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Storia dello Champagne

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Storia dello Champagne


In questa pagina parleremo di :

L'Antichit fino al Rinascimento La nuova fase Le tappe fondamentali

L'Antichit fino al Rinascimento


Nell'Antichit la regione dello Champagne fu coltivata prima dai Galli e successivamente dai Romani che per ne vietarono la coltivazione per lungo tempo prima di appassionarsi definitivamente a questo vino. Naturalmente era un vino talmente diverso da quello odierno, rosso, spesso addizionato con spezie e miele, come era tipico nell'antichit. Nel medioevo si abbandonarono le spezie, grazie a vinificazioni pi attente e lentamente nel rinascimento si iniziarono le coltivazioni in bianco attuali, fino a sfociare nello Champagne moderno ufficialmente nato dopo gli esperimenti di Dom Prignon. Comunque la regione ebbe una storia vinicola continuativa, e inizi ad essere una zona di rilevanza europea quando la flotta mercantile inglese cominci la conquista delle rotte navali dell'atlantico e del mediterraneo alla ricerca di fiorenti commerci, in cui il vino, vista la passione verso il nettare di Bacco, era una delle principali attivit di scambio. La Champagne, essendo la regione vinicola pi vicina a Londra, era indubbiamente favorita rispetto a molte altre.

La nuova fase
Il problema dei vini della Champagne divent nei secoli il segreto del suo successo. La regione infatti, se da un lato contribuisce con un terreno ricco per le viti, dall'altro soffre per clima troppo freddo, per cui le uve non riescono a maturare a sufficienza. Questo in passato causava una vinificazione povere in alcol, per cui gli inglesi erano costretti ad aggiungere dello zucchero per aumentarne la gradazione. Questa pratica sar poi utilizzata per la vinificazione e la spumantizzazione di questi vini, trasformandoli da banali vini da tavola ai grandi effervescenti delle occasioni importanti che oggi conosciamo. L'aggiunta di zucchero infatti fa partire una seconda fermentazione, quindi oltre al conseguente aumento della gradazione alcolica, si ha anche il classico sviluppo di anidrite carbonica caratteristico della fermentazione. Inizialmente questo venne considerato un difetto del vino, ma con il tempo e l'affinazione delle tecniche di addizione dello zucchero, si pass ben presto ad un autentica mitizzazione di questo vino, raggiungendo l'apice nel novecento.

Le tappe fondamentali
Le tappe fondamentali per lo Champagne moderno partono dagli studi di Dom Prignon, che per primo mise a punto i dosaggi e gli uvaggi migliori per ottenere la seconda fermentazione. Contemporaneamente i vetrai inglesi cominciarono a produrre delle bottiglie che resistevano alle pressioni interne del vino, contribuendo cos in maniera determinante alla commercializzazione di questo vino.

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Altre tappe fondamentali per lo Champagne sono l'invenzione delle pupitres, a cui abbiamo dedicato un articolo, e quella dello zuccheroenometro, ad opera di M.Franois nel 1836, con cui si poteva misurare con un'approssimazione molto soddisfacente gli zuccheri residui presenti nel vino fermo prima dell'aggiunta dei lieviti e dello zucchero per la seconda fermentazione. Con le successive richieste inglesi per un vino sempre pi secco, questo strumento si rilev decisivo per la trasformazione dello Champagne da un banale spumante dolce a uno dei pi celebrati vini al mondo, se non il pi mitizzato e identificato con il vino.

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Vini Champagne
In questa pagina parleremo di :

I vini della Champagne Alcuni dei vini fermi prodotti La regione dei vini fermi La trasformazione dello Champagne

I vini della Champagne


Nella Champagne non vengono prodotti solo i famosissimi vini spumante, ma anche molti discreti vini sia bianchi che rosati e rossi. Storicamente infatti i vini della Champagne nascono fermi, e solo dopo una lunghissima gestazione, durata secoli, diventano per la maggior parte vini spumante. I vini fermi sono rivolti quasi nella totalit al mercato locale, considerando che chiaramente anche questi vini sono molto richiesti per il consumo quotidiano, che non certamente rappresentato dagli aristocratici e costosi vini effervescenti che danno lustro a questa regione francese. Anche per questi vini fermi le uve principali utilizzate sono lo Chardonnay, il Pinot Nero e il Meunier, affiancati dall'Arbanne, il Petit Meslier, il Pinot Gris e il Bianco. Questi vini, prodotti anche dalle grandi maison dello Champagne, rappresentano il consumo quotidiano a tavola della regione, con quelli prodotti dal Pinot Noir che si fanno notare per una certa eleganza. Moltissimi di questi vini vengono prodotti sotto la denominazione di origine controllata (AOC nell'acronimo francese) Coteaux Champenois, a indicazione della provenienza dai pendii collinari della regione.

