo : GER.MANO (s.), patriarca di
furono condannati gli eretici, e lo Costantinopoli. Figlio del patrizio
scisma estinto; ma si trovò espo- Giustiniano, nato circa l'anno 638,
sto più volte al furore degli ere- entrò nel clero di Costantinopoli,
tici, insieme con quelli che lo ave- e meritò d'essere innalzato alla se-
vano accompagnato. Ritornato alla de vescovile di Cizico, poscia alla
sua diocesi, la governò santamente patriarcale di Costantinopoli nel
sino alla sua morte che si colloca 71.5. Difese coraggiosamente il cul-
circa l'anno 54o , nel giorno 3o to delle immagini, e ricusò di ob-
d'ottobre, in cui è onorato. bedire al promulgato nel
decreto
GERMANO (s.), martire. Figlio 725 dall'imperatore Leone l'Isau-
d'un senatore di Treveri, fu edu- rico, che ne ordinava l'estirpazio-
cato sotto gli occhi del vescovo di ne, per cui ebbe a soffrire gli ef-
quella città Modoaldo, e in età di fetti dello sdegno imperiale, e nel
diecisette anni donò a' poveri tut- 780 fu sforzato ad abbandonar la
te le sue ricchezze per ritirarsi in sua chiesa. R.itirossi a gemere a
un deserto della Lorena sotto la Platanio nella casa de'suoi padri,
condotta di s. Arnolfo di Metz. e mori a' 12 di maggio del 783.
Gustando sempre più le spirituali La Chiesa lo onora come il primo
dolcezze, persuase suo fratello Nu- difensore delle sacre immagini, ed è
GER GER 217
considerato come illustre scnttore. un altro monistero, che divenuto
Abbiamo tre lettere di lui clie pren- assai celebre chiamossi dal suo no-
dono di mira gli errori degli ico- me Gennero di Flay, e lo go^
s.

noclasti; e diversi altri scritti gli vernò con molta riputazione fino
vengono attribuiti. Fozio stima mol- air anno 65h, in cui mori a' 24
to il suo stile, e loda soprattutto di settembre. La sua santità fu
l'apologia di s. Gregorio di Nissa confermata da molli miracoli, e le
contro gli origenisti. sue reliquie sono custodite nella
GERMANO, Cardinale. Germa- cattedrale di Reauvais, ove è ono-
no cardinale dell'ordine de' preti, rato come uno dei protettori della
e del titolo de' ss, Gio. e Paolo, città, celebrandosene la festa il gior-^

intervenne al sinodo celebrato in no della sua morte.


Rouia dal Pontefice Giovanni Vili GERMI o SEGERMI. Sede ve-
neir 872. scovile nella provincia Rizacena nel-
GERMERO (s.). Nacque a War- 1' Africa occidentale , sotto la me-
de sulla Epte, ai confini della dio- tropoli d'Adramilo Municipiuvi :

cesi di R^ouea e di Beauvais , e i Segerinìs. Si conoscono quattro ve-


suoi genitori, nobili e ri celi i , Io scovi , cioè; Nicomede del 255;
fecero educare nelle scienze e nella Felice I del 3 11, il quale sotto-
pietà. Il raro suo merito lo fece scrisse nel secondo concilio latera-
Dagober-
invitare alla corte del re nense nel pontificato di s. INIarlino
to I , nella quale seppe mante- I, alla lettera sinodale de' vescovi
nere la sua innocenza. Sposò una di sua provincia; Restituto del 4*^4»
donna virtuosa e degna di lui, per esilialo da Lnnerico re dei vanda-
nome Domania, e n'ebbe un figlio li; e Felice II che sottoscrisse alla
e due figlie. Regolandosi sempre lettera del concilio Rizaceno, man-
co' consigli di s. Audoeno vescovo data a Augusto figlio
Costantino
di Rouen, fondò presso Warde il di Eraclio nell'anno G41.
nionistero dell' Isola, che durò fino GERMIA. Sede vescovile della
ai guasti de' normanni, e col con- seconda provincia di Galazia, nella
senso di sua moglie e di Clodoveo diocesi di Ponto, sotto la metro-
li, abbandonò la corte e ritirossi poli di Pessinonte, che nel secolo
nel monislero di Pentale. Non pas- nono divenne arcivescovato. Teo-
sò molto tempo che s. Audoeno fane dice eh' ere», chiamata anche
gliene affidò la direzione , e Ger- Myriangelos. Eravi una bella chie-
luero divenne modello di virtù ai sa fabbricata in onore di s. Mi-
suoi fratelli. Alcuni falsi religiosi, chele, e degli altri santi Angeli, ed
cui non piaceva la sua regolarità, ebbe i seguenti vescovi : Menna
giunsero ad insidiargli la vita; per- che fu al quinto concilio generale;
ciò nel 649 andò a rinchiudersi in Emiliano di cui si parla nella vita
una che chiamavasi di s.
grotta di s. Teodoro Siccola ; Pietro in-
Sansone , e non ne sortì che nel tervenuto al concilio generale set-
654 per assistere ai funerali di suo timo; e Niceta che fu a quello di
figlio Amalberto. Lo fece seppel- Fozio sotto Giovanni, e che sedet-
lire suo monistero dell' Isola,
nel te tra i metropolilaui.
e ne dotò riccamente la chiesa ; GERMI GNY, Gcnniidacwn.huo-
indi fondò nella sua terra di Elay jro della diocesi e territorio d Or-
2i8 GER GER
leans, vicino a Fleuiy sulla Loìi-aj GEROFILACE , Hierophylax.
vi si tennero due concilii: il primo Sacrista o custode delle cose sacre
nell'anno 842, sopra i bisogni del- voce derivante dal greco. 11 Macri
la Chiesa e dello stato , Lenglet, nella Notizia de' vocaboli ecclesia-
Tavolflle cronologiche; il secondo stici , dice che il Hierophylax in
ncir 843, presso il jMabillon, Sue- alcune cattedrali si enumerava tra
cui. IF
Bentdict. part. 2, tt de re le dignità del capitolo col nome di
Diplomai. tesoriere o cimiliarca. I greci chia-
GERAIOCOLONIA. Sede vesco- marono geroforo, Hicrophorus^(\v\t\-
vile della seconda provincia di Ga- r olìiziale ecclesiastico incaricato di
lazia, sotto la metropoli di Pessi- portare le cose sacre.
nonte, il cui vescovo Eustazio as- GEROMNEMONI, Hieromnemo'
sistette al concilio di Costantino- nes. Soprastanti alle cose sagre, of-
poli pel ristabilimento di Fozio, fìziali della chiesa costantinopolitana.
dopo la morte di s. Ignazio. Con tal nome iu quella chiesa di-
GEROCESAREA o JEROCE- ceansi quelli che corrispondono ai
SAREA, Ilierocaesarca. Sede ve- nostri maestri delle cerimonie sa-
scovile di Lidia, nella diocesi ed cre: aiutavano il patriarca mentre
esarcato d'Asia, sottoposta alla me- si vestiva degli abiti sacri, lo as-
tropoli di Sardia : Commanville di- sistevano nel sacrifizio suggerendo-
ce, che fu eretta nel quinto secolo, gli e trovandogli le preci che do-

e che si chiamò pure Hicrocastel- vea recitaj'e. Appartenevano essi


luni. Ivi onora vasi Diana di Per- all'ordine dei diaconi, talvolta pe-
sia, e Pausania e Tolomeo ne fau- rò erano sacerdoti , ed in allora
no menzione. I suoi vescovi cono- non assistevano il patriarca nel ve-
sciuti sono: Cossinio che assistette stirsi. Veniva ai geromnemoni af-
al concilio di Costantinopoli sotto fidala la custodia dei libri liturgi-
Flaviano, e tre anni dopo a quel- ci tenevano il denaro del patriar-
;

lo di Calcedouia: sottoscrisse pure ca, ed in assenza di lui dedicava-


la lettera della sua provincia al- no la chiesa nuova col segno del-
1 imperatore Leone; Zaccaria che la croce, ed istituivano i lettori.
fu al settimo concilio generale ; e Era la settima dignità della me-
Teodoro che trovossi al sinodo di tropolitana. Macri, Notizia de' vo-
Fozio Oricns Clirist. tom. I, p.
. caboli eccl.
889. Al presente Gerocesarea, Hie- GEROSOLIMITANO, sacro mi-
rocaesarien, e un titolo vescovile in LiTARE ORDINE. Questo antico, cele-
pardhiis, sotto l'arcivescovato pure bre, benemerito e sovrano ordine
in parùbus di Sardia, che conferi- equestre ed ospitalario , fu chia-
sce il sommo Pontefice, ed il re- mato pure, per le ragioni che di-
gnante Gregorio XVI a' 3 giugno remo, di s. Giovanni, di Rodi, di
i833 Io die a monsignor Giovan- Malta, così i suoi illustri cavalieri.
ni Polding della congregazione an- Esso ebbe origine verso l'anno
glo-benedettina , vicario apostolico 1048 da alcuni mercanti della cit-
dellaNuova Olanda nell'Oceania, tà di Amalfi del regno di Napoli,
prima cioè che il medesimo Papa che trafficavano iu Soria, ed or-
dividesse tal vicarialo apostolico iu dinariamente visitavano i santi luo-
tre vescovati. ghi di Gerusalemme, i quali de-
GER GER 2i()

siderarono di avere nella medesi- verno di saggia malrona. Dipoi la


nia città una chiesa, in cui si cele- cappella di s. Giovanni si convertì
Ijiassero i divini uflìzi secondo il ri- in magnifico tempio, l'ospizio si

to della Chiesa romana; impercioc- costruì più grandioso, e si suddi-


ché le chiese degli altri cristiani vise in molti quartieri.
erano quivi ulTiziate dai greci, e 11 b. Gerardo soprannominato
dalle dillerenti sette che trovansi Tum o Tunc, nativo di Marliguesin
ancora oggidì in Levante. Con de- Provenza, fu il primo cui venne
strezza quindi e con donativi, altri aOidata la direzione dell'ospedale
dicono col pagamento d'annuo tri- con titolo di rettore. Alcuni an-
buto, ottennero dal califfo d'Egit- ni dopo essendosi Goffredo di Bu-
to Piomensoro Moustesaph, il per- glione con la prima Crociata [f^e-
messo di fabbricare una chiesa in di ) impadronito di Gerusalem-
Gerusalemme, nel quartiere de'cri- me nel luglio 1099, ed acclamato
stiani, presso il santo sepolcro ed re, liberò dalla prigione Gerardo,
il tempio dedicato alia Risurrezio- ed Agnese matrona romana e pri-
ne di Gesù
Cristo, che dedicarono ma abbadessa del monistero, che
a Dio onore della Beala Vergi-
in amministravano lo spedale de' due
ne Maria, e del precursore s. Gio- sessi, e ch'erano slati imprigiona-
vanni Battista, e dove fondarono ti dai saraceni; quindi restò co-
altresì un monistero di monaci be- sì edificalo della esemplare ca-
nedettini, i quali avessero cura di rità che esercitavasi nello speda-
ricevere i pellegrini. La chiesa fu le di santa Maria della Latina
intitolata s. Maria della Latina, ove eransi ricevuti e curati gli in-

per distinguerla dalle altre chiese fermi e feriti crociati, che gli do-
che non seguivano il rito latino. nò alcuni dominii da lui possedu-
Aumentatosi in seguito il nume- ti in Francia e nel Brabante, e
ro de' pellegrini, e giungendo essi gliaccordò grandi privilegi. Aven-
il più delle volte a Gerusalemme do poi altre persone in Asia ed
oppressi da miserie e da malattie, Europa imitata la liberalità di quel
pei disastri sofferti nella lunga e pio principe, ed essendosi perciò
penosa peregrinazione, e per i cat- accresciute le rendite dell'ospedale,
tivi trattamenti e violenze degl'in- il zelante Gerardo che ne avea la
fedeli,venne fabbricato vicino alla amministrazione giudicò d'accordo
chiesa di s. Maria della Latina un coi suoi frati ospitalari, che con-
ospedale egualmente in onore di veniva separarsi dall' abljazia e dai
Gesù Cristo, della Beata Vergine, monaci del monistero di s. Maria
e di s. Gio. Battista, per alloggiar- della Latina, e formare invece una
vi gli uomini tanto sani che infer- congregazione religiosa separata ,

mi, sotto la direzione e vigilanza sotto la protezione ed in onore di


di un maestro o rettore, che dove- s. Giovanni Battista, e ciò anco
va essere nominato dall'abbate di perchè il numero degli spedalieri
s. Maria, ed ivi fuwi fondata una erasi accresciuto con molti illustri

cappella sacra a s. Giovanni Batti- guerrieri crociati, che dalle file del-
sta, non che un altro ospizio o l'esercito passarono al servigio reli-
monistero per le donne, intitolalo gioso e caritatevole. Fu questo il

a s. Maria Maddalena, sotto il go- motivo per cui i membri della con
220 GER GER
grogazione cliiamaronsi poscia spe- guarentirlo da ogni ostile attentato,
dalieri o frali dell' ospedale di s. con una fedeltà non minore all'e-
Giovanni ^Battista di Gerusalemme. roico zelo ond' ei'a concordemente
Ottenne a questo effetto Gerardo animato. Però non deve tacersi che
dal Pontefice Pasquale li la con- il Paoli nell'istoria dell'ordine è
ferma delle donazioni fatte all' o- di sentimento, che questa società
spedale, con bolla del iii3, con ecclesiastico-militare avesse solò ori-
la quale il Papa concesse diversi gine nel 1099 alla presa che fece-
privilegi all'ordine, lo liberò da de- ro i crociati di Gerusalemme. Dice
cime e da qualunque aggravio, di- inoltre che a sua imitazione se
chiarandolo esente; pose sotto l'im- ne istituirono molti , e special-
jViCdiata e speciale protezione della mente i due più antichi de' tem-
santa Sede lo spedale medesimo plari e de' teutonici, e che fu sem-
con gli ospitalari, ed ordinò che pre indipendente da ogni altra so-
dopo la morte di Gerardo retto-
i cietà, costante nel militare fino dai
ri fossero eletti dai fiati spedai ieri. primi giorni di sua fondazione sot-
La medesima bolla decretò che i to il patrocinio del precursore s.
diversi ospedali fondati sotto la di- Gio. Battista, ed invariabile nel
pendenza Gerardo, come a Saint-
di professare la regola di s. Agostino.
Gilles in Provenza, ad Asti, Pisa, Inoltre soggiunge il Paoli, che re-
Bari, Otranto, Taranto, Messina, ca stupore come gì' istorici abbiano
ec. fossero tutti a lui soggetti. Tra potuto confondere il termine di o-
i primi benefattori dell'ordine sono con quello di spedaliere,
spitalario,
pure a nominarsi Gunzeliu conte di e d'una religione nata colle armi
Schwerin, ed Enrico suo fratello alla mano, impugnate per difesa
dell'illustre casa di Mecklemburg de' poveri, de' pellegrini e della fe-
che trovandosi in Terra Santa do- de, ne abbiano fatto una società
narono all'ospedale diversi beni iu destinata ne'suoi principii al servi-
Alemagna, zio vuiicamente degli infermi; ope-
Gerardo persuase i suoi frati a ra non può negarsi di somma ca-
prendere un abito religioso, on- rità, ma non paragonabile a quel-
de dalle mani del patriarca di Ge- la molto piìi generosa, che animò
rusalemme ricevettero un man- Io spirito de' primi fondatori di que-
tello nero, con una croce ad otto sto nobilissimo ordine, e che san-
punte, facendo i voti a pie del tificòle prime imprese di que' ser-

sauto sepolcro. Con tanto aumen- vi Dio che lo formarono, perchè


di
to di mezzi sempre piìi si fondaro- impegnati non solo a soccoriere i
no nell'occidente ospedali filiali, ove poveri, a sollevarea gl'infermi,
i pellegrini si accogliessero per via, consolare opere del-
gli afflitti colle
ed ecco l'origine delle commende la misericordia, ma a spargere ben
dell'ordine, essendo state le prime anche il sangue, e a dare per li
(luelle de' luoghi nonùnati, quella medesimi la vita, nel che sta si-
di Siviglia ed altre. Intanto l'ordi- tuato l'ultimo e più perfetto gra-
ne fattosi adulto nella medesima do d'una cristiana ed eroica ca-
infanzia, si stipò intorno ai troni rità.
dei re latini di Gerusalemme, co- Nel ir 20 o 1121 mori Gerar-
me uuu siepe di ferro, e prese a do col bel titolo di padre de' pò-
GER GER 221
veri,ed il suo corpo fu trasferito cenzo IH, Bonifacio VIII, ce. L'a-
successivamente a Piodi, a Cipro, a vere poi Raimondo du Puy inseri-
Malta, ed in fine in Provenza nel- to in questa regola alcune cose trat-
l'anno II 34; e venne deposto il te dalla regola di s. Agostino, fu ca-
suo cadavere nella cappella del bor- gione, che siasisempre l'ordine di s.
go di Manosca, ch'era una com- Giovanni di Gerusalemme annovera-
menda dell'ordine. Sì narra clie una to tra gli ordini che seguono la re-
volta le pietre nel suo seno si can- gola di s. Agostino. E.aimondo pre-
giarono in pane; non però tutti gli scrisse nella regola ai frati di uscire
scrittori chiamano beato. Gli
lo per la città e borghi in compagnia,
successe Raimondo du Puy, della non soli; che tanto i sacerdoti che i

casa du Puy-Montbrun nel Delfina- laici dovessero elemosinare pei po-


to, e fu il primo che prendesse il veri ; se alcuno di essi cadesse in
titolo di maestro o gran maestro, colpa, stabifi proporzionate pene,
la cui serie riporteremo in progres- comprensivamente alla espulsione
so dell'articolo. Ecco come Rai- dall'ordine; li costrinse all'astinen-
mondo s'intitolò nelle sue lettere^ za delle carni nei mercoledì e ve-
diplomi ed atti: Serviix pauperuni nerdì, ed in tutta la seltuagcsima,
Chnsti, et custos hospilalis Jerusa- oltre molte penitenze, e pratiche di
lemj o Raimundus, Dei grada, divozione.
Christì pauperuin servus humilis, et Vedendo Raimondo,
che l'en-
sancii hospilalis cuslos, etc. Non trate dello Gerusa-
spedale di
avevano fino allora avuta gli spe- lemme abbondantemente soprav-
dalieri alcuna regola scritta, sebbe- vanzavano al mantenimento de'po-
ne il b. Gerardo nel dare stabilità veri pellegrini ed infermi, credette
al pio luogo avea prescritto alcuni di non potere in miglior modo u-
regolamenti; ma Raimondo ne die- sare di quegli avanzi, che impie-
de loro una colla quale obbligolli gandoli nella guerra che facevasi
a fare i tre solenni voti di pover- nella Palestina contro gl'infedeli.
tà, castità ed ubbidienza, ed ordi- L'assistenza ch'eglino prestavano ai
nando che tutti i frali portassero pellegrini, si era estesa sino a pren-
la croce di tela bianca a otto pun- dere pensiero de' loro viaggi, assicu-
te dalla parte del cuore, e cucita rando la libertà delle strade, e al-
sopra il loro abito e mantello ne- lontanando le scorrerie de' saraceni,
ro; questo manto vuoisi che ricor- assistendo e tutelando anco navigan- i

di il vestimento usato da s. Gio. ti. A questo oggetto fu d'uopo im-


Battista nel deserto di pelle di ca- brandire le armi, e divenir guerrieri;
mello; le otto punte della croce questo sistema piacque a molti nobili,
ottangolare, le otto beatitudini. La e cangiò gli ospitalari ospedalieri in
croce fu da Raimondo collocala verso cavalieri, e la congregazione in ordi-
il cuore, perchè i cavalieri devono ne militare: s'impegnarono con un
amare il salutifero segno con tutto quarto voto di difendere dagli in-
il cuore. Fu la detta regola appro- sulti de'saraceni i cristiani che anda-
vata dal Pontefice Calisto II nel vano a Terra Santa, laonde il pro-
ir 20, e confermala quindi da O- ponimento degli spedalieri fu sem-
norio II, Innocenzo li, Eugenio pre fino d'allora di fare una guer-
111, Lucio 111, Clemente 111, Inno- ra costanle coi nemici della fede e
111 GE R GER
«lei nomo cristiano, per cui in Pa- disperdeva per terra. Nella mede-
lestina contribuirono alle con<|uiste sima circostanza secondo alcuni si
e tlifesa dei re di Gerusalemme, introdusse la maniera di ricevere
e dei crocesignati. In tal modo i cavalieri con particolari cerimonie,
a difesa di Terra Santa fu formata e ciò venne approvato nel ii3o
una specie di crociata perpetua, dalPapa Innocenzo II, il quale con-
che servì d' antemurale, e di so- fermando r ordine e grado di ca-
sleijno al piccolo e bersagliato re- valleria nella religione gerosoli-
gno Gerusalemme, come si è
di mitana, ordinò che i cavalieri aves-
detto. Quindi Raimondo si otì'rì coi sero per insegna militare una cro-
suoi spedalieri al re di Gerusalem- ce bianca in campo rosso, la quale
me Baldovino I per combattere anch'oggi forma l'arma dell'or-
contro i saraceni, dividendo gli spe- dine.
dalieri medesimi che prima non , Veramente gli ospedalieri ge-
erano che ecclesiastici e laici, in tre rosolimitani ritennero tal nome, e
classi la prima dei nobili, desti-
: non fu dato loro propriamente
nati al maneggio delle armi in di- quello di cavalieri se non dopo
fesa della fede, ed in soccorso dei ch'ebbero conquistato l'isola di Ro-
pellegrini; la seconda dei sacerdoti di. Anastasio IV nel ii54 conces-
o cappellani, ai quali correva uni- se all'ordine di possedere pacifica-
camente r obbligo di amministrare mente tutto quello che ad esso
i sagramenti, e disimpegnare il di- fosse dato, o si darebbe pel man-
vino uflìzio nella chiesa conven- tenimento dei pellegrini agli ospe-
tuale; e la terza dei frati serventi dalieri. Nel 1 59 Augero di Bal-
che non erano nobili, ed quali i ben divenne terzo gran maestro,
pure furono destinati a portar le il quale fece riconoscere in Pale-
armi. Componendosi 1' ordine di stina l'autorità di Alessandro III
diverse nazioni , fu diviso se- contro l'antipapa Vittore IV. Nel-
condo le lingue che parlavano l'anno Il 63 gli successe Arnaldo
per cui i provenzali si dissero ap- de Comps, ed a questi nel 168 i

partenere alla lingua di Provenza, Gerberto o Gilberto d'Assalit o di


e gì' italiani alla lingua d' Italia, Assaly, ed alcuni dicono che fosse
così delle altre nazioni, sino al nu- pel primo chiamato Magnus Ma-
mero di sette, che furono oltre le gi ster. Gerberto si associò al re di
dette, quelle di Alvernia, di Fran- Gerusalemme contro il soldano di
cia, d'Aragona cui poi si unirono Egitto, e del suo bellicoso animo
le lingue di Casliglia e di Porto- fanno ampia testimonianza la scon-
gallo, di Alemagna, e d'Inghilterra fittad'un esercito nemico, e l'es-
la quale terminò poi nello scisma pugnazione di Pelusio. De Gast
di quel regno. R.ai mondo co' suoi nel 1169 capo dell'ordine, e
fu
religiosi concorse alle vittorie ri- nel Joubert fu eletto per
1170
portate dai latini su Antiochia morte di questi al governo dei ge-
Giaffa, Tiro, Damasco, Eersabea rosolimitani. In assenza del re di
Ascalona, ec. , alle quali vittorie Gerusalemme governò saggiamente
cooperarono più volte i veneziani il regno, fiaccò più di una volta
fulminando in mare le lunate in- l'orgoglio mussulmano, e sgombrò
segne, che la spada di Raimondo il paese di stranieri invasori coi
GER GER 223
prodi dell'ordine. Eglino per la presso la città di s. Giovani d'Acri
rovina delle cose de'cristiani in (^edi), l'antica Tolemaide, di cui

oriente furono costretti ad usci- parlammo ancora al citato articolo

re da Gerusalemme, dopo che i Crociate, rinomato porto di mare


saraceni l'ebbero ripresa nel 1187 della Palestina. Nel 1191 i crocia-
con Saladino califfo di Siria e di ti ripresero Acri, ed essendosi l'or-
Egitto; però l'ordine dal luogo di dine gerosolimitano coperto di glo-
sua origine ritenne, ed ancora con- ria nei diversi combattimenti, ebbe
serva il titolo di gerosolimitano, un quartiere della città con chie-
anzi ha prevalso a tutti gli altri sa ed ospedale, e vi trasferì il suo
posteriori. convento, per cui dal nome di det-
Si ritirarono gli spedalieri nel- ta città gli spedalieri furono anche
la fortezza dio Mer- ftlargat detti Cavalitri di s. Giovanni d'A-
cad tra la Fenicia Giudea, e la cri.

presso la cittèi di Valania , che Dopo la morte di Garnier, nel-


l'ordine dopo il 1177 aveva ac- l'anno iiqs fu fatto gran maestro
quistata da certo Renaud sotto Jou- Ermengardo d'Aps, il quale ebbe
bert, e per la natura del sito e in successori neh' istesso anno Go-
per le fortificazioni che vi fecero defroi de Duisson, che ricorse ad
gli spedalieri divenne la piazza ris- Innocenzo HI per le gravi dide-
pettabile ed inespugnabile in modo, renze che continuavano coi cava-
che Saladino non osò attaccarla; ma lieri templari; nel 1202 Alfonso
nel II 84 Mansour sultano d'Egitto di Portogallo, che pel suo rigore
se ne impadronì a viva forza, es- fu costretto dimettersi dalla digni-
sendo capo dell'ordine Ruggero di tà nel i2o4; e Geoffroy le Rath
Moulins normanno, eletto dopo il che a sua vece fu esaltato, venne
1177, che fu il primo a qualifi- pregato dal Papa ad aiutare A-
carsi nei diplomi col titolo di gran mahico re di Cipro e Gerusalem-
maestro. Ruggero uniti i suoi ai me per la ricupera di questo re-
templari affrontò in campo il fi- gno, e morì nel 1 207 , dopo che
glio di Saladino, attorniato da set- Innocenzo III terminò le dissen-
temila cavalieri, e fattone orrendo sioni coi templari : questo Papa
macello, cadde esangue su monti concesse all'ordine diversi privilegi.
di turcomani e saraceni cadaveri, Indi furono gran maestri, Guerin
ed ebbe a Tolemaide quegli onori de Montagu francese, che in u-
funebri che si convenivano a chi nione al gran maestro de' tem-
con tanto onore aveva spesa la plari ricusò riconoscere Federico
vita. In processo di tempo ven- II che si portò in Palestina a
nero istituiti i baliaggi, i priorati prender possesso di Gerusalemme,
i quali come le commende furono come scomunicato da Gregorio IX;
da principio comuni ai cavalieri quanto Guerin fu formidabile in
tutti, ma dipoi vennero accordate guerra contro Damiata ed Antio-
le dignità in particolare ai membri chia, altrettanto esemplare per le
di ciascuna sezione: nel 1187 Gar- opere di carità esercitate negli o-
nier di Siria divenne gran maestro. spedali di Acri, si guadagnò l'am-
Quindi nel mese d'agosto ii8q il mirazione di Andrea II re d'Un-
gran maestro Garnier si stabilì gheria, che perciò divenne uiuni-
224 GER GER
fico Ijenefaftore e fedele alleato Nicola Lorgue, e nel 1289 Gio-
deirorJine. Sotto Guerin il Papa vanni de Villiers francese di Beau-
Onorio m accoi'dò al gran priore vais. Nel 1290 la città d'Acri, se-
della chiesa conventuale tutte le de principale dell'ordine, fu asse-
insegne e distintivi vescovili, come diata da Ascraf o Seraf sultano di
narra il citato Paoli nel cap. XIV, Egitto, ed i gerosolimitani insie-
§ I, dcW Origine ed islitiito del sa- me coi templari, e coi teutonici
cro in ili la re ordine di s. Giovanni fecero prodigi di valore, e dopo
^Ballista Gerosolimitano. Furono una rigorosissima resistenza capi-
successivamente gran maestri nel tolarono nel 1291. In tal modo
1 3o Bertrando de Texis, nel i23i
2 r illustre ordine dopo aver bagnato
Guerin, nel 1237 Bertrando de del proprio sangue la Siria per con-
Comps nel 11^1 il valoroso Pie-
, servarne il dominio, e dopo aver
tro de Villebride, sotto del quale fiori signoreggiato in Acri, in IMargat, in
il b. Gherardo Mecatti di Villania- Bersabea, ed in Dan, dovette ab-
gna seivente dell'ordine; e nel 1249 bandonare la Palestina ch'era sta-
il prode Guglielmo di Chateauneuf: ta per lui campo di gloriose im-
sotto di lui e nel pontificalo di presCj i cui avvenimenti si leggo-
Alessandro IV fu distinto il ve- no negli storici dell'istesso ordine, a-
stiario de'cavalieri armali, da quel- vendo i Papi raccomandato loro
lo de' serventi. Questo Pontefice più volte i re di Cipro, di Arme-
concesse agli ospitalieri, che non nia, di Gerusalemme nella quale
fossero tenuti pagar decime pri- l'ordine con quello dei templari
mizie dei beni ne' luoghi convicini vi esercitò governo ed
assoluto ,

al loro castello di Crac, situato nel altri principi. Rimasta Acri in po-
contado di Tripoli , ove tenevano tere de'turchi, gli spedalieri di s.

sempre un presidio; ma dipoi fu Giovanni con il loro gran maestro


loro tolto dal soldano IMelecdaer Giovanni de \illiers, ritiraronsi
nel 1270. Stando i cavalieri spaia- nell'isola di Cipro (Fedi), dove il
si in vari luoghi, battagliarono so- re Enrico II di Lusignano, come
vente contro i mori di Spagna, con- re titolare di Gerusalemme, accor-
tro gli albigesi ed allri eretici, ma dò loro la città di Limisso o Li-
fu loro vietato intromettersi nelle masol nella costa meridionale, di
guerre tra' principii cristiani. amenissimo aspetto, con buona ra-
I cavalieri sotto il magistero severo da: i teutonici si ritirarono in Prus-
di Chateauneuf ottennero dal Papa sia ed in Livonia, ed i templa-
Innocenzo IV di poter parlare in ri si rifugiarono anch'essi in Li-
refettorio, quando avessero a mensa misso . 11 territorio di Limisso
de' signori stranieri. iS'el 1259 fu non la cede ai migliori dell'isola,
elettomeritamente ventesimo gran per la fertilità e varietà de' suoi
maestro Ugo de Revel, sotto il qua- prodotti. Sopra una piccola collina
le gerosolimitani si distinsero con
i all'est della città, nel luogo chia-

nuove prove di valore, ed il Papa mato il vecchio Limasol, si vedo-


Clemente IV con breve de' S no- i no rovine credute quelle dell'anti-
vembre 1 267 lo chiamò pel pri- ca Amatunta, famosa pel suo cul-
mo col nome di gran maestro. In- to di Venere. Ivi il gran maestro
di furono gran maestri nel 1278 convocò il capitolo generale per
GER GER 11^
provvedere all'urgenza, e si stabi- l'ordine l'investitura dell'isola, per-
lì un formidabile armamento ma- chè ritenuta la chiave dell' Asia.

rittimo per essere nel Mediterraneo Ma il che Andronico


Bosio dice
alle prese coi turcbi, dopo l'espul- la cedette all'ordine, ed altrettan-
sione totale de' cristiani dalla Pa- to fece Clemente V, con facoltà
lestina. Incominciò per altro a ri- di nominai'e l'arcivescovo ogni vol-
lassarsi fra i cavalieri la primi- ta che vacasse. A tale effetto il

tiva disciplina, e s' introdusse tra gran maestro si portò a Poitiers


loro la mollezza ed il lusso, pro- ove si trovava il Pontefice Cle-
pri del clima di Cipro. II re s'in- mente V, che avea stabilita sino
gelosì di loro, per cui ricorsero a dal 1 3o5 la pontificia residenza in
Eonifacio Vili, anco contro i re Francia, insieme al re Filippo IV
d'Inghilterra e di Portogallo, che a- il Bello , dai quali ottenne consi-
veano sequestrato i loro beni. derabili soccorsi per armare i suoi;
Nel I 2q7 in Limisso fu elevato al il Papa dichiarò crociata tal guer-
magistero Odone de Pins di Catalo- ra, i genovesi e i siciliani lo for-
gna, che nel i3oo ebbe a succes- nirono di vascelli, e molti signori
sore Guglielmo de Villaret questi : coi loro vassalli si unirono all'im-
ristabilì la disciplina, ridestò negli presa. L'entusiasmo fu sì grande,
ospitalari l'ardore che aveano ere- che le stesse dame offrirono le lo-
ditato dai predecessori, visitò tutti ro gioie per contribuire a sì no-
gli stabilimenti dell'ordine in Fran- bile spedizione.
cia, ove l'istituto aveva diverse ca- Il gran maestro Folco con una flot-

se di canonichesse, sottomesse al- ta di venticinque galere si presen-


l'autorità del gran priore. Essen- tò avanti Rodi, e dopo aver ten-
dosi perduti i primitivi statuti di tato diversi assalti, in quello più
Raimondo du Puy, Guglielmo si vigoroso de'i5 agosto i3io, gior-
portò in Roma, e ne rinvenne un no sacro all' Assunzione di Maria
esemplare nel Vaticano, che rice- Vergine, i saraceni, i turchi, ed i
vette in dono dal Papa. Morì nel greci furono obbligati alla resa, e
i3o6j e gli successe Folco di Vil- lo stendardo gerosolimitano fu pian-
laret suo fratello. I gerosolimitani tato in tutti i forti dell' isola. Fu-
dimorarono in Limisso circa dieci- rono salvate le vite de' cristiani, e
nove anni, cioè fino al i3io, nel gl'infedeli vennero passati a fil di
qual anno Folco de Villaret mal- spada; in meno di quattro anni
contento del modo cui trattava l'intera isola di Rodi, e le sette i-

l'ordine il re di Cipro^ e volendo solette circostanti divennero pieno


1' ordine determinarsi a cercare un dominio dell'ordine gerosolimitano.
asilo indipendente, stabilì conqui- Rodi diventò capoluogo dell'ordi-
stare l'isola di Bodi [Vedi), la cui ne, e residenza del gran maestro
città vuoisi fondata 407 anni avanti nel convento a ciò destinato: da
la nascila di Gesù Cristo, eh' era quest'epoca gli ospitalari o speda-
allora occupata dai greci rivoltosi lieri gerosolimitani assunsero il no-
ed avventurieri, e dai corsari mus- me di Cavalieri di Rodi, continua-
sulmani signoreggiati dal principe rono a mantenersi sempre fedeli
Guella greco, che d'accordo coll'im- alla legge che seguivano di vince-
peratore Andronico fece negare al- re o di morire per la causa di
VOL. XXIX, i5
226 GER GER
Cristo , e presero ad esercitare una gnlficano : Foriitudo ej'us Rhodum
potente e benefica protezione sul- tcnidt, secondo l'interpretazione che
la navigazione dell'Arcipelago. In- se ne diede come iniziali di tale
tanto nel concilio generale di Vienna elogio Su questo motto si osserva
del Delfinato, Clemente V nell'an- che Luigi diSavoia barone di Vaud
no i3i2 soppresse il celebre ordi- sino dal i3oi lo avea impresso
ne equestre de' Templari [Vedi), già nelle sue monete ; e nella tom-
emuli dell'ordine gerosolimitano, e ba di Tommaso di Savoia padre
parte delle loro immense ricchezze di Amadeo V, vedeasi scolpilo un
furono concesse ai cavalieri di E.o- cane, cinto il collo da una colla-
di ed ordine gerosolimitano con na, ove era inciso il medesimo mot-
bolla de' 2 maggio, tranne i beni to latino Fert. Così pure la croce
di Castiglia, Aragona e Portogallo, bianca in campo rosso, gloriosa im-
i quali furono rilasciati ai rispetti- presa della religione, surrogata al-
vi sovrani, per impiegarli nelle l'aquila nelle armi di Savoia, era
guerre eh' essi facevano ai nemici già nello scudo dei principi del
del nome cristiano; ed i beni mo- Piemonte, e lo stesso "Tommaso ne
bili furono concessi nella maggior usava il sigillo. Picspinto da Rodi
parte al re di Francia Filippo IV, Othman, il gran maestro si occu-
nemico acerrimo de' templari, e pò di atten-are le vecchie muraglie
provocatore di loro estinzione. Ac- di Rodi, e munirla di solide forti-
cresciutiper tal maniera i mezzi, ficazioni. Ne apri il porto a tutte
l'ordine insigne degli spedalieri sor- le nazioni, e ben presto si vide
se pili che mai formidabile, e potè sorgere una popolazione commer-
alzare il braccio robusto a difesa ciante e guerriera di greci e latini,
dell'intiera cristianità, contro le che specialmente dalla perduta Ter-
invasioni, le piraterie e le barba- ra Santa vi affluirono all'ombra
rie degl'infedeli. Non andò guari dello stendardo gerosolimitano di
che Olhman o Ottomano sultano s. Giovanni. Anche il sobborgo del-
dei turchi, ingelosito del conquisto la marina fu dipoi cinto di mura,
di Ixodi, e della crescente potenza costruito il nuovo molo per sicu-
dell'ordine gerosolimitano, nel i3i5 rezza delle flotte, e dilatato il gri-
si presentò avanti con una
l'isola do della rodiana potenza, sino ad
flotta considerabile; ma la bravura essere i cavalieri ricercati dell'al-
ed il valore de' cavalieri, dopo aver leanza dal re di Armenia contro
sostenuto diversi assalti costrinsero il soldano d'Egitto. Dopo tale e-
il sultano alla ritirata. poca il gran maestro per la sua
Narrano ilBosio ed alcuni storici, mollezza, lusso e dispotismo, fu dai
che per avere Amadeo V conte di cavalieri deposto, sua nominando in
Savoia, detto il Grande, nel i3i5e vece Maurizio de gran Pagnac. Il

non prima, condotto in persona dei maestro ricorse al Papa Giovanni


soccorsi ai cavalieri contro tale ag- XXII, il quale dichiarò Gerardo de
gressione, pel felice successo del ri- Pins vicario generale e luogotenen-
sultato egli prese per divisa, che tras- te del gran maestro Villaret, per-
mise ai principi suoi discendenti, sonaggio valoroso e benemerito
queste quattro lettere: Fert, che dell'ordine. Indi nel iSig Villaret
punteggiate cosi F. E. R. T. si- diede la sua dimissione nelle mani
GER GEPc 27.7

del Pontefice, che gli assegnò per elezione, e per rendergli e giurar-
suo appannaggio il priorato di Ca- gli fedeltà ed ubbidienza, sì in no-
pila ma passando in Francia mo-
; me proprio, che della religione. In
rì 1327, e fu sepolto nella chie-
nel pari tempo il gran maestro ordinò
sa Giovanni di Montpellier.
di s. che gli ambasciatori acquistassero
Nel detto anno i3iq ebbe luogo alcune gioie e le presentassero al
in Avignone l'assemblea dell'ordi- Papa, secondo il costume di quei
ne, ove facevano residenza i Papi, tempi.
e fu elevato alla gran dignità di I di Rodi dopo aver
cavalieri
maestro d'unanime consenso Helioa tolto al soldano di Egitto Alessan-
de Villeneuve, raccomandato da dretta, essendo gran maestro Rai-
Giovanni XXII, e fu il ventesimo- mondo de Berenger nel i365i ir-

sesto gran maestro, a cui il capito- ruppero sino ad Alessandria, donde


lo generale concesse di conferire ot- per tre giorni caricarono i piìi
to gran croci; fu chiamato il retto- ricchi tesori, trasportandoli a Rodi
re felice. la sua Dopo
morte gli ad onta dei potenti infedeli: saccheg-
successe Diodato de Gozon di Rouer- giarono, bruciarono la città, e poi
gue 11 .Pontefice Clemente VI l'abbandonarono. Il soldano giurò
nel 1 346 scrisse al nuovo gran vendetta, e minacciò l'ordine, in
maestro de Gozon, approvandone unione de' saraceni di Soria e di
l'elezione, quindi per le sue infer- Babilonia suoi alleati; per cui il

mità supplicò Papa a permetter-


il Papa Urbano V scrisse premurose
gli di rinunziare. Il medesimo Cle- lettere nell'anno i366 a tutti i so-
mente VI per frenare l'orgoglio vrani dell'Europa, acciò porgessero
de' turchi, indusse il re di Cipro, validi soccorsi alle isole di Cipro
i veneziani, i genovesi, ed i cava- e di Rodi minacciate dai turchi. In-
lieri Rodi, a mantenere nel por-
di fatti il soldano di Egitto con ar-
to diSmirne un numero di galere mata navale investì Rodi, sbarcò
sempre armate, per accorrere a qua- nell'isola le sue truppe, e strinse
lunque bisogno della repubblica l'assedio; ma la strage immensa
cristiana; ed il successore Innocen- de' suoi l'obbligò a prendere dopo
zo VI nel i356 ordinò a detti ca- quaranta giorni la fuga, e volgen-
valieri di osservare il decretato da do a miglior consiglio la mente,
Clemente VI. Nel i354 fu eletto intavolò trattative di pace che pili
gran maestro Pietro de Corneillan, tardi ebbero efletto. Nel medesimo
che osservante degli statuti dell'ordi- tempo avendo i saraceni scacciati
ne fu chiamato correttore de costu- gli armeni dalla loro patria, la re-
mi: morì nell'anno seguente, e fu ligione con carità li ricevette, gli

eletto E-uggero de Pins, già luogo- assegnò per abitazione l' isola di
tenente del magistero. Pieno di ze- Langò, gli die mezzi per vivere, e
lo e di carila fu chiamato l' eie- chiesa per esercitarvi il loro rito.
mosiniero. Nel i365 Raimondo de Frattanto Urbano V avendo determi-
Beranger gli successe, il quale man- nato di restituire a Roma la residen-
dò con parere deldue consiglio za pontificia, nelSGy partì d'Avi-
i

oratori e ambasciatori ad Urbano gnone, ed approdando in Ge«oi'^ (^e-


V in Avignone, per notificargli la ^/), prese alloggio nel convento de'ca-
morte del predecessore, e la sua valieri gerosolimitani, nella cui chie-
528 GER GEU
sa celebrò solennemente
messa la Nell'anno seguente morì, e gli
nel dì dell' Ascensione. Le guerre successe Urbano VI, contro del qua-
che tuttora proseguivano tra vari le insorse l'antipapa Clemente VII,
principi indussero Urbano V a tor- che portandosi cogli scismatici car-
nare nel 1870 in Avignone, ove dinali suoi fautori inAvignone, fu
poco dopo morì. Intanto a Rober- causa del lungo e lacrimevole sci-
to de Julliac di Linguadoca suc- sma che divise fedeli nell'ubbidien-
i

cesse nel magistero Giovanni Fer- za. Ritornando il gran maestro a


dinando de Hei-edia gran priore Rodi fu preso dai turchi, e con-
d' Aragona, già protetto da Inno- dotto prigione a Corinto ove restò
cenzo VI, per cui il gran maestro sino al i38i, in cui si restituì a
mandò ad Avignone tre ambascia- R.odi, ma dichiarossi per l'antipa-
tori, dichiarando Giovanni suo luo- pa Clemente VII. Allora Urbano
gotenente di qua del mare. Grego- Vi scomunicò e depose Heredia, e
rio XI che successe nel 1374, nominò gran maestro Riccardo Ca-
die in governo alla religione gero- raccioli, che fu riconosciuto dalle
solimitana la città di Smirne con lingue d' Italia e d'Inghilterra, non
mero e misto impero, e con l'aiu- però dalle altre,né dal convento
to di tremila fiorini d'oro da pa- di Rodi; indi morì in Roma nel
garglisi ogni anno dalla camera ] 395, e fu sepolto fuori la chiesa
apostolica, sopra le decime del re- del prioratodi R.oma, mentre in
gno di Cipro; ma Tamerlano glie- Avignone nell' anno appresso ter-
la tolse nell'anno 1899. Dipoi Gre- minò pure di vivere Heredia, il
gorio XI considerando non essere quale ebbe a successore Filiberto
Avignone la residenza propria dei de Naillac o jXalac gran priore di
sommi Pontefici, volle definitiva- Aquitania. InRoma però Innocen-
mente ristabilire la dimora de' Pa- zo VII nominò luogotenente del
pi in Pv.oma; partito da Avignone magistero fr. Nicolò Orsini priore
nel 1876, a' 12 ottobre s'imbarcò di Venezia, dopo la morie di Bar>
a Marsiglia accompagnato da tren- tolomeo Carafa nel i^o5, che lo
ta galere. Egli montò sulla capita- era. Nel 1897 la religione acqui-
na de' cavalieri di Rodi, al timone stò da Teodoro Porfìrogenita il
della quale era il gran maestro despotato di Morea, il capitanato
Gio. Ferdinando de Heredia, che di Corinto, e la città di Spaita.
colla suabravura salvò il Papa da Prima di questo tempo e nel i384
un imminente naufragio sulle coste essendo morto il cardinal di Man-
di Provenza per Genova e Livor-
: des, ch'era uno de'quattro prolet-
no approdarono a Piombino a ca- tori della religione presso la santa
gione della tempesta, e dopo una Sede, l'ordine elesse in suo luogo
continua burrasca per tutta la na- il cardinal Nicolò Brancacci di s.
vigazione giunse Gregorio XI a Maria in Trastevere, con trecento
Corneto, donde nel gennaio 1377 fiorini l'anno di riconoscenza come
si rimise in mare sulla capitana era ed il
solito, gran maestro de
d' Heredia, che per Ostia e pel Te- Heredia, seguace dell' antipapa Cle-

vere condusse il Pontefice a s. Pao- mente VII, gliene fece spedire la


lo, da dove entrò trionfante in Ro- bolla, data in Avignone a' io giu-
ma, accolto coi maggiori onori. gno i385; ma dipoi nel iSgSes-
GER GER 229
sendosi il cardinale male diportalo stanza, che riuscì il principale avve-
nelle cose delia religione, fr. Here- nimento del secolo XV, coli' inter-

dia gli rivocò la bolla del suo pro- vento di quasi mille padri, diversi
tettorato. sovrani, e gli ambasciatori di tutti
Lo scisma della chiesa veni- i principi europei. In esso rinun-
va proseguito dal falso Ponte- ziò Gregorio XII, venne deposto
fice Benedetto XIII, mentre nella Giovanni XXIII, degradato e sco-
ubbidienza di Roma era venerato municato Benedetto XIII; quindi
Gregorio XII. Però alcuni cardina- venendosi all'elezione di un nuovo
li di questi, con quelli dell'antipa- Papa, furono fatti guardiani del
pa nel 1409 portaronsi a Pisa, ed conclave Lodovico de la Palìi ve-
ivi convocarono un concilio, per scovo di Morienna, Federico mar-
deporli ambedue, siccome fecero, ed chese di Brandeburgo, Guglielmo
eleggere un terzo. Al concilio, ol- conte d'Enneberg, Brunoro della
tre molti prelati, vi si portarono Scala signor di Verona, con altri si-

gli ambasciatori de'principij e vi gnori sino al numero di ventiquattro,


si condusse il gran maestro Nail- tra'quali il gran maestro Naillac fi-
lac, accompagnato da sei commen- gurò pel primo, e non partì mai
datori, venendo dal concilio ricevu- da questa custodia, cioè dagli 8
ti onorevolmente. I cardinali delle novembre i^ij sino agli 11 di
due ubbidienze per procedere alla dettomese in cui restò eletto Mar-
elezione di un nuovo Pontefice, ai tino V eh' estinse lo scisma.
1 5 giugno si rinchiusero in concla- Siccome per questa elezione, ai car-
ve nel palazzo vescovile, affidando- dinali furono aggiunti trenta prelati
ne la custodia al gran maestro, ed presi dalle cinque nazioni che forma-
a' 20 di detto mese fu eletto Ales- vano l'augusta assemblea, fr.Gualtieri
sandro V, il quale riconobbe Fili- di Grassi» priore della chiesa di s.

