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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI
SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADKI, AI SOMMI PONTEFICI, CAIIDINAH
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLE CITTA PATRIARCALI,
ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII
ALLE FESTE PIÙ SOLENNI
,
COMPILAZIONE
GREGORIO XVI.
VOL. XXIX.
'
Iwiy&marvt, Pop*
IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCXLIV.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORlCO-ECCLESlASTlCA
G
GEN GEN
G.rENOVEFFA o GENEVEFFA della religione. Perduti i genitori,
Nacque da un Severo e da una
(s.). ritirossia Parigi presso una signo-
Geronzia, verso l'anno 4^2, nel vil- ra ch'era sua santola, seco recan-
laggio di Nanterre, due leghe da do lo spirito della più austera pe-
Parigi distante. Passando per colà s. nitenza. Ella non mangiava che la
Germano d'Auxerre e s. Lupo di domenica e il giovedì, e non ci-
Troyes, che andavano a combattere ba vasi che di un po' di pane e di
V eresia di Pelagio nella gran Bre- alcune fave, assolutamente vietato-
tagna, tra la folla divota che do- si r uso del vino. Seguitò questo
mandava la loro benedizione, s. tenore di vita fino ai cinquant' an-
Germano per superna ispirazione ni, in cui alcuni vescovi la costrin-
distinse Genoveffa, fanciulla di set- sero ad usare d'un po' di latte e di
t'anni. Fattasela appressare coi pesce. A tanta mortificazione accop-
suoi genitori, predisse loro la futu- piava perfetta purezza , profonda
ra grandezza della figliuola, ed aven- umiltà, viva fede, carità ardentis-
do inteso da lei medesima che ar- sima, quasi continua orazione: e
dentemente bramava di dedicarsi n'era ricompensata con quelle in-
pandosi che degli esercizi della cri- mici, approfittando della sincerità
stiana pietà e della più fervida di- con cui ella parlava dei favori
santità. Nell'assedio di Parigi fatto voi. VII, pag. 235 e 271 del Di-
da Childerico, Genoveffa si pose al- zionario. La celebre abbazia di s.
condusse illesi passando fra l'oste cora parte delia città quando fu
nemica. Dopo la presa della città, fondato il monistero. In questo luo-
Childerico, benché gentile , rese o- go eravi un cimitero ove fu sepol-
maggio alla virtù di lei , ed a sua to Prudenzio vescovo di Parigi ; e
istanza usò molta clemenza, nel s. Geno'.'effa (Fedi), morta ne' pri-
che fu imitato da suo figlio Clo- mi del IV secolo, fu ivi pur tumu-
doveo. Genoveffa fece erigere una lata. Scrivono alcuni che sulla di
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lei tomba fu eretto un oratorio di monistero, vi destinò Eude priore
legno, che il re Clodoveo I ridus- di s. Vittore come capo della x'i-
se a forma di chiesa sotto l' invo- forma, con dodici suoi confratelli
cazione de' santi Pietro e Paolo, accordatigli Gilduino.
dall' abbate
per adempiere il voto che avea Nel 1177 eletto in abbate Stefano
fatto prima delia sua partenza da di Tournay intraprese la restaura
tomba, che la chiesa prese il di lei fessori di tutte le facoltà, poi solo
nome. La pia regina Clotilde vedo- potè accordare il grarlo di maestro
va di Clodoveo I la terminò ed di belle lettere e filosofia. Nel 1227
abbellì di ricchi ornamenti, come circa il Papa Gregorio IX accordò
quella che avea indotto il re a all'abbate l'uso della mitra e del-
fabbricarla; indi la scelse per luo- l'anello, e Clemente IV la facoltà
go di sua sepoltura, come avea fat- di poter conferire la tonsura e i
associò altre abbazie, in modo che Geno vetta nei primi anni del cor-
l'abbazia di s. Genoveffa divenne il rente secolo alla sua precedente
capo d' una congregazione del suo i83o per
destinazione religiosa, nel
nome, di cui volle che il superiore le note vicende nuova- politiche
generale ogni triennio fosse pure mente fu ridotta ad uso di Pan-
abbate di s. Genoveffa, con l'ap- theon. La congregazione di s. Ge-
provazione del Papa Urbano Vili, novelfa lu onorala da molti perso-
e del re Luigi XIU. naggi con la loro pietà e dottrina.
Nel regno di Francia la congrega- V. Gallici Clirist. noi'a tom. VII,
zione di s. Genoveffa giunse ad avere p. 700; Le Fevre, Calend. storico
sessautasette abbazie, treni' otto prio- di Parigi p. 5oo, e gennaio 3, no-
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vembre 26 ; Piganiol, Descrizione re il martirio a Toringia nel i34o.
di Parigi tom. V, p. loS; e Sainl- Le sue reliquie furono acquistate a
"Victor, Tableau historique et pitto- prezzo d' oro da un Nicola Quiri-
rescjuede Paris. In questa città e- ni nobile veneziano, e trasportate
ravi pure altra antica chiesa dedi- a Venezia, dove riposano in un'ur-
cata a s. Genoveffa, detta la Pic- na marmorea nella chiesa di san-
cola Genoveffa ; sorgeva presso
s. ta Maria Gloriosa, già de' frati mi-
la cattedrale ed alla casa ove la
, nori : sotto l'urna avvi dipinta l'im-
santa morì, e fu demolita nel 1747 magine di questo servo di Dio, di-
per fabbricarvi i' ospedale dei fan- nanzi alla quale arde una lampa-
ciulli esposti. da. Il di lui culto fu approvato da
GENTILE (b.). Sorti i natali Papa Pio VI, il quale permise all'or-
a Matelica, città della Marca di dine di s. Francesco ed al clero di
Ancona, dall'illustre famiglia Fi- Matelica di celebrarne la festa a' 5
naguerria, e giovane ancora entiò di settembre, giorno in cui il b.
nella l'eligione di s. Francesco. Con- Gentile ricevette la corona del mar-
sagrato sacerdote ritirossi sopra il tirio.
delle sue virtù e de' suoi meriti, no che non era israelita. In origi-
lo scelsero due volte per loro su- ne questo vocabolo non significava
periore. Predicatore zelante ed elo- nulla di spregevole , ma in pro-
quente, ricondusse sul sentiero del- gresso i medesimi ebrei vi uniro-
la virtù uomini traviati. Passò a no un' idea svantaggiosa a motivo
predicare la fede nel Levante, scor- dell' idolatria e dei vizi, da cui e-
se le frontiere delT Egitto, s'inol- rano infette tutte le nazioni. Quan-
trò nella Persia. 11 Signore avva- do gli ebrei furono convertiti alla
lorò la sua dottrina col dono dei fede dell' evangelo, continuarono a
miracoli, e colla scienza dell'avve- chiamare gentili, gentes, le nazioni
nire; e i persiani stupefatti a que- ed i popoli che non erano né ebrei,
sti prodigi, ricevettero il battesimo né cristiani. San Paolo è denomi-
in numero di diecimila. 11 nuovo nato V apostolo delle genti, ['apo-
apostolo non tralasciò d'adoperarsi stolo dei gentili o delle nazioni ,
sero dalle caini immolate agl'idoli, vano dispensato di seguire gli apo-
dalla fornicazione, e dal mangiare stoli nel terzo concilio di Gerusa-
e. 3i; una nuova fede al dire d'I- pellarono i barbari col nome o co-
saia e. 42, V. 4 nuovo sacer-
; *iQ me sinonimo di gentili, alleati o
dozio 5 e nuovi sacrifizi come di- no dell'impero, nonché con quello
chiarò Malachia e. &5, v. 21, e. i, di stranieri, in opposizione ai pro-
V. io; e che assolutamente cesse- vinciali, cioè gli abitanti delle pro-
rebbero quei del tempio di Geru- vincie dell'impero, secondo che
salemme, lo si legge in Daniele s' insegna nel diritto romano e nel
cap. 9, V. 27. Dunque per par- rescritto degl' imperatori , tit. de
te de' giudei, osserva il Bergier, nupt. Geni., e. Theod.
era un'ostinazione assai mal fon- IlMamachi nei Costumi de primiti-
data pietendere che la legge di
il vi cristiani principalmente discorre
Mosè fosse stata data per tutti i come gentili conobbero l' innocenza
i
potesse essere salute pei gentili sen- dalla divina grazia abbracciarono la
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duti, delle sevizie brutali che face- che senza saperlo prepararono i ma^
vano contro i cadaveri dei martiri, leriali più sontuosi, per la magni-
e che dopo la morte di Giuliano ficenza delle nostre chiese.
r Apostata in più luoghi si leva- GENTILE Partilo da Monte-
rono a rumore, ed uccisero molti fiore, Cardinale. Gentile Partino
cristiani in odio della fede. Pom- nacque in Montefiore nella Marca,
peo Sarnelli nelle Lettere ecclesia- diocesi di Fermo, in età giovanile
stiche, rileva vari usi dei gentili, e in detta sua patria professò nell'or-
delle non poche costumanze puri- dine de' minori, fu mandato a stu-
ficate e santificate nel cristianesimo. diare nelle celebri scuole della cit-
Il p. Stefano Menochio nelle Stila- tà di Parigi, e divenne uomo gra-
re o trattenimenti eruditi, tratta
mol- vissimo, come lo chiama il Buon-
ti argomenti analoghi a' gentili, fra' fìnio , siccome dotato di straordi-
quali ne accenneremo tre: che nei naria virtù, scienza e saviezza. Es-
primi tempi del cristianesimo i gen- sendo dottore in teologia, perciò
tili non distinguevano i cristiani dai detto dottore parigino, e lettore
il
giudei; delle diligenze e sforzi che fe- del sagro palazzo apostolico , dopo
ce Giuliano l'Apostata per rimettere aver egli nelle scuole di esso dato
e riformare il gentilesimo, e come saggio di sua dottrina, il Pontefi-
contro le invenzioni di lui si an- ce Bonifacio Vili ne premiò il me-
12 GEN GEN
rito a' 4 (iicembie 1^98, creando- sedizioni, Carlo I cominciò a pien-
lo cardinale dell' ordine de' preti ,
dere le redini del governo. Ad on-
conferendogli per titolo la chiesa ta di tanta solennità con la quale
di s. Martino ai Monti. Inoltre Bo- erasi coronato il principe, avendo
nifacio Vili lo inviò legato in Si- due palatini del legno reclamato ,
Mal Gentile per mezro di sue let- Colberlina, nel codice 829, dimo-
tere fece noto al mondo, aver ter- strano il contrario, e questa fu la
minato Bonifacio YIII con gran cagione per cui il tesoro rimase in
pietà i suoi giorni. Invialo dal Pa- Lucca. II medesimo Baluzio rac-
pa in Italia, ebbe ordine di tras- conta che Odoardo I re d'Inghil-
portare in Avignone il denaro esat- terra assegnò al cardinale l'annua
to dalla città di Roma, e dalle pro- pensione di cinquecento lire sterli-
monio di s. Pietro, nel timore che tom. IV, p. 4I5 dice che il tesoro
se ne impadronisse Enrico VII che poi lo ritirò da Lucca Raimondo
dovea portarsi in Roma a prendere marchese d'Ancona nipote del Pa-
la corona imperiale. Partito il car- pa, il quale venendo sorpreso dai
dinale d'Avignone per per 1' Italia modenesi, fu da questi ucciso ru-
prendere detto denaro, che valuta- bandogli il tesoro, per cui Clemen-
Tasi un milione di fiorini d' oro te V li scomunicò. 11 Cardella nel-
indi non credendo egli sicuro que- le Memorie storiche de' cardinali
sto trasporto a motivo delle fazio- tom. II, p. 58 , narra che Gentile
ni de' guelfi e ghibellini , e delle morì dopo quattordici anni di car-
guerre tra' genovesi e pisani, che dinalato , e che trasferito il cada-
allora desolavano l' Italia ,
per cui vere in Asisi fu sepolto nella ba-
tutte le strade erano infestate di silica di s. Fi'ancesco, nella cappel-
assassini ed armati, lo lasciò come la de' Lodovico e Martino da
ss.
scana tom. II, p. 14. 11 citalo Ba- nilori, a questi con amor figlia-
luzio a p. 582 scrive che il càrdi- le eresse un monunienlo, consi-
naie non potè proseguire il suo stente in due statue di pietra gia-
viaggio per esseie stato sorpreso con questa memoiia Anno
centi, :
nità, la particola Filioque del sim- quali vertevano gravi e funeste di-
bolo, ed il culto delle sacre imma- scordie. Mori in Perugia nel 1889,
gini. V intervenne il re Pipino e trasferito il cadavere nella cat-
accompagnato dai grandi del regno tedrale di Camerino, ivi fu sepol-
e dalla maggior parte dei vescovi to con breve elogio in versi, po-
delle Gallie e delia Germania; due stovi da Venanzio Ridolfucci nel
legali della santa Sede inviati dal 1619. Su questo cardinale va let-
Pontefice Paolo I sei patrizi am- , ta l'erudita nota posta nel tom.
basciatori dell' imperatoreCostan- II, p. 643 del Guarna^^cci, alla vita
tino Copronimo con molti vesco- , del cardinal Antonio Saverio Gen-
vi di Grecia. Questi ultimi agita- tili. 11 Novaes celebra il cardinal
rono coi legati la questione sulla Luca, illustre per dottrina e san-
processione dello Spinto Santo, se tità di vita.
proceda dal Figliuolo come dal Pa- GENTILI AxTo>Mo Saverio^ Car-
dre; e rimproverarono ai Ialini di dinale Antonio Saverio Gentili
.
fabbricò un bel palazzo. Su questo corpi de' ss. martiri Primo e Feli-
ho letto altrove che per gratitudi- ciano, i quali con solenne proces-
ne pose Tarme di Clemente X. Ma- sione e r intervento del sacro col-
rio Guarnacci nelle Vilae Pont, et legio, e della prelatura romana ri-
Cardinnlium t. II, p. 64 1, dice che pose sotto un magnifico altare da
Antonio nacque da Teresa Durso, lui eretto e consacrato. Clemente
e da Nicola Gentili qui fuit secre- Xll inoltre lo confermò nella da-
(US cubicularius e numero parte- taria col titolo di prodatario, e nel
ciyantiuni Clenientis X, parole che 1738 lo dichiarò prefetto della
possono benissimo convenire agli mentovata congregazione del con-
aiutanti di camera del Pontefice, cilio. Intervenne all'elezione di Be-
anzi monsignor Cecconi vescovo di nedetto XIV che nel 1741 Io de-
Montai lo nella sua Storia di Pa- putò visitatore apostolico dell'arci-
lestina, a p. 184 riporta un'anti- spedale di s. Spirito, di cui come
ca lapide di Saturninus cubicula- dell'amministrazione fu benemeren-
rius, ed a p. 4' 3 soggiunge, cu- tissimo, oltre l'edificazione che die-
biculario è lo stesso che aiutante de nelle frequenti visite diurne e
di camera. In quanto agl'individui notturne che faceva agi' infermi,
che si comprendono nella catego- ministrando loro con indefesso zelo
ria de' cubiculari pontificii , è a i ss. Sagramenti ne'nove anni che
non sono naeno ridicoli quando ci chiesa tre volte orarono, ed altret-
accusano d' idolatria, perchè ci po- tante si posero genuflessi. 11 p.
niamo in ginocchio avanti ad una Mamachi, De' costumi de primiti%'i
imraagine.Sopra la genuflessione può cristiani tom. T, p. 3!^8, coli' auto-
vedersi Agostino Natlian Hubnero, rità di Tertulliano, Della corona
In cxercilntìoìic historico-ecclesia- del soldato, attesta (he gli antichi
slica de genii/Iexione, Halae 17 1 1. cristiani il giorno di domenica, e
Filippo Buonarroti nelle sue Osser- dal di solenne della Pasqua sino
vazioni ìstorichc sopra alcuni me- alla Pentecoste, non s'inginocchia-
daglioni antichi, parla dei ginocchi vano mai in chiesa, ma ritti e mo-
toccali dai supplichevoli, e da quel- destiporgevano le loro preghiere
li che adoravano gli dei, dicendo a Dio, pel seguente motivo tolto
a p. 262 che gli antichi solevano dalle questioni agli ortodossi attri-
suo libro òeW Orazione ^ p. i5r, parla de' ti'e fanciulli, per denota-
e Minucio Felice nel suo celebre re la forte costanza di essi nel ri-
dialogo intitolato Ottavio a p. 288. fiutare r adorazione della statua
Il Baronio osserva, che santi i di Nabuccodonosorre; e lo stesso
avevano portato tanto innanzi l'uso si fa nel venerdì santo, quando si
tono sempre nelle messe private, squa, della Pentecoste, del ss. Na-
eziandio nel tempo pasquale, tranne tale, e le tempora della Pentecoste.
quando si legge l'evangelio: nel E similmente si genuflette da tut-
voi. XXII, p. 227 del Dizionario ti quando si alza il ss. Sagra-
citammo un'opera che tratta sul- mento. Il Gavanto risponde quando
l' alzarsi in piedi alla lettura del- nei detti casi si debba genuflelte-
l' iTt'^ ngelio ( P^edì) re con un solo ginocchio, e quando
Kella messa solenne il celebran- con due. Sulle genuflessioni nella
te genuflette in tutte le dette reposizione del Sagramento, se
ss.
circostanze della messa privata si debbano fare con uno o con due
non sono prelati (come gli abbati, esposto il ss. Sacramento. Nel ce-
i protonotari, e quelli che possono rimoninle de' frati minori si pre-
usare il rocchetto, ed i canonici scrive la genuflessione nell'inno del
quando sono apparati) alla Confes- ss. Natale alle parole: Nos quoque
sione,ed al salmo ludica me Deus. qui sanc.lo tuo sanguine
redempli
Nelle messe poi delle ferie dell'av- sunius. Inoltre deve genuflettere
si
vento, della quaresima, delle quat- nella vigilia dello stesso ss. Natale
tro tempora, delle vigilie in cui pronunciandosi le parole del mar-
si digiuna, e nelle messe de' de- In Béthlehem Judae etc.
tirologio:
funti tutti genuflettono anche alle Dice pure il JMacri che greci non i
giunge, che l'altra ragione per cui che chiamiamo de' santi, si dicono
alla parola Adoranius non si ge- in ginocchio, ed invocandosi essi e
nuflette, ma sibbene a quella di gli angeli il culto è di dulia; in-
role, cjui cum Palre, et Filio si- santi con la genuflessione, le loro
mul adoratur ; ma dicendosi nel immagini e reliquie, non solo è
vangelo '
dell'Epifania procidenles lecito, ma tah'olta è comandalo,
adoraverunt euni, allora come no- giacché
o il culto che si fa ai santi
tammo si genuflette. E nell'evan- è principalmente rivolto a Dio
gelio del cieco nato illuminalo da celebrandosi con tale atto la divi-
Cristo, dicendosi procidens adora- na bontà e potenza, che fece lo-
role del salmo, et procidamus an- fatti al voi. Vllf, pag. 1 58 del
te Deuni, come espressamente no- Dizionario riportammo la decisione
ta il Bauldry par. 2, cap. 3, num. del punto controverso colla quale si
2, duni dicuntur haec verba, et prescrisse che tulli, compreso il Pa-
procidamus ante Deuni, per deno- pa, passando dinanzi all'altare mag-
tare che queste parole richieggono giore delle basdiche laterauense, va-
la genuflessione, non la parola A- ticana ed ostiense, debbano gena-
doremus, dappoiché essendo quelle fleltere, venerandosi nel prinio i
parole, Venite adoremus invitatorio, capi de' ss. Pietro e Paolo, nei se-
chi invita deve stare in piedi, ne se- condi i loro corpi divisi. E perchè
gnes videamur duni alios invitanius. Maria Madre di Dio ha maggior
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culto de' santi, dicendosi ^ve ma- dice di aver veduto fare I" istessa
ris stella, deve geiiulletteie, ed
si cerimonia ai cardinali, mentre sie-
altrettanto si deve fare in tutte le dono i.ul trono delle loro chiese
antifone della Beata Vergine che , titolari, in tempo di alcune solen-
si dicono in fine del divino offizio, nità che ivi celebrano, ed assisto-
tranne nelle domeniche dai piimi no; ed eguale genuflessione dice
vesperi del sabbato, perchè si fa aver veduto fare ai cardinali riu-
commemorazione della Risurrezione, niti, in sede vacante. Delle genu-
e perciò anche in lutto il tempo flessioni che in tale tempo si fanno
pasquale. Nel voi. XVIII, p. 238, atre ed a quattro cardinali riuniti,
289 e 240 del Dizionario, nel par- ne parlai ai volumi XV, p. 3i 1,
lare del culto al ss. legno della e XVI, pag. 290 del Dizionario.
Croce, massime di quello che gli Delle genuflessioni poi che nelle
si rende con trina adorazione d'am- congregazioni della sede vacante si
co' sagi'i paramenti, allora restano che attende il passaggio del clero
in piedi: nella medesima cappella fuori del colonnato a destra, come
i vescovi che sono avanti al Papa dissi a pag. 56 del citato luogo.
devono stare col capo scoperto Dappoiché è noto che coloro che
così i cardinali primo prete, e i fanno parte d'una processione ove
due primi diaconi quando sono al si porti la ss. Eucaristia, se pas-
trono. 11 patriarca, arcivescovo, o sano avanti ad un altare ove la
vescovo assistente al soglio nel sor- medesima sia chiusa nel ciborio
reggere al Pontefice il libro , sta o innanzi ad un altare ove si ce-
genuflesso o in piedi, secondo il lebra la messa e sieno state già
maggior comodo che fa al Papa consagrate le specie sagramentali
nei leggere. Perchè il cardinale ed anche nel punto della eleva-
primo prete incensa genuflesso il zione d'ambedue, non si deve ge-
Papa sedente in trono, lo si dice nuflettere. Delle genuflessioni nel-
al volume Vili, pag. 24^ ^ ^49- le sagre funzioni che celebra , od
Quando sull'altare è esposto il ss. assiste il Papa, se ne tratta ai
trandosi fino alla pubblica piazza le delle tre lunghe vie laterali,
si presentano quattro strade lar- decorate con due lunghe fila di
ghe e diritte, senza quella che uno grandiosi e sempre verdeggianti
ha percorso per giungervi e che alberi disposti simmetricamente, e
sta alle spalle. Queste sono le prin- tagliati con uniformità, ed uniti in
cipah delia città, almeno di quel- modo, the recano sorpresa in guar-
GEN GE^ ij
darli per la i^tupeudu prospettiva, le e Culto duca d. Lorenzo Sforza-!-
onde SODO rinomati cotanto. Gli stra- Cesarinijsiccome amante del soggior-
doni olmati partono da un punto no di Genzano, in considerazione
centrico, e divergendo, quello a do della degna duchessa sua sposa d.
slra è la strada corriera che gui- Carolina Shirley, della cui nobiltà
da alla città, quello di mezzo il parlammo all'articolo Conli (Fe-
più lungo e piano conduce al pa- ad uno dei lodati viali di olmi,
di),
lazzo Cesarinì, e l'altro a manca che principia avanti il di lui pa-
porta convento de'cappuccini l'al-
al ; lazzo,ha dato il nome di Carolina,
tro stradone che dalla città porta ciò che fu sanzionato dal pubbli-
pure ai cappuccini inters-jcando lo co consiglio della città , per dar
stradone mezzo, è quello di cui
di prova allencomiato duca di partico-
abbiamo parlato di sopra. Questi lare affezione. Inoltre questo duca ha
magnifici stradoni, divisi iu quatf mobiliato il palazzo con decoro e gu-
tro viali, che formano la delizia e sto, e lo ha abbellito con un contiguo
meraviglia de'forestieri, Furono in- giardino piantato alla foggia inglese
cominciati dal duca Giuliano del- sulla vicina pendenza del lago di
la nobilissima famiglia Cesarini si- Nemi, per essere inglese la duches-
gnora di Genzano,circa l'anno sa il giardino
: lo ha piantato so-
1643, alla quale epoca ebbe prin- pra alcuni terreni da lui acquistali
cipio la quadruplice piantagione de- appositamente a lato dello stra-
gliolmi da cui sono formati: il done di mezzo , e sulle coste del
più lungo di questi stradoni non lago. Altro pregio di Genzano è
oltrepassa tre quarti di miglio, e la gran quantità di acque sorgenti
la famiglia Sforza Cesarini ne cu- di cui abbonda, di eccellente quali-
ra a sue spese la manutenzione, for- tà. Le antiche voglionsi derivate da
mando essi uno de'più belli orna- Nemi, ma divenute scarse in pro-
menti di Genzano. A capo degli cesso di tempo, il duca Giuliano Cesa-
stradoni eravi allora la porta del rini giuniore, ottenne dai Savelli una
castello sumorientovata: e l'antico pa- porzione dell'acqua che scaturisce nel
lazzo baronale, secondo la tradizio- teriitorio della Riccia al sito detto
ne de' vecchi del luogo, è il palaz- Quarto dì Galloro nel i65o. Di
zo detto di Moda, fabbricato sulle poi i cappuccini ottennero dai Co-
mura castellane, confinante con la lonna il ritorno dell'acqua che sor-
chiesa di s. Maria Cima, e
della ge nella Faiola nel 1721, conce-
con un antico torrione guardante dendo duca Gaetano Sfoi/a le
il
spondendo poi il vecchio palazzo ba- sta è l'acqua stessa che gitlava dal-
ronale alla magnificenza degli stra- l' antica fontana in strada Livia
doni, il duca Giuliano ne fabbri- poi trasportata nella vicina piazza
cò uno nuovo con maestosa e su- delle carceri. 1 medesimi cappuc-
perba facciata ricca di marmi, on- cini colla protezione di Alessandro
de formasse un vago ed imponen- VII rivendicarono dai Frangq)ane
te prospetto al viale di mezzo: ad signori di Nemi, l' acqua che per
esso pure si deve l' intiera fabbri- gli antichi ac(|uedotti da quel feu-
ca della villa baronale. do veniva a Genzano. Si eressero
Non ha guari l'odierno rispetlabi- quindi due fonti di marmo iu stra-
28 GEN GEN
da Livia, ed un'ullia pi li glande to Giulio Camporesi; è della for-
vicino alla chiesa di s. Selmstiaao ma di quella di s. Andrea della
.di prospetto a detta via , ed in Valle di Roma, se si eccettui la cu-
quest'ullima fu posta 1' arme della pola alla quale altra se n'è sosti-
se , ovvero per essere questo la ci- che di grappoli d' uva, per indica-
ma del monte Genzano, fu rifab- re il principale prodotto di Genza-
bricata dopo il i636, ed abbellita no. L'interno della chiesa ha tre
dal duca Giuliano, avente per qua- navi, essendo la maggiore quella di
dro l'altare maggiore la Beata Ver- mezzo per vastità oltre la nave
,
cui sito i religiosi eressero il pro- nemiche incursioni de' vicini, e dei
prio convento nel 1612, assumen- vantaggi perduti per l' indolenza
do l'obbligo delle pubbliche scuo- di quelli che lo avevano domina-
le: la contigna chiesa, che ha sem- to. Fu primo pensiero di Giuliano
pre ritenuta la stessa invocazione di riformare, e ridurre in miglio-
della ss. Annunziata, fu di nuovo re e più regolato sistema il pub-
edificata l'anno 1786. I cappucci- blico statuto , che fece pubblicare
ni che prima stanziavano in Nemi, nell'agosto i565. Gio. Giorgio suo
ebbero in Genzano il primo con- figlio che lo succedette , fece vari
3o GEX GEN
ncqnisti in terreni con idea d'i ri- formossi la nobile contrada detta
durli a delizia; ed il duca Giulia- della Po.sta.
tazioni. Questa contrada che prese metodo col quale i genzanesi col-
e ritiene il nome di Livia, si ornò tivano le viti, e del modo che ten-
di fabbriche regolari , e talmente gono nella lavorazione del vino.
divenne pnpolos;i che verso il ,
Siccome Genzano è capoluogo di
1707 d'uopo aprire la contigua
fu governo co.sì oltre l' appodiato di
,
strada Sforza dal cognome del du- Ardea, comprende nella sua giu-
ca Francesco. grandiose Le due risdizione le comuni di Nenii e di
strade furono con disegno aperte Civita-Lavinia, luoghi celebri nella
di Giovanni Jacobini in allora po- storia degliantichi romani, il per-
destà di Genzano e geometra, figlio chè premetteremo un cenno alle
di Cristoforo cavalleggero pontifi- compendiate notizie che poi ripor-
cio, autore della famiglia Jacobini teremo di Genzano.
in Genzano. Sotto i duchi susse- Ardea o Ardia, Ardua, nella
guenti Genzano si andò sempre diocesi di Albano. Oltre quanto
più dilatando ver.so il piano, onde dici-inmo sui pregi civili ed eccle-
GEN GEN 3i
siaslici Ardea al suo articolo,
di dea, sebbene centro di civiltà, nel-
<|ual marchesato della famiglia Sfor- le discordie intestine , che il con-
7a , aggiugneremo queste nozioni. soleGeganio sopì nell'anno 3 3 di i
Martino V che la die al suo pa- l' articolo Ardea, dice probabilmen-
1687 passarono in Genzano al mo- Sulla volta colori la ss. Trinità, con
do che dicemmo di sopia. Allora la \'eigine coronata dal Figliuolo
il nominato duca IMario Frangipa- con vaga corona di fiori. Due altri
ni, a cui Nemi deve lutto quello suoi dipinti sono in questa chiesa
che ha di moderno degno di con- ai due altari de' ss. Francesco,
.siderazione, per consolare i suoi Pasquale e Chiara, e di s. Anto-
vassalli di tale perdita, fabbricò nio di Padova. Lo stesso duca
GEN GEN 35
ISIario rifabbricò la chiesa parroc- Castel Gandolfo [Vedi], sebbene
chiale di s. Maria de pitCeo, dedi- nella siccità del i683 il lago di Ne-
candola a Dio in onore della Con- mi si abbassò notabilmente meno
cezione della ss. Vergine, la di cui di quello di Albano. Al lago vi si
del Marchi), alle quali essendo sta- to di questa villa medesima fatto
avendo attenta-
to egli presente ed dentro il lago, onde dar luogo al
mente esaminato quanto venne e- fabbricato superiore, e questo es-
stratto, ed udito da coloro che vi sendo stato distrutto da Cesare
erano calati ciò che aveano vedu- stesso, il fondamento sott'acqua ri-
to^ gli sembrò potersi opinare, che mase, come pure sott'acqua si tro-
la pretesa nave altro non sia che vano avanzi sconvolti della fabbri-
la inteìaraturade'fondamenti di un ca demolita, 11 punto scelto per
fabbricato; che i travi di questa questa villa era opportuno, essendo
inteìaratura sono di larice e di a- collocata dirimpetto al tempio del-
bete che i chiodi che li univano
; la dea in riva al lago.
insieme sono di metallo, e di va- canonico
Il Emanuele Lucidi
rie dimensioni; che il pavimento, nelle Dlcmorie istoriche dell' anli-
o almeno lo strato inferiore di es- chissinio municipio dell' Ariccia, e
so era formato di grandissimi te- delle sue colonie Geiiznno e IVemi,
goloni posti sopra una specie di Roma 1796 per i Lazzarini, a p.
graticole di ferro sopra le quali 74 e seg. parla del lago Aricino,
avvi il marchio Caisar in lettere ora di Nemi, dedicato a Diana; del
di forma assai antica; e queste gra- suo circondario, e differenza di li-
ticole, come pure tegoloni, alcu- i vello da quello di Castel Gandolfb;
ni travi , ed i chiodi possono ve- del suo emissario: delle due gran-
dersi nella biblioteca vaticana. Quin- di navi pensili fatte gettare nel
di soggiunge, che il marchio Caisar mezzo del lago dall'imperatore Ti-
sembra spiegar l'uso di questa fab- berio, sulle quali per delizia e con
brica, imperciocché racconta Sve- spese immense edificò un palazzo
tonio nella vita di Cesare e. XLVIj con giardino pensile, forse per go-
che quel dittatore » Villam in dervi con maggior diletto la nau-
» Nemorensi a fundamentis inchoa- machia o combattimenti navali ;
» tam, magnoque sumptu absolu- delle sue produzioni vulcaniche, pro-
" tam, quia non tota ad animum ducendo anguille, tinche, bajbi , e
GEN GEN 37
sopraltulto lattarini di delicato sa- tichìssima e nobilissima famiglia
pore, ed il Ratti aggiunge roviglio- Anicia de' Leoni, Venezia 1622
ni, scardafe^ anticoli ed altri; dice pel Barezzi. Il Nerini, De tempio
inoltre che questo lago era d'ogni et coenobio ss. Bonifacii et Alexii
intorno anticamente coperto di fab- ec. molte notizie riporta de'Fran-
bricati, specialmente verso il mez- gipani. Francesco Zazzera scrisse
zogiorno, e che wt Commentari di delle Famiglie ec. e Frangipani nel
Pio II ci vengono descritte le de- suo trattato della Nobiltà d'Italia.
lizie di questo luogo. Quindi a p. Oltre Pio II INemi fu onorato
3i2 e seg. il Lucidi ci dà la sto- dalla presenza di diversi Pontefici.