Alcuni dei vini fermi prodotti


Tra le case conosciute produttrici di champagne che vinificano anche dei buoni fermi abbiamo Barancourt e il suo Bouzy Rouge, prodotto nei Cteaux Champenois, un rosso da invecchiamento che si dice delizioso in alcune annate, di cui si ricordano in particolare il 1982, l'85 e soprattutto il 1990. Anche l'ottima azienda Andr Clouet conosciuta per il suo rosso ottenuto dal Pinot Noir in purezza. Soffre le annate non soleggiate, ma in quelle buone, tra cui si ricorda il 1988, fornisce vini di gran classe, di un bel rubino vivace e intensi aromi di lamponi e frutti rossi di bosco. Ottimo al palato, elegante, che si pu abbinare a moltissimi cibi tra cui anche il pesce grigliato o i formaggi. Un raro e costoso fermo della Champagne prodotto dall'Unione Auboise, concessionaria di Devaux. ilRos des Riceys, un vino curioso e particolare, dai gusti dolce-amaro di mandarino. Produzione molto limitata e molto difficolt di reperimento per questo vino che per fortemente consigliato agli appassionati e agli amanti delle particolarit enologiche. Da Mailly invece il Mailly Coteaux Champenois Rouge, un ottimo fermo color rubino di grande eleganza e finezza, con un

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palato ben vinoso e sapido, che si riflette anche nel naso. Un'eccellente particolarit arriva da Rne Geoffroy e dal suo ottimo Cumires Rouge, un vino spumante rosso dei Coteaux Champenois, ricco di sapori fruttati del Pinot Noir. Ancora un Cteaux Champenois Rouge dal Pinot Noir in purezza per Montaudon, dai suoi 20 ettari di propriet, sempre spumantizzato. Tra i grandi produttori di qualit di vini fermi della Champagne si segnala sicuramente Egly-Ouriet, che vinifica tra gli altri il buonissimo Les Grandes Cts Ambonnay Rouge, di un bel rubino chiaro dal Pinot Noir con i classici profumi di frutti di bosco, ciliege e lamponi, accompagnati da aromi citrini e di sottobosco. Un ottimo vino, dalla gamma olfattiva complessa e i gusti astringenti, fragranti e tostati, soprattutto di caff. Un ottimo vino, sicuramente da provare nonostante il prezzo alto che arriva fino ai 90 euro.

La regione dei vini fermi


Come detto il Pinot Noir protagonista anche nella produzione dei vini fermi, in particolare rossi, mentre i ros sono rarissimi e quasi tutti prodotti nei quasi 400 ettari presenti a Ricey, un piccolo villaggio della Champagne dove si producono i particolari Ros de Riceys. I migliori rossi provengono da Bouzy, Ambonnay e Verzenay, tutti ubicati sulle pendici della Montagna di Reims. La produzione di vini fermi comunque molto limitata e rivolta quasi esclusivamente verso il mercato locale, ed quindi abbastanza difficile reperire bottiglie da degustare. Bisogna rivolgersi a dei distributori organizzati, su internet, come ad esempio Nicolas, una famosissima catena di enoteche presente anche a Londra che vende anche sul web, anche se in questo caso bisogna ordinare dei quantitativi minimi, per cui necessario unirsi a degli amici o altri appassionati.

La trasformazione dello Champagne


Come abbiamo visto negli articoli precedenti, la storia dello Champagne attraversa i secoli per modificare il vino e trasformarlo in mito. Certamente se non ci fosse stata questa trasformazione i vini della regione sarebbero rimasti dei vini fermi, e molto probabilmente non avremmo oggi pensato alla Champagne come una zona vinicola da imitare e invidiare. A parte alcuni rossi vinificati dal Pinot Noir infatti, i vini fermi della regione non hanno quella eleganza e aristocrazia di molti altri grandi bordolesi, borgognoni, toscani e piemontesi che rappresentano le eccellenze dei grandi rossi nobili. La spumantizzazione invece ha trasformato questi vini normali in vini di lusso, grazie alla qualit delle uve e al metodo di lavorazione che li ha completamente trasformati. Il nemico maggiore dei vini fermi della Champagne il clima freddo, che ritarda, e ogni tanto blocca, la maturazione delle uve, che non riescono cos ad esprimersi al meglio.

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Marche Champagne
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Le pi famose Marche di grande qualit Champagne di alta qualit e poco conosciuti

Le pi famose
Molte marche di Champagne hanno conquistato la fama durante i loro tre secoli di storia, mentre altre, nate pi tardi, sono riuscite a conquistare una grossa notoriet grazie all'alta qualit espressa. Tra le piu antiche, nate addirittura nel settecento, ci sono Veuve Clicquot-Posardin, Gosset, Mot et Chandon, Delamotte e Ruinart. Queste aziende hanno visto gli albori della produzione dello Champagne moderno e tutte le trasformazioni che hanno portato questa regione da una produzione normale a una qualitativamente eccelsa e riconosciuta in tutto il mondo. Il processo stato lento, dovuto a moltissimi fattori, sia di opportunit commerciali che di ricerche per arrivare a un vino unico. Alcune di queste grandi marche hanno contribuito in maniera decisa all'evoluzione dello Champagne da vino fermo a grande effervescente delle case reali europee. il caso di Veuve Clicquot e del suo capo cantiniere Antoine Muller, che inventando le pupitres nel 1818, diede una svolta decisiva alla tecnica di vinificazione e spumantizzazione dello champagne, rendendo la metodologia della seconda fermentazione in bottiglia pi precisa e costante. Sempre Veuve Clicquot fu protagonista, insieme a Louis Roederer, della conquista del mercato russo, che dominarono fino alla Rivoluzione Russa. Altre aziende, come Salon, sono invece nate molto tempo dopo, quando le tecniche dello champagne erano gi affinate e lo stile del vino ben definite. Questo per non ha impedito alla maison di divenire un mito tra gli appassionati e gli addetti ai lavori francesi, tanto da essere pi volte eletto come migliore champagne. Anche Krug, nonostante sia stata fondata nel 1848, arriv in un periodo in cui gli Champagne iniziavano gi a definirsi, e la produzione iniziava a spostarsi da vini dolci verso una produzione pi secca e appetibile per gli inglesi soprattutto, che preferivano vini da poter consumare durante i pasti. Infatti, negli stessi anni, nasceva Pol Roger, che indirizzava subito la sua produzione verso il mercato inglese che rimane a tutt'oggi il suo principale importatore. Billecart Salmon fu invece la prima maison a sbarcare in modo decisivo negli Stati Uniti, anche se la sua posizione dominante dur molto poco a causa di problemi legali e finanziari dei suoi concessionari d'oltreoceano.