berto de Naillac solo e legittimo Giovanni Gei'osolimitano, entrò per


gran maestro de' cavalieri di san elettore del nuovo Papa in concla-
Giovanni di Gerusalemme, man- ve. L'imperatore Sigismondo che
dò un nunzio in Rodi al luo- coi custodi del conclave avea giu-
gotente, ed al convento per parte- rato difendere l' integrità, appena
cipargli la sua esaltazione al pon- eletto Martino V, col volto bagna-
tificato, dopo di che confermò i to di lagrime pel primo gli baciò
privilegi della religione, e concedet- i secondo fu il gran mae-
piedi; il

te molte indulgenze a quelli che stro Naillac. Indi il gran maestro


l'avessero soccorsa. Lusingavansi i si occupò degli affari del suo ordi-

fedeli di vedere in tal guisa ter- ne in tutte le provincie d' Europa,


minalo lo scisma, ma dovettero ram- e verso il 14^9 pi'esiedette all'as-
maricarsi di nuovo, mentre in luo- semblea de' cavalieri tenuta in An-
go d'un solo che si voleva, tre Ponte- cona pei regolamenti disciplinari.
fici ad un tempo rimasero, trattando- L'ordine ottenne d'introdurre a
si ciascuno come tale. Anzi morendo Gerusalemme sei cavalieri esenti

dopo mesi Alessandro V, gli fu


dieci da qualunque tributo, per ricevere
dato a successore Giovanni XXIII. nella loro casa i propri confratel-
Ad estinguere il perniciosissimo sci- li e i pellegrini che si portasse-
sma fu convocato il concilio di Co- ro alla visita del santo sepolcro:
23o GER GER
i medesimi ebbero incarico di occu- Icre, e l'invesfi d'una specie di dit-
parsi della redenzione degli schia- tatura.Eugenio IV, successore di
vi, e di tpigiiorare la condizione Martino V, a difesa dell'isola di
de' prigionieri. In pari tempo si Rodi contro le violenze de' turchi,
stabilirono dai gerosolimitani dei gli mandò alcune galere armate,
consoli in Gerusalemme, in Ales- indi approvò l'elezione di fr. Gio-
sandria d'Egitto, ed in Roma, on- vanni ftlorelli priore della chiesa
de proteggere i pellegrini. Nel 1^21 in arcivescovo di conforme
Rodi,
Antonio Fluvian fu esaltato al ma- al privilegio che godeva nominato
gistero dell' ordine con uniformi dal capitolo generale. Dipoi fu sta-
suffragi: fece eccellenti i-egolamenti tuito che del metropolitano greco
per la disciplina dell'ordine, e per di Rodi appartenesse la nomina
l'amministrazione delle finanze; mo- al gran maestro, da confermarsi dal-
vi nel 1437 ed ebbe a successore l'arcivescovo di Rodi Ialino, qual
Giovanni de Lastic d'Auver^ne. In delegalo della Sede apostolica. Il giu-
o
questo tempo al procuratore gene- ramento che il metropolitano greco
rale della religione in R.oma, the di R-odi faceva ai latino^ si legge
avea quattrocento ducati annui di nel Bosio, Istoria t. I, par. Il, p.
provvisione, il capitolo oltre a tal 277. Indi Nicolò Va' 29 di luglio
somma un ducato al
gli assegnò 1447 nominò Andrea arcivescovo
giorno, eoa amplissima autorità e di Nicosia, legato apostolico nell'i-
giurisdizione. E qui noteremo che sola di Rodi, per restaurare la di-
l'assegno del 1459 fu di trecento sciplina ecclesiastica. Dipoi a' 4 ot-
cinquanta ducati papali d'oro, con tobre 14^0 scrisse al gran maestro
condizione che dovesse abitare ca- Lastic, che nel tornare dall'oriente
sa decente, e tenere almeno quat- r armata vincitrice d' Alfonso V
tro cavalli. re di Aragona, andata a combatte-
Essendo gran maestro Giovanni re i saraceni, se approdasse all'i-
de Lastic, il sultano di Egitto sola di Rodi la ricevesse ospital-
si propose di cacciar da Rodi i ca- mente. Due giornidopo Nicolò V
valieri, presentandosi avanti l'iso- concesse al medesimo Alfonso V
la conuna flotta a' 2 5 settembre l'isola di Castel-Rosso appartenente
del i44oi ma con bella difesa fu all'ordine gerosolimitano, ma spes-
respinto. Allora il gran maestro si so rovinata dai turchi e saraceni,
rivolse a domandar soccorso ai prin- imponendo al re la condizione di
cipi europei, ed a mezzo del com- fabbricarvi una fortezza, per pro-
mendatore Aubusson, ottenne da
d' pugnacolo contro i nemici del no-
Carlo VII re di Francia trecento- me cristiano. Mal volentieri soffrì
mila franchi. Nel i446 dodici mi- r ordine siffatta donazione, a cui il

la turchi con numerosa flotta, for- Pontefice a' 6 ottobre approvò le


marono nell'agosto l'assedio della costituzioni, e poscia proibì ai co-
capitale dell' isola , e dopo aver mandanti di Alfonso V di fabbri-
sofferto molte perdite, si rilira- care nell'isola, prendendo i cavalie-
l'ono; il consiglio dell' ordine per o- ri la cura di ristaurarla e fortifi-
norare la saggezza ed il valore del carla.
gran maestro, gli accordò una più am- Con dolore del Pontefice Nicolò
pia latitudine nclf esercizio del pò- V ai 29 maggio i/^53 Maometto li
GER GER 23i
imperatore de'turchi prese Coslanll- in isposa a questo principe Cateri-
iiopoli, e s'impadronì dell'impero na Cornaro, per acquistar pretesti
d'oriente, per lo che il gran mae- a dilatare dominii della repub-
i

stro in nome della cristianità in- blica, n'ebbero rancore. Indi essen-
viò il commendatore Aubusson a
d' do avvenuto poco dopo per parte
reclamare ai sovrani d'Europa a- de'cavaheri la rappresaglia di due
iuti contro la formidabile potenza galere veneziane cariche di merci
ottomana, giacché allora i cavalieri pei saraceni, mentre il sultano di
divennero più che mai il baloardo Egitto riteneva prigione contro il

della cristianità. Nel i4^4 Giacomo diritto delle genti 1' ambasciatore
de Milly fu eletto in gran maestro dell' ordine, e taluni rodiani ; la
per morte del gran maestro Lastic, flotta veneta operò un'ostile di-
il quale, come osserva il Bosio, fu scesa nell'isola di Rodi, e la stra-
propriamente il primo gran maestro ge ed il saccheggio ne' luoghi a-
che comunemente fu da tutti chia- perti ne furono la conseguenza. E-
mato grande. Papa Calisto III spedì seguì poscia uno stretto blocco, e
in oriente un'armata di sedici gale- minacciò la città , ma in pieno
re, sotto il comando del prode cardi- consiglio j sebbene molti fossero
nale Scarampi, che fece alcune con- d'avviso di sfidare in quell'incon-
quiste, e difese l'isola di Rodi. Al- tro la veneta potenza, prevalse l'o-
tra ne mandò sotto il comando di pinione di acquistare la pace col-
Pietro arcivescovo di Tarragona, la restituzione de' pochi saraceni
capitano generale delle galere pon- prigionieri. Prima di questi avve-
tificie, ch'entralo nel porto di Ro- nimenti il gran maestro Pietro
di colla sua flotta si fece impresta- Raimondo Zacosta, eletto nell'ago-
re una somma dal gran maestro sto 1461, pel primo ottenne il ti-

onde pagai-e soldi. Pio H premu-


i tolo di eccellentissimo, indi essendo
roso anch' egli di abbattere l'orgo- eletto il nuovo Papa col nome di
glio del nemico de' fedeli, istituì Paolo li, da Rodi furono mandati
l'ordine militare di s. Maria di cinque ambasciatori gran croci iu
Betlemme, acciò come i cavalieri di Roma per rendere la solita obbe-
Rodi facesse scorrerie sui turchi, dienza al novello Pontefice , nelUi
e difendesse l'isole del mare Egeo; persona dell'ammiraglio fr. Sergio
indi nel i^5g nel congresso di Seripando luogotenente del gran
Mantova deliberò la guerra contro maestro in Italia^ fr. Gio. Battista
gli ottomani, per la quale l'ordine Orsini gran priore di Roma, fr.

gerosolimitano promise concorrervi. Antonio di Faslobaldi priore di Pi-


Ma nell'atto che il Papa partiva sa, fr. Pietro Cases priore di Mes-
alla testa d'una crociata navale, mo- sina, e fr. Cencio Orsino bali di
rì in Ancona. Venosa, e con essi fu deputato fr.
Sotto il gran maestro Giacomo Melchiorre Bandini procuratore ge-
de Milly la peste fece strage nel- nerale nella corte di Roma, per-
1 isola Rodi, ove accolse in a-
di chè dovesse fare la solita orazione.
silo l'infelice regina di Cipro Car- Giunti gli ambasciatori in detta
lotta di Lusignano, detronizzata città, fecero l'entrata solenne, fu-
dal suo fratello naturale Giacomo rono con ogni onore ricevuti, e vi
II; ma i veneti che dato aveano morì fr. Sergio uel 4^5, che con 1
232 GER GER
grande onorificenza fu sepolto fuo- d'Aubusson. Nel i479 ^'^^'C luogo
ri della chiesa del priorato sul l'unione alla religione gerosolimi-
monte Aventino, accanto al gran tana, di quella del santo Sepolcro, e
maestro fr. Riccardo Caracciolo, in dell'altra di s. Lazzaro di Betlena
un sepolcro di marmo, rappresen- e Nazaret, chiamata pure gerosoli-
tante il defunto una statua giacente mitana. A Paolo II successe Sisto
col manto. IV, e come il predecessore rivol-
In progresso di tempo mentre gendo le sue cure a reprimere la
le dissensioni interne dell' ordine crescente potenza ottomana, nomi-
presero un carattere grave, per cui nò cinque legati a diversi principi
Paolo II nell'anno 14^7 convo- d'Europa per eccitarli alla guerra
cò in Roma, nel palazzo valica- contro il comune nemico, e dichia-
no, un capitolo generale composto rò il cardinal Caraffa comandante
di più di cento dignitari, e pre- della flotta, che prese e saccheggiò
sieduto dallo stesso Pontefice, onde Smirne. Sotto Sisto IV il duca di
discutervi le accuse fatte contro il Milano olteime da lui che la com-
gran maestro, il quale però fece menda di Milano fosse priorato, e
trionfare la sua innocenza. Allora capo della religione in Lombardia.
il Papa lo ricolmò di onori, ed Nel 1480 il terribile Maometto II,
essendo morto in Roma, con gran che si qualificava espugnatore di due
pompa lo fece tumulare nella ba- imperi, di dodici regni, e di due-
silica vaticana, dinanzi la cappella cento città, adontato che i cava-
di s. Gregorio Papa. Il Bosio, che lieri di Piodi ricusassero pagargli
tutto descrive colla nota accuratez- un tributo, e profittando della di-
za, riporta le particolarità dell' a- scordia de'principi cristiani che Si-
pertura del capitolo generale, ove sto IV inutilmente procurò paci-
il Papa sedette in trono in mezzo ficare, si propose di sottometterli,
a cinque cardinali; cinque prelati ed annientare la religione gerosoli-
deputati sederono sopra il terzo mitana. L' irruzione fu tremenda,
gradino del trono a sinistra, e a giacché i turchi da lui mandati
destra il gran maestro, e i capito- nell'isola, posto piede a terra, pre-
lanti su di alcuni sgabelli bassi in- sero posizione nella collina di s.

torno. La rinunzia poi delle di- Stefano, ed inlimarono alla città

gnità. Paolo II la ricevette vestito d'arrendersi. Quindi ebbero luogo


pontificalmente alla presenza di tut- sanguinosi fatti d'armi, ed il tra-
to il sacro collegio, nella cappella dimento del generale Paleologo, e
maggiore del palazzo vaticano. Di- del comandante del genio; qualche
poi e sotto gli occhi di Paolo II, galera napolitana esegui alcuna van-
a'4 marzo 14^7 f^-^ eletto in Ro- taggiosa diversione , ma di poco
ma gran maestro Gio. Battista
in momento. Tuttavolta bastò per tre
Orsini romano, gran priore di Ro- mesi il valore maestro del gran
ma, che subito recandosi a Rodi Pietro d'Aubusson, e de' cavalieri a
si preparò a difendersi dai turchi difendere Rodi da feroce nemi- s"i

con nuove fortificazioni, e con tre co, di gran lunga superiore alle
torri che fece costruire. Morì nel loro forze, il perchè la liberazione
1476, e fu tumulato nella chiesa fu attribuita a celeste prodigio,
dell'ospedale, e gli successe Pietro onde il gran maestro che avea ri-
GER GER a33
portato cinque ferite, per gratitu- 1482, che accompagnato dai ca-

dine all' invocato patrocinio della valieri e da Blanchetòrt, fosse tra-


Beata Vergine gli eresse una ma- sferito Zizimo in Francia, anco per

gnifica cappella o chiesa sotto il contentare quel principe, in una


titolo di Madonna della Vittoria. commenda posta nel confine del
A'26 luglio fu data una fiera bat- Poitou, sotto la guardia del com-
taglia che durò due ore, onde mendatore de Bourgneuf, finché il
i turchi furono costretti a cedere, re Carlo Vili ad istanza del gran
e ad abbandonarsi a precipito- maestro lo mandò al Papa Inno-
sa fuga con grave loro perdita.
, cenzo Vili, che lo avea desidera-
Il pascià turco partì con vergogna, to, perchè lo custodisse. Baiazette
laonde Maometto li meditava a- Il per tal custodia assegnò al Pon-
spra vendetta, e ne dava frequen- tefice quarantamila ducati d' oro
ti contrassegni con inviar cox'sari all'anno, e gli mandò in dono la

a danneggiar le coste, e ad infe- preziosa reliquia della sacra lan-


stare mari; decise finalmente di
i cia che trafisse il costato di Gesù
andare in persona con duecento Cristo. Innocenzo VIII grato alla
galere, e trecentomila armati al- religione gerosolimitana per tali

l'assalto, ma la morte di Mao- vantaggi, con bolla concistoriale


metto II per fortuna de'rodiani il gli concesse il privilegio che né
.prevenne, ed il solo pensiero di egli né i suoi successori giammai
tale creduto l'elogio
intrapresa fu conferirebbero i beni dell'ordine in
migliore che si potesse iscrivere qualsivoglia modo vacanti, ed a-
sulla sua tomba: Meiis eraL expu- bilitò il priore della chiesa dell'or-
gnare Rodhiim, bellare siiperbani dine ad assolvere i religiosi da
Italiani. qualunque caso riservato. Questo
I suoi due figliuoli Baiazet- contegno del gran maestro pro-
te II , e Zizimo si disputaro- curò ali' ordine una temporanea
no il trono ottomano, sostenuti pace coi turchi e cogli egiziani
ambedue da un partito: prevalse ch'erano i due possenti nemici, 1

il primo, ed il secondo si rifugiò quali contra questo baloardo della


a Rodi, onde l'avveduto gran mae- cristianità alternavano le percosse.
stro, dopo breve asilo conceduto Nel solenne possesso che Inno-
per umanità e per politica procurò cenzo VI1.I prese della basilica late-
che seguissero degli accordi, previo ranense, nella solenne cavalcata in-
il consenso della santa Sede, e dei tervenne l'oratore e procuratore
principi cristiani, tra Baiazette If, dell'ordine in R.oma, come riporta
e la religione gerosolimitana, cui il Cancellieri a pag. 4? della SlO'
per sempre più impegnarla a cu- ria de possessi. » Turchopellerius
stodirgli il temuto fratello, gli do- E^hodianus, magni magistri ordi-
nò la mano di s. Giovanni Batti- nis s. Joh. Hierosolymitani orator
sta, che i turchi riconoscevano per in armis , ut alii quatuor prae-
profeta, uomo giusto e santo. I- dicti ( fra i quali il procuratore
noltre Baiazette II si obbligò pa- teutonico) supravestera habens de
gare quarantacinquemila ducati d'o- taffetà rubeo cum cruce alba per
ro alla religione; ed il gran raae- medium, ante, et retro, portans
sto dispose a maggior cautela nel vexillum ordinis praedicti , videli-
234 GER GER
cet loliim rubcum cura magna poi, nel i5i73, seguì l'unione delle
Cince alba per medium equum , due s. Maurizio e di s.
milizie di
bardatutn ,equitans
supravestem ; Lazzaro, per accordo stabilito tra
ex simili ta(Feta ciim cince haben- Emanuele Filiberto duca di Sa-
tem, apud se habens quatuor fa- voia, e Giannotto Castiglione gran
miliares pedestres mantelliuis debuc- maestro della religione di s. Laz-
caccino riibeo cum cruce alba ante, zaro, col consenso ed approvazione
et retro indutos". Quegli amba- del Papa, intitolandosi il duca gran
sciatori che si portarono in Pioma maestro dell' una e dell' altra re-
all'ubbidienza d'Innocenzo Vili gli ligione, e quindi volendo egli ri-
presentarono un ricco baiaselo, mol- cuperare tutti beni della religio-
i

ti aromi, ed un vaso pieno di bal- ne di s. Lazzaro, l'ordine gerosoli-


samo puro. Dipoi il Papa mandò mitano fu disturbato possedendo-
a Rodi uno stendardo con l'imma- ne buona parte, per l'unione fatta
gine del ss. Crocefisso arricchito di da Innocenzo Vili; ma 1' unione
indulgenze. Volendo Innocenzo Vili tra religioni di s. Maurizio e
le

premiare lo zelo, il valore e la di Lazzaro fu rivocata da s. Pio


s.

pietà del gran maestro d'Aubusson V. In quanto al titolo di grati


chiamato il Salvatore di Rodi, per maestro del santo Sepolcro, con-
ricompensare servigi da lui resi
i fermato al gran maestro di Malta
alla santa Sede, e tra gli altri per dai Papi, nel consiglio del i6i6
avergli rimesso Zizimo , impegna- fu stabilito che il gran maestro
to il sultano di Egitto a collegar- dovesse usarlo.
si coi principi cristiani, ed anche Eletto Alessandro VI, fra gli
per le premure del re Luigi XII, ambasciatori che la religione spe-
lo creò cardinale dell' ordine dei di per rendergli ubbidienza , vi
diaconi, e tre anni dopo lo pubblicò fu l'arcivescovo di Rodi. Dipoi il

nel concistoro de' I 4 marzo i489> soldano d' Egitto mandò un am-
assegnandogli per diaconia la chie- basciatore al Papa ad insinuazio-
sa di Adriano. Inoltre lo dichiarò
s. ne del gran maestro per far lega
legato a Intere di tutta 1' Asia e ,
contro i turchi, per cui Inno-
per singoiar distinzione gli mandò cenzo Vili spedì al soldano per
per un ambasciatore a Pvodi il cap- nunzio o ambasciatore Filippo de
pello cardinalizio che fu da lui ,
Canouii, ma si regolò con poca av-
ricevuto con solenne pompa nel vedutezza. Ad Innocenzo Vili nel
tempio di s. Giovanni Battista del 1492 successe Alessandro VI Bor-
Collacchio della città di B.odi, nel- gia, che sino dal i4B3 era protet-
la festa dei ss. apostoli Pietro e tore della religione. ÌXel i5oi A-
Paolo, figurando questo gran mae- lessandro VI pubblicò una lega
stro egregiamente sì da prelato come contro i turchi , ed in concistoro
da eroe pel novero delle sue pre- creò suo legato
o e comandante del-
clare luminose azioni. Il
virtù, e l'esercito cristiano il cardinale gran

medesimo Innocenzo Vili confermò maestro Rodi; ma le divisioni


di

la riunione all'ordine gerosolimita- dei sovrani non effettuarono l'im-


no dei due ordini del santo Sepol- presa. Nel i5o3, mentre reggeva
cro, e di s.Lazzaro di Gerusalem- 1' isola di Rodi il cardinal gran

me. Qui però noteremo che di- maestro d'Aubusson, a' 9 gennaio
GER GER a35
fu piochanalo il decreto che or- elegantemente scolpite le più illu-
dinò a lutti gli obici ivi stanziati stri azioni di sua vita. 11 Ciacco-

di partirne, ed imbarcarsi dentro nio descrive minutamente la pom-


quaranta giorni per Nizza, senza pa del solenne funerale che gli fu
potersi fermare in lUri luoghi del celebrato. 11 maestro di casa del
Levante, e permettendo soltanto cardinal gran maestro, fr. Deside-
di vendere in quel perentorio ter- rio di Santa Jalla, ruppe il suo
mine i loro beni sotto pena di bastone sopra la di lui sepoltura,
confisca . Lo stesso decreto of- ed il cavallerizzo fr. Diego Suarez
fi-i piena libertà a tutti quelli spezzò su di essa gli speroni. Gli suc-
che abbracciassero la religione cri- cesse nel magistero Emerico d'Am-
stiana , e fondandosi sullo stato boise, il quale ebbe in dono dal re di
di servitù degli ebrei, che ritene- Francia un pezzo della vei'a cro-
va privi della patria potestà, co- ce, e la spada di s. Luigi IX. E-
mandò amministrarsi agi' infanti merico continuò la difesa dell'isola
il battesimo, malgrado la ripugnan- di Rodi ; morì nel i o 2, ed ebbe i

za de'genitori; ma i teologi fecero ri- a successori Guy de Blanchefort ;


chiamare quest'ultima disposizione, nel i5i3 Fabrizio del Carretto li-

e la sola espulsione ebbe luogo gure, che fece alleanza col re di


per tutti gl'israeliti. Questo gran Persia contro Selim imperatore 1

maestro fece fare un reliquiario, de' turchi, e terminò di vivere a' io


o tabernacolo d' oro con perle e gennaio i5ii, essendo il quaran-
gioie, per ri porvi la mano di s. tesimo secondo gran maestro. Que-
Giovanni Battista, che, secondo l'i- sto gran maestro essendo nel i5i2
storia riportala dal Bosio, s. Luca procuratore generale della religio-
evangelista tolse dal braccio de- ne in Roma, fu deputato dal con-
stro nella città di Sebaste, e la por- vento di Roma luogotenente e ca-
tò in Antiochia, da dove il diacono pitano delle guardie del concilio
Giob la prese per donarla all'im- generale lateranense V, adunato da
peratore Costantino II, il quale la Giulio li, il quale avea richiesto
collocò nella chiesa di s. Giovan- all'ordine che a' cavalieri di Rodi
ni di Pietra in Costantinopoli, e ne affidasse la custodia. Il gran
dipoi da Baiazette li,come dicem- priore di Francia fr. Filippo de
mo, fu regalata al medesimo gran Villiers-l'Isle-Adam a' 22 gennaio
maestro d'Aubusson. i52i fu eletto gran maestro del-
Afflitto il cardinal gran maestro l'ordine, mentre Solimano 11 im-
d'Aubusson, che la stabilita cro- peratore de' turchi faceva prepa-
ciata, con grave danno dell'Euro- rativi per impadronirsi dell' isola
pa non si efifettuava, mori a' 1 3 lu- di Rodi, per liberare con religiosa
glio i5o3 coi gloriosi nomi di guerra da ogni ostacolo la via ma-
scudo della Chiesa, e di liberalore rittima della Mecca, ov' è il corpo
della crisdanilà, di anni ottanta. di Maometto il sedicente profeta.
Ebbe sepoltura nella chiesa di s. Nel recarsi il nuovo gran maestro
Gio. Battista di Rodi, dove per a Rodi si occupò delle fortifica-
ordine del capitolo tenutosi dopo zioni, delle provvigioni, e della di-
la sua morte, gli fu innalzato un fesa dell' isola.

sontuoso juausoleo, in cui furono Nel i52 3 Solimano II fece parli-


236 GER GER
re per Rodi duecentomila o trecento- con una balestra nel campo otto-
mila combaltenli, altri dicono qua- mano, avvisò i turchi del bisogno
rantamila, oltre sessantamila servia- estremo in cui si trovava la piaz-
ni e vallacliij con quattrocento basti- za. Questo bastò perchè Solimano

n.enti di diflerenti grandezze; questi Il siostinasse a dcbcllaila la brec- :

ertraiono nel porto, quelli si spar- cia era aperta per ogni lato, l'inon-
sero per r isola può darsi che il : da/ione de' furenti turchi era pros-
numero maggiore sia quello dei sima, allorché dopo sei mesi d'as-
turchi impiegati nel lungo assedio, sedio si concluse un momentaneo
ed il minore quello che operò il armistizio. Volevasi tentare di per-
primo sbarco. La guarnigione dei suadere Solimano li a rispettare i

cavalieri componevasi di circa cin- trattati di Baiazette H, ma quello


quemila soldati delle varie lingue montò in gran furore, giacché no-
dell' ordine. Le prime operazioni vantamila turchi erano periti quan-
de' turchi furono lente, e la difesa do si ordinò l'estiemo assalto. In
degli assediati valorosa ; ma so- questo il gran maestro
frangente
praggiunto in Rodi Solimano II, fece spiegare labandiera di pace,
ispirò coraggio alle sue truppe. e fu consentita onorevole capito-
Niun apparve per parte
soccorso lazione con vantaggiose condizioni
de' principi cristiani, sebbene all'im- a' 20 dicembre.
presa eccitati ; ed il Papa Adriano Vennero guarentite le chiese cat-
VI mandò ai cavalieri tre navi toliche, vietato il rapimento dei
ben provvedute, ma ritardate dai fanciulli per farli giannizzeri, con-
venti contrari. Però il suo storico ceduta la libertà al cattolico culto,
e famigliare Ortiz afferma che non esentati i rodiani da tri-
cattolici
spedì verun soccoi'so, e di ciò lo buto per cinque anni, dato il per-
scusa con diverse ragioni , essendo messo di emigrare alle famiglie con
esausto il tesoro pontificio per le le loro proprietà nel termine d'tni

precedenti guerre di Leone X. In triennio, accordati dodici giorni al


quattro assalti generali l' oste ne- gran maestro, ed ai cavalieri e re-
mica fu respinta col più sangui- ligiosi dell'ordine per prepararsi
noso macello; ed uno strale scoc- alla partenza, ed apprestate delle
cato privò di un occhio il co- navi turche, ove le rodiane non
mandante del genio, il valorosis- bastassero, per trasferire gli assenti
simo e prode fr. Gabriele Tadino sino a Candia, in un cogli efletti,

di Rlartinengo , eh' era accorso da e coU'artiglieria del navile di Ro-


Candia. Quando i turchi erano qua- di. Il sultano entrò in Rodi trion-
si disposti a levare l'assedio, per fante nel giorno del santo Natale.
la brava e vigorosa resistenza dei Intanto furono consegnate a Soli-
cavalieri, il cancelliere dell'ordine mano II le isole minori, fu allarga-
Andrea d'Amarai portoghese, irri- to il campo turco, si diedero ven-
tato nell'ambizione per essergli sta- ticinque cavalieri in ostaggio ed ,

to preferito nel gran magistero fr. altrettanti cittadini , mentre un ca-


Filippo, avendo detto ch'egli sareb- pitano turco, con quattrocento gian-
be stato l'ultimo cui Rodi preste- nizzeri dovea prendere il possesso
rebbe ubbidienza ,
per mezzo di della città. In questo tempo giun-
un servo che lanciava le lettere se un corpo di quindicimila gian«
GER GER 237
uizzeri asiatici indisciplinati, il qua- arcivescovo di Rodi, de' quali So-
le incidente dimostrò con quanto limano Il dimostrava diftidare, ac-
senno erasi accelerata la conclu- cordando ai soli greci orientali il
sione del trattato. L'animo grande suo patrocinio ed il corsaro Cur-
;

di Solimano II si manifestò nel ri- togli venne creato governatore di

cevimento del gran maestro, a cui Rodi. L' infelice Amurat figliuolo
diresse parole di contòrto e di lo- di Zizirao, eh' educato nella cristia-
de, e nel dargli comiato si rivolse na religione viveva occulto in Ro-
a' suoi capitani, e disse che il con- di con la famiglia, fu fatalmente
tento della conseguita vittoria era- riconosciuto, e confessando la fede
gli amareggiato per la umiliazione perì strangolato co' suoi figli, ri-

di cavalieri s\ valorosi. Il traditore serbandosi le sue femmine per V ha-


Amarai voleva pur presentarsi al rem del sultano. Nello spazio di
sultano, ma questi gli fece dire duecento tredici anni, dieciiiove gran
scherzosamente, che volendosi egli maestri esercitarono in Rodi il so-
vestire con mussulmana, do-
pelle viano dominio. La storia di que-
•vea della pelle cristiana prima di- sta guerra, e delle cose che la se-
spogliarsi ; uè bene comprendendo guirono fu scritta in latino da Gia-
egli il senso delle parole, glielo fe- como Fontana, che allora era giu-
ce' intendere coir ordine dato, che dice delle appellazioni in Rodi, e
fosse subito scorticato vivo. Altri si legge nello Scardio, Oper. Histor.

narrano che l'Amarai, già era sta- delle guerre di Rodi tom. II ; in fran-

to punito col servitore dal gran cese dal cavaliere fr. Giacomo di
maestro, decapitato e squartato. Ma Borbon, soldato valoroso nella stes-
i giannizzeri nel quinto giorno do- sa guerra, e da Paolo Boissat. Si
po la capitolazione, rotto ogni fie- ha pure De bello Rhodio ( an.
,

no penetrarono disordinatamente in i522) Clementi VII dedicati, Ro-


Rodi, ove commisero violenze, sac- mae i5i^ dello stesso Giacomo
cheggi , ed altre iniquità e non , Fontana. Del medesimo abbiamo,
tardarono a convertire in moschee Della guerra di Rodi, descrizione
i migliori templi. dell' isola di 3Ialta concessa ai
IVel primo giorno dell' anno cai'alieri di Rodi, dettata da. Gio.

i52 3 partì il gran maestro con Quintino, con un commentario del-


cinquemila de' suoi che felice- ,
Visola, e dell' ordine de" cm^alieri,
mente con cinquanta bastimenti scritto da Adamo Teodorio, tra-
approdarono all' isola di Candia duzione del Sansovino , Venezia
portando seco le reliquie che pos- 1545. Il Bosio ne tratta al tom.

sedeva r ordine cioè una parte


, III, lib. 18, 19, 20 della Storia
della vera croce, la sacra spina, della religione di Malta. Gugliel-
la mano del capo
destia e parte mo Caoursin nel i536 pubblicò in
di s. corpo di s.
Gio. Battista, il Ulma, Descriptio obsidionis urbis
Eufemia, ed altre sagre ed insigni Rhodiae a Mahometo II, an. 53o. 1

reliquie. In tal modo l'ordine per- Coronelli e Parisotti, Y Isola di


de la nobile isola e città di Rodi, Rodi geograjica, storica, antica e
chiamata lo scudo ed il bastione moderna, colle altre adiacenti, già
della repubblica cristiana. Poco do- possedute dai cai'alieri di s. Gio-
po partirono tutti i latini col loro vanni di Gerusalemme, tom. I,
238 GER GER
dell' Arcipelago, Venezia i f)88 e gli fece rispondere che si tratte-
,69'?. nesse a Civitavecchia sino al ter-
Il gran qpaestro co' cavalieri pas- mine dei calori estivi. Questi pas-
sò il resto dell' inverno a Candia, sati,il gran maestro ottenne il per-

allora dei veneziani ,


quindi fece messo di recarsi in Roma, laonde
vela col suo navilio per l' Italia ,
pel Tevere sbarcò a s. Paolo li 3 r
quando i venti contrari l' obbliga- agosto : ivi pernottò, e nel giorno
rono a riparare in Messina, dove seguente fece la sua entrata nella
trovò cavalieri di differenti lingue città, essendo incontralo dalle fa-
ch'erano Rodi con prov-
diretti a miglie de' cardinali. Con decorosa
vigioni da guerra, cui il gran mae- cavalcata si portò al Vaticano, ove
stro fece prendere i loro ranghi Adriano VI gli aveva fatto prepa-
nell'ordine. La peste obbligò i ca- rare l'alloggio. Indi fu ricevuto
valieri a stabilirsi presso il golfo dal Papa con tutti i riguardi do-
di Baia e le rovine di Cuma in vuti al suo valore, alle sue disgra-
un campo, per salvarsi dal conta- zie, ed alla benemerenza dell'ordi-
gio. Intanto gran maestro de Viì-
il ne colla cristianità. Il Papa lo ri-
liers impaziente di conoscere le in- cevette in una sala alla presenza di
tenzioni della santa Sede riguardo molti cardinali, l'incontrò per al-

all'ordine, appena la stagione il per- cuni passi, e lo salutò gran cam-


mise, ricominciò la navigazione, e pione di Cristo, e fortissimo difen-
prese porto a Civitavecchia con sore della fede cattolica, facendolo
tutti i suoi bastimenti. Facevano sedere tra i cardinali.Poco dopo
principale e numerosa parte del a' i4 settembre i52 3 la morte
.seguito gl'isolani rodiani che pre- troncò la vita ad Adriano VI, sen-
ferirono al giogo turchesco seguir za ch'egli potesse realizzare le pro-
la sorte de' cavalieri , i quali in messe di protezione fatte all' ordi-
questo tempo pellegrinavano vestiti ne. JNel primo ottobre trentatie
a veleggiando con galere co-
lutto, cardinali entrarono in conclave, la
perte di nere gramaglie. Adriano custodia del quale fu affidata al
YI lo fece incontrare dalle sue ga- gran maestro Villiers-l' Isle-Adam
lere, e rendergli tutti gli onori in ed a' suoi cavalieri, concedendogli
Civitavecchia, facendo sapere al gran il sacro collegio suprema autorità
maestro che dovesse riguardarla sopra tutti gli altri corpi del sacro
come propria. Quindi gran mae-
il palazzo. A tale elfetto il gran mae-
stro fece sapere al Pontefice Adria- stro, oltre i soldati della guardia
no VI il suo arrivo, e gli diman- ordinaria del Papa, cioè i caval-
dò udienza ma il Papa che a' 5
; leggieri e gli svizzeri, coi denari della
agosto voleva pubblicare la lega camera apostolica assoldò duemila
conchiusa con Carlo V imperatore fanti, a cagione delle guerre d'Ita-
contro la Francia, nella basilica di lia, e de' tumulti della sede va-
s. Maria Maggiore, né piacendogli cante. gran maestro finché durò
Il

che vi fosse presente il gran mae- il conclave fece continuamente cu-


stro, ordinò che si provvedesse di stodire la porta dai cavalieri ar-
tutte le cose necessarie, volle che mati, con le loro sopravveste mili-
il suo maestro di casa Diego ve- tari di seta vermiglia, con le croci
scovo di Cuenca lo visitasse, ma bianche sopra ; e con gran tripu-
GER GER 239
dio della religione gerosolimitana ligìone dichiarò suo prolettore presso
quindi a' i8 novembre fu eletto la santa Sede il cardinal Alessandro
Papa il cardinal Giulio de' Medici Cesarini. Dipoi a' 18 dicembre e in
fiorentino, che prese il nome di pubblico concistoro Clemente VII,
Clemente VII il primo tra i, ro- alla presenza del sacro collegio e
mani Pontefici, che all' ordine ge- di tulli gli ambasciatori, ammise
rosolimitano appartenesse. ali ubbidienza il gran maestro con
Giulio de' Medici d'anni dieciotto tutti i priori, bah , commendatori
erasi arruolato tra i cavalieri di Ro- e cavalieri , facendo 1' orazione fr.

di, tra'quali fece professione e diven- Tommaso Guicardo rodioto. Nelle


ne priore di Capua. Giulio II nel feste del seguente Natale, il Papa
i5io lo avea fatto arcivescovo fece assegnare al gran maestro pei*
d'Ambrun, e Leone X suo cugino posto in cappella, per evitare di-
nel prendere il solenne possesso fu versi puntigli, di seder solo nel pri-
corteggiato da Giulio, che monta- mo gradino dal lato destro del so-
to sopra un bel cavallo, e vestito di che allora era il luo-
glio pontificio,
bianche armi, con sopravveste rossa, go più onorato e degno. Veramente
portò lo stendardo o vessillo della secondo l' antico uso il gran mae-
sacra religione gerosolimitana , nel stro dovea sedere dopo il primo
luogo secondo il costume più ono- cardinale diacono, come principe,
rato, facendo qual sostituto le veci primo barone e conservatore della
del procuratore gerosolimitano. Nel regia corona del regno gerosolimi-
medesimo giorno Leone X fece il tano, despota di Morea, principe
cugino Giulio arcivescovo della co- d'Acaia per l'acquisto che ne avea
mune patria, ed a' i4 dicembre fatto la Corinto di
religione , di ,

1 5i 3 lo creò cardinale, e poscia ven- Sparta, e signore di Rodi che fu


ne fatto protettole dell'ordine ge- ne' tempi antichi potente e famo-
rosolimitano. Il gran maestro come sa repubblica. Devesi però osser-
custode del conclave essendo stato il vare che mentre i principi assisten-
pi imo ad aprirlo, fu pure il primo a ti al dovevano restare sem-
soglio
baciare al nuovo Papa il piede. pre in piedi, al gran maestro fu
Tenendo ricevuto con amorevoli ab- concesso sedere quando cardinali i

bracciamenti, ed insieme ai cardi- sedevano mentre l' incenso e la


;

nali ringraziato per la diligenza e pace gli fu data dopo gli aici vesco-
prudenza con cui erasi diportato nella vi assistenti al soglio, e prima del

custodia del conclave. Il gran mae- governatore di R.oma vicecamer-


stro accompagnò Clemente VII alla lengo. Recandosi poi il Papa in
basilica vaticana nella sua corona- cappella, o per la città, fu stabilito
zione, e poi fece altrettanto nella che ilmaestro dovesse pre-
gran
cavalcata che fece La- il Papa al cederlo. Clemente VII si mostrò
terano pel possesso , nel quale fu impegnatissimo pel suo ordine, che
dato il più onorato luogo allo sten- riguardò quale una seconda sua ca-
dardo gerosolimitano portato dal ,
sa, e gli assegnò per residenza la
priore di Capua fr. Giuliano lii- città di Viterbo [Fedi), con la sua
dolfì, come ambasciatore e procu- rocca in imprestito, con mero e
ratore generale dell'ordine in Ro- misto impero, ove furono i gran
ma. A consiglio del Papa, la re- dignitari accolli amorevolmenle e
9.4o GER GER
con distinzione dal vescoTO cardi- essere alutalo in tanto grave caso,
nal Egidio Canisio furono ricettali : e solo ricevette alcune polveri e
in di versi i luoghi col sacro con- munizioni per la difesa di Castel
vento, e presero in affitto la chie- s. Angelo. Da questo luogo Cle-
sa de' ss. Faustino e Giovila, dove mente VII scrisse un breve al gran
restarono piii di quattr'anni in prov- maestro, acciò consegnasse la roc-
visoria stanza, ivi continuando il ca di Viterbo al cardinal di s. Vi-

gran maestro come a Rodi a servire to legato del Patrimonio, ciò che
tredici poveri a mensa, in onore di subito fu eseguito. Fino da quan-
Gesù Cristo e degli apostoli. Altra do i gerosolimitani erano in Pale-
parte dell' errante milizia, e de' ro- stina, si guardarono di prender
diani che in numero di circa quat- parie per alcun principe cristiano
tromila combattenti li avevano se- a danno di altro, perchè le loro
guiti , senza contare i vecchi , le leggi e professione glielo vietavano,
donne e i fanciulli, coi loro navi- non dovendo impiegar le armi e
gli restarono in ritiro nel porto di le pi'oprie forze se non che con-
Villa - Franca, asilo benignamente tro gl'infedeli in prolezione ed au-
concessogli dal pio Carlo III duca mento della santa fede, e per di-
di Savoia, acciocché fossero in si- fesa loro propria. Il contestabile
tuazione più opportuna per nego- poi di Borbone, comandante dell'ar-
ziare coir imperatore Carlo V, coi mala contro R^oma, non solo scris-
re di Francia e d' Inghilterra, e con se a Viterbo al gran maestro, che
altri principi potenti, onde li for- non avrebbe a suo riguardo mole-
nissero di mezzi atti a sorprendere stato la città, ma effettuò puntual-
Rodi, nella qual città avevano fe- mente la promessa. Coltivando l'or-
deli intelligenze per ricuperare il dine l'idea dell'impresa di Rodi,
perduto dominio. col sacro convento nell'islesso an-
Ma per le guerre e disastri so- no iSay
si portò a Coraeto, che
pravvenuti a cagione delle discordie per la peste dovette abbandonare,
de' principi della cristianità, del- passando con annuenza del suddetto
la prigionia di Clemente VII, e fu- Carlo III in Villafranca, ov' erano
nesto saccheggio di Roma, vani le sue milizie ed seguaci rodioti;
i

tornarono desideri de' cavalieri, e


i indi si trasferirono a Nizza, ove re-
ne perdettero ogni speranza, per la starono sino al i52g, passando per
persuasione che sebbene riacquista- im tempo anche ad Augusta di Si-
ta, non potrebbe l'isola di Rodi cilia. Fr. Antonio Bosio cameriere
conservarsi contro le forze ottoma- segreto favorito di Clemente VII,
ne. E da notarsi, che quando Cle- da lui fatto "ran croce dell' ordine
mente VII si trovò nel 1527 as- col baliaggio di s. Stefano, si espo-
sediato in Castel s. Angelo, rispet- se a molti pericoli in recarsi a Ro-
tando la saggia neutralità che i di per annodare le segrete intelli-
cavalieri di Rodi avevano sempre genze, e prendere ragguagli dai ri-
usata nelle differenze tra principi masti amici sullo stato delle cose.
ciò che costantemente con-
cristiani, Venuto l'ordine in chiaro, dopo
tinuarono ad osservare anche dipoi, circa sei anni di trattative, essere
si fece un riguardo di profittare del- inutile qualunque tentativo, ed an-
la loro vicinanza in Viterbo, onde che il tenere più a lungo sotto le
GER GER 24r
armi i soldati, o i fedeli rammin- di passare officio favorevole a prò
ghi seguaci, di necessità prese altre della religione rodiana all'impera-
risoluzioni, e cercò altra più sicura tore Carlo V per l'adempimento di
e certa stanza. Fu perciò risoluto loro brame; e che nel concedere
nel generale capitolo o consiglio dei il possesso dell'isola si piacesse quel
cavalieri, che sarebbe a proposito monarca farne atto di dono in
e di sicurezza loro ridursi all' isola perpetuo e libero, con mero e mi-
di Malia
[Fedì), già chiesta da sto impero,, senza riservarsi egli
essi dono all' imperatore Carlo
in giurisdizione alcuna , come a di-
V, quando pure viveva il di lui re appellazioni o altro inerente
maestro Adriano VI; poscia anco- al suo ceduto dominio. Il Pontefi-
ra ridomandata per le fervide i- ce volentieri s'intei'pose col massi-
stanze di Clemente VII, a cui era mo impegno: mediante i suoi mi-
tanto a cuore il ben essere e sta- nistri fece introdurre i due cavalie-
bile collocamento della religione ri nella corte cesarea per le relati-
gerosolimitana, che servigi impor- ve pratiche, specialmente con il car-
tanti avea resi in tanti secoli al dinal Galtinara gran cancelliere
cristianesimo; e cos'i trovare buon dell'imperatore, che avea il nipote
mezzo di metterla in istato di con- Signorino cavaliere gerosolimitano;
tinuare a farsi forte contro i ne- perchè si trovasse modo certo di
mici della fede. L'ultimo negoziato venir a capo con qualche trattato
che da Carlo V
nel i53o fu con- e conclusione, onde fare risolvere
cluso in Bologna, dopo esservi sta- l'imperatore ad accordare il do-
to solennemente coronato da Cle- mandato, anche pel riflesso che in
mente VII, fu appunto il dono che tal modo si metterebbe al coperto
egli fece d'uno stato indipendente il regno di Sicilia dai
turchi. Otte-
e decoroso alla sacra militare reli- nuta che fu tale risoluzione dal bea
gione, qual era l' isola di Malta, disposto animo di Carlo V, per un
parte integrante del regno di Si- diploma imperiale con pubblico atto
cilia. dato in Castello Franco die XXIII
Per conciliare in bene tale ne- mensis martii i53o, fu dichiarato
gozio ed indurre l'imperatore a che l'augusto Carlo donava li- V
donare ai cavalieri l'isola di Mal- beramente alla religione dell' ordine
ta, furono inviati a Bologna due militare di Giovanni l'isola di
s.