ria dell' origine di Nemi, e dei di- Alessandro VII vi si recò nel mese
versi dicendo che fu
suoi signori , di maggio i656, e fu ricevuto dal
chiamato Nemorc, Neme, Nevio e cardinalAntonio Barberini, che il
JVcmus Arìcìnuin, Il Fea nell'opu- duca Mario Frangipane avea isti-
scolo intitolato Varietà di notizie tuito erede confidenziale: visitò la
economico -fisiche antiquarie sopra chiesa parrocchiale, e fu trattato a
Castel Gandolfo, Albano, Ariccia, lauto pranzo nel palazzo baronale,
Nemi, loro laghi ed emissari, Ro- con altri cardinali e principi che
ma 1820 pel Bourliè, a pag. 5 e lo seguivano. Clemente XI vi si
seg. parla di Nemi e suo Iago, ed portò tre volte, cioè a' 26 giugno
a pag. 26 e seg. ci dà la relazio- I 7 I I , a' 2 I giugno I 7 I 2 , e ai
ne architettonica dell'emissario del iH ottobre 17 15: prima volta
la
giovedì 8 giugno del 1788, in cui vita Innlvina, come ne' tempi mo-
il duca Braschi imbandì alla corte derni Civita Laviiria, nome col qua-
una nobile refezione; e che vi ri- le oggi si conosce , e cagione del-
tornò lunedi i4 maggio 1787, ri- l'equivoco preso da molti , ed an-
cevuto dai nipoti cardinali Romual- che contemporanei scrittori, che
do, e duca d. Luigi, che imban- la confusero colla città di Lavinia
dirono alla famiglia pontificia allra fondala da Enea in un luogo ben
refezione. Anche il successore Pio diverso da questa, situato verso il
le spalle d'una pelle caprina, con insieme cogli altri furono rotti nel-
lo scudo nella sinislra, la lancia con la battaglia al lago Piegillo. Con-
asta nella destra , i calzari con i chiusa dopo queir avvenimento la
calcei a doppia sola aperta. A pie- pace coi romani mantennero la ,
gini. Questa fu una delle tante dia- deporre armi per la rotta sof-
le ,
A more e Psiche , ce. che si am- ra i Savelli nel secolo XIV, i qua-
mirano nel museo Capitolino. Coni- li sotto la condotta di Cristoforo
modo vi ebbe il nome di Ercole la occuparono nel iSyS, come si
sero con grave strage de' loro av- scati Civita Lavinia, Genzano e
,
versari, e ritennero sino a' 19 feb- Nemi, costituendo per tutori car- i
braio i486, allorché con altra fie- dinali di Porto e di Novara con
ra strage, dopo molta fatica, venne l'incarico di prenderne possesso.
espugnata dalle milizie pontificie, La terra attuale è cinta di mu-
alle quali si rese a discrezione. Da ra rifatte dai Colonnesi nel secolo
quell'epoca in poi comuni furono XV, ed in piìi luoghi si mostra
42 GEN GEN
ancora il loro stemma : due sono Beata Vergine , e s. Giovanni e-
le porte che indicano i luoghi cui vangelista a pie della croce. La
conducono, cioè una si chiama Pio- torre delle campane fu eretta con
mana, l'altra Nettuno. La sua pian- disegno del Borromini. Vi è un
ta è quasi un quadrato difeso ne- ospedale per gì' infermi ed un ,
gli angoli da quattro torri circo- monte frumentario che vuoisi isti-
lari, delle quali quella che difende tuito prima del i4oo; vi sono an-
l'angolo orientale è più grande ed cora le maestre pie ad istruzione
ha una torricella sovrapposta, che delle donzelle, e le scuole pei gio-
fu la rocca occupala dal duca di vanetti. Uscendo dalla porta occi-
Calabria. Dopo il casino Dionigi, dentale si ravvisa a sinistra un
e la casa con portichetto di tempi piccolo tratto delle mura antiche
bassi, discendendo prima di entra- costrutte di massi parallelepipedi
re nella terra, e di fronte alla sua di pietra vulcanica, come quelle
porta , evvi a destra un lungo e diArdea, e costeggiando per poco le
bizzarro fontanile, lodata opera del mura si giunge alla torre angola-
cav. Bernini ; il fontanile è fatto a re di costruzione del secolo XV ,
nozioni. Il Theuii nel Teatro isto- leggono difatti gli statuti del pre-
rico, a pag. 87, dice che Lanuvio detto collegio , specialmente per
fu annoverato tra le città volsche, la parte relativa all' ordine delle
e che fu patria degli imperatori cene e dei funerali ; donde scor-
Antonino Pio, e Commodo. Da ul- gesi con quanto interesse si occu-
timo il dottissimo can. Giannanto- passero di'l funere e della tumu-
nio Meschini, ci diede l'erudito o- lazione de' consoci estinti, quniorq
puscolo intitolato : 3Ionurnento an- non si fossero procurata volonta-
tico collegiale scoperto a Civita riamente la morte ; giacché in que-
Lavinia U anno 1816 illustrato sto caso si prescrive, che ejus ra-
Venezia coi tipi di Giuseppe An- tiofuneris non habebitur, tanto era
tonelli premiato con medaglia d'o- in orrore agli stessi gentili il sui-
ro, 1839. Con quest'opuscolo il cidio: come pure si proibisce se-
chiaro autore volle supplire all'il- veramente il menomo atto di se-
44 &EN GEN
dizione, e la menoma mancanza di quali erano stati i-iuniti i molti
rispetto in riguardo a colui che pezzi rotti, ed i nipoti del lodato
l'oilicio sosteneva di quinquennale, prelato gli offrirono un esemplare
gnor Frezza, che ricevette il Papa: appartenuto alla famiglia de' Gan-
questo dopo aver visitato la chiesa doifi ; che questa nelle civili di-
collegiata, sali nell'abitazione del scordie tra i Papi e i romani sot-
cardinale, ove ammise al bacio del to gli antecedenti pontificali ne
piede la sua famiglia, ed altre di- fosse privata dai Papi stessi per a-
stinte persone, benedl il popolo dal desione al partito ad essi loro con-
balcone, e si compiacque gradire trario; e finalmente tli'essendcsene
la refezione preparata dal medesi- rimessi in possesso al tempo di
mo porporato. Alessandro III immediato prede-
Genzano ripete la certa sua ori- cessore di Lucio HI, avessero allora
gine nel secolo XIII, e già esiste- preteso di rivendicare i loro antichi
va nel 1255, come rilevasi da due diritti. Passando il Ratti nel cap.
bolle di Alessandro IV , la prima Ili a parlare dell'etimologia di
pubblicata dall' Ughelli, Italia sa- Genzano, riporta tutte le denomi-
cra toni. I, p. 53 e seg. Congrua nazioni con le quali fu chiamato
nos, 1 idus januarii, la seconda ri- ed esclude il vocabolo Cynthianum
portata dal Piatti, Storia di Gen- non derivando da Diana o Cinzia
zano con note e documenti, Roma che avea famoso tempio e bosco
1797 pel Saloraoni, p, 102 e seg. sul lago del vicino Nemi ; n)a ri-
Regiilareni vit ani, XII kal. marlii. flettendo che in tempo della re-
In tali bolle Genzano è notato tra pubblica romana i fondi ebbeio la
le possidenze de' monaci di s. Ana- loro origine, e presero il nome dai
stasio alle acque Salvie, ossia alle loro padroni o famiglie, ed avendo
tre fontane, dei quali parlammo al fiorito in Roma sotto gl'imperato-
\ol. XIII, pag. 59 e seg. del Di- ri vari soggetti di cogncwise Gen-
zionario, i diritti de' quali su di zianì, lutti distinti e consolari, dei
e.sse di nuovo si confermano.
ivi quali sino al terzo secolo ci riman-
Kclla prima è chiamato funduni gono molte memorie, gli sembra
Genzani, nella seconda col nome probabile che il territorio genzanese
di Castello; però in una anterio- fosse un fondo di qualcuno degli in-
re bolla di Lucio III, Congrua nos dicati personaggi, e che dai mede-
oportel de' 2 aprile 11 83, si parla simi assumesse il nome di Genzano,
di Monte Genzano e sua torre, dai dai quali forse passò ai Gandolfi, che
Gandolfì eretta sulla cima dello lo ritennero sino dopo la metà del
stessomonte. Cosine montis, qui dici- secolo XII : porta quindi opinione
tur Genzano, ridotto a coltura per che la vera appellazione del luogo
r introduzione dei lavori di cana- è Genzano o Genziano, in latino
pe, e scavi di pietre, coriispoudeo- Genlianum. Dai monaci dunque di
te alla costa settentrionale de'mon- s. Anastasio possessori di altri fon-
Genzano in principio non fu che ni invase dai seguaci del falso Pon-
un castello, o piccola fortezza, per tefice , si ripristinarono nei loro
cui venne chiamato Castrimi. Del- primitivi e reali padroni. Tutta-
la famiglia Gandolfì ne dammo un volta verso il i3g3 Nicola Colon-
cenno all' articolo Castel Gandolfo. na de' signori di Palestrina ,
pio-
Per lo spazio di più d' un seco- littando del lagrimevole scisma ,
lo pare che Genzano non cambias- colla prepotenza delle armi invase
se padrone, mantenendosi tranquil- Genzano. Però nel i3c)9 avendo
lamente sotto il vassailaeisfio feu- discoperto Bonifacio IX la congiu-
dale de* suoi stessi fondatori , be- ra da lui tramata, egli per sottrarsi
nemeriti delle lettere, della civiliz- al castigo fuggì,lasciando Genzano a
zazione e della coltura delle terre. Buccio Savelli suo compagno nel-
Dopo aver dimorato sette Ponte- r usurpazione. Ambidue governa-
fici in Francia ed in Avignone dal rono tirannicamente Genzano, ed
i3o5 al iSjG, l'ultimo di essi il secondo allorché restò solo por-
Gregorio XI restituì a Roma nel tò all'eccesso le sue avauie ed op-
I 377 la mo-
residenza pontificia, indi pressioni. Stanchi genzanesi di i
imirono in conclave, e nel palazzo facio IX, per essere ricevuti sotto
del conte, detto perciò palazzo pa- r immediata dipendenza e prote-
pale ,
procedettero all' illegittima zione della Sede apostolica, con ri-
elezione di Clemente VII antipapa. conoscere a un tempo stesso l'uti-
Trovandosi tra baroni romani suoi i le dominio dei loro antichi padro-
VI, fu per di lui ordine distrutto quali però caddero in gravi equi-
dai velleirani. Varie di lui notizie voci rapporto alla storia munici-
si leggono nelle citate Memorie i- pale, come Biondo da Forlì o sia
storiche del p. Casimiro a p. 198; Biondo Flavio, nella Roma ristali-
dottor Korejy sopra V aria di Ro- braio i4o4- Da quel tempo Gen-
ma ec. , ed a pag. 222 tratta di zano fu ridotto a perfetta forma
alcuni scrittori su Genzano. di castello, preso nel suo proprio
I cistcrciensi delle tre fontane significato di fortezza : la fertilità
furono ben contenti della disposi- del suo territorio ,
quello altresì
zione di Bonifacio IX, e dell' ope- de' paesi adiacenti allettò alla di
rato dai genzanesi, non essendo essi lui coltivazione molti abitanti del*
GEN GEN 49
le vicine ed anche lontane contra- no i monaci a Martino V di vendere
de, a stabilirvi le loro famiglie, at- i castelli di Genzano e Nemi, col ca-
tratte anche dall'amenità del soggior- sale annesso di Montagnano, ai Co-
no. Ne! i4to Giovanni XXllI ricon- lonnesi Antonio, Prospero e Odoar-
ciliò con la Chiesa i ribelli Giovan- do figli di Giordano, ciò che dopo
ni e Nicola Colonna soprannomi- maturo esame il Papa accordò il
nato , benché questi lo era anche primo novembre col breve Ex in-
stato nel i4oi da Bonifacio IX, e junclo nohis , riportato con tutti
con altri feudi l' investi pure del- gli altri documenti dal diligente e
lirapia. Questa nella parrocchiale dalla loggia del palazzo del duca
di Genzano il primo luglio del d. Francesco Sforza Cesarini, com-
1764 si portò a Genzano, avendo tre di aver dato alla città a mu-
seco in carrozza il cardinal Caval- nifico protettore il cardinal Anto-
chini, e il cardinal Rezzonico suo nio Tosti romano, che segnalò il
sicon ogni venerazione, cui face- ripassando poi per Genzano per
va eco la banda dei filarmoni- a Castel Gandolfo, gli
restituirsi
ci della medesima città. Discese abitanti rinnovarono i loro lieti
alla chiesa collegiata in mezzo al- auguri ed omaggi. Nel supplimen-
la guardia civica, essendo ricevuto lo numero del Diario
poi di detto
dal clero e magistratura governa- di Roma, sì legge che ai i5 otto-
tiva e comunale, vestiti delle loro bre il Papa col solito accompa-
insegne. Ivi ricevette la benedi//io- gnamento si è recato a Genzano,
ne col Sagramento decorosa-
ss. e smontando alla chiesa dei cap-
mente esposto, da monsignor So- puccini, trovò la truppa ivi schie-
glia arcivescovo d'Efeso ed elemo- rata colla banda musicale di Vel-
siniere; dopo che proseguì il
di letri: in chiesa ricevette la benedi-
suo viaggio benedicendo paterna- zione col ss. Sagramento da mon-
mente i giubilanti cittadini. Nella signor Soglia, e passando nel con-
seguente mattina reduce il Papa da tiguo convento visitò la libreria,
Velletri,ad istanza de'genzanesi di- passeggiò nel vasto donde
orto,
scese alla detta chiesa , ove dal osservò il bel lago di Nemi; quin-
nominato prelato fu compartila la di con singolare clemenza non so-
benedizione colla ss. Eucaristia pre- lo volle il Pontefice pranzare nel
cedentemente esposta; quindi in refettorio, ma ammise alla sua ta-
sagrestia il Pontefice ammise al vola oltre il cardinal Mattei, mon-
bacio del piede i canonici, il go- signor Bontadosi suo viditore pos-
vernatorCj il gonfaloniere con la sidente di Genzano, l'arciprete del-
civica magistratura, i maestri pub- la collegiata, e la nobile sua cor-
blici, gli individui della banda fi- te, anche la religiosa famiglia. Nel-
larmonica, e molti delle principa- l'ore pomeridiane Gregorio XVI
li famiglie. Indi tra l'esultanza re- si degnò portarsi a piedi a visita-
ultimando da quel punto sino al- quindi volle onorare di sua pre-
l'olmata di Genzano; e lodandone senza il nuovo palazzo comunale
il cav. Giuseppe Bartolini autore in via Livia. È pertanto a sapersi
e direttore della medesima, questi ch'era proprietario di un ben va-
ebbe l'onore di farne rimarcare i sto febbricato inGenzano Giovan-
vantaggi, le superate difficoltà, e ni Amerani, ed avendo la comune
rispose a tutte le interrogazioni che bisogno d'un locale in cui potesse
si piacque fargli il venerato princi- riunire tutti gli uffici pubblici, nel
pe. Dopo averne egli percorso un terminare del 1 843 acquistò a ta-
tratto a piedi, retrocedette per mon- le effetto il fabbricato. Quindi la
tare in carrozza, la quale fu la pri- comune con l'opera e direzione
ma a passare per la nuova strada, dell'egregio architetto romano Lui-
seguitando il viaggio per Pioma. gi Agostini lo restaurò, l'ampliò e
Ai 5 ottobre del medesimo anno lo ridusse agli usi pei quali avea
1843 Gregorio XVI da Castel proceduto alTacquisto, laonde sic-
Gandolfo ritornò in Genzano, vi- come perfettamente compito, il
sitò la collegiata, e la chiesa dei Pontefice onorò di ascendere al
cappuccini , nel cui refettorio am- piano superiore, compartire dall'or-
mise benignamente alla sua tavola nata loggia l'apostolica benedizione
i religiosi, il cardinal Pacca deca- a tutti gli abitanti, e nella gran
no del sacro collegio, il cardinal sala in decoroso trono di ammet-
Ostini vescovo, ed oltre la sua no- tere al bacio del piede il clero, il
stata dal pontificio stemma di tra- giosa coi pp. Luigi da Baguaiq gè-
GEN GEN 57
ncrale, ed Andrea d' Arezzo pro- vori e beneficenze. Gabriele nel
curatore generale, anche il prc- i499 col consenso di detto Papa
lulo Lucciardi, il governatore Ni- rassegnò il gonlalonierato al suo
cola Mariani, il gonfaloniere Paolo figlio Gio. Giorgio, e questi fece
Marini, l'arciprele d. Filippo de poi altrettanto per autorità di Giu-
Dominicis, e J' altro distinto gen- lio lì col proprio figliuolo Giulia-
zanese Gaetano Jacopini. La men- no. Clemente VII col moto-pro-
sa fu rallegrata dalla sullodata prio de' 23 marzo i53o perpetuò
Landa musicale, dopo la quale il nella famiglia Cesarini , e rese in
Pontefice ammise nel coro al ba- essa ereditaria la medesima carica
cio del piede le maestre pie, ed al- di gonfaloniere del popolo roma-
tre persone, e col suo seguito par- no ; anzi è da notarsi che il du-
tì tra il plauso de' genzanesi per ca Filippo, dopo la morte di Giu-
Galloro e per Castel Gandolfo. liano suo fratello, succedendo ai di-
Oltre quanto si è detto supe- ritti di primogenitura, chiese di es-
riormente dell'antichissima e no- sere messo iu possesso anche della
bilissima famiglia romana Cesarini, carica di gonfaloniere del popolo
qui accenneremo alcuna delle tan- romano, e degli emolumenti an-
te cose che la riguardano. Essa ha nessi alla medesima: incontrò qual-
dato al sacro collegio quattro car- che ostacolo sotto Alessandro VII
dinali, cioè Giuliano del 1426 giu- attesa la sua passata qualità di
«iore ; Giuliano del 149^ senio- chierico, ma pienamente favorevole
re; Alessandro del iSi'j giuniore; trovòil di lui successore Clemen-
Alessandro del 1627 seniore: le te IX, che perciò a' 23 maggio
notizie biografiche de' quali sono 1668 emanò relativo moto-proprio.
riportale ai loro articoli e luoghi Dopo la sua morte nel i685 ÌA
relativi.Il cardinal Giuliano se- sua carica fu conferita ad altri, ma
niore terminò il palazzo Cesarini nei primi del secolo seguente ven-
incominciato da monsignor Giorgio, ne reintegrata la famiglia Sforza
ed ampliò le abitazioni di sua fa- Cesarini, che tuttora ne porta il
ma coi tipi del Salomoni, la sua atto di minacciare, colla sinistra so-
storia, cioè il primo volume, men- stenente un ramo di cotogno coi
tre il secondo lo pubblicò nel •79'>, suoi frutti (sull'origine e particola-
ed ambedue in foglio grande. La lità di (juest'arma si può vedere
dedicò al duca Francesco Sforza il eh. conte Litta nell' applaudita
Cesarini, padre dell'odierno duca, opera sulle Faniig^lic illustri Italia'
GEN GEO 59
ne, sul principio di essa). A sinistra Chi volesse rimontare più allo tro-
(li qiicsla insegna entro il mede- verebbe che Voluce in quel ser-
simo scudo è la già descritta ar- pente, da cui esce il fanciullo ignu-
ma dc'Cesarini, e d'intorno vi so- do (e serva di disinganno a chi
no inquartati in bella mostra bla- cred-e che il serpente ingoi il bam-
sonica gli stellimi Savelli, l'aquila bino ) disegnava sé discendenle dal
scaccata Conti, l'ainie Peietti-Mon- sangue di Alessandro il Grande,
lalto, e quella Cabrerà - Eovadilln. che crcdevasi uscito da Giove ve-
Tutto lo scudo è sormontato dal- duto da sua madre Olinq/ia in
l'aquila bicipite, segno di princi- forma di serpente ec. questo è il :
grafia, ha per oggetto i calcoli co- bassi fondi, ed altri oggetti impor-
me le latitudini e le longitudini, tanti pei navigatori, marcandovisi
l'elevazione dei luoghi, e il calcolo pure la profondità e le correnti,
delie maree, ec. ec. La geografia e sotto un tal riguardo è interes-
media abbraccia l' intervallo scorso santissima per la fisica geografia;
GEO GEO Gì
la carta itineraria segna le sfrade eli con la loro navigazione, le spe-
e i principali luoghi per uso dei dizioni marittime di Salomone, e
viaggiatori ; la carta muta oflie il di Necao re dell'Egitto intorno l'A-
piano inciso senza lettere, e serve frica, i greci asiatici massime per
con vantaggio per gli studiosi che le osservazioni astronomiche d' A-
acquistarono le prime nozioni geo- ristotile che fissò la figura sferica
grafiche ; carta piatta è quella ove della terra, e misurando la circon-
r effetto della prospettiva o roton- ferenza del globo, ne determinò la
dità della terra è nullo, i meri- grandezza: anche il sublime Ome-
diani ed isono rappre-
paralleli vi ro viene riguardato benemerito del-
sentati con linee dirette e paralle- la geografia per le molte città, pei
le; finalmente la carta topografi- diversi mari, e per le svariate re-
ca offre la figura di un luogo par- gioni da lui nominate ne' suoi di-
ticolare, e serve in ispecial modo vinipoemi. Con Alessandro il Gran-
ai militari onde dirigere le loro de viaggiavano sempre ingegneri,
operazioni , e perciò comprende che formavano la carta de' paesi
tutti i fiumi, le strade, ec, rico- ch'egli attraversava o soggiogava.
,
geografia, essendo i più antichi, Se- luoghi per ove era passato Anni-
sostri che espose alla vista del po- bale.Varrone, De. re rustica, fa
polo delineate in carte le sue con- menzione della carta geografica che
quiste, e Mosè nella divisione delle rappresentava l'Italia, e di quella
dodici tribìi d' Israello eseguita da che portavasi dai romani ne'trion-
Giosuè, su di che va letto quanto fi de' vinti paesi. L'eccellente astro-
ne dice il Bergier, nel Dizionario nomo Possidonio amico di Pom-
enciclopedico, all'articolo Geografia peo, misurò la circonferenza della
sacra, ed il Robert, Geografia sa- terra; e sotto il consolato di Giu-
cra e storica, stampata in Parigi lio Cesare, che ne' suoi Comniea-
nel '747- Cooperarono ai progres- tari ci die la descrizione delle Gal-
si della geografia eziandio i feni- lie, e delle isole Britanniche, si die-
62 GEO GEO
de mnno nlla grand'opeva della de- trattato di Co«nio cgi-
geografia ;
scrizioiie |)iìi esatta dell' imperio ro- ziaiio )36 compose la cosnio-
nel
mano: Zeiiodossio descrisse l'oricn- gra'ia cristiana; ed Erode pubhli-
te, Teodoro il settentrione, e Po- d> la Notizia fieli' impero di Co-
liclelo il mezzogiorno. Sotto Augii- slnnlino ^ e nel IX secolo o piìi
sto, e per la sua protezione alle tardi venne scritta l'opera dell'ano-
scieiize, si vide condotta a compi- nimo geografo ravennate. Passale
mento la descrizione generale del le scienze dall'Europa nell'Asia,
mondo, esposta nel mezzo di Pio- gli araldi le accolsero e coltivaro-
ma sotto un gran portico a tale no in un alla geografìa, nella quale
oggetto costrutto: lavoro in cui i ci diedero diverse opere: la Persia
romani affaticàronsi quasi per due ebbe pure i suoi geografi. Nel se-
secoli interi; indi Dionisio Periege- colo XIII, mediante i vinggi di ter-
te descrisse la terra giusta i prin- ra e di mare, il gusto della geo-
cipii d'Eratostene, e dell'immortale grafia si risvegliò in Europa , me-
Slrabone. Fiorirono successi vamen- ritando menzione il veneto Marco
te tra i romani geografi Isidoro di Polo, clie reduce da' suoi viaggi
Carace autore delia Slazione dei nell'Asia ci porse la cognizione geo-
Parlij Pomponio IMela die pub- grafica della Tartaria, della Cbina
blicò il compendio di geografia in- e la vera figura dell' Afi-ica per
titolato De sita orbisj Plinio il vec- mezzo d' un planisferio che recò
chio che impiegò quattro libri del- dalla Cina. Da questo planisferio
la sua opera delie cose naturali si prese l' idea di quello che fece
intorno alla geografia; Martino di nel i4^7 pei' Alfonso IV redi Por-
Tiro uno de' restauratori dell' an- togallo fr. Mauro converso camal-
tica geografia; Ariano di Nicome- dolese, che meritò per questo di
dia, che lasciò due peripli sul Pon- essere annoverato fra i geografi di
te Eussino, e sul mar Rosso Dio- ; quel secolo: l'utilità recata alla
rigi di Bisanzio descrittore del Bos- geografia da Marco Polo da fr. e
venne poscia segnato con nuove cacleniia delle scienze, mercè il la-
scoperte. Ogni giorno si acquista- voro de' molti suoi membri, influi-
rono nuove notizie delle slesse ter- to considerabilmente ai rapidissimi
re, prima scopette. Il globo ter- progressi di essa, alla «piale, il ri-
Parisiis ex ty-
sulci totius orientis, ca e moderna, Roma 1790 nella
pographia regia 1740. Biagio Ter- stamperia Zempel. Sammartani
zi di Lauria, Siria sacra, descrizio- Gallia Christiana qua series o-
ne storico-geografica-cronologìca-lo- viniuni archiepiscopo rum , episco-
pograjica delle due chiese patriar- porum et abbatuni Franciae, vici-
cali Antiochia e Gerusalemme, pri- narumquc dilionum, ah origine ec-
mazie, metropoli e suffraganee , col- clesiarum, ad nostra tempora, Lu-
legi, abbazie e monisteri. JS'otizia tetiae Parisiorum i656 apud du
de' concili, ordini equestri, e di tut- Mesnil. Abb. de Conimanville, Hi-
te le nazioni cristiane orientali ,
stoire de toiis les archéveschez et
con due trattati delle patriarcali évescliezde V univers, Paris 1700
di Alessandria e Costantinopoli , chez Delaulne. Auberto Mirco ca-
de' primati di Cartagine e d' Etio- nonico, Notitia episcopatuum orbis
pia ec, Roma iGc)5 nella stampe- chrisliani, in qua christianae reli-
moto rovinato la cattedrale assai prese piacere per lo studio, per l'o-
avea fatto vescovo nel 18 18. Il maggior parte delle sue ricchezze,
capitolo si compone di otto digni- non riserbandosi che quanto gli
tà, essendo la prima quella del era necessario per vivere. Condus-
decano, e le altre sono l'arcidia- se vma vita esemplare fra le pra-
cono, il primicerio, l'arciprete, il tiche di divozione e la penitenza,
protonota lio, il tesoriere, il canto- esortando i suoi vassalli alla virtù,
re ed il maestro di cerimonie. I ed agevolando loro i mezzi di di-
canonici sono sedici, comprese le venire buoni cristiani. Per ispirilo
prebende di penitenziere e di teo- di penitenza fece un pcllegrinag-
68 GER GER
gio a Roma. Ritornato ad Auril- nome, è ono-
e la sua memoria
lac fondò una gran chiesa in ono- rata marzo.
a' 1 3 di
re di s. PietiOj nel luogo di quel- GERA-PETKA, o HIERA-PE-
la di s. Clemente fatta edificare TRA, o HIEROPYDNA. Sede ve-
da suo padre con un monastero scovile nella costa meridionale del-
dell'ordine di s. Benedetto. Ar- l' isola di Creta, presso il monte
ricchì considerabilmente questo mo- Ida, chiamata pure Castello di Ce-
iiisterOj e si prese cura che vi fos- ra - Petra essendo frequentato il
,
sù Cristo: non avendo ben com- so 1' anno 160, o 170, o 178; da
preso i discorsi degli uomini apo- sani' Apollinare vescovo del luogo
stolici, insegnò 1' errore da cui eb- con venlisei altri prelati, contro
bero origine millenari. Dei suoi
i Montano, i montanisti, e Teodoro
successori ne tratta il p. Le Quien il Conciatore. Montano fu reciso
nel citato Ori'ens chriit. tomo I, dalla comunione della Chiesa, per-
p. 832; mentre nel tom. Ili, p. chè contraffaceva il profeta, e di-
II23 sono notati otto vescovi la- ceva di essere lo Spirito Santo, in
tini che occuparono la sede di Ge- certi eccessi di furore, che gli to-
rapoli della Frigia Salutare, il pri- glievano il libero uso della ragio-
mo de'quali fu Giovanni, dopo la ne : costui con due donne. Prisca
cui morte vacò la sede sino al i
449> e Massimilla, formarono la setta dei
in cui il Papa Nicolò V nominò catafrigi. Diz. de concilii, e Balu-
vescovo Gerlac Gildhevisen dome- zio, ex Euseh. Fahricius.
nicano, il quale nel i4'>o consa- GERAPOLI. Sede arcivescovile
crò la chiesa delle monache di della provincia Eufralena nella Si-
Leida. ria, nel patriarcato d'Antiochia,
GER.APOLI. Sede arcivescovile che nel IV secolo fu eretta in ve-
della seconda Pacaziana
Frigia ,
scovato, e nel V in metropoli. In
nell'esarcato IMeandio
d'Asia, sul lingua siriaca Mabog, si chiamò
nella Natòlia, detta anche /Iphiont Maboug, Membisc, ed anche Mem-
Carasar. Da principio non fu che bigz, che i greci alterarono col no-
un semplice vescovato suffraganeo me Bambyce, o Bombice. Dipoi
di
di Laodicea; ma in seguito Gera- venne chiamala Gerapoli cioè ,
poli diventò metropoli della secon- città sacra, dal re Seleuco, perchè
da Frigia Pacaziana, cioè nel quin- la fabbricò a motivo della gran
to secolo, secondo Commanville, do- dea di o di Atergatis, che
Siria,
po la divisione della Frigia Paca- ivi si venerava sotto le forme di
dal comune de' fedeli. Che se egli tore, COSI Dio volle che vi fondas-
si serve di espressioni usate dai se la sua sede il capo della Chie-
giudei perchè la Chie-
ellenisti, lo fa sa, il sommo Pontefice e perchè ;
sa cristiana imitò in tal punto la dopo Roma ninna città era stima-
sinagoga , nella quale Dio aveva ta nel mondo quanto Alessandria
stabilito tre gradi di gerarchia fra in Egitto, e dopo questa, Antio-
loro subordinati f sotto de'quali e- chia nella Soria, il vescovo alessan-
lano i laici , cioè il comune degli drino ed il vescovo antiocheno fu-
ebrei, che non avea parte nel mi- rono detti patriarchi, perchè esige-
nistero. Nella gerarchia degli ebrei vano primi onori dopo il vesco-
i
gnità a quella dei primati. A schia- suoi gradi sono dal vescovo al me-
rimento di questo articolo, sono a tropolitano, dal metropolitano al
vedersi tutti quelli dei nominati ed primate, quando il metropolitano
altri gradi gerarchici. 11 patriarca di ne riconosce vmo , e dal primate
Costantinopoli ebbe origine più tar- al Papa, dappoiché gli antichi pa-
di , sebbene a cagione della città triarchi di giurisdizione, cioè di Co-
imperiale volle prendere la prima- stantinopoli, di Alessandria, di An-
zia ai patriarchi alessandrino ed tiochia e di Gerusalemme che ave-
antiocheno, ciò che per più se- vano il patriarchio in Roma pres-
coli gli contrastarono i Papi ; il so le patriarcali basiliche di sau
patriarcato di Gerusalemme tu i- Pietro , Paolo , di s. Maria
di s.
risdizione simile a quella del go- vescovi del mondo cattolico. Nella
verno civile. I governatori delle cappella pontificia i patriarchi di
città erano subordinati a quelli del- giurisdizione e di onore prendono
le Provincie ; questi ultimi dipen- luogo a capo degli stalli degli arci-
devano da altri officiali superiori vescovi e vescovi assistenti al soglio
che comandavano a molte provin- pontificio, e sostengono al Papa il
cie. Tutta simile di questa gerar- libi'o e la candela col capo sco'
chia civile, i vescovi delle capitali perto: lo tiene coperto il solo pa»
delle Provincie diventarono metro- triarca orientale di Antiochia dei
politani ,
quelli delle prime città siri, perchè secondo il suo rito, è
diventarono patriarchi , al modo anzi segno di rispetto , come lo è
detto, e così stabilissi l'ordine di tra altri orientali. Va notato che
superiorità dal metropolitano al ve- i patriarchi di giurisdizione prece-
scovo, e dal patriarca al mctropo- dono naturalmente quelli di titolo.
76 GEPt GER
li magnifico spettacolo della gerar- ed ornamenti delle dignità eccle-
chia ecclesiastica riunita, col supre- siastiche, si possono leggere. Digni-
mo suo gerarca, il sommo Ponte- tà', Colori ecclesiastici, Gemma,
fice, può vedere che ncl-
non si e Vesti svcre.
r.draa Roma, cenilo della mede- Stimo a proposito riportare qui
sima gerarchia e del cristianesimo, un brano del mio proemio, che posi
e ben lo espresse il dotto Papa in fronte all'edizione a parte, che
Pio II, con quelle gravi paiole che feci delle mie Cappelle pontifìcie,
riportammo nel volume Vili, p. cardinalizie e prelatizie, tratte da-
125 del Dizionario. Ivi nelle saijie gli articoli di questo mio Diziona-
funzioni si ammira in tutta la magni- rio: edizione che dedicai al cardi-
ficenza la gerarchia , con pompa nal Bartolomeo Pacca, decano ed
splendida, decorosa ed ecclesiastica, ornamento del sacro collegio: « Era
per maggior esaltazione della glo- ben giusto che le sacre funzioni
ria di Gesù Cristo e della sua Chie- celebrate dal supremo Gerarca, dai
sa. Il p. Filippo Bonanni gesuita cardinali della santa Romana Chie-
nel 1720 pubblicò in Roma la dot- sa, e dalla prelatura della Sede a-
ta opera intitolata: La gerarchia postolica fossero accompagnate da
ecclcsiasrica considerala nelle vesti ecclesiastica gravità, magnificenza e
sacre e civili^ usate da quelli i qua- corrispondenti cerimonie; acciocché
li compongono, apresse, e spie-
la ove ha sede il venerabile capo del-
gate con le immagini di ciascun la Chiesa risplendesse vieppiù l'e-
grado della medesima Parlando . sterna espressione del culto religio-
nel proemio della geraichia eccle- so che si deve alla Divinità, e ve-
siastica, conchiude così." Siccome la nisse meglio ravvivala la fede ne-
maestà e la bellezza della gerar- gli assistenti. Il complesso adunque
chia celeste a noi si addita nella de' riti e delle cerimonie piene dei
preziosità delle gemme, nei colo- piti belli e misteriosi significali ,
ri delle pietre, nella preziosità del- rende in certo modo visibile la san-
le vesti varie, nell'oro e nell'ar- ta religione di Cristo , riempie
gento , come dottamente significò l'animo di pietà e religiosa com-
s. Dionigi I' Areopagita nel libro mozione, e lo eleva soavemente al
della celeste gerarchia, così dispose cielo: mentre il corteggio imponen-
Iddio, che la gerarchia militante te del sovrano Pontefice, si fa di-
apparisse ornata con veste di vari stinguere per un misto di sacerdo-
colori, e in tessute con oro, arricchite tale, di regio, di principesco e di
di getnme, con le quali assistessero sacro, che ispira maestà e insieme
alle sacre funzioni i ministri degli veneraziorre ; tutto essendo augusto
altari del cristianesimo, acciocché e grande per l'intervento del sacro
da tali pompose ed esterne appa- collegio, della prelatura e della cu-
renze si arguisse dall'umano inten- ria romana , corte e flimiglia pon-
dimento la sublime dignità di cia- tifìcia, ricoperti delle insegne della
scuno , e si deducessero li diversi loro dignità e grado; e però in ri-
uella Relazione della corte di Ro- opera che i suoi biografi dicono
ma, fu pubblicata nel 1828 in Ma- contenere proposizioni non gitiste.
cerata dall'abbate Vittore Falaschi, 11 Lunadorodell'edizione del 1646,
senza critica e con questo titolo: nel suo libro della Relazione del-
La gerarchia ecclesiastica, e la la corte di Roma, a pag. 241 e seg.
famiglia pontificia. Nei primi del tratta dell' ordine delle precedenze
secolo decorso e nell'anno 1708 degli ecclesiastici, in questo modo.