Marche di grande qualit


Sono molte le aziende reputate a livello globale che contribuiscono a fare dello champagne un simbolo di lusso e di festa. Andr Clouet una di queste maison, fondata sotto Luigi XV, conserva ancora numerose tradizioni dell'epoca, con lunghe

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permanenze sui lieviti per avere splendidi vini ricchi e vinosi. L'azienda possiede solo 9 ettari, per una produzione di appena 60 mila bottiglie. I terreni sono tutti classificati tra i migliori cru, e il Pinot Noir coltivato reputato eccezionale e molto versatile, da abbinare al pesce grigliato, la pasta e anche i formaggi. Gatinois un'altra grande casa, molto reputata, presente nella Champagne fin dal lontanissimo 1696, ben prima che questo vino diventasse effervescente e noto come oggi, che coltiva ancora i suoi sette ettari al 90% di Pinot Noir e il 10% di Chardonnay in fondo a un pendio particolarmente calcareo, fattore decisivo per ottenere Champagne dal lungo invecchiamento e dai profumi intensi. Produce anche un eccellente fermo, non facile da ottenere in questa regione fredda e umida. Charles Heidsieck tra le case pi prestigiose, notissima su entrambe le sponde dell'oceano, ottimo compagno per numerosi abbinamenti. La storia dell'azienda abbastanza avventurosa, con il suo fondatore che, accompagnato dal cognato, fu addirittura arrestato durante la guerra di secessione per i suoi rapporti commerciali con i Confederati in Louisiana. Nonostante questo l'azienda trov nuovi sbocchi commerciali in Estremo Oriente e in Sud America e alla fine della guerra civile americana torn alla ribalta anche negli States. L'altra maison, dal nome simile, la Piper-Heidsieck, invece non esprime una qualita eccelsa, anche se sufficiente, ma grazie ad attente strategie commerciali, riuscita a imporsi, grazie soprattutto al mercato americano, come un'azienda di grande fama. Negli ultimi dieci anni l'azienda sta comunque compiendo degli sforzi per rendere il suo Champagne pi complesso ed elegante.

Champagne di alta qualit e poco conosciuti


Molte aziende di grande qualit sono comunque ancora sconosciute al grande pubblico, ma apprezzate dagli addetti ai lavori. il caso di R &L Legras, nata solo nel 1972 ma subito impostasi per qualit all'attenzione dei grandi ristoranti parigini e francesi elencati in molte guide reputate. L'azienda sfrutta 21 ettari nella Cte des Blancs, che rende questi champagne fini ed eleganti, con profumi sontuosi e tostati, floreali con corpo secco ma non troppo pesante. A chi piacciono invece i gusti secchi e le bottiglie eleganti, oltre il buon vino dal sapore complesso e pieno, pu provare lo Champagne di bruno Paillard, famoso per produrre solo vini con dosaggi minimi. L'azienda, fondata appena nel 1981, vede l'80% della sua produzione rivolta al mercato estero, Stati uniti, Belgio, Svizzera e Gran Bretagna come paesi principali.

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Le etichette dello Champagne


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Cosa un etichetta Come deve essere scritta un'etichetta La mania del collezionismo

Cosa un etichetta
L'etichetta in un vino la carta d'identit del prodotto e per legge deve obbligatoriamente dare alcune informazioni, come in qualsiasi prodotto alimentare. Quindi come in un qualsiasi certificato identificativo, qualsiasi violazione o inesattezza scritta sull'etichetta una violazione di legge punibile secondo la normativa vigente. Una curiosit riguarda la menzione AOC (Appellation d'origine contrlle) equivalente alla nostra denominazione di origine controllata, che non deve essere obbligatoriamente riportata in etichetta. Lo Champagne infatti cos famoso e protetto dalla legge che di fatto non stato reputato necessario sottolineare che sia un prodotto che appartiene a una DOC.

Come deve essere scritta un'etichetta


L'etichetta deve riportare determinate informazioni e leggendola troveremo sempre delle diciture importanti. In primo luogo la scritta Champagne deve essere sempre evidente e seguita dal marchio del produttore. In etichetta deve essere sempre riportata il grado di dolcezza del vino, che va da estremamente secco,ultrabrut, al molto dolce, doux. Un'altra menzione da riportare se necessaria riguarda particolari uvaggi come il Blanc de Noirs, se il vino ottenuto solo da uve nere, e il Blanc de Blancs, se il vino ottenuto da sole uve bianche, mentre non prevista nessuna menzione per i vini monovarietali. Per decisione dell'azienda si pu menzionare il millesimo, ovvero l'annata, tenendo conto che per la legge francese questa deve corrispondere al 100% allo stesso anno riportato in etichetta. Facoltativa invece la data di dgorgement. Va riportata inoltre la quantit di vino contenuta in bottiglia e il suo tenore alcolico. Nella met inferiore deve essere riportato il villaggio o la citt del produttore, oltre ovviamente alla nazione di produzione che la Francia. Alla base dell'etichetta vengono riportate le informazioni primarie che indicano il codice di registrazione professionale del Comitato Interprofessionale del Vino della Champagne, un codice con cui si indicano con le prime due lettere la categoria del produttore che puo essere NM (Ngociant-Manipulant), RM (Rcoltant-Manipulant), CM (CooprativeManipulant), SR (Socit de Rcoltant), RC (Rcoltant-Cooperateur e MA (Marque d'Acheteur), che significa essenzialmente Marca dell'Acquirente.