di essi de'più rispettabili ed influenti Malta e Gozo, con Tripoli di Bar-


alla causa loro, cioè il nominato baria, e prescriveva che per siffat-

Bosio, e Luigi Tintavilla. Ambedue to dono i cavalieri gerosolimitani


si presentarono a Clemente Vii con dovessero obbligarsi, in annuo tri-

lettere credenziali, e con ampia fa- buto, mandare un uccello falcone o


coltà di trattare in nome della mi- sparviero al viceré di Sicilia , ed
litare religionequanto fosse utile e aver obbligo di prender nuova in-
decoroso in tale emergenza. 11 per- vestitura, con giuramento di non
chè i due cavalieri in unione ad tollerare mai che si facesse alcun
altri compagni residenti in Bolo- danno ai regni e stati del re di
gna, o provenienti dalle vicinanze, Sicilia ; e perciò cacciare qualunque
supplicarono il Papa a volersi de- vassallo siciliano si fosse renduto
gnare colla valevole sua mediazione colpevole di delitto capitale, ed an-
VOL. XXIX. i6
242 GER GER
the mandare al medesimo viceré i coudizioni; avvisando di quanto fa-
riconosciuti rei di lesa maestà o in- vore era stato al buon esito delle
colpati di el'esia. Il falcone non nella cose loro il sommo Pontefice, che
festa di s. Giovanni, o d'Ognissanti era dispostissimo a confermare con
si ofìfiiva, come scrissero alcuni, ma sua bolla l'imperiale sanzionata in-
sibbene quando tornava più como- vestitura. Il gran maestro pure fece
do all'ordine, e quasi sempre nella alcune difficoltà di accettare Tripoli,
buona stagione, in cui erano solite essendogli slato olferto Rodi duAch-
le galere a navigare. Inoltre venne met genero Solimano II, colla
di
dichiarato che il vescovo di Malta coudizione che non dovesse essere
rimaner dovesse in giuspatronato soggetto all'Egitto: il gran maestro
all'imperatore, ed ai futuri sovra- avea fatto anche delle pratiche per
ni di Sicilia , nominando però il occupare Modone nella Moiea, od
sacro militare ordine tre religiosi ottenere dalla repubblica di Venezia
suoi in ogni caso di vacanza, dei qualche isola del mare Ionio ; tutta-
quali almeno uno fosse scelto dai volta la convenzione con Carlo V fu
vassalli di sua maestà; che il più segnata a'iS aprile dal gran maestro
idoneo eleggerebbe, e darebbegli la e dai primari dell' ordine, dopo es-
gran croce, con titolo, voto, pre- sersi superata la quistione sul gius di
minenza, e luogo tra i ballivi. Per battere moneta all' ordine, e consul-
ultimo che l'ammiraglio di essi ca- tati i principi cristiani, nelle terre
valieri,o chi di loro avesse a sos- de' quali l'ordine aveva delle pos-
tenere il grado dell'ammiragliato, sessioni. L'ordine in tutti luoghi i

abbia ad essere persona non sospet- ov'era stato, avea sempre battuto
ta alla maestà sua, ed ai reguanti moneta, e siccome il priore d' Ale-
in avvenire di Sicilia. I cavalieri magna per ragione dello stato che
fecero molti tentativi per rifiutare in essa godeva, era principe dell'im-
Tripoli, città conquistala da Carlo pero con la prerogativa di battere
V, che ai cavalieri la rinunziava, moneta con particolare sua zecca,
perchè siccome sagace prevedeva tanto maggiormente doveva conser-
non poter egli possederla, per esse- varsi al gran maestro ed al supre-
re quella città diffìcile a conservar- mo convento della religione simile
si contro gli sforzi de'mori e barba- autorità, già confermata dal Papa
reschi. Clemente VII.
Stabilite essendo queste condizio- In tal modo Malta venne in-
ni con iscrittura, restava a fissarsi nalzata a nuovi e più alti de-
dall'imperatore il giorno di sotto- stini , accogliendo i difensori del-
scriverla, e due prenominati ca-
i la cristianità, i quali però prote-
valieri, che quali mandatari della starono che se Rodi si fosse ricu-
religione gerosolimitana s'erano a- perato, ivi si dovrebbe ristabilire
doperati e furono presenti all'atto la residenza principale dell'ordine.
della donazione, non mancarono to- Partendo Carlo V da Bologna si
sto di avvertire il gian maestro de fermò a Castel-Franco nel Bologne-
Villiers, affinchè da lui fusse con- se, ove nel memoralo giorno sotto-
vocato il generale capitolo o consi- scrisse e sigillò il diploma imperia-
glio per accettare ordiualamenle le della cessione di Malta, Gozo, e
quell'atto, ed approvare le ingiunte Tripoli all'ordine gerosolimitano, a
GER GER 243
compimento donazione fatta
della il primo vescovo di Malta dopo Io
in Bologna. Vedi la BiiUa Clemen- stabilimento in essa dell'ordine ge-
tis Pont. Max. FU
(cjuae con linei) rosolimitano.
Confirmado inftudalionis insiilarum Fr. Filippo de Villiers-l'Isle-Adam
Tripolis, Mdilae, et terrae Gaudi- dopo l'accettazione di Malta, per
sii a Carolo romanoruin impera- essa s'imbarcò e co' suoi cavalieri,
tore, Joannis Hieroso-
liospitali s. suo consiglio, e partendo da Sara-
lyniitani concessurum. Datum Ro- gozza ove risiedeva col sacro con-
rnae apud s. Pelrum anno i53o, vento, vi giunse a' 26 ottobre dello
kal. maii , presso il Bull. Roin. stessoanno, prese formalmente pos-
lom, IV, par. I, pag. 90 e seg. 11 sesso dell' isola, e da quel tempo i
gian maestro inviò alcutii commis- cavalieri di Rodi chiaraaronsi cai>a-
sari a Malta per prenderne con le lieri di Malta, e l'ordine religione
sue adiacenze, con Gozo e Corni- di Malta, così il gran maestro fu
no il possesso, ripararne le forti- detto di Malta. Nel i533fr. Filip-
ficazioni, non che i bastimenti che po adunò il capitolo generale per la
\i dovevano trasportare l'ordine. revisione degli antichi statuti, che
Veggasi r Or alio corani Clemente furono corretti ed ampliati secondo
VII prò Hierosolymilana religione, i bisogni de' tempi. Nell'istesso an-
R.omae 534, di Tommaso Guicher-
1 no fu edificata in Malta l'inferme-
do. Candidati alla nuova sede ve- ria, dandosi ad essa principio con
scoviledi Malta si presentarono solenne pompa ecclesiastica, dappoi-
monsignor Tommaso Bosio, e mon- ché la sacra milizia, siccome or-
signor Girolamo Ghinucci sanese, dine ospitalario, si gloriò sempre
mentre Carlo V piopose il reveren- di particolarmente professare as-
do Baldassare Waltkirk consigliere sistenza e cura agl'infermi, riguar-
e cancelliere imperiale. Aveva il dandoli come signori e padroni dei
gran maestro presentalo all'impe- cavalieri; onorandosi eziandio il

ratore tre soggetti, tra' quali il Bo- gran maestro di non portare altro
sio cavaliere gerosolimitano, perchè titolo, che d'umile maestro dello
a seconda de' patti scegliesse chi spedale di Gerusalemme, e custode
credeva per vescovo di Malta; ma de' poveri di Gesù Cristo. Verso
avendo Carlo V lasciato tiascorrere questo tempo cessò la lingua d'In-
alla nomina il tempo assegnato al- ghilterra, per lo scisma del re En-
lecanoniche leggi , Clemente VII rico Vili, che prima come i suoi
nominò Ghinucci , il quale dopo predecessori chiamava il gran mae-
diuturna lite, ad insinuazione di stro Eniinentissime princeps, con-
Paolo 111 che lo creò cardinale, sanguine, et aniice noster carissime.
jier mezzo di rispettosa lettera ri- 11 celebre Barbarossa capo de' cor-
mise l'affare all'arbitrio dell'impe- sari sembrava minacciare
africani
ratore, che con beneplacito aposto- con ottaatadue galere, ma
Malta
lico assegnò al cardinale una pen- il gran maestro si pose in grado
sione di novemila lire sulla men- di aCfrontarlo, li gran maestro Vil-
sa episcopale di Malta, e in questa liers carico d'anni e di gloria mo-
maniera nell' anno i536 il Bo- ri in 22 agosto, e meritò
IMalta a'
sio ottenne le bolle pel vescovato, che gli si scolpisse sulla tomba que-
prese pacifico possesso, e divenne bto elogio Ilio j'acet victrix For-
:
a44 <^ER GER
tunae Virlus: il di lai luogotenen- gerosolimitane, Ranuccio
Farnese
te comandò, sinché non fu eletto nipote di Paolo Ve- III, priore di
il luogotenente del magistero, sino nezia, fu fatto ambasciatore della

all' elezione del nuovo gran mae- religione in Roma; si mostrò buo-
stro. Gli successe Pietro du Pont nissimo religioso, onde lo zio gli
nel magistero, sotto il quale si vi- conferì pure il priorato di Pisa, e
de verificato quanto i cavalieri ave- Io creò cardinale. Nel i546 l'im-
Tano preveduto, cioè di non poter- peratore Carlo V nella dieta di
si sostenere in Tripoli senza valide Ratisbona accordò la dignità di
fortificazioni, e numerosa guarnigio- principe del sacro romano impero
ne. Avendo Barbarossa occupato algran priore dell'ordine di Mal-
Tunisi, si rivolse alla conquista di ta Alemagna. Nel i553 fu ele-
in

Tripoli, e ad onta che il gran mae- vato in Malta al gran magistero


stro vi mandasse molti soccorsi, e Claudio de la Sangle ambasciatore
Carlo V avesse radunato una flot- dell'ordine presso la santa Sede
ta a Cagliari, Barbarossa s'impa- mentre trovavasi in Roma, onde
dronì della città nel i535, sebbene notificò subito la sua esaltazione al
altri attribuiscono tal conquisto al- Papa Giulio III, a mezzo di fr.

l'altro famoso ammiraglio Dragut, Pietro del Monte Ca- castellano di


cui la cedette Gasparo Valier ma- stel s. Angelo, e cugino del Ponte-

resciallo dell'ordine per capitolazio- fice. Nella sera ed in quella seguen-

ne i55i. A Du Pont successe


nel te in detto castello, in segno d'al-

Didier de Saint- Jaille, ch'ebbe a legrezza furono fatti molti fuochi


luogotenente Giacomo de Pelloquin, artificiali, con girandola, e sparo
e morì nel i536. Nel magistero di tutte le artiglierie. Il nuovo gran
di fr. Giovanni d'Omeda, di lui maestro abitando nell'antica casa
successore, i cavalieri nel i54i pre- della religione posta nel rione di
sero parte nella spedizione della s. Eustachio, fra la dogana vecchia
flotta di Carlo V contro Algeri, e la IMinerva dietro la E,otonda, non
ma a danno dell'ordine ai nemici cambiò abitazione, servendosi però
si congiunsero le tempeste, e la di due o tre altre case contigue,

spedizione ebbe infelice esito. rompendo il muro di comunicazio-


L'anno seguente avendo Paolo ne, ed ove ricevette le visite dei
III fatto lega coli' imperatoi'e contro cardinali, di tutti gli ambasciatori,
ì turchi, e fatto istanza alla religio- de'prelati, della romana nobiltà, ec.
ne di mandar le sue galere per u- Agli 1 1 ottobre in cavalcata si con-
nirsi alle pontificie, il gran mae- dusse da Giulio III, il quale lo ri-

stro si scusò perchè con le turche- cevette in concistoro segreto, facen-


sche andavano unite le francesi, os- do l'orazione il commendatore fr.

servando così la consueta neutralità Antonio Geuffrè. Rispose all' orazio-


che per tutti i titoli conveniva ad ne obbedienziale monsignor Paolo
un ordine religioso che solo guer- Sadoleto vescovo di Carpentrasso.
reggiava coi nemici del nome cri- 11 Papa rimanere seco a pran-
fece
stiano, ed anco perchè composto di zo il gran maestro, insieme a mol-
tante nazioni. Quando Paolo III si ti cardinali, e gli concesse molte
portò a JNizza per abboccarsi con grazie e privilegi. Portatosi a Mal-
l'imperatore, navigò sulle galere ta il gran maestro, dovette soffrire
GER GER 245;
le conseguenze di alcune dissensio- Avendo la Vallette in meno di
ni, niH per la sua saggezza flo- cinque anni preso ai turchi cin-
l'ido e pacifico divenne il suo go- quanta vascelli, irritò talmente So-
verno. limano II, che profittando delle
In questo tempo guerreggiando rivoluzioni e guerre cagionate in
l'imperatore ed il re di Francia, Europa dall' eresia luterana, inviò
concessero il privilegio di neutra- all' Malta il pascià di
assedio di
lità alla religione. Sotto il gran mae- Buda Mustafa, il più sperimentato
stro la Sangle l' ordine prosegui de'suoi pascià, con Dragut Lou- ,

la guerra contro i turchi, e con- chiali, e Piali ammiraglio o capi-


tro il corsaro Dragut, che con Si- tano pascià. Nel i565 parti la
nan pascià aveva tentato nel i55i flotta turca per impadronirsi del-
d'impadronirsi di Malta, occupando l'isola, composta di cento cinquan-
l'isola di Gozo. Dopo essere pas- ta vascelli, e di trentamila uomi-
sato per tutte le dignità dell'or- ni, numero che altri accrescono
dine, con unanime consenso fu come quello de' vascelli; e sbarcan-
creato nel iJSy gran maestro Gio- do avanti il forte di s. Elmo a'20
vanni de la Yallette-Parisot, per- maggio, strinsero l'isola di assedio
sonaggio chiaro per virtù, pru- per quattro mesi, ne'quali i cava-
denza e coraggio, che ottenne da lieri fecero prodigi di valore. Stan-
Cosimo I duca di Toscana nel do sommamente a cuore del Pon-
i563 la conferma de'privilegi che tefice Pio IV la conservazione di
godeva l'ordine ne'suoi stati. Sot- Malta nelle mani dell'ordine ge-
to di lui , e nel 1 562 essendo rosolimitano , indusse Filippo li
insorta in Roma questione di pre- re di Spagna e di Sicilia a spedire
cedenza tra r ambasciatore della da questa in aiuto de'cavalieri un
città di Bologna, ed il gerosolimi- corpo di seimila soldati comanda-
tano. Pio IV testimonio delia pre- ti dal viceré Garzia di Toledo;
tensione ordinò che l'ambasciatore laonde con questo rinforzo il ge-
dell' ordine precedesse quello di nerale Mustafà fu costretto abban-
Bologna, ciò che intese con piace- donare l'impresa, dopo avervi per-
re la Vallette. L' ambasciatore poi duto il corsaro Dragut, trentamila
delia religione al concilio di Tren- combattenti, ottomila marinari, e
to, essendo frate cappellano e sacer- gettate indarno settant'otto mila
dote, prese luogo fra gli amba- palle di grosso calibro. L' ordine
sciatori de' principi ecclesiastici. 11 decretò che in ogni anno in tutte
concilio non né
altei'ò gli statuti, le chiese della religione si dovesse
né le consuetudini, né i privilegi. celebrare solennemente la festa del-
Solo restrinse quelli circa la cura la Maria Vergine, con
Natività di
dell'anime e l'amministrazione dei commemorazione della liberazione
sagramenti ; ed il cardinal di Lo- di Malta dall'assedio, e che in que-
rena pronunziò un'orazione in lo- sta città si dassero sei doti ad al-
de della religione, che la dichiarò trettante povere vergini.
tra le militari la più utile, neces- Atllnché poi Filippo li potesse
saria e benemerita. Alla morte di mantenere settanta galere armate
Carlo V, la religione gli fece ce- contro il comune nemico. Pio IV
lebrare in Malta solenni funerali. gli concesse settantamila ducati d'o-
246 GER GER
ro sopra i benefizi ecclesiastici tli colo dell'Italia contro gì' infedeli,

Spagna; e per soccorrere l'impera- e trasferirsi in Sicilia. Al nuovo


tore Ferdinapdo I contro gli stessi Pontefice s. Pio V tali notizie riu-
turchi, impose il Papa sopra i di scirono di somma afflizione, e per
lui sudditi un tributo di quattro- levare al gran maestro il pensiero
centomila scudi d'oro; quindi inviò della ritirata, gli spedi subito tre-
a IMalta per la sua restaurazione mila bravi soldati a sue spese, più
Francesco Laparelli da Cortona quindicimila scudi d'oro con pro-
celebre ingegnere. Lo stesso Pio messa di pagargliene altri trenta-
IV concesse all'ordine un giubileo cinquemila in rate nel periodo
amplissimo con indulgenza plena- di sette mesi, autorizzando gli ar-
ria, a tutti quelli che avessero con- tisti anche nelle feste.
a lavorare
tribuito alla fabbrica della nuova A maggiormente animare il gran
città che si proponeva di edifica- maestro, nel breve che gl'indirizzo
re gran naaestro, che prese po-
il a'22 marzo dell'anno i566 pro-
scia suo nome. Il giubileo fu
il testò il Papa che non avrebbe
pubblicato in molte delle princi- risparmiato il proprio sangue per
pali città d'Italia, e se ne ricava- l'onore di Dio, e per la conserva-
rono copiose somme di denaro; zione de' cavalieri in Malta. Nello
dipoi fu prorogato e confermato stesso tempo propose amplissime
dal di lui successore, in modo che indulgenze ai fedeli che aiutassero
furono sospese le indulgenze solite l'ordine gerosolimitano, sia col pre-
del venerdì santo, e sabbato santo. gare Dio di sua protezione, sia con
Dopo la liberazione di Malta Pio oblazioni di denaro, laonde ricavò
IV rese a Dio pubbliclie e solenni somme considerabili a di lui van-
azioni di grazia , indi fece sapere taggio dalla Francia e dall'Italia,
al gran maestro che in rimunera- alle quali il generoso e zelante
zione de'grandi suoi meriti lo vo- Pontefice ne aggiunse altra di
leva creare cardinale : la Vallette quarantaquatlromila scudi d' oro
si mostrò commosso da tanta de- raccolti dalle molte imposte su al-
gnazione, ma supplicò di essere di- cuni ministri delia camera aposto-
spensato siccome invecchiato nelle lica ,
per averne con frode am-
armi, pregando invece vivamente ministrate le rendite; indi ve ne
Pio IV a voler conferire tal di- aggiunse altri quindicimila ricavati
gnità al suo fratello vescovo di dal prezzo di tante gioie vendute.
Vabres, che allora trovavasi in Ro- Permise ai cavalieri di prendere
ma; ma quando ivi giunse tal ri- sopra i fondi delle loro commende
sposta il Papa era già morto. di Francia e di Spagna l' impre-
Nella pili deploi'abile miseria ri- stito di centocinquantamila scudi
mase l'isola di Malta per il sofferto d'oro; impose tre decime sul clero
assedio; a questa rovinasi aggiunge- di Napoli, dalle quali si ebbero
va ne' cavalieri il certo timore che trentadue mila scudi, e colla spe-
Solimano H
piombasse vendicativo dizione di diversi nunzi implorò
su di loro persona e con nuo-
in il soccorso degli altri principi, col
va flotta che stava apparecchian- quale in un alle summentovate
do, per lo che pensavano di ab- somme, fu dato principio a' 38
bandonare l'isola, unico propugna- marzo i566 alla fabbrica della
GER GER 247
nuova città,che dal cognome del di recare su di ciò molestia veru-
gran maestro che in tal giorno na ai cavalieri sul pretesto del
pose prima pietra
la e vi gittò ,
contenuto dei decreti del concilio
medaglie d'oro e d'argento coU'e- di Trento, sess. XXIII, cap. XVIII,
pigrafe MtlìLa renascens , si disse a' quali bisognando, volle s. Pio V
poi Valletta , e riuscì la fortezza che s' intendesse derogato. V. Vin-
meglio fortificata dell'Europa. cenzo Castellani, Historia de hello
Intanto mentre Solimano li asse- i\Jelitensi, Pisauri i566; e Pietro
diava Sighet ai confini della Croazia, Gentile Vendome, Isiorìa di Mal-
mori a'4 settembre 566. Il gran i ta, e successo della guerra tra i

maestro pel primo ne spedì la no- cavalieri Solimano sultano, con


e
tizia a s. Pio V, e questi la fece la descrizione deW isola ce, Ro-
sapere subito all' imperatore. Nel- ma i565, e Bologna 1^66. Gio.
l'anno seguente essendosi l'isola di Antonio Viperano nel iSGy stam-
Corsica ribellata ai genovesi, i cor- pò in Perugia, De hello Melilensi

si volevano sottoporre al domi-


si historia.

nio dell' ordine gerosolimitano , il Il gran maestro la Vallette non


quale per consiglio del Papa si ri- corrispose con la dovuta riconoscen-
cusò di accettare. 11 gran maestro za ai tanti magnanimi benefizi fat-
nel iSGj per l'ambaciatore Cam- ti da s. Pio V all'ordine equestre.
biano donò a s. Pio V diverse Aveva il Papa fatto camerlengo il

cose, massime un orologio in forma nipote cardinal Michele Bonelli pro-


di sontuoso tempio, che sonava le tettore dell'ordine di Malta presso
ore italiane , mostrava le ore pla- la Sede apostolica, quindi a di lui
netarie, il corso della luna, le fe- insinuazione rinunziò la carica di
ste immobili dell'anno, con molte camerlengo al cardinal Cornaro, per
statue, che al suonar delle ore fa- settantamila scudi, che dal Pontefi-
cevano bellissimi movimenti ; laon- ce furono impiegati nella guerra con-
de riuscì al Papa gratissimo. Per tro i turchi ; ed in ricompensa al
le benemerenze di questo ordine degno nipote, s. Pio V
gli conferì

con la cristianità, cavalieii aveva- i l'abbazia di s. Michele di Chiusi, ed


no ottenuto singolarissimi privilegi in commenda il priorato della reli-

daisommi Pontefici, fra' quali Leo- gione di Malta in Roma, vacato per
ne X, Clemente VII, Paolo III morte del cardinal Salviati, che
e Paolo IV il perchè s. Pio V,
, l'avea conseguilo da Clemente VII.
volendo beneficare anco con essi Per tal collazione, che sembra se-

il cospicuo ordine, coli' autorità guita nel i568, il gran maestro a-


della costituzione Etii cuncta, ema- vanzò alPapa le sue querele, come
nata a'ig novembre i568, gli con- scrive il Tournon nel lom. IV
p.

fermò tulle le grazie e preroga- degli Uomini illustri dell'ordine dei


tiveche godeva, e principalmente predicatori a p. 702, al quale era
l'esenzione dalle decime, che fece appartenuto il Pontefice ed il ni-

comune ai loro famigliari, vassal- pote, dicendo che la santa Sede si

li e coloni, così d'ogni altro gra- attribuiva una nomina che non gli

vame o pagamento, dichiarando spettava, giacché anche Leone X


il Papa nello slesso tempo, che i avea ciò praticato. Il cardinal Bo-
vescovi non avevano alcun diritto nelli con la stessa facilità con cui
248 GER GER
rinunziato aveva l'imporlante cari- lippo II, e cavaliere gerosolimitano,
ca di camerlengo di santa romana il cui ordine ingrossò le sue galere
Chiesa, era< dispostissimo a cedere il con quel numero che gli sommi-
priorato; e forse s. Pio V vi sareb- nistrò, e molti cavalieri si distinse-
be condisceso, se Cambiano amba- ro per il loro valore e bravura.
sciatore di Rialta in Roma, poco con- Nel 1572 fu gran maestro
eletto
tento aver parlato più alto di
di Giovanni l'Evéque de la Cassiere,
quello che conveniva, non avesse cui nel consiglio di stato fu con-
avuto anche l'imprudenza di spar- ceduto il principato dell'isola di Mal-
gere per Roma le lettere poeo mi- ta e di Gozo, nella forma usata col
surate, che riceveva dal gran mae- suo predecessore, con tutte le giu-
stro. Allora s. Pio giustamente V risdizioni ed emolumenti: sotto di
sdegnato cacciò dalla città l'amba- questo gran maestro molti principi
sciatore, che non osando ritornare si attribuirono il diritto di nominare
a Malta, si ritirò nelle sue terre di i gran priori ne' loro stati. Egual-
Piemonte ; ed il gran maestro fu pre- mente sotto il di lui magistero fu
so da tal malinconia che colpito da un stabilito in Malta il tribunale del-
accidente mentre recavasi ad udire l'inquisizione, per cui la santa Sede
la messa nella cappella magistrale, inviò costantemente a Malta sino
morì a' 21 agosto, col soprannome al declinar del secolo passato, di-
di padre de soldati : gli successe nel stinti prelati per inquisitori e visi-
magistero Pietro del Monte de Gui- per cui reputiamo
tatori apostolici,
dalotti priore di Capua, il cui zio opportuno qui riportarne la serie,
fu Giulio III. coiranno di loro destinazione, e nu-
Questo gran maestro nell' an- mero d'ordine de' sessantadue inqui-
no 1571 voleva rinunziare alla di- sitori e visitatori apostolici di Malta.
gnità, ma il Papa gli scrisse una let-
tera di proprio pugno consolando- iS'j^. I. Pietro Dozzina bresciano,

lo,ed esortandolo virilmente a per- primo inquisitore per dispo-


severare nel grado in cui Dio l'avea sizione di Gregorio XIII.
posto.Quindi il medesimo Papa, ad 1575. II. Piersanti fiumani, poi
onta de' memorati affronti, non la- assessore del s. offizio.
sciò di aiutare e soccorrere quest' or- 1577. Rinaldo Corso di Cor-
III.
dine contro gli sforzi del eomune ne- reggio, indi vescovo di Strou-
mico; e nel i Sy
per diverti-
i stesso, goli.
re le forze turchesche che ne me- 1579. IV. Domenico Petrucci di
ditavano la distruzione, dichiarò il Terni, poi vescovo di Strongoli,
cardinal Bonelli legato a lalere, per indi di Bisignano.
conchiudere l'alleanza della santa i58o. V. Federico Cefalatto, sotto
Sede, con la Spagna e con la re- di cui andò a Malta monsi-
pubblica di Venezia, ch'ebbe per gnor Visconti delegato aposto-
conseguenza la strepitosa battaglia per la carcerazione del
lico
navale di Lepanto con danno im- gran maestro.
menso de' turchi : la fiotta spagnuo- i583. VI. Pier Francesco Costa di
la fu comandata da d. Giovanni Albegna, fatto successivamen-
d'Austria figlio naturale di Carlo te vescovo di Savona da Sisto
y, e perciò fratello naturale di Fi- V, nunzio di Savoia da Pao-
GER GER a49
Io V, e vescovo di sua patria 1619. XX.Antonio Tornlello di
da Urbano Vili. Novara, poi vicegerente di Ro-
i583. VII. Ascanio Liberiani da ma, segretario de' vescovi e
Castel-Baichi nella diocesi di regolari,da Urbano Vili pro-
Fano, poi assessore del s. ofli- mosso al vescovato di Novara.
zio, e da Innocenzo IX fatto 1621. XXI. Paolo Tòretto di Par-
vescovo di Cagli. ma, da Urbano Vili dichia-
1587. Vili. Gio. Battista Petrala- rato arcivescovo di Rossano,
ta di Camerino, vescovo di indi collettore degli spogli in
s. Angelo de' Lombardi, in- Portogallo.
viato da Sisto V, e morto nello 1623. XXII. Carlo Bovio bologne-
stesso giorno che arrivò a se vescovo di Bagnorea, don-
Malta. de Urbano VIII lo trasferì a
1587. IX. Paolo Bellarditi sicilia- Sarsina.
no di Lentini, poi cameriere 1624. XXIII. Onorato Visconti
segreto di Gregorio XI V, e milanese, poi governatore del-
vescovo di Linares. la marca d'Ancona, e nunzio
i.^go. X. Angelo Gennai fiorentino. in Polonia.
iSgo. XI. Paolo Bellarditi, di nuo- 1627. XXIV. Nicolò Herrera ro-
morto poscia in Malta.
vo, mano poscia nunzio di Na-
,

1592. XII. Gian Lodovico dell'Ar- poli.


mi bolognese. i63o. XXV. Lodovico Serristori
1595. XIII. Innocenzo del Bufalo, fiorentino, poi consultore del
poi cardinale nel i6o4- s. offizio, commissario dell' e-

1598, XIV. Antonio Ortensi mi- sercito ecclesiastico, e vescovo


lanese, poi segretario de* ve- di Cortona.
scovi e regolari. i63i. XXVI. Martino Alfieri mi-
1600. XV. Fabrizio Veralli di Co- lanese, poi vescovo d'Isola,
ri nobile romano, indi cardi- nunzio di Colonia, ed arcive-
nale nel1608. scovo di Cosenza.
i6o5. XVI. Ettore Diolallevi di 1634. XXVII. Fabio Chigi sanese,
Rimini, poi nunzio in Polo- poi Papa Alessandro VII.
nia, vescovo prima di s. Agata 1639. XXVIII. Gio. Battista Gori
de' goti, poi di Fano. Pannilini sanese, poi amba-
1607. XVII. Leonardo della Cor- sciatore del granduca Ferdi-
bara romano, nando II al re di Spagna Fi-
1608. XVIII. Evangelista Carbo- lippo IV, e finalmente vesco-
nesi bolognese. vo di Grosseto.
161 4- XIX. Fabio Delagonessa na- 1646. XXIX. Antonio Pignatlelli
poletanOj poi consultore del napoletano, poi Pontefice In-
s. offizio, fatto arcivescovo di nocenzo XII.
Gonza da Gregorio XV, man- 1649- XXX.
Carlo Cavalletti no-
dato in Spagna da Urbano Vili bile romano, morto in Malta
per datario del cardinal Bar- nel 1632 d'anni trentasette.
berini legato, indi nunzio in i653. XXXI. Federico Borromei
Fiandra, morto patriai-ca di milanese, poi cardinale nel
Antiochia. 1670.
2;To GER GER
i65d. XXXII. Guido degli Oddi generale della camera aposto-
perugino, poi governatore di lica.

Norcia,, ove morì nel 1666. 1711. XLVIII. Ranieri Delci sa-
i658. XXXIII. Girolamo Casana- nese, poi cardinale nel 1738.
ta, poi cardinale nel 167 3. 1718. XLIX. Lazzaro Pallavicini
i663. XXXIV. Galeazzo Mariscol- genovese, poi governatore di
ti romano, poscia cardinale nel Spoleto e di Anconanunzio ,

1675. di Firenze, poi


maestro di ca-
1667, XXXV. Angelo Ranuzzi bo- mera di Clemente XII.
lognese, poi cardinale nel 1686. 1720. L. Antonio Rulpj napoleta-
1668. XXXVI. Carlo Bichi sanese, no, indi cardinale nel 1743.
dipoi cardinale nel i6r)o. 1728. LI. Fabrizio Serbelloni mi-
1670. XXXVII. Giovanni Tempi lanese, poi cardinale nel 1753.
fiorentino. 1731. LII. Gio. Francesco Stop-
1672. XXXVIII. Ranuccio Palla- pani milanese, indi cardinale
vicini di Parma, poi cardinale nel 1753.
nel 1706. 1735. LUI. Carlo Francesco Bu-
1677. XXXIX. Ercole Visconti mi- rini milanese, poscia cardinale
lanese, poi nunzio di Firenze, nel 1753.
indi di Colonia, maggiordomo 1739. LIV. Lodovico Gualtieri di
di Alessandro Vili e di Inno- Orvieto, poi cardinale nel 1 759.
cenzo XII, sotto il quale ri- 1743. LV. Paolo Passionei di Fos-
nunziò e si ritirò a Milano. sombrone, indi vice legato in
1678. XL. Giacomo Cantelmi napo- Avignone, chierico di camera,
letano, poi cardinale nel 1690. e presidente delle strade, nel-
i683. XLI. Innico Caracciolo na- la qual carica morì.
poletano, poscia cardinale nel 1754. LVI. Gregorio Salviati fio-
17 i5. rentino, poi cardinale nel 1777.
1686. XLII. Tommaso Vidoni cre- 1760. LVII. Angelo Burini mila-
monese, poi nunzio in Firen- nese, indi cardinale nel 1776.
ze, chierico di camera, indi 1766. LVIII. Ottavio Manciforte di
rinunziò per ripatriare. Ancona, poi cardinale nel 777. i

i6go. XLI II. Francesco A crpia vi- 1771. LIX. Antonio Laute roma-
va napoletano, quindi cardina- no, da governatore di Bene-
nel 1706.
le vento fatto inquisitore, poi di
1694. XLIV. Tommaso Ruffo na- Macerata, chierico di came-
poletano, quindi cardinale nel ra , e presidente della zecca
1706. cardinale nel 18 17.
1698. XLV. Filiberto Fcrreri prin- 1777. LX. Antonio Felice Zonda-
cipe di Masserano, poi gover- dari sanese, da govei'uatore di
natore di Peiugia. Rieti, e poi di Benevento, fat-
1703. XLVI. Giorgio Spinola to inquisitore; dipoi nel 1785
genovese, indi cardinale nel fu nunzio di Brusselles , nel
1 790 segretario di propagan-
1706. XLVII. Giacomo Caraccio- da fide, arcivescovo di Siena,
lo napoletano, nunzio agli sviz- e cardinale nel 180 1.
zeri nel 1710, morto uditore 1785. LXL Filippo Gallerati-Scotti
GER GER 35
milanese, da ponente di con- Cassiere fu in grave pericolo per
sulta fatto inquisitore , nel una congiura ordita nel i58o, e
1792 nunzio di Firenze, indi scoppiata nell'anno seguente contro
di Venezia, e nel 1801 car- di lui in aperta rivolta; la princi-
dinale. pale causa restò misteriosa, e solo

1792, LXII. Giulio Carpegna ro- si narra, che non essendosi regolato
mano, da ponente del buon- nell'amministrazione della giustizia,
governo, fatto da Pio VI in- e nelle riforme con le quali volle
quisitore e visitatore aposto- reprimere il vivere licenzioso di
lico di dove parti
Malta, da molti cavalieri, con quella destrez-
nel 1798, poco prima che fos- za e sagaci tà, che la qualità degli
se presa dai francesi. a(f;ui, e la nobiltà de' sudditi richie-
deva, venne in odio ad una gran
iSyS nella processione del
Nel parte dei cavalieri, i quali dopo
Corpus Domini che fece in Pioma molte e segrete conferenze si ri-

Gregorio XIII fu chiamato l'am- solvettero di supplicare il Papa Gre-


basciatore della religione, insieme gorio XIII, perchè attesa l'ottua-
con gli altri ambasciatori delle co- genaria età del gran maestro, vo-
rone, a sostenere una delle quattro lesse creare un luogotenente nel
aste del baldacchino, sotto del quale magistero dell'ordine. Sembrò al
il Papa portò il ss. Sagramcnto Pontefice imprudente la domanda,
essendosi riconosciuto ne' diari dei e ne die costante ripulsa, con dire
cerimoniali pontificii, che in tutte che al de la Cassiere non manca-
le solennità e funzioni del Ponte- vano forza e robustezza per fun-
fice, gli ambasciatori della religio- gere il supremo magistero dell'or-
ne gerosolimitana erano interve- dine. Non passò molto tempo che
nuti co' trattamenti pari agli altri i cavalieri malcontenti, con prete-
ambasciatori regi, come di molte sto di altri affari convocarono il
occasioni Giacon)o Bosio ne fa te- consiglio di stato, dove trovaronsi
stimonianza nella sua istoria. Nel molti di loro fazione, che prevalen-
i577 in Malta avvenne l'assassinio do coi loro voti, dichiararono luo-
del cavalier Correa portoghese, ese- gotenente del magistero il guascone
guito da sei cavalieri suoi conna- Maturino Lesini detto Pv.omegas
zionali, che travestiti s'introdussero priore di Tolosa ed Irlanda, capo
in sua casa. Riconosciuti dipoi, e de' congiurati, generale delle galere
consegnati al braccio secolare, furo- e uomo di guerra e di spirito.

no condannati ad essere chiusi en- Quindi temendo l'impeto del graa


tro d'un sacco, e gittati al mare. maestro lo arrestarono, e dal pa-
Nel capitolo del 1578 fu stabilito lazzo da lui edificato lo condusse-
che i promossi alla dignità di gran ro nel castello denominato s. An-
croce, oltre il solito giuramento, do- gelo, destinato per carcere dei rei,

vessero fare pubblica professione di ponendolo sotto stretta custodia;


fede, secondo il decretato dal con- dopo essere stato segno agl'insulti
cilio di Trento, ed il breve aposto- del popolo, e specialmente delle
lico emanato dal Pontefice Grego- prostitute che aveva voluto bandi-
rio XIll. Anche la vita del gran re dall'isola. Il generale delle ga-
maestro Giovanni l'Evcque de la lere maltesi Chabrillan sbarcò per
a5i GER GER
sostenere il gran maestro, ma il fu dopo la metà di ottol)re, così
buon vecchio lungi dall' eccitar la quello di Romegas. A'28 di detto
guerra civile, volle piuttosto atten- mese, Gregorio XIII alla presenza
dere il giudizio del Papa, qiial su- di dodici cardinali, ricevette ono-
periore primario dell'ordine. Intan- revolmente ad udienza pubblica
to gì' insorti spedirono a Roma per e con benevolenza il gran maestro,
giustificare la loro condotta tre am- che baciali i di lui piedi fece un
Lodovico Saccanvilla fran-
Lasciatorij discorso al Papa. liingraziò Dio di
cese, Cosimo de Luna spagnuolo, e averlo condotto innanzi al suo vi-
Bernardo Capece italiano ed il ; cario, per umiliare la sua l'iveren-
gran maestro inviò al Papa per za ed ubbidienza, e giustificarsi
ambasciatori Francesco de Gusman dalle false accuse. Chiamò Dio in
spagnuolo, e Seljascia francese che testimonio del modo con cui avea
vigorosamente lo difesero contro governato l'ordine in un decennio,
le accuse di Romegas e de' suoi e protestò di aver sempre e ia
partigiani. tutte le dignità professata sommis-
Gregorio XIII prontamente spe- sione alla Chiesa ed ai Papi, e ri-
dì colle sue galere a Malta mon- petendo le parole di Simeone :

signor Gaspare Visconti uditore Niinc dìiìultis, ec, dichiarò la sua


di rota milanese, con la qualifica indicibile contentezza. Gregorio Xlil
di nunzio e vicario apostolico lo confortò con assicurarlo di non
a prendere conescenza deiraffare. credere alle incolpazioni de' nemi-
Giunse agli 8 settembre, convocò ci, lo fece levare in piedi e sede-
r assemblea generale presentò i ,
re sopra quattro cardmali, secondo
brevi pontificii, che intimarono al i continuatori del Platina. 11 Poz-
gran maestro ed al luogotenente zo a p. 201, tom. I della sua i-
di recarsi ai sacri limini degli a- storia, narra che il gran maestro
postoli. Quindi pose subito in li- si portò all' udienza di Gregorio
bertà la Cassiere, lo restituì al XIII al Vaticano, con la comitiva
suo palazzo, fece preparare quattro di sessanta carrozze, dopo essere
galere, tre pel gran maestro, ed stato visitato dal sacro collegio,
una per il luogotenente, indi in- dai principi romani, e dagli am-
cominciò a formare di tutto ac- basciatori residenti in Roma ; es-
curato processo. Il gran maestro sendo incontralo sulla piazza di s.
partì col seguito di duecento ca- Pietro da molti personaggi di qua-
valieri di tutte le lingue e di- lità e dalla guardia svizzera. E
,

gnità, e con una comitiva di circa che il Papa lo fece sedere fra i

ottocento persone. IN'el viaggio ri- cardinali, dandogli il luogo con-


cevette onori regi,massime in JVa- sueto, fra r ultimo prete e il pri-
poli ed in Roma, ove fu incon- mo diacono.
trato da ottocento persone a caval- Frattanto monsignor Viscon-
lo a guisa di trionfo. Egli co'ca- ti proseguiva il processo ,
quan-
valieri e col seguito alloggiò dal do Romegas sopraffallo da me-
cardinal Luigi d' Este protettore stizia non vedendosi in Roma cu-
della Francia, nel palazzo a Mon- rato, né alloggiato da veruno, do-
te Giord.mo, ove lo trattò splen- ve che in altri incontri era sta-
didamente: il suo arrivo in Roma to onorato da ogni ceto di perso-
GER GER 253
naggi ;
quindi obbligato dal Papa candidati, sui quali l'ordine doves-
ad umiliarsi a la Cassiere, visitar- se scegliere il gran maestro. Ai
lo, e riconoscerlo per suo legittimo 12 gennaio i58i il capitolo pre-
superiore, mentre pendeva la con- da questa terna fr. Ugo de
scelse
troversia, mori di dolore a' 4 no- Loubens de Yerdalle gran priore
vembre, e con pompa funebre fu di Tolosa, generale di artiglieria,
seppellito nella chiesa della ss. Tri- e già ambasciatore di Malta in Ro-
nità de'Monti al Pincio, con epi- ma, che di comun consenso fu sol-
taffio, ed i turchi da lui tante levalo alla dignità di gran mae-
volte vinti, fecero pubbliche alle- stro. Questo gran maestro intro-
grezze. Poco dopo assalito il gran dusse una novità nello stemma
maestro da grave puntura pel trop- gentilizio, che al solito inquartò
po sangue cavatogli, terminò di con quello della religione. Dappoi-
vivere a' 21 dicembre senza poter ché i suoi predecessori non aven-
godere del suo ristabilimento. 11 do mai usato portarvi corona al-
dotto Moreti pronunziò l'orazione cuna di principe, ma solamente
funebre nelle solenni esequie, le intorno allo scudo quei pater no-
quali furono descritte dal Mucan- ster di corallo, che denotano il
zio. Il di lui corpo fu portato a colore ed ordine di religiosa ca-
Malta, ed il cuore con onorevole valleria, come spiega il Pozzo a
iscrizione fu deposto nella chiesa p, 2rQ, egli vi fece allora aggiun-
di s. Luigi de' francesi di Roma. gere una corona all' uso ducale.
11 prudente Gregorio XIII a prov- Riferisce Bosio, parte 5, p. 2f)5,
il

vedere alla fama del defunto la che Verdalle fu a ciò indotto per
Cassiere, ed a preservare la religio- impulso de' consiglieri , allegando
ne di Malta da somiglianti disor- l'espresso comando del Pontefice,
dini, nel i583 a'3 settembre pub- il quale per onorare il defunto la
blicò una bolla con la quale rein- Cassiere come vero principe e gran
tegrò l'onore e l'innocenza del de- maestro, ordinò al cardinal d'Està
funto gran maestro, e tolse ai ca- che ne' panni funebri, nel letto
valieri il privilegio, in viitù del funebre, e nel deposito, facesse
quale pretendevano di potere in dipingere, ricamare e scolpire so-
certi casi procedere contro la per- pra le di lui armi la corona di
sona del loro supremo superiore, principe. Dipoi Sisto V per rego-
come avevano con
fatto la Cassie- lare meglio le cose dell'ordine, lo
re, e molto prima con Villaret, chiamò in Roma, ed egli vi si recò
dichiarando il Papa nella bolla che accompagnato da olto gran croci
il solo romano Pontefice poteva e da trecento cavalieri venendo ,

nell'avvenire giudicare delle azio- ricevuto colle debite onorificenze e


ni de' gran maestri di Malta, distinzioni nel solenne ingresso che
Gregorio XIII avendo posto fine fece nella città : il Papa lo rice-
alle contese dell' ordine col perdo- vette pubblico concistoro con
iu
nare i rei de'passati tumulti, e per trent'otto cardinali, ove gli bnciò
evitare qualunque evenienza nell'e- il piede e la mano, e fu da Sisto
lezione del nuovo gran maestro^ ad V ammesso all'amplesso, collocando
insinuazione di Enrico HI re di il cerimoniere il gran maestro nel
Francia nominò tre cavalieri per solito sito fra 1' ultimo cardinale
254 GER GER
prete, ed il primo cartliuale tlia- morì nel 1 5f)5 a' 1 2 maggio, alla
coiio. Venne alloggiato nel palaz- Valletta, e fu sepolto in magniii-
zo valicaiio, nell'appartamento a- co avello nella chiesa di s. Gio-
bilato dall'iniperaloie Carlo V, e vanni Battista. Sotto di lui il ve-
da Cosimo 1 quando s. Pio V lo scovo Gargallo stabilì gesuiti i

coronò granduca. Indi Sisto V, nell'isola di Malta. Indi venne e-


perchè fosse più rispettato e per saltato al magistero Martino Gar-
imporre silenzio ai cavalieri mal- ges d' Aragona , che difese 1' Un-
contenti, nel concistoro de' 18 di- gheria dai turchi; mori nel iGoi,
cembre iSSy lo creò cardinale del- e gli successe Alof de Yignacoiut
l'ordine de' diaconi, assegnandogli di Picardia , sotto il quale Cle-
per diaconia la chiesa di s. Maria mente Vili confermò all' ordine
ra Portico , non che lo fece pre- i suoi privilegi, esortò la religione
fetto delle pontifìcie gaieie. a mandar soccorsi all' imperatore,
Ciò non produsse l'eiretto che si e cercò di rifurmare il metodo
sperava, aumentandosi ogni giorno dell'elezione del gran maestro. An-
le vertenze tra lui ed i ca\alieri, che Enrico IV re di Francia con-
anche pei" aver ridotto a miglior fermò alla religione privilegi che i

forma gli statuti dell'ordine. Forti- godeva nel suo regno, e nel 1612
ficò l'isola di Malta col castello fece altrettanto Francesco duca di
Bosqnet, v'introdusse i cappuccini, Mantova, ad esempio del genitore.
ridusse in miglior forma gli statu- Paolo V nel 1606 emanò un bre-
ti dell'ordine arricchendoli delle ef- ve per r osservanza dello statuto
fìgie e delle notizie dei gran mae- V dell'elezione, cioè che nelle pro-
stri; .sotto di lui e nel 1 584 '^ mozioni a gran croce il merito
repubblica di Venezia^ per alcune prevalesse all'anzianità.
vertenze, pose il sequestro sopra Kel magistero di Wignacourt l'or-
tutte le commende dell'orciine e- dine ii|)ortò brillanti vantaggi sui
sislenti ne' suoi stati , togliendo il turchi; neli6i6ordinò il gran mae-
soldo ai cavalieri ch'erano agli sti- stro nuove fortificazioni a Malta ed
pendi della repubblica, dillerenze a Gozo, e fece costruire ad uso ro-
che aggiustò il re di Spagna. In- mano un magnifico acquedotto per
oltre il cardinale gran maeslio condurre l' acqua alla nuova ci Uà
fece scrivere in italiano la storia ossia alla Valletta: difese i pri-
dell' ordine da Jacopo Bosio zio vilegi dell'ordine, che vari principi
del celebre antiquario Antonio a- volevano deteriorare, ottenne dal-
gente in Roma dell'ordine, autore l'imperatore Ferdinando II il tito-
insigne della Roma solterranea. lo di Altezza serenissima^ la con-
Dopo aver pagato il cardinal gran ferma de' privilegi dell' ordine e ,

maestro Verdalle duecentomila scu- mori nel 1622. Gli successe Lui-
di di debito, fu accusato a Cle- gi Meudes de Vasconcellos porto-
mente Vili come dilapidatore del ghese, antico ambasciatore dell'or-
pubblico erario onde per pur- , dine in Francia; ma essendo mor-
garsi di tal nera calunnia, fu ob- to neir anno seguente, ne occupò
bligato mandare a Roma il pro- la dignità Antonio di Paola di To-
prio nipote, e pieno di gloria con- losa, gran priore de Saint - Gilles,
tro i nemici del nome cristiano sotto il quale Gregorio XV, con
GER GER 255
breve de'22 febbiaio \6iiy gli con- cere al Papa rinunziò il titolo di

fermò i privilegi che godeva la Altezza. Il re di Francia nello scri-


religione gerosolimitana, della qua- vere chiamava i cavalieri dell'ordi-
le l'ordine fece prolettore il car- ne, Trcs-chers aniis, ed il gran mae-
dinal Lodovico Ludovisi nipote del stro TrcS'cher et trcs-ainié cousin.
Papa, essendo solito nominare in Sotto di lui l'ordine ebbe in do-
protettore il cardinale più stretto no dal lodato Giacomo Bosio un
parente, o favorito del Pontefice palazzo in E.oina per abitazione
regnante. Mentre era gran maestro del suo ambasciatore nella via Con-
Antonio di Paola, l'ordine si volle dotti, nel rione IV Cau)po Marzo,
opporre alla profusione con cui marcato del numero 68. 11 Poz-
Urbano Vili Barberini concede- zo nella storia dell'ordine tom. I,

va le commende delmedesimo ai p. 779, dice che il palazzo eoa


propri parenti : Urbano Vili nel altri beni lo lasciò alla religione
1623 confermò all'ordine tutti i Antonio Bosio nipote di Giaco-
suoi privilegi. Avendo questo Pon- mo, quando mori nel 1629. Al
tefice in grande estimazione la di- presente vi risiede il luogotenente
gnità cardinalizia, a' io giugno del magistero con la cancelleria ,

i63o pubblicò un decreto col dell'ordine, e si chiama sacro con-


quale gli accrebbe le preeminen- vento nel suo interno vi sono
:

ze, ed in perpetuo gli assegnò il due cappelle private. Neil' angolo


tìtolo di Eminenza, e di Eniinai- sud-ovest si legge scolpita in mar-
tissinio (Fedi), che pure concesse ai mo seguente onorevole memo-
la
tre elettori ecclesiastici, ed al gran ria, sovrastata dall'arme, pur di
maestro dell'ordine gerosolimitano, marmo, della religione gerosolimita-
onde il primo ad esserne insignito na in bassorilievo colle sue inse-
fu il detto Antonio di Paola, che gue ed emblemi.
però neir accettarlo per compia-

OEDO . MILITVM . HOSPlTALIS . S . JOANNIS . HIEROSOLYMITANI


JACOBVM . BOSIVM
SVAE HISTORIAE SCRIPTOREM
. .

IPSIVS REX
. AGENTEM IN . . . \REE
HAERES EX ASSE . .

HISCE . IN . AEDIBVS
VBI . HOSPITAVERVNT . VIVENTES
IMMORTALEM
VIVERE . 3VSSIT .

CAROLO ALDOBRANDINI COMMENDATARIO


. .

