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I Paradigmi della Fisica moderna

Dalla meccanica Newtoniana alla M-Teoria


Parte 1: Spazio-tempo e curve nella Relativit Einsteiniana La scienza, ritenuta da molti come un sapere universale e immutabile, in realt dinamica e soggetta a modifiche continue. I positivisti, i filosofi che pi di chiunque altro avevano fiducia nella scienza, avevano appurato come essa doveva essere soggetta a verificazione (vedesi Karl Popper) e strutturata in paradigmi (vedesi Thomas Kuhn) per permettere un sapere sempre pi certo e un modello che si adatti di pi alla realt e meno a un pregiudizio. Questa introduzione fondamentale per l'argomento che mi appresto a trattare: i conflitti della fisica moderna e i modelli adottati come soluzione ad essi. capitato pi volte che un modello fisico appurato e dimostrato in maniera scientifica si sia trovato in pieno contrasto con un altro, e cosi si giunti a ci che definita rivoluzione scientifica,ovvero l'introduzione di un nuovo paradigma onnicomprensivo. Analizzer quindi tre conflitti, di cui l'ultimo tuttora la sede principale di discussione dei fisici moderni: il primo tra meccanica Newtoniana e elettromagnetismo di Maxwell, il secondo tra la gravitazione universale di Newton e relativit ristretta, e infine l'ultimo tra relativit generale e meccanica quantistica. Andiamo per ordine: il primo conflitto nasce dalla dimostrazione di Maxwell sulla costanza della velocit della luce e delle onde elettromagnetiche in generale. La meccanica di newton dimostrava invece che il moto era relativo in base al sistema in cui lo si osservava. Se tu lanci una pallina in un treno (che viaggia a 200 km/h) a 5 Km/h, per un osservatore esterno quella pallina pu viaggiare a 205 km/h (se la pallina lanciata nella stessa direzione del treno) e a 195 km/h (se in direzione contraria). La luce viaggia sempre a velocit costante: se due persone in un treno, poste a uguale distanza da una lampadina, sono tenute a firmare un documento nell'istante in cui si accende, per un osservatore esterno essi la firmeranno in due momenti diversi! Ci sembra incredibile, eppure alla luce dei concetti che ora illustrer risulter perfettamente logico. Colui che risolse tale conflitto fu Albert Einstein che introdusse la teoria della relativit ristretta. Essa si basava su due principi: che le leggi della fisica erano uguali in tutti i sistemi di riferimento inerziale (ovvero quelli fermi o in moto non accelerato), e che la velocit della luce fosse una costante. Da ci egli deduce che ci che era relativo da un sistema all'altro fossero appunto il tempo e lo spazio. Egli ipotizza che l'intera materia dell'universo si muovesse alla velocit della luce in direzione del tempo e pertanto quando essa si avvicina a velocit prossime a quella della luce, si verifica una dilatazione temporale e un restringimento spaziale. Estendendo tale teoria a diverse branche della fisica, come la quantit di moto, egli scopri un equivalenza tra materia e energia, da cui la nota formula E=mc. Tale formula anticipa diversi concetti della meccanica quantistica. Seppur accompagnata da un'iniziale freddezza e scetticismo, la teoria port a numerose conferme scientifiche, che resero Einstein celebre. Ma, in breve si not un problematico conflitto tra la nuova teoria ed uno dei capisaldi della fisica dell'epoca. La relativit ristretta asseriva che nessuna informazione potesse viaggiare pi veloce della luce, ma la formula della gravitazione universale di newton metteva in relazione due masse che interagivano in maniera istantanea, indipendentemente dalla loro distanza. Einstein intu che le due teorie erano incompatibili, ma sicuro delle proprie scoperte decise di continuare le ricerche e di costruire un nuovo modello a partire da esse. Ma la rivoluzione ci fu quando Einstein ebbe quella che defin la sua intuizione pi felice:

l'equivalenza tra un sistema accelerato ed uno soggetto a forza di gravit. Partendo da questa considerazione, egli formul il principio della sua nuova teoria, quella della Relativit Generale. Tale principio asseriva che le leggi della fisica erano uguali in tutti i sistemi ,anche in quelli non inerziali, in quanto per un osservatore un sistema accelerato poteva essere rappresentato da uno soggetto alla forza di gravit. Da ci egli scatur un altro elemento fondamentale della sua teoria: le curvature spazio-temporali. Egli un i fenomeni gravitazionali a quelli relativistici e afferm che in prossimit di un corpo estremamente massivo, la gravit operasse in modo da curvare la trama spazio-temporale circostante. Tale teoria port a risultati strabilianti: la scoperta del big bang, dei buchi neri, dell'espansione dell'universo ( che Einstein rifiut, in quanto l'idea di un universo immutabile era troppo radicata, e che gli fece introdurre la costante cosmologica proprio per bloccare tale concezione, fin quando Edwin Hubble non la dimostr) e del redshift e delle onde gravitazionali. Ma anch'essa, purtroppo, si dimostr in contrasto con un altra teoria, quella della Meccanica Quantistica, e proprio a causa di questa conflittualit, incapace di spiegare a fondo alcuni dei fenomeni sopra citati. Nella prossima parte analizzeremo quindi la teoria subatomica, le teorie di campo quantistico e quindi illustrer il terzo e ancora attuale dilemma della fisica teorica: la gravitazione quantistica Parte 2: Singolarit subatomiche e spuma quantistica Se credete di aver capito la teoria dei quanti, vuol dire che non l'avete capita. Richard Feynman Agli albori del Novecento, contemporaneamente alle rivelazioni einsteiniane su spazio e tempo, un altro scienziato si arrovellava su di un problema della fisica, quello del corpo nero, senza sapere che le sue intuizioni porteranno alla creazione di una teoria strabiliante: la Meccanica Quantistica. Tale scienziato era Max Planck, e il suo merito principale fu quello di ipotizzare che l'energia potesse era quantizzata in un numero discreto di pacchetti. Ma andiamo per ordine; per corpo nero si intende un corpo che, quando irradiato da un'onda elettromagnetica, non la riflette mai indipendentemente da qualunque lunghezza d'onda (per esempio, il portale spalancato di una cattedrale in una giornata di sole). Le equazioni di Maxwell prevedevano che all'aumentare della frequenza, aumentasse anche l'intensit di irraggiamento, mentre in realt, sotto un determinato valore, accade il contrario. Egli ipotizz allora che l'energia fosse scambiata in numero finito di piccoli pacchetti, definiti quindi dalla frequenza dell'onda e da una costante ( la costante di Planck h) secondo la relazione E = nhf, dove n un numero intero.Planck credette inizialmente di aver introdotto soltanto un formalismo matematico all'interno di una teoria fisica consolidata, ma i risultati sperimentali lo fecero ricredere; oltre a descrivere perfettamente il corpo nero, esso dava una spiegazione plausibile sia all'effetto fotoelettrico che all'effetto Compton. Einstein, defin questi quanti come particelle mediatrici del campo elettromagnetico e li chiam fotoni. I due esperimenti sopra citati erano spiegabili soltanto se immaginiamo la luce come un fascio di corpuscoli. Ma da questo punto che i quanti mostrano le loro prime sorprese. La prima domanda che si poser i fisici circa tale scoperta questa: ma la luce quindi formata da onde o corpuscoli? Per analizzare meglio la questione vi propongo l'esperimento di Young circa lo spettro d'interferenza elettromagnetico. Secondo Richard Feynman, autore della citazione su riportata, tutta la meccanica quantistica pu essere intuita dall'osservazione di questo esperimento. In breve, quando si illuminano due fenditure con un fascio di luce, esse si comportano i esattamente come onde creando il suddetto spettro di interferenze. Certo il fenomeno potrebbe essere spiegabile esattamente come un'onda acquatica, formata da piccole molecole h2o, che con i loro urti formano appunto la figura suddetta. Invece, anche se noi sparassimo un solo fotone alla volte se una pellicola fotosensibile, su di essa apparirebbe esattamente la stessa figura che risulterebbe dallo spettro d'interferenza.