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Possono essere menzionate anche alcune particolarit come il nome di una particolare Cuve.

La mania del collezionismo


La mitizzazione dello Champagne stata accompagnata anche dal fenomeno del collezionismo, che, per i pi facoltosi riguarda le bottiglie, ma per i meno dotati finanziariamente, coinvolge moltissime associazioni che collezionano le etichette. Oramai nella Champagne, come in tutte le aree vinicole pi importanti al mondo, il collezionismo ha creato delle associazioni molto articolate che gestiscono un mercato, che seppur minore, rappresenta un altro giro d'affari generato dallo Champagne.

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La differenza tra Champagne e Spumante


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Cosa uno Champagne Cosa uno spumante La differenza tra Champagne e Spumante

Cosa uno Champagne


Uno Champagne, per la legislazione sulla difesa dei prodotti a denominazione geografica ormai riconosciuta in quasi tutto il mondo, un vino effervescente ottenuto con il metodo classico, detto Champenoise, che pu essere elaborato solo a partire da tre variet di uve, il Pinot Noir, il Pinot Meunier e lo Chardonnay, coltivate esclusivamente nella regione della Champagne, a 150 chilometri a nord est di Parigi, secondo i lotti di terreno registrati nel dipartimento della Marna, dell'Aisne, della Seine-et-Marne e della Haut-Marne, con al centro la montagna di Reims, centro storico della vinificazione nella regione. La legislazione molto complicata e contribuisce ad elevare qualit e costi del vino.

Cosa uno spumante


Uno spumante un vino effervescente generico ottenuto secondo differenti metodi di lavorazione e a partire da diverse qualit di uve, coltivate in tutto il mondo. Ormai ogni nazione ha comunque sia adottato varie legislazioni per proteggere i propri prodotti, tra cui i vini spumante. Perci un vino spumante pu essere molto differente per origine, tipologia, uvaggio e altre caratteristiche, e i migliori hanno guadagnato una loro denominazione di origine geografica in modo da avere una propria identit, sia in Italia che oramai in Spagna e altri paesi. Nel caso pi classico italiano possiamo citare il Franciacorta, regolato dal suo disciplinare, che stabilisce terreni iscrivibili all'albo, uvaggio da utilizzare e altre caratteristiche del vino. Anche il Prosecco puo essere un ottimo esempio, con i suoi disciplinari a difesa della produzione locale.

La differenza tra Champagne e Spumante


La differenza tra Champagne e spumante, dal punto di vista legislativo, enorme, anche nella stessa Francia, dove lo spumante generico viene indicato con il nome di Crmant. Il Crmant pu essere prodotto in varie regioni francesi, tra cui le pi famose la Provenza e la Borgogna, e altre zone del meridione transalpino. Anche tra queste regioni ci sono enormi differenze nei

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disciplinari, per uve impiegate, invecchiamenti e altre caratteristiche. Per quanto riguarda la spumantizzazione, in Francia generalmente obbligatoria quella classica della Champagne. Le differenze nei gusti invece sono ancora pi grandi, visto che le uve sono completamente diverse e soprattutto crescono in condizioni climatiche nettamente diverse tra le varie zone. Anche nel confronto con gli altri paesi le differenze sono notevoli. A parte la legislazione, pensata e dedicata per uno specifico prodotto, le regole sopra descritte per i Crmant francesi sono essenzialmente le stesse. Se ad esempio la Franciacorta ha nei suoi obbiettivi una produzione, tra l'altro riuscitissima, del tutto simile a quella dei famosi vini effervescenti d'oltralpe, altri disciplinari portano a dei risultati completamente differenti, come per il prosecco, l'Oltrepo Pavese Metodo classico per non parlare degli spumanti dolci piemontesi o di altri ottenuti dal moscato in varie zone d'Italia.

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Il metodo classico
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La storia del metodo classico I principi del metodo classico Il metodo classico oggi

La storia del metodo classico


Come tutta l'enologia primordiale, il Metodo Classico, per lo Champagne metodo Champenoise, nacque dal caso e dall'osservazione dei fenomeni di fermentazione, che lentamente nei secoli, portarono quelli che erano dei difetti delle vinificazioni a delle vere e proprie metodologie utilizzate per ottenere un determinato tipo di vino. I primi spumantizzati venivano spesso ottenuti per errore nell'antichit, per l'usanza di aggiungere elementi zuccherini nel vino al fine di migliorarne i gusti. Spesso queste sostanze zuccherine facevano ripartire la fermentazione, ottenendo cos un vino maggiorato in alcol in cui si riaffacciava l'anidride carbonica, che se non lasciata espellere dal contenitore, restava intrappolata. Successivamente, a partire dal medioevo e pi specificatamente dal Rinascimento, nell'Italia centrale si inizi a cercare di ottenere una spumantizzazione del vino, utilizzando antiche tecniche romane. Ma quello che pi cambi fu la percezione con cui veniva valutato il vino effervescente, che da vino di seconda categoria, inizi ad essere considerato un vino curativo e corroborante per il corpo. La pensava cos la corte papale del quattro e cinquecento, e alcune corti nobili toscane. Il metodo classico moderno nasce per alla fine del seicento, grazie a Dom Prignon che per primo fece delle ricerche per ottimizzare la spumantizzazione dello Champagne che era gi praticata in modo molto approssimativo a Londra dai commercianti inglesi, che intendevano cos aumentare il basso grado alcolico di questi vini.