PRAEDICTI . ORDINIS APVD VRBANVM Vili ORATOR . . . .

ANNO MDCXXXI .

Antonio di Paola agli i i maggio gione gerosolimitana stimando su-


i63i convocò il capitolo generale, perfluo tenere un agente in Roma
nel quule furono rinnovati gli statuti dove risiedeva il suo ambasciatore,
dell'ordine, nel modo che tuttora ne abolì l'offizio, quando però cessas-
sono in vigore, e mori a' 16 giù- se di esercitarlo Lorenzo Rosa che
gao i636, nel quale anno la reli- era successo nell'agenzia ad Anto-
:i5G GER GEPt
nio Cosio; ed in suo luogo la reli- gran maestro Lascaris, un cavalie-
gione deputò un segretario d'am- re de'piìi riputati ed antichi fece
basciata, il quale fosse cappellano
\ molte pratiche per essergli succes-
conventuale, o altro religioso pro- sore, fino a promettere simoniaca-
fesso conventuale, soggetto am-all' mente, e patteggiare per comprar
basciatore, da durare tre anni. Avea voti. Riavutosi dal male il gran
Urbano YIII sino dal i634 man- maestro, ne fece in Malta gran ru-
dato inquisitore a Malta il prelato more coi cavalieri ed in Roma ,

Fabio Chigi, il quale col suo accor- con Papa Alessandro VII, già in-
gimento e prudenza seppe compor- quisitore e visitatore apostolico di
le le discordie insorte fia i cava- Malta. Questi che con la bolla di
lieri per r elezione del gran mae- Urbano Vili nella sua inquisizione
stro, e gli riuscì ottenere dalla re- avea fatto condannare sì riprove-
ligione di Malta, che annullato il voli contrattazioni, rispose con un
modo dell'antico scrutinio si accet- breve al gran maestro, prometten-
tasse quello prescritto da Urbano dogli di frenare l'ardire de'cavalie-
\1I[, in vigore del quale ai i3 ri ; quindi tenuto consiglio coi car-
giugno iG36 fu eletto il gran mae- dinali e prelati sugli alTari di
stro Giovanni Lascaris Castellar, di- Malta, mandò altro breve a mon-
scendente dagli antichi imperatori signor Giulio degli Oddi inquisi-
di Costantinopoli; nell'anno seguen- tore, in cui gli ordinò di esclude-
te il nuovo imperatore Ferdinando HI re come indegni ed inabili all' e-
confermò i privilegi della religione lezione, chiunque, vivente il gran
di Malta nella più ampia forma. maestio movesse trattato di suc-
,

Male informata la repubblica di V e- cedergli o dopo la morte sotto


,

nezia nel i64i sull'operato delle qualunque pretesto facesse brighe


galere della religione di Malta, se- per acquistar voci. Il gran mae-
questrò il priorato e le commende stro Lascaris sostenne diverse guer-
di essa, esistenti ne' suoi dominii; re coi turchi, e nel ponlilicato di
ma conosciuta meglio la cosa, dipoi Innocenzo X si vuiì alle galere
reintegrò T ordine, togliendo il se- pontificie in aiuto de' veneziani, che
questro, rs'el 1642 Urbano Vili do- sostenevano contro ottomani la gli

mandò ed ottenne l'aiuto di alcu- guerra di Caudia soccorso che ;

ne galere della religione, delle quali rinnovò nel pontificato d'Alessan-


per altro non si servi. Mentre il dro VII, mediante sette galere mal-
Chigi era in Malta, Urbano \I1I lo tesi bene fornite. Inoltre il gran
fece vescovo di Nardo, per cui fu maestro Lascaris nel i652 comprò
consagrato dal vescovo dell'isola nel- dai francesi l' isola di s. Cristoforo
la chiesa de' gesuiti, con l'assisten- nelle Antille, insieme alle altre mi-
za di due persone costituite in di- nori di Bartolomeo, s. Martino
s.

gnità ecclesiastica per difetto di al- e s. Croce, coli' annuenza del re


tri vescovi, funzione che ivi mai Luigi XIV; ma dopo tredici anni,
erasi veduta. riuscendo di discapito tale acquisto,
Correndo l'anno 1648, Inno- nel i665 il commendatore de
cenzo X conferì i privilegi del- Poincy la rivendette ad una com-
la religione gerosolimitana . Nel pagnia mercantile francese, che vi
i65G ammalatosi gravemente il formò un ricco stabilimento. Nel
GER GER 257
iGT-i r ambasciatore del granduca provò i privilegi che la religione
di Toscana, pretese invano la pre- godeva negli stati della repubblica.
cedenza su quello di Malta in Ma- Cotoner con dolore vide Malta
drid, il quale da tempo immemo- afflitta dalla fame e dalla peste;

rabile la godeva su tutti gli amba- morì nel 1680, e gli successe
sciatori che sono di cappella. Po- Gregorio Caraffe napoletano, prio-
scia nel i546 fu stabilito che il re della Rocella. Nel magistero del
capitano generale delle galere a- Cotoner fu tolto l'abuso a quei ca-
vesse dai religiosi il titolo di ec- valieri che procuravano di essere
cellenza, e fu introdotto nel con- conclavisti dei cardinali , o loro
siglio il bussolo del sì, del no, e scalchi, o dapiferi per conseguire
del neutro. Lascaris dopo aver fon- la facoltà di testare, e di essere
dalo una biblioteca pubblica a IMal- esenti dagli spogli, venendogli però
ta, morì a'i4 agosto 16^7. 11 suc- conservati gli altri privilegi. Nel
cessore Martino de Redin oppor- , i685 sotto il magistero di Gre-
tunamente fece costruire di distan- gorio Caraffa le galere di Malta
za in disianza delle torri su tutta disfecero la flotta d'Algeri, prati-
la costa per la difesa dell'isola. carono delle scorrerie sulle coste
jVel 1 658 Alessandro VII emanò di Barbarla, ed unite a quelle dei
una costituzione sopra la rinun- veneti e del Papa, presero d' as-
zia e concessione de' titoli de'prio- salto Corone, quindi Navarino, Mo-
rati e baliaggi, onde evitare gli done, ec. rendendo 1' impero sul-
abusi introdotti nella rinunzia di l'Adriatico ai veneti. Innocenzo XI
tali titoli con riserve. felicitò il gran maestro, per sì bril-
INel 1660 divenne cin(|uantesimo lanti vittorie. Indi nel 1688 il

ottavo gran maestro Anna de Cler- gran maestro ed il consiglio ordi-


mont-Chatte-Gessans de Clermont- narono che gli avvocati che trat^
Tonnerre francese, bali di Lione, che lavano le cause in consiglio non
pel valore e condotta meritò l'afTezio- potessero parlare ognuno più di
ne e la stima de' cavalieri. Nel mezz'ora nelle loro dispute, e solo
magistero di Raffaele Co toner, che un quarto nelle repliche. In detto
gli successe nel medesimo anno anno la congregazione de' riti, ad
1660, la repubblica di Venezia, istanza del gran maestro, concesse
grata all' ordine pei soccorsi rice- che i fratelli e le monache del-
vuti nel blocco di Candia, con spe- l'ordine, i cappellani ed i ministri
ciale decreto permise che ne' suoi destinati al servigio delle sue chie-
dominii potessero i cavalieii della se, i quali sono tenuti recitare le
religione portare l'armi da fuoco ore canoniche, in ciascuna quarta
per tutto , transitando le città e feria non impedita dalla festa di
terre murate, ciò che avea nega- nove lezioni, eccetto il tempo del-
to a tutte le nazioni. Nicola Co- l'avvento, della quaresima, e delle
toner successo al fratello nel 1 663 quattro tempora, possano recitare
pegli unanimi suffragi de'cavalieri r offìzio di s, Giovanni Battista,
elettori, continuò a soccorrere i ve- sotto il rito semplice.
neziani, e fece costruire formida- Adriano de Wignacourt eletto
bili fortificazioni a Malia, onde il gran maestro nel 1690, e nipote
doge Nicolò Sagredo nel 1675 ap- di Alofj fece fabbricare un magui-
VOI.. XXIX. 17
2 '58 GER GER
fico arsenale per la costruzione pubblicò con le stampe V Origine
delle galere a Malta, la quale fu della sacra ed eniinentissirna. re-
danneggiata negli edifizi per 1' or- ligione gerosolimilana, con la serie
ribile terremoto de' 2 gennaio 1 de" suoi gran maestri e di Rodi
iGpS: gran maestro donò tulto
il e di Malta e delle imprese pili
,

quello che aveva per riparare ai segnalale de' cavalieri.


gravi danni, mentre il conte di Alla religione gerosolimitana ave-
Thum ammiraglio dell'ordine, nel vano Pio IV, e Sisto V concesso la
l6q6 s'impadronì di Scio. Adria- facoltà di usare gli altari portatili nel-
no terminò la differenza che da le navigazioni carovane
annuali o
quarant'anni era con la repubblica contro gl'infedeli, allorché prendeva-
di (Venova, sull'ammissione de' ge- no terra, per cui Clemente XI nel
novesi neir ordine gerosolimitano. 170G accorilo alla medesima di

Glorioso fu il magistero di Rai- poter far celebrare messa anche la

mondo Perellos, eletto nell'anno sui bastimenti in mare, ad esem-

1697 pei molti ed importanti pio del conceduto dn Innocenzo


,

vantaggi riportati sui turchi, onde Vili. Nel 1708 si trattò in Roma
la sua corte si vide risplendere di la causa del bali Bertoni, il perchè
cinquecento valorosi cavalieri d'o- Clemente XI di proprio pugno
gni nazione, e il commendatore scrisse gran maestro Perellos
al

de Langon meritò il titolo di ter- di avere avuto tutti i riguardi al-

rore dcgV infedeli. Clemente XI la dignità magistiale, e però lo e-

nel 1704 concesse ai fr. cappellani sortò ad applicarsi con diligenza


della religione di Malta di poter nel ristabilire nel sacro ordine la

portare il rocchetto, e la mezzetta disciplina de' costumi, estirpandone

paonazza filettala di rosso , nelle i vizi, ed esercitando i cavalieri

funzioni ecclesiastiche. Inoltre i me- negli esercizi cavallereschi e mili-

desimi conventuali usavano dalla tari, massime matematica e di


di

festa d'Ognissanti sino al snbbato nautica, ed altro che potesse con-

santo inclusive, cioè al punto del venire al loro istituto, e secondo le


Gloria, la cappa formata di lanet- leggi della giustizia, come supremo
ta o ciambellotto rosso, con ar- superiore, punisse i cattivi e pre-
niellino, la quale si teneva sciolta miasse i buoni. Temendosi nel tem-
in coro al modo che usano i car- po istesso, che l'apparecchio mili-

dinali nelle cappelle pontificie. E tare de'tiu'clii fosse diretto contro

qui noteremo che il gran priore Malta, Clemente XI spedi al gran


della maggior chiesa conventuale maestro quattro galere ben corre-
di Malta, cioè superiore generale date con quattrocento soldati, sot-
in spirilualibiis di tulto 1' ordine to il comando del cavaliere Fran-
gerosolimitano adoperava ovun-,
cesco Ferretti gran priore d* In-

que l'abito prelatizio ed anche in ghilterra, oltre altre galere che gli

lioma. Dei flabelli che usava il prociuò dalla repubblica di Geno-


detto gran priore conventuale di va, dai re di Spagna e di Porto-
Malta nelle solenni funzioni, lo di- gallo, e dal granduca di Tosca-
cemmo al voi XXV, p. 90 del na. Avvisò poi il gran maestro,
Dizionario. JNello stesso anno 1704 che se turchi attaccavano qualche
i

in Bologna Aldighiero Fontana altro principe cattolico, tali forze


GER GER. 2^9
unite a quelle dell'ordine si doves- te invocò il divino aiuto con un giu-
sero unire contro il comune nemi- bileo straordinario, quindi si rivolse

co. Per questi ed altri marittimi ai principi cristiani acciò si colle-


aiuti , e per altre cinque galere gassero coi cavalieri, e nel conci-
che prese a nolo e consegnò ai ca- storo de' 16 settembre esortò con
Talieri di Malta, Clemente XI con- efficacia i cardinali ad aiutarli an-
trasse un debito di trecentomila ch'essi con denaro, essendo egli il
scudi, che doveva soddisfare la primo a darne l'esempio col ri-
congregazione della fabbrica di s. mettergli ventimila scudi, la metà
Pietro. Oltre a ciò, il Papa in- de'quali contribuì suo peculio. col
dusse l'imperatore alla guerra con- I cardinali Scotti, Corradini, Tolo-

tro il turco, sul quale riportò poi mei, Belluga, e i due Spinola som-
la celebre vittoria presso PeterAra- ministrarono cinquecento scudi per
radino nel onde gli ottoma-
17 i6, cadauno, e doppia somma i cardi-
ni tolsero l'assedio da Corfù, avendo nali Pamphilj Imperiali, e Sacri-
,

l'ordine in ciò potentemente secon- panti. Il gesuita cardinal Salerno,


dato la repubblica di Venezia. siccome poco provvisto, offri la cro-

In questo tempo, e nel 1709, Gio. ce di brillanti donatagli dal re di


Battista Brancadori Perini pubbli- Polonia, dalla quale si ricavarono
cò a Roma la Cronologia de'gran mille doppie d' oro di Spagna. Con
inaesirì dell'ordine di Malia con questa generosa pietà romana giun-
le loro vite, e con i riiratù slam- sero nelle mani del gran maestro
pali. più di centomila scudij che per al-
Al Perellos nel gennaio 1720 tro non fu d'uopo impiegarli contro
successe Marc' Antonio Zondadari il turco, per non aver mosso guerra
sanese, antico an)basciatore dell' or- a veruno. Nell'aggiunta al nume-
dine presso la santa Sede; i cava- ro 730 del Diario di Roma del
lieri continuarono a purgare il ma- 1722, si legge la relazione della
re dai turchi, dagli algerini, tuni- udienza data da Innocenzo XIII
sini, e tripolini, e da altri corsari. in concistoro semipubblico all'am-
A' 2 3 di maggio 1721, avendo i basciatore straordinario della reli-
cavalieri gerosolimitani vinto tre gione di Malta fr. Giovanni Batti-
vascelli gran maestro
di Tunisi,
il sta Spinola; il discorso che recitò,
mandò gran stendardo navale di
il e la risposta che a nome del Pa-
essi ad Innocenzo XIII eletto in pa pronunziò monsignor Scaglioni
quel mese; e questi qual trofeo di segretario de' brevi ai principi. M.
religione lo mandò alla basilica di de Saint- Allais, V ordre de Blalte,
s. Giovanni in Laterano, con quel- dice a pag. 89 , che Benedetto
le particolarità che si leggono nel XIII volle onorare i cavalieri nella
Cancellieri, Storia de' possessi p. persona del gran maestro Vilhena,
355. Mori il gran maestro a' 16 collo spedirgli in dono lo Stocco e
luglio 1722, e fu eletto Antonio herrellone benedetti (f^cdi), insegne

Emanuele de Vilheiia portoghese, colle quali i romani Pontefici ri-

il quale vedendo che due squadre munerarono i principi e personag-


turche si raggiravano nelle vicinan- gi benemeriti del cristianesimo.
ze di Malta, ricorse all'aiuto d'In- Nel magistero di fr. Zondadari, nel
nocenzo XIII. Il Papa primieramcn- 1724 ^" stampato in Roma il Bui-
26o GER GEn
lariiiniOrdinìs Hoapìtalarù Joan- .<;. stolica anche i contralti di affitto
nis de Jerusalem. Nei numeri 21 i6 a limga diuata. Lo stesso Ponte-
e 2 125 dei Diari di Roma del fice nell'anno l'^/fj dichiarò che i

lySi è riportata la descrizione del- cardii.ali cavalieri professi dell'or-


ingresso in Roma fatto con solen-
l' dine gerosolimitano potessero porta-
ne cavalcata dal barone di Schade le sulla mozzetta hi croce dell' or-
ambasciatore dell'ordine gerosoli- dine al modo che narrammo nel
mitano a Clemente XII, l'udienza voi. XV III, p. 26 j del Dizionario.
pubblica ch'ebbe in concistoro, e A' eggasi r Andreucci , De Hierarchia
le allocu2Ìoni che furono recitate. ecclesiastica tom. I, lib. IV De
Morto tal gran maestro nel 17 36, cardinali regulari professo ex or-
fu dato a successore fr. Raimondo dine militari s. Joannis Jerosolynii-

Despuig di I\Iontenegre, già tre tani. Nel 1747 Benedetto XIV per
volte luogotenente del magistero; mezzo di monsignor Luigi Valenti
indi nel i74' fu elettogran mae- suo cameriere segreto, trasmise a
stro Emanuele Pinto de Fonseca Blalta al gran maestro Pinto, il do-
porlogliese. JN'el 1742 il gran mae- nativo delio stocco e berrettone da
stro spedì in Roma per ambascia- lui benedetti. Nell'anno seguente
tore a Benedetto XIV, il bah fr. si scoprì Malta una terribile
in
Guerin de Tencin, che fece il suo congiura tramata da ìMustafà pa-
solenne ingresso con quella pompa scià di E.odi, e prigioniere di guer-
che descrivemmo al voi. X, p. 3io ra de'cavaliei'i,
il quale d'accordo
e seg. del Dizionario. A di lui i- col sultano gran somme di denaro
slanza Benedetto XIV a' 16 dicem- spese pel pravo fine: il gran mae-
bre 1743, con la costituzione Quo- stro doveva essere assassinato, e l'i-
mani, concesse parecchie indulgen- sola interamente aveano divisato
ze, e molti privilegi nella forma occuparla turchi. Il pascià fu ri-
i

della Bolla della Crociata (Fedi), legato in una provincia dell'Asia,


tanto ai religiosi cavalieri di que- e gli altri infami suoi fautori pa-
sto ordine, quanto ai sudditi abi- garono con l'estremo supplizio il

tanti nelle isole di Malta e Gozo, tradimento. Il Bercaslel, Storia del


i quali somministrassero qualche cristianesimo voi. XXXI, a pag.
somma di denaro o altro soccorso 2i5 e seg. riporta le descrizioni
all'ordine nella guerra perpetua di questa congiura, e della solenne
ch'egli faceva agl'infedeli: la bolla festa istituita in memoria di tale
della Crociata nel i SgS Clemente avvenimento , consistente in una
Vili l'avea concessa all'ordine per perpetua processione a' 6 giugno al-

le fortificazioni dell'isola. Xel me- la chiesa di s. Gio. Battista, con


desimo anno i 743 Benedetto XIV r intervento di tutto il clero, e di
con la costituzione Inter illuslria, tutti gli ordini della città, in rin-
data a' 12 maggio, presso il suo graziamento a Dio dello scampato
Bollario tom. IV, p. 74? confer- pericolo.
mò nella massima ampiezza tutti i La riputazione del gran maestro
privilegi accordati a questo ordine Pinto indusse i corsi ribelli de'ge-
ospitalaiio dai Pontefici suoi pre- novesi, ad offrire all' ordine la so-
decessori, ma volle in qualche mo- vranità dell' isola di Corsica, ciò
do assoggettare alla sanzione apo- che non fu accettato per opposizio-
GER GER 261
ne della Francia; e Federico II re Siracusa che si portasse nell'isola
di Prussia, dopo aver conquistato a farvi la visita pastorale. Gli abi-
la benché acatto-
Slesia, conservò tanti s' irritarono per tale misura,
lico le commende che vi possedeva e costrinsero il vescovo a tornare
l'ordine. Ottenne detto gran mae- indietro, onde il gran maestro die
stro da diversi sovrani d'Europa, subilo avviso di siffatto attentato a
che gli ambasciatori dell' ordine Benedetto XIV, e alle potenze a-
godessero le medesime prerogative miche; indi spedì a Napoli il bali
ed onori che godevano gli amba- Duegos per rappresentare le ragio-
sciatori delle altre potenze. Bene- ni che l'ordine di Malta sottopo-
detio XIV fino dal accordò
l'J^'J neva alla corte siciliana, confidan-
gli onori di ambasciatore regio do nell'uso contrario osservato da
all'andjasciatore di Malta presso la pili di cento anni. Benedetto XIV

santa Sede, come si legge nel nu- dopo un congresso tenuto con car-
mero 465o del Diario di Roma di dinali e prelati scrisse al re Carlo
quell'anno. Il titolo di altezza E- in modo persuasivo, invitandolo
minentissinia in riconosciuto com- paternamente a desistere da tale
petere al gran maestro da tutti i impegno. Il re fece anzi avvisare i
sovrani, dappoiché prima alcuni gli maltesi che se ricusassero ancora di
davano il solo titolo di Eminenza. 11 ricevere il visitatore, avrebbe fatto
medesimo Finto fu il primo gran sequestrare le rendite che i cavalieri
maestro che decorò I' arme del gran godevano gran mae-
ne' suoi stati. Il

maestro d' una corona come gli al- stro all'opposto dichiarò, che avreb-
tri sovrani. Politico, abile, eccellen- be fatto altrettanto sulle rendite che
te nell'amministrazione della giu- altrove godevano i commendatori
stizia, abbellì Malta di edilizi, ed napoletani e siciliani, e richiamò ji
aumentò grandemente la pubblica ball Duegos. Allora il re proibì ai
biblioteca, per la quale dipoi or- propri sudditi ogni commercio coi
dinò Luigi XVI che vi sarebbe maltesi, e mise il sequestro alle
mandata una copia di tutte le o- commende gerosolimitane de' suoi
pere impresse nella tipogialia reale. stati, come gran mae-
altresì fece il

Dipoi nel 1781 Francesco Paolo stro con quelle che cavalieri na- i

de Sminter pubblicò il Catalogo poletani e siciliani godevano in al-


della biblioteca del S. M. ordine tri paesi. Indi il gran maestro pre-

di s. Giovanni Gerosolimitano. Sot- gò le corti di Portogallo, di Vien-


to il magistero di Pinto accadde una na, di Parigi e di INIadrid affinchè
vertenza con la corte di Napoli, ri- impegnassero il re di Napoli a me-
guardante la giurisdizione del ve- glio ponderare il fondo della ra-
scovo, che andiamo ad accennare. gione, sulla quale il vescovo di Mal-
Sussistendo la convenuta nomina ta stabiliva la sua indipendenza
del vescovo di Malta per parte del dall'arcivescovo di Palermo. Impe-
re di Napoli in conseguenza della gnossi particolarmente il Pontefice
terna che presentava il gran mae- su questo aliare per modo, che nel-
stro, il vescovo era sulfraganeo del- l'anno seguente ottenne che am-
la metropolitana di Palermo, quan- bedue le parti dissidenti si com-
do nel 17.53 il redi Napoli Carlo promettessero nella sua imparziale
di Borbone ordmò al vescovo di decisione. Fu dunque conchiuso.
263 GER GEPv
che Benedetto XIV iu qualità di e del palazzo magistrale, mise la
sommo Pontefice pregasse con let- armi più gente che potè, fornen-
tera il re di, Napoli a lasciar le cose dogli l'ambasciatore di Francia
nello stato in cui erano per riguar- centoventi francesi, e tutti furono
do alla visita pastorale; che fosse messi sotto il comando del princi-
ristabilito il reciproco commercio, pe di Piohan-Polduc, generale del-
e si togliesse dalle parti il seque- l' ordine. I ribelli uccisero il cava-
stro alle commende. Il re Carlo liere INIarcellino Corio, minacciaro-
a' 27 dicembre 1754 l'ispose alla no spianar la Valletta, e dar fuo-
lettera pontificia, con piena adesio- co alla polveriera. S'interpose il vi-

ne di tulio. cario generale del vescovo, ma con


Dopo la morte del gran maestro poco successo, quando il maggiore
Finto a' 28 gennaio 1778 fu elet- del castello essendo uscito di pri-
to successore fr. Francesco Ximenes gione, con due cavalieri edun pu-
de Texada di Navarra, a cui Cle- gno di gente ivi detenuta, con som-
mente XIV nell'anno seguente, per mo valore ed inaudito ardire po-
mezzo di monsignor Girolamo Bo- terono superare i pochi ribelli, e
nanni de' principi della Cattolica, rendersi padroni del castello, con
mandò lo stocco e berrettone be- che restituirono la libertà e la quie-
nedetti: l'eminentissimo gran mae- te alla Valletta. I principali auto-
stro regalò l'ablegato del suo ri- ri della rivolta pagarono la meri-
tratto contornato di brillanti del tata pena col capestro, e tra que-
valore di scudi tre mila, una su- sti il sacerdote Gaetano Mannari-
perba croce dell'ordine, un'annua no già zelante missionario e pre-
pensione di scudi trecento oltre , dicatore, sedotto ad impresa sì te-

altri distinti regali. Mentre le squa- nieraria ed iniqua.


dre dell'ordine con le truppe spa- Intanto la discordia tra il ve-
gnuole formavano l'assedio di Al- scovo di Malta fr. Carmine Gio-
geri, ebbe luogo in Alalia una ri- vanni Pellerano già cappellano del-
bellione, che descrive il citato Ber- l'ordine, ed il gran maestro, si
castel nel voi. XXXIV, p. 164 e aumentò in modo, che il prela-
seg. Alcuni ecclesiastici di concerto to fu costretto abbandonar la sua
con due disgraziati, uno de' quali chiesa e E.oma, Pio
portarsi in
era caporale nel castello di s. El- VI per porre riparo allo scandalo
mo, e l'altro un uomo licenziato di alcuni cattivi ecclesiastici, ed ot-
dal servizio militare, tentarono un tenere una salutare e rigorosa ri-
colpo quanto temerario altrettanto forma con suo bre-
di essi, ordinò
indegno del loro carattere. A' ve ninno nell'isola di Malta
che
9
settembre 1775 a mezza notte tro- potesse promoversi alla tonsura se
varono il modo d'impadronirsi del non a titolo di benefizio o cappeU
castello, occuparono i posti più im- lania perpetua, né agli ordini mi-
portanti onde rendersi padroni del- nori prima d'anni dieciotto di età,
la propriamente denominata
città e che l'ordinando fosse già stato
la Valletta, e v' inalberarono una almeno per tre anni in seminario,
bandiera di nuova foggia. Venuto e se ne avesse sua buo-
certificato di
ciò in cognizione del gran maestro, na condotta. Afflitto il gran mae-
fece chiudere le porte della città stro da questi avvenimenti, mort
GER GER 263
agli II novembre dell'anno 1773, 10 Teodoro, gli accordò la facoltà
e pei sulìVagi unanimi degli elet- di fondare nella Baviera una nuo-
tori fu esallato al magistero fr. va lingua dell'ordine gerosolimita-
Francesco Maria Emanuele de Ro- no, ed incaricò monsignor Bellisomi
Jian-Poldiic, generale delle gale- nunzio di Colonia di trasferirsi in
re dell' online, quale convocò un il quell'elettorato, per concertare lo
capitolo generale nell'anno seguen- smembramento di vari beni dei
te, ciò che non erasi più fatto do- regolari per la sotnma di settecen-
po i63r, per provvedere ai bi-
il to mila fiorini, e fondare due gran
sogni dell'ordine, che in Polonia priorati, e trenta commende. Il
vide istituirsi un nuovo gran prio- gran maestro de Rohan si occupò
rato. Nel 1777 Pio VI compi la d'un nuovo codice più conforme
totale unione dell'ordine de' cano- agli usi degli abitanti di Malta,
nici regolari di s. Antonio detto con utili riforme, operazione che
deìjìwco, che dal predecessore Cle- avea incominciata il gran maestro
mente XIV era stato soppresso, con Vilhcna. IMentre la pace che go-
l'ordine gerosolimitano, per secon- deva l'ordine sembrava preparargli
dare le diverse potenze
istanze di giorni gloriosi, la rivoluzione fran-
cattoliche, ed allora il gran mae- cese gli portò il colpo più funesto.
stro di Malta prese eziandio il ti- 11 gran maestro de Rohan si di-
tolo di gran n)aestro di s. Anto- portò saggiamente, ricusò coUegarsi
nio. Dell' ordine di sant' Anto- con altre potenze, e si dimostrò
nio, e della chiesa ed ospedale che neutrale; mn il decreto della con-
aveva in Roma, se ne parla in va- venzione di Parigi de' 19 settembre
riluoghi di questo Dizionario, mas- 1792, con sopprimere tutti gli or-
sime ai voi. VI, p. 3o7 ; e VII, dini religiosi in Francia trafisse l'a-
p. 117 e 261. Anticamente nello nimo del gran maestro, per cui a
spedale di Antonio curavano gli si lui fu attribuito un manifesto con-
infermi attaccati da un male detto tro la Francia, in data io ottobre
il fuoco di s. Antonio, ma siccome dell'anno 1793, mentre in vece
tal malattia non sempre afflisse la usò di tutta l'ospitalità coi vascelli
umanità, in progresso di tempo vi francesi, somministrando loro il de-
si ricevettero le persone offese dal naro e le vettovaglie, di cui ave-
fuoco, per cui Pio VI dopo la nar- vano bisogno. Intanto nel 1795 il
rata disposizione, ordinò che gli gran maestro spedì l'ambasciatore
scoltati si ricevessero nell'arcispe- bali Lilla, all'imperatrice di R.us-
dale del ss. Salvatore ad Sanata sia Calterina li, per ottenere dalla
come fa fede un'iscrizio-
Santoruni, sua giustizia la conservazione dei
ne marmorea in esso esistente. beni dell'ordine in quella parte di
Nel 1778 Pio VI si fece media- Polonia, ch'era divenuta suo do-
tore Ira gran maestro ed il ve-
il minio. L'imperatrice accolse beni-
scovo di Malta, onde per le sue gnamente il bali, e nel succedergli
persuasive ed autorità, riunì l'esu- nel 1796 Paolo I suo figlio, si di-
le pastore al suo gregge ed al suo chiarò protettore dell'ordine, ordinò
sovrano; quindi nel 1781 il me- che i suoi beni sarebbero aumen-
desimo Papa per le istanze del- tati in Polonia, e che sarebbe eret-
l' eletlore palatino di Baviera Car- to un priorato in Russia. L' impe-
264 GER GER
ratore desiderò di essere annovera- vilimento. In fatti essi pubblicaro-
to nell'ordine, ne ricevette la gran no, che l'indolenza e l'incapacità
croce per lui e pei suoi figli, che del gran maestro eccitò ne' cava-
pure ebbero il conte Besborodsko lieri viva inquietudine, che voleva-
gran cancelliere dell'impero, ed il no difendere l'ordine e sostenere
principe Kourakin vice-cancellieie. l'integrità del loro territorio; men-
L'atto di protezione dell' ordine tre altri ascritti alle società segre-
gerosolimitano 1' imperatore lo se- te, d'intelligenza coll'avvocalo Re-
gnò a'i5 gennaio 1797. Il gran gnault de Jean d'Angely, e per
s.

maestro de Rohan offn Malta in le mene dei commendatori Bosre-


asilo ai cavalieri perseguitali dal don segretario del tesoro, e Dolo-
governo della repubblica francese, mieu ne minavano 1' esistenza, co-
senza badare a spesa: dopo aver me si legge nella Relazione della
fatto costruire alcuni pubblici edi- occupazione, di Malta di Michaud
fizi, ed un magnifico osservatorio, de Villette. Personaggi testimoni
dichiarò suoi esecutori testamentari oculari dell'accaduto, e ch'erano
i de Greische-de-Jallau-
cavalieri interessati nel lustro dell'ordine, in
court suo cameriere maggiore, e vece raccontano quanto diciamo-
Miari ; designò per suo luogotenen- Dopo che la repubblica francese
te il bah Vacon de Belmont, e mo- spogliò l'ordine di tutti i suoi be-
ri a' i3 luglio 1797. A' 17 detto ni, così in Francia, come nei paesi
fu eletto Ferdinando de Hompesch conquistati, passò ad impadronirsi
tedesco, già ambasciatore dell'ordi- dell'isola di Malta, e per fare ciò
ne a Viennaj e gran bah di Bran- con sicurezza adoprò seduzioni e
deburgo. Il trattato di Leoben con- tradimenti. Inviò in Malta a tale
chiuso a' 18 del precedente apri- eOfetto e sotto vari pretesti buon
le, avea spogliato l'ordine di tutti numero di satelliti, e costoro uni-
j possedimenti che avea nei domi- rono in società segiete i cittadini
nii di Francia, ed in quelli da lei delle classi medie, e due o tre ca-
conquistati. Minacciati i sovrani nei valieri della loro nazione fra que- :

loro ninno potè proteggere


stati, sti satelliti vi fu il francese Pierre
l'ordine, tranne l'imperatore Fran- vestito in abito greco, e certo Pos-
cesco II, che dimostrò efficace pre- selgue parente d'un banchiere sta-
mura. bilito in Malta; ed il nominato
I funesti effetti della rivoluzione Dolomieu venne di Francia con la
francese e la sua iiifluenza ben
,
flotta. In tutto il tempo della ri-

presto penetrarono neh' isola di voluzione r ordine si mostrò neu-


Malta, per cui diversi abitanti di trale, e perciò non era preparato

essa, dimentichi di quanto doveva- a sostenere alcuna invasione, e non


no ai cavalieri, divennero impazien- la poteva supporre, pei servigi resi

ti di sottrarsi al loro dominio e , ai suddetti vascelli provenienti da


si posero in corrispondenza col di- Egitto. Ad onta di ciò la loro im-
rclloi-io parigino. La maggior parte presa forse sarebbe andata a vuoto,
degl" istoriciche hanno scritto sì senza il tradimento di gran parte
deplorabile avvenimento si sono della nazione. Intanto il direttorio
mostrati parziali alla Francia , e fiancese gonfio per le riportate vit-
gemici all'ordine, procurandone l'av- torie ,
uiinacciando uno sbarco iu
GER GER. 265
Inghilterra, adìdò al generale Na- re, molti furono presi, e molli uc-
poleone Bonaparte un esercito di cisi.

trentamila veterani, imbarcati so- La congiura


era ordita in maniera
pra una flotta di cinquecento ba- che prima esplosione di bom-
alla
stimenti da tiasportOj quattordici ba, che avesse Bonapaite ordinato,
vascellida guerra, varie fregate, e i cavalieri dovevano essere truci-
molti legni minori e perciò una , d.'.ti, e ciò facilmente poteva ese-
delle più poderose flotte che aves- guirsi, mentre dispersi in vari punti
sero solcato il Mediterraneo, essen- dell'isola che dovevano difendere,
done ammiraglio Broeys. La flotta non potevano garantirsi. In tale
salpò da Tolone il dì 19 maggio stato di confusione comparve al

1798, e quantunque si denominas- palazzo una deputazione di distinti


se l'ala sinistra dell'armata d'In- maltesi, e numerosa perchè formata
ghilterra, nel giorno 20 o 21 giu- di più di cento ; gliene fu negato
gno gettossi in vece sopra Malta l'accesso, e solo venne accordato a
che trovò senza militare apparato. dodici di essa di presentarsi al gran
Pretese il comandante Croeys l'in- maestro Hompesch e consiglio. Con
gresso nel porto, ma gli fu negato sommo ardire i deputati piegarono
per le leggi della neutralità. Nella il gran maestro di capitolare, mi-
notte dei 28 giugno l'armala fran- nacciandolo, che s' egli non lo fa-
cese vi eseguì Io sbarco in sette ceva, l'avrebbero fatto da per loro.
diversi occupò con de-
punti, ed In tali circostanze essendo l'ordine
bolissima resistenza le piìi impor- senza tutti i mezzi di difesa, fu co-
tanti posizioni, contando come di- stretto domandare la capitolazione;
cemmo, dei partigiani fra i detti dappoiché il gran maestro e consiglio
cavalieri, e fra i maltesi, che ser- che appena comparsa la flotta si
virono all'audace nemico di guida, erano uniti in seduta permanente,
mentre che per difendere tutto il e davano gli ordini per fare un'e-
liltorale non sarebbero bastati tren- nergica dilesa, essi non erano ese-
tamila uomini. Il bali Tommasi in- guili, e i maltesi entrati in dilìi-

dusse gli animi di molti a difen- denza, non ubbidivano più ai loro
dersi entro la Valletta, ma dopo comandanti, e vari cavalieri francesi
ventiquattro me fu sospeso il fuoco, furono trucidali come supposti tradi-
ed il commendatore Candida, al pre- tori. Venne pertanto sospeso il fuo-
sente luogotenente , incaricato del- co che facevano le fortezze, s'in-
la custodia degli schiavi e forzati, viarono dei deputati a bordo del-
avendo saputo che in un magazzino l'Oriente ove sr trovava Napoleo-
della marina di proprietà del fran- ne, il quale sicuro del suo potere,
cese Agnau vi erano nascosti più dettò come gli piacque gli articoli
centinaia di satelliti venuti qualche della capitolazione, senza calcolare
giorno prima della squadra sud- le rimostranze dei deputati. Altri
detta , sopra bastimenti con ban- scrissero che il gran maestro d'Hom-
diera ragusea, ne diede subito av- pesch convocò l'assemblea, che seb-
viso alla piazza, e molti del popolo bene incompleta, pattuì la dedi-
unitisi alla forza colà inviata, inva- zione dell'isola sotto la garanzia e
sero il magazzino, ed allora parte mediazione della Spagna rappre-
dei nascosti riuscirono di fuggi- sentala dal cav. Amat, suo incari-
a66 OER GER
calo daCfiiri a Malta, ed avendo il dono in Malta, e di mille franchi
general Marmont impiegato tutti i a' cavalieri , che hanno od oltre-
niezzi di coiv'uzione. Cosi terminò passano i sessanta anni. Ciò pure
dopo duecento sessanl' otto anni il dev'essere accordalo dalle rispetti-
dominio che l' inclito or-
j^ldiioso ve quattro repubbliche alleale , ai
dine gerosolimitano avea esercitalo cavalieri della loro nazione.
sull'isola di ]\Jalta, ed ai congiv- \. Lare-pubblica francese si ado-
lali riuscì carpire dal consiglio, pererà presso le altre potenze d'Eu-
senza che neppure fosse cominciato ropa, affinchè conservino a' cava-
l'assedio nelle forme, la più igno- lieri della loro nazione l'esercizio
miniosa capitolazione ne' seguenti de' loro diritti sui beni dell'ordine
otto articoli, sottoscritti a' 12 giu- di Malta ch'esistono ne' loro stati.

gno. \ I. Riterranno cavalieri i le lo-


I. I cavalieri dell'ordine di s. ro pioprietà private.
Giovanni gerosolimitano rimette- VII. I cittadini delle isole di
ranno all'armata francese la cit- Rialta e Gozo continueranno ad a-
tà ed i forti di Malia, rinuncian- vere, come per lo passalo, il libe-
do in favore della repubblica fran- ro esercizio della religione cattoli-
cese i diritti di proprietà e di so- ca, apostolica, romana, e serberan-
vranità. no intatte le loro proprietà e pri-
II. La repubblica francese im- vilegi, e non soggiaceranno ad al-
piegherà la sua influenza al con- cuna contribu/Jone straordinaria.
gresso di Rastadt, per procurare al Vili. Tulli gli atti civili fatti

gran maestro, sua vita naturale du- sotto governo dell'ordine, saran-
il

rante, un principato equivalente a no riconosciuti, ed avranno piena


quello che perde. Si obbliga in- esecuzione.
tanto di pagargli un'annua pen- Bonaparte e i deputati sottoscris-
sione di trecentomila franchi, oltre sero la convenzione, che per altro
all'importare di due annate di pen- il gran maestro non segnò, anzi si
sione, a titolo d' indennità de' mo- rilìutò di recarsi co' suoi cavalieri
Durante il suo soggiorno
bili. in a rendergli omaggio, ad onta del
Malta continuerà egli ad avere gli convenuto. I francesi con le ripor-
onori militari, di cui godeva. tate condizioni, che nulla accorda-
III. I francesi cavalieri attual- vano, e tutto toglievano, senza ti-

mente residenti in Malta, che ver- rare un solo colpo di cannone,


ranno riconosciuti tali dal genera- divennero padroni d'una fortezza
le in capo, potranno rientrare nel- inespugnabile, che forse avrebbero
la loro patria, e il loro soggiorno durato piìi fatica se vuota d'abi-
in Malta verrà considerato come tanti avessero dovuto aprirne le

vm soggiorno Ciò
fatto in Francia. porte. ]Vè questa si dovette conside-
deve essere dichiarato comune an- rare soltanto una perdita irreparabi-
che ai cavalieri delle quattro re- le all'ordine, ma bensì a tutta la

pubbliche alleate della Francia. cristianità. I francesi trovarono nel-

IV. La repubblica francese fis- l'isola millecinquecento cannoni,


serà una pensione vitalizia di set- mille de' quali in bronzo, trentacin-
tecento franchi ai cavalieri di Mal- quemila fucili, duecento barili di
ta francesi, che attualmente risie- polvere^ provvisioni d'ogni specie,
GEPt GER 267
nloltl vascelli e galere, e copiosi la spedizione di Egitto, e con la
elletti d'oro e d'argento appaite- fregata Sensibile mandò in Fran-
neiiti al tesoro di s. Giovanni, al- cia i principali frutti della con-
l'ospedale, ed all'ordine, pel valore quista, che però fu catturata da-
di tre milioni di pezzi dmi, e di gl'inglesi. Qui noteremo, che dopo
tutto s' al suono
impossessarono la disfatta della flotta francese in
delle parole ed eguaglian-
libertà Ahoukir, provocati i maltesi dal-
za. Napoleone a' i3 giugno fece il l'Inghilterra, si sollevarono contro
suo ingresso in Malta, ove si trat- la guarnigione francese, che ridot-
tenne cinque o sei giorni. Le trup- ta a duemila uomini si rinchiuse
pe dell'ordine aumentarono le fran- nella Valletta. Alcune navi o fre-
cesi per l'invasione dell'Egitto, gate portoghesi cominciarono il
dappoiché Napoleone comandò una blocco, che fu poi proseguito da
leva generale, che s' imbarcassero Nelson, reduce dalla battaglia vinta
sulla flotta francese tutti mari- i in Egitto, che vi sbarcò truppe di
nari dell'isola, le guardie del graa terra: tanto scrissero alcuni, ma
maestro, tutti i soldati di truppa l'assedio per terra fu sostenuto dai
regolare, e persino i piìi giovani maltesi e dai napoletani. Vaubois
cavalieri, con che aumentò di tre per due anni intrepidamente sos-
mila uomini le sue forze. S' im- tenne l'assedio, e fu obbligato a'ò^
padronirono i francesi dell'archivio, o 7 settembre 1800 segnare ono-
e tranne diversi processi che bru- revole capitolazione, accordandosi
ciarono, esso tuttora si conserva in ai maltesi intera amnistia; e le ar-

Malta. Il generale Reynier occupò mi inglesi per signoreggiare il Me-


Gozo; il Vaubois restò
generale diterraneo occuparono si importan-
nell isole con quattromila uomini te posizione. Per la pace d' Amiens
di guarnigione, ed il governo prov- del 25 marzo 1802, gl'inglesi
visorio fu retto dal nominalo Re- ebbero colla mediazione di Bona-
gnault commissario, essendone pre- parte le isole di Ceylan e della
sidente r ex-commendatore Bosre- Trinità, ma dovevano secondo l'ar-
don, e membri coloro che eransi ticolo X in compenso restituire l'i-
mostrali piìi zelanti delle nuove sola di Malta indipendente, con
massime democratiche. Tulli ca- i Gozo e Cornino all'ordine gero-
valieri non aderenti a queste no- solimitano, una giunta del quale
vità, furono dispersi ed esiliati, avea fatto all' universo le sue pro-
non esclusi quelli di nazione fran- teste sino dal momento dell'occu-
cese che vennero trasportati in An- pazione. L' Inghilterra si prese i

tibo. Venne espulso dalla chiesa di compensi^ ma Malta sempre riten-


S. Giovanni il priore coi canonici ne, e dopo la caduta dell' impero
conventuali, la chiesa fu dichiaia- francese in forza del trattato di
ta cattedrale dell'isola, e il vesco- Parigi del i8i4j »e assicurò il

vo della città vecchia co' suoi ca- possesso e perpetuò il suo dominio.
nonici, tutti in mitra, dovette can- Sull'isola di Malta, e sue adia-
tare con solennità il Te Deiim, cenze, oltre quanto diremo al già
sotto quel baldacchino stesso dove citato suo articolo, possono con-
si

era solito starvi il gran maestro. sultare i seguenti suoi storici. Gio-
Napoleone parti con la flotta per vanni Eduo Quintino, Insulae Me-
^68 GER GER
litae (ìescriptio, Lugdiini i536: fu stro ed il consiglio esercitavano in-
tradotta dal Sansovino con questo sieme un' assoluta autorità , ed il
titolo, Descrizione di Malta e del gran maestro vi aveva due soli
suo governo, Venezia 1545. Paolo voli come capo. Il consiglio era
del Rosso, Volgarizzaiìiento degli di due sorta , 1' ordinario , ed il

slatuli della religione di Malta con completo; al consiglio ordioario as-


lina nuova descrizione dell' isola, sistevano il gran maestro come
Firenze loyo. Girolamo Borg, Bre- capo, il suo luogotenente ed i ,

ve descrizione dell'isola di Malta gran croci , eh' erano il vesco-


con successi che per lo spazio
tutti li vo di Malta, il priore della chie-
di mesi avvennero, mentre s. Pao-
tre sa conventuale, che può essere di
lo dimorò in essa, ed altre partico- qualunque lingua, tutti i priori e
larità, R.oma 1600. Gio. Francesco bah conventuali, i gran croci ed
A bela, Della descrizione di 31alta, i ball capitolari e titolari, il gran

sue antichità ed altre notizie, Malta tesoriere, e il gran siniscalco del

1647- Fr. Geronimo Manelli, Pi- gran maestro^ che però non dava
te dei gran maestri della sacra re- voto. Il consiglio completo era com-
ligione di s: Giovanni Gerosnlimi- posto dei gran croci, e dei più an-
tano di Malta, Napoli iSyG; e ziani cavalieri di ciascuna lingua,

Memorie de' gran maestri del mi- cioè due per cadauna. Chiamavansi
litare ordine gerosolindtano Par- ,
lingue le dilFerenti nazioni , delle

ma 1780. Burcardo ÌN'iderstet, quali l'ordine era ed è composto:


