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Katarina Zavišin

 Semiotica / semiologia – indicano lo studio


dei segni e dei sistemi di comunicazione.
 Semiologia – studia dei segni arbitrari e usati
intenzionalmente per comunicare (i segni
linguistici).
 Semiotica – include anche i segni naturali e
non intenzionali (es. quelli degli animali).
 Gli argomenti sono amplissimi: linguaggi
verbali, segnali stradali, alfabeto Morse,
sistemi di numerazione ecc.
 È obiettivo dell’apprendimento lingustico.

 Discussione:
 Cosa significa la competenza comunicativa
per voi?
 - è la capacità di comunicare in modo
appropriato con gli altri, di farsi capire e di
comprendere i messaggi altrui.
 I linguaggi che costituiscono la competenza
comunicativa:
1.) linguaggi fondati sull’udito (percezione di suoni
e rumori);
2.) linguaggi fondati sulla vista (movimenti,
atteggiamenti, disegni, immagini, scrittura ecc.);
3.) linguaggi basati sul tatto (contatto fisico tra le
persone);
4.) linguaggi fondati sull’odorato;
5.) linguaggio verbale (fondato sulla parola).
 Tutti i linguaggi sono ugualmente importanti?
 Se no, qual’è il più importante?
 L’uomo ha bisogno di tutti i tipi di linguaggio,
ma quello verbale è il più ricco.
 La comunicazione non è mai solo
monodirezionale, ma un continuo processo di
espressione, interpretazione e negoziazione,
che necessita della collaborazione dei
partecipanti coinvolti nell’evento
comunicativo.
- è un concetto dinamico: risulta da un
processo di negoziazione e di mutuo
scambio;
- si riferisce alla lingua scritta e alla lingua
parlata;
- è specifica in rapporto al contesto;
- è relativa (dipende dal grado di
partecipazione degli interlocutori coinvolti).
 La competenza non verbale è distinta in tre
forme:
1.) paralinguistica (parajezik)
2.) cinesica (kinezika)
3.) prossemica. (proksemika)

Discussione:
Conoscete il significato di queste forme?
 - esamina i fenomeni orali che si
sovrappongono o modulano la produzione
orale (il riso, il pianto, il tono di voce) e gli
elementi prosodici (accento, intonazione,
pause) che possono arricchire il messaggio
verbale.
 Un accento o un’intonazione diversa modifica
il senso di un messaggio.
 Esercizio: pronunciare con intonazioni diverse una
frase:
 Informazione: Si è sposata con Marco.
 Domanda: Si è sposata con Marco?
 Stupore: Si è sposata con Marco?
 Con aria di mistero: Si è sposata con Marco...
 Ironia: Si è sposata con Marco?!
 Comprende la gestualità, le posture del
corpo, la mimica e i movimenti che
accompagnano la produzione orale.
 Molti gesti sono manifestazione di una
cultura.
 I gesti rappresentano, dopo la parola, la
risorsa più importante di comunicazione fra le
persone.
 La non comprensione del gesto che accompagna
un messaggio può essere fonte di equivoci.
 Uno stesso gesto può avere significati diversi in
culture diverse:
 Esempi:
- incrociare le dita (augurare buona fortuna, in Paraguay
offensivo);
- pollice alzato (va tutto bene, in Australia – gesto volgare).

- Le vostre esperienze.
 Raggiungere una discreta competenza
cinesica deve costituire un obiettivo da
perseguire in un corso di lingua.
 La competenza cinesica permette all’allievo
di comunicare in modo più appropriato.
 - le distanze interpersonali che
intervengono in un evento linguistico.
 La prossemica si organizza in base a due
parametri: vicinanza (coinvolgimento) e
lontananza (distacco).
 Quattro tipi di distanza:
a) intima (in un autobus affollato, in ascensore ecc.);
b) personale (tra due persone che possono entrare in
contatto con le braccia e le mani);
c) sociale (c’è possibilità di contatto fisico: la distanza
dei rapporti interpersonali tra sconosciuti, dei
convenevoli e degli incontri occasionali)
d) pubblica – esclude totalmente il coinvolgimento :
conferenza, predica religiosa, lezione ecc.
3.1. Competenza linguistica:
- possesso delle regole che guidano la
produzione di enunciati linguisticamente
corretti e la comprensione di frasi prodotte
da altri.
 Comprende: l’uso delle regole fonologiche,
sintattiche e semantiche.
 Si esplicita nella correttezza grammaticale.
Presupone le componenti diverse:
a) la competenza lessicale,
b) la competenza grammaticale,
c) la competenza semantica,
d) la competenza fonologica.
a) la competenza lessicale – la conoscenza del
vocabolario di una lingua e la capacità di
utilizzarlo.
b) la competenza grammaticale – la conoscenza
delle risorse grammaticali della lingua e la
capacità di usarle.
c) la competenza semantica – la consapevolezza
e il controllo da parte del parlante
dell’organizzazione dei significati.
d) la competenza fonologica – la capacità di
riconoscere e produrre i suoni di una lingua.
- La capacità del parlante di produrre enunciati
appropriati alle diverse situazioni
comunicative secondo norme d’uso
linguistico specifiche di ogni comunità.
- Le varietà di lingua:
- a) italiano aulico/ricercato
- b) italiano parlato formale
- c) italiano colloquiale informale.
 In diversi manuali italiani cercare gli esempi
per lo sviluppo:
A) delle competenze comunicative:
La comunicazione non è mai solo
monodirezionale, ma un continuo processo di
espressione, interpretazione e negoziazione,
che necessita della collaborazione dei
partecipanti coinvolti nell’evento
comunicativo.
a) la competenza lessicale – la conoscenza del
vocabolario di una lingua e la capacità di
utilizzarlo.
b) la competenza grammaticale – la conoscenza
delle risorse grammaticali della lingua e la
capacità di usarle.
c) la competenza semantica – la consapevolezza
e il controllo da parte del parlante
dell’organizzazione dei significati.
d) la competenza fonologica – la capacità di
riconoscere e produrre i suoni di una lingua.
1.) paralinguistica (parajezik)
2.) cinesica (kinezika)
3.) prossemica. (proksemika)

1. - elementi prosodici (accento, intonazione, pause);


2. - la gestualità, le posture del corpo, la mimica e i
movimenti;
3. le distanze interpersonali che intervengono in un
evento linguistico
- Le varietà di lingua:
- a) italiano aulico/ricercato
- b) italiano parlato formale
- c) italiano colloquiale informale.

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