I principi del metodo classico


Il principio del metodo classico o champenoise nacque nella Champagne sfruttando il semplice effetto della fermentazione, che trasforma gli zuccheri delle uve in alcol e anidride carbonica, grazie all'azione dei lieviti naturalmente presenti nell'aria. Se si imprigiona l'anidride carbonica all'interno del vino, si ottiene l'effervescenza delle bollicine, che trasforma il vino fermo in un prodotto vivace e gioioso, fresco e celebrativo, da utilizzare nelle occasioni festive e commemorative. Il metodo classico fu il primo metodo scientifico messo a punto per ottenere questi effetti sul vino. Il vino fermo viene fatto riposare per alcuni mesi, e una volta eliminati i depositi, al vino viene aggiunta una soluzione di lieviti e elementi zuccherini per far ripartire la fermentazione direttamente nella bottiglia.

Il metodo classico oggi

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Per ottenere la seconda fermentazione in bottiglia una volta si aggiungevano semplicemente degli zuccheri, mentre oggi, grazie alla chimica, queste selezioni vengono preparate in laboratorio in modo da ottimizzare i risultati. Il principio della spumantizzazione utilizzando il metodochampenoise rimasto fondamentalmente invariato, mentre la tecnologia notevolmente migliorata, tanto che oggi ogni singolo aspetto della spumantizzazione completamente sotto il controllo del vinificatore. Oltre ai lieviti da laboratorio sono numerosi gli elementi, che pur essendo concettualmente del secolo scorso, utilizza i nuovi materiali e le nuove conoscenze scientifiche del mondo moderno.

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Champagne secco
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Gli Champagne secchi Perch i migliori champagne sono dolci I migliori champagne secchi

Gli Champagne secchi


La tipologia secca dello Champagne, che comprende le tipologie extra brut, brut intgral e brut zro, che non prevedono nessuna aggiunta di liqueur per cui si ottiene uno champagne molto secco e di buona struttura, di cui le maisons Laurent-Perrier e Jacques Selosse sono le migliori espressioni; il brut con solo 1 per cento di aggiunta di liqueur, per champagne secchi in una tipologia che costituiscono leCuve migliori; e l'extra-sec, che prevede dal 1 al 3 per cento di aggiunta di liqueur per dei vini secchi e mediamente secchi. Con le altre tipologie si va su champagne pi dolci, che non hanno molto mercato, considerando che lo champagne , per tradizione, un vino secco.

Perch i migliori champagne sono dolci


La tipologia dello champagne, nella storia, si spostata in verit da un prodotto dolce a secco durante l'ottocento, questo per vari fattori. Innanzitutto fino agli anni 30 dell'ottocento le case vinicole non disponevano delle conoscenze e delle attrezzature necessarie per ottenere un prodotto costante, soprattutto nell'operazione dell'aggiunta degli zuccheri per far ripartire la seconda fermentazione in bottiglia. Fu solo dopo l'invenzione dello zuccheroenometro del 1836 ad opera di M. Franois che i dosaggi divennero via via pi precisi e i risultati costanti. Un secondo fattore molto importante per il passaggio dello champagne da un vino dolce a uno molto secco, furono le esigenze di mercato, in modo particolare quello inglese, all'epoca maggiore esportatore di questo vino, che richiedevano vini secchi a tutto pasto invece di vini dolci da consumare solo in determinate occasioni. Forse, senza le richieste dei consumatori inglesi, lo champagne non sarebbe mai stato il mito che divenuto oggi. Inoltre, gi a partire dalle ricerche di Dom Prignon, si era capito che le tre uve oggi impiegate, lo Chardonnay, il Pinot Noir e il Meunier, erano le pi adatte per la vinificazione in questa zona e con il clima particolare della Champagne, con risultati nettamente migliori se la vinificazione fosse stata effettuata in tipologia secca.

I migliori champagne secchi

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Gli champagne secchi, delle tipologie menzionate nel primo paragrafo, sono certamente i pi reputati tra questi vini, e quelli nella tipologia brut sono considerati i migliori tra questi. Sono tantissimi gli champagne brut menzionabili tra le tante possibilit di acquisto, ed essendo questa tipologia la pi richiesta, ovviamente tutte le maisons producono il loro brut. L'acquisto dipende dalle possibilit finanziarie di ciascuno, con prezzi che vanno dai 25 euro a migliaia di euro per i migliori.

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Champagne Ros
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Il metodo di vinificazione Il vino ros e le nuove tendenze La vinificazione in ros nella Champagne I grandi ros della Champagne

Il metodo di vinificazione
Come per i vini ros di tutto il mondo la colorazione ros pu essere ottenuta con differenti metodologie, per ottenere circa lo stesso risultato. La pi complicata sicuramente la permanenza sulle bucce e sulle vinacce per il tempo di qualche ora in modo che i tannini e gli elementi coloranti in essi contenuti colorino il vino. Questa operazione deve essere svolta con molta precisione in modo da non avere un vino troppo carico in colore. I tempi devono quindi essere ben calcolati e rispettati, per non vedere rovinato fin da subito un prodotto che anche molto costoso per l'azienda. il cosiddetto metodo tradizionale. Un altro metodo quello della vinificazione separata di vino bianco e vino rosso con successivo assemblaggio. Questo metodo meno complicato ma non favorevolmente visto sia dagli appassionati e dagli addetti ai lavori che dalle grandi aziende, ma resta largamente applicato nella grande maggioranza dei casi, tanto che il metodo tradizionale del contatto del mosto con le utilizzato raramente.