Carlo Bartolomeo Piazza pubblicò Monsignor governatore di R.oma,
in Roma la dotta opera intitolata: njonsignor uditore della camera
La gerarchia cardinalizia, in cui monsignor tesoriere generale, mon-
dichiarando l'antica dignità , disci- signor maggiordomo, poi i mon-
plina e maestà della Chiesa roma- signori patriarchi, cioè prima quel-
na e militante, trattò della mistica lo di Costantinopoli, poi quello di
gerarchia, dell'eccellenza e sublimi- Alessandria, indi quello d'Antio-
tà del cardinalato, ne' tie gradi dei chia, quindi quello di Gerusalem-
cardinali vescovi suburbicari ch'egli me. Dopo di questi antichi registra
paragona all'ordine de' serafini ; dei i patriarchi meno antichi , come
cardinali preti rappresentanti l'or- d' Aquileia, Venezia, e delle Indie;
dine de' cherubini; e del terzo gra- oppresso gli arcivescovi e i vescovi
do de' cardinali diaconi , che nel che tra loro precedono per anzia-
loro ministero assomiglia ai troni nità di promozione, ciò che non
spiriti angelici, de' quali lutti è ca- si pratica coi quattro antichi pa-
po, sommo sacerdote e supremo ge- triarchi, dovendosi rispettare 1' or-
rarca il romano Pontefice; conchiu- dine gerarchico cui furono scritti.
di colà per mettere la riforma nel propri fondi per soccorrere gl'in-
la casa dei canonici regolari di s felici, e provvide paternamente ai
Gisleno. Quindi gli fu data l' ispe bisogni sì spirituali che corporali
zione generale sopra tutte le abba del suo gregge. Io mezzo a tante
8o GER GER
occupazioni non trascurò gli eser- zione, in opere penose e dimesse,
cizi della vita contemplativa, e ma- o nel servire i poveri, curando
cerò il suo corpo con segrete au- perfino i leprosi nella propria ca-
sterità. Mori a' 23 aprile del 994j mera; mentre rigido cou sé stesso
e s. Leone IX lo canonizzò in un portava indosso un duro cilicio, cui
concilio tenuto a E.oma nel io5o. soprappoueva un ruvido vestito.
Questo santo Pontefice, ch'era sta- Dopo la morte del re s. Stefano
to vescovo di Toul, essendosi ivi soggiacque Gerardo a dure perse-
recato nello stesso anno, fece dis- cuzioni, nelle vicende che agitaro-
sotterrare il corpo di s. Gerardo, no quel regno. Finalmente avendo
e deporlo in un'urna il d'i 3o saputo che Andrea figlio di Ladi-
d'ottobre. La sua festività è fissa- slao e germano cugino di s. Stefa-
ta a' 28 d' aprile, no, aveva accettata la corona a
GERARDO Sagredo (s.). Usci- condizione che listabilirebbe l'ido-
to dalla nobile famiglia venezia- latria, si diresse con altri tre ve-
na di questo nome , circa il prin- scovi ad Alba Pieale per indur-
cipio dell'undecimo secolo, abbrac- re il nuovo re a rinunziare alla
ciò lo stato monastico. Parti col- sagrilega promessa; mentre sta- ma
la licenza de' suoi superiori per vano per passare il Danubio tra
andare in Gerusalemme a visita- Buda e Colocza una masnada di
re il santo sepolcro ; ma passan- sicari diretta dal duca Vata, fiero
maggiore; ivi ricevette diversi di- letto prima abbate del monistero,
scepoli sotto la regola di s. Bene- e poi generale della sua congrega-
detto, e visse santamente negli e- zione, venne nel 1^66 dal veneto
sercizi di carità e di penitenza. Paolo II promosso alla dignità di
Morì a' 5 d' aprile i ogS, e fu ca- patriarca di Venezia. Innocenzo Vili
nonizzato da Papa Celestino 111 nel a' 9 marzo 1489 in Roma, ben-
1 197. La sua festa è assegnata il ché JNIafFeo assente, lo creò segre-
giorno 5 d'aprile. tamente cardinale prete, col titolo
GER. ARDO, Cardinale. Gerardo de' santi iSereo ed Achilleo, senza
fu creato cardinale prete del titolo pubblicarlo. Morto a' 26 luglio
di s. Prisca da Pasquale Udel 1099; 1492 il Papa, in virtù d'una di
il Ciacconio lo pose fra gli elet- lui bolla letta e notificata a tutti
tori del successore Gelasio II. dal sacro collegio, fu riconosciuto
VOL. XXIX. 6
82 GER GER
per cardinale; ed invitato al con- Goffredo passò in Palestina, Bolde-
clave in cui rimase^ eletto Alessan- quin re di Damasco ridusse la
dro VI, vi fu ricevuto coi soliti ono- parte superiore della città a mu-
ri. Dopo il conclave, mentre il car- nitissima rocca, con doppio ordine
dinale ritornava iu Venezia mori , di mura, ma il valore di Baldovi-
piamente in Terni nello stesso an- no la spianò dai fondamenti. Fu
no i49^j nell'età di otlantadue patria di Aristone celebre oratore,
anni, sebbene il Muratori nell' e- di Gerico sofista, di Nicomaco mu-
lenco de' patriarchi di Venezia lo sico, e di Simone famoso capo dei
dice morto in Foligno; e traspor- ladroni, condotto da Tito in Roma
tato a Venezia il suo cadavere eb- nel suo trionfo. In quanto ai ve-
be sepoltura nella chiesa patriar- scovi Gerasen^ è un ti-
di Cerasa,
cale di s. Pietro con breve iscri- tolo vescovile in parlibiis che con-
zione. Diversi gravi scrittori smen- ferisce la santa Sede, dipendente
ne, che si pensò dai suoi confra- cio, del concilio, dell'esame de' ve-
e modesto, e tutto dato alle cure demia teologica, del collegio dei
del suo augusto e degno discepolo, maroniti, dell'università de' librari
vix nolus urbi. La morte del Papa monte, in cui si proponeva cerca-
ne impedì la pubblicazione, insie- re un asilo, se non fosse accorsa
me a nove altiù riserbati in pe- la generosità del cardinal Loren-
ctore. Il successore Pio \I tratto zana, e di monsignor Dcspuig poi
dalla fama del p. ad in-
Gerdil, cardinale. Rifiratosi nel seminario
sinuazione del cardinal delle Lan- della sua abbazia di la Clusa, più
ze lo chiamò in Iioma, lo fece volte fu in procinto di essere pri-
consultore del s. oflizio , e ve- vo di tutto : tale penosa situazione
scovo di Dibona in partibiis ; mài non alterò mai la sua rassegnazio-
a' 23 giugno 1777 lo creò cardi ne, né scosse il suo coraggio, ri-
GER GER 85
mettendosi alla provvidenza, che cardinali, e dei letterati. Secondo
sovente il soccorse con mezzi ina- la sua testamentaria disposizione
spettati. Talvolta si trovò in gra- fu esposto e sepolto nella detta
do di sollevare compagni del suo
i chiesa di s. Carlo di sua congre-
esilio, e quantunque vivesse di gazione Pio VII intervenne nelle
:
ne, diviso tra Io studio e le preci. in cui siasi esercitato 1' ingegno
Dopo la morte di Pio VI si recò umano ,
prelato degno de' primi
a Venezia pel conclave che ivi era secoli della Chiesa , negli ulti-
stato convocato. Fino dai primi mi tempi fu uno di quelli che fe-
scrutini i cardinali gli fecero omag- cero più onore alla religione e ,
gio de' loro voti pel pontificato. le furono più utili. La maggior
Nella Storia di Pio VII, che fu parte delle opere a difesa della re-
eletto, del dotto cav. Artaud, si ligione in genere, e della rivelazio-
legge che due volte si portarono ne in ispecie, sono state da esso
dal sacro collegio gli sguardi sul composte in idioma francese, più
cardinal Gerdil; che il suo grande acconcio allora a rispondere ai li-
ingegno, la sua età provetta, le bri dei moderni increduli, e a com-
molle sue produzioni facevano cre- battere i loro paradossi, e distrug-
dere che si riuscirebbe ad innal- gere gli empi sofismi. E sopra le
zarlo al trono; e che alcuni car- altre famosa quella con cui dimo-
dinali, avversi alla Francia, fecero strò l'immaterialità dell'anima con-
osservare ch'egli come savoiardo tro le sottili asserzioni del notissi-
poteva considerarsi francese, quin- mo filosofo Giovanni Locke.
inglese
di il cardinal Hertzan che nell'in- Nelle opere di questo acutissimo
terno del conclave rappresentava e profondo ingegno rifulge parti-
l'imperatore di Germania, dichia- colarmente la forza del razioci-
rò l'esclusione formale pel cardi- nio unita alla saviezza ed alla
nal Gerdil, significando al sacro moderazione l' egregio autore in-
:
collegio, che il suo sovrano non calza vivamente gli avversari suoi;
avrebbe potuto grad-re quell'ele- ma niuna cosa offensiva gli sfug-
zione. L'eminente dottrina del car- ge contro di essi. Cerca egli la
dinale lo fecero aggregare alle so- verità, di cui si costituisce di-
cietà accademiche piti dotte e più fensore; l'errore solo perseguita, e
celebri di Europa. Piitornato in non l'uomo. Ordinariamente dagli
Roma il cardinale nel 1800, la scritti degli avversariprendeva le
sua salute si sosteneva non ostan- armi, onde combatterli. Il cardi-
te la sua età avanzata e le sue nal Gerdil possedeva altresì in un
faticose occupazioni, non essendosi grado raro la calligrafia, vantag-
mai servito di occhiali; finché cad- gio poco comune alla maggior
de infermo, e dopo breve malattia parte degli autori. Una medaglia
mori a' agosto 1802, in età
I •?, coniata venne in suo onore. Ab-
d'anni 84 passati, con dispiacere biamo un beli' elogio letterario
universale, massime del Papa, dei del cardinal Gerdil, scritto dal
86 GER GER
suo amico e degno confialello il ce. 3. Sposizionc dei caratteri del-
p. Fontana Francesco Luigi [Fedi] la vera religione, ec. 4- Progetto
poi cardinale, e recitato nell'adunan- per la formazione di un semina-
za generale degli arcadi di Ronaa, rio, ec. 5. L' immaterialità del-
fio sepolcrale, che può essere cita- tivi dell'uomo, e degli animali
to come modello in tale genere ; bruti, ec. 8. Memorie sopra l'in-
di morale prudenza 25, Vari . Nel voi. IV. Difesa del sentimento
opuscoli spettanti la costituzione del p. Malebranche sulla natura
gerarchica della Chiesa. 26. Con- ed origine delle idee contro l'esa-
futazione di due libelli di Eybel me di Locke. Francese. Nel voi.
contro il breve di Pio VI, Super V. Esame e confutazione dei princi-
soliditale. 27. Osservazioni sopra pii della filosofìa Wolfiana sopra
ilcommentario di Febronio, relati- la nozione dell' esteso e della for-
vamente alla sua ritrattazione. 28. za. Italiano. Della nozione geome-
Osservazioni sul sinodo di Pistoia. trica, ec. Italiano. Schiarimento
20. Esame dei motivi dell'oppo- sopra di ciò che la teoria degl'in-
sizione del vescovo di Noli alla commensurabili sembra offrire di più
pubblicazione della bolla che con- misterioso . Francese. Dissertazio-
danna alcune proposizioni del si- ne sopra i tubi capillari. France-
nodo di Pistoia. 3o. Molte lettere se. Memoria sulla causa fisica
Feller, etc. Nel voi. XV. De Ponli- r idolatria e l' eresia ariana dalla
tificii primatus aucioritate in Pelri sua diocesi, aggiungendo la peniten-
Caih. etc. Trattato del matrimo- za alle fatiche pastorali, e mori nel
nio. Italiano. Calholici dogmatis 56o, forse il d'i i6 maggio, in cui
de immuni eccl. auctorilate in san- è nominato nei martirologi.
documen'
ciendis disciplinae legib. GEREMEI o HIERAMEA Ugo,
ta e Aecum. syn. petita. Ri-
Trid. Cardinale. Ugo Hieramea o Gere-
sposta ad un quesito intorno ad mei nacque in Bologna da nobile
una proposizione controversa del famiglia; dal suo concittadino O-
p. Gullifet inserita nell'opera in- norio II , nelle tempora del di-
titolata ; La via della santità mo- cembre II9.5, fu creato cardina-
strata da Gesìi. Italiano. Osserva- le diacono, assegnandogli per diaco-
zioni e note suU' opera suddetta. nia la chiesa di s. Teodoro; indi
Appendice all'esame de' motivi ec. sottoscrisse a'a i luglio 126 a fa-
i
Nella latina dominazione vi fio- neo. Dipoi lo stesso prelato dal re-
rirono tre monisteri di religiosi, gnante Pontefice Gregorio XVI,
ed il tempio della calledrale era fu nominato vicario apostolico del
dedicato a s. Gio. Battista. Tra i medesiuìo vescovato.
suoi vescovi si conoscono Gennaro GERMA o TERMA. Sede ve-
che intervenne al concilio di Nicea, scovile dell'Ellesponto, nell'esarcato
5i8 della sede d'Antiochia, Grego- vi, Antonio ucciso dagli eretici nel
rio cheapprovò nel 538 la con- 4^9, Timoteo che lo successe fu
danna di Antimo, e Basilio tra- al concilio di Efeso, Epitinchiano
sferito alla chiesa di Tiberiade al nel 536 fu al concilio di Costanti-
fine dell'ottavo secolo. Quivi tro- nopoli, Teodoro intervenne al set-
le del paese dei giigioni, ove ter- Fichtelgebirge, che estendesi al nord
minano le Alpi Pietiche. Quel gran- sino a Thuringerwald, catena vicina
de ciglione clie divide il Tirolo in all' 1 arlz che si abbassa al nord
due prende il nome di Alpi
parti, sino al livello delle pianine, dira-
Tirolesi, diramandosi in due tral- mando
al nord est il Wesergebir-
numero di fiumi quanto la Ger- da, la Saala, con venti altri fiumi,
mania, contandosene cinquecento, e non lunge da Amburgo mette fo-
e tra questi sessanta che sono na- ce nel mare del nord. 5. L'Oder
vigabili. I principali e navigabili che nasce nella Moravia settentrio-
del tutto sono: i.° Danubio al-
Il naie, ed è navigabile presso Rati-
tre volle detto Danubius o Ister, bor pei piccoli legni, e presso
litro, che scaturisce nella selva Ne- Breslavia pei grandi ; dopo di a-
GER GER 93
ver passato per Francfort, e tra- PlaAve e Schwerin nel gron du-
versata la Pomerania, si scarica nel cato di INIecklenburg, di Trauu e
mar Baltico per molte bocche. di Ilalstad in Austria; quelli del
Gli altri principali fiumi dopo di nord di Muritz, e R.atze-
Stettiii,
passa pel Tirolo , e scorre in Ita- gni ed assai rinomati. Più cogniti
lia.11 numero de' canali in Ger- sono tra gli altri in Boemia ba- i
arti industriali, di cui molte ebbe- siepi. Siccome contorni del Pteno
i
dar, Plenck, Otto, llichter, Stork, quella imparzialità, per cui tanto
Stoll, Hu(èland; nella botanica, Pii- applauso oggidì ebbero Giovanni
vino, Wildenoi
Dillenio, Wahl, , Yoigt nella Storia di Papa Gre-
Rohmer Vittmann Ti'evirano
, , ,
gorio VII, e de' suoi contemporanei;
Schwarz, Jaquin ; nella materoali- e Federico Hurter nella Storia
ca e metafisica, Vie- Leibnizio , di Papa Innocenzo III, e de'suoi
])ekind, Walf, Spurzheim, Euleio, contemporanei; non che nell'opera
Mendelson, Kant, Fichte ^ Schoel- intorno alle istituzioni e ai costu-
ling, e Hegel; nella fisica, Baugar- mi della Chiesa nel medio evo, e
ten, Mejer; nella storia, MuUer, particolarmente nel secolo XllI del
liitter,Schmidt, Heeren, Herder, medesimo Hurter.
\oigt, Luden, ec. ; nell' antiquaria, JVclla musica ci die la Germa-
Scopfiin, Rcjero, Riedesel, Eckel, nia, Telemann, Haeudel , Graun,
KolI ; neir astronomia, Copernico ,
Bai;h, Hasse, Gluck, Haydn, Mo-
Iveplero,01bcrs, Herschel,Bode, Holt- zart, Beethoven ; nella pittura e
GER GER 97
disegno , Alberto Durcr , Calker, nasi, i musei, le pubbliche biblio-
Craiiach, Ilolbein, Sandrait, Mcngs, teche, e tutti quegli altri scientifi-
e la Rauffmann ; nella poesia, Zac- ci e letterari istituti di cui essa
caria Hagerdorn, Ramler, Kleist,
, abbonda. Le principali sue univer-
Brentano, Pyrker; nel teatro, Schil- sità ch'erano in numero di tren-
Stefano Vili detto IX, eletto l' an- pa, e non volendosi cambiare il
no 939, lo chiama romano, citan- nome si chiamò Adriano VI. Fin
do Pandolfo da Pisa presso il Mu- qui il Novaes, nella vita dei sud-
ratori, Script, rer. Italie, tom. Ili, detti otto Papi. Il Sandini, Vitae
p. 327, ma
educato nella Germa- Ponlificuni Romanorum, nel tom.
nia, citando il Ciacconio, in Fila II, 776, Pontifìcum natio, pone
p,
ec.; e che Martino Polono lo dice tra i Leone IX, Stefano IX,
galli
li. Esiste in Roma il celebre Col- vi una cappella con più di due-
legio Germanico [Vedi), istituito cento cinquanta comunicanti, ed al-
in da s. Ignazio e da
principio tri in più
luoghi del granducato
Giulio 111 , confermato ed arric- di Mecklemburgo-Strelitz , e nei
chito da Gregorio XII 1, a vantag- ducati di Holstein e Lauenburgo.
gio dei paesi settentrionali germa- I missionari del distretto visitano
nici, al quale collegio poco dopo i cattolici di Lutin, città del gran-
unì r Ungarico dal medesimo Pa- ducato di Oldemburgo, ove esiste
pa fondato. Si trovano in Germa- un oratorio. In Brema vi è una
nia tre vicariati apostolici, dipen- chiesa ed una scuola cattolica. A.
denti come le missioni dalla car- questa missione sono annessi vari
dinalizia congregazione di propa- paesi del vicino regno d' Annover,
ganda fide, nel di cui Collegio Ur- <h1 inoltre Hamstede , Vegesack
bano (Fedi), talvolta viene am- Bremerhafen, Brinkum, Lillenlhal,
messo per alunno qualche tedesco. Bremerike, e Rlosterleven: il nu-
i vicariati sono in Osnabiuck, in mero di comunicanti supera i due-
Dresda, e nei ducati Anhaltini. mila. In Schwerin capitale del gran
Il Osna-
vicariato apostolico di ducato di Mecklemburgo - Schwe-
Lruck che prima Pa- esisteva in rin, vi è una chiesa , una scuola
derbona, è ora stabilito in Osna- cattolica e duecento cinquanta co-
bruck. Al presente monsignor Car- municanti ; i missionari visitano i
lo Antonio Lupke, fatto dal re- cattolici alla distanza di molte mi-
gnante Gregorio XVI vescovo di glia dalla città,come anche la cit-
Antedona in parlibus, a' 26 feb- tà di Butzow che ha venti comu-
braio 1841, è amministratore apo- nicanti, e Rostoch che ne ha qua-
diocesi di Osnabruck,
stolico della ranta. In Ludwigslust vi è una
non che prò- vicario apostolico del missione che si estende alla città
vicariato apostolico delle missioni di Grabow, Newstadt, Parchim,
settentrionali. La popolazione cat- Domitz, ec. : vi è una bella chiesa
tolica delregno di Anno ver di cir- fondata a spese del fu granduca
ca duecento diecisette mila, nella Federico Francesco, e vi sono set-
maggior parte ritrovasi nella pro- tantacinque comunicanti. Antica-
vincia d' Osnabruck. Le missioni mente dipendevano dal vicario a-
appartenenti di presente al vica- postolico delle missioni del nord
riato sono Amburgo, Altona, Gluk- della Germania le missioni ancora
stadt, Lubecca, Bjema, SchAverin, situate nel regno di Prussia ; ma
Ludwigslust, e le altie della Da- nel 821, per una convenzione tra
1
Dresda. La famiglia reale di Sas- no dal 121 3 era stata eretta una
sonia professa la religione cattoli- collegiata di dieci canonici il de- ,
geremo: che la sua chiesa ha bel- Corpus Domini, che faceva dopo
le pitture, dappoiché nell' altare quella del Papa, del seppellire col
maggiore la deposizione della ero- debito funerale gran parte de'po-
ce è di Polidoro da Caravaggio, se veri della regione di Jjorgo o Cil-
pure none opera più antica. Dai la- tà Leonina, ove la chiesa trovasi,
ti quadri grandi con l'istorie della
i
di altre opere di carità esercitate
gitto neir altro altare , sono del polcrali, fra le quali ve ne sono
fiammingo Enrico, ed il s. Giovan- anche in versi, e fa parola del-
iii Kepomuceno sul suo altare è le loro arme; molte di queste i-
se il nome che porta ancora. Dice rivo dalla costante e pia liberalità
GER GER ii3
dei Papi verso i poveri, come an- vano i fornari tedeschi a s. An-
cor noi avvertimmo al luogo citato, drea della Valle, e dell'unita con-
INella stessa Ciuà Leonina {Fedi), fraternita di s. Elisabetta : dell' o-
ti furono diverse scuole o ospizi spedale ne tratta nell' Eusevologio
con chiese, come de' franchi, dei a pag. 117 del tratt. II; del so-
sassoni, de' frisoni , de' longobardi dalizio a pag, 44 <^6l tratt. IX; e
ec. , i quali abitavano la contrada di ambedue a pag. i4i e 616
e vi avevano eiette cliiese nazio- delle Opere pie. Egli dunque rac-
nali, che dicemmo parlando
ciò conta, che r università de' fornari
della Chiesa di s. Pietro in Fati- tedeschi fino dal 1487 sotto In-
cano, ed altróve, li Pontefice S. nocenzo VIII fabbricò nel rione di
Leone III, ad istanza di Carlo Ma- s. Eustachio una chiesa dedicata a
Nell'altare ^laggiore eiavi per qua- re nel rione Ponte un ospedale di-
dro la Visitazione che fece Maria rimpetto alla chiesa di s. Lucia
Vergine a s. Elisabetta diligente ,
della chiavica, per quei poveri che
dipinto di Cric. Enrico Schenfeld dal suo regno venissero in Roma,
tedesco ; le pitture a fresco nei la- indi lo dotò ed arricchì di molte
su; Giuseppe Passeri gli evangeli- si portò in Roma nel i355, come
sti negli angoli, e le istorielle di dicemmo all'articolo Boemia, par-
sotto, come ancora quattro santi lando di questo spedale brevemen-
greci; e Stefano Polidori fu il pit- te. In processo di tempo, 1' ospe-
tore del Padre Eterno, e delle al- dale venendo abbandonato, e per-
tre pitture verso la porta. Ma i ciò non essendo più in uso pei
belliquadri della chiesa, e l'ospe- boemi, a cagione delle politiche e
dale perirono nelle vicende repuh- religiose vicende, servì pei poveri
Llicane del fine del passato secolo, pellegrini polacchi, finché fu edifi-
bilito fino dal secolo X, come nar- primi anni del secolo XI, s. Ste-
l'alma città di Roma; e l'Amyde- l'ospedale pei suoi sudditi, ora non
nio, De pietate romana p. 34 e più esistente, di cui daremo un cen-
seg. Ecco il Piazza quanto ne scris- no, oltre quanto si disse al voi.
to creato re, portossi in Roma con bludio delle arti belle, tiene in
molli de'suoi vassalli pei' visilaruc detta capitale molti giovani ailisti
GÈ 11 GER ii5
approvvigionali, acciocché attendono dopo aver conquistato la Grecia e
tanto alla pittura, quanto alla scol- l'Italia, paesi doviziosi , non pen-
tura , che all'architettura. Eglino sarono al certo d' impadronirsi di
vengono sceUi negli stati ereditari quelli dei germani, ove l'avidità
austriaci , e nel regno lombardo- loro non trovava in confronto di
veneto , e sono governali da un che soddisfarsi, e quindi non ten-
soprainlendcnte ; i loro studi tro- tarono di avanzarsi in una contra-
vatisi nel Palazzo di Venezia {Ve- da allora generalmente miserabile,
di)^ residenza dell' ambasciata au- di un accesso difficilissimo, irrigata
striaca, ove per lo più espongono da fiumi e riviere, e tutta coper-
le loro opere, acciocché il pubbhco ta di boschi e paludi. Essi non
le vegga. penetrarono dunque nel suo inter-
A maggior intelligenza però dei no, come fatto avevano nell'Asia
cenni storici che riporteremo sul- e temendo suoi popoli i formida-
la Germania premetteremo prima
,
bili, si contentarono d'impadronir-
le notizie suU' antica sua divisio- si di un'estremità della Germania,
ne geografica, e poscia diremo del in qualche rapporto con la Gallia.
suo governamento politico ed ec- Una o due vittorie sui confini del
clesiastico sino all' epoca della ri- paese procurarono il nome di Ger-
voluzione francese. I posteriori av- manico al generale che le avea ri-
venimenti di suddivisioni geogra- portate. Conosciutasi quindi dai ro-
fiche e politiche, e l'istituzione del- mani più tardi della Gallia, e non
la confederazione germanica, come molto perfettaraente ancora, ne de-
da quali stati si compone, lo trat- rivò che loro primi autori par-
i
una porzione della Germania bel- lando molto de' suoi abitanti nei
gica. La prima fu anche chiamata di lui commentari. Quantunque
Grande Germania e Germania non nomini in realtà che gli sve-
transrenana, e la seconda Germa- vi, più bellicosi e pos-
ch'erano
i
nia cisrenana. Della Germania pri- senti, convien credere che la de-
ma o superiore poi, e della Germa- scrizione dei loro costumi conve-
nia seconda o inferiore, due pro- nisse a tutti i germani, non che ai
vincie delle Gallie, se ne trattò al- celti, ed ai più antichi abitanti del-
l' articolo Galua. La Germania l'Europa ; mentre i costumi sem-
propriamente detta, o gran Germa- plici, guerrieri e feroci ch'egli di-
nia, era un vasto paese dell'Euro- pinge, furono generali, con la dif-
pa, e posto nel centro , che però ferenza chei germani li conserva-
non ebbe sempre gli stessi limiti, rono più a lungo che i gaulesi e
avendogli gli antichi geografi dato gì' italiani. Lo stesso autore osser-
successivamente più o meno di va che gli svevi amavano di esse-
gi e feroci, poco parlando delle lo- generale, dice che i germani non
ro abitazioni. Ciò però non deve possedevano alcuna città, non con-
sorprendere, trattandosi allora di servavano alcun' arte di comodo,
un paese appena conquistato , e non solTiivano che le loro abitazioni
Gonvenendo quindi attenersi ai rac- fossero vicine le une alle altre; che
conti degli abitanti stessi. nell' inverno vivevano sotto terra ,
paese che abitavano. La loro fe- cora il Viadro o Oder, e l' Albis o
rocia, e la barbarie delle loro lin- Elba. Questo paese era abitato da
gue erano di un grande ostacolo un gi-an numero di popoli, tutti
ad ogni specie di comunicazione compresi iu qutsli tre nomi ; iste-
GER GER 117
volli,ermioni e vindeli. Gl'istevoni gran Germania erano la Elvezia,
stavano al mezzodì occidentale, si la Rezia, la Vindelicia, ed il No-
estendevano fra il Reno e l' Elba rico. Dal fin qui detto conviea
dal mare di Germania sino alle conchiudere, che alcun geografo noa
sorgenti del Danubio, e si divide- ci diede una descrizione esatta del-
\ano in altri dodici piccoli popoli, la Germania, per la ragione che i
fra i quali si distinguevano i frisi romani non penetrarono mai nel
o frisoni, i marsi, i sicambri. Gli suo interno. Non riuscendo loro
ermioni erano al mezzodì orientale però di soggiogarla, presero il par-
del Danubio, sino ai vindeli, quali i tito diformarsi una nuova Gei--
occupavano tutta la costa del ma- mania al di qua del Reno, a spe-
re Baltico, e la Chersoneso Cim- se della Belgica. Svetonio nella vi-
brica : anche gli ermioni compren- ta di Tiberio osserva
che questo
devano sotto di essi dodici piccoli principe durante la guerra contro
popoli, i più conosciuti de' quali i germani, ne condusse nella Gal-
erano i cherusci , i catti ,
gli ale- lia da circa quarantamila di quelli
manni od alamani, i marcomanni, che gli si arresero, assegnando la
i quadi. I vindeli contenevano ven- dimora loi'o lungo il Reno. L' au-
tuna popolazioni, delle quali le piìi tore stesso asserisce che Augusto
distinte erano quelle degli angli facesse questa operazione, collocan-
od angili, eruli o lemoni, goti o do svevi e sicambri nelle terre vi-
gothì, longobardi, burgundioni o cine al Reno. Perciò i romani die-
burgundi, senoni, sassoni, cimbri e dero il nome di Germania ad un
teutoni. cantone della Gallia, vicino alla
Non deve finalmente ommettersi gran Germania, il solo veramente
anche un' altra divisione generale da essi conquistato; mentre Varo
della Germania, i.' Germania fra avanzatosi un po' troppo nel paese,
il Reno e l'Elba, inter Renum et oggi chiamato Westfalia, vi perì
Albini; 2.' Germania fra l'Elba e con la sua armata. Gli ubii al di
la Vistola, inter Albini et Vista- là del Reno vennero così in odio
lamj 3." Germania australe fra il agli altri popoli della Germania
Reno e il Danubio, Germania Au- per essersi dati ai romanij che do-
stralisj Germania al di là del-
4-* vettero trasmigrare al di qua del
la Vistola, Germania Transvistu- fiume. Ciò non ostante non può
lana; 5.'' Germania al di là del dirsi che le armate romane non
mare e delle isole Germania , soggiogassero anche qualche popolo
Transniarina et Insulae. La divi- il cui paese era in parte al di là
sione antecedente sembra più usi- del Reno, come
nemeti che sta- i
tata presso gli antichi. La Germa- vano nei dintorni di Spira, i van-
nia aveva delle dipendenze verso gioni in vicinanza di Worms , ed
il nord e verso il sud. Gli anti- i tribocci nei contorni di Magon-
chi posero verso il nord gì' inge- za.Siccome però questi popoli era-
\oni, divisi in tre parti principali, no al ponente del Reno, e quindi
come dipendenze della Germania, relativamente alla capitale de' ro-
cioè la Scaudia , la Feniusia, e le mani nella Gallia, così furono posti
isole del Seuo-Godauo. Le Provin- sotto quel governo, congiungeudo-
cie verso il sud dipcudcnli dalla li alla Belgica, dal che uè derivò
ii8 GER GER
che una parie della Belgica unita presi sotto il nome di Germania.
ad una estremità della gran Ger- Tale fu lo stato politico sino al
mania, assunse pui' essa il nome secolo corrente , e deve avvertirsi
di Germania^ e fu divisa in Ger- che erano diverse limitazioni
vi
dato il nome di circoli, cioè l'Au- : cipi Elettori del sacro romano im-
stria, la Baviera, e la Svevia a pero {^Vedi), tre de' quali erano ec-
mezzodì; la Franconia, l'Alto Re- clesiastici. A questi aggiungansi
no, ed il Basso Reno nel mezzo; molti arcivescovi, vescovi, abbati,
la Westfalia, l'Alta Sassonia, e la abbadesse, principi, duchi, langra-
Bassa Sassonia a settentrione. Gli vi, conti, marchesi ed
ch'e- altri,
statiche non dipendevano dall'im- rano sovrani in casa loro e che ,
rano esse situale. Tutti questi di- scevano dei dispareri, la nomina
versi stati, il cui numeio ammon- era devoluta al Papa. Vi s\ nomi-
tava a trecento circa, erano riu- navano spesse volte de' principi, i
niti per gl'interessi generali sotto quali non cercavano di averne che
un capo elettivo, che portava il gli onori e le rendite, senza mai
titolo d' imperatore di Germania essere investiti del carattere epi-
che loro erano le più vicine ne : Boemia convellila alla vera fede
soppressero il titolo ecclesiastico nel secolo X. Gli ussiti ne perver-
ed avendo mandato de' sorveclian- tirono una parte coi loro errori
120 GER GER
in seguito i luterani vi proclama- dominio del re di Spagna : quan-
rono gli erronei principii religiosi to alla religione furono essi divi-
della loro" setta, come anche gli si in protestanti ed in cattolici. I
anabattisti sua capitale e me-
: la Paes- Bassi protestanti furono quel-
tropoli Praga
molto ne dovette li che si chiamarono comunemen-
tica. Kel i8i5 unissi in una no- popolo divoto ed attaccatissimo al-
vella confederazione composta di la religione. Dipoi i Paesi Bassi
ventidue cantoni, il di cui alto austriaci si ribellarono all'impera-
federale fu sanzionato a' 7 agosto, tore Giuseppe II, favoriti dall' O-
indi approvato dal congresso di laiida, indi furono conquistati dal-
Vienna. La santa Sede tiene nella la Francia, e nel i8i4 la contra-
Svizzera uri nunzio apostolico re- da dei Paesi Bassi e del Belgio
sidente a Lucerna, e la confedera- con l'Olanda costituirono un re-
zione elvetica un console generale gno col nome di Paesi Bassi, fin-
in Pioma. ché per la rivoluzione del i83o
I Paesi Bassi, chiamati anche il Belgio si separò dall' Olanda e
Bassa Germania , ebbero i loro costituissi in regno, nella cui capitale
principi fino al principio del XVI Brusselles, come anticamente la san-
secolo; fjuindi passarono sotto il ta Sede, tiene uu nunzio apostoli-
GER GER lai
co, ed il re del Belgio un inviato alemanni furono pur chiamati al-
straordinario e ministro plenipo- Icniani, alaniani, alanibani, ed a-
tenziario in Roma. Il re di Olan- lahani, cenni e calli. Il loro go-
Meno per l' avidità del bottino ; che volta vinti, ma giammai sog-
altri dicono originali alemanni gli gettati del tutto, potendosi vanta-
dai gallesi, che protetti dalle guar- re d'essere stato il solo popolo
nigioni romane andarono ad accan- che non abbia obbedito a sovrani
tonarsi sulle terre che separavano stranieri. I romani non li conob-
l'impero dalla Germania. Si chia- bero, se non quando Giulio Cesa-
marono gli alemanni dcutschf, e il re passò il Reno. Essi fecero sui
loro paese Deuts cidauci, in signifi- germani qualche conquista, ma il
cato di tulli uomini, che indica in loro dominio fu vacillante sempre,
pari tempo e la varia loro origi- né mai annoverar poterono 1' A-
ne e il maschio valore; da
loro lemagna nel numero delle tolte
principio non erano che un grosso loro Provincie.
corpo di armati, e presto diventa- A voler accennare le cose più
rono uo popolo iijniiidubilc j gli auliche lisguardanli le guaie, il
j 17, G ER GER
culto, il governo, e 1 costumi del velile dalla generalità della nazio'
germani, nome generico degli abi- ne, ve n'erano altre venerate nelle
tanli della Germania, essi furono diverse parti del vasto paese. L' i-
niente i loro sacerdoti, che prese- scun villaggio meno di cento fa-
l'assemblea ed il duce
generale^ ria. Dietro l'esercito stavano sopra
deve sopra tutto si è la loro estre- lio v' innalzarono il trono dei Me-
sero nei successivi secoli quinto e rifugiarono nella Piezia e nel No-
sesto. Nell'anno 4^9 con Ermanri- rico , ove Teodorico re d'Italia
stima per lui gli fece grandissimo i quali gli servissero di regola ;
in Roma per venerare le tombe nel 407 dalle scorrerie de' vandali,
de'ss. Apostoli, e per conferire col i vescovati che n'erano dipendenti
Papa intoi'no alle chiese che avea furono tolti a questa metropoli ,
erette. S. Gregorio III gli die con- per essere sottomessi a quella di
trassegni di particolar estimazione, Tre veri. Nel 7^1 la metropoli di
e lo nominò legato della saula Se- INIagonza fu ristabilita, e s. Zac-
de in Germania ove rilornato , caria gli sottomise le sedi vescovi-
Bonifacio fondò i vescovati di Fri- lidi Colonia , Tongres Utrecht, ,
primi secoli soggette alla metropoli Lullo, che il Papa Stefano II det-
di Magonza , come si legge nel to III confermò; il quale doveva
Giandidier, Islor. della chiesa di andare a predicare il vangelo a
Strasburgo tom. I, p. 170 e seg. quei popoli d' Alemagna che non
Essendo stata distrutta JMagonza avcano ancora abbracciato la fede.
