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L'EVOLUZIONE organismi: no fissi nel tempo, si evolvono con modificazioni evoluzione: lento e graduale processo mediante il quale gli

organismi si modificano attraverso cambiamenti avvenuti nel corso di successive generazioni. Fossile: qualsiasi resto vegetale o animale conservato all'interno delle rocce. Processi di fossilizzazione: Mineralizzazione: quando un resto organico viene completamente impregnato da una sostanza minerale disciolta nelle acqua circolanti all'interno del sedimento che lo ingloba. Modello esterno: forma nella roccia. Modello interno: modello esterno riempito di minerali. Carbonificazione: per i resti vegetali, quando le piante sono rimaste incluse in sedimento poco permeabili che hanno impedito loro di marcire. Principio della successione: gli organismi si succedono l'un l'altro in un ordine preciso all'interno degli strati di roccia che li contengono. Gli strati che si trovano pi in basso contengono fossili pi antichi. Fossili guida: i fossili di organismi che hanno avuto un'ampia distribuzione geografica e una limitata durata nel tempo. Cause dell'evoluzione: Jean Baptiste de Lamarck: 1809 principio di necessit: i nuovi caratteri sono la risposta a nuove caratteristiche dell'ambiente in cui vivono (prodotti a causa di cambiamenti climatici) e quindi sono caratteri acquisiti. Principio dell'uso e del non uso: gli organi rimangono attivi e sviluppati solo se sono usati. Principio dell'ereditariet dei caratteri acquisiti: i caratteri acquisiti vengono trasmessi ai discendenti. Trasformismo: le specie si trasformano lentamente nel tempo. Catastrofismo: Cuvier. Periodicamente tutte le specie sono vittime di catastrofi e nuove specie sostituiscono quelle estinte. Darwin: 1859 l'Origine delle specie: teoria dell'evoluzione: tutti gli organismi viventi hanno una discendenza molto pi numerosa di quella che sarebbe necessaria per la conservazione della specie (nonostante il numero di nati, il numero di individui di una popolazione tende a rimanere pi o meno costante) in ogni popolazione vi sono differenze di caratteri tra i singoli individui: variabilit variabilit individuale: non tutti i caratteri hanno lo stesso significato per l'organismo. Alcuni sono vantaggiosi, altri dannosi. Quelli con caratteri vantaggiosi hanno pi possibilit di sopravvivere. Disponibilit di cibo e condizioni ambientali erano fattori che incidevano sullo sviluppo numerico della popolazione- lotta per l'esistenza: solo gli individui pi adatti riuscivano a sopravvivere. Selezione naturale: la lotta per l'esistenza seleziona gli individui pi adattati affinch si riproducano, vengono favoriti gli individui che si sono pi adattati all'ambiente. Il carattere innato pu essere trasmesso alle generazioni successive. L'evoluzione il risultato di un'interazione fra organismi e ambiente, mediata dalla forza della selezione naturale. Mutazioni: sorgente delle variazioni individuali. Teoria delle mutazioni: Hugo de Vries 1901: ciascun nuovo carattere il risultato di una variazione improvvisa e casuale del patrimonio ereditario, viene quindi trasmessa da una generazione all'altra. Ogni mutazione da origine a un nuovo carattere, sul quale poi agisce la selezione naturale. Biogeografia: lo studio della distribuzione degli esseri viventi sulla terra. Gli animali sono dove sono in conseguenza della loro storia evolutiva. Anatomia comparata: studio in cui vengono messe a confronto le strutture delle specie attualmente viventi. Strutture omologhe: strutture che avendo comunque origine nell'embrione, sono significative di una comune origine evolutiva. Per possono sembrare diverse e avere funzioni diverse. Strutture analoghe: strutture con funzioni simili che spesso appaiono simili anche nell'aspetto ma non hanno la stessa origine a livello embrionale. Biochimica comparata: similarit genetica: le specie dimostrano una forte similarit nella disposizione delle loro sequenze di amminoacidi e delle sequenze di basi del DNA. L'evoluzione si basa su due premesse: il simile origina il simile, attraverso la riproduzione le caratteristiche fondamentali degli organismi vengono conservate da una generazione all'altra. In tutte le popolazioni si notano differenze tra i singoli organismi che le costituiscono (ereditarie).