Il vino ros e le nuove tendenze


Il vino ros e lo champagne in particolare hanno avuto da due decenni a questa parte un ruolo sempre pi importante nel mercato vinicolo, sia per un discorso commerciale che per un discorso di tendenze soprattutto tra i giovani. Il vino ros spesso rappresenta il compromesso tra la scelta di un bianco e un rosso, soprattutto quando si deve scegliere il vino tra amici, con la presenza di una parte femminile che spesso preferisce il bianco e una maschile che generalmente si rivolge di pi al rosso. Il vino ros ha infatti quelle componenti di freschezza e gusti comuni ad entrambe le tipologie, ed molto amato proprio per questo motivo. Ma tra gli addetti ai lavori e gli appassionati non gode di molta considerazione, soprattutto perch difficilmente si riesce a vinificare un buon ros. Specialmente in Francia questa tendenza molto evidente, dove i grandi sommelier parlano di pochissimi ros degni di nota. Questi vini infatti soffrono spesso di gusti troppo fruttati e dolciastri, in netto contrasto con le preferenze secche che caratterizzano i vini freschi e raffreddati bianchi o i grandi rossi.

La vinificazione in ros nella Champagne

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Nella Champagne la vinificazione in ros viene effettuata generalmente a partire dal Pinot Noir, che garantisce gusti abbastanza secchi ma fruttati, mantenendo inalterata l'aristocrazia, l'eleganza e la complessit di questa nobile variet. il vitigno preferito dalle grandi cantine, e viene vinificato sia in bianco per produrre il Blanc de Noirs che in rosato. L'altra variet rossa utilizzata nella regione, il Pinot Meunier, invece utilizzato nel taglio e raramente viene utilizzato come protagonista dello spumante. Il Pinot Noir una delle grandi variet nobili del globo, complicata e faticosa da coltivare ma con risultati talmente importanti che rimane comunque una delle pi coltivate dai grandi produttori di qualit. Originaria della Borgogna, questa variet predilige i climi freddi, mentre soffre molto in quelli caldi tanto da essere praticamente assente a sud del Friuli. La vinificazione de Pinot Noir produce autentici capolavori e nella Champagne questa affermazione pi che mai evidente, tanto che la superficie vitata nella regione ha superato negli anni ottanta quella della Borgogna, zona d'origine e terroir favorito. Soffrendo le gelate primaverili e di colatura per, deve evitare le pianure fredde e i terreni umidi, creando qualche problema in alcune zone della Champagne. I vini migliori provengono da uve coltivate su terreni calcarei ma soffre molto le annate, richiedendo parecchie attenzioni nella vinificazione, con tecniche diverse a seconda delle differenze che il millesimo comporta. Molta attenzione richiede anche l'estrazione del colore e degli aromi, anche in considerazione delle bucce molto sottili.

I grandi ros della Champagne


Sono molti ormai i grandi Champagne ros e la scelta varia e gustosa, anche se questa tipologia rimane di qualit inferiore rispetto al bianco ed comunque prodotta da meno del 50 per cento delle maisons. Si pu optare dal colore salmone chiaro del Brut Ros di Billecart Salmon al discreto ros della Veuve Clicquot. Tra gli ottimi ros prodotti si pu citare il Grand Rserve Ros di Daniel Dumont, uno dei pochi ancora ottenuto dal tradizionale metodo di contatto del mosto con le bucce per 24 ore. Ottima struttura dal Pinot Meunier, con gusti pieni di frutti rossi dal Pinot Noir. un vino solido, a tutto pasto, che pu reggere anche piatti come il maiale o il vitello, e particolarmente adatto a pesci grassi come il salmone. Altro grande ros il Brut Ros millesimato del 1985, rosa pallido, color cipolla, complesso, raffinato e fruttato. anche un vino dal buon invecchiamento che non teme il tempo. Certamente uno dei migliori. Perrier-Jout, una delle pi prestigiose case, produce un grande Blason de France Brut Ros, dai due Pinot, carnoso e splendido. Il colore chiaro con riflessi mattone e aranciati apre a profumi complessi di pane tostato e frutti rossi. Con un corpo solido e maturo, pregno dei sapori avvolgenti del Pinot. Splendida anche la bottiglia che ricorda la belle epoque Infine un altro ottimo ros da Laurent-Perrier, ancora con il metodo tradizionale del contatto sulle bucce del Pinot Noir. Ottimo rinfrescante, specialmente in estate.