128 GER GER
Filialmente essendo ncccso del desi- franchi, come porzione óella me-
derio di versare sangue per la fede ,
il desima, ed è perciò cli^ le notizie
portandosi a predicar il vangelo ai di Carlo Magno e de* successori
popoli barbari che abitavano le suoi sono riportate all'articolo Fran-
piìi rimote coste della Frisia, dopo cia, in un a quanto riguarda le
averne convertito un gran nume- cose principali sulla dominazione
ro fu dagli idolatri tagliato a pez- da loro esercitata nella Germania.
2Ì a'5 giugno 755. Le notizie sul- Frattanto il Pontefice s. Leone III
la erezione delle altre chiese ger- nel giorno di Natale dell'anno 800,
maniche, sono riportate ai rispetti- in R.oma nella basilica di s. Pie-
vi articoli, insieme alla propaga- tro solennemente unse e coronò
zione del cristianesimo. imperatore de' romani Carlo Ma-
I successori di Clodoveo I re dei gno, ripristinando così con autori-
franchi, avendo successivamente sog- tà pontificia il sacro romano im-
giogato tutta la Gallia, fecero a pero d'occidente. Fedi Impero, ed
poco a poco altrettanto con le na- iMrERATORE. A maggiore intelligen-
zioni tedesche, di modo che al za qui riporteremo la serie degli
tempo di Carlo Magno, che diven- imperatori e re di Germania sino
ne re l'anno 768, tutta la Germa- ad Ottone l ; e la successiva in
nia era unita sotto un solo scettro progresso della narrazione degli av-
dipendente dalla monarchia dei venimenti.
cini. È questa l'epoca in cui i fran- seguente anno passò in Italia, vin-
chi e gli alemanni si riguardano se il re Guido che Stefano VI a-
come distinte nazioni, ed ebbe ori- vea coronato imperatore, che gli
unì a questo reame la metà del fece coronare re d' Italia a Pavia.
regno lotaringico, fu uno de'prin- Poco tempo dopo assistito dagli
cipi pii-i grandi della famiglia di ungheri attaccò Zwentiboldo re di
Carlo IMagno , e morì a Franc- Moravia, al quale egli avea con-
fort a' 28 agosto dell'anno 876. ferito il ducato di Boemia, e che
Gli successe il figlio Lodovico II abusava di favore per tentare
tal
la fazione che gli era contraiia di pero, molti signori divenuti possenti
Lamberto figlio del suddetto Guido: finirono di rendersi indipendenti e
Arnolfo coi consenso del Papa prese sovrani, tale essendo in realtà 1 o-
la città che soldati saccheggiarono,
i rigine primiliva della maggior par-
indi Formoso lo coronò ed unse im- te dei principi che regnano al pre-
Franconia cioè del paese chiamato il quale non volle accordargli l' in-
Francia R.enana, discendenti per li- vestitura del ducato di Sassonia, e
nea femminile da Carlo Magno, si gli negò quella del ducato di Tu-
contesero il trono germanico. Luigi ringia, cui doveva similmente ere-
IV sbigottito fuggì a Ratisbona, ove ditare da Ottone suo padre. Eiiiico
morì a' 2 i gennaio 9 1 2, e fu l'ulti- si vendicò di Coriado 1, lo combat-
zionale; ricusò agli ungheri ed un- duca di Worras con due principi
ni depredatori il tributo, e sosten- tartari.Indi fece coronare nel 961
ne colle armi vittoriose i propri in Aquisgrana Ottone II suo fi-
diritti ; per lui la maggior parte glio, chiamato il Sanguinario, e la
delle città vennero cinte di mura Pallida morte de" saraceni, nato da
e fortificate ; egli istituì pel primo Adelaide.
le regolari milizie, ed a lui si at- Il Pontefice Giovanni XII trava-
tribuisce r invenzione dei tornei. gliato da Berengario, e dal figlio
benché ne avesse la piena autori- erano stati tolti dai tiranni. Quin-
tà. Morì a' 2 luglio del gSG, e la- di Ottone I cacciò dall'Italia due i
sciò tre figli: Ottone I che gli suc- principij e restituì alla santa Sede
cesse, Enrico duca di Baviera, e ciò che gli aveano donato Pipino
Brunone arcivescovo di Colonia, e Carlo Magno, laonde il Papa per
Ottone J, che si meritò il sopran- riconoscenza lo coronò imperatore
nome di Grande, fece rivivere lo in s. Pietro a' 1 3 febbraio del
splendore e la potenza del trono, 962, essendo primo tedesco
egli il
con l'antipapa: questi fu dalla ple- globo imperiale con una croce dal-
be frustato, mutilato ed acceccato^ la parte superiore, ricco di gioie,
onde mori, e Crescenzio fu decapi- Enrico li confermò alla Chiesa ro-
tato. Poco dopo il suo ristabilimen- mana i suoi dominii e diritti, rese
to Gregorio V terminò di vivere, e libera l'elezione de' Papi, purché a
con r influenza di Ottone III fu e- seconda dei decreti di Eugenio H
lelto il suo aulico precettore Sil- e Leone IV la consacrazione pro-
vestro II. Essendo ritornato l' im- cedesse alla presenza degli amba-
peratore iu Germania, i romani sciatori imperiali, per evitare i tu-
nel looi si sollevarono non vo- multi ; indi persuase Benedetto VHl
lendo dipendere dai tedeschi. Fu che iu Roma si cantasse il simbo-
lusingalo Ottone HI che la sola lo Costautiuopolilauo, il quale solo
sua presenza avrebbe imposto; ma si x'ecitava. Nel io 19 il Papa tor-
giunto in Roma fu assediato nel nò in Gei-mania, per domandare
palazzo, e corse grave pericolo, dal soccorso all' imperatore contro gre- i
lia; e passali in 1027, Roma nel pero tedesco sul fiume Eidera, do-
a' 26 marzo, giorno di Pasqua, lo po un accordo fatto colla Danimar-
coronò imperatore d'occidente, in ca. Enrico III duca di Franconia,
presenza di Canuto re d' Inghilter- detto il Nero, in età di dodici an-
ra, e di Rodolfo o Raoul re di ni successe al padre o fratello, ed
Borgogna. Questo Raoul re della i boemi credendo profittare di sua
Borgogna Transjurana lo istituì gioventìi, negarono pagargli il soli-
suo erede, come marito di Gisela to tributo, ma egli li sottomise.
sua sorella secondogenita Eude : Anche l'Ungheria divenne tributa-
conte di Sciampagna, e figlio di ria all'impero sotto Enrico III,
Berta sorella primogenita, gli mos- dal quale distaccossi nelle turbo-
se guerra, e vi restò ucciso. Cor- lenze successive, dappoiché l'impe-
rado II fu coronato re di Boreo- ratore nel 1043 avea riposto il re
o
gna, e raccolse pure la successione Pietro sul trono. Nelle tristi vi-
di suo cugino Corrado, duca della cende di Benedetto IX, nel io44
Francia Renana. Le perturbazioni simoniacamente s'intrusero nel pon-
d' Italia obbligarono l'imperatore tificato Silvestro III , e Gregorio
a passarvi nel loSy: a Verona VI. A
riparare lo scisma nel 1046
venne incontrato dal Pontefice Be- fu tenuto in Sutri un concilio al-
nedetto IX, il quale fu trattato la presenza di Emico III, ed ivi
con ogni onorificenza. Deposto poi Gregorio VI rinunziò la dignità,
il Papa dai romani per la sua con- che poi l'imperatore ad evitar tur-
dotta, Corrado II si recò in Roma bolenze condusse in Germania. Quin-
nel io38, e lo restituì alla sua se- di in Roma si procedette a per-
de. Corrado II fece mettere al suasione di Enrico III, con unani-
bando dell'impero Ernesto II du- me consenso, all' elezione di Clemen-
ca di Svevia suo genero, il quale te sassone suo cancelliere, già
li
si era posto alla direzione della canonico di Halberstadt, e vescovo
lega teutonica formata contro di di Bamberga : fu coronato a' i5
lui questo fu il primo esempio di dicembre, nel qual giorno
; di Na-
tal genere di proscrizione, talo il Papa coronò in s.
di cui Pietro
GER GER ì35
Enrico UT colla stm mog-Iie Agne- zl,oneche gì' imperatori esercitava-
se d' Aquitania. IntU Cleiiiciite II no in Benevento, ed in vece Leo-
e 1' imperatore partirono per la ne IX liberò la città di Bamber-
Puglia, ove l'imperatore die alcu- ga dall' esser feudataria della Sede
ne investiture ai principi norman- apostolica. IMorì il Papa nel io54,
ni, e per non essere stato ricevuto e r imperatore designò a succes-
dai beneventani, domandò che fos- sore Gebeardo d'Inspruck vescovo
sero scomunicati. Continuando il di Eichstett, suo parente, ed inti-
Pontefice il viaggio per la Germa- mo consigliere; portatosi in Roma
nia,vi canonizzò s. Viborada e , Gebeardo fu eletto dai romani ai
morì dopo nove mesi e sette gior- quali spettava, e prese il nome di
ni di pontificato. Il clero e popo- Vittore lì. Questi passò in Firen-
lo romano spedì legati in Sassonia ze, ove Enrico III, alla
portatosi
ad Enrico 111 pel successore, e que- sua presenza celebrò un concilio.
sti gli raccomandò il bavaro Pop- Ritornato in Roma il Pontefice
pone vescovo di Bressanone, che vietò a Ferdinando II re di Leo-
il clero e popolo elessero col no- ne e di Castiglia di usare il titolo
me di Daaiaso II, ma non gover- d' imperatore.
nò che ventitré giorni. Allora l'im- Enrico III dopo aver messo a
peratore destinò a succedeilo il dovere alcuni piccoli principi d'I-
proprio parente Brunone di Lore- talia, cacciò i conti di Olanda e
na vescovo che di mala
di Toul , di Frisia, e morì a Boenfeld nella
voglia acconsentì col patto che ne Sassonia a' 5 ottobre io56, succe-
venisse dal clero e popolo roma- dendogli in età di cinque anni il
no confermato, né l' elezione del- figlio Enrico IV detto il f^ecchio ed
l'imperatore fosse stimata più che u- il Grande, per risoluzione della dieta,
na semplice raccomandazione. Giun- sotto la tutela della madre Agnese,
to Brunone in Roma nel 1049 ^^ la quale governò sino al »o63.
eletto con generale consenso , e Vittore H essendosi portato in Ger-
prese il nome di Leone IX, vene- mania si trovò presente alla mor-
randolo laChiesa per santo. Poco te diEnrico III, e potè pacificare
dopo il Papa si portò in Germa- il figlio con alcuni signori contro
nia, ed in IMagonza celebrò un di lui insorti celebrò in Rati sbo-
:
intronizzato col nome di Nicolò li. timo ch'ebbe assistenti in tali fun-
Morì a' 22 luglio 1061 ; ed il pri- zioni i legati di Cesare.
mo ottobre con unanime concor- Intanto Enrico IV sottomise la
dia i sacri elettori sollevarono al Sassonia, e si rese terribile a tutta
pontificato Alessandro li : in que- l'Europa, quindi tra lui e il zelante
sto Papa terminò l'abuso di aspet- Pontefice principiò la famosa con-
tare l'approvazione degl'imperato- troversia, che tenne diviso il sacer-
ri tedeschi nell' elezione de' Ponte- dozio dall'imperio lungamente, a ca-
fici, e restò la santa Sede in as- gione delle Jnvestilure ecclesiasti-
II, con riprovevole prepotenza fece suoi stati, rivalicò le Alpi nel i i i6
nella basilica di s. Pietro con do- per mettersi in possesso delle ter-
lo arrestare il Papa, con molti car- re, che la contessa Matilde sua pa-
dinali, vescovi e signori, e li con- rente aveva formalmente donato
dusse tutti prigioni nella Sabina alla santa Sede. Entrò in R.oma da
sul monte Soratte, nel castello di vincitore, costrinse a fuggire nella
Tribico, senza che verun vescovo Puglia il Papa, ma questi vi ri-
tedesco disapprovasse scorrendo fat- tornò dopo la partenza dell'impe-
to, fuorché Corrado arcivescovo di ratore, che dopo Clemente III gli
Salisburgo. I romani si sollevaro- avea suscitati contro tre altri anti-
no , uccisero molti tedeschi , ma papi. Morì Pasquale II nel i i 8, 1
rante le sue vertenze con essi; por- ratore il ristabilimento delle investi-
tatosi ad Utrecht morì a' 2 2 mag- ture, e glipromise coronarlo anche
gio 125, restando con lui estinta
I in Roma, giurava difendere la
se
interno della Germania, sino a «jiiel- greta gelosia che da lungo tempo
l'epoca in preda alla piìi grande esisteva tra le loto famiglie di Ilo-
confusione. Nel 1187 Lotario II si lienstausen e di Baviera, alcuni sto-
condusse in Italia con l'esercito per lici pretesero avere avuto origine
difendere Innocenzo li contro Rug- le fazioni de'gliibellini e de' guelfi,
gero re di Sicilia, fautore dell' an- Alle persuasioni di s. . Bernardo
tipapa Anacleto II, che mediante la Corrado III partì per la crociata,
(lotta de' pisani costrinse ritornare ma contrariato dai gelosi greci, Io
in Puglia, e gli tolse varie città, esercito oppresso dalle fitiche fu
Celebrò col Papa la festa della taglialo a pezzi dai turchi, ed egli
Germania, ove tenne prigione Ric- il Pontefice non acconsentì che fos-
cardo re d'Inghilterra reduce dal- se sepolto il cadavere d'Enrico VI
di Leopoldo VI duca d' Austria. terra. Una parte degli elettori pro-
Invano s'interposero per la libera- clamò imperatore Federico II iù.
zione vari principi, onde il Papa Arnheim ; altra, ad istanza di Ce-
Celestino III nel iigS gli lanciò lestino IH, in Colonia elesse il du-
la scomunica ; solo lasciò Riccardo ca di Zeringhen Bertoldo, e per
mediante un considerabile riscatto, sua rinunzia. Ottone di Brunswick
con la qual somma fece altra spe- figlio di Enrico di Baviera det-
dizione nel regno di Napoli e di to il Lione. Filippo duca di Svevia
Sicilia, venendo coronato in Paler- e di Toscana si fece dichiarare tu-
mo a' i5 ottobre ii94} o\e gli tore del fanciullo nipote Federica
ambasciatori d' Isacco li Angelo^ II, e col pagamento di undici
temendo che gli alemanni, per a- mila marche d' argento, da alcuni
ver negato il passaggio a Federi- elettori si fece dichiarare impera-
co I, invadessero Costantinopoli, si tore in Erfurt, e coronare in Ma-
assoggettarono a pagargli tributi. gonza nel 98, prendendo il no-
1
lippo II, sostenuto dalla Francia^ di Fondi, ed altre baronie che gli
riportò alcuni vantaggi sul suo avea lasciate B.iccardo dell'Aquila:
rivale, e l'obbligò ad allontanarsi, con truppe che gli avea som-
le
per cui il Papa inclinava allearsi aiutalo dal quale resistè a tutta
con Filippo li, quando questi fu r Alemagna che parteggiava per
assassinato in Bamberga a' 2 3 giu- l' avversario. Dipoi Ottone IV si
gno 208, da Ottone di Wittelsbach
1 unì a Giovanni Senza-lerra per
palatino di Baviera, che avea ri- fare la guerra alla Francia; ma il
ove Innocenzo IH nella basilica dopo quattro anni obliato nel ca-
vaticana a' 27 settembre , o a' 4 stello di Hartzburgo, a' i 5 maggio
ottobre 1 209 lo coronò, dopo aver 12 18, dopo essersi fatto assolvere
solennemente giurato di conservare dalla scomunica; non lasciò figli
la santa Sede in tutte le sue pos- dai due suoi matrimoni, e Fé-
GER GER 147
clerico II gli successe senza osta- Papa in Anagni, a Verona, a Fe-
colo. rentino , e per mezzo di nunzi
Sino dalla battaglia di Bouvi- provocò l'imperatore ad effettuare
nes Federico II avea consolidato la sacra guerra , il quale invece
il suo potere, era stato riconosciu- impiegava le forze radunale per
to dalla Germania, si era alleato quella impresa, contro le città d'I-
coi danesi, e fatto nuovamente co- talia che non
erano del suo par-
ronare nel 12 15 in Aquisgrana. tito, alla scomunica
senza badare
Indi dopo la morte di Ottone IV, che incorreva per l'inadempimento
Federico II convocò una dieta a de' giuramenti. Convocò Federi-
Francfort, in cui fece eleggere re co II una dieta inCremona, ma
de'romani Enrico suo f:glio, com- le principali città d' Italia distolte
partendo delle concessioni ai ve- dal Papa ricusarono mandarvi i
scovi che facevano dilìkoltà; ed in- deputati, e furono poste al bando
vitato dalPapa alia crociata, si dell'impero; quindi per l'interven-
contentò mandarvi delle truppe. zione del Pontefice l' imperatore
Nel I220 si portò Federico II in dimenticò il suo risentimento. Di-
Roma da Onorio III, il quale per venuto Papa nel 1227 Gregorio
quattro anni era stato suo aio, ed IX, volendo sbarazzar l'Italia d'un
a' 22 novembre 1' unse e coronò ospite sì pericoloso, intimò a Fe-
imperatore, avendo fatto i consue- derico II di adempiere la promes-
ti giuramenti di mantenere i di- per la crociata, ciò
sa, e partire
ritti della Sede apostolica , di par- che non eseguendo, in Anagni e ia
tire per Terra Santa, e di restituire Roma formalmente lo scomunicò :
Chiesa. Partito per Napoli, ivi sta- partì da Brindisi per la crociata,
bilì la capitale del suo regno, ab- si coronò da sé in Gerusalemme,
bellì la con edifizi, vi fondò
città e tradì gli affari de' cattolici al
l'università, dappoiché sembra che modo narrato nel voi. XVIII, p.
avesse disegno di trasportar la sede 294 e 295 del Dizionario. Intan-
dell' impero in Italia, dopo averla to Gregorio IX si collegò coi mi-
sottomessa, e perciò divisava abbas- lanesi per torgli il regno di Na-
sare la potenza del Papa, e quella poli,ed affidò un esercito al suo-
delle città italiane gelose di loro cero il re Giovanni, che l' impe-
Idjertà, ma non vi riuscì. Onorio ratore ritornato in Italia disfece a
III mal occhio soggiornare
vide di Capua, e poscia nel i23o si pa-
l'imperatore in Napoli, e non man- cificò col Pontefice, secondo le con-
tenere le promesse di portarsi alla dizioni di questi, che lo assolvette
crociata: per indurvelo lo fece spo- dalla scomunica ; in tal modo le
polto in Monreale. Gli successe suo tra le canne l'uccisero nel i256,
figlio Corrado IV, cui ordinò re- e fu poi sepolto in Middelburgo.
stituir alla Chiesa il tolto; e nel Allora Alessandro IV ai 28 luglio
regno di Napoli IManfredi uno dei intimò agli elettori dell'impero, sot-
gli elettori, che gli aveano dato il vita , con la peggio de' ghibellini.
voto, onde con altre liberalità ac- Questi allora malcontenti degli an-
crebbe il numero de' suoi parti- gioini, rivolsero gli sguardi a Corra-
giani. Nel 1260 tornò in Germa- dino, che alla testa di poderoso eser-
nia con nuovi convocò una tesori, cito portossi in Italia, e fu disfat-
dieta in cui fece saggi regolamen- to da Carlo I vicino al lago di
ti, combinò le vertenze tra i prin- Celano a' 28 agosto 1268, e fatto
cipi e le città, compensando con prigione venne decapitato pubbli-
denaro le parti lese dalle sue de- camente in Napoli a' 26 ottobre
cisioni ; vi ritornò nel 1262 per 1269, nell'età d'anni dieciotto. Cle-
dare l'investitura dell'Austria e mente IV aveagli lasciato il titolo
della Stiria ad Ottocaro, confermò di re di Gerusalemme, e vietato
i privilegi di parecchie cittàj e do- prender quello di Sicilia per cui ,
slrazione, divise nel i5i2 l'impero rò dall' alleanza che avea con lui
in nove grandi circoli, di cui già conchiusa: questo imperatore morì
facemmo parola ; cioè dell' alla e a Lens a'i'j gennaio t5i9, ama-
bassa Sassonia, di Weslfalia, Sve- tore delle scienze on- e dei dotti,
via, Baviera , ed Austria , allo e de compose qualche cosa in poe-
Basso Reno, e Franconia. Per que- sia e la sua vita. Da Maria di
,
così detti enclm'es o paesi annessi, e nel piincipio di quello del nipote
che posti erano in un circolo di- ebbe origine la fimesta eresia di
verso da quello cui politicamente Martino Lutero, per cui Leone X
appartenevano , come 1' Erfbrd e ne condannò subito i perniciosissi-
l'Eichfeld, quali paesi, benché si-
i mi errori; quindi nel Sa il Pa- 1 t
giosa di Lutero. Nel i5i3 Adria- Angelo, ove restò tra le privazioni
no VI separò dalla lega coi fran- sino al dicembre ed al suo riscat-
cesi la repubblica di Venezia, che to. Quando l'imperatore seppe le
in vece collegò contro di essi con inaudite calamità di Roma [P'cdi),
Carlo V, col suo fratello Ferdi- colla solita sua ipocrisia sospese
nando arciduca d' Austria , e col le dimostrazioni di gioia preparate
duca di Milano; lega che il Papa per la nascita del suo unico figlio
pubblicamente notificò in s. Maria Filippo II ; fece vestire la corte a
IMaggiore a' 5 agosto, in difesa del- lutto, ed ordinò preghiere e pro-
l'Italia e dello stato ecclesiastico; cessioni per la liberazione del Pa-
in ahre cose, come diremo all'ar- pa ch'egli teneva prigione. Intanto
ticolo Spagna
(^Vecli), Adriano VI per arrestare i progressi dell'eresia
favorì Carlo V, e mori nel i5i'ò. celebrossi in Spii-a una
nel iSag
11 successore Clemente VII spedì dieta, alla Papa spedì il
quale il
V, nel iSnG fece una lega coi re ed al futuro concilio, per la quale
di Francia e d'Inghilterra, coi ve- protesta acquistarono i luterani il
alcuni dicono avere per il primo la fede diversi collegi fondò in Ger-
eletlo re di Polonia non ostante l'im- zio Vienna, e quindi l' impera-
di
non dire di altri Federico HI nel sidenza, col mezzo del quale po-
cui nome Enea Silvio Piccolomini tesse avere consigli necessari ( in
i
gioni che avea al Irono polacco lenze che gli ussocchi facevano ai
onde s'intitolava re: nel i588 sudditi veneti di Segna. Mattia
spedì per legato Aldo- il cardinal sostenne la guerra co' turchi , si
le quali fu interrotto dalla vittoria pace che dava line alla guerra di
GER GER 167
trenta anni, e ridonava all'Kuro- zenbnrgense ; ai duchi di Brun-
pa la calma, Urbano Vili vi avca swich e Luneburgo, l'alternativa al
spedito per nunzio il prelato Chi- vescovato Osnabrugense; alla casa
gi, poi Alessandro VII, il quale di Assia-Cassel l'abbazia Hirsch-
fu benemerito per la concordia di feldense. Apparalus o-
f^. Bines,
molte dilFerenze che non danneg- mni^enae eruclitionis de pace fi est-
giavano la religione, e per la so- phaliae par. 8, pag. Sqì e seg.
lenne protesta che interpose con- Ferdinando III fece eleggere re dei
tro danni e
i pregiudizi arrecali i romani suo figlio Ferdinando IV,
tanto alle ragioni temporali della che mori nel i654; non pensò di
Chiesa, che ai suoi spirituali dirit- far passare la corona imperiale nel
ti. Mediante tale trattato, la liber- suo secondogenito Leopoldo I, e
tà di coscienza fu stabilita in tut- terminò di vivere in Vienna nel
ta l'Aleinagna, ed i beni ecclesia- 1607 a' 2 aprile, compianto più
stici, situati nei suoi stali, conces- del di lui genitore. Dopo un in-
si furono ai principi protestanti terregno di alcuni mesi, a' 18 lu-
ereditari, per risarcirli delle spese glio i658 fu eletto Leopoldo I,
della guerra, soffrendone anco gli figlio di Maria Anna d'Austria,
ordini teutonico e gerosolimitano. sorella di Filippo IV re di Spagna,
Vennero assicurati agli elettori, ai e perciò cugino di Carlo li ultimo
principi, ed agli stati dell'impero re di questa dinastia, già red'Ua-
i loro diritti territoriali, e la loro gheria e di ebbe aBoemia, ed
libertà, a cui erano stali dati gra- sostenere delle guerre contro Lui-
vi colpi. La Svezia acquistò la Po- gi XIV, e contro la Porta ottoma-
meriana, e la Francia il possesso na, Leopoldo I non volle mai ar-
dell'Alsazia e di tre vescovati ; fu- rischiarsi fra le armi, né mai si
rono abolite le due metropoli di ritrovò a verun assedio, né ad al-
Magdeburgo e di Brema , oltre cuna battaglia, né mai comparve
ad altri vescovati ed abbazie se- alla testa di alcune truppe. Non-
colarizzate: sedici fuiono i princi- dimeno sostenne la guerra pei*
pati, cioè i detti due arcivescovati mezzo di generali in tutto il tem-
e quattordici vescovati, che si alie- po del suo lungo regno, ed ebbe
narono a favore e per indennizzo la sorte di vedei-e una gran parte
fece dichiarare dal cardinal camer- sìvick ed Aniiover, il Papa con apo-
lengo con altro editto essere di stolica libertà riprovò tale elezione
niun valore l'imperiale, e lesivo dei perchè il principe era acattolico. Il
bùvrani diritti della santa Sede, primo novembre 1700 morì Carlo
minacciando gravi pene a chi l'ubbi- II re di Spagna e delle due Sici-
disse. Indi con lettera, e per il nun- lie senza prole, e con lui ebbe fi-
scovo elettore di Magonza fece re- Papa con tali prudenziali atti si
l'Olandaj e con la Savoia; indi in- tale onore alla chiesa, come me-
sieme al figlio Giuseppe I, a' 12 glio dicemmo al voi. IX, p. 92
settembre 1702, le cedette al suo del Dizionario, senza che il Pon-
quintogenito Carlo arciduca d'Au- tefice in quella emergenza si com-
stria, e perciò lo fece proclamare nel promettesse con veruna delle par-
1703 a Vienna qual re di Spagna ti Leopoldo I mori
contendenti.
col nome di Carlo III. A questo in Vienna a' 5 maggio 1705, con
principe sino dulia fanciullezza gli fama di principe retto, di savio
GER GEP». 171
discernimento, e di un caralfeie se Filippo V. Continuando i dis-
taglia di Luzara fu vinta dai fran- santa Sede, nel 1706 tornarono i
del padre, mentre Giuseppe I av- alla battaglia d' Almanza, l'eserci-
no che
diritto di conferire benefizi, sopra quello Carlo dell' <.uci duca
non dassero i vacanti se non a che avea preso Lerida. Quasi tut-
chi egli avesse raccomandato, senza ti i soviani cattolici di Europa
avere domandato le preci primarie furono compresi d'indignazione per
al Papa, che gliene conferiva lo l'oppressione dell'innocente Ponte-
indulto. Ed è perciò che Clemen- fice, e Luigi XIV gli spedì il ma-
te XI si trovò in necessità di ri- resciallo di Tessi per invitarlo a
provare la disposizione imperiale, collegarsi coi principi italiani ; que-
come contraria al concordato ger- sto progetto mosse l'imperatore al-
manico: veramente l'imperatore la pace, sebbene il Papa avea ri-
avea avanzato la supplica delle sposto, che siccome padre comune
preci primarie, ma per negligenza de' fedeli, non
conveniva fai* gli
Austria. Però verso il fine di det- atti d'ossequio, e per le funzioni so-
to anno Filippo V disfece le trup- lile praticarsi dalla Sede apostoli-
pe degli alleati presso Villaviciosa, ca dopo l'elezione del re de' roma-
essendo il loro esercito comandato ni, essa non si approva dal Papa
dal prode principe di Stahremberg, se l'eletto non ottiene la conferma
e con questo avvenimento si con- con bulla concistoriale. Allora Car-
solidò nel trono di Spagna, anche lo VI fece supplicare Clemente
pe' seguenti vantaggi riportati dalle XI dall'ambasciatore di Prie di
sue milizie. Carlo III abbandonò sua approvazione, e l'ebbe con la
Madrid, si ritirò in Catalogna ove bolla Romani Ponli/icis sottoscritta
ben presto tutto perde, tranne Bar- da ventitre cardinali a'^G febbra-
cellona e Tarragona. Intanto Giu- io 17145 ''"J' "^^ istanza dello
seppe I morì a' 1
7 aprile 17 11 non slesso imperatore a' 10 marzo Cle-
lasciando che due principesse, Maria mente XI gli accordò le preci pri-
GER GER 173
marie, con quelle condizioni con- mani. Sicuro di tale prolesta Cle-
tenute nella bolla Cam post fa- mente XI ne spedì all'imperatore
ctam. 1.1 notizia, il quale unito ai veneti '
nistro in Pioma domandò le preci parò alla fine in Francfort ove con-
primarie, la spedizione d'un niuì- vocò una dieta per rimediare i
zio apostolico, e la giurisdizione suoi affari, e tentò pacificarsi con
della chiesa nazionale di s. JMaria l'Austria. Una diversione effettuata
dell'Anima. Appena Benedetto XiV in Boemia dal re di Prussia, gli
una congregazione de' cardinali, nel- lìaviera, onde Carlo VII rientrò in
la quale fu risoluto di digerire il INIonaco nel novembre 17445 "la
risultato alle due prime domande, rifinito dai dispiaceri e dalle infer-
e di non far novità alla terza, per- mità, mori ai 20 gennaio ^7^^,
chè i deputati di detta chiesa vi mentre gli austriaci rientravano in
aveano innalzato l'arme della re- Baviera, nel cui elettorato gli suc-
gina Maria Teresa, credendo chea cesse il figlio Massimiliano.