Proprio dai risultati sopra citati, nasce una scoperta sensazionale: il dualismo onda-corpuscolare; l meccanica quantistica ci impone quindi di abbandonare il senso comune, secondo cui un oggetto un'onda oppure una particella, e accettare che un fotone sia entrambe le cose. Ma non finisce qui: un giovane fisico francese Louis de Broglie ebbe allora un'intuizione che spalanc le porte alla moderna meccanica quantistica; partendo dalla formula E=mc che metteva in relazione materia ed energia e dalla teoria di Planck che invece associava le onde all'energia, egli propose che tutte le particelle di materia siano soggette alla dualit onda-corpuscolare. Tale intuizione venne confermata da esperimenti analoghi a quelli di Young, sfruttando per cristalli di nichel e elettroni anzich fenditure e fotoni (furono Davisson e Germer i fautori di tale esperienza), ma ottenendo ugualmente un simile spettro di interferenza spiegabile solo dal dualismo. Naturalmente gli effetti sulla materia macroscopica non sono visibili proprio per la piccolezza della costante di Planck. Ma cosa vuol dire che tutta la materia composta da onde? possibile compiere misurazioni precise per ottenere informazioni sui quanti? a queste domande che la meccanica quantistica mostra il fulcro di tutta la comprensione: il principio di indeterminazione di Heisenberg. Infatti gli studi quantistici sugli elettroni avevano mostrato un fenomeno estremamente particolare. Quando noi osserviamo un oggetto, noi possiamo fare ci grazie a un fascio di fotoni che colpisce l'oggetto in questione e rimbalza ai nostri occhi; ma se noi proviamo quindi osservare un'elettrone tramite appunto i fotoni, scopriamo che la stessa quantit di moto e frequenza del fotone influisce sull'elettrone. Ci implica che se sfruttiamo un fotone con una frequenza relativamente alta, possiamo osservare la sua posizione ma non la sua velocit, viceversa, con un fotone a pi alta frequenza si pu osservare la sua velocit ma non la sua posizione. A questo punto Max Born propose una sua teoria; non possibile individuare precisamente la posizione o comunque la forma dell'onda di cui composto un quanto, ma possibile soltanto individuarlo in termini probabilistici. Ebbene si, a livello microscopico, non pi possibile ragionare con la fisica in termini deterministici, ma solo a livello aleatorio. Questa la sconfitta definitiva delle teorie positiviste, secondo le quali tramite la scienza era possibile determinare qualsiasi informazione. Quando si parla di quanti, invece, si intendono onde di probabilit; possibile solo sapere qual' il punto in cui pi probabile che si trovi un elettrone, ma mai saperlo con certezza. Einstein a questo punto si oppose fermamente alla teoria, con una celebre frase: Dio non gioca a dadi col mondo, e rimase convinto di ci fino alla morte, credendo che il principio di indeterminazione sia frutto di un errata concezione dei quanti; ma i risultati dicono il contrario. Erwin Schrodinger propose anche un famoso paradosso, quello del gatto. Per la meccanica quantistica era possibile la sovrapposizione di stati, ovvero che in un singolo punto dello spazio potessero esserci due quanti differenti contemporaneamente. Allora egli disse: poniamo un gatto in una scatola chiusa con una fialetta radioattiva con il 50 per cento di probabilit di rompersi, il gatto allora contemporaneamente vivo e morto? Scherzi a parte Schrodinger fu autore di uno dei formalismi matematici pi efficaci per l'analisi degli stati quantici: l'equazione d'onda. Tale equazione da come risultato una funzione che elevata al quadrati permette di individuare i punti in cui pi probabile trovare il quanto. Un'altra interpretazione del principio di Heisenberg quella di Feynman; secondo lui il fotone dell'esperimento di Young passa contemporaneamente in entrambe le fessure! Infatti il suo formalismo matematico, detto integrale di Feynman, prevede che quel fotone faccia contemporaneamente tutte le possibili traiettorie dell'universo prima di andare sulla parete. Ci spiegherebbe gli urti dello spettro di interferenza; assegnando un numero a ogni traiettoria e facendo la media risulta esattamente la figura suddetta. Entrambi i metodi portano alle stesse conclusioni, sebbene tramite ipotesi diverse. Infatti sono numerosissime le interpretazioni sulla meccanica quantistica e sul significato delle diverse funzioni d'onda. L'interpretazione a molti mondi ipotizza addirittura che ad ogni sovrapposizione di stati quantistici derivino diversi universi paralleli che si scindono! Ci che ha reso popolare per una teoria cosi rivoluzionaria sono sicuramente i suoi risultati

