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Discussione:
Cosa significa la competenza comunicativa
per voi?
- è la capacità di comunicare in modo
appropriato con gli altri, di farsi capire e di
comprendere i messaggi altrui.
I linguaggi che costituiscono la competenza
comunicativa:
1.) linguaggi fondati sull’udito (percezione di suoni
e rumori);
2.) linguaggi fondati sulla vista (movimenti,
atteggiamenti, disegni, immagini, scrittura ecc.);
3.) linguaggi basati sul tatto (contatto fisico tra le
persone);
4.) linguaggi fondati sull’odorato;
5.) linguaggio verbale (fondato sulla parola).
Tutti i linguaggi sono ugualmente importanti?
Se no, qual’è il più importante?
L’uomo ha bisogno di tutti i tipi di linguaggio,
ma quello verbale è il più ricco.
La comunicazione non è mai solo
monodirezionale, ma un continuo processo di
espressione, interpretazione e negoziazione,
che necessita della collaborazione dei
partecipanti coinvolti nell’evento
comunicativo.
- è un concetto dinamico: risulta da un
processo di negoziazione e di mutuo
scambio;
- si riferisce alla lingua scritta e alla lingua
parlata;
- è specifica in rapporto al contesto;
- è relativa (dipende dal grado di
partecipazione degli interlocutori coinvolti).
La competenza non verbale è distinta in tre
forme:
1.) paralinguistica (parajezik)
2.) cinesica (kinezika)
3.) prossemica. (proksemika)
Discussione:
Conoscete il significato di queste forme?
- esamina i fenomeni orali che si
sovrappongono o modulano la produzione
orale (il riso, il pianto, il tono di voce) e gli
elementi prosodici (accento, intonazione,
pause) che possono arricchire il messaggio
verbale.
Un accento o un’intonazione diversa modifica
il senso di un messaggio.
Esercizio: pronunciare con intonazioni diverse una
frase:
Informazione: Si è sposata con Marco.
Domanda: Si è sposata con Marco?
Stupore: Si è sposata con Marco?
Con aria di mistero: Si è sposata con Marco...
Ironia: Si è sposata con Marco?!
Comprende la gestualità, le posture del
corpo, la mimica e i movimenti che
accompagnano la produzione orale.
Molti gesti sono manifestazione di una
cultura.
I gesti rappresentano, dopo la parola, la
risorsa più importante di comunicazione fra le
persone.
La non comprensione del gesto che accompagna
un messaggio può essere fonte di equivoci.
Uno stesso gesto può avere significati diversi in
culture diverse:
Esempi:
- incrociare le dita (augurare buona fortuna, in Paraguay
offensivo);
- pollice alzato (va tutto bene, in Australia – gesto volgare).
- Le vostre esperienze.
Raggiungere una discreta competenza
cinesica deve costituire un obiettivo da
perseguire in un corso di lingua.
La competenza cinesica permette all’allievo
di comunicare in modo più appropriato.
- le distanze interpersonali che
intervengono in un evento linguistico.
La prossemica si organizza in base a due
parametri: vicinanza (coinvolgimento) e
lontananza (distacco).
Quattro tipi di distanza:
a) intima (in un autobus affollato, in ascensore ecc.);
b) personale (tra due persone che possono entrare in
contatto con le braccia e le mani);
c) sociale (c’è possibilità di contatto fisico: la distanza
dei rapporti interpersonali tra sconosciuti, dei
convenevoli e degli incontri occasionali)
d) pubblica – esclude totalmente il coinvolgimento :
conferenza, predica religiosa, lezione ecc.
3.1. Competenza linguistica:
- possesso delle regole che guidano la
produzione di enunciati linguisticamente
corretti e la comprensione di frasi prodotte
da altri.
Comprende: l’uso delle regole fonologiche,
sintattiche e semantiche.
Si esplicita nella correttezza grammaticale.
Presupone le componenti diverse:
a) la competenza lessicale,
b) la competenza grammaticale,
c) la competenza semantica,
d) la competenza fonologica.
a) la competenza lessicale – la conoscenza del
vocabolario di una lingua e la capacità di
utilizzarlo.
b) la competenza grammaticale – la conoscenza
delle risorse grammaticali della lingua e la
capacità di usarle.
c) la competenza semantica – la consapevolezza
e il controllo da parte del parlante
dell’organizzazione dei significati.
d) la competenza fonologica – la capacità di
riconoscere e produrre i suoni di una lingua.
- La capacità del parlante di produrre enunciati
appropriati alle diverse situazioni
comunicative secondo norme d’uso
linguistico specifiche di ogni comunità.
- Le varietà di lingua:
- a) italiano aulico/ricercato
- b) italiano parlato formale
- c) italiano colloquiale informale.
In diversi manuali italiani cercare gli esempi
per lo sviluppo:
A) delle competenze comunicative:
La comunicazione non è mai solo
monodirezionale, ma un continuo processo di
espressione, interpretazione e negoziazione,
che necessita della collaborazione dei
partecipanti coinvolti nell’evento
comunicativo.
a) la competenza lessicale – la conoscenza del
vocabolario di una lingua e la capacità di
utilizzarlo.
b) la competenza grammaticale – la conoscenza
delle risorse grammaticali della lingua e la
capacità di usarle.
c) la competenza semantica – la consapevolezza
e il controllo da parte del parlante
dell’organizzazione dei significati.
d) la competenza fonologica – la capacità di
riconoscere e produrre i suoni di una lingua.
1.) paralinguistica (parajezik)
2.) cinesica (kinezika)
3.) prossemica. (proksemika)