questa dovesse appartenere com' e- Benedetto XIV venendo in co-
rcde uuiveisale della casa d'Au- gnizione che ne' trattati per la pa-
stria, e non mai alla nazione te- ce si volevano secolarizzare alcuni
GER GER 177
vescovati tli Germania, ò dai più Glatz; una porzione Milanese del
ricchi si dovessero diminuirne le fu ceduta al duca di Savoia dive-
rendite; per impedire tali nocevo- nuto re di Sardegna nella guerra
ìi innovazioni scrisse ai principi di alla monarchia di
successione
tedeschi perchè non lo permettes- Spagna; ed i ducati di Parma e
sero, ed esortò i vescovi , median- Piacenza furono ceduti ad un in-
te la costituzione Ui priinuni, ad fante di Spagna. Nel lySS insor-
opporsi virilmente a sì pregiudizie- se ima differenza tra l'impero, e
voli secolarizzazioni. Rilletteva il Benedetto XIV, il quale volendo
Pontefice, che se alcuni principi te- elevare al cardinalato monsignor
deschi anche cattolici spacciavano Stoppani già nunzio di Vienna ed
che i vescovi non dovevano essere alla dieta di Francfort, ed allora
nello stesso tempo principi sovra- presidente di Urbino, il cardinal
ni,dovevano sapere che nella Ger- Millini ministro in Roma dell'im-
mania conveniva grandemente che peratrice Maria Teresa, in nome di
i vescovi fossero ricchi e potenti questa lo voleva escluso dal sacro
per resistere agli eretici, e mante- collegio ,
perchè nella detta dieta
nere quelli che dall'eresia si con- per l'elezione dell'imperatore avea
vertivanoi e perciò il Papa invitò promosse le parti della casa di
i vescovi a chiudere la bocca a Baviera, e perciò non favori quel-
coloro che in tal modo parlavano, le di Francesco I e dell'Austria.
facendo buon uso delle rendite con Considerando Benedetto XLV che
generose limosine. Ai 1 3 settem- non conveniva dare ascollo a tali
bre 1 745 Francesco I marito del- istanze, per non dare esempi ad al-
la regina Maria Teresa avendo sta- tre corti di pretensione onde esclu-
bilito suo quartiere generale ad
il dere qualche individuo dal colle-
JEidelberga fu acclamato imperato- gio cardinalizio, come l'impero, la
re, fece il suo ingresso in Frane- Francia e la Spagna pretendevano
fort, dove venne coronato a' 4 ot- darla al pontificato nel conclave;
tobre. Intanto la guerra continuò, e considerando pure che monsignor
e soltanto nel 1 74^5 la pace d' A- Stoppani avea servito la santa Se-
quisgrana assicurò a Maria Teresa de con riputazione ed aveva a- ,
morì ad Inspruck con riputazione sia che brillava su quel trono, se-
di principe saggio, illuminato e be- guì nel 1772 il primo partaggio
da Maria
nefico. Altri suoi figli nati della Polonia tra quella potenza,
Teresa furono Ferdinando chiama- la Prussia, e Maria Teresa cui toc-
to dal suo matrimonio con Maria cò la Galizia, la Lodomiria, la cit-
Beatrice d'Este alla successione del tà di Zyps^ e poscia la Bukowina,
ducato di Modena; Massimiliano ed il quartiere dell' Inn. La succes-
gran maestro dell' ordine teutonico, sione di Baviera vacata per mor-
arcivescovo di Colonia e vescovo te di Massimiliano, ultimo elettore
di Munster; Maria Cristina marita- del ramo cadetto di Wittelsbach, fu
ta al principe Alberto di Sassonia, causa nuova guerra.
di
Maria Teresa sino alla morte. A to diversi lunghi viaggi, per acqui-
questa Clemente XIII, come regina stare cognizioni, sino nelle più ri-
d' Ungheria, confermò il titolo di mote regioni , nell'intendimento di
maestà apostolica, e con poco frutto farne uso in vantaggio de'popoli
GER GER 179
affidati a lui dalla provvidenza. l'imperatore quanto i suoi decreti
Protesse le arti, le scienze, il com- eccedessero il potere dell'autorità
mercio, ed amò le milizie con le civile, massime quello de' 4 mag-
quali visse domesticamente, ed eb- gio 1781, in cui a favore dei gian-
be per loro la più tenera solle- senisti s' ordinava un assoluto si-
che cambiavano tutti gli antichi Per dovere del suo apostolico
usi praticati dalla Chiesa, e rove- ministero, stimò Pio VI che la sua
sciavano la sua disciplina, si fece presenza e le sue parole potessero
riformatore eziandio de' più piccoli avere maggior efficacia presso l'au-
oggetti. Soppresse le confraternite gusto, onde portarsi a
risolvette di
e pie congregazioni , abolì le di- Vienna. suo divisa-
Partecipò il
regolò cerimonie
le il nu-
sacre , spose che avrebbe dovuto molto
mero delle messe, la maniera del- combattere, soggiunse il zelante Pa-
le benedizioni e fino la quantità
, pa, combatteremo, ma colle armi
di cerei , che dovevano ardere nei della dolcezza e della cristiana ca-
medesimi uffizi divini, per le qua- rità.Quindi Pio VI avvisò l'im-
li minuzie il filosofo Federico II peratore con lettera de' 9 febbraio
re di Prussia j lo chiamava mio i78'2 della prossima partenza per
fratello il sagrestano. Questi e la di lui capitale, senza indicargli
molti altri decreti eccitarono lo i molivi del viaggio. Li previde
zelo di parecchi vescovi , ma le Giuseppe II dicendogli nella rispo-
loro rimostranze non furono attese. sta che il partito da lui preso nel-
Fra gli altri il cardinal Bathyan le riforme religiose era irrevocabi-
primate d' Ungheria, dimostrò al- le, né mai avrebbe ceduto. A' 37
i8o GER GER
febbraio Pio VI partì alla volta di si videro erranti cercando ricove-
Vienna {J^cd'), o giunto a Ferra- ro, e perchè assolvette i religiosi
tore s'irritò col nunzio di Brussel- da queir amore costante della ve-
les, e coi vescovi. Tali turbolenze rità, che dev' essere 1' unico scopo
resa ; gli ostacoli che vigevano sul sente al dello giuramento, fece u-
commercio furono levati, ma l' e- na formale protesta, non solo per
ditto di tolleranza fu conservato ciò che si era aggiunto in riguar-
ed anche esteso, ed i regolamenti do ai diritti della Sede apostolica
ch'erano slati fatti in favore degli in generale, ma ancora in ispecia-
ebrei furono perfezionati. Colla mor- lità contro tuttoap- quello che
te di Giuseppe li niuna lusinga parteneva materie benefiziarle,
alle
concepì Pio VI di veder cambiate e le appellazioni nelle cause eccle-
nella Germania le cagioni che tan- siastiche. Ma né la protesta del
te amarezze avevano prodotte nel nunzio, né le doglianze di Pio VI
suo animo, fino a spingerlo ad in- avanzate con una lettera di pro-
traprendere un viaggio disastroso prio pugno all'imperatore, produs-
alla corte di Vienna ,
per mettere sero verun cambiamento sulle cose
riparo alle riforme che quell'im- predette, né moderata fu mai in al-
peratore andava operando di pro- cuna parte la costituzione dell'im-
pria autorità nelle materie eccle- peratore nella forma da lui giurata.
Irovossi sola contro la possanza re- no. Gli elettori di Treveri e Co-
pubblicana. I repubblicani france- lonia vennero pure soppressi, e ne
si avendo occupato tutto lo stato furono creati quattro nuovi, quel-
pontificio, detronizzarono nel 1798 li cioè di Salisburgo, VViirtemberg,
Pio VI, che mori loro prigioniero Baden , e Assia- Cassel. Ma dello
in Valenza nell'agosto del seguen- slato infelice della chiesa di Ger-
te anno. L'imperatore oHn ai car- mania per tali indeiinizzazioni, ed
dinali la città di Venezia per Te- altro che riguarda la pace di Lu-
lezione del successore, onde riuni- neville e gli aflàri ecclesiastici, lo
tosi ivi in conclave il sacro coUe- a udiamo a narrare.
i86 GER GER
L' iiiliero ediflzio della Chiesa beni della Chiesa, e che perciò non
germanica, ed il clero già s\ pos- potrebbero giammai acconsentire
sente e ricca spogliato de'suoi pos- che questi beni passassero in altre
sedimenti e dell'autorità sovrana, mani. Concordava negli stessi sen-
cangiò alfalto di condizione, con timenti il vescovo di Liegi, il qua-
grave detrimento della cristiana re- le trovavasi nella più angustiosa
ligione. L'articolo VII del suddet- situazione perchè ,
tutto avendo
to trattato avendo stabilito che i perduto sulla riva sinistra del Re-
principi ereditari, i quali o in tut- no, e nulla possedendo sulla dirit-
to o in parte avessero perduto i ta, non poteva neppure provvede-
loro stati per la cessione fatta alla re alla sussistenza propria, ed a quel-
repubblica francese de' paesi posti la de' suoi consiglieri , ministri e
sullasponda sinistra del Reno, sa- domestici ; rifiutava perciò di ac-
rebbero indennizzati con altri ter- consentire alla cessione fatta alla
ritorii presi nel seno dell'impero, Francia, non volendo di propria
per cui tale indennizzazione in con- bocca pronunziare la sentenza che
formità delle decisioni del pre- distruggere doveva un vescovato
cedente congresso di R.astadt, non che da mille e cento anni sussi-
in altro modo potè effettuarsi steva per la gloria di Dio, della
che colle memorate secolarizzazio- Chiesa, e della religione cattolica.
ni.L'esecuzione di questo articolo Dalla parte poi de'principi eredi-
avea fatto nascere le più forti ri- tari le opposizioni d'interessi, e le
mostranze dal canto dei principi gelosie delle reciproche pretensio-
ecclesiastici, a spese de' quali i prin- ni impedivano che mai si venisse
cipi ereditari si dovevano compen- all'alto di flu'e una equa partizio-
sare delle perdite sofferte. Già era- ne de'territorii, rimanendo così tut-
si udito il voto di Spira nella die- to alla lunga sospeso, e sempre
ta di Francfort, che fondava per più avviluppato tra mille contrarie
principio essere i diritti de' princi- negoziazioni.
pi ecclesiastici tanto sacri quanto lo Per la morte dell'arciduca Mas-
sono quelli de' principi secolari, e similiano d'Austria elettore ed ar-
che perciò i sagrifizi per indenniz- civescovo di Colonia , vescovo di
zarli dovevano cadere indistinta- Munster e gran maestro dell'ordi-
mente su tulli gli stati dell'impe- ne teutonico, il capitolo di Colo-
ro ; che la distinzione che far si nia passò all' elezione d' un nuo-
vorrebbe a pregiudizio de' principi vo arcivescovo nella persona del-
e degli slati ecclesiastici, interessa- l'aiciduca Antonio d'Austria. Que-
va essenzialmente la cattolica re- sto esempio l' imitò il capitolo di
ligione, senza cuile comunità cri- Munster, che scelse il medesimo
stianenon potrebbero lungamente personaggio per suo principe e ve-
godere d' un tranquillo riposo. 11 scovo, venendo destinato al ma-
voto del vescovo eli Costanza ap- gistero dell' ordine teutonico l'ar-
poggia vasi agli slessi priiicipii, ed ag- ciduca Carlo. L'operato de'due ca-
giungeva essere i principi ecclesia- pitoli fu approvato con rescritto
stici meri usufruttuari, che hanno imperiale de' i4 ottobre 1801 da
contratta l'obbligazione inviolabile Francesco II, dichiarando egli che
di trasmettere ai loro successori i per atlaccameuto alla costituzione
GER GER 187-
germanica, e per sua propria persua- polosa imparzialità, colla duplice
sione insisteie dovea perchè con- mira non solo di conìpensarc le
le mai a verun accordo fra loro, 1802 scomparvero tutti gli altri,
parca che a lungo andare compro- ad eccezione d'uno solo novi j'urts,
mettere potessero la pace d' Euro- come lo chiamavano che ancor ,
pa, e diedero perciò motivo alla di- sortì momentanea l'esistenza, e fu-
chiarazione di Napoleone primo rono alienate tutte le prepositure
console della repubblica francese, fat- ed abbazie: i territorii andarono
ta in comune colf imperatore del- ripartiti tra dieciotto case princi-
le Piussie, siccome poteuze entram- pesche, che aveano diritto ad in-
be disinteressate, colla quale offe- dennizzazione. Tra queste
che ([uella
nimo di Pio VII, temendo che ne soli ventiquattro. Volendo Pio VII.
toli, abbazie e monisteri del Vo- perialij che in numero di sei, ognu-
rarlberg e della Svevia austriaca; na aveva un solo voto. Intanto
il secondo ricevette la contea di gravissimi danni continuava a sof-
Bondorf, e generalmente tutti i frire la religione cattolica ne' diver-
capitoli, abbazie e monisteri della si componenti il corpo del va-
slati
di ricostruire l' edilizio della chiesa si collegarono insieme. Già sino dai
zia, dopo 1006 anni, quell'impero tà ed un tal titolo alla sua per-
che per autorità apostolica del Pon- sona ed alla sua casa, quando in
tefice s. Leone III, nell' 800 con virtù degli avvenimenti gli fu di
Carlo Magno avea cominciato, de- mestieri rinunciare alla corona
nominandosi anche impero d'occi- d'imperatore d'Alemagna e di re
dente, ed impero de' romani. Ne- de' romani.
gli ultimi tempi il titolo d'impe- E perciò che riguarda alla Con-
ratore de' romani erasi ridotto pres- federazione del Reno , a mag-
soché ad un puro titolo di digni- gior quanto do-
intelligenza di
tà e di onore; l'imperatore era ben- vremo accennare avvenimen- sugli
sì avvocato della Chiesa romana ti riguardanti la Germania, e la
in senso di esserne protettore e Di- nuova attuale Confederazione Ger-
fensore i^Vedi), senza che ciò dimi- manica , diremo che in forza di
nuisse minimamente l'assoluta indi- un tal cambiamento molti principi
pendenza reale ed apparente della indipendenti divennero sudditi dei
santa Sede apostolica. Disparve per confederati loro limiti-ofi. Questo
la ragione slessa la dieta di Ratis- corpo politico si accrebbe in segui-
bona, la quale erasi in quella cit- to per l'infelice esito della guerra
tà cominciata a tenere stabilmente di Prussia , dopo la quale tutta
dall'anno 1666 in poi, e che ne- la Germania, ad eccezione degli
gli ultimi anni era tacciata dai po- slati prussiani ed austriaci , fe-
marzo, fissò alcuni giorni la sua tirata de'fiancesi dalla Russia, men-
corte a Dresda, dove l' imperatore tre la Confederazione Renana si
d'Austria, il re di Prussia, e tut- disciolse. Allora l'imperatore Fran-
ti i sovrani d' Alemagna vennero cesco I si trovò nella più felice po-
ad inchinarsi avanti la sua poten- sizione, perchè avendo preso una
za e fortuna. Ivi Francesco I gli attitudine di neutralità armata, poi
fece le più vive istanze a favore mediatrice, e bramando le poten-
del supi'emo capo della Chiesa, ze ave<lo nella loro alleanza, stet-
per cui Napoleone simulò scakra- te per divenire 1' arbitro dell' Eii-
niente di aderirvi. Per eseguir ciò, ropa, e tenere nelle sue mani la
e come contemplazione dell'au-
a sorte delle nazioni. Finalmente l'Au-
gusto intercessore, diede avviso di stria si alleò con la Russia, la Prus-
migliorare la sorte del venerabile sia, ec. contro Napoleone, col qua-
prigionierOj e fecelo trasferire da le ricominciarono le ostilità, ed eb-
iSavona a Fontainebleau. Ciò gene- bero luogo le battaglie di Dresda
ralmente apparve di buon augurio e di Lipsia, quindi gli alleati dopo
per la Chiesa, e segnatamente a aver fatto a Napoleone inutilmen-
coloro che ignoravano la vera ca- te proposizioni di pace, pubblica-
gione di questa improvvisa trasla- rono una specie di manifesto, det-
zione. Opinossi da molti temer to dichiarazione, diretto principal-
Napoleone, che im qualche sbarco mente contro la persona di Napo-
od un colpo di mano involato gli leone Bonaparte, dimostrante ch'e-
avessero Pio VII ; altri finalmente glino già non intendevano di far
credè che stando dappresso ai mi- la guerra alla Francia, ma ad un
nistri, agenti, ed a Napoleone stes- potente, che per la sventura del-
so, ceduto avrebbe alle istanze da l'Europa e della stessa Francia a-
cui era reiteratamente sollecitato, vea troppo diuturnamente domina-
Per verità il Papa titubante, lon- to. L' invasione della Francia ten-
tano, isolato, dato avrebbe qualche ne dietro alla dichiarazione , e le
timore, qualora non si avesse pò- truppe austriache, formanti la si-
viaiono i loro rappresentanti per salvi , era per suo ordine al con-
decidere de'politici destini, non che gresso di Vienna, ove trattavasi la
dell'Europa, del mondo intiero, e sistemazione delle cose d' Europa,
particolarmente vi si disputarono colla qualifica di legato apostolico.
le piìi gravi questioni, come quel- Le spade austriache in breve tem-
igS GER GER
pò posero fine alla baldanza ed al quell'epoca, e di alcuni principi
regno di Murai, incalzato da Oc- minori. Rimase decisamente aboli-
chiobello sino a Tolentino, ed ivi ta ogni sovranità del principe pri-
sconfitto in una disperata battaglia mate, il quale ricevette in iscam-
a'2 e 3 maggio i8i5. La caduta di bio una rendita vitalizia di cento-
Napoleone ebbe luogo a Vaterloo mila fiorini, e la città stessa di
ai i8 giugno, e gli alleati il dì 7 Francfort sul Meno fu dichiarata
luglio occuparono di nuovo Pari- libera, in cui risiedere dovea la
gi, ove fece ritorno Francesco I; dieta della nuova Confederazione
e Napoleone fu rilegato all'isola di Germanica, e tutti gli ambasciato-
di più gli venne aggiunta tutta membri sono eguali in diritto; tut-
la Lombardia, la Valtellina, Ra- ti si obbligano egualmente a man-
gusi, ed il territorio alla sinistra tenere nella sua integrità l'atto che
del Po presso la sua imboccatura, costituisce la loro unione, quantun-
eh' è quanto dire, divenne signora que i trentotto stati di cui si com-
di circa tre quarti d' Italia, com- pone siano fra loro differentissi-
presa la Toscana restituita a Fer- mi per forza , titolo, e religione.
dinando III, e Parma con Piacen- Gli affari della confederazione ven-
za attribuita all'arciduchessa Maria gono confidati ad un'assemblea
Luigia. Ottenne ancora l'Austria permanente, chiamata dieta federa-
un qualche ingrandimento in Ger- tiva ordinaria, nella quale tutti i
mania ed in Polonia, e portò la trentotto membri votano per mez-
sua popolazione ed il suo terri-to- zo dei loro plenipotenziari, sia in-
rio al di là di quanto possedeva dividualmente, sia collettivamente
sotto Carlo V; tale si è la gigan- senza pregiudizio del loro rango.
tesca grandezza in cui trovasi tut- Allorché si delibera sopra una leg-
tora il impero austriaco.
florido ge fondamentale dell'alleanza, e so-
Inoltre nel congresso di Vienna pra materie di generale interesse,
venne definitivamente decisa la sor- la dieta in tal caso si costituisce in
te di tutti i che compone-
paesi assemblea generale, ed allora i suoi
Tano il dominio temporale dei tre membri hanno piti o meno voti,
elettori ecclesiastici, di tanti ve- secondo la maggiore o minore e-
scovati ed abbazie, restando sparti- stensione de' loro stati. Quattro es-
ti secondo un disegno già prima sendo le categorie degli stati , i
4- Sassonia, regno IX IV
5. Annover, regno X V
6. Wiutemberg, regno .... vili VI
7- Baden, granducato .... vili VII
8. Assia-Cassel, elettorato . IX vili
9- Assia-Darmstadt, granducato vili IX
IO. Holstein e Lauenburg, ducati . X X
1 1. Luxeraburgo, granducato IX XI
12. Brunswick, ducato .... X xm
i3. Mecklenburg-Schwerin, granducato X XIV
i4. Nassau, ducato IX XIII
i5. Sassonia-Weimar, granducato .
Divisioni
i6. Sassouia-Coburg- Gotha, ducato
di XII
17- Sassonia-Meiningen, ducato
riserva
i8. Sassonia-AIteuburg, ducato
'9- Mecklemburg-Strelitz, granducato X XIV
20. Oldeuburg e Kniph, granducato X
21. Anhalt-Dessau, ducato .
mante parte della Galizia viene egli al congresso, con zelo ed energia
doppio era lo scopo al quale si do- da syst. polii, des élats d'Europe,
•vea occupare il cardinal Consalvi osi incolpare Pio VII di avere
nel congresso di Vienna, la ricu- al congresso di Vienna posposti gli
sta sugli altari temporali della san- e popoli cristiani, ha tatto sempre
ta Sede, che poi riporteremo, al- i voti piìi ardenti, afUnchè il suo
tra ne trasmise in una sua nota pontitìcato che dai primi moraea-
ai ministii dei principi, riguardan- ti è stato per la sua persona una
le i diritti tanto spirituali quanto feconda sorgente delle pili amare
temporali delle chiese di Germa- vicende, fosse al ritorno dell'ordi-
nia, del seguente tenore. ne, e all'occasione della pace ge-
J3 11 cardinal sottoscritto segre- nerale la fortunata epoca del Irioa-
tario di stato di Sua Santità Papa fo della religione, e della reinte-
Pio VII, e suo plenipotenziario al grazioue della Chiesa in tuttociò
congresso di Vienna, confurmemen- di cui era stata spogliala. A. tal
Il sacro impero romano centro del- soluzione, ed ogni altro atto pre-
l'unità politica, veneranda
opera giudizievole agli interessi della re-
dell'antichità, consagrata dall' au- ligione cattolica, e contrario ai di-
gusto carattere della religione, la ritti della santa Chiesa e della san-
cui distruzione è stato uno dei ta Sede, che sono stati o mante-
rovesciamenti più funesti della ri- nuti in vigore, o emanati dal con-
voluzione, non è ancora risorto gresso di Vienna " .
alla qualità di capo visibile della sua protesta sia inserita nel pro-
Chiesa, ed i solenni giuramenti pro- tocollo del congresso".
nunziati dal santo Padre all' epoca » Egli ha l'onore di rinnovare
del suo innalzamento al supremo a Sua Eccellenza, 1' assicurazione
".
apostolato, gli tracciano la condot- della sua alta considerazione
ta che deve tenere in questa dif-
« Vienna li i4 g'Li§no 181 5.
ficile circostanza. Egli ha altresì
innanzi agli occhi l'esempio di tan- »3 Ercole cardinal Consalvi.
ti illustri suoi predecessori, che an-
che in casi di minore importanza Protesta fatta a nome di Sua
ebbero la più gran premura di Santità Papa Pio VII, e della san-
2o6 GER GER
la Sede apostolica contro tutte le disapprovazione di nostro Signore
disposizioni che furono stabilite e (come attestano docu-i pubblici
mantenute; nel congresso di Vien- menti) furono fatte in Germania
na in pregiudizio dei diritti e de- negli anni scorsi, e molte delle
gli interessi delle chiese gerniani- quali furono anche sanzionate con
che, ed anche della santa Sede. vari trattati, e principalmente con
« Io Ercole della santa romana quello di Ratisbona dell'anno i8o3,
Chiesa cardinal Consalvidiacono in pregiudizio delle chiese e dei
di s. Agata alla Suburra, segreta- vescovati, dei capitoli, dei moni-
rio di stato di Sua Santità Papa steri, e di altri luoghi ed istituzio-
Pio VII, e suo ministro plenipo- ni pie, e finanche dello stesso ro-
teriziario al congresso di Vienna mano impero, donde risultarono
per la ricupera dei dominii della danni tanto funesti agli interessi
santa Sede apostolica, che mi ha spirituali della Chiesa, e alla sal-
ancora ordinato di attendere e d'in- vezza delle anime, e donde deri-
vigilare con ogni diligenza, affin- vò alcun grave pregiudizio ai di-
chè all'occasione del ristabilimento ritti della Sede apostolica, diritti
della pace generale , e della siste- che pel lasso di tanti secoli erano
mazione degli affari dell'Europa, le stati riconosciuti dagl' imperatori
chiese germaniche, e la Sede apo- stessi, e dagli altri principi dell'im-
stolica non ricevessero alcun danno pero. Dopo avere esposto tali co-
nei loro diritti, immunità, privilegi, se io pregai a nome di Sua San-
beni, e principalmente in ciò che ap- tità i gloriosi principi, affinchè eoa
partiene al culto divino, ed alla sal- la loro giustizia e saviezza pones-
vezza delle anime; anzi di porre sero rimedio a tanti disastri. Fi-
ogni premura, acciocché venissero nalmente non mancai di pregare
riparati quei danni, che tanto nel- i ministri dei principi medesimi, af-
le cose spirituali quanto nelle tem- finchè nella ripristinazione delle co-
porali avca nella Germania soffer- se di Germania, alla quale erano
to la Chiesa nelle vicende de' pas- per applicarsi, volessero avere spe-
sati tempi. Per soddisfare ad un ciale riguardo alla religione catto-
tale incarico , tosto che venne a lica, alla salvezza delle anime, ai
mia notizia, che
per autorità dei diritti delle chiese germaniche, e
supremi principi dimoranti in que- ".
della Sede apostolica
sta imperiale e reale città, erasi « In quanto poi a ciò che ri-
rali de' quali era stata spogliata legati della santa Sede e special- ,
ragioni della Chiesa. Io che adem- quei sovrani che vi avevano coo-
pio le sue parti in questo congres- perato, indi passò a descrivere tutti
2o8 GER GER
gli atti perciò fatti nel congresso ma di neutralità, potendo espoila a
di Vienna ckl cardinal Consalvi delle ostilità, portando pregiudizio
legato, e primieramente quello in ai suoi diritti , ed intralciandone
cui si provvide al decoro della l' esercizio , il cardinale eziandio
santa Sede, nel confermarsi le pre- protestò formalmente anche su que-
rogative de' suoi rappresentanti. Im- portando l'atto la data
st'articolo,
perocché essendosi incominciato a de' i4 giugno i8i5. Continuando
trattare di rimovere per sempre le Pio VII la sua allocuzione, gran-
questioni bene spesso insorte sulla demente lodò l'impegno mostrato
precedenza dei ministri delle di- nel congresso dall'imperatore Fran-
verse corti, il cardinale prese par- cesco I , dai re di Francia e di
ticolar cura, acciò anche in tal Spagna , dal principe del Brasile
congiuntura rimanesse salva la di- reggente di Portogallo, ed anche da
gnità della Sede apostolica, alla qua- altri principi che non appartengo-
le si era avuto il più gran riguar- no alla Chiesa l'omana, ed a fa-
do; laonde! principi, compresi quelli vore della santa Sede, massime
che non sono uniti in comunione dell' imperatore di Russia Alessan-
con la cattedra di s. Pietro, de- dro I, che con autorità e potere
cretarono, che ninna innovazione sostenne gì' interessi della medesi-
si facesse intorno ai legati ed ai ma. Lodò ancora i re di Prussia
nunzi apostolici, che fino allora e di Svezia che pure concorsero
avevano occupato il primo posto nelle cose spettanti alla romana
fra tutti i rappresentanti degli al- Chiesa, in unione al principe reg-
tri sovrani, ludi il Papa lesse la gente d' Inghilterra, altro sostegno
protesta fatta dal cardinal Consal- del cardinal legato nel congresso di
vi, agli otto principali ministri del- Vienna ; e si dimostrò grato ai
le alte potenze che sottoscrissero primari ministri ch'ebbero parte
iltrattato di Parigi de' 3o maggio nell'esito felice degli affari. Confer-
i8i4, compito con quello di Vien- mò Pio VII le proteste suU' Avi-
na de' 9 giugno i8i5. In questa gnonese e Venaissino, come sulla
protesta dichiaratasi dal cardinale parte della provincia ferrarese po-
la gratitudine del Papa per la sta sulla riva sinistra del Po, ac-
reintegrazione de'suoi dominii tem- ciò si restituiscano alla santa Sede,
porali,non avendo esso avuto il o ad essa diasi equivalente com-
ripromesso compenso per le pro- penso, siccome terre appartenenti a
Tincle à' Avignone e Venaissìno s. Pietro ; ne mancò protestare
[f^edi) in Provenza, protestò sui contro le guarnigioni di Comacchio
relativi diritti, come protestò sulla e Ferrara. In seguito parlò delle
porzione della legazione ferrarese cose ecclesiastiche della Germania,
situata sulla riva sinistra del Po, e lesse le due analoghe proteste
per gli opportuni indennizzi. In che riportammo di sopra. Ne ap-
quanto alle guarnigioni austriache provò il Papa tutto il contenuto ,
sendo totalmente contraria alla li- mare al più presto le cose eccle-
bertà , ed indipendente sovranità Germania. Per ul-
siastiche della
della santa Sede, ed al suo siste- timo Pio VII rese luminosi e giù-
GER GER. 209
stì elogi alla legazione del cardinal l'epoca. Francesco non si recò ai
I
ne il congresso d' Aquisgrana per mordi del cui pontificato coi suoi
il quale si ritirò dalla Francia la eserciti represse l'insurrezione av-
armata d'occupazione inglese-prus- venuta in sede vacante in alcune
siana -austro- tedesca; in questo con- Provincie pontificie, come dicemmo
gresso si ebbe un po' per un ver- al voi. XXIV, p. 169 e seg.; ed
so, un po' per l'altro diffidenza con- al voi. XXV, p. 290 e seg. del
tro le università, e contro lo spi- Dizionario.
rito del popolo tedesco. Tale dif- L'imperatore Francesco I, com-
fidenza derivò da particolari abusi pianto da tutti, morì a Vienna
della libertà della stampa, e dalla li 2 marzo dell'anno i835, e gli
immaginazione esaltata della gio- successe il primogenito regnante
Tentìx fanatica di volersi ingerire imperatore Ferdinando I. Il Pon-
di politica in modo tale che in- tefice che regna, dopo aver an-
dusse poi i governi a prender re- nunziato al sacro collegio nel con-
lative misure. Dopo il congresso cistoro dei 6 aprile sì grave perdi-
colla corona di ferro, e del succes- pili facilmente molti potranno ritor-
sivo solenne convito, ne parlammo nare al seno della Chiesa cattolica.
al voi, XVII, p. 99 e seg, e 280 L'autore della vita d'Innocenzo
e seg. III, dell'opera sulla storia del me-
medesimo regnante Pontefice
11 dio evo, e di quella ultimamente
Gregorio XVI nel i835, come di- pubblicata sulle recenti questioni
cemmo Ermesiani (Ve-
all' articolo religiose nella Svizzera, sciitta in
di), condannò e riprovò con de- un senso veramente cattolico, cioè
creto le opere di Giorgio Ermes, il dottor Federico cav. Hurler di
nato nel principato di Munster, dap- Sciadusa, è divenuto pubblicamente
poiché la sua dottrina agitava e cattolico, per l'abiura che a' 16
teneva in dissensione diverse pro- giugno 1844 emise in Roma nel-
vincie della Prussia, e specialmen- le mani del cardinal Pietro Osti-
te la VVestfalia. In quanto agli af- ni, già nunzio apostolico di Vien-
fari e vertenze sull'arcivescovo di na. Tale celebre scrittore era già
Colonia Clemente Augusto libero cattolico per intima convinzione,
barone di Droste e Vischering dappoiché la divina grazia da gran
GER GER 2M
Jcrapo operò nel suo onore per tiplici idiomi parlati da tanti dif-
r invocato patrocinio di Maria ferenti popoli riuniti sotto l'auto-
Vergine, per cui si addusse a Ro- rità un solo sovrano, si può
di
ma centro del cattolicismo, nell'in- nullameno formar di essi tre gran
tendimento di farne nelle prescrit- divisioni: i." la gotica antica ger-
teforme solenne professione. Quin- manica, lingua dei primi abitanti
di nel giorno sacro a s. Luigi del paese; 2.° la schiavona parla-
Gonzaga ricevette il sacramento ta principalmente dai galiziani, da
della confermazione nella stessa una gran parte dell'Ungheria, e
cappella del collegio romano, ove dai popoli dell' Illiria e della Dal-
molti anni innanzi lo stesso car- mazia, aggiungendovi anche l'an-
dinale aveva ricevuto l' abiura del tico linguaggio usi tato nella Boe-
rinomato e distinto pittore Over- mia e Moravia; 3.° in fine la un-
bcck; poscia fu ammesso alla men- gherese propria, che devesi riguar-
sa eucaristica nella chiesa di s. I- dare come un ramo della filande-
gnazio. La conversione di Hurter se. L' italiano è il linguaggio do-
debbe riputarsi una delle più lu- minante negli stati d'Italia sotto-
minose della Germania, e porsi messi all' Austria, ed il tirolese è
nel rango di quelle già avvenute un mescuglio d'italiano e di te-
nelle famigerate persone di Stoll- desco.