sperimentali. Essa trova spiegazioni coerenti anche a fenomeni macroscopici quali la superconduttivit e la magnetoresistenza gigante, solo per citarne alcuni. Ma sono i fenomeni microscopici a lasciare a bocca aperta. Un'altra formulazione del principio di indeterminazione dice che impossibile individuare con precisione la quantit di energia di un quanto in un intervallo di tempo (ci intuibile grazie alla relativit ristretta). Questo determina fenomeni curiosi quale il tunnel quantistico: un quanto pur non essendo dotato dell'energia sufficiente, pu passare attraverso la materia come nulla fosse subendo cosi un debito energetico, proprio grazie all'indeterminazione suddetta. Un altro fenomeno (la cui comprensione sar molto utile ai fini della trattazione) quello dell'annichilazione; in pratica, anche in una regione con un livello di energia media nullo, possibile che, grazie a uno sbalzo casuale di energia, appaiono un'elettrone e il suo corrispettivo di antimateria, il positrone, e che, a causa del debito energetico esse si annichilino restituendo tale energia. Tale moto accadde freneticamente e sar responsabile del conflitto che illustrer a breve. Ma tornando alla storia della Fisica, negli anni trenta e quaranta, i principali fisici teorici dell'epoca ( Dirac, Pauli e Feynman in primis) si occuparono di estendere la meccanica quantistica alle altre teorie fisiche. Purtroppo l'equazione d'onda di Schrodinger non teneva conto della relativit per cui mostr subito i suoi limiti. Nacquero cosi, grazie a un impegno straordinario di scienziati e calcolatori, le teorie di campo quantistiche relativistiche. Le principali sono l'elettrodinamica quantistica, la cromo-dinamica quantistica e la teoria elettro-debole quantistica, che uniscono la meccanica quantistica a ai campi di forza di tre delle quattro forze elementari. Esse sono basate su quanti particolari quanti, detti bosoni, che sono quindi particelle mediatrici del campo quantistico, e dotate di spin intero ( lo spin una propriet quantistica che corrisponde a una rotazione sul proprio asse intrinseca alla particella). Come avrete notato, non c' una teoria di campo quantistica per la gravit. Ebbene qui che risiede il conflitto della Fisica contemporanea. La teoria della relativit generale basata su una particolare geometria, quella di Riemann, che analizza superfici prive di asperit, e comunque curve in maniera armonica. Invece la meccanica quantistica, secondo il principio di indeterminazione, prevede a livello microscopico quella che stata battezzata (da John Wheeler) spuma quantistica, ovvero un moto imprevedibile che provoca uno spazio soggetto a continue fluttuazioni. Ci determina risultati erronei nelle equazioni di entrambe le teorie. Ci accade naturalmente solo in regioni estremamente piccole dello spazio, laddove il principio di indeterminazione mostra i suoi effetti. Alcuni scienziati ignorano ci e continuano ad usare regolarmente le equazioni delle due teorie nei casi a loro congeniali, ma altri ritengono invece che le due teorie siano incomplete, che esista un modello capace di spiegare la gravit a livelli quantistici. Numerosissimi sono stati i tentativi di ipotizzare una teoria in grado di spiegare la gravitazione quantistica, ma quella senza dubbio la pi affascinante la teoria delle super stringhe. Nella prossima parte quindi esporr i principali progressi della fisica teorica da cinquant'anni a questa parte, quali la super-simmetria, la geometria quantica, alcune intuizioni cosmologiche, la gravita a loop e soprattutto la M-Teoria

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