3Ialta vctus et nova, adornata, au- queste lingue, come dicemmo di

spiciis et jussu Cristophori Gaspa- sopra, furono in origine otto, cioè


rise Blu/nenthal,llc\nìe^ladù iGgo. Provenza, Alvernia, Francia, Italia,
Onorato Gres Malta antica illu-
, Aragona, Alemagna Castiglia, od ,

strata co' monumenti e coll'istoria, Inghilterra la quale dopo lo sci-


Roma 1 8 1 6. sma essendo esclusa, le lingue re-

Il "overno de' cavalieri Mal-


di starono a sette, e tornarono poi
o
ta in quest'isola, era in parte mo- ad otto neir istituzione della lin-
narchico , ed in parte aristocrati- gua di Baviera. Ciascuna lingua a-
co. Era monarchico rispetto al gran veva il suo capo a Malta, chia-
maestro, in ciò che risguardava mato pillerò, o balio, o bailo con-
gli abitatori dell' isola di Malta, e ventuale, e da ciascuna di esse di-
delle sue dipendenze; , sopra delle pendevano molte gran priorie , e
quali esercitava un'autorilìi sovrana: diversi baliaggi capitolari , eccet-

tutti i cavalieri dell' ordine dove- tuato il priorato della chiesa del-

vano a lui ubbidire in ogni cosa l'ordine, e la commenda di Cipro,

che non fosse contraria alla rego- ambedue baliaggi capitolai-i , che
la ed agli statuti della religione ; erano comuni, e perciò soggetti a
il gran maestro faceva coniar mo- tutte le lingue.
neta, concedeva giazie d'ogni spe- Il pillare della lingua provenzale,
cie, conferendo priorie, baliaggi aveva il grado di gran commenda-
commende, benefizi ec. Aveva poi tore, presidente del tesoro, avente in
dell'aristocrazia, mentre ue'piìiim- Cina tutte l'entrate della religione
portanti affari risguardanti i ca- e delle vettovaglie , e sotto a lui era-

valieri e la religione, il gran mae- no i priori di s. Gilles e di Tolosa, e


GER GER 269
il ban di Malvasca: dopo il gran Brandebiu'go. La lingua di Ca-
maestro veniva il gran commen- stiglia e dì Portogallo aveva il

datore, essendo la lingua proven- gran cancelliere , ed inoltre i prio-

zale la prima deirordine in osse- li di Castiglia, di Portogallo, i ba-


quio del fondatore del medesimo li di Lorca , del s. Sepolcro , di
Gerardo di Provenza. La lingua Toro, di Lessa, di Acri e di No-
dell' Àh'ernìa aveva il grati inare- veville, non che il bali d'Armenia
sciaìlo, che presiedeva alla giusti- comune a tutte le lingue, e il gran
zia; il priore di Alvernia era il ba- commendatore di Cipro. La lingua
n di Lione. 11 gran maresciallo d'Inghillerra , che aveva il priore
eleggeva l'alfiere coll'approvazione d'Inghilterra, il priore d' Ibernia

del gran maestro e del consiglio. ed il bali d'Aquila. Questa lingua


La lingua aveva il
di Francia aveva per capo il tuicopoliere o ,

grande spedaliere, titolo in prima sia generale della cavalleria e fan-


del gran maestro; era sopra l'in- teria, dignità che dopo la soppres-

fermeria, ed eleggeva l'infermiere sione della lingua fu riunita da


che doveva essere della lingua di Gregorio XllI al magistero; quin-
Francia; erano sotto di esso i prio- di tale uflìzio si da ogni
esercitò
ri di Francia, di Aquitania , di lingua con altro titolo, ad elezio-
Sciampagna, il bali di Morea, e il ne del gran maestro, coli' appro-
gran tesoriere. La lingua d'Italia vazione del consiglio.
aveva il grande aniniiraglio che , L' abitazione o palazzo di cia-

presiedeva all'arsenale ed alle ga- scuna lingua chiama vasi albergo,


lere; ed i Pioma, di Lom-
priori di perchè vi andavano a mangiale i

bardia, di Venezia di Pisa, di ,


cavalieri dipendenti da quella lin-
Balletta, di Messina, di Capua; gua , ed in esso ordinariamente
i bali di Eufemia, di s.
s. Stefa- radunavansi. Dai regolamenti spet-
no, di Venosa di Napoli, , di To- tanti la maniera con cui dovevano
rino di s. Sebastiano , di Roma. i cavalieri comportarsi in quegli
Il grande ammiraglio eleggeva il alberghi, apparisce che vivevano
generale delle galere coll'approva- essi in un'esattissima osservanza re-
zione similmente del gran maestro golare. In ogni gran priorato di

e del consiglio. La lingua d'Ara- dette lingue eravi un certo nu-


gona aveva il gran consen'a/ore mero di commende come negli o
detto anticamente drappiere, ch'e- dierni, alcune destinate ai cavalie-
ia per la conservatoria, il castel- ri di giustizia, altre ai cappellani
lano di Emposta , i priori di Na- ed ai serventi d' armi. Talune di
varra e di Catalogna , il bali di siffatte commende si disseromae-
Negroponte, ch'era pur comune strali, come quelle ch'erano annes-
con la lingua di Castiglia, il bali se alla di gran maestro,
dignità
di Majorica, e quello di Caspe. La che ne disponeva a suo piacere;
lingua d' Aleniagna aveva il gran tali altre furono dette di giustizia,
ball, che avea la cura di governa- perchè si conferivano ai cavalieri
tore del Castel s. Pietro, poi delle per merito di anzianità di servi-
fortezze, sotto di lui erano i prio- gio; ed alcune finalmente ebbero
ri d'Alemagna, di Boemia, d'Un- nome di commende di grazia, per-
gheria, di D, . . , e il ball di chè il gran maestro ed i grau
270 GER GER
priori solevano darle a chi meglio dare a quel fratello die sarà di
slimavano, dicendosi di grazia ma- suo piacere, di qualunque ordine
gislrale quelle concesse dal gran ch'egli sia, ciò essendo arbitrario
maestro: cose tutte che sono an- quando la commenda è di grazia.
Cora in vigoie. Conviene iiolare JNcUa Valletta risiedeva il gover-
che le commende di grazia o di no dell'ordine: qui si trovavano la
gmstizia si chiamano così secondo chiesa e il priorato e magnifico
il m.odo col quiiie si ottengono, ricco di s. Giovanni; l'ospedale, del
pure si dicono di giustizia quelle quale altro appena in tutta l'Eu-
commende che posseggono per si ropa avevavi più ampio, ed in esso
diritto d'antichità, o per migliora- si licevevano i pellegrini ammalati
mento. L' antichità si conta dal di tutte le nazioni, ch'erano assisti-
tempo dell' accettazione nell'ordine; ti secondo il primitivo istituto ospi-
ma bisogna inoltre che chi aspira talarìo dell'ordine, dai giovani ca-
ad una commenda abbia fatto valieri , e nel giorno di venerdì
cinque anni di residenza ove ri- dallo stesso gran maestro, e dai
siede l'ordine, o quattro carovane cavalieri gran croci. Stava a par-
o sia viaggi in mare, ovvero i ciii- te nn' infermeria pegli ammalati
que anni di servizio che il cava- maomettani , trattati pure con e-
liere fa alla religione possono con- guale spirito di carità cristiana .

sistere in due anni di corso sopra Ì)alla fortezza e città della Vallet-
le galere o vascelli della religione, la è distante circa sei miglia Mal-
e tre anni dimorando nel conven- ta o città vecchia, dove sorge Tin-
to ove risiede l' ordine, laonde il signe cattedrale dell' apostolo s.

detto servigio cinque anni ap- di Paolo, sopra la quale i cavalieri


pellasi appunto carovane; fuori di non avevano alcun diritto, ma di-
questi cinque anni i cavalieri possono pendeva e dipende dal solo vesco-
stare dove loro piace, fuorché nel vo co' suoi canonici mitrati. Le
caso che siano chiamati dal gran rendite dell'ordine erano assai ric-
tnaestro, ciocché soleva essere quan- che, provenienti dalle varie com-
do temevasi che Rodi o Pvlalta mende, priorati, baliaggi sparsi nei
fossero assaltate, o per altro affa- diversi paesi della cristianità. Di
re. miglioramento è allorquan-
11 queste commende se ne contavano
do dopo aver fatto de' vantaggi sino a duecento settantuua ne'di-
ad una commenda diesi possiede, partimenti francesi. Malta quando
se ne prenda una di maggior reu- fu ceduta all'ordine gerosolimitano
dita. non contava se non cinquemila
gran maestro oltie la com-
Il abitanti, laddove ne conteneva cen-
menda che appellasi magistrale ,
tornila quando fu loro tolta. I
ha diritto di dare una commenda residenti dell'ordine gerosolimitano
di cinque in cinque anni in eia- presso le coiti avevano il grado
.scun gran priorato. Ogni gran di ambasciatori di Malta, e quello
priore ha lo stesso diritto; né si che faceva la sua residenza in Ro-
ba riguardo se la commenda va- ma aggiungeva a questa qualità
cante sia di quelle che apparten- quella di procuratore generale nel-
gono ai serventi d'arme, ed il gran la corte romana,
maestro, od il gran priore !a può Tre giorni dopo la suddetta
GER GER 271
capitolazione il gran maeslro Hom- ferì la gran croce di commendato-
pescli, ed i cavalieri ricevetteio l'or- re al conte CobentzeI, ambascialo-
dine di abbandonare l'isola di Mal- re dell'imperatore di Germania, e
ta, e scortati da una fregata fran- creò venti cavalieri tutti pensiona-
cese furono condotti a Trieste. Ivi ti sulle commende esistenti nelle
sbarcando 1' infelice gran maestro Provincie polacco-russe.
divenne oggetto di derisione, dap- Inoltre Paolo I nel suo atto di ac-
poiché quando l'ignominiosa cessio- cettazione temporaneamente trasferì
ne dell'isola si apprese in Germa- la residenza dell'ordine a Pietrobur-
nia, in Ungheria , ed in Polonia, go, assicurando della conservazione
fremettero que' cavalieii d'indigna- dell' esercizio della religione cattoli-
zione, e si ritirarono dalla sua ub- ca romana, con le più solenni assi-

bidienza; portatisi quindi molti di curazioni di operare per quanto fos-


essi a Pietroburgo vi proclamaro- .se in suo potere, anìncbè l'ordine
no 27 ottobre 1798 in seltan-
il ricuperasse Malta, e tutti que'beni
tesimoprimo gran maestro Pao- e diritti, de'quali era stato iogiu-
lo I imperatore delle Piussie, già stamente spogliato. E venendo in
protettore da sa-
dell' ordine. E cognizione che gl'inglesi nel settem-
persi che la corte di Vienna con- bre 1800 si erano impadroniti del-
siderando che r isola di Malta l' isola di Malta, Paolo I fece le

in mano della Russia divenuta sa- più vive istanze perchè gli fosse
rebbe un baluardo inespugnabile restituita, avendo nominato al co-
contro i francesi, indusse il gran mando di essa il principe di Wol-
maestro Hompesch ad abdicare la hoTvisk crealo primo cavaliere del-
dignità, e si dice che il Papa ap- l'ordine, e destinalo i reggimenti
provasse tal progetto, benché Pao- che dovevano presidiarla.Divenu-
lo I fosse del rito greco scisma- to Napoleone primo console della
tico, a cagione delle circostanze dei repubblica, mostrando di seconda-
tempi. Hompesch dopo la linun- re r imperatore acciò dichiarasse
zia si ritirò a Montpellier, ove la guerra agi' inglesi, gli inviò ia
poi mori a' 1 2 maggio i8o5. I ca- dono la spada del gran maestro la
valieri dell' ordine nel medesimo Vallette; ma la morte di Paolo I,
anno 1798 riconobbero Paolo I avvenuta a'25 marzo 1801, tolse
per loro gran maestro, ed il bali all'ordine un valido e potente so-
Lilla gli presentò in Pietroburgo stegno. Più tardi il di lui figlio e
le insegne sovrane dell'ordine ge- successore Alessandro 1, non aven-
rosolimitano. Indi l'imperatore ai do credulo succederlo nel gran
i3 novembre significò a tutte le magistero, per mezzo di un am-
corti straniere la sua assunzione basciatore rimise all'oidine gero-
al gian
magistero dell'ordine ge- solimitano le insegne niagistrali u-
rosolimitano dicendo di volerlo , sate dal genitore , e consistenti ia
proleggere ne' suoi privilegi e di- un berretto di velluto nero, con
ritti. Dopo l'atto solenne di accet- corona impellale d'oro dal defun-
tazione Paolo I prese possesso del- to aggiunta, sovrastata da una cro-
la dignità , col cerimoniale che ce di smalto bianco;uno stocco eoa
praticavasi prima in Rodi, e poscia manico coperto di velluto l'osso
a Malia, ed in quel giorno con- eoa arabeschi d' oro con grossa ,
272 GER GER
lama d'acciaio in forma di fron- Caraccioli, quindi Pio VII con breve
da d' olivo; il gran
che u- sigillo dei9 febbraio i8o3 dichiarò gian
.sava ne' 4'P'f>mi > rappresentante maestro fr. Gio. Battista Tonimasi
l'imperiale aquila russa, avente in di Cortona, raccomandato dall'im-
petto la croce dell'ordine gerosoli- peratore di Russia, e dal re di jNa-
mitano; ed una grandiosa bandie- poli, valoroso personaggio che avea
ra rossa, con la croce bianca del- esercitato diverse dignità nell'ordi-
l' ordine in mezzo, con in cima ne. Fu incaricato il commendatore
dell'asta la croce di metallo dora- fra Nicola Enzi di Vellelri, diverso
to a smalto bianco, e decorata di da quel cavaliere Bussi, che poi
due grossi cordoni e fiocchi' di se- per diversi anni rappresentò l'ordi-
ta rossa e oro. Queste insegne ne in R.onia, con la diplomatica
l'ordine gerosolimitano tuttora cu- qualifica di brigadiere bali, incari-
stodisce a memoria del magistero calo d'affari , a recare al nuovo
di Paolo I. gran maestro il menzionato breve
Nella pace d'Amiens de' 25 mar- del seguente tenore.
zo 1802, essendosi statuito, come •» Al diletto figlio Gio. Battista
dicemmo, la restituzione dell' isola Tommasi gran maestro dello spe-
di Malta all'ordine gerosolimitano, dale di Giovanni di Gerusalem-
s.

il quale dovrebbe regolarsi coi pre- me, Pio PP. VII, salute ed aposto-
cedenti statuti, si dichiarò pure che lica benedizione.
per quella volta il regnante Ponte- »
Avendoci risposto il diletto
fice Pio VII avrebbe eletto il gran figlio Bartolomeo K.uspoli (il quale
maestro, scegliendolo dai soggetti nello scorso anno, per tutte quelle
che gli avrebbei'o presentati gran i ragioni, che già dovete aver cono-
priori, e ciò per un particolare ac- sciuto nel nostro breve a lui scrit-

cordo tra gl'imperatori di Germa- to, e pubblicato li 16 settembre,


nia e di Russia, cui accedettero la era stato destinato da noi in gran
Francia e l' Inghilterra. Laonde maestro dell'ordine gerosolimitano)
Pio VII, con breve de' 16 settem- eh' egli nelle sue circostanze non si

bre 1802, nominò gran maestro il stima idoneo a sostenere un si gra-


bali fr. Bartolomeo Ruspoli prin- ve incarico, e fatta la rinunzia del-
cipe romano ,
generale delle ga- la dignità del magistero, ed inviati
lere dell'ordine , dichiarando nel a noi gli atti di tal sua rinunzia
breve, che a cagione degli avveni- sottoscritti per mano del notaro,
menti essendo impossibile che i avendoci istantemente supplicato di
membri di esso potessero in tutto non volerlo foi'zare a sottoporsi ad
osservare gli statuti e le regole, l'in- un tal peso; noi considerando di
vitava a rivolgersi a lui, che qual quale importanza sia il dar più
capo supremo di tutto l'ordine, e sollecitamente che sia possibile il
per la pienezza di sua autorità apo- suo capo ad un ordine che ci è ca-
stolica, avrebbe dato le opportune rissimo, e per richiamare il quale
dispense. Ma il baPi Ruspoli rinun- al suo primiero splendore ci occu-
ziò al magistero, inviando l' atto piamo colla maggiore sollecitudine,
relativo al Pontefice, sottoscritto lasciato a parte ogni indugio, an-
per mano di notare. Allora fu fatto nuendo alle di lui suppliche, abbia-
luogotenente del magistero il bali mo subilo rivolto i nostri occhi a
GER GER 273
voi, o diletto figlio, giacche ci è obbedienza, e di onorarvi e rispet-
noto che voi pure siete un sogget- tarvi come gran maestro e princi-
to per •virtù, e per le cariche sos- pe. Per quello poi che concerne le
tenute uell'orcline gerosolimitano as- cose che da voi dovranno farsi dopo
sai distinto, e degno perciò di es- aver assunto il ministero, vi tras-
sere stato annoverato tra quei sog- mettiamo un esemplare del breve,
getti, a' quali pressoché tutti i prio- che da noi fu scritto al medesimo
rati dell'ordine nel richiederci un figlio Bartolomeo, e quelle stesse

nuovo gran maestro diedero una cose, che a lui furono da noi pre-
onorevole testimonianza della loro scritte, sappiate che vengono egual-
virtìi. Acciocché adunque più a mente prescritte a voi. Le quali
lungo non si protragga questa ele- non dubitando da noi, che saranno
zione, e sia provveduto quanto pri- religiosamente in ogni parte da voi
ma all'ordine, e per dare a voi eseguite per effetto del vostro os-
un luminoso attestato delia nostra sequio verso di noi, preghiamo Id-
benevolenza, della slima che abbia- dio ottimo, massimo, che vi ricol-
mo dei vostri distinti meriti, ripu- mi d' ogni prosperità nel dar prin-
tandovi degnissimo di questa amplis- cipio al vostro magistero, e vi dia-
sima dignità, coll'assolvervi ed avervi mo affettuosamente l'apostoHca be-
per assoluto, secondo il consueto, ed nedizione ".
in virtù della presente, da qualsivo- IMentre si agitava la controversia
glia vincolo di scomunica, di sos- sulla restituzione di Malta, il mi-
pensione e d'interdetto, e d'ogni nistro inglese residente in quell'i-
altra ecclesiastica sentenza, censura, sola fece intendere al nuovo gran
e pena inflitta dal diritto o dal maestro, che gli conveniva meglio
giudice per qualsivoglia occasione recarsi intanto a Messina, all' oppo-
o causa, se, e in qualunque modo sto il ministro francese lo invitò
che ciò possa essere, ne siate av- trasferirsi in Malta ; ma il gran
vinto, soltanto acciò abbia effetto maestro essendosi portato coi ca-
la presente nostra disposizione, vi valieri dell'ordine in Messina (Ve-
eleggiamo e nominiamo in gran di), a' 27 giugno li convocò nella
maestro dell'ordine gerosolimitano chiesa priorale di Novaluce dell'or-
con tutti gli obblighi e gli onori, dine, e fece leggere dall'avvocato
conformemente agli statuti dell'or- Brest il breve apostolico di sua e-
dine, e alle costituzioni apostoliche, lezione al supremo magistero. Quin-
e con tutti gli onori, grazie e pri- di il gran maestro si alzò dal suo
vilegi de' quali hanno goduto gli trono, ed inginocchiatosi prestò al
altri vostri predecessori, come se bafi Trotti, come anziano, il con-
foste stato eletto nel capitolo di sueto giuramento dopo di che si
;

Malta alla forma delle ordinazioni assise sul trono, ammise all'abbrac-
prescritte nelle lettere apostoliche cio i due bah Trotti e Caraccioli,
del nostro predecessore Urbano Vili, ed al bacio della mano i cavalieri,
in data de' 21 ottobre i634, in- e i maltesi eh' ivi trovaronsi pre-
giungendo perciò a ciascheduno dei senti. Ciò eseguito, il gran mae-
cavalieri di tutto l' ordine, ai cap- stro fece pubblicare la nota dei
pellani, e gli altri ministri ed in- rappresentanti dell'ordine, e delle
servienti, di prestarvi la dovuta cariche conferite, indi ricevette il

TOL. XXIX. 18
^7! GEFi GER
giuramento consueto dal consiglio stata un tempo la Sicilia, tra Ro-
dell'ordine. Assiso poscia sul trono ma e Cartagine.
vi recitò un'allocuzione, in cui tra Volendo quindi il gran maestro
le altre cose disse. » Lungi dal ri- trasportare la sede dell'ordine in
chiamare alla memoria, o dilettis- Corfù, per alcune difficoltà gli con-
simi fratelli, i dolorosi eventi, e le venne trasferirla in Catania (Fedi),
funeste cagioni che gettarono l'or- e coi cavalieri , la cancelleria e
dine in un mare di guai, da cui Io l'archivio nuovo dell'ordine, dap-
trasse la robusta mano del virtuo- poiché l'antico, come dicemmo, re-
so monarca, a cui dobbiamo una stò a Malta, vi 23 gen-si recò a'
immortale riconoscenza; solo ragio- naio 1804. Già nella pace di Lu-
nar dobbiamo de' mezzi salutari, neville segnata li 9 febbraio 1801
che guidar ci possono all'alta glo- tra la Francia, l'imperatore Fran-
ria di condurre all'antico splendore cesco li, ed i principi dell' impero,
un ordine che per lo spazio di qua- erasi stabilito, che i principi ere-
si sette secoli meritossi il benefico ditari tedeschi venissero reintegrali
sguardo delle potenze, e la stima nei dominii perdati, con quelli che
delle nazioni. Voi, dilettissimi fra- possedevano i vescovi e gli ordini
telli anziani, che meco uniti com- regolari, per cui il gran priorato
ponete il sacro consiglio dell'ordi- gerosolimitano che risiedeva in Hei-
ne, rammentate in ogni vostra de- tersheim nella Brisgovia, ebbe in
liberazione i doveri a' quali vi a- tenue compenso la contea di Bon-
stringe giuramento or ora pre-
il dorf Quindi ebbe fatalmente luo-
stato in mano mia, ed alla presen- go la soppressione di varie lingue
za di quel Dio, che lutto vede, dell'ordine. Il re di Spagna, due
pensa premia e punisce. Voi siete
,
mesi prima che si fosse sottoscritto
quelli, ai quali è toccata la bella il trattato d'Amiens, avea promul-
sorte di rannodare i sacri legami galo un decreto col quale ùicor-
della nostra istituzione, legami che porò alla sua reale corona le lin-
dalla religione e dall'onore soltan- gue dette di Aragona e di Casti-
to acquistar possono una durevole glia, dichiarandosi egli stesso gran

solidità. Questi legami sono l'inte- maestro di quest' ordine ne' suoi
ro obblio del personale interesse, dominii, e lasciando ciò che ri-
ed fermo pensiero dell'interesse
il guardava il governo spirituale e
pubblico, distruttore il primo e , religioso alla Chiesa ed all' autori là
sostegno il secondo d' ogni società; del Papa. L'elettore di Baviera,
sono l'ubbidienza agli statuti, l'in- che soltanto ad istanza dell'impe-
violabilità delle Itggi, l'armonia fra ratore Paolo I erasi indotto a
di noi, la rettitudine, il coraggio, restituire nel 1797 la lingua ba-
la costanza ". Ed allora rendeansi varese, avea ottenuto finalmente
necessarie più che mai le virtù in- il consenso dell'imperatore Ales-
culcate dal gran maestro, perchè sandro I di lui figlio, per la sop-
sempre più venivano allontanati pressione di questa lingua ne' suoi
dalla speranza di ricuperare Malia, stati, e ciò per compensarsi d'una
essendo divenuta l'isola funesto parte del vescovato di Eichstett,
pomo di discoidia giltato tra la che avea ceduto quando fu posto in
Francia e l'Inghilteiia, quale era esecuzione il piano dell'indennizza-
GER GER 275
zione ai principi ereditari tedeschi. gli vi approdò l'ultimo di febbra-
La lingua d'Italia parimenti non io con un corpo di soldati fornito
sussisteva che in parte, dappoiché dal re di Napoli, che doveano ser-
dipendevano dal dominio francese vire di temporaneo presidio ; ma
il Piemonte, e i ducati di Parma in vece dal ministro inglese a'a
e Piacenza. Perciò di tutte le ot- marzo ricevette un formale rifiuto,
to lingueche componevano l'or- sotto diversi pretesti, fra i quali
dine, non rimaneva se non che quello della soppressione di varie
parte della lingua d'Italia, e le lingue, e la mancanza delle gua-

lingue di Germania,, e di Russia. rentigie che dar dovevano le di-


Quest'ultima era composta di due verse potenze segnatane del trat-
priorati, già compresi nell'antica tato d' Amiens. Il commendatore fe-
Polonia, i quali stabilito avevano ce ricorso al ministro plenipo-
il loro consiglio a Pietroburgo; e tenziario della repubblica france-
questi appena udirono l'elezione se presso l'ordine, e l'isola di Mal-
del nuovo gran maestro, inviaro- ta, il quale insistette a tenore del-
no una deputazione, della quale l'articolo X di detto trattato, di-
era capo il commendatore Reczin- mostrando la frivolezza dei prete-
ky, per rendere omaggio al Tom- sti; per cui il commendatore do-
masij e per trattare degli affari vette partire all' istante, per non
dell'ordine dentro le provincie del- compromettere la sua persona. La
l' impero russo. Intanto la soppres- negativa per parte dell'Inghilterra
sione delle lingue di Spagna, che diede era principalmente per timore che
l'esempio imitato da altre nazioni, Napoleone insaziabile di conquiste,
fu un colpo fatale all'ordine intie- non togliesse ben presto l'impor-
ro, perchè fece nascere dei forti tantissimo punto di Malta alle de-
sospetti nel ministero inglese, che boli forze dell' ordine. Finalmente
rifiutò di restituire Malta, allegan- irritata l' Inghilterra dalle esigenze
do per uno de' motivi, che davasi di Napoleone, che voleva l' imme-
a divedere che si voleva togliere diato abbandono dell'isola di Mal-
al gran maestro « ogni minima om- ta, senza ch'egli volesse cedere nul-
bra di sovranità e d'indipenden- la quanto avea usurpato
di fu ,

za ,
quando con lo spoglio delle spinta a' 18 maggio i8o5 a di-
commende se gli toglievano i mez- chiarare alla Francia quella me-
zi di sussistere decorosamente , e morabile guerra , che porse per
mantenersi nell'immediata sovra- nove anni continui al genio del
nità dell' isola , restituita al suo suo formidabile avversario occasio-
ordine sotto la garanzia e l' ap- ne di trionfi sul continente, ma
provazione di tutte le potenze le trassero al fine il di lui eccidio.
più cospicue di Europa ". Il gran maestro Tommasi afflitto,

nuovo gran maestro nel i8o3


Il e vedendo senza risultati le prote-
incaricò il commendatore fr. Nico- ste emesse dal commendatore Bu-
la Buzi di Velletri, di recarsi a zi sulla ritenzione dell'isola di Mal-

Malta, ed in forza del trattato di ta, mori in Catania a' i3 giugno


Amiens, e della qualifica di suo i8o5, essendo stato l'ultimo gran
luogotenente , di riceverla in con- maestro dell' ordine gerosolimitano,
segna dalla guarnigione inglese. E- e per ordine cronologico il LXXII.
276 GER GER
Nella cattedrale della sua patria del magistero il commendatore fr.

Cortona, gli fu eretto dalla sua fa- Andx'ea di Giovanni-y-Centelles di


miglia un rriarmoreo cenotafio, che Messina, e Pio VII con breve dei
rappresenta il gran maestro in pie- 25 gipgno 181 4 ne confermò l'e-
di in atto di comando. I di lui lezione. Nel trattato di Parigi dei
successori fino ad ora non furono 3o del seguente maggio, contro il

che luogotenenti del magistero del decretato di quello d'Amiens, die


medesimo ordine. Fu eletto luo- in proprietà e sovranità l'isola di
gotenente nella chiesa conventuale Malta e sue adiacenze all' Inghil-
a'i5 giugno il bah fr. Innico Ma- terra, disponendo le potenze d'un
ria Guevara Suardo napoletano ,
territorio che non gli apparteneva
ammiragho delie galere dell'ordi- contro il pubblico diritto. Con u-
ne; indi tre deputati dell' ordine na spogliazione vennero trattati gli

da Catania portaronsi in Roma antichi e benemeriti protettori del-


da Pio VII, che ne confermò l'e- la navigazione del Mediterraneo
lezione, e riuscì personaggio pru- contro i turchi e barbereschi. Per
dente e saggio . Inutilmente fece conservare le relazioni dell'ordine
tentativi per la ricupera di Malta: colle potenze d' Europa, e reclamar
nel 1808 il principe reale di Fran- le sue proprietà e prerogative, il

cia Luigi Carlo d' Orleans, conte luogotenente Centelles nominò i

de Beaujolais, e fratello del regnan- seguenti inviati diplomatici. Il bali


te re de' francesi , si recò per sa- Bonaccorsi a E.oma; il maresciallo
lute in Malta, e vi morì a' 3 giu- Colloredo gran priore di Boemia,
gno, venendo sepolto nella cappel- ambasciatore a Vienna; il bali Mi^-
la di s. Paolo, nella tomba dei ri ministro plenipotenziario a Vien-

gran maestri e dei bali della lin- na ; il de Ferret a Parigi ;


bali
gua di Francia. Il re fratello gli ilduca di Serra Capriola a Pie-
eresse un decoroso monumento , troburgo ;il commendatore Paes a

presso quelli dei gran maestri A- Madrid; il commendatore Cedro-


lof de Wignacourt ed Emanuele , nio a Napoli ; il bali de Carvalho
de Rohan. Dipoi a' 2 3 gennaio in Portogallo ; ed il commendato-
181 1 il re di Prussia Federico re di Thuisy incaricato d'affari a
Guglielmo III dichiarò estinto e Londra. Inoltre il luogotenente da
disciolto il baliaggio di Brande- Catania delegò al congresso di
burgo dell'ordine gerosolimitano, Vienna diversi commendatori e
ed invece istituì l'oidi ne di Prus- cavalieri francesi ,
per ottenere ai
sia di s. Giovanni, di cui il re si reclami dell'ordine, favore ed e-
intitolò protettore , nominandone quità, ma senza risultato, come de-
il gran maestro e i cavalieri. scrivemmo al fine dell' articolo

11 luogotenente Guevara morì in Germania [Vedi) ,


parlando del
Catania a'2 5 aprile 18143 e fu sepol- celebre congresso di Vienna. I me-
to nella chiesa conventuale. Si con- desimi sforzi e reclami il luogo-
vocò il sacro consiglio a'26 aprile tenente Centelles fece rinnovare nel
e sotto la presidenza del veneran- 18 18 al congresso di Aix la Cha-
do fr. Girolomo Lapparelli gran peile, ove furono abolite l'infame
priore d' Inghilterra residente in tratta de'negri, e la ladroneccia pi-
Catania, venne eletto luogotenente rateria. Dispiacente il luogotenente
GER GER 477
di tanti infortuni , morì a' i o giu- liere dell'ordine, segretario del ma-
gno 1821 , ed il sacro consiglio u- gistero rappresentante le tre lin-
nito in Catani£\ nel mese di giugno gue di Francia; 1." luogotenente
elesse per nuovo luogotenente fr. dell'ammiraglio, il commendatore
Antonio Busca milanese bali d'Ar- fr. Fulvio Alfonso Rangoni, procu-
menia, che immediatamente fu con- ratore del venerando tesoro; 3."
fermato dal Pontefice Pio VII. luogotenente del gran conservato-
Nel settembre 1822 ebbe luogo re, il commendatore fr. Alessandro
in Verona un congresso di sovra- Ghislieri, conservatore conventuale;
ni: a questo il luogotenente Bu- 4.° luogotenente del gran bali, il

sca fece rinnovare i reclami del- commendatore fr. Cesare Borgia,


l'ordine, ma non ottenne neppure procuratore del tesoro, che dimo-
equivalenti compensi al perduto. rando in Catania fondò l'accade- ,

Intanto per l' incamerazione delle mia Gioenia, ne fu presidente pel


commende di Sicilia, e per malin- primo triennio, e poi presidente
tesi corsi tra il governo del re perpetuo ad honoremj 5.° luogote-
delle due Sicilie, e l'ordine geroso- nente del turcopoliere, il cavaliere
limitano, e perchè fosse più a por- fr. Scipione Sessi; 6." luogotenen-
tata l'ordine di essere in piìi fa- te del gran cancelliere, il commen-
cile comunicazione colle potenze datore ora bali fr. Alessandro Bor-

d'Europa, il luogotenente col con- gia. Il luogotenente Busca ottenne

siglio risolvettero di trasferire la dal Papa Pio VII, con breve dei
residenza magistrale dell'ordine da 5 agosto 1822 la riduzione dei
Catania nello stato pontificio . A membri del consiglio della came-
quest'effetto il luogotenente otten- ra da otto, che prima erano, ai
ne da Leone XII un breve apo- seinominati; e quindi dal regnante
stolico, dato a' 12 maggio 1826, Gregorio XVI la pontificia au-
con l'autorità del quale, per con- torizzazione di chiudere il conven-
servare il lustro dell'ordine gero- to di Ferraraj venendo dal Papa
solimitano, il Papa permise che la in lui riunite tutte le autorità del-
sua residenza fosse trasferita a la camera del consiglio dei tribu-
Ferrara (ì^edi), concedendo a ta- nali dell'ordine , coll'obbligo però
le oggetto la chiesa e il moniste- negli affari importanti di sentire
ro de'celestini, belli edifizi. il parere di un probo e capace
In tal modo si riapri la casa religioso dell'ordine, come si rileva
conventuale de'cavalieri gerosolimi- dal breve del 20 dicembre i83r.
tani in Ferrara, ed ivi nell'agosto Indi nel pontificato dello stesso

di detto anno si trasferirono il Gregorio XVI


convento ossia la
il

luogotenente, i cavalieri, la can- sede della luogotenenza del magi-


celleria e r archivio dell'ordine. I stero fu trasferita provvisoriamente
dignitari dell'ordine nel 1829 sot- in Roma nel suddetto palazzo del-
to la luogotenenza del venerando l' ordine in -via Condotti, mentre
fr. Antonio Busca, erano i seguenti: il luogotenente Busca mori in Mi-
I." luogotenente del gran com- lano li 19 maggio 1834 ; fu l'o-
mendatore , e del maresciallo del dierno luogotenente bali Candida,
grande spedaliere, il commendato- che in tale anno trasportò da Fer-
re fr. Amabile Velia vice - cancel- rara in Pvoma il convento. Allo-
278 GER GER
va il Pontefice Gregorio XVI con mutazioni Gregorio XVI con bre-
breve de' 2 3 di detto mese elevò ve de' i4 gennaio dell'anno i835,
alla dignità (li bali e di luogote- ammise nella sua anticamera se-
nente del magistero, con l'autori- greta un cavaliere novizio, al mo-
tà, prerogative e facoltà concesse do che descrivemmo al voi. VII,
dalla santa Sede al defunto, il ve- p. 4' 6 4^ del Dizionario. Quin-
nerando fr. Carlo Candida di Lu- di sulle istanze promosse dal me-

cerà, ricevuto nell'ordine a' 17 set- desimo bali luogotenente 5 il Pon-


tembre 1787, già priore di Capua, tefice con analogo breve de' 29
capitano della galera capitana a maggio i835 donò all'ordine ge-
Malta, e ricevitore del priorato di rosolimitano la chiesa di s. Fran-
Roma, di Barletta, e di Capua, cesco d'Assisi, e l'annesso edifizio,
che al presente con indefesso zelo comunemente detto l'Ospizio dei
degnamente governa l'ordine, sot- cento preti, con tutte le rendile ap-
to i faustissimi auspici del lodato partenenti a quello stabilimento
Pontefice, gran benefattore e pro- Memore il luogotenente e i cava-
teggitore dell'ordine, i cui lumino- lieri gerosolimitani vissere l'ospitali-

si esempi servirono di emulazione tà uno de'primari loro doveri, con


e nobile eccitamento ad altri so- tanta celebrità esercitata nei tem-
vrani, in fare rifiorire l'ordine nei pi trasandati, come in Gerusalem-
loro dominii. Inviato straordina- me, in Rodi, ed in Malta, ivi a-
rio e ministro plenipotenziario del- prirono un ospìzio per gli eccle-
l'ordine presso l'imperiai corte di siastici infermi , onde coordinare
Vienna è il conte Francesco de l'antica e la nuova destinazione
Klievenhuller ciambellano dell'im- di quel locale, di cui qui appres-
peratore, e generale maggiore del- so daremo un cenno. Fu stabilito
le sue armi. che l'ospizio sarebbe sotto l'imme-
Premuroso il luogotenente Can- diata cura dell' ordine, così la di-
dida di proseguire le recezioni, ed rezione ed assistenza a norma del-
ammettere alia professione religio- lo statuto. Con questo ulteriore
sa per l'incremento dell'ordine nuo- beneficio del Pontefice, fu da lui
vi individui, nei primi del i835 pur commutato ai cavalieri novizi
implorò dal Papa , che in man- l'obbligo dellecarovane con altre
canza di ospedale , di una chiesa occupazioni analoghe, che hanno
conventuale, e delle navi per fare luogo prima della professione re-
le carovane prescritte dagli statuti ligiosa , e gli abilita ad aspirare
gerosolimitani per quindi ,
al ter- alle cooiinende e ad altri benefi-
mine del noviziato professare i ri- zi, giusta grado dell'anzianità.
il

cevuti di giustizia del priorato Ridolfino Venuti nella sua Ro-


di Roma , venissero ammessi i ma moderna p. 542, tratta della
nuovi cavalieri a servire gli am- Chiesa di s. Francesco d' Assisi a
malati in un ospedale dell'alma ponte Sisto, e dell'ospedale dei
città pegli anni del noviziato, e poveri sacerdoti, e narra, che aven-
che potessero servire per il cor- do Gregorio XIII comandato che
so di quattr'anni nelle guardie no- la compagnia della ss. Trinità u-
bili pontificie, in vece delle quat- iiisse tutti gl'invalidi e vagabon-
tro carovane. A tali invocate com- di, anche per forza , m qualche
GER GER 270
luogo dove si mantenessero con li- barche, navi, e navicelli che na-
mosine, per levare, come dice il vigano pel Tevere tirati dai bufali,
Panciroli a p. 3i4 de' Tesori na- e della legna da fuoco, che a tale
scosti, l'occasione ai poveri di an- effetto formandogli una
impose,
dare gridando per le strade e per rendita di annui novemila scudi,
le chiese turbando quei che face- la quale si accrebbe per diverse
vano orazione, abuso che avevano pie lascile; e al dire del Venuti
già procurato rimuoveje s. Pio V, ampliarono e restaurarono il lo-
e s. Carlo Borromeo, per l'irrive- cale la famiglia Laute, e il cardi-
renza che cagionava ai sacri tem- nal Renato Imperiali. Gli concesse
pli, servendo di fomite al vizio vari privilegi, da ognilo esentò
ed all'indolenza. Trovandosi dispo- giurisdizione governa-
di giudici,
nibile il convento presso la chiesa tori, senatori, ec, da ogni gabel-

titolare di s. Sisto Papa nella via la e decima: quindi autorizzò gli


Appia, furono condotti in esso,
vi amministratori dello spedale di po-
e processionalmente sino ad otto- ter punire quei poveri che accat-
cènto cinquanta poveri. Essendo tavano per Roma. Il prelato teso-
però il locale poco frequentato, ed riere, ed il commissario generale
incomodo per la sua distanza ai della camera ebbero una certa in-
fratelli della compagnia ,
questa gerenza neir amministrazione dello
trasportò poscia i poveri in alcu- stabilimento, a causa della quali-
ne case vicino alla propria chiesa. tà delle sue rendite. Sisto V ezian-
In progresso di tempo trovandosi dio collocò in luogo separato le
la compagnia molto aggravata dal donne bisognose, e volle che ivi i

ricevimento de' pellegrini e conva- pellegrini alimentassero per tre


si

lescenti,supplicò Sisto acciò si V giorni; e dispose che l'amministra-


degnasse sgravarla di questo nuovo zione del pio luogo si esercitasse
peso. Allora Sisto V nel rione Re- annualmente da quattro persone
gola, in fine della strada Giulia e ecclesiastiche o laiche, due nomina-
presso ponte Aurelio o Giani-
il te dal magistrato del popolo ro-
colense,chiamato Sisto per essere mano, e due dalla confraternita
stato riedificato da Sisto IV nel- della ss. Trinità de' pellegrini. Veg-
l'anno 1587, con la spesa di trentun gansi le costituzioni Quanivis in-
mila cinquecento settantadue scu- firma, degli I I maggio iSSy, Bull.
di, nel sito ove acquistò certe ca- Rom. tom. IV, par. IV, p. 3o4;
se, con disegno del cav. Domenico e Poslulat ratio, de' 6 settembre
Fontana fabbricò un ospizio con 1087, Bull. Rovi. tom. V, par. I,
contigua chiesa sotto l'invocazione p. 2 , con la quale Sisto V
r nel
di Francesco d' Assisi, come u-
s. divisamento di liberare Roma da-
mile e povero, e per averne egli gl'importuni questuanti, accrebbe
professato l' istituto. Vi fece orato- d'annui ottocento scudi le rendile
rii, refettori!, dormitorii, orti, ca- dello spedale, ov' erasi raccolta gran
mere, officine, e tutti i comodi op- numero di poveraglia, ricavati da
portuni di spezieria fornitissima diversi piccoli benefizi soppressi.
non che un bell'orologio dalla parte Inoltre il magnanimo Pontefice as-
del Tevere. Per rendite assegnò segnò allo stabilimento cinquecen-
all'ospizio r antica gabella delle to scudi per quindici anni, che
28o GER GER
dovea somministrare l' ebreo vene- parla dello spedale di s. Sisto dei
ziano Gabriele Magin scudi quat- ; poveri invalidi. Al precedente cap.
tromila rica<vato di un nuovo da- XIV tratta dello spedale de' sa-
zio imposto sulle carte da giuoco; cerdoti infermi a s. Lucia della
scudi mille per l'altra gabella im- chiavica, di cui fa d'uopo darne
posta sugli stracci ; scudi duecento un cenno, perchè desso si unì al-
cinquanta sopra alcuni affitti del- l'ospizio Sistino de' poveri invalidi:
la piazza Giudea, e la rendita di prima però noteremo che Clemen-
una mola del vicino ponte, oltre te XI successore d'Innocenzo XII,
il sale pagamento do-
che senza considerando che i poveri dell' O-
veva somministrare la camera a- spizio apostolico, divisi nei tre me-
postolica. morati locali ,
per migliore vi-
Morto però Sisto V l'opera pia gilanza governo era bene riu-
e
deteriorò grandemente e la cit- ,
nirli, incominciò la gran fabbrica
tà fu di nuovo inondata di pe- di s. Michele a Ripa, e pei primi
tulanti poveri ; indi nel Pontifi- vi trasportò nel 1714 i vecchi e
cato di Paolo V fu eretta la ma- le vecchie dell' ospizio Sistino, per
gnifica fonte che resta da un lato cui in questo luogo surse il men-
del prospetto esterno dell' edifizio, tovato spedale de' sacerdoti, o col-
Ja quale descrivemmo nel voi. legio ecclesiastico.
XXV, p. 17.3 del Dizionario. Ve- Gio. Antonio Vestri speziale, re-
di Ponte Sisto. Divenuto Papa In- candosi all'arcispedale di s. Spiri-
nocenzo XII, volendo effettuare l'u- to ad esercitarsi in opere di ca-
tile divisamento di Sisto V, stabi- rità, discoprì fra gì' infermi un sa-
lì un Ospizio apostolico de'po^'crl cerdote suo amico che di lui ver-
invalidi, divisi in tre luoghi. Nel- gognavasi , laonde divisò fondare
r ospizio Sistino a ponte Sisto po- un particolar luogo pei sacerdoti
se i vecchi e le vecchie , dopo infermi, e l'effettuò presso la pro-
averlo nel 1692 riunito sAV Ospi- pria abitazione a s. Lucia della
zio apostolico, ed il Piazza di- chiavica, con l'acquisto di alcune
ce che nell'anno 1698 ve n'erano casuccie. Morì nel 1 65o, quando
quattrocento; nell' ospizio di san già avea riunito dieci letti, ove cu-
Michele vi raccolse duecento ses- rava ed alimentava i sacerdoti ma-
santa fanciulli; e nel palazzo late- lati, lasciandone la direzione, e 1' am-
ranense collocò le zitelle. Da que- ministrazione delle rendite di cui
sto stabilimento ebbe origine il avea dotato il piccolo spedale, alla
grandioso Ospizio apostolico di s. Congregazione de' cento preti e ven-
Dlichelea Ripa (Fedi), nel quale ti chierici, quella stessa che diede

Innocenzo XII concentrò gran par- il nome di Convitto de' cento preti
te delle rendite dello spedale de- all'edifizio ponte Sisto quando
a
gl'invalidi o mendici fondato da ivi si Tale nome fece cre-
stabilì.
Sisto V. Il p. Bouanni nella par- dere ad alcuni che nell' ospizio e
te III del Catalogo degli ordini spedale Sistino fosse eretto uno spe-
religiosi, discorre del povero inva- dale per cento preti, ciocché non è
lido di Sisto, e ce ne dà la figu- mai stato, essendo ben diversa l' o-
ra come vestiva. Il Piazza nel suo pera di detta congregazione isti-

Eusevologio rowjawo, trat. 1, e. XIX, tuita l'anno i63i nella chiesa dei
GER GER 281
ss. Michele e Magno in Borgo, ad tuzioni, e ne surse finalmente un
esempio di altre che fiorirono in ricovero per que' poveri preti che
Roma, come si legge in alcune i- logori dalle fatiche del ministero,
scrizioni delle chiese de' ss. Cosma avessero bisogno d'assistenza e ripo-
e Damiano, e de' ss. Gio. e Paolo. so, dicendoci il Viale nel suo lii-
Essa è una congiegazione pura- nerario di Roma, pag. 4^6 , che
mente spirituale, che ha per fine ivi vivevano preti in comunità, ed

suiTragare le anime de' con frati alla il Venuti che l'edifizio ad un tem-
medesima ascritti dappoiché alla , po fu abitato da preti, che in con-
morte di alcuno di essi sacerdoti vitto riuniti pagavano la dozzina,
o chierici, recita l' uffizio de^ de- e dai sacerdoti infermi. A' nostri
funti , celebra una messa solenne giorni vi dimoravano dieci sacer-
di requie, ed i preti sono tenuti doti, che avevano stanza nell'edifi-
dire una messa per l' anima del zio Sistino, e baiocchi quindici al
liapassato,ed i chierici di fare la giorno , onde quando esso fu ce-
santa comunione; e perchè non duto all'ordine gerosolimitano, que-
manchi il numero completo delle sto assunse di somministrare tale
cento messe, e delle "venti comu- sussidio a dieci sacerdoti a nomi-
nioni, nuovo aggregato deve su-
il na del cardinal vicario. Dappoiché
bito applicare una messa se sa- a' 29 agosto i835 venne stipulata
cerdote, ed una comunione se chie- una convenzione fra il cardinal vi-
rico in suffiagio dell' individuo nel cario di Roma, e il luogotenente
cui luogo è stato ammesso. Nel del magistero, cioè di ricoverare
1674 Clemente X approvò l'isti- l'ordine gerosolimitano otto sacer-
tuzione del Vestri, concedendogli i doti, e somministrar loro ba-
di
privilegi degli altri luoghi pii di iocchi quindici per ciascuno in o-
Roma; indi nel 1681 Innocenzo gni giorno, e di pagare altrettan-
XI gli accordò grazie spirituali ed to a due sacerdoti dimoranti nell'o-
indulgenze. Nel 1699 Innocenzo spizio di Tata Giovanni. Dopo que-
XII con la bolla Ecclesìae Catlio- sta convenzione fu dal Papa regnan-
lìcae, trasferì 1 ospedale de' sacer- te concesso il locale, al modo che
dotida s. Lucia, ad un palazzo in narrammo più sopra. In pari tem-
borgo dei Colonnesi. In seguito po la congregazione decente pre-
l'ospedale si unì al collegio eccle- ti e venti chierici ritornò nella
siastico de' cento preti e venti chie- chiesa de' santi Michele e Magno
rici, ch'erasi stabilito nella chiea in Borgo, partendo da quella di s.
di s. Francesco d'Assisi, e fu diret- Francesco d'Assisi. Grato l'ordine
to da un e da quattro
cardinale, gerosolimitano al donativo di detta
deputati, fra'qualiaveva sempre chiesa e contiguo edilizio, a pe-
iuogo il canonico decano del ca- renne memoria ivi eresse il busto
pitolo di s. Pietro, che lo gover- in marmo del Papa regnante, sot-

narono a mezzo dei padri delle to del quale collocò la seguente


scuole pie; ma quell'unione a poco marmorea iscrizione ;

a poco modificò ambedue le isti-


28: GER GER
GREGORIO XVI PONT MAX. . . .

ANTECESSORVM MVNIFICENTIAM AEMVLATO . .