berg, di Haller, di Werner, di
Schlosser, di Overbeck, di Tarke, Concila di Germania o Alemagna.
e di Philipps. E per ripetere le
ciano, fatto vescovo dagli aiiani ; ordine era il XXII, ed avea distin-
Stefano che unitosi a Giovanni di to amministratore o rettore, chia-
Apamea per difendere la fede, eb- mato eziandio difensore, che sole-
be la ventura di purgare la dio- va essere uno de' primari chierici
cesi dall'eresia ariana; Giovanni della Chiesa romana, f-'edi Patri-
che si astenne di portarsi al con- moni DELLA SANTA Sede. Io Afri-
cilio d'Efeso per riguardo dell'e- ca vi fu una città col nome di
resiarca Nestorio, fu però a quello Germaniciana, posta sulla strada
di Calcedonia, sottoscrisse i suoi da Theveste a Tusdrura, fra Aquae
decreti, pronunziò l'anatema
e Rfgiae ed Elices.
contro Nestorio; firmò pure il de- GERMANICOPOLI. Città ve-
creto sinodale di Gennadio di Co- scovile dell' Isauria, nella diocesi e
stantinopoli risguardaiite i simonia- patriarcato d'Antiochia, sotto la
ci del 4^9- Altro vescovo di Ger- metropoli di Seleucia, la cui ere-
raanicia fu Tommaso, cacciato dal- zione risale al IV Di que-
secolo.
la sua sede dall' imperatore Giu- sta Sede ne trova menzione in
se
stino I, per essere attaccato all'e- tutte le notizie, e la fa pure Co-
resia di Severo. Germanicia fu pu- stantino Porfirogenito. De' suoi ve-
re la sede di un vescovo giacobi- scovi si conoscono i seguenti Ti- :
ta, che aveva cura anco della ranno che fu al concilio di Calce-
chiesa di Mabuga: tra i vescovi donia; Teodoco che intervenne al
giacobiti noteremo Tommaso d'E- settimo generale; e Basilio che si
raclea, che fiori nel 6 6, e sedeva 1 trovò presente al concilio di Fozio
tanto in Germanicia, che a Mabu- sotto il Papa Giovanni VIII. Ger-
ga; Giovanni che assistette all'e-
I manicopoli, Gennanìcopolitan, città
lezione di Dionigi nell'8i8; Gio- della Cilicia nell'Asia minore, al
vanni II nel 910 ordinò il patriar- presente è un titolo vescovile in
ca Giovanni IV; Dionigi nominato parlibus, che conferiscono i roma-
dal patriarca Atanasio Vili, chia- ni Pontefici, ed è pure sotto l'ar-
mato prima Giosuè Barchettre, di- civescovato in parlibus di Seleucia.
venne vescovo nel ii3g, e poscia Gli ultimi vescovi titolari sono
fu trasferito ad Amida ove morì monsignor Gio. Michele Sailer, e
nel 1171. Nelle notizie de' latini, monsignor Emmanuele Giuseppe
si legge che Germanicia fu loro Pardio della diocesi di Jucatau
arcivescovato onorario. Al presen- neir America settentrionale, fatto
te Germanicia è un titolo vescovi- dal regnante Gregorio XVI nel
le in parùbus, che conferisce la concistoro de' 27 aprile 1840, con
2f4 OER GER
facoltà (li esercitare i pontificali in martiri che avevano sofferto con
detta diocesi. s. Prisco, e fabbricò in loro onore
GERMANO vescovo d'Au- (s.), una chiesa ed un monistero. Fe-
xerre. NacqueAuxerre da no- in ce due viaggi in bighilterra per
bilissimi genitori che lo fecero e- combattere i pelagiani: il primo
ducare con molta cura nelle scien- con s. Lupo vescovo di Troyes,
ze umane. Andò a Roma a per- nel 4^9» ed il secondo nel 44^
fezionarsi nello studio della giuris- con Severo arcivescovo di Treveri.
prudenza, e passò per uno de'pri- L' anno seguente andò a trovare
mi oratori del suo tempo. Impal- l'imperatore Valenliniano 111, che
mò una illustre gentildonna di no- era a Ravenna, per pacificarlo coi
me Eustachia, e l'imperatore Ono- popoli dell'Aimorica, i quali essen-
rio innalzollo a dignità onorevolis- doglisi ribellati, stavano per soflri-
sime; avuta in fine quella di du- re la pena che aveano meritata.
ca o generale delle truppe della Fu grande allegrezza
accolto con
sua provincia, fece ritorno ad Au- dal popolo e da s. Pier Grisologo,
xerre. Germano amava perduta- come anche dall'imperatore e da
mente la caccia, e quando gli ve- sua moglie Placidia, ed ottenne
niva fatto di uccidere qualche fie- la grazia. Mentre soggiornò a Ra-
l'a, ne facea appendere la testa ad venna fu sempre accompagnato da
un albero eh' era in mezzo della sei vescovi , che lo videro operare
città. Il santo vescovo Amatore a- diversi miracoli, fra cui il risor-
vendolo piìj volte ammonito inu- gimento di un morto. Molti altri
tilmente per questa azione che sem- miracoli egli aveva altrove opera-
brava richiamare gli antichi usi to.Ammalatosi in quella città, ivi
te le vanità del mondo, non con- accompagnato sino al passo delle Al-
siderò più sua moglie che come pi, ove clero di Auxerre era ve-
il
suo gregge in mezzo a s\ differen- vita, e passò con lui nel novello
ti interessi, Egli fece di sé lumi-
^ monistero di s. Romarico, poscia
nosa mostra nel concilio tenuto a in quello di Lusseuil, allora go-
Parigi nel 55'j, e fu il principale vernato da s. Walberto, il quale
autore dei canoni che vi furono conosciutone il merito, lo fece ca-
formati. Compose un'eccellente o- po de'religiosi che mandò nel
pera intitolata Spies;azione della monistero di Granfel fondato dal
liturgia. Pieno di meriti e di gloria duca Gondon. Germano governò
morì ottuagenario a' 28 di mag- quel monistero con tanta saggezza
gio dell' anno 576. Le sue reli- e pietà, che venne incaricato anche
quie riposano in un' arca prezio- della direzione di due, cioè
altri
dimostrarono l' efficacia della sua sazioni che faceva solhire a'mona-
intercessione. Il giorno 28 maggio ci ed ai poveri di que'luoghi. Que-
è sacro alla sua ricordanza. sta libertà costogli la vita, poiché
GERMANO (s.), vescovo di Ca- mentre ritornava al suo convento
puaj mandato dal Papa s. Ormisda fu ucciso a colpi di lancia da'sol-
in uffizio di legato all' imperatore dati del duca, in un col beato
Giustino l'anno 5 19, collo sco-
I, Randoalbo suo compagno. Ciò av-
po di por fine allo scisma che du- venne verso l'anno 666, a' 2 1 di
rava in oriente da quarant' anni. febbraio, e in questo giorno sono
La condotta del santo vescovo fu ambedue ricordati come martiri.
coronata del più felice successo : GER.MANO (s.), patriarca di
furono condannati gli eretici, e lo Costantinopoli. Figlio del patrizio
scisma estinto; ma si trovò espo- Giustiniano, nato circa l'anno 638,
sto più volte al furore degli ere- entrò nel clero di Costantinopoli,
tici, insieme con quelli che lo ave- e meritò d'essere innalzato alla se-
vano accompagnato. Ritornato alla de vescovile di Cizico, poscia alla
sua diocesi, la governò santamente patriarcale di Costantinopoli nel
sino alla sua morte che si colloca 71.5. Difese coraggiosamente il cul-
circa l'anno 54o , nel giorno 3o to delle immagini, e ricusò di ob-
d'ottobre, in cui è onorato. bedire al promulgato nel
decreto
GERMANO (s.), martire. Figlio 725 dall'imperatore Leone l'Isau-
d'un senatore di Treveri, fu edu- rico, che ne ordinava l'estirpazio-
cato sotto gli occhi del vescovo di ne, per cui ebbe a soffrire gli ef-
quella città Modoaldo, e in età di fetti dello sdegno imperiale, e nel
diecisette anni donò a' poveri tut- 780 fu sforzato ad abbandonar la
te le sue ricchezze per ritirarsi in sua chiesa. R.itirossi a gemere a
un deserto della Lorena sotto la Platanio nella casa de'suoi padri,
condotta di s. Arnolfo di Metz. e mori a' 12 di maggio del 783.
Gustando sempre più le spirituali La Chiesa lo onora come il primo
dolcezze, persuase suo fratello Nu- difensore delle sacre immagini, ed è
GER GER 217
considerato come illustre scnttore. un altro monistero, che divenuto
Abbiamo tre lettere di lui clie pren- assai celebre chiamossi dal suo no-
dono di mira gli errori degli ico- me Gennero di Flay, e lo go^
s.
noclasti; e diversi altri scritti gli vernò con molta riputazione fino
vengono attribuiti. Fozio stima mol- air anno 65h, in cui mori a' 24
to il suo stile, e loda soprattutto di settembre. La sua santità fu
l'apologia di s. Gregorio di Nissa confermata da molli miracoli, e le
contro gli origenisti. sue reliquie sono custodite nella
GERMANO, Cardinale. Germa- cattedrale di Reauvais, ove è ono-
no cardinale dell'ordine de' preti, rato come uno dei protettori della
e del titolo de' ss, Gio. e Paolo, città, celebrandosene la festa il gior-^
per distinguerla dalle altre chiese fermi e feriti crociati, che gli do-
che non seguivano il rito latino. nò alcuni dominii da lui possedu-
Aumentatosi in seguito il nume- ti in Francia e nel Brabante, e
ro de' pellegrini, e giungendo essi gliaccordò grandi privilegi. Aven-
il più delle volte a Gerusalemme do poi altre persone in Asia ed
oppressi da miserie e da malattie, Europa imitata la liberalità di quel
pei disastri sofferti nella lunga e pio principe, ed essendosi perciò
penosa peregrinazione, e per i cat- accresciute le rendite dell'ospedale,
tivi trattamenti e violenze degl'in- il zelante Gerardo che ne avea la
fedeli,venne fabbricato vicino alla amministrazione giudicò d'accordo
chiesa di s. Maria della Latina un coi suoi frati ospitalari, che con-
ospedale egualmente in onore di veniva separarsi dall' abljazia e dai
Gesù Cristo, della Beata Vergine, monaci del monistero di s. Maria
e di s. Gio. Battista, per alloggiar- della Latina, e formare invece una
vi gli uomini tanto sani che infer- congregazione religiosa separata ,
cappella sacra a s. Giovanni Batti- guerrieri crociati, che dalle file del-
sta, non che un altro ospizio o l'esercito passarono al servigio reli-
monistero per le donne, intitolalo gioso e caritatevole. Fu questo il
a s. Maria Maddalena, sotto il go- motivo per cui i membri della con
220 GER GER
grogazione cliiamaronsi poscia spe- guarentirlo da ogni ostile attentato,
dalieri o frali dell' ospedale di s. con una fedeltà non minore all'e-
Giovanni ^Battista di Gerusalemme. roico zelo ond' ei'a concordemente
Ottenne a questo effetto Gerardo animato. Però non deve tacersi che
dal Pontefice Pasquale li la con- il Paoli nell'istoria dell'ordine è
ferma delle donazioni fatte all' o- di sentimento, che questa società
spedale, con bolla del iii3, con ecclesiastico-militare avesse solò ori-
la quale il Papa concesse diversi gine nel 1099 alla presa che fece-
privilegi all'ordine, lo liberò da de- ro i crociati di Gerusalemme. Dice
cime e da qualunque aggravio, di- inoltre che a sua imitazione se
chiarandolo esente; pose sotto l'im- ne istituirono molti , e special-
jViCdiata e speciale protezione della mente i due più antichi de' tem-
santa Sede lo spedale medesimo plari e de' teutonici, e che fu sem-
con gli ospitalari, ed ordinò che pre indipendente da ogni altra so-
dopo la morte di Gerardo retto-
i cietà, costante nel militare fino dai
ri fossero eletti dai fiati spedai ieri. primi giorni di sua fondazione sot-
La medesima bolla decretò che i to il patrocinio del precursore s.
diversi ospedali fondati sotto la di- Gio. Battista, ed invariabile nel
pendenza Gerardo, come a Saint-
di professare la regola di s. Agostino.
Gilles in Provenza, ad Asti, Pisa, Inoltre soggiunge il Paoli, che re-
Bari, Otranto, Taranto, Messina, ca stupore come gì' istorici abbiano
ec. fossero tutti a lui soggetti. Tra potuto confondere il termine di o-
i primi benefattori dell'ordine sono con quello di spedaliere,
spitalario,
pure a nominarsi Gunzeliu conte di e d'una religione nata colle armi
Schwerin, ed Enrico suo fratello alla mano, impugnate per difesa
dell'illustre casa di Mecklemburg de' poveri, de' pellegrini e della fe-
che trovandosi in Terra Santa do- de, ne abbiano fatto una società
narono all'ospedale diversi beni iu destinata ne'suoi principii al servi-
Alemagna, zio vuiicamente degli infermi; ope-
Gerardo persuase i suoi frati a ra non può negarsi di somma ca-
prendere un abito religioso, on- rità, ma non paragonabile a quel-
de dalle mani del patriarca di Ge- la molto piìi generosa, che animò
rusalemme ricevettero un man- Io spirito de' primi fondatori di que-
tello nero, con una croce ad otto sto nobilissimo ordine, e che san-
punte, facendo i voti a pie del tificòle prime imprese di que' ser-
al loro castello di Crac, situato nel altri principi. Rimasta Acri in po-
contado di Tripoli , ove tenevano tere de'turchi, gli spedalieri di s.
del Pontefice, che gli assegnò per elezione, e per rendergli e giurar-
suo appannaggio il priorato di Ca- gli fedeltà ed ubbidienza, sì in no-
pila ma passando in Francia mo-
; me proprio, che della religione. In
rì 1327, e fu sepolto nella chie-
nel pari tempo il gran maestro ordinò
sa Giovanni di Montpellier.
di s. che gli ambasciatori acquistassero
Nel detto anno i3iq ebbe luogo alcune gioie e le presentassero al
in Avignone l'assemblea dell'ordi- Papa, secondo il costume di quei
ne, ove facevano residenza i Papi, tempi.
e fu elevato alla gran dignità di I di Rodi dopo aver
cavalieri
maestro d'unanime consenso Helioa tolto al soldano di Egitto Alessan-
de Villeneuve, raccomandato da dretta, essendo gran maestro Rai-
Giovanni XXII, e fu il ventesimo- mondo de Berenger nel i365i ir-
eletto E-uggero de Pins, già luogo- assegnò per abitazione l' isola di
tenente del magistero. Pieno di ze- Langò, gli die mezzi per vivere, e
lo e di carila fu chiamato l' eie- chiesa per esercitarvi il loro rito.
mosiniero. Nel i365 Raimondo de Frattanto Urbano V avendo determi-
Beranger gli successe, il quale man- nato di restituire a Roma la residen-
dò con parere deldue consiglio za pontificia, nelSGy partì d'Avi-
i
dia gli rivocò la bolla del suo pro- vento di quasi mille padri, diversi
tettorato. sovrani, e gli ambasciatori di tutti
Lo scisma della chiesa veni- i principi europei. In esso rinun-
va proseguito dal falso Ponte- ziò Gregorio XII, venne deposto
fice Benedetto XIII, mentre nella Giovanni XXIII, degradato e sco-
ubbidienza di Roma era venerato municato Benedetto XIII; quindi
Gregorio XII. Però alcuni cardina- venendosi all'elezione di un nuovo
li di questi, con quelli dell'antipa- Papa, furono fatti guardiani del
pa nel 1409 portaronsi a Pisa, ed conclave Lodovico de la Palìi ve-
ivi convocarono un concilio, per scovo di Morienna, Federico mar-
deporli ambedue, siccome fecero, ed chese di Brandeburgo, Guglielmo
eleggere un terzo. Al concilio, ol- conte d'Enneberg, Brunoro della
tre molti prelati, vi si portarono Scala signor di Verona, con altri si-
stro in nome della cristianità in- blica, n'ebbero rancore. Indi essen-
viò il commendatore Aubusson a
d' do avvenuto poco dopo per parte
reclamare ai sovrani d'Europa a- de'cavaheri la rappresaglia di due
iuti contro la formidabile potenza galere veneziane cariche di merci
ottomana, giacché allora i cavalieri pei saraceni, mentre il sultano di
divennero più che mai il baloardo Egitto riteneva prigione contro il
della cristianità. Nel i4^4 Giacomo diritto delle genti 1' ambasciatore
de Milly fu eletto in gran maestro dell' ordine, e taluni rodiani ; la
per morte del gran maestro Lastic, flotta veneta operò un'ostile di-
il quale, come osserva il Bosio, fu scesa nell'isola di Rodi, e la stra-
propriamente il primo gran maestro ge ed il saccheggio ne' luoghi a-
che comunemente fu da tutti chia- perti ne furono la conseguenza. E-
mato grande. Papa Calisto III spedì seguì poscia uno stretto blocco, e
in oriente un'armata di sedici gale- minacciò la città , ma in pieno
re, sotto il comando del prode cardi- consiglio j sebbene molti fossero
nale Scarampi, che fece alcune con- d'avviso di sfidare in quell'incon-
quiste, e difese l'isola di Rodi. Al- tro la veneta potenza, prevalse l'o-
tra ne mandò sotto il comando di pinione di acquistare la pace col-
Pietro arcivescovo di Tarragona, la restituzione de' pochi saraceni
capitano generale delle galere pon- prigionieri. Prima di questi avve-
tificie, ch'entralo nel porto di Ro- nimenti il gran maestro Pietro
di colla sua flotta si fece impresta- Raimondo Zacosta, eletto nell'ago-
re una somma dal gran maestro sto 1461, pel primo ottenne il ti-
con nuove fortificazioni, e con tre co, di gran lunga superiore alle
torri che fece costruire. Morì nel loro forze, il perchè la liberazione
1476, e fu tumulato nella chiesa fu attribuita a celeste prodigio,
dell'ospedale, e gli successe Pietro onde il gran maestro che avea ri-
GER GER a33
portato cinque ferite, per gratitu- 1482, che accompagnato dai ca-
nel concistoro de' I 4 marzo i489> soldano d' Egitto mandò un am-
assegnandogli per diaconia la chie- basciatore al Papa ad insinuazio-
sa di Adriano. Inoltre lo dichiarò
s. ne del gran maestro per far lega
legato a Intere di tutta 1' Asia e ,
contro i turchi, per cui Inno-
per singoiar distinzione gli mandò cenzo Vili spedì al soldano per
per un ambasciatore a Pvodi il cap- nunzio o ambasciatore Filippo de
pello cardinalizio che fu da lui ,
Canouii, ma si regolò con poca av-
ricevuto con solenne pompa nel vedutezza. Ad Innocenzo Vili nel
tempio di s. Giovanni Battista del 1492 successe Alessandro VI Bor-
Collacchio della città di B.odi, nel- gia, che sino dal i4B3 era protet-
la festa dei ss. apostoli Pietro e tore della religione. ÌXel i5oi A-
Paolo, figurando questo gran mae- lessandro VI pubblicò una lega
stro egregiamente sì da prelato come contro i turchi , ed in concistoro
da eroe pel novero delle sue pre- creò suo legato
o e comandante del-
clare luminose azioni. Il
virtù, e l'esercito cristiano il cardinale gran
me. Qui però noteremo che di- maestro d'Aubusson, a' 9 gennaio
GER GER a35
fu piochanalo il decreto che or- elegantemente scolpite le più illu-
dinò a lutti gli obici ivi stanziati stri azioni di sua vita. 11 Ciacco-
ertraiono nel porto, quelli si spar- cia era aperta per ogni lato, l'inon-
sero per r isola può darsi che il : da/ione de' furenti turchi era pros-
numero maggiore sia quello dei sima, allorché dopo sei mesi d'as-
turchi impiegati nel lungo assedio, sedio si concluse un momentaneo
ed il minore quello che operò il armistizio. Volevasi tentare di per-
primo sbarco. La guarnigione dei suadere Solimano li a rispettare i
cevimento del gran maestro, a cui Rodi. L' infelice Amurat figliuolo
diresse parole di contòrto e di lo- di Zizirao, eh' educato nella cristia-
de, e nel dargli comiato si rivolse na religione viveva occulto in Ro-
a' suoi capitani, e disse che il con- di con la famiglia, fu fatalmente
tento della conseguita vittoria era- riconosciuto, e confessando la fede
gli amareggiato per la umiliazione perì strangolato co' suoi figli, ri-
narrano che l'Amarai, già era sta- delle guerre di Rodi tom. II ; in fran-
to punito col servitore dal gran cese dal cavaliere fr. Giacomo di
maestro, decapitato e squartato. Ma Borbon, soldato valoroso nella stes-
i giannizzeri nel quinto giorno do- sa guerra, e da Paolo Boissat. Si
po la capitolazione, rotto ogni fie- ha pure De bello Rhodio ( an.
,
nali ringraziato per la diligenza e pace gli fu data dopo gli aici vesco-
prudenza con cui erasi diportato nella vi assistenti al soglio, e prima del
gran maestro come a Rodi a servire to legato del Patrimonio, ciò che
tredici poveri a mensa, in onore di subito fu eseguito. Fino da quan-
Gesù Cristo e degli apostoli. Altra do i gerosolimitani erano in Pale-
parte dell' errante milizia, e de' ro- stina, si guardarono di prender
diani che in numero di circa quat- parie per alcun principe cristiano
tromila combattenti li avevano se- a danno di altro, perchè le loro
guiti , senza contare i vecchi , le leggi e professione glielo vietavano,
donne e i fanciulli, coi loro navi- non dovendo impiegar le armi e
gli restarono in ritiro nel porto di le pi'oprie forze se non che con-
Villa - Franca, asilo benignamente tro gl'infedeli in prolezione ed au-
concessogli dal pio Carlo III duca mento della santa fede, e per di-
di Savoia, acciocché fossero in si- fesa loro propria. Il contestabile
tuazione più opportuna per nego- poi di Borbone, comandante dell'ar-
ziare coir imperatore Carlo V, coi mala contro R^oma, non solo scris-
re di Francia e d' Inghilterra, e con se a Viterbo al gran maestro, che
altri principi potenti, onde li for- non avrebbe a suo riguardo mole-
nissero di mezzi atti a sorprendere stato la città, ma effettuò puntual-
Rodi, nella qual città avevano fe- mente la promessa. Coltivando l'or-
deli intelligenze per ricuperare il dine l'idea dell'impresa di Rodi,
perduto dominio. col sacro convento nell'islesso an-
Ma per le guerre e disastri so- no iSay
si portò a Coraeto, che
pravvenuti a cagione delle discordie per la peste dovette abbandonare,
de' principi della cristianità, del- passando con annuenza del suddetto
la prigionia di Clemente VII, e fu- Carlo III in Villafranca, ov' erano
nesto saccheggio di Roma, vani le sue milizie ed seguaci rodioti;
i
abbia ad essere persona non sospet- ov'era stato, avea sempre battuto
ta alla maestà sua, ed ai reguanti moneta, e siccome il priore d' Ale-
in avvenire di Sicilia. I cavalieri magna per ragione dello stato che
fecero molti tentativi per rifiutare in essa godeva, era principe dell'im-
Tripoli, città conquistala da Carlo pero con la prerogativa di battere
V, che ai cavalieri la rinunziava, moneta con particolare sua zecca,
perchè siccome sagace prevedeva tanto maggiormente doveva conser-
non poter egli possederla, per esse- varsi al gran maestro ed al supre-
re quella città diffìcile a conservar- mo convento della religione simile
si contro gli sforzi de'mori e barba- autorità, già confermata dal Papa
reschi. Clemente VII.
Stabilite essendo queste condizio- In tal modo Malta venne in-
ni con iscrittura, restava a fissarsi nalzata a nuovi e più alti de-
dall'imperatore il giorno di sotto- stini , accogliendo i difensori del-
scriverla, e due prenominati ca-
i la cristianità, i quali però prote-
valieri, che quali mandatari della starono che se Rodi si fosse ricu-
religione gerosolimitana s'erano a- perato, ivi si dovrebbe ristabilire
doperati e furono presenti all'atto la residenza principale dell'ordine.
della donazione, non mancarono to- Partendo Carlo V da Bologna si
sto di avvertire il gian maestro de fermò a Castel-Franco nel Bologne-
Villiers, affinchè da lui fusse con- se, ove nel memoralo giorno sotto-
vocato il generale capitolo o consi- scrisse e sigillò il diploma imperia-
glio per accettare ordiualamenle le della cessione di Malta, Gozo, e
quell'atto, ed approvare le ingiunte Tripoli all'ordine gerosolimitano, a
GER GER 243
compimento donazione fatta
della il primo vescovo di Malta dopo Io
in Bologna. Vedi la BiiUa Clemen- stabilimento in essa dell'ordine ge-
tis Pont. Max. FU
(cjuae con linei) rosolimitano.
Confirmado inftudalionis insiilarum Fr. Filippo de Villiers-l'Isle-Adam
Tripolis, Mdilae, et terrae Gaudi- dopo l'accettazione di Malta, per
sii a Carolo romanoruin impera- essa s'imbarcò e co' suoi cavalieri,
tore, Joannis Hieroso-
liospitali s. suo consiglio, e partendo da Sara-
lyniitani concessurum. Datum Ro- gozza ove risiedeva col sacro con-
rnae apud s. Pelrum anno i53o, vento, vi giunse a' 26 ottobre dello
kal. maii , presso il Bull. Roin. stessoanno, prese formalmente pos-
lom, IV, par. I, pag. 90 e seg. 11 sesso dell' isola, e da quel tempo i
gian maestro inviò alcutii commis- cavalieri di Rodi chiaraaronsi cai>a-
sari a Malta per prenderne con le lieri di Malta, e l'ordine religione
sue adiacenze, con Gozo e Corni- di Malta, così il gran maestro fu
no il possesso, ripararne le forti- detto di Malta. Nel i533fr. Filip-
ficazioni, non che i bastimenti che po adunò il capitolo generale per la
\i dovevano trasportare l'ordine. revisione degli antichi statuti, che
Veggasi r Or alio corani Clemente furono corretti ed ampliati secondo
VII prò Hierosolymilana religione, i bisogni de' tempi. Nell'istesso an-
R.omae 534, di Tommaso Guicher-
1 no fu edificata in Malta l'inferme-
do. Candidati alla nuova sede ve- ria, dandosi ad essa principio con
scoviledi Malta si presentarono solenne pompa ecclesiastica, dappoi-
monsignor Tommaso Bosio, e mon- ché la sacra milizia, siccome or-
signor Girolamo Ghinucci sanese, dine ospitalario, si gloriò sempre
mentre Carlo V piopose il reveren- di particolarmente professare as-
do Baldassare Waltkirk consigliere sistenza e cura agl'infermi, riguar-
e cancelliere imperiale. Aveva il dandoli come signori e padroni dei
gran maestro presentalo all'impe- cavalieri; onorandosi eziandio il
ratore tre soggetti, tra' quali il Bo- gran maestro di non portare altro
sio cavaliere gerosolimitano, perchè titolo, che d'umile maestro dello
a seconda de' patti scegliesse chi spedale di Gerusalemme, e custode
credeva per vescovo di Malta; ma de' poveri di Gesù Cristo. Verso
avendo Carlo V lasciato tiascorrere questo tempo cessò la lingua d'In-
alla nomina il tempo assegnato al- ghilterra, per lo scisma del re En-
lecanoniche leggi , Clemente VII rico Vili, che prima come i suoi
nominò Ghinucci , il quale dopo predecessori chiamava il gran mae-
diuturna lite, ad insinuazione di stro Eniinentissime princeps, con-
Paolo 111 che lo creò cardinale, sanguine, et aniice noster carissime.
jier mezzo di rispettosa lettera ri- 11 celebre Barbarossa capo de' cor-
mise l'affare all'arbitrio dell'impe- sari sembrava minacciare
africani
ratore, che con beneplacito aposto- con ottaatadue galere, ma
Malta
lico assegnò al cardinale una pen- il gran maestro si pose in grado
sione di novemila lire sulla men- di aCfrontarlo, li gran maestro Vil-
sa episcopale di Malta, e in questa liers carico d'anni e di gloria mo-
maniera nell' anno i536 il Bo- ri in 22 agosto, e meritò
IMalta a'
sio ottenne le bolle pel vescovato, che gli si scolpisse sulla tomba que-
prese pacifico possesso, e divenne bto elogio Ilio j'acet victrix For-
:
a44 <^ER GER
tunae Virlus: il di lai luogotenen- gerosolimitane, Ranuccio
Farnese
te comandò, sinché non fu eletto nipote di Paolo Ve- III, priore di
il luogotenente del magistero, sino nezia, fu fatto ambasciatore della
all' elezione del nuovo gran mae- religione in Roma; si mostrò buo-
stro. Gli successe Pietro du Pont nissimo religioso, onde lo zio gli
nel magistero, sotto il quale si vi- conferì pure il priorato di Pisa, e
de verificato quanto i cavalieri ave- Io creò cardinale. Nel i546 l'im-
Tano preveduto, cioè di non poter- peratore Carlo V nella dieta di
si sostenere in Tripoli senza valide Ratisbona accordò la dignità di
fortificazioni, e numerosa guarnigio- principe del sacro romano impero
ne. Avendo Barbarossa occupato algran priore dell'ordine di Mal-
Tunisi, si rivolse alla conquista di ta Alemagna. Nel i553 fu ele-
in
daisommi Pontefici, fra' quali Leo- gione di Malta in Roma, vacato per
ne X, Clemente VII, Paolo III morte del cardinal Salviati, che
e Paolo IV il perchè s. Pio V,
, l'avea conseguilo da Clemente VII.
volendo beneficare anco con essi Per tal collazione, che sembra se-
li e coloni, così d'ogni altro gra- attribuiva una nomina che non gli
Norcia,, ove morì nel 1666. 1711. XLVIII. Ranieri Delci sa-
i658. XXXIII. Girolamo Casana- nese, poi cardinale nel 1738.
ta, poi cardinale nel 167 3. 1718. XLIX. Lazzaro Pallavicini
i663. XXXIV. Galeazzo Mariscol- genovese, poi governatore di
ti romano, poscia cardinale nel Spoleto e di Anconanunzio ,
i6go. XLI II. Francesco A crpia vi- 1771. LIX. Antonio Laute roma-
va napoletano, quindi cardina- no, da governatore di Bene-
nel 1706.
le vento fatto inquisitore, poi di
1694. XLIV. Tommaso Ruffo na- Macerata, chierico di came-
poletano, quindi cardinale nel ra , e presidente della zecca
1706. cardinale nel 18 17.
1698. XLV. Filiberto Fcrreri prin- 1777. LX. Antonio Felice Zonda-
cipe di Masserano, poi gover- dari sanese, da govei'uatore di
natore di Peiugia. Rieti, e poi di Benevento, fat-
1703. XLVI. Giorgio Spinola to inquisitore; dipoi nel 1785
genovese, indi cardinale nel fu nunzio di Brusselles , nel
1 790 segretario di propagan-
1706. XLVII. Giacomo Caraccio- da fide, arcivescovo di Siena,
lo napoletano, nunzio agli sviz- e cardinale nel 180 1.
zeri nel 1710, morto uditore 1785. LXL Filippo Gallerati-Scotti
GER GER 35
milanese, da ponente di con- Cassiere fu in grave pericolo per
sulta fatto inquisitore , nel una congiura ordita nel i58o, e
1792 nunzio di Firenze, indi scoppiata nell'anno seguente contro
di Venezia, e nel 1801 car- di lui in aperta rivolta; la princi-
dinale. pale causa restò misteriosa, e solo
1792, LXII. Giulio Carpegna ro- si narra, che non essendosi regolato
mano, da ponente del buon- nell'amministrazione della giustizia,
governo, fatto da Pio VI in- e nelle riforme con le quali volle
quisitore e visitatore aposto- reprimere il vivere licenzioso di
lico di dove parti
Malta, da molti cavalieri, con quella destrez-
nel 1798, poco prima che fos- za e sagaci tà, che la qualità degli
se presa dai francesi. a(f;ui, e la nobiltà de' sudditi richie-
deva, venne in odio ad una gran
iSyS nella processione del
Nel parte dei cavalieri, i quali dopo
Corpus Domini che fece in Pioma molte e segrete conferenze si ri-
gnità, e con una comitiva di circa che il Papa lo fece sedere fra i
vedere alla fama del defunto la che Verdalle fu a ciò indotto per
Cassiere, ed a preservare la religio- impulso de' consiglieri , allegando
ne di Malta da somiglianti disor- l'espresso comando del Pontefice,
dini, nel i583 a'3 settembre pub- il quale per onorare il defunto la
blicò una bolla con la quale rein- Cassiere come vero principe e gran
tegrò l'onore e l'innocenza del de- maestro, ordinò al cardinal d'Està
funto gran maestro, e tolse ai ca- che ne' panni funebri, nel letto
valieri il privilegio, in viitù del funebre, e nel deposito, facesse
quale pretendevano di potere in dipingere, ricamare e scolpire so-
certi casi procedere contro la per- pra le di lui armi la corona di
sona del loro supremo superiore, principe. Dipoi Sisto V per rego-
come avevano con
fatto la Cassie- lare meglio le cose dell'ordine, lo
re, e molto prima con Villaret, chiamò in Roma, ed egli vi si recò
dichiarando il Papa nella bolla che accompagnato da olto gran croci
il solo romano Pontefice poteva e da trecento cavalieri venendo ,
forma gli statuti dell'ordine. Forti- godeva nel suo regno, e nel 1612
ficò l'isola di Malta col castello fece altrettanto Francesco duca di
Bosqnet, v'introdusse i cappuccini, Mantova, ad esempio del genitore.
ridusse in miglior forma gli statu- Paolo V nel 1606 emanò un bre-
ti dell'ordine arricchendoli delle ef- ve per r osservanza dello statuto
fìgie e delle notizie dei gran mae- V dell'elezione, cioè che nelle pro-
stri; .sotto di lui e nel 1 584 '^ mozioni a gran croce il merito
repubblica di Venezia^ per alcune prevalesse all'anzianità.
vertenze, pose il sequestro sopra Kel magistero di Wignacourt l'or-
tutte le commende dell'orciine e- dine ii|)ortò brillanti vantaggi sui
sislenti ne' suoi stati , togliendo il turchi; neli6i6ordinò il gran mae-
soldo ai cavalieri ch'erano agli sti- stro nuove fortificazioni a Malta ed
pendi della repubblica, dillerenze a Gozo, e fece costruire ad uso ro-
che aggiustò il re di Spagna. In- mano un magnifico acquedotto per
oltre il cardinale gran maeslio condurre l' acqua alla nuova ci Uà
fece scrivere in italiano la storia ossia alla Valletta: difese i pri-
dell' ordine da Jacopo Bosio zio vilegi dell'ordine, che vari principi
del celebre antiquario Antonio a- volevano deteriorare, ottenne dal-
gente in Roma dell'ordine, autore l'imperatore Ferdinando II il tito-
insigne della Roma solterranea. lo di Altezza serenissima^ la con-
Dopo aver pagato il cardinal gran ferma de' privilegi dell' ordine e ,
maestro Verdalle duecentomila scu- mori nel 1622. Gli successe Lui-
di di debito, fu accusato a Cle- gi Meudes de Vasconcellos porto-
mente Vili come dilapidatore del ghese, antico ambasciatore dell'or-
pubblico erario onde per pur- , dine in Francia; ma essendo mor-
garsi di tal nera calunnia, fu ob- to neir anno seguente, ne occupò
bligato mandare a Roma il pro- la dignità Antonio di Paola di To-
prio nipote, e pieno di gloria con- losa, gran priore de Saint - Gilles,
tro i nemici del nome cristiano sotto il quale Gregorio XV, con
GER GER 255
breve de'22 febbiaio \6iiy gli con- cere al Papa rinunziò il titolo di
IPSIVS REX
. AGENTEM IN . . . \REE
HAERES EX ASSE . .