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Champagne millesimati
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Le grandi annate I grandi millesimati Dichiarare il millesimato

Le grandi annate
Pi di ogni altro vino lo Champagne si lega in modo particolare alle annate, o millsime per dirla alla francese, che per le sue condizioni ambientali molto variabile e sensibile al clima. Gi la legislazione francese impone delle regole pi restrittive rispetto al resto del mondo per dichiarare i millesimi, che devono essere al 100% della stessa annata dichiarata in bottiglia quando, negli altri paesi, questa percentuale scende al 75%. Le annate migliori dello Champagne sono considerate il 1904, 1911, 14, 19, 21, 28, 29, 34, 47, 49, 53, 55, 59, 64, 66, 71, 82, 85 e 89. Certamente reperire una di queste annate costerebbe una fortuna, soprattutto per i millesimati antecedenti agli anni 80. Soprattutto per quel che riguarda i vini dei primi del secolo, fino al 1971, la disponibilit veramente molto limitata, e la reperibilit confinata spesso alle aste o a collezioni private, che difficilmente rendono le bottiglie acquistabili a prezzi accessibili al grande pubblico. Lo Champagne raro rimane quindi confinato ad una cerchia esclusiva di pubblico, abbastanza facoltoso da poter investire qualche migliaio di euro in un vino. La passione per lo Champagne certamente la chiave essenziale per arrivare a questi prodotti.

I grandi millesimati
Le grandi case hanno ancora disponibili in cantina alcuni millesimi di gran pregio, acquistabili per cifre entro i mille euro, soprattutto degli anni 80 con qualche piccola disponibilit per alcuni anni antecedenti. Beaumont des Crayres ad esempio, una cooperativa molto attiva che produce champagne di qualit, nata nel 1955, ha ancora disponibile la Cuvee Spciale Nostalgie del 1985, con un ottimo rapporto qualit/prezzo. Billecart-Salmon ha ancora disponibile il Blanc de Blancs del 1982, un ottimo abbinamento per il formaggio. Per avere una rarit ancora acquistabile, anche se a un prezzo elevato, ci si pu rivolgere alla Bollinger, che dispone della Anne rare RD del 1975, mentre con A Charbaut possiamo ancora reperire il Certificate Blanc de Blancs del 1985. anche Veuve Clicquot ha ancora il 1985 disponibile come annata, sia del prestigioso La Grande Dame che del Rserve. L'ottimo Bouzy invece pu rendere reperibile solo l'89 del brut. Ancora il 1985, di certo una delle annate pi reperibili, per un ottimo Blanc de Blancs di Delamotte, e di Deutz, sia con la Cuve William Deutz che per la stessa Cuve nella tipologia Ros, ottimo compagno a tavola con le conchiglie e il coulbiac di salmone.

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E l'85 ancora presente nella cantina di Devaux, per la Cuvee Spciale, sia nella tipologia brut che Ros. Sono ottimi vini, complessi e fruttati, dal palato fresco e dotato di una discreta acidit. Un ottimo millesimato del 1983 la Grande Sendre di Drappier, una cantina che sfrutta principalmente il Pinot Noir per dei vini molto precisi e di buona personalit. Sicuramente degli ottimi champagne, con i millesimati del 85 e del 88 ugualmente consigliati e reperibili. George Gardet invece una famiglia da sempre seguace dei metodi tradizionali, con millesimati di grandissima qualit, molto apprezzati, come il Vintage del 1983, uno champagne dal sapore deciso e avvolgente. Da abbinare con sapori con personalit, come carni bianche o pesce dal gusto strutturato. Krug una di quelle aziende che riesce a trovare nei millesimati la sua migliore personalit, con alcune annate divenute famose e ricercate come il 69, il 71, il 73, il 75, il 76 e il 79, non pi nella disponibilit diretta della maison. Ma si puo ancora acquistare direttamente il 1982, sia del millesimato che del Krug Clos du Mesnil. Anche per Mot et Chandon ancora disponibile il 1982 per il Dom Prignon Ros, mentre per il Brut Imperial ancora disponibile il 1986. Con Mumm e Napolon si puo reperire anche il 1985, cosi come per Bruno Paillard. Ancora il 1982 disponibile da Palmer & C, per il Blanc de Blancs, che ha finito la sua maturazione.

Dichiarare il millesimato
Nella Champagne la dichiarazione del millesimato a completa discrezione dell'azienda, tenendo presente che la legge francese riguardo quest'aspetto prevede che se il produttore vuole dichiarare l'annata in etichetta deve utilizzare soltanto quell'anno per la vinificazione. La dichiarazione per non automaticamente fatta tutti gli anni, soprattutto dalle grandi cantine. Dichiarare l'annata infatti nella Champagne un vero e proprio culto, un impegno che l'azienda prende con i suoi estimatori, e quindi, nel caso di annate cattive, si tende ad evitare di farla. Le aziende preferiscono gli assemblaggi in questi casi, per mantenere la qualit costante e non rischiare delle basse valutazioni. Infatti le uve sono molto sensibili al clima della regione, e nelle stagioni troppo fredde e soprattutto piovose spesso le uve non raggiungono una maturazione ottimale, fornendo cos vini deboli che vanno aiutati con annate migliori.

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Champagne dolce
In questa pagina parleremo di :

Esiste lo Champagne dolce? I primi Champagne secchi e gli ultimi dolci Lo Champagne dolce oggi

Esiste lo Champagne dolce?