QVOD
XENODOCHIO . SIELITENSI
MANV . HOSTILI . TANDIV . DISJECTO
ECCLESIA . AEDITIBVSQ . DONATIS
HAS . AEDES . SVFFECERIT
EQVITES . HIEROSOLYMITANI
ET
BAJVLIWS . CAROLVS ORDIXIS
. CANDIDA
MODERATOR . .

GRATI . ANIMI ERGO REIQVE MEMORIAE


. . .

ANNO MDCCCXXXV .

La chiesa ha tre altari, il mag- rilevati, con dorature : nel centro


giore è dedicato al titolare s. Fran- di esso eravi una statua di legno
cesco d' Assisi, il quale ivi si vede rappresentante s. Francesco, alla
egregiamente espresso dal cav. Ga- quale è stato sostituito lo stemma
spare Celio romano ed è rimar- , dell'ordine gerosolimitano in pittu-
chevole l'immagine di Sisto V in ra. 11 ball Candida prepose alla
alto di orare;secondo oltre
nel cura della chiesa un sacerdote, col
il quadro dell'altare si venera una titolo di rettore del ven. ospizio ec-
divota immagine di Maria Vergi- clesiastico, e fece restaurare oltre
ne sotto il titolo Rifugio dei pecca- l'annesso edifizio iì tempio, con de-
tori, donata nell'anno i832 a que- corosi abbellimenti, per cui ne fu
sta chiesada monsignor Alessandro fatto solenne apertura nel giorno
Spada, allora decano della rota, poi del santo Natale del 1 835, cou mes-

cardinale : tal nome glielo pose il sa cantata ed accompagnata da scel-


cardinal Zurla vicario di Roma, il ta musica. Ad essa ast,istettero il

quale commise la benedizione della venerando luogotenente cou l'abito


sacra immagine a monsignor Giu- di formalità, i cavalicii professi e
seppe Vespignani arcivescovo di di giustizia, e molti altri di recen-
Tiana, ora vescovo d'Orvieto, ed il te Nel primo giorno poi
ricevuti.
popolo appena fu essa esposta nel del nuovo anno i836, dopo avere
i833 alla pubblica venerazione, di- in detta chiesa adempiti agh ob-
mostrò verso r immagine partico- blighi di religione, il luogotenente
lare divozione, sia nel pio eserci- unitamente ai suddetti cavalieri, si

zio mese Mariano, che in altri.


del trasferì con nobile treno all' udien-
11 quadro poi dell'altare rappre- za del regnante Pontefice per tri-

senta il beato Gerardo da Villa- butargli in nome di tutto l' ordine


magna frate servente d'armi, il cui i più doverosi omaggi, ed esternar-
culto immemorabile è stato rico- gli nella ricorrenza del nuovo an-
nosciuto dal Papa che regna. Nel no il vivo desiderio per la lunga
terzo altare vi è un quadro rap- e felice di lui conservazione. 11 no-
presentante s. Gio. Battista patro- bile drappello vestito coll'uniforme,
no principale dell'ordine gerosoli- fu accolto da Gregorio XVI con
mitano, li soffitto è di legno guar- sensi di speciale benevolenza, confer-
nito a cassettoni cou entro rosoni mandogli la continuazione della sua
GER GER 283
protezione e tutela ad incremento fo prendere luogo talvolta anche
e lustro dell'inclito ordine. Nel pri- d. Michele I di Portogallo, come
mo giorno d' ogn' anno il luogote- talora hanno assistito alla (unzione
nente coi cavalieri rinnova tali omag- il cardinal gran priore di Roma, e
gi, che prima pure praticava. Quin- la principessa Maria Luigia Carlot-
di il medesimo Papa a' 1 del seguen- 1 ta duchessa vedova di Sassonia, an-
te febbraio si degnò fare una gra- ch'essa insignita della gran croce del-
ziosa visita a questa chiesa ed ospi- l'ordine. Le altre comunioni che i
zio, ricevuto alla porta della chie- mentovati personaggi per legge del-
sa dal luogotenente, e da tutti i l'ordine fanno annualmente in det-
cavalieri tanto professi quanto no- ta chiesa, hanno luogo nei giorni di
vizi in uniforme. Il Pontefice dopo Pentecoste, dell'Immacolata Conce-
avere oiato nella chiesa, e veduti zione di Maria Vergine, e del san-
i miglioramenti eseguiti, si recò ad to Natale. Le altre pratiche religio-
osservare il vasto contiguo locale da se prescritte dallo statuto sotto il

lui donato, ed in ispecie l'ospedale titolo della chiesa, attese le varie


ivi stabilito, esprimendo al luogo- vicende dell'ordine, e lo scarso nu-
tenente ed ai cavalieri la sua piena mero de' religiosi, sono al presen-
soddisfazione. A ricordanza di tal te tralasciate, tranne la messa con-
visita il luogotenente eresse nel luo- ventuale, cui in tutte le domeniche
go la seguente marmorea iscrizione: nell'istessa chiesa assiste il corpo
dell'ordine residente in Roma. In
l'immortale GREGORIO XVI P M. . . . .

questa chiesa nell'ottava del Cor-


ONORÒ DI SVA PRESENZA . . .

pus Domini, vi si celebra con de-


NEI, GIORNO Xn FEBR ARO. MDCCCXXXVI
. . .

coro la processione del ss. Sagra-


QVESTO LOCALE CHE GENEROSAMENTE
. . .

mento. Nella domenica in Albis dei


HA DONATO AL S M O G.
. . . . . .

io aprile i836 nella medesima eb-


In questa chiesa il luogotenente be luogo la solenne professione del
coi cavalieri si portano nel dì del- commendatore Gio. Antonio Cap-
la Pasqua di Risuri'ezione ad adem- pellari della Colomba di Belluno,
piere il precetto pasquale, e nel di nipote del regnante Sommo Pon-
della festa della natività del pre- tefice, già ricevuto cavaliere di giu-
cursore Giovanni Battista a rice-
s. stizia nel priorato di Roma. A tale
vervi egualmente la santa comunio- edetto il Candida luogotenen-
ball
ne dal cardinale gran priore di Ro- te del magistero si trasferì con
ma, ed ordinariamente dal cardi- nobile treno in compagnia del no-
nal piotettore dell'ordine nella mes- vello candidato, e di tutti i ca-
sa che suole celebrare, la cui festa valieri professi e novizi alla chie-
dall'ordine si solennizza con divota sa di s. Francesco. Ivi assisterono
pompa. 11 venerando luogotenente al santo sagrifizio, che venne cele-
vi si porta coi commendatori con- brato da monsignor de Cupis u-
ventuali, e cavalieri professi e no- ditore di rota , e cavaliere geroso-
vizi in nobile treno , intervenendovi limitano. Letta l'epistola principiò
anche i commendatori e cavalieri il sacro rito della professione, che
di divozione, ed cappellani con-
i fu riassunto e terminalo dopo la
ventuali : fra l'illustre drappello, e messa, giusta le cerimonie prescrit-
con le insegne dell'ordine ha vohi- te dagli statuti dell'ordine. Questa
^84 GER GER
lelisiosa corumo-
funzione riuscì rioscenti verso i due trapassati,
vente, ed altreraodo decorosa. Vi per l'impegno dimostrato nel ri-
iutervenuerp la primaria nobiltà, sorgimento dell' ordine nelle due
e molti ragguardevoli personaggi, Sicilie, del quale poi parleremo.
i quali ascesero dopo nelle sale su- Ed eccoci all' epoca fausta per
periori dell' ospizio per congratu- l'ordine gerosolimitano, della fon-
larsi col cavaliere di recente pro- dazione riaprimento solenne del
e
fesso, e furono tutti trattati di gran priorato pel regno Lombar-
lauto rinfresco ed un concerto
, do-Veneto nella casa professa di s.

musicale eseguiva ad intervalli i Gio. Battista di Venezia, nella par-


più scelti pezzi di musica. L'esul- rocchia di s. Francesco della Vi-
tanza di un giorno cosi segnalato gna. Aveva il glorioso imperatore
pei cavalieri di s. Giovanni si re- Francesco I lasciato la cura al
se vieppiiimemorabile per i' alto suo degno figlio successore, il re-
onore loro compartito da Grego- gnante imperatore Ferdinando I,

rio XVI, il quale volle che l'in- di proteggere e sostenere possibil-


tiero corpo de' cavalieri, ed altri mente il sacro ordine cavalleresco
scelti personaggi , non che la sua di s. Giovanni
Gerusalemme, di
nobile corte, sedessero secolui a il quale come abbiamo veduto
mensa, imbandita nel nobile casino tanto bene meritò di una gran
di Pio IV del giardino vaticano ; parte di Europa pel corso della
ammettendo alla sua destra il car- sua lunga durata, e tanto softer-
dinaleEmanuele de Gregorio pro- se per le vicende de'tempi. Laon-
tettore dell'ordine, ed alla sini- de con sovrana risoluzione de' i5
stra il ball Candida. Finalmente a gennaio i83g, e con imperiale pa-
voler far menzione di altre solen- tente de' 5 gennaio 1841, Ferdi-
ni funzioni celebrate nella chiesa nando I decretò la fondazione di
di s. Francesco, diremo che 18
ai un priorato nel regno Lombardo-
giugno 1837 il cardinal Odescal- Veneto per r adempimento delle
chi vicario di Pvonia , vi battezzò sopraindicate intenzioni del suo au-
l'israelita d'Algeri,
Isacco liiuto gusto genitore, e per utile della
imponendogli il nome di Carlo nobiltà del suo regno, non che di
Leganori, essendone padrino il lo- quella di Parma , Lucca e Mode-
dato luogotenente del magistero : na, di cui si dirà, che a questo
vi assisterono il corpo de'cavalieri nuovo gran priorato associaronsi ;

gerosolimitani , e la più distinta quindi l'imperatore volendo dare


nobiltà. A' 2 3 aprile poi del 1841 un nuovo decoro all'illustre città
nella stessa chiesa veunero con fu- di Venezia, anziché in qualunque
nebre divota pompa celebrate l'e- altra parte del regno, vi fissò la
sequie del marchese d. Giovanni sede piimaria. A contemplazione
d'Andrea, bali e gran priore di poi di specchiata prudenza, di e-
Barletta, e del bah fr. Francesco sperienza molteplice negli affari, e
Porzio gran priore delle due Sici- di egregie doti dell'animo, il ve-
lie, ambedue defunti in Napoli. nerando luogotenente del magiste-
Assistettero alla cerimonia il luo- ro, a'2C) maggio 1839 nominò ba-
gotenente , e i cavalieri professi ,
li<j e priore pel regno Lombardo-
novizi, e di divozione, tulli rico- A'eucto il suliodalo fr. Gio. An-
GER GER 28?
tonio Cappellari della Colomba stra con quella della Beata Ver-
prescelto eziandio a sì cospicua di- gine Immacolata, ed intorno furo-
gnità dall' imperatore e re Ferdi- no stabiliti sedili di noce. In fon-
nando I, con sovrana risoluzione. do alla chiesa fu collocato il mi-
Non rimanendo che affrettare al- rabile altare, opera impareggiabile
l' illustre città di Venezia il lieto del Sansovino, già appartenente al-
istante di vedersi arricchita, per la demolita chiesa di s. Geminia-
la munificente grazia dell'impera- no, ch'era rimpetto alla basilica
tore, dì un nuovo fregio, nell'esse- di s. Marco. Fmalmente sulla por-

re grado di perpetua
elevata al ta della chiesa fu posto un nuo-
residenza del gran priorato dell'or- vo organo, opera egregia dell'A-
dine pel regno Lombardo- Veneto, gostini padovano.
non che pei ducati di Parma, Mo- Radunatisi i cavalieri anticipa-
dena e Lucca e di vedere cos\
,
tamente nelle stanze del priorato,
riapeita quella commenda, le cui procedettero coli' ordine del loro
fabbriche erano pervenute all'or- rango ad incontrare il gran prio-
dine fino dal i3i2, e dopo il ca- re al momento del di lui arrivo,
dere della celebratissima e pos- e collo stesso ordine preceduti dal
sente repubblica erano rimaste so- facente funzione di cancelliere e
litarie e diserte; e questo fortuna- di cerimoniere vestito di nero, en-
to istantespuntò coli' aurora del trarono a suo tempo in chiesa mu-
5.4 giugno 1843, giorno sacro al- nita di granatieri. Al suono della
la solennità di s. Gio. Battista banda dell'imperiale regia marina,
proteggitore dell'ordine gerosolimi- ed alle ore dieci antimeridiane,
tano. La chiesa e le fabbriche del- entrò in chiesa per la porta mag-
la commenda in detto giorno si giore il drappello di dieciotto ca-
riaprirono al pubblico, e si mo- valieri in pieno uniforme, cui te-
strarono in quella proprietà e de- neva dietro il venerando gran prio-
coro cui erano stale predisposte, re, che aveva a lato il nuovo cap-

la mercè di assidue ed intelligen- pellano conventuale dell'ordine,


ti cure del nuovo gran priore, e l'abbate mitrato monsignor Pietro
di grandioso dispendio dell' ordine dottor Pianton prelato domestico
che vi spese circa diecisette mila e protonotario apostolico, che ve-
scudi. La chiesa specialmente qua- stito in abito prelatizio a lui porse
si fatta di nuovo ,
presentavasi l'acqua santa. Due dame dell'or-
col carattere di quella dignitosa dine avevano già preso posto in
semplicità, che distinguendola dal- chiesa a mano destra entrando,
la idea di chiesa parrocchiale od presso i gradini del presbiterio, in
oratorio privato , la indicava per cui alla parte del vangelo sedette-
chiesa al tutto propria del cospi- ro il gran priore, ed i commen-
cuo ordine , cui si riapriva. La datori e cavalieri professi e di
croce della commenda ne ornò le giustizia; ed a quella dell'epistola
pareli, messe a candido lucente i commendatori titolari e cavalie-
stucco; due altari nobili fuiono e- ri di onore. In linea della cappel-
retti, quello a destra coirimmagi- la, e dal lato priorale condecora-
ne del beato Gherardo primo fon- vano la solennità sua altezza im-
datore dell'ordine, 1' altro a sini- periale il serenissimo arciduca Fé-
286 GER GER
clerico, e gli imperiali regi consi- rato e del gran priore, il cardinnle
glieri intimi di stato ; e dal lato pas.sò in sagrestia per assumervi i

opposto l'ipperial regio vice presi- paramenti per la messa : ed i com-


dente di governo conte Sebregon- mendatori e cavalieri in ordine
di, in assenza del conte governato- di rango, si presentarono al gran
re, gl'imperiali regi consiglieri au- priore uno ad uno a prestargli o-
lici residenti in Venezia, le due maggio, ed a ricevere l'abbraccia-
primarie dignità del canonicale ca- mento di regola dal nuovo loro su-
pitolo patriarcale, gl'imperiali re- periore.
gi presidenti dei tribunali, gì' im- La messa fn-
del cardinale fu in
periali regi colonnelli della guarni- ma privata, servita da due cano-
gione e della marina, e finalmen- nici, ed accompagnala dal suono
te il console pontificio, tutti in a- dell'organo, e dal canto di qual-
bito di rispettivo loro uniforme. che mollelto. Terminato il divino
Il rimanente della chiesa era sta- sagrificio, fu collocato il faldisto-
to riserbato all'accesso del fiore rio in mezzo al piano del gradino
della nobiltà, e delle più distinte dell'altare, dove il cardinale si as-
persone. Avvicinandosi alla chiesa sise, con mitra preziosa in capo,
il cardinal Jacopo Menico patriar- essendogli innanzi genuflessi due
ca di Venezia, due cavalieri per chierici, sostenenti uno la candela
ordine del gran priore l'incontra- accesa, l'altro il libro con fodera
rono, ed entrato per la porta mag- di velluto rosso, su cui lesse la
giore, monsignor Pianton gli offrì sua gratulatoria orazione, con di-
l'acqua benedetta. Dopo breve o- gnità ed espressione analoga all'e-
razione , intuonò
il cardinale
il levato argomento, che sommamen-
Feni Creator Spiritus, che fu pro- te intenerì e commosse gli uditori.
seguito dai cantori in musica, e Data egli un'idea dell'ordine ge-
col quale ebbe principio la funzio- rosolimitano, della sua origine e
ne. Quindi il cardinale prese po- del suo scopo di difendere cioè la
sto al lato dell'altare presso il cristianità dal furore saraceno, e
gran priore, il quale erasi vestito di assistere gì' infermi, essendo ca-
di toga nera di seta, ornata di rità e valoreil compendio de' suoi
croce bianca sulla spalla sinistra, statuti; non che avendo dato un
distintivo del religioso suo mini- sunto importante della storia fecon-
stero. Poscia vennero lette dal fa- da di splendidi fasti, ne celebrò le
."
cente funzione di cancelliere: i glorie ricordandone alcune delle piìi
la sovrana patente con cui fu de- sublimi azioni, ed encomiando ad
cretata l'istituzione del gran priora- un tempo gli eroi, ed gran mae-
i

to Lombardo- Veneto ;
2.° la bol- strida cui vennero operate, dicen-
la con cui dal venerando luogote- do che tali ferventi religiosi, ed
nente fu nominato gran priore il intrepidi eroi, armati di ferro e di
venerando bali fr. Gio. Antonio Cap- fede, alternarono con gli esercizi
pellari della Colomba; 3.° l'approva- di pietà le gueiresche azioni. Ram-
zione imperiale di nomina. Pro- tal mentò che i campi della Palesti-
clamala così solennemente in faccia na e della Siria , Rodi e Malta
alle maggiori dignità ed al ceto no- furono spesso gloriosi teatri di lo-
bile tale istituzione del gran prio- ro vittorie; che i mari si squarcia-
GER GER 287
10110 in tutti i versi sotto i loio va- mendatori, cavalieri, e dame del-
scelli; che i loro stendardi svento- l'ordine per l'incremento di que-
larono temuti sulle isole dell'Arci- sto. Finalmente encomiò ed animò

pelago, ed in altri luoghi; che i lo zelo de'cavalieri, e confortò le


pirati barbaresclii si dileguarono speranze e i lunghi voti della cri-
dinanzi alle ioio galere; e che le stianità, di vedere quest'ordine
coste dell' Africa tremarono più ristabilito negli antichi suoi uffici
volte sotto il piede trionfante di adempiere al nobilissimo fine del-
questi formidabili propugnatori del la di lui fondazione, e terminò
nome cristiano. Parlò delle varie con implorargli fervorosamente lo
sedi dell'ordine, delle diverse sue appoggio valido del santo suo pro-
vicende, e limarcando che nell'ul- tettore. Finita la dotta, erudita,
timo funesto sovvertimento, che elegante, ed eloquentissima orazio-
fu l'eccidio di tante ottime istitu- ne, tra r entusiasmo, il plauso, e
zioni, avea l'ordine gerosolimitano la commozione del nobilissimo con-
conservalo sempre un notlo ^i e- sesso, il cardinale iutuonò il Te
sistenza, che ora sotto
e poten- i Deuin, che fu cantato con l'ac-
tissimi auspici di Gregorio XVI, e compagnamento dell'organo, e con
di Ferdinando I, andava mirabil- ciò ebbe termine tanta solennità.
mente acquistando vita, estensione Allora il gran priore, cavalieri, e i

e decoro. Quindi il cardinale disse le dame dell'ordine, entrarono per


che dopo nove lustri veniva ridonato la sacrestia nella scala interna, ed
a Venezia uno de' suoi maggiori ascesero nelle sale superiori. Da
ornamenti, e che nella nobilissima queste avviarono ad incontrare
si

e celebre città 1' ordine gerosoli- il cardinal patriarca, che con l'ar-
mitano riprendeva il posto, che ciduca, i consiglieri intimi, e per-
gli conveniva fra quelle istituzioni, sonaggi invitati, passando per la
che si resero più benemerite della galleria, cortile, e scala maggiore,
religione, dell'umanità, e della ci- si recarono nella gran sala e stan-
vile coltura. Si congratulò per si- ze priorali, decorate dei ritratti

no colle mura per tanti anni mu- di Gregorio XVI, di Ferdinando


te e deserte della chiesa e del- I, dell'arciduca principe viceré Pia-
l' ospizio, che gli sembrarono esul- nieri, e del benemerito quanto il-

tanti insuperbirsi nell' accogliere in lustre luogotenente del magistero


seno gli antichi padroni, i quali bab fr. Carlo Candida. Lieto il

con abbellirle già aveangli fatto gran priore della felice riuscita
sperimentare gli effetti del ricupe- della funzione, e di sua installa-
rato dominio. Si congratulò anco- zione nel gran priorato, offri agli
ra solennemente con il zelante luo- invitati un nobile e splendido rin-
gotenente Candida per le sue lun- fresco, ravvivato dal frequente suo-
ghe e infaticabili cure coronate no della banda militare. Noteremo
da felici e moltiplici successi, con per ultimo, che recandosi in Ro-
il nuovo gran priore Cappellani ma nel 1844 il nobile Taddeo
degnamente elevato a s"i alto gra- Scarella di Venezia , cavaliere e
do, col novello cappellano dell'or- segretario capitolare del gran prio-
dine Pianton di cui pure ne fece rato Lombardo- Veneto, e dal re-
r elogio, e si congratulò coi com- gnante Gregorio XVI decorato delle
288 GER GER
croci di commendatore degli ordi- no Malaspina di Parma, che tra-
ni di s. Gregorio, e dello sperone sferitosi in Roma , emise nella
d'oio volgjirmeiite ora chiama- chiesa di san Francesco la sua
lo di san Silvestro, il medesimo solenne professione a' 3 i gennaio
Papa gli consegnò un bellissimo i84i, facendo i voti nelle mani
calice con patena tutto d'oro col del luogotenente del magistero.
pontificio stemma , per offrirlo Questi nel recarsi in detta chiesa
alla detta chiesa gran priorale di nel medesimo anno a solennizzare
Venezia , come si legge nella i- la festa di s. Gio. Battista, dopo
scrizione che fece incidere sot- avere ricevuto coi cavalieri profes'
to la base. Non ha guari si è si e novizi, di divozione e cappel-
pubblicato la suddetta orazione con lani conventuali il pane eucaristi-
questo titolo: Per la fondazione co dal cardinale gran priore di
del gran priorato di Malta in Fé- Roma, pubblicò il seguente decre-
uezia, discorso letto da sua Emi- to, che nella vigilia del santo avea
nenza il cardinale patriarca nel ricevuto.
eh XXIV giugno MDCCCXLIII. " Francesco IV, per la grazia
In Venezia presso la tipografìa E- di Dio, duca di Modena, Reggio,
miliana MDCCCXLIV. Mirandola, Massa e Carrara ec. ec.
Gii esempi luminosi di Gregorio arciduca d'Austria, principe reale
XVI, e di Ferdinando I dell'alta pro- d'Ungheria e di Boemia."
tezione a vantaggio del sacro mili- » Disposti a secondare le do-
tare ordine gerosolimitano, non po- mande a noi avanzate dal bali
tevano non eccitare una generosa Candida attuale luogotenente del
emulazione, il perchè Ferdinando gran magistero dell'ordine di s.
li re delle due Sicilie, e l'arcidu- Giovanni di Gerusalemme, ordinia-
chessa d'Austria Maria Luigia du- mo quanto segue. "
chessa di Parma, Piacenza e Gua- « Art. I. L'ordine di s. Gio-
stalla lo ammisero nuovamente nei vanni di Gerusalemme è ammesso
i84o nei loro "
stati. Quindi nel nei nostri stati.
medesimo anno, e con decreto dei » II. I nostri sudditi potranno,
12 giugno duca di Lucca Car-
il previa la nostra approvazione nei
lo Lodovico, per dimostrare la sua singoli casi, essere ricevuti cavalie-
stima e la sua benevolenza verso ri, e fondare commende tanto di
un ordine che per l'attaccamento quanto di giuspatronato,
giustizia,
alla causa de' troni sostener dovet- nei modi da concertarsi coi supe-
te peso delle passate vicende, "
il riori dell'ordine.
ordinò il suo ripristinamento nel w III. Assegniamo all'ordine due
suo stato. Dopo avere l' encomia- commende di giustizia del reddito
ta arciduchessa ripristinato 1'
ordi- di duecento zecchini ciascuna, par-
ne dotandolo di tre commende, te in terre, e parte in cartelle sul-
eccitossi nelle cospicue famiglie del lo stato, da fondarsi l'una nella
suo ducato il desiderio di appar- provincia di Modena, e l'altra nel-
tenervi, e ne' cavalieri già ricevuti la provincia di Reggio, e da con-
colà dimoranti lo zelo di professar- ferirsi per la prima volta a nomi-
ne il religioso istituto, fra' quali na nostra, e in seguito dall'ordi-
noajiucremo il marchese Ricorda- ne a' nostri sudditi, aventi le qua-
GER GER 289
iitìi da riconoscersi dall'ordine per ivi potessero i cavalieri esercitare
essere cavalieri professi di giusti- le loro religiose funzioni ; ed istan-
zia, riservando per noi e nostri cabile il benefico Papa nel voler
successori l'approvazione della scel- sempre piìi migliorare la sorte
ta dei nuovi commendatori, non dell'ordine, e volendo che si eser-
che la reversione delle suddette ter- citasse nel primitivo suo istituto
re e cartelle, se mai per impre- ospitalario, si degnò invitarlo a
vedibili casi venisse a cessare l'or- ciò con affidargli esclusivamente in
dine." Roma l'ospedale militare per le
« IV. Anche le commende fon- sue milizie d' ogni arma, ove si ri-
date dai privati nei nostri stati, cevessero e curassero gì' infermi
quando per estinzione di famiglia delle medesime milizie di Pioma e
passino all'ordine, dovranno essere della Comarca. Le parti convenne-
conferite ai nostri sudditi e colla ro mediante il contenuto di quan-
"
nostia approvazione. to fu stipulato con particolare con-
Tutte le suddette commende
» venzione nel 1840 a' 19 otto-
saranno riunite al priorato Lom- bre, tra il commendatore ora ba-
bardo-Veneto; ma i nostri sudditi Ti Alessandro Borgia^ per l'or-
fr.

non potranno aspirare ad altre dine gerosolimitano, e monsignor


commende, fuori di quelle superior- Giacomo Amadori Piccolomini pre-
"
mente accennate. sidente delle armi , pel governo
" Dato in Modena dal nostro pontificio. Appena il vigilantissi-
ducale palazzo questo giorno i5 mo balio Candida apprese il so-
giugno 1841." vrano desiderio, e ravvisando il

« Francesco. duplice scopo che racchiudeva, si


» Gaetano Gamorra accinse a fare ridurre i locali a
>> Segretario di gabinetto. ponte Sisto, già da lui ricevuti in
Nel medesimo anno il regnante dono, senza risparmio di fatiche,
Gregorio XVI affidò all'ordine né di spese, riunendo le poche
gerosolimitano la direzione dello forze e mezzi di cui poteva dispor-
spedale pei militari pontifìcii d'o- re la religione gerosolimitana nel-
gni arma, che si apri nel locale r attuale suo stato di ristrettezza ;
dell' ordine a ponte Sisto, dappoi- sicché colla spesa di circa trenta-
ché l'accrescimento de' malati nei mila scudi lo approntò in brevis-
pubblici arcispedali di Roma, e lo simo tempo per 1' uso indicato, e
aumenta della guarnigione milita- lo forni d'ogni necessario corredo
re in qu&sta città fece conoscere per ricevervi in quattordici sa-
al superiore governo la convenien- le, e curarvi fino a cinquecento
za di avervi un ricovero speciale militari per ciascuno dei
inferrai,
pei soldati infermi. Dopo avere il quali governo pontificio si ob-
il

Pontefice richiamato a vita l'or- bligò pagare all'ordine paoli due


dine gerosolimitano, nel momento per ogni giornata di presenza d'in-
appunto eh' era moribondo, lo col- feimo, cioè per ogni trattamento,
mò di beneficenze , fra le quali mentre prima si pagava diversa-
il memorato donativo del vastissi- mente per cadaun militare mala-
mo locale con chiesa e rendita, to, secondo gli ospedali civili in
posto a ponte Sisto, ad oggetto che cui erano ricevuti. Quindi il vene-
VOL. X.X1X. '9
290 GER GER
rabile luogolenente Candida pel me gravoso a sostenersi dal suo
j-egolare ordiuamento dell'ospeda- ordine questo peso, sì pel numero
le, come su'premo ed indipendente de'malati, la cifra media de' quali
superiore di esso, foimò un rego- ( ascesa al numero 2^0, sì per le

lamento organico disciplinare in gravi e molteplici cure che richie-


settantasette articoli, che dopo a- deva il delicato impegno da esso
verlo approvato e sottoscritto ai assunto, si determinò di umiliare
20 maggio i84ij fece pubblicare al santo Padre ripetute istanze
in un opuscolo con questo titolo: perchè si degnasse di accettale la
Regolamento per lo spedale del S. rinunzia dell'ospedale militai'e, e di
III. ordine gerosoliniiiano sotto la dichiarare risoluto il contralto sti-

suprema direzione di S. E. il sig. pulato a questo oggetto. Sua San-


luogolenente balio Candida, Piotna tità si degnò di benignamente an-
dalla Gismondi i84'-
tipografia nuire alle istanze del venerando
Vedendosi il venerando luogole- luogolenente, e negli ultimi tre

nente al punto di essere in grado giorni del mese di ottobre iH44


di aprire lo stabilimento, siccome fu evacualo l'ospedale gerosolimi-
condotto suo termine, supplicò
al tano, ed i militari infermi, meno
il Pontefice Gregorio XVI di vo- alcuni pochi gravemente malati, i

lersi degnare di visltailo e bene- quali rimasero nel medesimo ospe-


dirlo anticipatamente. Annuendo a dale, furono tutti trasportati nel-
ciò il Papa, a' 16 agosto 1841 si l'arcispedale di s. Spirilo in Sassia,
portò colla sua nobile corte allo e collocati nel magnifico braccio
spedale militare gerosolimitano a detto di s. Carlo, fabbricato sotto
ponte Sisto, ricevuto dal balio luo- il pontificato di Pio VI.
gotenente, e da tutti i cavalieri sì A voler far menzione delle co-
professi, che novizi e di divozio- se principali riguardanti 1' ordina-
ne. Ascese alle diverse sale e cor- mento dell' ospedale, a seconda dei
sie superiori, nelle quali ripartita- regolamenti mentovati, diremo che
mente trovò collocati cinquecento ciò che spettava all'interna disci-
letti, corredati di tutte le suppel- plina essa in molte
, parti era
lettili ed arnesi necessari per al- diversa da quella che praticasi ne-
trettanti individui. Visitò le varie gli spedali civili di Roma. In que-
officine, ed ogni parte del vasto sto spedale erano curati e ritenuti
locale a seconda della sua desli- fino al termine della loro conva-
uazioue; e da per tutto ammirò lescenza soldati pontificii di qua-
i

il buon ordine e la regolare dis- lunque arma stanziati in Roma ,

posizione. 11 Pontefice esternò al o nella provincia romana della Co-


luogolenente la sua soddisfazione e marca, i quali si ritrovassero af-

gradimento, e degnossi in pari tem- fetti da qualsiasi malattia. I ma-


po di couiparlire la sua benedizio- lati di cura medica erano divisi

ne alle varie sale destinate per gli da quei di cura chirurgica ; i con-
infermi ,
sanzionando 1' apertura tagiosi e gli affetti da scabia o da
dell' ospedale pel dì primo del tisi avevano sale pailicolari. Una
seguente settembre, siccome ebbe camera munita d'inferiiate, custo-
effetto. ]Ma dipoi il bali luogote- diva i soldati infermi sotto pro-
nente avendo dovuto conoscere co- cesso. Sebbene nell'ospedale si ri-
GER GER 291
cevessero i soldati dal sargente fessori del luogo si ammettevano
in giù, vi erano luoghi destinati quei religiosi o sacerdoti secolari
agli ufiiziali, ed altri impiegati mi- che sogliono visitare i malati ne-
litari, clie avessero voluto esservi cu- gli altri spedali civili, e prestar lo-
rati. Vi erano delle sale pei con- ro spirituale assistenza . 1 cadaveri
valescenti, i quali prima manda- erano trasportati dopo ventiquat-
vansi alla ss. Trinità de' pellegrini: tro ore dalla morte, coli' accompa-
vi furono fatti i bagni tanto ad gno di un sacerdote, al cimitene
acqua die di vapore, la spezieria, e di s. Spirito. Gli astanti in eserci-
tutlociò che abbisogna a simili i- zio ed i flebotomi vestivano con
slituti. L'ospedale aveva un com- un soprabito di panno turchino,
mendatore dell' ordine superiore colla croce bianca dal lato sinistro
locale, un vice - superiore per la del petto: però i primi al soprabito
disciplina, un cavaliere prodorao avevano aggiunte le code, ossia ma-
per l'amministrazione, diversi ca- niche finte. Gli infermieri se erano
valieri per l'assistenza, un sacerdo- militari ritenevano il loro imifor-
te priore, un vice-priore, ambedue me, e per distintivo avvolgevano
scelti fra i cappellani conventuali in un un pezzo di panno
braccio
deir ordine, per le cose spirituali, rosso con sopra una croce bianca.
cui erano aggiunti a loro due cap- La famiglia di qualunque specie
pellani. II servizio sanitario poi e- aveva i suoi convenienti salari,

ra disimpegnato da tre professori tutta alloggiava nel pio luogo, e-


consulenti uffìziali sanitari superio- sclusi i medici primari ed i con-
ri, da due medici, e da due chi- sulenti, non che il maestro di ca-
rurghi primari, da due astanti me- sa e i computisti; ma non il vit-

dici e due chirurghi, da quattro to, perchè tutto ciò che usciva
flebotomi ec. I primari e gli a- dalla cucina doveva essere pegli
stanti, non che i flebotomi veniva- infermi, per evitare a loro pregiu-
no accresciuti nell' ospedale secon- dizio qualunque abuso. Le opera-
do l'aumento de' malati. Inoltie e- zioni di alta chirurgia erano ese-
ranvi maestro di casa, due com-
il guile dopo un consulto, da uno
putisti, il guardaroba dodici in- , de' chirurghi consulenti, o de'pri-
fermieri che aumentavansi secondo mari. Nello spedale erano di guar-
il bisogno , il portinaio , il cuoco dia un medico
alternativamente
co' suoi aiutanti, ed altri inservien- un astante chirurgo, un fle-
astante,
ti. Tutti questi individui che com- bolomo,e non meno di tre infermieri.
ponevano la famiglia dell' ospedale I medici ed chiiurghi primari visi-
i

erano nominati dal luogotenente tavano gl'infermi due volte al gior-


generale dell' ordine. Ogni mattina no, e i consulenti quattro volte la
vi era la messa nelle sale, essen- settimana. Una volta il mese tene-
dovi due altari nei due diversi vano col luogotenente del magiste-
piani, oltre di che vi era la mes- ro, col commendatore superiore, e
sa eziandio ogni mattina nella chie- col direttore generale della sanità

sa annessa, pei convalescenti; cia- militare , un congresso su tutto-

.scuninfermo doveva confessarsi nei ciò che riguardava l'ospedale, e i


primi due giorni del suo ingres- miglioramenti da introdursi. Si te-
so, ed a questo fine oltre i coa- nevano inoltre tre congressi per
y.Cf'ì. GER GER
settiinaDa col cotnmendatore supe- com'entunli, serventi d'anni ri'
e
riore, cavalj,er piodomo, priore, e cevutl nellaveneranda lìngua d'I-
consuleDti ; ed uua volta la setti- talia del sovrano ordine gerosoli-
mana, coi medici e chirurghi pri- mitano, e delli cavalieri, delle da-
mari, e gli astanti. I corpi milita- me di divozione cappellani d' ob- ,

ri ohe in questo ospedale avevano bedienza, e donati, nei limiti di


ricetto, erano i carabinieri, e i ciascun venerando gran priorato.
bersaglieri sì a piedi che a caval- L'ordine gerosolimitano al presen-
lo, gli artiglieri, i veterani, i gra- te ha due sole lingue, l'alemanna
natieri, i fucilieri, gli ausiliari di con un priorato, e 1' italiana con
riserva, i cacciatori a piedi ed a tre priorati. Il priorato di Boemia
cavallo, i dragoni ed i finanzieri. fa parte della lingua d'Alemngna.
Tutti gli ufficiali militari poteva- Dopo la soppressione del priorato
no ispezionare 1' ospedale: ve ne d'AIemagna in tempo del governo
era uno addetto particolarmente a francese , le commende sparse nei
questo incarico, oltre l'ispezione vali domiuii tedeschi furono de-
che facevano il direttore generale maniate, e rimaste solo quelle del-
delia sanità militare, e gli altri in- l'imperiai casa d' Austria, esistenti
dividui alla medesima appartenen- nel circoloBoemia. Questo si
di
ti. Ogni anno si pubblicava con compone d'un gran priorato, e di
le stampe la statistica de' militari varie commende che si conferisco-
infermi curati nell'ospedale, colle no ai cavalieri professi, la cui
rispettive distinzioni; l'ultima che amministrazione è soggetta al luo-
è dal primo settembre 842 a tut- 1 gotenente del magistero residente
to dicembre i843, porta questo in Roma, come gli altri priorati.
confronto. Militari restati in cura Coli' autorità di detto Ruolo dare-
ai 3i 1842 numero 486.
agosto mo qui un cenno statistico degl'in-
Malati primo settem-
entrati dal dividui componenti ciascuno dei tre
bre 1842 a tutto dicembre i843 priorati della lingua italiana, che
ìiumero /^^iSi: totale de'malati sono quello di Roma, il Lombar-
4668. Guariti numero 4262; mor- do-Veneto, e delle due Sicilie, pre-
ti i53; restati nell'ospedale tra mettendo un cenno storico del gran
convalescenti e malati i53. Nel priorato di Boemia, oltre quanto
•1844 coi tipi della tipografia ca- di sopra si è detto.
merale, il dottore Fortunato Ru- L' imperatore Carlo V nell'an-
de), che fu medico assistente nel no 1546 conferì al gran prio-
medesimo ospedale, ha pubblicato re della lingua alemanna la di-
in Roma un opuscolo, dedicato al gnità di principe dell'impero, con-
balio fr. Carlo Candida, che porta cedendogli un seggio nella dieta
questo titolo: Esposizione delle ma- germanica nel banco de' principi
lattie mediche curate nell'anno ecclesiastici, e luogo negli stati del
j843 nello spedale nnlilare del circolo dell' alto Reno. In seguito
S. M. O. Gerosolimitano. a norma delle disposizioni favore-
Ne! .'843 in Pioma dalla tipo- voli contenute nel rescritto della
grafia delle Belle Arti, si pubblicò dieta dell'impero del i8o3, pro-
V opuscolo che porta per titolo : vocato principalmente da Paolo I
Riiplo delll cavalieri^ cappellani imperatore di R.ussia, allora prò-
GER GER 293
tettore e gran maestro dell'ordine, corona di Westfalia. Nel Wiirtem-
i beni del gran priorato non fu- berg colle rendite delle commende
rono secolarizzali e in cambio di , dell'ordine gerosolimitano nel 18 io
quelli ch'erano situali sulla riva si formò la dotazione dell' ordine
suiistra del Reno, undici miglia del mei-ito militare. Il re di Prus-
quadrate, 19,800 abitanti, 1 43, 000 sia a'23 gennaio 181 1 con edit-
fiorini di rendita, gli furono as- to dichiarò soppresso l'ordine ge-
segnate r abbazia de' benedettini rosolimitano nel territorio di Bran-
di san Biagio , e le abbazie di deburgo e di Sonnenburgo in- j

Trudpert, Schuttern, s. Pietro, e di istituì r ordine di s. Giovanni


Tennenbac, dieci miglia e mezzo di Prussia [Pedi). Al presente l'Au-
quadrate, 3O5800 abitanti, 1545OOO stria possiede la corte dei cavalie-
fiorini di rendita, a patto che pa- ri di s. Giovanni nella città libe-
gasse i debiti che i principi ve- ra di Francoforte: essa n'è assolu-
scovi di Basilea e di Liegi aveva- ta sovrana , a seconda di quanto
no contratto nelle politiche vicen- rimase stabilito di comune con-
de, quando eransi allontanali dalla sentimento delle potenze europee,
Francia e dalla Russia. La resi- e conforme risulta dall'articolo 5t
denza del gran priore, a quell'e- dell' atto del congresso di Vienna.
poca fr. Ignazio Baldassare barone 11 conte Edmondo di Coudenhove
di Rinck di Baldenstein, era Hei- cavaliere professo di Giovanni ne s.

tersheim in Brisgovia. La pace gode l'usufrutto. L'ordine geroso-


conchiusa in Presburgo a' 7.5 de- limitano non ha conservato altro
cembre i8o5 diede la contea di in Germania se non che il gran
Bondoif, già proprietà dell'abbazia priorato in Boemia, con più delle
di s. Biagio al regno di Wiirtem- commende in Austria, in Moi'avia
berg, novellamente creato da Na- e nella Slesia prussiana.
poleone. L' atto della confedera- Gran priorato di Roma, i cava-
zione del Reno, con l'articolo XIX, lieri di sono venticinque,
giustizia
diede il principato di Heitersheim fra'quali due gran priori, compre-
al granducato di Baden ; il trat- so il cardinale ; due bah; cinque
talo de' 25 settembre 180G diede commendatori quattro de' quali
,

al granducato di Wiirzburg tutti i professi. II priorato di Roma ha


beni dell'ordine, il quale fu sop- il baliaggio di s. Sebastiano isti-

presso con editto degli 8 setlem- tuito da Urbano Vili per la sua
bre 1808 in Baviera, il cui re famiglia Barberini , con ventotto
aveva nel 180-2 istituito un prio- commende, compresi otto commen-
rato pei beni dell' ordine in quel datori di giuspatronato, e sono: di
paese, e aveva assicurato esso ordi- s. Croce e s. Benedetto di Mugna-
ne della sua particolare prote- no camera magistrale; di città di
zione in una convenzione fatta col Castello , ossia s. Giovanni di Ri-
gran priore li 28 gennaio dell'anno gnaldello; di s. Giustino di Peru-
1806. Un decreto del re di West- gia ; di Bettona e Ferrentino ; di
falia de' 16 febbraio 1810 lo sop- s. Croce e san Cassiano di Peru-
presse anche in quel regno di no- gia; di s. Filippo d'Osimo; di s.
vella fondazione; i beni di esso fu- Cristoforo del Chiusi ; di s. Luca
rono assegnati come rendita della di Perugia; di s. Giacomo di Nov-
394 GER GER
eia, e di s. Apollinare
Todi ; di cardinale, ci permetteremo sul me-
di Sassoferrato e s. Marco di Fa- desimo priorato alcuna notizia.
no ; di Carbonara, con i membri Nel rione XII R.ipa, sul monte
di s. Luca 'di Viterbo, e s. Ba- Aventino, e nell'estrema sua parte
silio di Rieti; di s. Magno di Grado- al sud ovest, vi è la chiesa di s.
li; d'Acquasparta; di s. Maria di Maria del Priorato^ Aventinay o
Colleraodia, ossia della ss. Annun- Aventtnese, ed Avenlinense , cosi
ziata; di Fiorucci; di Santinelli ; detta per appartenere al gran prio-
di Toma
Portocarrero; di s. Gio. rato di R.oraa dell'ordine gerosoli*
d'Orvieto; di Grillo Mondragone; mitano, e per essere situata nel
di Borgia; di Torlonia; di s. Maria detto celebre monte. Essa è fon-
di Brufa, ossia Bracceschi ; Cico- data sopra alquante rovine anti-
gnara; Podaliri; Romagnoli; Caccia; che, che da alcuni scrittori, come
e Taaffe. I cappellani conventuali dal Panciroli ne Tesori nascosti, a
sono sette, cinque de'quali professi. p. 4"7> erroneamente sono credute
Le commende destinate pei cap- quelle del tempio della buona Dea
pellani e pei serventi d'armi, sono sorella di Fauno, ei-etto dalla ve-
tre, cioè: di s. Maria delle Grazie stale Claudia, alla quale come di-
di Castel-Araldo; di s. Pietro di ce Fioravante Martinelli , Roma
Marta di Castel- Araldo; e di s. ricercata, p. 72, sagrificavano solo
Giovanni Pre di Genova. I gran ledonne, essendo agii uomini proi-
croci di disozione sono due: il prin- bito Tingresso nel tempio. Alcuni
cipe d. Francesco Barberini, titola- chiamano questa chiesa col nome di
re del baliaggio di s. Sebastiano, S.Basilio al monte Aventino, perchè
fatto con bolla de' 5 agosto 1822, in origine dedicata a quel patriarca
ed il cardinal Giacomo Filippo de'monaci d'oriente, ed altri, e me-
Fransoni, dichiarato con bolla dei glio, di s. Maria Aventinense e s. Ba-
22 mar/o 1843, come protettore silio. Dell' antichissima sua origine
delmedesimo sacro militare ordi- se ne ignorano positive notizie ;
ne gerosolimitano. I cavalieri di di- qualcuna di poca importanza se ne
vozione sono quarantaquattro, tra i legge nel Nerini, De tempio et
quali i cardinali Ferretti, Vanni- coenobio ss. Bonifacii et Alexii.
celli, e Mattei, i principi Orsini 11 p. Mabillon, Ann. Ben. tom. IV,
senatore di Roma, R.uspoli maestro lib. 58, n." 61, scrive: » Quod at-
del sacro ospizio, Boria, ed Al- tinet ad monasterium Beatae Ma-
tieri, ec. ec. Le dame decorate ria© in Aventino, ubi Hildebran-
della croce di divozione sono nove. diis (che fu poi s. Gregorio V II,
I cavalieri ricevuti nell'ordine, che Vedi) sub Avunculi abbatis disci-
sono passati ad altro stato , uno. plina monasticon professus vide-
Finalmente i cavalieri di giustizia tur, obscura est ejus origo , quod
e cappellani conventuali, morti do- modo redactum est in prioratus
po l'impressione del ruolo del 1823, militum hierosolymitanorum ". E
sono diecisette. In considerazione indubitato che la chiesa fu abbazia
che il priorato di Roma ha sede con monistero di monaci basiliani,
nella capitale del cristianesimo, re- anzi fu una delle venti antiche
sidenza del sommo Pontefice, e abbazie privilegiate di Roma, i cui
che il gran priore è sempre un abbati assistevano il sommo Ponte-
GER GEP. 295
fice,quando celebrava nella basili- pistole. Però Fiora van te Martinel-
ca iateranense, quando visitava le li nella Roma ex ethnica sacra,
stazioni, ed in alcune solenni prò- che pubblicò nel i653, a pagi-
cessioni. Per tale si legge la chiesa na 186 narra che a destra dei-
di s. Maria in Aventino nel cala- 1' ingresso
del tempio vi era un'ur-
logo delle abbazie di Pionia di Pie- na, con questa iscrizione. + Hic
tro Mallio, presso il detto p. Ma- recondilnni est caput s. Savìni
billon , nel DIus. Italie, tom. II, Spolelini episc. et mnrt. et costa
p. 160; in Giovanni Diacono, che s. Caesarei mart. et sanguis s.

dice inoltre riposarvi il corpo di Sfhastiani mart. -{- et reliquiae ss.