HISCE . IN . AEDIBVS
VBI . HOSPITAVERVNT . VIVENTES
IMMORTALEM
VIVERE . 3VSSIT .
ANNO MDCXXXI .
Fabio Chigi, il quale col suo accor- con Papa Alessandro VII, già in-
gimento e prudenza seppe compor- quisitore e visitatore apostolico di
le le discordie insorte fia i cava- Malta. Questi che con la bolla di
lieri per r elezione del gran mae- Urbano Vili nella sua inquisizione
stro, e gli riuscì ottenere dalla re- avea fatto condannare sì riprove-
ligione di Malta, che annullato il voli contrattazioni, rispose con un
modo dell'antico scrutinio si accet- breve al gran maestro, prometten-
tasse quello prescritto da Urbano dogli di frenare l'ardire de'cavalie-
\1I[, in vigore del quale ai i3 ri ; quindi tenuto consiglio coi car-
giugno iG36 fu eletto il gran mae- dinali e prelati sugli alTari di
stro Giovanni Lascaris Castellar, di- Malta, mandò altro breve a mon-
scendente dagli antichi imperatori signor Giulio degli Oddi inquisi-
di Costantinopoli; nell'anno seguen- tore, in cui gli ordinò di esclude-
te il nuovo imperatore Ferdinando HI re come indegni ed inabili all' e-
confermò i privilegi della religione lezione, chiunque, vivente il gran
di Malta nella più ampia forma. maestio movesse trattato di suc-
,
rabile la godeva su tutti gli amba- morì nel 1680, e gli successe
sciatori che sono di cappella. Po- Gregorio Caraffe napoletano, prio-
scia nel i546 fu stabilito che il re della Rocella. Nel magistero del
capitano generale delle galere a- Cotoner fu tolto l'abuso a quei ca-
vesse dai religiosi il titolo di ec- valieri che procuravano di essere
cellenza, e fu introdotto nel con- conclavisti dei cardinali , o loro
siglio il bussolo del sì, del no, e scalchi, o dapiferi per conseguire
del neutro. Lascaris dopo aver fon- la facoltà di testare, e di essere
dalo una biblioteca pubblica a IMal- esenti dagli spogli, venendogli però
ta, morì a'i4 agosto 16^7. 11 suc- conservati gli altri privilegi. Nel
cessore Martino de Redin oppor- , i685 sotto il magistero di Gre-
tunamente fece costruire di distan- gorio Caraffa le galere di Malta
za in disianza delle torri su tutta disfecero la flotta d'Algeri, prati-
la costa per la difesa dell'isola. carono delle scorrerie sulle coste
jVel 1 658 Alessandro VII emanò di Barbarla, ed unite a quelle dei
una costituzione sopra la rinun- veneti e del Papa, presero d' as-
zia e concessione de' titoli de'prio- salto Corone, quindi Navarino, Mo-
rati e baliaggi, onde evitare gli done, ec. rendendo 1' impero sul-
abusi introdotti nella rinunzia di l'Adriatico ai veneti. Innocenzo XI
tali titoli con riserve. felicitò il gran maestro, per sì bril-
INel 1660 divenne cin(|uantesimo lanti vittorie. Indi nel 1688 il
vantaggi riportati sui turchi, onde Vili. Nel 1708 si trattò in Roma
la sua corte si vide risplendere di la causa del bali Bertoni, il perchè
cinquecento valorosi cavalieri d'o- Clemente XI di proprio pugno
gni nazione, e il commendatore scrisse gran maestro Perellos
al
que l'abito prelatizio ed anche in ghilterra, oltre altre galere che gli
tro il turco, sul quale riportò poi mei, Belluga, e i due Spinola som-
la celebre vittoria presso PeterAra- ministrarono cinquecento scudi per
radino nel onde gli ottoma-
17 i6, cadauno, e doppia somma i cardi-
ni tolsero l'assedio da Corfù, avendo nali Pamphilj Imperiali, e Sacri-
,
Despuig di I\Iontenegre, già tre tani. Nel 1747 Benedetto XIV per
volte luogotenente del magistero; mezzo di monsignor Luigi Valenti
indi nel i74' fu elettogran mae- suo cameriere segreto, trasmise a
stro Emanuele Pinto de Fonseca Blalta al gran maestro Pinto, il do-
porlogliese. JN'el 1742 il gran mae- nativo delio stocco e berrettone da
stro spedì in Roma per ambascia- lui benedetti. Nell'anno seguente
tore a Benedetto XIV, il bah fr. si scoprì Malta una terribile
in
Guerin de Tencin, che fece il suo congiura tramata da ìMustafà pa-
solenne ingresso con quella pompa scià di E.odi, e prigioniere di guer-
che descrivemmo al voi. X, p. 3io ra de'cavaliei'i,
il quale d'accordo
e seg. del Dizionario. A di lui i- col sultano gran somme di denaro
slanza Benedetto XIV a' 16 dicem- spese pel pravo fine: il gran mae-
bre 1743, con la costituzione Quo- stro doveva essere assassinato, e l'i-
mani, concesse parecchie indulgen- sola interamente aveano divisato
ze, e molti privilegi nella forma occuparla turchi. Il pascià fu ri-
i
santa Sede, come si legge nel nu- dopo un congresso tenuto con car-
mero 465o del Diario di Roma di dinali e prelati scrisse al re Carlo
quell'anno. Il titolo di altezza E- in modo persuasivo, invitandolo
minentissinia in riconosciuto com- paternamente a desistere da tale
petere al gran maestro da tutti i impegno. Il re fece anzi avvisare i
sovrani, dappoiché prima alcuni gli maltesi che se ricusassero ancora di
davano il solo titolo di Eminenza. 11 ricevere il visitatore, avrebbe fatto
medesimo Finto fu il primo gran sequestrare le rendite che i cavalieri
maestro che decorò I' arme del gran godevano gran mae-
ne' suoi stati. Il
maestro d' una corona come gli al- stro all'opposto dichiarò, che avreb-
tri sovrani. Politico, abile, eccellen- be fatto altrettanto sulle rendite che
te nell'amministrazione della giu- altrove godevano i commendatori
stizia, abbellì Malta di edilizi, ed napoletani e siciliani, e richiamò ji
aumentò grandemente la pubblica ball Duegos. Allora il re proibì ai
biblioteca, per la quale dipoi or- propri sudditi ogni commercio coi
dinò Luigi XVI che vi sarebbe maltesi, e mise il sequestro alle
mandata una copia di tutte le o- commende gerosolimitane de' suoi
pere impresse nella tipogialia reale. stati, come gran mae-
altresì fece il
Dipoi nel 1781 Francesco Paolo stro con quelle che cavalieri na- i
dusse gli animi di molti a difen- denza, non ubbidivano più ai loro
dersi entro la Valletta, ma dopo comandanti, e vari cavalieri francesi
ventiquattro me fu sospeso il fuoco, furono trucidali come supposti tradi-
ed il commendatore Candida, al pre- tori. Venne pertanto sospeso il fuo-
sente luogotenente , incaricato del- co che facevano le fortezze, s'in-
la custodia degli schiavi e forzati, viarono dei deputati a bordo del-
avendo saputo che in un magazzino l'Oriente ove sr trovava Napoleo-
della marina di proprietà del fran- ne, il quale sicuro del suo potere,
cese Agnau vi erano nascosti più dettò come gli piacque gli articoli
centinaia di satelliti venuti qualche della capitolazione, senza calcolare
giorno prima della squadra sud- le rimostranze dei deputati. Altri
detta , sopra bastimenti con ban- scrissero che il gran maestro d'Hom-
diera ragusea, ne diede subito av- pesch convocò l'assemblea, che seb-
viso alla piazza, e molti del popolo bene incompleta, pattuì la dedi-
unitisi alla forza colà inviata, inva- zione dell'isola sotto la garanzia e
sero il magazzino, ed allora parte mediazione della Spagna rappre-
dei nascosti riuscirono di fuggi- sentala dal cav. Amat, suo incari-
a66 OER GER
calo daCfiiri a Malta, ed avendo il dono in Malta, e di mille franchi
general Marmont impiegato tutti i a' cavalieri , che hanno od oltre-
niezzi di coiv'uzione. Cosi terminò passano i sessanta anni. Ciò pure
dopo duecento sessanl' otto anni il dev'essere accordalo dalle rispetti-
dominio che l' inclito or-
j^ldiioso ve quattro repubbliche alleale , ai
dine gerosolimitano avea esercitalo cavalieri della loro nazione.
sull'isola di ]\Jalta, ed ai congiv- \. Lare-pubblica francese si ado-
lali riuscì carpire dal consiglio, pererà presso le altre potenze d'Eu-
senza che neppure fosse cominciato ropa, affinchè conservino a' cava-
l'assedio nelle forme, la più igno- lieri della loro nazione l'esercizio
miniosa capitolazione ne' seguenti de' loro diritti sui beni dell'ordine
otto articoli, sottoscritti a' 12 giu- di Malta ch'esistono ne' loro stati.
gran maestro, sua vita naturale du- sotto governo dell'ordine, saran-
il
vm soggiorno Ciò
fatto in Francia. porte. ]Vè questa si dovette conside-
deve essere dichiarato comune an- rare soltanto una perdita irreparabi-
che ai cavalieri delle quattro re- le all'ordine, ma bensì a tutta la
vo della città vecchia co' suoi ca- possesso e perpetuò il suo dominio.
nonici, tutti in mitra, dovette can- Sull'isola di Malta, e sue adia-
tare con solennità il Te Deiim, cenze, oltre quanto diremo al già
sotto quel baldacchino stesso dove citato suo articolo, possono con-
si
era solito starvi il gran maestro. sultare i seguenti suoi storici. Gio-
Napoleone parti con la flotta per vanni Eduo Quintino, Insulae Me-
^68 GER GER
litae (ìescriptio, Lugdiini i536: fu stro ed il consiglio esercitavano in-
tradotta dal Sansovino con questo sieme un' assoluta autorità , ed il
titolo, Descrizione di Malta e del gran maestro vi aveva due soli
suo governo, Venezia 1545. Paolo voli come capo. Il consiglio era
del Rosso, Volgarizzaiìiento degli di due sorta , 1' ordinario , ed il
1647- Fr. Geronimo Manelli, Pi- gran maestro^ che però non dava
te dei gran maestri della sacra re- voto. Il consiglio completo era com-
ligione di s: Giovanni Gerosnlimi- posto dei gran croci, e dei più an-
tano di Malta, Napoli iSyG; e ziani cavalieri di ciascuna lingua,
Memorie de' gran maestri del mi- cioè due per cadauna. Chiamavansi
litare ordine gerosolindtano Par- ,
lingue le dilFerenti nazioni , delle
tutti i cavalieri dell' ordine dove- tuato il priorato della chiesa del-
che non fosse contraria alla rego- ambedue baliaggi capitolai-i , che
la ed agli statuti della religione ; erano comuni, e perciò soggetti a
il gran maestro faceva coniar mo- tutte le lingue.
neta, concedeva giazie d'ogni spe- Il pillare della lingua provenzale,
cie, conferendo priorie, baliaggi aveva il grado di gran commenda-
commende, benefizi ec. Aveva poi tore, presidente del tesoro, avente in
dell'aristocrazia, mentre ue'piìiim- Cina tutte l'entrate della religione
portanti affari risguardanti i ca- e delle vettovaglie , e sotto a lui era-
sistere in due anni di corso sopra Ì)alla fortezza e città della Vallet-
le galere o vascelli della religione, la è distante circa sei miglia Mal-
e tre anni dimorando nel conven- ta o città vecchia, dove sorge Tin-
to ove risiede l' ordine, laonde il signe cattedrale dell' apostolo s.
in mano della Russia divenuta sa- più vive istanze perchè gli fosse
rebbe un baluardo inespugnabile restituita, avendo nominato al co-
contro i francesi, indusse il gran mando di essa il principe di Wol-
maestro Hompesch ad abdicare la hoTvisk crealo primo cavaliere del-
dignità, e si dice che il Papa ap- l'ordine, e destinalo i reggimenti
provasse tal progetto, benché Pao- che dovevano presidiarla.Divenu-
lo I fosse del rito greco scisma- to Napoleone primo console della
tico, a cagione delle circostanze dei repubblica, mostrando di seconda-
tempi. Hompesch dopo la linun- re r imperatore acciò dichiarasse
zia si ritirò a Montpellier, ove la guerra agi' inglesi, gli inviò ia
poi mori a' 1 2 maggio i8o5. I ca- dono la spada del gran maestro la
valieri dell' ordine nel medesimo Vallette; ma la morte di Paolo I,
anno 1798 riconobbero Paolo I avvenuta a'25 marzo 1801, tolse
per loro gran maestro, ed il bali all'ordine un valido e potente so-
Lilla gli presentò in Pietroburgo stegno. Più tardi il di lui figlio e
le insegne sovrane dell'ordine ge- successore Alessandro 1, non aven-
rosolimitano. Indi l'imperatore ai do credulo succederlo nel gran
i3 novembre significò a tutte le magistero, per mezzo di un am-
corti straniere la sua assunzione basciatore rimise all'oidine gero-
al gian
magistero dell'ordine ge- solimitano le insegne niagistrali u-
rosolimitano dicendo di volerlo , sate dal genitore , e consistenti ia
proleggere ne' suoi privilegi e di- un berretto di velluto nero, con
ritti. Dopo l'atto solenne di accet- corona impellale d'oro dal defun-
tazione Paolo I prese possesso del- to aggiunta, sovrastata da una cro-
la dignità , col cerimoniale che ce di smalto bianco;uno stocco eoa
praticavasi prima in Rodi, e poscia manico coperto di velluto l'osso
a Malia, ed in quel giorno con- eoa arabeschi d' oro con grossa ,
272 GER GER
lama d'acciaio in forma di fron- Caraccioli, quindi Pio VII con breve
da d' olivo; il gran
che u- sigillo dei9 febbraio i8o3 dichiarò gian
.sava ne' 4'P'f>mi > rappresentante maestro fr. Gio. Battista Tonimasi
l'imperiale aquila russa, avente in di Cortona, raccomandato dall'im-
petto la croce dell'ordine gerosoli- peratore di Russia, e dal re di jNa-
mitano; ed una grandiosa bandie- poli, valoroso personaggio che avea
ra rossa, con la croce bianca del- esercitato diverse dignità nell'ordi-
l' ordine in mezzo, con in cima ne. Fu incaricato il commendatore
dell'asta la croce di metallo dora- fra Nicola Enzi di Vellelri, diverso
to a smalto bianco, e decorata di da quel cavaliere Bussi, che poi
due grossi cordoni e fiocchi' di se- per diversi anni rappresentò l'ordi-
ta rossa e oro. Queste insegne ne in R.onia, con la diplomatica
l'ordine gerosolimitano tuttora cu- qualifica di brigadiere bali, incari-
stodisce a memoria del magistero calo d'affari , a recare al nuovo
di Paolo I. gran maestro il menzionato breve
Nella pace d'Amiens de' 25 mar- del seguente tenore.
zo 1802, essendosi statuito, come •» Al diletto figlio Gio. Battista
dicemmo, la restituzione dell' isola Tommasi gran maestro dello spe-
di Malta all'ordine gerosolimitano, dale di Giovanni di Gerusalem-
s.
il quale dovrebbe regolarsi coi pre- me, Pio PP. VII, salute ed aposto-
cedenti statuti, si dichiarò pure che lica benedizione.
per quella volta il regnante Ponte- »
Avendoci risposto il diletto
fice Pio VII avrebbe eletto il gran figlio Bartolomeo K.uspoli (il quale
maestro, scegliendolo dai soggetti nello scorso anno, per tutte quelle
che gli avrebbei'o presentati gran i ragioni, che già dovete aver cono-
priori, e ciò per un particolare ac- sciuto nel nostro breve a lui scrit-
nuovo gran maestro diedero una cose, che a lui furono da noi pre-
onorevole testimonianza della loro scritte, sappiate che vengono egual-
virtìi. Acciocché adunque più a mente prescritte a voi. Le quali
lungo non si protragga questa ele- non dubitando da noi, che saranno
zione, e sia provveduto quanto pri- religiosamente in ogni parte da voi
ma all'ordine, e per dare a voi eseguite per effetto del vostro os-
un luminoso attestato delia nostra sequio verso di noi, preghiamo Id-
benevolenza, della slima che abbia- dio ottimo, massimo, che vi ricol-
mo dei vostri distinti meriti, ripu- mi d' ogni prosperità nel dar prin-
tandovi degnissimo di questa amplis- cipio al vostro magistero, e vi dia-
sima dignità, coll'assolvervi ed avervi mo affettuosamente l'apostoHca be-
per assoluto, secondo il consueto, ed nedizione ".
in virtù della presente, da qualsivo- IMentre si agitava la controversia
glia vincolo di scomunica, di sos- sulla restituzione di Malta, il mi-
pensione e d'interdetto, e d'ogni nistro inglese residente in quell'i-
altra ecclesiastica sentenza, censura, sola fece intendere al nuovo gran
e pena inflitta dal diritto o dal maestro, che gli conveniva meglio
giudice per qualsivoglia occasione recarsi intanto a Messina, all' oppo-
o causa, se, e in qualunque modo sto il ministro francese lo invitò
che ciò possa essere, ne siate av- trasferirsi in Malta ; ma il gran
vinto, soltanto acciò abbia effetto maestro essendosi portato coi ca-
la presente nostra disposizione, vi valieri dell'ordine in Messina (Ve-
eleggiamo e nominiamo in gran di), a' 27 giugno li convocò nella
maestro dell'ordine gerosolimitano chiesa priorale di Novaluce dell'or-
con tutti gli obblighi e gli onori, dine, e fece leggere dall'avvocato
conformemente agli statuti dell'or- Brest il breve apostolico di sua e-
dine, e alle costituzioni apostoliche, lezione al supremo magistero. Quin-
e con tutti gli onori, grazie e pri- di il gran maestro si alzò dal suo
vilegi de' quali hanno goduto gli trono, ed inginocchiatosi prestò al
altri vostri predecessori, come se bafi Trotti, come anziano, il con-
foste stato eletto nel capitolo di sueto giuramento dopo di che si
;
Malta alla forma delle ordinazioni assise sul trono, ammise all'abbrac-
prescritte nelle lettere apostoliche cio i due bah Trotti e Caraccioli,
del nostro predecessore Urbano Vili, ed al bacio della mano i cavalieri,
in data de' 21 ottobre i634, in- e i maltesi eh' ivi trovaronsi pre-
giungendo perciò a ciascheduno dei senti. Ciò eseguito, il gran mae-
cavalieri di tutto l' ordine, ai cap- stro fece pubblicare la nota dei
pellani, e gli altri ministri ed in- rappresentanti dell'ordine, e delle
servienti, di prestarvi la dovuta cariche conferite, indi ricevette il
TOL. XXIX. 18
^7! GEFi GER
giuramento consueto dal consiglio stata un tempo la Sicilia, tra Ro-
dell'ordine. Assiso poscia sul trono ma e Cartagine.
vi recitò un'allocuzione, in cui tra Volendo quindi il gran maestro
le altre cose disse. » Lungi dal ri- trasportare la sede dell'ordine in
chiamare alla memoria, o dilettis- Corfù, per alcune difficoltà gli con-
simi fratelli, i dolorosi eventi, e le venne trasferirla in Catania (Fedi),
funeste cagioni che gettarono l'or- e coi cavalieri , la cancelleria e
dine in un mare di guai, da cui Io l'archivio nuovo dell'ordine, dap-
trasse la robusta mano del virtuo- poiché l'antico, come dicemmo, re-
so monarca, a cui dobbiamo una stò a Malta, vi 23 gen-si recò a'
immortale riconoscenza; solo ragio- naio 1804. Già nella pace di Lu-
nar dobbiamo de' mezzi salutari, neville segnata li 9 febbraio 1801
che guidar ci possono all'alta glo- tra la Francia, l'imperatore Fran-
ria di condurre all'antico splendore cesco li, ed i principi dell' impero,
un ordine che per lo spazio di qua- erasi stabilito, che i principi ere-
si sette secoli meritossi il benefico ditari tedeschi venissero reintegrali
sguardo delle potenze, e la stima nei dominii perdati, con quelli che
delle nazioni. Voi, dilettissimi fra- possedevano i vescovi e gli ordini
telli anziani, che meco uniti com- regolari, per cui il gran priorato
ponete il sacro consiglio dell'ordi- gerosolimitano che risiedeva in Hei-
ne, rammentate in ogni vostra de- tersheim nella Brisgovia, ebbe in
liberazione i doveri a' quali vi a- tenue compenso la contea di Bon-
stringe giuramento or ora pre-
il dorf Quindi ebbe fatalmente luo-
stato in mano mia, ed alla presen- go la soppressione di varie lingue
za di quel Dio, che lutto vede, dell'ordine. Il re di Spagna, due
pensa premia e punisce. Voi siete
,
mesi prima che si fosse sottoscritto
quelli, ai quali è toccata la bella il trattato d'Amiens, avea promul-
sorte di rannodare i sacri legami galo un decreto col quale ùicor-
della nostra istituzione, legami che porò alla sua reale corona le lin-
dalla religione e dall'onore soltan- gue dette di Aragona e di Casti-
to acquistar possono una durevole glia, dichiarandosi egli stesso gran
solidità. Questi legami sono l'inte- maestro di quest' ordine ne' suoi
ro obblio del personale interesse, dominii, e lasciando ciò che ri-
ed fermo pensiero dell'interesse
il guardava il governo spirituale e
pubblico, distruttore il primo e , religioso alla Chiesa ed all' autori là
sostegno il secondo d' ogni società; del Papa. L'elettore di Baviera,
sono l'ubbidienza agli statuti, l'in- che soltanto ad istanza dell'impe-
violabilità delle Itggi, l'armonia fra ratore Paolo I erasi indotto a
di noi, la rettitudine, il coraggio, restituire nel 1797 la lingua ba-
la costanza ". Ed allora rendeansi varese, avea ottenuto finalmente
necessarie più che mai le virtù in- il consenso dell'imperatore Ales-
culcate dal gran maestro, perchè sandro I di lui figlio, per la sop-
sempre più venivano allontanati pressione di questa lingua ne' suoi
dalla speranza di ricuperare Malia, stati, e ciò per compensarsi d'una
essendo divenuta l'isola funesto parte del vescovato di Eichstett,
pomo di discoidia giltato tra la che avea ceduto quando fu posto in
Francia e l'Inghilteiia, quale era esecuzione il piano dell'indennizza-
GER GER 275
zione ai principi ereditari tedeschi. gli vi approdò l'ultimo di febbra-
La lingua d'Italia parimenti non io con un corpo di soldati fornito
sussisteva che in parte, dappoiché dal re di Napoli, che doveano ser-
dipendevano dal dominio francese vire di temporaneo presidio ; ma
il Piemonte, e i ducati di Parma in vece dal ministro inglese a'a
e Piacenza. Perciò di tutte le ot- marzo ricevette un formale rifiuto,
to lingueche componevano l'or- sotto diversi pretesti, fra i quali
dine, non rimaneva se non che quello della soppressione di varie
parte della lingua d'Italia, e le lingue, e la mancanza delle gua-
za ,
quando con lo spoglio delle spinta a' 18 maggio i8o5 a di-
commende se gli toglievano i mez- chiarare alla Francia quella me-
zi di sussistere decorosamente , e morabile guerra , che porse per
mantenersi nell'immediata sovra- nove anni continui al genio del
nità dell' isola , restituita al suo suo formidabile avversario occasio-
ordine sotto la garanzia e l' ap- ne di trionfi sul continente, ma
provazione di tutte le potenze le trassero al fine il di lui eccidio.
più cospicue di Europa ". Il gran maestro Tommasi afflitto,
siglio risolvettero di trasferire la dal Papa Pio VII, con breve dei
residenza magistrale dell'ordine da 5 agosto 1822 la riduzione dei
Catania nello stato pontificio . A membri del consiglio della came-
quest'effetto il luogotenente otten- ra da otto, che prima erano, ai
ne da Leone XII un breve apo- seinominati; e quindi dal regnante
stolico, dato a' 12 maggio 1826, Gregorio XVI la pontificia au-
con l'autorità del quale, per con- torizzazione di chiudere il conven-
servare il lustro dell'ordine gero- to di Ferraraj venendo dal Papa
solimitano, il Papa permise che la in lui riunite tutte le autorità del-
sua residenza fosse trasferita a la camera del consiglio dei tribu-
Ferrara (ì^edi), concedendo a ta- nali dell'ordine , coll'obbligo però
le oggetto la chiesa e il moniste- negli affari importanti di sentire
ro de'celestini, belli edifizi. il parere di un probo e capace
In tal modo si riapri la casa religioso dell'ordine, come si rileva
conventuale de'cavalieri gerosolimi- dal breve del 20 dicembre i83r.
tani in Ferrara, ed ivi nell'agosto Indi nel pontificato dello stesso
Innocenzo XII concentrò gran par- il nome di Convitto de' cento preti
te delle rendite dello spedale de- all'edifizio ponte Sisto quando
a
gl'invalidi o mendici fondato da ivi si Tale nome fece cre-
stabilì.
Sisto V. Il p. Bouanni nella par- dere ad alcuni che nell' ospizio e
te III del Catalogo degli ordini spedale Sistino fosse eretto uno spe-
religiosi, discorre del povero inva- dale per cento preti, ciocché non è
lido di Sisto, e ce ne dà la figu- mai stato, essendo ben diversa l' o-
ra come vestiva. Il Piazza nel suo pera di detta congregazione isti-
Eusevologio rowjawo, trat. 1, e. XIX, tuita l'anno i63i nella chiesa dei
GER GER 281
ss. Michele e Magno in Borgo, ad tuzioni, e ne surse finalmente un
esempio di altre che fiorirono in ricovero per que' poveri preti che
Roma, come si legge in alcune i- logori dalle fatiche del ministero,
scrizioni delle chiese de' ss. Cosma avessero bisogno d'assistenza e ripo-
e Damiano, e de' ss. Gio. e Paolo. so, dicendoci il Viale nel suo lii-
Essa è una congiegazione pura- nerario di Roma, pag. 4^6 , che
mente spirituale, che ha per fine ivi vivevano preti in comunità, ed
suiTragare le anime de' con frati alla il Venuti che l'edifizio ad un tem-
medesima ascritti dappoiché alla , po fu abitato da preti, che in con-
morte di alcuno di essi sacerdoti vitto riuniti pagavano la dozzina,
o chierici, recita l' uffizio de^ de- e dai sacerdoti infermi. A' nostri
funti , celebra una messa solenne giorni vi dimoravano dieci sacer-
di requie, ed i preti sono tenuti doti, che avevano stanza nell'edifi-
dire una messa per l' anima del zio Sistino, e baiocchi quindici al
liapassato,ed i chierici di fare la giorno , onde quando esso fu ce-
santa comunione; e perchè non duto all'ordine gerosolimitano, que-
manchi il numero completo delle sto assunse di somministrare tale
cento messe, e delle "venti comu- sussidio a dieci sacerdoti a nomi-
nioni, nuovo aggregato deve su-
il na del cardinal vicario. Dappoiché
bito applicare una messa se sa- a' 29 agosto i835 venne stipulata
cerdote, ed una comunione se chie- una convenzione fra il cardinal vi-
rico in suffiagio dell' individuo nel cario di Roma, e il luogotenente
cui luogo è stato ammesso. Nel del magistero, cioè di ricoverare
1674 Clemente X approvò l'isti- l'ordine gerosolimitano otto sacer-
tuzione del Vestri, concedendogli i doti, e somministrar loro ba-
di
privilegi degli altri luoghi pii di iocchi quindici per ciascuno in o-
Roma; indi nel 1681 Innocenzo gni giorno, e di pagare altrettan-
XI gli accordò grazie spirituali ed to a due sacerdoti dimoranti nell'o-
indulgenze. Nel 1699 Innocenzo spizio di Tata Giovanni. Dopo que-
XII con la bolla Ecclesìae Catlio- sta convenzione fu dal Papa regnan-
lìcae, trasferì 1 ospedale de' sacer- te concesso il locale, al modo che
dotida s. Lucia, ad un palazzo in narrammo più sopra. In pari tem-
borgo dei Colonnesi. In seguito po la congregazione decente pre-
l'ospedale si unì al collegio eccle- ti e venti chierici ritornò nella
siastico de' cento preti e venti chie- chiesa de' santi Michele e Magno
rici, ch'erasi stabilito nella chiea in Borgo, partendo da quella di s.
di s. Francesco d'Assisi, e fu diret- Francesco d'Assisi. Grato l'ordine
to da un e da quattro
cardinale, gerosolimitano al donativo di detta
deputati, fra'qualiaveva sempre chiesa e contiguo edilizio, a pe-
iuogo il canonico decano del ca- renne memoria ivi eresse il busto
pitolo di s. Pietro, che lo gover- in marmo del Papa regnante, sot-
QVOD
XENODOCHIO . SIELITENSI
MANV . HOSTILI . TANDIV . DISJECTO
ECCLESIA . AEDITIBVSQ . DONATIS
HAS . AEDES . SVFFECERIT
EQVITES . HIEROSOLYMITANI
ET
BAJVLIWS . CAROLVS ORDIXIS
. CANDIDA
MODERATOR . .