chiaramente la prima domanda che molti viene in mente, visto che tutti gli Champagne conosciuti sono comunque dei vini secchi. La risposta si, lo Champagne dolce esiste, ma rarissimo in quanto un prodotto con pochissimo mercato, anche se in verit, fino alla fine dell'ottocento, lo Champagne era invece quasi esclusivamente dolce. Come visto pi volte infatti, lo Champagne che si vendeva dal Rinascimento in poi, era quasi tutto destinato alle spedizioni in Inghilterra, dove veniva addizionato con dello zucchero a causa del suo basso grado alcolico. Va da se allora che il vino risultasse sempre dolce, anche se con un grado alcolico maggiorato. Il problema per quel tipo di Champagne si pose da una parte. con i grandi miglioramenti nella navigazione che agli inizi del novecento ormai era molto pi sicura e permetteva quindi di importare a prezzi molto pi vantaggiosi rispetto al passato i vini verso la Gran Bretagna; dall'altra parte i gusti degli inglesi sono sempre stati propensi ai vini secchi e molto secchi. Fu cos che, se fino a un certo punto della storia gli Inglesi si dovettero accontentare di quello che passava il convento, ovvero la Francia, con l'espansione dei mercati e le nuove tecnologie nella costruzione delle navi mercantili, furono in seguito i Francesi a doversi adeguare ai gusti britannici che richiedevano dei vini secchi da potersi bere durante i pasti. Fu cos che dopo aver festeggiato per due secoli con dello Champagne dolce, dalla fine dell'ottocento, inizi del novecento, tutta la produzione del vino si era concentrata sulla tipologia secca e le sue variabili.

I primi Champagne secchi e gli ultimi dolci


Fu Perrier-Joet il primo a spedire, alla met dell'ottocento, le prime casse di vino effervescente secco a Londra. Inizialmente e forse un po paradossalmente questo Champagne secco non ottenne grandi favori dal pubblico inglese, e la consacrazione definitiva avvenne solo con il volgere del secolo, quando dopo due secoli di vini dolci dalla Champagne, gli Inglesi iniziarono a pasteggiare con questo vino nella tipologia secca, preferendolo spesso ai Claret del Bordolese. Questi ultimi, nell'immaginario collettivo, erano ancora i secchi preferiti sia tra i nobili che, nelle produzioni di scarsa qualit, dal popolo. Da considerare anche che nei secoli passati era normale pasteggiare con vini dolci, di tutte le tipologie e uve.

Lo Champagne dolce oggi


Oggi lo Champagne dolce un'autentica rarit anche molto snobbata da tutte le case. I prezzi sono decisamente bassi, e la richiesta risibile.

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La piccola azienda Dubois produce lo Champagne Cuve du Redempteur dolce, da un perfetto ed equilibrato assemblaggio delle tre uve autorizzate. Sembra un vino invecchiato, ma non lo . Da abbinare naturalmente ai dessert, mentre il prezzo non arriva ai 15 euro, decisamente basso per uno Champagne. Un altro Champagne dolce da acquistare il Cattier Brut 1.er Cru con il 75% di Pinot Noir e il restante di Chardonnay. Gusti classici e fruttati di Pinot Noir con una nota fragrante di biscotto. Anche qui il prezzo decisamente basso.

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Champagne demi-sec
In questa pagina parleremo di :

La tipologia demi-sec Alcuni Champagne demi-sec I brut che somigliano a demi-sec

La tipologia demi-sec
La tipologia demi-sec un tipo di Champagne mediamente dolce, con un contenuto di liqueur pari al 3-5 per cento del vino. Lo zucchero residuo per litro varia tra i 33 e i 50 grammi, restituendo al vino un dose di dolcezza non eccessiva ma comunque sia importante. Questa tipologia, come quella doux che rappresentano i due gradi di Champagne dolce, ha una richiesta molto limitata, dato che per tradizione lo champagne un vino secco. Lo champagne dolce non molto apprezzato anche perch le tre uve, Chardonnay, Pinot Noir e Meunier, rendono molto meglio nella tipologia secca ed extra-secca, dove riescono ad esprimere aromi e bouquet altrimenti coperti dal gusto dolce al palato, che maschera quelli che sono i profumi pi apprezzati e invidiati al mondo. Infatti queste tipologie piu dolci non sono molto ricercate, e non tutte le case vinicole della Champagne le producono.

Alcuni Champagne demi-sec


Poche sono in realt le maison produttrici di Champagne demi-sec e ancor meno doux. Tra le maison che riescono a produrre un buon demi-sec c' Michel Arnould, dove viene vinificato il Pinot Noir in purezza per avere un elegante vino fruttato e cremoso, con un corpo abbastanza strutturato che ben si abbina a tavola con le tarte-tatin, le gustose torte di mele della tradizione francese. De Venoge, anche se dichiara il suo Cordon Bleu come brut, in realt produce un vino non certamente secco, a causa di un alto dosaggio di liqueur e zuccheri residui, che non supera la quota fissata per passare in tipologia demi-sec, ma che al gusto sembrerebbe appartenergli. Anche il Brut 1986 millesimato sembra avere un dosaggio troppo alto per la sua tipologia. comunque sia un vino complesso e ben strutturato, dai sapori pieni e piacevoli, che hanno una buona evoluzione nel tempo. Un demi-sec di successo e molto richiesto quello di Mercier, dal gusto limpido, mai allappante, prodotto sempre non millesimato da utilizzare con crostate di frutta o altri dolci non particolarmente pesanti di gusto. Anche Veuve-Clicquot produce un demi-sec ben fragrante di pane, agrumato e fruttato.

I brut che somigliano a demi-sec


Come visto alcuni brut, a causa di un dosaggio alto, assomigliano pi a dei demi-sec che a dei brut, conservando comunque un certo gusto secco ed asciutto, in modo da non presentarsi come vini dolci, ma da avvicinarsi a gusti, come quelli femminili, che spesso non amano gli

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spumanti molto secchi come sono in genere gli champagnes. Il caso pi conosciuto il brut della Veuve Clicquot, uno champagne che ha conquistato i mercati esteri proprio per questa sua caratteristica. Stessa scelta per il brut Royale di Pommery, facile da bere e molto dosato.

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