s. Savino vescovo ; nel catalogo Quadraginta. Il quadro dell'altare
del cardinal Baronio, ed in altri maggiore rappresentava anticamente
autori. Già nel i32o apparteneva la Beala Vergine IMaria, Gesù bara-

all'ordine gerosolimitano, con con- bino, e s. Gio. Battista, dipinto di


tiguo convento, e dignità di prio- Andrea Sacchi: al presente in detto
rato di Roma, della lingua ita- unico altare vi è la figura di stucco
liana, con pingui rendite. Il più di s. Basilio sostenuta dagli angeli in
antico ed abbellimento
restauro pure
atto di portarlo in cielo; avvi
fatto alla che si conosca
chiesa inun ovato, e di stucco, l'iramagi-
è del Papa s. Pio V, il quale fé- ne della Beata Vergine, con Gesù
ce pure riedificare l'abitazione an- bambino, e s. Giovanni Battista,
ressa ov'erano buoni quadri. In se- 11 ciborio è di marmo, con la cu-
guito ne curarono 1' edifizio con stodia, ove si ripone il ss. Sagra-
restauri ed ornati diversi gran mento, di metallo dorato. La chie-
priori , e particolarmente i cardi- sa è ad una sola nave, ripiena di
nali Benedetto Pamphily, Bartolo- stucchi con bassorilievi ed ovati,
meo R.uspoli e Girolamo Colon-
, con le figure dei dodici apostoli
na, il quale vi operò magnifici mi- con la volta pure ricca di ornati,
glioramenti. Nel 1765 il cardinal con l'immagine di s. Gio. Battista
Gio. Battista Rezzonico la ridusse protettore della religione gerosoli-
poi nello stato in cui oggi si ve- mitana. In questa chiesa si osser-
de, valendosi dell' opera dell'archi- va la sepoltura del nominato ar-
tetto cav. Gio. Battista Piranesi, chitetlo Piranesi, artista assai rino-
che la sopraccaricò d'ornamenti di mato per le sue molte e preziose
ogni sorta, e di stucchi, sì nell'in- incisioni in prospettiva delle anti-
terno, che neir esterno. Ridolfino chità romane, i di cui rami origi-
Venuti nella Roma moderna a p. nali sono al presente nella calco-
884, dice che ne'restauri del car- grafia camerale. La di lui statua
dinal Rezzonico, fu trovata sotto di marmo bianco vestita alla fog-
li piano della chiesa un'urna con già degli antichi, è lodata scultura
antica iscrizione, conlenente le re- di Giuseppe Angelini romano, che
liquie di s. Abbondio e di s. Sa- rappresentollo con la pianta della
vino, del qual santo s. Gregorio medesima chiesa in mano. Alla
I mandò alcune reliquie, cioè del- dritta di chi entra nella chiesa in-
le fascie che avevano toccato il di contrasi il monumento sepolcrale
lui corpo , al vescovo di Fermo del vescovo Spinelli, il cui cadave-
Passivo, come leggesi nelle sue e- re è racchiuso entro un sarcofago
296 GER GER
antico, in cui vcdesi scolpila la dea segretario dell'imperatore Lo-
^fine^va con le nove muse, e l'effigie dovico di Baviera.
di quello al ^quale il sarcofago ap- I 346. Fr. Giovanni di Rivara pie-
partenne, con un volume in ma- montese, gran priore ad un
no, perchè forse poeta. Nelle fian- tempo di Roma, di Pisa, e
cate vi sono sedenti Pitagora in di Venezia.
atto di osservare il globo celeste ,
j365. Fr. Bartolomeo del Benino
come nelle medaglie di Samo, ed fiorentino.
Omero co' suoi poemi espressi sim- 1373. Fr. Gherardo Rudini.
bolicamente. Entro le altre nicchie 1379. Fr. Roberto Diana seniore
stanno collocati i depositi di alcuni di Messina.
gran maestri e gran priori di Ro- i384. Fr. Pietro Pignate : nella
ma, di cui facemmo superiormen- iscrizione del suo sepolcro è-
te menzione, e dei cavalieri gero- sistente nella chiesa priorale,
solimitani, alcuni con figure, di Fa- egli èchiamato fr. Bartolomeo
brizio Garafa principe di Rocella, di Carafa priore di Roma e di
Giovanni Diedo patrizio veneto, di Ungheria, maestro di casa di
certo Serpando, di Aldobrandino Innocenzo VII, luogotenente
Aldobrandini romano gran priore, del magistero, e senatore di
e del Gioachino Ferdi-
cardinal Roma sotto Bonifacio IX, mor-
nando Portocarrero gran priore di to nel 1 4o5.
Roma e vescovo di Sabina, con i4i6. Fr. Stefano Gaetano.
deposito di marmo, con due putti i434- Fr. Faentino Quirini vene-
che sostengono il suo ritratto in ziano, gran priore di Roma
quadro tondo, ed eseguito in mo- e di Venezia.
saico. Dice il Panciroli che antica- i434- Fr. Lorenzo Orlandi gran
mente in questa chiesa per la fe- priore di Roma, dignità che
sta dell'Assunzione, festa titolare di godè pochi giorni come il pre-
essa, vi concorreva molto popolo. cedente.
Il sito per la sua eminenza è 1439. Fr. Roberto di Diana giunio-
delizioso, domina il Tevere dalla re di Messina, ch'essendo in-
parte delle Marmorate, luogo ove fermo, fu fatto governatore del
si scaricano i marmi, si gode la priorato fr. Battista Orsino.
vista tanto di Roma antica che 1446- F^'- Giovanni Battista Orsi-
della moderna, appartenendo al ni romano, dei conti di Gra-
priorato l'annesso ameno giardino. gran priore di Roma,
vina,
poi divenne gran maestro.
Serie dei gran priori di Roma 1457. Fr. Cencio Orsini romano,
dell'ordine gerosolimitano , con- gran priore di Roma e di
ferendosi anticamente dall' ordine Capua, e commendatore della
ai soli cavalieri professi, prima gran commenda di Cipro, e
che i Papi concedestero il prio- di quella di Verona. Stabili
rato in commenda al cardinali, una lega tra il re di Napoli,
le biografie de' quali sono ripor- la signoria di Venezia, e la
tate ai loro articoli. religione gerosolimitana nel ,

portarsi in pellegrinaggio a s.

i32o. Fr. Pietro da Imola beato. Giacomo di Galizia, e poscia


GER GER 297
fu fatto ambfisciatore e luo- l6?8. Fr. Sigismondo Chigi sane»
gotente del gran maestro in se, dallo zio Alessandro VII
Italia. dichiarato gran priore, indi
j5o4. Fr. Sisto Gara della Rovere creato cardinale nel 1667 da
di Lucca, gran priore di Ro- Clemente IX.
ma, fatto cardinale nel i5o8 1678. Abbate Benedetto Pamphilj ;
dallo zio Giulio II. romano, pronipote d'Innocen-
iSoy. Fr. Carlo Gesualdo napole- zo X, fatto gran priore da In-
tano. nocenzo XI, che poi nel i68c
j^iy. Fr. Pietro Salviati fiorenti- Io creò cardinale.
no, parente di Leone X che 1780. Cardinale Camillo Cibo dei
fu il primo Papa che conferì principi di Massa e Carrara,
il priorato di Roma per bre- pronipote d'Innocenzo X, fat-
ve apostolico. to gran priore da Benedet-
|525. Fr. Bernardo Salviati fio- to XIII, che nell'anno prece-
rentino, nipote di Clemente dente l'avea esaltato al cardi-
VII, gran priore di Roma, nalato.
ambasciatore e procuratore ge- 1734. Bartolomeo Ru-
Cardinale
nerale dell'ordine gerosolimi- spoli romano, per linunzia do!
tano presso la Sede apostolica, precedente, Clemente XII gli
generale delle galere pontificie conferì il gran priorato di
e di quelle di sua religione Roma.
per l'impresa Modone, e poi
di 1743. Cardinale Girolamo Colonna
ambasciatore della medesima romano, dichiarato gran prio-
per rendere ubbidienza al nuo- re da Benedetto XIV, che
vo Pontefice Paolo 111. Nel nell'istesso anno l'avea anno-
i56i Pio IV lo creò cardinale. verato nel sacro collegio.
l568. Cardinale Michele Bonelli 1763. Monsignor Gio. Battista Rez-
del Bosco di Alessandria, del- zonico veneziano nipote di ,

l'ordine de' predicatori, fatto Clemente XIII, e suo maggior-


gran priore dallo 7Ìo s. Pio V. domo: lo zio lo promosse al
1598. Fr. Silvestro Aldobrandini gran priorato, e nel 1770
fiorentino, pronipote di Cle- Clemente XIV lo creò cardi-
mente VIII, il quale lo dichia- nale.
rò gran priore, e poi nel i6o3 1784- Monsignor Romualdo Bra-
lo creò cardinale. schi Onesti di Cesena, mag-
16 12. Fr. Aldobrandino Aldobran- giordomo delio zio Pio VI,
dini romano, oriondo fiorenti- che lo nominò gran priore, e
no, cavaliere professo, proni- nel 1786 lo creò cardinale.
pote di Clemente Vili, gran 181 7. Cardinale Fabrizio Ruffo na-
priore di Roma, generale del- poletano, fatto gran priore da
le galere di sua religione, ed Pio VII agli II tnaggio 1817.
ambasciatore di essa presso la 5828. Giorgio Doria Pamphilj ro-
santa Sede. mano, fatto gran priore da
1623. Cardinale Antonio Barberini Leone XII ai 4 agosto 1828.
fiorentino, fatto gran priore Essendo esso morto a' 16 no-
dallo zio Urbano Vili. vembre 1887 j il venerabile
598 OER GER
haTi fi'. Carlo Candida luo- sul monte Aventino, avendo
gotenente del magistero, coi seco due monsignori Gio.
i

cavalieri dell'ordine, a me7.20 Battista jVardi-Valentini uno


del cardinal segretario di sta- de'protonotari apostolici par-
to avanzarono supplica al Pa- tecipanti, e Francesco Pentini
pa Gregorio XVI, perchè si uno de' chierici di camera.
degnasse conferire il vacalo Ivi giunto r eminentissimo car-

gran priorato, al di lui de- dinale gran priore fu ricevuto


gno nipote fr. Gio. Antonio alla porta del tempio dal pre-
Cappellari della Colomba bel- lodato signor bah Candida nel-
lunese, cavaliere professo della la rappresentanza di luogote-
religione. Ma il Pontefice fece nente del magistero, dai com-
rispondere parole di gradimen- mendatori, dai cavalieri, e dai
to per tale desiderio, e di non fra cappellani del sacro ordine.
volere ftre innovazione alla Assuntasi da sua eminenza la
consuetudine di nominare al cappa, sua eccellenya il sig. baPi
gran priorato un cardinale. le si fece allora innanzi, ed a
i838. Cardinale Carlo Odescalchi proprio nome e degli indivi-
romano, fatto gran prioie dal dui tutti dell'inclito ordine e-
regnante Gregorio XVI. jXel sternò i sentimenti di gratitudi-
numero 5o del Diario di Fo- ne verso il sommo Pontefice per
nia si legge quanto segue : la degnazione avuta di dare in
M Dalla sovrana clemenza del gran priore dell' ordine in Ro-
regnante Pontefice Gregorio ma, un SI commendato e ri-
XVI onorato 1' eminentissimo spettabile personaggio e di ,

signor cardinale Carlo Ode- giubilo per l' accettazione fat-


scalchi vescovo di Sabina, vi- ta da sua eminenza della so-
cario della prelodata Santità vrana grazia, assumendo il no-
Sua, ed arciprete della Libe- bile incarico di gran priore in
riana basilica, del gran prio- bene e sempre maggior lustro
rato della religione ed ordi- dell'ordine medesimo. Colloca-
ne gerosolimitano, nella do- tasi sua eccellenza il signor
menica de' IO giugno i838, luogotenente Candida nella sua
giorno sacro alla ss. Trinità, sedia, ed i commendatori, i

determinatasi l'eminenza sua cavalieri, ed i fra cappellani


di prendere il pubblico posses- nellerispettive loro panche,
so dell'anzidetto gran priora- r eminentissimo signor cardi-
to, dopo aver fatto conoscere nale orò innanzi l'altare ado-
a sua eccellenza il signor ba- rando la ss. Croce : ascese
li fr. Carlo Candida, luogo- quindi al trono, e seduto con-
tenente del magistero del di -
segnò le bolle apostoliche al
visato inclito ordine, tal sua suo monsignore cerimoniere,
determinazione, col suo nobi- il quale le passò al cancellie-
le treno nella mentovata do- re del gran priorato che ne
menica si recò alla chiesa di lesse il transunto. Tale lettu-
detto gran priorato, dedicata ra ultimata, sua eccellenza il

al glorioso s. Basilio, eretta signor bah Candida pertossi


GER GER agg
al trono, e fu unitaraente ai la Santità di nostro Signore Pa-
commendatori ed ai [xofessi pa Gregorio XVI, nel giorno
ammesso all'amplesso dell' e- 9 giugno 1889, alle ore ven-
minenlissimo gran priore. I tidue, si trasferì con nobile
cavalieri dell'ordine, e quindi treno alla propria chiesa di s.

i fra cappellani verniero am- Basilio sul monte Aventino.


messi al bacio dell'anello. Da Al limitare del sacro tempio
uno dei fra cappellani venne fu ricevuto da sua eccellenza
poscia intuonato l'inno Am- il venerando bali fra Carlo
brogiano proseguito col canto Candida luogotenente del ma-
dagli alunni del seminario ro- gistero, dai dignitari, e dal-
mano. Deposta quindi sua e- l'intero corpo del sacro ordi-
minenza la cappa ed assunta , ne, composto di molti cava-
la niozzelta, sopra Ja quale lieri professi , novizi e con-
vedevasi gran croce dell'or-
la ventuali. venerando luogo-
Il

dine, venerato il glorioso s. Ba- tenente nell'accogliere il nuo-


silio,recossi al suo apparta- vo titolare diresse al medesi-
mento, ove si trattenne per mo una elegante e com-
qualche tempo con esso si- movente allocuzione , mani-
gnor bali, coi commendatori festando il giubilo e gradi-
e coi cavalieri, dando loro u- mento sommo della sua re-
na testimonianza del suo gra- ligione e confratelli nell' an-
dimento per l'assistenza da noverare fra loro un perso-
essi prestata al suo possesso". naggio tanto distinto per rari
Nel medesimo anno, e nel con- talenti ed esimie virtù, e che
cistoro de' 3o novembre, il per l'indefesso e singolare at-
Pontefice accettò la rinunzia taccamento verso l'ordine stes-
del cardinalato e di tutte le so lo rendono impareggiabile.
dignità dal cardinal Carlo O- Quindi la lodata eminenza
descalchi, il quale con univer- sua proferì un eloquente ed
sale e tenera ammirazione en- erudito discorso allusivo alla
ti'ò compagnia
religioso nella circostanza, che riscosse meri-
di Gesù, ove santamente morì. tamente gli applausi e l'ammi-
1839. Cardinale Luigi Lambru- razione di quel ragguardevole
schini genovese, vescovo sub- e colto consesso. Lette in se-
urbicario di Sabina, segreta- guito le lettere apostoliche, e
rio di stato, e bibliotecario di redatto dal cancelliere priora-
s. gran priore
Chiesa, fatto le l'atto di possesso, si diede
dal regnante Gregorio XVI. termine alla concerimonia
IVel numero 4? ^1^' Diario l'inno Ambrogiano; quale ter-
di Roma di tale anno si leg- minato, l'eminenlissiino gran
ge quanto segue. " Sua e- priore ammise all'abbraccio il

minenza reverendissima il si- venerando luogotenente, i di-


gnor cardinal Lambruschini, gnitari, ed i cavalieri dell'or-
non ha guari eletto in gran dine ivi concorsi. Distinsrue-
o
priore di Roma del sacro mili- vansi tra questi sua eccellenza
tare ordine gerosolimitano dal- il signor ball fr. Gio. Aulo-
3oo GER GER
nio Cappellai'! nipote di Sua Parma ha tie commende. Le altie
^Santità , e gran priore del commende sono del Serraglio Fi-
prioratct Lombardo - Veneto ,
nale di Modena di Villa Rio di ;

recentemente istituito per mu- Reggio; di Lochis di Melzi ; di :

nificenza dell' angusto Ferdi- Greppi; di Nava; d'Adda; di Zur-


nando I imperatore d'Austria, la-Rovei-eto; di Taverna ; di Gio-
e. sua eccellenza il signor vannelli; di Co-
Cappellari della
principe d. Francesco Barbe- lomba maggiore, di Cappellari del-
rini venerando bali di s. Se- la Colomba minore, ambedue fon-

bastiano, baliaggio di patro- date dal regnante Papa pei no-


nato della famiglia. Assistettero bili nipoti, e loro discendenze fr.

anche molti prelati, ed altri Gio. Antonio, e Bartolommeo; di


. distinti personaggi, che resero Cicogna; di Raimondi; di Vigodar-
vieppiù decorosa la sacra fun- zere; di Corbelli Ferrari; e di Ta-
zione,dopo la quale sua e- verna. Uno è il cappellano con-
minenza ascese nel palazzo ventuale, e due le commende de-
priora le attiguo alla chiesa, stinate pei cappellani conventuali,
e trattò tutti con lautissimo cioè di Poldi Pepoli, e della .ss.

rinfresco. 11 luogotenente ed i Trinità di Reggio, la quale è padro-


cavalieri gei'osolimitani riguar- nato. Tre sono i gran croci di divo-
dano cotesta elezione come un zione, vale a dire sua altezza reale il

beneficio singolare della prov- regnante duca di Lucca Carlo Lo-


videnza, ed un tratto ulterio- dovico di Borbone sua altezza im- ;

re delle magnanime cure ed periale il principe Ferdinando Car-


alta protezione del Santo Pa- lo Borbone duca ereditario di
,

dre verso l'ordine, e si ripro- Lucca; e sua altezza reale France-


mettono, mercè lumi e su- i sco principe ereditario di Modena.
blime impegno dell' erainen- Le dame decorate della gran cro-
tissimo gran priore, di vede- ce di divozione , secondo la data
re sempre più risorgere l'in- della loro bolla, sono sua altezza
clito loro ordine, e giungere reale Maria Luigia Carlotta Bor-
alla desiata universale e com- bone di Lucca; e sua maestà l'ar-

pleta ristaurazione ". Il car- eiduchessa duchessa di Parma, Pia-


dinale Lambruschini, come se- cenza e Guastalla Maria Luigia
gretario de' brevi pontificii, è regnante. I cavalieri di divozione
gran cancelliere degli ordini sono cinquantadue, e le altre da-
equestri pontificii. me decorate della gran croce di
Gran priorato Lombardo- Ve- divozione sono sei, compresa sua
neto , i cavalieri di giustizia sono altezza serenissima la principessa
\enticinque, le dignità sono ven- Giulia Gonzaga nata Cavriani.
tiquattro, gran priore ve-
cioè il Gran priorato delle due Sicilie,
nerando Antonio Cappel-
fr. Gio. i cavalieri di giustizia sono trenta-
lari della (Colomba, e ventitré com- quattro, fra' quali l'odierno luogo-
mende, sedici delle quali di gius- tenente del magistero dell' ordine

padronato . La prima commenda gerosolimitano, ed il gran priore


è sulle rendite del tesoro dell'or- venerando fr. Gio. Giacomo Sal-
dine, come la seconda e la terza. vatore Borgia di Siracusa. Le di'
GER GER 3o!
gnilà sono tredici comprese nel e vesti de' cavalierij cenni sulle
detto priorato, e in dodici commen- monache gerosolimitane.
de, la prima delle quali appartie-
ne al nominato luogotenente , tre L' ordine gerosolimitano è nei
essendo di giuspatrunato. Il nome medesimo tempo ospitalario, reli'

delle commende sono di s. Gio- gioso, militare, aristocratico e mo-


vanni di Tavorriiina; di s. Stefa- narchico. Ospitalario perchè fon-
no di Schialtina, e s. Antonio d'Al- dato per ricevere nell' ospedale di
bigiana di Palermo; de' ss. Gio. Gerusalemme i pellegrini che ivi
Battista e Giacomo della Saracena si recavano per sciogliere i loro
di Caltagirone e Bonanno ; di Viz- voti , chiamati i poveri di Gesù
zini ; di Calli; di s. Silvestro della Cristo, non che gì' infermi d' ogni
Cagnara prima commenda smem-
;
nazione, senza distinzione di cul-
brata dalia commenda di Beneven- to ,
per essere assistiti dagli in-
to; seconda commenda smembrata dividui dell'ordine. Religioso per-
dalla commenda di Benevento; di chè i suoi membri
fanno i vo-
Mayo ; di Forcella ; e di Zanibra. ti di d'obbedienza e di
castità,
Se^te sono i cappellani conventua- povertà. Militare perchè tutti quelli
li, e serventi d'armi , essendo la che ne fanno parte debbono far
commenda destinata per loio quel- guerra agli infedeli per proteggere
la detta le Granché di Benevento, i cristiani. Monarchico perchè alla

smembrala dalla commenda di Be- testa ha uii capo inamovibile, in-


nevento. J gran croci di divozione vestilo del potere sovrano sui sog-
sono sette, fra' quali l'arcivescovo getti del luogo appartenente in so-
di Patrasso. Una è la dama deco- vranità all'ordine. Aristocratico per-
rata della gran croce di divozione. chè negli affari più importanti il
I cavalieri di divozione sono cento gran maestro ed il consiglio eser-
dieciuove. Le altre dame decorate citano insieme un'assoluta autorità;
della croce di divozione sono cin- del consiglio supremo o ordinario,
que; i cap[iellani d'ubbidienza uno; di quello completo, come delle di-
ed donati quattro, essendone sta-
i gnità dell'ordine e delle otto lin-
to fino ai nostri giorni il primo, gue, ne parlammo di sopra. Avvi
percliè ammesso agli i settem- i pure il consiglio secreto o crimi-
bre 1809 Saverio Camilleri di
,
nale, in cui si trattano gli afìari

Malta, segretario di cancelleria dei straordinari, e ch'esigono una pron-


luogotenente generale del magiste- ta deliberazione, il quale si pre-
ro, da ultimo defunto con dispia- siede dal gran maestro, e dal suo
cere di tutti pel suo zelo, cogni- luogotenente, come avvi il consi-
zioni e qualità. glio chiamato della veneranda ca-
mera del tesoro, del quale è pre-
Notizie generali del governo del- sidente gran commendatore, pri-
il

l'ordine gerosolimilano, conside- ma dignità della religione. In tutti


rato come esistesse iti tutta la sua i tempi l'ordine si compose dei no-
integrità, col suo gran maestro; e bili di tutta la cristianità, ma sem-
delle divisioni-, (Qualità e diversità pre geloso di conservare la sua in-
dei cavalieri, loro prerogative e dividuale indipendenza, coi prov-
privilegi. Novizia lo j professione. vedimenti delle costituzioni e sia.-
3o2 GER GER
tuli , non lasciò al suo capo che .sua dignità, come i capitolari; que-
l'autorità necessaria pel governamen- sti erano cinquantaquattro prima
to, consicìeiandolo eguale agli al- della soppressione della lingua d'in-
tri, et primus ì/ì[erpares,}pevcu\ al- ghilteiTa, componendosi del vesco-
cuni storici qualificarono il gover- vo di Malta quando l'ordine era
(
no dell' ordine per repubblicano : in quell'isola) o del gran priore
però i cavalieri Io rispettavano e conventuale di s. Giovanni, del gran
gli erano ubbidienti secondo le commendatore, gran marescial-
del
costituzioni, e giammai si copriva- lo, del gran del gran-
spedaliere,
no il capo alla presenza del gran d' ammiraglio del gran conser-
,

maestro. Lo stendardo della reli- vatore del gran bah, del gran
,

gione ebbe sempre la preeminenza cancelliere, e dei gran priori di


sugli altri religiosi o pontifìcii; ed Saint-Gilles, d'Auvergne, di Fran-
il gran maestro Raimondo dicliia- cia,d'Aquitania, di Champagne, di
lò che se alcuno de' cavalieri lo Tolosa , di Roma di Lombardia ,

avessero abbandonalo nelle batta- di Venezia, di Pisa, di Barletta,


glie, fossero privati dell' abito ge- di Messina, e di Capua; del castel-
rosolimitano. I Papi però, ricono- lano d'Emposta, o gran priore di
sciuti capi supremi dell'ordine, vi Aragona, e dei gran priori di Pi'a-
esercitarono pienissima autorità, di to in Portogallo, d' Inghilterra, di
cui molli esempi liportammo su- JVa varrà,d'Alemagna, d'Irlanda, di
periormente, non che confermando Boemia, d Ungheria; del bah di s.
la convocazione de' capitoli gene- Eufemia, del gran priore di Cata-
rali, annullandoli per giuste ragio- logna, e dei bali di Negroponte,
ni, approvando gli statuti, crean- di Morea, di Venosa, di s. Stefa-
do moltissimi gran croci adhonores, no, di Maiorica, di s. Gio. di Ge-
ad onta della ripugnanza del con- rusalemme, di Lione, di Manosca,
siglio conventuale dell' ordine e , di Brandeburgo, di Caspe, di Lo-
tenendo presso il gran maestro ed ra, d'Aigle, di Largo e di Leza
il consiglio un prelato inquisitore del santo Sepolcro, e di Cremona ;

e vicario apostolico per gli alfari del gran tesoriere, e dei bah di
ecclesiastici. Nenevillas , d' Acri , della Rocella ,

11 gran maestro ha il dirit- d'Armenia, di Carlostadt, e di s.

to di convocare il capitolo ge- Sebastiano di Roma. La facoltà poi


nerale , di nominare un luogote- di oliare nella lingua d'Italia ad
nente ed i gran croci che ne' con- altre dignità, fu tolta nel i594>
sigli gli procurano la maggiorità In quanto ai priori coH'autorità del
nelle discussioni. Tranne le urgen- Compendio del codice gerosolitnila-
ze, i capitoli generali regolarmente 110, pubblicato colle stampe in Mal-

si convocano ogni cinque anni, ed ta nel 1783, daremo qui un cen-

anche ogni tre anni. 1 capitoli ge- no di quanto li riguarda, preroga-


nerali si sono tenuti in Gerusaleuì- tive, doveri, ed altro.
me, a Rodi, in Malta, ed altrove. La elezione dei priori spetta al
S' incominciano con la celebrazione consiglio ordinario, salva la nomina-
d' una messa solenne allo Spirito zione della lingua. I priori sono esenti
Santo, col gran maestro sedente dall'obbedienza al maresciallo, an-
in trono, vestito delle inseirne di che ueir esercizio delle armi. Parten-
GER GER 3o3
dosi dai priorati devono deputare un possono però dispensarli dall'obbli-
luogotenente, ma essendo presenti, go di risiedere nella loro cura ,

e non
intervenendo nei capitoli, eccettuato il priore di Casliglia
presiede il baglivo che vi si tro- che può ritenere uno al suo ser-

vasse, o il fratello piìi anziano. Sta vigio, e due per le segreterie delle

in libertà portarsi al capitolo, ma ricette di quel regno. Hanno la


in ogni caso sempre quello si tiene collazione, o presentazione dei be-
a spese da' medesimi. Col capitolo nefizi ecclesiastici , dipendenti dai
o assemblea hanno giurisdizione ci- loro priorati, come anche dalle di-
vile e criminale, e regolare correzio- gnità e commende del loro piio-
ne sopra tutti i tialelli, che abita- rato in tempo del loro mortorio,
no, o si trovano nei limiti dei lo- e vacante, se i provvisti dal cou-
ro priorati, compresivi pure i baPi ; vento non avessero preso possesso,
ma non possono dar sentenza di o provvisto d'un suftlciente procu-
privazione d'abito, commende, mem- ratore per provvedere simili bene-
bri, benefizi, anzianità, o di car- fizi. Devono fare matricola dei cap-
cere perpetua, ma trovando che pellanid'obbedienza ricevuti fuori
alcuno sia incorso in dette pene, di convento per servizio delle chie-
devono formare il processo, e ri- se e cappelle dell'ordine nei limiti
metterlo al gran maestro e consi- del loro priorato. Possono unire
glio. In dubbio, se il caso sia prò- due commende di tenue entrata,
vato, ed in conseguenza se il fra- e due membri lontani dal capo,
tello sia incorso nelle suddette pe- Rivedono i conti dei ricevitori coi
ne, la dichiarazione spetta al con- capitoli provinciali ed esaminano ,

sigilo. Col capitolo danno in Ale- e verificano accuratamente le giu-


magna licenza ai commendatori di stifìcazioni delle spese ed esiti por-
potere con legittima ragione con- tati in tali conti , con rimetterne
trarre debiti, che non possano pe- però il saldo alla camera dei conti.
rò ridondare in danno della reli- Finito il capitolo devono avvisare
gione. Possono conferire commen- il convento dei conti presentati al
de di loro grazia, e ritenerne una capitolo dai ricevitori, e mandare
per loro quinta camera. Possono no-
alle rispettive lingue e priorati

nei loro priorati , non essendovi ta commendatori, che senza le-


de'
presente il priore della chiesa, eser- gittimo motivo non iulerveiuiero
citare giurisdizione sui cappellani nel capitolo, aflinchè le lingue la

d'obbedienza, come sopra i cava- passino al tesoro, per darne debito


lieri e serventi, secondo la forma a tali contumaci. I priori non pos-

degli statuti, cioè di non poter pri- sono godere delle loro prei'ogative,
vare dell'abito ec. I piioii che bau- se non fanno constare delle dili-
no giurisdizione ecclesiastica pos- genze usate per aver il possesso dei
sono deputare visitatori , e vicari priorati. Devono far due registri

ecclesiastici. Ricevono le sorelle del- del valore delle commende, ed al-

l'ordine, visitano i loro moniste- tri beni dei loro priorati, rimetteu-
li; provvedono col capitolo ai be- done uno al gran maestro e con-
neficiati deputati al governo delle vento, e l'altro ritenendo appr.sso
chiese, che non hanno euti-ate ba- di sé. A questi registri si supplisce
stanti pel loro mantenimento. Non col libro delle visite. Devono fare
3o4 GEil GÉR
un archivio del priorato a spese 5te nei limiti dei loro priorati, ed
loro e dei comniendatori, nel quale il priore di Alemagna nel visitarle
conservino ,le scritture del priorato deve far processo de'debiti dei com*
e delle commende, con ritenere essi mendatori di gran somma con dar-
le chiavi, ed in loro assenza i luo- ne l'avviso al convento. Devono far
gotenenti. Avuta notizia che alcu- camere prio-
visitare le loro quattro
no dell'ordine sai'à stato licenzialo lali ; chiesa una
presentare alla
dal servizio militare di qualche so- gioia un anno e mezzo dopo esse-
vrano per mancanze da lui com- re entrati in rendita ; provvedere
messe, devono fui-mare col capito- che le chiese delle commende nei
lo o assemblea provinciale il pro- limiti dei loro priorati siano de-
cesso informativo, e rimetterlo col centemente ornate e restaurate, e
reo in convento per essere punito. ripaiare i castelli e case fjrti per
Devono invigilare che minori i la custodia dei vassalli delinquen-
non portino la croce d'oro, prima ti ; trovarsi nei capitoli provinciali,
che siano state accettate le loro ma non volendo intervenirvi de-
prove. Devono indagare se nei li- vono sempre fornire le spese , e
miti del loro priorato gì' insigniti farvi leggere la regola e gli statuti
della croce di divozione s' impie- contro i debitori del tesoro. De-
gano in servizio domestico di al- vono invitare alla celebrazione dei
tri che dell'imperatore, re, sovra- capitoli e assemblee provinciali i

ni, o principi del loro sangue, e fratelli capaci, non commendatori,


ritrovando qualche contravventore colà residenti , e nel priorato di
lo ammoniscano, e non correggen- \ euezia pena della nullità
sotto
dosi diano parte al gran maestro. del capitolo, e di quanto si sarà
Devono invigilare che i fratelli non in quello trattato, si devono inti-
assumino tutela o curazìa di chic- mare i religiosi residenti ne' luo-
chessia senza licenza del gran mae- ghi circonvicini. Devono assistere
stro spedita dalla cancelleria. Se ai ricevitori contro i debitori del
alcun secolare volesse dare alle tesoro, ed impedendo mai ai rice-
stampe qualche storia deli' ordine, vitori il possesso, o r esazione dei
commento sopra le sue leggi o pri- diritti del tesoro, si privano dei
vilegi, o altra qualunque opei*a re- priorati. Devono procedere contro
che non sia stata
lativa all'ordine, i mali amministratori de' beni del-
approvata dal consiglio devono , la religione ; scacciare gli occupa-
cooperare perchè non se ne permet- tori delle commende; astringere i

ta r impressione. Devono esegui- ricevitori a restituire quello che


re a loro spese gli ordini del con- hanno tolto dello stato delle com-
vento ad essi diretti per il ser- mende, ed uso delle case. Sotto
vigio pubblico dell'ordine, e si di- pena d'essere puniti come disub-
rigono ai ricevitori quali devono , i bidienti non possono prendere né
jjrenderne cura di esibirglieli , e palesemente, né sotto nome di al-
procui'arne 1' esecuzione. Sono te- tri in affitto le dignità e commen-
nuti a migliorare i priorati, e rin- de per mortorio e
il tempo del
novare i cabrei o catasti sotto , vacante. Ti e priori, secondo l'ordi-
pena di pagare doppie responsioni. ne col quale furono chiamati, sono
Devono visitare le commende pò- tenuti di fare residenza in convea-
GER GER 3o5
to. Due priorati nello stesso tempo ne, in età o in minorità. L' età
nessuno può tenere, né ver un bene richiesta dagli statuti è d' anni se-
in altro priorato; anzi i nuovi elet- dici compiti, per entrai'e in novi-
ti priori sono tenuti lasciar tutte ziato di diecisette, e far professio-
le commende che prima teneva- ne di dieciotto. Chi brama essere
no, eccettuate le camere magistrali, ammesso all'ordine, deve presen-
le commende ricuperate dai seco- tarsi personalmente al capitolo o
lari, e le conseguite per la priva- assemblea provinciale del gran prio-
zione d'alcuno debitore del tesoro, rato, nella cui estensione egli è
di cui avessero pagato il debito. nato. Il presentato deve recare la
Possono anche ritenere le pensioni sua fede del battesimo iu forma
sulle camere magistrali, si eccet- autentica, e legalizzata dal vescovo,
tuano bensì quei priori , che se- o dal suo vicario; di più il pro-
condo i diversi concordati delle cesso delle sue prove , contenente
loro rispettive lingue, possono ri- gli estratti dei titoli che giustifica-
tenere le commende ed altri beni no la legittimazione e la nobiltà
coi priorati. Dei priorati sono in- del presentato, e di quattro fami-
capaci i concubinari, ed avendoli glie per parte paterna e materna,
devono esserne privati. vale a dire di padre e madre, avoli
I cavalieri gerosolimitani vengo- e bisavoli. Devono queste prove
no accettati nell'ordine facendo tut- oltrepassare i duecent'anni, quindi
te leprove richieste dagli statuti, o qualche volta conviene rimontare
con qualche dispensa. Si ottiene fino ai terzavoli e quartavoli. Ol-
questa dispensa dal Papa mediante tre le suddette cose bisogna pre-
breve, o dal capitolo general-e del- sentare il blasone, e le arme della
l'ordine,ed iu seguito viene ciò famiglia , co' suoi smalti e colori
ratificato dal sacro consiglio. Le sopra la pergamena. Allorché il

dispense ordinariamente si conce- presentato è stato ammesso, gli vie-

dono per qualche quarto che man- ne consegnata la commissione per


ca di nobiltà, principalmente dal fare le prove dal cancelliere
sue
lato materno, dappoiché gli aspi- del gran priorato. Se il padre o
ranti debbono provare quattro ge- la madre, o alcuno degli antenati
nerazioni di nobiltà ,
per maniera é nato in altro gran priorato , il
però, che né quello che si è fatto capitolo dà una commissione ro-
nobile, né suo figlio, eh' è sempli- gatoria, per farvi le prove neces-
cemente nobile, né il suo nipote sarie. Le prove della nobiltà si fan-
eh' é gentiluomo ma soltanto il
, no col mezzo di titoli e contrat-
pronipote, eh' é riputato primo gen- ti, con testimonicon epitafiì, ed ,

tiluomo di nome e d' arme può , altri monumenti. I commissari o

contare per prima generazione o maestri de' novizi richiedono pure


primo grado dei quattro. Lo stesso se i parenti del presentato abbia-
è pure dal lato di madre, pel qua- no mai derogato alla loro nobiltà
le però si accordano, come dicem- col commercio, traffico, o banco.
mo, le opportune dispense, ma non Nondimeno avvi un privilegio pei
mai per quello di padre, tranne gentiluomini delle città di Genova,
un qualche caso particolare. I ca- Firenze, Siena e Lucca , ai quali
valieri vengono ricevuti uell' ordi- non nuoce punto l'esercizio della
VOL. XXIX. 20
3o(Ì GER GER
mercatura all' ingrosso. Tutte le servigio prestato alla religione, e si

prove che icommissari hanno prò- dicono comraendecli giazia. Comune-


eurate, le portano al capitolo o al- mente pagasi il passaggio al ricevito-
l'assemblea. Sevengono riconosciu- re dell' ordine nel gran priorato. Le
te per buone e valide si spedisco- prove vengono qualche volta rigetta-
no alla sede dell'ordine sotto il si- te dall'ordine: in tal caso per i'ad-
gillo del gran priorato. dietro restituivasi denaro di già
il

Quando il presentato è giunto pagato, ma dipoi con nuovi decreti


alla sede dell' ordine, le sue prove fu stabilito che resterebbe a bene-
vengono esaminate nell'assemblea ficio del tesoro dell'ordine. Il no-
delle lingue di quel gran priorato, vello cavaliere paga altresì il di-
a cui egli si presentò; e se olten- ritto della Questo dirit-
lingua.
gono l'approvazione, egli viene ac- to è in propoizione del grado o
Gettato cavaliere, e la sua anzianità sia rango che il presentalo ha ot-
incomincia in quel giorno, purché tenuto. Quelli che si presentano in
abbia pagato il suo passaggio, il minorità, vale a dire al disotto di
quale importa duecento cinquanta sedici anni, sono aciinessi in vigo-
scudi d'oro, e subito dopo il novi- re d'una bolla del gran maestro,
ziato abbia fatto professione; altri- ch'egli accorda secondo la facoltà
menti s' incomincia a contare la sua avutane dal Papa, o dal capitolo
anzianità soltanto dal giorno della generale. Ordinariamente vengono
.sua professione, se attendere voglia- ammessi all'età di sei anni, e qual-
si agU statuti e regolamenti dell' oi- che volta per grazia speciale ai elu-
dine; ma la pratica è, che la dila- que, ai quattro, e anche in età di
zione e ritardo della professione un anno: l'uso di ricevere cava- i

punto non nuoce all'anzianità. Non- beri di minorità ebbe oiiginc dal
dimeno non si può ottenere veruna capitolo generale del i63i. La lo-
coramenda senza aver fatto prò- ro anzianità corre dal giorno se-
fessione, essendo proibito a tenore guato nella bolla di minorità, pur-
degli ultimi statuti di affidare l'am- che il passaggio venga pagato un
ministrazione dei beni dell'ordine anno dopo. Dapprima si ottiene il

ad individui non professi. E qui no- breve dal Papa, poi si sollecita la
teremo che la prima commenda spedizione della bolla aiagistra-
die conseguisce il cavaliere protèsso le; e il tutto costa circa quin-
si chiama di Cabiniento ; passati dici doppie d'oro. Il passaggio è
cinque anni, concorrendo ad altra, di mille scudi d'oro per il teso-
si dice d'\piirno miglioramento ; tra- ro, e di cinquanta scudi parimenti
scorso altrettanto tempo, concorren- d'oro per la lingua, cioè quasi quat-
do ad altra commenda, si appella tremila lire. Queste non si resti-
di secondo miglioramento^ e quindi tuiscono in nessun caso, sia che le
vi sono quelle di terzo e di qiiar- prove vengano rigettale, sia che il
to miglioramento ec. Notammo già presentato prenda altra risoluzione,
che le commende che si consegui- sia ch'egli muoia prima di essere
scono per anzianità diconsi di giù- accettato. Il privilegio del presenla-
slizia, e sono componibili o compa- to in minorità, e ch'egli può do-
tibili con un'altia che di quelle mandare un' assemblea straordinaria
SI danno per ricompensare qualche per ottenervi una commis.'jiune, ai-
GER GER 307
fine (li fare le sue prove, onde pre- gio, e la loro anzianità incomincie-
sentarle senza aspettare il capitolo o rebbe soltanto agli anni sedici com-
l'assemblea provinciale. Può egli piti.I cavalieri di pura grazia e
portarsi alla sede dell' ordine in età di divozione sono que' nobili che
di quindici anni per incominciarvi furono ammessi nell' ordine per
il suo noviziato, e professare dipoi qualche considerabile servizio pre-
agli anni sedici ; ma non è obbli- stato all'ordine, e per altri motivi.
gato d'esservi se non agli anni Cavalieri di grazia talvolta furono
venticinque, per professare al più fatti individui non che si
nobili,
tardi d'anni ventisei, nel che s'e- meritarono tale onore per qualche
gli mancasse, perderebbe la sua an- segnalata e valorosa impresa. I ca-
zianità, la quale incorai ncierebbe prendono luogo im-
valieri suddetti
dal giorno della sua professione. mediatamente dopo i sacerdoti con-
Dacché le sue prove sono ammes- ventuali, che formano il secondo gra-
se, può portare la croce d'oro,
egli do dell'ordine. Quelli che vengono
la quale non può portarsi dagli altri ammessi per cappellani e chierici con-
se uon dopo fatti voti. i ventuali, o serventi d'armi, sono qual-
I cavalieri ricevuti dai dodici ai che volta gentiluomini; ma se non
quindici anni si dicono paggi il : sono nobili di quattro gradi per par-
gran maestro di tali paggi ne tie- te di padre e di madre, non possono
ne sedici, quali lo servono ap-
i essere ammessi nel rango dei cava-
punto da' dodici ai quindici an- lieri. Si possono vedere due cugini,

pi , e a misura eh' escono dal oppure uno zio e un nipote, l'uno


servigio, altri li rimpiazzano. Do- cavaliere, e l'altro servente d' ai-mi;
po aver ottenuto dal gran mae- e ciò perchè l' uno de' due fratelli

stro le lettere di paggi, devono pre- avrà incontrato un matrimonio dis-


sentarsi al capitolo, o all'assemblea uguale. Un gentiluomo anche di
provinciale per ottenere commissio- quattro gradi, il quale avrà tutte
ne di fare prove loro all' età
le le qualità richieste per essere cava-
di undici anni. Fatte le prove si liere, se vuole essere ecclesiastico, e
portano alla sede dell' ordine per ricevere gli ordini non può essere
entrare al servigio dopo il loro che nel rango dei cappellani con-
anno duodecimo, sino al quindice- ventuali, perchè tutti i cavalieri
simo compito. All' anno quindicesi- devono portare l'armi contro gl'in-
mo incominciano il loro noviziato fedeli. Gli ecclesiastici, i quali for-
per fare la professione all'anno se- mano il secondo rango dell' ordine
dicesimo. 11 loro passaggio costa gerosolimitano, sono ricevuti ordi-
duecento cinquanta scudi d'oro, e nariamente Diacos o chierici con-
se le prove vengono rigettate dal- ventuali per servire nella chiesa
l'ordine, questo denaro uon si re- dell'ordine, dagli anni dieci sino
stituisce, siccome abbiamo detto co- ai quindici; a quest'oggetto otten-
sì praticarsi cogli altri cavalieri. Cor- gono una lettera dal gran maestro.
re la loro anzianità dal giorno in La loro presentazione si fa agli
cui entrano al servigio. Se gl'im- anni nove, e il presentato deve re-
pieghi di paggi fossero già occupa- care la sua fede battesimale lega-
ti, in guisa che non potessero en- lizzata, lasua lettera di Diacos, ed
trarvi, perderebbero il loro privile- il buo memoriale contenente gli e-
3o8 GER GER
stralli, e le date dei titoli che giu- Portano la croce bianca sopra il

stificano la sua legittimazione, la mantello, e godono dei privilegi


qualità di siio padre, e de' suoi a- della religione. In questo numero

vi paterni e materni. Non vi è bi- vi sono dei gentiluomini, dappoiché


sogno del blasone, eccetto il caso l'ordinanza 53 dello statuto XXIII,
in cui il presentato essendo gentil- Del ricevimento, prescrive che i cap-
uomo volesse mostrare la sua ar- pellani d'Italia provino non già che
me. Le sue prove devono dimo- le loro famiglie fossero nobili, ma
strarlo nato da parenti rispettabili, bensì che il loro padre e li due
e che esercitato non abbiano arte avi paterno e materno vissero no-

o professione meccanica o vile. So- bilmente, cioè senza aver mai eser-
no ammessi a questo rango i figliuo- citata verun' arte o mestiere , ma

li dei dottori in legge, degli avvo- professioni liberali escluse le mec-


cati, dei medici, dei procuratori, caniche, o viventi colle loro rendi-
dei notari, dei banchieri, dei mer- te, e di buona ed antica cittadinan-
canti all'ingrosso abitanti nelle città, za, per tale riputata dal paese. Vi
dei coltivatori delle proprie terre sono dei Donati detti semi-croci o
che vivono civilmente, ed altre per- mezze-croci, i quali sono ammoglia-
sone che vivono al di sopra del ti, e portano una croce non intera
comun popolo. La loro anzianità ma di soU tre rami, e di tela bian-
corre dal giorno della loro accetta- ca dalla parte sinistra dell'abito:
zione nella sede dell'ordine: costa con speciale permesso portano an-
il loro passaggio cento scudi d'oro. co una croce d'oro a tre rami,
Ouelli che oltrepassano gli anni detta m^r/e/Zef/^, e smaltata di bian-

quindici, e bramano essere ricevuti co quella d'oro de'cavalieri smaltata


;

cappellani conventuali, devono otte- di bianco ne ha quattro, ed eguale è


nere un breve dal Papa, passato o quella dei cappellani. I serventi di

confermato dalla sede dell' ordine, armi usano la croce dei donati. I
e dipoi devono presentarsi per fare donati vengono impiegati nel con-

le loro prove. 11 loro passaggio è


vento e nell'ospedale: per la festa
d'oro, oltre il di Gio. Batfista offrono qualche
di duecento scudi
s.

diritto della lingua. tributo. Fu il capitolo generale del

I serventi d'armi fanno le lo- i583 che prescrisse la croce di te-

ro prove come i cappellani. L'età la bianca ai frati serventi d'arme,


per presentarsi è di sedici anni com- non più grande di mezzo palmo
piti, e il passaggio costa duecento di Sicilia, ed ai frati di staggio non
scudi d'oro, oltre il diritto della piìigrande della quarta parte, e che
lingua. La quarta specie di cava- ninno di loro potesse portare quel-
preti o frati d'ubbi- la d'oro. I serventi d'ufììcio erano
lieri sono i

quali vengono accettati sen- impiegati al servigio dell' ospedale


dienza, i

za prove e senza portarsi alla sede del- ed a simili funzioni. Tutti i cavalie-

l'ordine. Vengono cos'i chiamati per- qualunque rango, qua-


ri e fratelli di

chè ubbidiscono al gran priore o al lità o dignità sieno, sono tenuti im-

commendatore che li riceve per ser- mediatamente dopo fatti loro voti, i

vire nei priorati, o nelle parrocchie di portare sul mantello o sopra l'a-

o chiese di giurisdizione dell'ordine, bito dalla parte sinistra una croce


obbligandosi all'osservanza de' voti. ettagona, o sia a otto punte, di tela
GER GER 3o9
bianca cerata, e questa è la ve- dine; quella sul petto è più gran-
la insegna ed abito dell' ordine de delle croci usate dai cavalieri,
e della loro professione, non es- In capo porla un berrettone nero,
sendo la croce d'oro che un
or- della forma che riporta il Bonan-
iiamento esteriore: va però notato ni, che ci dà la figura del gran

che la croce della professione si è maestro vestito nel descritto modo


da moltissimi anni usata di argen- a pag. LX del Catalogo degli or-
lo, o di altro metallo. Allorché i dini equestri e militari Il gran .