Ogni individuo possiede un assortimento di geni particolare diverso da quello di tutti gli altri. Alcuni geni sono identici da un individuo all'altro, altri possono presentarsi in versioni diverse, gli alleli. La variabilit genetica il risultato delle mutazioni che producono nuovo materiale genetico. Ma il frutto di un continuo rimescolamento che i geni subiscono a ogni generazione. Gli individui che sono portatori delle variazioni pi favorevoli hanno pi probabilit di partecipare ai processi produttivi, e le loro caratteristiche ereditarie hanno una maggiore probabilit di poter essere trasmesse alle generazioni successive. Per ogni specie il numero di individuo che sopravvivono all'et riproduttiva assai minore del numero di individuo generati. Teoria sintetica dell'evoluzione: genetica delle popolazioni. Una popolazione rappresentata da un gruppo di individui che si incrociano tra loro. Essa caratterizzata dall'insieme dei suoi geni: il pool, patrimonio genetico. Il pool genetico di una popolazione costituito dalla somma di tutti gli alleli, di tutti i geni, di tutti gli individui che la formano. A livello individuale le fonti della variabilit sono le mutazioni e la ricombinazione genetica. A livello delle popolazioni le fonti della variabilit sono: la migrazione come spostamento fisico di una popolazione e come flusso di geni tra popolazioni; e la deriva genetica come meccanismo che spiega la fluttuazione di una piccola popolazione della frequenza allelica dovuta ad un evento casuale. Da qui abbiamo l''effetto a collo di bottiglia' per cui si ha una notevole riduzione del numero di individui della popolazione, e l''effetto del fondatore' per cui se pochi individui colonizzano una nuova zona e rimangono isolati, da essi deriver una nuova popolazione con frequenze alleliche diverse da quella originaria. Selezione sessuale: selezione che pi che favorire la sopravvivenza favorisce l'attitudine alla riproduzione. Dimorfismo sessuale: presenza di svariate differenze nell'aspetto dei maschi e delle femmine. Convergenza evolutiva: la comparsa di caratteri e comportamenti analoghi tra specie diverse, in relazione ad analoghe esigenze ambientali. Determina una forte somiglianza esterna fra specie lontane e di conseguenza pu provocare errori di valutazione delle parentele effettive esistenti tra queste specie. Specie: insieme di organismi con caratteristiche simili in grado di accoppiarsi e dare prole feconda: gli individuo appartenenti ad una stessa specie hanno un patrimonio genetico comune. Meccanismi di speciazione: meccanismi attraverso cui avviene la formazione di nuove specie. Si forma una nuova specie quando tutti i componenti di una popolazione hanno subito cambiamenti genetici tali per cui non possono pi accoppiarsi tra loro o comunque dare prole feconda. Questi meccanismi sono ricollegabili a: isolamento geografico: popolazioni di individui appartenenti ad una stessa specie sono separate per molto tempo, l'accoppiamento viene impedito e possono generarsi specie distinte. Se ogni popolazione sviluppa mutazioni differenti e una differente evoluzione, non saranno pi in grado di accoppiarsi tra loro. Radiazione adattiva: diverse popolazioni di una specie invadono nicchie ecologiche differenti e si evolvono in nuove specie in tempi brevi. Poliploidia: presenza di alcuni individui di copie multiple di cromosomi (invece del numero diploide comune) questi individui sono ibridi e sterili, possono riprodursi in modo asessuato (piante) e dare origine ad una nuova specie. La selezione naturale agisce sempre sui fenotipi. Quelli che hanno un'idoneit nei confronti dell'ambiente producono un numero maggiore di discendenti. Pressione di selezione: Selezione direzionale: i casi estremi sono pi rari, quelli intermedi i pi frequenti. Quando un carattere di questo tipo sottoposto a selezione, la curva che lo rappresenta slitta in una certa direzione e vengono eliminati gli individui che si trovano a un estremo della curva di distribuzione. La curva viene spostata tutta verso l'altro estremo, favorito dalla selezione. Selezione stabilizzante: la selezione erode gli estremi della campana di distribuzione mantenendo le dimensioni degli organismi attorno ai valori medi, quelli centrali. Selezione separatrice: erode la parte centrale della curva di distribuzione favorendo gli estremi. La selezione favorisce chi presenta caratteri estremi spingendo la popolazione in direzioni opposte e operando la sua separazione in due gruppi. Melanismo industriale: la possibilit che in una stessa popolazione di organismi, si verifichino differenti tipi di selezione anche in base all'ambiente in cui vive.

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