ANNO MDCCCXXXV .
re grado di perpetua
elevata al ta della chiesa fu posto un nuo-
residenza del gran priorato dell'or- vo organo, opera egregia dell'A-
dine pel regno Lombardo- Veneto, gostini padovano.
non che pei ducati di Parma, Mo- Radunatisi i cavalieri anticipa-
dena e Lucca e di vedere cos\
,
tamente nelle stanze del priorato,
riapeita quella commenda, le cui procedettero coli' ordine del loro
fabbriche erano pervenute all'or- rango ad incontrare il gran prio-
dine fino dal i3i2, e dopo il ca- re al momento del di lui arrivo,
dere della celebratissima e pos- e collo stesso ordine preceduti dal
sente repubblica erano rimaste so- facente funzione di cancelliere e
litarie e diserte; e questo fortuna- di cerimoniere vestito di nero, en-
to istantespuntò coli' aurora del trarono a suo tempo in chiesa mu-
5.4 giugno 1843, giorno sacro al- nita di granatieri. Al suono della
la solennità di s. Gio. Battista banda dell'imperiale regia marina,
proteggitore dell'ordine gerosolimi- ed alle ore dieci antimeridiane,
tano. La chiesa e le fabbriche del- entrò in chiesa per la porta mag-
la commenda in detto giorno si giore il drappello di dieciotto ca-
riaprirono al pubblico, e si mo- valieri in pieno uniforme, cui te-
strarono in quella proprietà e de- neva dietro il venerando gran prio-
coro cui erano stale predisposte, re, che aveva a lato il nuovo cap-
to Lombardo- Veneto ;
2.° la bol- strida cui vennero operate, dicen-
la con cui dal venerando luogote- do che tali ferventi religiosi, ed
nente fu nominato gran priore il intrepidi eroi, armati di ferro e di
venerando bali fr. Gio. Antonio Cap- fede, alternarono con gli esercizi
pellari della Colomba; 3.° l'approva- di pietà le gueiresche azioni. Ram-
zione imperiale di nomina. Pro- tal mentò che i campi della Palesti-
clamala così solennemente in faccia na e della Siria , Rodi e Malta
alle maggiori dignità ed al ceto no- furono spesso gloriosi teatri di lo-
bile tale istituzione del gran prio- ro vittorie; che i mari si squarcia-
GER GER 287
10110 in tutti i versi sotto i loio va- mendatori, cavalieri, e dame del-
scelli; che i loro stendardi svento- l'ordine per l'incremento di que-
larono temuti sulle isole dell'Arci- sto. Finalmente encomiò ed animò
e celebre città 1' ordine gerosoli- il cardinal patriarca, che con l'ar-
mitano riprendeva il posto, che ciduca, i consiglieri intimi, e per-
gli conveniva fra quelle istituzioni, sonaggi invitati, passando per la
che si resero più benemerite della galleria, cortile, e scala maggiore,
religione, dell'umanità, e della ci- si recarono nella gran sala e stan-
vile coltura. Si congratulò per si- ze priorali, decorate dei ritratti
con abbellirle già aveangli fatto gran priore della felice riuscita
sperimentare gli effetti del ricupe- della funzione, e di sua installa-
rato dominio. Si congratulò anco- zione nel gran priorato, offri agli
ra solennemente con il zelante luo- invitati un nobile e splendido rin-
gotenente Candida per le sue lun- fresco, ravvivato dal frequente suo-
ghe e infaticabili cure coronate no della banda militare. Noteremo
da felici e moltiplici successi, con per ultimo, che recandosi in Ro-
il nuovo gran priore Cappellani ma nel 1844 il nobile Taddeo
degnamente elevato a s"i alto gra- Scarella di Venezia , cavaliere e
do, col novello cappellano dell'or- segretario capitolare del gran prio-
dine Pianton di cui pure ne fece rato Lombardo- Veneto, e dal re-
r elogio, e si congratulò coi com- gnante Gregorio XVI decorato delle
288 GER GER
croci di commendatore degli ordi- no Malaspina di Parma, che tra-
ni di s. Gregorio, e dello sperone sferitosi in Roma , emise nella
d'oio volgjirmeiite ora chiama- chiesa di san Francesco la sua
lo di san Silvestro, il medesimo solenne professione a' 3 i gennaio
Papa gli consegnò un bellissimo i84i, facendo i voti nelle mani
calice con patena tutto d'oro col del luogotenente del magistero.
pontificio stemma , per offrirlo Questi nel recarsi in detta chiesa
alla detta chiesa gran priorale di nel medesimo anno a solennizzare
Venezia , come si legge nella i- la festa di s. Gio. Battista, dopo
scrizione che fece incidere sot- avere ricevuto coi cavalieri profes'
to la base. Non ha guari si è si e novizi, di divozione e cappel-
pubblicato la suddetta orazione con lani conventuali il pane eucaristi-
questo titolo: Per la fondazione co dal cardinale gran priore di
del gran priorato di Malta in Fé- Roma, pubblicò il seguente decre-
uezia, discorso letto da sua Emi- to, che nella vigilia del santo avea
nenza il cardinale patriarca nel ricevuto.
eh XXIV giugno MDCCCXLIII. " Francesco IV, per la grazia
In Venezia presso la tipografìa E- di Dio, duca di Modena, Reggio,
miliana MDCCCXLIV. Mirandola, Massa e Carrara ec. ec.
Gii esempi luminosi di Gregorio arciduca d'Austria, principe reale
XVI, e di Ferdinando I dell'alta pro- d'Ungheria e di Boemia."
tezione a vantaggio del sacro mili- » Disposti a secondare le do-
tare ordine gerosolimitano, non po- mande a noi avanzate dal bali
tevano non eccitare una generosa Candida attuale luogotenente del
emulazione, il perchè Ferdinando gran magistero dell'ordine di s.
li re delle due Sicilie, e l'arcidu- Giovanni di Gerusalemme, ordinia-
chessa d'Austria Maria Luigia du- mo quanto segue. "
chessa di Parma, Piacenza e Gua- « Art. I. L'ordine di s. Gio-
stalla lo ammisero nuovamente nei vanni di Gerusalemme è ammesso
i84o nei loro "
stati. Quindi nel nei nostri stati.
medesimo anno, e con decreto dei » II. I nostri sudditi potranno,
12 giugno duca di Lucca Car-
il previa la nostra approvazione nei
lo Lodovico, per dimostrare la sua singoli casi, essere ricevuti cavalie-
stima e la sua benevolenza verso ri, e fondare commende tanto di
un ordine che per l'attaccamento quanto di giuspatronato,
giustizia,
alla causa de' troni sostener dovet- nei modi da concertarsi coi supe-
te peso delle passate vicende, "
il riori dell'ordine.
ordinò il suo ripristinamento nel w III. Assegniamo all'ordine due
suo stato. Dopo avere l' encomia- commende di giustizia del reddito
ta arciduchessa ripristinato 1'
ordi- di duecento zecchini ciascuna, par-
ne dotandolo di tre commende, te in terre, e parte in cartelle sul-
eccitossi nelle cospicue famiglie del lo stato, da fondarsi l'una nella
suo ducato il desiderio di appar- provincia di Modena, e l'altra nel-
tenervi, e ne' cavalieri già ricevuti la provincia di Reggio, e da con-
colà dimoranti lo zelo di professar- ferirsi per la prima volta a nomi-
ne il religioso istituto, fra' quali na nostra, e in seguito dall'ordi-
noajiucremo il marchese Ricorda- ne a' nostri sudditi, aventi le qua-
GER GER 289
iitìi da riconoscersi dall'ordine per ivi potessero i cavalieri esercitare
essere cavalieri professi di giusti- le loro religiose funzioni ; ed istan-
zia, riservando per noi e nostri cabile il benefico Papa nel voler
successori l'approvazione della scel- sempre piìi migliorare la sorte
ta dei nuovi commendatori, non dell'ordine, e volendo che si eser-
che la reversione delle suddette ter- citasse nel primitivo suo istituto
re e cartelle, se mai per impre- ospitalario, si degnò invitarlo a
vedibili casi venisse a cessare l'or- ciò con affidargli esclusivamente in
dine." Roma l'ospedale militare per le
« IV. Anche le commende fon- sue milizie d' ogni arma, ove si ri-
date dai privati nei nostri stati, cevessero e curassero gì' infermi
quando per estinzione di famiglia delle medesime milizie di Pioma e
passino all'ordine, dovranno essere della Comarca. Le parti convenne-
conferite ai nostri sudditi e colla ro mediante il contenuto di quan-
"
nostia approvazione. to fu stipulato con particolare con-
Tutte le suddette commende
» venzione nel 1840 a' 19 otto-
saranno riunite al priorato Lom- bre, tra il commendatore ora ba-
bardo-Veneto; ma i nostri sudditi Ti Alessandro Borgia^ per l'or-
fr.
ne alle varie sale destinate per gli da quei di cura chirurgica ; i con-
infermi ,
sanzionando 1' apertura tagiosi e gli affetti da scabia o da
dell' ospedale pel dì primo del tisi avevano sale pailicolari. Una
seguente settembre, siccome ebbe camera munita d'inferiiate, custo-
effetto. ]Ma dipoi il bali luogote- diva i soldati infermi sotto pro-
nente avendo dovuto conoscere co- cesso. Sebbene nell'ospedale si ri-
GER GER 291
cevessero i soldati dal sargente fessori del luogo si ammettevano
in giù, vi erano luoghi destinati quei religiosi o sacerdoti secolari
agli ufiiziali, ed altri impiegati mi- che sogliono visitare i malati ne-
litari, clie avessero voluto esservi cu- gli altri spedali civili, e prestar lo-
rati. Vi erano delle sale pei con- ro spirituale assistenza . 1 cadaveri
valescenti, i quali prima manda- erano trasportati dopo ventiquat-
vansi alla ss. Trinità de' pellegrini: tro ore dalla morte, coli' accompa-
vi furono fatti i bagni tanto ad gno di un sacerdote, al cimitene
acqua die di vapore, la spezieria, e di s. Spirito. Gli astanti in eserci-
tutlociò che abbisogna a simili i- zio ed i flebotomi vestivano con
slituti. L'ospedale aveva un com- un soprabito di panno turchino,
mendatore dell' ordine superiore colla croce bianca dal lato sinistro
locale, un vice - superiore per la del petto: però i primi al soprabito
disciplina, un cavaliere prodorao avevano aggiunte le code, ossia ma-
per l'amministrazione, diversi ca- niche finte. Gli infermieri se erano
valieri per l'assistenza, un sacerdo- militari ritenevano il loro imifor-
te priore, un vice-priore, ambedue me, e per distintivo avvolgevano
scelti fra i cappellani conventuali in un un pezzo di panno
braccio
deir ordine, per le cose spirituali, rosso con sopra una croce bianca.
cui erano aggiunti a loro due cap- La famiglia di qualunque specie
pellani. II servizio sanitario poi e- aveva i suoi convenienti salari,
dici e due chirurghi, da quattro to, perchè tutto ciò che usciva
flebotomi ec. I primari e gli a- dalla cucina doveva essere pegli
stanti, non che i flebotomi veniva- infermi, per evitare a loro pregiu-
no accresciuti nell' ospedale secon- dizio qualunque abuso. Le opera-
do l'aumento de' malati. Inoltie e- zioni di alta chirurgia erano ese-
ranvi maestro di casa, due com-
il guile dopo un consulto, da uno
putisti, il guardaroba dodici in- , de' chirurghi consulenti, o de'pri-
fermieri che aumentavansi secondo mari. Nello spedale erano di guar-
il bisogno , il portinaio , il cuoco dia un medico
alternativamente
co' suoi aiutanti, ed altri inservien- un astante chirurgo, un fle-
astante,
ti. Tutti questi individui che com- bolomo,e non meno di tre infermieri.
ponevano la famiglia dell' ospedale I medici ed chiiurghi primari visi-
i
presso con editto degli 8 setlem- tuito da Urbano Vili per la sua
bre 1808 in Baviera, il cui re famiglia Barberini , con ventotto
aveva nel 180-2 istituito un prio- commende, compresi otto commen-
rato pei beni dell' ordine in quel datori di giuspatronato, e sono: di
paese, e aveva assicurato esso ordi- s. Croce e s. Benedetto di Mugna-
ne della sua particolare prote- no camera magistrale; di città di
zione in una convenzione fatta col Castello , ossia s. Giovanni di Ri-
gran priore li 28 gennaio dell'anno gnaldello; di s. Giustino di Peru-
1806. Un decreto del re di West- gia ; di Bettona e Ferrentino ; di
falia de' 16 febbraio 1810 lo sop- s. Croce e san Cassiano di Peru-
presse anche in quel regno di no- gia; di s. Filippo d'Osimo; di s.
vella fondazione; i beni di esso fu- Cristoforo del Chiusi ; di s. Luca
rono assegnati come rendita della di Perugia; di s. Giacomo di Nov-
394 GER GER
eia, e di s. Apollinare
Todi ; di cardinale, ci permetteremo sul me-
di Sassoferrato e s. Marco di Fa- desimo priorato alcuna notizia.
no ; di Carbonara, con i membri Nel rione XII R.ipa, sul monte
di s. Luca 'di Viterbo, e s. Ba- Aventino, e nell'estrema sua parte
silio di Rieti; di s. Magno di Grado- al sud ovest, vi è la chiesa di s.
li; d'Acquasparta; di s. Maria di Maria del Priorato^ Aventinay o
Colleraodia, ossia della ss. Annun- Aventtnese, ed Avenlinense , cosi
ziata; di Fiorucci; di Santinelli ; detta per appartenere al gran prio-
di Toma
Portocarrero; di s. Gio. rato di R.oraa dell'ordine gerosoli*
d'Orvieto; di Grillo Mondragone; mitano, e per essere situata nel
di Borgia; di Torlonia; di s. Maria detto celebre monte. Essa è fon-
di Brufa, ossia Bracceschi ; Cico- data sopra alquante rovine anti-
gnara; Podaliri; Romagnoli; Caccia; che, che da alcuni scrittori, come
e Taaffe. I cappellani conventuali dal Panciroli ne Tesori nascosti, a
sono sette, cinque de'quali professi. p. 4"7> erroneamente sono credute
Le commende destinate pei cap- quelle del tempio della buona Dea
pellani e pei serventi d'armi, sono sorella di Fauno, ei-etto dalla ve-
tre, cioè: di s. Maria delle Grazie stale Claudia, alla quale come di-
di Castel-Araldo; di s. Pietro di ce Fioravante Martinelli , Roma
Marta di Castel- Araldo; e di s. ricercata, p. 72, sagrificavano solo
Giovanni Pre di Genova. I gran ledonne, essendo agii uomini proi-
croci di disozione sono due: il prin- bito Tingresso nel tempio. Alcuni
cipe d. Francesco Barberini, titola- chiamano questa chiesa col nome di
re del baliaggio di s. Sebastiano, S.Basilio al monte Aventino, perchè
fatto con bolla de' 5 agosto 1822, in origine dedicata a quel patriarca
ed il cardinal Giacomo Filippo de'monaci d'oriente, ed altri, e me-
Fransoni, dichiarato con bolla dei glio, di s. Maria Aventinense e s. Ba-
22 mar/o 1843, come protettore silio. Dell' antichissima sua origine
delmedesimo sacro militare ordi- se ne ignorano positive notizie ;
ne gerosolimitano. I cavalieri di di- qualcuna di poca importanza se ne
vozione sono quarantaquattro, tra i legge nel Nerini, De tempio et
quali i cardinali Ferretti, Vanni- coenobio ss. Bonifacii et Alexii.
celli, e Mattei, i principi Orsini 11 p. Mabillon, Ann. Ben. tom. IV,
senatore di Roma, R.uspoli maestro lib. 58, n." 61, scrive: » Quod at-
del sacro ospizio, Boria, ed Al- tinet ad monasterium Beatae Ma-
tieri, ec. ec. Le dame decorate ria© in Aventino, ubi Hildebran-
della croce di divozione sono nove. diis (che fu poi s. Gregorio V II,
I cavalieri ricevuti nell'ordine, che Vedi) sub Avunculi abbatis disci-
sono passati ad altro stato , uno. plina monasticon professus vide-
Finalmente i cavalieri di giustizia tur, obscura est ejus origo , quod
e cappellani conventuali, morti do- modo redactum est in prioratus
po l'impressione del ruolo del 1823, militum hierosolymitanorum ". E
sono diecisette. In considerazione indubitato che la chiesa fu abbazia
che il priorato di Roma ha sede con monistero di monaci basiliani,
nella capitale del cristianesimo, re- anzi fu una delle venti antiche
sidenza del sommo Pontefice, e abbazie privilegiate di Roma, i cui
che il gran priore è sempre un abbati assistevano il sommo Ponte-
GER GEP. 295
fice,quando celebrava nella basili- pistole. Però Fiora van te Martinel-
ca iateranense, quando visitava le li nella Roma ex ethnica sacra,
stazioni, ed in alcune solenni prò- che pubblicò nel i653, a pagi-
cessioni. Per tale si legge la chiesa na 186 narra che a destra dei-
di s. Maria in Aventino nel cala- 1' ingresso
del tempio vi era un'ur-
logo delle abbazie di Pionia di Pie- na, con questa iscrizione. + Hic
tro Mallio, presso il detto p. Ma- recondilnni est caput s. Savìni
billon , nel DIus. Italie, tom. II, Spolelini episc. et mnrt. et costa
p. 160; in Giovanni Diacono, che s. Caesarei mart. et sanguis s.
portarsi in pellegrinaggio a s.
maestro. Lo stendardo della reli- vatore del gran bah, del gran
,
e vicario apostolico per gli alfari del gran tesoriere, e dei bah di
ecclesiastici. Nenevillas , d' Acri , della Rocella ,
e non
intervenendo nei capitoli, eccettuato il priore di Casliglia
presiede il baglivo che vi si tro- che può ritenere uno al suo ser-
vasse, o il fratello piìi anziano. Sta vigio, e due per le segreterie delle
degli statuti, cioè di non poter pri- sono godere delle loro prei'ogative,
vare dell'abito ec. I piioii che bau- se non fanno constare delle dili-
no giurisdizione ecclesiastica pos- genze usate per aver il possesso dei
sono deputare visitatori , e vicari priorati. Devono far due registri
l'ordine, visitano i loro moniste- tri beni dei loro priorati, rimetteu-
li; provvedono col capitolo ai be- done uno al gran maestro e con-
neficiati deputati al governo delle vento, e l'altro ritenendo appr.sso
chiese, che non hanno euti-ate ba- di sé. A questi registri si supplisce
stanti pel loro mantenimento. Non col libro delle visite. Devono fare
3o4 GEil GÉR
un archivio del priorato a spese 5te nei limiti dei loro priorati, ed
loro e dei comniendatori, nel quale il priore di Alemagna nel visitarle
conservino ,le scritture del priorato deve far processo de'debiti dei com*
e delle commende, con ritenere essi mendatori di gran somma con dar-
le chiavi, ed in loro assenza i luo- ne l'avviso al convento. Devono far
gotenenti. Avuta notizia che alcu- camere prio-
visitare le loro quattro
no dell'ordine sai'à stato licenzialo lali ; chiesa una
presentare alla
dal servizio militare di qualche so- gioia un anno e mezzo dopo esse-
vrano per mancanze da lui com- re entrati in rendita ; provvedere
messe, devono fui-mare col capito- che le chiese delle commende nei
lo o assemblea provinciale il pro- limiti dei loro priorati siano de-
cesso informativo, e rimetterlo col centemente ornate e restaurate, e
reo in convento per essere punito. ripaiare i castelli e case fjrti per
Devono invigilare che minori i la custodia dei vassalli delinquen-
non portino la croce d'oro, prima ti ; trovarsi nei capitoli provinciali,
che siano state accettate le loro ma non volendo intervenirvi de-
prove. Devono indagare se nei li- vono sempre fornire le spese , e
miti del loro priorato gì' insigniti farvi leggere la regola e gli statuti
della croce di divozione s' impie- contro i debitori del tesoro. De-
gano in servizio domestico di al- vono invitare alla celebrazione dei
tri che dell'imperatore, re, sovra- capitoli e assemblee provinciali i
punto non nuoce all'anzianità. Non- beri di minorità ebbe oiiginc dal
dimeno non si può ottenere veruna capitolo generale del i63i. La lo-
coramenda senza aver fatto prò- ro anzianità corre dal giorno se-
fessione, essendo proibito a tenore guato nella bolla di minorità, pur-
degli ultimi statuti di affidare l'am- che il passaggio venga pagato un
ministrazione dei beni dell'ordine anno dopo. Dapprima si ottiene il
ad individui non professi. E qui no- breve dal Papa, poi si sollecita la
teremo che la prima commenda spedizione della bolla aiagistra-
die conseguisce il cavaliere protèsso le; e il tutto costa circa quin-
si chiama di Cabiniento ; passati dici doppie d'oro. Il passaggio è
cinque anni, concorrendo ad altra, di mille scudi d'oro per il teso-
si dice d'\piirno miglioramento ; tra- ro, e di cinquanta scudi parimenti
scorso altrettanto tempo, concorren- d'oro per la lingua, cioè quasi quat-
do ad altra commenda, si appella tremila lire. Queste non si resti-
di secondo miglioramento^ e quindi tuiscono in nessun caso, sia che le
vi sono quelle di terzo e di qiiar- prove vengano rigettale, sia che il
to miglioramento ec. Notammo già presentato prenda altra risoluzione,
che le commende che si consegui- sia ch'egli muoia prima di essere
scono per anzianità diconsi di giù- accettato. Il privilegio del presenla-
slizia, e sono componibili o compa- to in minorità, e ch'egli può do-
tibili con un'altia che di quelle mandare un' assemblea straordinaria
SI danno per ricompensare qualche per ottenervi una commis.'jiune, ai-
GER GER 307
fine (li fare le sue prove, onde pre- gio, e la loro anzianità incomincie-
sentarle senza aspettare il capitolo o rebbe soltanto agli anni sedici com-
l'assemblea provinciale. Può egli piti.I cavalieri di pura grazia e
portarsi alla sede dell' ordine in età di divozione sono que' nobili che
di quindici anni per incominciarvi furono ammessi nell' ordine per
il suo noviziato, e professare dipoi qualche considerabile servizio pre-
agli anni sedici ; ma non è obbli- stato all'ordine, e per altri motivi.
gato d'esservi se non agli anni Cavalieri di grazia talvolta furono
venticinque, per professare al più fatti individui non che si
nobili,
tardi d'anni ventisei, nel che s'e- meritarono tale onore per qualche
gli mancasse, perderebbe la sua an- segnalata e valorosa impresa. I ca-
zianità, la quale incorai ncierebbe prendono luogo im-
valieri suddetti
dal giorno della sua professione. mediatamente dopo i sacerdoti con-
Dacché le sue prove sono ammes- ventuali, che formano il secondo gra-
se, può portare la croce d'oro,
egli do dell'ordine. Quelli che vengono
la quale non può portarsi dagli altri ammessi per cappellani e chierici con-
se uon dopo fatti voti. i ventuali, o serventi d'armi, sono qual-
I cavalieri ricevuti dai dodici ai che volta gentiluomini; ma se non
quindici anni si dicono paggi il : sono nobili di quattro gradi per par-
gran maestro di tali paggi ne tie- te di padre e di madre, non possono
ne sedici, quali lo servono ap-
i essere ammessi nel rango dei cava-
punto da' dodici ai quindici an- lieri. Si possono vedere due cugini,
o professione meccanica o vile. So- bilmente, cioè senza aver mai eser-
no ammessi a questo rango i figliuo- citata verun' arte o mestiere , ma
confermato dalla sede dell' ordine, armi usano la croce dei donati. I
e dipoi devono presentarsi per fare donati vengono impiegati nel con-
za prove e senza portarsi alla sede del- ed a simili funzioni. Tutti i cavalie-
chè ubbidiscono al gran priore o al lità o dignità sieno, sono tenuti im-
commendatore che li riceve per ser- mediatamente dopo fatti loro voti, i
vire nei priorati, o nelle parrocchie di portare sul mantello o sopra l'a-
to ,
questa l'arme della religione, dine formato di seta bianca e ne-
Fr. Raimondo du Puy prescris- ra, in cui per decreto del gran mae-
se che l'abito si dovesse portare stro Cotoner sono rappresentati
non solo nell'esercizio dell'ospitali- quindici segni, o misteri della pas-
ta, ma in quello ancora della mi- sione di Gesìi Cristo, frammisti ad
lizia per la difesa della santa fede, alcuni Castellini, i quali servono a
acciò il segno della croce li ammo- denotare la carità che i cavalieri
nisse all' esercizio delle virtìi, e si gerosolimitani devono sempre eser-
accendessero a seguire il salutevole citare coi poveri. Tale manto ha
esempio dei santi martiri e dei due maniche lunghe forse un brac-
Maccabei. ciò, e larghe alla loro sommità
L'abito ordinario del gran mae- circa mezzo piede, terminate a pun-
slro è una specie di corta toga, ta,e ciò perchè anticamente le get-
o sottana, nell'estate di tabi o di lavano dietro le spalle, stringendo-
tatletà ondato, e di lana nell'inver- sele poi ai reni. 11 p. Heliot osser-
no, aperta nel davanti, stretta ai va, che da una medaglia d'oro del
fianchi perch'è legala con una cin- gran maestro de Gozon, e dal si-
tura, donde pende una grossa bor- gillo del gran maestro Naillac, am-
sa per indicare la carità verso i bedue fioriti nel XIV secolo, si ve-
poveri, secondo l'istituzione di que- de che a que' tempi al manto a
st' ordine. Sopra di questo abito becca eravi attaccato un lungo cap-
egli porta una lunga veste di vel- puccio.
luto con maniche larghe, e dietro Della veste croccia o doccia ,
leggeva uno solo, ora ne elegge Ire, cio de'defunti, come si pratica pei
sicché gli eletti sono a seconda del gran personaggi. Intorno al detto
numero delle lingue. Questi eleggo- letto mortuario si collocarono se-
no tre altri di lingue differenti pa- dici cavalieri , due per lingua, e
la lingua d'Inghiileria, e per quel- questi cambiandosi ogni tre ore
le lingue non ripiistinate si fa al- assistevano al feretro, facendo ia
trettanto. Da questi si fa l'elezione modo che quattro fossero sempre
di un cavaliere, che dicesi presidente presenti. Erano vestiti in gran
ed anche cavaliere dell'elezione, e lutto , e portavano un manto ne-
di altri tre di lingue differenti ro molto largo con cappuccio co-
e di differenti classi, cioè di un ca- me i frati, ed una coda estrema-
valiere, di un cappellano, e d'un mente lunga. Passati tre giorni
servente. Al presidente rinunzia il si portòcadavere con gran pom-
il
oltre ciò che analogamente dicem- morto. Indi il cadavere venne tu-
mo in progresso dell'articolo, ripor- mulato, eia chiesa prontamente sba-
teremo qui le cerimonie ch'ebbero razzata, onde dare principio alla
luogo in morte del gran maeslro elezione del nuovo gran maeslro.
fr. Emmanuele de Rohan. Dopo In quanto alla professione reli-
la sua morte il di lui cadavere giosa de' nuovi cavalieri gerosoli-
fu imbalsamato, e quindi esposto mitani, questa si fa dopo il no-
3i2 GER GER
vizialo ossia le carovane, che du- che fossero in poco numero, com-
rano quattro anni, e per diminuir- battendo per sì santo fine, vinse-
ne il lasso .di tempo occorre un ro poderosi eserciti. 11 ricevitore
breve pontificio, col quale si suole ordina al novizio di riporre la spa-
prescrivere un anno di noviziato. da nel fodero, quindi due cavalieri
La professione quindi ha luogo gli pongono due speroni d'oro, in
cita sul professo alcune preci, il mile alla spada, e cappello il qua-
ricevitorechiama a sé il professo, le è bordato con nastro ondato
gli un piatto contenente
presenta di seta nera e penna bianca ,a- ,
lazioni di ogni grado, sono le se- invece del suddetto cordone o fa-
guenti. I bali gran croci fascia di scia di seta nera ondata a tracol-
seta nera ondata a tracolla caden- la, portavano in mezzo al petto
te sul fianco sinistro con croce ot- una gran croce di tela bi.uica, e
3 14 GER GER
cucila; ma a' giorni noslri, siccome bolle de'Pontefici, e principalmente
i bali e grati croci tedeschi del di Adriano IV, Clemente VII, Pao-
priorato di Boemia sogliono por- lo III, e s. Pio V. E loro proibi-
r anno, e ciò per mantenersi fondatore offre per una sol vol-
sempre nella giusta proprietà ta al tesoro dell' ordine scudi
ed evitare usurpazioni, o smem- romani quattrocent'ottanta.
bramenti arbitrari. Va notato, che presentemente qua-
1 3. I titolari saranno nel rango lunque istituzione di commenda oba-
de' cavalieri di divozione, esenti liaggio viene regolata dalle leggi spe-
dal diritto del passaggio, a me- ciali dei governi che li permettono.
no che non vogliano farsi rice-
Istruzioni per ottenere la croce di
vere di giustizia del sacro or-
divozione del S. M. O. Gero-
dine , nel qual caso dovranno
solimitano.
produrre le prove di nobiltà
per i quattro quarti, secondo la L' individuo che aspira a tale
torma degli statuti, pagando il onore può essere nubile o ammo-
passaggio al tesoro dell' ordine gliato, deve provare la nobiltà della
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linea paterna ed ava paterna per manto benché lungo essendo ripie-
polare. Nelle funzioni del coro ag- ricolmò di altre beneficenze. Dive-
giunsero un manto parimenti ne- nuta vedova la regina si ritirò con
ro, fregiato nella parte sinistra con la figlia nel monistero , e ne ve-
la croce bianca ottangolare . Il stirono l'abito, ciò che pur fece
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Bianca sua nipote, figlia di Giaco- tire, eretto dall'arci ve5covo di Ge-
mo li. La superiora di questo nova Ottone , di patria alessan-
monistero assisteva ai capitoli pro- drino.
vinciali dell ordine in Aragona, ed Le monache di Beanlieu furono
avea voto nelle deliberazioni del fondate nel Quercy, in un ospeda-
castellano d'Emposta, ch'era la pri- le istituito nel 1220 dai signori di
maria dignità dell'ordine in tal Themines, pei pellegrini che reca-
regno. La priora conferiva i be- vansi in Terra Santa, dal gran mae-
nefizi posti nelle sue terre, e dava stro de Villaret, per le povere in-
l'abito ai preti d'ubbidienza; al- ferme e pellegrine, onde le religiose
trettanto faceva la priora delle mo- si formarono in tie gradi di suore :
lano d'Emposta fr. Lorenzo de Ta- quanto rilassate, quando suor Ga-
lavera, di visitare come suo dele- leotta di Vaillac, che prima era
gato il monistero. coadiutora del monistero di .Beau-
Ad esempio di questo monistero lieu, essendo priora di quello di
di Sixena si fecero molte altre fon- Fieux si pose in pensiero di riuni-
dazioni in diversi paesi. Verso il re i due moni steri, con fine d' in-
1 200 fu eretto quello di s. Giovanni trodurvi conveniente riforma. Col
del Tempio di Carraia nella città di consenso del gran maestro e del
Pisa, ove fu monaca s. Ubalda o convento, e mediante una bolla
Ubaldesca, che morì nel 1206. Sot- pontifìcia, nel 1621 eseguì l'unio-
to il regno di Giacomo II re d'Ara- ne non senza superare difficoltà, e
gona enei 1212 fu fondato in Ca- vi stabilì ottime regole. Il gran
talogna il monistero di s. Giovan- maestro Wignacourt fece visitare
ni gerosolimitano di Nostra Signo- ambedue i monisteri per espressi
ra d'Alguaira, dalle matrone Sau- visitatori e correttori; e siccome
rina de ed Elfa de Segar-
Jorba, dopo morte della benemerita
la
dia; e le religiose che vi si ammet- Vaillac erano nate differenze sul
tevano dovevano fare le prove di governo de' due monisteri, nel 1624
nobiltà. In Genova
fu fondalo al- il re di Francia le sottopose all'an-
tro monistero nel i23o, forse quel- tica potestà e giurisdizione dell' or-
lo di s. Caterina vergine e mar- dine. Allora fu trasferito il moni-
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stero (li Beaulieu in altro edificato a servare gli statuti dell'ordine. La
Tolosa. gran priora veniva eletta dalle suo-
Il monistero di s. Marco della re di giustizia, e confermavasi con
città di Marlel, pure nella diocesi bolla dal gran maestro. Portava in
di Caliors, è quasi coetaneo del pre- petto la gran croce, che riceveva
cedente, esistendo già nel 1
269, nel giorno di sua installazione da
ov' erano le sorelle dello spedale di un deputato dal gran
cavaliere
s. Marco di Maitel. JN'el i4o7 "'e- maestro. Inoltre la gran priora nel-
la priora la dama Delfina di Bosq, le solennità usava la doccia, veste
se, e di donale, non che di fratel- gna lo fondò il gran maestro Gio.
li donati, che venivano ricevuti al- Ferdinando de Heredia ; quello di
l'età di quaranta anni sotto l'ub- Siviglia Isabella di Leon nel 149^^)
bidienza della gran priora. Le suo- detto delle Cordigliere, sotto la re-
re di giustizia facevano le stesse gola e con l'abito di s. Giovanni
prove di nobiltà che i cavalieri, di Gerusalemme, con autorizzazio-
ed erano decorate con la croce di ne del cardinale gran maestro
tela bianca sul cuore, d' una croce d'Aubusson, e fu nominata priora
d' 010 sullo stomaco, e di un anel- del medesimo monistero. Altro ne
lo d' oro con piccola croce geroso- fu stabilito in Portogallo nella cit-
tre gli altri monisteri dell' ordi- curezza fece trasferire dalla città
ne avevano per superiore il giaa Notabile alla Vittoriosa, per gli
priore. Nel i644 '' g'^" mae- armamenti che faceva il turco con-
stro Lascaris approvò regolamen- i tro l'isola. L'origine delle mona-
ti delie monache, i quali prescrive- che di s. Orsola, delle Vergini e
vano dover durare la superiora tre Ripentite di s. Maria Maddalena
anni, dividendo le suore in suore risale al i58i, ed al gran maestro
di giustizia che dovevano far le la Cassiere. Dipoi nel 159^ le mo-
prove di nobiltà come i cavalieri, nache di s. Orsola per migliorare
e pagavano per diritto di passag- stanza vennero trasferite alla Val-
gia tremila franchi ; in suore ser- letta, fabbricandosi il monistero so-
venti d'officio, le quali erano te- pra il porto maggiore: in seguito
nule fare le medesime prove dei nel 1634 il di Pao-
gran maestro
fr. serventi d'armi, e pagavano la riedillcò la chiesaforma mi- in
pel passaggio millecinquecento fran- gliore, e poscia il gran maestro Co-
chi; e le suore converse pei servi- toner rifabbricò sontuosamente tut-
gi interni del monistero. Il loro ve- to il monistero. Ma il monistero
stiario era come quello delle altre delle Vergini e Ripentite essendo
monache gerosolimitane. Il capitolo stalo disgiunto da quello di s. Or-
e la superiora erano autorizzate di sola, e trasferito nella parte verso
dare la piccola croce ai fratelli do- s. Ermo, ebbe rendite separate pel
nati, dopo l'età di trenta anni. Del suo sostentamento, fra le quali al-
resto altii monisteri dell'ordine e- cune gabelle, ed il quinto dei beni
sistcrono in Verona, in Venezia, ed delle meretrici, ch'erano tenute
in altii luoghi. Sebbene, secondo contribuire per la validità de' loro
l'istituzione fatta in Gerusalemme, testamenti. Nel 1606 poi nella
le monache dovessero portare abi- Valletta fu istituito il monistero
ti di lana neri, in alcuni moniste- della Piesentazione della Madonna
ri l'abito fu di lana rossa, il man- e di s. Caterina, per le vergini fi-