cavalieri, tanto novizi, che professi, maestro in abito di cerimonia ve-


vanno a combattere contro gl'infe- ste la doccia con larghe maniche,
deli, portano sopra il loro ahi- ed una sottoveste lunga e chiusa,
to una sopravveste rossa in for- con spada al fianco sinistro. Usa
ma di pazienza o dalmatica , or- inoltre il manto a becca, quello stes-

nata s'i davanti, che di dietro di so che si dà ai cavalieri nell'atto


una gran croce bianca, piena, sen- della professione. E nero, avendo
za punte, essendo, come si è det- attaccato al collo cordone dell'or-
il

to ,
questa l'arme della religione, dine formato di seta bianca e ne-
Fr. Raimondo du Puy prescris- ra, in cui per decreto del gran mae-
se che l'abito si dovesse portare stro Cotoner sono rappresentati
non solo nell'esercizio dell'ospitali- quindici segni, o misteri della pas-
ta, ma in quello ancora della mi- sione di Gesìi Cristo, frammisti ad
lizia per la difesa della santa fede, alcuni Castellini, i quali servono a
acciò il segno della croce li ammo- denotare la carità che i cavalieri
nisse all' esercizio delle virtìi, e si gerosolimitani devono sempre eser-
accendessero a seguire il salutevole citare coi poveri. Tale manto ha
esempio dei santi martiri e dei due maniche lunghe forse un brac-
Maccabei. ciò, e larghe alla loro sommità
L'abito ordinario del gran mae- circa mezzo piede, terminate a pun-
slro è una specie di corta toga, ta,e ciò perchè anticamente le get-
o sottana, nell'estate di tabi o di lavano dietro le spalle, stringendo-
tatletà ondato, e di lana nell'inver- sele poi ai reni. 11 p. Heliot osser-
no, aperta nel davanti, stretta ai va, che da una medaglia d'oro del
fianchi perch'è legala con una cin- gran maestro de Gozon, e dal si-

tura, donde pende una grossa bor- gillo del gran maestro Naillac, am-
sa per indicare la carità verso i bedue fioriti nel XIV secolo, si ve-
poveri, secondo l'istituzione di que- de che a que' tempi al manto a
st' ordine. Sopra di questo abito becca eravi attaccato un lungo cap-
egli porta una lunga veste di vel- puccio.
luto con maniche larghe, e dietro Della veste croccia o doccia ,

a questa pende un mantello con come si tumulavano i cadaveri dei


lungo cappuccio, quando egli va al- gran maestri secondo il Macri, al-
la chiesa ne'giorni solenni. Sul da- l'articolo Croccia (Fedi), veste u-
vanti della sottana sopra il petto, sala dai cardinali in conclave, fa-
6 sopra la veste verso la manica cemmo menzione maestrodel gran
sinistra vi è una croce di tela bian- fr.Riccardo Caracciolo, morto nel
ca a otto punte, come sono tutte iSgS, e rappresentato con essa nel
le croci che portano quelli dell'or- suo sepolcro nella chiesa dd prio-
3io GER GER
rato cìi Roma, che al diie dello mero di questi cavalieii ecclesiiisti-
stesso maltese Macri, allora chiama- ci si suole eleggere con pluralità
vasi di s. Giovanni. Qui avvertiremo di voti uno chiamato il priore dei-
che nel 1572 il gran maestro la la chiesa di s. Giovanni, il quale
Cassiere, sembrandogli poco deco- come narra il Cancellieri ne' suoi
roso che i consiglieri intervenissero Possessi a p. air, ha il privilegio
ne' consigli senza i loro manti sena- di portare il berrettino del colore
torii, con antico vocabolo chiamati della pianeta, rosso, verde, e bian-
cloccie, e posti in disuso ancorché co , secondo i tempi. I cavalieri
nell'ultimo capitolo generale fosse cappellani e serventi portano la
ordinato che ciascuno li assumesse, croce di tela sul mantello, l'offizio
fece rinnovarne il decreto. Questa de' quali già descrivemmo, dovendo
doccia è pur l'abito dei gran ero- assistere nello spirituale gl'infermi
ci allorché assistono in chiesa alle dell'ospedale, accompagnare i cava-
sacre funzioni; è nera, aperta di- lieri ne' viaggi di mare per aminini-
nanzi, con due grandi maniche, a- strare loro i sacramenti, ec. A.lessan-
vente sulla parte sinistra che guar- dro VII nel i658 concesse all'ordine
da il petto, e su quella corrispon- la facoltà di ammettere tra i frati
dente alla spalla sinistra la croce cappellani conventuali, senza obbli-
deir ordine col nuovo gran cordo- go di pagare il passaggio, persone
ne di cui parleremo, ed al loro dotte e laureate in teologia o nel-
fianco pende la spada. Ma la cloc- le leggi canoniche e civili, dappoi-
cia che i gran croci usano in con- che dal ceto dei cappellani si tleve
siglio pure nera, è chiusa nel da- scegliere al modo detto il priore
vanti, e fregiata soltanto sul petto della chiesa conventuale, e sceglier-
con gran croce, non portando né
la si dal gran maestro tre individui
spada, né cordone. La cintura che per proporli al Pontefice, acciò ile
sostiene la spada significa la virtù elegga uno per la dignità vescovi-
delia castità inculcata ai cavalieri, le. Tali cappellani letterati furono
allorché sono annoverati nell'ordi- giudicati necessari, onde nei consi-
ne,come dice il p. Bonanni a pag. gli con le loro cognizioni dare gli
LXI, ove riporta la figura di un opportuni pareri,
cavaliere gran croce in abito di L' elezione del gran maestro si

funzione solenne. Nella seguente è fatta in diverse maniere, e sic-


immagine ci dà quella del cavalle- come anticamente la facevano quat-
re gerosolimitano ecclesiastico, ve- tordici religiosi, senza badarsi a
slito di sottana nera, rocchetto, e quali lingue appartenessero , fu
mozzetta violacea filettata di rosso, stabilito ed ordinato nell' anno
con croce bianca sul lato sinistro iSyS, che dovessero procedere al-
della mozzetta. Prima che Clemen- l'elezione del gran maestro due
te XI concedesse il rocchetto, eia per ogni lingua, oltre l' infermiere,
mozzetta paonazza, i cavalieri sa- Il Bosio nel t. il, p. r55,'riporta la
cerdoti usavano la cotta sopra to- descrizione del gran
dell'elezione
ga nera, con mozzetta pure nera maestio Laslic, ad Eugenio IV fatta
fregiata con la croce dell'ordine, dagli ambasciatori dell'ordine. Secon-
secondo il decretato
capitolo dal do poi il summentovato stabilimento
dell'ordine nell'anno 1612. Dal nu- di Urbano Vili l'elezione si fis-
GER GER 3it
so nel modo che segue. Morto il in una gran sala, sopra un letto
gran maeslro si rompono nel con- alla reale, con coltre di velluto ne-
siglio i sigilli, eil eleggesi un luo- ro guarnita di trine d'oro. Si e-
gotenente. Questi intima 1' adu- ressero dove
vari altari , si cele-

nanza di ogni lingua per eleggere i brarono un gran numero di mes-


procuratori, e ognuna prima n' e- se, e molti frati recitarono l'offi-

leggeva uno solo, ora ne elegge Ire, cio de'defunti, come si pratica pei
sicché gli eletti sono a seconda del gran personaggi. Intorno al detto
numero delle lingue. Questi eleggo- letto mortuario si collocarono se-
no tre altri di lingue differenti pa- dici cavalieri , due per lingua, e
la lingua d'Inghiileria, e per quel- questi cambiandosi ogni tre ore
le lingue non ripiistinate si fa al- assistevano al feretro, facendo ia
trettanto. Da questi si fa l'elezione modo che quattro fossero sempre
di un cavaliere, che dicesi presidente presenti. Erano vestiti in gran
ed anche cavaliere dell'elezione, e lutto , e portavano un manto ne-
di altri tre di lingue differenti ro molto largo con cappuccio co-
e di differenti classi, cioè di un ca- me i frati, ed una coda estrema-
valiere, di un cappellano, e d'un mente lunga. Passati tre giorni
servente. Al presidente rinunzia il si portòcadavere con gran pom-
il

luogotenente l'uffizio, come pure i pa nella chiesa di s. Giovanni, o-


pioLuralori. I tre eletti, cioè il ca- ve si seppellivano i gran maestri
valiere, il cappellano e il servente, in luogo distinto da quello de' ca-
dopo soliti
i giuramenti eleggono valieri. Tutto il clero secolare e
un quarto, indi questi quattro un regolare precedette il cadavere
quinto, e cos'j sino ad otto di dif- che sopra un letto alla reale ven-
ferenti lingue, eccettuati due per i ne portato da un gran numero
la lingua d' Inghilterra, ch'eleggere di cavalieri agevolandone il tras-
,

si possono di ogni lingua. Di que- porto molli facchini, che inceden-


sti sedici, tre debbono esseie cap- do sotto la bara, e questa essen-
pellani, tre serventi, e gli altri ca- do coperta di panno nero, niuno
valieri, e da questi viene eletto a li vedeva. Giunta in chiesa la pom-
pluralità di voti il gran maestro, pa funebre, si collocò il cadavere
che solo può essere della classe dei sul catafalco, ed ebbe luogo la cele-
cavalieri. Se questi fosse lontano, si brazione di una messa solenne con
elegge dagli elettori medesimi un gran musica. Dopo il Requiescat
luogotenente che governa sino al in pace, si alzò il maresciallo, di-
suo arrivo: tutta l'elezione dee far- gnità della lingua di Alvernia, e
si in ventiquattro ore. spezzato il bastone del comando,
In quanto agli onori funebri che lo gettò a piedi del feretro, dicen-
si fanno gran maestri defunti,
ai do: gran maeslro mio signore e
il

oltre ciò che analogamente dicem- morto. Indi il cadavere venne tu-
mo in progresso dell'articolo, ripor- mulato, eia chiesa prontamente sba-
teremo qui le cerimonie ch'ebbero razzata, onde dare principio alla
luogo in morte del gran maeslro elezione del nuovo gran maeslro.
fr. Emmanuele de Rohan. Dopo In quanto alla professione reli-
la sua morte il di lui cadavere giosa de' nuovi cavalieri gerosoli-
fu imbalsamato, e quindi esposto mitani, questa si fa dopo il no-
3i2 GER GER
vizialo ossia le carovane, che du- che fossero in poco numero, com-
rano quattro anni, e per diminuir- battendo per sì santo fine, vinse-
ne il lasso .di tempo occorre un ro poderosi eserciti. 11 ricevitore
breve pontificio, col quale si suole ordina al novizio di riporre la spa-
prescrivere un anno di noviziato. da nel fodero, quindi due cavalieri
La professione quindi ha luogo gli pongono due speroni d'oro, in

colle seguenti solenni cerimonie, tut- significato di stimolarlo ad azioni


te con mistici e belli significati. lodevoli, ed a conculcare l'oro co-
Il cavaliere novello si reca alla me il fango a tenore delle analo-
chiesa conventuale dell'ordine, ve- ghe parole che gli dice il ricevito-
stito prima di abito lungo nero, re. 11 novizio riprende il torchio
ed al presente con uniforme ge-
1' acceso, e continua ad ascoltare la

rosolimitana, ed inginocchiatosi a messa. Questa terminata il novizio


pie dell'altare, tiene in mano un richiede d' essere ammesso nell'or-
toi'chio acceso, che denota la cari- dine, il ricevitore gli fa alcune do-
tà di cui dev' essere fornito. Indi mande a cui esso risponde colle
il cavaliere fa istanza di essere ri- solite formole, e pronunzia la so-
cevuto nell'ordine, a chi è depu- lenne professione de' voli con que-
tato per tal funzione, cioè al cava- sta formola Io N. faccio volo, e
:

liere ricevitore. Un cappellano con- prometto a Dio onnipotente, alla


ventuale benedice la di lui spada, Beala Man a sempre vergine ma'
ed il ricevitore nel cingergliela al dre di Dio, ed a s. Giovanni Bat-
fianco lo ammonisce di non ser- tista, d' osservare perpetuamente
virsene che in difesa della fede cat- con l'aiuto di Dio, vera obbedien-
tolica, e contro i nemici di essa, za a qualunque superiore, che mi
a costo di perdervi la vita, signi- sarà dato da Dio, e dalla nostra
ficando r armacollo la castità che religione , e di più vivere senza,
deve osservare. Quindi dal cappel- proprio, ed osservare la castità. La
lano s' incomincia la messa, e pri- formola antica il Bosio la riporta
ma dell'evangelio il detto ricevi- nella sua Istoria a p. i3 del t. I.

tore fa al cavaliere alcune inter- Dopo di che il novizio tocca gli e-


rogazioni, e gli dà diversi altri vangeli sul messale posto sulle ginoc-
avvertimenti, invitandolo a dovere chia del ricevitore. Ciò fatto, il rice-
aspirare sempre alla vera gloria. vitore presenta al novizio il sudde-
Allora il ricevitore fa sfoderare la scrillo manto a becca, gliene fa
spada al novizio, gliela fa brandire, baciare la croce', la cui bianchez-
tre volte percuote colla slessa spa- za significa il candore che deve os-
da la di lui spalla sinistra, per servare, e le otto punte le otto
fargli intendere doversi sottomette- beatitudini da conseguirsi dopo a-
re a' patimenti per amore di Ge- ver combattuto ; finalmente il ca-
sù Cristo. II novizio nel ferire l'a- valiere accettante gli adatta indos-
ria tre volte, intende di provocare so l'abito, pronunzia un breve di-
in nome della ss. Trinità i nemi- scorso alludente agli emessi voti,
ci della fede, imitando lo zelo dei ed all'abito di cui lo ha rivestito,
Maccabei, che nella legge antica e- imponendogli il suddetto cordone
sponevano le loro vite per la di- sulla spalla sinistra, e spiegandogli
fesa del popolo di Dio, ed ancor- uno ad uno gl'isliomenti della pas-
GER GER 3i3
sioiie di Gesù Ciislo espressi nel tngona di tela bianca cucita alla
medesimo, essendo il cordone figu- estremità della medesima ; croce
ra del giogo cui il candidalo si sot- pettorale d'oro appesa al collo; due
topone. Per ultimo il sacerdote re- spalline a granoni d'oro; fiocco si-

cita sul professo alcune preci, il mile alla spada, e cappello il qua-
ricevitorechiama a sé il professo, le è bordato con nastro ondato
gli un piatto contenente
presenta di seta nera e penna bianca ,a- ,

un pane, un bicchiero d'acqua ed vente la coccarda dell'ordine bian-


un poco di sale, invitandolo a ci- ca e rossa. commendatori meno
I

barsene , ed avvertendolo essere la fascia la penna bian-


a tracolla, e
quello il compenso di sue fatiche; ca del cappello, sostituita da altra
per ultimo il professo passa ad nera, il resto tutto simile come so-
abbracciare tutti i cavalieri , che pra. I carovanisti ed i novizi altret-
hanno assistito alla funzione. Quan- tanto come commendatori, me-i

do l'ordine risiedeva a Malta, gli no la penna nera al cappello, do-


speroni li mettevano paggi; com- i vendo portare la croce piccola al
pinta la funzione della professione lato sinistro del petto, in luogo
il cavaliere portava all'albergo
si della pettorale. I donati hanno
della propria nazione, ove faceva per loro un'uniforme rossa, con
l'ubbidienza con pane, acqua, sale petti, paramani e collo di vellu-
ec. Le simboliche spiegazioni qui to verde una spallina e mezza
;

narrate Antonio Posse-


sono di con frangie d' oro, piccola croce
vino, riportate dal citato padre Bo- mancante il quarto superiore, e
nanni a pag. LXIIl , in cui pro- simile di tela cucita al lato sini-
duce l'immagine del cavaliere ge- stro del petto. I commendatori di
rosolimitano con abito militare nel- giuspalronato indossano 1' unifor-
le carovane o campagne in mare me con tutti i distintivi come i

contro i corsari ed i turchi, essen- commendatoli di giustizia , sosti-


do il grido di guerra: s. Gioi-aii- tuendo ai petti, paramani, e collo
Ili, s. Giovanili. bianco, il velluto nero. I cavalieri
L'uniforme dell'ordine gerosolimi- di divozione l' uniforme come i

tano in generale è di panno color commendatori del loro rango, me-


scarlatto, con bottoni dorati in cui no la croce pettorale, la penna al
è impressa la croce dell' ordine. I cappello, ed una spallina e mez-
cavalieri di giustizia di qualunque za soltanto d'oro. I gran priori, i

rango portano presentemente sopra bali, ed i commendatori portano


la medesima petti paramani e ,
la croce d'oro smaltata, sovrastata
colletto dj panno bianco. Quelli da emblemi militari, appesa ad u-
di divozione in luogo dell'indicato na fettuccia di seta nera al collo;
bianco sostituiscono il velluto nero. gli la portano semplicemente
altri
All'uno ed all' altro viene ora n- ed forma più piccola sulla par-
in
dotlato il pantalone, o calzoni lun- te sinistra del petto. Qui noteiemo
ghi bianchi. In quanto alle deco- che prima bali ed i gran croci
i

lazioni di ogni grado, sono le se- invece del suddetto cordone o fa-
guenti. I bali gran croci fascia di scia di seta nera ondata a tracol-
seta nera ondata a tracolla caden- la, portavano in mezzo al petto
te sul fianco sinistro con croce ot- una gran croce di tela bi.uica, e
3 14 GER GER
cucila; ma a' giorni noslri, siccome bolle de'Pontefici, e principalmente
i bali e grati croci tedeschi del di Adriano IV, Clemente VII, Pao-
priorato di Boemia sogliono por- lo III, e s. Pio V. E loro proibi-

tare l'uniforme chiuso, la gran cro- to di confessarsi da altri fuorché dal

ce di tela bianca del corpetto o priore, o da un cappellano del me-


sottoveste, resta iido occiilta, si ri- desimo ordine ; a meno che non
volsero all'odierno luogotenente de! abbiano una permissione espressa
magistero per un temperamento. del medesimo priore, o in di lui

Dopo maturo esame, venerando il assenza del superiore legittimo.


luogotenente stabiPi, che in luogo Non sono per conseguenza obbli-
di tal croce sulla sottoveste, i bali gati fare la loro confessione an-
e gran priori userebbero il descrit- nuale, e la loro comunione pa-
to cordone o fascia attraverso squale alla parrocchia nella quale
dalla spalla dritta al fianco si- essi ordinariamente risiedono, non
nistro. essendo il curato di quella par-
I cavalieri professi dell' ordine rocchia il proprio parroco. In ca-
gerosolimitano essendo veri religio- so che un cavaliere commetta un
si pei tre voti che fanno, non pos- delitto, tutti i membri dell'ordine
sono né ammogliarsi validamente, devono essere giudicati dai giudici
né possedere niente di proprio, né reali per il caso privilegiato, e dal-
succedere, sia in proprietà, sia in l'uffiziale per il delitto comune, I
usufruito, né lasciare per testamen- benefizi dell' ordine non possono
to ima parte qualunque del loro essere posseduti se non da coloro
peculio, il quale appartiene di di- che appartengono all'ordine, a nor-
ritto all'ordine dopo la loro mor- ma di quanto venne ordinato dal-
te; cosi dicasi dei mobili, e di tut- la bolla Circiimspccla, emanala da
lociò che lasciano morendo. Posso- Pio IV il primo luglio 1 56o. I
no dispone solamente d' un
essi gran maestri non possono dare a-
quinto, in caso di ultima volontà, spettative sopra commende; tal-

ma sempre con 1' autorizzazione volta i Papi le hanno concesse,


del gran uiaesitro, secondo l'indulto ma l'ordine n' è stato dispiacente.
di Gregorio XII. Possono altresì Benché i cavalieri gerosolimitani
godere dell'usufrutto delle loro com- siano esenti dalla giurisdizione degli
mende, e disporne a loro piacere, ordinari , i vescovi diocesani però
nel che differiscono dagli altri re- hanno du'itto di far la visita delle
ligiosi. Nel 1624 r ordine ricorse chiese e dei benefizi dipendenti
ad Urbano Vili, per le licenze dan- dall'ordine, purché facciano la visi-

nose al tesoro gerosolimitano, che ta in persona e senza Gsigere al-

per via di composizioni facilmente cun diritto.


la santa Sede concedeva a diversi
Regolaineido ed istruzioni per la
religiosi , autorizzandoli a testare
fondazione di un balia ggi o , o
somme rilevantissime, dacché il di-
d'una commenda di ginspa fra-
ritto dello spoglio era per l'ordine
nato.
la rendita più essenziale. I cava-
lieri dell ordine gerosolimitano so- Il nobile che desideia fonda-
no esenti dalla giurisdizione ordi- re alcuna commenda, deve scri-

naria de' vescovi , in forza delle vere al maiiistero dell'oidine tale


GER GER 3i:>
brama per la particolare divozio- sarà tenuto di somministnue
ne che ha sempre nutrito, verso alcuna prova della nobiltà pa-
il sacro ordine gerosoliinilano, ec. terna, ma soltanto di giustifica-
ec. re la nobiltà della madre, se-
condo gli statuti gerosolimitani.
I. Sì olFriranno in dote tanti fon- 6. Il fondatore pagherà annual-
di liberi canone ed
di iscrizio- mente la somma di scudi ro-
ni ipotecarie non minori di scudi mani sedici per cento sulla ren-
diecimila. dita della commenda, per re-
1. La commenda porterà il nome sponsioni ed imposizioni di cui
del fondatore, o quello che gli sono gravate le commende del-
piacerà, e sarà di giuspatro- l' ordine, ed egual somma pa-
nato attivo e passivo del fon- gheranno i suoi discendenti, pu-
datore, e della linea mascolina re annualmente per lo stesso
del medesimo, da primogenito iti titolo.

primogenito sino alla sua estinzio- 7. La commenda dopo la morte


ne, escluse sempre
femmine, ed ile del titolare di giuspatronato sa-
loro discendenti maschi; all'estin- rà amministrata dal successore,
zione della linea mascolina del dopo che questi avrà ottenuto
fondatore , la commenda anderà dalla cancelleria dell' ordine la
alla religione, e si smutirà a fa- bolla della medesima.
vore dei cavalieri di giustizia di 8. 11 nuovo titolare pagherà a ti-

quel priorato a cui sarà asse- tolo di mortorio e vacante due


gnata la commenda. annualità della rendita dei beni
3. Il fondatore sarà di diritto ca- formanti la dotazione della com-
valiere di divozione del sacro menda : la prima dopo la fine
ordine, per godere di tutti gli o- del primo anno la seconda
,

nori, distinzioni, prerogative, che dopo scadenza dell'anno suc-


la

dagli statuti dell'ordine sono ac- cessivo, e questa corresponsione


cordati ai cavalieri investiti di deve essere libera a favore del-
commenda di giuspatronato, col l'ordine.
libero godimento di tutti i frut- 9. Lo stesso nuovo titoinre sarà
ti dei beni assegnati allacom- obbligato al pagamento col det-
menda vita sua naturale duran- to mortorio e vacante di tutte
te,anche nel caso di passaggio le somme, che il suo predeces-
in prime ed ulteriori nozze, col sore fosse rimasto debitore ver-
solo obbligo dell' annua corre- so il venerando comune tesoro
sponsione di cui abbasso. dell' ordine per responsioni e
4- Il fondatore soggiacerà a tutte qualunque altro titolo , salvo a
le spese che possono occorrere lui il regresso verso il detto pre-
per la fondazione di detta com- decessore e suoi eredi per la
menda , comprese quelle della ripetizione della somma stessa.
cancelleria per la spedizione de- 10. Mancando il nuovo titolare a
gli atti. questi pagamenti, la religione, e
5. il discendente maschio del fon- per essa il priorato o suo rap-
datore sarà di diritto cavaliere presentante farà ipso jure se-
di divozione dell'ordine, e non questrare I.; commenda a ter-
3i6 GER GER
mini (lei gerosolimilani statuti, dì maggior età, o di minor età,
e ne riterrà l' amministrazione secondo vorranno farsi ricevere,
fincliè coi prodotti di questa sa- ed i diritti della lingua a cui ap-
rà stata saldata la somma di parterranno. Comunque poi i

cui risultava creditore per l'og- commendatori siano grado


nel
getto indicato, di cavalieri di divozione, o di
1 I. Se fra sei mesi dopo la va- giustizia, se si faranno ricevere
canza della commenda il suc- come tali avranno però sempre
cessore non proverà la nobiltà il titolo, gli onori e distinzioni
«egli articoli di sopra contem- di commendatori del S. M. O.
plali, e perciò non avrà otte- gerosolimitano.
nuta la bolla, la commenda si i4- Il fondatore e dopo di lui i

prenderà in amministrazione del- suoi discendenti conserveranno


l' ordine, il quale ne avrà il il patronato della detta commen-
godimento finché il nuovo chia- da , e quindi in caso di avoca-
mato abbia adempito al suo ob- zione dei beni dell'ordine allo
bligo, e non potendolo adem- stato, dovranno quelli costituenti
pire, finché altro dei chiamati la dotazione della commenda ri-

al giuspalronato si trovi nel caso manere, e dovranno ove occorra


di poterlo adempire. ritornare nella libera disponibili-
12. Ogni commendatore sarà ob- tà del fondatore stesso , e dei
bligato al cabreo, ai migliora- suoi discendenti, e ciò in qua-
menti , ed all'adempimento dei lunque tempo e circostanza si

precetti della visita priorale, giu- verifichi il caso, ritenendosi come


sta la forma degli statuti del- condizione indispensabile della
l'ordine,ed a quanto in essi si dotazione l'obbligo di reversione
prescrive per la sicurezza dei dei beni assegnati, nel caso di
beni costituenti la dotazione. Qui cessazione della commenda, in
noteremo, che per cabreo s'in- favore del fondatore e de' suoi
tende il catasto d'ogni commen- discendenti.
da, il quale si rinnova ogni ven- i5. In contemplazione dell'esenzio-
ticinque anni da quel titolare ne del pagamento del passaggio
che gode la commenda in quel- per tutti i discendenti titolari, il

r anno, e ciò per mantenersi fondatore offre per una sol vol-
sempre nella giusta proprietà ta al tesoro dell' ordine scudi
ed evitare usurpazioni, o smem- romani quattrocent'ottanta.
bramenti arbitrari. Va notato, che presentemente qua-
1 3. I titolari saranno nel rango lunque istituzione di commenda oba-
de' cavalieri di divozione, esenti liaggio viene regolata dalle leggi spe-
dal diritto del passaggio, a me- ciali dei governi che li permettono.
no che non vogliano farsi rice-
Istruzioni per ottenere la croce di
vere di giustizia del sacro or-
divozione del S. M. O. Gero-
dine , nel qual caso dovranno
solimitano.
produrre le prove di nobiltà
per i quattro quarti, secondo la L' individuo che aspira a tale
torma degli statuti, pagando il onore può essere nubile o ammo-
passaggio al tesoro dell' ordine gliato, deve provare la nobiltà della
GER GER 3 17

linea paterna ed ava paterna per manto benché lungo essendo ripie-

lo spazio non interrotto di anni gato non toccava la terra. Al me-


duecento, e nello stesso modo per desimo aggiunsero un cordone tri-
la materna; deve produrre la fede plicato con fiocchi di seta nera e
di battesimo, e la fede della sua bianca; ed a tal cordone altro ne
buona condotta morale e politica. univano coi misteri e simboli del-
Inoltre deve sborsare il pagamen- la passione di Gesù Cristo, scol-
to del passaggio al tesoro in scu- piti in legno, e coperti di seta ne-
di romani quattrocento cinquanta. ra e bianca, ed ambedue le re-
Più deve soddisfare al pagamen- ligiose sostenevanli col braccio si-
to dei diritti di cancelleria , e pel nistro, come rappresenta la figura

permesso dell'uniforme, in scudi che ci dà il sum mentovato p. Bo-


romani trentasette, e baj. 3o. nanni a pag. CXXVI, Monache
dell' ordine equestre di Malia. S.

Monache dell'ordine gerosoli- Toscana veronese, morta nel 1 1 00,


mitano. o più tardi come osserva il Bosio,
fu ospitalaria o monaca gerosoli-
Le monache ospitalarie dell'or- mitana. Dopo che Saladino prese
dine di Giovanni di Gerusalem-
s. Gerusalemme nel 1187, le mona-
me sono antichequanto i cava- che si rifugiarono in vari luoghi.
lieri, dappoiché la loro origine ri- In Inghilterra il re Enrico II le
sale con quella dell'ordine. Dicem- riunì nel monistero di Baukland,
mo in principio, che nel medesimo ove dimorarono sino allo scisma di
tempo in cui fu fabbricato in Ge- Enrico Vili. Nell'anno seguente la
rusalemme lo spedale vicino alla regina Sancia moglie di Alfonso
chiesa di s. Maria Latina, che fu li re di Aragona detto il Casto, e
destinato per gli uomini, fabbri- madre di Pietro II, fondò a Sixe-
cossene un altro per le donne ac- na un monistero in onore di s.

canto la medesima chiesa, dedicalo Maria o Nostra Signora di Sixena,

a s. Maria Maddalena; in esso si nella diocesi di Lerida, tra questa


osservavano l'istesse regole che pra- città e Saragozza, per le povere da-
ticavansi in quello degli uominij migelle, le quali vi dovevano esse-
adottandosi la regola de' canonici re ricevute senza dote, dovendo
regolari di s. Agostino, ed Agnese però provare la loro nobiltà come
ne fu la prima abbadessa. Il pa- i cavalieri. Ivi fece erigere una
triarca di Gerusalemme nella chie- magnifica fabbrica, che fu termi-
sa del santo Sepolcro ricevette i nata nel 1190, e le religiose del-

voti delle religiose: le monache l'ordine gerosolimitano vi ricevet-


assunsero l'abito come gli uomini, tero la regola degli ospitalari del-
cioè di drappo nero, con la croce approvò Celestino III,
l'ordine, che
di tela bianca, insegna dell'ordine, e poi confermarono s. Pio V , e
che posero sulla parte del cuore; Gregorio XIII. Dotò la regina il
l'abito fu una tonaca ed uno sca- monistero di feudi e terre, e lo

polare. Nelle funzioni del coro ag- ricolmò di altre beneficenze. Dive-
giunsero un manto parimenti ne- nuta vedova la regina si ritirò con
ro, fregiato nella parte sinistra con la figlia nel monistero , e ne ve-
la croce bianca ottangolare . Il stirono l'abito, ciò che pur fece
3i8 GER GER
Bianca sua nipote, figlia di Giaco- tire, eretto dall'arci ve5covo di Ge-
mo li. La superiora di questo nova Ottone , di patria alessan-
monistero assisteva ai capitoli pro- drino.
vinciali dell ordine in Aragona, ed Le monache di Beanlieu furono
avea voto nelle deliberazioni del fondate nel Quercy, in un ospeda-
castellano d'Emposta, ch'era la pri- le istituito nel 1220 dai signori di
maria dignità dell'ordine in tal Themines, pei pellegrini che reca-
regno. La priora conferiva i be- vansi in Terra Santa, dal gran mae-
nefizi posti nelle sue terre, e dava stro de Villaret, per le povere in-
l'abito ai preti d'ubbidienza; al- ferme e pellegrine, onde le religiose
trettanto faceva la priora delle mo- si formarono in tie gradi di suore :

nache di Catalogna : le monache di giustizia, che facevano le prove di


di due monisleri recavansi
questi nobiltà coDie i cavalieri gerosolimita-
in coro, tenendo in mano uno scet- ni; di suore di officio, e di suo-
tro d'argento. Queste monache es- re converse: tra di esse fiorì s.

sendo soggette al gran maestro , Flora che morì santamente nel


sotto la Cassiere, questi concesse la 1299. Il priore di Beaulieu era
sua luogotenenza alia priora del gran priore perpetuo di tutte le fi-
regio monistero d. Caterina Torel- glie dell'ordine in Fiancia. Il me-
las,con facoltà di dar licenza alle desimo gran maestro Villaret nel
monache di uscir dal monistero [)er 1292 diede forma e regola ad al-
curarsi in caso d'infermità, o per tro monistero del Quercy nella dio-
altra grave urgenza, in conformità cesi di Cahors, come quello di Beau-
della bolla di Gregorio XIII, data lieu, chiamato della Selva di Fieux.
a'i4 dicembre iSyS, ed in pari In progresso di tempo le monache
tempo diede commissione al castel- vivendo senza clausura, erano al- si

lano d'Emposta fr. Lorenzo de Ta- quanto rilassate, quando suor Ga-
lavera, di visitare come suo dele- leotta di Vaillac, che prima era
gato il monistero. coadiutora del monistero di .Beau-
Ad esempio di questo monistero lieu, essendo priora di quello di
di Sixena si fecero molte altre fon- Fieux si pose in pensiero di riuni-
dazioni in diversi paesi. Verso il re i due moni steri, con fine d' in-
1 200 fu eretto quello di s. Giovanni trodurvi conveniente riforma. Col
del Tempio di Carraia nella città di consenso del gran maestro e del
Pisa, ove fu monaca s. Ubalda o convento, e mediante una bolla
Ubaldesca, che morì nel 1206. Sot- pontifìcia, nel 1621 eseguì l'unio-
to il regno di Giacomo II re d'Ara- ne non senza superare difficoltà, e
gona enei 1212 fu fondato in Ca- vi stabilì ottime regole. Il gran
talogna il monistero di s. Giovan- maestro Wignacourt fece visitare
ni gerosolimitano di Nostra Signo- ambedue i monisteri per espressi
ra d'Alguaira, dalle matrone Sau- visitatori e correttori; e siccome
rina de ed Elfa de Segar-
Jorba, dopo morte della benemerita
la
dia; e le religiose che vi si ammet- Vaillac erano nate differenze sul
tevano dovevano fare le prove di governo de' due monisteri, nel 1624
nobiltà. In Genova
fu fondalo al- il re di Francia le sottopose all'an-
tro monistero nel i23o, forse quel- tica potestà e giurisdizione dell' or-
lo di s. Caterina vergine e mar- dine. Allora fu trasferito il moni-
GER GER 319
stero (li Beaulieu in altro edificato a servare gli statuti dell'ordine. La
Tolosa. gran priora veniva eletta dalle suo-
Il monistero di s. Marco della re di giustizia, e confermavasi con
città di Marlel, pure nella diocesi bolla dal gran maestro. Portava in
di Caliors, è quasi coetaneo del pre- petto la gran croce, che riceveva
cedente, esistendo già nel 1
269, nel giorno di sua installazione da
ov' erano le sorelle dello spedale di un deputato dal gran
cavaliere
s. Marco di Maitel. JN'el i4o7 "'e- maestro. Inoltre la gran priora nel-
la priora la dama Delfina di Bosq, le solennità usava la doccia, veste

e nel 1 586 Bartolomea di Cha- che descrivemmo di sopra.


brignac che abbracciando gli erro- Le monache di s. Giovannino di
ri di Calvino si maritò, e vendè Firenze nel iSqi le fondò il gian
il monistero ai consoli della città. maestro fr. Francesco Caracciolo,
Nel i652 a cagione della peste che dando loro l'ospedale di s. Nicola
infierì a Tolosa, le monache di s. coi suoi beni e diritti. Ne fu pri-
Giovanni con la priora dama Mi- ma abbadessa e commendalrice Pe-
randol si trasferirono nel Quercy, e retta Andrea Viviani. Dopo aver
la di lei nipote suor Francesca, con vissuto l'abbadessa e le monache per
la protezione del re, ricuperò il più di duecento anni coi buoni e-
monistero di Martel, non senza gra- sempi lasciati dalle loro antecesso-
vi difficoltà, come narra il Pozzo re,nel 1589, per ordine del com-
nel toni. I, p. 677 e seg. quindi lo ; mendatore fr. Antonio Martelli luo-
ristabilì, ne ricuperò le rendite, e gotenente del priore di Pisa, for-
nel 1686 maestro ed il
il gran n^arono le regole e costituzioni per
consiglio approvarono le regole a proprio governo, e pel regime del
nórma di quelle di s. Giovanni di monistero , le quali a' 20 maggio
Tolosa. La comunità l'eligiosa di dell'anno stesso furono approvate
Martel fu divisa in più classi, cioè dal gran maestro cardinale fr. Ver-
di suore canonichesse di giustizia, dalla, e dal consiglio dell'ordine.
di suore d' ufficio, di suore conver- Il monistero di Caspe nella Spa-

se, e di donale, non che di fratel- gna lo fondò il gran maestro Gio.
li donati, che venivano ricevuti al- Ferdinando de Heredia ; quello di
l'età di quaranta anni sotto l'ub- Siviglia Isabella di Leon nel 149^^)
bidienza della gran priora. Le suo- detto delle Cordigliere, sotto la re-
re di giustizia facevano le stesse gola e con l'abito di s. Giovanni
prove di nobiltà che i cavalieri, di Gerusalemme, con autorizzazio-
ed erano decorate con la croce di ne del cardinale gran maestro
tela bianca sul cuore, d' una croce d'Aubusson, e fu nominata priora
d' 010 sullo stomaco, e di un anel- del medesimo monistero. Altro ne
lo d' oro con piccola croce geroso- fu stabilito in Portogallo nella cit-

limitana con smalto nero e bianco. tà di Evora


da Isabella Fernan-
Nelle solenni funzioni assumevano des nel i5o9. L'infante d. Luigi,
il manto a becco, col cordone del- perpetuo amministratore del gran
l'ordine fregiato dei simboli della priorato di Portogallo, n'eresse u-
passionedi Gesù Cristo. Tutte le no a FIor-de-Roses nella città di
monache facevano i voti di pover- Ex-tremos. In città di Penna il

tà, castità ed obbedienza, e di os- priore di Capua fr. Giuliano Ri-


3?.o GER GER
dolfi, nel 1 526, fondò un monistei'o di fondare in Fontainebleau un mo-
di gerosolimitane. nistero di monache gentildonne, con
Le monache del monistero di l'abito ed istituto gerosolimitano, sot-
Tolosa furono istituite 16 12
nel to l'obbedienza del priore di Fran-
dal gran maestro di Paola, che le cia, Sdiva però la superiorità dei
approvò nel 162 5, quindi fuiono gran maestri, ma questa fondazione
lilbrmate da suor Gourdon de Ge- non sortì il suo elFetto.
novillac, superiora del monistero di In Malta vi erano le monaclie
Beaulieu. Il gran maestro fondato- di s. Pietro, e di s. Scolastica, che
re se ne dichiarò superiore, men- nel 1574 il vescovo Roias per si-

tre gli altri monisteri dell' ordi- curezza fece trasferire dalla città
ne avevano per superiore il giaa Notabile alla Vittoriosa, per gli
priore. Nel i644 '' g'^" mae- armamenti che faceva il turco con-
stro Lascaris approvò regolamen- i tro l'isola. L'origine delle mona-
ti delie monache, i quali prescrive- che di s. Orsola, delle Vergini e
vano dover durare la superiora tre Ripentite di s. Maria Maddalena
anni, dividendo le suore in suore risale al i58i, ed al gran maestro
di giustizia che dovevano far le la Cassiere. Dipoi nel 159^ le mo-
prove di nobiltà come i cavalieri, nache di s. Orsola per migliorare
e pagavano per diritto di passag- stanza vennero trasferite alla Val-
gia tremila franchi ; in suore ser- letta, fabbricandosi il monistero so-
venti d'officio, le quali erano te- pra il porto maggiore: in seguito
nule fare le medesime prove dei nel 1634 il di Pao-
gran maestro
fr. serventi d'armi, e pagavano la riedillcò la chiesaforma mi- in
pel passaggio millecinquecento fran- gliore, e poscia il gran maestro Co-
chi; e le suore converse pei servi- toner rifabbricò sontuosamente tut-
gi interni del monistero. Il loro ve- to il monistero. Ma il monistero
stiario era come quello delle altre delle Vergini e Ripentite essendo
monache gerosolimitane. Il capitolo stalo disgiunto da quello di s. Or-
e la superiora erano autorizzate di sola, e trasferito nella parte verso
dare la piccola croce ai fratelli do- s. Ermo, ebbe rendite separate pel
nati, dopo l'età di trenta anni. Del suo sostentamento, fra le quali al-
resto altii monisteri dell'ordine e- cune gabelle, ed il quinto dei beni
sistcrono in Verona, in Venezia, ed delle meretrici, ch'erano tenute
in altii luoghi. Sebbene, secondo contribuire per la validità de' loro
l'istituzione fatta in Gerusalemme, testamenti. Nel 1606 poi nella
le monache dovessero portare abi- Valletta fu istituito il monistero
ti di lana neri, in alcuni moniste- della Piesentazione della Madonna
ri l'abito fu di lana rossa, il man- e di s. Caterina, per le vergini fi-

tellonero ornato della consueta cro- glie di donne scandalose, perchè a


ce di tela bianca ad otto punte. suo tempo potessero onestamente
Narra il Pozzo tom. I, p. 708, maritarsi, o monacarsi.
che il consiglio dell'ordine nel 1622 Per conoscere le gloriose ed in-
con decreto approvò il divisamento numerabili guerresche imprese del
di madama Carlotta de Cluis abba- nobilissimo, potente e benemerito
dessa di Nostra Donna la reale de ordine gerosolimitano, principalmen-
Lis, badia dell' ordine cistcrciense, te quelle in cui si segnalò nel-
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la silfi dimora in Palestina, sicco- valiers de Malte, Paris i643. Na-


me valido sostegno dei re di Ge- berat, Histoire des chevaliers de
rusalemme, di lutti i principi cri- Malte par Baudoin, avec les clo-
stiani di oriente, e delle crociate, ges des grands-maitres, etc. et som-
come pel dettaglio di sua impor- maij-es des privilegè s octroyés à
tantissima istoria, si possono consul- l'ordre de s. Jean, Paris i643.
tare i seguenti autori, oltre quelli J. Baudoin, Histoire des chevaliers

die trattarono degli ordini milita- de l'ordre de s. Jean de Jtrusa-


ri ed equestri come il Giustiniani, lem, avec les statuts et les ordon-
il p. Heliot, ec. ec. : Privilegia or- nances de l'ordre, Paris iG^g. D.
flinis s. Joannis Hierosolymilani,etc., Ferdinando Escanno, Propugnacu-
Romae i568 et i586, in folio. lum Hierosolymitanum , sive reli-

Henricus Pantaleonis, Hijtoria mi- gionis miliiaris s. Joannis Hiero-


litaris ordinis Joliamnilanini Rko- solymitani compendium , Hispali
dioriim ac Melitensiuni et ec/uituni 1663. Carlo Macri Il valore mi- ,

et rerum memorabiliuin ad an. i58i litare maltese difeso contro le ca-


fortitergeslarum hislorìa nova con- lunnie del Brusoni, Roma 1667.
scripta, Basileae i58i. Giacomo Conte commendatore Bartolomeo
Bosio, La corona del cavaliere gè- Pozzo, Historia della sacra religio-
rosolimilano , Roma i588. Istoria ne militare di s. Gio. Gerosolimi-
della religione di Blatta, Roma tano delta di Malta, che prose-
\5o,\, i6ii, i632, i633; Napoli guisce quella di Giacomo Bosio,
i684; Venezia 169?. Privilegi con- Verona 1703, Venezia 1715. Ruo-
cessi dai Papi alla sacra religio- lo generale de' cavalieri gerosoli-
ne di s. Giovanni Gerosolimitano, mitani dell'anno 1689, e continua-
con indice del Bosio, Roma 1589. to da fr. Roberto Solaro di Go-
P. Roissat, Hisloire des chevaliers rone all'anno 171 3, Torino 1714-
de l'ordre de VHópital de s. Jean avvertimenti necessari a chi legge
de Jérusaleni, ou de Malte , Lyon V istoria de' cavalieri di Malta del
16 12. Brissat, Histoire des cheva- commendatore dal Pozzo, Colonia
liers de l'ordre de VHópital de 1705. S. P. Caiavita, Compendio
s. Jean de Jcr usa leni de Mal- alfabetico della s. religione geroso-
te, Lyon 16 12. Domenico Maria limitana. Borgo Nuovo 1
7 1 8. Trat-
Curione, Il glorioso trionfo della tato della povertà de' cavalieri di
religione militare de' cavalieri di Malta, Borgo Nuovo 17 18. Seba-
v. Gio. Gerosolimitano, detti pri- stiano Pauli Codice diplomatico
,

ma ospedalieri, poi di Rodi, ed ul- del S. AI. ordine gerosolimitano


timamente di Malta, MWatio 1617. oggi di Malta, ec. raccolto da va-
Don Juan Agostin de Funes Fray, ri documenti di quell'archivio, Luc-
Cronica de la sagrada r eligio n de ca tom. I, 1733, tom. Il, 1737.
san Juan Battista de Jernsalem, René Vertot, Histoire des cheva-
en Valencia i6?.6. Bosio, Le im- liers hospitaliers de s. Jean de Jé-
magini de'beati e santi della sa- rusalem, Paris 1726. Histoire des
cra religione di s. Giovanni Ge- chevaliers de Rhodes et au/ourdui
rosolimitano ed con le loro
altri, de Malte, Parigi 1778. Antonio
vite, Roma i633. Matihieu Gous- Paolo Pauli, Dell'origine ed istitu-
saucourt. Le martyrologe des che- to del sacro militare ordine gero-
VOL. XXIX. 21
286016
322 GER GER
solimitano, Roma
1784. Pietro de- Carlo Candida, ^^archese di Vil-
gli Onofii, Succinto ragguaglio del- larosa cavaliere gerosolimitano. No-
Vorigine, progresso, e stabilimento tizie dì alcuni cavalieri del sacro
del sacro militare ordine gerosoU- ordine gerosolimitano illustri per
vìitano, con un ristretto delle vite le lettere e per belle arti, Napoli
de' gran maestri per istruzione dei i84i. Nelle note della prefazione è
giovani cavalieri che vorranno a' riportata una biblioteca degli scrit-
scriversi a sì rispettabile ordine, tori dell'ordine. In quanto agli sta-
Napoli 1791. Caiìo YeiTì, Epìlogo tuti di esso abbiamo Statuta sa-
:

dell' istoria dell'ordine di s. Gio- crac religionis Rhodianae et Meli-


vanni di Gerusalemme, detto l'or- tae, Ulmae iSqS, Romae Blando
dine di Malta. Como i8i4- Ana- i556. Statuta hospitalis Jerusa-
stasio di Figueiredo, Nova histo- lem etc, Romae i588. Statuta ho-
ria da militar ordem de Malta, spitalis Jerusalem, sive ordinis e-
e dos senhores grao priores del- quitum s. Joannis Hierosolymitano-
la, em Portugal, Lisboa 1800. Con- runi, i538. Statuti della sacra re-
te Vincenzo Cicognara, / cavalieri ligione di s. Giovanni Gerosolimi-
dell' ordine di s. Giovanni di Ge- tano, con le ordinanze del capitolo
rusalemme detti di Malta, Ferra- generale celebrato nel 1 63 1 ; di
ra 1827. M. de Saint-Allais, L'or- nuovo ristampalicon le loro ta-
dre de Malte, ses grands maitres vole e postille in Borgo Nuovo
et ses chevaliers , Paris 1839: in 1674 e 17 18. La più completa
fine sono riportali gli stemmi gen- edizione di tali statuti, è l' ultima
tilizi di tutti i gran maestri e luo- pubblicata nel magistero del gran
gotenenti del magistero, inclusivo maestro de Rohan.
a quello del venerando bali fr.

FINE DEL VOLUME VIGESLMONONO.


O
BX 841 .[167 1840
sncR
Moroni, Gaetano,
1802-1883.
Dizionario di erudizione
storico-ecclesiastica
AFK-9455 (awsk)

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